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La terminologia
tecnica del
MOVIMENTO
UMANO
Mario Bellucci, Giuseppe Cilia, Elvira Padua,
Laura Pantanella, Michele Panzarino
3
Premessa 7
PRESENTAZIONI
Rettore Università degli Studi di Roma Foro Italico 11
Rettore Università degli Studi di Roma Tor Vergata 14
Rettore Università Telematica San Raffaele Roma 16
INTRODUZIONE
Cenni di storia della tecnica dell’educazione fisica e sportiva 19
La tecnica oggi, punto di unione tra passato, presente e futuro 21
Il linguaggio tecnico, elemento catalizzatore dell’inclusione 22
Ulteriori vantaggi derivanti dall’adozione del linguaggio tecnico 23
CAPITOLO 1
La nomenclatura del corpo umano
Distinguere le parti del corpo 27
Nomenclatura anatomica e tecnica delle parti corporee esterne 28
Nomenclatura anatomica e tecnica del corpo in visione anteriore 29
Nomenclatura anatomica e tecnica del corpo in visione posteriore 30
Parte dello scheletro in visione anteriore 32
Parte dello scheletro in visione laterale 33
Parte dello scheletro in visione posteriore 34
Parte della muscolatura anteriore superficiale 35
Parte della muscolatura anteriore profonda 36
Parte della muscolatura laterale 37
Parte della muscolatura posteriore 38
CAPITOLO 2
Assi e piani
Assi 41
Classificazione 41
Piani 43
Classificazione 43
Termini 45
Visualizzazione 45
Direzioni 46
Classificazione 46
indice
4
LA TERMINOLOGIA TECNICA
DEL MOVIMENTO UMANO
CAPITOLO 3
Atteggiamenti
Definizione e classificazione 49
Atteggiamenti del busto 49
Atteggiamenti degli arti superiori e inferiori 51
Atteggiamenti del corpo 53
Atteggiamenti brevi del corpo 53
Atteggiamenti lunghi del corpo 55
CAPITOLO 4
Posizioni
Definizione e classificazione 59
Rapporto di ubicazione tra il corpo del ginnasta e l’attrezzo 59
Rapporto di contatto tra il corpo del ginnasta e l’attrezzo 63
Presa 63
Impugnatura 66
Passo 68
Il passo delle braccia 69
Il passo delle gambe 70
Rapporto tra il centro di gravità del corpo del ginnasta e l’attrezzo o attitudine 71
Classificazione 73
Rapporto tra attitudine e atteggiamento 78
Classificazione 78
Rapporti tra l’asse longitudinale del corpo del ginnasta e il suolo 81
Classificazione 81
Rapporto del corpo del ginnasta con l’asse maggiore dell’attrezzo 83
Classificazione 83
Posizioni dei segmenti corporei 84
Posizioni del capo 84
Posizioni del tronco 85
Posizioni del busto 86
Posizioni delle spalle 87
Posizioni degli arti superiori in atteggiamento lungo 89
Posizioni dirette 89
Posizioni dirette e intermedie sul piano sagittale 90
Posizioni dirette e intermedie sul piano frontale 90
Posizioni dirette e intermedie sul piano orizzontale 91
Posizioni di contatto 92
Posizioni degli arti superiori in atteggiamento breve e semibreve 93
Posizioni dell’avambraccio 96
Posizioni delle mani e delle dita 97
Posizioni delle palme delle mani con gli arti in atteggiamento lungo 98
Posizioni delle dita delle mani 99
Posizioni degli arti inferiori in atteggiamento lungo 99
Posizioni simmetriche 99
Posizioni asimmetriche 101
Posizioni degli arti inferiori in atteggiamento breve e semibreve 103
Posizioni simmetriche 103
Posizioni asimmetriche 105
5
Posizioni delle cosce e delle gambe propriamente dette 110
Posizioni del piede 112
Posizioni delle dita del piede 113
CAPITOLO 5
Glossario
Definizione dei movimenti e classificazione 115
Tipologie 116
Esempi di movimenti opposti 123
Le direzioni 123
CAPITOLO 6
Esercizi
Definizione 125
Classificazione 125
Gli esercizi semplici 126
Definizione 126
Classificazione 126
Esercizi semplici del capo 126
Esercizi semplici del busto 127
Esercizi semplici del tronco 129
Esercizi semplici delle spalle 129
Esercizi semplici degli arti superiori 130
Esercizi semplici delle mani e delle dita 134
Esercizi semplici degli arti inferiori 135
Esercizi semplici del piede e delle dita 136
Gli esercizi composti 138
Definizione 138
Classificazione 138
Esercizi composti del capo 138
Definizione 138
Esempi di esercizi composti del capo 138
Gli esercizi composti del busto 138
Definizione 138
Esempi di esercizi composti del busto 138
Esercizi composti dell’arto superiore 138
Definizione 138
Esempi di esercizi composti dell’arto superiore 138
Gli esercizi combinati 139
Definizione 139
Esempi di esercizi combinati 139
CAPITOLO 7
Regole e progressioni
Regole per descrivere gli esercizi combinati 141
indice
6
LA TERMINOLOGIA TECNICA
DEL MOVIMENTO UMANO
CAPITOLO 8
Cenni alla didattica, agli attrezzi, ai termini
Ordinativi 147
Introduzione agli ordinativi 147
Classificazione 149
Gli ordinativi chiusi 149
Gli ordinativi aperti o schieramenti 151
Il piano di lezione o unità didattica 153
Un accenno agli attrezzi 156
Grandi e piccoli attrezzi 157
L’evoluzione della tecnologia e i nuovi attrezzi 157
Cenni all’uso dei termini 158
Esempi di termini americani ed inglesi 158
CAPITOLO 9
Conclusioni ed indicazioni operative
La terminologia dell’educazione fisica e sportiva al passo con i tempi 183
Conclusioni 184
Ricadute nei vari ambiti professionali 184
Ricadute nella vita quotidiana 185
Bibliografia 187
APPENDICE 1
Esempi di esercitazioni didattiche a corpo libero 191
A1.1 Esercizi delle braccia con intervento o senza dei talloni 191
A1.2 Esercizi delle braccia con lieve molleggio delle gambe 193
A1.3 Combinazioni di esercizi delle gambe e delle braccia 194
APPENDICE 2
Esempi di esercizi di stretching statico e di mobilizzazione 199
A2.1 Esempi di esercizi di stretching statico 199
A2.2 Esempi di esercizi di mobilizzazione 203
APPENDICE 3
Tavole sinottiche 207
Tavola 1 - Il corpo umano: conformazione generale, assi e piani 207
Tavola 1a - Stazioni 208
Tavola 1b - Schemi motori di base 208
Tavola 1c - Direzioni 208
Tavola 2 - Atteggiamenti, posizioni, rapporti di contatto 209
Tavola 3 - Attitudini, rapporti p.d., posizioni p.d., classificazione delle posizioni 210
Tavola 4 - Rapporti tra attitudine e atteggiamento del corpo e degli arti, movimenti 211
Tavola 5 - Classificazione degli esercizi 212
Tavola 6 - Esempi di movimenti opposti 213
GLI AUTORI 214
Ringraziamenti 215
capitolo 1
LA NOMENCLATURA
DEL CORPO UMANO
27
INTRO
CAP 6
CAP 2
CAP 1
CAP 7
BIBLIO
CAP 3
CAP 8
APP 1
CAP 4
CAP 9
APP 2
CAP 5
APP 3
LA
NOMENCLATURA
DEL
CORPO
UMANO
DISTINGUERE LE PARTI DEL CORPO
Conoscere il nostro corpo e possedere l’abilità di
orientarsi nei segnali che provengono dalle parti in-
terne di esso o dall’esterno e che interagiscono su
esso non è solo indispensabile per una soddisfacen-
te vita di relazione, ma fa parte del bagaglio cultu-
rale di ciascuno di noi. La cultura passa attraverso
il sapere ovvero la conoscenza, il saper fare cioè il
possedere le capacità, le abilità nonché fruire delle
esperienze, ed il saper essere cioè essere in grado
di assumere degli atteggiamenti, adottare dei com-
portamenti efficaci in base alle varie situazioni che
si presentano, secondo strategie che si avvalgano di
un personale modo di fare che potremmo definire
stile.
