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Monza 14-15 Ottobre 2011
      S. De Lorenzo
UO Pneumotisiologia Sondalo
TB extrapolmonare -Premessa:
 Il MT possiede la capacità di disseminarsi sin
  dagli stadi iniziali dell’infezione. Durante
  l’infezione primaria e nel corso delle
  riattivazioni, può raggiungere per:
 Contiguità
 Diffusione ematogena
 Diffusione linfatica
Virtualmente qualsiasi organo o apparato.
TB extrapolmonare(TBEP) epidemiologia


  L’incidenza della TBEP è strettamente correlata
   alla prevalenza della TB in una determinata
   area. In linea di massima costituisce circa il 10-
   15% di tutti i casi di TB
  In alcuni Paesi il numero di casi è relativamente
   aumentato parallelamente alla diffusione
   dell’HIV o al miglioramento delle tecniche
   diagnostiche (India 30-50% in centri di III livello)
Distribuzione della TB per sito
Incidenza relativa delle varie
localizzazioni
                                             Pleura
                                             MS
                                             GU
          35%              20%
                                             MTB
                                       10%   SNC
                                             ABD
                                  9%
        10%                  8%              Altro
                 3%   5%
                                             LNTB
Problematiche legate alla TBEP

 Difficoltà diagnostiche
 Protocolli di trattamento non ben definiti come
  per la TB polmonare
 Mancanza di oggettivi sistemi di monitoraggio
 Controverse indicazioni su l’uso degli
  steroidi, sull’utilità della chirurgia e sul timing
  dell’eventuale intervento
TBEP: difficoltà di diagnosi

 Nei Paesi a bassa incidenza: basso indice di
  sospetto
 Lesioni extrapolmonari paucibacillari
 Siti spesso non facilmente raggiungibili
 Approccio chirurgico sovente non gradito al
  paziente e al chirurgo
TBEP: difficoltà di diagnosi

 La presenza del MT nei tessuti o comunque nei
  campioni esaminati varia tra il 10 e il 60% a
  seconda del sito esaminato
 I test geneticipossonopermettere la diagnosi in
  circa il 40% deicasi
 Neicampioniextrapolmonari, sonopossibilirisult
  atifalsamentenegativi per la presenzadiinibitori.
       Eur J Clin Microbiol Infect Dis. 2005 Nov;24(11):711-20
Xpertnela diagnosi di TBEP
Studi da dati di laboratorio in campioni non
  respiratori (liquido pleurico, succo
  gastrico, liquor, urine e feci)
 Hilleman: 521 campioni sensibilità 77.3% e
  specificità del 98.2% (dati comparabili a quelli
  ottenuti su campioni respiratori
  microscopico-negativi.
 Causse: 341 campioni sensibilità del 95% e
  specificità del 100%
 Armand: 32 campioni sensibilitàdel 53%
PCR realtime

 Studio prospettico su 546 pazienti con
  sospetta TBEP in siti anatomici diversi. I
  risultati sono stati valutati insieme agli
  standard                           diagnostici
  (microscopico, coltura, radiologia, istologia e
  clinica)

 Sensibilità 81% e specificità del 99.6%
Xpert MTB versus Cobas TaqMan

 340 campioni non respiratori:
 Xpert MTB/RIF sensibilità del 95%, specificità
  del 100%.
 Cobas sensibilità del 78%, specificità del 98%


 In conclusione un campione può risultare
  negativo in 2-3 casi su 10, un campione
  positivo, accompagnato da un alto indice di
  sospetto, permette di porre diagnosi
TBEP trattamento

 Non tutte le linee guida concordano sulla durata
  del trattamento della TBEP (WHO e IUATLD
  raccomandano il trattamento standard).
 Pochi      studi     clinici    randomizzati    e
  sufficientemente numerosi .
 Studio Venezuelano (2005) su 679 pazienti ha
  dimostrato l’ efficacia del trattamento standard
 Restano pareri controversi sulla durata del
  trattamento in caso di localizzazione nel SNC
TBEP: utilità dello steroide

 La terapia steroidea nella meningite TB ha
  mostrato di ridurre la mortalità, il numero e la
  gravità delle complicanze
 Gli steroidi si sono dimostrati utili nella
  pericardite TB, quando somministrati nelle fasi
  iniziali della malattia (riduzione della mortalità
  e della frequenza di pericardiocentesi)
 Nessun vantaggio dimostrato nelle altre
  localizzazioni
TBEP: difficoltà di monitoraggio

Stante la:
 Difficoltà ad eseguire periodici test
  microbiologici
 Lentezza con cui si modificano i quadri
  radiologici
Il monitoraggio della TBEP è spesso
  esclusivamente clinico e pertanto soggettivo
  Questo costituisce il motivo più frequente di
  trattamenti prolungati
TBEP: ruolo della chirurgia

 Varietà di indicazioni diverse a secondo del
  sito interessato
Adeniti periferiche

 Nei Paesi in via di sviluppo il MT costituisce il
  principale patogeno
 Nei Paesi occidentali e soprattutto nei
  bambini, sono più frequenti le forme
  sostenute da NTM
 Importanza dell’identificazione del micobattere
Adeniti da Myc. Tuberculosis e da NTM


