Il Presidente della Repubblica nella Costituzione italiana: elezione, attribuzioni, irresponsabilità. Con cenni al progetto di riforma costituzionale sul superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, la revisione del Titolo V, Parte II, della Costituzione.
Il Presidente della Repubblica nella Costituzione italiana: elezione, attribuzioni, irresponsabilità. Con cenni al progetto di riforma costituzionale sul superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, la revisione del Titolo V, Parte II, della Costituzione.
Associazione Iniziativa 21058
Organizza la Conferenza
L’ Italia che Cambia
il Federalismo (Fiscale) che Verrà
Senatore Fabio Rizzi (Lega Nord)
Vice Presidente della 12ª Commissione permanente (Igiene e sanita')
Segretario Commissione di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale
Consigliere Regionale Alessandro Alfieri (Partito Democratico)
Commissione I Programmazione e Bilancio Regione Lombardia
Presidente del Comitato di Controllo e Valutazione
Arch. Giorgio Volpi (Popolo della Libertà)
Sindaco di Olgiate Oolona
Coordina il dibattito
Dottor Roberto Saporiti (Iniziativa 21058)
Lunedì, 15 NOVEMBRE 2010
Ore: 21.00
Centro Socio-Culturale
Via Patrioti, 31 Solbiate Olona (VA)
Breve analisi di come recuperare fondi dal Bilancio dello Stato per far fronte alla situazione economica di emergenza causata dalla Pandemia Covid 19 per il 2020.
Warren Mosler - Modern Monetary Theory (MMT) Tour of Italylovejoy
Outline for Warren Mosler's tour of Italy discussing Modern Monetary Theory (MMT) and how it can be used to improve employment and the well being of Italians.
2. Lo Stato nel sistema economico
• L’intervento dello Stato nasce dalla necessità di
soddisfare i bisogni collettivi che nascono dalla
vita in una società.
• I bisogni collettivi possono essere soddisfatti dai
privati o dallo Stato. Se è lo Stato che decide di
soddisfarli, i bisogni collettivi diventano
pubblici.
• I bisogni pubblici che lo Stato decide di
soddisfare cambiano da momento storico a
momento storico e da Stato a Stato.
• I bisogni pubblici sono soddisfatti mediante la
fornitura di SERVIZI PUBBLICI.
3. PERCHE’ interviene?
• Per garantire i servizi istituzionali
(sicurezza, giustizia, difesa…).
• Per assicurare le infrastrutture a prezzi
accessibili (strade, ferrovie, porti…)
• Per assicurare a tutti alcuni servizi
essenziali (sanità, istruzione…).
• Per favorire lo sviluppo del sistema
economico (finanziamenti alla ricerca
tecnica e scientifica).
4. CHI E’ “Lo Stato”
nel sistema economico?
• Ministeri
• Enti pubblici territoriali:
Regioni,Province,Comuni
• Enti pubblici: es. ASL, INPS, INAIL
5. COME interviene?
• Gli obiettivi vengono decisi dagli organi
pubblici con le leggi.
• Dopo aver individuato i settori dove
intervenire e le misure dell’intervento
(spese) vengono individuate le manovre
necessarie per procurarsi le entrate.
• Art 23 cost.: “Nessuna prestazione
personale o patrimoniale può essere
imposta se non in base alla legge”.
6. SERVIZI PUBBLICI
Sono le prestazioni fornite dallo Stato
per soddisfare dei bisogni collettivi.
Possono essere SERVIZI
– GENERALI
– SPECIALI
7. SERVIZI PUBBLICI
GENERALI
• Sono generali i servizi offerti
indistintamente ai cittadini, senza
che questi li richiedano;
• sono servizi indivisibili in quanto non
si può misurare quanto se ne
usufruisca individualmente.
• ES. difesa, ordine pubblico, punizione
dei reati, tutela dell’ambiente,
infrastrutture…
8. SERVIZI PUBBLICI
SPECIALI
• Sono speciali i servizi offerti su
richiesta del cittadino;
• sono servizi divisibili perché è
possibile individuarne la parte
utilizzata da ciascun cittadino.
• ES. istruzione, sanità, certificati,
trasporti pubblici, servizio postale
9.
10. DIRITTI ECONOMICO-
SOCIALI
Molti interventi dello Stato sono necessari
per la piena realizzazione di diritti
riconosciuti dalla Costituzione:
–Art.31 interventi di aiuto alle famiglie
–Art.32 diritto alla salute
–Art.33-34 diritto all’istruzione
–Art. 35 tutela del lavoro
–Art.38 diritto alla previdenza e
assistenza sociale
11. SPESE PUBBLICHE
• Quantità complessiva delle uscite
dello Stato e degli enti pubblici per
coprire i costi dei servizi pubblici.
