La conca ampezzana, forse la più magica delle Dolomiti, è, malgrado l'alta frequentazione, per gran parte sconosciuta. Questo volume permette di scoprirne gli angoli più nascosti ma per questo non meno affascinanti degli itinerari iper-frequentati che d'estate vengono presi d'assalto. Vengono descritte 111 vie normali ad altrettante vette attorno alla perla dolomitica. Accanto ai percorsi classici quindi vengono finalmente valorizzate esplorazioni semi-sconosciute anche per i cortinesi stessi. Una guida escursionistica che comprende a volte quell'alpinismo facile che richiede una certa dose di esperienza e capacità di orientamento in terreni poco battuti.
36 itinerari nelle Dolomiti del Cadore - Zoldo - Agordino - Schiara
Chiunque risalga la valle del fiume Piave, da Belluno fino alle porte di Auronzo, avrà immediatamente la sensazione di attraversare uno spettacolare paesaggio naturale e nello stesso tempo un ambiente abitato e vissuto, incontrando paesi e borghi che affondano le proprie radici culturali in una storia millenaria, ammirando montagne che emanano un fascino grandioso e autentico. Tra gli itinerari descritti si trovano non solo le ferrate che si sviluppano sui gruppi montuosi più celebrati ma anche i tanti sentieri attrezzati, sicuramente meno famosi della Costantini, della Zacchi e della Alleghesi ma certamente più rispettosi dell'orografia e dell'essenza stessa delle montagne, percorsi logici e panoramici, seguiti da secoli da cacciatori e pastori, dove spesso il rumore dei propri passi rompe il silenzio. Ogni escursionista potrà quindi ritrovare la sua ferrata, il suo sentiero, sia che ricerchi impegnative o atletiche emozioni verticali sia che voglia esplorare cenge e camini dove la corda fissa è soltanto un dispositivo di sicurezza, quasi secondario.
Elenco delle vie ferrate:
Corno Del Doge - Cengia del Doge
Forcella Vanedel - Strada Sanmarchi
Cimon del Froppa - Forcella Marmarole
Monte Ciastelin - Sentiero dei Camosci
Sentiero degli Alpini e Forcella Froppa
Monte Ciarido - Sentiero Amalio Da Prà
Monte Tudaio - Sentiero dei Mede
Forcella del Ghiacciaio - Ferrata del Cadorin
Crode di San Piero e Croda Mandrin - Sentiero Alpinistico Attrezzato
Domegge - Ferrate Sportive
Val Prigioniera - Sentiero Attrezzato del Gufo
Cresta del Miaron - Sentiero Olivato
Col Reàn - Via Antersass e Scale di Ciesamatta
Palazza Alta - Ferrata Fiamme Gialle
Civetta - Ferrata degli Alleghesi
Civetta - Ferrata Tissi
Civetta - Passo del Tenente (Via Normale)
Moiazza - Cima Moiazza Sud - Ferrata Costantini
Spiz de Mezzodì - Ferrata Sora 'l Sass e Sentiero del Belvedere
Prampèr - Val Pramperét - Scalet del Pissandol
Bosconero - Viaz de le Ponte
Piz de Sagron - Passo del Comedon - L'Intaiada
Vajont - Ferrata della Memoria
La Schiara - Forcella de la Gusela - Ferrata Sperti
La Schiara - Ferrata Zacchi e Ferrata Berti
Pelf - Ferrata Marmol (Rossi) e Ferrata Guardiano
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=74
40 escursioni a tema sulle Dolomiti
Un libro che racconta le Dolomiti sviscerandole in 11 capitoli tematici, seguendo con logica una cronologia che va dalla loro formazione al recente riconoscimento quale Patrimonio Mondiale dell'Unesco. I contenuti sono di tipo naturalistico, ecologico, storico, turistico ed escursionistico. Con 40 escursioni correlate, 11 capitoli tematici, circa 600 foto, oltre 30 schemi e disegni, 30 tabelle e 10 schede di approfondimento con interviste e testimonianze.
- 11 capitoli tematici
- circa 600 foto, oltre 30 schemi e disegni, 30 tabelle
- 10 schede di approfondimento con interviste e testimonianze
- 40 escursioni a tema complete di mappe, profili altimetrici, tempi parziali, tempi totali, scala difficoltà, cime da salire, cose da vedere
66 itinerari dalle Dolomiti di Brenta alle Pale di San Martino
Le Dolomiti Occidentali presentano un'orografia molto complessa e comprendono gruppi montuosi relativamente piccoli e apparentemente poco articolati, come il Sassolungo o il Làtemar, e vere e proprie catene montuose in miniatura come il Catinaccio, il Brenta e le Pale di San Martino o addirittura a insiemi di più catene come succede per il Gruppo della Marmolada e i rilievi che gravitano attorno alle Odle.
Questa guida propone 66 escursioni ad anello in otto gruppi montuosi: Dolomiti di Brenta, Làtemar, Catinaccio, Sassolungo, Odle-Putia-Puez, Sella, Marmolada e Pale di San Martino. Si tratta di escursioni di varia difficoltà sia attorno ad un intero gruppo montuoso che a sottogruppi o singole cime all'interno di gruppi più complessi, con percorsi da uno a più giorni che vanno dai facili sentieri ai più impegnativi itinerari ad alta quota o lungo vie ferrate e percorsi attrezzati. Le escursioni, molte delle quali poco conosciute ma degne di interesse, sono suddivise in schede con descrizione dettagliata dei percorsi suddivisi per tappe e corredati da dislivelli, tempi, profili altimetrici, difficoltà, cenni storici, curiosità turistiche da vedere in zona e numerose fotografie a colori.
Ma non si tratta solo di escursioni finalizzate alla bellezza e alla libertà del camminare: l'idea di questa guida è anche quella di invogliare il lettore a sforzarsi ad osservare e a tentare di capire l'ambiente di queste favolose montagne, ecco perché oltre a qualche "anello classico" vengono presentati anche percorsi meno battuti, a volte scomodi e fuori dalle rotte abituali. Le note naturalistiche, geologiche, culturali e storiche non mancano e sono inserite in modo da renderle il più possibile fruibili all'escursionista, inserendole in vari contesti, sia nelle introduzioni che nelle descrizioni dei percorsi.
In sintesi una guida che non potrà mancare a tutti gli appassionati di escursioni sulle Dolomiti che vogliano conoscere i molteplici aspetti di queste splendide montagne su tutti i versanti e non si accontentano di escursioni con andata e ritorno lungo lo stesso sentiero!
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=68
Vie ferrate in Sassolungo - Sella - Sciliar - Catinaccio - Marmolada - Latemar. Catinaccio, Marmolada, Sella, Sassolungo, Latemar: sono tutti nomi che richiamano spesso alla mente l’idea stessa delle Dolomiti, toponimi ben impressi nell’immaginario collettivo e nella mente di escursionisti e alpinisti. Una capillare organizzazione turistica, i numerosi impianti di risalita, la sterminata rete di punti di appoggio gestiti, fanno delle Dolomiti di Fassa una della aree più facilmente accessibili dell’intero arco alpino. Molte di queste cime sono entrate tra le immagini simbolo dei Monti Pallidi, basti pensare alle Torri del Vajolet, al Ghiacciaio della Marmolada, all’Alpe di Siusi. Le ferrate più famose e tecnicamente impegnative sono tra le più frequentate delle Alpi, soprattutto quelle che si sviluppano tra i bastioni di roccia del gruppo del Sella (vero crocevia dei gruppi dolomitici) come la Ferrata delle Mesules, la Ferrata Piazzetta e la Ferrata Brigata Tridentina, oppure quelle che risalgono le pareti rocciose del Colac e del Col Ombert. Molti escursionisti scelgono anche le ferrate del Catinaccio d’Antermoia o il primo tratto del Sentiero Bepi Zac perché, con difficoltà tecniche contenute, possono compiere escursioni di straordinario fascino. Cosa resta quindi da consigliare tra queste valli, dove a volte si ha quasi l’impressione di essere ormai assuefatti alla bellezza e alla sua quotidiana rappresentazione mediatica? Prima di tutto di usare le ferrate più famose come strumento di conoscenza di alcune della montagne più sorprendenti delle Alpi e poi di provare a percorrere la panoramica e silenziosa cresta dei Monzoni, tra crinali erbosi, rocce vulcaniche e memorie della Grande Guerra, di compiere un itinerario di grandissimo respiro come quello che transita attraverso la Ferrata Ombretta oppure di inoltrarsi nella piccola selva rocciosa del gruppo della Vallaccia.
Guida escursionistica e alpinistica alle 86 cime dolomitiche oltre i 3000 metri di altezza in 16 gruppi dolomitici
Le relazioni di 86 vie normali alle più alte cime oltre i 3000 delle Dolomiti, con foto, tracciati, cartine, relazioni dettagliate, notizie storiche e culturali.
Si tratta della 2° edizione del libro 3000 delle Dolomiti! Dopo la prima edizione del 2012 questa ristampa
comprende correzioni, aggiornamenti, nuove foto e migliori disegni delle vie di roccia.
Estese sul vasto territorio montuoso compreso fra il Lago d'Iseo a ovest e il Lago d'Idro a est, le Prealpi Bresciane costituiscono il settore occidentale delle Prealpi Lombarde Orientali, al confine meridionale dell'imponente massa tonalitica del Gruppo dell'Adamello da cui sono separate dal Passo Croce Domini. Spingendosi a meridione fino alle Colline Bresciane, ormai prossime alla Pianura Padana, offrono ampie possibilità escursionistiche sia estive che invernali, con panorami che si spingono dalle alte vette del Monte Rosa fino alle più basse cime dell'Appennino Tosco-Emiliano.
Nonostante la quota modesta le cime delle Prealpi Bresciane permettono di soddisfare sia le preferenze degli escursionisti che le esigenze degli alpinisti, in particolare nel periodo invernale quando le vette più elevate offrono interessantissime traversate di cresta, salite lungo canali o pendii adatti allo scialpinismo all'insegna della libertà.
Comprende 125 vie normali a cime montuose nei gruppi di: Guglielmo, Setteventi-Muffetto, Dosso Alto, Palo-Savallo, Sonclino, Doppo-Conche e Maddalena-Cariadeghe.
Prefazione di Fausto De Stefani.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=69
Tra tutti i gruppi dolomitici, quello delle Pale di San Martino (fonte di continua ispirazione alpinistica e artistica per il loro cantore Dino Buzzati) è forse il più immaginifico e fantastico, a causa della sua estensione, del continuo mutare del paesaggio, degli ambienti e delle conformazioni rocciose. Un gruppo montuoso che può entusiasmare già al primo contatto, anche solo arrivando in auto al tramonto al Passo Rolle, camminando per pochi minuti lungo le facili sterrate della Val Venegia o della Val Canali e che poi "rischia" di attrarre in maniera irresistibile l'escursionista quando si cominciano a scoprire luoghi come il Vallone delle Lede, la Valle di Focobon, il Cimerlo, il piccolo Ghiacciaio della Fradusta o l'Orrido delle Comelle.
Le ferrate e i sentieri attrezzati sono anch'essi un incentivo a percorrere vecchi sentieri dei cacciatori, cenge da pecore o da camosci, guglie rocciose dalle forme bizzarre, canaloni isolati e severi. Lunghi percorsi attrezzati come la Bolver Lugli al Cimon della Pala, ferrate brevi e impegnative come la Stella Alpina all'Agner, si affiancano a ferrate di media difficoltà, quasi sempre altamente panoramiche (Buzzati, Gusella, Velo, Porton, Orsa) e infine a sentieri attrezzati dove le corde fisse aiutano a superare in sicurezza i passaggi più difficoltosi. Ognuno potrà selezionare le difficoltà tecniche e l'impegno fisico da affrontare ma soprattutto potrà scegliere quali sogni inseguire.
Elenco delle vie ferrate:
- Ferrata Bolver-Lugli
- Ferrata del Velo
- Sentiero Attrezzato Gusella
- Ferrata del Porton
- Sentiero Attrezzato Buzzati
- Sentiero Attrezzato De Paoli
- Ferrata dell'Orsa
- Ferrata Fiamme Gialle
- Ferrata Stella Alpina
- Ferrata Gabitta d'Ignoti
- Sentiero delle Farangole
- Sentiero Attrezzato delle Sedole
- Ferrata dell'Orsa
- Ferrata Monte Agner
- Ferrata del Canalone in Val Canali
- Sentiero del Cacciatore
- Ferrata della Vecchia
- Ferrata del Canalone al Mulaz
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=73
Scopri le novità editoriali di Idea Montagna fra libri di arrampicata, alpinismo, ghiaccio, alta montagna, scialpinismo, vie normali, vie di roccia, escursionismo, grotta e mountain bike
36 itinerari nelle Dolomiti del Cadore - Zoldo - Agordino - Schiara
Chiunque risalga la valle del fiume Piave, da Belluno fino alle porte di Auronzo, avrà immediatamente la sensazione di attraversare uno spettacolare paesaggio naturale e nello stesso tempo un ambiente abitato e vissuto, incontrando paesi e borghi che affondano le proprie radici culturali in una storia millenaria, ammirando montagne che emanano un fascino grandioso e autentico. Tra gli itinerari descritti si trovano non solo le ferrate che si sviluppano sui gruppi montuosi più celebrati ma anche i tanti sentieri attrezzati, sicuramente meno famosi della Costantini, della Zacchi e della Alleghesi ma certamente più rispettosi dell'orografia e dell'essenza stessa delle montagne, percorsi logici e panoramici, seguiti da secoli da cacciatori e pastori, dove spesso il rumore dei propri passi rompe il silenzio. Ogni escursionista potrà quindi ritrovare la sua ferrata, il suo sentiero, sia che ricerchi impegnative o atletiche emozioni verticali sia che voglia esplorare cenge e camini dove la corda fissa è soltanto un dispositivo di sicurezza, quasi secondario.
Elenco delle vie ferrate:
Corno Del Doge - Cengia del Doge
Forcella Vanedel - Strada Sanmarchi
Cimon del Froppa - Forcella Marmarole
Monte Ciastelin - Sentiero dei Camosci
Sentiero degli Alpini e Forcella Froppa
Monte Ciarido - Sentiero Amalio Da Prà
Monte Tudaio - Sentiero dei Mede
Forcella del Ghiacciaio - Ferrata del Cadorin
Crode di San Piero e Croda Mandrin - Sentiero Alpinistico Attrezzato
Domegge - Ferrate Sportive
Val Prigioniera - Sentiero Attrezzato del Gufo
Cresta del Miaron - Sentiero Olivato
Col Reàn - Via Antersass e Scale di Ciesamatta
Palazza Alta - Ferrata Fiamme Gialle
Civetta - Ferrata degli Alleghesi
Civetta - Ferrata Tissi
Civetta - Passo del Tenente (Via Normale)
Moiazza - Cima Moiazza Sud - Ferrata Costantini
Spiz de Mezzodì - Ferrata Sora 'l Sass e Sentiero del Belvedere
Prampèr - Val Pramperét - Scalet del Pissandol
Bosconero - Viaz de le Ponte
Piz de Sagron - Passo del Comedon - L'Intaiada
Vajont - Ferrata della Memoria
La Schiara - Forcella de la Gusela - Ferrata Sperti
La Schiara - Ferrata Zacchi e Ferrata Berti
Pelf - Ferrata Marmol (Rossi) e Ferrata Guardiano
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=74
40 escursioni a tema sulle Dolomiti
Un libro che racconta le Dolomiti sviscerandole in 11 capitoli tematici, seguendo con logica una cronologia che va dalla loro formazione al recente riconoscimento quale Patrimonio Mondiale dell'Unesco. I contenuti sono di tipo naturalistico, ecologico, storico, turistico ed escursionistico. Con 40 escursioni correlate, 11 capitoli tematici, circa 600 foto, oltre 30 schemi e disegni, 30 tabelle e 10 schede di approfondimento con interviste e testimonianze.
- 11 capitoli tematici
- circa 600 foto, oltre 30 schemi e disegni, 30 tabelle
- 10 schede di approfondimento con interviste e testimonianze
- 40 escursioni a tema complete di mappe, profili altimetrici, tempi parziali, tempi totali, scala difficoltà, cime da salire, cose da vedere
66 itinerari dalle Dolomiti di Brenta alle Pale di San Martino
Le Dolomiti Occidentali presentano un'orografia molto complessa e comprendono gruppi montuosi relativamente piccoli e apparentemente poco articolati, come il Sassolungo o il Làtemar, e vere e proprie catene montuose in miniatura come il Catinaccio, il Brenta e le Pale di San Martino o addirittura a insiemi di più catene come succede per il Gruppo della Marmolada e i rilievi che gravitano attorno alle Odle.
Questa guida propone 66 escursioni ad anello in otto gruppi montuosi: Dolomiti di Brenta, Làtemar, Catinaccio, Sassolungo, Odle-Putia-Puez, Sella, Marmolada e Pale di San Martino. Si tratta di escursioni di varia difficoltà sia attorno ad un intero gruppo montuoso che a sottogruppi o singole cime all'interno di gruppi più complessi, con percorsi da uno a più giorni che vanno dai facili sentieri ai più impegnativi itinerari ad alta quota o lungo vie ferrate e percorsi attrezzati. Le escursioni, molte delle quali poco conosciute ma degne di interesse, sono suddivise in schede con descrizione dettagliata dei percorsi suddivisi per tappe e corredati da dislivelli, tempi, profili altimetrici, difficoltà, cenni storici, curiosità turistiche da vedere in zona e numerose fotografie a colori.
Ma non si tratta solo di escursioni finalizzate alla bellezza e alla libertà del camminare: l'idea di questa guida è anche quella di invogliare il lettore a sforzarsi ad osservare e a tentare di capire l'ambiente di queste favolose montagne, ecco perché oltre a qualche "anello classico" vengono presentati anche percorsi meno battuti, a volte scomodi e fuori dalle rotte abituali. Le note naturalistiche, geologiche, culturali e storiche non mancano e sono inserite in modo da renderle il più possibile fruibili all'escursionista, inserendole in vari contesti, sia nelle introduzioni che nelle descrizioni dei percorsi.
In sintesi una guida che non potrà mancare a tutti gli appassionati di escursioni sulle Dolomiti che vogliano conoscere i molteplici aspetti di queste splendide montagne su tutti i versanti e non si accontentano di escursioni con andata e ritorno lungo lo stesso sentiero!