Le adeniti TB vanno
  considerate come la
  manifestazione
  clinicamente
  evidente,          della
  malattia
  tubercolare, mentre le
  adenopatie da NTM
  rappresentano       una
  patologia localizzata.
Adeniti TB periferiche:
localizzazioni
1 Capo e collo (90%):
 Cervicale anteriore e posteriore
 Sovraclaveare
 Sottomandibolare
 Pre-auricolare e sotto-mentoniera
2 Ascellare
3 Inguinale
Adenite TB: localizzazione
  addominale
 E’ particolarmente
  frequente nei soggetti
  con infezione da HIV, ma
  adenopatie, anche
  voluminose, sono
  rilevabili in pazienti
  adolescenti di origine
  Asiatica
Stadio 2
           Stadio 5
Adenite TB e immunocompetenza
 La quasi totalità dei pazienti mostrano una
  reazione positiva alla tubercolina ed ai test
  IGRA
 In più del 80% dei bambini con adenite TB si
  rilevano contestualmente localizzazioni
  polmonari
 In     meno     del      30%     dei     soggetti
  immunocompetenti sono presenti alterazioni
  radiologiche (esiti) polmonari TB post-
  primaria
Adeniti TB: clinica

 In molti casi, i pazienti presentano modesti
  sintomi locali, legati al progressivo incremento di
  volume delle adenopatie, ma sono per il resto
  asintomatici.
 Alcuni pazienti possono manifestare sintomi
  sistemici come febbre, perdita di peso, astenia e
  occasionalmente sudorazioni notturne. Pazienti
  con    adenopatie      mediastiniche  possono
  presentare tosse e disfagia
Adeniti TB:diagnosi differenziale

   Sarcoidosi
   Carcinoma
   Linfoma o sarcoma
   Adeniti virali o batteriche
   Malattie fungine
   Toxoplasmosi
   Cat scratch fever
   Malattie del collagene
   Malattie del sistema reticoloendoteliale
   Reazione da farmaci (idantoina)
Adeniti TB: diagnosi
1. Aspirazione con ago sottile (FNA): è la tecnica
    di prima scelta, possiede una specificità del
    93%; e una sensibilità del 77% I campioni
    devono essere valutati per citologia, ricerca
    micobatteri al microscopio (AFB) e in coltura

1. Rilievi citologici: 1) presenza di cellule giganti +
    granuloma + caseum è considerata diagnostica
    2) aggregati di cellule epiteliodi, distribuzione a
    palizzata, senza necrosi o c. giganti suggestiva
    ma non diagnostico
Adeniti TB: diagnosi (FNA)

    Differenti studi riportano un range di
     positività per AFB variabile tra 3% sino al
     75%. La positività all’esame microscopico è
     più alta in presenza di necrosi che in sua
     assenza (47% vs. 15%).Con l’uso della
     fluorescenza si incrementa la sensibilità
     rispetto al metodo convenzionale, ma si
     riduce la specificità (28.2%)
    La positività all’esame colturale varia dal 40 al
     65% (in presenza di necrosi)
Adeniti TB: chirurgia

   L’exeresi parziale per scopi diagnostici o
    terapeutici è gravata da una elevata
    percentuale di ulcerazione o fistolizzazione
    cronica della ferita chirurgica.
   Informare il chirurgo della necessità di
    raccogliere campioni batteriologici
Adeniti TB: terapia

   Chemioterapia + chirurgia
   Chirurgia + chemioterapia
   Sola chemioterapia
   Chemioterapia + chirurgia riservata ai casi che
    non si risolvono con la terapia medica, di
    dolore persistente (raro nell’adulto) o con
    fistolizzazione e retrazioni cicatriziali
    (chirurgia estetica)
Adenite TB: monitoraggio del
trattamento


 Durante la terapia, circa il 25% dei pazienti può
  presentare la comparsa di nuove adenopatie o
  l’allargamento, la fluttuazione o la
  fistolizzazione dei linfonodi preesistenti
 La comparsa di tali fenomeni, in genere, non
  modifica l’esito del trattamento stesso
Osteomielite
Artrite

TB MUSCOLO SCHELETRICA
(TBMS)
TB MS: localizzazioni


Sito                         %

Colonna vertebrale           40.7
Anca                         13.3
Ginocchio                    10.3
Altre sedi (piede, gomito,   35.7
costole, clavicola)
TB del rachide 1

 Maggioranza dei paz. < 30 aa
 Spesso sintomi costituzionali precedono la
  comparsa di quelli legati alla localizzazione
  vertebrale
 Frequenza delle localizzazioni in ordine
  decrescente: ultime v. toraciche, v.
  lombari, v. medio-toraciche, v. cervicali
TB del rachide: patogenesi

L’infezione comincia nel corpo
   v. ne segue il riassorbimento
   del margine spesso del
   piatto      vertebrale      e
   successivo coinvolgimento
   del disco intervertebrale. La
   distruzione del corpo v. nel
   tratto anteriore provoca
   deformazione a cuneo del
   corpo v. e l’insorgenza di
   cifosi
TB del rachide: patogenesi

