Orientarsi tra le modifiche del DLgs 66/2017. Dirigente Scolastico Monica Cicalini e Iasmina Santini. Conferenza regionale sull'inclusione. Firenze, auditorium Rogers di Scandicci, 4/11/2019
Decreto Legislativo 66/2017 e collaborazione interistituzionaleLuca Salvini - MI
Incontro sullo stato di attuazione del DLgs 13/04/2017, n. 66. Pontassieve, 25 giugno 2019, sala consiliare. Enti locali e Istituti scolastici dell'ambito 5 della provincia di Firenze. Dirigente tecnico Luca Salvini.
Bisogni Educativi Speciali - I presupposti teorici e la normativa di riferime...Franco Castronovo
Le slides utilizzate da Franco Castronovo nel corso dell'incontro "I presupposti teorici e la normativa di riferimento per l'inclusione", primo appuntamento provinciale del ciclo di incontri promosso dall'USR-L sul tema dell'inclusione e dei BES, tenutosi a Como presso l'ISIS Da Vinci-Ripamonti il 20 febbraio 2014.
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sistema- spettivo italiano inclusione alunni valutazione primariaLuca Salvini - MI
Firenze MI USR per la Toscana, incontro incontro con delegazione francese di ispettori/ispettrici. Sistema ispettivo italiano, inclusione. valutazione primaria. Presentazione ispettore Luca Salvini.
Linee guida per l'accoglienza e l' integrazione degli alunni stranieri Laura Franchini
I Punti chiave del Documento MIUR di febbraio 2014
Linee guida per l'accoglienza e l' integrazione degli alunni stranieri.
A cura della Prof.ssa Lucia Abbruzzese
A decorrere dal 1° settembre 200, nel primo e nel secondo ciclo di istruzione è istituito l'insegnamento trasversale dell'educazione civica. Analizzo i pilastri e le novità alla luce delle nuove linee guida
INTRODUZIONEDELL'INSEGNAMENTO DELL'EDUCAZIONE CIVICA NELLA SCUOLAAntonetta Cimmarrusti
A decorrere dal 1° settembre del primo anno scolastico successivo all'entrata in vigore della presente legge, nel primo e nel secondo ciclo di istruzione e' istituito l'insegnamento trasversale dell'educazione civica.
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A decorrere dal 1° settembre del primo anno scolastico successivo all'entrata in vigore della presente legge, nel primo e nel secondo ciclo di istruzione e' istituito l'insegnamento trasversale dell'educazione civica.
Orientamenti regionali per la Toscana del MIUR-USR per la Toscana. Ispettore Luca Salvini. Conferenza regionale sull'inclusione. Firenze, auditorium Rogers di Scandicci, 4/11/2019.
Facendo tesoro dell’ampia bibliografia e sitografia presente in merito, ho creato uno slideshow in cui vengono presentati:
1. gli studenti con Bisogni Educativi Speciali;
2. i documenti relativi;
3. gli enti territoriali coinvolti.
Modifiche al DLgs 13/04/2017, n. 66 a seguito dell'entrata in vigore il 12/09/2019 del DLgs 7/08/2019, n. 96.
Quadro di riferimento e numeri in Toscana.
Dirigente tecnico Luca Salvini.
Formazione operatori ASL Toscana Centro.
Plenaria Docenti Neoassunti IIS Caselli 16 gennaio 2024 Roberta Bonelli.pdfrilevazioniust
Incontro propedeutico docenti neoassunti, 16 gennaio 2024 Ambito 24 IIS "Caselli" Siena,
Roberta Bonelli, referente presso Ufficio XII, Ambito Territoriale di Siena, USR per la Toscana "Il percorso formativo del docente neoassunto"
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1. ORIENTARSI TRA
LE MODIFICHE DEL DLGS. 13/04/2017, N. 66
IL DLGS 66/2017 E LE MODIFICHE
APPORTATE CON IL DLGS 96/2019
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana
Direzione Generale
Gruppo di Coordinamento Regionale in materia di
«Inclusione Scolastica»
2. “L'Italia è stata all'avanguardia nell'inclusione scolastica delle
persone
con disabilità, abolendo le scuole e le classi ‘speciali’. Una scelta di
grande valore educativo, non solo perché rifiuta logiche ghettizzanti,
ma
perché consente a tutti i bambini di entrare sin dall'infanzia in contatto
con le diversità, di conoscerle e abbattere così le barriere del
pregiudizio. Occorre tuttavia impegnarsi nel concreto perché
l'inclusione
scolastica sia pienamente effettiva. Il sostegno a scuola talvolta non
è
sufficiente, e ciò provoca esclusione, o forti limitazioni, all'alunno con
disabilità. E' necessario fare di più,sia in termini di quantità che di
qualità.
