36 itinerari nelle Dolomiti del Cadore - Zoldo - Agordino - Schiara
Chiunque risalga la valle del fiume Piave, da Belluno fino alle porte di Auronzo, avrà immediatamente la sensazione di attraversare uno spettacolare paesaggio naturale e nello stesso tempo un ambiente abitato e vissuto, incontrando paesi e borghi che affondano le proprie radici culturali in una storia millenaria, ammirando montagne che emanano un fascino grandioso e autentico. Tra gli itinerari descritti si trovano non solo le ferrate che si sviluppano sui gruppi montuosi più celebrati ma anche i tanti sentieri attrezzati, sicuramente meno famosi della Costantini, della Zacchi e della Alleghesi ma certamente più rispettosi dell'orografia e dell'essenza stessa delle montagne, percorsi logici e panoramici, seguiti da secoli da cacciatori e pastori, dove spesso il rumore dei propri passi rompe il silenzio. Ogni escursionista potrà quindi ritrovare la sua ferrata, il suo sentiero, sia che ricerchi impegnative o atletiche emozioni verticali sia che voglia esplorare cenge e camini dove la corda fissa è soltanto un dispositivo di sicurezza, quasi secondario.
Elenco delle vie ferrate:
Corno Del Doge - Cengia del Doge
Forcella Vanedel - Strada Sanmarchi
Cimon del Froppa - Forcella Marmarole
Monte Ciastelin - Sentiero dei Camosci
Sentiero degli Alpini e Forcella Froppa
Monte Ciarido - Sentiero Amalio Da Prà
Monte Tudaio - Sentiero dei Mede
Forcella del Ghiacciaio - Ferrata del Cadorin
Crode di San Piero e Croda Mandrin - Sentiero Alpinistico Attrezzato
Domegge - Ferrate Sportive
Val Prigioniera - Sentiero Attrezzato del Gufo
Cresta del Miaron - Sentiero Olivato
Col Reàn - Via Antersass e Scale di Ciesamatta
Palazza Alta - Ferrata Fiamme Gialle
Civetta - Ferrata degli Alleghesi
Civetta - Ferrata Tissi
Civetta - Passo del Tenente (Via Normale)
Moiazza - Cima Moiazza Sud - Ferrata Costantini
Spiz de Mezzodì - Ferrata Sora 'l Sass e Sentiero del Belvedere
Prampèr - Val Pramperét - Scalet del Pissandol
Bosconero - Viaz de le Ponte
Piz de Sagron - Passo del Comedon - L'Intaiada
Vajont - Ferrata della Memoria
La Schiara - Forcella de la Gusela - Ferrata Sperti
La Schiara - Ferrata Zacchi e Ferrata Berti
Pelf - Ferrata Marmol (Rossi) e Ferrata Guardiano
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=74
Tra tutti i gruppi dolomitici, quello delle Pale di San Martino (fonte di continua ispirazione alpinistica e artistica per il loro cantore Dino Buzzati) è forse il più immaginifico e fantastico, a causa della sua estensione, del continuo mutare del paesaggio, degli ambienti e delle conformazioni rocciose. Un gruppo montuoso che può entusiasmare già al primo contatto, anche solo arrivando in auto al tramonto al Passo Rolle, camminando per pochi minuti lungo le facili sterrate della Val Venegia o della Val Canali e che poi "rischia" di attrarre in maniera irresistibile l'escursionista quando si cominciano a scoprire luoghi come il Vallone delle Lede, la Valle di Focobon, il Cimerlo, il piccolo Ghiacciaio della Fradusta o l'Orrido delle Comelle.
Le ferrate e i sentieri attrezzati sono anch'essi un incentivo a percorrere vecchi sentieri dei cacciatori, cenge da pecore o da camosci, guglie rocciose dalle forme bizzarre, canaloni isolati e severi. Lunghi percorsi attrezzati come la Bolver Lugli al Cimon della Pala, ferrate brevi e impegnative come la Stella Alpina all'Agner, si affiancano a ferrate di media difficoltà, quasi sempre altamente panoramiche (Buzzati, Gusella, Velo, Porton, Orsa) e infine a sentieri attrezzati dove le corde fisse aiutano a superare in sicurezza i passaggi più difficoltosi. Ognuno potrà selezionare le difficoltà tecniche e l'impegno fisico da affrontare ma soprattutto potrà scegliere quali sogni inseguire.
Elenco delle vie ferrate:
- Ferrata Bolver-Lugli
- Ferrata del Velo
- Sentiero Attrezzato Gusella
- Ferrata del Porton
- Sentiero Attrezzato Buzzati
- Sentiero Attrezzato De Paoli
- Ferrata dell'Orsa
- Ferrata Fiamme Gialle
- Ferrata Stella Alpina
- Ferrata Gabitta d'Ignoti
- Sentiero delle Farangole
- Sentiero Attrezzato delle Sedole
- Ferrata dell'Orsa
- Ferrata Monte Agner
- Ferrata del Canalone in Val Canali
- Sentiero del Cacciatore
- Ferrata della Vecchia
- Ferrata del Canalone al Mulaz
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=73
40 escursioni a tema sulle Dolomiti
Un libro che racconta le Dolomiti sviscerandole in 11 capitoli tematici, seguendo con logica una cronologia che va dalla loro formazione al recente riconoscimento quale Patrimonio Mondiale dell'Unesco. I contenuti sono di tipo naturalistico, ecologico, storico, turistico ed escursionistico. Con 40 escursioni correlate, 11 capitoli tematici, circa 600 foto, oltre 30 schemi e disegni, 30 tabelle e 10 schede di approfondimento con interviste e testimonianze.
- 11 capitoli tematici
- circa 600 foto, oltre 30 schemi e disegni, 30 tabelle
- 10 schede di approfondimento con interviste e testimonianze
- 40 escursioni a tema complete di mappe, profili altimetrici, tempi parziali, tempi totali, scala difficoltà, cime da salire, cose da vedere
66 itinerari dalle Dolomiti di Brenta alle Pale di San Martino
Le Dolomiti Occidentali presentano un'orografia molto complessa e comprendono gruppi montuosi relativamente piccoli e apparentemente poco articolati, come il Sassolungo o il Làtemar, e vere e proprie catene montuose in miniatura come il Catinaccio, il Brenta e le Pale di San Martino o addirittura a insiemi di più catene come succede per il Gruppo della Marmolada e i rilievi che gravitano attorno alle Odle.
Questa guida propone 66 escursioni ad anello in otto gruppi montuosi: Dolomiti di Brenta, Làtemar, Catinaccio, Sassolungo, Odle-Putia-Puez, Sella, Marmolada e Pale di San Martino. Si tratta di escursioni di varia difficoltà sia attorno ad un intero gruppo montuoso che a sottogruppi o singole cime all'interno di gruppi più complessi, con percorsi da uno a più giorni che vanno dai facili sentieri ai più impegnativi itinerari ad alta quota o lungo vie ferrate e percorsi attrezzati. Le escursioni, molte delle quali poco conosciute ma degne di interesse, sono suddivise in schede con descrizione dettagliata dei percorsi suddivisi per tappe e corredati da dislivelli, tempi, profili altimetrici, difficoltà, cenni storici, curiosità turistiche da vedere in zona e numerose fotografie a colori.
Ma non si tratta solo di escursioni finalizzate alla bellezza e alla libertà del camminare: l'idea di questa guida è anche quella di invogliare il lettore a sforzarsi ad osservare e a tentare di capire l'ambiente di queste favolose montagne, ecco perché oltre a qualche "anello classico" vengono presentati anche percorsi meno battuti, a volte scomodi e fuori dalle rotte abituali. Le note naturalistiche, geologiche, culturali e storiche non mancano e sono inserite in modo da renderle il più possibile fruibili all'escursionista, inserendole in vari contesti, sia nelle introduzioni che nelle descrizioni dei percorsi.
In sintesi una guida che non potrà mancare a tutti gli appassionati di escursioni sulle Dolomiti che vogliano conoscere i molteplici aspetti di queste splendide montagne su tutti i versanti e non si accontentano di escursioni con andata e ritorno lungo lo stesso sentiero!
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=68
La conca ampezzana, forse la più magica delle Dolomiti, è, malgrado l'alta frequentazione, per gran parte sconosciuta. Questo volume permette di scoprirne gli angoli più nascosti ma per questo non meno affascinanti degli itinerari iper-frequentati che d'estate vengono presi d'assalto. Vengono descritte 111 vie normali ad altrettante vette attorno alla perla dolomitica. Accanto ai percorsi classici quindi vengono finalmente valorizzate esplorazioni semi-sconosciute anche per i cortinesi stessi. Una guida escursionistica che comprende a volte quell'alpinismo facile che richiede una certa dose di esperienza e capacità di orientamento in terreni poco battuti.
Vie ferrate in Sassolungo - Sella - Sciliar - Catinaccio - Marmolada - Latemar. Catinaccio, Marmolada, Sella, Sassolungo, Latemar: sono tutti nomi che richiamano spesso alla mente l’idea stessa delle Dolomiti, toponimi ben impressi nell’immaginario collettivo e nella mente di escursionisti e alpinisti. Una capillare organizzazione turistica, i numerosi impianti di risalita, la sterminata rete di punti di appoggio gestiti, fanno delle Dolomiti di Fassa una della aree più facilmente accessibili dell’intero arco alpino. Molte di queste cime sono entrate tra le immagini simbolo dei Monti Pallidi, basti pensare alle Torri del Vajolet, al Ghiacciaio della Marmolada, all’Alpe di Siusi. Le ferrate più famose e tecnicamente impegnative sono tra le più frequentate delle Alpi, soprattutto quelle che si sviluppano tra i bastioni di roccia del gruppo del Sella (vero crocevia dei gruppi dolomitici) come la Ferrata delle Mesules, la Ferrata Piazzetta e la Ferrata Brigata Tridentina, oppure quelle che risalgono le pareti rocciose del Colac e del Col Ombert. Molti escursionisti scelgono anche le ferrate del Catinaccio d’Antermoia o il primo tratto del Sentiero Bepi Zac perché, con difficoltà tecniche contenute, possono compiere escursioni di straordinario fascino. Cosa resta quindi da consigliare tra queste valli, dove a volte si ha quasi l’impressione di essere ormai assuefatti alla bellezza e alla sua quotidiana rappresentazione mediatica? Prima di tutto di usare le ferrate più famose come strumento di conoscenza di alcune della montagne più sorprendenti delle Alpi e poi di provare a percorrere la panoramica e silenziosa cresta dei Monzoni, tra crinali erbosi, rocce vulcaniche e memorie della Grande Guerra, di compiere un itinerario di grandissimo respiro come quello che transita attraverso la Ferrata Ombretta oppure di inoltrarsi nella piccola selva rocciosa del gruppo della Vallaccia.
Guida escursionistica
Autore: Stefano Burra, Andrea Rizzato
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 272
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 10/06/2013
Le Dolomiti d’Oltrepiave sono comprese tra il Fiume Piave a ponente, la Val Tagliamento a nord, la Val Vajont e la Val Cellina a sud e la Val Tramontina ad est.
L’originale e sintetica denominazione, oramai accettata e normalmente utilizzata, identifica l’ampia porzione di cime e vallate dal carattere tipicamente dolomitico alla sinistra orografica del Piave.
La composizione geologica analoga al resto delle Dolomiti più a occidente e i loro scenari altrettanto subilimi e grandiosi, le pongono a pieno diritto nell’area recentemente nominata Patrimonio dell’Umanità, di cui rappresentano anche delle emergenze assolute.
In questi luoghi si condensa, e spesso si esprime con sublime bellezza, tutto il fascino ambientale e paesaggistico delle Dolomiti stesse. Per fare qualche esempio è sufficiente citare la selva di guglie e pinnacoli che popolano gli Spalti di Toro e i Monfalconi, le grandi pareti del Duranno e della Cima dei Preti, o le praterie d’alta montagna nel Pramaggiore; tra tutte, impossibile non citarlo, spicca il Campanile di Val Montanaia, autentico simbolo di queste vallate, spesso riconosciuto come la più bella e isolata torre nelle Alpi.
La guida rappresenta un invito ad esplorare questo vasto territorio dove i punti di appoggio gestiti sono rari e per la maggior parte costituiti da malghe e casere, in luoghi ameni, solitari e dalla struggente bellezza.
Gli itinerari, quasi sempre fuori dal turismo di massa, fanno respirare all’escursionista il vero sapore della wilderness incontaminata.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=46
Il territorio della Val Badia, nella sua limitata estensione, racchiude un infinito scrigno di tesori e, senza dubbio, l’unico modo possibile per avvicinarli e apprezzarli appieno è camminando. Percorrendo a piedi i sentieri d’alta quota riusciremo a percepire i grandi spazi e i grandi silenzi della montagna, scoprendone dettagli e scorci nascosti che mai noteremmo qualora ci spostassimo solamente in auto. Il turismo oggi è frenetico, in pochi giorni si cerca di scoprire il maggior numero possibile di località, utilizzando soltanto auto e funivie, senza spostarsi dai luoghi dove tutti possono arrivare senza fatica. Ma così facendo, perdiamo la vera essenza di una vacanza in alta quota.
Questo libro vuole essere un invito a scoprire e riscoprire la montagna e un omaggio alle Dolomiti patrimonio dell’umanità UNESCO. Si tratta di 34 itinerari tra montagne ammantate di leggenda, sulle quali sono state scritte pagine di storia dell’alpinismo nonché teatro di sanguinosi scontri durante la Prima Guerra Mondiale. Insomma, al di là del panorama dolomitico, già da solo in grado di emozionarci e affascinarci oltre ogni immaginazione, è facile, camminando in questi luoghi, essere sopraffatti anche dalla suggestione delle gesta eroiche dei nostri antenati.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=131
Estese sul vasto territorio montuoso compreso fra il Lago d'Iseo a ovest e il Lago d'Idro a est, le Prealpi Bresciane costituiscono il settore occidentale delle Prealpi Lombarde Orientali, al confine meridionale dell'imponente massa tonalitica del Gruppo dell'Adamello da cui sono separate dal Passo Croce Domini. Spingendosi a meridione fino alle Colline Bresciane, ormai prossime alla Pianura Padana, offrono ampie possibilità escursionistiche sia estive che invernali, con panorami che si spingono dalle alte vette del Monte Rosa fino alle più basse cime dell'Appennino Tosco-Emiliano.
Nonostante la quota modesta le cime delle Prealpi Bresciane permettono di soddisfare sia le preferenze degli escursionisti che le esigenze degli alpinisti, in particolare nel periodo invernale quando le vette più elevate offrono interessantissime traversate di cresta, salite lungo canali o pendii adatti allo scialpinismo all'insegna della libertà.
Comprende 125 vie normali a cime montuose nei gruppi di: Guglielmo, Setteventi-Muffetto, Dosso Alto, Palo-Savallo, Sonclino, Doppo-Conche e Maddalena-Cariadeghe.
Prefazione di Fausto De Stefani.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=69
Tra tutti i gruppi dolomitici, quello delle Pale di San Martino (fonte di continua ispirazione alpinistica e artistica per il loro cantore Dino Buzzati) è forse il più immaginifico e fantastico, a causa della sua estensione, del continuo mutare del paesaggio, degli ambienti e delle conformazioni rocciose. Un gruppo montuoso che può entusiasmare già al primo contatto, anche solo arrivando in auto al tramonto al Passo Rolle, camminando per pochi minuti lungo le facili sterrate della Val Venegia o della Val Canali e che poi "rischia" di attrarre in maniera irresistibile l'escursionista quando si cominciano a scoprire luoghi come il Vallone delle Lede, la Valle di Focobon, il Cimerlo, il piccolo Ghiacciaio della Fradusta o l'Orrido delle Comelle.
Le ferrate e i sentieri attrezzati sono anch'essi un incentivo a percorrere vecchi sentieri dei cacciatori, cenge da pecore o da camosci, guglie rocciose dalle forme bizzarre, canaloni isolati e severi. Lunghi percorsi attrezzati come la Bolver Lugli al Cimon della Pala, ferrate brevi e impegnative come la Stella Alpina all'Agner, si affiancano a ferrate di media difficoltà, quasi sempre altamente panoramiche (Buzzati, Gusella, Velo, Porton, Orsa) e infine a sentieri attrezzati dove le corde fisse aiutano a superare in sicurezza i passaggi più difficoltosi. Ognuno potrà selezionare le difficoltà tecniche e l'impegno fisico da affrontare ma soprattutto potrà scegliere quali sogni inseguire.
Elenco delle vie ferrate:
- Ferrata Bolver-Lugli
- Ferrata del Velo
- Sentiero Attrezzato Gusella
- Ferrata del Porton
- Sentiero Attrezzato Buzzati
- Sentiero Attrezzato De Paoli
- Ferrata dell'Orsa
- Ferrata Fiamme Gialle
- Ferrata Stella Alpina
- Ferrata Gabitta d'Ignoti
- Sentiero delle Farangole
- Sentiero Attrezzato delle Sedole
- Ferrata dell'Orsa
- Ferrata Monte Agner
- Ferrata del Canalone in Val Canali
- Sentiero del Cacciatore
- Ferrata della Vecchia
- Ferrata del Canalone al Mulaz
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40 escursioni a tema sulle Dolomiti
Un libro che racconta le Dolomiti sviscerandole in 11 capitoli tematici, seguendo con logica una cronologia che va dalla loro formazione al recente riconoscimento quale Patrimonio Mondiale dell'Unesco. I contenuti sono di tipo naturalistico, ecologico, storico, turistico ed escursionistico. Con 40 escursioni correlate, 11 capitoli tematici, circa 600 foto, oltre 30 schemi e disegni, 30 tabelle e 10 schede di approfondimento con interviste e testimonianze.
- 11 capitoli tematici
- circa 600 foto, oltre 30 schemi e disegni, 30 tabelle
- 10 schede di approfondimento con interviste e testimonianze
- 40 escursioni a tema complete di mappe, profili altimetrici, tempi parziali, tempi totali, scala difficoltà, cime da salire, cose da vedere
66 itinerari dalle Dolomiti di Brenta alle Pale di San Martino
Le Dolomiti Occidentali presentano un'orografia molto complessa e comprendono gruppi montuosi relativamente piccoli e apparentemente poco articolati, come il Sassolungo o il Làtemar, e vere e proprie catene montuose in miniatura come il Catinaccio, il Brenta e le Pale di San Martino o addirittura a insiemi di più catene come succede per il Gruppo della Marmolada e i rilievi che gravitano attorno alle Odle.
Questa guida propone 66 escursioni ad anello in otto gruppi montuosi: Dolomiti di Brenta, Làtemar, Catinaccio, Sassolungo, Odle-Putia-Puez, Sella, Marmolada e Pale di San Martino. Si tratta di escursioni di varia difficoltà sia attorno ad un intero gruppo montuoso che a sottogruppi o singole cime all'interno di gruppi più complessi, con percorsi da uno a più giorni che vanno dai facili sentieri ai più impegnativi itinerari ad alta quota o lungo vie ferrate e percorsi attrezzati. Le escursioni, molte delle quali poco conosciute ma degne di interesse, sono suddivise in schede con descrizione dettagliata dei percorsi suddivisi per tappe e corredati da dislivelli, tempi, profili altimetrici, difficoltà, cenni storici, curiosità turistiche da vedere in zona e numerose fotografie a colori.
Ma non si tratta solo di escursioni finalizzate alla bellezza e alla libertà del camminare: l'idea di questa guida è anche quella di invogliare il lettore a sforzarsi ad osservare e a tentare di capire l'ambiente di queste favolose montagne, ecco perché oltre a qualche "anello classico" vengono presentati anche percorsi meno battuti, a volte scomodi e fuori dalle rotte abituali. Le note naturalistiche, geologiche, culturali e storiche non mancano e sono inserite in modo da renderle il più possibile fruibili all'escursionista, inserendole in vari contesti, sia nelle introduzioni che nelle descrizioni dei percorsi.
In sintesi una guida che non potrà mancare a tutti gli appassionati di escursioni sulle Dolomiti che vogliano conoscere i molteplici aspetti di queste splendide montagne su tutti i versanti e non si accontentano di escursioni con andata e ritorno lungo lo stesso sentiero!
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=68
La conca ampezzana, forse la più magica delle Dolomiti, è, malgrado l'alta frequentazione, per gran parte sconosciuta. Questo volume permette di scoprirne gli angoli più nascosti ma per questo non meno affascinanti degli itinerari iper-frequentati che d'estate vengono presi d'assalto. Vengono descritte 111 vie normali ad altrettante vette attorno alla perla dolomitica. Accanto ai percorsi classici quindi vengono finalmente valorizzate esplorazioni semi-sconosciute anche per i cortinesi stessi. Una guida escursionistica che comprende a volte quell'alpinismo facile che richiede una certa dose di esperienza e capacità di orientamento in terreni poco battuti.
Vie ferrate in Sassolungo - Sella - Sciliar - Catinaccio - Marmolada - Latemar. Catinaccio, Marmolada, Sella, Sassolungo, Latemar: sono tutti nomi che richiamano spesso alla mente l’idea stessa delle Dolomiti, toponimi ben impressi nell’immaginario collettivo e nella mente di escursionisti e alpinisti. Una capillare organizzazione turistica, i numerosi impianti di risalita, la sterminata rete di punti di appoggio gestiti, fanno delle Dolomiti di Fassa una della aree più facilmente accessibili dell’intero arco alpino. Molte di queste cime sono entrate tra le immagini simbolo dei Monti Pallidi, basti pensare alle Torri del Vajolet, al Ghiacciaio della Marmolada, all’Alpe di Siusi. Le ferrate più famose e tecnicamente impegnative sono tra le più frequentate delle Alpi, soprattutto quelle che si sviluppano tra i bastioni di roccia del gruppo del Sella (vero crocevia dei gruppi dolomitici) come la Ferrata delle Mesules, la Ferrata Piazzetta e la Ferrata Brigata Tridentina, oppure quelle che risalgono le pareti rocciose del Colac e del Col Ombert. Molti escursionisti scelgono anche le ferrate del Catinaccio d’Antermoia o il primo tratto del Sentiero Bepi Zac perché, con difficoltà tecniche contenute, possono compiere escursioni di straordinario fascino. Cosa resta quindi da consigliare tra queste valli, dove a volte si ha quasi l’impressione di essere ormai assuefatti alla bellezza e alla sua quotidiana rappresentazione mediatica? Prima di tutto di usare le ferrate più famose come strumento di conoscenza di alcune della montagne più sorprendenti delle Alpi e poi di provare a percorrere la panoramica e silenziosa cresta dei Monzoni, tra crinali erbosi, rocce vulcaniche e memorie della Grande Guerra, di compiere un itinerario di grandissimo respiro come quello che transita attraverso la Ferrata Ombretta oppure di inoltrarsi nella piccola selva rocciosa del gruppo della Vallaccia.
