2. • In tutto 30 pazienti seguiti nell’ambulatorio LMC dell’ospedale San Gerardo (su un totale di
333 pazienti, il 9% circa) sono stati infettati da SARS-CoV-2
• Età mediana 61 anni (20-88 anni)
• 15 maschi e 15 femmine
• 28 pazienti con LMC in fase cronica, 1 paziente con LMC all’esordio, 1 paziente con linfoma T
anaplastico ALK-positivo
• 13 pz in terapia con imatinib (8 a 400 mg, 4 a 300 mg, 1 a 600 mg)
• 7 pz in terapia con bosutinib (4 a 400 mg, 1 a 200 mg, 1 a 300 mg, 1 a 500 mg)
• 1 pz in terapia con dasatinib (50 mg)
• 1 pz in terapia con nilotinib (600 mg)
• 1 pz in terapia con ponatinib (15 mg)
• 5 pz in discontinuazione di terapia
• 1 pz senza terapia (l’esordio)
• 1 pz in terapia con lorlatinib (100 mg) per ALCL
PAZIENTI: CARATTERISTICHE E TERAPIE
3. Pazienti con COVID 30/333 (9%)
Età mediana 61 anni (20-88)
Maschi/femmine 15/15
Patologia di base 28 LMC in fase cronica
1 LMC all’esordio
1 ALCL ALK+
Terapia in corso 13 imatinib
7 bosutinib
1 dasatinib
1 nilotinib
1 ponatinib
1 crizotinib
6 nessuna terapia
PAZIENTI: CARATTERISTICHE E TERAPIE
4. SINTOMI E GRAVITA’
• 18 pz (60%) presentavano febbre, di cui 8 come unico sintomo, i restanti 10 associata ad altri
disturbi vari (astenia, nausea, cefalea, artromialgie, vomito, diarrea, tosse)
• Solo 3 pz (10%) ha presentato disturbi nel gusto e/o nell’olfatto, in 2 su 3 casi come segno
isolato senza altre manifestazioni
• 5 pz (16,7%) sono stati asintomatici
• 9 pz (30%) dei pz hanno necessitato del ricovero per polmonite con insufficienza respiratoria.
Di questi, 2 hanno necessitato della terapia intensiva per un quadro severo
• I restanti 21 pz (70%) sono stati curati e seguiti al domicilio, senza ulteriori complicanze
• Dei 30 pazienti, solo 1 ha avuto sequele severe legate alla terapia intensiva. I restanti sono in
buone condizioni generali, guariti senza esiti
5. SINTOMI E GRAVITA’
Asintomatici 5/30 (16,7%)
Sintomi lievi (febbre, tossicola, disturbi di
gusto e olfatto, stanchezza)
16/30 (70%)
Sintomi gravi (necessitanti di ricovero) 9/30 (30%)
Di cui 2 necessitanti di terapia intensiva
Deceduti 0/30 (0%, CI 0%-9%)
I nostri pazienti affetti da COVID sono tutti guariti.
6. Il dato di mortalità dei nostri malati è assimilabile a
quello della popolazione generale, inferiore a quello
riportato per la popolazione affetta da altri tumori
ematologici, dove è stato riportato un tasso di
mortalità del 37% (CI 33%-41%) (2).
Questo perché i nostri pazienti non sono
considerabili immunodepressi.
Il tasso di mortalità italiana per COVID è del 2,8%
(1).
(1) ISS
(2) Passamonti F., Clinical characteristics and risk factors associated with, COVID-19 severity in patients with
haematological malignancies in Italy: a retrospective, multicentre, cohort study, Lancet, 2020
7. IMMUNITA’ ANTICORPALE E IMMUNITA’ CELLULARE
• 10 pazienti, con pregresso COVID e non ancora vaccinati, testati per sierologico e
immunità T-cellulare (COVIferon)
• 6 con sierologico positivo
• 4 con sierologico negativo
• 7 con reattività T cellulare verso una o più tra la proteina spike (nelle varianti di
Wuhan, Alpha, Beta e Gamma) e la proteina nucleare
• I 6 pz con sierologico positivo hanno presentato anche reattività T-cellulare. Inoltre,
un paziente con sierologico attualmente negativo ha presentato reattività T cellulare
(uno dei due pazienti curato anche in terapia intensiva)
• 4 dei pazienti con reattività cellulare hanno reagito contro tutte le proteine (spike e
nucleare), gli altri 3 verso una o due proteine soltanto
8. IMMUNITA’ ANTICORPALE E IMMUNITA’ CELLULARE
10 pazienti, con pregresso COVID e non ancora vaccinati, testati per sierologico e immunità T-cellulare
(COVIferon)
Sintomi (sì/no) Sintomi gravi (sì/no) Sierologico COVIferon
Sì Sì POS POS
Sì Sì POS POS
Sì Sì POS POS
Sì Sì NEG POS
Sì No POS POS
Sì No POS POS
No No POS POS
No No NEG NEG
No No NEG NEG
No No NEG NEG
9. LA TERAPIA DELLA LMC NEL 2022
Carlo Gambacorti Passerini
OTTIMIZZAZIONE DELLA GESTIONE !!!