La capacità di rispondere ai bisogni delle persone con disabilità è il
metro
attraverso cui si misura la nostra convivenza civile”
(Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
in occasione della giornata nazionale della disabilità)
Gruppo di Coordinamento Regionale in materia di Inclusione Scolastica
3. BREVE EXCURSUS STORICO DELLA NORMATIVA PRECEDENTE
LEGGE 118/ 71
LEGGE 517 /77
Superava il
modello delle
scuole speciali
Viene introdotto
l’insegnante
specializzato per le
attività di sostegno
Gruppo di Coordinamento Regionale in materia di Inclusione Scolastica
4. La parte della L. 104/92
che riguarda
l’istruzione, nel 1994
viene trasferita nel Testo
Unico delle disposizioni
legislative in materia di
Raccoglie ed integra tutti gli interventi legislativi
promulgati dopo la L. 517/77.
Impegna lo Stato a rimuovere le condizioni
invalidanti che impediscono lo sviluppo, sia sul
piano della partecipazione sociale sia su quello
dei deficit sensoriali e psico-motori, per i quali
prevede interventi riabilitativi.
LEGGE 104/ 92
TESTO UNICO
(D.LGS.297/94)
Gruppo di Coordinamento Regionale in materia di Inclusione
Scolastica
5. D.M. 12/07/2011
Nuove Norme in
materia di Disturbi
Specifici di
Apprendimento (DSA)
in ambito scolastico
Decreto attuativo della
L.170/2010 allegato:
Linee guida per il
diritto allo studio degli
alunni e studenti con
DSA
Viene previsto il Piano
Didattico
Personalizzato (PDP)
LEGGE 170/2010
Gruppo di Coordinamento Regionale in materia di Inclusione Scolastica
6. DIR. MIN.27/12/2012
Strumenti di intervento per alunni con
Bisogni Educativi Speciali (BES) e
organizzazione territoriale per l’inclusione
scolastica. Introduce per la prima volta il
PAI ( Piano annuale inclusione)
CIR. MIN. N.8 DEL 06/03/2013
Indicazioni operative per la
realizzazione della Direttiva
Gruppo di Coordinamento Regionale in materia di Inclusione Scolastica
7. Gruppo di Coordinamento Regionale in materia di Inclusione
Scolastica
NOTA MIN. N. 2563 DEL 22/11/2013
Supera completamente la C.M. N.8
nel sottolineare con forza che la
rilevazione di una mera difficoltà non
dovrebbe sempre indurre
all’attivazione di un PDP
La personalizzazione didattica NON è solo una
questione procedurale o un adempimento burocratico;
il PDP dovrebbe essere inteso come uno strumento in
più per «curvare» la metodologia alle esigenze
dell’alunno mediante la flessibilità dei percorsi il più
possibili coerenti con il Piano dell’Offerta Formativa
8. Gruppo di Coordinamento Regionale in materia di Inclusione Scolastica
NOTA MIN. PRTO. 1143 DEL 17/05/2018
L’autonomia scolastica quale fondamento per il successo formativo di
ognuno.
il compito della scuola è quello di
consentire a ciascuno di sviluppare
pienamente il proprio talento e di
realizzare le proprie potenzialità
Nella presa in carico ovvero il prendersi cura dei soggetti
con bisogni educativi speciali non si tratta di ridurre i
traguardi da raggiungere, nell'ambito degli obiettivi del
sistema nazionale di istruzione e formazione, ma di favorire,
progettare ed accompagnare percorsi diversi, affinché ne
sia garantito il loro conseguimento.
