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ARIA  ATMOSFERICA INQUINAMENTO ATMOSFERICO
ARIA ATMOSFERICA ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
RAPPRESENTAZIONE SCEMATICA DELL’ATMOSFERA   Esosfera 2700 Km Termosfera 1000 Km Mesosfera 100 Km Stratosfera 45 Km Troposfera 15 Km
L’IMPORTANZA  DELL’ARIA   PER GLI ESSERI VIVENTI L’importanza igienica e fisiologica dell’aria dipende dal fatto che l’uomo, come gli altri esseri viventi,  si trova in diretto contatto con l’ambiente atmosferico mediante la superficie cutanea e respiratoria.
L’IMPORTANZA  DELL’ARIA   PER GLI ESSERI VIVENTI L’uomo attraverso la respirazione fisiologica compie circa 18 escursioni al minuto, con un ricambio di circa 500 ml per escursione. Un uomo introduce circa 13 mc d’aria da cui trae circa 900 g di ossigeno.
COMPOSIZIONE CHIMICA DELL’ARIA L’aria deve  garantire non solo un apporto sufficiente di ossigeno, ma nello stesso tempo non deve contenere sostanze pericolose.
COMPOSIZIONE CHIMICA DELL’ARIA ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
CARATTERISTICHE FISICHE ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
TEMPERATURA ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
UMIDITA’   ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
UMIDITÀ MASSIMA L’ Umidità Massima  corrisponde alla massima quantità di acqua (espressa in g/mc) che può essere sciolta nell’aria ad una determinata temperatura.
UMIDITÀ ASSOLUTA L’ Umidità Assoluta  corrisponde alla quantità di acqua (espressa in g/mc) sciolta nell’aria ad una determinata temperatura.
UMIDITÀ RELATIVA Umidità Relativa  è il rapporto in percentuale tra l’umidità assoluta e quella massima. UR = UA/UM x 100
V ENTILAZIONE La ventilazione atmosferica, intesa come movimento dell’aria, con la temperatura e l’umidità, determina il clima di una determinata zona della terra.
V ENTILAZIONE I movimenti dell’aria si distinguono in verticali (correnti ascensionali) ed orizzontali (venti). Sia i venti che le correnti ascensionali, favoriscono l’allontanamento e la dispersione degli inquinanti atmosferici.
PRESSIONE In condizioni normali la pressione atmosferica  è  di 760 mmHg al livello del mare, a 0°C ed alla latitudine di 45°; ciò equivale ad un peso di 1,033 kg per cmq (1033 millibar).
PRESSIONE La pressione atmosferica diminuisce dal basso verso l ’ alto con un gradiente di circa 1 mmHg ogni 10,6 m sino a 5000 m di altitudine. Avendo il vapore acquea una densit à  inferiore a quella dell ’ aria la pressione atmosferica diminuisce con l ’ aumentare dell ’ umidit à .
LUMINOSITA’  La luminosit à  dell ’ aria  è  determinata direttamente ed indirettamente dall ’ irraggiamento solare. La misura dell ’ insolazione si determina con l ’ eliografo di Campbell che  è  in grado di registrare la durata effettiva dell ’ insolazione.
LUMINOSITA’  La misura delle radiazioni dirette o diffuse, luminose ed oscure, si effettua con l ’ attinometro di Arago.
LUMINOSITA’  L ’ attinometro di Arago  è  costituito da due termometri racchiusi in due sfere in  cui  è  stato creato il vuoto per eliminare l ’ effetto convettivo dell ’ aria. Un bulbo dei due termometri  è  annerito, mentre l ’ altro  è  lucido. Esposti alla luce il primo misura le radiazioni totali (luminose + oscure), mentre il secondo misura solo le radiazioni oscure.
INQUINAMENTO ATMOSFERICO E ’  l ’ immissione nell ’ aria atmosferica di sostanze estranee alla sua normale composizione e che possono rappresentare un pregiudizio per la salute dell ’ uomo degli animali e delle piante, nonch é  per l ’ ambiente e le cose.
Inquinamento
INQUINAMENTO ATMOSFERICO E ’  l ’ immissione nell ’ aria atmosferica di sostanze estranee alla sua normale composizione e che possono rappresentare un pregiudizio per la salute dell ’ uomo degli animali e delle piante, nonch é  per l ’ ambiente e le cose.
INQUINAMENTO ATMOSFERICO ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
INQUINAMENTO ATMOSFERICO (NATURALE) ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
INQUINAMENTO ATMOSFERICO (ANTROPICO) ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
INQUINAMENTO ATMOSFERICO (URBANO) ,[object Object],[object Object],[object Object]
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INQUINAMENTO ATMOSFERICO (URBANO) SMOG FOTOCHIMICO Lo smog fotochimico si forma a seguito di reazioni, catalizzate dai raggi solari UV, degli Ossidi di Azoto, con l ’ ossigeno e sostanze organiche presenti nell ’ aria.
INQUINAMENTO ATMOSFERICO (URBANO) SMOG FOTOCHIMICO (composizione) Lo smog fotochimico  è  fortemente ossidante e risulta costituito da Ozono, Aldeidi, Nitro Olefine e Perossiacetilnitrati (PAN).
INQUINAMENTO ATMOSFERICO (URBANO) SMOG RIDUCENTE Lo smog riducente (tipo Londra) si forma per reazione delle anidridi con l ’ acqua presente nel ’ aria sotto forma di vapore acqueo.
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INQUINAMENTO ATMOSFERICO ASPETTI LEGISLATIVI (inquinamento industriale) D.P.R. 203/88  “ Attuazione delle direttive CEE n° 80/779, 80/360 e 85/203 concernenti norme in materia di qualit à  dell ’ aria, relativamente a specifici agenti inquinanti, e di inquinamento prodotto dagli impianti industriali, ai sensi dell ’ art. 15 della Legge 16/4/87 n° 183 ” .
INQUINAMENTO ATMOSFERICO ASPETTI LEGISLATIVI (inquinamento industriale) D.M. 12/07/90  “ Linee guida per il contenimento delle emissioni inquinanti degli impianti industriali e la fissazione dei valori minimi di emissione ” .
INQUINAMENTO ATMOSFERICO ASPETTI LEGISLATIVI (inquinamento industriale) D.P.R. 25/07/91  “ Modifiche dell ’ atto di indirizzo e coordinamento in materia di emissioni poco sgnificative e di attivit à  a ridotto inquinamento atmosferico, emanato con D.P.C.M. in data 21/07/89 ” .
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INQUINAMENTO ATMOSFERICO effetti sulla salute umana Gli effetti dell ’ inquinamento atmosferico sulla salute umana possono essere classificati in: DIRETTI E INDIRETTI
INQUINAMENTO ATMOSFERICO effetti sulla salute umana EFFETTI DIRETTI Gli effetti diretti dell ’ inquinqmento dell ’ aria sulla salute umana sono determinati dal contatto diretto degli organismi viventi con gli inquinanti atmosferici allo stato aeriforme
INQUINAMENTO ATMOSFERICO effetti sulla salute umana EFFETTI INDIRETTI Gli effetti indiretti dell ’ inquinqmento dell ’ aria sulla salute umana si realizzano  attraverso la catena alimentare per contaminazione degli alimenti da inquinanti di provenienza atmosferica, attraverso modificazioni del clima indotte da alcuni inquinanti atmosferici, per assottigliamento della ozonosfera.