• La somma totale delle spese
pubbliche si chiama fabbisogno
finanziario.
12. TIPI DI SPESE PUBBLICHE
In base alla destinazione si
distinguono:
- SPESE DI PRODUZIONE
- SPESE PER TRASFERIMENTI
13. SPESE DI PRODUZIONE
• Sono le spese sostenute per i servizi
forniti dallo Stato;
• Sono le spese per:
– gli stipendi,
– l’acquisto di beni e servizi,
– costruzione di opere pubbliche
– svolgimento delle funzioni degli organi
dello Stato.
14. SPESE DI TRASFERIMENTO
• Le spese di trasferimento consistono nella
somme di denaro che lo Stato fornisce,
senza nessuna richiesta in cambio.
• Sono spese dirette
– Alle Famiglie (es. sussidi per la
disoccupazione, pensioni di vecchiaia o di
invalidità, borse di studio, assegni familiari),
– Alle Imprese (es. contributi per lo sviluppo
dell’imprenditoria o investimenti in determinate
zone o per determinati settori produttivi).
15. TIPI DI SPESE PUBBLICHE
In base alla durata degli effetti si
distinguono:
–SPESE CORRENTI
–SPESE IN CONTO CAPITALE
16. SPESE CORRENTI
• Sono le spese per il mantenimento e
il funzionamento dell’apparato
statale.
• Rappresentano i Consumi pubblici.
• Vi rientrano:
– gli stipendi dei dipendenti,
– l’acquisto di beni e servizi.
17. SPESE IN CONTO CAPITALE
• Sono le spese per incrementare le risorse
produttive, per l’acquisto di immobili, per
la realizzazione delle infrastrutture.
• Rappresentano gli INVESTIMENTI
pubblici.
• Es. spese per strade, ponti, ospedali,
scuole, acquisto di impianti, attrezzature,
immobili, spese per la ricerca scientifica.
18. Esempio: spese per
la pubblica istruzione
SPESE CORRENTI SPESE IN CONTO
• STIPENDI di insegnanti, CAPITALE
personale non docente,
dirigenti, dipendenti del •MIGLIORAMENTO
ministero, dell’Ufficio dell’edilizia scolastica;
scolastico regionale…
•SPESE PER LE
• ACQUISTO di gessi, ATTREZZATURE: banchi,
carta, fotocopie, penne sedie, laboratori, computer
per la segreteria,
• TRASFERIMENTI: borse
di studio, buoni libro
19. La spesa pubblica in Italia
• I compiti dello Stato sono diventati
sempre più numerosi e questo ha
portato ad una crescita enorme della
spesa pubblica.
• Nel 2010 la spesa pubblica ha
raggiunto quasi 800 mld di euro.
20. ENTRATE PUBBLICHE
A seconda delle fonti da cui hanno origine:
– Entrate tributarie= le entrate che derivano
dal pagamento dei TRIBUTI, cioè imposte,
tasse, contributi.
– Entrate extratributarie= le entrate che
derivano dalla vendita dei beni o dallo
svolgimento delle attività gestite dallo Stato o
da altri enti pubblici.
– Emissione di titoli del debito pubblico:
entrate che derivano dai prestiti delle famiglie
che acquistano i titoli del debito pubblico (BOT,
BTP, CCT).
21. TRIBUTI
• Sono TRIBUTI le entrate che lo Stato
preleva dai privati (famiglie e imprese) per
offrire i servizi pubblici.
• Sono TRIBUTI:
– IMPOSTE
– TASSE
– CONTRIBUTI
22. Dovere di pagare i tributi
• L’art 2 cost, dopo aver riconosciuto i diritti
inviolabili dell’uomo, richiede
l’adempimento di doveri inderogabili di
solidarietà.
• Tra questi rientra il dovere di pagare i
tributi, per l’esigenza di distribuire tra tutti
gli appartenenti alla collettività le spese
che nascono dalla necessità di garantire
l’interesse comune.
23. Dovere di pagare i tributi
art.53 cost:
“Tutti sono tenuti a concorrere alle spese
pubbliche in ragione della loro capacità
contributiva.
Il sistema tributario è informato a criteri di
progressività.”
24. PRINCIPI DEL SISTEMA
TRIBUTARIO
1. UNIVERSALITA’:
TUTTI devono contribuire alla spesa
pubblica attraverso il è pagamento dei
tributi.