Guida escursionistica
Autore: Stefano Burra, Andrea Rizzato
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 272
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 10/06/2013
Le Dolomiti d’Oltrepiave sono comprese tra il Fiume Piave a ponente, la Val Tagliamento a nord, la Val Vajont e la Val Cellina a sud e la Val Tramontina ad est.
L’originale e sintetica denominazione, oramai accettata e normalmente utilizzata, identifica l’ampia porzione di cime e vallate dal carattere tipicamente dolomitico alla sinistra orografica del Piave.
La composizione geologica analoga al resto delle Dolomiti più a occidente e i loro scenari altrettanto subilimi e grandiosi, le pongono a pieno diritto nell’area recentemente nominata Patrimonio dell’Umanità, di cui rappresentano anche delle emergenze assolute.
In questi luoghi si condensa, e spesso si esprime con sublime bellezza, tutto il fascino ambientale e paesaggistico delle Dolomiti stesse. Per fare qualche esempio è sufficiente citare la selva di guglie e pinnacoli che popolano gli Spalti di Toro e i Monfalconi, le grandi pareti del Duranno e della Cima dei Preti, o le praterie d’alta montagna nel Pramaggiore; tra tutte, impossibile non citarlo, spicca il Campanile di Val Montanaia, autentico simbolo di queste vallate, spesso riconosciuto come la più bella e isolata torre nelle Alpi.
La guida rappresenta un invito ad esplorare questo vasto territorio dove i punti di appoggio gestiti sono rari e per la maggior parte costituiti da malghe e casere, in luoghi ameni, solitari e dalla struggente bellezza.
Gli itinerari, quasi sempre fuori dal turismo di massa, fanno respirare all’escursionista il vero sapore della wilderness incontaminata.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=46
Il territorio della Val Badia, nella sua limitata estensione, racchiude un infinito scrigno di tesori e, senza dubbio, l’unico modo possibile per avvicinarli e apprezzarli appieno è camminando. Percorrendo a piedi i sentieri d’alta quota riusciremo a percepire i grandi spazi e i grandi silenzi della montagna, scoprendone dettagli e scorci nascosti che mai noteremmo qualora ci spostassimo solamente in auto. Il turismo oggi è frenetico, in pochi giorni si cerca di scoprire il maggior numero possibile di località, utilizzando soltanto auto e funivie, senza spostarsi dai luoghi dove tutti possono arrivare senza fatica. Ma così facendo, perdiamo la vera essenza di una vacanza in alta quota.
Questo libro vuole essere un invito a scoprire e riscoprire la montagna e un omaggio alle Dolomiti patrimonio dell’umanità UNESCO. Si tratta di 34 itinerari tra montagne ammantate di leggenda, sulle quali sono state scritte pagine di storia dell’alpinismo nonché teatro di sanguinosi scontri durante la Prima Guerra Mondiale. Insomma, al di là del panorama dolomitico, già da solo in grado di emozionarci e affascinarci oltre ogni immaginazione, è facile, camminando in questi luoghi, essere sopraffatti anche dalla suggestione delle gesta eroiche dei nostri antenati.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=131
Estese sul vasto territorio montuoso compreso fra il Lago d'Iseo a ovest e il Lago d'Idro a est, le Prealpi Bresciane costituiscono il settore occidentale delle Prealpi Lombarde Orientali, al confine meridionale dell'imponente massa tonalitica del Gruppo dell'Adamello da cui sono separate dal Passo Croce Domini. Spingendosi a meridione fino alle Colline Bresciane, ormai prossime alla Pianura Padana, offrono ampie possibilità escursionistiche sia estive che invernali, con panorami che si spingono dalle alte vette del Monte Rosa fino alle più basse cime dell'Appennino Tosco-Emiliano.
Nonostante la quota modesta le cime delle Prealpi Bresciane permettono di soddisfare sia le preferenze degli escursionisti che le esigenze degli alpinisti, in particolare nel periodo invernale quando le vette più elevate offrono interessantissime traversate di cresta, salite lungo canali o pendii adatti allo scialpinismo all'insegna della libertà.
Comprende 125 vie normali a cime montuose nei gruppi di: Guglielmo, Setteventi-Muffetto, Dosso Alto, Palo-Savallo, Sonclino, Doppo-Conche e Maddalena-Cariadeghe.
Prefazione di Fausto De Stefani.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=69
165 cime tra Lago di Lecco e Valle Camonica
Autore: Roberto Ciri, Oliviero Bellinzani
Editore: Idea Montagna
Argomento: vie normali
Pagine: 496 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 25/07/2013
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- schizzi di salita per le vie in roccia
- cartine topografiche dei percorsi
- foto panoramiche dei gruppi montuosi con i nomi delle cime
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
- cenni storici
- curiosità da vedere in zona
- elenchi riassuntivi
L'attesa e più completa guida alle cime delle Prealpi Lecchesi e Bergamasche dal Lago di Lecco alla Valle Camonica a sud delle Alpi Orobie: 165 cime in 11 gruppi montuosi dalle Grigne alla Concarena passando per la Presolana, Regina delle orobie. Una guida che spazia dalle vie di arrampicata sulle torri della Grignetta alle vie di cresta delle selvagge cime del gruppo dell'Arera, alla scoperta dei fantastici panorami dominati dai giganti delle Orobie.
Ben 165 vie normali, molte delle quali poco conosciute ma degne di interesse, suddivise in schede con descrizione dettagliata dei percorsi di avvicinamento e salita, difficoltà, dislivelli, foto a colori con tracciato della via, schizzi di salita per le vie di roccia, difficoltà, foto di dettaglio, cenni storici e curiosità turistiche da vedere in zona.
Si tratta del primo di tre volumi dedicati alle Prealpi Lombarde e prende in considerazione gli 11 gruppi montuosi compresi nelle Prealpi Centrali, dette anche Prealpi Bergamasche ma comprendenti anche le montagne di Lecco: Grigne, Resegone, Campelli-Aralalta, Valbona-Sornadello, Alben, Arera-Menna, Torrezzo, Formico-Misma, Presolana, Pora, Camino-Concarena.
Un vasto territorio che copre le tre province di Lecco, Bergamo e Brescia e, da ovest ad est, 16 valli: Valsassina, Val della Grigna, Valtorta, Val Taleggio, Valle Imagna, Val Brembana, Val Secca, Val Canale, Val Parina, Val di Riso, Val Seriana, Val Nembo, Val di Scalve, Valle Borlezza, Val Cavallina e Valle Camonica.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=47
Moneglia, Sestri, Golfo del Tigullio, Promontorio di Portofino, Golfo Paradiso.
La Riviera di Levante, nel tratto compreso tra Nervi e Moneglia, è un mosaico di paesaggi, atmosfere e ambienti molto differenti tra loro. I grandi centri urbani di Chiavari o Rapallo, contrastano con le selvagge e solitarie distese di macchia mediterranea di Punta Baffe e di Punta Manara, centri di grande tradizione turistica come Portofino e Sestri Levante sono circondati da luoghi ricchi di storia come le Rocche di Sant'Anna o l'Abbazia di San Fruttuoso, senza considerare che, come avviene spesso lungo la costa ligure, in poco più di un’ora di cammino, si può compiere uno straordinario viaggio dal mare alla montagna, dalle spiagge ai castagneti, dalle fioriture primaverili del litorale al clima ancora invernale dei crinali soprastanti. Le numerose piccole sommità che dominano la costa, che spesso ospitano santuari di antiche origini, permettono inoltre di ammirare promontori, insenature, baie e valli da prospettive inedite e sorprendenti.
Come avviene per le vicine Cinque Terre inoltre, anche in questa porzione di costa, si comprende come la millenaria frequentazione umana abbia modellato l’ambiente naturale, dando vita a un paesaggio unico al mondo, da conoscere camminando in modo consapevole superando l’immagine convenzionale che spesso questi borghi colorati e queste amene insenature hanno ormai sedimentato nei nostri occhi e nei nostri pensieri.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=107
Guida escursionistica e alpinistica alle 86 cime dolomitiche oltre i 3000 metri di altezza in 16 gruppi dolomitici
Le relazioni di 86 vie normali alle più alte cime oltre i 3000 delle Dolomiti, con foto, tracciati, cartine, relazioni dettagliate, notizie storiche e culturali.
Si tratta della 2° edizione del libro 3000 delle Dolomiti! Dopo la prima edizione del 2012 questa ristampa
comprende correzioni, aggiornamenti, nuove foto e migliori disegni delle vie di roccia.
Un libro suggestivo per i bellissimi paesaggi racchiusi in quella lingua di terra dove si svolse una guerra silenziosa.
34 percorsi tra forti, trincee e postazioni di guerra rimaste intatte che hanno una certa analogia con le “vere“ trincee, dove si era combattuto. Le “vere“ trincee avevo avuto modo di esplorarle in precedenti escursioni, da bambino, nella zona del Lagorai e di Cima d'Asta, in Trentino. La domanda e la perplessità allora sorsero spontanee: che anche in Val d'Intelvi si fosse combattuta, lì proprio lì, la Prima Guerra Mondiale? Che anche lì ci furono uomini relegati nel fondo di buche, a vivere per mesi sopraffatti da freddo, malattie e ansie? Sinceramente tra le nozioni storiche apprese nei primi anni di scuola non trovai soddisfacenti risposte a questa domanda. Restava allora la perplessità e il sospetto che in Val d'Intelvi si fosse combattuta una Prima Guerra Mondiale più nascosta, più silenziosa e poco nota. Il mistero meritava una soluzione.
La risposta alla fine arrivò, e giunse dopo brevi ricerche: si chiamava, “Sistema Difensivo Italiano alla Frontiera Nord verso la Svizzera“; una dicitura complessa, più popolarmente nota con il nome del generale che la pensò: Linea Cadorna.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=128
Scopri le novità editoriali di Idea Montagna fra libri di arrampicata, alpinismo, ghiaccio, alta montagna, scialpinismo, vie normali, vie di roccia, escursionismo, grotta e mountain bike
L’autore, naturalista e scrittore, invita a percorrere e ad ammirare “consapevolmente” le più belle montagne del mondo, quale incredibile laboratorio naturale.
Propone 12 temi legati alla natura, all’ecologia e all’intervento dell’uomo, sviscerandoli con approfondita scientificità e comprensibile divulgazione. L’escursionista può così sperimentare direttamente, durante i 44 itinerari proposti, le nozioni acquisite, scoprendo, anzi ri-scoprendo, una regione, quella dolomitica, che non dev’essere solo territorio di conquista ma, soprattutto, terreno d’azione per una crescita culturale legata alla Natura.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=148
65 itinerari.
Sfogliando questo libro, molti riconosceranno nelle fotografie i perfetti e magnetici denti rocciosi delle Tre Cime di Lavaredo, la grande e incantatrice parete nord ovest della Civetta, le piramidi maestose delle Tofane o il balcone panoramico del Lagazuoi.
Un attimo di incertezza è facile che cominci ad affiorare nel tentativo di riconoscere i profili del Cimon del Froppa e dei Tàmer, ma magari anche nell’individuare al primo sguardo il versante sud della Croda dei Toni o i profili più ombrosi del Pelmo e della Moiazza.
Sarà infine il conoscitore più attento e il frequentatore più curioso delle Dolomiti, a non perdersi tra le immagini dei verdi pascoli delle Vette Feltrine, nelle guglie tormentate del Bosconero o lungo la seghettata cresta del Miaron. Ma ridurre un libro come “Escursioni ad anello nelle Dolomiti Orientali”, soltanto a un elenco di magnifici percorsi destinati a stupire, è addirittura riduttivo.
Come nel gemello “Escursioni ad anello nelle Dolomiti Occidentali”, gli autori riversano, in parole e immagini, non solo gli itinerari eseguiti sul campo e la loro esperienza, ma anche il loro amore per la montagna, le loro competenze e le loro conoscenze, il rigore e l’autorevolezza di chi “guida” nel senso più antico e moderno del termine, prendendo per mano il camminatore e consentendogli di trovare il “suo” percorso, la “sua” cima, le “sue Dolomiti”, trasformando l’escursione non solo in un’attività fisica che consente di allenare muscoli.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=207
Le 27 escursioni proposte coprono tutto il territorio della Val di Zoldo e i suoi gruppi montuosi, sconfinando spesso anche sui versanti rivolti verso l’Ampezzano, il Cadore e l’Agordino.
Ai percorsi più noti e turistici affacciati su Pelmo e Civetta, si aggiungono itinerari più selvaggi e a volte quasi sconosciuti che si inerpicano sui pendii dei cosiddetti “monti minori” di Zoldo.
A completare le già notevoli possibilità escursionistiche si va ad aggiungere l’Anello Zoldano, un percorso a tappe di più giorni che ripercorre sentieri preesistenti sfruttando in maniera ottimale l’ospitalità dei rifugi dislocati nel territorio.
La Val di Zoldo è una vera miniera per gli escursionisti che qui possono trovare percorsi di tutte le lunghezze e difficoltà, nonché spunti per osservazioni geologiche, paleontologiche, naturalistiche e storiche.
La sua posizione inoltre la rende facilmente accessibile per chi proviene dalla pianura veneta e può così compiere escursioni giornaliere, anche se si consiglia vivamente di pernottare in zona per poter così godere appieno delle possibilità offerte da questo angolo straordinario dei “Monti Pallidi”.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=130
24 itinerari tra mare e montagna
24 itinerari con scheda tecnica contenente dislivello, tempo richiesto, lunghezza, difficoltà, punti di appoggio, periodo consigliato e se adatto alle famiglie.
Inoltre caratteristiche generali, accesso itinerario e discesa.
Ogni relazione è completata da una scheda di approfondimento culturale nonché da bellissime foto del territorio.
Molto spesso si definiscono le Cinque Terre come il luogo per eccellenza dove camminare tra mare e montagna. Un'affermazione veritiera perché in questo tratto di costa ligure, scoscesi pendii si concludono bruscamente su strette calette, aspre scogliere e minuscole baie.
Nello stesso tempo però, non si possono definire le Cinque Terre un vero e proprio luogo di mare, se si pensa che alcuni borghi e frazioni sono lontani dalla costa, oppure se si considera che tra Portovenere e Monterosso non esiste una vera spiaggia se non quella di Corniglia e nemmeno un approdo sicuro se non quello di Vernazza. O, infine, se si pensa a quanto sia forte il legame con la terra, così eroicamente conquistata metro per metro per potere coltivare ulivi, vigne, agrumi, ortaggi. D'altro lato si possono chiamare montagne dei pendii solo perché ripidi e scoscesi e invece privi di tutte quelle caratteristiche che rendono tali le montagne “vere“?
Ebbene le Cinque Terre sono un luogo unico al mondo, che sfugge alle definizioni, dove acqua e terra, già di per sé straordinariamente ricche di contrasti, sono le basi su cui l'uomo ha per secoli modellato un paesaggio, rendendolo trama visibile di una storia di quotidiana fatica e di fragile bellezza.
Valle del Boite, Centro Cadore, Val d’Ansiei, Misurina.
Il Cadore rientra tra quelle regioni montane tanto forti dal punto di vista identitario quanto indefinite dal punto di vista geografico. Un territorio con labili confini, ma con fortissime fondamenta culturali, che ne fanno una delle regioni alpine dove seguire in maniera esemplare l'evoluzione storica del paesaggio. Una terra di forti contrasti, dove isolate frazioni quasi disabitate si trovano a brevissima distanza da centri turistici di primaria importanza, dove sentieri affollatissimi si trovano a pochi chilometri in linea d’aria da percorsi completamenti immersi nel silenzio.
Non si può dire che manchino montagne importanti, anzi proprio in Cadore si ergono alcune delle più alte vette delle Dolomiti e alcuni dei gruppi più monumentali, come il Sorapìs, il Pelmo e l’Antelao e le stesse Dolomiti di Sesto che si affacciano con il loro versante meridionale sulla Val d’Ansiei. Altresì il Cadore è via d'accesso alle Marmarole e alle Dolomiti Friulane, zone fra le più selvagge, spettacolari e silenziose dell’intero arco alpino.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=202
40 escursioni per tutti i gusti e tre grandi trekking: Translagorai - Lagorai Panorama - Alta Via del Granito.
Escursioni in Valsugana, Tesino, Vanoi, Primiero e Rolle. I porfidi del Lagorai e i graniti di Cima d’Asta non sono forse in apparenza così attraenti, ma basta passare una volta da queste parti, anche per sbaglio, per rimanere inesorabilmente folgorati dalla potenza che la natura sa esprimere fra queste creste, su questi pendii talvolta brulli e talvolta verdissimi, fra le centinaia di laghetti che punteggiano le praterie d’alta quota, fra le acque di scroscianti cascate e rumorosi, nonché numerosi, torrenti.
Montagne per veri intenditori, montagne farcite di silenzi, montagne nude, montagne dove la presenza umana è marginale e quasi sempre rispettosa dei modi e dei tempi che la natura da sempre impone. Montagne di fuoco, la cui genesi, seppur complicata e differenziata, parla di eventi catastrofici, in grado di modificare e stravolgere il paesaggio.
Lagorai e Cima d’Asta sono questo, un miscuglio di forze opposte, di colori in antitesi, di contrasti decisi, ma mescolati con la leggerezza degna di un grande pittore.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=135
I 3000 delle Dolomiti si ergono come isolati colossi fra le splendide valli e cime dolomitiche del Trentino Alto Adige e del Veneto. Se alcune vette sono alla portata di ogni escursionista, altre costituiscono degli impegnativi itinerari alpinistici riservati a escursionisti esperti con le necessarie conoscenze di arrampicata in cordata ed esperienza su terreni e pareti rocciose.
Il grande successo decretato dagli amanti delle Dolomiti ha costretto autori ed editore a pubblicare la terza edizione del volume "3000 delle Dolomiti". Un successo certamente non casuale, visto l'approfondimento delle relazioni di tutte le elevazioni dolomitiche che superano i tremila metri di altezza.
Questa terza edizione costituisce un importante aggiornamento alle precedenti del 2012 e 2014, presentando alcuni itinerari non esposti nella prima stesura come la via originale di Grohmann alla Fópa di Matìa e la salita dal versante nord della Crodaccia Alta e alcune relazioni più dettagliate come le vie normali alla Punta Piccola dei Scarpèri, al Pilastro Nino, alla Piccola Furchetta, alla Cima De Falkner e all'Antelao, la cui via normale ha subito un importante crollo nel novembre 2014. Questo anche grazie al contributo di alcuni membri del Gruppo 3000 Dolomiti, fra cui il vicentino Beppe Ziggiotto che nel 2017 ha concluso per primo, a quanto ci risulta, la salita di tutti i 3000 dolomitici fra cui la Cima De Falkner, probabilmente inaccessa da 65 anni. Sono inoltre presenti dei nuovi schizzi di salita per gli itinerari in roccia curati dal disegnatore e alpinista Marco Romelli, nonché nuove immagini di alcuni itinerari.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=159
Le Valli del Gran Paradiso sono oggi un “simbolo della natura”, forte e radicato anche per chi non ha mai visitato questi luoghi.
Le vallate aostane del Parco Nazionale, primo istituito in Italia, Val Rhêmes, Valsavaranche e Val di Cogne, così come la vicina Valgrisenche, esclusa dall'area protetta ma così vicina geograficamente e idealmente alle valli limitrofe, racchiudono uno straordinario “tesoro” naturale, faunistico, geologico, ma anche storico e umano.
Valli e montagne vissute e da vivere a piedi, che possono essere esplorate camminando sulle comode mulattiere reali, sdraiandosi in riva a un lago ascoltando il rumore del vento, osservando l’arrampicata “in libera” di stambecchi e camosci sulle più scoscese creste di roccia o contemplando in silenzio le fioriture primaverili ai piedi di ghiacciai scintillanti.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=132
Arrampicate sportive e d'avventura
Autore: Ermes Bergamaschi
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 224 a colori
Formato: 15x21 cm
La Valsugana è la lunga e famosa valle che collega la pianura veneta alla conca di Trento. Importante via di comunicazione, nel settore più a sud, quello tra Grigno e Valstagna, si presenta come uno stretto solco (Canale del Brenta) sormontato in entrambi i lati da imponenti pareti di roccia calcarea.
Le quote non elevate, le comodità di accesso e la roccia in molte parti magnifica hanno permesso, a partire dai primi anni '60 del secolo scorso, lo sviluppo dell'arrampicata (anche se i primi approcci si erano vissuti già negli anni '30).
Numerosissimi gli itinerari tracciati, a volte di diverse lunghezze di corda, quasi sempre impegnativi, per arrivare certamente ad affermare che alcuni di essi non temono il confronto con blasonate vie dolomitiche.
Ne è l'esempio "Valsugana Away" aperta nel 1981 dal compianto Lorenzo Massarotto e Leopoldo Roman sul Sasso Rosso. Come pure "Tovaric" al Pilastro dei Barbari dei fratelli Casarotto, Sergio Boato e Carla Berto nel 1987 e "Nuovo Millennio" al Pilastro di Serafini ad opera di Giuseppe Tararan, Francesco Leardi e R. Citton alla fine degli anni '90.
L'alpinismo d'avventura dei primi anni, tutto a chiodi e mezzi naturali, ha visto in seguito un'evoluzione sportiva che ha portato a riattrezzare alcuni itinerari molto ripetuti come quelli al Covolo del Butistone, alla Parete di Arsiè e alla Parete di Primolano. Vie caratterizzate dalla medio-alta difficoltà e soprattutto dalla roccia magnifica tanto che nemmeno il disturbo della strada statale, a volte proprio sotto sulla verticale, ne ha impedito la frequentazione. Qui l'arrampicata ha nomi evocativi e mitici: "Ritorno dall'oltretomba", "Diedro dei Garofani", "E mi e ti e Toni". Ma anche "Roberta Dalle Feste", "Sergio Lovadina", "Paolo De Tuoni", tre vie che Umberto Marampon, vero custode della valle, ha voluto dedicare a tre amici tragicamente scomparsi. Grazie all'opera di questo sempre giovane arrampicatore la valle riserva molte possibilità di arrampicata artificiale con tetti e strapiombi incombenti direttamente sul fondovalle.
