83 itinerari in Val di Zoldo
Autori: Stefano Burra, Leonardo Pra Floriani
La Val di Zoldo, famosa per due tra le più belle perle dolomitiche, riserva un magico mondo, quasi incontaminato, dedicato allo scialpinismo. Accanto alle famose salite di Pelmo e Civetta infatti offre angoli per lo più sconosciuti. I gruppi del Bosconero, della Val Prampèr, del Tamer-San Sebastiano danno ancora l'impressione di essere "fuori dal mondo".
La guida, una vera e propria monografia, tratta tutte le possibilità scialpinistiche comprendendo 83 itinerari di tutte le difficoltà nei cinque sottogruppi trattati.
Comprende 83 itinerari nei gruppi di:
Pelmo
Civetta
Bosconero
Prampèr
Tamer-San Sebastiano
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
- cenni storici
- elenchi riassuntivi
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=64
Competitive Dynamics in the Watch Industry: the Swatch Case StudyLuca Castellanza
How can watch manufacturers survive in their fast-evolving environment? What should be their reaction to smartwatches and constantly changing forces? How can they differentiate from competitors?
The document proposes a strategic plan from the perspective of the Swatch Group Ltd.
104 itinerari intorno a Cortina d'Ampezzo
Autore: Stefano Burra, Luca Galante
È inutile dire quanto bella e affascinante sia la conca ampezzana. Essa è conosciuta in tutto il mondo quale luogo di montagna tra i più apprezzati. Accanto alla molteplice offerta dedicata al turismo di massa, attorno a Cortina, fortunatamente, si possono trovare luoghi esclusivi. Gli scialpinisti non hanno lesinato nella loro ricerca.
Questa guida, prima e unica monografia di scialpinismo della conca, va a scoprire tutti i pendii, le cime e i canali dove è possibile lasciare una traccia sulla neve. In modo che nulla sia lasciato intentato.
Comprende 104 itinerari nelle aree:
Croda da Lago - Cernera
Nuvolau
Fanes - Lagazuoi
Tofane
Croda Rossa - Vallandro
Cristallo
Pomagagnon
Sorapis
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
- cenni storici
- elenchi riassuntivi
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=63
Quello del Monte Bianco è il gruppo delle grandi ascensioni, dove si sono scritte pagine importanti della storia dell'alpinismo. Ma accanto alle "grande course" riservate a pochi vi sono itinerari che si aprono ad una maggiore frequentazione grazie alla bellezza dell'arrampicata ma soprattutto dell'ambiente circostante. Una guida per gustare il Monte Bianco senza l'assillo della grande prestazione.
Generazioni di alpinisti si sono confrontate con le sue pareti, seguendo i percorsi già tracciati o accogliendo le nuove sfide di cui il massiccio è fonte inesauribile. A partire dagli iniziali scopi naturalistici e scientifici, le motivazioni che hanno mosso i frequentatori del Monte
Bianco sono diventate avventurose e romantiche, poi sempre più focalizzate sul gesto sportivo. Parallelamente alle tendenze attuali, orientate all'arrampicata su misto di alta difficoltà accessibile a un gruppo ristretto di "fortissimi", questo testo propone una scelta di itinerari di livello tecnico "medio", cioè raggiungibile da chiunque attraverso una preparazione adeguata. Lungo queste vie, la performance sportiva fine a se stessa passa in secondo piano a favore della completezza dell'esperienza, senza trascurare l'eleganza delle linee e l'armonia dei movimenti che generano. In questo modo, lungo gli itinerari di arrampicata "plaisir" come sulle vie storiche tracciate dai pionieri, possiamo immergerci completamente nell'ambiente unico del Monte Bianco senza che l'ansia per la prestazione o per il rischio prenda il sopravvento sul sentimento della bellezza del mondo incantato a cui abbiamo accesso.
Con questa 2° edizione l'autore Marco Romelli conferma la sua grande conoscenza delle vie di roccia e ghiaccio sulle cime del Gruppo del Monte Bianco. 80 relazioni dettagliate di vie di media difficoltà su roccia, ghiaccio e misto a 57 cime nel Gruppo del Monte Bianco.
Una guida che fa venire voglia di mettersi i ramponi e trovare il fiato, la forza e l'equilibrio necessari per affrontare le splendide scalate presentate! Un grande lavoro di ricerca alpinistica su vie classiche e di piacere che fanno parte dei sogni di ogni alpinista.
Elementi distintivi del libro:
- lingue: italiano, inglese, francese e tedesco
- foto con tracciati delle vie di salita
- disegni delle vie di salita
- dislivelli
- difficoltà
- attrezzatura necessaria
- consigli per la salita
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=75
130 cime fra Lago d'Idro, Alpi di Ledro e Lago di Garda
Estese sul vasto territorio montuoso compreso fra il Lago d'Idro a ovest e il Lago di Garda a est, le Prealpi Gardesane Occidentali costituiscono un variegato ambiente montano che offre ampie possibilità escursionistiche, sia estive che invernali, con panorami dominati dall'azzurro specchio d'acqua del Lago di Garda e dalla Catena del Monte Baldo.
Questa guida presenta una selezione di 130 cime che permettono di soddisfare sia le preferenze degli escursionisti che le esigenze degli alpinisti, con pareti verticali su cui sono stati ricavati sia percorsi attrezzati e vie ferrate, sia impegnative vie di roccia, come nell'area di Cima Capi e sulle pareti intorno ad Arco. Ad ognuna delle cime è dedicata una scheda con descrizione del percorso, dislivelli, tempi di salita e totali, difficoltà, attrezzatura necessaria o consigliata e quanto altro possa essere utile per documentarsi prima di effettuare la salita della cima. Se poi si considerano anche le informazioni aggiuntive che vengono fornite su altre 80 cime vicine a quelle principali ecco che il numero di vette coinvolte nel libro sale a un totale di 210.
L'escursionista amante dei percorsi lungo panoramiche creste e dorsali potrà trovare in questa guida numerosi itinerari per piacevoli escursioni coronate dal raggiungimento delle cime proposte, le cui vie normali non presentano particolari difficoltà e sono ideali nelle mezze stagioni o in inverno. Il tutto accompagnato dalle importanti testimonianze storiche della Grande Guerra 1915-18, il cui fronte montano ha oltremodo interessato le Prealpi Gardesane che ancora oggi presentano numerosi resti di trinceramenti e fortificazioni.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=155
66 itinerari dalle Dolomiti di Brenta alle Pale di San Martino
Le Dolomiti Occidentali presentano un'orografia molto complessa e comprendono gruppi montuosi relativamente piccoli e apparentemente poco articolati, come il Sassolungo o il Làtemar, e vere e proprie catene montuose in miniatura come il Catinaccio, il Brenta e le Pale di San Martino o addirittura a insiemi di più catene come succede per il Gruppo della Marmolada e i rilievi che gravitano attorno alle Odle.
Questa guida propone 66 escursioni ad anello in otto gruppi montuosi: Dolomiti di Brenta, Làtemar, Catinaccio, Sassolungo, Odle-Putia-Puez, Sella, Marmolada e Pale di San Martino. Si tratta di escursioni di varia difficoltà sia attorno ad un intero gruppo montuoso che a sottogruppi o singole cime all'interno di gruppi più complessi, con percorsi da uno a più giorni che vanno dai facili sentieri ai più impegnativi itinerari ad alta quota o lungo vie ferrate e percorsi attrezzati. Le escursioni, molte delle quali poco conosciute ma degne di interesse, sono suddivise in schede con descrizione dettagliata dei percorsi suddivisi per tappe e corredati da dislivelli, tempi, profili altimetrici, difficoltà, cenni storici, curiosità turistiche da vedere in zona e numerose fotografie a colori.
Ma non si tratta solo di escursioni finalizzate alla bellezza e alla libertà del camminare: l'idea di questa guida è anche quella di invogliare il lettore a sforzarsi ad osservare e a tentare di capire l'ambiente di queste favolose montagne, ecco perché oltre a qualche "anello classico" vengono presentati anche percorsi meno battuti, a volte scomodi e fuori dalle rotte abituali. Le note naturalistiche, geologiche, culturali e storiche non mancano e sono inserite in modo da renderle il più possibile fruibili all'escursionista, inserendole in vari contesti, sia nelle introduzioni che nelle descrizioni dei percorsi.
In sintesi una guida che non potrà mancare a tutti gli appassionati di escursioni sulle Dolomiti che vogliano conoscere i molteplici aspetti di queste splendide montagne su tutti i versanti e non si accontentano di escursioni con andata e ritorno lungo lo stesso sentiero!
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=68
Il territorio della Val Badia, nella sua limitata estensione, racchiude un infinito scrigno di tesori e, senza dubbio, l’unico modo possibile per avvicinarli e apprezzarli appieno è camminando. Percorrendo a piedi i sentieri d’alta quota riusciremo a percepire i grandi spazi e i grandi silenzi della montagna, scoprendone dettagli e scorci nascosti che mai noteremmo qualora ci spostassimo solamente in auto. Il turismo oggi è frenetico, in pochi giorni si cerca di scoprire il maggior numero possibile di località, utilizzando soltanto auto e funivie, senza spostarsi dai luoghi dove tutti possono arrivare senza fatica. Ma così facendo, perdiamo la vera essenza di una vacanza in alta quota.
Questo libro vuole essere un invito a scoprire e riscoprire la montagna e un omaggio alle Dolomiti patrimonio dell’umanità UNESCO. Si tratta di 34 itinerari tra montagne ammantate di leggenda, sulle quali sono state scritte pagine di storia dell’alpinismo nonché teatro di sanguinosi scontri durante la Prima Guerra Mondiale. Insomma, al di là del panorama dolomitico, già da solo in grado di emozionarci e affascinarci oltre ogni immaginazione, è facile, camminando in questi luoghi, essere sopraffatti anche dalla suggestione delle gesta eroiche dei nostri antenati.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=131
L'Appennino sa essere domestico ma anche selvaggio e nei suoi versanti si può trovare, nella stagione invernale, diversi modi espressivi: dalle lunghe escursioni in valloni incontaminati, ai ripidi canali, alle discese mozzafiato dove l'unico problema è “sciare“...
Delle Alpi, ormai, tutti sanno tutto e si è scritto qualsiasi tipo di libro e sono assai antropizzate; sono poche le linee ancora da salire e da scendere, poche le possibilità di trovarsi in perfetta solitudine ad affrontare un'escursione. In Appennino è diverso, le montagne riservano ancora delle zone veramente selvagge dove l'uomo non ha mai calcato o quasi il suo piede e le pareti offrono spesso linee che aspettano solo che qualcuno vada a scoprirle; questo è stato il grande privilegio che l'Appennino ha saputo offrire all'autore: la possibilità di cercare le proprie linee e di trovare le proprie discese.
“L'avventura, secondo me, non conosce quota! Ci si può ingaggiare con la montagna a 8000 metri come a 2000 metri, ognuno può trovare la propria dimensione ed esplorare il terreno che preferisce e in cui si sente a casa; l'avventura è uno stato mentale che nasce e cresce dentro ognuno di noi se giustamente alimentato con motivazioni, progetti, obiettivi, voglia di mettersi in discussione e di migliorare il proprio livello fisico, tecnico e mentale. Credo che tutti abbiamo un debito di riconoscenza verso le montagne di casa! Per me... era semplicemente giunto il momento di saldarlo.“
La guida prende in considerazione 74 vie scelte nei gruppi del Monte Gomito, Alpe Tre Potenze, Abetone, Val di Luce, Corno alle Scale, Cimone, Libro Aperto, Cima Tauffi, Giovo, Rondinaio, Lago Santo, Monte Cusna, Febbio, Alpe di Vallestrina, Cipolla, Sassofratto Vecchio, Cella, Le Porraie, Castellino, Prado, Cerreto Laghi, Monte Alto, Punta Buffanaro, Monte Casarola, Alpe di Succiso.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=104
Competitive Dynamics in the Watch Industry: the Swatch Case StudyLuca Castellanza
How can watch manufacturers survive in their fast-evolving environment? What should be their reaction to smartwatches and constantly changing forces? How can they differentiate from competitors?
The document proposes a strategic plan from the perspective of the Swatch Group Ltd.
104 itinerari intorno a Cortina d'Ampezzo
Autore: Stefano Burra, Luca Galante
È inutile dire quanto bella e affascinante sia la conca ampezzana. Essa è conosciuta in tutto il mondo quale luogo di montagna tra i più apprezzati. Accanto alla molteplice offerta dedicata al turismo di massa, attorno a Cortina, fortunatamente, si possono trovare luoghi esclusivi. Gli scialpinisti non hanno lesinato nella loro ricerca.
Questa guida, prima e unica monografia di scialpinismo della conca, va a scoprire tutti i pendii, le cime e i canali dove è possibile lasciare una traccia sulla neve. In modo che nulla sia lasciato intentato.
Comprende 104 itinerari nelle aree:
Croda da Lago - Cernera
Nuvolau
Fanes - Lagazuoi
Tofane
Croda Rossa - Vallandro
Cristallo
Pomagagnon
Sorapis
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
- cenni storici
- elenchi riassuntivi
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=63
Quello del Monte Bianco è il gruppo delle grandi ascensioni, dove si sono scritte pagine importanti della storia dell'alpinismo. Ma accanto alle "grande course" riservate a pochi vi sono itinerari che si aprono ad una maggiore frequentazione grazie alla bellezza dell'arrampicata ma soprattutto dell'ambiente circostante. Una guida per gustare il Monte Bianco senza l'assillo della grande prestazione.
Generazioni di alpinisti si sono confrontate con le sue pareti, seguendo i percorsi già tracciati o accogliendo le nuove sfide di cui il massiccio è fonte inesauribile. A partire dagli iniziali scopi naturalistici e scientifici, le motivazioni che hanno mosso i frequentatori del Monte
Bianco sono diventate avventurose e romantiche, poi sempre più focalizzate sul gesto sportivo. Parallelamente alle tendenze attuali, orientate all'arrampicata su misto di alta difficoltà accessibile a un gruppo ristretto di "fortissimi", questo testo propone una scelta di itinerari di livello tecnico "medio", cioè raggiungibile da chiunque attraverso una preparazione adeguata. Lungo queste vie, la performance sportiva fine a se stessa passa in secondo piano a favore della completezza dell'esperienza, senza trascurare l'eleganza delle linee e l'armonia dei movimenti che generano. In questo modo, lungo gli itinerari di arrampicata "plaisir" come sulle vie storiche tracciate dai pionieri, possiamo immergerci completamente nell'ambiente unico del Monte Bianco senza che l'ansia per la prestazione o per il rischio prenda il sopravvento sul sentimento della bellezza del mondo incantato a cui abbiamo accesso.
Con questa 2° edizione l'autore Marco Romelli conferma la sua grande conoscenza delle vie di roccia e ghiaccio sulle cime del Gruppo del Monte Bianco. 80 relazioni dettagliate di vie di media difficoltà su roccia, ghiaccio e misto a 57 cime nel Gruppo del Monte Bianco.
Una guida che fa venire voglia di mettersi i ramponi e trovare il fiato, la forza e l'equilibrio necessari per affrontare le splendide scalate presentate! Un grande lavoro di ricerca alpinistica su vie classiche e di piacere che fanno parte dei sogni di ogni alpinista.
Elementi distintivi del libro:
- lingue: italiano, inglese, francese e tedesco
- foto con tracciati delle vie di salita
- disegni delle vie di salita
- dislivelli
- difficoltà
- attrezzatura necessaria
- consigli per la salita
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=75
130 cime fra Lago d'Idro, Alpi di Ledro e Lago di Garda
Estese sul vasto territorio montuoso compreso fra il Lago d'Idro a ovest e il Lago di Garda a est, le Prealpi Gardesane Occidentali costituiscono un variegato ambiente montano che offre ampie possibilità escursionistiche, sia estive che invernali, con panorami dominati dall'azzurro specchio d'acqua del Lago di Garda e dalla Catena del Monte Baldo.
Questa guida presenta una selezione di 130 cime che permettono di soddisfare sia le preferenze degli escursionisti che le esigenze degli alpinisti, con pareti verticali su cui sono stati ricavati sia percorsi attrezzati e vie ferrate, sia impegnative vie di roccia, come nell'area di Cima Capi e sulle pareti intorno ad Arco. Ad ognuna delle cime è dedicata una scheda con descrizione del percorso, dislivelli, tempi di salita e totali, difficoltà, attrezzatura necessaria o consigliata e quanto altro possa essere utile per documentarsi prima di effettuare la salita della cima. Se poi si considerano anche le informazioni aggiuntive che vengono fornite su altre 80 cime vicine a quelle principali ecco che il numero di vette coinvolte nel libro sale a un totale di 210.
