Le esigenze nutrizionali nelle situazioni di fragilità
1.
2. Esigenze nutrizionali specifiche nell’anziano
Aumenta il bisogno
di proteine
Aumenta il bisogno
di calcio e vitamina
D
Si riduce il bisogno
di calorie
Va contrastata la
disidratazione
Vanno contrastate
le carenze
nutrizionali
3. 1. Aumenta il
bisogno di
proteine
• Le proteine devono provenire principalmente da
alimenti di origine animale (carne, pesce, uova,
affettato, tonno, formaggio) e da legumi ( fagioli,
ceci, lenticchie, fave, soia, piselli secchi)
• Devono essere presenti in tutti i pasti principali (
colazione, pranzo e cena)
• Es.
Colazione: yogurt greco e cereali integrali
Pranzo: pasta e fagioli
Cena: minestra + uova
4. 2. Aumenta
il bisogno di
calcio e
vitamina D
• Le fonti alimentari d’elezione di calcio sono i
formaggi. È contenuto anche in latte e
yogurt
• L’acqua minerale è una fonte di calcio
5. 2. Aumentato bisogno di calcio e vitamina D
• le fonti alimentari di Vitamina D non
possono soddisfare il fabbisogno che
negli anziani si aggira attorno alle 2000 UI
• La maggior parte della vitamina D
dovremmo ottenerla dall’esposizione al
sole
• Se non è sufficiente l’esposizione al sole è
necessario ricorrere all’integrazione
Alimenti Quantità di
vitamina d (UI) per
100 g
Olio di fegato di merluzzo 10.000
Sardine e sgombro 500
Salmone 350
Tonno 250
Burro e semi di girasole 90
Uova 50
Formaggio 30
6. 3. Si riduce il
bisogno di
calorie
…Ma non di nutrienti!
Quindi bisogna fare attenzione alle calorie
«vuote»:
• Zucchero &co
• Bevande zuccherate
• Dolci
• Snack industriali dolci e salati
• Bevande alcoliche
7. 4. Va
contrastata la
disidratazione
• Tipologia di acqua (ricca in calcio)
• Quantità (30 ml x kg di peso)
• Modalità (con addensanti, con limone o sotto
forma di infuso dolcificato con stevia, etc)
…facendo leva su effetti percepibili: intestino
funziona meglio, si riduce senso di spossatezza,
le articolazioni sono più lubrificate e
potenzialmente danno meno dolori, la pelle è
più resistente, possono migliorare i valori
pressori.
=> L’alcol non idrata, anzi!
9. Aspetti nutrizionali salienti nella disabilità
INFIAMMAZIONE GESTIONE DEL PESO E DEL
GRASSO CORPOREO
ASSICURARE IL GIUSTO
APPORTO DI MICRONUTRIENTI
10. Antiossidanti Fonti alimentari
Acido Ellagico Fragole, uva, mirtilli
Acido Fenolico Uva rossa, caffè
Antocianine More, ciliegie, uva rossa, fragole
Catechine ed Epicatechine Pesche, prugne, the verde e nero, cioccolato fondente, luppolo
Isocianati, indoli Cavoli, cavolfiori, broccoli, verze
Limonene e terpeni Essenze oleose della buccia degli agrumi
Lignani Semi di lino
Licopene Kiwi, pomodori
Polifenoli Mele, broccoli, spinaci, the verde, vino
Procianidine Frutti di bosco, fichi, prugne, ciliegie, fragole, uva, arance rosse,
melanzane, radicchio, barbabietola, pomodori, ravanelli
Quercetina Mele, pomodoro ciliegino, cipolle rosse
Teaflavina The nero
Vitamina C Agrumi, fragole, peperoni, cavoli, broccoli, crescione, spinaci
Curcumina Curcuma, curry
Gingerolo Zenzero
1. Infiammazione
11. 2. Gestione
del peso e
del grasso
corporeo
• Se c’è molto appetito bisogna ridurre la
concentrazione calorica del pasto (passati di
verdura prima del pasto, oppure risotto alle
verdure al posto della pastasciutta, etc.)
• I carboidrati sono necessari, ma in quantità
ridotta sempre (piatto unico) e magari a
basso indice glicemico (pasta in formato
lungo, pasta all’uovo, pasta di legumi o
legumi, pane tostato, grissini integrali)
• Attenzione assoluta a zuccheri e grassi non
di qualità
12. 3. Assicurare il
giusto
apporto di
micronutrienti
Vitamina D Sole, olio di fegato di merluzzo, pesce grasso, formaggi,
uova// Integrazione
Vitamine del gruppo B Carne, pesce, uova e, in minor misura, frutta secca,
legumi e cereali integrali «veri»
Magnesio Frutta secca, germe di grano, verdura a foglia verde
Calcio Formaggi, latte e yogurt, mandorla, legumi e acqua
Vitamina A Fegato, latticini, e vegetali in forma di B carotene
Vitamina E Oli vegetali, semi di girasole, germe di grano, mandorle
Zinco Carne, frutta secca , uova, sardine e gamberi
Selenio Noci brasiliane, germe di grano, crostacei
15. Disfagia
È un disturbo che condiziona fortemente
l’assunzione di alimenti e liquidi
Tempo: pasti mangiati lentamente (ma non oltre i 45
min) e stare seduti 15- 20 min dopo il pasto
Consistenza: semisolida e semiliquida
Temperatura: inferiore a 37°C favorisce la
deglutizione
Idratazione: tramite cucchiaio o avvalendosi di
addensanti specifici
16. Alterazione dei Sapori
Il soggetto anziano percepisce di
meno i sapori del cibo, e questo
può portare a preferire alimenti
confezionati (dolci industriali, cibi
precotti, etc)con sapori marcati,
sia dolci che salati (tra l’altro,
costano sempre meno).
L’abitudine a sapori marcati degli
alimenti industriali può andare a
discapito dell’assunzione degli
alimenti naturali con sapori più
neutri (carne, pesce, uova,
verdure etc.)
17. Dispepsia e
alterazioni
dell’alvo
Una digestione difficoltosa e un alvo non regolare possono far ridurre gli
introiti di cibo.
Prevedere integrazioni periodiche di probiotici (almeno 10 miliardi di cellule
vive di ceppi la cui azione è supportata da evidenze scientifiche, tipo il Bifido
batterio in caso di stipsi, o il Rhamnosus in caso di diarrea) soprattutto in
soggetti sottoposti con frequenza a terapie farmacologiche è una buona
strategia.
Fitoterapia per la dispepsia: malva, camomilla, altea per lo stomaco, curcuma
+ piperina e boswellia, plantago per l’intestino (attenzione agli antrachinonici
che possono causare disidratazione).
Acqua presente e correttamente somministrata.