Ermes Bergamaschi quindi, tramite quest'opera, intende valorizzare e rilanciare, con la descrizione di ben 101 itinerari, le potenzialità alpinistiche di una zona dove si sono intrecciati legami indissolubili e si sono scritte pagine memorabili ma soprattutto dove il terreno d'avventura e di scoperta non si è ancora esaurito.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=19
Appennino Tosco-Emiliano - Settore Est
Prosegue e si conclude con questo volume la descrizione degli itinerari di neve e ghiaccio esistenti sul crinale appenninico tra Emilia Romagna e Toscana.
L'opera prende in considerazioni le montagne più a est e comprende i gruppi Giovo-Rondinaio, Alpe delle Tre Potenze, Monte Gomito, Monte Cimone, Libro Aperto, Monte Spigolino, Monte Corno alle Scale.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=105
Val Veny - Val Ferret - Valdigne - La Thuile
Oggi il Monte Bianco è un simbolo, un nome che evoca automaticamente il concetto di montagna, di vetta. Così facilmente osservabile dalle valli che lo circondano, il Bianco è diventato spesso anche immagine stereotipata, come gran parte dei più spettacolari gruppi alpini. Una fitta rete di sentieri lascia spesso l’escursionista al di fuori della fortezza di roccia e ghiaccio del massiccio vero e proprio, quasi sempre accessibile soltanto agli alpinisti, ma allo stesso tempo permette di capire la complessità di questo gruppo montuoso, le tante sorprese, i paesaggi grandiosi e sorprendenti. Ampie dorsali erbose, piccole sommità, ripiani di origine glaciale, panoramici valichi, permettono a tutti di ammirare orizzonti vastissimi e di comprendere quanto complesso e diversificato sia il microcosmo del Monte Bianco. Inoltre, spostandosi verso i solitari valloni e le silenziose conche che si affacciano lungo la valle di La Thuile oppure risalendo i sentieri ai piedi delle montagne della Valdigne, ci si inoltrerà in una dimensione ancora più autentica, dove l’escursionista più curioso e attento saprà leggere le tracce della storia dell’uomo e della natura.
130 vie normali in Ampezzo, Cadore, Braies, Pusteria
La conca ampezzana, certamente una delle più belle delle Dolomiti, è, malgrado l’alta frequentazione, per gran parte sconosciuta.
Questo volume permette di scoprirne gli angoli più nascosti, ma per questo non meno affascinanti degli itinerari iper-frequentati che d’estate vengono presi d’assalto.
Sono qui descritte 130 vie normali ad altrettante vette attorno alla perla dolomitica. Accanto ai percorsi classici, quindi, risultano finalmente valorizzate esplorazioni semi-sconosciute, anche per i Cortinesi stessi.
Una guida escursionistica che comprende a volte quell’alpinismo facile che richiede una certa dose di esperienza e capacità di orientamento in terreni poco battuti.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=214&from=IM
104 itinerari intorno a Cortina d'Ampezzo
Autore: Stefano Burra, Luca Galante
È inutile dire quanto bella e affascinante sia la conca ampezzana. Essa è conosciuta in tutto il mondo quale luogo di montagna tra i più apprezzati. Accanto alla molteplice offerta dedicata al turismo di massa, attorno a Cortina, fortunatamente, si possono trovare luoghi esclusivi. Gli scialpinisti non hanno lesinato nella loro ricerca.
Questa guida, prima e unica monografia di scialpinismo della conca, va a scoprire tutti i pendii, le cime e i canali dove è possibile lasciare una traccia sulla neve. In modo che nulla sia lasciato intentato.
Comprende 104 itinerari nelle aree:
Croda da Lago - Cernera
Nuvolau
Fanes - Lagazuoi
Tofane
Croda Rossa - Vallandro
Cristallo
Pomagagnon
Sorapis
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
- cenni storici
- elenchi riassuntivi
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=63
Mountain bike in Appennino SettentrionaleRoberto Ciri
Relazioni con road-book fotografico a 41 itinerari di tutte le difficoltà nei territori di Liguria di Levante, Emilia-Romagna e Toscana, compresa l'Isola d'Elba. Racchiuse nei parchi e nelle riserve naturali che ormai abbiamo dissociato dalla nostra quotidianità, ci sono meraviglie dimenticate disposte a essere svelate: due ruote silenziose e una minima dose di avventura possono innescare una delle più entusiasmanti attività a nostra disposizione per assaporare bellezza e armonia, mete tanto reali e accessibili da meritare senza esitazione una benefica e liberatoria controparte di fatica e sudore. Per ogni regione sono stati selezionati i tracciati più esclusivi e remunerativi, contraddistinti da una logica struttura ad anello, elevata ciclabilità, massima percentuale di sterrato e dall'inconfondibile scenario appenninico. Ogni percorso è accompagnato da una mappa schematica del tracciato, dal profilo altimetrico e dai dati tecnici generali, e illustrato da un efficace road book fotografico che permette di seguire senza difficoltà l'itinerario. www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=78
27 itinerari nella Conca Ampezzana
Escursioni a Cortina e Misurina propone una scelta di escursioni facili e di media difficoltà nello splendido scenario dolomitico che circonda la Conca Ampezzana e la rinomata località ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. 27 itinerari descritti in modo dettagliato e completati da schede naturalistico-culturali, mappe, profili altimetrici e schede riassuntive. Un'opera adatta anche alle esigenze delle famiglie che vogliano riscoprire, con un pizzico di curiosità, uno dei contesti montuosi più rinomati al mondo.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=95
Vie normali a 70 cime
Quando si parla di Marmolada si pensa sempre e solo alla vetta più alta delle Dolomiti e al suo ghiacciaio: invero non esiste un Monte Marmolada o una Cima Marmolada, ma per Marmolada si intende l’omonimo massiccio e l’intero gruppo montuoso.
La Catena di Bocche è del tutto differente rispetto alle vicine cime dolomitiche su cui si affaccia, appartenendo a un potente affioramento di rocce magmatiche e porfidi quarziferi risultato di antichissime eruzioni vulcaniche.
Tutta la zona offre numerose testimonianze storiche di grande interesse legate alla Grande Guerra del 1915-18: a distanza di cent’anni dalle cruente vicende della guerra rimangono ancora oggi innumerevoli resti che raccontano i difficili momenti di vita e di morte in zone che oggi appaiono come piccoli paradisi terrestri.
Questa guida prende in considerazione le cime che occupano il versante orientale della Val di Fassa, ossia gran parte del Gruppo della Marmolada, e le cime della Catena di Bocche. Le salite riguardanti i gruppi montuosi del versante occidentale e della testata settentrionale (Sella, Sassolungo, Catinaccio e Làtemar) sono invece descritte nel volume 90 Cime in Val di Fiemme e Fassa. Le informazioni fornite riguardano le vie di salita a 70 cime montuose ma, se si considerano anche le informazioni aggiuntive che vengono fornite su altre 38 cime vicine a quelle principali ecco che il numero di vette coinvolte nel libro sale ad un totale di 108. Ad ogni vetta è dedicata una scheda con descrizione del percorso, tempi e dislivelli di salita e totali, difficoltà, attrezzatura necessaria o consigliata e quanto altro possa essere utile per documentarsi prima di effettuare la salita della cima. Tali informazioni sono state raccolte dagli autori che hanno salito tutte le cime presentate nel libro e grazie all'aiuto di appassionati amici e collaboratori che hanno fornito preziose fotografie per il completamento del lavoro.
All'escursionista che intraprende i percorsi fra valli e cime del Gruppo della Marmolada e della Catena di Bocche si presentano dunque numerose possibilità per conoscere a fondo queste aree dolomitiche, affrontando dislivelli generalmente non eccessivi e su sentieri per lo più ben tracciati e segnalati.
Questa guida ha l'intento di essere un ausilio per gli escursionisti che vogliano conoscere più a fondo i percorsi su queste montagne e un mezzo per mantenere viva la frequentazione di sentieri e cime in alcuni casi poco noti o quasi dimenticati. Un piccolo omaggio alla Regina Marmolada e alla sua corte di vette, in uno degli ambienti naturali più belli e ricchi di storia delle Dolomiti.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=94
165 cime tra Lago di Lecco e Valle Camonica
Autore: Roberto Ciri, Oliviero Bellinzani
Editore: Idea Montagna
Argomento: vie normali
Pagine: 496 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 25/07/2013
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- schizzi di salita per le vie in roccia
- cartine topografiche dei percorsi
- foto panoramiche dei gruppi montuosi con i nomi delle cime
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
- cenni storici
- curiosità da vedere in zona
- elenchi riassuntivi
L'attesa e più completa guida alle cime delle Prealpi Lecchesi e Bergamasche dal Lago di Lecco alla Valle Camonica a sud delle Alpi Orobie: 165 cime in 11 gruppi montuosi dalle Grigne alla Concarena passando per la Presolana, Regina delle orobie. Una guida che spazia dalle vie di arrampicata sulle torri della Grignetta alle vie di cresta delle selvagge cime del gruppo dell'Arera, alla scoperta dei fantastici panorami dominati dai giganti delle Orobie.
Ben 165 vie normali, molte delle quali poco conosciute ma degne di interesse, suddivise in schede con descrizione dettagliata dei percorsi di avvicinamento e salita, difficoltà, dislivelli, foto a colori con tracciato della via, schizzi di salita per le vie di roccia, difficoltà, foto di dettaglio, cenni storici e curiosità turistiche da vedere in zona.
Si tratta del primo di tre volumi dedicati alle Prealpi Lombarde e prende in considerazione gli 11 gruppi montuosi compresi nelle Prealpi Centrali, dette anche Prealpi Bergamasche ma comprendenti anche le montagne di Lecco: Grigne, Resegone, Campelli-Aralalta, Valbona-Sornadello, Alben, Arera-Menna, Torrezzo, Formico-Misma, Presolana, Pora, Camino-Concarena.
Un vasto territorio che copre le tre province di Lecco, Bergamo e Brescia e, da ovest ad est, 16 valli: Valsassina, Val della Grigna, Valtorta, Val Taleggio, Valle Imagna, Val Brembana, Val Secca, Val Canale, Val Parina, Val di Riso, Val Seriana, Val Nembo, Val di Scalve, Valle Borlezza, Val Cavallina e Valle Camonica.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=47
Moneglia, Sestri, Golfo del Tigullio, Promontorio di Portofino, Golfo Paradiso.
La Riviera di Levante, nel tratto compreso tra Nervi e Moneglia, è un mosaico di paesaggi, atmosfere e ambienti molto differenti tra loro. I grandi centri urbani di Chiavari o Rapallo, contrastano con le selvagge e solitarie distese di macchia mediterranea di Punta Baffe e di Punta Manara, centri di grande tradizione turistica come Portofino e Sestri Levante sono circondati da luoghi ricchi di storia come le Rocche di Sant'Anna o l'Abbazia di San Fruttuoso, senza considerare che, come avviene spesso lungo la costa ligure, in poco più di un’ora di cammino, si può compiere uno straordinario viaggio dal mare alla montagna, dalle spiagge ai castagneti, dalle fioriture primaverili del litorale al clima ancora invernale dei crinali soprastanti. Le numerose piccole sommità che dominano la costa, che spesso ospitano santuari di antiche origini, permettono inoltre di ammirare promontori, insenature, baie e valli da prospettive inedite e sorprendenti.
Come avviene per le vicine Cinque Terre inoltre, anche in questa porzione di costa, si comprende come la millenaria frequentazione umana abbia modellato l’ambiente naturale, dando vita a un paesaggio unico al mondo, da conoscere camminando in modo consapevole superando l’immagine convenzionale che spesso questi borghi colorati e queste amene insenature hanno ormai sedimentato nei nostri occhi e nei nostri pensieri.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=107
Guida escursionistica e alpinistica alle 86 cime dolomitiche oltre i 3000 metri di altezza in 16 gruppi dolomitici
Le relazioni di 86 vie normali alle più alte cime oltre i 3000 delle Dolomiti, con foto, tracciati, cartine, relazioni dettagliate, notizie storiche e culturali.
Si tratta della 2° edizione del libro 3000 delle Dolomiti! Dopo la prima edizione del 2012 questa ristampa
comprende correzioni, aggiornamenti, nuove foto e migliori disegni delle vie di roccia.
Un libro suggestivo per i bellissimi paesaggi racchiusi in quella lingua di terra dove si svolse una guerra silenziosa.
34 percorsi tra forti, trincee e postazioni di guerra rimaste intatte che hanno una certa analogia con le “vere“ trincee, dove si era combattuto. Le “vere“ trincee avevo avuto modo di esplorarle in precedenti escursioni, da bambino, nella zona del Lagorai e di Cima d'Asta, in Trentino. La domanda e la perplessità allora sorsero spontanee: che anche in Val d'Intelvi si fosse combattuta, lì proprio lì, la Prima Guerra Mondiale? Che anche lì ci furono uomini relegati nel fondo di buche, a vivere per mesi sopraffatti da freddo, malattie e ansie? Sinceramente tra le nozioni storiche apprese nei primi anni di scuola non trovai soddisfacenti risposte a questa domanda. Restava allora la perplessità e il sospetto che in Val d'Intelvi si fosse combattuta una Prima Guerra Mondiale più nascosta, più silenziosa e poco nota. Il mistero meritava una soluzione.
La risposta alla fine arrivò, e giunse dopo brevi ricerche: si chiamava, “Sistema Difensivo Italiano alla Frontiera Nord verso la Svizzera“; una dicitura complessa, più popolarmente nota con il nome del generale che la pensò: Linea Cadorna.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=128
Scopri le novità editoriali di Idea Montagna fra libri di arrampicata, alpinismo, ghiaccio, alta montagna, scialpinismo, vie normali, vie di roccia, escursionismo, grotta e mountain bike
L’autore, naturalista e scrittore, invita a percorrere e ad ammirare “consapevolmente” le più belle montagne del mondo, quale incredibile laboratorio naturale.
Propone 12 temi legati alla natura, all’ecologia e all’intervento dell’uomo, sviscerandoli con approfondita scientificità e comprensibile divulgazione. L’escursionista può così sperimentare direttamente, durante i 44 itinerari proposti, le nozioni acquisite, scoprendo, anzi ri-scoprendo, una regione, quella dolomitica, che non dev’essere solo territorio di conquista ma, soprattutto, terreno d’azione per una crescita culturale legata alla Natura.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=148
65 itinerari.
Sfogliando questo libro, molti riconosceranno nelle fotografie i perfetti e magnetici denti rocciosi delle Tre Cime di Lavaredo, la grande e incantatrice parete nord ovest della Civetta, le piramidi maestose delle Tofane o il balcone panoramico del Lagazuoi.
Un attimo di incertezza è facile che cominci ad affiorare nel tentativo di riconoscere i profili del Cimon del Froppa e dei Tàmer, ma magari anche nell’individuare al primo sguardo il versante sud della Croda dei Toni o i profili più ombrosi del Pelmo e della Moiazza.
Sarà infine il conoscitore più attento e il frequentatore più curioso delle Dolomiti, a non perdersi tra le immagini dei verdi pascoli delle Vette Feltrine, nelle guglie tormentate del Bosconero o lungo la seghettata cresta del Miaron. Ma ridurre un libro come “Escursioni ad anello nelle Dolomiti Orientali”, soltanto a un elenco di magnifici percorsi destinati a stupire, è addirittura riduttivo.
Come nel gemello “Escursioni ad anello nelle Dolomiti Occidentali”, gli autori riversano, in parole e immagini, non solo gli itinerari eseguiti sul campo e la loro esperienza, ma anche il loro amore per la montagna, le loro competenze e le loro conoscenze, il rigore e l’autorevolezza di chi “guida” nel senso più antico e moderno del termine, prendendo per mano il camminatore e consentendogli di trovare il “suo” percorso, la “sua” cima, le “sue Dolomiti”, trasformando l’escursione non solo in un’attività fisica che consente di allenare muscoli.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=207
Le 27 escursioni proposte coprono tutto il territorio della Val di Zoldo e i suoi gruppi montuosi, sconfinando spesso anche sui versanti rivolti verso l’Ampezzano, il Cadore e l’Agordino.
Ai percorsi più noti e turistici affacciati su Pelmo e Civetta, si aggiungono itinerari più selvaggi e a volte quasi sconosciuti che si inerpicano sui pendii dei cosiddetti “monti minori” di Zoldo.
A completare le già notevoli possibilità escursionistiche si va ad aggiungere l’Anello Zoldano, un percorso a tappe di più giorni che ripercorre sentieri preesistenti sfruttando in maniera ottimale l’ospitalità dei rifugi dislocati nel territorio.
La Val di Zoldo è una vera miniera per gli escursionisti che qui possono trovare percorsi di tutte le lunghezze e difficoltà, nonché spunti per osservazioni geologiche, paleontologiche, naturalistiche e storiche.
La sua posizione inoltre la rende facilmente accessibile per chi proviene dalla pianura veneta e può così compiere escursioni giornaliere, anche se si consiglia vivamente di pernottare in zona per poter così godere appieno delle possibilità offerte da questo angolo straordinario dei “Monti Pallidi”.
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24 itinerari tra mare e montagna
24 itinerari con scheda tecnica contenente dislivello, tempo richiesto, lunghezza, difficoltà, punti di appoggio, periodo consigliato e se adatto alle famiglie.
Inoltre caratteristiche generali, accesso itinerario e discesa.
Ogni relazione è completata da una scheda di approfondimento culturale nonché da bellissime foto del territorio.
Molto spesso si definiscono le Cinque Terre come il luogo per eccellenza dove camminare tra mare e montagna. Un'affermazione veritiera perché in questo tratto di costa ligure, scoscesi pendii si concludono bruscamente su strette calette, aspre scogliere e minuscole baie.
Nello stesso tempo però, non si possono definire le Cinque Terre un vero e proprio luogo di mare, se si pensa che alcuni borghi e frazioni sono lontani dalla costa, oppure se si considera che tra Portovenere e Monterosso non esiste una vera spiaggia se non quella di Corniglia e nemmeno un approdo sicuro se non quello di Vernazza. O, infine, se si pensa a quanto sia forte il legame con la terra, così eroicamente conquistata metro per metro per potere coltivare ulivi, vigne, agrumi, ortaggi. D'altro lato si possono chiamare montagne dei pendii solo perché ripidi e scoscesi e invece privi di tutte quelle caratteristiche che rendono tali le montagne “vere“?
Ebbene le Cinque Terre sono un luogo unico al mondo, che sfugge alle definizioni, dove acqua e terra, già di per sé straordinariamente ricche di contrasti, sono le basi su cui l'uomo ha per secoli modellato un paesaggio, rendendolo trama visibile di una storia di quotidiana fatica e di fragile bellezza.
Valle del Boite, Centro Cadore, Val d’Ansiei, Misurina.
Il Cadore rientra tra quelle regioni montane tanto forti dal punto di vista identitario quanto indefinite dal punto di vista geografico. Un territorio con labili confini, ma con fortissime fondamenta culturali, che ne fanno una delle regioni alpine dove seguire in maniera esemplare l'evoluzione storica del paesaggio. Una terra di forti contrasti, dove isolate frazioni quasi disabitate si trovano a brevissima distanza da centri turistici di primaria importanza, dove sentieri affollatissimi si trovano a pochi chilometri in linea d’aria da percorsi completamenti immersi nel silenzio.
Non si può dire che manchino montagne importanti, anzi proprio in Cadore si ergono alcune delle più alte vette delle Dolomiti e alcuni dei gruppi più monumentali, come il Sorapìs, il Pelmo e l’Antelao e le stesse Dolomiti di Sesto che si affacciano con il loro versante meridionale sulla Val d’Ansiei. Altresì il Cadore è via d'accesso alle Marmarole e alle Dolomiti Friulane, zone fra le più selvagge, spettacolari e silenziose dell’intero arco alpino.
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40 escursioni per tutti i gusti e tre grandi trekking: Translagorai - Lagorai Panorama - Alta Via del Granito.
Escursioni in Valsugana, Tesino, Vanoi, Primiero e Rolle. I porfidi del Lagorai e i graniti di Cima d’Asta non sono forse in apparenza così attraenti, ma basta passare una volta da queste parti, anche per sbaglio, per rimanere inesorabilmente folgorati dalla potenza che la natura sa esprimere fra queste creste, su questi pendii talvolta brulli e talvolta verdissimi, fra le centinaia di laghetti che punteggiano le praterie d’alta quota, fra le acque di scroscianti cascate e rumorosi, nonché numerosi, torrenti.
Montagne per veri intenditori, montagne farcite di silenzi, montagne nude, montagne dove la presenza umana è marginale e quasi sempre rispettosa dei modi e dei tempi che la natura da sempre impone. Montagne di fuoco, la cui genesi, seppur complicata e differenziata, parla di eventi catastrofici, in grado di modificare e stravolgere il paesaggio.
Lagorai e Cima d’Asta sono questo, un miscuglio di forze opposte, di colori in antitesi, di contrasti decisi, ma mescolati con la leggerezza degna di un grande pittore.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=135
I 3000 delle Dolomiti si ergono come isolati colossi fra le splendide valli e cime dolomitiche del Trentino Alto Adige e del Veneto. Se alcune vette sono alla portata di ogni escursionista, altre costituiscono degli impegnativi itinerari alpinistici riservati a escursionisti esperti con le necessarie conoscenze di arrampicata in cordata ed esperienza su terreni e pareti rocciose.
Il grande successo decretato dagli amanti delle Dolomiti ha costretto autori ed editore a pubblicare la terza edizione del volume "3000 delle Dolomiti". Un successo certamente non casuale, visto l'approfondimento delle relazioni di tutte le elevazioni dolomitiche che superano i tremila metri di altezza.