L'escursionista amante dei percorsi lungo panoramiche creste e dorsali potrà trovare in questa guida numerosi itinerari per piacevoli escursioni coronate dal raggiungimento delle cime proposte, le cui vie normali non presentano particolari difficoltà e sono ideali nelle mezze stagioni o in inverno. Il tutto accompagnato dalle importanti testimonianze storiche della Grande Guerra 1915-18, il cui fronte montano ha oltremodo interessato le Prealpi Gardesane che ancora oggi presentano numerosi resti di trinceramenti e fortificazioni.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=155
66 itinerari dalle Dolomiti di Brenta alle Pale di San Martino
Le Dolomiti Occidentali presentano un'orografia molto complessa e comprendono gruppi montuosi relativamente piccoli e apparentemente poco articolati, come il Sassolungo o il Làtemar, e vere e proprie catene montuose in miniatura come il Catinaccio, il Brenta e le Pale di San Martino o addirittura a insiemi di più catene come succede per il Gruppo della Marmolada e i rilievi che gravitano attorno alle Odle.
Questa guida propone 66 escursioni ad anello in otto gruppi montuosi: Dolomiti di Brenta, Làtemar, Catinaccio, Sassolungo, Odle-Putia-Puez, Sella, Marmolada e Pale di San Martino. Si tratta di escursioni di varia difficoltà sia attorno ad un intero gruppo montuoso che a sottogruppi o singole cime all'interno di gruppi più complessi, con percorsi da uno a più giorni che vanno dai facili sentieri ai più impegnativi itinerari ad alta quota o lungo vie ferrate e percorsi attrezzati. Le escursioni, molte delle quali poco conosciute ma degne di interesse, sono suddivise in schede con descrizione dettagliata dei percorsi suddivisi per tappe e corredati da dislivelli, tempi, profili altimetrici, difficoltà, cenni storici, curiosità turistiche da vedere in zona e numerose fotografie a colori.
Ma non si tratta solo di escursioni finalizzate alla bellezza e alla libertà del camminare: l'idea di questa guida è anche quella di invogliare il lettore a sforzarsi ad osservare e a tentare di capire l'ambiente di queste favolose montagne, ecco perché oltre a qualche "anello classico" vengono presentati anche percorsi meno battuti, a volte scomodi e fuori dalle rotte abituali. Le note naturalistiche, geologiche, culturali e storiche non mancano e sono inserite in modo da renderle il più possibile fruibili all'escursionista, inserendole in vari contesti, sia nelle introduzioni che nelle descrizioni dei percorsi.
In sintesi una guida che non potrà mancare a tutti gli appassionati di escursioni sulle Dolomiti che vogliano conoscere i molteplici aspetti di queste splendide montagne su tutti i versanti e non si accontentano di escursioni con andata e ritorno lungo lo stesso sentiero!
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=68
Il territorio della Val Badia, nella sua limitata estensione, racchiude un infinito scrigno di tesori e, senza dubbio, l’unico modo possibile per avvicinarli e apprezzarli appieno è camminando. Percorrendo a piedi i sentieri d’alta quota riusciremo a percepire i grandi spazi e i grandi silenzi della montagna, scoprendone dettagli e scorci nascosti che mai noteremmo qualora ci spostassimo solamente in auto. Il turismo oggi è frenetico, in pochi giorni si cerca di scoprire il maggior numero possibile di località, utilizzando soltanto auto e funivie, senza spostarsi dai luoghi dove tutti possono arrivare senza fatica. Ma così facendo, perdiamo la vera essenza di una vacanza in alta quota.
Questo libro vuole essere un invito a scoprire e riscoprire la montagna e un omaggio alle Dolomiti patrimonio dell’umanità UNESCO. Si tratta di 34 itinerari tra montagne ammantate di leggenda, sulle quali sono state scritte pagine di storia dell’alpinismo nonché teatro di sanguinosi scontri durante la Prima Guerra Mondiale. Insomma, al di là del panorama dolomitico, già da solo in grado di emozionarci e affascinarci oltre ogni immaginazione, è facile, camminando in questi luoghi, essere sopraffatti anche dalla suggestione delle gesta eroiche dei nostri antenati.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=131
L'Appennino sa essere domestico ma anche selvaggio e nei suoi versanti si può trovare, nella stagione invernale, diversi modi espressivi: dalle lunghe escursioni in valloni incontaminati, ai ripidi canali, alle discese mozzafiato dove l'unico problema è “sciare“...
Delle Alpi, ormai, tutti sanno tutto e si è scritto qualsiasi tipo di libro e sono assai antropizzate; sono poche le linee ancora da salire e da scendere, poche le possibilità di trovarsi in perfetta solitudine ad affrontare un'escursione. In Appennino è diverso, le montagne riservano ancora delle zone veramente selvagge dove l'uomo non ha mai calcato o quasi il suo piede e le pareti offrono spesso linee che aspettano solo che qualcuno vada a scoprirle; questo è stato il grande privilegio che l'Appennino ha saputo offrire all'autore: la possibilità di cercare le proprie linee e di trovare le proprie discese.
“L'avventura, secondo me, non conosce quota! Ci si può ingaggiare con la montagna a 8000 metri come a 2000 metri, ognuno può trovare la propria dimensione ed esplorare il terreno che preferisce e in cui si sente a casa; l'avventura è uno stato mentale che nasce e cresce dentro ognuno di noi se giustamente alimentato con motivazioni, progetti, obiettivi, voglia di mettersi in discussione e di migliorare il proprio livello fisico, tecnico e mentale. Credo che tutti abbiamo un debito di riconoscenza verso le montagne di casa! Per me... era semplicemente giunto il momento di saldarlo.“
La guida prende in considerazione 74 vie scelte nei gruppi del Monte Gomito, Alpe Tre Potenze, Abetone, Val di Luce, Corno alle Scale, Cimone, Libro Aperto, Cima Tauffi, Giovo, Rondinaio, Lago Santo, Monte Cusna, Febbio, Alpe di Vallestrina, Cipolla, Sassofratto Vecchio, Cella, Le Porraie, Castellino, Prado, Cerreto Laghi, Monte Alto, Punta Buffanaro, Monte Casarola, Alpe di Succiso.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=104
Arrampicate tra il Lago di Como e il Lago d'Iseo
116 vie scelte in Triangolo Lariano (Corni di Canzo e Moregallo, Lecco e Costiera del Monte S. Martino), Resegone, Grigne, Campelli, Gruppo di Coca, Arera, Presolana, Pizzo Camino.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=80
Questo volume si potrebbe sottotitolare Diario di un alpinista curioso, essendo convincimento dell'autore che, in un'epoca in cui le montagne sono trasformate in palestre per il tempo libero, sia necessario non perdere la curiosità, la voglia di approfondire e di pensare. Una guida che nasce proprio dal piacere e dal divertimento derivato dalla sua volontà di esplorare e curiosare tra le montagne di casa, il suo giardino di pietra appunto, nella zona compresa tra il Lago di Lecco e il Lago d'Iseo, attraverso itinerari classici, vie dimenticate e altre ancora semplicemente poco conosciute. Una selezione di vie di roccia la cui scelta è stata influenzata da diversi fattori: l'ubicazione geografica, la qualità della roccia, la bellezza generale dell'itinerario, la chiodatura, la proteggibilità, la natura prettamente alpinistica e, necessariamente, le emozioni che gli hanno trasmesso. Quasi tutte le vie sono accomunate dal richiedere una buona capacità alpinistica, che va al di là del grado tecnico; logica e intuizione nella ricerca del percorso e capacità di muoversi su roccia non sempre sana, sono qualità determinanti per la riuscita dell'ascensione.
Il secondo volume dedicato alle vie di roccia classiche e moderne del gruppo di Brenta prende in considerazione il versante che si affaccia su Molveno, la nota e ridente località turistica, famosa per il suo bel lago. La minuziosa ricerca di informazioni da parte dell'autore ha portato alla raccolta di 116 itinerari, sia storici che moderni, sulle pareti che fanno da contorno alla Val delle Seghe, la valle che si inoltra appunto da Molveno verso il cuore del gruppo. La guida è stata divisa in quattro settori:
Massiccio del Monte Daino: Dosso di Lodrin, Cima Sparavieri, Monte Daino, Croz del Rifugio, Bastione dei Casinati, Bimbo delle Fontanefredde, Cima Fontanefredde, Pilastro Felice spellini.
Massodi: Castel Alto dei Massodi, Castelletto dei Massodi, Naso dei Massodi.
Val Perse: Cima Sella, Torre delle Val Perse, Rocca delle Val Perse, Cima delle Val Perse, Cima Roma, Cima della Vallazza, Cima della Gaiarda, Cima Guardiola.
Croz dell'Altissimo: Croz dell'Altissimo.
Presentato da Alessandro Gogna al Film Festival di Trento il 27 aprile 2014
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=54
Vie ferrate in Sassolungo - Sella - Sciliar - Catinaccio - Marmolada - Latemar. Catinaccio, Marmolada, Sella, Sassolungo, Latemar: sono tutti nomi che richiamano spesso alla mente l’idea stessa delle Dolomiti, toponimi ben impressi nell’immaginario collettivo e nella mente di escursionisti e alpinisti. Una capillare organizzazione turistica, i numerosi impianti di risalita, la sterminata rete di punti di appoggio gestiti, fanno delle Dolomiti di Fassa una della aree più facilmente accessibili dell’intero arco alpino. Molte di queste cime sono entrate tra le immagini simbolo dei Monti Pallidi, basti pensare alle Torri del Vajolet, al Ghiacciaio della Marmolada, all’Alpe di Siusi. Le ferrate più famose e tecnicamente impegnative sono tra le più frequentate delle Alpi, soprattutto quelle che si sviluppano tra i bastioni di roccia del gruppo del Sella (vero crocevia dei gruppi dolomitici) come la Ferrata delle Mesules, la Ferrata Piazzetta e la Ferrata Brigata Tridentina, oppure quelle che risalgono le pareti rocciose del Colac e del Col Ombert. Molti escursionisti scelgono anche le ferrate del Catinaccio d’Antermoia o il primo tratto del Sentiero Bepi Zac perché, con difficoltà tecniche contenute, possono compiere escursioni di straordinario fascino. Cosa resta quindi da consigliare tra queste valli, dove a volte si ha quasi l’impressione di essere ormai assuefatti alla bellezza e alla sua quotidiana rappresentazione mediatica? Prima di tutto di usare le ferrate più famose come strumento di conoscenza di alcune della montagne più sorprendenti delle Alpi e poi di provare a percorrere la panoramica e silenziosa cresta dei Monzoni, tra crinali erbosi, rocce vulcaniche e memorie della Grande Guerra, di compiere un itinerario di grandissimo respiro come quello che transita attraverso la Ferrata Ombretta oppure di inoltrarsi nella piccola selva rocciosa del gruppo della Vallaccia.
Scialpinismo, sci ripido, freeride in Appennino Tosco-Emiliano
L'Appennino sa essere domestico ma anche selvaggio e nei suoi versanti si può trovare, nella stagione invernale, diversi modi espressivi: dalle lunghe escursioni in valloni incontaminati, ai ripidi canali, alle discese mozzafiato dove l'unico problema è “sciare...“.
Delle Alpi, ormai, tutti sanno tutto e si è scritto qualsiasi tipo di libro e sono assai antropizzate; sono poche le linee ancora da salire e da scendere, poche le possibilità di trovarsi in perfetta solitudine ad affrontare un'escursione. In Appennino è diverso, le montagne riservano ancora delle zone veramente selvagge dove l'uomo non ha mai calcato o quasi il suo piede e le pareti offrono spesso linee che aspettano solo che qualcuno vada a scoprirle; questo è stato il grande privilegio che l'Appennino ha saputo offrire all'autore: la possibilità di cercare le proprie linee e di trovare le proprie discese.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=104
I 3000 delle Dolomiti si ergono come isolati colossi fra le splendide valli e cime dolomitiche del Trentino Alto Adige e del Veneto. Se alcune vette sono alla portata di ogni escursionista, altre costituiscono degli impegnativi itinerari alpinistici riservati a escursionisti esperti con le necessarie conoscenze di arrampicata in cordata ed esperienza su terreni e pareti rocciose.
Il grande successo decretato dagli amanti delle Dolomiti ha costretto autori ed editore a pubblicare la terza edizione del volume "3000 delle Dolomiti". Un successo certamente non casuale, visto l'approfondimento delle relazioni di tutte le elevazioni dolomitiche che superano i tremila metri di altezza.
Questa terza edizione costituisce un importante aggiornamento alle precedenti del 2012 e 2014, presentando alcuni itinerari non esposti nella prima stesura come la via originale di Grohmann alla Fópa di Matìa e la salita dal versante nord della Crodaccia Alta e alcune relazioni più dettagliate come le vie normali alla Punta Piccola dei Scarpèri, al Pilastro Nino, alla Piccola Furchetta, alla Cima De Falkner e all'Antelao, la cui via normale ha subito un importante crollo nel novembre 2014. Questo anche grazie al contributo di alcuni membri del Gruppo 3000 Dolomiti, fra cui il vicentino Beppe Ziggiotto che nel 2017 ha concluso per primo, a quanto ci risulta, la salita di tutti i 3000 dolomitici fra cui la Cima De Falkner, probabilmente inaccessa da 65 anni. Sono inoltre presenti dei nuovi schizzi di salita per gli itinerari in roccia curati dal disegnatore e alpinista Marco Romelli, nonché nuove immagini di alcuni itinerari.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=159
Valle del Boite, Centro Cadore, Val d’Ansiei, Misurina.
Il Cadore rientra tra quelle regioni montane tanto forti dal punto di vista identitario quanto indefinite dal punto di vista geografico. Un territorio con labili confini, ma con fortissime fondamenta culturali, che ne fanno una delle regioni alpine dove seguire in maniera esemplare l'evoluzione storica del paesaggio. Una terra di forti contrasti, dove isolate frazioni quasi disabitate si trovano a brevissima distanza da centri turistici di primaria importanza, dove sentieri affollatissimi si trovano a pochi chilometri in linea d’aria da percorsi completamenti immersi nel silenzio.
Non si può dire che manchino montagne importanti, anzi proprio in Cadore si ergono alcune delle più alte vette delle Dolomiti e alcuni dei gruppi più monumentali, come il Sorapìs, il Pelmo e l’Antelao e le stesse Dolomiti di Sesto che si affacciano con il loro versante meridionale sulla Val d’Ansiei. Altresì il Cadore è via d'accesso alle Marmarole e alle Dolomiti Friulane, zone fra le più selvagge, spettacolari e silenziose dell’intero arco alpino.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=202
123 vie di roccia classiche e moderne in:
Civetta, Moiazza, Gruppo di Fanis, Tofane, Nuvolau, Croda da Lago, Cristallo, Pelmo, Dolomiti Zoldane, Schiara, Antelao, Marmarole.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=153
È difficile a volte dettare confini nei territori montani. Le Dolomiti sono un grande gruppo che interseca cime e vallate con un andamento geografico da ovest a est ma con una notevole estensione anche nel senso longitudinale. Sono state quindi prese in considerazione le zone più a est, quelle che si rifanno in genere al Cadore e alla provincia di Belluno con una puntata più a nord in Alto Adige. Le montagne di questa zona sono in genere meno “addomesticate” rispetto a quelle delle Dolomiti Occidentali. Il Cadore, probabilmente a causa di una più difficile situazione economica degli ultimi anni rispetto alle Dolomiti in territorio trentino,
hanno il grande vantaggio di aver mantenuto maggiormente la propria wilderness, intesa questa anche in termini di rispetto delle tradizioni, architettura tradizionale locale e, non ultimo, rispetto del territorio. È proprio questo il grande vantaggio delle Dolomiti Bellunesi: l’opportunità da ora in avanti di valorizzare tutto questo patrimonio perché ancora non profondamente cambiato come
avvenuto in altre aree, dove urbanizzazione e costruzione di impianti di risalita hanno reso la montagna troppo simile alla pianura in termini di antropizzazione.
Questo modello purtroppo, a volte si scontra con i desideri dei valligiani ma, forse, abbandonati i vecchi schemi che vedono nell’industria dello sci l’unico riscatto della montagna, si potrà offrire ai turisti montani, quali escursionisti di vario genere, cultori dell’arte e alpinisti, una ben più valida alternativa.
Tra tutti i gruppi dolomitici, quello delle Pale di San Martino (fonte di continua ispirazione alpinistica e artistica per il loro cantore Dino Buzzati) è forse il più immaginifico e fantastico, a causa della sua estensione, del continuo mutare del paesaggio, degli ambienti e delle conformazioni rocciose. Un gruppo montuoso che può entusiasmare già al primo contatto, anche solo arrivando in auto al tramonto al Passo Rolle, camminando per pochi minuti lungo le facili sterrate della Val Venegia o della Val Canali e che poi "rischia" di attrarre in maniera irresistibile l'escursionista quando si cominciano a scoprire luoghi come il Vallone delle Lede, la Valle di Focobon, il Cimerlo, il piccolo Ghiacciaio della Fradusta o l'Orrido delle Comelle.