Contestualmente all’orientamento esterno, dob-
biamo essere in grado di saper riconoscere, almeno
nelle linee principali, le parti fondamentali che ca-
ratterizzano il nostro corpo dal punto di vista sche-
letrico e muscolare, nonché gli essenziali punti di
riferimento o di repere, i quali vengono utilizzati
per individuare una regione del corpo in maniera
univoca.
Questo bagaglio di conoscenze permette a noi e a
chi ci ascolta di comprendere efficacemente le in-
dicazioni ricevute o impartite evitando di generare
fastidiosi equivoci.
27
27
chi ci ascolta di comprendere efficacemente le in-
dicazioni ricevute o impartite evitando di generare
fastidiosi equivoci.
capitolo 2
ASSI E PIANI
41
INTRO
CAP 6
CAP 2
CAP 7
CAP 3
CAP 8
CAP 4
CAP 9
CAP 5
ASSI
E
PIANI
CAP 1
CAP 1
BIBLIO
APP 1
APP 2
APP 3
Gli assi sono “linee rette immaginarie che servono a determinare le direzioni delle posizioni
e dei movimenti” (Scaramucci e Vinciguerra, 2016).
Trasferendo le tre dimensioni dello spazio (profondità, larghezza, altezza) al corpo di un
ginnasta, nella stazione eretta (ritti, braccia basse), con lo scopo di precisare la direzione dei
movimenti e di fissare i vari rapporti nei quali il suo corpo viene a trovarsi con il suolo e con
gli attrezzi, si immagina il corpo umano attraversato da tre assi:
• Asse longitudinale
• Asse trasversale
• Asse sagittale
CLASSIFICAZIONE
ASSI
L’asse longitudinale è
quell’asse immaginario
che attraversa il corpo
in altezza passando dal
vertice del capo (vertex)
al punto di contatto dei
talloni
Figura 2.1
capitolo 3
ATTEGGIAMENTI
49
INTRO
CAP 6
CAP 3
CAP 7
CAP 2
CAP 8
CAP 4
CAP 9
CAP 5
ATTEGGIAMENTI
CAP 1
CAP 1
BIBLIO
APP 1
APP 2
APP 3
La figura che il corpo del ginnasta, o semplicemente una parte di esso, assume (indipen-
dentemente dai rapporti con il suolo, i riferimenti e gli oggetti circostanti e con gli attrezzi)
prende il nome di atteggiamento.
Gli atteggiamenti sono semplici qualora interessino una sola parte del corpo, composti
quando le parti del corpo da essi interessate sono due o più di due.
Le varie parti del corpo possono assumere atteggiamenti diversi tra loro, cioè in modo auto-
nomo. Tali atteggiamenti prenderanno il nome della figura assunta.
Qualora due o più segmenti corporei assumano contemporaneamente un atteggiamento
uguale e simmetrico si considererà un solo atteggiamento.
Atteggiamenti del busto:
 Atteggiamento lungo
 Atteggiamento breve
 Atteggiamento torto
Atteggiamenti del corpo:
 Atteggiamento breve
 Atteggiamento lungo
ATTEGGIAMENTI DEL BUSTO
DEFINIZIONE E CLASSIFICAZIONE
Atteggiamenti degli arti:
 Atteggiamento lungo
 Atteggiamento breve
 Atteggiamento semibreve
 Atteggiamento torto
Atteggiamento lungo del
busto: il vertice del busto
si trova alla massima
distanza dal bacino
Figura 3.1
capitolo 4
POSIZIONI
59
INTRO
CAP 6
CAP 2
CAP 1
CAP 7
CAP 3
CAP 8
CAP 9
CAP 5
POSIZIONI
CAP 1
CAP 4
BIBLIO
APP 1
APP 2
APP 3
Il rapporto o la figura che assume il corpo del ginnasta o parte di esso in relazione all’am-
biente esterno, indipendentemente dall’atteggiamento assunto, si definisce posizione.
Le posizioni si possono distinguere in:
• Semplice: posizione assunta da una sola parte del corpo non scindibile in altre.
• Composta: posizione assunta da una sola parte del corpo scindibile in altre.
• Combinata: quando due o più parti del corpo assumono posizioni
(semplice o composta) diverse tra loro.
Si classificano diversi gruppi di figure o rapporti:
1. rapporto di ubicazione del corpo del ginnasta con l’attrezzo;
2. rapporto di contatto del corpo del ginnasta con l’attrezzo;
3. rapporto tra il centro di gravità del corpo del ginnasta e l’attrezzo (o attitudine);
4. rapporto tra attitudine ed atteggiamento;
5. rapporto tra l’asse longitudinale del corpo del ginnasta con il suolo;
6. rapporto tra il corpo del ginnasta e l’asse maggiore dell’attrezzo;
7. rapporto delle varie parti del corpo tra di loro.
RAPPORTO DI UBICAZIONE TRA IL CORPO
DEL GINNASTA E L’ATTREZZO
Tale rapporto esprime e classifica la collocazione
del corpo del ginnasta rispetto all’attrezzo.