12. IL RAZIONALE
La LMC è una malattia che richiede una terapia cronica con i TKI,
potenzialmente a vita
Diversi studi hanno valutato gli effetti della discontinuazione della terapia
sulla malattia. Ad oggi, la letteratura è concorde nel considerare la
discontinuazione del TKI per quei pazienti in terapia da almeno 5 anni e
con risposta molecolare profonda (almeno MR4) negli ultimi 2 anni
consecutivi
La discontinuazione NON E’ OBBLIGATORIA: può essere particolarmente
utile per coloro che hanno effetti collaterali persistenti da TKI o per le donne
che desiderano una gravidanza, ma va spiegata e discussa con il singolo
paziente, anche per la necessità di un monitoraggio adeguato
13. IL RAZIONALE
I dati indicano che circa la metà di chi discontinua la terapia mantiene nel
tempo una risposta molecolare, l’altra metà sviluppa un nuovo rialzo della
PCR, indice di ripresa di malattia, normalmente entro i primi 6 mesi
I pazienti che sviluppano un rialzo della PCR devono ricominciare la terapia
con TKI: la ripresa della terapia si è dimostrata sicura ed efficace nel
riportare la malattia sotto controllo
È possibile considerare una seconda discontinuazione, con un tasso di
successo però inferiore: solo circa il 30% di coloro che la tentano la seconda
volta riuscirà a mantenere sospesa la terapia
14. LA NOSTRA ESPERIENZA
Su 307 pz con LMC seguiti nel nostro centro:
106 pz hanno tentato la discontinuazione di terapia
80 pz (il 75%) sono attualmente in risposta molecolare senza terapia
26 pz (il 25%) non hanno mantenuto la risposta molecolare (in 20 casi entro
6 mesi), per cui hanno ripreso la terapia con TKI
Ad oggi, nessun pz fra chi ha tentato senza successo la
discontinuazione ha presentato effetti collaterali gravi e/o un
aggravamento della leucemia: tutti hanno ripreso la terapia al dosaggio
precedente con riottenimento di una risposta molecolare (almeno MR3)
15. 307 pz con LMC
106 (34%)
hanno provato la
discontinuazione
80 (26%) sta
mantenendo
una risposta
molecolare
26 (25% dei
106) ha dovuto
reintrodurre la
terapia con TKI
Tutti hanno riottenuto una
risposta molecolare (almeno
MR3), nessun
aggravamento della
leucemia
La questione della «sindrome da discontinuazione»
16. LA SINDROME DA DISCONTINUAZIONE DEI TKI
Sindrome caratterizzata da dolori muscolari e/o osteoarticolari (simil-polimialgia
reumatica) che si manifesta nelle prime settimane/mesi dopo la
discontinuazione del TKI.
In letteratura è riportata nel 20-30% dei casi.
17. Dei 106 casi da noi seguiti che hanno provato la discontinuazione, 14 (il 13%)
hanno presentato sintomi compatibili con questa sindrome.
Di questi 14:
• 7 pz (il 50%) hanno presentato sintomi lievi, autorisolutivi, trattati al massimo
con basse dosi di FANS
• 7 pz (il 50%) hanno presentato sintomi più severi, che hanno richiesto
valutazioni specialistiche e/o terapie più specifiche (cortisone, colchicina…)
I pz con sintomi più severi erano anziani e/o con problematiche pregresse di
dolore cronico o di natura ortopedico-reumatologica
In tutti i casi la sindrome è migliorata dopo al massimo qualche mese.
LA NOSTRA ESPERIENZA