Le ferrate e i sentieri attrezzati sono anch'essi un incentivo a percorrere vecchi sentieri dei cacciatori, cenge da pecore o da camosci, guglie rocciose dalle forme bizzarre, canaloni isolati e severi. Lunghi percorsi attrezzati come la Bolver Lugli al Cimon della Pala, ferrate brevi e impegnative come la Stella Alpina all'Agner, si affiancano a ferrate di media difficoltà, quasi sempre altamente panoramiche (Buzzati, Gusella, Velo, Porton, Orsa) e infine a sentieri attrezzati dove le corde fisse aiutano a superare in sicurezza i passaggi più difficoltosi. Ognuno potrà selezionare le difficoltà tecniche e l'impegno fisico da affrontare ma soprattutto potrà scegliere quali sogni inseguire.
Elenco delle vie ferrate:
- Ferrata Bolver-Lugli
- Ferrata del Velo
- Sentiero Attrezzato Gusella
- Ferrata del Porton
- Sentiero Attrezzato Buzzati
- Sentiero Attrezzato De Paoli
- Ferrata dell'Orsa
- Ferrata Fiamme Gialle
- Ferrata Stella Alpina
- Ferrata Gabitta d'Ignoti
- Sentiero delle Farangole
- Sentiero Attrezzato delle Sedole
- Ferrata dell'Orsa
- Ferrata Monte Agner
- Ferrata del Canalone in Val Canali
- Sentiero del Cacciatore
- Ferrata della Vecchia
- Ferrata del Canalone al Mulaz
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=73
Autore: Roberto Ciri, Alberto Bernardi, Roby Magnaguagno
Editore: Idea Montagna
Argomento: escursionismo/alpinismo
Pagine: 464 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 30/06/2012
Le Dolomiti, questo immenso giardino di pietra e boschi, come è noto hanno come massima elevazione i 3343 metri della Marmolada, o meglio della Punta Penìa. Oltre ad essa altre numerose vette sono ambite e frequentate. La maggior parte degli alpinisti però non conosce l'esatta posizione, via di salita e difficoltà delle 86 cime oltre i 3000 metri nei 16 gruppi montuosi descritti.
I tre autori le hanno censite con puntiglio dando per ognuna informazioni dettagliate per raggiungerne la vetta lungo la via normale. Altre cime che, seppur superiori alla fatidica quota, possono essere considerate delle anticime o spalle delle loro sorelle maggiori non sono state relazionate in dettaglio, ma se ne fornisce comunque qualche informazione.
Completano il libro i Grandi Esclusi, ovvero le vette che per 1 o 2 metri non raggiungo i quota 3000, gli elenchi in ordine di difficoltà e quota e il diario delle salite per collezionare i 3000 delle Dolomiti, collezione promossa dal sito www.3000dolomiti.it. Una guida per gli amanti di un alpinismo di ampio respiro che coniuga molto spesso ambienti selvaggi ed aria sottile.
86 itinerari di vie normali con note storiche e culturali.
Fotografie con in tracciati delle vie di salita e di dettaglio. Schizzi tecnici con tracciati delle vie di salita per le vie di arrampicata. Carte topografiche dei gruppi montuosi con posizione delle cime e percorsi.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=36
Val Veny - Val Ferret - Valdigne - La Thuile
Oggi il Monte Bianco è un simbolo, un nome che evoca automaticamente il concetto di montagna, di vetta. Così facilmente osservabile dalle valli che lo circondano, il Bianco è diventato spesso anche immagine stereotipata, come gran parte dei più spettacolari gruppi alpini. Una fitta rete di sentieri lascia spesso l’escursionista al di fuori della fortezza di roccia e ghiaccio del massiccio vero e proprio, quasi sempre accessibile soltanto agli alpinisti, ma allo stesso tempo permette di capire la complessità di questo gruppo montuoso, le tante sorprese, i paesaggi grandiosi e sorprendenti. Ampie dorsali erbose, piccole sommità, ripiani di origine glaciale, panoramici valichi, permettono a tutti di ammirare orizzonti vastissimi e di comprendere quanto complesso e diversificato sia il microcosmo del Monte Bianco. Inoltre, spostandosi verso i solitari valloni e le silenziose conche che si affacciano lungo la valle di La Thuile oppure risalendo i sentieri ai piedi delle montagne della Valdigne, ci si inoltrerà in una dimensione ancora più autentica, dove l’escursionista più curioso e attento saprà leggere le tracce della storia dell’uomo e della natura.
Sponda lombarda, Alto Garda e Val di Ledro, Valle del Sarca, Sponda veneta. Il Lago di Garda è diventato, nel corso dei decenni, un luogo simbolo dello sport all'aria aperta, un vero e proprio punto di riferimento, in tutta Europa, per chi ama camminare, correre, arrampicare, pedalare, volare, nuotare. Questo specchio azzurro circondato da rocce argentate, è prima di tutto uno straordinario scrigno di biodiversità, che non ha eguali in tutto il Vecchio Continente, è pure un luogo dove gustare i profumi del Mediterraneo ai piedi delle Alpi. Potendo camminare praticamente per tutto l'anno su questi sentieri, si può davvero seguire il susseguirsi delle stagioni, immergersi in tutti i colori della natura e farsi conquistare dalle pagine scritte dalla storia. La guida presenta 48 escursioni attorno al più grande lago italiano, una scelta di itinerari tra i monti che gli fanno da contorno, con panorami di incomparabile bellezza, sia naturalistica che storica.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=146
Il ghiaccio ha sempre attratto gli alpinisti. I grandi scivoli, i profondi canaloni, le seraccate e le esili goulottes catturano lo sguardo con le loro forme eleganti e sembrano suggerire percorsi, linee di salita perfette tracciate dalla natura stessa.
Questa guida insostituibile illustra, con relazioni dettagliate, fotografie e tracce, 105 vie di ghiaccio dal Monviso al Grossglockner, passando per Delfinato, Gran Paradiso, Monte Bianco, Gran Combin, Monte Rosa, Mischabel, Alpi Bernesi, Gruppo del Bernina, Alpi Orobie, Ortles-Cevedale, Adamello-Presanella, Zillertal, Dolomiti e Alti Tauri.
Una scelta completa per un alpinismo emozionante.
Le vie presentate comprendono le più belle salite classiche su Monviso, Les Bans, Mont Pelvoux, Barre des Écrins, Grande Ciamarella, Grande Casse, Becca di Monciair, Ciarforon, Gran Paradiso, Roccia Viva, Domes de Miage, Monte Bianco, Tour Ronde, Mont Blanc du Tacul, Aiguille du Midi, Grandes Jorasses, Aiguille Verte, Les Droites, Aiguille d’Argentière, Combin de Valsorey, Breithorn Occidentale, Lyskamm Orientale, Lenzspitze, Allalinhorn, Fletschhorn, Mönch, Monte Disgrazia, Piz Roseg, Piz Bernina, Pizzo di Coca, Monte Cristallo, Ortles, Gran Zebrù, Punta San Matteo, Cima Presanella, Cima Brenta, Cima Tosa, Palla Bianca, Wildspitze, Marmolada, Grossglockner e molte altre cime.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=137
48 itinerari scialpinistici nella splendida Val Visdende
Autore: Albino De Bernardin, Andrea Rizzato
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 184 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 20/12/2013
Nel variegato panorama editoriale gravitante sulle Dolomiti ben poco è stato scritto sulla Val Visdende, estremo lembo di montagne venete incastonate tra le Creste di Confine, le Dolomiti stesse e le Alpi Carniche. La vallata, famosa più per i suoi prati e i boschi di fondovalle, è invero sconosciuta nei suoi recessi più elevati, laddove la sequenza ininterrotta di cime si fonde con il cielo oramai prossimo all’Austria e all’Europa.
La Val Visdende è anche la valle dei silenzi, abbandonata com’è dalla stabile presenza dell’uomo, è un luogo dove il muto colloquio tra natura e escursionista può essere ancora coltivato. Come per un misterioso incanto infatti, sembra che tutti si siano dimenticati di questi luoghi quando altrove si apriva la porta ad uno sviluppo tumultuoso e spesso poco accorto, tanto che in quota non ci sono strutture turistiche, non si può salire in auto tra i boschi, non esistono funivie e piste da sci. La valle è ancora naturale! Non solo: descrivendone i possibili itinerari scialpinistici si coprono distanze notevoli (circa venti chilometri da est a ovest e dieci da nord a sud). Una sorta di vero e proprio gruppo montuoso, un territorio ampio e sufficientemente esteso anche per chi ama spaziare e cambiare prospettive, ambienti e scenari.
Ecco quindi l’obiettivo di questa guida scialpinistica: raccontare, descrivere, documentare cosa si trova all’interno del meraviglioso scrigno della Val Visdende quando la neve rende tutto ancora più affascinante e splendente. Una guida monografica, completa ed esaustiva delle possibilità scialpinistiche in zona, con il secondo fine, o buon proposito, di riproporre il tema della valorizzazione e della tutela dei luoghi con un gesto davvero concreto. È un inizio, un primo passo, ma speso nella convinzione che questi itinerari, con la bellezza che offrono, valgano più di mille parole.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=50
Le vallate delle Orobie Valtellinesi hanno orientamento all’incirca nord-sud e sono racchiuse da montagne severe, con versanti ripidi. I pendii ricchi di itinerari scialpinistici hanno esposizioni prevalentemente da nord est a nord ovest (salvo poche eccezioni) e consentono di trovare neve in ottime condizioni per gran parte della stagione sciistica.
Sebbene molti siano facilmente raggiungibili, agli itinerari più frequentati si affiancano percorsi poco conosciuti, che offrono uno scialpinismo di ricerca ed esplorazione, nei quali non è raro dover battere traccia con le pelli per tutto il percorso di salita, fino ai pendii sui quali lasciare i primi solchi sulla neve intonsa nelle divertenti discese.
Questa guida nasce con l’intento di raccogliere i principali itinerari scialpinistici delle Orobie Valtellinesi e offrire una panoramica quasi completa a chi senta il desiderio di esplorare questa stupenda area geografica, a torto spesso trascurata perché molti itinerari fra le sue valli non sono entrati nel novero delle grandi classiche, ripetute magari ogni stagione.
Scheda del libro: https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=162
165 cime tra Lago di Lecco e Valle Camonica
Autore: Roberto Ciri, Oliviero Bellinzani
Editore: Idea Montagna
Argomento: vie normali
Pagine: 496 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 25/07/2013
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- schizzi di salita per le vie in roccia
- cartine topografiche dei percorsi
- foto panoramiche dei gruppi montuosi con i nomi delle cime
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
- cenni storici
- curiosità da vedere in zona
- elenchi riassuntivi
L'attesa e più completa guida alle cime delle Prealpi Lecchesi e Bergamasche dal Lago di Lecco alla Valle Camonica a sud delle Alpi Orobie: 165 cime in 11 gruppi montuosi dalle Grigne alla Concarena passando per la Presolana, Regina delle orobie. Una guida che spazia dalle vie di arrampicata sulle torri della Grignetta alle vie di cresta delle selvagge cime del gruppo dell'Arera, alla scoperta dei fantastici panorami dominati dai giganti delle Orobie.
Ben 165 vie normali, molte delle quali poco conosciute ma degne di interesse, suddivise in schede con descrizione dettagliata dei percorsi di avvicinamento e salita, difficoltà, dislivelli, foto a colori con tracciato della via, schizzi di salita per le vie di roccia, difficoltà, foto di dettaglio, cenni storici e curiosità turistiche da vedere in zona.
Si tratta del primo di tre volumi dedicati alle Prealpi Lombarde e prende in considerazione gli 11 gruppi montuosi compresi nelle Prealpi Centrali, dette anche Prealpi Bergamasche ma comprendenti anche le montagne di Lecco: Grigne, Resegone, Campelli-Aralalta, Valbona-Sornadello, Alben, Arera-Menna, Torrezzo, Formico-Misma, Presolana, Pora, Camino-Concarena.
Un vasto territorio che copre le tre province di Lecco, Bergamo e Brescia e, da ovest ad est, 16 valli: Valsassina, Val della Grigna, Valtorta, Val Taleggio, Valle Imagna, Val Brembana, Val Secca, Val Canale, Val Parina, Val di Riso, Val Seriana, Val Nembo, Val di Scalve, Valle Borlezza, Val Cavallina e Valle Camonica.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=47
Guida escursionistica e alpinistica alle 86 cime dolomitiche oltre i 3000 metri di altezza in 16 gruppi dolomitici
Le relazioni di 86 vie normali alle più alte cime oltre i 3000 delle Dolomiti, con foto, tracciati, cartine, relazioni dettagliate, notizie storiche e culturali.
Si tratta della 2° edizione del libro 3000 delle Dolomiti! Dopo la prima edizione del 2012 questa ristampa
comprende correzioni, aggiornamenti, nuove foto e migliori disegni delle vie di roccia.
27 escursioni con ciaspole, scarponi, ramponi
La magia del paesaggio innevato, la luce scintillante e tagliente dell'inverno, le forme create dal ghiaccio e dal vento. Tutto questo, nei mesi invernali, è racchiuso, come un tesoro ancora in parte da scoprire, nelle montagne del crinale tosco-emiliano, comprese tra i confini del Parco Nazionale.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=145
78 vie d'ambiente e sportive in: Duranno, Cima dei Preti, Monfalconi, Spalti di Toro, Cridola, Pramaggiore, Brentoni, Clap, Siera, Creta Forata, Peralba, Chiadenis, Avanza, Coglians, Chianevate, Monte Croce Carnico
Autore: Emiliano Zorzi, Carlo Piovan, Saverio D’Eredità
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 352 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 16/06/2011
La collana "Roccia d'Autore" della Casa Editrice Idea Montagna si completa con due volumi che si rivolgono al settore più orientale della Alpi italiane. Quarto Grado è già da anni un marchio seguito dagli amanti dell'alpinismo dolomitico che si confrontano con la roccia su difficoltà di questo tipo. Emiliano Zorzi, questa volta con altri due appassionati, Carlo Piovan del noto siti web "I Rampegoni" e Saverio D'Eredità, rivolge ora l'attenzione alle tante pareti di roccia calcarea del Friuli Venezia Giulia, una regione a torto un po' dimenticata, invitando a scoprire angoli appartati, come pure pareti abbastanza frequentate, con roccia spesso inaspettatamente eccezionale. Cade così ora il tabù che ha sempre fatto credere che in questa regione esistano solo itinerari di roccia instabile e per gli amanti del rischio.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=18
40 escursioni per tutti i gusti e tre grandi trekking: Translagorai - Lagorai Panorama - Alta Via del Granito.
Escursioni in Valsugana, Tesino, Vanoi, Primiero e Rolle. I porfidi del Lagorai e i graniti di Cima d’Asta non sono forse in apparenza così attraenti, ma basta passare una volta da queste parti, anche per sbaglio, per rimanere inesorabilmente folgorati dalla potenza che la natura sa esprimere fra queste creste, su questi pendii talvolta brulli e talvolta verdissimi, fra le centinaia di laghetti che punteggiano le praterie d’alta quota, fra le acque di scroscianti cascate e rumorosi, nonché numerosi, torrenti.
Montagne per veri intenditori, montagne farcite di silenzi, montagne nude, montagne dove la presenza umana è marginale e quasi sempre rispettosa dei modi e dei tempi che la natura da sempre impone. Montagne di fuoco, la cui genesi, seppur complicata e differenziata, parla di eventi catastrofici, in grado di modificare e stravolgere il paesaggio.
Lagorai e Cima d’Asta sono questo, un miscuglio di forze opposte, di colori in antitesi, di contrasti decisi, ma mescolati con la leggerezza degna di un grande pittore.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=135
Valtournenche e Valle di Saint Barthélemy
Questo primo volume della collana Vie Normali Valle d'Aosta prende in esame tutte le vette quotate e indicate come tali nella cartografia ufficiale della Regione Autonoma Valle d'Aosta, che ricadono come accesso dalla Valle di Saint Barthélemy e dalla Valtournenche, per un totale di 95 cime.
Non è stata tralasciata alcuna cima e tutte le vie sono state salite personalmente dagli autori, quasi esclusivamente nella stagione estiva 2018. Alcune montagne presentano vie logiche di salita da più di un versante e da vallate differenti, ma sono state selezionate in questo caso le vie tecnicamente più facili e con il percorso più logico, con il minore dislivello, con un avvicinamento più agevole e con una durata più breve. Sono comunque indicate, nelle rispettive voci, eventuali varianti e altre possibilità di salita alla stessa cima.