Il rapporto di ubicazione del corpo del ginnasta
con l’attrezzo è indipendente dall’esercizio:
DEFINIZIONE E CLASSIFICAZIONE
59
59
6. rapporto tra il corpo del ginnasta e l’asse maggiore dell’attrezzo;
7. rapporto delle varie parti del corpo tra di loro.
APPORTO DI UBICAZIONE TRA IL CORPO
DEL GINNASTA E L’ATTREZZO
Tale rapporto esprime e classifica la collocazione
del corpo del ginnasta rispetto all’attrezzo.
Il rapporto di ubicazione del corpo del ginnasta
con l’attrezzo è indipendente dall’esercizio:
Frontale: fronte
all’attrezzo
Figura 4.1
capitolo 5
GLOSSARIO
115
INTRO
CAP 6
CAP 2
CAP 1
CAP 7
CAP 3
CAP 8
CAP 9
GLOSSARIO
CAP 1
CAP 5
CAP 4
BIBLIO
APP 1
APP 2
APP 3
I movimenti esprimono l’atto dinamico che determina il passaggio da una posizione ad
un’altra. Pertanto l’unione di più movimenti determina l’esercizio.
In base alla velocità il movimento può essere:
• Rapido
• Lento
• Di scatto
I movimenti svolti sul posto non richiedono per la loro natura una specifica
classificazione. I movimenti di traslocazione sono caratteristici dei grandi attrezzi
(ad esempio, spalliera, quadro svedese, trave) e non vanno confusi con le andature,
movimenti tipici effettuati al suolo.
La classificazione dei movimenti, delle attitudini, degli assi, dei piani, delle posizioni
viene di seguito effettuata secondo un ordine alfabetico.
DEFINIZIONE DEI MOVIMENTI E CLASSIFICAZIONE
115
115
capitolo 6
ESERCIZI
125
INTRO
CAP 2
CAP 1
CAP 7
CAP 3
CAP 8
CAP 9
ESERCIZI
CAP 1
CAP 6
CAP 4
CAP 5
BIBLIO
APP 1
APP 2
APP 3
Gli esercizi sono determinati dal susseguirsi di movimenti che hanno lo scopo di raggiungere
obiettivi educativi di vario genere: ludico, riabilitativo, funzionale e allenante.
CLASSIFICAZIONE
Gli esercizi possono essere classificati a seconda:
1. della loro difficoltà;
2. dell’impegno muscolare ed energetico richiesto (esercizi blandi, moderati o intensi);
3. dell’obiettivo che si vuole raggiungere (esercizi di velocità, di resistenza, di forza, di
coordinazione, di equilibrio, propriocettivi ecc.);
4. della parte del corpo o segmento anatomico nel quale producono i loro effetti
(gli esercizi globali interessano il corpo nella sua totalità; gli esercizi segmentari
interessano uno specifico distretto muscolare o articolare);
5. dell’utilizzo o meno di attrezzi codificati e non (gli esercizi a corpo libero sono
caratterizzati da movimenti del corpo senza l’ausilio di attrezzi; gli esercizi con
attrezzi sono caratterizzati dall’uso di attrezzi sia essi grandi che piccoli, sia codificati
che non);
6. della possibilità o meno di essere suddivisi in movimenti sempre più semplici.
Gli esercizi semplici* interessano un solo segmento corporeo e non possono essere scomposti.
Esempio: P.P. ritti, braccia basse; 1. elevare le braccia in fuori, palme in giù; 2. ritorno
(la posizione del palmo della mano; solitamente, non si descrive poiché naturalmente
è in giù. In questo caso, nella descrizione dell’esercizio semplice, volutamente è stato
indicato).
Gli esercizi composti interessano un solo segmento corporeo e possono essere scomposti in
più esercizi semplici.
Esempio: P.P. ritti, braccia basse; 1. elevare le braccia in fuori, palme su; 2. ritorno.
Gli esercizi combinati interessano più parti del corpo, ciascuna impegnata nell’esecuzione di
esercizi semplici o composti, rispettando una determinata sequenza di esecuzione.
Esempio: P.P. ritti, braccia basse; 1. flettere la gamba sinistra in avanti, elevare le brac-
cia in fuori; 2. ritorno.
DEFINIZIONE
* Le suddivisioni in esercizi semplici, composti e combinati si riferiscono ad esercizi
svolti nella stessa unità di tempo.
capitolo 7
REGOLE E
PROGRESSIONI
141
INTRO
CAP 2
CAP 1
CAP 3
CAP 8
CAP 9
REGOLE
E
PROGRESSIONI
CAP 1
CAP 7
CAP 4
CAP 5
CAP 6
BIBLIO
APP 1
APP 2
APP 3
Per facilitare la descrizione degli esercizi, vengono di seguito elencate alcune regole eviden-
ziate in corsivo sottolineato. L’Appendice 1 considera esempi di esercizi a corpo libero e
l’Appendice 2 esempi di esercizi di stretching statico e di mobilizzazione che prevedono
l’applicazione di tali regole.
REGOLE PER DESCRIVERE GLI ESERCIZI COMBINATI
Posizione di partenza
Esempio:
P.P. ritti, braccia basse*
Dopo la posizione di partenza, iniziare la descrizione degli esercizi combinati, dal
basso: arti inferiori, busto, arti superiori ed infine il capo
Esempio:
P.P. ritti, braccia avanti;
1. elevare la gamba sinistra indietro, inclinare il busto in avanti, elevare le braccia in alto;
2. riunire, busto eretto, braccia basse;
3. elevare la gamba destra indietro, inclinare il busto in avanti, elevare le braccia in alto;
4. riunire, busto eretto, braccia basse.
Nella descrizione dell’esercizio indicare:
1. la natura del movimento: Come;
2. la parte del corpo che si muove: Cosa;
3. la direzione: Dove;
4. Iitempi: Quanto.
Esempio:
P.P. ritti, braccia basse;
1. la natura del movimento: elevare;
2. la parte del corpo che si muove: le braccia;
3. la direzione: in fuori;
4. i tempi: 1.
Nella descrizione analitica il tempo va messo all’inizio,
in quella globale il tempo va messo alla fine.
La maggior parte delle volte si adotta la descrizione
analitica.
Nella descrizione dell’esercizio combinato indicare:
1. la natura del movimento: Come;
2. la parte del corpo che si muove: Cosa;
3. la direzione: Dove;
4. i tempi: Quanto
Esempio:
P.P. ritti, braccia basse;
1. flettere la gamba sinistra in avanti ed elevare le braccia in fuori, palme in su;
2. riunire, braccia basse;
3. flettere la gamba destra in avanti ed elevare le braccia in fuori, palme in su;
4. riunire, braccia basse.