INQUINAMENTO ATMOSFERICO effetti sulla salute umana ACUTI  (quando l ’ interazione tra l ’ uomo e gli inquinanti atmosferici produce effetti immediati o a breve termine) CRONICI (se gli effetti si producono dopo lunghe e ripetute esposizioni)
INQUINAMENTO ATMOSFERICO effetti sulla salute umana Le manifestazioni acute e croniche determinate dagli inquinanti atmosferici sulla salute umana, riguardano quasi esclusivamente l ’ apparato respiratorio anche se, in alcuni casi si possono produrre effetti sistemici.
INQUINAMENTO ATMOSFERICO effetti sulla salute umana PRINCIPALI EFFETTI DIRETTI, ACUTI E CRONICI DELL ’ INQUINAMENTO ATMOSFERICO SULLA SALUTE UMANA ACUTI CRONICI Irritazione delle mucose congiuntivali e delle vie respiratorie  Broncopneumopatie cronico-ostruttive  Riacutizzazione di fenomeni asmatici in soggetti predisposti  Rinite ed asma  Aumento della mortalità  dei soggetti a rischio durante i fenomeni di inversione termica   Tumori  Intossicazione da monossido di carbonio
INQUINAMENTO ATMOSFERICO effetti sulla salute umana I principali contaminanti atmosferici responsabili di effetti diretti sulla salute umana sono quelli tipici dell ’ inquinamento urbano (di fondo). Essi si dividono in primari e secondari
INQUINAMENTO ATMOSFERICO effetti sulla salute umana PRIMARI ossidi di azoto (NOx) anidride solforosa (SO2) monossido di carbonio (CO) Benzene Idrocarburi Policiclici Aromatici Diossine SECONDARI Smog riducente   Smog ossidante ac ido nitroso e nitrico ozono   (HNO 2 , HNO 3 ) PAN  acido solforoso e solforico nitrolefine (H 2 SO 3 , H 2 SO 4 ) aldeidi
INQUINAMENTO ATMOSFERICO effetti sulla salute umana Ossidi di azoto (NOx) Gli ossidi di azoto si formano per reazione dell ’ azoto presente nell ’ aria con l ’ ossigeno a pressioni e temperature elevate secondo la seguente reazione ossido-riduttiva: N2  + O2   2NO  +  O2  2NO2
INQUINAMENTO ATMOSFERICO effetti sulla salute umana PRINCIPALI FONTI DI EMISSIONE LA PRINCIPALE FONTE DI EMISSIONE  È  COSTITUITA DAI MOTORI A SCOPPIO DEGLI AUTOVEICOLI. LA LORO PERSISTENZA NELL ’ ATMOSFERA DA ORIGINE AD INQUINANTI SECONDARI TIPICI DELLO SMOG RIDUCENTE  (ACIDO NITROSO E NITRICO),  SMOG OSSIDANTE  (OZONO, PAN, NITROLEFINE, ALDEIDI).
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INQUINAMENTO ATMOSFERICO effetti sulla salute umana Anidride solforosa (SO2) Si forma per reazione dello zolfo presente nei combustibili con l ’ ossigeno durante i processi di combustione (anche alla pressione atmosferica) secondo la seguente reazione ossido-riduttiva: S2  +  2O2  2SO2
INQUINAMENTO ATMOSFERICO effetti sulla salute umana PRINCIPALI FONTI DI EMISSIONE La principale fonte di emissione  è  costituita dai motori diesel e dagli impianti termici alimentati con combustibili solidi e liquidi contenenti tracce di zolfo. La loro persistenza nell ’ atmosfera da origine ad inquinanti secondari tipici dello smog riducente  (acido solforoso e solforico).
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INQUINAMENTO ATMOSFERICO effetti sulla salute umana MONOSSIDO DI CARBONIO (CO) Si forma per ossidazione incompleta del carbonio presente nei combustibili se il processo di combustione avviene in carenza d ’ ossigeno.
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INQUINAMENTO ATMOSFERICO effetti sulla salute umana Monossido di Carbonio (CO) Gli effetti indotti dal monossido di carbonio si realizzano attraverso le seguenti fasi: Inalazione del CO presente nell ’ aria Assorbimento per via ematica del CO inalato Formazione di carbossiemoglobina HbCO (l ’ affinit à  del CO per l ’ emoglobina  è  240 volte superiore a quella dell ’ ossigeno)
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PERSISTENT ORGANIC POLLUTANTS  (POPs)
PROMOZIONE E PROTEZIONE DELLA SALUTE Nella Carta Europea su Ambiente e Salute  si afferma che il contenimento dell’inquinamento ambientale rappresenta uno strumento necessario per la tutela della salute nell’ambito dei programmi dell’OMS.
PROMOZIONE E PROTEZIONE DELLA SALUTE Ridurre l’immissione di inquinanti nelle tre matrici ambientali: aria, acqua e suolo, rappresenta oggi una priorità assoluta non più derogabile.  L’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, gli alimenti di cui ci nutriamo, possono contenere quantità significative di sostanze ed elementi tossici.
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CONTAMINAZIONE CHIMICA DEGLI ALIMENTI La contaminazione chimica degli alimenti è dovuta alla presenza di sostanze estranee alla loro normale composizione e perciò capaci di causare effetti negativi sulla salute dell’uomo.
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CONTAMINAZIONE PRIMARIA INVOLONTARIA Metalli pesanti Elementi tossici Pesticidi DIOSSINE IPA Micotossine VOLONTARIA Ormoni Antibiotici Additivi
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PERSISTENT ORGANIC POLLUTANTS Sono sostanze ad elevata tossicità, stabilità e capaci di bioaccumulo Persistono nell’ambiente e negli organismi per anni dove esplicano la loro azione tossica
 
IDROCARBURI  POLICICLICI AROMATICI Gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) sono composti organici con più anelli aromatici condensati (da 2 a 7). Sono in genere poco volatili, scarsamente solubili in acqua, facilmente solubili nei lipidi e nei solventi organici.
PRESENZA  DEGLI IPA  NEGLI  ALIMENTI CONTAMINAZIONE PRIMARIA riguarda soprattutto i prodotti ittici, la presenza degli IPA è legata ad un accumulo verificatosi in seguito alla crescita degli organismi marini in acque soggette ad inquinamento industriale.
PRESENZA  DEGLI IPA  NEGLI  ALIMENTI CONTAMINAZIONE SECONDARIA la presenza degli IPA negli alimenti è attribuibile alla formazione di tali sostanze durante la cottura.
PRESENZA  DEGLI  IPA  NEGLI  ALIMENTI Negli alimenti le quantità di IPA (in realtà BaP) all’origine sono in genere ridotte (<10µg/Kg di prodotto), ma aumentano notevolmente (fino a varie decine di µg/Kg) nelle carni alla brace e nei cibi affumicati.
PRESENZA  DEGLI  IPA  NEGLI  ALIMENTI Negli studi condotti lungo la costa di Crotone e nella baia di Bagnoli si sono registrate concentrazioni elevate di IPA nei tessuti edibili della fauna ittica stanziale: Costa di Crotone (1993): IPA totali  28 –  442 µg/kg Baia di Bagnoli (1990): IPA totali   94 - 1930 µg/kg Baia di Bagnoli (1998): IPA totali    5 -  812 µg/kg Baia di Bagnoli (2001): IPA totali    5 -  414 µg/kg
ASSORBIMENTO, DIFFUSIONE E METABOLISMO  DEGLI  IPA PRINCIPALI VIE DI ASSORBIMENTO:   GASTROINTESTINALE  RESPIRATORIA CUTANEA
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ASSORBIMENTO, DIFFUSIONE E METABOLISMO  DEGLI  IPA VIA RESPIRATORIA L’assorbimento avviene passivamente a partire dal tratto nasofaringeo;  (Conoscenze relative al Benzo(a)pirene) ; Gran parte del BaP inalato, per effetto del sistema mucociliare, raggiunge il tratto gastrointestinale per deglutizione.  In condizione di esposizione reale la frazione di BaP assorbita dai polmoni è abbastanza costante e si aggira intorno al 20%.