Questa terza edizione costituisce un importante aggiornamento alle precedenti del 2012 e 2014, presentando alcuni itinerari non esposti nella prima stesura come la via originale di Grohmann alla Fópa di Matìa e la salita dal versante nord della Crodaccia Alta e alcune relazioni più dettagliate come le vie normali alla Punta Piccola dei Scarpèri, al Pilastro Nino, alla Piccola Furchetta, alla Cima De Falkner e all'Antelao, la cui via normale ha subito un importante crollo nel novembre 2014. Questo anche grazie al contributo di alcuni membri del Gruppo 3000 Dolomiti, fra cui il vicentino Beppe Ziggiotto che nel 2017 ha concluso per primo, a quanto ci risulta, la salita di tutti i 3000 dolomitici fra cui la Cima De Falkner, probabilmente inaccessa da 65 anni. Sono inoltre presenti dei nuovi schizzi di salita per gli itinerari in roccia curati dal disegnatore e alpinista Marco Romelli, nonché nuove immagini di alcuni itinerari.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=159
Le Valli del Gran Paradiso sono oggi un “simbolo della natura”, forte e radicato anche per chi non ha mai visitato questi luoghi.
Le vallate aostane del Parco Nazionale, primo istituito in Italia, Val Rhêmes, Valsavaranche e Val di Cogne, così come la vicina Valgrisenche, esclusa dall'area protetta ma così vicina geograficamente e idealmente alle valli limitrofe, racchiudono uno straordinario “tesoro” naturale, faunistico, geologico, ma anche storico e umano.
Valli e montagne vissute e da vivere a piedi, che possono essere esplorate camminando sulle comode mulattiere reali, sdraiandosi in riva a un lago ascoltando il rumore del vento, osservando l’arrampicata “in libera” di stambecchi e camosci sulle più scoscese creste di roccia o contemplando in silenzio le fioriture primaverili ai piedi di ghiacciai scintillanti.
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Arrampicate sportive e d'avventura
Autore: Ermes Bergamaschi
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 224 a colori
Formato: 15x21 cm
La Valsugana è la lunga e famosa valle che collega la pianura veneta alla conca di Trento. Importante via di comunicazione, nel settore più a sud, quello tra Grigno e Valstagna, si presenta come uno stretto solco (Canale del Brenta) sormontato in entrambi i lati da imponenti pareti di roccia calcarea.
Le quote non elevate, le comodità di accesso e la roccia in molte parti magnifica hanno permesso, a partire dai primi anni '60 del secolo scorso, lo sviluppo dell'arrampicata (anche se i primi approcci si erano vissuti già negli anni '30).
Numerosissimi gli itinerari tracciati, a volte di diverse lunghezze di corda, quasi sempre impegnativi, per arrivare certamente ad affermare che alcuni di essi non temono il confronto con blasonate vie dolomitiche.
Ne è l'esempio "Valsugana Away" aperta nel 1981 dal compianto Lorenzo Massarotto e Leopoldo Roman sul Sasso Rosso. Come pure "Tovaric" al Pilastro dei Barbari dei fratelli Casarotto, Sergio Boato e Carla Berto nel 1987 e "Nuovo Millennio" al Pilastro di Serafini ad opera di Giuseppe Tararan, Francesco Leardi e R. Citton alla fine degli anni '90.
L'alpinismo d'avventura dei primi anni, tutto a chiodi e mezzi naturali, ha visto in seguito un'evoluzione sportiva che ha portato a riattrezzare alcuni itinerari molto ripetuti come quelli al Covolo del Butistone, alla Parete di Arsiè e alla Parete di Primolano. Vie caratterizzate dalla medio-alta difficoltà e soprattutto dalla roccia magnifica tanto che nemmeno il disturbo della strada statale, a volte proprio sotto sulla verticale, ne ha impedito la frequentazione. Qui l'arrampicata ha nomi evocativi e mitici: "Ritorno dall'oltretomba", "Diedro dei Garofani", "E mi e ti e Toni". Ma anche "Roberta Dalle Feste", "Sergio Lovadina", "Paolo De Tuoni", tre vie che Umberto Marampon, vero custode della valle, ha voluto dedicare a tre amici tragicamente scomparsi. Grazie all'opera di questo sempre giovane arrampicatore la valle riserva molte possibilità di arrampicata artificiale con tetti e strapiombi incombenti direttamente sul fondovalle.
Ermes Bergamaschi quindi, tramite quest'opera, intende valorizzare e rilanciare, con la descrizione di ben 101 itinerari, le potenzialità alpinistiche di una zona dove si sono intrecciati legami indissolubili e si sono scritte pagine memorabili ma soprattutto dove il terreno d'avventura e di scoperta non si è ancora esaurito.
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Appennino Tosco-Emiliano - Settore Est
Prosegue e si conclude con questo volume la descrizione degli itinerari di neve e ghiaccio esistenti sul crinale appenninico tra Emilia Romagna e Toscana.
L'opera prende in considerazioni le montagne più a est e comprende i gruppi Giovo-Rondinaio, Alpe delle Tre Potenze, Monte Gomito, Monte Cimone, Libro Aperto, Monte Spigolino, Monte Corno alle Scale.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=105
Val Veny - Val Ferret - Valdigne - La Thuile
Oggi il Monte Bianco è un simbolo, un nome che evoca automaticamente il concetto di montagna, di vetta. Così facilmente osservabile dalle valli che lo circondano, il Bianco è diventato spesso anche immagine stereotipata, come gran parte dei più spettacolari gruppi alpini. Una fitta rete di sentieri lascia spesso l’escursionista al di fuori della fortezza di roccia e ghiaccio del massiccio vero e proprio, quasi sempre accessibile soltanto agli alpinisti, ma allo stesso tempo permette di capire la complessità di questo gruppo montuoso, le tante sorprese, i paesaggi grandiosi e sorprendenti. Ampie dorsali erbose, piccole sommità, ripiani di origine glaciale, panoramici valichi, permettono a tutti di ammirare orizzonti vastissimi e di comprendere quanto complesso e diversificato sia il microcosmo del Monte Bianco. Inoltre, spostandosi verso i solitari valloni e le silenziose conche che si affacciano lungo la valle di La Thuile oppure risalendo i sentieri ai piedi delle montagne della Valdigne, ci si inoltrerà in una dimensione ancora più autentica, dove l’escursionista più curioso e attento saprà leggere le tracce della storia dell’uomo e della natura.
130 vie normali in Ampezzo, Cadore, Braies, Pusteria
La conca ampezzana, certamente una delle più belle delle Dolomiti, è, malgrado l’alta frequentazione, per gran parte sconosciuta.
Questo volume permette di scoprirne gli angoli più nascosti, ma per questo non meno affascinanti degli itinerari iper-frequentati che d’estate vengono presi d’assalto.
Sono qui descritte 130 vie normali ad altrettante vette attorno alla perla dolomitica. Accanto ai percorsi classici, quindi, risultano finalmente valorizzate esplorazioni semi-sconosciute, anche per i Cortinesi stessi.
Una guida escursionistica che comprende a volte quell’alpinismo facile che richiede una certa dose di esperienza e capacità di orientamento in terreni poco battuti.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=214&from=IM
104 itinerari intorno a Cortina d'Ampezzo
Autore: Stefano Burra, Luca Galante
È inutile dire quanto bella e affascinante sia la conca ampezzana. Essa è conosciuta in tutto il mondo quale luogo di montagna tra i più apprezzati. Accanto alla molteplice offerta dedicata al turismo di massa, attorno a Cortina, fortunatamente, si possono trovare luoghi esclusivi. Gli scialpinisti non hanno lesinato nella loro ricerca.
Questa guida, prima e unica monografia di scialpinismo della conca, va a scoprire tutti i pendii, le cime e i canali dove è possibile lasciare una traccia sulla neve. In modo che nulla sia lasciato intentato.
Comprende 104 itinerari nelle aree:
Croda da Lago - Cernera
Nuvolau
Fanes - Lagazuoi
Tofane
Croda Rossa - Vallandro
Cristallo
Pomagagnon
Sorapis
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
- cenni storici
- elenchi riassuntivi
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=63
Mountain bike in Appennino SettentrionaleRoberto Ciri
Relazioni con road-book fotografico a 41 itinerari di tutte le difficoltà nei territori di Liguria di Levante, Emilia-Romagna e Toscana, compresa l'Isola d'Elba. Racchiuse nei parchi e nelle riserve naturali che ormai abbiamo dissociato dalla nostra quotidianità, ci sono meraviglie dimenticate disposte a essere svelate: due ruote silenziose e una minima dose di avventura possono innescare una delle più entusiasmanti attività a nostra disposizione per assaporare bellezza e armonia, mete tanto reali e accessibili da meritare senza esitazione una benefica e liberatoria controparte di fatica e sudore. Per ogni regione sono stati selezionati i tracciati più esclusivi e remunerativi, contraddistinti da una logica struttura ad anello, elevata ciclabilità, massima percentuale di sterrato e dall'inconfondibile scenario appenninico. Ogni percorso è accompagnato da una mappa schematica del tracciato, dal profilo altimetrico e dai dati tecnici generali, e illustrato da un efficace road book fotografico che permette di seguire senza difficoltà l'itinerario. www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=78
27 itinerari nella Conca Ampezzana
Escursioni a Cortina e Misurina propone una scelta di escursioni facili e di media difficoltà nello splendido scenario dolomitico che circonda la Conca Ampezzana e la rinomata località ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. 27 itinerari descritti in modo dettagliato e completati da schede naturalistico-culturali, mappe, profili altimetrici e schede riassuntive. Un'opera adatta anche alle esigenze delle famiglie che vogliano riscoprire, con un pizzico di curiosità, uno dei contesti montuosi più rinomati al mondo.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=95
Vie normali a 70 cime
Quando si parla di Marmolada si pensa sempre e solo alla vetta più alta delle Dolomiti e al suo ghiacciaio: invero non esiste un Monte Marmolada o una Cima Marmolada, ma per Marmolada si intende l’omonimo massiccio e l’intero gruppo montuoso.
La Catena di Bocche è del tutto differente rispetto alle vicine cime dolomitiche su cui si affaccia, appartenendo a un potente affioramento di rocce magmatiche e porfidi quarziferi risultato di antichissime eruzioni vulcaniche.
Tutta la zona offre numerose testimonianze storiche di grande interesse legate alla Grande Guerra del 1915-18: a distanza di cent’anni dalle cruente vicende della guerra rimangono ancora oggi innumerevoli resti che raccontano i difficili momenti di vita e di morte in zone che oggi appaiono come piccoli paradisi terrestri.
Questa guida prende in considerazione le cime che occupano il versante orientale della Val di Fassa, ossia gran parte del Gruppo della Marmolada, e le cime della Catena di Bocche. Le salite riguardanti i gruppi montuosi del versante occidentale e della testata settentrionale (Sella, Sassolungo, Catinaccio e Làtemar) sono invece descritte nel volume 90 Cime in Val di Fiemme e Fassa. Le informazioni fornite riguardano le vie di salita a 70 cime montuose ma, se si considerano anche le informazioni aggiuntive che vengono fornite su altre 38 cime vicine a quelle principali ecco che il numero di vette coinvolte nel libro sale ad un totale di 108. Ad ogni vetta è dedicata una scheda con descrizione del percorso, tempi e dislivelli di salita e totali, difficoltà, attrezzatura necessaria o consigliata e quanto altro possa essere utile per documentarsi prima di effettuare la salita della cima. Tali informazioni sono state raccolte dagli autori che hanno salito tutte le cime presentate nel libro e grazie all'aiuto di appassionati amici e collaboratori che hanno fornito preziose fotografie per il completamento del lavoro.
All'escursionista che intraprende i percorsi fra valli e cime del Gruppo della Marmolada e della Catena di Bocche si presentano dunque numerose possibilità per conoscere a fondo queste aree dolomitiche, affrontando dislivelli generalmente non eccessivi e su sentieri per lo più ben tracciati e segnalati.
Questa guida ha l'intento di essere un ausilio per gli escursionisti che vogliano conoscere più a fondo i percorsi su queste montagne e un mezzo per mantenere viva la frequentazione di sentieri e cime in alcuni casi poco noti o quasi dimenticati. Un piccolo omaggio alla Regina Marmolada e alla sua corte di vette, in uno degli ambienti naturali più belli e ricchi di storia delle Dolomiti.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=94
Speleologia in Friuli Venezia Giulia
Con questo volume l'autore sposta le attenzioni sulla vicina regione del Friuli Venezia Giulia dove le grotte offrono generalmente molto più appagamento sotto l'aspetto estetico, sia per la presenza di rocce particolari (come ad esempio il flysh) che per l'abbondanza delle concrezioni nel sottosuolo del Carso. Data la varietà degli itinerari proposti è una guida adatta a tutti.
32 relazioni con note culturali e fotografie
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=66
Ghiaccio, scialpinismo, roccia, falesie, ferrate nei Parchi del Pollino e dell’Appennino Lucano.
La guida più completa per vivere il verticale durante le quattro stagioni in una delle zone più belle dell’Italia Meridionale.
Si compone di 5 parti ben distinte, corrispondenti alle 5 attività verticali praticabili nei Parchi del Pollino e dell'Appennino Lucano. La zona ha vissuto l'incursione, circa 35 anni fa, di uno dei più grandi alpinisti italiani, Alessandro Gogna.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=83
Come alimentarsi in maniera equilibrata praticando un’attività sportiva, magari rivolta alla montagna?
Il corpo, sia che si cammini, si corra, si arrampichi, per avere la massima prestazione, ha bisogno del giusto apporto di vari elementi nutrizionali.
Questo manuale, diviso tra scientificità e consigli pratici, regala utili informazioni su quali alimenti scegliere, come fare la spesa, cosa preferire quando si mangia fuori casa, al ristorante o in rifugio, cosa portarsi al lavoro, come prepararsi una colazione perfetta.
Come mangiare sano prima, durante e dopo la fatica, senza rinunciare al gusto.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=81
Praticare lo scialpinismo con consapevolezza
Lo scialpinismo è il sunto delle attività invernali in montagna. Chi approda alla sua pratica e ne prende confidenza non smetterà mai di sognare nuove bellissime ascensioni, accompagnate da altrettanto appaganti discese. Un "manualino" studiato e raccolto da Maurizio Vettorato, con l'ausilio di numerosi esperti e professionisti della montagna, per mettere in guardia dai rischi e dai pericoli che sono insiti nell'attività scialpinistica.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=67
400 cascate di ghiaccio delle Alpi Bresciane, del Trentino Occidentale e dell’Alto Adige
Autore: Francesco Cappellari
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 304 a colori
Formato: 11,5x16,5 cm
127 foto a colori
31 cartine e schizzi
3a edizione
La relazione, compendiata da schizzi, cartine e fotografie, di 400 cascate di ghiaccio delle Alpi Bresciane, del Trentino Occidentale e dell’Alto Adige.
Una guida che non deve mancare nella libreria di ogni appassionato di ghiaccio.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=3
600 cascate di ghiaccio delle Dolomiti Centrali e Orientali e delle Alpi Giulie
Autore: Francesco Cappellari
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 448 a colori
Formato: 11,5x16,5 cm
263 foto a colori
44 cartine e schizzi
3a edizione
La relazione, compendiata da schizzi, cartine e fotografie, di 600 cascate di ghiaccio delle Dolomiti Centrali e Orientali e delle Alpi Giulie.
Una guida che non deve mancare nella libreria di ogni appassionato di ghiaccio.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=4
Autore: Franco Faggiani
Anche le evanescenti bolle di sapone possono nascondere dei misteri ed essere causa di guai. Ad affrontarli ecco di nuovo in scena il Comandante Colleoni e la sua piccola e insolita squadra di Forestali. In azione, questa volta, tra le montagne della Valle d'Aosta, dove si aggirano personaggi decisamente sorprendenti.
Come una guida alpina piuttosto vivace, dai lunghi capelli color rame, un burbero e saggio viticoltore di montagna e uno squinternato cartolaio che vende ancora i temperini a U e le palle trasparenti con il Cervino e la neve finta. Storie, intrecci e personaggi che entrano in scena a ritmo serrato e lasciano il segno.
Anche in questo secondo romanzo Colleoni riesce a centrare il suo obiettivo: risolvere, affidandosi all'intuito e al suo rapporto con la natura, casi che partono da pochi indizi e tenere il lettore attaccato alla pagina fino all'ultima riga.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=65
Relazioni con road-book fotografico a 41 itinerari di tutte le difficoltà nei territori di Liguria di Levante, Emilia-Romagna e Toscana, compresa l'Isola d'Elba. Per ogni regione sono stati selezionati i tracciati più esclusivi e remunerativi, contraddistinti da una logica struttura ad anello, elevata ciclabilità, massima percentuale di sterrato e dall'inconfondibile scenario appenninico. Ogni percorso è accompagnato da una mappa schematica del tracciato, dal profilo altimetrico e dai dati tecnici generali, e illustrato da un efficace road book fotografico che permette di seguire senza difficoltà l'itinerario. Racchiuse nei parchi e nelle riserve naturali che ormai abbiamo dissociato dalla nostra quotidianità, ci sono meraviglie dimenticate disposte a essere svelate: due ruote silenziose e una minima dose di avventura possono innescare una delle più entusiasmanti attività a nostra disposizione per assaporare bellezza e armonia, mete tanto reali e accessibili da meritare senza esitazione una benefica e liberatoria controparte di fatica e sudore. www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=78
150 anni di storia, racconti, itinerari della più bella montagna delle Alpi Orientali
Gran Zebrù/Königsspitze, quello della “Meringa”, la più bella montagna di ghiaccio delle Alpi Orientali, una tra le più belle dell’intero arco alpino.
Non solo.
Una montagna così importante da avere due nomi così diversi, da unire due mondi così distanti e singolari, da evocare una storia così avventurosa, nonché ricca di misteri e segreti, da richiamare alpinisti da tutto il mondo, da riservare ancora oggi ampio spazio ai giovani leoni dell’estremo. Bello e impossibile, si potrebbe dire.
Ma il “grande Re” ha pure un’anima che pulsa con quella dei tanti alpinisti che lo amano.
Qui c’è tutto sul Gran Zebrù/Königsspitze: dalla notte dei tempi all’epoca d’oro dell’alpinismo classico, dalla disputa sulle questioni Steinberger e Diemberger alle avventure vissute in prima persona, dalle informazioni monografiche su vie e rifugi alle notazioni geologiche e glaciologiche sul futuro della montagna come simbolo della vita.
Prepararsi, partecipare, sopravvivere
Affrontare un lungo trail, o meglio, un Endurance Trail, per dargli una definizione ufficiale, richiede non tanto l’osservanza di tabelle, schemi e formule preconfezionate ma una buona dose di consapevolezza, tenacia, capacità di prendere decisioni in fretta, di adattarsi all’ambiente mutevole della montagna. Elementi che costituiscono solo una parte del ‘materiale’ da usare poi in una lunga e graduale preparazione fisica e mentale.
L’autore ha visto, ascoltato, chiacchierato, seguito molti atleti che hanno partecipato alle edizioni del Tor des Géants, la gara-mito di chi ama la corsa sulle lunghe distanze.
Ha frugato nei loro bagagli e, spesso, nei loro sentimenti. Ha messo poi in pratica insegnamenti e trucchi.
Raccontandoli in questo testo che si legge come un libro d’avventura.
Ho chiesto all’autore quali possono essere i suoi lettori tipo. Lui ha risposto: “tutti coloro che un bel giorno, a qualsiasi età, si alzano dal divano ed escono di casa per andare a far due passi sul sentiero. Certi poi ci prendono così gusto dal voler mettersi a correre un lungo trail. Con un briciolo di sfida agonistica e tanta voglia di godersela”. Questo mi sembra il vero spirito del testo. Perciò approvo e sottoscrivo.
Marco Olmo
L'Appennino sa essere domestico ma anche selvaggio e nei suoi versanti si può trovare, nella stagione invernale, diversi modi espressivi: dalle lunghe escursioni in valloni incontaminati, ai ripidi canali, alle discese mozzafiato dove l'unico problema è “sciare“...
Delle Alpi, ormai, tutti sanno tutto e si è scritto qualsiasi tipo di libro e sono assai antropizzate; sono poche le linee ancora da salire e da scendere, poche le possibilità di trovarsi in perfetta solitudine ad affrontare un'escursione. In Appennino è diverso, le montagne riservano ancora delle zone veramente selvagge dove l'uomo non ha mai calcato o quasi il suo piede e le pareti offrono spesso linee che aspettano solo che qualcuno vada a scoprirle; questo è stato il grande privilegio che l'Appennino ha saputo offrire all'autore: la possibilità di cercare le proprie linee e di trovare le proprie discese.
“L'avventura, secondo me, non conosce quota! Ci si può ingaggiare con la montagna a 8000 metri come a 2000 metri, ognuno può trovare la propria dimensione ed esplorare il terreno che preferisce e in cui si sente a casa; l'avventura è uno stato mentale che nasce e cresce dentro ognuno di noi se giustamente alimentato con motivazioni, progetti, obiettivi, voglia di mettersi in discussione e di migliorare il proprio livello fisico, tecnico e mentale. Credo che tutti abbiamo un debito di riconoscenza verso le montagne di casa! Per me... era semplicemente giunto il momento di saldarlo.“
La guida prende in considerazione 74 vie scelte nei gruppi del Monte Gomito, Alpe Tre Potenze, Abetone, Val di Luce, Corno alle Scale, Cimone, Libro Aperto, Cima Tauffi, Giovo, Rondinaio, Lago Santo, Monte Cusna, Febbio, Alpe di Vallestrina, Cipolla, Sassofratto Vecchio, Cella, Le Porraie, Castellino, Prado, Cerreto Laghi, Monte Alto, Punta Buffanaro, Monte Casarola, Alpe di Succiso.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=104
Vol. 1 - Appennino Tosco-Emiliano - Settore Ovest
313 itinerari di alpinismo invernale in 30 diversi gruppi montuosi
Autore: Andrea Greci
Il volume prende in esame il tratto di crinale Tosco-Emiliano compreso tra il Passo del Cirone (Parma - Massa Carrara) e il Passo delle Radici (Reggio Emilia – Lucca) operando non tanto una selezione degli itinerari più meritevoli ma cercando di catalogare tutte le vie alpinistiche possibili, montagna per montagna, versante per versante.