REGOLA N°1
REGOLA N°2
REGOLA N°3
REGOLA N°4
* per consuetudine, quando ci si riferisce alle braccia, indichiamo la posizione “basse” mentre
quanto si vuole indicare la direzione, è corretto dire “basso”. Esempi: (1) riferimento braccia =
“ritti, braccia basse”; (2) riferimento direzione: “ritti, braccia basse” e anche “ritti, braccia alte,
slanciare le braccia in basso”.
capitolo 8
CENNI
ALLA DIDATTICA,
AGLI ATTREZZI,
AI TERMINI
147
INTRO
CAP 2
CAP 1
CAP 3
CAP 9
CENNI
ALLA
DIDATTICA,
AGLI
ATTREZZI,
AI
TERMINI
CAP 1
CAP 8
CAP 4
CAP 5
CAP 6
CAP 7
BIBLIO
APP 1
APP 2
APP 3
L’evoluzione del linguaggio di tecnica dell’Educazione fisica e sportiva è associata alla di-
dattica ovvero alle modalità attraverso le quali si trasmettono i saperi, le conoscenze, le
esperienze, nonché alle metodologie di insegnamento e agli strumenti adottati, cioè agli
ambienti, ai grandi e ai piccoli attrezzi. Di questi ultimi aspetti accenneremo brevemente in
questo capitolo. Ci limiteremo ad avviare un discorso che necessiterà di ulteriori riflessioni,
non pertinenti al presente contesto che vuole mantenere il carattere di sintesi espositiva.
Si evidenziano alcuni elementi della scienza dell’insegnamento, in continua evoluzione nel
passaggio al terzo millennio, al cospetto delle cosiddette generazioni digitali. Quindi passato
e presente al confronto, nella speranza di porre le basi per una primavera di proposte, di
studi e di ricerche in questa meravigliosa disciplina, l’Educazione fisica e sportiva.
Nella prima parte del capitolo riguardante gli ordinativi e il piano di lezione ci riferiamo pre-
valentemente agli studi e all’esperienza del Prof. Alessandro Raganato (Teoria degli esercizi
ginnastici, 1997) nell’intento di compiere una sintesi chiara e soprattutto utile.
L’invito che il docente dà al gruppo di assumere la corretta collocazione di la-
voro nello spazio usato per svolgere l’attività di educazione fisica e sportiva con
sicurezza ed efficacia.
INTRODUZIONE AGLI ORDINATIVI
La prima azione che il docente deve effettuare è la verifica degli ambienti al chiuso o all’a-
perto nei quali sono previste le lezioni. Controllare, in funzione delle attività previste di
insegnamento preventivamente programmate, che non vi siano ostacoli, oggetti sporgenti,
elementi nella pavimentazione costituenti potenziali pericoli, è il primo dovere di colui che
insegna. Anche il collaudo periodico e sistematico degli attrezzi, fissi e mobili, garantisce la
loro piena funzionalità nel rispetto della salute di chi si allena.
ORDINATIVI
capitolo 9
CONCLUSIONI
ED INDICAZIONI
OPERATIVE
183
INTRO
CAP 2
CAP 1
CAP 3
CONCLUSIONI
ED
INDICAZIONI
OPERATIVE
CAP 1
CAP 9
CAP 4
CAP 5
CAP 6
CAP 7
CAP 8
BIBLIO
APP 1
APP 2
APP 3
Con questo lavoro ci si è sforzati nel provare ad “allineare” alcuni principi fondamen-
tali dell’Educazione fisica e sportiva al veloce evolversi dei ritmi culturali, soprattutto
in ambito tecnologico, imposti dalle società che cambiano. Se è vero che le basi della
cultura costituiscono delle fondamenta sulle quali si costruisce il presente ed il futuro
delle società, il veloce progredire delle conoscenze arricchisce le nozioni della cultura
stessa, tendendo a considerare studi e lavori di alcuni anni fa come appartenenti al
passato e quindi obsoleti. Nel caso della terminologia della tecnica dell’Educazione
fisica, come per tutti i linguaggi, alcuni vocaboli si sono sempre meno usati. Così come
alcuni attrezzi che erano presenti nelle palestre scolastiche, nei centri sportivi e nelle
strutture private, oggi tendono ad essere sostituiti in commercio da altri.
Un altro aspetto che ha condizionato positivamente le nostre società in questi ultimi
trent’anni, è l’attenzione verso la disabilità e l’atteggiamento di maggior considera-
zione nei confronti dell’inclusione sociale. Ne è passata di acqua sotto i ponti dalle
Olimpiadi di Roma del 1960 in cui, per la prima volta in assoluto, si sono realizzate
le Paralimpiadi: la disabilità nello sport sta trovando sempre più – finalmente – la
sua legittima collocazione. Di strada ancora se ne deve percorrere, ma l’attenzione
verso le persone che hanno talenti ed abilità diverse dalla cosiddetta “normalità” sta
aumentando.
Affinché l’Educazione fisica sia al passo con i tempi è necessario che all’interno delle
Università di Scienze motorie, deputate alla formazione dei professionisti del movi-
mento, si potenzi l’aggiornamento degli insegnanti di Educazione fisica, dei Tecnici
dello sport, degli Allenatori, mediante sistematici (e quindi ripetuti nel tempo) corsi
sulle discipline in generale e, all’interno di esse, sulla corretta terminologia del mo-
vimento. Questo aspetto non va trascurato perché, se è vero che i corsi universitari
di studi (lauree brevi, lauree magistrali, master, per citare alcuni esempi) contengono
in sé materie di approfondimento sulla terminologia della tecnica dell’Educazione
fisica e dello sport, dovrebbe essere implementata la formazione e l’aggiornamento
permanenti a carattere regionale e nazionale. Così facendo, si faciliterebbe il flusso
necessario delle conoscenze e degli studi sull’Educazione motoria, fisica e sportiva.
Infine, consideriamo un primo passo in avanti nel linguaggio della globalizzazione, il
riuscire a collocare immediatamente un termine straniero nel corrispondente italiano
di tecnica dell’Educazione fisica: lo abbiamo sinteticamente fatto con l’americano e
l’inglese. Potrebbe essere approfondito e svolto con altre lingue, almeno, con quelle
più parlate internazionalmente. Siamo consapevoli che quanto da noi eseguito costi-
tuisca un primo sforzo al quale, ci auguriamo, ne seguiranno altri, affinché si possa
ridurre al massimo il fraintendimento nella traduzione delle terminologie tecniche
corrispondenti.