ASSORBIMENTO, DIFFUSIONE E METABOLISMO  DEGLI  IPA VIA CUTANEA In alcuni casi rappresenta la principale via di assorbimento.  Studi recenti hanno dimostrato che in varie situazioni lavorative l’assorbimento cutaneo è maggiore rispetto a quello respiratorio.
ASSORBIMENTO, DIFFUSIONE E METABOLISMO  DEGLI  IPA METABOLISMO La somministrazione di IPA agli animali da laboratorio, determina l’escrezione di diidrodioli, fenoli ed acidi mercapturici nelle urine.  Questi metabolici derivano tutti da un epossido precursore che si forma per aggiunta di un atomo di ossigeno a cavallo di un doppio legame.
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TOSSICITÀ DEGLI  IPA I test di mutagenesi e di cancerogenesi effettuati sul benzo(a)pirene hanno dimostrato che: Il metabolita 7,8-diol 9-10 epossido, è capace di formare legami covalenti con il DNA dando origine a mutazioni somatiche ed a danni geneticamente trasmissibili.
TOSSICITÀ DEGLI  IPA I metaboliti intermedi più elettrofili formano legami covalenti con i siti nucleofili del DNA (corrispondenti agli atomi di N, O, P) con formazione di addotti molecolari. Tali legami causano una distorsione della doppia elica del DNA provocando l’intervento dei sistemi enzimatici riparativi.
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TOSSICITÀ DEGLI  IPA IPA CANCEROGENI Benzo (a) antracene Benzo (b) fluorantene Benzo (k) fluorantene Benzo (j) fluorantene Benzo (a) pirene Dibenzo (a,h) antracene Indeno (1, 2, 3) pirene
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DIOSSINE   In Italia le Diossine divennero tragicamente note ai non addetti ai lavori nel 1976. Quando, a seguito di un incidente nell’industria chimica “ICMESA” di Seveso si produsse una nube tossica contenente diossine.
DIOSSINE Principali incidenti da diossine registrati nel mondo: 1971 Missuri: evacuazione di un’intera cittadina  (forte inquinamento da diossine) 1986 Giappone: episodi di intossicazione da PCB  (contaminazione accidentale dell’olio di riso) 1998 Francia: uno studio rivelò in alcuni alimenti concentrazioni di diossina 5 volte superiori ai limiti. 1999 Belgio: rinvenute concentrazioni elevate di PCB negli alimenti e nei mangimi. 2003/4 Italia: rinvenute concentrazioni elevate di diossine nel latte e nei derivati.
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DIOSSINE Si conoscono 210 tipi diversi di diossine, 17 di queste molecole, sono considerate estremamente tossiche. La molecola dotata di maggiore tossicità è la 2, 3, 7, 8 TCDD.
DIOSSINE PRINCIPALI FONTI DI EMISSIONE DELLE DIOSSINE SONO:     Inceneritori per RSU  26% Fonderie 18% Inceneritori di RO 14%
DIOSSINE FONTI SECONDARIE DI EMISSIONE (circa il 42%) Industrie per la produzione del PVC Incendi boschivi Uso di legna come combustibile Mezzi di trasporto In Europa ogni anno sono prodotti circa 5 kg/TEQ di diossine.
DIOSSINE PRINCIPALI FONTI DI  EMISSIONE IN ITALIA La principali fonte di emissione di diossine nel nostro paese è  costituita dagli impianti di incenerimento di RSU . In Italia nel 1991 sono stati censiti 204 inceneritori: n° 2 inceneritori per rifiuti urbani n° 38 inceneritori per rifiuti misti (urbani e speciali) n° 164 inceneritori per rifiuti speciali
DIOSSINE QUANTITÀ DI RIFIUTI INCENERITI IN ITALIA: RSU 43.000 t/a Rifiuti Misti 1.162.000 t/a RS 707.000 t/a In Italia la quota di rifiuto incenerita è ancora molto bassa (9-10% circa), mentre la media europea raggiunge circa il 25% con una punta di oltre il 60% per la Svezia.
DIOSSINE In Italia l’istallazione di un termovalorizzatore e la relativa gestione, sono soggette ad autorizzazione preventiva ai sensi degli articoli 27 e 28 del D.Lg. n° 22/97 ed al rispetto delle norme previste dal DPR 203/88 e del D.M. n° 503/97, per quanto attiene al controllo delle emissioni in atmosfera.
DIOSSINE IL DM N° 503/97 DEFINISCE:   valori limite delle emissioni in atmosfera; metodi di campionamento, analisi e valutazione degli inquinanti; criteri temporali per l’adeguamento degli impianti in esercizio; criteri e norme tecniche generali relativi alle caratteristiche costruttive e funzionali.
DIOSSINE LIMITI DI EMISSIONE L’allegato 1 del DM n° 503/97 fissa i valori limite di emissione dell’effluente gassoso dagli impianti di termodistruzione: (PCDD+PCDF)  0,1 ng/Nmc (IPA) 0,01 mg/Nmc
DIOSSINE TERMOVALORIZZATORI Le tipologie impiantiste più utilizzate sono: Il forno a gradini Il forno rotativo
DIOSSINE Gli impianti di termovalorizzazione devono consentire il recupero energetico e devono essere dotati di idonei sistemi di depurazione delle emissioni (camera di post-combustione per l’abbattimento delle diossine)
DIOSSINE CARATTERISTICHE DELLA CAMERA DI POST-COMBUSTIONE Concentrazione di ossigeno nei fumi  >6% Tempo di residenza dei fumi >2” Temperatura dei fumi in uscita  >850°C Velocità dei fumi nella sezione d’ingresso  <10 m/s Rendimento di combustione >99,9%
DIOSSINE PRODUZIONE DI DIOSSINE I moderni impianti di incenerimento producono una quantità di diossine inferiore di 10 – 100 volte rispetto ai vecchi impianti. Circa 500 µg/die di diossine totali
DIOSSINE E CATELA ALIMENTARE Le diossine sono molto stabili e liposolubili. Queste caratteristiche permettono: La loro persistenza nel suolo. L’accumulo negli alimenti vegetali ed animali.
DIOSSINE E CATELA ALIMENTARE MECCANISMO DI ACCUMULO DELLE DIOSSINE Inceneritore - Industrie Inquinamento dell’aria Suolo Alimenti Vegetali e Mangimi Alimenti animali Latte Materno
DIOSSINE E CATELA ALIMENTARE ACCUMULO NEL SUOLO Nel suolo le diossine si accumulano progressivamente. Analizzando campioni di suolo d’archivio del Sud Inghilterra dal 1886 al 1986 si sono riscontrate le seguenti concentrazioni di diossine: Anno 1886  31 ng/Kg Anno 1986 92 ng/Kg In 100 anni la concentrazione è aumentata del 300% con un incremento annuo dell’1,2%
DIOSSINE E CATELA ALIMENTARE ACCUMULO NEI VEGETALI Campioni di erba raccolti in Inghilterra, nello stesso campo, tra il 1860 ed il 1960, hanno presentato concentrazioni stabili pari a 12 ng/Kg. Gli stessi campioni, raccolti tra il 1961 ed il 1965 presentavano concentrazioni pari a 96 ng/Kg. Gli stessi campioni, raccolti tra il 1976 ed il 1980 presentavano concentrazioni pari a 85 ng/Kg. L’incremento registrato tra il 1961 ed il 1980 (circa 7 volte superiore al valore iniziale) era determinato dagli inceneritori e dall’uso dei pesticidi clorurati.
