La diagnosi clinica di appendicite acuta è ancora difficile nonostante la frequenza di questa patologia. La raccolta accurata dei sintomi riferiti dal paziente, una visita approfondita alla ricerca dei segni addominali di sospettata appendicite e l’uso del supporto diagnostico dell’ecografia addominale e, in casi selezionati, della tomografia computerizzata possono ridurre il tasso ancora elevato di errori diagnostici.
Attualmente il trattamento delle forme di appendicite acuta più comuni, senza segni di peritonite diffusa, può avvalersi dell’utilizzo degli antibiotici, riservando la chirurgia ai casi ben più rari che si associano a peritonite diffusa oppure a quelli che non si risolvono con la terapia antibiotica.
La diagnosi clinica di appendicite acuta è ancora difficile nonostante la frequenza di questa patologia. La raccolta accurata dei sintomi riferiti dal paziente, una visita approfondita alla ricerca dei segni addominali di sospettata appendicite e l’uso del supporto diagnostico dell’ecografia addominale e, in casi selezionati, della tomografia computerizzata possono ridurre il tasso ancora elevato di errori diagnostici.
Attualmente il trattamento delle forme di appendicite acuta più comuni, senza segni di peritonite diffusa, può avvalersi dell’utilizzo degli antibiotici, riservando la chirurgia ai casi ben più rari che si associano a peritonite diffusa oppure a quelli che non si risolvono con la terapia antibiotica.
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Nuovi trattamenti locali non invasivi del carcinoma della prostata
La biopsia prostatica
1. CORSO DI ECOGRAFIA UROLOGICA
AVANZATA
LA BIOPSIA PROSTATICA OGGI:
NOTE INTRODUTTIVE
G CARLO COMERI
Casa di cura MULTIMEDICA - Castellanza
2. Distribuzione della malattia per combinazione di
stadio patologico e Gleason score in 2370
uomini sottoposti a P.R.
Han, Partin et al, J Urol 166, 2, 2001
3. Tasso di mortalità per CaP (1970-1997) in USA
Rate/100000
30
27
26
25 25
24 24
23 23
22 22
20
15
10
5
0
1970 1992
4. SCREENING TIROLO
• Tassi inferiori di morte per CaP sono stati
registrati rispetto al resto dell’Austria,
correlati al trattamento radicale di malattie
iniziali.
• “Questi dati dimostrano che uno screening
per CaP basato sul PSA porta a una
diminuzione sia dell’età che dello stadio alla
prima diagnosi”
• (Reissigl,2000)
6. DIAGNOSI PRECOCE
• L’aumento di incidenza di malattie
localizzate è la prova di un aumento
della precocità della diagnosi
• L’aumento della sopravvivenza è la
prova di un aumento di diagnosi
precoce e della conseguente migliore
possibilità di cura
• Fattori determinanti la diagnosi
precoce: PSA e BIOPSIA PROSTATICA
7. BIOPSIA PROSTATICA
• IERI
Ca biopsiati: T2 – T4
senza ecografo
sulla guida digitale di un nodulo
prev. per via transperineale
con ago tru cut 16 G
• OGGI
Ca biopsiati: prev. T1c
ecoguidata
mappaggio (+o- lesione visibile o palp.)
prev via transrettale
con pistola ricaricabile ago 18G
8. BIOPSIA PROSTATICA
AVANZAMENTI NEGLI ULTIMI 15 ANNI
• Sonde ecografiche multiplanari
• Pistola ricaricabile e aghi meno traumatici
• Studi sulle macrosezioni di prostata dopo PR hanno
definito mappe dettagliate della localizzazione
tumorale in relazione all’anatomia zonale della
prostata
• Esperienza su vasta scala ha dimostrato fattibilità e
uso routinario in clinica
• L’importante “stage migration” indotto da diffusione
PSA ha moltiplicato i T1c richiedendo metodi per
mappare l’intera prostata per la diagnosi
9. BIOPSIA PROSTATICA OGGI
• Biopsia ecoguidata = Standard in
Urologia
• Ma non è standard:
il numero dei prelievi
le regioni da biopsiare
l’anestesia locale…
10. BIOPSIA PROSTATICA
FATTORI DI SUCCESSO
• Valore soglia del PSA
• Topografia del prelievo
• Numero prelievi
• Volume prostatico
11. VALORE SOGLIA DEL PSA
• Il PSA totale è variabile con l’età dei
soggetti e con il volume prostatico
• Nei più giovani il valore soglia attualmente
più utilizzato è di 2,5 ng/ml
13. F/T PSA nel CaP
• Consente di differenziare, nel range fra 2,5 e 10 ng/ml, i casi a
maggior rischio per CaP e nello stesso tempo di ridurre il
numero dei casi in cui effettuare un mappaggio bioptico
ecoguidato
• Il valore soglia varia con il valore del T PSA
2.5 – 3.9 microgr/l cut off = 27% 4.0 –
9.9 microgr/l cut off = 20%
>10 microgr/l cut off = 18%
(Prestigiacomo e Stamey, 1997)
NB. Le prostatiti asintomatiche riducono la specificità del T PSA
e del F/T PSA: ricercarle per trattarle?