Personalizzare i percorsi di insegnamento-apprendimento
non significa parcellizzare gli interventi e progettare
percorsi differenti per ognuno degli alunni delle classi,
quanto pensare alla classe, come una realtà composita in
cui mettere in atto molteplici modalità metodologiche di
insegnamento-apprendimento, funzionali al successo
formativo di tutti.
RIBADISCE
FA PRESENTE
PERCHE’
9. VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE NEL PRIMO CICLO ED
ESAMI DI STATO NEL PRIMO E SECONDO CICLO (DLGS N. 62/2017)
VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA’ DEL
I CICLO
La valutazione degli alunni disabili è riferita al comportamento, alle
discipline e alle attività svolte sulla base del PEI e dei documenti
previsti
dall’art. 12, comma 5, della L. 104/92 così come rivisto dal D.Lgs
66/2017.
Gruppo di Coordinamento Regionale in materia di Inclusione Scolastica
Gli alunni con disabilità sostengono le prove di esame al
termine del primo ciclo di istruzione con l’uso degli ausili e dei
sussidi didattici utilizzati durante l’anno scolastico per
l’attuazione del PEI (stessa cosa vale per le prove Invalsi).
Le prove differenziate hanno valore equivalente a quelle
ordinarie ai fini del superamento dell’esame e del
conseguimento del diploma finale e l’esito viene determinato
con le medesime modalità previste per gli altri studenti.
Agli alunni con disabilità che non si presentano all’esame di
Stato, viene rilasciato un attestato di credito formativo che è
titolo per l’iscrizione e la frequenza della SS2° grado e di
conseguenza questi alunni non potranno più ripetere la classe
terza.
10. Gruppo di Coordinamento Regionale in materia di Inclusione Scolastica
VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA’ DEL II
CICLO
Il Consiglio di Classe, per gli studenti ammessi agli esami di
Stato, stabilisce la tipologia delle prove d’esame e stabilisce
anche se le stesse hanno valore equipollente all’interno del
PEI.
La commissione d'esame, considerati gli elementi forniti dal
Consiglio di Classe, tiene conto delle modalità didattiche e delle
forme di valutazione individuate nell'ambito dei percorsi didattici
individualizzati e personalizzati. (DSA)
Il Consiglio di Classe, per gli studenti ammessi agli esami di
Stato, stabilisce la tipologia delle prove d’esame e stabilisce
anche se le stesse hanno valore equipollente all’interno del PEI.
La Commissione d’esame può avvalersi del supporto dei docenti
e degli esperti che hanno seguito lo studente durante l'anno
scolastico e potrà assegnare un tempo differenziato per
l'effettuazione delle prove.
11. Gruppo di Coordinamento Regionale in materia di Inclusione Scolastica
NOTA MIN. 562
DEL 03 /04 /2019
Offre chiarimenti sugli alunni con B.E.S. con particolare riferimento al
PDP quale strumento che consente si attivare un percorso
personalizzato
Richiama l’attenzione alla consultazione e alla
fruizione dei materiali presenti nel rinnovato
PORTALE ITALIANO PER L’INCLUSIONE
SCOLASTICA
Include nella categoria dei B.E.S. gli alunni
con alto potenziale intellettivo
raccomandando anche in questo caso la
personalizzazione degli insegnamenti e la
valorizzazione degli stili di
apprendimento individuali
13. COMMISSIONI
Accerta la disabilità anche
ai fini dell’inclusione scolastica
Riceve certificazione
medico diagnostica
funzionaleCOMMISSIONE
MEDICO
LEGALE
DELL’INPS
Gruppo di Coordinamento Regionale in materia di Inclusione Scolastica
14. COMMISSIONI
Neuropsichiatra infantile
o un medico specialista;
Terapista della
riabilitazione/psicologo
delegato Ente locale
PROFILO DI FUNZIONAMENTO(PF) IN CHIAVE ICF:
Collaborazione con i genitori
Partecipazione del dirigente
UNITA’ DI
VALUTAZIONE
MULTIDISCIPLINARE
(UVM)
È composta da
redige
Gruppo di Coordinamento Regionale in materia di Inclusione Scolastica
15. PROFILO DI FUNZIONAMENTO (DAL 12 SETTEMBRE 2019)
propedeutico e necessario al PEI;
in chiave ICF (modello bio-psico-sociale);
definisce competenze e misure utili per
l’inclusione scolastica;
I genitori TRASMETTONO il Profilo di
Funzionamento all’Istituzione Scolastica e
all’Ente Locale competente rispettivamente ai
fini della predisposizione del PEI e del Progetto
Individuale;
Sostituisce in modo graduale Diagnosi
Funzionale e Profilo Dinamico Funzionale.Gruppo di Coordinamento Regionale in materia di Inclusione
Scolastica
16. PROGETTO
INDIVIDUAL
E
Su richiesta e
con la
collaborazione
dei genitori
Con la
partecipazione
di un
rappresentante
della scuola
A cura del Comune
di residenza,
d’intesa con ASL
Propedeutico
alla stesura o
revisione del
P.E.I.