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DIOSSINE E CATELA ALIMENTARE BAMBINI E DIOSSINE I lattanti rappresentano l’ultimo anello della catena alimentare; pertanto, si ritiene che la quantità maggiore di diossine si assume attraverso l’allattamento al seno. Un neonato di 5 kg che ogni giorno dovrebbe assumere non più di 20 pg di diossine, contenuta in circa 37 ml di latte proveniente da una mamma Svedese (18 ng/g), in realtà, consumando 300 ml di latte, assume una quantità 8 volte maggiore.
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DIOSSINE: ASSORBIMENTO E DISTRIBUZIONE Le diossine assorbite si accumulano principalmente nel tessuto adiposo e nel fegato, in proporzioni diverse a seconda della dose e della specie animale coinvolta. SPECIE  DOSE    CONCENTRAZIONE     Fegato   Grasso uistiti 100 ng/kg   900 ppt   1000 ppt ratto 100 ng/kg   700 ppt   600 ppt ratto   10 ng/kg   40 ppt   50 ppt uomo   1 ng/kg   -------    3 ppt
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DIOSSINE: TOSSICITA’ La maggior parte degli effetti tossici che la TCDD ha sulla fisiologia cellulare, sono dovuti alla sua elevata affinità di legame nei confronti di una proteina intracellulare; il recettore AHR (Aryl Hydrocarbon Receptor). I livelli di AHR intracellulare sono regolati da cambiamenti che si verificano durante il differenziamento cellulare.
DIOSSINE: TOSSICITA’ Il legame tra TCDD ed il recettore AHR (Aryl Hydrocarbon Receptor) permette il trasporto della diossina nel nucleo dove attiva il processo di trascrizione di numerosi geni. In particolare l’azione tossica si esplica secondo lo schema sotto riportato.   TCDD (Ah)(ARNT) TCDD Ah  Penetrazione nel nucleo  trascrizione di geni (DRE) citocromo  P450     mRNA Sintesi RNA nucleare Azione tossica
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DIOSSINE: TOSSICITA’ CLORACNE Descritta per la prima volta nel 1887, si riscontra successivamente negli anni ‘30 tra i lavoratori addetti alla produzione di PCB e Pesticidi Clorurati. Il primo incidente industriale ufficialmente registrato come causa di cloracne nei lavoratori risale al 1949 (West Virginia). Solo nel 1953 la cloracne viene riconosciuta come patologia associata alle diossine.
DIOSSINE: TOSSICITA’ CLORACNE Si manifesta con eruzioni cutanee con pustole simili all’acne giovanile, ma di maggiore intensità e spesso diffuse all’intera superficie corporea. Insorge quando i livelli di accumulo delle diossine superano la soglia di 100 ng/kg. Cloracne, iperpigmentazione cutanee e mucose, disturbi oculari e gastrointestinali, sono noti come malattia di Yusho.
DIOSSINE: TOSSICITA’ DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO Intossicazioni sperimentali su scimmie hanno dimostrato che un accumulo nei tessuti pari a 42ng/Kg provoca un deficit nell’apprendimento .   Tale deficit sembra correlato con l’azione perturbante della diossina sul metabolismo degli ormoni tiroidei.
DIOSSINE: TOSSICITA’ RIDUZIONE DEGLI ORMONI SESSUALI Livelli di testosterone più bassi si riscontrano in uomini che presentano un accumulo di soli 17ng/Kg. Tale effetto è dovuto all’azione estrogeno-simile delle diossine.
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DIOSSINE: TOSSICITA’ DIABETE Nei soggetti con concentrazioni nei tessuti superiori a 100 ng/Kg è stata riscontrata una maggiore incidenza di diabete (studi condotti in Vietnam).
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DIOSSINE: TOSSICITA’ VALUTAZIONE QUANTITATIVA DELLE DIOSSINE Poiché la tossicità tra le diverse diossine può variare notevolmente, per la loro valutazione quantitativa, è stato introdotto il concetto di tossicità equivalente I-TEQ  (International Toxicity Equivalente) , ponendo come 1 il TEF  (fattore di tossicità equivalente)  per la diossina dotata di maggiore tossicità  (2, 3, 7, 8 TCDD).
DIOSSINE: TOSSICITA’ VALUTAZIONE QUANTITATIVA  Per conoscere la concentrazione totale delle diossine in un alimento in termini di tossicità equivalente è necessario sommare le singole concentrazioni moltiplicate per lo specifico TEF. Se in un campione sono rinvenuti 5ng/g di 1,2,3,4,7,8 HxCDD e 2 ng/g di TCDD la concentrazione totale di diossine in termini di TEQ sarà dato dalla formula: (5ng/g x 0,2) + (2ng/g x 1) = 3,0 ng/g I-TEQ
DIOSSINE: TOSSICITA’ VALUTAZIONE QUANTITATIVA DELLE DIOSSINE   Di seguito si riportano i TEF  (fattore di tossicità equivalente)  di alcuni POPs: 2, 3, 7, 8 TCDF  0,1 1, 2, 3, 4, 7, 8 HxCDD    0,1 OCDF   0,0001 1, 2, 3, 4, 6, 7, 8 HpCDD 0,01
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DIOSSINE LIMITI DOSE GIORMNALIERA AMMISSIBILE Considerando l’elevata tossicità delle diossine, recentemente, gli esperti dell’OMS hanno suggerito l’opportunità di abbassare il DGA da 10 pg/kg a 4 o addirittura 1 pg/kg.
DIOSSINE LIMITI Reg. CE 2375/01 del 29/11/01 Valori limite di diossina (somma PCDD+PCDF) espressi in TEQ su matrici alimentari. Latte 3 pg/g grasso Olio vegetale 0,75 pg/g grasso Uova 3 pg/g grasso Pesce 4 pg/g grasso Carne bovina, ovina 2 pg/g grasso Carne suina 1 pg/g grasso
INQUINAMENTO DA REFLUI INDUSTRIALI E DISCARICHE L’inquinamento del suolo determinato dai reflui industriali e dalle numerose discariche presenti in Italia rappresenta un serio problema di sanità pubblica .
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PIOMBO EFFETTI DELLE BASSE CONCENTRAZIONI  SULLA SALUTE ,[object Object],[object Object]
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  CONCLUSIONI Noi medici, in attesa che i politici e gli amministratori locali risolvano i gravi problemi ambientali non dobbiamo sottovalutare l’importanza della prevenzione attraverso la sorveglianza sanitaria, il registro tumori e soprattutto l’educazione sanitaria, fornendo alla popolazione tutte le informazioni utili per adottare stili di vita atti a ridurre gli effetti dell’inquinamento sulla salute.

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  • 1. ARIA ATMOSFERICA INQUINAMENTO ATMOSFERICO
  • 2.