Alcune cime che fanno parte dell'orizzonte geografico, visivo e alpinistico di queste valli, ma che presentano una via normale più breve, logica e sicura (anche in relazione alle trasformazioni delle montagne avvenute negli ultimi decenni) che si sviluppa dalle valli limitrofe, sono inserite nei relativi volumi della collana e in particolare nel Volume 2. Monte Rosa. Valle d’Ayas e Valle di Gressoney e nel Volume 8. Dent d’Heréns. Valpelline.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=210
Definire il Lago di Como “ambiente magnifico“ è a dir poco riduttivo.
Chi ha la fortuna di vivere sulle sue sponde ritiene assurdo che vi possano essere persone che non ne abbiano mai sentito parlare. Sarà forse a causa di quel curioso fenomeno per il quale ciò che ci riguarda, che conosciamo e che amiamo debba giocoforza essere noto a tutti?
O perché il piccolo mondo nel quale viviamo, per quanto limitato esso sia, rappresenta sempre e comunque la totalità degli universi possibili? Ma esistono persone che non abbiano mai sentito parlare di Alessandro Volta? O del Manzoni? Chi non conosce la particolare forma a “lambda“ del Lago di Como? Chi non conosce gli sfarzi lussuosi o l’intimità malinconica delle tante ville che adornano le rive del lago?
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=205
Arrampicate tra il Lago di Como e il Lago d'Iseo
116 vie scelte in Triangolo Lariano (Corni di Canzo e Moregallo, Lecco e Costiera del Monte S. Martino), Resegone, Grigne, Campelli, Gruppo di Coca, Arera, Presolana, Pizzo Camino.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=80
Questo volume si potrebbe sottotitolare Diario di un alpinista curioso, essendo convincimento dell'autore che, in un'epoca in cui le montagne sono trasformate in palestre per il tempo libero, sia necessario non perdere la curiosità, la voglia di approfondire e di pensare. Una guida che nasce proprio dal piacere e dal divertimento derivato dalla sua volontà di esplorare e curiosare tra le montagne di casa, il suo giardino di pietra appunto, nella zona compresa tra il Lago di Lecco e il Lago d'Iseo, attraverso itinerari classici, vie dimenticate e altre ancora semplicemente poco conosciute. Una selezione di vie di roccia la cui scelta è stata influenzata da diversi fattori: l'ubicazione geografica, la qualità della roccia, la bellezza generale dell'itinerario, la chiodatura, la proteggibilità, la natura prettamente alpinistica e, necessariamente, le emozioni che gli hanno trasmesso. Quasi tutte le vie sono accomunate dal richiedere una buona capacità alpinistica, che va al di là del grado tecnico; logica e intuizione nella ricerca del percorso e capacità di muoversi su roccia non sempre sana, sono qualità determinanti per la riuscita dell'ascensione.
Il secondo volume dedicato alle vie di roccia classiche e moderne del gruppo di Brenta prende in considerazione il versante che si affaccia su Molveno, la nota e ridente località turistica, famosa per il suo bel lago. La minuziosa ricerca di informazioni da parte dell'autore ha portato alla raccolta di 116 itinerari, sia storici che moderni, sulle pareti che fanno da contorno alla Val delle Seghe, la valle che si inoltra appunto da Molveno verso il cuore del gruppo. La guida è stata divisa in quattro settori:
Massiccio del Monte Daino: Dosso di Lodrin, Cima Sparavieri, Monte Daino, Croz del Rifugio, Bastione dei Casinati, Bimbo delle Fontanefredde, Cima Fontanefredde, Pilastro Felice spellini.
Massodi: Castel Alto dei Massodi, Castelletto dei Massodi, Naso dei Massodi.
Val Perse: Cima Sella, Torre delle Val Perse, Rocca delle Val Perse, Cima delle Val Perse, Cima Roma, Cima della Vallazza, Cima della Gaiarda, Cima Guardiola.
Croz dell'Altissimo: Croz dell'Altissimo.
Presentato da Alessandro Gogna al Film Festival di Trento il 27 aprile 2014
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=54
Vie ferrate in Sassolungo - Sella - Sciliar - Catinaccio - Marmolada - Latemar. Catinaccio, Marmolada, Sella, Sassolungo, Latemar: sono tutti nomi che richiamano spesso alla mente l’idea stessa delle Dolomiti, toponimi ben impressi nell’immaginario collettivo e nella mente di escursionisti e alpinisti. Una capillare organizzazione turistica, i numerosi impianti di risalita, la sterminata rete di punti di appoggio gestiti, fanno delle Dolomiti di Fassa una della aree più facilmente accessibili dell’intero arco alpino. Molte di queste cime sono entrate tra le immagini simbolo dei Monti Pallidi, basti pensare alle Torri del Vajolet, al Ghiacciaio della Marmolada, all’Alpe di Siusi. Le ferrate più famose e tecnicamente impegnative sono tra le più frequentate delle Alpi, soprattutto quelle che si sviluppano tra i bastioni di roccia del gruppo del Sella (vero crocevia dei gruppi dolomitici) come la Ferrata delle Mesules, la Ferrata Piazzetta e la Ferrata Brigata Tridentina, oppure quelle che risalgono le pareti rocciose del Colac e del Col Ombert. Molti escursionisti scelgono anche le ferrate del Catinaccio d’Antermoia o il primo tratto del Sentiero Bepi Zac perché, con difficoltà tecniche contenute, possono compiere escursioni di straordinario fascino. Cosa resta quindi da consigliare tra queste valli, dove a volte si ha quasi l’impressione di essere ormai assuefatti alla bellezza e alla sua quotidiana rappresentazione mediatica? Prima di tutto di usare le ferrate più famose come strumento di conoscenza di alcune della montagne più sorprendenti delle Alpi e poi di provare a percorrere la panoramica e silenziosa cresta dei Monzoni, tra crinali erbosi, rocce vulcaniche e memorie della Grande Guerra, di compiere un itinerario di grandissimo respiro come quello che transita attraverso la Ferrata Ombretta oppure di inoltrarsi nella piccola selva rocciosa del gruppo della Vallaccia.
Scialpinismo, sci ripido, freeride in Appennino Tosco-Emiliano
L'Appennino sa essere domestico ma anche selvaggio e nei suoi versanti si può trovare, nella stagione invernale, diversi modi espressivi: dalle lunghe escursioni in valloni incontaminati, ai ripidi canali, alle discese mozzafiato dove l'unico problema è “sciare...“.
Delle Alpi, ormai, tutti sanno tutto e si è scritto qualsiasi tipo di libro e sono assai antropizzate; sono poche le linee ancora da salire e da scendere, poche le possibilità di trovarsi in perfetta solitudine ad affrontare un'escursione. In Appennino è diverso, le montagne riservano ancora delle zone veramente selvagge dove l'uomo non ha mai calcato o quasi il suo piede e le pareti offrono spesso linee che aspettano solo che qualcuno vada a scoprirle; questo è stato il grande privilegio che l'Appennino ha saputo offrire all'autore: la possibilità di cercare le proprie linee e di trovare le proprie discese.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=104
I 3000 delle Dolomiti si ergono come isolati colossi fra le splendide valli e cime dolomitiche del Trentino Alto Adige e del Veneto. Se alcune vette sono alla portata di ogni escursionista, altre costituiscono degli impegnativi itinerari alpinistici riservati a escursionisti esperti con le necessarie conoscenze di arrampicata in cordata ed esperienza su terreni e pareti rocciose.
Il grande successo decretato dagli amanti delle Dolomiti ha costretto autori ed editore a pubblicare la terza edizione del volume "3000 delle Dolomiti". Un successo certamente non casuale, visto l'approfondimento delle relazioni di tutte le elevazioni dolomitiche che superano i tremila metri di altezza.
Questa terza edizione costituisce un importante aggiornamento alle precedenti del 2012 e 2014, presentando alcuni itinerari non esposti nella prima stesura come la via originale di Grohmann alla Fópa di Matìa e la salita dal versante nord della Crodaccia Alta e alcune relazioni più dettagliate come le vie normali alla Punta Piccola dei Scarpèri, al Pilastro Nino, alla Piccola Furchetta, alla Cima De Falkner e all'Antelao, la cui via normale ha subito un importante crollo nel novembre 2014. Questo anche grazie al contributo di alcuni membri del Gruppo 3000 Dolomiti, fra cui il vicentino Beppe Ziggiotto che nel 2017 ha concluso per primo, a quanto ci risulta, la salita di tutti i 3000 dolomitici fra cui la Cima De Falkner, probabilmente inaccessa da 65 anni. Sono inoltre presenti dei nuovi schizzi di salita per gli itinerari in roccia curati dal disegnatore e alpinista Marco Romelli, nonché nuove immagini di alcuni itinerari.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=159
Valle del Boite, Centro Cadore, Val d’Ansiei, Misurina.
Il Cadore rientra tra quelle regioni montane tanto forti dal punto di vista identitario quanto indefinite dal punto di vista geografico. Un territorio con labili confini, ma con fortissime fondamenta culturali, che ne fanno una delle regioni alpine dove seguire in maniera esemplare l'evoluzione storica del paesaggio. Una terra di forti contrasti, dove isolate frazioni quasi disabitate si trovano a brevissima distanza da centri turistici di primaria importanza, dove sentieri affollatissimi si trovano a pochi chilometri in linea d’aria da percorsi completamenti immersi nel silenzio.
Non si può dire che manchino montagne importanti, anzi proprio in Cadore si ergono alcune delle più alte vette delle Dolomiti e alcuni dei gruppi più monumentali, come il Sorapìs, il Pelmo e l’Antelao e le stesse Dolomiti di Sesto che si affacciano con il loro versante meridionale sulla Val d’Ansiei. Altresì il Cadore è via d'accesso alle Marmarole e alle Dolomiti Friulane, zone fra le più selvagge, spettacolari e silenziose dell’intero arco alpino.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=202
123 vie di roccia classiche e moderne in:
Civetta, Moiazza, Gruppo di Fanis, Tofane, Nuvolau, Croda da Lago, Cristallo, Pelmo, Dolomiti Zoldane, Schiara, Antelao, Marmarole.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=153
È difficile a volte dettare confini nei territori montani. Le Dolomiti sono un grande gruppo che interseca cime e vallate con un andamento geografico da ovest a est ma con una notevole estensione anche nel senso longitudinale. Sono state quindi prese in considerazione le zone più a est, quelle che si rifanno in genere al Cadore e alla provincia di Belluno con una puntata più a nord in Alto Adige. Le montagne di questa zona sono in genere meno “addomesticate” rispetto a quelle delle Dolomiti Occidentali. Il Cadore, probabilmente a causa di una più difficile situazione economica degli ultimi anni rispetto alle Dolomiti in territorio trentino,
hanno il grande vantaggio di aver mantenuto maggiormente la propria wilderness, intesa questa anche in termini di rispetto delle tradizioni, architettura tradizionale locale e, non ultimo, rispetto del territorio. È proprio questo il grande vantaggio delle Dolomiti Bellunesi: l’opportunità da ora in avanti di valorizzare tutto questo patrimonio perché ancora non profondamente cambiato come
avvenuto in altre aree, dove urbanizzazione e costruzione di impianti di risalita hanno reso la montagna troppo simile alla pianura in termini di antropizzazione.
Questo modello purtroppo, a volte si scontra con i desideri dei valligiani ma, forse, abbandonati i vecchi schemi che vedono nell’industria dello sci l’unico riscatto della montagna, si potrà offrire ai turisti montani, quali escursionisti di vario genere, cultori dell’arte e alpinisti, una ben più valida alternativa.
Tra tutti i gruppi dolomitici, quello delle Pale di San Martino (fonte di continua ispirazione alpinistica e artistica per il loro cantore Dino Buzzati) è forse il più immaginifico e fantastico, a causa della sua estensione, del continuo mutare del paesaggio, degli ambienti e delle conformazioni rocciose. Un gruppo montuoso che può entusiasmare già al primo contatto, anche solo arrivando in auto al tramonto al Passo Rolle, camminando per pochi minuti lungo le facili sterrate della Val Venegia o della Val Canali e che poi "rischia" di attrarre in maniera irresistibile l'escursionista quando si cominciano a scoprire luoghi come il Vallone delle Lede, la Valle di Focobon, il Cimerlo, il piccolo Ghiacciaio della Fradusta o l'Orrido delle Comelle.
Le ferrate e i sentieri attrezzati sono anch'essi un incentivo a percorrere vecchi sentieri dei cacciatori, cenge da pecore o da camosci, guglie rocciose dalle forme bizzarre, canaloni isolati e severi. Lunghi percorsi attrezzati come la Bolver Lugli al Cimon della Pala, ferrate brevi e impegnative come la Stella Alpina all'Agner, si affiancano a ferrate di media difficoltà, quasi sempre altamente panoramiche (Buzzati, Gusella, Velo, Porton, Orsa) e infine a sentieri attrezzati dove le corde fisse aiutano a superare in sicurezza i passaggi più difficoltosi. Ognuno potrà selezionare le difficoltà tecniche e l'impegno fisico da affrontare ma soprattutto potrà scegliere quali sogni inseguire.
Elenco delle vie ferrate:
- Ferrata Bolver-Lugli
- Ferrata del Velo
- Sentiero Attrezzato Gusella
- Ferrata del Porton
- Sentiero Attrezzato Buzzati
- Sentiero Attrezzato De Paoli
- Ferrata dell'Orsa
- Ferrata Fiamme Gialle
- Ferrata Stella Alpina
- Ferrata Gabitta d'Ignoti
- Sentiero delle Farangole
- Sentiero Attrezzato delle Sedole
- Ferrata dell'Orsa
- Ferrata Monte Agner
- Ferrata del Canalone in Val Canali
- Sentiero del Cacciatore
- Ferrata della Vecchia
- Ferrata del Canalone al Mulaz
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=73
Autore: Roberto Ciri, Alberto Bernardi, Roby Magnaguagno
Editore: Idea Montagna
Argomento: escursionismo/alpinismo
Pagine: 464 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 30/06/2012
Le Dolomiti, questo immenso giardino di pietra e boschi, come è noto hanno come massima elevazione i 3343 metri della Marmolada, o meglio della Punta Penìa. Oltre ad essa altre numerose vette sono ambite e frequentate. La maggior parte degli alpinisti però non conosce l'esatta posizione, via di salita e difficoltà delle 86 cime oltre i 3000 metri nei 16 gruppi montuosi descritti.
I tre autori le hanno censite con puntiglio dando per ognuna informazioni dettagliate per raggiungerne la vetta lungo la via normale. Altre cime che, seppur superiori alla fatidica quota, possono essere considerate delle anticime o spalle delle loro sorelle maggiori non sono state relazionate in dettaglio, ma se ne fornisce comunque qualche informazione.
Completano il libro i Grandi Esclusi, ovvero le vette che per 1 o 2 metri non raggiungo i quota 3000, gli elenchi in ordine di difficoltà e quota e il diario delle salite per collezionare i 3000 delle Dolomiti, collezione promossa dal sito www.3000dolomiti.it. Una guida per gli amanti di un alpinismo di ampio respiro che coniuga molto spesso ambienti selvaggi ed aria sottile.
86 itinerari di vie normali con note storiche e culturali.
Fotografie con in tracciati delle vie di salita e di dettaglio. Schizzi tecnici con tracciati delle vie di salita per le vie di arrampicata. Carte topografiche dei gruppi montuosi con posizione delle cime e percorsi.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=36
Val Veny - Val Ferret - Valdigne - La Thuile
Oggi il Monte Bianco è un simbolo, un nome che evoca automaticamente il concetto di montagna, di vetta. Così facilmente osservabile dalle valli che lo circondano, il Bianco è diventato spesso anche immagine stereotipata, come gran parte dei più spettacolari gruppi alpini. Una fitta rete di sentieri lascia spesso l’escursionista al di fuori della fortezza di roccia e ghiaccio del massiccio vero e proprio, quasi sempre accessibile soltanto agli alpinisti, ma allo stesso tempo permette di capire la complessità di questo gruppo montuoso, le tante sorprese, i paesaggi grandiosi e sorprendenti. Ampie dorsali erbose, piccole sommità, ripiani di origine glaciale, panoramici valichi, permettono a tutti di ammirare orizzonti vastissimi e di comprendere quanto complesso e diversificato sia il microcosmo del Monte Bianco. Inoltre, spostandosi verso i solitari valloni e le silenziose conche che si affacciano lungo la valle di La Thuile oppure risalendo i sentieri ai piedi delle montagne della Valdigne, ci si inoltrerà in una dimensione ancora più autentica, dove l’escursionista più curioso e attento saprà leggere le tracce della storia dell’uomo e della natura.