Gruppi montuosi:
Val Magra, Conca del Braiola, Conche del Lago Santo e delle Guadine, Conca di Badignana, Conca dei Lagoni, Valditacca, Conca del Lago Verde, Conca di Prato Spilla, Monte Acuto, Conca dei Ghiaccioni, Alpe di Succiso, Vallone di Rio Pascolo, Monte Casarola, Conca delle Sorgenti del Secchia, Monte Ventasso, Vallone dell'Inferno, Conca di Cerreto Laghi, Monte Cavalbianco, Lama di Rio Re, Lama di Mezzo, Val Ovola, Monte Cusna, Alpe di Vallestrina, Conca della Valcalda, Lama Lite, Valle dei Porci, Abetina Reale, Lunigiana, Orecchiella, Casone di Profecchia.
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- cartine topografiche dei percorsi
- foto panoramiche dei gruppi montuosi con i nomi delle cime
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=62
Vie normali a 90 cime
I gruppi montuosi del Làtemar, Catinaccio-Larséc, Sassolungo e Sella costituiscono una vasta area ricca di vette nel settore occidentale della Val di Fassa.
Un territorio che comprende vette fra le più rinomate delle Dolomiti Occidentali: non c’è escursionista che frequenti le Dolomiti che non abbia mai sentito parlare delle arditissime Torri del Vajolet, dei Campanili del Làtemar, del Sassolungo e Sassopiatto o delle verticali pareti del Gruppo del Sella.
Chi desidera salire le vette dolomitiche potrà trovare in questa guida numerosi percorsi per piacevoli escursioni coronate dal raggiungimento delle cime, le cui vie normali in alcuni casi non presentano particolari difficoltà, mentre in altri costituiscono dei percorsi prettamente alpinistici.
La guida fornisce dettagliate informazioni sulle vie di salita a 90 cime montuose ma, se si considerano anche le informazioni aggiuntive che vengono fornite su altre 70 cime vicine a quelle principali, ecco che il numero di vette coinvolte nel libro sale ad un totale di 160. Ad ogni vetta è dedicata una scheda con descrizione del percorso, tempi e dislivelli di salita e totali, difficoltà, attrezzatura necessaria o consigliata e quanto altro possa essere utile per documentarsi prima di effettuare la salita della cima.
Per le cime che presentano vie di arrampicata sono riportati anche degli schizzi con indicate le lunghezze dei tiri di corda, le soste, i punti di calata e le difficoltà. Tali informazioni sono state raccolte dagli autori che hanno salito tutte le cime presentate nel libro e grazie all'aiuto di appassionati amici e collaboratori che hanno fornito preziose fotografie per il completamento del lavoro.
All'escursionista che intraprende i percorsi proposti si presentano dunque numerose possibilità per conoscere a fondo queste aree dolomitiche, affrontando dislivelli generalmente non eccessivi e su sentieri per lo più ben tracciati e segnalati. Alcune zone più isolate e poco frequentate richiedono una maggiore capacità di orientamento ed esperienza, seguendo tracce poco evidenti, e qualche fatica in più, ma ripagano con un rinnovato senso di avventura e scoperta.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=93
275 vie di roccia classiche e moderne
Dai tempi delle ristampe dell'ultima guida delle Dolomiti di Brenta di Gino Buscaini ed Ettore Castiglioni, risalente al lontano 1977, molte case editrici hanno provato ad addentrarsi nell'avventura di realizzare una nuova guida, contattando alcuni alpinisti e Guide Alpine del Brenta.
Dagli anni '80 a oggi anche in Brenta sono cambiate molte cose: sono state aperte molte vie classiche con difficoltà anche elevate e chi sale al Brentei, purtroppo, non trova più il “Vecchio“ Bruno che dava volentieri dei preziosi consigli su dove e come affrontare alcune salite. In seguito, dalla fine degli anni '90 a oggi, abbiamo visto nascere tante vie sportive sui “satelliti“, sulle pareti meno conosciute e negli ultimi anni vie molto impegnative cercando l'uso esclusivo di protezioni veloci.
Grazie alla grandissima dedizione di Francesco, che ha avuto il coraggio di intraprendere quest’avventura, mi auguro di cuore che la divulgazione di queste vie offra la possibilità di ripetere gli itinerari “Classici e Moderni“ a diversi alpinisti accomunati dall'amore per il Brenta.
Piergiorgio Vidi
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=91
30 itinerari fra Presanella e Dolomiti di Brenta.
Andare a Madonna di Campiglio significa andare indietro nel tempo, tanta è la storia racchiusa fra le vie di questa perla dolomitica e le pareti delle montagne che la circondano. Una conca fra le montagne che si è trasformata dal piccolo villaggio della Madona de Campèi al rinomato centro turistico, alberghiero, sciistico, escursionistico e alpinistico fra i più desiderati dagli amanti delle Dolomiti, immerso nello spettacolare scenario delle Dolomiti di Brenta che non può lasciare indifferente neanche il più distratto dei turisti di passaggio. Se ne accorse anche la famiglia imperiale d'Austria e Ungheria, nelle figure di Francesco Giuseppe e e l'Imperatrice Sissi, che sul finire del 1800 effettuarono qui due soggiorni. Fra tutti i gruppi dolomitici quello del Brenta presenta una varietà di ambienti, di panorami, di angoli appartati e di possibilità escursionistiche e alpinistiche che forse non ha eguali. Una lunga catena di centinaia di vette e campanili, dominata da colossi come la Cima Tosa, il Crozzòn di Brenta, la Cima Brenta, la Torre di Brenta, la Cima del Vallon, la Pietra Grande, la Cima Falkner e impreziosita da perle dolomitiche come il Campanile Basso, gli Sfùlmini, le Torri di Kiene, il Croz dell'Altissimo e tante altre vette di superba arditezza e bellezza. E, come se tanta bellezza non fosse sufficiente a rendere attraente la Valle di Campiglio, al versante orientale prettamente dolomitico dominato dalle vette del Brenta si accompagna un versante occidentale completamente diverso, dalle caratteristiche alpine, tanto da far sembrare di trovarsi in Val d'Aosta o in qualche valle lombarda o piemontese. Qui sono le alte vette costellate di ameni laghi glaciali del Gruppo della Presanella e dell'Adamello a dominare, un mondo di prati, rocce e acque che riempie gli occhi di colori e l'animo di pace. Ed è in questi due mondi che si trova a camminare chi ne percorre i sentieri, potendo viaggiare ogni giorno in due ambienti differenti, come se si vivesse una doppia vacanza all'interno della stessa.
57 relazioni di vie di media difficoltà in: Odle-Puez-Putia, Sassolungo, Sella, Catinaccio, Marmolada, Pale di San Martino
Autore: Emiliano Zorzi
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 240 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 05/07/2011
Dopo soli due anni dall'uscita della prima edizione è già giunto il tempo della seconda. Questo nuovo primo volume, ora rinominato "Dolomiti Occidentali 1", rappresenta in realtà il primo tomo di un nuovo e più ampio spazio dedicato alle Dolomiti Occidentali grazie all'uscita contemporanea del nuovo "Dolomiti Occidentali 2", dove si raccolgono tutte le nuove relazioni che nel corso degli ultimi due anni ho avuto modo di raccogliere.
Questo primo tomo, che comunque è acquistabile come volume indipendente, non rappresenta una semplice ristampa del "vecchio" volume 1. Oltre, naturalmente, ad aver cercato di eliminare tutti gli errori o refusi che, inevitabilmente, erano presenti nell'edizione del 2009, si sono riviste molte foto ed è stato aggiunto materiale come immagini integrative e nuove biografie dei primi salitori. Potremmo quindi definirla una ristampa rivista da capo a coda.
Rispetto ai 59 itinerari presenti nel 2009 qui ne troveremo qualcuno in meno in quanto alcuni di questi sono stati spostati nel "Dolomiti Occidentali 2", visto che per vari motivi hanno subito correzioni sostanziali. Pensando ai lettori che già possiedono il vecchio volume 1 ho ritenuto utile che, nel caso rimangano affezionati a questa ormai collezione acquistando il tomo 2, possano disporre, oltre che dei nuovi itinerari, anche delle correzioni di quelli del volume precedente. è per questo motivo che gli itinerari sono stati suddivisi in due tomi separati, che geograficamente coprono la stessa zona.
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Percorsi ad anello, lungo tratte antiche, ma anche lungo itinerari moderni.
La scelta non è casuale. Perché il percorso cosiddetto ad anello permette, in un’unica escursione, di ammirare più paesaggi e di circondarsi di tante montagne.
In Valchiavenna transita la famosa Via Spluga, passano la Via Francisca, la Via del Giubileo, la Via dei Càrden, la Via Bregaglia, il Sentiero del Cardinello.
Un insieme di itinerari tra l’attuale e l’antico, sempre diversi e in grado di proporre al lettore e all'escursionista la miriade di possibilità offerte dalla vallata, tra piane e laghi, nella prima porzione della valle, per trasformarsi poi in più arditi percorsi, sino a raggiungere l’ambito dell’alta montagna e andare a conoscere le più belle vette della Valchiavenna.
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Alpago - Piancavallo - Valcellina
Autore: Stefano Burra, Andrea Rizzato
Editore: Idea Montagna
Argomento: scialpinismo
Pagine: 288 a colori
Data di pubblicazione: 25/11/2011
Formato: 15x21 cm
78 itinerari con foto, tracciati, cartine e relazioni dettagliate, notizie storiche e culturali
Questa guida è una monografia scialpinistica sul Gruppo del Col Nudo e Cavallo, con tutti i percorsi principali della catena montuosa. Sono relazionati 78 itinerari, cui si aggiungono numerose varianti, sia in salita, sia in discesa, che spaziano dalle più elementari passeggiate sugli sci, fino alle escursioni molto impegnative riservate ad ottimi scialpinisti. Naturalmente il libro non vuole avere pretesa di completezza poiché, fortunatamente, ogni escursionista potrà sempre sviluppare nuove linee di salita e discesa, grazie alla favorevole orografia della zona; queste meravigliose montagne, infatti, bene si prestano ad essere interpretate da chi possiede la giusta preparazione e fantasia per andare alla scoperta di qualcosa di nuovo.
Alla stesura delle relazioni, il più possibile aggiornate e puntuali, abbiamo abbinato una ricerca fotografica che potesse descrivere tecnicamente i luoghi, trasmettendone parimenti tutta la delicata poesia e la rude severità; a due passi dalle grandi Dolomiti, infatti, qui si trovano scenari e prospettive altrettanto accattivanti, con l’unicità di trovarsi ad un passo dal Mare Adriatico. Dalle creste innevate lo specchio del mare emerge scintillando sulla linea dell’orizzonte, in un unico caldo abbraccio con le nostre città, i paesi e le valli.
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Quello del Monte Bianco è il gruppo delle grandi ascensioni, dove si sono scritte pagine importanti della storia dell'alpinismo. Ma accanto alle "grande course" riservate a pochi vi sono itinerari che si aprono ad una maggiore frequentazione grazie alla bellezza dell'arrampicata ma soprattutto dell'ambiente circostante. Una guida per gustare il Monte Bianco senza l'assillo della grande prestazione.
Generazioni di alpinisti si sono confrontate con le sue pareti, seguendo i percorsi già tracciati o accogliendo le nuove sfide di cui il massiccio è fonte inesauribile. A partire dagli iniziali scopi naturalistici e scientifici, le motivazioni che hanno mosso i frequentatori del Monte
Bianco sono diventate avventurose e romantiche, poi sempre più focalizzate sul gesto sportivo. Parallelamente alle tendenze attuali, orientate all'arrampicata su misto di alta difficoltà accessibile a un gruppo ristretto di "fortissimi", questo testo propone una scelta di itinerari di livello tecnico "medio", cioè raggiungibile da chiunque attraverso una preparazione adeguata. Lungo queste vie, la performance sportiva fine a se stessa passa in secondo piano a favore della completezza dell'esperienza, senza trascurare l'eleganza delle linee e l'armonia dei movimenti che generano. In questo modo, lungo gli itinerari di arrampicata "plaisir" come sulle vie storiche tracciate dai pionieri, possiamo immergerci completamente nell'ambiente unico del Monte Bianco senza che l'ansia per la prestazione o per il rischio prenda il sopravvento sul sentimento della bellezza del mondo incantato a cui abbiamo accesso.
Con questa 2° edizione l'autore Marco Romelli conferma la sua grande conoscenza delle vie di roccia e ghiaccio sulle cime del Gruppo del Monte Bianco. 80 relazioni dettagliate di vie di media difficoltà su roccia, ghiaccio e misto a 57 cime nel Gruppo del Monte Bianco.
Una guida che fa venire voglia di mettersi i ramponi e trovare il fiato, la forza e l'equilibrio necessari per affrontare le splendide scalate presentate! Un grande lavoro di ricerca alpinistica su vie classiche e di piacere che fanno parte dei sogni di ogni alpinista.
Elementi distintivi del libro:
- lingue: italiano, inglese, francese e tedesco
- foto con tracciati delle vie di salita
- disegni delle vie di salita
- dislivelli
- difficoltà
- attrezzatura necessaria
- consigli per la salita
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83 itinerari in Val di Zoldo
Autori: Stefano Burra, Leonardo Pra Floriani
La Val di Zoldo, famosa per due tra le più belle perle dolomitiche, riserva un magico mondo, quasi incontaminato, dedicato allo scialpinismo. Accanto alle famose salite di Pelmo e Civetta infatti offre angoli per lo più sconosciuti. I gruppi del Bosconero, della Val Prampèr, del Tamer-San Sebastiano danno ancora l'impressione di essere "fuori dal mondo".
La guida, una vera e propria monografia, tratta tutte le possibilità scialpinistiche comprendendo 83 itinerari di tutte le difficoltà nei cinque sottogruppi trattati.
Comprende 83 itinerari nei gruppi di:
Pelmo
Civetta
Bosconero
Prampèr
Tamer-San Sebastiano
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
- cenni storici
- elenchi riassuntivi
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=64
48 itinerari scialpinistici nella splendida Val Visdende
Autore: Albino De Bernardin, Andrea Rizzato
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 184 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 20/12/2013
Nel variegato panorama editoriale gravitante sulle Dolomiti ben poco è stato scritto sulla Val Visdende, estremo lembo di montagne venete incastonate tra le Creste di Confine, le Dolomiti stesse e le Alpi Carniche. La vallata, famosa più per i suoi prati e i boschi di fondovalle, è invero sconosciuta nei suoi recessi più elevati, laddove la sequenza ininterrotta di cime si fonde con il cielo oramai prossimo all’Austria e all’Europa.
La Val Visdende è anche la valle dei silenzi, abbandonata com’è dalla stabile presenza dell’uomo, è un luogo dove il muto colloquio tra natura e escursionista può essere ancora coltivato. Come per un misterioso incanto infatti, sembra che tutti si siano dimenticati di questi luoghi quando altrove si apriva la porta ad uno sviluppo tumultuoso e spesso poco accorto, tanto che in quota non ci sono strutture turistiche, non si può salire in auto tra i boschi, non esistono funivie e piste da sci. La valle è ancora naturale! Non solo: descrivendone i possibili itinerari scialpinistici si coprono distanze notevoli (circa venti chilometri da est a ovest e dieci da nord a sud). Una sorta di vero e proprio gruppo montuoso, un territorio ampio e sufficientemente esteso anche per chi ama spaziare e cambiare prospettive, ambienti e scenari.
Ecco quindi l’obiettivo di questa guida scialpinistica: raccontare, descrivere, documentare cosa si trova all’interno del meraviglioso scrigno della Val Visdende quando la neve rende tutto ancora più affascinante e splendente. Una guida monografica, completa ed esaustiva delle possibilità scialpinistiche in zona, con il secondo fine, o buon proposito, di riproporre il tema della valorizzazione e della tutela dei luoghi con un gesto davvero concreto. È un inizio, un primo passo, ma speso nella convinzione che questi itinerari, con la bellezza che offrono, valgano più di mille parole.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=50
È dedicato ai sentieri alpini, un reticolo vivente che si snoda per 37.000 chilometri nelle sole regioni italiane (3.000 km in meno della circonferenza terrestre; e in Trentino Alto Adige ci sono sentieri per 5764 km a fronte di 2413 km di strade!), il secondo capitolo del dossier WWF “Alpi: tetto d’Europa al sicuro”. Un percorso guidato tra passato, presente e (possibile) futuro di questi veri e propri musei alpini a cielo aperto, lanciato oggi 19 ottobre 2012 in vista di “Biodiversamente: il Festival dell’Ecoscienza”, week-end tra scienza e natura organizzato dal WWF in collaborazione con l’Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS) e quest’anno dedicato alle Alpi e all’acqua, che il 27-28 ottobre aprirà gratuitamente oltre 100 musei scientifici, science center, orti botanici, acquari, parchi naturali e Oasi WWF con centinaia di iniziative speciali in tutta Italia http://www.wwf.it/biodiversamente
27 escursioni con ciaspole, scarponi, ramponi
La magia del paesaggio innevato, la luce scintillante e tagliente dell'inverno, le forme create dal ghiaccio e dal vento. Tutto questo, nei mesi invernali, è racchiuso, come un tesoro ancora in parte da scoprire, nelle montagne del crinale tosco-emiliano, comprese tra i confini del Parco Nazionale.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=145
Vie di arrampicata sui Colli Euganei
Autore: Michele Chinello, Marco Simionato
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 232 a colori
Formato: 15x21 cm
109 foto a colori
40 foto in bianco e nero
17 cartine generali e di settore
65 schizzi, disegni e tabelle
Con il patrocinio della Sezione di Padova, del Comune di Teolo e del Parco Regionale dei Colli Euganei, dedicata all’indimenticato alpinista e amico Sergio Billoro (“L’importante è fare un bel movimento”), questa terza versione della guida della storica Palestra dell’alpinismo padovano/veneto (e non solo), è uscita in coincidenza con il centenario della nota scalata di Antonio Berti e dei coniugi Maria e Gino Carugati assieme a Mariano Rossi della Rocca di Pendìce, prima da nord. Un evento ed una ricorrenza che è stata spettacolarmente commemorata a Teolo nel luglio del 2009.
È da dire che questa guida (editorialmente raffinata ed accattivante) di Chinello e Simionato segue un percorso multidisciplinare, individuando perfettamente sia le molte correlazioni naturalistiche della morfologia floridamente variegata dei Colli Euganei, sia riproponendo una rilettura critica dell’alpinismo esplorativo, classico, ludico, estetico e didattico che è stato splendidamente espresso da cinque generazioni di alpinisti non sulla sola Rocca, ma anche sulle pareti dei suoi comprimari il Monte Pirio, il Monte Grande, la Busa dell’Oro e via via.
Non si può non riconoscere l’amorevole corrispondenza degli AA. tra la tecnica e lo spirito dell’alpinismo nello stendere relazioni, fornire apprezzamenti, dettagli e puntualizzazioni ove occorra, sempre all’interno di una sobria, ma efficace resa letteraria. La ricchezza dei fattori costitutivi dell’ambiente e la suggestione delle linee aperte su queste strutture verticali sono rese dagli AA. come veri e propri “ritratti” di un microuniverso alpestre irrinunciabile per i cercatori di “avventura” (anche oggi, anche oggi!) degli alpinisti patavini.
Ottimo il coordinamento editoriale di Francesco Cappellari, che firma anche l’introduzione, mentre le prefazioni sono a cura di Lucio De Franceschi, direttore della Scuola di Alpinismo Franco Piovan, della Presidente del Parco Colli Euganei, Chiara Matteazzi e del Sindaco di Teolo Lino Ravazzolo.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=2
Camminare a Chamonix? Apparentemente non ha senso! Siamo nella capitale mondiale dell’alpinismo, nel luogo dove questa attività ha avuto la sua origine ufficiale. A partire dalla fine del Settecento, Chamonix è stata il campo base per generazioni di appassionati, venuti da ogni angolo della terra a combattere la propria battaglia personale sui ghiacciai e sulle guglie granitiche del Monte Bianco. Eppure non sono stati gli alpinisti a “scoprire” Chamonix. Sono stati gli antichi viaggiatori, gli escursionisti del passato. Questi primi esploratori, curiosi e impressionabili, si sono lasciati travolgere dall’esperienza sublime (proprio nel senso romantico del termine) che qui, di fronte al Monte Bianco in tutta la sua poderosa magnificenza, costituisce uno stimolo costante e intenso.
Ancora oggi l’escursionismo è una delle attività sportive più praticate nella valle di Chamonix. È proprio camminando, prendendo il proprio tempo, alternando liberamente il ritmo sereno del passo alle pause per guardare, toccare, ascoltare, che si apprezza al meglio la semplice bellezza di questo “tempio della natura”. Camminando oppure correndo, per godere del puro piacere di uno sforzo intenso nell’aria cristallina, di fronte a un panorama grandioso.
Sui bei sentieri di Chamonix c’è spazio per tutti e si incontra un po’ di tutto: escursionisti, trail runners, alpinisti in avvicinamento alle vie d’arrampicata o in salita ai rifugi. Non importa se si va lenti o veloci, carichi o leggeri, soli o in compagnia. Quello che conta è sapersi avvicinare a questa maestosa natura alpina con lo stesso sguardo incantato dei pionieri, magari arricchito dalla consapevolezza moderna dell’estrema fragilità della natura stessa.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=211
Autore: Roberto Ciri, Alberto Bernardi, Roby Magnaguagno
Editore: Idea Montagna
Argomento: escursionismo/alpinismo
Pagine: 464 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 30/06/2012
Le Dolomiti, questo immenso giardino di pietra e boschi, come è noto hanno come massima elevazione i 3343 metri della Marmolada, o meglio della Punta Penìa. Oltre ad essa altre numerose vette sono ambite e frequentate. La maggior parte degli alpinisti però non conosce l'esatta posizione, via di salita e difficoltà delle 86 cime oltre i 3000 metri nei 16 gruppi montuosi descritti.
I tre autori le hanno censite con puntiglio dando per ognuna informazioni dettagliate per raggiungerne la vetta lungo la via normale. Altre cime che, seppur superiori alla fatidica quota, possono essere considerate delle anticime o spalle delle loro sorelle maggiori non sono state relazionate in dettaglio, ma se ne fornisce comunque qualche informazione.