14. BIOPSIA PROSTATICA
FATTORI DI SUCCESSO
• Valore soglia del PSA
• Topografia del prelievo
• Numero prelievi
• Volume prostatico
15. Diffusione tumorale intraprostatica:
studio su 571 prostatectomie
radicali
Ca zona periferica
Diffusione trasversale (94% entro il lobo di origine) è
sempre > di quella postero- anteriore
• Diffusione dall’apice alla base è proporzionale alla
diffusione trasversale
• Difficile la diffusione alla zona periferica anteriore per
presenza di tessuto fibromuscolare compresso al
confine con T-zone
• Abbastanza rara la presenza di CaP sulla linea
mediana se volume < =4ml
Ca zona di transizione
• Localizzato quasi sempre anteriormente, a lato
dell’uretra quando volume tumorale < 4ml
Mc Neal e Haillot,1997
16.
17. BIOPSIA ZONA PERIFERICA
• Per la dinamica di diffusione del
tumore:
maggiore positività spostando il
prelievo lateralmente,
verso le corna anteriori
18. BIOPSIA ZONA DI TRANSIZIONE
• Difficilmente raggiungibile con l’ago l’area antero-
laterale della zona di tranizione ove si localizza
prevalentemente il Ca iniziale;
• Più facilmente raggiungibile tale area con TUR-P
limitata alla commissura anteriore fra le 11 e la 1 se,
dopo 2 - 3 serie di agobiopsie negative, il PSA
continua a crescere.
Stamey et Al, 2000
• O meglio comunque in questi casi una “saturation
biopsy” dopo uina prima biopsia negativi in soggetti
ad alto rischio?
NB 24% di detection rate dopo precedente biopsia
con prelievo di 10 o più frustoli
(Rabets et Al, J Urol, 2004 )
19. BIOPSIA PROSTATICA
FATTORI DI SUCCESSO
• Valore soglia del PSA
• Topografia del prelievo
• Numero prelievi
• Volume prostatico
20. BIOPSIA PROSTATICA:
AUMENTO DETECTION RATE CON N° PRELIEVI
N° PRELIEVI DETECTION RATE (%)
6 (HODGE et Al, 1989) 20 – 25
8 (PRESTI et Al, 2000) 42
10 (ESKICORAPCI et Al, 31
2004)
12 (PRESTI et Al, 2003) 44,4
10 –12 (RAVERY et Al, 38,9
2000)
13 (ESKEW et Al,1997) 40
14-20( CONSONNI et Al., 2006) >45
21. IMPATTO SULLA QoL DELLA BIOPSIA
PROSTATICA 6 vs 12 PRELIEVI
• IL RADDOPPIO DEL N° BIOPSIE NON PENALIZZA LA
QoL* PRENDENDO IN CONSIDERAZIONE:
– SENSAZIONE DI BENESSERE
– LIMITAZIONE DI RUOLO DOVUTA ALLA SALUTE
FISICA
– RITORNO ALLE ABITUALI ATTIVITÀ
QUOTIDIANE, AL LAVORO E ALLO SPORT (3
GIORNI)
* QUESTIONARI SOMMINISTRATI 2 E 4 SETTIMANE DOPO LA BIOPSIA
NAUGHTON et Al, 2001
22. BIOPSIA PROSTATICA
Argomenti contro l’ampliamento del
campionamento
• Aumento del riscontro di casi di tumori
“latenti” ovvero clinicamente
insignificanti
• Maggiore disconfort connesso alla
metodica
23. BIOPSIA PROSTATICA E CA LATENTI
CA LATENTI:
CRITERI JOHNS HOPKINS
• CA ORGANO CONFINATI INFERIORI A 0,5 ML
• SENZA PRESENZA DI AREE DI GLEASON 4 O 5
24. SIGNIFICATIVITÀ CLINICA DEL CA
PROSTATICO
• A 65 ANNI:
40% CIRCA DI UOMINI SONO PORTATORI DI CaP
INVASIVO
8% SONO PORTATORI DI CA PROSTATICO
SUPERIORE A 0,5 ML
• 5 SERIE DI PROSTATECTOMIE PER CaP T1c
RIPORTANO UNA MEDIA DEL 23% ( da 11 a 30%)
DI CA INVASIVI <0,5 ML (STAMEY, 1997).