25. PRINCIPI DEL SISTEMA
TRIBUTARIO
2. CAPACITA’ CONTRIBUTIVA:
il pagamento dei tributi è basato sulla
capacità di ciascuno di contribuire alle
spese dello Stato a seconda della propria
ricchezza (desumibile dal reddito, dal
patrimonio, dai consumi).
26. PRINCIPI DEL SISTEMA
TRIBUTARIO
3. PROGRESSIVITA’:
chi guadagna di più è chiamato a
contribuire in proporzione maggiore
rispetto a chi guadagna meno.
27. ELEMENTI COSTITUTIVI DI UN TRIBUTO
SOGGETTO ATTIVO: è lo Stato (o gli enti pubblici
territoriali) a cui si deve pagare il tributo;
SOGGETTO PASSIVO: è chi che deve pagare il
tributo (contribuente);
PRESUPPOSTO OGGETTIVO: è la circostanza che
fa nascere l’obbligo di pagare;
BASE IMPONIBILE: è il valore della richezza,
espresso in denaro, su cui si calcola il tributo.
ALIQUOTA: è la percentuale che si applica alla
base imponibile per calcolare il tributo.
28. TRIBUTI: LE IMPOSTE
• Somme pagate obbligatoriamente
(coattive) per la prestazione di servizi
generali (indivisibili).
• Il dovere di pagarle è legato alla capacità
contributiva cioè alla capacità di ogni
cittadino di contribuire alle spese dello
Stato in base alla propria ricchezza.
29. TIPI DI IMPOSTE
• DIRETTE: Colpiscono direttamente
la ricchezza come PATRIMONIO
(es.I.M.U., abbonamento Rai) o
come REDDITO (es.I.R.PE.F. e
I.RE.S.).
• INDIRETTE: Colpiscono la ricchezza
quando viene prodotta (Accise es.
sulla benzina), consumata (es.I.V.A.)
o quando viene trasferita da un
soggetto ad un altro (es. eredità,
donazioni, ecc).
30. I l sist em a fiscale in I t alia
I l sist em a f iscale in I t alia
Imposte dirette
Imposte dirette
Irpef : Imposta sul reddito delle
Irpef : Imposta sul reddito delle
persone ff
persone fisiche
fisiche
Ires: Imposta sul reddito delle
Ires: Imposta sul reddito delle
società
società
Irap: Imposta regionale sulle
Irap: Imposta regionale sulle
attività produttive
attività produttive
Imu: I
I
I Imposta municipale unica
Imposta municipale unica
Imu: I ii i i l l i i
(ex Ici)
(ex Ici)
10 Direzione Regionale
10 del Piemonte
Direzione Regionale
del Piemonte
31. I l sist em a f iscale in I t alia
Imposte indirette
I l sist em a f iscale in I t alia
Imposte indirette
15 Direzione Regionale
15 del Piemonte
Direzione Regionale
del Piemonte
32. TIPI DI IMPOSTE
•PERSONALI: quando si applicano
tenendo conto delle condizioni del
personali o familiari del contribuente
(I.R.PE.F.).
•REALI: gravano sul contribuente
senza considerare le sue condizioni
personali (I.M.U.).
33. TIPI DI IMPOSTE
In base al metodo di calcolo:
•PROPORZIONALI: quando l’aliquota
rimane fissa al variare della base
imponibile (es IVA).L’imposta cresce in
modo proporzionale.
•PROGRESSIVE: quando l’aliquota
aumenta al crescere della base
imponibile (es IRPEF). L’imposta
cresce in modo più che proporzionale.
34. TRIBUTI: LE TASSE
• Somme che i cittadini pagano quando
richiedono un servizio speciale (divisibile).
• Non sono obbligatorie: si pagano solo se si
chiede il servizio.
• Le tasse sono sempre inferiori al costo
sostenuto dallo Stato. La parte rimanente
è coperta con le imposte.
• ES. tassa per lo smaltimento dei rifiuti,
tasse scolastiche, ticket, bollo auto ecc.
35. Tariffe
• La tassa non deve essere confusa con le
tariffe versate per la usufruire determinati
servizi pubblici quali, ad esempio, il
trasporto ferroviario, il servizio postale e
telefonico, le forniture di gas, elettricità e
acqua e cosi via; in questi casi, infatti, si è
di fronte a veri e propri prezzi, mentre la
tassa è un tributo e, come tale, può
essere stabilita solo con legge.
36. TRIBUTI: I CONTRIBUTI
• Somme che devono essere pagate
obbligatoriamente da quei cittadini
che si avvantaggiano di un opera di
pubblica utilità o che godono di un
particolare servizio pubblico.
• ES. i contributi per opere di
urbanizzazione di un quartiere; i
contributi per la previdenza e
l’assistenza.