  • 3. RAPPRESENTAZIONE SCEMATICA DELL’ATMOSFERA Esosfera 2700 Km Termosfera 1000 Km Mesosfera 100 Km Stratosfera 45 Km Troposfera 15 Km
  • 4. L’IMPORTANZA DELL’ARIA PER GLI ESSERI VIVENTI L’importanza igienica e fisiologica dell’aria dipende dal fatto che l’uomo, come gli altri esseri viventi, si trova in diretto contatto con l’ambiente atmosferico mediante la superficie cutanea e respiratoria.
  • 5. L’IMPORTANZA DELL’ARIA PER GLI ESSERI VIVENTI L’uomo attraverso la respirazione fisiologica compie circa 18 escursioni al minuto, con un ricambio di circa 500 ml per escursione. Un uomo introduce circa 13 mc d’aria da cui trae circa 900 g di ossigeno.
  • 6. COMPOSIZIONE CHIMICA DELL’ARIA L’aria deve garantire non solo un apporto sufficiente di ossigeno, ma nello stesso tempo non deve contenere sostanze pericolose.
  • 7.
  • 8.
  • 9.
  • 10.
  • 11. UMIDITÀ MASSIMA L’ Umidità Massima corrisponde alla massima quantità di acqua (espressa in g/mc) che può essere sciolta nell’aria ad una determinata temperatura.
  • 12. UMIDITÀ ASSOLUTA L’ Umidità Assoluta corrisponde alla quantità di acqua (espressa in g/mc) sciolta nell’aria ad una determinata temperatura.
  • 13. UMIDITÀ RELATIVA Umidità Relativa è il rapporto in percentuale tra l’umidità assoluta e quella massima. UR = UA/UM x 100
  • 14. V ENTILAZIONE La ventilazione atmosferica, intesa come movimento dell’aria, con la temperatura e l’umidità, determina il clima di una determinata zona della terra.
  • 15. V ENTILAZIONE I movimenti dell’aria si distinguono in verticali (correnti ascensionali) ed orizzontali (venti). Sia i venti che le correnti ascensionali, favoriscono l’allontanamento e la dispersione degli inquinanti atmosferici.
  • 16. PRESSIONE In condizioni normali la pressione atmosferica è di 760 mmHg al livello del mare, a 0°C ed alla latitudine di 45°; ciò equivale ad un peso di 1,033 kg per cmq (1033 millibar).
  • 17. PRESSIONE La pressione atmosferica diminuisce dal basso verso l ’ alto con un gradiente di circa 1 mmHg ogni 10,6 m sino a 5000 m di altitudine. Avendo il vapore acquea una densit à inferiore a quella dell ’ aria la pressione atmosferica diminuisce con l ’ aumentare dell ’ umidit à .
  • 18. LUMINOSITA’ La luminosit à dell ’ aria è determinata direttamente ed indirettamente dall ’ irraggiamento solare. La misura dell ’ insolazione si determina con l ’ eliografo di Campbell che è in grado di registrare la durata effettiva dell ’ insolazione.
  • 19. LUMINOSITA’ La misura delle radiazioni dirette o diffuse, luminose ed oscure, si effettua con l ’ attinometro di Arago.
  • 20. LUMINOSITA’ L ’ attinometro di Arago è costituito da due termometri racchiusi in due sfere in cui è stato creato il vuoto per eliminare l ’ effetto convettivo dell ’ aria. Un bulbo dei due termometri è annerito, mentre l ’ altro è lucido. Esposti alla luce il primo misura le radiazioni totali (luminose + oscure), mentre il secondo misura solo le radiazioni oscure.
  • 21. INQUINAMENTO ATMOSFERICO E ’ l ’ immissione nell ’ aria atmosferica di sostanze estranee alla sua normale composizione e che possono rappresentare un pregiudizio per la salute dell ’ uomo degli animali e delle piante, nonch é per l ’ ambiente e le cose.
  • 23. INQUINAMENTO ATMOSFERICO E ’ l ’ immissione nell ’ aria atmosferica di sostanze estranee alla sua normale composizione e che possono rappresentare un pregiudizio per la salute dell ’ uomo degli animali e delle piante, nonch é per l ’ ambiente e le cose.
  • 24.
  • 25.
  • 26.
  • 27.
  • 28.
  • 29.
  • 30. INQUINAMENTO ATMOSFERICO (URBANO) SMOG FOTOCHIMICO Lo smog fotochimico si forma a seguito di reazioni, catalizzate dai raggi solari UV, degli Ossidi di Azoto, con l ’ ossigeno e sostanze organiche presenti nell ’ aria.
  • 31. INQUINAMENTO ATMOSFERICO (URBANO) SMOG FOTOCHIMICO (composizione) Lo smog fotochimico è fortemente ossidante e risulta costituito da Ozono, Aldeidi, Nitro Olefine e Perossiacetilnitrati (PAN).
  • 32. INQUINAMENTO ATMOSFERICO (URBANO) SMOG RIDUCENTE Lo smog riducente (tipo Londra) si forma per reazione delle anidridi con l ’ acqua presente nel ’ aria sotto forma di vapore acqueo.
  • 33.
  • 34.
  • 35.
  • 36. INQUINAMENTO ATMOSFERICO ASPETTI LEGISLATIVI (inquinamento industriale) D.P.R. 203/88 “ Attuazione delle direttive CEE n° 80/779, 80/360 e 85/203 concernenti norme in materia di qualit à dell ’ aria, relativamente a specifici agenti inquinanti, e di inquinamento prodotto dagli impianti industriali, ai sensi dell ’ art. 15 della Legge 16/4/87 n° 183 ” .
  • 37. INQUINAMENTO ATMOSFERICO ASPETTI LEGISLATIVI (inquinamento industriale) D.M. 12/07/90 “ Linee guida per il contenimento delle emissioni inquinanti degli impianti industriali e la fissazione dei valori minimi di emissione ” .
  • 38. INQUINAMENTO ATMOSFERICO ASPETTI LEGISLATIVI (inquinamento industriale) D.P.R. 25/07/91 “ Modifiche dell ’ atto di indirizzo e coordinamento in materia di emissioni poco sgnificative e di attivit à a ridotto inquinamento atmosferico, emanato con D.P.C.M. in data 21/07/89 ” .
  • 39.
  • 40.
  • 41.
  • 42. INQUINAMENTO ATMOSFERICO effetti sulla salute umana Gli effetti dell ’ inquinamento atmosferico sulla salute umana possono essere classificati in: DIRETTI E INDIRETTI
  • 43. INQUINAMENTO ATMOSFERICO effetti sulla salute umana EFFETTI DIRETTI Gli effetti diretti dell ’ inquinqmento dell ’ aria sulla salute umana sono determinati dal contatto diretto degli organismi viventi con gli inquinanti atmosferici allo stato aeriforme
  • 44. INQUINAMENTO ATMOSFERICO effetti sulla salute umana EFFETTI INDIRETTI Gli effetti indiretti dell ’ inquinqmento dell ’ aria sulla salute umana si realizzano attraverso la catena alimentare per contaminazione degli alimenti da inquinanti di provenienza atmosferica, attraverso modificazioni del clima indotte da alcuni inquinanti atmosferici, per assottigliamento della ozonosfera.