 L’essudato penetra attraverso i legamenti
 anteriori e facendosi strada lungo locus di
 minore resistenza (m. psoas) può raggiungere
 siti distanti dalla vertebra iniziale (ascesso
 freddo).
Diagnosi di spondilite TB


A meno che non siano presenti contestualmente
  lesioni polmonari (evenienza rara), la diagnosi di
  certezza è esclusivamente batteriologica. L’ago
  aspirato in guida TC è la metodica di scelta: 50% di
  positività per AFB, istologia positiva 64%
Alla diagnosi presuntiva concorrono: anamnesi,
  presenza di fattori di rischio, test tubercolinico
  positivo (grande maggioranza dei casi), rilievi
  strumentali.
Tuberculous                 Pyogenic
                        spondylodiscitis            spondylodiscitis
Region of infection     Intra-osseous abscess       Subcondral end plates

Disc space              Relative sparing of disc    Disc infection and
                                                    narrowing
Extension               Multiple level involvement; One disc with adjacent
                        skip lesions                vertebrae; no skip lesions
Soft tissue component   Large paraspinal mass       Modest


Calcifications          Present                     Extremely rare


Posterior involvement   Rare                        Extremely rare


Axial location          Thoracolumbar > cervical    Lumbar>thoracic>cervical




                                  De Vuyst D. et al., Eur Radiol, 2003
Ruolodella RMN
  nelladiagnosidellaspondilite TB
Attraversounacomparazionedelleimmaginipesate in
    T1 e in T2:
    Differenziareaccuratamenteivaritessuticoinvolti
    Delineareicorpivertebrali
    Evidenziareilcoinvolgimentodiscale
    Rilevare la
      compressionemidollare, differenziandone le
      cause (disco, granulomi, pus, fibrosi..)
    Orientare le scelteterapeutiche
    Rilevareinizialiascessiperivertebrali
M. Pott: diagnosi strumentale
Ruolodella RMN
nelladiagnosidellaspondilite TB
 Le differenze con la spondilitepiogenica
 (precocedistruzionedell’angoloanteriore del
 soma,     relativorisparmio    del   disco,
 coinvolgimentomultimetamerico).
 L’indagine               CT               è
 invecesuperiorenell’evidenziare          le
 areedicalcificazioneche                non
 raramentesirilevanoneiprocessicronicituber
 colari.
Ruolo della chirurgia nella
spondilite TB

 Non benefici addizionali alla sola terapia medica da
   debridement o interventi radicali, se non in caso di:
  Instabilità/deformità della colonna (collasso o
   distruzione del soma> 50%, cifosi >5 gradi)
  Compressione midollare con deficit neurologici
   periferici.
  Biopsia non diagnostica
  Utile l’applicazione di un corsetto di sostegno
   (diverso in rapporto alla sede)
TB DELLE VIE URINARIE


TB renale
TB ureterale
TB vescicale
TB vescicale

  Può conseguire all’utilizzo di BCG per
   neoplasia vescicale
 L’infezione può essere:
1. Localizzata
2. Estesa per contiguità alle vie urinarie
3. Estesa ad altri organi (diffusione
   ematogena)
Complicanze da instillazione
di BCG
In      alcuni pazienti l’infezione si manifesta
     precocemente (entro 3 mesi dall’instillazione) ed
     è caratterizzata da sintomi generalizzati come
     polmoniti ed epatiti. Le manifestazioni tardive (>1
     anno) sono rappresentate da infezioni focali del
     tratto genito-urinario o di altri siti usualmente
     coinvolti nella TB post primaria come la colonna
     vertebrale o il tessuto retroperitoneale.
TB delle vie urinarie:
 clinica

 I pazienti presentano
  disuria, pollachiuria, ematuria, piuria
  acida, ricorrenti episodi di infezione delle vie
  urinarie.
 I comuni esami colturali delle urine risultano
  costantemente negativi
TB delle vie urinarie : diagnosi
strumentale
 Ecografia: è di utilità limitata, può consentire la
  misura delle dimensioni renali, il rilievo di
  dilatazione dei calici con irregolarità e debris
 CT: è il metodo più sensibile per evidenziare le
  calcificazioni (40-70%). Consente il rilievo di
  iniziale idronefrosi, permette di valutare
  l’eventuale estensione extrarenale della TB
 Urografia: è la metodica più sensibile
  nell’identificare le lesioni uro-epiteliali più
  precoci
TB delle vie urinarie : diagnosi
batteriologica
 La positività isolata dell’esame microscopico non
  autorizza a porre diagnosi di TB. Myc. non
  tubercolari      possono essere casualmente
  riscontrati in urine di soggetti sani,
  (Mycfortuitum) e non necessitano di alcun
  trattamento
 Colture positive per MT in paz. con TB
  polmonare o disseminata, in assenza di
  anormalità dell’es. urine non sempre
  rivestono significato patologico
Terapia della TB urinaria


 E’ in genere medica
 Applicazione di stent o nefrostomia in caso di
  idronefrosi e IR progressiva.
 Nefrectomia in caso di rene funzionalmente
  escluso, ipertensione renale, dolore lombare
  persistente.
Le formedi TB del SNC

 Meningite
 Tubercoloma
 Ascesso tubercolare
 Miliare cerebrale
 Encefalopatia tubercolare
 Encefalite tubercolare
 Vasculite tubercolare
Meningite TB (TBM)