Completano il libro i Grandi Esclusi, ovvero le vette che per 1 o 2 metri non raggiungo i quota 3000, gli elenchi in ordine di difficoltà e quota e il diario delle salite per collezionare i 3000 delle Dolomiti, collezione promossa dal sito www.3000dolomiti.it. Una guida per gli amanti di un alpinismo di ampio respiro che coniuga molto spesso ambienti selvaggi ed aria sottile.
86 itinerari di vie normali con note storiche e culturali.
Fotografie con in tracciati delle vie di salita e di dettaglio. Schizzi tecnici con tracciati delle vie di salita per le vie di arrampicata. Carte topografiche dei gruppi montuosi con posizione delle cime e percorsi.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=36
Attività dell’area pilota Alto Bellunese del progetto AlpES (Alpine Ecosystem Services – mapping, maintenance, management).
Etifor ha sviluppato – per la Regione Veneto in collaborazione con il Gruppo di Azione Locale – le attività in Val di Zoldo.
Valtournenche e Valle di Saint Barthélemy
Questo primo volume della collana Vie Normali Valle d'Aosta prende in esame tutte le vette quotate e indicate come tali nella cartografia ufficiale della Regione Autonoma Valle d'Aosta, che ricadono come accesso dalla Valle di Saint Barthélemy e dalla Valtournenche, per un totale di 95 cime.
Non è stata tralasciata alcuna cima e tutte le vie sono state salite personalmente dagli autori, quasi esclusivamente nella stagione estiva 2018. Alcune montagne presentano vie logiche di salita da più di un versante e da vallate differenti, ma sono state selezionate in questo caso le vie tecnicamente più facili e con il percorso più logico, con il minore dislivello, con un avvicinamento più agevole e con una durata più breve. Sono comunque indicate, nelle rispettive voci, eventuali varianti e altre possibilità di salita alla stessa cima.
Alcune cime che fanno parte dell'orizzonte geografico, visivo e alpinistico di queste valli, ma che presentano una via normale più breve, logica e sicura (anche in relazione alle trasformazioni delle montagne avvenute negli ultimi decenni) che si sviluppa dalle valli limitrofe, sono inserite nei relativi volumi della collana e in particolare nel Volume 2. Monte Rosa. Valle d’Ayas e Valle di Gressoney e nel Volume 8. Dent d’Heréns. Valpelline.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=210
Definire il Lago di Como “ambiente magnifico“ è a dir poco riduttivo.
Chi ha la fortuna di vivere sulle sue sponde ritiene assurdo che vi possano essere persone che non ne abbiano mai sentito parlare. Sarà forse a causa di quel curioso fenomeno per il quale ciò che ci riguarda, che conosciamo e che amiamo debba giocoforza essere noto a tutti?
O perché il piccolo mondo nel quale viviamo, per quanto limitato esso sia, rappresenta sempre e comunque la totalità degli universi possibili? Ma esistono persone che non abbiano mai sentito parlare di Alessandro Volta? O del Manzoni? Chi non conosce la particolare forma a “lambda“ del Lago di Como? Chi non conosce gli sfarzi lussuosi o l’intimità malinconica delle tante ville che adornano le rive del lago?
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=205
Das Westufer, Nördlicher Gardasee, Ledrotal, Sarcatal, Das Ostufer.
Der Gardasee ist im Laufe der Jahrzehnte zu einem Wahrzeichen des Freiluftsports geworden, ein wahres Muss für Wanderfreunde, Jogger, Kletterer, Radfahrer, Drachenflieger und Schwimmer in ganz Europa. Die Fuß- und Radwege ziehen sich in jedes kleine Tal hinein und säumen auf fast 160 km Länge in unmittelbarer Nähe der Gardaseeberge den größten See Italiens.
Da die Wege praktisch ganzjährig begehbar sind, taucht man im Wandel der Jahreszeiten in die ganze Farbfülle der Natur sowie in die Geschichte dieses Sees ein.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=195
50 escursioni.
C’è una stretta valle, compresa fra le vette rocciose delle Dolomiti di Brenta e la verde dorsale della Paganella, dove sorgono due ameni paesini dolomitici, Molveno e Andalo, accompagnati dalle altre tre località turistiche con cui formano la Comunità della Paganella: Cavedago, Spormaggiore e Fai della Paganella.
Nel complesso un’area da cui godere di visioni privilegiate sulle guglie e le torri del Brenta, fra tutte la Brenta Alta, il celeberrimo Campanile Basso, la Torre di Brenta e tutte le vette della Catena Centrale. Escursioni panoramiche per tutti i gusti, in cui ritrovare spazi di quiete e silenzio prima di rigettarsi nella vivace mondanità di Molveno, Andalo e dei paesi vicini. Fra questi scenari naturali e lungo questi sentieri accoglienti auguro a chi vorrà percorrerli di trovare la pace, l’armonia e la serenità che hanno accompagnato le mie escursioni.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=198
Randonner à Chamonix ? On pourrait penser que cela n’a pas de sens ! C’est en effet la capitale mondiale de l’alpinisme, là où est officiellement née cette discipline. En effet, dès la fin du XVIIème siècle, Chamonix est devenu le camp de base de toutes les générations d’alpinistes, venus du monde entier pour se mesurer aux glaciers et aux aiguilles de granit du massif du Mont-Blanc. Mais les alpinistes n’ont pas été les premiers à découvrir Chamonix. Ce fut les explorateurs, les “randonneurs du passé” ! Ces derniers, curieux et admirateurs, furent littéralement conquis par les paysages sublimes et variés de la vallée.
La randonnée pédestre est encore aujourd’hui une des activités phare à Chamonix. C’est bien en marchant à son propre rythme, en prenant le temps de faire des pauses pour observer, toucher et écouter que l’on profite au mieux de la richesse qu’offre ce merveilleux “temple de la nature”. En marchant ou en courant, randonner dans la vallée de Chamonix permet d’allier effort et contemplation !
Sur les sentiers de la vallée, il y a de la place pour tout le monde et on y rencontre une diversité de pratiquants insolites : randonneurs, traileurs et alpinistes qui les empruntent pour rejoindre les refuges ou les voies d’escalade. Rapides ou lents, seuls ou accompagnés, avec un gros ou un petit sac, cela n’a pas d’importance. Ce qui compte, c’est de savoir s’approcher de cette formidable nature alpine avec le même esprit et regard enchanté que les premiers explorateurs, avec peut être en plus, la conscience de l’extrême fragilité de ce milieu.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=212
Il desiderio fondamentale di questo libro è quello di diffondere una cultura sanitaria. Una cultura che non sia ovviamente specialistica o professionale ma che, in maniera semplice e divulgativa, permetta di scoprire e apprendere le principali modalità di trattamento e di gestione di piccole e grandi problematiche sanitarie.
Affrontando escursioni più o meno impegnative in ambienti cosiddetti “impervi” non è possibile non conoscere i rudimenti del Primo Soccorso, pur nella speranza di non dover mai impiegare i concetti e le tecniche apprese.
Il testo vorrebbe illustrare come soccorrere un infortunato, in quegli ambienti dove l’aiuto dell’equipe sanitaria professionale potrebbe tardare ad arrivare, proprio a causa della natura del territorio e a causa della distanza dai centri urbani.
Libro su: https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=163
Le vallate delle Orobie Valtellinesi hanno orientamento all’incirca nord-sud e sono racchiuse da montagne severe, con versanti ripidi. I pendii ricchi di itinerari scialpinistici hanno esposizioni prevalentemente da nord est a nord ovest (salvo poche eccezioni) e consentono di trovare neve in ottime condizioni per gran parte della stagione sciistica.
Sebbene molti siano facilmente raggiungibili, agli itinerari più frequentati si affiancano percorsi poco conosciuti, che offrono uno scialpinismo di ricerca ed esplorazione, nei quali non è raro dover battere traccia con le pelli per tutto il percorso di salita, fino ai pendii sui quali lasciare i primi solchi sulla neve intonsa nelle divertenti discese.
Questa guida nasce con l’intento di raccogliere i principali itinerari scialpinistici delle Orobie Valtellinesi e offrire una panoramica quasi completa a chi senta il desiderio di esplorare questa stupenda area geografica, a torto spesso trascurata perché molti itinerari fra le sue valli non sono entrati nel novero delle grandi classiche, ripetute magari ogni stagione.
Scheda del libro: https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=162
Il territorio della Valle Aurina occupa il bacino imbrifero del Torrente Aurino che percorre il rigoglioso fondovalle per tutta la sua lunghezza, dalla sua sorgente a monte dell’abitato di Casere/Kasern fino alla chiusa naturale di Campo Tures, oltre 30 chilometri più a valle. È un territorio davvero straordinario e ricco di contrasti questo remoto angolo d’Italia, incastonato nel punto più settentrionale della nostra nazione. Si tratta di una caratteristica vallata alpina caratterizzata sul lato destro orografico dall’impressionante muraglia rocciosa delle Alpi Aurine che cinge a nord il solco vallivo principale senza soluzione di continuità. In questo gruppo montuoso si contano numerosi “tremila”, che culminano nei 3420 m della Cima di Campo/Turnerkamp in Valle di Riobianco. Questa splendida cordigliera, impreziosita da numerosi ghiacciai, svetta di oltre 2000 metri sul fondovalle dove sono adagiati i numerosi e ridenti centri abitati della valle. Un'ininterrotta catena di monti, il cui paesaggio è stato nei millenni plasmato dall’azione dei ghiacciai, in cui percorrere splendidi itinerari escursionistici altamente panoramici.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=161
Die Dreitausender der Dolomiten erheben sich wie alleinstehende Kolosse zwischen den herrlichen T älern und Gipfeln des TrentinoS üdtirol und Venetiens. Einige davon sind erwanderbar, andere wiederum sind anspruchsvolle Routen, die erfahrenen Wanderern mit den nötigen Kenntnissen f ür das Voranschreiten auf Fels und als Seilschaft vorbehalten sind.
Diese dritte Ausgabe ist eine wichtige Aktualisierung der vorhergehenden von 2012 und 2014 und stellt einige Routen vor, die in der ersten Niederschrift nicht enthalten sind (wie die Originalf ühre von Grohmann auf die Fópa di Matìa und die Route auf der Nordflanke der Hohen Schlechten Gaisl), und einige ausf ührlichere Routenbeschreibungen (wie die Normalwege zur Klein-Schusterspitze, zum Pilastro (Pfeiler) Nino, zur Kleinen Furchetta, zur Cima de Falkner und zum Antelao, dessen Normalweg im November 2014 durch einen grossen Felssturz besch ädigt worden ist). Dies alles auch dank dem Beitrag einiger Mitglieder des Gruppo 3000 Dolomiti, darunter Beppe Ziggiotto aus Vicenza, der nach unserem Wissen 2017 als Erster die Besteigung aller 3000er der Dolomiten abgeschlossen hat, darunter die wahrscheinlich seit 65 Jahren unbestiegene Cima De Falkner. Man findet auch einige neue Skizzen von Kletterrouten durch den Zeichner und Alpinisten Marco Romelli, sowie neue Bilder einiger Routen.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=160
I tre versanti di un Parco
Nel cuore geografico delle Alpi, accanto ai confini con la Svizzera e l’Austria, si estende una delle più belle e importanti aree protette d’Europa.
Nato nel 1935, passato grazie a successivi ampliamenti dagli 8.000 ettari iniziali agli attuali 134.619, il Parco Nazionale dello Stelvio ospita vette altissime come l’Ortles, il Gran Zebrù e il Cevedale, meravigliose foreste di abete rosso e larice, pascoli d’alta quota e cascate, un centinaio tra laghi e laghetti di montagna e lo stesso numero di ghiacciai.
Chi percorre i sentieri, le vette e i ghiacciai dello Stelvio è il benvenuto. L’invito dell’autore a chi legge e utilizza sul terreno questa guida è di guardarsi intorno, ammirare e capire. E di rispettare gli animali e le piante, il lavoro dell’uomo, la fragile bellezza di quest’angolo straordinario delle Alpi e della Terra.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=152
Appennino piacentino, parmense e reggiano
Un’accurata selezione di escursioni adatte alle famiglie, a chi muove i primi passi in montagna e agli escursionisti che si vogliono avvicinare alle tante sorprese dell’Appennino settentrionale.
Un approccio innovativo ai sentieri, non solo descritti nel dettaglio, ma anche spunto per comprendere la natura e la storia, per raccontare leggende e per giocare. Un libro per grandi e piccoli camminatori che vogliono divertrisi in maniera sicura consapevole sulle colline e le montagne emiliane.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=156
Arrampicate nei Colli Euganei
La seconda edizione preannuncia un incremento di attività nella parete regina dei Colli Euganei: Rocca Pendice, dove l’arrampicata è resa molto particolare dalla trachite, facendola assomigliare a quella in granito. La sua parete est continua a regalare grandi vie all'insegna sia dell'alpinismo che dell'arrampicata sportiva. Tante le vie aperte negli ultimi anni, tutte comprese nel nuovo volume, rinnovato nella grafica e nei contenuti.
Completano il quadro gli aggiornamenti alle pareti del Monte Pirio, della Busa dell'Oro e del Sasso delle Eriche.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=154
22 itinerari
Se chiedete a qualsiasi biker che cosa vuol dire per lui la mountain bike, con tutta probabilità vi risponderà che essa rappresenta una delle massime espressioni di libertà, e pensandoci bene ha ragione. Pedalare tra i boschi, arrampicandosi su irti sentieri o gettandosi a capofitto lungo adrenaliniche discese, appaga completamente il desiderio di evasione e di ricerca del contatto con la natura, che molto spesso nel quotidiano si tende a smarrire.
I Colli Euganei sono un perfetto mix di natura e luoghi di estremo interesse storico, religioso e culturale. La mountain bike è il mezzo ideale per scoprirli.
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44 itinerari a tema
La Valle d’Aosta è una delle regioni alpine per eccellenza, un nome che immediatamente evoca grandi montagne, le cime dei 4000, imponenti ghiacciai e severe pareti. In realtà, questa piccola regione, delimitata dai grandi gruppi del Gran Paradiso, del Monte Bianco, del Cervino e del Monte Rosa, non è soltanto un susseguirsi di vette e vallate ma è molto di più: è un prezioso scrigno di biodiversità, un avvincente libro che racconta di una storia millenaria e di altrettanto secolari tradizioni, una regione dove si parlano sia il francese che l’italiano, ma anche il patois che affonda le radici nell’antico franco-provenzale e dialetti medievali germanici nelle valli di Ayas e Gressoney, un luogo dove si può ancora camminare su selciati Romani ed entrare nelle miniere dei Salassi.
Qui si è fatta la storia dell’alpinismo europeo e ancora si possono vivere le stesse emozioni dei “pionieri” affrontando salite negli angoli più selvaggi della regione. Nello stesso tempo ci si può abbandonare con tutta la famiglia a un cammino lento nei fondovalle, ascoltando il rumore dei torrenti e ammirando le forme e i colori di alberi, fiori e rocce. Chi vuole conoscere la storia geologica delle Alpi oppure studiare l’evoluzione dei ghiacciai nel corso dei millenni, si troverà davanti un vero e proprio manuale a cielo aperto, che ha pochi eguali nel Continente.
Questo libro vuole essere un invito, in 11 capitoli e 44 escursioni, a scoprire con occhi nuovi, attenti e consapevoli, questo microcosmo solo apparentemente facile da comprendere e in realtà sfaccettato e ricco di coinvolgenti sorprese. Questa guida non vuole essere un compendio enciclopedico in miniatura né si propone come pubblicazione di alcun valore scientifico, ma vuole soltanto proporre una diversa chiave di lettura della Valle d’Aosta e soprattutto fornire interessanti spunti per camminare sui sentieri della regione con una consapevolezza inedita, per spingere piedi e pensieri verso un escursionismo che si possa tramutare in un’emozionante cammino di stupore e conoscenza.
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130 cime fra Lago d'Idro, Alpi di Ledro e Lago di Garda
Estese sul vasto territorio montuoso compreso fra il Lago d'Idro a ovest e il Lago di Garda a est, le Prealpi Gardesane Occidentali costituiscono un variegato ambiente montano che offre ampie possibilità escursionistiche, sia estive che invernali, con panorami dominati dall'azzurro specchio d'acqua del Lago di Garda e dalla Catena del Monte Baldo.
Questa guida presenta una selezione di 130 cime che permettono di soddisfare sia le preferenze degli escursionisti che le esigenze degli alpinisti, con pareti verticali su cui sono stati ricavati sia percorsi attrezzati e vie ferrate, sia impegnative vie di roccia, come nell'area di Cima Capi e sulle pareti intorno ad Arco. Ad ognuna delle cime è dedicata una scheda con descrizione del percorso, dislivelli, tempi di salita e totali, difficoltà, attrezzatura necessaria o consigliata e quanto altro possa essere utile per documentarsi prima di effettuare la salita della cima. Se poi si considerano anche le informazioni aggiuntive che vengono fornite su altre 80 cime vicine a quelle principali ecco che il numero di vette coinvolte nel libro sale a un totale di 210.
L'escursionista amante dei percorsi lungo panoramiche creste e dorsali potrà trovare in questa guida numerosi itinerari per piacevoli escursioni coronate dal raggiungimento delle cime proposte, le cui vie normali non presentano particolari difficoltà e sono ideali nelle mezze stagioni o in inverno. Il tutto accompagnato dalle importanti testimonianze storiche della Grande Guerra 1915-18, il cui fronte montano ha oltremodo interessato le Prealpi Gardesane che ancora oggi presentano numerosi resti di trinceramenti e fortificazioni.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=155
123 vie di roccia classiche e moderne in:
Civetta, Moiazza, Gruppo di Fanis, Tofane, Nuvolau, Croda da Lago, Cristallo, Pelmo, Dolomiti Zoldane, Schiara, Antelao, Marmarole.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=153
È difficile a volte dettare confini nei territori montani. Le Dolomiti sono un grande gruppo che interseca cime e vallate con un andamento geografico da ovest a est ma con una notevole estensione anche nel senso longitudinale. Sono state quindi prese in considerazione le zone più a est, quelle che si rifanno in genere al Cadore e alla provincia di Belluno con una puntata più a nord in Alto Adige. Le montagne di questa zona sono in genere meno “addomesticate” rispetto a quelle delle Dolomiti Occidentali. Il Cadore, probabilmente a causa di una più difficile situazione economica degli ultimi anni rispetto alle Dolomiti in territorio trentino,
hanno il grande vantaggio di aver mantenuto maggiormente la propria wilderness, intesa questa anche in termini di rispetto delle tradizioni, architettura tradizionale locale e, non ultimo, rispetto del territorio. È proprio questo il grande vantaggio delle Dolomiti Bellunesi: l’opportunità da ora in avanti di valorizzare tutto questo patrimonio perché ancora non profondamente cambiato come
avvenuto in altre aree, dove urbanizzazione e costruzione di impianti di risalita hanno reso la montagna troppo simile alla pianura in termini di antropizzazione.
Questo modello purtroppo, a volte si scontra con i desideri dei valligiani ma, forse, abbandonati i vecchi schemi che vedono nell’industria dello sci l’unico riscatto della montagna, si potrà offrire ai turisti montani, quali escursionisti di vario genere, cultori dell’arte e alpinisti, una ben più valida alternativa.
44 itinerari in tutta le regione - Territorio unico nel suo genere, inciso da lunghe valli le cui creste superano spesso i tremila metri, ricco di boschi, laghi e aree selvagge, dove in pochi chilometri si passa dal clima mediterraneo del Tenero ai ghiacciai del Basòdino e dell’Adula, il Ticino esprime una magia particolare che, insieme a una straordinaria rete di sentieri e di rifugi, lo rende un vero paradiso escursionistico.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=151
Sponda lombarda, Alto Garda e Val di Ledro, Valle del Sarca, Sponda veneta. Il Lago di Garda è diventato, nel corso dei decenni, un luogo simbolo dello sport all'aria aperta, un vero e proprio punto di riferimento, in tutta Europa, per chi ama camminare, correre, arrampicare, pedalare, volare, nuotare. Questo specchio azzurro circondato da rocce argentate, è prima di tutto uno straordinario scrigno di biodiversità, che non ha eguali in tutto il Vecchio Continente, è pure un luogo dove gustare i profumi del Mediterraneo ai piedi delle Alpi. Potendo camminare praticamente per tutto l'anno su questi sentieri, si può davvero seguire il susseguirsi delle stagioni, immergersi in tutti i colori della natura e farsi conquistare dalle pagine scritte dalla storia. La guida presenta 48 escursioni attorno al più grande lago italiano, una scelta di itinerari tra i monti che gli fanno da contorno, con panorami di incomparabile bellezza, sia naturalistica che storica.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=146
48 itinerari di freeride nelle vallate di Courmayeur e Chamonix.
Italiano, English, Deutsch
Il Monte Bianco è da sempre la mecca italiana del freeride ed è ogni anno la meta di migliaia di sciatori che fanno base a Courmayeur e Chamonix per poterne godere a pieno i panorami e misurarsi con le esperienze e le sfide che questa montagna sa regalare.
La guida si propone d’essere un valido ausilio per chi si approccia al freeride intorno al Monte Bianco. Il volume descrive 48 itinerari, con diversi gradi di difficoltà, nelle vallate di Courmayeur e Chamonix. In alcuni casi gli itinerari sono serviti da impianti di risalita, in altri è previsto l’uso delle pelli di foca.
Per la prima volta in un libro, gli itinerari sono descritti e fotografati anche con prospettiva POV (Point of View) dello sciatore, con l’obiettivo di portare il lettore “nell’itinerario” e spiegargli, per quanto possibile, l’ambiente e le difficoltà della discesa che dovrà affrontare.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=144
1. collanasentierid’autore 7
7
2996157888979
ISBN 9788897299615
€ 25,00 ideaMontagna
editoria e alpinismo
Ferrate nelle
Dolomiti Bellunesi
Cadore • Zoldo • Agordino • Schiara
FerratenelleDolomitiBellunesiideaMontagna
editoriaealpinismo
Nato a Parma nel
1978, giornalista,
fotografo e au-
tore, da anni si
dedica a tempo
pieno a racconta-
re con immagini
e parole le mon-
tagne italiane. Ha
pubblicato articoli
su quotidiani e periodici, ha scritto e illustrato
guide escursionistiche sulle Dolomiti e sulla
Valle d’Aosta e oltre venti libri sull’Appennino
Tosco-Emiliano, dove ha percorso quasi ogni
sentiero ma anche esplorato, con ramponi e
piccozze, i canali e le creste di queste piccole
montagne.