Sponda lombarda, Alto Garda e Val di Ledro, Valle del Sarca, Sponda veneta. Il Lago di Garda è diventato, nel corso dei decenni, un luogo simbolo dello sport all'aria aperta, un vero e proprio punto di riferimento, in tutta Europa, per chi ama camminare, correre, arrampicare, pedalare, volare, nuotare. Questo specchio azzurro circondato da rocce argentate, è prima di tutto uno straordinario scrigno di biodiversità, che non ha eguali in tutto il Vecchio Continente, è pure un luogo dove gustare i profumi del Mediterraneo ai piedi delle Alpi. Potendo camminare praticamente per tutto l'anno su questi sentieri, si può davvero seguire il susseguirsi delle stagioni, immergersi in tutti i colori della natura e farsi conquistare dalle pagine scritte dalla storia. La guida presenta 48 escursioni attorno al più grande lago italiano, una scelta di itinerari tra i monti che gli fanno da contorno, con panorami di incomparabile bellezza, sia naturalistica che storica.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=146
Il ghiaccio ha sempre attratto gli alpinisti. I grandi scivoli, i profondi canaloni, le seraccate e le esili goulottes catturano lo sguardo con le loro forme eleganti e sembrano suggerire percorsi, linee di salita perfette tracciate dalla natura stessa.
Questa guida insostituibile illustra, con relazioni dettagliate, fotografie e tracce, 105 vie di ghiaccio dal Monviso al Grossglockner, passando per Delfinato, Gran Paradiso, Monte Bianco, Gran Combin, Monte Rosa, Mischabel, Alpi Bernesi, Gruppo del Bernina, Alpi Orobie, Ortles-Cevedale, Adamello-Presanella, Zillertal, Dolomiti e Alti Tauri.
Una scelta completa per un alpinismo emozionante.
Le vie presentate comprendono le più belle salite classiche su Monviso, Les Bans, Mont Pelvoux, Barre des Écrins, Grande Ciamarella, Grande Casse, Becca di Monciair, Ciarforon, Gran Paradiso, Roccia Viva, Domes de Miage, Monte Bianco, Tour Ronde, Mont Blanc du Tacul, Aiguille du Midi, Grandes Jorasses, Aiguille Verte, Les Droites, Aiguille d’Argentière, Combin de Valsorey, Breithorn Occidentale, Lyskamm Orientale, Lenzspitze, Allalinhorn, Fletschhorn, Mönch, Monte Disgrazia, Piz Roseg, Piz Bernina, Pizzo di Coca, Monte Cristallo, Ortles, Gran Zebrù, Punta San Matteo, Cima Presanella, Cima Brenta, Cima Tosa, Palla Bianca, Wildspitze, Marmolada, Grossglockner e molte altre cime.
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48 itinerari scialpinistici nella splendida Val Visdende
Autore: Albino De Bernardin, Andrea Rizzato
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 184 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 20/12/2013
Nel variegato panorama editoriale gravitante sulle Dolomiti ben poco è stato scritto sulla Val Visdende, estremo lembo di montagne venete incastonate tra le Creste di Confine, le Dolomiti stesse e le Alpi Carniche. La vallata, famosa più per i suoi prati e i boschi di fondovalle, è invero sconosciuta nei suoi recessi più elevati, laddove la sequenza ininterrotta di cime si fonde con il cielo oramai prossimo all’Austria e all’Europa.
La Val Visdende è anche la valle dei silenzi, abbandonata com’è dalla stabile presenza dell’uomo, è un luogo dove il muto colloquio tra natura e escursionista può essere ancora coltivato. Come per un misterioso incanto infatti, sembra che tutti si siano dimenticati di questi luoghi quando altrove si apriva la porta ad uno sviluppo tumultuoso e spesso poco accorto, tanto che in quota non ci sono strutture turistiche, non si può salire in auto tra i boschi, non esistono funivie e piste da sci. La valle è ancora naturale! Non solo: descrivendone i possibili itinerari scialpinistici si coprono distanze notevoli (circa venti chilometri da est a ovest e dieci da nord a sud). Una sorta di vero e proprio gruppo montuoso, un territorio ampio e sufficientemente esteso anche per chi ama spaziare e cambiare prospettive, ambienti e scenari.
Ecco quindi l’obiettivo di questa guida scialpinistica: raccontare, descrivere, documentare cosa si trova all’interno del meraviglioso scrigno della Val Visdende quando la neve rende tutto ancora più affascinante e splendente. Una guida monografica, completa ed esaustiva delle possibilità scialpinistiche in zona, con il secondo fine, o buon proposito, di riproporre il tema della valorizzazione e della tutela dei luoghi con un gesto davvero concreto. È un inizio, un primo passo, ma speso nella convinzione che questi itinerari, con la bellezza che offrono, valgano più di mille parole.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=50
Le vallate delle Orobie Valtellinesi hanno orientamento all’incirca nord-sud e sono racchiuse da montagne severe, con versanti ripidi. I pendii ricchi di itinerari scialpinistici hanno esposizioni prevalentemente da nord est a nord ovest (salvo poche eccezioni) e consentono di trovare neve in ottime condizioni per gran parte della stagione sciistica.
Sebbene molti siano facilmente raggiungibili, agli itinerari più frequentati si affiancano percorsi poco conosciuti, che offrono uno scialpinismo di ricerca ed esplorazione, nei quali non è raro dover battere traccia con le pelli per tutto il percorso di salita, fino ai pendii sui quali lasciare i primi solchi sulla neve intonsa nelle divertenti discese.
Questa guida nasce con l’intento di raccogliere i principali itinerari scialpinistici delle Orobie Valtellinesi e offrire una panoramica quasi completa a chi senta il desiderio di esplorare questa stupenda area geografica, a torto spesso trascurata perché molti itinerari fra le sue valli non sono entrati nel novero delle grandi classiche, ripetute magari ogni stagione.
Scheda del libro: https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=162
165 cime tra Lago di Lecco e Valle Camonica
Autore: Roberto Ciri, Oliviero Bellinzani
Editore: Idea Montagna
Argomento: vie normali
Pagine: 496 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 25/07/2013
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- schizzi di salita per le vie in roccia
- cartine topografiche dei percorsi
- foto panoramiche dei gruppi montuosi con i nomi delle cime
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
- cenni storici
- curiosità da vedere in zona
- elenchi riassuntivi
L'attesa e più completa guida alle cime delle Prealpi Lecchesi e Bergamasche dal Lago di Lecco alla Valle Camonica a sud delle Alpi Orobie: 165 cime in 11 gruppi montuosi dalle Grigne alla Concarena passando per la Presolana, Regina delle orobie. Una guida che spazia dalle vie di arrampicata sulle torri della Grignetta alle vie di cresta delle selvagge cime del gruppo dell'Arera, alla scoperta dei fantastici panorami dominati dai giganti delle Orobie.
Ben 165 vie normali, molte delle quali poco conosciute ma degne di interesse, suddivise in schede con descrizione dettagliata dei percorsi di avvicinamento e salita, difficoltà, dislivelli, foto a colori con tracciato della via, schizzi di salita per le vie di roccia, difficoltà, foto di dettaglio, cenni storici e curiosità turistiche da vedere in zona.
Si tratta del primo di tre volumi dedicati alle Prealpi Lombarde e prende in considerazione gli 11 gruppi montuosi compresi nelle Prealpi Centrali, dette anche Prealpi Bergamasche ma comprendenti anche le montagne di Lecco: Grigne, Resegone, Campelli-Aralalta, Valbona-Sornadello, Alben, Arera-Menna, Torrezzo, Formico-Misma, Presolana, Pora, Camino-Concarena.
Un vasto territorio che copre le tre province di Lecco, Bergamo e Brescia e, da ovest ad est, 16 valli: Valsassina, Val della Grigna, Valtorta, Val Taleggio, Valle Imagna, Val Brembana, Val Secca, Val Canale, Val Parina, Val di Riso, Val Seriana, Val Nembo, Val di Scalve, Valle Borlezza, Val Cavallina e Valle Camonica.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=47
Guida escursionistica e alpinistica alle 86 cime dolomitiche oltre i 3000 metri di altezza in 16 gruppi dolomitici
Le relazioni di 86 vie normali alle più alte cime oltre i 3000 delle Dolomiti, con foto, tracciati, cartine, relazioni dettagliate, notizie storiche e culturali.
Si tratta della 2° edizione del libro 3000 delle Dolomiti! Dopo la prima edizione del 2012 questa ristampa
comprende correzioni, aggiornamenti, nuove foto e migliori disegni delle vie di roccia.
27 escursioni con ciaspole, scarponi, ramponi
La magia del paesaggio innevato, la luce scintillante e tagliente dell'inverno, le forme create dal ghiaccio e dal vento. Tutto questo, nei mesi invernali, è racchiuso, come un tesoro ancora in parte da scoprire, nelle montagne del crinale tosco-emiliano, comprese tra i confini del Parco Nazionale.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=145
78 vie d'ambiente e sportive in: Duranno, Cima dei Preti, Monfalconi, Spalti di Toro, Cridola, Pramaggiore, Brentoni, Clap, Siera, Creta Forata, Peralba, Chiadenis, Avanza, Coglians, Chianevate, Monte Croce Carnico
Autore: Emiliano Zorzi, Carlo Piovan, Saverio D’Eredità
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 352 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 16/06/2011
La collana "Roccia d'Autore" della Casa Editrice Idea Montagna si completa con due volumi che si rivolgono al settore più orientale della Alpi italiane. Quarto Grado è già da anni un marchio seguito dagli amanti dell'alpinismo dolomitico che si confrontano con la roccia su difficoltà di questo tipo. Emiliano Zorzi, questa volta con altri due appassionati, Carlo Piovan del noto siti web "I Rampegoni" e Saverio D'Eredità, rivolge ora l'attenzione alle tante pareti di roccia calcarea del Friuli Venezia Giulia, una regione a torto un po' dimenticata, invitando a scoprire angoli appartati, come pure pareti abbastanza frequentate, con roccia spesso inaspettatamente eccezionale. Cade così ora il tabù che ha sempre fatto credere che in questa regione esistano solo itinerari di roccia instabile e per gli amanti del rischio.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=18
40 escursioni per tutti i gusti e tre grandi trekking: Translagorai - Lagorai Panorama - Alta Via del Granito.
Escursioni in Valsugana, Tesino, Vanoi, Primiero e Rolle. I porfidi del Lagorai e i graniti di Cima d’Asta non sono forse in apparenza così attraenti, ma basta passare una volta da queste parti, anche per sbaglio, per rimanere inesorabilmente folgorati dalla potenza che la natura sa esprimere fra queste creste, su questi pendii talvolta brulli e talvolta verdissimi, fra le centinaia di laghetti che punteggiano le praterie d’alta quota, fra le acque di scroscianti cascate e rumorosi, nonché numerosi, torrenti.
Montagne per veri intenditori, montagne farcite di silenzi, montagne nude, montagne dove la presenza umana è marginale e quasi sempre rispettosa dei modi e dei tempi che la natura da sempre impone. Montagne di fuoco, la cui genesi, seppur complicata e differenziata, parla di eventi catastrofici, in grado di modificare e stravolgere il paesaggio.
Lagorai e Cima d’Asta sono questo, un miscuglio di forze opposte, di colori in antitesi, di contrasti decisi, ma mescolati con la leggerezza degna di un grande pittore.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=135
Valtournenche e Valle di Saint Barthélemy
Questo primo volume della collana Vie Normali Valle d'Aosta prende in esame tutte le vette quotate e indicate come tali nella cartografia ufficiale della Regione Autonoma Valle d'Aosta, che ricadono come accesso dalla Valle di Saint Barthélemy e dalla Valtournenche, per un totale di 95 cime.
Non è stata tralasciata alcuna cima e tutte le vie sono state salite personalmente dagli autori, quasi esclusivamente nella stagione estiva 2018. Alcune montagne presentano vie logiche di salita da più di un versante e da vallate differenti, ma sono state selezionate in questo caso le vie tecnicamente più facili e con il percorso più logico, con il minore dislivello, con un avvicinamento più agevole e con una durata più breve. Sono comunque indicate, nelle rispettive voci, eventuali varianti e altre possibilità di salita alla stessa cima.
Alcune cime che fanno parte dell'orizzonte geografico, visivo e alpinistico di queste valli, ma che presentano una via normale più breve, logica e sicura (anche in relazione alle trasformazioni delle montagne avvenute negli ultimi decenni) che si sviluppa dalle valli limitrofe, sono inserite nei relativi volumi della collana e in particolare nel Volume 2. Monte Rosa. Valle d’Ayas e Valle di Gressoney e nel Volume 8. Dent d’Heréns. Valpelline.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=210
Definire il Lago di Como “ambiente magnifico“ è a dir poco riduttivo.
Chi ha la fortuna di vivere sulle sue sponde ritiene assurdo che vi possano essere persone che non ne abbiano mai sentito parlare. Sarà forse a causa di quel curioso fenomeno per il quale ciò che ci riguarda, che conosciamo e che amiamo debba giocoforza essere noto a tutti?
O perché il piccolo mondo nel quale viviamo, per quanto limitato esso sia, rappresenta sempre e comunque la totalità degli universi possibili? Ma esistono persone che non abbiano mai sentito parlare di Alessandro Volta? O del Manzoni? Chi non conosce la particolare forma a “lambda“ del Lago di Como? Chi non conosce gli sfarzi lussuosi o l’intimità malinconica delle tante ville che adornano le rive del lago?
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=205
Das Westufer, Nördlicher Gardasee, Ledrotal, Sarcatal, Das Ostufer.
Der Gardasee ist im Laufe der Jahrzehnte zu einem Wahrzeichen des Freiluftsports geworden, ein wahres Muss für Wanderfreunde, Jogger, Kletterer, Radfahrer, Drachenflieger und Schwimmer in ganz Europa. Die Fuß- und Radwege ziehen sich in jedes kleine Tal hinein und säumen auf fast 160 km Länge in unmittelbarer Nähe der Gardaseeberge den größten See Italiens.
Da die Wege praktisch ganzjährig begehbar sind, taucht man im Wandel der Jahreszeiten in die ganze Farbfülle der Natur sowie in die Geschichte dieses Sees ein.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=195
50 escursioni.
C’è una stretta valle, compresa fra le vette rocciose delle Dolomiti di Brenta e la verde dorsale della Paganella, dove sorgono due ameni paesini dolomitici, Molveno e Andalo, accompagnati dalle altre tre località turistiche con cui formano la Comunità della Paganella: Cavedago, Spormaggiore e Fai della Paganella.
Nel complesso un’area da cui godere di visioni privilegiate sulle guglie e le torri del Brenta, fra tutte la Brenta Alta, il celeberrimo Campanile Basso, la Torre di Brenta e tutte le vette della Catena Centrale. Escursioni panoramiche per tutti i gusti, in cui ritrovare spazi di quiete e silenzio prima di rigettarsi nella vivace mondanità di Molveno, Andalo e dei paesi vicini. Fra questi scenari naturali e lungo questi sentieri accoglienti auguro a chi vorrà percorrerli di trovare la pace, l’armonia e la serenità che hanno accompagnato le mie escursioni.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=198
65 itinerari.
Sfogliando questo libro, molti riconosceranno nelle fotografie i perfetti e magnetici denti rocciosi delle Tre Cime di Lavaredo, la grande e incantatrice parete nord ovest della Civetta, le piramidi maestose delle Tofane o il balcone panoramico del Lagazuoi.
Un attimo di incertezza è facile che cominci ad affiorare nel tentativo di riconoscere i profili del Cimon del Froppa e dei Tàmer, ma magari anche nell’individuare al primo sguardo il versante sud della Croda dei Toni o i profili più ombrosi del Pelmo e della Moiazza.
Sarà infine il conoscitore più attento e il frequentatore più curioso delle Dolomiti, a non perdersi tra le immagini dei verdi pascoli delle Vette Feltrine, nelle guglie tormentate del Bosconero o lungo la seghettata cresta del Miaron. Ma ridurre un libro come “Escursioni ad anello nelle Dolomiti Orientali”, soltanto a un elenco di magnifici percorsi destinati a stupire, è addirittura riduttivo.
Come nel gemello “Escursioni ad anello nelle Dolomiti Occidentali”, gli autori riversano, in parole e immagini, non solo gli itinerari eseguiti sul campo e la loro esperienza, ma anche il loro amore per la montagna, le loro competenze e le loro conoscenze, il rigore e l’autorevolezza di chi “guida” nel senso più antico e moderno del termine, prendendo per mano il camminatore e consentendogli di trovare il “suo” percorso, la “sua” cima, le “sue Dolomiti”, trasformando l’escursione non solo in un’attività fisica che consente di allenare muscoli.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=207
Camminare a Chamonix? Apparentemente non ha senso! Siamo nella capitale mondiale dell’alpinismo, nel luogo dove questa attività ha avuto la sua origine ufficiale. A partire dalla fine del Settecento, Chamonix è stata il campo base per generazioni di appassionati, venuti da ogni angolo della terra a combattere la propria battaglia personale sui ghiacciai e sulle guglie granitiche del Monte Bianco. Eppure non sono stati gli alpinisti a “scoprire” Chamonix. Sono stati gli antichi viaggiatori, gli escursionisti del passato. Questi primi esploratori, curiosi e impressionabili, si sono lasciati travolgere dall’esperienza sublime (proprio nel senso romantico del termine) che qui, di fronte al Monte Bianco in tutta la sua poderosa magnificenza, costituisce uno stimolo costante e intenso.