  • 45. INQUINAMENTO ATMOSFERICO effetti sulla salute umana ACUTI (quando l ’ interazione tra l ’ uomo e gli inquinanti atmosferici produce effetti immediati o a breve termine) CRONICI (se gli effetti si producono dopo lunghe e ripetute esposizioni)
  • 46. INQUINAMENTO ATMOSFERICO effetti sulla salute umana Le manifestazioni acute e croniche determinate dagli inquinanti atmosferici sulla salute umana, riguardano quasi esclusivamente l ’ apparato respiratorio anche se, in alcuni casi si possono produrre effetti sistemici.
  • 47. INQUINAMENTO ATMOSFERICO effetti sulla salute umana PRINCIPALI EFFETTI DIRETTI, ACUTI E CRONICI DELL ’ INQUINAMENTO ATMOSFERICO SULLA SALUTE UMANA ACUTI CRONICI Irritazione delle mucose congiuntivali e delle vie respiratorie Broncopneumopatie cronico-ostruttive Riacutizzazione di fenomeni asmatici in soggetti predisposti Rinite ed asma Aumento della mortalità dei soggetti a rischio durante i fenomeni di inversione termica Tumori Intossicazione da monossido di carbonio
  • 48. INQUINAMENTO ATMOSFERICO effetti sulla salute umana I principali contaminanti atmosferici responsabili di effetti diretti sulla salute umana sono quelli tipici dell ’ inquinamento urbano (di fondo). Essi si dividono in primari e secondari
  • 49. INQUINAMENTO ATMOSFERICO effetti sulla salute umana PRIMARI ossidi di azoto (NOx) anidride solforosa (SO2) monossido di carbonio (CO) Benzene Idrocarburi Policiclici Aromatici Diossine SECONDARI Smog riducente Smog ossidante ac ido nitroso e nitrico ozono (HNO 2 , HNO 3 ) PAN acido solforoso e solforico nitrolefine (H 2 SO 3 , H 2 SO 4 ) aldeidi
  • 50. INQUINAMENTO ATMOSFERICO effetti sulla salute umana Ossidi di azoto (NOx) Gli ossidi di azoto si formano per reazione dell ’ azoto presente nell ’ aria con l ’ ossigeno a pressioni e temperature elevate secondo la seguente reazione ossido-riduttiva: N2 + O2 2NO + O2 2NO2
  • 51. INQUINAMENTO ATMOSFERICO effetti sulla salute umana PRINCIPALI FONTI DI EMISSIONE LA PRINCIPALE FONTE DI EMISSIONE È COSTITUITA DAI MOTORI A SCOPPIO DEGLI AUTOVEICOLI. LA LORO PERSISTENZA NELL ’ ATMOSFERA DA ORIGINE AD INQUINANTI SECONDARI TIPICI DELLO SMOG RIDUCENTE (ACIDO NITROSO E NITRICO), SMOG OSSIDANTE (OZONO, PAN, NITROLEFINE, ALDEIDI).
  • 52.
  • 53. INQUINAMENTO ATMOSFERICO effetti sulla salute umana Anidride solforosa (SO2) Si forma per reazione dello zolfo presente nei combustibili con l ’ ossigeno durante i processi di combustione (anche alla pressione atmosferica) secondo la seguente reazione ossido-riduttiva: S2 + 2O2 2SO2
  • 54. INQUINAMENTO ATMOSFERICO effetti sulla salute umana PRINCIPALI FONTI DI EMISSIONE La principale fonte di emissione è costituita dai motori diesel e dagli impianti termici alimentati con combustibili solidi e liquidi contenenti tracce di zolfo. La loro persistenza nell ’ atmosfera da origine ad inquinanti secondari tipici dello smog riducente (acido solforoso e solforico).
  • 55.
  • 56. INQUINAMENTO ATMOSFERICO effetti sulla salute umana MONOSSIDO DI CARBONIO (CO) Si forma per ossidazione incompleta del carbonio presente nei combustibili se il processo di combustione avviene in carenza d ’ ossigeno.
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  • 58. INQUINAMENTO ATMOSFERICO effetti sulla salute umana Monossido di Carbonio (CO) Gli effetti indotti dal monossido di carbonio si realizzano attraverso le seguenti fasi: Inalazione del CO presente nell ’ aria Assorbimento per via ematica del CO inalato Formazione di carbossiemoglobina HbCO (l ’ affinit à del CO per l ’ emoglobina è 240 volte superiore a quella dell ’ ossigeno)
  • 59.
  • 61. PROMOZIONE E PROTEZIONE DELLA SALUTE Nella Carta Europea su Ambiente e Salute si afferma che il contenimento dell’inquinamento ambientale rappresenta uno strumento necessario per la tutela della salute nell’ambito dei programmi dell’OMS.
  • 62. PROMOZIONE E PROTEZIONE DELLA SALUTE Ridurre l’immissione di inquinanti nelle tre matrici ambientali: aria, acqua e suolo, rappresenta oggi una priorità assoluta non più derogabile. L’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, gli alimenti di cui ci nutriamo, possono contenere quantità significative di sostanze ed elementi tossici.
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  • 66. CONTAMINAZIONE CHIMICA DEGLI ALIMENTI La contaminazione chimica degli alimenti è dovuta alla presenza di sostanze estranee alla loro normale composizione e perciò capaci di causare effetti negativi sulla salute dell’uomo.
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  • 68. CONTAMINAZIONE PRIMARIA INVOLONTARIA Metalli pesanti Elementi tossici Pesticidi DIOSSINE IPA Micotossine VOLONTARIA Ormoni Antibiotici Additivi
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  • 71. PERSISTENT ORGANIC POLLUTANTS Sono sostanze ad elevata tossicità, stabilità e capaci di bioaccumulo Persistono nell’ambiente e negli organismi per anni dove esplicano la loro azione tossica
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  • 73. IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI Gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) sono composti organici con più anelli aromatici condensati (da 2 a 7). Sono in genere poco volatili, scarsamente solubili in acqua, facilmente solubili nei lipidi e nei solventi organici.
  • 74. PRESENZA DEGLI IPA NEGLI ALIMENTI CONTAMINAZIONE PRIMARIA riguarda soprattutto i prodotti ittici, la presenza degli IPA è legata ad un accumulo verificatosi in seguito alla crescita degli organismi marini in acque soggette ad inquinamento industriale.
  • 75. PRESENZA DEGLI IPA NEGLI ALIMENTI CONTAMINAZIONE SECONDARIA la presenza degli IPA negli alimenti è attribuibile alla formazione di tali sostanze durante la cottura.
  • 76. PRESENZA DEGLI IPA NEGLI ALIMENTI Negli alimenti le quantità di IPA (in realtà BaP) all’origine sono in genere ridotte (<10µg/Kg di prodotto), ma aumentano notevolmente (fino a varie decine di µg/Kg) nelle carni alla brace e nei cibi affumicati.
  • 77. PRESENZA DEGLI IPA NEGLI ALIMENTI Negli studi condotti lungo la costa di Crotone e nella baia di Bagnoli si sono registrate concentrazioni elevate di IPA nei tessuti edibili della fauna ittica stanziale: Costa di Crotone (1993): IPA totali 28 – 442 µg/kg Baia di Bagnoli (1990): IPA totali 94 - 1930 µg/kg Baia di Bagnoli (1998): IPA totali 5 - 812 µg/kg Baia di Bagnoli (2001): IPA totali 5 - 414 µg/kg
  • 78. ASSORBIMENTO, DIFFUSIONE E METABOLISMO DEGLI IPA PRINCIPALI VIE DI ASSORBIMENTO: GASTROINTESTINALE RESPIRATORIA CUTANEA
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  • 81. ASSORBIMENTO, DIFFUSIONE E METABOLISMO DEGLI IPA VIA RESPIRATORIA L’assorbimento avviene passivamente a partire dal tratto nasofaringeo; (Conoscenze relative al Benzo(a)pirene) ; Gran parte del BaP inalato, per effetto del sistema mucociliare, raggiunge il tratto gastrointestinale per deglutizione. In condizione di esposizione reale la frazione di BaP assorbita dai polmoni è abbastanza costante e si aggira intorno al 20%.