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  • 1. La terminologia tecnica del MOVIMENTO UMANO Mario Bellucci, Giuseppe Cilia, Elvira Padua, Laura Pantanella, Michele Panzarino
  • 2. 3 Premessa 7 PRESENTAZIONI Rettore Università degli Studi di Roma Foro Italico 11 Rettore Università degli Studi di Roma Tor Vergata 14 Rettore Università Telematica San Raffaele Roma 16 INTRODUZIONE Cenni di storia della tecnica dell’educazione fisica e sportiva 19 La tecnica oggi, punto di unione tra passato, presente e futuro 21 Il linguaggio tecnico, elemento catalizzatore dell’inclusione 22 Ulteriori vantaggi derivanti dall’adozione del linguaggio tecnico 23 CAPITOLO 1 La nomenclatura del corpo umano Distinguere le parti del corpo 27 Nomenclatura anatomica e tecnica delle parti corporee esterne 28 Nomenclatura anatomica e tecnica del corpo in visione anteriore 29 Nomenclatura anatomica e tecnica del corpo in visione posteriore 30 Parte dello scheletro in visione anteriore 32 Parte dello scheletro in visione laterale 33 Parte dello scheletro in visione posteriore 34 Parte della muscolatura anteriore superficiale 35 Parte della muscolatura anteriore profonda 36 Parte della muscolatura laterale 37 Parte della muscolatura posteriore 38 CAPITOLO 2 Assi e piani Assi 41 Classificazione 41 Piani 43 Classificazione 43 Termini 45 Visualizzazione 45 Direzioni 46 Classificazione 46 indice
  • 3. 4 LA TERMINOLOGIA TECNICA DEL MOVIMENTO UMANO CAPITOLO 3 Atteggiamenti Definizione e classificazione 49 Atteggiamenti del busto 49 Atteggiamenti degli arti superiori e inferiori 51 Atteggiamenti del corpo 53 Atteggiamenti brevi del corpo 53 Atteggiamenti lunghi del corpo 55 CAPITOLO 4 Posizioni Definizione e classificazione 59 Rapporto di ubicazione tra il corpo del ginnasta e l’attrezzo 59 Rapporto di contatto tra il corpo del ginnasta e l’attrezzo 63 Presa 63 Impugnatura 66 Passo 68 Il passo delle braccia 69 Il passo delle gambe 70 Rapporto tra il centro di gravità del corpo del ginnasta e l’attrezzo o attitudine 71 Classificazione 73 Rapporto tra attitudine e atteggiamento 78 Classificazione 78 Rapporti tra l’asse longitudinale del corpo del ginnasta e il suolo 81 Classificazione 81 Rapporto del corpo del ginnasta con l’asse maggiore dell’attrezzo 83 Classificazione 83 Posizioni dei segmenti corporei 84 Posizioni del capo 84 Posizioni del tronco 85 Posizioni del busto 86 Posizioni delle spalle 87 Posizioni degli arti superiori in atteggiamento lungo 89 Posizioni dirette 89 Posizioni dirette e intermedie sul piano sagittale 90 Posizioni dirette e intermedie sul piano frontale 90 Posizioni dirette e intermedie sul piano orizzontale 91 Posizioni di contatto 92 Posizioni degli arti superiori in atteggiamento breve e semibreve 93 Posizioni dell’avambraccio 96 Posizioni delle mani e delle dita 97 Posizioni delle palme delle mani con gli arti in atteggiamento lungo 98 Posizioni delle dita delle mani 99 Posizioni degli arti inferiori in atteggiamento lungo 99 Posizioni simmetriche 99 Posizioni asimmetriche 101 Posizioni degli arti inferiori in atteggiamento breve e semibreve 103 Posizioni simmetriche 103 Posizioni asimmetriche 105
  • 4. 5 Posizioni delle cosce e delle gambe propriamente dette 110 Posizioni del piede 112 Posizioni delle dita del piede 113 CAPITOLO 5 Glossario Definizione dei movimenti e classificazione 115 Tipologie 116 Esempi di movimenti opposti 123 Le direzioni 123 CAPITOLO 6 Esercizi Definizione 125 Classificazione 125 Gli esercizi semplici 126 Definizione 126 Classificazione 126 Esercizi semplici del capo 126 Esercizi semplici del busto 127 Esercizi semplici del tronco 129 Esercizi semplici delle spalle 129 Esercizi semplici degli arti superiori 130 Esercizi semplici delle mani e delle dita 134 Esercizi semplici degli arti inferiori 135 Esercizi semplici del piede e delle dita 136 Gli esercizi composti 138 Definizione 138 Classificazione 138 Esercizi composti del capo 138 Definizione 138 Esempi di esercizi composti del capo 138 Gli esercizi composti del busto 138 Definizione 138 Esempi di esercizi composti del busto 138 Esercizi composti dell’arto superiore 138 Definizione 138 Esempi di esercizi composti dell’arto superiore 138 Gli esercizi combinati 139 Definizione 139 Esempi di esercizi combinati 139 CAPITOLO 7 Regole e progressioni Regole per descrivere gli esercizi combinati 141 indice
  • 5. 6 LA TERMINOLOGIA TECNICA DEL MOVIMENTO UMANO CAPITOLO 8 Cenni alla didattica, agli attrezzi, ai termini Ordinativi 147 Introduzione agli ordinativi 147 Classificazione 149 Gli ordinativi chiusi 149 Gli ordinativi aperti o schieramenti 151 Il piano di lezione o unità didattica 153 Un accenno agli attrezzi 156 Grandi e piccoli attrezzi 157 L’evoluzione della tecnologia e i nuovi attrezzi 157 Cenni all’uso dei termini 158 Esempi di termini americani ed inglesi 158 CAPITOLO 9 Conclusioni ed indicazioni operative La terminologia dell’educazione fisica e sportiva al passo con i tempi 183 Conclusioni 184 Ricadute nei vari ambiti professionali 184 Ricadute nella vita quotidiana 185 Bibliografia 187 APPENDICE 1 Esempi di esercitazioni didattiche a corpo libero 191 A1.1 Esercizi delle braccia con intervento o senza dei talloni 191 A1.2 Esercizi delle braccia con lieve molleggio delle gambe 193 A1.3 Combinazioni di esercizi delle gambe e delle braccia 194 APPENDICE 2 Esempi di esercizi di stretching statico e di mobilizzazione 199 A2.1 Esempi di esercizi di stretching statico 199 A2.2 Esempi di esercizi di mobilizzazione 203 APPENDICE 3 Tavole sinottiche 207 Tavola 1 - Il corpo umano: conformazione generale, assi e piani 207 Tavola 1a - Stazioni 208 Tavola 1b - Schemi motori di base 208 Tavola 1c - Direzioni 208 Tavola 2 - Atteggiamenti, posizioni, rapporti di contatto 209 Tavola 3 - Attitudini, rapporti p.d., posizioni p.d., classificazione delle posizioni 210 Tavola 4 - Rapporti tra attitudine e atteggiamento del corpo e degli arti, movimenti 211 Tavola 5 - Classificazione degli esercizi 212 Tavola 6 - Esempi di movimenti opposti 213 GLI AUTORI 214 Ringraziamenti 215