 Costituisce la forma più comune di interessamento
  del SNC (70-80%)
 Nei paesi in via di sviluppo ha la più alta incidenza
  nei primi 3 anni di vita
 Nei paesi occidentali si registra soprattutto nei
  pazienti immuno-compromessi (75% dei casi)
 Malgrado la terapia è gravata di una mortalità del
  25% negliadultied è
  causadisequelaeneurologichenel 25%
  deisopravvissuti.
Meningite TB: patogenesi

1. Rottura di tubercoli subependimali (Rich
     focus) e rilascio di materiale infetto nello
     spazio subaracnoideo
2.   Infiammazione delle meningi
3.   Ependimite
4.   Vasculite
5.   Encefalite
6.   Alterazione della circolazione liquorale
Patogenesi della TBM 2

 Unaeccessivarispostainfiammatoriaintracerebr
  ale     è       considerataresponsabile    del
  dannoneurologico. Nell’uomo è verosimile che
  entrino        in       gioco      meccanismi
  complessi,       comprendenti,     oltre    al
  TNF, numerose altre citochine ed enzimi, come
  le metalloproteinasi, in grado di danneggiare
  gravemente la barriera emato-liquorale ed
  innescare il danno parenchimale
Meningite TB: clinica

1. Fase     prodromica (2- 3 sett.): vago
   malessere, apatia, irritabilità, anoressia,
2. Comparsa di deficit focali (30% dei casi):
   paralisi n. cranici (VI), alterazioni del campo
   visivo. Crisi epilettiche parziali o generalizzate
3. Sintomatologia conclamata (cefalea..)
Meningite TB: diagnosi 1

 Alterazioni liquorali:    Suggestive     ma    non
  diagnostiche
 Es. microscopico raramente (< 10%) positivo.
 Colture positive 25 – 75% (tardive)
 La PCR ha una sensibilità del 56% (95% CI 46 – 66)
  e una specificità del 98% (95% CI 97 – 99)



                      MLancetInfectDis 2003; 3: 633
Caratteristiche liquorali della
TBM
 Aspetto              Limpido in 80-90%
 Pressione            > 25 cm H2O in > 50%
 Conta cellulare      5 – 1000 per mmc
 Tipo di cellule      Linfociti (30-90%), neutrofili
                        (10 – 70%)
 Proteine             45 – 250 mg/dL
 Rapporto glusosio    < 0,5 in > 90%
  CSF/plasma
 Lattati              5 – 8,5 mmol/L
Meningite TB: caratteristiche
RNM              Con MDC
  “Obliterazione o ripienezza”       Marcata impregnazione delle
   degli spazi subaracnoidei :         meningi e degli spazi cisternali
   iso-intensità di segnale (del
   liquor) rispetto alle strutture
   cerebrali                          Micronoduli meningei
                                       isointensi (T1), ipointensi (T2),
  Maggiore sensibilità delle          con impregnazione omogenea
   sequenze FLAIR                      o “a cercine” ( granulomi
   (annullamento selettivo del         impiantati sulle leptomeningi)
   segnale del liquor normale) :
   in caso di essudato flogistico,
   segnale elevato
Leptomeningite TB: RNM

                  Impregnazione
                   omogenea, a cercine
                   “spesso”, da riferire
                   a granulomi
                  Marcata
                   impregnazione delle
                   meningi e degli spazi
                   cisternali
Tubercoloma intracranico:
patogenesi
 E’ il risultato della conglomerazione di
  microscopici tubercoli.
 Grandezza variabile da pochi mm sino a 3-4
  cm con edema perilesionale
 Più frequentemente singolo
 Localizzazione infratentoriale nei soggetti più
  giovani, sovratentoriale nell’adulto
Tubercoloma intracranico:
 diagnosi
 Gli esami batteriologici sul
  liquor
  (PCR, coltura, microscopico)
  sono negativi nella quasi
  totalità dei casi.

 Clinica:      può       essere
  sostanzialmente muta e
  manifestarsi intorno ai 30 -45
  gg dall’inizio della terapia
  antimicobattericain seguito al
  ripristino di una efficace
  risposta immune

 Biopsia stereotassica
Ascesso cerebrale TB

                Rari, più frequenti negli
                 anziani o immunodepressi
                RM
                centro ascessuale di grosse
                 dimensioni (ipointenso
                 T1, iperintenso T2)
                Sottile cercine di demarca-
                 zione (iperintenso
                 T1, ipointenso T2) con
                 enhancement +
Tubercoloma + idrocefalo
Demielinizzazione in TB-MDR
Proposeddosesofcorticosteroidtherapyfo
        rtuberculousmeningitis

         Grade I                     Grade II and III
Drug     Dexamethasone               Dexamethasone
Week 1   0.3 mg/kg/day/i.v.          0.4 mg/kg/day/i.v.
Week 2   0.2 mg/kg/day/i.v.          0.3 mg/kg/day/i.v.
Week 3   0.1 mg/kg/day/oral          0.2 mg/kg/day/i.v.
Week 4   3 mg total /day oral        0.1 mg/kg/day/i.v.
Week 5   Reducing by 1 mg each       4 mg total /day oral
Week 6   week                        Reducing by 1 mg each
                                     week