Ancora oggi l’escursionismo è una delle attività sportive più praticate nella valle di Chamonix. È proprio camminando, prendendo il proprio tempo, alternando liberamente il ritmo sereno del passo alle pause per guardare, toccare, ascoltare, che si apprezza al meglio la semplice bellezza di questo “tempio della natura”. Camminando oppure correndo, per godere del puro piacere di uno sforzo intenso nell’aria cristallina, di fronte a un panorama grandioso.
Sui bei sentieri di Chamonix c’è spazio per tutti e si incontra un po’ di tutto: escursionisti, trail runners, alpinisti in avvicinamento alle vie d’arrampicata o in salita ai rifugi. Non importa se si va lenti o veloci, carichi o leggeri, soli o in compagnia. Quello che conta è sapersi avvicinare a questa maestosa natura alpina con lo stesso sguardo incantato dei pionieri, magari arricchito dalla consapevolezza moderna dell’estrema fragilità della natura stessa.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=211
Randonner à Chamonix ? On pourrait penser que cela n’a pas de sens ! C’est en effet la capitale mondiale de l’alpinisme, là où est officiellement née cette discipline. En effet, dès la fin du XVIIème siècle, Chamonix est devenu le camp de base de toutes les générations d’alpinistes, venus du monde entier pour se mesurer aux glaciers et aux aiguilles de granit du massif du Mont-Blanc. Mais les alpinistes n’ont pas été les premiers à découvrir Chamonix. Ce fut les explorateurs, les “randonneurs du passé” ! Ces derniers, curieux et admirateurs, furent littéralement conquis par les paysages sublimes et variés de la vallée.
La randonnée pédestre est encore aujourd’hui une des activités phare à Chamonix. C’est bien en marchant à son propre rythme, en prenant le temps de faire des pauses pour observer, toucher et écouter que l’on profite au mieux de la richesse qu’offre ce merveilleux “temple de la nature”. En marchant ou en courant, randonner dans la vallée de Chamonix permet d’allier effort et contemplation !
Sur les sentiers de la vallée, il y a de la place pour tout le monde et on y rencontre une diversité de pratiquants insolites : randonneurs, traileurs et alpinistes qui les empruntent pour rejoindre les refuges ou les voies d’escalade. Rapides ou lents, seuls ou accompagnés, avec un gros ou un petit sac, cela n’a pas d’importance. Ce qui compte, c’est de savoir s’approcher de cette formidable nature alpine avec le même esprit et regard enchanté que les premiers explorateurs, avec peut être en plus, la conscience de l’extrême fragilité de ce milieu.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=212
130 vie normali in Ampezzo, Cadore, Braies, Pusteria
La conca ampezzana, certamente una delle più belle delle Dolomiti, è, malgrado l’alta frequentazione, per gran parte sconosciuta.
Questo volume permette di scoprirne gli angoli più nascosti, ma per questo non meno affascinanti degli itinerari iper-frequentati che d’estate vengono presi d’assalto.
Sono qui descritte 130 vie normali ad altrettante vette attorno alla perla dolomitica. Accanto ai percorsi classici, quindi, risultano finalmente valorizzate esplorazioni semi-sconosciute, anche per i Cortinesi stessi.
Una guida escursionistica che comprende a volte quell’alpinismo facile che richiede una certa dose di esperienza e capacità di orientamento in terreni poco battuti.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=214&from=IM
Il desiderio fondamentale di questo libro è quello di diffondere una cultura sanitaria. Una cultura che non sia ovviamente specialistica o professionale ma che, in maniera semplice e divulgativa, permetta di scoprire e apprendere le principali modalità di trattamento e di gestione di piccole e grandi problematiche sanitarie.
Affrontando escursioni più o meno impegnative in ambienti cosiddetti “impervi” non è possibile non conoscere i rudimenti del Primo Soccorso, pur nella speranza di non dover mai impiegare i concetti e le tecniche apprese.
Il testo vorrebbe illustrare come soccorrere un infortunato, in quegli ambienti dove l’aiuto dell’equipe sanitaria professionale potrebbe tardare ad arrivare, proprio a causa della natura del territorio e a causa della distanza dai centri urbani.
Libro su: https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=163
Il territorio della Valle Aurina occupa il bacino imbrifero del Torrente Aurino che percorre il rigoglioso fondovalle per tutta la sua lunghezza, dalla sua sorgente a monte dell’abitato di Casere/Kasern fino alla chiusa naturale di Campo Tures, oltre 30 chilometri più a valle. È un territorio davvero straordinario e ricco di contrasti questo remoto angolo d’Italia, incastonato nel punto più settentrionale della nostra nazione. Si tratta di una caratteristica vallata alpina caratterizzata sul lato destro orografico dall’impressionante muraglia rocciosa delle Alpi Aurine che cinge a nord il solco vallivo principale senza soluzione di continuità. In questo gruppo montuoso si contano numerosi “tremila”, che culminano nei 3420 m della Cima di Campo/Turnerkamp in Valle di Riobianco. Questa splendida cordigliera, impreziosita da numerosi ghiacciai, svetta di oltre 2000 metri sul fondovalle dove sono adagiati i numerosi e ridenti centri abitati della valle. Un'ininterrotta catena di monti, il cui paesaggio è stato nei millenni plasmato dall’azione dei ghiacciai, in cui percorrere splendidi itinerari escursionistici altamente panoramici.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=161
Die Dreitausender der Dolomiten erheben sich wie alleinstehende Kolosse zwischen den herrlichen T älern und Gipfeln des TrentinoS üdtirol und Venetiens. Einige davon sind erwanderbar, andere wiederum sind anspruchsvolle Routen, die erfahrenen Wanderern mit den nötigen Kenntnissen f ür das Voranschreiten auf Fels und als Seilschaft vorbehalten sind.
Diese dritte Ausgabe ist eine wichtige Aktualisierung der vorhergehenden von 2012 und 2014 und stellt einige Routen vor, die in der ersten Niederschrift nicht enthalten sind (wie die Originalf ühre von Grohmann auf die Fópa di Matìa und die Route auf der Nordflanke der Hohen Schlechten Gaisl), und einige ausf ührlichere Routenbeschreibungen (wie die Normalwege zur Klein-Schusterspitze, zum Pilastro (Pfeiler) Nino, zur Kleinen Furchetta, zur Cima de Falkner und zum Antelao, dessen Normalweg im November 2014 durch einen grossen Felssturz besch ädigt worden ist). Dies alles auch dank dem Beitrag einiger Mitglieder des Gruppo 3000 Dolomiti, darunter Beppe Ziggiotto aus Vicenza, der nach unserem Wissen 2017 als Erster die Besteigung aller 3000er der Dolomiten abgeschlossen hat, darunter die wahrscheinlich seit 65 Jahren unbestiegene Cima De Falkner. Man findet auch einige neue Skizzen von Kletterrouten durch den Zeichner und Alpinisten Marco Romelli, sowie neue Bilder einiger Routen.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=160
I tre versanti di un Parco
Nel cuore geografico delle Alpi, accanto ai confini con la Svizzera e l’Austria, si estende una delle più belle e importanti aree protette d’Europa.
Nato nel 1935, passato grazie a successivi ampliamenti dagli 8.000 ettari iniziali agli attuali 134.619, il Parco Nazionale dello Stelvio ospita vette altissime come l’Ortles, il Gran Zebrù e il Cevedale, meravigliose foreste di abete rosso e larice, pascoli d’alta quota e cascate, un centinaio tra laghi e laghetti di montagna e lo stesso numero di ghiacciai.
Chi percorre i sentieri, le vette e i ghiacciai dello Stelvio è il benvenuto. L’invito dell’autore a chi legge e utilizza sul terreno questa guida è di guardarsi intorno, ammirare e capire. E di rispettare gli animali e le piante, il lavoro dell’uomo, la fragile bellezza di quest’angolo straordinario delle Alpi e della Terra.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=152
Appennino piacentino, parmense e reggiano
Un’accurata selezione di escursioni adatte alle famiglie, a chi muove i primi passi in montagna e agli escursionisti che si vogliono avvicinare alle tante sorprese dell’Appennino settentrionale.
Un approccio innovativo ai sentieri, non solo descritti nel dettaglio, ma anche spunto per comprendere la natura e la storia, per raccontare leggende e per giocare. Un libro per grandi e piccoli camminatori che vogliono divertrisi in maniera sicura consapevole sulle colline e le montagne emiliane.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=156
Arrampicate nei Colli Euganei
La seconda edizione preannuncia un incremento di attività nella parete regina dei Colli Euganei: Rocca Pendice, dove l’arrampicata è resa molto particolare dalla trachite, facendola assomigliare a quella in granito. La sua parete est continua a regalare grandi vie all'insegna sia dell'alpinismo che dell'arrampicata sportiva. Tante le vie aperte negli ultimi anni, tutte comprese nel nuovo volume, rinnovato nella grafica e nei contenuti.
Completano il quadro gli aggiornamenti alle pareti del Monte Pirio, della Busa dell'Oro e del Sasso delle Eriche.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=154
22 itinerari
Se chiedete a qualsiasi biker che cosa vuol dire per lui la mountain bike, con tutta probabilità vi risponderà che essa rappresenta una delle massime espressioni di libertà, e pensandoci bene ha ragione. Pedalare tra i boschi, arrampicandosi su irti sentieri o gettandosi a capofitto lungo adrenaliniche discese, appaga completamente il desiderio di evasione e di ricerca del contatto con la natura, che molto spesso nel quotidiano si tende a smarrire.
I Colli Euganei sono un perfetto mix di natura e luoghi di estremo interesse storico, religioso e culturale. La mountain bike è il mezzo ideale per scoprirli.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=147
44 itinerari a tema
La Valle d’Aosta è una delle regioni alpine per eccellenza, un nome che immediatamente evoca grandi montagne, le cime dei 4000, imponenti ghiacciai e severe pareti. In realtà, questa piccola regione, delimitata dai grandi gruppi del Gran Paradiso, del Monte Bianco, del Cervino e del Monte Rosa, non è soltanto un susseguirsi di vette e vallate ma è molto di più: è un prezioso scrigno di biodiversità, un avvincente libro che racconta di una storia millenaria e di altrettanto secolari tradizioni, una regione dove si parlano sia il francese che l’italiano, ma anche il patois che affonda le radici nell’antico franco-provenzale e dialetti medievali germanici nelle valli di Ayas e Gressoney, un luogo dove si può ancora camminare su selciati Romani ed entrare nelle miniere dei Salassi.
Qui si è fatta la storia dell’alpinismo europeo e ancora si possono vivere le stesse emozioni dei “pionieri” affrontando salite negli angoli più selvaggi della regione. Nello stesso tempo ci si può abbandonare con tutta la famiglia a un cammino lento nei fondovalle, ascoltando il rumore dei torrenti e ammirando le forme e i colori di alberi, fiori e rocce. Chi vuole conoscere la storia geologica delle Alpi oppure studiare l’evoluzione dei ghiacciai nel corso dei millenni, si troverà davanti un vero e proprio manuale a cielo aperto, che ha pochi eguali nel Continente.
Questo libro vuole essere un invito, in 11 capitoli e 44 escursioni, a scoprire con occhi nuovi, attenti e consapevoli, questo microcosmo solo apparentemente facile da comprendere e in realtà sfaccettato e ricco di coinvolgenti sorprese. Questa guida non vuole essere un compendio enciclopedico in miniatura né si propone come pubblicazione di alcun valore scientifico, ma vuole soltanto proporre una diversa chiave di lettura della Valle d’Aosta e soprattutto fornire interessanti spunti per camminare sui sentieri della regione con una consapevolezza inedita, per spingere piedi e pensieri verso un escursionismo che si possa tramutare in un’emozionante cammino di stupore e conoscenza.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=157
Percorsi ad anello, lungo tratte antiche, ma anche lungo itinerari moderni.
La scelta non è casuale. Perché il percorso cosiddetto ad anello permette, in un’unica escursione, di ammirare più paesaggi e di circondarsi di tante montagne.
In Valchiavenna transita la famosa Via Spluga, passano la Via Francisca, la Via del Giubileo, la Via dei Càrden, la Via Bregaglia, il Sentiero del Cardinello.
Un insieme di itinerari tra l’attuale e l’antico, sempre diversi e in grado di proporre al lettore e all'escursionista la miriade di possibilità offerte dalla vallata, tra piane e laghi, nella prima porzione della valle, per trasformarsi poi in più arditi percorsi, sino a raggiungere l’ambito dell’alta montagna e andare a conoscere le più belle vette della Valchiavenna.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=150
L’autore, naturalista e scrittore, invita a percorrere e ad ammirare “consapevolmente” le più belle montagne del mondo, quale incredibile laboratorio naturale.
Propone 12 temi legati alla natura, all’ecologia e all’intervento dell’uomo, sviscerandoli con approfondita scientificità e comprensibile divulgazione. L’escursionista può così sperimentare direttamente, durante i 44 itinerari proposti, le nozioni acquisite, scoprendo, anzi ri-scoprendo, una regione, quella dolomitica, che non dev’essere solo territorio di conquista ma, soprattutto, terreno d’azione per una crescita culturale legata alla Natura.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=148
44 itinerari in tutta le regione - Territorio unico nel suo genere, inciso da lunghe valli le cui creste superano spesso i tremila metri, ricco di boschi, laghi e aree selvagge, dove in pochi chilometri si passa dal clima mediterraneo del Tenero ai ghiacciai del Basòdino e dell’Adula, il Ticino esprime una magia particolare che, insieme a una straordinaria rete di sentieri e di rifugi, lo rende un vero paradiso escursionistico.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=151
1. 4
StefanoBurraAndreaRizzatoscialpinismoincolnudo-cavallo
1
Il Gruppo del Col Nudo e Cavallo,
ai margini meridionali delle Dolomiti,
è uno dei più apprezzati per la pratica
dello scialpinismo.
Facilmente accessibile dalla pianura
e dallaVal Belluna,favorito da
un’orografia ideale oltre che da un
innevamento abbondante,regala
escursioni di ogni lunghezza e
difficoltà.
Questa guida monografica descrive
tutti i percorsi principali,dai più
semplici a quelli alpinistici,con
numerose varianti di salita e discesa.
GLIAUTORI
Stefano Burra
Fotografo, scialpinista e alpinista, è alla sua prima
esperienza editoriale. In questo lavoro ha messo a
frutto l’approfondita conoscenza del territorio, di
cui ha percorso tutte le vallate e raggiunto tutte le
cime.
Andrea Rizzato
Fotografo, escursionista e scialpinista, collabora
con alcune case editrici e riviste legate alla mon-
tagna. Ha pubblicato: Le Stagioni delle Dolomiti,
Panorama 2006; Dolomiti, Cento Itinerari Circolari,
Panorama 2007; Dolomiti, Escursioni alle Malghe,
Panorama 2009; Dolomiti, 150 Itinerari per Medi e
Buoni Scialpinisti, Tamari Montagna Edizioni 2010;
Dolomiti da Scoprire,Touring Club Editore 2011.
È membro accademico del Gruppo Italiano Scrittori
di Montagna.
COLLABORATORI
TuttelerelazionisonodegliAutori,alcunedellequa-
li sulla base dei contributi degli alpinisti sotto citati.
Tutte le immagini, salvo ove diversamente indicato,
sono degliAutori.
Hanno collaborato con immagini e informazioni:
Ezio Bellotto,Ettore Bona,Luca DallaVenezia,Gian-
carlo Del Zotto, Davide Pacquola, Massimo Taglia-
pietra.
Un ringraziamento particolare va a Ugo Baccini che
ha messo a disposizione informazioni storiche e in-
dicazioni sugli itinerari e a Luciano Sartorello e Da-
rio Facchin che hanno fornito il materiale di alcune
loroesplorazionineiterritoripiùimpervidelgruppo.
Si invitano i lettori a scrivere a colnudo-cavallo@libero.it
perrichiestedichiarimenti,persegnalarevariazioniriscon-
trateneipercorsieperriceveregliaggiornamenti.