  • 7. 27 INTRO CAP 6 CAP 2 CAP 1 CAP 7 BIBLIO CAP 3 CAP 8 APP 1 CAP 4 CAP 9 APP 2 CAP 5 APP 3 LA NOMENCLATURA DEL CORPO UMANO DISTINGUERE LE PARTI DEL CORPO Conoscere il nostro corpo e possedere l’abilità di orientarsi nei segnali che provengono dalle parti in- terne di esso o dall’esterno e che interagiscono su esso non è solo indispensabile per una soddisfacen- te vita di relazione, ma fa parte del bagaglio cultu- rale di ciascuno di noi. La cultura passa attraverso il sapere ovvero la conoscenza, il saper fare cioè il possedere le capacità, le abilità nonché fruire delle esperienze, ed il saper essere cioè essere in grado di assumere degli atteggiamenti, adottare dei com- portamenti efficaci in base alle varie situazioni che si presentano, secondo strategie che si avvalgano di un personale modo di fare che potremmo definire stile. Contestualmente all’orientamento esterno, dob- biamo essere in grado di saper riconoscere, almeno nelle linee principali, le parti fondamentali che ca- ratterizzano il nostro corpo dal punto di vista sche- letrico e muscolare, nonché gli essenziali punti di riferimento o di repere, i quali vengono utilizzati per individuare una regione del corpo in maniera univoca. Questo bagaglio di conoscenze permette a noi e a chi ci ascolta di comprendere efficacemente le in- dicazioni ricevute o impartite evitando di generare fastidiosi equivoci. 27 27 chi ci ascolta di comprendere efficacemente le in- dicazioni ricevute o impartite evitando di generare fastidiosi equivoci.
  • 9. 41 INTRO CAP 6 CAP 2 CAP 7 CAP 3 CAP 8 CAP 4 CAP 9 CAP 5 ASSI E PIANI CAP 1 CAP 1 BIBLIO APP 1 APP 2 APP 3 Gli assi sono “linee rette immaginarie che servono a determinare le direzioni delle posizioni e dei movimenti” (Scaramucci e Vinciguerra, 2016). Trasferendo le tre dimensioni dello spazio (profondità, larghezza, altezza) al corpo di un ginnasta, nella stazione eretta (ritti, braccia basse), con lo scopo di precisare la direzione dei movimenti e di fissare i vari rapporti nei quali il suo corpo viene a trovarsi con il suolo e con gli attrezzi, si immagina il corpo umano attraversato da tre assi: • Asse longitudinale • Asse trasversale • Asse sagittale CLASSIFICAZIONE ASSI L’asse longitudinale è quell’asse immaginario che attraversa il corpo in altezza passando dal vertice del capo (vertex) al punto di contatto dei talloni Figura 2.1
  • 11. 49 INTRO CAP 6 CAP 3 CAP 7 CAP 2 CAP 8 CAP 4 CAP 9 CAP 5 ATTEGGIAMENTI CAP 1 CAP 1 BIBLIO APP 1 APP 2 APP 3 La figura che il corpo del ginnasta, o semplicemente una parte di esso, assume (indipen- dentemente dai rapporti con il suolo, i riferimenti e gli oggetti circostanti e con gli attrezzi) prende il nome di atteggiamento. Gli atteggiamenti sono semplici qualora interessino una sola parte del corpo, composti quando le parti del corpo da essi interessate sono due o più di due. Le varie parti del corpo possono assumere atteggiamenti diversi tra loro, cioè in modo auto- nomo. Tali atteggiamenti prenderanno il nome della figura assunta. Qualora due o più segmenti corporei assumano contemporaneamente un atteggiamento uguale e simmetrico si considererà un solo atteggiamento. Atteggiamenti del busto:  Atteggiamento lungo  Atteggiamento breve  Atteggiamento torto Atteggiamenti del corpo:  Atteggiamento breve  Atteggiamento lungo ATTEGGIAMENTI DEL BUSTO DEFINIZIONE E CLASSIFICAZIONE Atteggiamenti degli arti:  Atteggiamento lungo  Atteggiamento breve  Atteggiamento semibreve  Atteggiamento torto Atteggiamento lungo del busto: il vertice del busto si trova alla massima distanza dal bacino Figura 3.1
  • 13. 59 INTRO CAP 6 CAP 2 CAP 1 CAP 7 CAP 3 CAP 8 CAP 9 CAP 5 POSIZIONI CAP 1 CAP 4 BIBLIO APP 1 APP 2 APP 3 Il rapporto o la figura che assume il corpo del ginnasta o parte di esso in relazione all’am- biente esterno, indipendentemente dall’atteggiamento assunto, si definisce posizione. Le posizioni si possono distinguere in: • Semplice: posizione assunta da una sola parte del corpo non scindibile in altre. • Composta: posizione assunta da una sola parte del corpo scindibile in altre. • Combinata: quando due o più parti del corpo assumono posizioni (semplice o composta) diverse tra loro. Si classificano diversi gruppi di figure o rapporti: 1. rapporto di ubicazione del corpo del ginnasta con l’attrezzo; 2. rapporto di contatto del corpo del ginnasta con l’attrezzo; 3. rapporto tra il centro di gravità del corpo del ginnasta e l’attrezzo (o attitudine); 4. rapporto tra attitudine ed atteggiamento; 5. rapporto tra l’asse longitudinale del corpo del ginnasta con il suolo; 6. rapporto tra il corpo del ginnasta e l’asse maggiore dell’attrezzo; 7. rapporto delle varie parti del corpo tra di loro. RAPPORTO DI UBICAZIONE TRA IL CORPO DEL GINNASTA E L’ATTREZZO Tale rapporto esprime e classifica la collocazione del corpo del ginnasta rispetto all’attrezzo. Il rapporto di ubicazione del corpo del ginnasta con l’attrezzo è indipendente dall’esercizio: DEFINIZIONE E CLASSIFICAZIONE 59 59 6. rapporto tra il corpo del ginnasta e l’asse maggiore dell’attrezzo; 7. rapporto delle varie parti del corpo tra di loro. APPORTO DI UBICAZIONE TRA IL CORPO DEL GINNASTA E L’ATTREZZO Tale rapporto esprime e classifica la collocazione del corpo del ginnasta rispetto all’attrezzo. Il rapporto di ubicazione del corpo del ginnasta con l’attrezzo è indipendente dall’esercizio: Frontale: fronte all’attrezzo Figura 4.1