Sulle Alpi preferisce salire 3000 poco frequen-
tati, camminare su piccoli ghiacciai o attraver-
sare nel silenzio gruppi montuosi dimenticati.
Per Idea Montagna ha pubblicato anche “Ap-
pennino di neve e di ghiaccio” (2014) e “Fer-
rate nelle Dolomiti Bellunesi” (2015).
Chiunque risalga la valle del fiume Piave, da Belluno fino alle por-
te di Auronzo, avrà immediatamente la sensazione di attraversa-
re uno spettacolare paesaggio naturale e nello stesso tempo un
ambiente abitato e vissuto, incontrando paesi e borghi che affon-
dano le proprie radici culturali in una storia millenaria, ammirando
montagne che emanano un fascino grandioso e autentico.
Tra gli itinerari descritti si trovano non solo le ferrate che si svilup-
pano sui gruppi montuosi più celebrati ma anche i tanti sentieri
attrezzati, sicuramente meno famosi della Costantini, della Zac-
chi e della Alleghesi ma certamente più rispettosi dell’orografia e
dell’essenza stessa delle montagne, percorsi logici e panoramici,
seguiti da secoli da cacciatori e pastori, dove spesso il rumore
dei propri passi rompe il silenzio. Ogni escursionista potrà quindi
ritrovare la sua ferrata, il suo sentiero, sia che ricerchi impegnati-
ve o atletiche emozioni verticali sia che voglia esplorare cenge e
camini dove la corda fissa è soltanto un dispositivo di sicurezza,
quasi secondario.
2. Prima edizione: luglio 2015
ISBN: 978-88-97299-61-5
Idea Montagna Editoria e Alpinismo
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Via Guido Rossa, 17 - 35016 Piazzola sul Brenta - Padova - Italy
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Coordinamento generale:
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English translation: Lynne Hempton
Übersetzung ins Deutsche: Peter Donsbach
Stampa:
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Foto di copertina: sulla Ferrata degli Alleghesi
Le fotografie sono dell’autore fuorché dove diversamente specificato
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sentierid’autore
Ferrate nelle
Dolomiti Bellunesi
Klettersteige in den Belluneser Dolomiten
Via Ferratas in the Belluno Dolomites
ideaMontagna
editoria e alpinismo
Con il contributo di Siria
3. 4 5
Sentieri d’autore l Ferrate nelle Dolomiti Bellunesi
Chiunque risalga la valle del fiume Piave, da Belluno e dalle prime elevazioni feltrine fino
alle porte di Auronzo, avrà immediatamente la sensazione di attraversare uno spettaco-
lare paesaggio naturale e nello stesso tempo un ambiente abitato e vissuto, incontrando paesi
e borghi che affondano le proprie radici culturali in una storia millenaria, ammirando montagne
che emanano un fascino grandioso e autentico.
Centinaia di chilometri di sentieri e radi impianti di risalita, valli, vette dove si incontrano pochi
turisti e molti escursionisti che ricercano l’essenza primigenia e magnetica di queste “altre” Do-
lomiti, ancora in parte esenti dal turismo di massa. La valle di Zoldo, da sempre orgogliosamente
separata dal vicino Cadore, rappresenta una sorta di anticamera alle Dolomiti da cartolina con i
gruppi del Civetta e del Pelmo, ma nei gruppi minori (San Sebastiano-Tàmer, Prampèr-Mezzodì,
Bosconero) è geograficamente e idealmente prossima alle Prealpi bellunesi o alle Dolomiti di
Oltrepiave. Queste ultime rappresentano da sempre l’orizzonte dimenticato, la frontiera selvag-
gia e silenziosa dei Monti Pallidi, dove ritrovare silenzio, aspri paesaggi, punti d’appoggio essen-
ziali, anche in quei gruppi (Cridola, Tudaio), che ricadono nel territorio bellunese e quindi sono
descritti in questo libro. Si prende quindi in esame un territorio, ampio, vario e sorprendente,
chiuso a sud dai tormentati e verticali torrioni rocciosi della Schiara e a nord dalla maestosa e
solitaria catena delle Marmarole.
Tra gli itinerari descritti si trovano non solo le ferrate che si sviluppano su questi gruppi mon-
tuosi ma anche i tanti sentieri attrezzati, sicuramente meno famosi della Costantini, della Zacchi,
della Alleghesi ma certamente più rispettosi dell’orografia e dell’essenza stessa delle montagne,
percorsi logici e panoramici, seguiti da secoli da cacciatori e pastori, dove spesso solo il rumore
dei propri passi rompe il silenzio. Ogni escursionista potrà quindi ritrovare la sua ferrata, il suo
sentiero, sia che ricerchi impegnative o atletiche emozioni verticali sia che voglia esplorare cen-
ge e camini dove la corda fissa è soltanto un dispositivo di sicurezza, quasi secondario.
Andrea Greci
INTRODUCTIONEINFÜHRUNG
Wer auch immer von Belluno aus ins Tal des
Piave und von den ersten Feltriner Erhebungen
bis zu den Toren Auronzos aufsteigt, durch
Dörfer und Ortschaften wandert, wo die Kultur einer
tausendjährigen Geschichte wurzelt und man Berge
bewundern kann, die eine großartige und echte Fas-
zination ausüben, hat sofort den Eindruck, eine ein-
zigartige Naturlandschaft und zugleich bewohntes und
lebendiges Terrain zu durchqueren.
Auf Hunderten von Kilometern Wanderwegen sind
Skilifte selten, Täler und Gipfel, wo man wenige Tou-
risten und viele Wanderer antrifft, die den ursprüngli-
chen Geist und die Anziehungskraft dieser “anderen”,
vom Massentourismus noch weitgehend verschonten
Dolomiten suchen. Das Zoldotal, seit jeher stolz vom
benachbarten Cadore abgetrennt, bildet vor der Post-
kartenkulisse der Civettagruppe und des Monte Pelmo
eine Art Vorzimmer der Dolomiten. Eingebettet in we-
niger bekannte Berggruppen (San Sebastiano-Tàmer,
Prampèr-Mezzodì, Bosconero) gehört Zoldo geogra-
fisch und ideell zu den Belluneser Voralpen oder den
Dolomiten jenseits des Piave. Letztere stellen seit jeher
den vergessenen Horizont, das wilde Grenzgebiet der
“Bleichen Berge” dar, wo man zur Ruhe kommt, zer-
klüftete Landschaften sowie unerlässliche Stützpunkte
vorfindet, die sich auch in den Gebirgsgruppen (Crido-
la, Tudaio) auf bellunesischem Gebiet befinden, und
folglich in diesem Buch beschrieben werden. Unter
die Lupe genommen wird daher ein weitläufiges und
abwechslungsreiches Gebiet, das von den zerklüfte-
ten, senkrecht aufragenden Felstürmen der Schiara im
Süden und der erhabenen, einsamen Gebirgskette der
Marmarole im Norden begrenzt wird und so manche
Überraschung bereithält. Zu den Wegbeschreibungen
zählen nicht nur die Klettersteige in diesen Gebirgs-
gruppen, sondern auch die zahlreichen gesicherten
Alpensteige, die gewiss weniger bekannt sind als der
Costantini-, der Zacchi- oder Alleghesi-Kletterteig, aber
dafür die Landschaftsstruktur und das eigentliche We-
sen dieser Berge sicher besser widerspiegeln, sowie
logische, seit Jahrhunderten von Jägern und Schäfern
begangenen Panoramarouten, wo häufig nur das Ge-
räusch der eigenen Schritte die Stille stört. Jeder Wan-
derer findet seinen Klettersteig, seinen Pfad, egal ob
er anspruchsvolle Klettererlebnisse in der senkrechten
Wand sucht, oder aber Felsbänder und Kamine erkun-
den möchte, wo das Drahtseil eine fast untergeordne-
te Rolle spielt.
Ascending the valley of the River Piave from
Belluno and the first Feltrine peaks to the gates
of Auronzo, it is impossible to not feel that this
is a truly spectacular landscape. Both natural yet inha-
bited and “lived in”, the valley’s villages and hamlets
have roots running deep into an age-old history, whilst
the mountains emanate a grand and authentic fascina-
tion. Hundreds of kilometres of paths and ski lifts lead
to valleys and peaks which are the haunts of hikers
rather than tourists, sought out by those searching for
the primal magnetic essence of the “other” Dolomites,
an area which has remained, in part, untouched by
mass tourism. The Zoldo valley, to this day proudly
separate from the nearby Cadore valley, represents
something of a “gateway” to the picture-postcord Do-
lomites thanks to the Civetta and Pelmo groups, yet its
minor groups (San Sebastiano-Tàmer, Prampèr-Mez-
zodì, Bosconero) are geographically and ideally close
to the Belluno Prealps and the Oltrepiave Dolomites.
The latter also represent something of a forgotten ho-
rizon, the wild and silent border of the so-called “Pale
Alps”. They offer silence, broad landscapes and essen-
tial support bases for those groups which fall into the
Belluno area (Cridola, Tudaio) and therefore are de-
scribed in this book. This guide explores a wide, varied
and surprising area, closed to the south by the rugged
vertical rocky towers of Schiara and to the north by
the majestic and solitary Marmarole range. In additi-
on to the ferratas which develop on these mountains,
this guide also offers descriptions of the numerous
protected paths, which although less famous than
their Costantini, Zacchi and Alleghesi counterparts
are nonetheless more respectful of the mountain’s
true shape and essence. They are logical and scenic
routes which have been used for centuries by hunters
and farmers and where, more often than not, the only
sound breaking the silence is that of your own foot-
steps. As such, hikers of all levels will find a ferrata or
a protected path which suits them, whether they are
looking for a challenging vertical adventure or wish to
explore ledges and chimneys where the fixed cables
take the secondary role of a mere safety measure.
l Introduzione / Einführung / Introduction
INTRODUZIONE
4. 6 7
Sentieri d’autore l Ferrate nelle Dolomiti Bellunesi l Il territorio / Das Gebiet / The area
Marmolada
Sella
Nuvolau
P.so Falzarego
Croda da Lago
Pelmo
Antelao
Bosconero
Civetta
Col Nudo
Cavallo
Moiazza
La Schiara
Pale di
San Martino
Monti del Sole
Cimònega
Vette Feltrine
Spiz di Mezzodì
Tàmer
S. Sebastiano
Cridola
Brentoni
Monfalconi -
Spalti di Toro
Marmarole
P.so Staulanza
P.so Duran
P.so della Mauria
DOMEGGE
DI CADORE
P.so Giau
AGORDO
FALCADE
CANAZEI
ARABBA
CORTINA D’AMPEZZO
SAN VITO
DI CADORE
CALALZO
DI CADORE
CLAUT
LONGARONE
SEDICO
SAN MARTINO
DI CASTROZZA
BELLUNO
FELTRE
FORNO DI ZOLDO
ZOLDO ALTO
ALLEGHE
AURONZO
DI CADORE
SANTO STEFANO
DI CADORE
001
002
003
004
005
008
E01
E03
013
014
016
019
018
021
020 023
024 025
026
E10
022 E07 E08
E09
E06
E05
E02
E04
017
015
009
007
010
011
012
006
L’area considerata in questo volume risulta essere
relativamente vasta ed eterogenea, comprendendo
montagne e valli che fanno da splendida cornice al corso
superiore del fiume Piave e dei suoi principali affluenti di destra
orografica. Questo settore delle Dolomiti Orientali è caratterizzato
da gruppi montuosi celebrati e ben frequentati, ma anche da aree
raramente percorse e tutte da scoprire.
Le vie ferrate e i sentieri attrezzati descritti si sviluppano fra i pendii
e le pareti dei seguenti gruppi montuosi: Marmarole, Brentoni,
Antelao, Cridola, Pelmo, Civetta, Moiazza, Spiz di Mezzodì, Tàmer/
San Sebastiano, Bosconero, Cimònega, Vette Feltrine, Schiara.
Das in diesem Band berücksichtigte Areal ist relativ
groß und abwechslungsreich, umfasst Berge und Täler,
die einen großartigen Rahmen für den Oberlauf des Piave und
seiner wichtigsten Nebenflüsse. Kennzeichnend für diesen Teil
der östlichen Dolomiten sind berühmte und stark besuchte
Gebirgsgruppen sowie selten aufgesuchte Regionen, wo es noch
viel zu entdecken gibt.
Die beschriebenen Kletter- und Alpensteige verlaufen an den
Hängen und Wänden folgender Gebirgsgruppen: Marmarole,
Brentoni, Antelao, Cridola, Pelmo, Civetta, Moiazza, Spiz di
Mezzodì, Tàmer/San Sebastiano, Bosconero, Cimònega, Feltriner
Alpen, Schiara.
The area covered by this guidebook is relatively large and
diverse, made up of mountains and valleys which form
a spectacular frame around the upper course of the River Piave
and its main tributaries. This section of the Eastern Dolomites
is characterised both by famous and popular mountain groups
as well as areas which are rarely visited and are waiting to be
discovered.
The via ferratas and protected paths described in this guide
develop on the slopes and faces of the following mountain
groups: Marmarole, Brentoni, Antelao, Cridola, Pelmo, Civetta,
Moiazza, Spiz di Mezzodì, Tàmer/San Sebastiano, Bosconero,
Cimònega, Vette Feltrine and Schiara.
IL TERRITORIO
Das Gebiet
THE AREA
5. 8 9
Sentieri d’autore l Ferrate nelle Dolomiti Bellunesi
• Giovanni Angelini 236
020 • Prampèr - Val Pramperét - Scalet del Pissandol 239
021 • Bosconero - Viaz de le Ponte 245
022 • Piz de Sagron - Passo del Comedon - L’Intaiada 255
023 • Vajont - Ferrata della Memoria 261
024 • La Schiara - Forcella de la Gusela - Ferrata Sperti 269
• Dolomiti Bellunesi 278
025 • La Schiara - Ferrata Zacchi e Ferrata Berti 281
• Die Belluneser Dolomiten / The Belluno Dolomites 290
026 • La Schiara - Pelf - Ferrata Marmol (Rossi) e Ferrata Guardiano 293
E01 • Antelao - Sentiero Bortolo De Lorenzo 300
E02 • Civetta - Vant delle Nevere 302
E03 • Pelmo - Sentiero Flaibani 304
E04 • Cima Nord di San Sebastiano - Cengia del Sasso di Caleda 306
E05 • Vette Feltrine - Sentiero delle Laste 308
E06 • Vette Feltrine - Cenge del Sasso Scarnia 310
E07 • Cimònega - Val Caorame 312
E08 • Cimònega - Busa del Cadinel 314
E09 • Monte Pizzocco - Sentiero dello Scalon 316
E10 • Monti del Sole - Valle Soffia 318
• Introduzione / Einleitung / Introduction 4
• IL TERRITORIO / Das Gebiet / THE AREA 6
• Le Dolomiti Bellunesi / Die Belluneser Dolomiten / THE BELLUNO DOLOMITES 10
Acqua elemento comune / Gemeingut Wasser / Water: the common element 10
Salendo verso l’alto / In höheren Regionen / Ascending upwards 12
Una storia lunga oltre 250 milioni di anni / 250 Millionen Jahre Erdgeschichte /
A history of over 250 million years 18
Le meraviglie naturali / Naturwunder / Natural Wonders 22
• Come arrivare / Anreise / getTING there 28
• Nota / Hinweis / Note 28
• Ringraziamenti / Danksagung / ACKNOWLEDGEMENTS 28
• Informazioni utili / Nützliche Hinweise / USEFUL INFORMATION 30
• Punti d’appoggio / Stützpunkte / ACCOMMODATION 32
• 10 Regole e consigli / 10 Regeln und tipPs / 10 Rules and tips 44
• Scala delle difficoltà / Schwierigkeitsgrade / Grading system 46
001 • Marmarole - Corno Del Doge - Cengia del Doge 51
002 • Marmarole - Forcella Vanedel - Strada Sanmarchi 59
• L’Alta Via N. 5 70
003 • Marmarole - Cimon del Froppa - Forcella Marmarole 73
004 • Marmarole - Monte Ciastelin - Sentiero dei Camosci 81
• Höhenweg Nr. 5 / Alta Via N. 5 90
005 • Marmarole - Cimon del Froppa - Sentiero degli Alpini e Forcella Froppa 93
006 • Marmarole - Monte Ciarido - Sentiero Amalio Da Prà 103
007 • Brentoni - Monte Tudaio - Sentiero dei Mede 111
• Monte Tudaio 116
008 • Antelao - Forcella del Ghiacciaio - Ferrata del Cadorin 119
• Giovanna Zangrandi 128
009 • Antelao - Crode di San Piero e Croda Mandrin - Sentiero Alpinistico Attrezzato 131
010 • Centro Cadore - Domegge - Ferrate Sportive 139
011 • Centro Cadore - Val Prigioniera - Sentiero Attrezzato del Gufo 145
012 • Cridola - Cresta del Miaron - Sentiero Olivato 151
013 • Civetta - Col Reàn - Via Antersass e Scale di Ciesamatta 161
• La Grande Civetta / Sagenhafte Civetta / La Grande Civetta 170
014 • Civetta - Palazza Alta - Ferrata Fiamme Gialle 175
015 • Civetta - Ferrata degli Alleghesi 187
016 • Civetta - Ferrata Tissi 199
017 • Civetta - Passo del Tenente (Via Normale) 207
018 • Moiazza - Cima Moiazza Sud - Ferrata Costantini 217
019 • Spiz de Mezzodì - Ferrata Sora ‘l Sass e Sentiero del Belvedere 229
INDICE / INHALT / INDEX
l Indice / Inhalt / Index
La Val di Zoldo dalla Via Normale alla Civetta
6. 58 59
Sentieri d’autore l Ferrate nelle Dolomiti Bellunesi
59
Gesamte Höhendifferenz im
Aufstieg: 1700 m
Höhendifferenz auf
gesichertem Steig: 300 m
Schwierigkeitsgrad: III 2
Ausrichtung: unterschiedlich
Zeiten:
- Aufstieg 8 Std
- Abstieg 2,30 Std
- Gesamtgehzeit
10,30 Std
Dislivello tot. salita: 1700 m
Dislivello sent. attr.: 300 m
Difficoltà: III 2
Esposizione: variabile
Tempi:
- salita 8 h
- discesa 2,30 h
- complessivo 10,30 h
Punti d’appoggio: Biv. Musatti,
Biv. Voltolina
FORCELLA VANEDEL
Strada Sanmarchi
Forcella Croda Rotta Croda Rotta
Scalette
Meduce di Dentro
Forcella del Mescol
Forcella Vanedel
002Pagina precedente: verso Forcella Croda Rotta
Total height gain: 1700 m
Total height gain on wire:
300 m
Difficulty: III 2
Aspect: variable
Time:
- ascent 8 h
- descent 2,30 h
- total 10,30 h
Marmarole l Forcella Vanedel l Strada Sanmarchi
7. 60
Sentieri d’autore l Ferrate nelle Dolomiti Bellunesi
61
The long and steep paths to the northern slopes of the
Marmarole transport the hiker from the gentle wooded
landscapes of the Val d’Ansei to the harsh and isolat-
ed Dolomitic landscape of almost undiscovered peaks
in just a few hours. The path (complete with a short
protected section) which leads to the panoramic shelf
and Bivacco Musatti is only the beginning of a tiring yet
exciting journey on the Strada Sanmarchi. Given the
aspect, this route is not usually possible until July.
ACCESS
From Auronzo ascend the Val d’Ansiei towards Misuri-
na. Just after Palus San Marco turn left (signs for Riser-
va Naturale Orientata di Somadida) onto a small road
which reaches Ponte degli Alberi in a few metres. This
can also be reached from Cortina, following the same
SS 48 in the opposite direction along the Val d’Ansiei,
passing over Passo Tre Croci.
APPROACH
From the car park at Ponte degli Alberi (1134 m) cross a
bridge and continue on a wide dirt road. Ignore a turn-
ing on the left and continue straight on to reach another
crossroads in a few moments. Keep left here (signs) and
continue to reach the Riserva di Somadida Visitor Cen-
tre, managed by the Corpo Forestale police department
(fountain). Just beyond this, path 279 (signs for Bivacco
Musatti) branches off from a more inviting path which
continues through the magnificent Somadida forest,
ascending steeply through the pines. Continue through
dwarf pines and chopped trees to reach the first protect-
ed section (cable, 1 h 30), which leads over a steep but
juggy cliff. Just afterwards a second protected section
leads easily up smooth slabs and rock steps entwined
with numerous tree roots (also useful as holds). The
path then becomes less obvious and poorly marked.
Don’t be tempted by possible routes leading left into
the woods and instead keep right (staying fairly close
to the rock faces above) through progressively sparse
vegetation. Skirt the rocky buttresses of Mescol and exit
onto the meadows which lead to the magnificent grassy
shelf and Bivacco Musatti.
Die langen und steilen Zustiegswege zu den Nord-
hängen der Marmarole-Gruppe führen in wenigen
Stunden von den sanften Waldlandschaften des An-
seitales in die wilde und einsame Dolomitenlandschaft
mit ihren fast unbekannten Gipfeln. Der Weg (kurze
Drahtseilpassage), der zum Aussichtspunkt des Mu-
satti-Biwaks hinaufführt, ist nur der Anfang einer be-
schwerlichen, aber lohnenden “Reise” auf der Strada
Sanmarchi, die aufgrund ihrer Ausgesetztheit oft nicht
vor Juli begehbar ist.
ANFAHRT
Von Auronzo aus fährt man das Ansieital aufwärts nach
Misurina. Kurz hinter Palus San Marco biegt man, der
Ausschilderung in Richtung Naturschutzgebiet Orienta-
ta di Somadida folgend, nach links ab und kommt auf
eine Straße, die nach wenigen Metern an der Brücke
Ponte degli Alberi (1134 m) endet Der Ausgangspunkt
ist auch von Cortina aus erreichbar, indem man den Tre
Croci-Pass (Passo Tre Croci) überquert und der Land-
straße 48 des Ansieitals in umgekehrter Richtung folgt.
ZUGANG
Vom Parkplatz Ponte degli Alberi (1134 m) überquert
man die Brücke auf einer Forststraße.