37. PRESSIONE FISCALE
• La pressione fiscale è il rapporto, in termini
percentuali, tra il totale delle entrate tributarie e il
P.I.L.
• Nel 2011 la pressione fiscale è del 42,5%.
• Questo significa che in media, su un valore di
beni e servizi pari a 100, un valore di 42 va allo
Stato.
• La media della pressione fiscale nei paesi
dell’UE è del 38,1% .
38. DEBITO PUBBLICO
• La differenza tra quello che lo Stato spende e
quello che incassa si chiama DEFICIT.
• Attualmente lo Stato ha speso circa 800 miliardi
nel 2011 e incassato circa 740 miliardi.
• I 60 miliardi circa di deficit di quest’anno,
sommati ai quasi 1900 miliardi di euro
accumulati negli anni passati, formano il
DEBITO PUBBLICO.
39. TITOLI DEL DEBITO
PUBBLICO
• Per coprire il debito lo Stato ricorre a dei prestiti
vendendo dei titoli ai risparmiatori
(BOT,CCT,BTP)
• Questi titoli rappresentano per lo Stato un
debito nei confronti dei cittadini che li
acquistano.
• I cittadini infatti hanno diritto di ricevere, dopo un
certo periodo, il denaro prestato e degli
INTERESSI.
40. Interessi sui titoli del debito
• I tassi di interesse sul debito pubblico sono tanto più alti
quanto maggiore è il rischio che il debitore non paghi.
• La crisi greca è particolarmente grave perché c’è il
rischio che la Grecia fallisca: se il rischio è alto per
prestare soldi alla Grecia si chiederanno maggiori
interessi, il che mette la Grecia in una situazione ancora
più difficile, in un circolo vizioso dal quale è difficile
uscire.
• Se si riduce o azzera il deficit, il rischio che il paese
fallisca diminuisce, e con esso diminuiscono i tassi di
interesse che si devono pagare sul debito pubblico.
• Per questo lo Stato deve ridurre la spesa pubblica e
raggiungere il PAREGGIO DEL BILANCIO.
41. Spread
• Indica la differenza tra il tasso di
rendimento di un titolo e quello di un altro
preso a riferimento.
• Ad esempio se un B.T.P. con una certa
scadenza ha un rendimento del 7% e il
corrispettivo Bund Tedesco, con la stessa
scadenza ha un rendimento del 3%, allora
lo spread sarà 7-3=4 punti percentuali
ovvero 400 punti base.
42. EVASIONE FISCALE
• E’ il comportamento di chi non rispetta la
normativa fiscale al fine di pagare meno
tasse.
• L’evasione è un atto illecito punito con
sanzioni che vanno dalle sanzioni
pecuniarie fino alla condanna penale.
44. 1. Ricavi “in nero”
• La legge obbliga gli operatori economici a
certificare tutti i ricavi derivanti dalla vendita
di beni e servizi e a documentare tutti i costi
relativi all’acquisto di beni e servizi.
• Non documentando ricavi l’evasore
dichiara minori redditi rispetto a quelli
realmente conseguiti e quindi versa meno
imposte.
45. 2. False fatture
• L’evasore documenta delle operazioni
apparentemente regolari ma che sono, in
tutto o in parte, inesistenti: in questo modo
crea maggiori costi e riduce così le sue
imposte da pagare.
46. 3. Evasori totali
• Nessun elemento relativo all’attività
esercitata viene documentato (numero
partita Iva, fatture, dichiarazioni fiscali)
• L’evasore totale formalmente risulta non
esistere dal punto di vista fiscale
47. 4. False dichiarazioni
della base imponibile
• In occasione della conclusione di un
contratto le parti si accordano per
dichiarare valori inferiori a quelli effettivi e
pagare così meno imposte (esempio:
vendita di un’abitazione)
48. 5. Affitti in nero
• Il proprietario dell’immobile e l’inquilino si
accordano per non registrare il contratto o
per registrarlo indicando una cifra inferiore
a quella reale, per pagare meno imposte
49. I l f enom eno dell’evasione f iscale
I l f enom eno dell’evasione f iscale
Fonte: Istat, Dossier “L’economia sommersa” – dati 2008
Fonte: Istat, Dossier “L’economia sommersa” – dati 2008
30 Direzione Regionale
30 del Piemonte
Direzione Regionale
del Piemonte
50. Gli ef f et t i dell’evasione nella societ à
Minori entrateELUSIONE
per lo Stato comportano:
• E’ un meccanismo attraverso il quale un
contribuente evita il prelievo tributario
rispettando formalmente le norme previste
35 Direzione Regionale
del Piemonte