26. Rischio di aumento del riscontro
di tumori “latenti” ampliando il n
° dei prelievi bioptici?
Presti et Al (2000) hanno dimostrato
che l’aggiunta di 2-4 prelievi più laterali
alla biopsia a sestanti di Hodge porta la
detection rate al 42% (vs 25%) SENZA
incrementare la diagnosi di Ca
insignificanti ( 8,4% ).
27. Programma aggressivo di Biopsie
prostatiche riduce Ca incidentale:
nostra esperienza anno 2004
165 TUR-P T1a = 2
T1b = 0
NB: nostra indicazione a biopsia (14-20 prelievi):
T-PSA >2.5
F/T-PSA <25%
28. Prevalenza del CaP T1 nelle TURP
Serie Età media N° pz T1a T1b
Kastedieck (1991) 69 769 65 (8.4%) 43 (5.6%)
Johansson et al
72 654 52 (7.9%) 52 (7.9%)
(1988)
Rohr (1987) 69.9 457 35 (7.6%) 30 (6.5%)
Newman et al
65.7 500 10 (2%) 33 (6.6%)
(1982)
Di Silverio et al
68 3942 4.7% 0.8%
(2003)
29. BIOPSIA PROSTATICA
Argomenti contro l’ampliamento del
campionamento
• Aumento del riscontro di casi di tumori
“latenti” ovvero clinicamente
insignificanti
• Maggiore discomfort connesso alla
metodica
30. ANESTESIA E BIOPSIA
• Soloway e Obek (2000): PRIMA SEGNALAZIONE SUI
VANTAGGI DELL’ANESTESIA DEI BUNDLES CON
LIDOCAINA PRIMA DELLA BIOPSIA. (critiche: fibrosi,
disturbi erettili)
• FINO A 6 PRELIEVI L’ANESTESIA PUÒ ESSERE
OMESSA
• OLTRE I 6 PRELIEVI L’ANESTESIA LOCALE RENDE
PERFETTAMENTE TOLLERABILI LE BIOPSIE (CON 12,
18 E ANCHE 36 PRELIEVI)
31. BIOPSIA PROSTATICA
FATTORI DI SUCCESSO
• Valore soglia del PSA
• Topografia del prelievo
• Numero prelievi
• Volume prostatico
32. Biopsia prostatica e volume
ghiandolare
• Il volume prostatico può essere considerato un
marker alla stregua del PSA
• Maggiore è il volume, maggiore è la possibilità di
guarigione definitiva dopo PR (Analisi multivariata su
318 casi con FU>5anni c/o Stanford University )
° Maggiore è il volume prostatico e minore è la validità
della F/T ratio perché il F PSA non è proporzionale
all’incremento di vol. prostatico nell’IPB: solo
aumentando il n° dei prelievi bioptici è possibile
mantenere buona accuratezza diagnostica.
( Prestigiacomo e Stamey,1997)
33. BIOPSIA PROSTATICA:
oltre la diagnosi
• Il numero di prelievi positivi ha valore
prognostico indipendente (rispetto a PSA e
Grading) nel predire:
- l’estensione extracapsulare del tumore
- il volume tumorale
( Stamey,1997)
35. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
• LA BIOPSIA A SESTANTI NON È PIÙ OGGI DA CONSIDERARE IL GOLD
STANDARD DI RIFERIMENTO
• LA DETECTION RATE MIGLIORA AGGIUNGENDO PRELIEVI SULLE CORNA
ANTERIORI DELLA PZ
• L’USO DI ANESTESIA LOCALE PER INFILTRAZIONE È DA CALDEGGIARE PER
OTTENERE UN ALTO LIVELLO DI ACCETTAZIONE NEI PAZIENTI
• QUALE SIA LA STRATEGIA MIGLIORE PER N° DI PRELIEVI, DIREZIONE, ETC
E’ TUTTORA OGGETTO DI DISCUSSIONE
• IN PRESENZA DI PSA IN CONTINUO AUMENTO RESTA DA STABILIRE SE SI
DEVE PROPENDERE PER UNA SATURATION BIOPSY O PER UNA TUR-P
DORSALE (11 – 1)
36.
37.
38.
39. Focolai subclinici di CaP in rapporto
all’età
- Incidenza autoptica
35
30
25
20
15
10
5
0
3° 4° 5° 6° 7° 8°
Decadi di vita
40. Prevalenza del CaP nelle
cistoprostatectomie per TCC
Serie Età N° pz CaP Focale
Troncoso 43
64 100 61
(1989) (43%)
Pritchett 25
65 165 45
(1988) (15%)
Montie (1989) 62 84 39 18
(21%)
145 86
Totale 349
(41.5%) (24.6%)