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=68
Vie ferrate in Sassolungo - Sella - Sciliar - Catinaccio - Marmolada - Latemar. Catinaccio, Marmolada, Sella, Sassolungo, Latemar: sono tutti nomi che richiamano spesso alla mente l’idea stessa delle Dolomiti, toponimi ben impressi nell’immaginario collettivo e nella mente di escursionisti e alpinisti. Una capillare organizzazione turistica, i numerosi impianti di risalita, la sterminata rete di punti di appoggio gestiti, fanno delle Dolomiti di Fassa una della aree più facilmente accessibili dell’intero arco alpino. Molte di queste cime sono entrate tra le immagini simbolo dei Monti Pallidi, basti pensare alle Torri del Vajolet, al Ghiacciaio della Marmolada, all’Alpe di Siusi. Le ferrate più famose e tecnicamente impegnative sono tra le più frequentate delle Alpi, soprattutto quelle che si sviluppano tra i bastioni di roccia del gruppo del Sella (vero crocevia dei gruppi dolomitici) come la Ferrata delle Mesules, la Ferrata Piazzetta e la Ferrata Brigata Tridentina, oppure quelle che risalgono le pareti rocciose del Colac e del Col Ombert. Molti escursionisti scelgono anche le ferrate del Catinaccio d’Antermoia o il primo tratto del Sentiero Bepi Zac perché, con difficoltà tecniche contenute, possono compiere escursioni di straordinario fascino. Cosa resta quindi da consigliare tra queste valli, dove a volte si ha quasi l’impressione di essere ormai assuefatti alla bellezza e alla sua quotidiana rappresentazione mediatica? Prima di tutto di usare le ferrate più famose come strumento di conoscenza di alcune della montagne più sorprendenti delle Alpi e poi di provare a percorrere la panoramica e silenziosa cresta dei Monzoni, tra crinali erbosi, rocce vulcaniche e memorie della Grande Guerra, di compiere un itinerario di grandissimo respiro come quello che transita attraverso la Ferrata Ombretta oppure di inoltrarsi nella piccola selva rocciosa del gruppo della Vallaccia.
Guida escursionistica e alpinistica alle 86 cime dolomitiche oltre i 3000 metri di altezza in 16 gruppi dolomitici
Le relazioni di 86 vie normali alle più alte cime oltre i 3000 delle Dolomiti, con foto, tracciati, cartine, relazioni dettagliate, notizie storiche e culturali.
Si tratta della 2° edizione del libro 3000 delle Dolomiti! Dopo la prima edizione del 2012 questa ristampa
comprende correzioni, aggiornamenti, nuove foto e migliori disegni delle vie di roccia.
Estese sul vasto territorio montuoso compreso fra il Lago d'Iseo a ovest e il Lago d'Idro a est, le Prealpi Bresciane costituiscono il settore occidentale delle Prealpi Lombarde Orientali, al confine meridionale dell'imponente massa tonalitica del Gruppo dell'Adamello da cui sono separate dal Passo Croce Domini. Spingendosi a meridione fino alle Colline Bresciane, ormai prossime alla Pianura Padana, offrono ampie possibilità escursionistiche sia estive che invernali, con panorami che si spingono dalle alte vette del Monte Rosa fino alle più basse cime dell'Appennino Tosco-Emiliano.
Nonostante la quota modesta le cime delle Prealpi Bresciane permettono di soddisfare sia le preferenze degli escursionisti che le esigenze degli alpinisti, in particolare nel periodo invernale quando le vette più elevate offrono interessantissime traversate di cresta, salite lungo canali o pendii adatti allo scialpinismo all'insegna della libertà.
Comprende 125 vie normali a cime montuose nei gruppi di: Guglielmo, Setteventi-Muffetto, Dosso Alto, Palo-Savallo, Sonclino, Doppo-Conche e Maddalena-Cariadeghe.
Prefazione di Fausto De Stefani.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=69
Tra tutti i gruppi dolomitici, quello delle Pale di San Martino (fonte di continua ispirazione alpinistica e artistica per il loro cantore Dino Buzzati) è forse il più immaginifico e fantastico, a causa della sua estensione, del continuo mutare del paesaggio, degli ambienti e delle conformazioni rocciose. Un gruppo montuoso che può entusiasmare già al primo contatto, anche solo arrivando in auto al tramonto al Passo Rolle, camminando per pochi minuti lungo le facili sterrate della Val Venegia o della Val Canali e che poi "rischia" di attrarre in maniera irresistibile l'escursionista quando si cominciano a scoprire luoghi come il Vallone delle Lede, la Valle di Focobon, il Cimerlo, il piccolo Ghiacciaio della Fradusta o l'Orrido delle Comelle.
Le ferrate e i sentieri attrezzati sono anch'essi un incentivo a percorrere vecchi sentieri dei cacciatori, cenge da pecore o da camosci, guglie rocciose dalle forme bizzarre, canaloni isolati e severi. Lunghi percorsi attrezzati come la Bolver Lugli al Cimon della Pala, ferrate brevi e impegnative come la Stella Alpina all'Agner, si affiancano a ferrate di media difficoltà, quasi sempre altamente panoramiche (Buzzati, Gusella, Velo, Porton, Orsa) e infine a sentieri attrezzati dove le corde fisse aiutano a superare in sicurezza i passaggi più difficoltosi. Ognuno potrà selezionare le difficoltà tecniche e l'impegno fisico da affrontare ma soprattutto potrà scegliere quali sogni inseguire.
Elenco delle vie ferrate:
- Ferrata Bolver-Lugli
- Ferrata del Velo
- Sentiero Attrezzato Gusella
- Ferrata del Porton
- Sentiero Attrezzato Buzzati
- Sentiero Attrezzato De Paoli
- Ferrata dell'Orsa
- Ferrata Fiamme Gialle
- Ferrata Stella Alpina
- Ferrata Gabitta d'Ignoti
- Sentiero delle Farangole
- Sentiero Attrezzato delle Sedole
- Ferrata dell'Orsa
- Ferrata Monte Agner
- Ferrata del Canalone in Val Canali
- Sentiero del Cacciatore
- Ferrata della Vecchia
- Ferrata del Canalone al Mulaz
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Scopri le novità editoriali di Idea Montagna fra libri di arrampicata, alpinismo, ghiaccio, alta montagna, scialpinismo, vie normali, vie di roccia, escursionismo, grotta e mountain bike
165 cime tra Lago di Lecco e Valle Camonica
Autore: Roberto Ciri, Oliviero Bellinzani
Editore: Idea Montagna
Argomento: vie normali
Pagine: 496 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 25/07/2013
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- schizzi di salita per le vie in roccia
- cartine topografiche dei percorsi
- foto panoramiche dei gruppi montuosi con i nomi delle cime
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
- cenni storici
- curiosità da vedere in zona
- elenchi riassuntivi
L'attesa e più completa guida alle cime delle Prealpi Lecchesi e Bergamasche dal Lago di Lecco alla Valle Camonica a sud delle Alpi Orobie: 165 cime in 11 gruppi montuosi dalle Grigne alla Concarena passando per la Presolana, Regina delle orobie. Una guida che spazia dalle vie di arrampicata sulle torri della Grignetta alle vie di cresta delle selvagge cime del gruppo dell'Arera, alla scoperta dei fantastici panorami dominati dai giganti delle Orobie.
Ben 165 vie normali, molte delle quali poco conosciute ma degne di interesse, suddivise in schede con descrizione dettagliata dei percorsi di avvicinamento e salita, difficoltà, dislivelli, foto a colori con tracciato della via, schizzi di salita per le vie di roccia, difficoltà, foto di dettaglio, cenni storici e curiosità turistiche da vedere in zona.
Si tratta del primo di tre volumi dedicati alle Prealpi Lombarde e prende in considerazione gli 11 gruppi montuosi compresi nelle Prealpi Centrali, dette anche Prealpi Bergamasche ma comprendenti anche le montagne di Lecco: Grigne, Resegone, Campelli-Aralalta, Valbona-Sornadello, Alben, Arera-Menna, Torrezzo, Formico-Misma, Presolana, Pora, Camino-Concarena.
Un vasto territorio che copre le tre province di Lecco, Bergamo e Brescia e, da ovest ad est, 16 valli: Valsassina, Val della Grigna, Valtorta, Val Taleggio, Valle Imagna, Val Brembana, Val Secca, Val Canale, Val Parina, Val di Riso, Val Seriana, Val Nembo, Val di Scalve, Valle Borlezza, Val Cavallina e Valle Camonica.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=47
Il territorio della Val Badia, nella sua limitata estensione, racchiude un infinito scrigno di tesori e, senza dubbio, l’unico modo possibile per avvicinarli e apprezzarli appieno è camminando. Percorrendo a piedi i sentieri d’alta quota riusciremo a percepire i grandi spazi e i grandi silenzi della montagna, scoprendone dettagli e scorci nascosti che mai noteremmo qualora ci spostassimo solamente in auto. Il turismo oggi è frenetico, in pochi giorni si cerca di scoprire il maggior numero possibile di località, utilizzando soltanto auto e funivie, senza spostarsi dai luoghi dove tutti possono arrivare senza fatica. Ma così facendo, perdiamo la vera essenza di una vacanza in alta quota.
Questo libro vuole essere un invito a scoprire e riscoprire la montagna e un omaggio alle Dolomiti patrimonio dell’umanità UNESCO. Si tratta di 34 itinerari tra montagne ammantate di leggenda, sulle quali sono state scritte pagine di storia dell’alpinismo nonché teatro di sanguinosi scontri durante la Prima Guerra Mondiale. Insomma, al di là del panorama dolomitico, già da solo in grado di emozionarci e affascinarci oltre ogni immaginazione, è facile, camminando in questi luoghi, essere sopraffatti anche dalla suggestione delle gesta eroiche dei nostri antenati.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=131
Un libro suggestivo per i bellissimi paesaggi racchiusi in quella lingua di terra dove si svolse una guerra silenziosa.
34 percorsi tra forti, trincee e postazioni di guerra rimaste intatte che hanno una certa analogia con le “vere“ trincee, dove si era combattuto. Le “vere“ trincee avevo avuto modo di esplorarle in precedenti escursioni, da bambino, nella zona del Lagorai e di Cima d'Asta, in Trentino. La domanda e la perplessità allora sorsero spontanee: che anche in Val d'Intelvi si fosse combattuta, lì proprio lì, la Prima Guerra Mondiale? Che anche lì ci furono uomini relegati nel fondo di buche, a vivere per mesi sopraffatti da freddo, malattie e ansie? Sinceramente tra le nozioni storiche apprese nei primi anni di scuola non trovai soddisfacenti risposte a questa domanda. Restava allora la perplessità e il sospetto che in Val d'Intelvi si fosse combattuta una Prima Guerra Mondiale più nascosta, più silenziosa e poco nota. Il mistero meritava una soluzione.
La risposta alla fine arrivò, e giunse dopo brevi ricerche: si chiamava, “Sistema Difensivo Italiano alla Frontiera Nord verso la Svizzera“; una dicitura complessa, più popolarmente nota con il nome del generale che la pensò: Linea Cadorna.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=128
24 itinerari tra mare e montagna
24 itinerari con scheda tecnica contenente dislivello, tempo richiesto, lunghezza, difficoltà, punti di appoggio, periodo consigliato e se adatto alle famiglie.
Inoltre caratteristiche generali, accesso itinerario e discesa.
Ogni relazione è completata da una scheda di approfondimento culturale nonché da bellissime foto del territorio.
Molto spesso si definiscono le Cinque Terre come il luogo per eccellenza dove camminare tra mare e montagna. Un'affermazione veritiera perché in questo tratto di costa ligure, scoscesi pendii si concludono bruscamente su strette calette, aspre scogliere e minuscole baie.
Nello stesso tempo però, non si possono definire le Cinque Terre un vero e proprio luogo di mare, se si pensa che alcuni borghi e frazioni sono lontani dalla costa, oppure se si considera che tra Portovenere e Monterosso non esiste una vera spiaggia se non quella di Corniglia e nemmeno un approdo sicuro se non quello di Vernazza. O, infine, se si pensa a quanto sia forte il legame con la terra, così eroicamente conquistata metro per metro per potere coltivare ulivi, vigne, agrumi, ortaggi. D'altro lato si possono chiamare montagne dei pendii solo perché ripidi e scoscesi e invece privi di tutte quelle caratteristiche che rendono tali le montagne “vere“?
Ebbene le Cinque Terre sono un luogo unico al mondo, che sfugge alle definizioni, dove acqua e terra, già di per sé straordinariamente ricche di contrasti, sono le basi su cui l'uomo ha per secoli modellato un paesaggio, rendendolo trama visibile di una storia di quotidiana fatica e di fragile bellezza.
Valle del Boite, Centro Cadore, Val d’Ansiei, Misurina.
Il Cadore rientra tra quelle regioni montane tanto forti dal punto di vista identitario quanto indefinite dal punto di vista geografico. Un territorio con labili confini, ma con fortissime fondamenta culturali, che ne fanno una delle regioni alpine dove seguire in maniera esemplare l'evoluzione storica del paesaggio. Una terra di forti contrasti, dove isolate frazioni quasi disabitate si trovano a brevissima distanza da centri turistici di primaria importanza, dove sentieri affollatissimi si trovano a pochi chilometri in linea d’aria da percorsi completamenti immersi nel silenzio.
Non si può dire che manchino montagne importanti, anzi proprio in Cadore si ergono alcune delle più alte vette delle Dolomiti e alcuni dei gruppi più monumentali, come il Sorapìs, il Pelmo e l’Antelao e le stesse Dolomiti di Sesto che si affacciano con il loro versante meridionale sulla Val d’Ansiei. Altresì il Cadore è via d'accesso alle Marmarole e alle Dolomiti Friulane, zone fra le più selvagge, spettacolari e silenziose dell’intero arco alpino.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=202
I 3000 delle Dolomiti si ergono come isolati colossi fra le splendide valli e cime dolomitiche del Trentino Alto Adige e del Veneto. Se alcune vette sono alla portata di ogni escursionista, altre costituiscono degli impegnativi itinerari alpinistici riservati a escursionisti esperti con le necessarie conoscenze di arrampicata in cordata ed esperienza su terreni e pareti rocciose.
Il grande successo decretato dagli amanti delle Dolomiti ha costretto autori ed editore a pubblicare la terza edizione del volume "3000 delle Dolomiti". Un successo certamente non casuale, visto l'approfondimento delle relazioni di tutte le elevazioni dolomitiche che superano i tremila metri di altezza.
Questa terza edizione costituisce un importante aggiornamento alle precedenti del 2012 e 2014, presentando alcuni itinerari non esposti nella prima stesura come la via originale di Grohmann alla Fópa di Matìa e la salita dal versante nord della Crodaccia Alta e alcune relazioni più dettagliate come le vie normali alla Punta Piccola dei Scarpèri, al Pilastro Nino, alla Piccola Furchetta, alla Cima De Falkner e all'Antelao, la cui via normale ha subito un importante crollo nel novembre 2014. Questo anche grazie al contributo di alcuni membri del Gruppo 3000 Dolomiti, fra cui il vicentino Beppe Ziggiotto che nel 2017 ha concluso per primo, a quanto ci risulta, la salita di tutti i 3000 dolomitici fra cui la Cima De Falkner, probabilmente inaccessa da 65 anni. Sono inoltre presenti dei nuovi schizzi di salita per gli itinerari in roccia curati dal disegnatore e alpinista Marco Romelli, nonché nuove immagini di alcuni itinerari.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=159
Le 27 escursioni proposte coprono tutto il territorio della Val di Zoldo e i suoi gruppi montuosi, sconfinando spesso anche sui versanti rivolti verso l’Ampezzano, il Cadore e l’Agordino.
Ai percorsi più noti e turistici affacciati su Pelmo e Civetta, si aggiungono itinerari più selvaggi e a volte quasi sconosciuti che si inerpicano sui pendii dei cosiddetti “monti minori” di Zoldo.
A completare le già notevoli possibilità escursionistiche si va ad aggiungere l’Anello Zoldano, un percorso a tappe di più giorni che ripercorre sentieri preesistenti sfruttando in maniera ottimale l’ospitalità dei rifugi dislocati nel territorio.
La Val di Zoldo è una vera miniera per gli escursionisti che qui possono trovare percorsi di tutte le lunghezze e difficoltà, nonché spunti per osservazioni geologiche, paleontologiche, naturalistiche e storiche.
La sua posizione inoltre la rende facilmente accessibile per chi proviene dalla pianura veneta e può così compiere escursioni giornaliere, anche se si consiglia vivamente di pernottare in zona per poter così godere appieno delle possibilità offerte da questo angolo straordinario dei “Monti Pallidi”.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=130
65 itinerari.
Sfogliando questo libro, molti riconosceranno nelle fotografie i perfetti e magnetici denti rocciosi delle Tre Cime di Lavaredo, la grande e incantatrice parete nord ovest della Civetta, le piramidi maestose delle Tofane o il balcone panoramico del Lagazuoi.
Un attimo di incertezza è facile che cominci ad affiorare nel tentativo di riconoscere i profili del Cimon del Froppa e dei Tàmer, ma magari anche nell’individuare al primo sguardo il versante sud della Croda dei Toni o i profili più ombrosi del Pelmo e della Moiazza.
Sarà infine il conoscitore più attento e il frequentatore più curioso delle Dolomiti, a non perdersi tra le immagini dei verdi pascoli delle Vette Feltrine, nelle guglie tormentate del Bosconero o lungo la seghettata cresta del Miaron. Ma ridurre un libro come “Escursioni ad anello nelle Dolomiti Orientali”, soltanto a un elenco di magnifici percorsi destinati a stupire, è addirittura riduttivo.
Come nel gemello “Escursioni ad anello nelle Dolomiti Occidentali”, gli autori riversano, in parole e immagini, non solo gli itinerari eseguiti sul campo e la loro esperienza, ma anche il loro amore per la montagna, le loro competenze e le loro conoscenze, il rigore e l’autorevolezza di chi “guida” nel senso più antico e moderno del termine, prendendo per mano il camminatore e consentendogli di trovare il “suo” percorso, la “sua” cima, le “sue Dolomiti”, trasformando l’escursione non solo in un’attività fisica che consente di allenare muscoli.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=207
Guida escursionistica
Autore: Stefano Burra, Andrea Rizzato
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 272
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 10/06/2013
Le Dolomiti d’Oltrepiave sono comprese tra il Fiume Piave a ponente, la Val Tagliamento a nord, la Val Vajont e la Val Cellina a sud e la Val Tramontina ad est.
L’originale e sintetica denominazione, oramai accettata e normalmente utilizzata, identifica l’ampia porzione di cime e vallate dal carattere tipicamente dolomitico alla sinistra orografica del Piave.
La composizione geologica analoga al resto delle Dolomiti più a occidente e i loro scenari altrettanto subilimi e grandiosi, le pongono a pieno diritto nell’area recentemente nominata Patrimonio dell’Umanità, di cui rappresentano anche delle emergenze assolute.
In questi luoghi si condensa, e spesso si esprime con sublime bellezza, tutto il fascino ambientale e paesaggistico delle Dolomiti stesse. Per fare qualche esempio è sufficiente citare la selva di guglie e pinnacoli che popolano gli Spalti di Toro e i Monfalconi, le grandi pareti del Duranno e della Cima dei Preti, o le praterie d’alta montagna nel Pramaggiore; tra tutte, impossibile non citarlo, spicca il Campanile di Val Montanaia, autentico simbolo di queste vallate, spesso riconosciuto come la più bella e isolata torre nelle Alpi.