                            Thwaites GE Lancet Neurol 2005; 4: 160
Trattamento della TB SNC

 Trattamento standard ma per 9-12 mesi +
  steroide
 Chirurgia indicata
1. Derivazione ventricolare (idrocefalo)
2. Drenaggio degli ascessi
3. Decompressione midollare (precoce !)
TB Extrapolmonare:
conclusioni
 Può assumere aspetti polimorfi
 La diagnosi non è sempre agevole (sospetto
  clinico) e tempestiva
 E’ spesso necessario un approccio
  multidisciplinare.
PPT De lorenzo "Extrapulmonary TB: clinical aspects"

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PPT De lorenzo "Extrapulmonary TB: clinical aspects"

  • 1. Monza 14-15 Ottobre 2011 S. De Lorenzo UO Pneumotisiologia Sondalo
  • 2. TB extrapolmonare -Premessa:  Il MT possiede la capacità di disseminarsi sin dagli stadi iniziali dell’infezione. Durante l’infezione primaria e nel corso delle riattivazioni, può raggiungere per:  Contiguità  Diffusione ematogena  Diffusione linfatica Virtualmente qualsiasi organo o apparato.
  • 3. TB extrapolmonare(TBEP) epidemiologia  L’incidenza della TBEP è strettamente correlata alla prevalenza della TB in una determinata area. In linea di massima costituisce circa il 10- 15% di tutti i casi di TB  In alcuni Paesi il numero di casi è relativamente aumentato parallelamente alla diffusione dell’HIV o al miglioramento delle tecniche diagnostiche (India 30-50% in centri di III livello)
  • 4. Distribuzione della TB per sito Incidenza relativa delle varie localizzazioni Pleura MS GU 35% 20% MTB 10% SNC ABD 9% 10% 8% Altro 3% 5% LNTB
  • 5. Problematiche legate alla TBEP  Difficoltà diagnostiche  Protocolli di trattamento non ben definiti come per la TB polmonare  Mancanza di oggettivi sistemi di monitoraggio  Controverse indicazioni su l’uso degli steroidi, sull’utilità della chirurgia e sul timing dell’eventuale intervento
  • 6. TBEP: difficoltà di diagnosi  Nei Paesi a bassa incidenza: basso indice di sospetto  Lesioni extrapolmonari paucibacillari  Siti spesso non facilmente raggiungibili  Approccio chirurgico sovente non gradito al paziente e al chirurgo
  • 7. TBEP: difficoltà di diagnosi  La presenza del MT nei tessuti o comunque nei campioni esaminati varia tra il 10 e il 60% a seconda del sito esaminato  I test geneticipossonopermettere la diagnosi in circa il 40% deicasi  Neicampioniextrapolmonari, sonopossibilirisult atifalsamentenegativi per la presenzadiinibitori. Eur J Clin Microbiol Infect Dis. 2005 Nov;24(11):711-20
  • 8. Xpertnela diagnosi di TBEP Studi da dati di laboratorio in campioni non respiratori (liquido pleurico, succo gastrico, liquor, urine e feci)  Hilleman: 521 campioni sensibilità 77.3% e specificità del 98.2% (dati comparabili a quelli ottenuti su campioni respiratori microscopico-negativi.  Causse: 341 campioni sensibilità del 95% e specificità del 100%  Armand: 32 campioni sensibilitàdel 53%
  • 9. PCR realtime  Studio prospettico su 546 pazienti con sospetta TBEP in siti anatomici diversi. I risultati sono stati valutati insieme agli standard diagnostici (microscopico, coltura, radiologia, istologia e clinica)  Sensibilità 81% e specificità del 99.6%
  • 10. Xpert MTB versus Cobas TaqMan  340 campioni non respiratori:  Xpert MTB/RIF sensibilità del 95%, specificità del 100%.  Cobas sensibilità del 78%, specificità del 98%  In conclusione un campione può risultare negativo in 2-3 casi su 10, un campione positivo, accompagnato da un alto indice di sospetto, permette di porre diagnosi
  • 11. TBEP trattamento  Non tutte le linee guida concordano sulla durata del trattamento della TBEP (WHO e IUATLD raccomandano il trattamento standard).  Pochi studi clinici randomizzati e sufficientemente numerosi .  Studio Venezuelano (2005) su 679 pazienti ha dimostrato l’ efficacia del trattamento standard  Restano pareri controversi sulla durata del trattamento in caso di localizzazione nel SNC
  • 12. TBEP: utilità dello steroide  La terapia steroidea nella meningite TB ha mostrato di ridurre la mortalità, il numero e la gravità delle complicanze  Gli steroidi si sono dimostrati utili nella pericardite TB, quando somministrati nelle fasi iniziali della malattia (riduzione della mortalità e della frequenza di pericardiocentesi)  Nessun vantaggio dimostrato nelle altre localizzazioni
  • 13. TBEP: difficoltà di monitoraggio Stante la:  Difficoltà ad eseguire periodici test microbiologici  Lentezza con cui si modificano i quadri radiologici Il monitoraggio della TBEP è spesso esclusivamente clinico e pertanto soggettivo Questo costituisce il motivo più frequente di trattamenti prolungati