Definisce
prestazioni e
servizi erogati da
Ente Locale, ASL
e Scuola
Sulla base
del P.F.
Gruppo di Coordinamento Regionale in materia di Inclusione Scolastica
17. P.E.I.
ELABORATO E APPROVATO DAL
GLOI
(Gruppo di Lavoro Operativo
per Inclusione)
Fornisce strumenti per l'effettivo
svolgimento dei percorsi per le
competenze trasversali e per
l'orientamento.
Indica le modalità di coordinamento degli
interventi previsti e la loro interazione con il
Progetto individuale
Gruppo di Coordinamento Regionale in materia di Inclusione Scolastica
18. Con la partecipazione dei Genitori
(o dell’alunno) e delle figure
professionali specifiche interne
(collaboratori scolastici, …) ed
esterne (educatori, assistenti, …)
Con il necessario supporto
della UVM (specialisti, terapisti,
assistente sociale)
composto dal Team docenti
contitolari (infanzia e primaria) o dal
Consiglio di Classe
G. L. O. I.
GRUPPO DI LAVORO OPERATIVO PER
L’INCLUSIONE
Gruppo di Coordinamento Regionale in materia di
Inclusione Scolastica
19. P.E.I.
Le modalità di sostegno
didattico, compresa la
proposta del numero di
ore di sostegno alla
classe,
la proposta delle
risorse professionali
da destinare
all’assistenza,
all’autonomia e alla
comunicazione (c.5-
bis, art 3)
Gli interventi di
assistenza
igienica e di
base, svolti dal
personale
ausiliario
Le modalità di
verifica, i criteri di
valutazione, gli
interventi di
inclusione
esplicita
Gruppo di Coordinamento Regionale in materia di Inclusione Scolastica
20. Indicazione dei facilitatori e riduzione delle barriere
Individua obiettivi didattici ed educativi, strumenti,
strategie … anche sulla base degli interventi di
corresponsabilità educativa intrapresi dall’intera
comunità scolastica per il soddisfacimento dei bisogni
educativi individuati;
È redatto a partire dalla scuola dell'infanzia ed è
aggiornato in presenza di nuove e sopravvenute
condizioni di funzionamento della persona
Passaggio tra i gradi di istruzione
Verifiche periodiche
P.E.I.
Gruppo di Coordinamento Regionale in materia di Inclusione Scolastica
21. PIANO PER L’INCLUSIONE (EX P.A.I.)
È parte integrante del
PTOF
Deliberato dal Collegio
dei Docenti’
Definisce le modalità per l’uso coordinato delle risorse
(incluse misure sostegno sulla base dei singoli P.E.I.) per:
il superamento delle barriere e l'individuazione dei
facilitatori del contesto di riferimento
progettare e programmare gli interventi di
miglioramento della qualità dell'inclusione scolastica.
È attuato nei limiti delle
risorse finanziarie,
umane e strumentali
disponibili.