La guida rappresenta un invito ad esplorare questo vasto territorio dove i punti di appoggio gestiti sono rari e per la maggior parte costituiti da malghe e casere, in luoghi ameni, solitari e dalla struggente bellezza.
Gli itinerari, quasi sempre fuori dal turismo di massa, fanno respirare all’escursionista il vero sapore della wilderness incontaminata.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=46
Moneglia, Sestri, Golfo del Tigullio, Promontorio di Portofino, Golfo Paradiso.
La Riviera di Levante, nel tratto compreso tra Nervi e Moneglia, è un mosaico di paesaggi, atmosfere e ambienti molto differenti tra loro. I grandi centri urbani di Chiavari o Rapallo, contrastano con le selvagge e solitarie distese di macchia mediterranea di Punta Baffe e di Punta Manara, centri di grande tradizione turistica come Portofino e Sestri Levante sono circondati da luoghi ricchi di storia come le Rocche di Sant'Anna o l'Abbazia di San Fruttuoso, senza considerare che, come avviene spesso lungo la costa ligure, in poco più di un’ora di cammino, si può compiere uno straordinario viaggio dal mare alla montagna, dalle spiagge ai castagneti, dalle fioriture primaverili del litorale al clima ancora invernale dei crinali soprastanti. Le numerose piccole sommità che dominano la costa, che spesso ospitano santuari di antiche origini, permettono inoltre di ammirare promontori, insenature, baie e valli da prospettive inedite e sorprendenti.
Come avviene per le vicine Cinque Terre inoltre, anche in questa porzione di costa, si comprende come la millenaria frequentazione umana abbia modellato l’ambiente naturale, dando vita a un paesaggio unico al mondo, da conoscere camminando in modo consapevole superando l’immagine convenzionale che spesso questi borghi colorati e queste amene insenature hanno ormai sedimentato nei nostri occhi e nei nostri pensieri.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=107
L’autore, naturalista e scrittore, invita a percorrere e ad ammirare “consapevolmente” le più belle montagne del mondo, quale incredibile laboratorio naturale.
Propone 12 temi legati alla natura, all’ecologia e all’intervento dell’uomo, sviscerandoli con approfondita scientificità e comprensibile divulgazione. L’escursionista può così sperimentare direttamente, durante i 44 itinerari proposti, le nozioni acquisite, scoprendo, anzi ri-scoprendo, una regione, quella dolomitica, che non dev’essere solo territorio di conquista ma, soprattutto, terreno d’azione per una crescita culturale legata alla Natura.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=148
130 vie normali in Ampezzo, Cadore, Braies, Pusteria
La conca ampezzana, certamente una delle più belle delle Dolomiti, è, malgrado l’alta frequentazione, per gran parte sconosciuta.
Questo volume permette di scoprirne gli angoli più nascosti, ma per questo non meno affascinanti degli itinerari iper-frequentati che d’estate vengono presi d’assalto.
Sono qui descritte 130 vie normali ad altrettante vette attorno alla perla dolomitica. Accanto ai percorsi classici, quindi, risultano finalmente valorizzate esplorazioni semi-sconosciute, anche per i Cortinesi stessi.
Una guida escursionistica che comprende a volte quell’alpinismo facile che richiede una certa dose di esperienza e capacità di orientamento in terreni poco battuti.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=214&from=IM
Arrampicate sportive e d'avventura
Autore: Ermes Bergamaschi
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 224 a colori
Formato: 15x21 cm
La Valsugana è la lunga e famosa valle che collega la pianura veneta alla conca di Trento. Importante via di comunicazione, nel settore più a sud, quello tra Grigno e Valstagna, si presenta come uno stretto solco (Canale del Brenta) sormontato in entrambi i lati da imponenti pareti di roccia calcarea.
Le quote non elevate, le comodità di accesso e la roccia in molte parti magnifica hanno permesso, a partire dai primi anni '60 del secolo scorso, lo sviluppo dell'arrampicata (anche se i primi approcci si erano vissuti già negli anni '30).
Numerosissimi gli itinerari tracciati, a volte di diverse lunghezze di corda, quasi sempre impegnativi, per arrivare certamente ad affermare che alcuni di essi non temono il confronto con blasonate vie dolomitiche.
Ne è l'esempio "Valsugana Away" aperta nel 1981 dal compianto Lorenzo Massarotto e Leopoldo Roman sul Sasso Rosso. Come pure "Tovaric" al Pilastro dei Barbari dei fratelli Casarotto, Sergio Boato e Carla Berto nel 1987 e "Nuovo Millennio" al Pilastro di Serafini ad opera di Giuseppe Tararan, Francesco Leardi e R. Citton alla fine degli anni '90.
L'alpinismo d'avventura dei primi anni, tutto a chiodi e mezzi naturali, ha visto in seguito un'evoluzione sportiva che ha portato a riattrezzare alcuni itinerari molto ripetuti come quelli al Covolo del Butistone, alla Parete di Arsiè e alla Parete di Primolano. Vie caratterizzate dalla medio-alta difficoltà e soprattutto dalla roccia magnifica tanto che nemmeno il disturbo della strada statale, a volte proprio sotto sulla verticale, ne ha impedito la frequentazione. Qui l'arrampicata ha nomi evocativi e mitici: "Ritorno dall'oltretomba", "Diedro dei Garofani", "E mi e ti e Toni". Ma anche "Roberta Dalle Feste", "Sergio Lovadina", "Paolo De Tuoni", tre vie che Umberto Marampon, vero custode della valle, ha voluto dedicare a tre amici tragicamente scomparsi. Grazie all'opera di questo sempre giovane arrampicatore la valle riserva molte possibilità di arrampicata artificiale con tetti e strapiombi incombenti direttamente sul fondovalle.
Ermes Bergamaschi quindi, tramite quest'opera, intende valorizzare e rilanciare, con la descrizione di ben 101 itinerari, le potenzialità alpinistiche di una zona dove si sono intrecciati legami indissolubili e si sono scritte pagine memorabili ma soprattutto dove il terreno d'avventura e di scoperta non si è ancora esaurito.
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Appennino Tosco-Emiliano - Settore Est
Prosegue e si conclude con questo volume la descrizione degli itinerari di neve e ghiaccio esistenti sul crinale appenninico tra Emilia Romagna e Toscana.
L'opera prende in considerazioni le montagne più a est e comprende i gruppi Giovo-Rondinaio, Alpe delle Tre Potenze, Monte Gomito, Monte Cimone, Libro Aperto, Monte Spigolino, Monte Corno alle Scale.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=105
40 escursioni per tutti i gusti e tre grandi trekking: Translagorai - Lagorai Panorama - Alta Via del Granito.
Escursioni in Valsugana, Tesino, Vanoi, Primiero e Rolle. I porfidi del Lagorai e i graniti di Cima d’Asta non sono forse in apparenza così attraenti, ma basta passare una volta da queste parti, anche per sbaglio, per rimanere inesorabilmente folgorati dalla potenza che la natura sa esprimere fra queste creste, su questi pendii talvolta brulli e talvolta verdissimi, fra le centinaia di laghetti che punteggiano le praterie d’alta quota, fra le acque di scroscianti cascate e rumorosi, nonché numerosi, torrenti.
Montagne per veri intenditori, montagne farcite di silenzi, montagne nude, montagne dove la presenza umana è marginale e quasi sempre rispettosa dei modi e dei tempi che la natura da sempre impone. Montagne di fuoco, la cui genesi, seppur complicata e differenziata, parla di eventi catastrofici, in grado di modificare e stravolgere il paesaggio.
Lagorai e Cima d’Asta sono questo, un miscuglio di forze opposte, di colori in antitesi, di contrasti decisi, ma mescolati con la leggerezza degna di un grande pittore.
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83 itinerari in Val di Zoldo
Autori: Stefano Burra, Leonardo Pra Floriani
La Val di Zoldo, famosa per due tra le più belle perle dolomitiche, riserva un magico mondo, quasi incontaminato, dedicato allo scialpinismo. Accanto alle famose salite di Pelmo e Civetta infatti offre angoli per lo più sconosciuti. I gruppi del Bosconero, della Val Prampèr, del Tamer-San Sebastiano danno ancora l'impressione di essere "fuori dal mondo".
La guida, una vera e propria monografia, tratta tutte le possibilità scialpinistiche comprendendo 83 itinerari di tutte le difficoltà nei cinque sottogruppi trattati.
Comprende 83 itinerari nei gruppi di:
Pelmo
Civetta
Bosconero
Prampèr
Tamer-San Sebastiano
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
- cenni storici
- elenchi riassuntivi
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=64
104 itinerari intorno a Cortina d'Ampezzo
Autore: Stefano Burra, Luca Galante
È inutile dire quanto bella e affascinante sia la conca ampezzana. Essa è conosciuta in tutto il mondo quale luogo di montagna tra i più apprezzati. Accanto alla molteplice offerta dedicata al turismo di massa, attorno a Cortina, fortunatamente, si possono trovare luoghi esclusivi. Gli scialpinisti non hanno lesinato nella loro ricerca.
Questa guida, prima e unica monografia di scialpinismo della conca, va a scoprire tutti i pendii, le cime e i canali dove è possibile lasciare una traccia sulla neve. In modo che nulla sia lasciato intentato.
Comprende 104 itinerari nelle aree:
Croda da Lago - Cernera
Nuvolau
Fanes - Lagazuoi
Tofane
Croda Rossa - Vallandro
Cristallo
Pomagagnon
Sorapis
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
- cenni storici
- elenchi riassuntivi
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=63
Quello del Monte Bianco è il gruppo delle grandi ascensioni, dove si sono scritte pagine importanti della storia dell'alpinismo. Ma accanto alle "grande course" riservate a pochi vi sono itinerari che si aprono ad una maggiore frequentazione grazie alla bellezza dell'arrampicata ma soprattutto dell'ambiente circostante. Una guida per gustare il Monte Bianco senza l'assillo della grande prestazione.
Generazioni di alpinisti si sono confrontate con le sue pareti, seguendo i percorsi già tracciati o accogliendo le nuove sfide di cui il massiccio è fonte inesauribile. A partire dagli iniziali scopi naturalistici e scientifici, le motivazioni che hanno mosso i frequentatori del Monte
Bianco sono diventate avventurose e romantiche, poi sempre più focalizzate sul gesto sportivo. Parallelamente alle tendenze attuali, orientate all'arrampicata su misto di alta difficoltà accessibile a un gruppo ristretto di "fortissimi", questo testo propone una scelta di itinerari di livello tecnico "medio", cioè raggiungibile da chiunque attraverso una preparazione adeguata. Lungo queste vie, la performance sportiva fine a se stessa passa in secondo piano a favore della completezza dell'esperienza, senza trascurare l'eleganza delle linee e l'armonia dei movimenti che generano. In questo modo, lungo gli itinerari di arrampicata "plaisir" come sulle vie storiche tracciate dai pionieri, possiamo immergerci completamente nell'ambiente unico del Monte Bianco senza che l'ansia per la prestazione o per il rischio prenda il sopravvento sul sentimento della bellezza del mondo incantato a cui abbiamo accesso.
Con questa 2° edizione l'autore Marco Romelli conferma la sua grande conoscenza delle vie di roccia e ghiaccio sulle cime del Gruppo del Monte Bianco. 80 relazioni dettagliate di vie di media difficoltà su roccia, ghiaccio e misto a 57 cime nel Gruppo del Monte Bianco.
Una guida che fa venire voglia di mettersi i ramponi e trovare il fiato, la forza e l'equilibrio necessari per affrontare le splendide scalate presentate! Un grande lavoro di ricerca alpinistica su vie classiche e di piacere che fanno parte dei sogni di ogni alpinista.
Elementi distintivi del libro:
- lingue: italiano, inglese, francese e tedesco
- foto con tracciati delle vie di salita
- disegni delle vie di salita
- dislivelli
- difficoltà
- attrezzatura necessaria
- consigli per la salita
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48 itinerari scialpinistici nella splendida Val Visdende
Autore: Albino De Bernardin, Andrea Rizzato
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 184 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 20/12/2013
Nel variegato panorama editoriale gravitante sulle Dolomiti ben poco è stato scritto sulla Val Visdende, estremo lembo di montagne venete incastonate tra le Creste di Confine, le Dolomiti stesse e le Alpi Carniche. La vallata, famosa più per i suoi prati e i boschi di fondovalle, è invero sconosciuta nei suoi recessi più elevati, laddove la sequenza ininterrotta di cime si fonde con il cielo oramai prossimo all’Austria e all’Europa.
La Val Visdende è anche la valle dei silenzi, abbandonata com’è dalla stabile presenza dell’uomo, è un luogo dove il muto colloquio tra natura e escursionista può essere ancora coltivato. Come per un misterioso incanto infatti, sembra che tutti si siano dimenticati di questi luoghi quando altrove si apriva la porta ad uno sviluppo tumultuoso e spesso poco accorto, tanto che in quota non ci sono strutture turistiche, non si può salire in auto tra i boschi, non esistono funivie e piste da sci. La valle è ancora naturale! Non solo: descrivendone i possibili itinerari scialpinistici si coprono distanze notevoli (circa venti chilometri da est a ovest e dieci da nord a sud). Una sorta di vero e proprio gruppo montuoso, un territorio ampio e sufficientemente esteso anche per chi ama spaziare e cambiare prospettive, ambienti e scenari.
Ecco quindi l’obiettivo di questa guida scialpinistica: raccontare, descrivere, documentare cosa si trova all’interno del meraviglioso scrigno della Val Visdende quando la neve rende tutto ancora più affascinante e splendente. Una guida monografica, completa ed esaustiva delle possibilità scialpinistiche in zona, con il secondo fine, o buon proposito, di riproporre il tema della valorizzazione e della tutela dei luoghi con un gesto davvero concreto. È un inizio, un primo passo, ma speso nella convinzione che questi itinerari, con la bellezza che offrono, valgano più di mille parole.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=50
Autore: Roberto Ciri, Alberto Bernardi, Roby Magnaguagno
Editore: Idea Montagna
Argomento: escursionismo/alpinismo
Pagine: 464 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 30/06/2012
Le Dolomiti, questo immenso giardino di pietra e boschi, come è noto hanno come massima elevazione i 3343 metri della Marmolada, o meglio della Punta Penìa. Oltre ad essa altre numerose vette sono ambite e frequentate. La maggior parte degli alpinisti però non conosce l'esatta posizione, via di salita e difficoltà delle 86 cime oltre i 3000 metri nei 16 gruppi montuosi descritti.
I tre autori le hanno censite con puntiglio dando per ognuna informazioni dettagliate per raggiungerne la vetta lungo la via normale. Altre cime che, seppur superiori alla fatidica quota, possono essere considerate delle anticime o spalle delle loro sorelle maggiori non sono state relazionate in dettaglio, ma se ne fornisce comunque qualche informazione.
Completano il libro i Grandi Esclusi, ovvero le vette che per 1 o 2 metri non raggiungo i quota 3000, gli elenchi in ordine di difficoltà e quota e il diario delle salite per collezionare i 3000 delle Dolomiti, collezione promossa dal sito www.3000dolomiti.it. Una guida per gli amanti di un alpinismo di ampio respiro che coniuga molto spesso ambienti selvaggi ed aria sottile.
86 itinerari di vie normali con note storiche e culturali.
Fotografie con in tracciati delle vie di salita e di dettaglio. Schizzi tecnici con tracciati delle vie di salita per le vie di arrampicata. Carte topografiche dei gruppi montuosi con posizione delle cime e percorsi.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=36
Ghiaccio, scialpinismo, roccia, falesie, ferrate nei Parchi del Pollino e dell’Appennino Lucano.
La guida più completa per vivere il verticale durante le quattro stagioni in una delle zone più belle dell’Italia Meridionale.
Si compone di 5 parti ben distinte, corrispondenti alle 5 attività verticali praticabili nei Parchi del Pollino e dell'Appennino Lucano. La zona ha vissuto l'incursione, circa 35 anni fa, di uno dei più grandi alpinisti italiani, Alessandro Gogna.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=83
165 cime tra Lago di Lecco e Valle Camonica
Autore: Roberto Ciri, Oliviero Bellinzani
Editore: Idea Montagna
Argomento: vie normali
Pagine: 496 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 25/07/2013
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- schizzi di salita per le vie in roccia
- cartine topografiche dei percorsi
- foto panoramiche dei gruppi montuosi con i nomi delle cime
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
- cenni storici
- curiosità da vedere in zona
- elenchi riassuntivi
L'attesa e più completa guida alle cime delle Prealpi Lecchesi e Bergamasche dal Lago di Lecco alla Valle Camonica a sud delle Alpi Orobie: 165 cime in 11 gruppi montuosi dalle Grigne alla Concarena passando per la Presolana, Regina delle orobie. Una guida che spazia dalle vie di arrampicata sulle torri della Grignetta alle vie di cresta delle selvagge cime del gruppo dell'Arera, alla scoperta dei fantastici panorami dominati dai giganti delle Orobie.
Ben 165 vie normali, molte delle quali poco conosciute ma degne di interesse, suddivise in schede con descrizione dettagliata dei percorsi di avvicinamento e salita, difficoltà, dislivelli, foto a colori con tracciato della via, schizzi di salita per le vie di roccia, difficoltà, foto di dettaglio, cenni storici e curiosità turistiche da vedere in zona.
Si tratta del primo di tre volumi dedicati alle Prealpi Lombarde e prende in considerazione gli 11 gruppi montuosi compresi nelle Prealpi Centrali, dette anche Prealpi Bergamasche ma comprendenti anche le montagne di Lecco: Grigne, Resegone, Campelli-Aralalta, Valbona-Sornadello, Alben, Arera-Menna, Torrezzo, Formico-Misma, Presolana, Pora, Camino-Concarena.
Un vasto territorio che copre le tre province di Lecco, Bergamo e Brescia e, da ovest ad est, 16 valli: Valsassina, Val della Grigna, Valtorta, Val Taleggio, Valle Imagna, Val Brembana, Val Secca, Val Canale, Val Parina, Val di Riso, Val Seriana, Val Nembo, Val di Scalve, Valle Borlezza, Val Cavallina e Valle Camonica.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=47
Il territorio della Val Badia, nella sua limitata estensione, racchiude un infinito scrigno di tesori e, senza dubbio, l’unico modo possibile per avvicinarli e apprezzarli appieno è camminando. Percorrendo a piedi i sentieri d’alta quota riusciremo a percepire i grandi spazi e i grandi silenzi della montagna, scoprendone dettagli e scorci nascosti che mai noteremmo qualora ci spostassimo solamente in auto. Il turismo oggi è frenetico, in pochi giorni si cerca di scoprire il maggior numero possibile di località, utilizzando soltanto auto e funivie, senza spostarsi dai luoghi dove tutti possono arrivare senza fatica. Ma così facendo, perdiamo la vera essenza di una vacanza in alta quota.