  • 14. TBEP: ruolo della chirurgia  Varietà di indicazioni diverse a secondo del sito interessato
  • 15. Adeniti periferiche  Nei Paesi in via di sviluppo il MT costituisce il principale patogeno  Nei Paesi occidentali e soprattutto nei bambini, sono più frequenti le forme sostenute da NTM  Importanza dell’identificazione del micobattere
  • 16. Adeniti da Myc. Tuberculosis e da NTM Le adeniti TB vanno considerate come la manifestazione clinicamente evidente, della malattia tubercolare, mentre le adenopatie da NTM rappresentano una patologia localizzata.
  • 17. Adeniti TB periferiche: localizzazioni 1 Capo e collo (90%):  Cervicale anteriore e posteriore  Sovraclaveare  Sottomandibolare  Pre-auricolare e sotto-mentoniera 2 Ascellare 3 Inguinale
  • 18. Adenite TB: localizzazione addominale  E’ particolarmente frequente nei soggetti con infezione da HIV, ma adenopatie, anche voluminose, sono rilevabili in pazienti adolescenti di origine Asiatica
  • 19. Stadio 2 Stadio 5
  • 20. Adenite TB e immunocompetenza  La quasi totalità dei pazienti mostrano una reazione positiva alla tubercolina ed ai test IGRA  In più del 80% dei bambini con adenite TB si rilevano contestualmente localizzazioni polmonari  In meno del 30% dei soggetti immunocompetenti sono presenti alterazioni radiologiche (esiti) polmonari TB post- primaria
  • 21. Adeniti TB: clinica  In molti casi, i pazienti presentano modesti sintomi locali, legati al progressivo incremento di volume delle adenopatie, ma sono per il resto asintomatici.  Alcuni pazienti possono manifestare sintomi sistemici come febbre, perdita di peso, astenia e occasionalmente sudorazioni notturne. Pazienti con adenopatie mediastiniche possono presentare tosse e disfagia
  • 22. Adeniti TB:diagnosi differenziale  Sarcoidosi  Carcinoma  Linfoma o sarcoma  Adeniti virali o batteriche  Malattie fungine  Toxoplasmosi  Cat scratch fever  Malattie del collagene  Malattie del sistema reticoloendoteliale  Reazione da farmaci (idantoina)
  • 23. Adeniti TB: diagnosi 1. Aspirazione con ago sottile (FNA): è la tecnica di prima scelta, possiede una specificità del 93%; e una sensibilità del 77% I campioni devono essere valutati per citologia, ricerca micobatteri al microscopio (AFB) e in coltura 1. Rilievi citologici: 1) presenza di cellule giganti + granuloma + caseum è considerata diagnostica 2) aggregati di cellule epiteliodi, distribuzione a palizzata, senza necrosi o c. giganti suggestiva ma non diagnostico
  • 24. Adeniti TB: diagnosi (FNA)  Differenti studi riportano un range di positività per AFB variabile tra 3% sino al 75%. La positività all’esame microscopico è più alta in presenza di necrosi che in sua assenza (47% vs. 15%).Con l’uso della fluorescenza si incrementa la sensibilità rispetto al metodo convenzionale, ma si riduce la specificità (28.2%)  La positività all’esame colturale varia dal 40 al 65% (in presenza di necrosi)
  • 25. Adeniti TB: chirurgia  L’exeresi parziale per scopi diagnostici o terapeutici è gravata da una elevata percentuale di ulcerazione o fistolizzazione cronica della ferita chirurgica.  Informare il chirurgo della necessità di raccogliere campioni batteriologici
  • 26. Adeniti TB: terapia  Chemioterapia + chirurgia  Chirurgia + chemioterapia  Sola chemioterapia  Chemioterapia + chirurgia riservata ai casi che non si risolvono con la terapia medica, di dolore persistente (raro nell’adulto) o con fistolizzazione e retrazioni cicatriziali (chirurgia estetica)
  • 27. Adenite TB: monitoraggio del trattamento  Durante la terapia, circa il 25% dei pazienti può presentare la comparsa di nuove adenopatie o l’allargamento, la fluttuazione o la fistolizzazione dei linfonodi preesistenti  La comparsa di tali fenomeni, in genere, non modifica l’esito del trattamento stesso
  • 29. TB MS: localizzazioni Sito % Colonna vertebrale 40.7 Anca 13.3 Ginocchio 10.3 Altre sedi (piede, gomito, 35.7 costole, clavicola)
  • 30. TB del rachide 1  Maggioranza dei paz. < 30 aa  Spesso sintomi costituzionali precedono la comparsa di quelli legati alla localizzazione vertebrale  Frequenza delle localizzazioni in ordine decrescente: ultime v. toraciche, v. lombari, v. medio-toraciche, v. cervicali
  • 31. TB del rachide: patogenesi L’infezione comincia nel corpo v. ne segue il riassorbimento del margine spesso del piatto vertebrale e successivo coinvolgimento del disco intervertebrale. La distruzione del corpo v. nel tratto anteriore provoca deformazione a cuneo del corpo v. e l’insorgenza di cifosi