  • 82. ASSORBIMENTO, DIFFUSIONE E METABOLISMO DEGLI IPA VIA CUTANEA In alcuni casi rappresenta la principale via di assorbimento. Studi recenti hanno dimostrato che in varie situazioni lavorative l’assorbimento cutaneo è maggiore rispetto a quello respiratorio.
  • 83. ASSORBIMENTO, DIFFUSIONE E METABOLISMO DEGLI IPA METABOLISMO La somministrazione di IPA agli animali da laboratorio, determina l’escrezione di diidrodioli, fenoli ed acidi mercapturici nelle urine. Questi metabolici derivano tutti da un epossido precursore che si forma per aggiunta di un atomo di ossigeno a cavallo di un doppio legame.
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  • 85. TOSSICITÀ DEGLI IPA I test di mutagenesi e di cancerogenesi effettuati sul benzo(a)pirene hanno dimostrato che: Il metabolita 7,8-diol 9-10 epossido, è capace di formare legami covalenti con il DNA dando origine a mutazioni somatiche ed a danni geneticamente trasmissibili.
  • 86. TOSSICITÀ DEGLI IPA I metaboliti intermedi più elettrofili formano legami covalenti con i siti nucleofili del DNA (corrispondenti agli atomi di N, O, P) con formazione di addotti molecolari. Tali legami causano una distorsione della doppia elica del DNA provocando l’intervento dei sistemi enzimatici riparativi.
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  • 88. TOSSICITÀ DEGLI IPA IPA CANCEROGENI Benzo (a) antracene Benzo (b) fluorantene Benzo (k) fluorantene Benzo (j) fluorantene Benzo (a) pirene Dibenzo (a,h) antracene Indeno (1, 2, 3) pirene
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  • 90.
  • 91. DIOSSINE In Italia le Diossine divennero tragicamente note ai non addetti ai lavori nel 1976. Quando, a seguito di un incidente nell’industria chimica “ICMESA” di Seveso si produsse una nube tossica contenente diossine.
  • 92. DIOSSINE Principali incidenti da diossine registrati nel mondo: 1971 Missuri: evacuazione di un’intera cittadina (forte inquinamento da diossine) 1986 Giappone: episodi di intossicazione da PCB (contaminazione accidentale dell’olio di riso) 1998 Francia: uno studio rivelò in alcuni alimenti concentrazioni di diossina 5 volte superiori ai limiti. 1999 Belgio: rinvenute concentrazioni elevate di PCB negli alimenti e nei mangimi. 2003/4 Italia: rinvenute concentrazioni elevate di diossine nel latte e nei derivati.
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  • 94. DIOSSINE Si conoscono 210 tipi diversi di diossine, 17 di queste molecole, sono considerate estremamente tossiche. La molecola dotata di maggiore tossicità è la 2, 3, 7, 8 TCDD.
  • 95. DIOSSINE PRINCIPALI FONTI DI EMISSIONE DELLE DIOSSINE SONO:    Inceneritori per RSU 26% Fonderie 18% Inceneritori di RO 14%
  • 96. DIOSSINE FONTI SECONDARIE DI EMISSIONE (circa il 42%) Industrie per la produzione del PVC Incendi boschivi Uso di legna come combustibile Mezzi di trasporto In Europa ogni anno sono prodotti circa 5 kg/TEQ di diossine.
  • 97. DIOSSINE PRINCIPALI FONTI DI EMISSIONE IN ITALIA La principali fonte di emissione di diossine nel nostro paese è costituita dagli impianti di incenerimento di RSU . In Italia nel 1991 sono stati censiti 204 inceneritori: n° 2 inceneritori per rifiuti urbani n° 38 inceneritori per rifiuti misti (urbani e speciali) n° 164 inceneritori per rifiuti speciali
  • 98. DIOSSINE QUANTITÀ DI RIFIUTI INCENERITI IN ITALIA: RSU 43.000 t/a Rifiuti Misti 1.162.000 t/a RS 707.000 t/a In Italia la quota di rifiuto incenerita è ancora molto bassa (9-10% circa), mentre la media europea raggiunge circa il 25% con una punta di oltre il 60% per la Svezia.
  • 99. DIOSSINE In Italia l’istallazione di un termovalorizzatore e la relativa gestione, sono soggette ad autorizzazione preventiva ai sensi degli articoli 27 e 28 del D.Lg. n° 22/97 ed al rispetto delle norme previste dal DPR 203/88 e del D.M. n° 503/97, per quanto attiene al controllo delle emissioni in atmosfera.
  • 100. DIOSSINE IL DM N° 503/97 DEFINISCE:   valori limite delle emissioni in atmosfera; metodi di campionamento, analisi e valutazione degli inquinanti; criteri temporali per l’adeguamento degli impianti in esercizio; criteri e norme tecniche generali relativi alle caratteristiche costruttive e funzionali.
  • 101. DIOSSINE LIMITI DI EMISSIONE L’allegato 1 del DM n° 503/97 fissa i valori limite di emissione dell’effluente gassoso dagli impianti di termodistruzione: (PCDD+PCDF) 0,1 ng/Nmc (IPA) 0,01 mg/Nmc
  • 102. DIOSSINE TERMOVALORIZZATORI Le tipologie impiantiste più utilizzate sono: Il forno a gradini Il forno rotativo
  • 103. DIOSSINE Gli impianti di termovalorizzazione devono consentire il recupero energetico e devono essere dotati di idonei sistemi di depurazione delle emissioni (camera di post-combustione per l’abbattimento delle diossine)
  • 104. DIOSSINE CARATTERISTICHE DELLA CAMERA DI POST-COMBUSTIONE Concentrazione di ossigeno nei fumi >6% Tempo di residenza dei fumi >2” Temperatura dei fumi in uscita >850°C Velocità dei fumi nella sezione d’ingresso <10 m/s Rendimento di combustione >99,9%
  • 105. DIOSSINE PRODUZIONE DI DIOSSINE I moderni impianti di incenerimento producono una quantità di diossine inferiore di 10 – 100 volte rispetto ai vecchi impianti. Circa 500 µg/die di diossine totali
  • 106. DIOSSINE E CATELA ALIMENTARE Le diossine sono molto stabili e liposolubili. Queste caratteristiche permettono: La loro persistenza nel suolo. L’accumulo negli alimenti vegetali ed animali.