Gleich zu Beginn lässt man einen nach links abgehen-
den Fahrweg außer Acht, geht geradeaus weiter und
kommt wenig später zu einer weiteren Weggabelung.
Diesmal hält man sich links (Ausschilderung) und
gelangt kurz darauf zum Besucherzentrum des Natur-
schutsgebietes Somadida (Quelle), das unter die Zu-
ständigkeit des Forstamtes fällt. Kurz darauf trennt sich
der Weg Nr. 279 (Wegweiser zum Bivacco Musatti) von
einer einladenden Wegspur, die in die herrliche Foresta
di Somadida eintaucht und zwischen Fichten sogleich
sehr steil ansteigt.
Weiter durch Böschungen, Latschen und gefällte Bäu-
me kommt man zu einem Drahtseilsteig (1,30 Std.),
auf dem ein kleiner, steil abfallender, aber sehr griffiger
Vorsprung überwunden wird. Wenig später werden von
zahlreichen Wurzeln (bieten zusätzlichen Halt) durch-
setzte glatte Platten und Felsstufen auf einem weiteren
Drahtseilsteig problemlos bewältigt.
I lunghi e ripidi sentieri d’accesso ai versanti set-
tentrionali delle Marmarole conducono in poche
ore l’escursionista dai dolci e boscosi paesaggi
della Val d’Ansei al severo e solitario paesaggio
dolomitico di cime quasi sconosciute. Il sentiero
(con un breve tratto attrezzato) che conduce al
panoramico ripiano che ospita il Bivacco Musatti
è solo l’inizio di un “viaggio” faticoso ma emo-
zionante sulla Strada Sanmarchi. Quest’ultima,
data l’esposizione, è sovente non percorribile fino
a luglio.
ACCESSO
Da Auronzo si sale verso Misurina lungo la Val
d’Ansiei. Poco dopo Palus San Marco si devia a
sinistra (cartelli per la Riserva Naturale Orientata di
Somadida) e si segue una stradina che si conclu-
de dopo pochi metri in prossimità del Ponte degli
Alberi. Il punto di partenza può essere raggiunto
anche da Cortina, percorrendo in senso opposto
la stessa statale 48 della Val d’Ansei, valicando il
Passo Tre Croci.
AVVICINAMENTO
Dal parcheggio del Ponte degli Alberi (1134 m) si
supera il ponte e si prosegue su un’ampia sterra-
ta. Ignorato subito un bivio a sinistra con un’altra
carrareccia si continua diritto fino a raggiungere,
dopo pochi metri, un altro crocevia. Questa volta
si mantiene la sinistra (cartelli) e in breve si rag-
giunge il Centro Visite della Riserva di Somadida,
di pertinenza del Corpo Forestale (fonte). Poco
dopo il sentiero 279 (cartelli per il Bivacco Mu-
satti) si distacca da una traccia più invitante che
prosegue nella magnifica foresta di Somadida, co-
minciando a salire subito molto ripido tra gli abeti.
Proseguendo tra cespugli di pino mugo e alberi
abbattuti, si arriva a un primo tratto attrezzato con
un cavo (1,30 h), che permette di superare un bre-
ve risalto ripido ma ricco di appigli. Subito dopo
La Croda dei Toni al tramonto dal Bivacco Musatti
Marmarole l Forcella Vanedel l Strada Sanmarchi
8. 62
Sentieri d’autore l Ferrate nelle Dolomiti Bellunesi
63
ROUTE
From Musatti bear right and follow signs for Bivacco
Voltolina (waymarked 280, signs, on the left there is an-
other path which leads towards Bivacco Tiziano). Lose a
few metres of height and move onto the rear side of the
Mescol rock faces, then bear right to confront a steep
slope of grass, scree and small rocks. A short protect-
ed section (cable) leads up a small rock gully to reach
a narrow grassy ledge. A narrow path (equipped with
fixed wires in the most exposed and slippery sections)
skirts the steep rock faces above. This is followed by a
series of slabs which are steep in places (cable) and lead
to the final short but exposed traverse to Forcella del
Mescol (2424 m, 3 h 50) overlooking the Vanedel basin
below. Follow the path down some small switchbacks to
descend through grass and scree to a steep and slippery
rock cliff (cable). On reaching the base of the basin (2174
m), littered with large boulders, cross the desolate and
fascinating rocky expanse and continue on almost level
ground (paying close attention to waymarks) to reach its
western edge. A section of easy path leads to the base
of a leaning slab. Climb this along one of two cracks
Bei unzureichender Wegmarkierung verliert sich die
Wegspur ein wenig, und man muss sich ziemlich nahe
unter den aufragenden Wänden rechts halten, ohne die
nach links in den Wald führenden Wege zu beachten,
während die Vegetation allmählich verschwindet. Die
Felsmauern des Mescol streifend, kommt man auf das
wundervolle Grasplateau mit dem Musatti-Biwak (2111
m, 3 Std.).
DIE TOUR
Vom Musatti-Biwak schwenkt man nach links und folgt
den Hinweisen in Richtung Bivacco Voltolina (Weg Nr.
280, Wegweiser, links führt ein Weg zum Bivacco Tizia-
no). Unter Höhenverlust quert man im Schutz der Mes-
colwände und wendet sich nach rechts, wo man eine
steile Schrofe in Angriff nimmt.
Auf einem kurzen Drahtseilsteig durchsteigt man eine
kleine Felsschlucht, bevor man zu einem Grasabsatz
kommt. Eine schwache Wegspur (an ausgesetzten
und rutschigen Stellen mit Fixseilen gesichert) führt er-
neut an den seitlich aufragenden Steilwänden entlang.
Eine Reihe z.T. steiler Platten (Drahtseil), kündigen die
letzte, zwar kurze, aber dafür exponierte Querung zur
Mescolscharte an (2424 m, 3,50 Std.), die unten in der
Vanedel-Senke auftaucht. In Serpentinen führt der Weg
auf abfallenden Gras- und Schutthängen zu einer relativ
steilen und rutschigen Felspassage (Drahtseil).
An der tiefsten Stelle der mit enormen Felsen übersä-
ten Senke (2174 m) überquert man diese faszinierende,
praktisch eben verlaufende Felsöde (Markierungen be-
achten!) und erreicht den westlichsten Punkt. Eine leich-
te Wegstrecke führt zum Einstieg in eine Wand, die mit
Hilfe einer Reihe von kleinen, nie zu steilen Eisenleitern
durch eine der Felsspalten bewältigt wird. Schließlich
kommt man auf einen von der Croda Rotta beherrsch-
ten Absatz und erreicht auf sehr gut begehbarem Pfad
die gleichnamige Panoramascharte. (2569 m, 6 Std.).
Auf tückischem Schutt quert man nach links (ohne Si-
cherungen) und weiter über Schrägplatten (Drahtseil)
bis zu einem zweiten, kleineren Sattel. Eine weitere
kurze, aber exponierte Querung führt schließlich zu
einer dritten und letzten Scharte (Ausblick auf Corno
del Doge und Sorapis). Der steile Abstieg über das
relativ trittfeste Geröllfeld führt zu einem Geröllkes-
sel, von wo aus man über Fels- und Schutt (Drahtseil,
Altschneefelder) erneut diagonal zu einem Nebengrat
un altro tratto attrezzato consente di salire senza
difficoltà placche levigate e gradini rocciosi attor-
niati da numerose radici (utili anche queste come
appigli). La traccia si fa in seguito meno evidente,
i segnavia insufficienti e, non facendosi attrarre da
alcuni segni di passaggio che piegano a sinistra
nel bosco, si mantiene la destra (mantenendosi
abbastanza vicini alle soprastanti pareti) mentre la
vegetazione si fa progressivamente più rada. Lam-
bendo le bastionate rocciose del Mescol si esce sui
prati che precedono il magnifico ripiano erboso
che ospita il Bivacco Musatti (2111 m, 3 h).
ITINERARIO
Dal Musatti si seguono, piegando a destra, le in-
dicazioni per il Bivacco Voltolina (segnavia 280,
cartelli, a sinistra un’altra traccia si dirige verso il Bi-
vacco Tiziano). Perdendo qualche metro di quota
si transita proprio a ridosso delle pareti del Mescol
per poi piegare a destra e affrontare un ripidissimo
pendio di erba, ghiaia e roccette. Un breve tratto
attrezzato (cavo) permette di risalire una piccola
forra rocciosa che precede una stretta terrazza er-
bosa. Un’esile traccia (attrezzata con corde fisse
nei tratti più esposti e scivolosi) permette nuova-
mente di costeggiare le ripide pareti soprastanti.
Una serie di placche, a tratti ripide (cavo), prece-
dono l’ultimo breve ma esposto traverso che con-
duce alla Forcella del Mescol (2424 m, 3,50 h),
che si affaccia sulla sottostante conca del Vanedel.
Tracciando alcuni piccoli tornanti, il sentiero scen-
de tra erba e detriti fino a un salto roccioso (cavo)
piuttosto ripido e scivoloso. Raggiunto il fondo
della conca (2174 m), ricoperta di enormi massi,
si attraversa questa desolata e affascinante distesa
rocciosa, con andamento quasi pianeggiante (pre-
stare attenzione ai segnavia), fino a raggiungerne
l’estremità occidentale. Un tratto di facile sentiero
porta ai piedi di una parete appoggiata che si su-
pera, lungo una delle due fenditure, grazie all’aiu-
226
279
280
226
Croda Rotta
Cima Vanedel
Mescol
Campanile
S. Marco
Forc. Vanedel
Forc. Croda Rotta
Biv.
Musatti
Forc. del Mescol
MeducediDentroPonte
degli Alberi
Val d’Ansiei
Il Bivacco Musatti con i Cadini sullo sfondo Cristallo e Croda Rotta dall’omonima forcella
Marmarole l Forcella Vanedel l Strada Sanmarchi
9. 64
Sentieri d’autore l Ferrate nelle Dolomiti Bellunesi
65
with help from a series of small iron rungs at a good
gradient. Exit onto a shelf dominated by Croda Rotta
above and follow a good path to reach the eponymous
scenic saddle (2569 m, 6 h). Traverse left, continue ini-
tially on unstable loose terrain (with no protection) then
on leaning slabs (cable) to reach a second, smaller sad-
dle. Another short but exposed traverse leads to a third
and final saddle (with a view over Corno del Doge and
Sorapis). A steep descent on fairly stable scree leads to a
small basin. Ascend diagonally over rocks and scree (ca-
ble, residual snow late into the season) to reach a small
ridge leading down from Cima Vanedel. Continue over
grass and scree to reach a steep descent down polished
slabs; the steel cables can sometimes represent the only
handhold. On reaching the narrow Forcella Vanedel
(2372 m, a possible but difficult escape route leads right
on a barely visible path, descending over unstable scree
to reach the base of the Val del Fogo), climb a steep
equipped section (ladder and wires) then descend over
flakes and rocks with intermittent protection. This is nev-
er too challenging but can be treacherous when wet or
icy. Reach a small grassy bowl and move around a final
rock spur (the furthest extension of Croda de Marchi),
initially along the path then over an easy ledge and a
series of exposed slabs. These are devoid of holds and
require almost exclusive use of the steel cable. Continue
along a good path to reach the junction (2000 m, 8 h)
with the path leading to Bivacco Voltolina.
DESCENT
Ignore path 280 which continues towards Corno del
Doge and Rifugio Vandelli (see route n. 001) and turn
right, following a small stream bed. Keep bearing north-
west to reach the rock cliff which forms the divider
between the upper and lower Val Grande. A few doz-
en metres of cable lead down a gully. Continue along
the base of the north-western face of Corno, pass in
front of a large cave and continue to reach the fork with
path 226 from Val di San Vito. Turn right (signs) and
overcome a small landslide, then undulate through pro-
gressively denser vegetation. A short ascent through an
unusual beech forest leads down a small rock cliff, then
continue along a good path, descending small switch-
backs in a dense forest. The path becomes somewhat
lost near to a small tributary of Rio di San Vito: don’t
be tempted to follow the stream bed and keep right,
des Hauptkamms der Cima Vanedel aufsteigt. Über
Gras und Geröll kommt man zu einem Abstieg über
glatte Felsplatten, wo Stahlseile den einzigen Halt bie-
ten. Ist die beengte Vanedelscharte erreicht (2372 m, 7
Std.), ist rechts ein anspruchsvoller Notabstieg über eine
leicht zu übersehende Wegspur möglich, die über ein
abschüssiges Geröllfeld zum Talboden (Val del Fogo)
hinabführt.
Weiter ist eine kurze Steilpassage mit Leitern und Seilen
zu bewältigen, wonach man einen langen Weg über ei-
nen mäßig abfallenden Steig vor sich hat.
Dieser Steig ist teilweise gesichert und an keiner Stelle
wirklich anspruchsvoll, verläuft allerdings über Platten
und Fels, die bei Regen oder Vereisung tückisch sein
können. An einer Grasmulde umgeht man den letzten
Felsausläufer der Croda de Marchi zunächst auf einem
Weg, später auf einem leicht begehbaren Band und
schließlich über einige ausgesetzte, praktisch griff- und
trittlose Platten, wo man sich ausschließlich dem Stahl-
seil anvertrauen muss. Auf halber Berghöhe gelangt
man zuletzt mühelos zur Gabelung mit der Wegspur
zum Bivacco Voltolina.
ABSTIEG
Statt den Weg Nr. 280 in Richtung Corno del Doge und
Rifugio Vandelli (siehe Tour Nr. 001) einzuschlagen,
biegt man links ab und folgt anfänglich einem Bachlauf.
In zunehmend nordwestlicher Richtung kommt man zu
einem felsigen Aufstieg, der die Val Grande teilt. Ca. 20-
30 Meter Drahtseil gewährleisten den sicheren Abstieg
über eine Felsrinne. Weiter geht es an der Nordostwand
des Corno entlang, auf halber Berghöhe an einer gro-
ßen Höhle vorbei, bis zu der Gabelung, wo der 226er
Weg vom San Vito-Tal kreuzt.
Hier wendet man sich nach rechts (Ausschilderung),
überwindet einen kleinen Hang und wandert nun in
dichter werdender Vegetation auf und ab.
Ein kurzer Steig durch einen außergewöhnlichen Bu-
chenwald überwindet einen kleinen Felsvorsprung,
wonach sich der bequem und mühelos begehbare Weg
in dichtem Wald hinabschlängelt. In der Nähe eines
kleinen Nebenarms des Rio di San Vito verläuft sich die
Pfadspur: Hier sollte man sich nicht vom Bachlauf ab-
lenken lassen und sich rechts halten.
Man überquert den Wasserlauf und durchwandert auf
ebenem Weg das letzte Stück Mischwald, bis man den
to di una serie di piccole scale in ferro, mai troppo
ripide. Usciti su un ripiano dominato dalla Croda
Rotta, su ottima traccia si raggiunge l’omonima pa-
noramica forcella (2569 m, 6 h). Traversando a si-
nistra, si prosegue prima su infido terreno detritico
(privo di assicurazione) e poi su placche inclinate
(cavo) fino a raggiungere una seconda più piccola
sella. Un altro breve ma esposto traverso conduce
infine a una terza e ultima forcella (vista sul Cor-
no del Doge e sul Sorapis). Una ripida discesa su
ghiaione (abbastanza stabile) conduce a una pic-
cola conca detritica da dove si risale in diagonale
tra rocce e sfasciumi (cavo, nevai fino a stagione
avanzata) fino a una crestina che scende dalla dor-
sale della Cima Vanedel. Tra erba e ghiaie si arri-
va a una ripida discesa su placche levigate, dove
i cavi d’acciaio risultano essere l’unico appoggio
per gli arti superiori. Raggiunta l’angusta Forcella
Vanedel (2372 m, 7 h, possibile impegnativa via
di fuga a destra su una traccia appena visibile che
scende su instabile ghiaione fino alla base della
Val del Fogo), si affronta un breve tratto di ripida
salita attrezzata (scala e corde) per poi compiere,
in moderata discesa, un lungo spostamento su la-
ste e roccette, a tratti attrezzate, mai impegnative
ma insidiose in caso di terreno bagnato o ghiac-
ciato. Giunti a una piccola conca erbosa si aggira
un ultimo sperone roccioso (estrema propaggine
della Croda De Marchi) inizialmente su sentiero,
poi superando una facile cengia e infine alcune
placche esposte, quasi prive di appigli, dove oc-
corre affidarsi quasi unicamente al cavo d’acciaio.
Su comodo sentiero a mezza costa si giunge infine
senza difficoltà al bivio (2000 m, 8 h) con la traccia
che sale al Bivacco Voltolina.
DISCESA
Ignorato il sentiero 280 che prosegue verso il Cor-
no del Doge e il Rifugio Vandelli (vedi Itinerario
n. 001), si va a destra, seguendo inizialmente il
letto di un piccolo torrente. Piegando progressiva-
mente a nord-ovest si raggiunge il salto roccioso
Controluce sul Corno del Doge, prima di iniziare la discesa verso la Forcella Vanedel
Marmarole l Forcella Vanedel l Strada Sanmarchi
10. 66
Sentieri d’autore l Ferrate nelle Dolomiti Bellunesi
67
crossing the steam and then continuing on fairly lev-
el ground to cross a final section of mixed woodland
to reach the gravel road from Ponte degli Alberi. Turn
right (waymarked 226) and cross through the wonder-
ful Foresta di Somadida to reach the Ponte degli Aceri
crossroads. Ignore paths leading left towards Rio di San
Vito and keep right (waymarked 226) to return to the
Visitor Centre. Continue easily to the car park (10 h 30).
MAP
Tabacco n. 016, Dolomiti del Centro Cadore, 1:25.000
Forstweg betritt, der von der Brücke Ponte degli Alberi
kommt. Nach rechts (Weg Nr. 226) durchquert man den
wunderschönen Somadidawald bis zur Wegkreuzung
Ponte degli Aceri. Ohne die nach links in Richtung des
Rio di San Vito abzweigenden Wegspuren zu beachten,
hält man sich rechts (Weg Nr. 226), und kommt so zu-
nächst zum Besucherzentrum des Naturschutzgebietes
und von dort zum Ausgangspunkt zurück. (10,30 Std.).
KARTEN
Tabacco n. 016, Dolomiti del Centro Cadore, 1:25.000
Sotto: Pala Meduce e Cima del Vanedel
Pagine successive: ultime luci sui Cadini
che divide la parte superiore della Val Grande da
quella inferiore. Qualche decina di metri di cavo
permettono di scendere in sicurezza un canalino.
Continuando a camminare a mezza costa alla base
della parete nord-orientale del Corno, si transita
davanti a una grande caverna giungendo al bivio
con il sentiero 226 proveniente dalla Val di San
Vito. Voltando a destra (cartelli) si supera una pic-
cola frana e si compiono alcuni saliscendi tra una
vegetazione sempre più fitta. Una breve salita, in
un’insolita faggeta, permette di superare un pic-
colo risalto roccioso, poi il sentiero si fa comodo
e agevole, scendendo con piccoli tornanti in un
fitto bosco. In prossimità di un affluente del Rio di
San Vito la traccia tende a perdersi: non facendosi
attrarre dal letto del torrente si mantiene la destra,
si guada il corso d’acqua e poi, con andamento
pressoché pianeggiante, si attraversa un’ultima
porzione di bosco misto fino a mettere piede
sulla sterrata proveniente dal Ponte degli Alberi.
Voltando a destra (segnavia 226) si attraversa la
magnifica Foresta di Somadida fino a raggiungere
il crocevia del Ponte degli Aceri. Ignorando le trac-
ce che piegano a sinistra verso il Rio di San Vito,
si mantiene la destra (segnavia 226) fino a fare
ritorno al Centro Visite della Riserva e da qui al
punto di partenza (10,30 h).
CARTOGRAFIA
Tabacco n. 016, Dolomiti del Centro Cadore,
1:25.000
Marmarole l Forcella Vanedel l Strada Sanmarchi
12. 70 71
Sentieri d’autore l Ferrate nelle Dolomiti Bellunesi Sentieri d’autore l FerrataSentieri d’autore l Ferrate dell’Alto Garda
“Qui basta allontanarsi anche di poco dal fondo valle per essere in pace e ritrovarsi
nella montagna vera, primitiva e incorrotta…”. Nel 1973, Toni Sanmarchi, infaticabile
esploratore delle montagne del Cadore e ideatore dell’Alta Via N. 5, descriveva così
le Marmarole “presentando” il tracciato stesso dell’Alta Via. Ancora oggi compiere
la traversata di questo gruppo rappresenta un viaggio tra valloni severi, conche
silenziose, creste dove i camosci sono più numerosi degli escursionisti. Il percorso
dell’Alta Via che attraversa questo gruppo rappresenta senz’altro il cuore simbolico
di questo entusiasmante trekking in 7 tappe, che da San Candido conduce a Pieve di
Cadore toccando i gruppi del Popera, della Croda dei Toni, dell’Antelao e delle già
citate Marmarole. Qui il sentiero che collega il Bivacco Voltolina con il Bivacco Tiziano
è intitolato proprio a Sanmarchi. Lo stesso Bivacco Tiziano è testimone di una storia
singolare: nel 1899 fu eretto infatti, dalla Sezione di Venezia del Cai, un vero e proprio
rifugio intitolato a Tiziano. La scarsa frequentazione costrinse in un primo momento
ad aprire la struttura solo saltuariamente e infine comportò il suo declassamento a
bivacco nel 1961. A fianco del vecchio edificio in pietra della fine del XIX secolo, fu
eretta una struttura in lamiera che ancora oggi funge da punto d’appoggio per chi
percorre l’Alta Via o la traversata del gruppo. A Tiziano Vecellio (1490 c.-1576), maestro
indiscusso della pittura veneta e rinascimentale, è però intitolato non soltanto questo
bivacco situato in Val Longa, ma soprattutto l’intero trekking a tappe, non solo perché
esso si conclude a Pieve di Cadore, sua città natale, ma
anche perché da sempre
l’attenzione dell’artista per
il paesaggio e il colore sono
stati giustamente messi in
relazione con le sue origini
cadorine, con le montagne
ammirate per anni, con
le tonalità delle rocce, dei
boschi, dei prati, delle albe e
dei tramonti osservate tante
volte dall’artista.
Sopra: il segnavia dell’Alta Via N. 5
Pagina successiva: nel cuore delle Marmarole
L’ALTA VIA N. 5