  • 32. TB del rachide: patogenesi  L’essudato penetra attraverso i legamenti anteriori e facendosi strada lungo locus di minore resistenza (m. psoas) può raggiungere siti distanti dalla vertebra iniziale (ascesso freddo).
  • 33. Diagnosi di spondilite TB A meno che non siano presenti contestualmente lesioni polmonari (evenienza rara), la diagnosi di certezza è esclusivamente batteriologica. L’ago aspirato in guida TC è la metodica di scelta: 50% di positività per AFB, istologia positiva 64% Alla diagnosi presuntiva concorrono: anamnesi, presenza di fattori di rischio, test tubercolinico positivo (grande maggioranza dei casi), rilievi strumentali.
  • 34. Tuberculous Pyogenic spondylodiscitis spondylodiscitis Region of infection Intra-osseous abscess Subcondral end plates Disc space Relative sparing of disc Disc infection and narrowing Extension Multiple level involvement; One disc with adjacent skip lesions vertebrae; no skip lesions Soft tissue component Large paraspinal mass Modest Calcifications Present Extremely rare Posterior involvement Rare Extremely rare Axial location Thoracolumbar > cervical Lumbar>thoracic>cervical De Vuyst D. et al., Eur Radiol, 2003
  • 35. Ruolodella RMN nelladiagnosidellaspondilite TB Attraversounacomparazionedelleimmaginipesate in T1 e in T2:  Differenziareaccuratamenteivaritessuticoinvolti  Delineareicorpivertebrali  Evidenziareilcoinvolgimentodiscale  Rilevare la compressionemidollare, differenziandone le cause (disco, granulomi, pus, fibrosi..)  Orientare le scelteterapeutiche  Rilevareinizialiascessiperivertebrali
  • 36. M. Pott: diagnosi strumentale
  • 37. Ruolodella RMN nelladiagnosidellaspondilite TB  Le differenze con la spondilitepiogenica (precocedistruzionedell’angoloanteriore del soma, relativorisparmio del disco, coinvolgimentomultimetamerico). L’indagine CT è invecesuperiorenell’evidenziare le areedicalcificazioneche non raramentesirilevanoneiprocessicronicituber colari.
  • 38. Ruolo della chirurgia nella spondilite TB Non benefici addizionali alla sola terapia medica da debridement o interventi radicali, se non in caso di:  Instabilità/deformità della colonna (collasso o distruzione del soma> 50%, cifosi >5 gradi)  Compressione midollare con deficit neurologici periferici.  Biopsia non diagnostica  Utile l’applicazione di un corsetto di sostegno (diverso in rapporto alla sede)
  • 39. TB DELLE VIE URINARIE TB renale TB ureterale TB vescicale
  • 40. TB vescicale  Può conseguire all’utilizzo di BCG per neoplasia vescicale  L’infezione può essere: 1. Localizzata 2. Estesa per contiguità alle vie urinarie 3. Estesa ad altri organi (diffusione ematogena)
  • 41. Complicanze da instillazione di BCG In alcuni pazienti l’infezione si manifesta precocemente (entro 3 mesi dall’instillazione) ed è caratterizzata da sintomi generalizzati come polmoniti ed epatiti. Le manifestazioni tardive (>1 anno) sono rappresentate da infezioni focali del tratto genito-urinario o di altri siti usualmente coinvolti nella TB post primaria come la colonna vertebrale o il tessuto retroperitoneale.
  • 42. TB delle vie urinarie: clinica  I pazienti presentano disuria, pollachiuria, ematuria, piuria acida, ricorrenti episodi di infezione delle vie urinarie.  I comuni esami colturali delle urine risultano costantemente negativi
  • 43. TB delle vie urinarie : diagnosi strumentale  Ecografia: è di utilità limitata, può consentire la misura delle dimensioni renali, il rilievo di dilatazione dei calici con irregolarità e debris  CT: è il metodo più sensibile per evidenziare le calcificazioni (40-70%). Consente il rilievo di iniziale idronefrosi, permette di valutare l’eventuale estensione extrarenale della TB  Urografia: è la metodica più sensibile nell’identificare le lesioni uro-epiteliali più precoci
  • 44. TB delle vie urinarie : diagnosi batteriologica  La positività isolata dell’esame microscopico non autorizza a porre diagnosi di TB. Myc. non tubercolari possono essere casualmente riscontrati in urine di soggetti sani, (Mycfortuitum) e non necessitano di alcun trattamento  Colture positive per MT in paz. con TB polmonare o disseminata, in assenza di anormalità dell’es. urine non sempre rivestono significato patologico
  • 45. Terapia della TB urinaria  E’ in genere medica  Applicazione di stent o nefrostomia in caso di idronefrosi e IR progressiva.  Nefrectomia in caso di rene funzionalmente escluso, ipertensione renale, dolore lombare persistente.