  • 107. DIOSSINE E CATELA ALIMENTARE MECCANISMO DI ACCUMULO DELLE DIOSSINE Inceneritore - Industrie Inquinamento dell’aria Suolo Alimenti Vegetali e Mangimi Alimenti animali Latte Materno
  • 108. DIOSSINE E CATELA ALIMENTARE ACCUMULO NEL SUOLO Nel suolo le diossine si accumulano progressivamente. Analizzando campioni di suolo d’archivio del Sud Inghilterra dal 1886 al 1986 si sono riscontrate le seguenti concentrazioni di diossine: Anno 1886 31 ng/Kg Anno 1986 92 ng/Kg In 100 anni la concentrazione è aumentata del 300% con un incremento annuo dell’1,2%
  • 109. DIOSSINE E CATELA ALIMENTARE ACCUMULO NEI VEGETALI Campioni di erba raccolti in Inghilterra, nello stesso campo, tra il 1860 ed il 1960, hanno presentato concentrazioni stabili pari a 12 ng/Kg. Gli stessi campioni, raccolti tra il 1961 ed il 1965 presentavano concentrazioni pari a 96 ng/Kg. Gli stessi campioni, raccolti tra il 1976 ed il 1980 presentavano concentrazioni pari a 85 ng/Kg. L’incremento registrato tra il 1961 ed il 1980 (circa 7 volte superiore al valore iniziale) era determinato dagli inceneritori e dall’uso dei pesticidi clorurati.
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  • 111. DIOSSINE E CATELA ALIMENTARE BAMBINI E DIOSSINE I lattanti rappresentano l’ultimo anello della catena alimentare; pertanto, si ritiene che la quantità maggiore di diossine si assume attraverso l’allattamento al seno. Un neonato di 5 kg che ogni giorno dovrebbe assumere non più di 20 pg di diossine, contenuta in circa 37 ml di latte proveniente da una mamma Svedese (18 ng/g), in realtà, consumando 300 ml di latte, assume una quantità 8 volte maggiore.
  • 112.
  • 113. DIOSSINE: ASSORBIMENTO E DISTRIBUZIONE Le diossine assorbite si accumulano principalmente nel tessuto adiposo e nel fegato, in proporzioni diverse a seconda della dose e della specie animale coinvolta. SPECIE DOSE CONCENTRAZIONE Fegato Grasso uistiti 100 ng/kg 900 ppt 1000 ppt ratto 100 ng/kg 700 ppt 600 ppt ratto 10 ng/kg 40 ppt 50 ppt uomo 1 ng/kg ------- 3 ppt
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  • 115.
  • 116. DIOSSINE: TOSSICITA’ La maggior parte degli effetti tossici che la TCDD ha sulla fisiologia cellulare, sono dovuti alla sua elevata affinità di legame nei confronti di una proteina intracellulare; il recettore AHR (Aryl Hydrocarbon Receptor). I livelli di AHR intracellulare sono regolati da cambiamenti che si verificano durante il differenziamento cellulare.
  • 117. DIOSSINE: TOSSICITA’ Il legame tra TCDD ed il recettore AHR (Aryl Hydrocarbon Receptor) permette il trasporto della diossina nel nucleo dove attiva il processo di trascrizione di numerosi geni. In particolare l’azione tossica si esplica secondo lo schema sotto riportato. TCDD (Ah)(ARNT) TCDD Ah Penetrazione nel nucleo trascrizione di geni (DRE) citocromo P450 mRNA Sintesi RNA nucleare Azione tossica
  • 118.
  • 119. DIOSSINE: TOSSICITA’ CLORACNE Descritta per la prima volta nel 1887, si riscontra successivamente negli anni ‘30 tra i lavoratori addetti alla produzione di PCB e Pesticidi Clorurati. Il primo incidente industriale ufficialmente registrato come causa di cloracne nei lavoratori risale al 1949 (West Virginia). Solo nel 1953 la cloracne viene riconosciuta come patologia associata alle diossine.
  • 120. DIOSSINE: TOSSICITA’ CLORACNE Si manifesta con eruzioni cutanee con pustole simili all’acne giovanile, ma di maggiore intensità e spesso diffuse all’intera superficie corporea. Insorge quando i livelli di accumulo delle diossine superano la soglia di 100 ng/kg. Cloracne, iperpigmentazione cutanee e mucose, disturbi oculari e gastrointestinali, sono noti come malattia di Yusho.
  • 121. DIOSSINE: TOSSICITA’ DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO Intossicazioni sperimentali su scimmie hanno dimostrato che un accumulo nei tessuti pari a 42ng/Kg provoca un deficit nell’apprendimento . Tale deficit sembra correlato con l’azione perturbante della diossina sul metabolismo degli ormoni tiroidei.
  • 122. DIOSSINE: TOSSICITA’ RIDUZIONE DEGLI ORMONI SESSUALI Livelli di testosterone più bassi si riscontrano in uomini che presentano un accumulo di soli 17ng/Kg. Tale effetto è dovuto all’azione estrogeno-simile delle diossine.
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  • 124. DIOSSINE: TOSSICITA’ DIABETE Nei soggetti con concentrazioni nei tessuti superiori a 100 ng/Kg è stata riscontrata una maggiore incidenza di diabete (studi condotti in Vietnam).
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  • 132. DIOSSINE: TOSSICITA’ VALUTAZIONE QUANTITATIVA DELLE DIOSSINE Poiché la tossicità tra le diverse diossine può variare notevolmente, per la loro valutazione quantitativa, è stato introdotto il concetto di tossicità equivalente I-TEQ (International Toxicity Equivalente) , ponendo come 1 il TEF (fattore di tossicità equivalente) per la diossina dotata di maggiore tossicità (2, 3, 7, 8 TCDD).
  • 133. DIOSSINE: TOSSICITA’ VALUTAZIONE QUANTITATIVA Per conoscere la concentrazione totale delle diossine in un alimento in termini di tossicità equivalente è necessario sommare le singole concentrazioni moltiplicate per lo specifico TEF. Se in un campione sono rinvenuti 5ng/g di 1,2,3,4,7,8 HxCDD e 2 ng/g di TCDD la concentrazione totale di diossine in termini di TEQ sarà dato dalla formula: (5ng/g x 0,2) + (2ng/g x 1) = 3,0 ng/g I-TEQ
  • 134. DIOSSINE: TOSSICITA’ VALUTAZIONE QUANTITATIVA DELLE DIOSSINE Di seguito si riportano i TEF (fattore di tossicità equivalente) di alcuni POPs: 2, 3, 7, 8 TCDF 0,1 1, 2, 3, 4, 7, 8 HxCDD 0,1 OCDF 0,0001 1, 2, 3, 4, 6, 7, 8 HpCDD 0,01
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  • 136. DIOSSINE LIMITI DOSE GIORMNALIERA AMMISSIBILE Considerando l’elevata tossicità delle diossine, recentemente, gli esperti dell’OMS hanno suggerito l’opportunità di abbassare il DGA da 10 pg/kg a 4 o addirittura 1 pg/kg.
  • 137. DIOSSINE LIMITI Reg. CE 2375/01 del 29/11/01 Valori limite di diossina (somma PCDD+PCDF) espressi in TEQ su matrici alimentari. Latte 3 pg/g grasso Olio vegetale 0,75 pg/g grasso Uova 3 pg/g grasso Pesce 4 pg/g grasso Carne bovina, ovina 2 pg/g grasso Carne suina 1 pg/g grasso
  • 138. INQUINAMENTO DA REFLUI INDUSTRIALI E DISCARICHE L’inquinamento del suolo determinato dai reflui industriali e dalle numerose discariche presenti in Italia rappresenta un serio problema di sanità pubblica .
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  • 144. CONCLUSIONI Noi medici, in attesa che i politici e gli amministratori locali risolvano i gravi problemi ambientali non dobbiamo sottovalutare l’importanza della prevenzione attraverso la sorveglianza sanitaria, il registro tumori e soprattutto l’educazione sanitaria, fornendo alla popolazione tutte le informazioni utili per adottare stili di vita atti a ridurre gli effetti dell’inquinamento sulla salute.