  • 15. 115 INTRO CAP 6 CAP 2 CAP 1 CAP 7 CAP 3 CAP 8 CAP 9 GLOSSARIO CAP 1 CAP 5 CAP 4 BIBLIO APP 1 APP 2 APP 3 I movimenti esprimono l’atto dinamico che determina il passaggio da una posizione ad un’altra. Pertanto l’unione di più movimenti determina l’esercizio. In base alla velocità il movimento può essere: • Rapido • Lento • Di scatto I movimenti svolti sul posto non richiedono per la loro natura una specifica classificazione. I movimenti di traslocazione sono caratteristici dei grandi attrezzi (ad esempio, spalliera, quadro svedese, trave) e non vanno confusi con le andature, movimenti tipici effettuati al suolo. La classificazione dei movimenti, delle attitudini, degli assi, dei piani, delle posizioni viene di seguito effettuata secondo un ordine alfabetico. DEFINIZIONE DEI MOVIMENTI E CLASSIFICAZIONE 115 115
  • 17. 125 INTRO CAP 2 CAP 1 CAP 7 CAP 3 CAP 8 CAP 9 ESERCIZI CAP 1 CAP 6 CAP 4 CAP 5 BIBLIO APP 1 APP 2 APP 3 Gli esercizi sono determinati dal susseguirsi di movimenti che hanno lo scopo di raggiungere obiettivi educativi di vario genere: ludico, riabilitativo, funzionale e allenante. CLASSIFICAZIONE Gli esercizi possono essere classificati a seconda: 1. della loro difficoltà; 2. dell’impegno muscolare ed energetico richiesto (esercizi blandi, moderati o intensi); 3. dell’obiettivo che si vuole raggiungere (esercizi di velocità, di resistenza, di forza, di coordinazione, di equilibrio, propriocettivi ecc.); 4. della parte del corpo o segmento anatomico nel quale producono i loro effetti (gli esercizi globali interessano il corpo nella sua totalità; gli esercizi segmentari interessano uno specifico distretto muscolare o articolare); 5. dell’utilizzo o meno di attrezzi codificati e non (gli esercizi a corpo libero sono caratterizzati da movimenti del corpo senza l’ausilio di attrezzi; gli esercizi con attrezzi sono caratterizzati dall’uso di attrezzi sia essi grandi che piccoli, sia codificati che non); 6. della possibilità o meno di essere suddivisi in movimenti sempre più semplici. Gli esercizi semplici* interessano un solo segmento corporeo e non possono essere scomposti. Esempio: P.P. ritti, braccia basse; 1. elevare le braccia in fuori, palme in giù; 2. ritorno (la posizione del palmo della mano; solitamente, non si descrive poiché naturalmente è in giù. In questo caso, nella descrizione dell’esercizio semplice, volutamente è stato indicato). Gli esercizi composti interessano un solo segmento corporeo e possono essere scomposti in più esercizi semplici. Esempio: P.P. ritti, braccia basse; 1. elevare le braccia in fuori, palme su; 2. ritorno. Gli esercizi combinati interessano più parti del corpo, ciascuna impegnata nell’esecuzione di esercizi semplici o composti, rispettando una determinata sequenza di esecuzione. Esempio: P.P. ritti, braccia basse; 1. flettere la gamba sinistra in avanti, elevare le brac- cia in fuori; 2. ritorno. DEFINIZIONE * Le suddivisioni in esercizi semplici, composti e combinati si riferiscono ad esercizi svolti nella stessa unità di tempo.
  • 19. 141 INTRO CAP 2 CAP 1 CAP 3 CAP 8 CAP 9 REGOLE E PROGRESSIONI CAP 1 CAP 7 CAP 4 CAP 5 CAP 6 BIBLIO APP 1 APP 2 APP 3 Per facilitare la descrizione degli esercizi, vengono di seguito elencate alcune regole eviden- ziate in corsivo sottolineato. L’Appendice 1 considera esempi di esercizi a corpo libero e l’Appendice 2 esempi di esercizi di stretching statico e di mobilizzazione che prevedono l’applicazione di tali regole. REGOLE PER DESCRIVERE GLI ESERCIZI COMBINATI Posizione di partenza Esempio: P.P. ritti, braccia basse* Dopo la posizione di partenza, iniziare la descrizione degli esercizi combinati, dal basso: arti inferiori, busto, arti superiori ed infine il capo Esempio: P.P. ritti, braccia avanti; 1. elevare la gamba sinistra indietro, inclinare il busto in avanti, elevare le braccia in alto; 2. riunire, busto eretto, braccia basse; 3. elevare la gamba destra indietro, inclinare il busto in avanti, elevare le braccia in alto; 4. riunire, busto eretto, braccia basse. Nella descrizione dell’esercizio indicare: 1. la natura del movimento: Come; 2. la parte del corpo che si muove: Cosa; 3. la direzione: Dove; 4. Iitempi: Quanto. Esempio: P.P. ritti, braccia basse; 1. la natura del movimento: elevare; 2. la parte del corpo che si muove: le braccia; 3. la direzione: in fuori; 4. i tempi: 1. Nella descrizione analitica il tempo va messo all’inizio, in quella globale il tempo va messo alla fine. La maggior parte delle volte si adotta la descrizione analitica. Nella descrizione dell’esercizio combinato indicare: 1. la natura del movimento: Come; 2. la parte del corpo che si muove: Cosa; 3. la direzione: Dove; 4. i tempi: Quanto Esempio: P.P. ritti, braccia basse; 1. flettere la gamba sinistra in avanti ed elevare le braccia in fuori, palme in su; 2. riunire, braccia basse; 3. flettere la gamba destra in avanti ed elevare le braccia in fuori, palme in su; 4. riunire, braccia basse. REGOLA N°1 REGOLA N°2 REGOLA N°3 REGOLA N°4 * per consuetudine, quando ci si riferisce alle braccia, indichiamo la posizione “basse” mentre quanto si vuole indicare la direzione, è corretto dire “basso”. Esempi: (1) riferimento braccia = “ritti, braccia basse”; (2) riferimento direzione: “ritti, braccia basse” e anche “ritti, braccia alte, slanciare le braccia in basso”.