  • 46. Le formedi TB del SNC  Meningite  Tubercoloma  Ascesso tubercolare  Miliare cerebrale  Encefalopatia tubercolare  Encefalite tubercolare  Vasculite tubercolare
  • 47. Meningite TB (TBM)  Costituisce la forma più comune di interessamento del SNC (70-80%)  Nei paesi in via di sviluppo ha la più alta incidenza nei primi 3 anni di vita  Nei paesi occidentali si registra soprattutto nei pazienti immuno-compromessi (75% dei casi)  Malgrado la terapia è gravata di una mortalità del 25% negliadultied è causadisequelaeneurologichenel 25% deisopravvissuti.
  • 48. Meningite TB: patogenesi 1. Rottura di tubercoli subependimali (Rich focus) e rilascio di materiale infetto nello spazio subaracnoideo 2. Infiammazione delle meningi 3. Ependimite 4. Vasculite 5. Encefalite 6. Alterazione della circolazione liquorale
  • 49. Patogenesi della TBM 2  Unaeccessivarispostainfiammatoriaintracerebr ale è considerataresponsabile del dannoneurologico. Nell’uomo è verosimile che entrino in gioco meccanismi complessi, comprendenti, oltre al TNF, numerose altre citochine ed enzimi, come le metalloproteinasi, in grado di danneggiare gravemente la barriera emato-liquorale ed innescare il danno parenchimale
  • 50. Meningite TB: clinica 1. Fase prodromica (2- 3 sett.): vago malessere, apatia, irritabilità, anoressia, 2. Comparsa di deficit focali (30% dei casi): paralisi n. cranici (VI), alterazioni del campo visivo. Crisi epilettiche parziali o generalizzate 3. Sintomatologia conclamata (cefalea..)
  • 51. Meningite TB: diagnosi 1  Alterazioni liquorali: Suggestive ma non diagnostiche  Es. microscopico raramente (< 10%) positivo.  Colture positive 25 – 75% (tardive)  La PCR ha una sensibilità del 56% (95% CI 46 – 66) e una specificità del 98% (95% CI 97 – 99) MLancetInfectDis 2003; 3: 633
  • 52. Caratteristiche liquorali della TBM  Aspetto  Limpido in 80-90%  Pressione  > 25 cm H2O in > 50%  Conta cellulare  5 – 1000 per mmc  Tipo di cellule  Linfociti (30-90%), neutrofili (10 – 70%)  Proteine  45 – 250 mg/dL  Rapporto glusosio  < 0,5 in > 90% CSF/plasma  Lattati  5 – 8,5 mmol/L
  • 53. Meningite TB: caratteristiche RNM Con MDC  “Obliterazione o ripienezza”  Marcata impregnazione delle degli spazi subaracnoidei : meningi e degli spazi cisternali iso-intensità di segnale (del liquor) rispetto alle strutture cerebrali  Micronoduli meningei isointensi (T1), ipointensi (T2),  Maggiore sensibilità delle con impregnazione omogenea sequenze FLAIR o “a cercine” ( granulomi (annullamento selettivo del impiantati sulle leptomeningi) segnale del liquor normale) : in caso di essudato flogistico, segnale elevato
  • 54. Leptomeningite TB: RNM  Impregnazione omogenea, a cercine “spesso”, da riferire a granulomi  Marcata impregnazione delle meningi e degli spazi cisternali
  • 55. Tubercoloma intracranico: patogenesi  E’ il risultato della conglomerazione di microscopici tubercoli.  Grandezza variabile da pochi mm sino a 3-4 cm con edema perilesionale  Più frequentemente singolo  Localizzazione infratentoriale nei soggetti più giovani, sovratentoriale nell’adulto
  • 56. Tubercoloma intracranico: diagnosi  Gli esami batteriologici sul liquor (PCR, coltura, microscopico) sono negativi nella quasi totalità dei casi.  Clinica: può essere sostanzialmente muta e manifestarsi intorno ai 30 -45 gg dall’inizio della terapia antimicobattericain seguito al ripristino di una efficace risposta immune  Biopsia stereotassica
  • 57. Ascesso cerebrale TB  Rari, più frequenti negli anziani o immunodepressi  RM  centro ascessuale di grosse dimensioni (ipointenso T1, iperintenso T2)  Sottile cercine di demarca- zione (iperintenso T1, ipointenso T2) con enhancement +
  • 60.
  • 61. Proposeddosesofcorticosteroidtherapyfo rtuberculousmeningitis Grade I Grade II and III Drug Dexamethasone Dexamethasone Week 1 0.3 mg/kg/day/i.v. 0.4 mg/kg/day/i.v. Week 2 0.2 mg/kg/day/i.v. 0.3 mg/kg/day/i.v. Week 3 0.1 mg/kg/day/oral 0.2 mg/kg/day/i.v. Week 4 3 mg total /day oral 0.1 mg/kg/day/i.v. Week 5 Reducing by 1 mg each 4 mg total /day oral Week 6 week Reducing by 1 mg each week Thwaites GE Lancet Neurol 2005; 4: 160
  • 62. Trattamento della TB SNC  Trattamento standard ma per 9-12 mesi + steroide  Chirurgia indicata 1. Derivazione ventricolare (idrocefalo) 2. Drenaggio degli ascessi 3. Decompressione midollare (precoce !)
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  • 64.
  • 65. TB Extrapolmonare: conclusioni  Può assumere aspetti polimorfi  La diagnosi non è sempre agevole (sospetto clinico) e tempestiva  E’ spesso necessario un approccio multidisciplinare.