Questo libro vuole essere un invito a scoprire e riscoprire la montagna e un omaggio alle Dolomiti patrimonio dell’umanità UNESCO. Si tratta di 34 itinerari tra montagne ammantate di leggenda, sulle quali sono state scritte pagine di storia dell’alpinismo nonché teatro di sanguinosi scontri durante la Prima Guerra Mondiale. Insomma, al di là del panorama dolomitico, già da solo in grado di emozionarci e affascinarci oltre ogni immaginazione, è facile, camminando in questi luoghi, essere sopraffatti anche dalla suggestione delle gesta eroiche dei nostri antenati.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=131
Un libro suggestivo per i bellissimi paesaggi racchiusi in quella lingua di terra dove si svolse una guerra silenziosa.
34 percorsi tra forti, trincee e postazioni di guerra rimaste intatte che hanno una certa analogia con le “vere“ trincee, dove si era combattuto. Le “vere“ trincee avevo avuto modo di esplorarle in precedenti escursioni, da bambino, nella zona del Lagorai e di Cima d'Asta, in Trentino. La domanda e la perplessità allora sorsero spontanee: che anche in Val d'Intelvi si fosse combattuta, lì proprio lì, la Prima Guerra Mondiale? Che anche lì ci furono uomini relegati nel fondo di buche, a vivere per mesi sopraffatti da freddo, malattie e ansie? Sinceramente tra le nozioni storiche apprese nei primi anni di scuola non trovai soddisfacenti risposte a questa domanda. Restava allora la perplessità e il sospetto che in Val d'Intelvi si fosse combattuta una Prima Guerra Mondiale più nascosta, più silenziosa e poco nota. Il mistero meritava una soluzione.
La risposta alla fine arrivò, e giunse dopo brevi ricerche: si chiamava, “Sistema Difensivo Italiano alla Frontiera Nord verso la Svizzera“; una dicitura complessa, più popolarmente nota con il nome del generale che la pensò: Linea Cadorna.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=128
24 itinerari tra mare e montagna
24 itinerari con scheda tecnica contenente dislivello, tempo richiesto, lunghezza, difficoltà, punti di appoggio, periodo consigliato e se adatto alle famiglie.
Inoltre caratteristiche generali, accesso itinerario e discesa.
Ogni relazione è completata da una scheda di approfondimento culturale nonché da bellissime foto del territorio.
Molto spesso si definiscono le Cinque Terre come il luogo per eccellenza dove camminare tra mare e montagna. Un'affermazione veritiera perché in questo tratto di costa ligure, scoscesi pendii si concludono bruscamente su strette calette, aspre scogliere e minuscole baie.
Nello stesso tempo però, non si possono definire le Cinque Terre un vero e proprio luogo di mare, se si pensa che alcuni borghi e frazioni sono lontani dalla costa, oppure se si considera che tra Portovenere e Monterosso non esiste una vera spiaggia se non quella di Corniglia e nemmeno un approdo sicuro se non quello di Vernazza. O, infine, se si pensa a quanto sia forte il legame con la terra, così eroicamente conquistata metro per metro per potere coltivare ulivi, vigne, agrumi, ortaggi. D'altro lato si possono chiamare montagne dei pendii solo perché ripidi e scoscesi e invece privi di tutte quelle caratteristiche che rendono tali le montagne “vere“?
Ebbene le Cinque Terre sono un luogo unico al mondo, che sfugge alle definizioni, dove acqua e terra, già di per sé straordinariamente ricche di contrasti, sono le basi su cui l'uomo ha per secoli modellato un paesaggio, rendendolo trama visibile di una storia di quotidiana fatica e di fragile bellezza.
Valle del Boite, Centro Cadore, Val d’Ansiei, Misurina.
Il Cadore rientra tra quelle regioni montane tanto forti dal punto di vista identitario quanto indefinite dal punto di vista geografico. Un territorio con labili confini, ma con fortissime fondamenta culturali, che ne fanno una delle regioni alpine dove seguire in maniera esemplare l'evoluzione storica del paesaggio. Una terra di forti contrasti, dove isolate frazioni quasi disabitate si trovano a brevissima distanza da centri turistici di primaria importanza, dove sentieri affollatissimi si trovano a pochi chilometri in linea d’aria da percorsi completamenti immersi nel silenzio.
Non si può dire che manchino montagne importanti, anzi proprio in Cadore si ergono alcune delle più alte vette delle Dolomiti e alcuni dei gruppi più monumentali, come il Sorapìs, il Pelmo e l’Antelao e le stesse Dolomiti di Sesto che si affacciano con il loro versante meridionale sulla Val d’Ansiei. Altresì il Cadore è via d'accesso alle Marmarole e alle Dolomiti Friulane, zone fra le più selvagge, spettacolari e silenziose dell’intero arco alpino.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=202
I 3000 delle Dolomiti si ergono come isolati colossi fra le splendide valli e cime dolomitiche del Trentino Alto Adige e del Veneto. Se alcune vette sono alla portata di ogni escursionista, altre costituiscono degli impegnativi itinerari alpinistici riservati a escursionisti esperti con le necessarie conoscenze di arrampicata in cordata ed esperienza su terreni e pareti rocciose.
Il grande successo decretato dagli amanti delle Dolomiti ha costretto autori ed editore a pubblicare la terza edizione del volume "3000 delle Dolomiti". Un successo certamente non casuale, visto l'approfondimento delle relazioni di tutte le elevazioni dolomitiche che superano i tremila metri di altezza.
Questa terza edizione costituisce un importante aggiornamento alle precedenti del 2012 e 2014, presentando alcuni itinerari non esposti nella prima stesura come la via originale di Grohmann alla Fópa di Matìa e la salita dal versante nord della Crodaccia Alta e alcune relazioni più dettagliate come le vie normali alla Punta Piccola dei Scarpèri, al Pilastro Nino, alla Piccola Furchetta, alla Cima De Falkner e all'Antelao, la cui via normale ha subito un importante crollo nel novembre 2014. Questo anche grazie al contributo di alcuni membri del Gruppo 3000 Dolomiti, fra cui il vicentino Beppe Ziggiotto che nel 2017 ha concluso per primo, a quanto ci risulta, la salita di tutti i 3000 dolomitici fra cui la Cima De Falkner, probabilmente inaccessa da 65 anni. Sono inoltre presenti dei nuovi schizzi di salita per gli itinerari in roccia curati dal disegnatore e alpinista Marco Romelli, nonché nuove immagini di alcuni itinerari.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=159
Le 27 escursioni proposte coprono tutto il territorio della Val di Zoldo e i suoi gruppi montuosi, sconfinando spesso anche sui versanti rivolti verso l’Ampezzano, il Cadore e l’Agordino.
Ai percorsi più noti e turistici affacciati su Pelmo e Civetta, si aggiungono itinerari più selvaggi e a volte quasi sconosciuti che si inerpicano sui pendii dei cosiddetti “monti minori” di Zoldo.
A completare le già notevoli possibilità escursionistiche si va ad aggiungere l’Anello Zoldano, un percorso a tappe di più giorni che ripercorre sentieri preesistenti sfruttando in maniera ottimale l’ospitalità dei rifugi dislocati nel territorio.
La Val di Zoldo è una vera miniera per gli escursionisti che qui possono trovare percorsi di tutte le lunghezze e difficoltà, nonché spunti per osservazioni geologiche, paleontologiche, naturalistiche e storiche.
La sua posizione inoltre la rende facilmente accessibile per chi proviene dalla pianura veneta e può così compiere escursioni giornaliere, anche se si consiglia vivamente di pernottare in zona per poter così godere appieno delle possibilità offerte da questo angolo straordinario dei “Monti Pallidi”.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=130
65 itinerari.
Sfogliando questo libro, molti riconosceranno nelle fotografie i perfetti e magnetici denti rocciosi delle Tre Cime di Lavaredo, la grande e incantatrice parete nord ovest della Civetta, le piramidi maestose delle Tofane o il balcone panoramico del Lagazuoi.
Un attimo di incertezza è facile che cominci ad affiorare nel tentativo di riconoscere i profili del Cimon del Froppa e dei Tàmer, ma magari anche nell’individuare al primo sguardo il versante sud della Croda dei Toni o i profili più ombrosi del Pelmo e della Moiazza.
Sarà infine il conoscitore più attento e il frequentatore più curioso delle Dolomiti, a non perdersi tra le immagini dei verdi pascoli delle Vette Feltrine, nelle guglie tormentate del Bosconero o lungo la seghettata cresta del Miaron. Ma ridurre un libro come “Escursioni ad anello nelle Dolomiti Orientali”, soltanto a un elenco di magnifici percorsi destinati a stupire, è addirittura riduttivo.
Come nel gemello “Escursioni ad anello nelle Dolomiti Occidentali”, gli autori riversano, in parole e immagini, non solo gli itinerari eseguiti sul campo e la loro esperienza, ma anche il loro amore per la montagna, le loro competenze e le loro conoscenze, il rigore e l’autorevolezza di chi “guida” nel senso più antico e moderno del termine, prendendo per mano il camminatore e consentendogli di trovare il “suo” percorso, la “sua” cima, le “sue Dolomiti”, trasformando l’escursione non solo in un’attività fisica che consente di allenare muscoli.
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Guida escursionistica
Autore: Stefano Burra, Andrea Rizzato
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 272
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 10/06/2013
Le Dolomiti d’Oltrepiave sono comprese tra il Fiume Piave a ponente, la Val Tagliamento a nord, la Val Vajont e la Val Cellina a sud e la Val Tramontina ad est.
L’originale e sintetica denominazione, oramai accettata e normalmente utilizzata, identifica l’ampia porzione di cime e vallate dal carattere tipicamente dolomitico alla sinistra orografica del Piave.
La composizione geologica analoga al resto delle Dolomiti più a occidente e i loro scenari altrettanto subilimi e grandiosi, le pongono a pieno diritto nell’area recentemente nominata Patrimonio dell’Umanità, di cui rappresentano anche delle emergenze assolute.
In questi luoghi si condensa, e spesso si esprime con sublime bellezza, tutto il fascino ambientale e paesaggistico delle Dolomiti stesse. Per fare qualche esempio è sufficiente citare la selva di guglie e pinnacoli che popolano gli Spalti di Toro e i Monfalconi, le grandi pareti del Duranno e della Cima dei Preti, o le praterie d’alta montagna nel Pramaggiore; tra tutte, impossibile non citarlo, spicca il Campanile di Val Montanaia, autentico simbolo di queste vallate, spesso riconosciuto come la più bella e isolata torre nelle Alpi.
La guida rappresenta un invito ad esplorare questo vasto territorio dove i punti di appoggio gestiti sono rari e per la maggior parte costituiti da malghe e casere, in luoghi ameni, solitari e dalla struggente bellezza.
Gli itinerari, quasi sempre fuori dal turismo di massa, fanno respirare all’escursionista il vero sapore della wilderness incontaminata.
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Moneglia, Sestri, Golfo del Tigullio, Promontorio di Portofino, Golfo Paradiso.
La Riviera di Levante, nel tratto compreso tra Nervi e Moneglia, è un mosaico di paesaggi, atmosfere e ambienti molto differenti tra loro. I grandi centri urbani di Chiavari o Rapallo, contrastano con le selvagge e solitarie distese di macchia mediterranea di Punta Baffe e di Punta Manara, centri di grande tradizione turistica come Portofino e Sestri Levante sono circondati da luoghi ricchi di storia come le Rocche di Sant'Anna o l'Abbazia di San Fruttuoso, senza considerare che, come avviene spesso lungo la costa ligure, in poco più di un’ora di cammino, si può compiere uno straordinario viaggio dal mare alla montagna, dalle spiagge ai castagneti, dalle fioriture primaverili del litorale al clima ancora invernale dei crinali soprastanti. Le numerose piccole sommità che dominano la costa, che spesso ospitano santuari di antiche origini, permettono inoltre di ammirare promontori, insenature, baie e valli da prospettive inedite e sorprendenti.
Come avviene per le vicine Cinque Terre inoltre, anche in questa porzione di costa, si comprende come la millenaria frequentazione umana abbia modellato l’ambiente naturale, dando vita a un paesaggio unico al mondo, da conoscere camminando in modo consapevole superando l’immagine convenzionale che spesso questi borghi colorati e queste amene insenature hanno ormai sedimentato nei nostri occhi e nei nostri pensieri.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=107
L’autore, naturalista e scrittore, invita a percorrere e ad ammirare “consapevolmente” le più belle montagne del mondo, quale incredibile laboratorio naturale.
Propone 12 temi legati alla natura, all’ecologia e all’intervento dell’uomo, sviscerandoli con approfondita scientificità e comprensibile divulgazione. L’escursionista può così sperimentare direttamente, durante i 44 itinerari proposti, le nozioni acquisite, scoprendo, anzi ri-scoprendo, una regione, quella dolomitica, che non dev’essere solo territorio di conquista ma, soprattutto, terreno d’azione per una crescita culturale legata alla Natura.
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130 vie normali in Ampezzo, Cadore, Braies, Pusteria
La conca ampezzana, certamente una delle più belle delle Dolomiti, è, malgrado l’alta frequentazione, per gran parte sconosciuta.
Questo volume permette di scoprirne gli angoli più nascosti, ma per questo non meno affascinanti degli itinerari iper-frequentati che d’estate vengono presi d’assalto.
Sono qui descritte 130 vie normali ad altrettante vette attorno alla perla dolomitica. Accanto ai percorsi classici, quindi, risultano finalmente valorizzate esplorazioni semi-sconosciute, anche per i Cortinesi stessi.
Una guida escursionistica che comprende a volte quell’alpinismo facile che richiede una certa dose di esperienza e capacità di orientamento in terreni poco battuti.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=214&from=IM
Arrampicate sportive e d'avventura
Autore: Ermes Bergamaschi
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 224 a colori
Formato: 15x21 cm
La Valsugana è la lunga e famosa valle che collega la pianura veneta alla conca di Trento. Importante via di comunicazione, nel settore più a sud, quello tra Grigno e Valstagna, si presenta come uno stretto solco (Canale del Brenta) sormontato in entrambi i lati da imponenti pareti di roccia calcarea.
Le quote non elevate, le comodità di accesso e la roccia in molte parti magnifica hanno permesso, a partire dai primi anni '60 del secolo scorso, lo sviluppo dell'arrampicata (anche se i primi approcci si erano vissuti già negli anni '30).
Numerosissimi gli itinerari tracciati, a volte di diverse lunghezze di corda, quasi sempre impegnativi, per arrivare certamente ad affermare che alcuni di essi non temono il confronto con blasonate vie dolomitiche.
Ne è l'esempio "Valsugana Away" aperta nel 1981 dal compianto Lorenzo Massarotto e Leopoldo Roman sul Sasso Rosso. Come pure "Tovaric" al Pilastro dei Barbari dei fratelli Casarotto, Sergio Boato e Carla Berto nel 1987 e "Nuovo Millennio" al Pilastro di Serafini ad opera di Giuseppe Tararan, Francesco Leardi e R. Citton alla fine degli anni '90.
L'alpinismo d'avventura dei primi anni, tutto a chiodi e mezzi naturali, ha visto in seguito un'evoluzione sportiva che ha portato a riattrezzare alcuni itinerari molto ripetuti come quelli al Covolo del Butistone, alla Parete di Arsiè e alla Parete di Primolano. Vie caratterizzate dalla medio-alta difficoltà e soprattutto dalla roccia magnifica tanto che nemmeno il disturbo della strada statale, a volte proprio sotto sulla verticale, ne ha impedito la frequentazione. Qui l'arrampicata ha nomi evocativi e mitici: "Ritorno dall'oltretomba", "Diedro dei Garofani", "E mi e ti e Toni". Ma anche "Roberta Dalle Feste", "Sergio Lovadina", "Paolo De Tuoni", tre vie che Umberto Marampon, vero custode della valle, ha voluto dedicare a tre amici tragicamente scomparsi. Grazie all'opera di questo sempre giovane arrampicatore la valle riserva molte possibilità di arrampicata artificiale con tetti e strapiombi incombenti direttamente sul fondovalle.
Ermes Bergamaschi quindi, tramite quest'opera, intende valorizzare e rilanciare, con la descrizione di ben 101 itinerari, le potenzialità alpinistiche di una zona dove si sono intrecciati legami indissolubili e si sono scritte pagine memorabili ma soprattutto dove il terreno d'avventura e di scoperta non si è ancora esaurito.
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Appennino Tosco-Emiliano - Settore Est
Prosegue e si conclude con questo volume la descrizione degli itinerari di neve e ghiaccio esistenti sul crinale appenninico tra Emilia Romagna e Toscana.
L'opera prende in considerazioni le montagne più a est e comprende i gruppi Giovo-Rondinaio, Alpe delle Tre Potenze, Monte Gomito, Monte Cimone, Libro Aperto, Monte Spigolino, Monte Corno alle Scale.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=105
40 escursioni per tutti i gusti e tre grandi trekking: Translagorai - Lagorai Panorama - Alta Via del Granito.
Escursioni in Valsugana, Tesino, Vanoi, Primiero e Rolle. I porfidi del Lagorai e i graniti di Cima d’Asta non sono forse in apparenza così attraenti, ma basta passare una volta da queste parti, anche per sbaglio, per rimanere inesorabilmente folgorati dalla potenza che la natura sa esprimere fra queste creste, su questi pendii talvolta brulli e talvolta verdissimi, fra le centinaia di laghetti che punteggiano le praterie d’alta quota, fra le acque di scroscianti cascate e rumorosi, nonché numerosi, torrenti.
Montagne per veri intenditori, montagne farcite di silenzi, montagne nude, montagne dove la presenza umana è marginale e quasi sempre rispettosa dei modi e dei tempi che la natura da sempre impone. Montagne di fuoco, la cui genesi, seppur complicata e differenziata, parla di eventi catastrofici, in grado di modificare e stravolgere il paesaggio.
Lagorai e Cima d’Asta sono questo, un miscuglio di forze opposte, di colori in antitesi, di contrasti decisi, ma mescolati con la leggerezza degna di un grande pittore.
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83 itinerari in Val di Zoldo
Autori: Stefano Burra, Leonardo Pra Floriani
La Val di Zoldo, famosa per due tra le più belle perle dolomitiche, riserva un magico mondo, quasi incontaminato, dedicato allo scialpinismo. Accanto alle famose salite di Pelmo e Civetta infatti offre angoli per lo più sconosciuti. I gruppi del Bosconero, della Val Prampèr, del Tamer-San Sebastiano danno ancora l'impressione di essere "fuori dal mondo".
La guida, una vera e propria monografia, tratta tutte le possibilità scialpinistiche comprendendo 83 itinerari di tutte le difficoltà nei cinque sottogruppi trattati.
Comprende 83 itinerari nei gruppi di:
Pelmo
Civetta
Bosconero
Prampèr
Tamer-San Sebastiano
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
- cenni storici
- elenchi riassuntivi
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104 itinerari intorno a Cortina d'Ampezzo
Autore: Stefano Burra, Luca Galante
È inutile dire quanto bella e affascinante sia la conca ampezzana. Essa è conosciuta in tutto il mondo quale luogo di montagna tra i più apprezzati. Accanto alla molteplice offerta dedicata al turismo di massa, attorno a Cortina, fortunatamente, si possono trovare luoghi esclusivi. Gli scialpinisti non hanno lesinato nella loro ricerca.