E’
Gruppo di Coordinamento Regionale in materia di Inclusione Scolastica
22. GRUPPI PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA
G.L.I.R. (GRUPPO DI LAVORO INTERISTITUZIONALE
REGIONALE)
OFFR
E
Consulenza e
proposte all’U.S.R.
sull'attuazione e la
verifica degli
accordi di
programma con
particolare
riferimento alla
continuità delle
azioni sul territorio,
all'orientamento e ai
percorsi integrati
scuola-territorio-
lavoro
Supporto alle reti
di scuole per la
progettazione e la
realizzazione Piani
di formazione in
servizio del
personale della
scuola Supporto ai Gruppi
per l’Inclusione
Territoriale provinciali
(G.I.T.)
Gruppo di Coordinamento Regionale in materia di Inclusione Scolastica
23. GRUPPI PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA
G.I.T. (GRUPPO PER L’INCLUSIONE
TERRITORIALE)
Docenti esperti inclusione. Presieduto da
dirigente tecnico/dirigente scolastico
conferma richiesta inviata dal dirigente
scolastico USR per risorse sostegno o esprime
parere difforme
Supporta le scuole definizione PEI in chiave ICF
e Piano Inclusione
Gruppo di Coordinamento Regionale in materia di Inclusione Scolastica
24. G.L.I. GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE
Docenti curricolari, di sostegno, eventualmente personale A.T.A.,
specialisti ASL e del territorio di riferimento. In sede di definizione
dell'utilizzazione delle risorse complessive destinate all'istituzione scolast
ai fini dell'assistenza di competenza degli enti locali,
partecipa un rappresentante dell'ente territoriale competente
Supporta il Collegio dei docenti nella definizione e
realizzazione del Piano per l'inclusione
(con consulenza e supporto di studenti, genitori,
associazioni)
Nominato e presieduto dal dirigente scolastico
In ogni istituto
Supporta i docenti contitolari
e i consigli di classe nell'attuazione dei P
Collabora con il G.I.T. e con istituzioni
pubbliche/private
per realizzare il Piano Inclusione e il PEI .Gruppo di Coordinamento Regionale in materia di Inclusione Scolastica
25. GLI
GIT
GLIR
Toscana
Gruppo di
Lavoro per
l’Inclusione
Istituto Art. 9, cc. 8-9 -- ATTIVO
dal
1/09/2017
Gruppo per
l’Inclusione
Territoriale
AT rete
scuole
Art. 9, cc. 4-7 DM
(non ancora
emanato)
ATTIVO dal
1/09/2019
(manca
DM)
Gruppo di
Lavoro
Interistituzional
e Regionale
Regional
e
Art. 9, cc. 1-3 DM (26/04/2018, n.
338)
ATTIVO
DENOMINAZIO
NE del GRUPPO
LIVELLO NORMA
RIFERIM.
ATTI NECESSARI
PER
COSTITUZIONE
STATO
GLOI Consiglio di
classe (docenti
contit.)
Classe Art. 7, c. 2, lett.
a
-- ATTIVO
Gruppo di Coordinamento Regionale in materia di Inclusione Scolastica
26. Gruppo di coordinamento regionale in materia
di “Inclusione Scolastica”:
Salvini Luca Dirigente Tecnico USR Toscana – Coordinatore
Bocci Iolanda Dirigente scolastico IIS Barga di Barga
Bonalumi Elisabetta Dirigente Liceo Pascoli di Firenze
Capitini Roberta Dirigente scolastico IC G. Civinini Albinia di Orbetello
Carraresi Rita Dirigente scolastico IC Sesto 3 di Sesto Fiorentino
Cicalini Monica Dirigente scolastico IC Anghiari
Machetti Cinzia Dirigente IIS Leopoldo II di Lorena di Grosseto
Rainaldi Maria Luisa Dirigente scolastico IC Caponnetto di Bagno a Ripoli
Santini Iasmina Dirigente scolastico IC Martiri di Civitella di Civitella in Val di
Chiana
Benvenuti Cristina Docente distaccata USR Toscana
Bonelli Roberta Docente distaccata UST di Siena
Gruppo di Coordinamento Regionale in materia di Inclusione Scolastica