€ 23,50 ideaMontagna
editoria e alpinismo
collanaskialp
2. l Prefazione
5
Ai miei bei tempi – ci si riferisce a mezzo secolo fa – il movente principale degli alpinisti più
ambiziosi, cioè dei rocciatori, era il raggiungimento di una vetta attraverso un percorso logico e
difficile. Tanto meglio se si fosse trattato di una via nuova, soddisfacendo così il fondamentale
desiderio estetico insieme alla legittima affermazione del proprio acume, valore e ardimento.
Queste motivazioni oggi sono alquanto rare, non per difetto dei protagonisti, i quali hanno den-
tro di sé gli stessi ideali e valori dei predecessori, ma per l’esaurimento della materia: la grande
parte delle nostre montagne è stata ormai scalata da tutti i versanti, per innumerevoli vie lungo
tutte le tracce predisposte dalla natura. I moderni rocciatori devono accontentarsi (si fa per dire,
perché le loro imprese sono degne del massimo rispetto e considerazione) di ricercare nuove
“linee” spesso non dirette a seguire la conformazione morfologica della montagna ma fini a se
stesse, e lungo le quali, spingendo al limite le prestazioni sportive e talvolta il rischio, si possa
soddisfare i propri ideali e dimostrare il valore degli autori.
Lungo sproloquio, questo, per porre le premesse di un paragone con le trasformazioni dello sci
alpinismo nello stesso arco di tempo. Tentativo forse poco attendibile ed efficace, condotto da
un alpinista che con gli sci ha avuto un rapporto da innamorato respinto: le escursioni riuscite-
mi, per lo più accompagnato e fraternamente assistito dagli amici Camillo, grande maestro del
fondismo e punto di riferimento nella tradizione dell’escursionismo in Zoldo, e Renato, si sono
limitate alla traversata della Forzèla Moschesìn, della Val Civetta, delle pendici del Pèlmo e poco
altro. Ricordo una solitaria ascesa, con gli sci stretti, alla Val d’Árcia, per scrutare il permanere del-
la neve sulle cenge del versante settentrionale del Pelmo, e un’affannata problematica discesa,
con il föhn assiderante, contrassegnata da innumerevoli capitomboli (ma, nell’estate successiva,
la faticata ricognizione diede il frutto di una magnifica nuova via). Riprendendo l’azzardato
paragone, mi sembra che anche lo scialpinismo, praticato con intento tradizionale e cioè come
mezzo per “ascendere” i monti anche nella stagione invernale (descritto con competenza e
passione dal compianto amico Ugo Pomarici nella guida Pelmo e Dolomiti di Zoldo, 1983), si
sia trasformato, negli intenti dei rappresentanti maggiormente noti, in una pratica sportiva nella
quale prevale l’intendimento di “discendere” i monti per i tracciati più difficili, arditi e pericolosi,
più che per raggiungere una cima.
La guida di Stefano Burra e dell’amico Leonardo, cui mi legano trascorsi di comuni “imprese”
lavorative ben più impegnative di qualunque ascensione, sceglie la strada della tradizione e ci
conduce sugli itinerari di tipo classico, più o meno noti. Su queste tracce si ritrova idealmente
anche lo spirito dell’anziano alpinista in pensione, per sempre innamorato della Val di Zoldo e
grato ai suoi montanari, quale sono. Grazie, Stefano e Leonardo.
Pietro Sommavilla
PREFAZIONE
Prima edizione: dicembre 2014
ISBN: 978-88-97299-51-6
Idea Montagna Editoria e Alpinismo
di Officina Creativa s.a.s.
Via Guido Rossa, 17 - 35016 Piazzola sul Brenta PD
Tel. 049 9601797 - Fax 049 8840000
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Coordinamento generale: Francesco Cappellari
Progetto grafico: Rossella Benetollo
Impaginazione, elaborazione immagini, disegni: Irene Cappellari
Stampa: Litocenter Srl per conto di Idea Montagna Editoria e Alpinismo
Copertina: scendendo dalla vetta del Sass Duram
Pagina 2: il lares del Bèlo col Sasso di Toanèlla
Tutti i diritti riservati.
È vietata la riproduzione anche parziale degli scritti, dei disegni e delle fotografie.
Avvertenza: questa guida è compilata con la massima coscienziosità ma non si garantisce per eventuali errori o incompletezze. L’uso delle
informazioni contenute in quest’opera è a proprio rischio. L’autore e l’editore non si assumono quindi nessuna responsabilità per eventuali
incidenti o qualsiasi altra conseguenza.
Idea Montagna collabora attivamente con ADMO-Associazione Donatori
Midollo Osseo – nel progetto Climb For Life, il cui scopo è portare
consapevolezza sul trapianto di cellule staminali emopoietiche (e sulle
vite che questa pratica può salvare) nel mondo della montagna e delle
persone che la vivono.
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3. l Indice
98
1
2
3
45
Antelao
Pelmo
Pelmetto
Passo Staulanza
C. della Busazza
Moiazza Sud
Lastia di Framont
C. Nord di
S. Sebastiano
P.sso Duran
Tamer
Spiz di Mezzodì
Sasso di Bosconero
Sassolungo di Cibiana
M. Rite
C. di Pramper
Rif. al Pramperet
Talvena
Cime de Zita
C. de le Forzelete
C. delle Sasse
Civetta
C. di Coldai
V
a
l
d
e
l
B
o i t e
AGORDO
ALLEGHE
SELVA DI CADORE
ZOPPÈ DI CADORE
FORNO DI ZOLDO
FUSINE
ZOLDO ALTO
PECOL
LONGARONE
S. VITO DI CADORE
BORCA DI CADORE
VODO DI CADORE
Sfornioi
Z
o
l d o
Rif. Pian de Fontana
Rif. Tovanella
Rif. Sora ‘l Sass
Rif. Bosconero
C.ra della Grava
Rif. Città di Fiume
Rif. Tomè
Passo Cibiana
• Prefazione 5
• Introduzione 6
• La Val di Zoldo 10
• Notizie storiche 17
• Note tecniche 25
• Collaborazioni e ringraziamenti 30
• Luoghi di interesse culturale 30
• Accesso e punti d’appoggio 33
UNO • CIVETTA-MOIAZZA 35
1 • Spiz Zuèl, da Chiesa 36
2 • Spiz Zuèl, da Soramaè 39
3 • Lastìa di Framònt e Mont Alt 42
4 • Cròt 45
5 • Monte Coldài 50
6 • Val de le Ziolère 53
7 • Forcella delle Sasse 56
8 • Col del Vànt 59
9 • Traversata Val Civetta 62
10 • Cresta delle Masenàde 65
11 • Sass del Duràm 68
12 • Cròda Spìza, Canale Est 72
13 • Cima della Busazza 74
14 • Cima delle Sasse 78
15 • Civetta Bassa 81
16 • Civetta 86
17 • Torre d’Alleghe 92
18 • Torre Coldai 96
DUE • PELMO 99
19 • Spiz de Pònta 100
20 • Monte Pèna 103
21 • Col Dùr, o Sovèle 106
22 • Monte Rite 108
23 • Spèlzi-Mont dai Coi 110
24 • Sass de Formedàl 114
25 • Bùs de la Caudìera 116
26 • Forcella Foràda e Forcella Costantiol 118
27 • Col de la Puìna 121
28 • Cima di Forca Rossa, traversata Est-Ovest 126
29 • Cima e Forcella di Val d’Arcia,
traversata Est-Ovest 130
30 • Cima Forada, Canale Flaibani 133
31 • Fessura del Pelmo 138
32 • Pelmo 142
TRE • BOSCONERO 147
33 • Forcella Piccola di Sforniòi 150
34 • Forcella Bella - traversata 152
35 • Forcella de le Ciavazòle - traversata 154
36 • Sassolungo di Cibiana - traversata 158
37 • Forcella e Croda de le Ronce 162
38 • Crode Sora Ru Storto 164
39 • Val Mussera,
Forcella Ovest del Sassolungo 166
40 • Spiz di San Piero - Val di Spiz 170
41 • Darè Copada 174
42 • Forcella del Matt - traversata 178
43 • Forcella de la Toanella 180
44 • Sasso di Bosconero 184
45 • Spiz de le Casòte del Tino 188
46 • Cima de la Serra 190
47 • Cima de l’Albero - traversata 192
48 • Sforniòi Nord, cresta nord-ovest 195
49 • Cima de la Pala Anziàna 198
50 • Spiz de Copada 200
QUATTRO • MEZZODÌ-PRAMPER 203
51 • Forcella La Porta - traversata Val de Dòa 206
52 • Forcella Belvedere -
traversata Val de Dòa 210
53 • Canalone dei Tre Gendarmi 212
54 • Giaròn de la Fòpa - Forcella Sagròna 214
55 • Cima del Coro 218
56 • Pramperét 222
57 • Traversata Forcella Piccola di Cornìgia -
Giaròn de la Fòpa 224
58 • Cima di Prampèr - parete nord-ovest 228
59 • Dente della Fòpa 231
60 • Spigol del Palòn del Felìze 234
61 • Cima Sud de Zità, Cima di Mezzo de Zità 237
62 • Cima Nord de Zità 240
63 • Balanzòle 242
64 • Vant dei Erbàndoi - traversata da Prampèr 244
65 • Talvéna 248
CINQUE • TÀMER-S. SEBASTIANO 251
66 • Forcella la Porta del Tàmer - traversata 254
67 • Tàmer Grande 257
68 • Cresta Sud di San Sebastiano - traversata 260
69 • Cresta Sud di San Sebastiano 264
70 • Cima Nord di San Sebastiano 266
71 • Forcella Larga - Vant de la Gardesana 268
72 • Giro delle tre forcelle 270
73 • Cima Livia 272
74 • Forcella Moschesìn - traversata 274
75 • Vant de le Forzèle 276
76 • Forcella de le Làste 279
77 • Cima de le Forzeléte dalla val Prampèr 282
78 • Le Forzeléte da Pralongo 286
79 • Cima de la Gardesàna da Pralongo 288
80 • Cresta dei Camìn 290
81 • Vant di Gravinài 292
82 • Cima de le Lastìe 294
83 • Petorgnòn 296
• Memorie 299
• Itinerari in ordine di difficoltà 301
INDICE
Skialp l Scialpinismo in Val di Zoldo
4. l La Val di Zoldo
1110
SKIALP l Scialpinismo in Val di Zoldo
del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Nel gruppo del Bosconero infine esiste dal 1971 la
Riserva Naturale della Val Tovanella.
Aspetti geomorfologici
L’origine della Val di Zoldo è comune a quella del resto delle Dolomiti, con prevalenza di sedi-
menti marini litificati che dopo l’orogenesi alpina sono andati a costituire fondovalle, pendii e
irte pareti che sostengono possenti montagne. Tutto questo è accompagnato da innumerevoli
linee di frattura di origine tettonica e pieghe che hanno talvolta fatto slittare, compresso o fran-
tumato le masse rocciose, dando origine al tipico “disordine” dolomitico.
La valle evidenzia una chiara origine glaciale impostatasi dopo il ritiro della lingua di un antico
ghiacciaio pleistocenico. Su questo substrato c’è stato il lento lavorio fluviale, ben visibile nel
tratto terminale (denominato Canale) dove l’acqua ha scavato le rocce di varie età creando
delle ripide spalle e pareti su cui confluiscono stretti impluvi affluenti aventi la medesima origine.
Il gruppo della Civetta delimita la Val di Zoldo nel suo settore nord occidentale e ricade con la
celeberrima e verticale “parete delle pareti” (parete nord-ovest) verso Alleghe, alta sulla Valle del
Cordevole. L’origine del nome “Civetta” è da tempo oggetto di discussione; alcuni suppongono
derivi da “civitas”, cioè da città, in riferimento alle torri del versante alleghese che la fanno so-
migliare a un castello merlato. Un’altra ipotesi fa capo a “zuita”, cioè civetta intesa come rapace
notturno, animale che nella cultura popolare è portatore di disgrazie.
È una delle montagne più note al mondo, si ritiene che il sesto grado sia nato proprio fra le
pieghe della sua formidabile muraglia nord-occidentale il 7 agosto 1925 quando Solleder e
Lettenbauer aprirono quella che per decenni è stata la via di riferimento per gli alpinisti di tutto
il mondo. In realtà, dopo la ripetizione di alcune vie sulla parete, Alessandro Masucci e Giuliano
De Marchi hanno scoperto che la via Haupt-Lömpel, aperta nel 1910 sulla Piccola Civetta, pre-
sentava già passaggi di sesto grado erroneamente valutati di difficoltà minore.
Il massiccio, piuttosto compatto, presenta un ramo più settentrionale con andamento nord est-
sud ovest, che dalla Torre Coldai giunge fino ai 3220 m della vetta principale. Da quest’ultimo
nodo orografico divergono verso sud tre catene ben diverse fra loro. La più occidentale, alta
sulla Val Civetta, completa l’ampia muraglia della “parete delle pareti” e termina a meridione
con i merlati Cantoni di Pelsa e il pilastro della Torre Venezia. La catena centrale cala verso la
Cima della Busazza e la Torre Trieste mentre la catena orientale scende verso la Civetta Bassa e
la Forcella delle Sasse.
Oltre quest’ultimo valico si distende verso sud, senza soluzione di continuità fino al Passo
Duràn, il poderoso gruppo della Moiazza. L’enorme bastionata di roccia deve il nome a termini
locali che la definiscono come “sempre bagnata e umida” e si presenta come una successione
di mastodontiche cime allineate che culminano nei 2878 m della Moiazza Sud. Verso sud la
possente “fortezza” presenta un arco che vira verso est, quasi a racchiudere l’ampio Vant della
Inquadramento geografico
La Val di Zoldo è una delle grandi valli dolomitiche del Bellunese, percorsa dal torrente Maè,
tributario del fiume Piave, nel quale confluisce a Longarone. La valle sale tortuosa verso nord-o-
vest in una profonda forra scavata dal torrente Maè, il “Canàl di Zoldo”, fino all’invaso artificiale
di Pontesèi. In questo tratto di circa quindici chilometri i fianchi della valle sono ripidi e coperti
da fitti boschi; la più importante valle laterale che qui si stacca dal Maè è la Val del Grisol in
destra orografica, all’altezza dell’abitato di Soffranco; anch’essa scavata in una profonda forra si
alza verso ovest fin sotto le imponenti crode di Pelf, Schiara e Talvèna, perle del Parco Nazionale
delle Dolomiti Bellunesi.
Dopo la diga di Pontesèi si apre la parte mediana della valle, dove si trovano i paesi di Forno di
Zoldo (848 m) e le sue numerose frazioni, disseminate sui pianori alluvionali. Qui si diramano le
maggiori valli laterali affluenti del Maè: verso nord il breve corso del torrente Maresòn raccoglie
le acque del Rutorto e della Cervegana, che nascono rispettivamente dall’omonimo passo sotto
le pareti del Pelmo e più a est a Forcella Cibiana; da Forno di Zoldo si protendono verso sud
la Val Prampèr, tra i gruppi del Mezzodì-Pramper e del Tàmer-S. Sebastiano fino alla forcella
Moschesìn e la Valle della Malisia, verso le crode del S. Sebastiano. Dall’abitato di Dont, pochi
chilometri oltre il capoluogo di Forno, in destra orografica si dirama l’importante Valle di Gòima,
percorsa dal torrente Duram, dove confluiscono le valli della Grava dalle pareti della Moiazza e
del Ru de le Ròe verso il passo Duràn.
Dall’abitato di Dont (930 m) in pochi chilometri si giunge alla parte alta della valle, in Comune di
Zoldo Alto, dove il paesaggio si apre ulteriormente e i paesi sono disposti su ampi terrazzi prativi
attorniati da boschi di conifere, dominati dalle colossali pareti di Pelmo e Civetta. Poco prima di
Pecol, appena a monte dell’abitato di Maresòn un ultimo importante affluente alimenta le acque
del Torrente Maè: il Rio Canèdo, che nasce alla forcella di Pècol, sugli ampi pascoli in vista della
Val Fiorentina. Oltrepassato infine il paese di Pècol e risalendo il Maè, che proveniendo dalla Val
Civetta disegna un’ampia curva, si arriva alle sorgenti del Livinal Grant.
Quattro dei cinque gruppi montuosi che delimitano la valle – Civetta-Moiazza, Pelmo, Mezzo-
dì-Pramper e Tàmer-S. Sebastiano - sono stati iscritti come beni naturali patrimonio dell’umanità
nel 2009, inoltre una parte del territorio del Mezzodì-Pramper e del Tàmer-S. Sebastiano fa parte
LA VAL DI ZOLDO
La bassa val di Zoldo e il gruppo della Civetta-Moiazza (ph Dario Facchin)
5. 1716
L’attività alpinistica nelle Dolomiti presenta una ricca e dettagliata documentazione, al contrario
quella scialpinistica è scarna e lacunosa, sia per la minor popolarità di quest’attività e il conse-
guente minor clamore suscitato, sia per la ritrosia degli autori a divulgare le loro imprese.