Questa guida, prima e unica monografia di scialpinismo della conca, va a scoprire tutti i pendii, le cime e i canali dove è possibile lasciare una traccia sulla neve. In modo che nulla sia lasciato intentato.
Comprende 104 itinerari nelle aree:
Croda da Lago - Cernera
Nuvolau
Fanes - Lagazuoi
Tofane
Croda Rossa - Vallandro
Cristallo
Pomagagnon
Sorapis
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
- cenni storici
- elenchi riassuntivi
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Quello del Monte Bianco è il gruppo delle grandi ascensioni, dove si sono scritte pagine importanti della storia dell'alpinismo. Ma accanto alle "grande course" riservate a pochi vi sono itinerari che si aprono ad una maggiore frequentazione grazie alla bellezza dell'arrampicata ma soprattutto dell'ambiente circostante. Una guida per gustare il Monte Bianco senza l'assillo della grande prestazione.
Generazioni di alpinisti si sono confrontate con le sue pareti, seguendo i percorsi già tracciati o accogliendo le nuove sfide di cui il massiccio è fonte inesauribile. A partire dagli iniziali scopi naturalistici e scientifici, le motivazioni che hanno mosso i frequentatori del Monte
Bianco sono diventate avventurose e romantiche, poi sempre più focalizzate sul gesto sportivo. Parallelamente alle tendenze attuali, orientate all'arrampicata su misto di alta difficoltà accessibile a un gruppo ristretto di "fortissimi", questo testo propone una scelta di itinerari di livello tecnico "medio", cioè raggiungibile da chiunque attraverso una preparazione adeguata. Lungo queste vie, la performance sportiva fine a se stessa passa in secondo piano a favore della completezza dell'esperienza, senza trascurare l'eleganza delle linee e l'armonia dei movimenti che generano. In questo modo, lungo gli itinerari di arrampicata "plaisir" come sulle vie storiche tracciate dai pionieri, possiamo immergerci completamente nell'ambiente unico del Monte Bianco senza che l'ansia per la prestazione o per il rischio prenda il sopravvento sul sentimento della bellezza del mondo incantato a cui abbiamo accesso.
Con questa 2° edizione l'autore Marco Romelli conferma la sua grande conoscenza delle vie di roccia e ghiaccio sulle cime del Gruppo del Monte Bianco. 80 relazioni dettagliate di vie di media difficoltà su roccia, ghiaccio e misto a 57 cime nel Gruppo del Monte Bianco.
Una guida che fa venire voglia di mettersi i ramponi e trovare il fiato, la forza e l'equilibrio necessari per affrontare le splendide scalate presentate! Un grande lavoro di ricerca alpinistica su vie classiche e di piacere che fanno parte dei sogni di ogni alpinista.
Elementi distintivi del libro:
- lingue: italiano, inglese, francese e tedesco
- foto con tracciati delle vie di salita
- disegni delle vie di salita
- dislivelli
- difficoltà
- attrezzatura necessaria
- consigli per la salita
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48 itinerari scialpinistici nella splendida Val Visdende
Autore: Albino De Bernardin, Andrea Rizzato
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 184 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 20/12/2013
Nel variegato panorama editoriale gravitante sulle Dolomiti ben poco è stato scritto sulla Val Visdende, estremo lembo di montagne venete incastonate tra le Creste di Confine, le Dolomiti stesse e le Alpi Carniche. La vallata, famosa più per i suoi prati e i boschi di fondovalle, è invero sconosciuta nei suoi recessi più elevati, laddove la sequenza ininterrotta di cime si fonde con il cielo oramai prossimo all’Austria e all’Europa.
La Val Visdende è anche la valle dei silenzi, abbandonata com’è dalla stabile presenza dell’uomo, è un luogo dove il muto colloquio tra natura e escursionista può essere ancora coltivato. Come per un misterioso incanto infatti, sembra che tutti si siano dimenticati di questi luoghi quando altrove si apriva la porta ad uno sviluppo tumultuoso e spesso poco accorto, tanto che in quota non ci sono strutture turistiche, non si può salire in auto tra i boschi, non esistono funivie e piste da sci. La valle è ancora naturale! Non solo: descrivendone i possibili itinerari scialpinistici si coprono distanze notevoli (circa venti chilometri da est a ovest e dieci da nord a sud). Una sorta di vero e proprio gruppo montuoso, un territorio ampio e sufficientemente esteso anche per chi ama spaziare e cambiare prospettive, ambienti e scenari.
Ecco quindi l’obiettivo di questa guida scialpinistica: raccontare, descrivere, documentare cosa si trova all’interno del meraviglioso scrigno della Val Visdende quando la neve rende tutto ancora più affascinante e splendente. Una guida monografica, completa ed esaustiva delle possibilità scialpinistiche in zona, con il secondo fine, o buon proposito, di riproporre il tema della valorizzazione e della tutela dei luoghi con un gesto davvero concreto. È un inizio, un primo passo, ma speso nella convinzione che questi itinerari, con la bellezza che offrono, valgano più di mille parole.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=50
Autore: Roberto Ciri, Alberto Bernardi, Roby Magnaguagno
Editore: Idea Montagna
Argomento: escursionismo/alpinismo
Pagine: 464 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 30/06/2012
Le Dolomiti, questo immenso giardino di pietra e boschi, come è noto hanno come massima elevazione i 3343 metri della Marmolada, o meglio della Punta Penìa. Oltre ad essa altre numerose vette sono ambite e frequentate. La maggior parte degli alpinisti però non conosce l'esatta posizione, via di salita e difficoltà delle 86 cime oltre i 3000 metri nei 16 gruppi montuosi descritti.
I tre autori le hanno censite con puntiglio dando per ognuna informazioni dettagliate per raggiungerne la vetta lungo la via normale. Altre cime che, seppur superiori alla fatidica quota, possono essere considerate delle anticime o spalle delle loro sorelle maggiori non sono state relazionate in dettaglio, ma se ne fornisce comunque qualche informazione.
Completano il libro i Grandi Esclusi, ovvero le vette che per 1 o 2 metri non raggiungo i quota 3000, gli elenchi in ordine di difficoltà e quota e il diario delle salite per collezionare i 3000 delle Dolomiti, collezione promossa dal sito www.3000dolomiti.it. Una guida per gli amanti di un alpinismo di ampio respiro che coniuga molto spesso ambienti selvaggi ed aria sottile.
86 itinerari di vie normali con note storiche e culturali.
Fotografie con in tracciati delle vie di salita e di dettaglio. Schizzi tecnici con tracciati delle vie di salita per le vie di arrampicata. Carte topografiche dei gruppi montuosi con posizione delle cime e percorsi.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=36
Ghiaccio, scialpinismo, roccia, falesie, ferrate nei Parchi del Pollino e dell’Appennino Lucano.
La guida più completa per vivere il verticale durante le quattro stagioni in una delle zone più belle dell’Italia Meridionale.
Si compone di 5 parti ben distinte, corrispondenti alle 5 attività verticali praticabili nei Parchi del Pollino e dell'Appennino Lucano. La zona ha vissuto l'incursione, circa 35 anni fa, di uno dei più grandi alpinisti italiani, Alessandro Gogna.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=83
Salite classiche e sportive nel Triangolo Lariano
Per chi osserva la catena prealpina dalla pianura lombarda, i Corni di Canzo si presentano come un piccolo ma inconfondibile gruppo montuoso, che emerge nitido grazie alla propria fortunata posizione, le prime vere montagne dopo l'antipasto (leggero) delle colline brianzole.
Infatti il gruppo tiene fede appieno al proprio nome, corni sono infatti, cioè protuberanze della terra. Pare però che l'origine del nome sia più da ricercare nel termine celtico di “corna“, ancora in uso in terra bergamasca a indicare roccia, sasso.
Quindi tre o quattro sassi ma con la loro spiccata personalità.
“Finora su queste piccole montagne ognuno ha potuto cercare l'alpinista nascosto in sé e, itinerari sportivi a parte, su ogni via poter assimilare quell'esperienza che poi su pareti di ben altro dislivello sarebbe tornata utile. Queste montagne in sintesi sono una palestra di alpinismo, non si devono trasformare in una palestra di arrampicata. Gli arrampicatori, che qui troveranno sempre itinerari di ottimo livello, non devono cadere nell'errore di voler trasformare le vie classiche in sportive solo per aggiungere un tassello in più alle loro prestazioni.“ (dalla prefazione di Gian Maria Mandelli)
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=79
52 itinerari sulla neve sulle Prealpi Veronesi e Vicentine
Autore: Francesco Carrer, Luciano Dalla Mora
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 336 a colori
Formato: 15x21 cm
124 fotografie a colori
58 cartine
104 tabelle altimetriche e di percorsop
Note tecniche e culturali
Spesso succede che pensando ad una escursione sulla neve ci vengono alla mente meravigliosi paesaggi lontani, itinerari carichi di chilometri di avvicinamento che a volte fermano l’entusiasmo iniziale. I nostri Amici Francesco e Luciano, con questa guida invernale che spazia dall'Adige al Brenta, ci invitano a riscoprire meravigliose escursioni invernali “fuori porta”.
Una serie di percorsi che ci portano a godere ambienti familiari, ma lontani dal consueto aspetto estivo, coperti dal bianco mantello. Una piacevole scoperta a pochi chilometri dalla nostra pianura veneta, dove i molti segni dell'uomo, avvolte dalla coltre nevosa e dal silenzio, vengono esaltate nella loro bellezza, rivisitate anche nella tragicità di una guerra o nelle fatiche del mondo alpestre, nei segni della fede e nelle tracce del passato.
Ringraziamo quindi gli autori che attraverso questa pubblicazione hanno offerto, agli amanti della neve, una splendida opportunità di conoscenza della nostra Prealpe con una ricca serie di itinerari, descrizioni e consigli che, alla scoperta, aggiungono sicurezza e tanta voglia di partire.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=9
Vie di arrampicata sui Colli Euganei
Autore: Michele Chinello, Marco Simionato
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 232 a colori
Formato: 15x21 cm
109 foto a colori
40 foto in bianco e nero
17 cartine generali e di settore
65 schizzi, disegni e tabelle
Con il patrocinio della Sezione di Padova, del Comune di Teolo e del Parco Regionale dei Colli Euganei, dedicata all’indimenticato alpinista e amico Sergio Billoro (“L’importante è fare un bel movimento”), questa terza versione della guida della storica Palestra dell’alpinismo padovano/veneto (e non solo), è uscita in coincidenza con il centenario della nota scalata di Antonio Berti e dei coniugi Maria e Gino Carugati assieme a Mariano Rossi della Rocca di Pendìce, prima da nord. Un evento ed una ricorrenza che è stata spettacolarmente commemorata a Teolo nel luglio del 2009.
È da dire che questa guida (editorialmente raffinata ed accattivante) di Chinello e Simionato segue un percorso multidisciplinare, individuando perfettamente sia le molte correlazioni naturalistiche della morfologia floridamente variegata dei Colli Euganei, sia riproponendo una rilettura critica dell’alpinismo esplorativo, classico, ludico, estetico e didattico che è stato splendidamente espresso da cinque generazioni di alpinisti non sulla sola Rocca, ma anche sulle pareti dei suoi comprimari il Monte Pirio, il Monte Grande, la Busa dell’Oro e via via.
Non si può non riconoscere l’amorevole corrispondenza degli AA. tra la tecnica e lo spirito dell’alpinismo nello stendere relazioni, fornire apprezzamenti, dettagli e puntualizzazioni ove occorra, sempre all’interno di una sobria, ma efficace resa letteraria. La ricchezza dei fattori costitutivi dell’ambiente e la suggestione delle linee aperte su queste strutture verticali sono rese dagli AA. come veri e propri “ritratti” di un microuniverso alpestre irrinunciabile per i cercatori di “avventura” (anche oggi, anche oggi!) degli alpinisti patavini.
Ottimo il coordinamento editoriale di Francesco Cappellari, che firma anche l’introduzione, mentre le prefazioni sono a cura di Lucio De Franceschi, direttore della Scuola di Alpinismo Franco Piovan, della Presidente del Parco Colli Euganei, Chiara Matteazzi e del Sindaco di Teolo Lino Ravazzolo.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=2
Mountain bike in Appennino SettentrionaleRoberto Ciri
Relazioni con road-book fotografico a 41 itinerari di tutte le difficoltà nei territori di Liguria di Levante, Emilia-Romagna e Toscana, compresa l'Isola d'Elba. Racchiuse nei parchi e nelle riserve naturali che ormai abbiamo dissociato dalla nostra quotidianità, ci sono meraviglie dimenticate disposte a essere svelate: due ruote silenziose e una minima dose di avventura possono innescare una delle più entusiasmanti attività a nostra disposizione per assaporare bellezza e armonia, mete tanto reali e accessibili da meritare senza esitazione una benefica e liberatoria controparte di fatica e sudore. Per ogni regione sono stati selezionati i tracciati più esclusivi e remunerativi, contraddistinti da una logica struttura ad anello, elevata ciclabilità, massima percentuale di sterrato e dall'inconfondibile scenario appenninico. Ogni percorso è accompagnato da una mappa schematica del tracciato, dal profilo altimetrico e dai dati tecnici generali, e illustrato da un efficace road book fotografico che permette di seguire senza difficoltà l'itinerario. www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=78
Relazioni con road-book fotografico a 41 itinerari di tutte le difficoltà nei territori di Liguria di Levante, Emilia-Romagna e Toscana, compresa l'Isola d'Elba. Per ogni regione sono stati selezionati i tracciati più esclusivi e remunerativi, contraddistinti da una logica struttura ad anello, elevata ciclabilità, massima percentuale di sterrato e dall'inconfondibile scenario appenninico. Ogni percorso è accompagnato da una mappa schematica del tracciato, dal profilo altimetrico e dai dati tecnici generali, e illustrato da un efficace road book fotografico che permette di seguire senza difficoltà l'itinerario. Racchiuse nei parchi e nelle riserve naturali che ormai abbiamo dissociato dalla nostra quotidianità, ci sono meraviglie dimenticate disposte a essere svelate: due ruote silenziose e una minima dose di avventura possono innescare una delle più entusiasmanti attività a nostra disposizione per assaporare bellezza e armonia, mete tanto reali e accessibili da meritare senza esitazione una benefica e liberatoria controparte di fatica e sudore. www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=78
52 relazioni di vie di media ed alta difficoltà in: Gruppo di Brenta, Pale di San Martino, Catinaccio, Marmolada, Sassolungo, Sella, Odle-Puez, Dolomiti Ampezzane, Dolomiti di Sesto, Moiazza
Autore: Stefano Michelazzi
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 208 a colori
102 foto a colori
52 schizzi
Formato: 15x21 cm
Prefazione di Alessandro Gogna
Presentare una guida al pubblico di appassionati di arrampicata in montagna (in contrapposizione a quello di arrampicata sportiva), e a maggior ragione ad un pubblico di possibili appassionati futuri, è un compito difficile che per fortuna l'autore mi ha facilitato aprendo la sua esposizione con un'esauriente serie di avvertenze su come si deve affrontare l'alpinismo su roccia e di come si dovrebbe praticare in piena sicurezza.
Di solito ad una guida non si richiede questo: si dà per scontato che tecnica e passione siano bagaglio consolidato del lettore (ma in tempi di bieco consumismo non si dice fruitore?) e quindi, dopo un rapido elenco delle abbreviazioni usate e delle scale di difficoltà, si passa direttamente alle descrizioni.
In questa guida non è così e tutta la sua costruzione, oltre ai minimi particolari, lo dimostrano. C'è prima di tutto la preoccupazione di far amare queste montagne e questi percorsi, spesso poco noti. S'interpreta facilmente la precisione con cui gli itinerari sono descritti non tanto per una malintesa ed inutile pignoleria o per l'ansia di non dare adito a interpretazioni sbagliate: qui la precisione è essenziale, è chiarezza di ricordo e di suggerimento. Fa parte cioè della struttura mentale dell'autore.
In secondo luogo, le annotazioni emotive traducono le vere sensazioni che l'autore stesso ha provato ed in definitiva l'evidente amore che nutre per queste montagne che, non dimentichiamolo, anche se meno note e frequentate di altre, a quest'ultime non hanno proprio nulla da invidiare.
Infine si nota il bel proposito, secondo me riuscito, d'inserire questi itinerari nel flusso della grande storia dell'alpinismo dolomitico, grazie alle annotazioni dei primi salitori o sulla prima ascensione. L'autore ha fatto la scelta di trattare un percorso come un figlio prediletto, del quale vorrebbe tutto il bene futuro possibile.
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Alpago - Piancavallo - Valcellina
Autore: Stefano Burra, Andrea Rizzato
Editore: Idea Montagna
Argomento: scialpinismo
Pagine: 288 a colori
Data di pubblicazione: 25/11/2011
Formato: 15x21 cm
78 itinerari con foto, tracciati, cartine e relazioni dettagliate, notizie storiche e culturali
Questa guida è una monografia scialpinistica sul Gruppo del Col Nudo e Cavallo, con tutti i percorsi principali della catena montuosa. Sono relazionati 78 itinerari, cui si aggiungono numerose varianti, sia in salita, sia in discesa, che spaziano dalle più elementari passeggiate sugli sci, fino alle escursioni molto impegnative riservate ad ottimi scialpinisti. Naturalmente il libro non vuole avere pretesa di completezza poiché, fortunatamente, ogni escursionista potrà sempre sviluppare nuove linee di salita e discesa, grazie alla favorevole orografia della zona; queste meravigliose montagne, infatti, bene si prestano ad essere interpretate da chi possiede la giusta preparazione e fantasia per andare alla scoperta di qualcosa di nuovo.
Alla stesura delle relazioni, il più possibile aggiornate e puntuali, abbiamo abbinato una ricerca fotografica che potesse descrivere tecnicamente i luoghi, trasmettendone parimenti tutta la delicata poesia e la rude severità; a due passi dalle grandi Dolomiti, infatti, qui si trovano scenari e prospettive altrettanto accattivanti, con l’unicità di trovarsi ad un passo dal Mare Adriatico. Dalle creste innevate lo specchio del mare emerge scintillando sulla linea dell’orizzonte, in un unico caldo abbraccio con le nostre città, i paesi e le valli.
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Definire il Lago di Como “ambiente magnifico“ è a dir poco riduttivo.
Chi ha la fortuna di vivere sulle sue sponde ritiene assurdo che vi possano essere persone che non ne abbiano mai sentito parlare. Sarà forse a causa di quel curioso fenomeno per il quale ciò che ci riguarda, che conosciamo e che amiamo debba giocoforza essere noto a tutti?