  • 21. 147 INTRO CAP 2 CAP 1 CAP 3 CAP 9 CENNI ALLA DIDATTICA, AGLI ATTREZZI, AI TERMINI CAP 1 CAP 8 CAP 4 CAP 5 CAP 6 CAP 7 BIBLIO APP 1 APP 2 APP 3 L’evoluzione del linguaggio di tecnica dell’Educazione fisica e sportiva è associata alla di- dattica ovvero alle modalità attraverso le quali si trasmettono i saperi, le conoscenze, le esperienze, nonché alle metodologie di insegnamento e agli strumenti adottati, cioè agli ambienti, ai grandi e ai piccoli attrezzi. Di questi ultimi aspetti accenneremo brevemente in questo capitolo. Ci limiteremo ad avviare un discorso che necessiterà di ulteriori riflessioni, non pertinenti al presente contesto che vuole mantenere il carattere di sintesi espositiva. Si evidenziano alcuni elementi della scienza dell’insegnamento, in continua evoluzione nel passaggio al terzo millennio, al cospetto delle cosiddette generazioni digitali. Quindi passato e presente al confronto, nella speranza di porre le basi per una primavera di proposte, di studi e di ricerche in questa meravigliosa disciplina, l’Educazione fisica e sportiva. Nella prima parte del capitolo riguardante gli ordinativi e il piano di lezione ci riferiamo pre- valentemente agli studi e all’esperienza del Prof. Alessandro Raganato (Teoria degli esercizi ginnastici, 1997) nell’intento di compiere una sintesi chiara e soprattutto utile. L’invito che il docente dà al gruppo di assumere la corretta collocazione di la- voro nello spazio usato per svolgere l’attività di educazione fisica e sportiva con sicurezza ed efficacia. INTRODUZIONE AGLI ORDINATIVI La prima azione che il docente deve effettuare è la verifica degli ambienti al chiuso o all’a- perto nei quali sono previste le lezioni. Controllare, in funzione delle attività previste di insegnamento preventivamente programmate, che non vi siano ostacoli, oggetti sporgenti, elementi nella pavimentazione costituenti potenziali pericoli, è il primo dovere di colui che insegna. Anche il collaudo periodico e sistematico degli attrezzi, fissi e mobili, garantisce la loro piena funzionalità nel rispetto della salute di chi si allena. ORDINATIVI
  • 23. 183 INTRO CAP 2 CAP 1 CAP 3 CONCLUSIONI ED INDICAZIONI OPERATIVE CAP 1 CAP 9 CAP 4 CAP 5 CAP 6 CAP 7 CAP 8 BIBLIO APP 1 APP 2 APP 3 Con questo lavoro ci si è sforzati nel provare ad “allineare” alcuni principi fondamen- tali dell’Educazione fisica e sportiva al veloce evolversi dei ritmi culturali, soprattutto in ambito tecnologico, imposti dalle società che cambiano. Se è vero che le basi della cultura costituiscono delle fondamenta sulle quali si costruisce il presente ed il futuro delle società, il veloce progredire delle conoscenze arricchisce le nozioni della cultura stessa, tendendo a considerare studi e lavori di alcuni anni fa come appartenenti al passato e quindi obsoleti. Nel caso della terminologia della tecnica dell’Educazione fisica, come per tutti i linguaggi, alcuni vocaboli si sono sempre meno usati. Così come alcuni attrezzi che erano presenti nelle palestre scolastiche, nei centri sportivi e nelle strutture private, oggi tendono ad essere sostituiti in commercio da altri. Un altro aspetto che ha condizionato positivamente le nostre società in questi ultimi trent’anni, è l’attenzione verso la disabilità e l’atteggiamento di maggior considera- zione nei confronti dell’inclusione sociale. Ne è passata di acqua sotto i ponti dalle Olimpiadi di Roma del 1960 in cui, per la prima volta in assoluto, si sono realizzate le Paralimpiadi: la disabilità nello sport sta trovando sempre più – finalmente – la sua legittima collocazione. Di strada ancora se ne deve percorrere, ma l’attenzione verso le persone che hanno talenti ed abilità diverse dalla cosiddetta “normalità” sta aumentando. Affinché l’Educazione fisica sia al passo con i tempi è necessario che all’interno delle Università di Scienze motorie, deputate alla formazione dei professionisti del movi- mento, si potenzi l’aggiornamento degli insegnanti di Educazione fisica, dei Tecnici dello sport, degli Allenatori, mediante sistematici (e quindi ripetuti nel tempo) corsi sulle discipline in generale e, all’interno di esse, sulla corretta terminologia del mo- vimento. Questo aspetto non va trascurato perché, se è vero che i corsi universitari di studi (lauree brevi, lauree magistrali, master, per citare alcuni esempi) contengono in sé materie di approfondimento sulla terminologia della tecnica dell’Educazione fisica e dello sport, dovrebbe essere implementata la formazione e l’aggiornamento permanenti a carattere regionale e nazionale. Così facendo, si faciliterebbe il flusso necessario delle conoscenze e degli studi sull’Educazione motoria, fisica e sportiva. Infine, consideriamo un primo passo in avanti nel linguaggio della globalizzazione, il riuscire a collocare immediatamente un termine straniero nel corrispondente italiano di tecnica dell’Educazione fisica: lo abbiamo sinteticamente fatto con l’americano e l’inglese. Potrebbe essere approfondito e svolto con altre lingue, almeno, con quelle più parlate internazionalmente. Siamo consapevoli che quanto da noi eseguito costi- tuisca un primo sforzo al quale, ci auguriamo, ne seguiranno altri, affinché si possa ridurre al massimo il fraintendimento nella traduzione delle terminologie tecniche corrispondenti. LA TERMINOLOGIA DELL’EDUCAZIONE FISICA E SPORTIVA AL PASSO CON I TEMPI
  • 24. www.calzetti-mariucci.it Seguici sui social per rimanere sempre aggiornato sulle nostre iniziative Catalogo on line Visita il nostro sito Collegandoti al sito puoi visionare nel dettaglio e acquistare gli articoli (libri, video, dvd, riviste), grazie a un sistema di ricerca semplice e innovativo Newsletter Libri e video per lo sport Iscriviti alla nostra mailing list in tutta sicurezza al riparo dallo spam. Dai la tua preferenza alla disciplina sportiva che più ti interessa, riceverai tutte le news direttamente sulla tua mail Approfondimenti Il sito è costantemente in aggiornamento, con sezioni specifiche di approfondimento su tutti gli argomenti più interessanti legati allo sport, come eventi, convegni, festival, e corsi di aggiornamento