La succinta e frammentaria ricostruzione storica che segue è stata ricavata dalla bibliografia
esistente e dalle testimonianze dirette dei protagonisti, con la consapevolezza che inevitabil-
mente ci saranno errori e mancanze, proprio per la difficoltà di reperire notizie complete. Alcuni
itinerari invece, per la brevità del percorso o per gli eccessivi disagi che comportano, sono stati
trascurati.
I primi a usare gli sci furono le truppe alpine, all’inizio del ‘900. Gli sci erano stretti, ricavati da
acero e frassino, senza lamine; gli attacchi di corda o strisce di cuoio, i bastoncini rami di noc-
ciolo o di frassino.
Nella Val di Zoldo le prime gite con gli sci iniziarono alla
fine degli anni ‘20 con facili escursioni primaverili (Spiz
Zuel, Lastia Framont, Val Civetta…). Nel 1929 nacque lo
Sci Cub Mareson, i cui soci parteciparono a gare nazionali
di fondo – in quest’epoca gli sciatori, chiamati “alpinisti
invernali”, erano polivalenti, e si misuravano sia in gare di
discesa sia di fondo. Fu solo sul finire degli anni ’30 che le
discipline dello sci alpino e dello sci nordico si separarono
nettamente: prima le competizioni erano un misto di en-
trambe, e comportavano discese, risalite, e lunghi tratti in
piano. Con la specializzazione della discesa, gli sci furono
irrobustiti e rinforzati con le lamine laterali, mentre prima erano simili agli sci da fondo.
Negli anni ‘30 tre agordini (Luigi Benvegnù, Ubaldo Levis e Giovanni Miola) partendo da Agordo
risalirono la Val Corpassa e raggiunsero il Rifugio Coldai attraverso la Val Civetta; scesero a Malga
la Grava, risalirono al Passo Duràn e ridiscesero ad Agordo, in due giorni compirono la traversata
completa del gruppo. Nella primavera del 1938 fu effettuata la prima gara della Transcivetta (da
Listolade a Pescul).
L’attività scialpinistica riprese dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale su itinerari classici. Il
primo tentativo di alzare i limiti fu compiuto dal ventenne Carlo Contini, che nel 1953 salì la Ci-
vetta dalla ferrata Tissi, e scese dalla normale con gli sci, rimanendo però travolto da una valanga
al Passo del Tenente. Nel 1957 Mario Fattor di Zoldo Alto scese dalla Forcella delle Sasse, e nel
1965 Eugenio Maier compì in giornata con gli sci da fondo la traversata della Moiazza (partendo
da Chiesa salì a Passo Duràn, scese in Val Corpassa e salì al Van delle Sasse e alla Forcella delle
Sasse per ridiscendere a Chiesa).
Negli anni ‘60 lo scialpinismo iniziò a diffondersi tra gli appassionati, ma solo negli anni ‘70
furono commercializzate le pelli di foca con la colla e sci-attacchi specifici.
sporadici rinvenimenti di tracce di orso bruno
(Ursus arctos), animale che oramai mostra un
areale piuttosto diffuso in Dolomiti.
La Val di Zoldo, vista la sua orografia in alcuni
tratti piuttosto complicata, preserva ancora aree
isolate di altissimo pregio ambientale.
Parte dell’area del Mezzodì-Prampèr e i margini
orientali della Gardesana e del Castello di Mo-
schesin sono compresi nel Parco Nazionale del-
le Dolomiti Bellunesi. La splendida area protetta
si estende da qui verso sud, spingendosi fino ai
Monti del Sole, alla Schiara, al Cimònega e alle
Vette Feltrine. Questo è l’unico parco nazionale
di tutte le Dolomiti ed è stato istituito nel 1990.
In Val di Zoldo esistono anche alcuni siti di Na-
tura 2000, il principale strumento della politica
dell’Unione Europea per la conservazione della
biodiversità. Si tratta di una rete ecologica diffu-
sa su tutto il territorio dell’Unione, istituita ai sensi della Direttiva 92/43/CEE “Habitat” e del-
la Direttiva 79/409/CEE “Uccelli” per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat
naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario. La logica è quella
di preservare aree collegate fra loro o limitrofe in modo da creare dei corridoi ecologici per le
varie specie.
Le tre aree zoldane sono il SIC (Sito di Interesse Comunitario) Monte Pelmo-Mondeval-Formin
esteso per 11.065 ettari e sconfinante verso la
vicina Val Fiorentina, il SIC Val Tovanella-Bosco-
nero (8.846 ettari) e il SIC Civetta-Cime di San
Sebastiano (6.598 ettari) che è anche una ZPS
(Zona di Protezione Speciale).
Nella zona considerata sono inoltre presenti dei
Biotopi, ossia delle aree di estensione limitata
presentanti delle caratteristiche ecologiche di
assoluto valore naturalistico (Mondeval, Pala-
favera, Torbiere del Pelmo, Prà Torond, Val del
Grisol).
Denis Perilli
Sopra: l’imponente Castello di Moschesin da Agordo
Sotto: alba verso la Gardesana e il Tàmer
NOTIZIE STORICHE
Il raro raponzolo di roccia (ph Denis Perilli)
Emilio Serafin, Gigi Lovat e Bruno Serafin
al Vànt 14.04.1952 (ph Emilio Serafin)
l Notizie storicheSkialp l Scialpinismo in Val di Zoldo
6. Forc. delle Sasse
Civetta Bassa
Piccola Civetta
Punta Civetta
Pan di Zucchero
16: Civetta con discesa a Forc. della Grava e Livinàl Grant
15: Civetta bassa con accesso da Forc. delle Sasse
17a: Discesa diretta dallo Schinàl de Bech
17b: Discesa dalla Porta del Masarè al Livinal Grant
17: Accesso al Masarè dal Rif. Coldai-Sentiero Tivàn
Torre di Valgrande
Torre d’Alleghe
Torre Coldai
Crodolòn
Civetta
Schinal de Bech
Col Grant
Monte della Grava
15
16
17b
17a
17
Ph Dario Facchin
7. 87
Itinerario impegnativo, diffi-
cile e faticoso, ma tra i più
belli e ambiti delle Dolomiti,
riservato a scialpinisti dotati
di ottima tecnica sciistica
e alpinistica. Si devono af-
frontare pendii molto ripidi
ed esposti, scaldati dal sole
fin dal primo mattino, che
richiedono non solo nevi
molto assestate, ma anche
una partenza nel cuore della
notte. Utili casco, piccozza,
ramponi, mezza corda da 50
metri, cordini, moschettoni,
imbragatura e discensore.
SALITA
Si raggiunge la Forcella della Grava 1784 m
con l’itinerario 007. Si prosegue con una dia-
gonale ascendente in direzione nord-ovest,
costeggiando il versante orientale della Civetta
Bassa, fino al Passo del Tenente, tratto chiave
dell’itinerario, dove è consigliabile arrivare alle
prime luci del mattino (fin qui 3 h). Giunti in
prossimità delle rocce si calzano i ramponi e si
affronta, eventualmente facendo sicura con la
corda (la fruibilità del cavo metallico dipende
dall’innevamento), l’esposto traverso: si segue
1877 m
M. della Grava
PECOL
1579 m
Baita Civetta
3220 m
Civetta
1811 m
Crep di Pecol
3004 m
Cima di Tomè
Forc. delle Sasse
1884 m
1784 m
Crepa Tonda
2727 m
2476 m
C. della Moiazzetta
della Grava
2920 m
Punta Civetta
2600 m
Torre di Coldai
Forc. della Grava
Crepa Bassa
Vandelle
Sasse
2984 m
Rif. Torrani
ValdiPecol
86
PUNTO DI PARTENZA:
Pècol, piazzale impianti 1385 m
DISLIVELLO: 1840 m
TEMPO DI SALITA: 7 h
DIFFICOLTÀ: A-ESA S5
ESPOSIZIONE: est
PERIODO CONSIGLIATO: primavera
ATTREZZATURA:
NDS + attrezzatura alpinistica
CARTOGRAFIA: Tabacco 1:25.000 n. 015
CIVETTA 3218 m
Forc. delle Sasse
Civetta Bassa
Piccola Civetta
Punta Civetta
Pan di Zucchero
Civetta con discesa a Forc. della Grava e Livinàl Grant
Torre di Valgrande
Torre d’Alleghe
Torre Coldai
Crodolòn
Civetta
Schinal de Bech
Col Grant
Monte della Grava
16
016
Sopra: ph Dario Facchin
Sotto: l’esposto e ripido traverso (ph Angelo Bon)
Il Passo del Tenente (ph Angelo Bon)
Uno l Civetta-MoiazzaSkialp l Scialpinismo in Val di Zoldo
8. 88
il tratto attrezzato, prima verticalmente (circa 10
metri), poi attraversando verso destra per una
cinquantina di metri. Si entra così in un vallone
che si risale fino alla fascia rocciosa sovrastan-
te, superabile con una ripida (50°) paretina
inclinata a sinistra, pervenendo al vertiginoso
traverso verso destra che si affronta tenendosi
il più in alto possibile. Si arriva così alla base
del secondo erto pendio, dove spesso si forma
un accumulo da vento. Con faticosa risalita si
giunge finalmente al Pian della Tenda, nei pres-
si del Rifugio Torrani (3050 m) dove, attenuata
la tensione, si affronta la pala sommitale, ripida
ma non esposta, fino in vetta.
DISCESA
Si ripercorre il tracciato di salita, con particolare
cautela per le pendenze e l’esposizione. Il tra-
verso del Passo del Tenente va effettuato con i
ramponi e (consigliabile) la corda.
Sotto: in discesa sotto al Pian della Tenda (ph Davide Pacquola)
Pagina seguente: l’esposto traverso (ph Davide Pacquola)
Pagine 90-91: il versante Zoldano della Civetta
Skialp l Scialpinismo in Val di Zoldo
9. 1: Variante salto Pordòn
2: Discesa diretta al Vant
Spalla Sud 3061 Pelmo 3168
2
1
Spalla Est 3024
Forca Rossa Forc. di Val d’Arcia
Cime di Val d’Arcia
32
28
29
10. 143143
La salita del Pelmo con gli sci fu descritta già da
Castiglioni nella sua Guida sciistica delle Dolomi-
ti edita nel 1942; nell’appendice scialpinistica di
“Pelmo e Dolomiti di Zoldo” di Angelini e Som-
mavilla fino al 1983 non risultavano salite recen-
ti. Oggi l’itinerario è notevolmente più frequenta-
to, e rappresenta per molti - insieme ad Antelao
e Civetta - la tappa più ambita dello scialpinista
dolomitico. La gita è completa e impegnativa,
caratterizzata dal tratto alpinistico iniziale, l’attra-
versamento della Cengia di Ball, dove secondo
le condizioni della neve si sceglierà il supera-
mento del “Salto Pordon” con breve arrampicata
fino al IV grado inferiore, oppure alla traversata
completa della cengia fino al Vallon. In entrambi
i casi è consigliata la progressione in sicurezza
con la corda, utilizzando gli ancoraggi già pre-
senti in loco. La parte sciistica è molto interes-
sante, mai eccessivamente ripida (max 40°) e si
svolge in un ambiente unico. Vista l’esposizione
a sud-est il manto nevoso tende ad assestarsi ra-
pidamente, ma sarà sempre da valutare atten-
tamente il consolidamento dello stesso, essendo
l’intero itinerario soggetto a frequenti scarica-
menti di valanghe anche imponenti.
Purtroppo, nonostante i divieti, c’è chi si approc-
cia a questa splendida e difficile montagna con
la pratica dell’Eliski: i clienti delle guide alpine
sono portati in cima per sciare fino alla cengia,
dove sono prelevati nuovamente dall’elicotte-
ro. Noi auspichiamo che questa vergognosa
pratica sia definitivamente bandita dalle nostre
vette, patrimonio dell’umanità, lasciandole
al silenzio che meritano e agli alpinisti che la
guadagnano con il proprio sudore.
SALITA
Dal parcheggio di Zoppè si segue l’itinerario
028 fino al Rifugio Venezia. Da lì ci si alza verso
le pareti, superando inizialmente una zona di
mughi fino alla rampa che dà inizio alla Cen-
gia di Ball. La si risale e s’inizia a traversare a
sinistra (sud), dove ben presto la
cengia si restringe e l’esposizione
aumenta; qui s’iniziano a trovare
gli ancoraggi per la progressione
in cordata. Ben presto aggirato un
primo sperone roccioso, si giunge
nella prima delle tre rientranze
che caratterizzano la cengia; qui si
stacca il “Salto Pordon” (salito per
la prima volta nel febbraio 1882
da Cesaletti, Zanucco e Pordon)
che supera a sinistra del nero cola-
toio una paretina grigia e gialla di
circa 15 metri (IV-), dove si trova-
no alcuni chiodi e l’ancoraggio per
la calata in corda doppia. Dopo
l’ancoraggio di sosta si affronta un
475
470
493
471
526
473
499
472
480
3168 m
2621 m
3024 m
3061 m
Pelmo
Spalla Est
1946 m
Rif. Venezia
1931 m
P.so di Rutorto
Crepe de
Lavarella
Spalla Sud
Forca Rossa
2019 m
Col del Fer
2196 m
Pena
Tabià
Belvedere
ZOPPÈ DI CADORE
142
PUNTO DI PARTENZA:
Zoppè di Cadore m 1545
DISLIVELLO: 1625 m
TEMPO DI SALITA: 6 h
DIFFICOLTÀ: A-OSA S4
ESPOSIZIONE: sud-est
PERIODO CONSIGLIATO: dicembre-giugno
ATTREZZATURA:
NDS + corda, piccozza e ramponi
MONTE PELMO 3168 m
032
Sopra: la cresta che porta in vetta,
sullo sfondo la Spalla sud
A destra: la Cengia di Ball
Due l PelmoSkialp l Scialpinismo in Val di Zoldo
11. grado, per giungere alla vetta 3168 m, con nuova
croce di acciaio.
DISCESA
La discesa, di quasi mille metri di dislivello fino
alla cengia, è una delle più belle esperienze
dolomitiche a cui si può aspirare, specie in pre-
senza di neve polverosa nella parte alta e tra-
sformata nel Valòn. Si segue l’itinerario di salita.
Per evitare la prima parte di cresta rocciosa c’è
la possibilità di scendere direttamente dalla vet-
ta dapprima in diagonale verso destra (ovest),
individuando due successivi ripidi canalini tra le
rocce e poi piegando a sinistra (est) lungo un’a-
erea cengia sospesa che porta direttamente nel
Vant (quest’ultima possibilità è da intraprendere
solo con assoluta stabilità del manto).
NOTA
Volendo spezzare in due la gita si potrà pernot-
tare nel ricovero invernale del rifugio Venezia. È
consigliabile la salita in tarda stagione, quando
la cengia è sgombra da neve/ghiaccio, con la
possibilità di avvicinamento in mountain-bike
da Zoppè lungo la strada militare fino ai campi
di Rutorto.
Sopra: corda doppia sul Salto Pordon (ph Francesco Cappellari)
Sotto: gli ampi pendii sommitali
ripido colatoio che può richiedere un successivo
breve tiro di corda in caso di scarso innevamen-
to, per sbucare nel bellissimo Valon. Con poca
neve o in stagione avanzata è consigliabile inve-
ce percorrere tutta la cengia fino al suo termine,
superando vari passaggi esposti su strettoie, tra
cui il “Passo del Gatto”, dove si trovano i neces-
sari ancoraggi o corde fisse per la progressione
in sicurezza. La vera insidia della traversata è rap-
presentata dall’ingombro degli sci, che tendono
a sbattere sulle rocce, costringendo talvolta a
togliere lo zaino di spalla. Al termine della cengia
si esce nella parte bassa del Valon, dove gene-
ralmente le valanghe depositano la neve che
consente di calzare gli sci. Ci si alza per bellis-
simo e ampio pendio contornato da imponenti
muraglie, puntando sotto alla spalla est, dove la
pendenza aumenta e s’intuisce il passaggio mi-
gliore zigzagando tra le fasce di roccia, per rag-
giungere l’immenso e surreale ripiano del Vànt.
Si punta ora a ovest per raggiungere il ciglione
occidentale del monte, e con un ripido strappo
finale ci si affaccia verso il pauroso precipizio
sopra alla Fessura, dove il panorama si apre a
perdita d’occhio. Da qui (3000 m ca.) togliendo
a tratti gli sci e prestando la massima attenzione
alle cornici si percorre la cresta finale, dove s’in-
contrano anche dei brevi passaggi di roccia di I
144
Sopra: la Cengia di Ball (ph Angelo Bon)
Sotto: gli ampi pendii sommitali
Due l PelmoSkialp l Scialpinismo in Val di Zoldo