O perché il piccolo mondo nel quale viviamo, per quanto limitato esso sia, rappresenta sempre e comunque la totalità degli universi possibili? Ma esistono persone che non abbiano mai sentito parlare di Alessandro Volta? O del Manzoni? Chi non conosce la particolare forma a “lambda“ del Lago di Como? Chi non conosce gli sfarzi lussuosi o l’intimità malinconica delle tante ville che adornano le rive del lago?
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Appennino piacentino, parmense e reggiano
Un’accurata selezione di escursioni adatte alle famiglie, a chi muove i primi passi in montagna e agli escursionisti che si vogliono avvicinare alle tante sorprese dell’Appennino settentrionale.
Un approccio innovativo ai sentieri, non solo descritti nel dettaglio, ma anche spunto per comprendere la natura e la storia, per raccontare leggende e per giocare. Un libro per grandi e piccoli camminatori che vogliono divertrisi in maniera sicura consapevole sulle colline e le montagne emiliane.
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56 itinerari sulla neve: Massiccio del Grappa, Col Visentin, Alpago, Cansiglio, Cavallo
Autore: Francesco Carrer, Luciano Dalla Mora
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 304 a colori
Formato: 15x21 cm
115 fotografie a colori
61 cartine topografiche
112 tabelle altimetriche e di percorso
Note tecniche e culturali
Prosegue, con questo secondo volume, il percorso dei due autori attraverso le nevi delle Prealpi Venete.
Il territorio ora preso in considerazione è tra i più amati e frequentati dagli escursionisti di pianura e non solo.
Il Monte Grappa forma un largo massiccio di elevata quota proprio a ridosso della città di Bassano ed attira fortemente genti da Vicenza e Padova mentre il Col Visentin può essere sicuramente abbinato alle escursioni dei Bellunesi.
Questi ultimi hanno poi la fortuna di avere, “a due passi da casa”, i magnifici boschi e le stupende creste del Cansiglio e dell’Alpàgo. Zone già molto frequentate in estate ma che d’inverno si trasformano in veri gioielli per gli amanti dei paesaggi selvaggi.
Non ultimo il gruppo del Cavallo riserva un lato orientale tutto da scoprire interessando all’attività escursionistica invernale anche alpinisti friulani.
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Speleologia in Veneto
Autore: Sandro Sedran
Editore: Idea Montagna
Argomento: speleologia
Pagine: 240 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 28/10/2011
Il meraviglioso, e utile, immaginario di Sandro Sedran
Sandro Sedran ha la cultura estetica e tecnica del fotoreporter. Non si limita a mostrare, documenta. Gli itinerari sotterranei proposti non sono banali, non sono semplici o semplicemente belli. Sono estremamente vari, mostrano il vuoto per eccellenza del 131 della Preta, ma anche la Grotta del Ciabattino in un’inedita versione invernale.
Vi sono cavità splendide per concrezioni, altre deturpate dall’uso come discarica. Il Buso della Rana ci è quasi famigliare, ma Sedran ci fa davvero percepire la grotta come parte di un tutto articolato e complesso. Sandro, idealmente ci accompagna, proponendo una chiave di lettura di ogni singolo ambiente. Nella prefazione offre una lettura d’insieme dei fenomeni, quasi ci prende per mano prima di attraversare la soglia. Ovviamente, le note sulla geomorfologia ed il carsismo hanno finalità divulgative, perché questa non è una pubblicazione dedicata ad approfondimenti specialistici. Questo volume è un atto d’amore verso un territorio conosciuto, percorso, documentato. È un invito, non solo ad andare, ma a sapere che c’è.
Vengono presentate 26 grotte, localizzate nel Veneto, alcune molto famose e frequentate ed altre poco conosciute , ma non per questo meno affascinanti. La scelta non è stata sicuramente facile, anche perché le cavità censite nel Catasto delle Grotte del Veneto sono circa 8000.
Sandro le conosce molto bene perché le ha frequentate, spesso in compagnia di Simona Tuzzato e del suo S-Team. Avere un’équipe affiatata permette di raggiungere risultati di altissima qualità, poiché l’affiatamento consente di tradurre, anche in situazioni estreme, le intuizioni creative.
In questo libro, le immagini hanno una componente primaria, aiutano a scegliere gli itinerari, offrendo un’ideale anteprima. Naturalmente, troverete una descrizione della cavità, l’itinerario per raggiungerla, il grado di difficoltà la scheda tecnica, ma le immagini sono assolute protagoniste.
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Il secondo volume dedicato alle vie di roccia classiche e moderne del gruppo di Brenta prende in considerazione il versante che si affaccia su Molveno, la nota e ridente località turistica, famosa per il suo bel lago. La minuziosa ricerca di informazioni da parte dell'autore ha portato alla raccolta di 116 itinerari, sia storici che moderni, sulle pareti che fanno da contorno alla Val delle Seghe, la valle che si inoltra appunto da Molveno verso il cuore del gruppo. La guida è stata divisa in quattro settori:
Massiccio del Monte Daino: Dosso di Lodrin, Cima Sparavieri, Monte Daino, Croz del Rifugio, Bastione dei Casinati, Bimbo delle Fontanefredde, Cima Fontanefredde, Pilastro Felice spellini.
Massodi: Castel Alto dei Massodi, Castelletto dei Massodi, Naso dei Massodi.
Val Perse: Cima Sella, Torre delle Val Perse, Rocca delle Val Perse, Cima delle Val Perse, Cima Roma, Cima della Vallazza, Cima della Gaiarda, Cima Guardiola.
Croz dell'Altissimo: Croz dell'Altissimo.
Presentato da Alessandro Gogna al Film Festival di Trento il 27 aprile 2014
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Valtournenche e Valle di Saint Barthélemy
Questo primo volume della collana Vie Normali Valle d'Aosta prende in esame tutte le vette quotate e indicate come tali nella cartografia ufficiale della Regione Autonoma Valle d'Aosta, che ricadono come accesso dalla Valle di Saint Barthélemy e dalla Valtournenche, per un totale di 95 cime.
Non è stata tralasciata alcuna cima e tutte le vie sono state salite personalmente dagli autori, quasi esclusivamente nella stagione estiva 2018. Alcune montagne presentano vie logiche di salita da più di un versante e da vallate differenti, ma sono state selezionate in questo caso le vie tecnicamente più facili e con il percorso più logico, con il minore dislivello, con un avvicinamento più agevole e con una durata più breve. Sono comunque indicate, nelle rispettive voci, eventuali varianti e altre possibilità di salita alla stessa cima.
Alcune cime che fanno parte dell'orizzonte geografico, visivo e alpinistico di queste valli, ma che presentano una via normale più breve, logica e sicura (anche in relazione alle trasformazioni delle montagne avvenute negli ultimi decenni) che si sviluppa dalle valli limitrofe, sono inserite nei relativi volumi della collana e in particolare nel Volume 2. Monte Rosa. Valle d’Ayas e Valle di Gressoney e nel Volume 8. Dent d’Heréns. Valpelline.
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Das Westufer, Nördlicher Gardasee, Ledrotal, Sarcatal, Das Ostufer.
Der Gardasee ist im Laufe der Jahrzehnte zu einem Wahrzeichen des Freiluftsports geworden, ein wahres Muss für Wanderfreunde, Jogger, Kletterer, Radfahrer, Drachenflieger und Schwimmer in ganz Europa. Die Fuß- und Radwege ziehen sich in jedes kleine Tal hinein und säumen auf fast 160 km Länge in unmittelbarer Nähe der Gardaseeberge den größten See Italiens.
Da die Wege praktisch ganzjährig begehbar sind, taucht man im Wandel der Jahreszeiten in die ganze Farbfülle der Natur sowie in die Geschichte dieses Sees ein.
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50 escursioni.
C’è una stretta valle, compresa fra le vette rocciose delle Dolomiti di Brenta e la verde dorsale della Paganella, dove sorgono due ameni paesini dolomitici, Molveno e Andalo, accompagnati dalle altre tre località turistiche con cui formano la Comunità della Paganella: Cavedago, Spormaggiore e Fai della Paganella.
Nel complesso un’area da cui godere di visioni privilegiate sulle guglie e le torri del Brenta, fra tutte la Brenta Alta, il celeberrimo Campanile Basso, la Torre di Brenta e tutte le vette della Catena Centrale. Escursioni panoramiche per tutti i gusti, in cui ritrovare spazi di quiete e silenzio prima di rigettarsi nella vivace mondanità di Molveno, Andalo e dei paesi vicini. Fra questi scenari naturali e lungo questi sentieri accoglienti auguro a chi vorrà percorrerli di trovare la pace, l’armonia e la serenità che hanno accompagnato le mie escursioni.
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Camminare a Chamonix? Apparentemente non ha senso! Siamo nella capitale mondiale dell’alpinismo, nel luogo dove questa attività ha avuto la sua origine ufficiale. A partire dalla fine del Settecento, Chamonix è stata il campo base per generazioni di appassionati, venuti da ogni angolo della terra a combattere la propria battaglia personale sui ghiacciai e sulle guglie granitiche del Monte Bianco. Eppure non sono stati gli alpinisti a “scoprire” Chamonix. Sono stati gli antichi viaggiatori, gli escursionisti del passato. Questi primi esploratori, curiosi e impressionabili, si sono lasciati travolgere dall’esperienza sublime (proprio nel senso romantico del termine) che qui, di fronte al Monte Bianco in tutta la sua poderosa magnificenza, costituisce uno stimolo costante e intenso.
Ancora oggi l’escursionismo è una delle attività sportive più praticate nella valle di Chamonix. È proprio camminando, prendendo il proprio tempo, alternando liberamente il ritmo sereno del passo alle pause per guardare, toccare, ascoltare, che si apprezza al meglio la semplice bellezza di questo “tempio della natura”. Camminando oppure correndo, per godere del puro piacere di uno sforzo intenso nell’aria cristallina, di fronte a un panorama grandioso.
Sui bei sentieri di Chamonix c’è spazio per tutti e si incontra un po’ di tutto: escursionisti, trail runners, alpinisti in avvicinamento alle vie d’arrampicata o in salita ai rifugi. Non importa se si va lenti o veloci, carichi o leggeri, soli o in compagnia. Quello che conta è sapersi avvicinare a questa maestosa natura alpina con lo stesso sguardo incantato dei pionieri, magari arricchito dalla consapevolezza moderna dell’estrema fragilità della natura stessa.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=211
Randonner à Chamonix ? On pourrait penser que cela n’a pas de sens ! C’est en effet la capitale mondiale de l’alpinisme, là où est officiellement née cette discipline. En effet, dès la fin du XVIIème siècle, Chamonix est devenu le camp de base de toutes les générations d’alpinistes, venus du monde entier pour se mesurer aux glaciers et aux aiguilles de granit du massif du Mont-Blanc. Mais les alpinistes n’ont pas été les premiers à découvrir Chamonix. Ce fut les explorateurs, les “randonneurs du passé” ! Ces derniers, curieux et admirateurs, furent littéralement conquis par les paysages sublimes et variés de la vallée.
La randonnée pédestre est encore aujourd’hui une des activités phare à Chamonix. C’est bien en marchant à son propre rythme, en prenant le temps de faire des pauses pour observer, toucher et écouter que l’on profite au mieux de la richesse qu’offre ce merveilleux “temple de la nature”. En marchant ou en courant, randonner dans la vallée de Chamonix permet d’allier effort et contemplation !
Sur les sentiers de la vallée, il y a de la place pour tout le monde et on y rencontre une diversité de pratiquants insolites : randonneurs, traileurs et alpinistes qui les empruntent pour rejoindre les refuges ou les voies d’escalade. Rapides ou lents, seuls ou accompagnés, avec un gros ou un petit sac, cela n’a pas d’importance. Ce qui compte, c’est de savoir s’approcher de cette formidable nature alpine avec le même esprit et regard enchanté que les premiers explorateurs, avec peut être en plus, la conscience de l’extrême fragilité de ce milieu.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=212
Il desiderio fondamentale di questo libro è quello di diffondere una cultura sanitaria. Una cultura che non sia ovviamente specialistica o professionale ma che, in maniera semplice e divulgativa, permetta di scoprire e apprendere le principali modalità di trattamento e di gestione di piccole e grandi problematiche sanitarie.
Affrontando escursioni più o meno impegnative in ambienti cosiddetti “impervi” non è possibile non conoscere i rudimenti del Primo Soccorso, pur nella speranza di non dover mai impiegare i concetti e le tecniche apprese.
Il testo vorrebbe illustrare come soccorrere un infortunato, in quegli ambienti dove l’aiuto dell’equipe sanitaria professionale potrebbe tardare ad arrivare, proprio a causa della natura del territorio e a causa della distanza dai centri urbani.
Libro su: https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=163
Le vallate delle Orobie Valtellinesi hanno orientamento all’incirca nord-sud e sono racchiuse da montagne severe, con versanti ripidi. I pendii ricchi di itinerari scialpinistici hanno esposizioni prevalentemente da nord est a nord ovest (salvo poche eccezioni) e consentono di trovare neve in ottime condizioni per gran parte della stagione sciistica.
Sebbene molti siano facilmente raggiungibili, agli itinerari più frequentati si affiancano percorsi poco conosciuti, che offrono uno scialpinismo di ricerca ed esplorazione, nei quali non è raro dover battere traccia con le pelli per tutto il percorso di salita, fino ai pendii sui quali lasciare i primi solchi sulla neve intonsa nelle divertenti discese.
Questa guida nasce con l’intento di raccogliere i principali itinerari scialpinistici delle Orobie Valtellinesi e offrire una panoramica quasi completa a chi senta il desiderio di esplorare questa stupenda area geografica, a torto spesso trascurata perché molti itinerari fra le sue valli non sono entrati nel novero delle grandi classiche, ripetute magari ogni stagione.
Scheda del libro: https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=162
Il territorio della Valle Aurina occupa il bacino imbrifero del Torrente Aurino che percorre il rigoglioso fondovalle per tutta la sua lunghezza, dalla sua sorgente a monte dell’abitato di Casere/Kasern fino alla chiusa naturale di Campo Tures, oltre 30 chilometri più a valle. È un territorio davvero straordinario e ricco di contrasti questo remoto angolo d’Italia, incastonato nel punto più settentrionale della nostra nazione. Si tratta di una caratteristica vallata alpina caratterizzata sul lato destro orografico dall’impressionante muraglia rocciosa delle Alpi Aurine che cinge a nord il solco vallivo principale senza soluzione di continuità. In questo gruppo montuoso si contano numerosi “tremila”, che culminano nei 3420 m della Cima di Campo/Turnerkamp in Valle di Riobianco. Questa splendida cordigliera, impreziosita da numerosi ghiacciai, svetta di oltre 2000 metri sul fondovalle dove sono adagiati i numerosi e ridenti centri abitati della valle. Un'ininterrotta catena di monti, il cui paesaggio è stato nei millenni plasmato dall’azione dei ghiacciai, in cui percorrere splendidi itinerari escursionistici altamente panoramici.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=161
Die Dreitausender der Dolomiten erheben sich wie alleinstehende Kolosse zwischen den herrlichen T älern und Gipfeln des TrentinoS üdtirol und Venetiens. Einige davon sind erwanderbar, andere wiederum sind anspruchsvolle Routen, die erfahrenen Wanderern mit den nötigen Kenntnissen f ür das Voranschreiten auf Fels und als Seilschaft vorbehalten sind.
Diese dritte Ausgabe ist eine wichtige Aktualisierung der vorhergehenden von 2012 und 2014 und stellt einige Routen vor, die in der ersten Niederschrift nicht enthalten sind (wie die Originalf ühre von Grohmann auf die Fópa di Matìa und die Route auf der Nordflanke der Hohen Schlechten Gaisl), und einige ausf ührlichere Routenbeschreibungen (wie die Normalwege zur Klein-Schusterspitze, zum Pilastro (Pfeiler) Nino, zur Kleinen Furchetta, zur Cima de Falkner und zum Antelao, dessen Normalweg im November 2014 durch einen grossen Felssturz besch ädigt worden ist). Dies alles auch dank dem Beitrag einiger Mitglieder des Gruppo 3000 Dolomiti, darunter Beppe Ziggiotto aus Vicenza, der nach unserem Wissen 2017 als Erster die Besteigung aller 3000er der Dolomiten abgeschlossen hat, darunter die wahrscheinlich seit 65 Jahren unbestiegene Cima De Falkner. Man findet auch einige neue Skizzen von Kletterrouten durch den Zeichner und Alpinisten Marco Romelli, sowie neue Bilder einiger Routen.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=160
I tre versanti di un Parco
Nel cuore geografico delle Alpi, accanto ai confini con la Svizzera e l’Austria, si estende una delle più belle e importanti aree protette d’Europa.
Nato nel 1935, passato grazie a successivi ampliamenti dagli 8.000 ettari iniziali agli attuali 134.619, il Parco Nazionale dello Stelvio ospita vette altissime come l’Ortles, il Gran Zebrù e il Cevedale, meravigliose foreste di abete rosso e larice, pascoli d’alta quota e cascate, un centinaio tra laghi e laghetti di montagna e lo stesso numero di ghiacciai.
Chi percorre i sentieri, le vette e i ghiacciai dello Stelvio è il benvenuto. L’invito dell’autore a chi legge e utilizza sul terreno questa guida è di guardarsi intorno, ammirare e capire. E di rispettare gli animali e le piante, il lavoro dell’uomo, la fragile bellezza di quest’angolo straordinario delle Alpi e della Terra.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=152
Arrampicate nei Colli Euganei
La seconda edizione preannuncia un incremento di attività nella parete regina dei Colli Euganei: Rocca Pendice, dove l’arrampicata è resa molto particolare dalla trachite, facendola assomigliare a quella in granito. La sua parete est continua a regalare grandi vie all'insegna sia dell'alpinismo che dell'arrampicata sportiva. Tante le vie aperte negli ultimi anni, tutte comprese nel nuovo volume, rinnovato nella grafica e nei contenuti.
Completano il quadro gli aggiornamenti alle pareti del Monte Pirio, della Busa dell'Oro e del Sasso delle Eriche.
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22 itinerari
Se chiedete a qualsiasi biker che cosa vuol dire per lui la mountain bike, con tutta probabilità vi risponderà che essa rappresenta una delle massime espressioni di libertà, e pensandoci bene ha ragione. Pedalare tra i boschi, arrampicandosi su irti sentieri o gettandosi a capofitto lungo adrenaliniche discese, appaga completamente il desiderio di evasione e di ricerca del contatto con la natura, che molto spesso nel quotidiano si tende a smarrire.
I Colli Euganei sono un perfetto mix di natura e luoghi di estremo interesse storico, religioso e culturale. La mountain bike è il mezzo ideale per scoprirli.
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44 itinerari a tema
La Valle d’Aosta è una delle regioni alpine per eccellenza, un nome che immediatamente evoca grandi montagne, le cime dei 4000, imponenti ghiacciai e severe pareti. In realtà, questa piccola regione, delimitata dai grandi gruppi del Gran Paradiso, del Monte Bianco, del Cervino e del Monte Rosa, non è soltanto un susseguirsi di vette e vallate ma è molto di più: è un prezioso scrigno di biodiversità, un avvincente libro che racconta di una storia millenaria e di altrettanto secolari tradizioni, una regione dove si parlano sia il francese che l’italiano, ma anche il patois che affonda le radici nell’antico franco-provenzale e dialetti medievali germanici nelle valli di Ayas e Gressoney, un luogo dove si può ancora camminare su selciati Romani ed entrare nelle miniere dei Salassi.
Qui si è fatta la storia dell’alpinismo europeo e ancora si possono vivere le stesse emozioni dei “pionieri” affrontando salite negli angoli più selvaggi della regione. Nello stesso tempo ci si può abbandonare con tutta la famiglia a un cammino lento nei fondovalle, ascoltando il rumore dei torrenti e ammirando le forme e i colori di alberi, fiori e rocce. Chi vuole conoscere la storia geologica delle Alpi oppure studiare l’evoluzione dei ghiacciai nel corso dei millenni, si troverà davanti un vero e proprio manuale a cielo aperto, che ha pochi eguali nel Continente.
Questo libro vuole essere un invito, in 11 capitoli e 44 escursioni, a scoprire con occhi nuovi, attenti e consapevoli, questo microcosmo solo apparentemente facile da comprendere e in realtà sfaccettato e ricco di coinvolgenti sorprese. Questa guida non vuole essere un compendio enciclopedico in miniatura né si propone come pubblicazione di alcun valore scientifico, ma vuole soltanto proporre una diversa chiave di lettura della Valle d’Aosta e soprattutto fornire interessanti spunti per camminare sui sentieri della regione con una consapevolezza inedita, per spingere piedi e pensieri verso un escursionismo che si possa tramutare in un’emozionante cammino di stupore e conoscenza.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=157
130 cime fra Lago d'Idro, Alpi di Ledro e Lago di Garda
Estese sul vasto territorio montuoso compreso fra il Lago d'Idro a ovest e il Lago di Garda a est, le Prealpi Gardesane Occidentali costituiscono un variegato ambiente montano che offre ampie possibilità escursionistiche, sia estive che invernali, con panorami dominati dall'azzurro specchio d'acqua del Lago di Garda e dalla Catena del Monte Baldo.
Questa guida presenta una selezione di 130 cime che permettono di soddisfare sia le preferenze degli escursionisti che le esigenze degli alpinisti, con pareti verticali su cui sono stati ricavati sia percorsi attrezzati e vie ferrate, sia impegnative vie di roccia, come nell'area di Cima Capi e sulle pareti intorno ad Arco. Ad ognuna delle cime è dedicata una scheda con descrizione del percorso, dislivelli, tempi di salita e totali, difficoltà, attrezzatura necessaria o consigliata e quanto altro possa essere utile per documentarsi prima di effettuare la salita della cima. Se poi si considerano anche le informazioni aggiuntive che vengono fornite su altre 80 cime vicine a quelle principali ecco che il numero di vette coinvolte nel libro sale a un totale di 210.
L'escursionista amante dei percorsi lungo panoramiche creste e dorsali potrà trovare in questa guida numerosi itinerari per piacevoli escursioni coronate dal raggiungimento delle cime proposte, le cui vie normali non presentano particolari difficoltà e sono ideali nelle mezze stagioni o in inverno. Il tutto accompagnato dalle importanti testimonianze storiche della Grande Guerra 1915-18, il cui fronte montano ha oltremodo interessato le Prealpi Gardesane che ancora oggi presentano numerosi resti di trinceramenti e fortificazioni.
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123 vie di roccia classiche e moderne in:
Civetta, Moiazza, Gruppo di Fanis, Tofane, Nuvolau, Croda da Lago, Cristallo, Pelmo, Dolomiti Zoldane, Schiara, Antelao, Marmarole.
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È difficile a volte dettare confini nei territori montani. Le Dolomiti sono un grande gruppo che interseca cime e vallate con un andamento geografico da ovest a est ma con una notevole estensione anche nel senso longitudinale. Sono state quindi prese in considerazione le zone più a est, quelle che si rifanno in genere al Cadore e alla provincia di Belluno con una puntata più a nord in Alto Adige. Le montagne di questa zona sono in genere meno “addomesticate” rispetto a quelle delle Dolomiti Occidentali. Il Cadore, probabilmente a causa di una più difficile situazione economica degli ultimi anni rispetto alle Dolomiti in territorio trentino,
hanno il grande vantaggio di aver mantenuto maggiormente la propria wilderness, intesa questa anche in termini di rispetto delle tradizioni, architettura tradizionale locale e, non ultimo, rispetto del territorio. È proprio questo il grande vantaggio delle Dolomiti Bellunesi: l’opportunità da ora in avanti di valorizzare tutto questo patrimonio perché ancora non profondamente cambiato come
avvenuto in altre aree, dove urbanizzazione e costruzione di impianti di risalita hanno reso la montagna troppo simile alla pianura in termini di antropizzazione.
Questo modello purtroppo, a volte si scontra con i desideri dei valligiani ma, forse, abbandonati i vecchi schemi che vedono nell’industria dello sci l’unico riscatto della montagna, si potrà offrire ai turisti montani, quali escursionisti di vario genere, cultori dell’arte e alpinisti, una ben più valida alternativa.
Percorsi ad anello, lungo tratte antiche, ma anche lungo itinerari moderni.
La scelta non è casuale. Perché il percorso cosiddetto ad anello permette, in un’unica escursione, di ammirare più paesaggi e di circondarsi di tante montagne.
In Valchiavenna transita la famosa Via Spluga, passano la Via Francisca, la Via del Giubileo, la Via dei Càrden, la Via Bregaglia, il Sentiero del Cardinello.
Un insieme di itinerari tra l’attuale e l’antico, sempre diversi e in grado di proporre al lettore e all'escursionista la miriade di possibilità offerte dalla vallata, tra piane e laghi, nella prima porzione della valle, per trasformarsi poi in più arditi percorsi, sino a raggiungere l’ambito dell’alta montagna e andare a conoscere le più belle vette della Valchiavenna.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=150
44 itinerari in tutta le regione - Territorio unico nel suo genere, inciso da lunghe valli le cui creste superano spesso i tremila metri, ricco di boschi, laghi e aree selvagge, dove in pochi chilometri si passa dal clima mediterraneo del Tenero ai ghiacciai del Basòdino e dell’Adula, il Ticino esprime una magia particolare che, insieme a una straordinaria rete di sentieri e di rifugi, lo rende un vero paradiso escursionistico.
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Sponda lombarda, Alto Garda e Val di Ledro, Valle del Sarca, Sponda veneta. Il Lago di Garda è diventato, nel corso dei decenni, un luogo simbolo dello sport all'aria aperta, un vero e proprio punto di riferimento, in tutta Europa, per chi ama camminare, correre, arrampicare, pedalare, volare, nuotare. Questo specchio azzurro circondato da rocce argentate, è prima di tutto uno straordinario scrigno di biodiversità, che non ha eguali in tutto il Vecchio Continente, è pure un luogo dove gustare i profumi del Mediterraneo ai piedi delle Alpi. Potendo camminare praticamente per tutto l'anno su questi sentieri, si può davvero seguire il susseguirsi delle stagioni, immergersi in tutti i colori della natura e farsi conquistare dalle pagine scritte dalla storia. La guida presenta 48 escursioni attorno al più grande lago italiano, una scelta di itinerari tra i monti che gli fanno da contorno, con panorami di incomparabile bellezza, sia naturalistica che storica.
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48 itinerari di freeride nelle vallate di Courmayeur e Chamonix.
Italiano, English, Deutsch
Il Monte Bianco è da sempre la mecca italiana del freeride ed è ogni anno la meta di migliaia di sciatori che fanno base a Courmayeur e Chamonix per poterne godere a pieno i panorami e misurarsi con le esperienze e le sfide che questa montagna sa regalare.
La guida si propone d’essere un valido ausilio per chi si approccia al freeride intorno al Monte Bianco. Il volume descrive 48 itinerari, con diversi gradi di difficoltà, nelle vallate di Courmayeur e Chamonix. In alcuni casi gli itinerari sono serviti da impianti di risalita, in altri è previsto l’uso delle pelli di foca.
Per la prima volta in un libro, gli itinerari sono descritti e fotografati anche con prospettiva POV (Point of View) dello sciatore, con l’obiettivo di portare il lettore “nell’itinerario” e spiegargli, per quanto possibile, l’ambiente e le difficoltà della discesa che dovrà affrontare.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=144
27 escursioni con ciaspole, scarponi, ramponi
La magia del paesaggio innevato, la luce scintillante e tagliente dell'inverno, le forme create dal ghiaccio e dal vento. Tutto questo, nei mesi invernali, è racchiuso, come un tesoro ancora in parte da scoprire, nelle montagne del crinale tosco-emiliano, comprese tra i confini del Parco Nazionale.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=145
1. collana vienormali 1
111 cime
attorno a Cortina
Ernesto Majoni Sandro Caldini Roberto Ciri
ErnestoMajoniSandroCaldiniRobertoCiri111CimeattornoaCortina
1
La conca ampezzana,certamente
una delle più belle delle Dolomiti,è,
malgrado l’alta frequentazione,per
gran parte sconosciuta.
Questo volume permette di scoprirne
gli angoli più nascosti,ma per questo
non meno affascinanti degli itinerari
iper-frequentati che d’estate vengono
presi d’assalto.
Sono qui descritte 111 vie normali ad
altrettante vette attorno alla perla
dolomitica.Accanto ai percorsi classici,
quindi,risultano finalmente valorizzate
esplorazioni semi-sconosciute,anche
per i Cortinesi stessi.
Una guida escursionistica che
comprende a volte quell’alpinismo
facile che richiede una certa dose di
esperienza e capacità di orientamento
in terreni poco battuti.
RINGRAZIAMENTI
Gliautoriringrazianotuttigliamicichedirettamente
o indirettamente hanno contribuito alla realizzazio-
ne di questa guida, sia con l’accompagnamento in
alcune salite che fornendo alcune fotografie.
Si ringraziano in particolare, in ordine alfabetico:
G.A. Gino Battisti, Fulvio Caldini, Alessandra Cam-
milli, Marco Di Nonno, Denis Perilli, Marco Tonello,
G.A. Marco Zambelli Franz, G.A. Giacomo Zardini.
Un ringraziamento speciale va agli amici che hanno
condiviso tanto le facili passeggiate quanto le più
difficoltose scalate, agli amici che non ci sono più,
allepazientimogliecompagne,all’editoreFrancesco
Cappellari che ha reso possibile questa guida e a tut-
ti gli Alpini e soldati di un tempo che tanti sentieri e
arditi percorsi su queste cime hanno tracciato.
L’ultimo ringraziamento va alle Montagne,maestre e
compagne di vita,di sogni e di libertà...
Ernesto Majoni
Sandro Caldini
Roberto Ciri
9 788897 299189 > 25,50 €
2. 5
111 cime attorno a Cortina
UNAPREMESSANECESSARIA
Di fronte alla completezza di questo volume non sorprenda l’opportu-
nità di questa premessa. Non è certo il viatico di chi si porrà su questi
sentieri, bastandogli come conforto l’indubbio fascino ambientale di
un territorio leggendario e imperdibile.La motivazione muove dall’in-
terno di queste pagine. Ha motivato gli autori ed è il senti-
mento della vetta.
È questa esperienza profonda che essi ci invitano a vive-
re. Nell’evoluzione sconcertante del mondo alpinistico,
ci dicono che non è superato l’alpinismo esplorativo,
almeno da un punto di vista personale, ma che anche a
questa generazione sono richiesti valore, perizia e corag-
gio.La montagna non è più strumento e palestra ma universo
che esige passione e amore e quindi comprensione, ammirazione,
rispetto, dono. Questo rapporto culmina nei valori morali, umani, cul-
turali e spirituali che si vivono nell’esperienza complessa, multiforme
e individuale quando si raggiunge una cima.Qualsiasi essa sia.
Questo volume, da qui la sua importanza, ribadisce che la vetta non
è un entità superflua, ma indispensabile a uno slancio che ha tutto il
carattere di una passione e che quindi non si presta a un esame solo
razionale. La stessa fatica che ha in sé appagamento ed esaltazione si
accompagnerà, come un’eco, al piacere dell’avventura e dell’avveni-
mento inatteso che nell’uomo di azione produce fierezza e nostalgia,
sotteso l’amore del rischio inseparabile da ogni piccola o grande im-
presa.
La cima, quindi! Un punto privilegiato ove il cambiamento è assoluto
e si smemorano le nostre angustie. L’evasione poi è completa quan-
do alla vera montagna se ne sovrappongono altre, più impercettibili e
segrete nella memoria, sovrastando dall’alto il mondo degli inventari
razionali e del contingente.
Ognuno si dedicherà alla sfumatura che gli è congeniale e che più ama.
Prevarrà il pathos della commozione o il sentimento cosmico, l’ango-
scia geologica o il carattere religioso, la ricerca di nuovi spazi solari e
accoglienti o l’esigenza di una visione più libera e creativa. E la vetta
diventa simbolo di tutte le terre promesse e si conoscerà allora non la
montagna in sé,ma il suo regno nel nostro cuore.
Prima edizione: giugno 2012
ISBN: 978-88-97299-18-9
Idea Montagna Editoria eAlpinismo
Sede:Via S.Antonio,23 - 35037Teolo (PD)
Redazione:Via Guido Rossa,17 - 35016 Piazzola sul Brenta (PD) -Tel.049 9601797
info@ideamontagna.it - www.ideamontagna.it
Coordinamento generale: Francesco Cappellari
Progetto grafico: Rossella Benetollo - Officina Creativa - Padova
Impaginazione,elaborazione immagini: Irene Cappellari
Stampa: Litocenter srl per conto di Idea Montagna Editoria eAlpinismo
Foto di copertina: scorcio sulleTre Cime di Lavaredo (foto di Enrico Maioni)
Pagina 2: i Cadini di Misurina dal lago diAntorno
Tutti i diritti riservati.È vietata la riproduzione anche parziale degli scritti,dei disegni e delle fotografie.
Avvertenza: questa guida è compilata con la massima coscienziosità ma non si garantisce per eventuali errori o incompletezze.L’uso delle informazioni contenute in quest’o-
pera è a proprio rischio.Gli autori e l’editore non si assumono quindi nessuna responsabilità per eventuali incidenti o qualsiasi altra conseguenza.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=32
3. 6 7
VIE NORMALI 111 cime attorno a Cortina Introduzione
Un’ultima annotazione. In questo pellegrinaggio verticale su molte
cime si troverà una croce. È la testimone di una storia, di un’identità,
di una tradizione, la sintesi della montagna, dei valori e dello spirito
e dell’autentica civiltà della gente di queste valli. È il momento di la-
sciarci alle spalle una polemica mai spenta e una demagogia predi-
catoria. Per capirsi bisogna conoscersi. Non nascondersi. La
croce,spesso due legni incrociati,e la sua presenza vanno
considerati come una ricchezza. Tra l’altro non si può
dimenticare che nell’evoluzione delle idee i grandi mo-
menti delle religioni e dei popoli hanno trovato naturale
collocazione sui monti.
L’invito finale è quindi di seguire questi autori, Majo-
ni, Caldini, e Ciri, diversi tra loro per estrazione e cultura,
ma accomunati da uno stesso atteggiamento dello spirito: una
significativa scelta, la vetta, e un’aperta disponibilità alla montagna
vivificante.Su una qualsiasi di queste 111 cime si rivivrà con loro un’e-
sperienza apparentemente indefinibile, ma sempre riconducibile al
mondo interiore a costituire un vero e prezioso patrimonio spirituale.
Dante Colli
G.I.S.M.
INTRODUZIONE
Non è mai facile dare una spiegazione logica ad un libro alpinistico, so-
prattuttosetrattasidiunlibrodivienormali.Nondiradoquestotermine
“normale” viene ad essere legato a percorsi noiosi e ad una qualità di
roccia quasi sempre scadente: niente di più falso.
Per via normale, o via comune, si intende la via più facile, logica ed
intuitiva lungo cui avviene la salita ad una cima montuosa e
generalmente coincide con la via seguita dai suoi primi sa-
litori. Alcune vie normali sono delle semplici camminate
che portano alla cima di una montagna, altre costitui-
scono dei percorsi alpinistici impegnativi che richiedono
capacità tecniche di arrampicata su roccia,neve o ghiac-
cio e l’utilizzo dell’attrezzatura alpinistica. Spesso risulta
difficile reperire le informazioni relative alla salita di una
cima,soprattuttosepoconota:nonsempreleviedisalitasono
rappresentatesullecarteescursionisticheolosonoconlasimbologia
di sentiero “a puntini rossi” che, pur essendo ben nota come “sentiero
per esperti”, può indurre a pensare alla possibilità di salire ad una cima
senza fornire informazioni sulle difficoltà che si possono incontrare.Vi-
ceversalamancanzadiunsentierorappresentatosuunacartaescursio-
nistica può far perdere la possibilità di salire una bella cima,magari per
un percorso facile.
Il nostro scopo è quello di avvicinare escursionisti e alpinisti alle vie
normali di vette nei dintorni di Cortina (nel senso ampio del termine),
cercando di soddisfare il semplice escursionista, quello più evoluto
e l’alpinista, senza mai debordare in itinerari con difficoltà oltre il IV
grado. Accanto a cime assai frequentate troverete mete meno note, o
del tutto sconosciute ai più, dove il senso di “avventura” prende corpo
man mano che ci si discosta da sentieri battuti e trafficati dai turisti.
Proprio per questo abbiamo volutamente ignorato cime dove le attrez-
zature presenti (leggasi“vie ferrate”) hanno un valore preponderante a
vantaggio di vette dove ciò ha un valore più marginale e limitato.Anche
lastessasceltadeigruppièstatadettatadall’accettarelafacilitàconcui
ci si muove in automobile, così da invogliare ad allontanarsi un poco da
Cortina per raggiungere mete raramente battute ma di grande fascino.
Ne è nata una selezione di 111 cime appartenenti a 17 gruppi dolomitici
intorno a Cortina: Croda da Lago-Cernera,Averau e 5 Torri, Col di Lana,
Fanes, Tofane, Cunturines, Croda Rossa d’Ampezzo, Picco di Vallandro–
Colli Alti, Rondoi-Baranci, Dolomiti di Sesto, Monte Piana, Tre Cime di
Lavaredo–Paterno, Cadini di Misurina, Cristallo, Sorapìs,Antelao. Le 111
cime sono suddivise in altrettante schede che ne descrivono la posizio-
ne, il percorso di salita (e discesa se diverso dalla salita), alcuni cenni
Alba dalla Croda del Becco
(foto di Clara Colli)
4. 1110
UNA PREMESSA NECESSARIA 5
INTRODUZIONE 7
GLI AUTORI 9
IL TERRITORIO DI CORTINA D’AMPEZZO 14
INTRODUZIONE STORICA 15
NOTE TECNICHE 17
UNO CRODA DA LAGO - CERNERA 25
001 Rocchetta di Campolongo 28
002 Rocchetta di Prendera 31
003 Becco di Mezzodì 34
004 Becco d’Aial 37
005 Lastoni di Formin 40
006 Monte Verdal 44
007 Monte Cernera 46
008 Piz del Corvo 49
009 Monte Mondeval 52
DUE AVERAU E 5 TORRI 55
010 Monte Póre 60
011 Nuvolau 63
012 Ra Gusela 66
013 Averau 69
014 Croda Negra 72
015 Torre Grande Cima Nord 74
016 Torre Grande Cima Sud 76
017 Torre Lusy 78
018 Torre Quarta Alta 80
019 Torre Quarta Bassa 82
020 Torre Inglese 84
021 Torre Latina 86
022 Becco Muraglia 88
TRE COL DI LANA 91
023 Col di Lana 94
024 Settsass 97
QUATTRO GRUPPO DELLE TOFANE 99
025 Tofana di Rozes 104
026 Tofana di Mezzo 107
027 Tofana di Dentro 110
028 Cima Formenton 114
029 Tondi di Cianderau 116
030 Col Rosà 118
CINQUE GRUPPO DI FANIS 121
031 Sass de Stria 126
032 Cima Falzarego 128
033 Col dei Bos 130
034 Lagazuoi Nord 133
035 Col de Bòcia 135
036 Monte Cavallo 137
037 Monte Casale 140
038 Monte Vallon Bianco 142
039 Cime Salares 146
040 Spinarac’ 148
SEI CUNTURINES 151
041 Piz dles Cunturines 154
042 Piz Lavarela 157
SETTE CRODA ROSSA D’AMPEZZO 159
043 Punta del Col Bechei di Sopra 164
044 Taé 167
045 Taburlo 170
046 Lavinòres 173
047 Monte Sella di Sennes 176
048 Cima Cadin di Sennes 180
049 Piccola Croda del Becco 182
050 Croda del Becco 184
051 Sasso del Signore 187
052 Sasso Rosso di Braies 190
053 Monte Alpe del Camoscio 192
054 Piccola Croda Rossa 194
055 Rémeda Rossa 196
056 Punta del Pin 198
057 Croda de r’Ancona 200
058 Son Pouses 203
5. 1312
OTTO PICCO DI VALLANDRO - COLLI ALTI 205
059 Picco di Vallandro 208
060 Monte Specie 210
061 Col Rotondo dei Canopi 212
062 Monte Casamuzza 214
063 Monte Serla 216
064 Sasso del Pozzo 220
065 Piz da Peres 222
066 Punta delle Tre Dita 224
067 Cima dei Colli Alti 226
068 Cima Pra della Vacca 229
069 Monte Nero di Braies 231
NOVE RONDOI - BARANCI 233
070 Teston di Monte Rudo 236
071 Cima Piatta Alta 238
072 Croda dei Baranci 240
073 Rocca dei Baranci 242
074 Piccola Rocca dei Baranci 245
075 Pausa Ganda 248
DIECI DOLOMITI DI SESTO 251
076 Crode Fiscaline 254
077 Sasso di Sesto 257
UNDICI TRE CIME DI LAVAREDO - PATERNO 259
078 Cima Grande di Lavaredo 262
079 Cima Piccola di Lavaredo 268
080 Cima Ovest di Lavaredo 273
081 Paterno 278
DODICI MONTE PIANA 281
082 Croda de l’Arghena 284
083 Scoglio di San Marco 286
TREDICI CADINI DI MISURINA 289
084 Cima Cadin di San Lucano 292
085 Croda di Campoduro 294
QUATTORDICI CRISTALLO 297
086 Forame de Fora Punta Ovest e Punta Est 300
087 Cresta di Costabella 302
088 Monte Scabro - Rauhkofel 305
089 Cristallo 307
090 Vecio del Forame 310
091 Cristallino di Misurina 313
092 Corno d’Angolo 316
093 Pale di Misurina: NE e SO 318
094 Monte Popena 320
QUINDICI POMAGAGNON 323
095 III Pala de Ra Pezorìes 326
096 Punta della Croce 328
097 Campanile Dimai 330
098 Gusela de Padeon 332
099 Costa del Bartoldo 335
100 Punta Erbing 337
SEDICI SORAPIS 339
101 Punta di Sorapìs 343
102 Croda Marcòra 346
103 Punta Nera 348
104 Cesta 351
105 Cima di Marcoira NE 353
106 Croda Rotta 356
DICIASSETTE ANTELAO - MARMAROLE 359
107 Antelao 364
108 Torrione Giou Scuro 368
109 Torre dei Sabbioni 370
110 Cimon del Froppa 374
111 Croda Bianca 377
INDICE DEGLI ITINERARI IN ORDINE DI DIFFICOLTÀ 380
7. 100 101
VIE NORMALI 111 cime attorno a Cortina Gruppo delle Tofane
RIFUGIO DIBONA- 2083 m
Località: Vallon diTofana
Telefono: 0436 860294
Posti letto: 50
Locale invernale: no
Periodo apertura: da luglio a settembre e da dicembre a marzo
Accessi: per carrareccia chiusa al traffico in agosto
Ascensioni: Tofana di Mezzo,Tofana di Rozes
RIFUGIO POMEDES - 2303 m
Località: sotto iTorrioni di Pomedes
Telefono: 0436 862061
Posti letto: 40
Locale invernale: no
Periodo apertura: da giugno a fine settembre e da dicembre ad aprile
Accessi: con seggiovia o per il sent.n.421 dal Rif.Dibona d’Aosta
Ascensioni: Tofana di Mezzo
RIFUGIO DUCAD’AOSTA- 2098 m
Località: Pomedes
Telefono: 0436 2780
Posti letto: 25
Locale invernale: no
Periodo apertura: da luglio a settembre e da dicembre ad aprile
Accessi: con seggiovia o per carrareccia
Ascensioni:Tofana di Mezzo
RIFUGIO RAVALLES - 2470 m
Località: RaValles
Telefono: 0436 3461
Posti letto: 10
Locale invernale: no
Periodo apertura: estate ed inverno
Accessi: dal Rif.Col Druscié per funivia
Ascensioni: Tofana di Mezzo,Cima Formenton,Tofana di Dentro
Interamente distribuite all’interno della provincia di Belluno,leTofane
sono composte principalmente da tre colossi di dolomia allineati
all’incirca con orientamento nord-sud tutti con altitudine superiore
ai 3000 m.Queste tre imponenti cime segnano il confine occidentale
della conca dove sorge l’abitato di Cortina d’Ampezzo.Sul lato oppo-
sto del gruppo vi è laValTravenanzes,profonda incisione che separa
leTofane dalla limitrofa e parallela dorsale del Fanis,mentre
il lato posto a nord è delimitato dalla valle di Fanes.A
definire il confine meridionale del gruppo vi è invece il
Passo Falzarego,porta di comunicazione tra ampezza-
no e agordino.Le tre mastodontiche vette principali si
susseguono a partire dalla più meridionale,laTofana di
Rozes,con immediatamente a nord laTofana di Mezzo,
la più alta del gruppo montuoso con i suoi 3244 m,che
è unita da una cresta all’ultimo e più settentrionale dei tre
giganti di roccia,laTofana di Dentro,o de Inze (3238 m).Prota-
gonista delle prime salite a tutte e tre le cime fu il pioniere austriaco
delle scalate dolomitiche Paul Grohmann.Durante la Grande Guerra
leTofane si trovarono proprio al centro del conflitto lungo parte del
Fronte Dolomitico,la linea del fronte che ha coinvolto gran parte delle
cime cadorine e altoatesine e che è stata teatro di cruenti scontri tra
truppe italiane e austro-ungariche.
TOFANA
DI ROZES
P.TA
MARIETTA
TOFANA
DI MEZZO
TOFANA
DI DENTRO
8. 102 103
VIE NORMALI 111 cime attorno a Cortina
403
403
401
404
404 403
403
405
405
407
407
407
222
406
413
410
409
408
408
401
V.B.
10
446
416
450
413
402
412
442
422
442
442
S e
nt.Cengia
Paolin
a
M. VALLON
BIANCO
CMA
FORMENTON
RA ZESTES
COL
DRUSCÈ
POCOL
LACEDEL
RONCO
CADIN
Forc.
Ra Vales
TOFANA
DI DENTRO
TOFANA
DI MEZZO
NEMESIS
TOFANA
DI ROZES
TRE DITA
P.ta
ANNA
BUS DE
TOFANA
2687
2830
2420
2300
Forc.
Fontananegra
M.ga
Travenanzes
Col dei Bos
Forc.
Vallon
2478
COL ROSÀ
PEZZORIES
2166
2300
3238
3244
2755
1965
3225
2694
Biv
Baccon
Biv
Baracca
degli
Alpini
Rif.
Ra Valles
2620
2922
2470
Rio di Fanes
Rif. Duca
d’Aosta
2098
Rif.
Pomedes
Rif.
Dibona
2303
2083
Rif.
Giussani
2580
ex Rif.
Cantore
Rif. Col
Druscè
Alb.
Fiàmes
1779
1676
Rist. el
Camireto
Rist.
Pietosana
Rist.
Lago Ghedina
Rist. Cima
Prati
1412
Rif. L.
de Aìal
ViaferrtaG.Lipella
Fiàmes
F U R C I A R O S S A
VAL
TRAVENANZES
VALLE
D’AMPEZZO
PARCO NATURALE
DELLE DOLOMITI
RAVELESDESOTE
GRAVADITRAVENANZES
TONDIDI
CIANDEROU
29
28
30
27
26
25
RIFUGIO COLDRUSCIÉ - 1779 m
Località: Col Druscié
Telefono: 0436 862372
Posti letto: no
Locale invernale: no
Periodo apertura: estate ed inverno
Accessi: per funivia da Cortina
Ascensioni: Cima Formenton,Tofana di Dentro
BIVACCO BARACCADEGLIALPINI - 2922 m
Località: lungo la normale dellaTofana di Dentro
Posti letto: 7
Periodo apertura: sempre aperto
Accessi: per sent.n.407 da RaValles in 1,30 h
Ascensioni: Tofana di Dentro
RIFUGIO GIUSSANI - 2561 m
Località: Forcella Fontananegra
Telefono: 0436 5740
Posti letto: 67
Locale invernale: si
Periodo apertura: 15/06-20/09
Accessi: per il sent.n.403 da Rif.Dibona
Ascensioni: Tofana di Rozes,Tofana di Mezzo,Tofana di Dentro
Gruppo delle Tofane
9. 111
VIE NORMALI 111 cime attorno a Cortina
110
027
CENNI STORICI
La spalla ovest della Tofana
di Dentro fu battezzata da un
ufficiale austriaco con il nome
di “Nemesis”, la mitologica dea
dell’ira e della vendetta.
DAVEDERE IN ZONA
Il giro della Tofana
può essere ef-
fettuato lungo la
“Cengia Paolina”.
Si tratta di un per-
corso difficoltoso,
esposto e riservato
ad escursionisti
esperti, sospeso sulla Val
Travenanzes lungo tracciati
di guerra italiani ed austriaci
per le cenge e le terrazze dei
versanti nord e ovest della
Tofana III.
La Tofana III (o di Dentro, de Inze) è la seconda in
altezza delle tre cime della Tofana. Può essere salita
da tre possibili percorsi: la via normale per la cresta
nord, la via ferrata Lamon-Formenton da sud dalla
cima della Tofana di Mezzo e la salita da sud e ovest
dal Rif. Giussani per la sella fra le due Tofane.
Viene qui descritta la via normale da nord
e, come varianti, le altre due possibilità di
salita.
AVVICINAMENTO
Dal Ristorante Pietofana seguire il sent.n.407 per bosco
di abeti fino ad uscire sul ripido ghiaione usato come pista
da sci.Risalirlo tutto fino alla Forc.RaVales.Si può raggiungere
la forcella anche con breve discesa per ghiaione dal Rif.RaValles,rag-
giungibile in funivia dal Rif.Col Druscié.
SALITA
Dalla forcella proseguire verso sinistra lungo la traccia che descrive
un ampio arco verso destra attraversando il lungo ghiaione che scen-
de dalle pareti orientali delle Tofane II e III in leggera salita. Si rag-
giungono i ruderi della Caserma Formenton (2653 m), risalenti alla
Grande Guerra, e si risale ad un forcellino passando per una finestra Parte finale della cresta nord di salita
027
PRIMI SALITORI:
Paul Grohmann,accompa-
gnato dalla guida alpina di
CortinaAngelo Dimai,
il 27 agosto del 1865
PUNTO DI PARTENZA:
Rist.Pietofana (1675 m) -
Cortina d’Ampezzo
DISLIVELLOSALITA:1563m
TEMPO SALITA/TOTALE:
4,00 h / 7,00 h
TIPO DI SALITA:
traccia con ometti
PUNTI DIAPPOGGIO:
Biv.Baracca degliAlpini
ATTREZZATURA:
escursionistica
PERIODO CONSIGLIATO:
luglio - settembre
FREQUENTAZIONE: bassa
DIFFICOLTÀ: Fmax I
LIBRO DIVETTA: sì
TOFANA DI DENTRO 3238 m
Versante sud est, nord
Gruppo delle Tofane
10. 112 113
VIE NORMALI 111 cime attorno a Cortina
lica (attenzione in presenza di residui di neve o ghiaccio) e si tocca
l’ampia insellatura della Sella della Tofana a 3084 m, fra la Tofana di
Mezzo e la III. Si segue la fune lungo le rocce della cresta sud, a tratti
esposta e con brevi e facili passaggi di arrampicata su roccia discre-
ta ricca di appigli, ma priva di particolari difficoltà essendo sempre
ben assicurata con funi metalliche.Attraversati resti di baraccamenti
militari e una caverna si sale a zig zag per il largo crestone terminale,
raggiungendo la croce di vetta (1,30 h).
Variante dal Rif.Giussani
Dalrifugiosiseguelatracciaconbollirossicherisaleilripidoghiaione
fra la P.ta Giovannina a sinistra e il Bus de Tofana a destra, giungendo
suunforcellino(Forc.Vallon).Daquisiscendebrevementesulversan-
te opposto per traccia verso nord che si mantiene su ripide cenge e
pendii ghiaiosi sotto la parete ovest della Tofana di Mezzo e poi risale
il ghiaione con resti di nevaio verso la Sella della Tofana. Si raggiunge
la forcella per ripido pendio di ghiaie e placca rocciosa,per poi prose-
guire fino in cima come nella variante dallaTofana di Mezzo (3,00 h).
DISCESA
Come per la salita o scendendo per la via ferrata Lamon-Formenton
(facile ma in alcuni tratti esposta) per la cresta sud alla Sella dellaTo-
fanaerisalendoperferrataallaTofanadiMezzo,quindiinfuniviaalRif.
RaVales e infine sent.n.407 fino al punto di partenza.Dalla Sella della
Tofana si può in alternativa scendere al Rif. Giussani lungo il versante
ovest e sud,da cui poi rientrare al punto di partenza con lungo percor-
soattraversoilsentieroattrezzatoAstaldi(n.403)finoalRif.Pomedes
e quindi per il sent. n. 405 passando per il Rif. Duca d’Aosta (giro ad
anello molto lungo e faticoso).
NOTE
Lunga salita in quota di media difficoltà,molto panoramica e solitaria
che richiede un buon allenamento ed una buona esperienza escur-
sionistica, da affrontare solo con ottime condizioni atmosferiche. In
presenza di neve, possibile anche in estate inoltrata, sono necessari
piccozza e ramponi per risalire i pendii lungo la cresta nord,prestando
attenzione alle eventuali cornici. Per effettuare la traversata alla To-
fana di Mezzo, o comunque la discesa alla sella fra le due Tofane per
chi volesse poi scendere al Rif. Giussani, è necessaria l’attrezzatura
da ferrata.
Sopra: parte finale della cresta
nord di salita
Sotto: la cresta nord di salita vista dalla
Croda de r’Ancona
027
nella roccia. Si scende brevemente sull’altro lato e si segue la traccia
che con numerosi zig-zag risale un canalone attraverso dei terrazza-
menti e cengette ghiaiose attrezzate un po’ esposte (attenzione in
discesa al ritorno, caduta sassi), portandosi alla Sella di Formenton
(2860 m) che separa la Tofana III dalla Cima Formenton. Salendo a
sinistra per facili rocce (I) con un brevissimo tratto attrezzato
confunemetallicaepoiperghiaiesiraggiungeilbivaccodi
emergenza Baracca degli Alpini (2922 m) sotto la cresta
nord (7 posti letto). Si prosegue salendo la frastagliata
cresta nord, inizialmente rocciosa e poi di sfasciumi
(possibileneve),daseguirelungoilfiloepoipertraccia
fra ghiaie sul versante di Cortina (est), che si rimonta
fino a riprendere la cresta e raggiungere la croce di legno
sulla vetta.
Variante dallaTofana di Mezzo
Da Cortina con i tre tronchi della funivia“Freccia nel Cielo”si sale alla
stazione terminale. Da qui si segue il breve percorso protetto da cor-
rimano verso la cima della Tofana di Mezzo fino al bivio (tab.) per la
Tofana III.Scavalcata la cresta attrezzata si scende per un ripidissimo
cengione lungo le stratificazioni rocciose attrezzate con fune metal- Tratto finale della cresta
Gruppo delle Tofane
11. ITIN. CIMA GRUPPO DIFF.TÀ QUOTA PAG.
6 Monte Verdal Croda da Lago - Cernera EE 2491 m 44
59 Picco di Vallandro Picco di Vallandro - Colli Alti EE 2839 m 208
49 Piccola Croda del Becco Croda Rossa d’Ampezzo EE 2762 m 182
55 Piccola Croda Rossa Croda Rossa d’Ampezzo EE 2859 m 196
74 Piccola Rocca dei Baranci Rondoi - Baranci EE 2157 m 245
65 Piz da Peres Picco di Vallandro - Colli Alti EE 2507 m 222
96 Punta della Croce Pomagagnon EE 2300 m 328
66 Punta delle Tre Dita Picco di Vallandro - Colli Alti EE 2479 m 224
95 Ra Pezories III Pala Pomagagnon EE 2300 m 326
54 Remeda Rossa Croda Rossa d’Ampezzo EE 2605 m 194
2 Rocchetta di Prendera Croda da Lago - Cernera EE 2496 m 31
31 Sass de Stria Fanis EE 2477 m 126
24 Settsass Col di Lana EE 2571 m 97
44 Taé Croda Rossa d’Ampezzo EE 2511 m 167
70
Teston di Monte Rudo -
Rautkofel
Rondoi - Baranci EE 2607 m 236
22 Becco Muraglia Averau e 5 Torri EE max I+ 2271 m 88
85 Croda di Campoduro Cadini di Misurina EEA 2244 m 294
86 Forame de Fora Cristallo EEA
2385 e
2445 m
300
38 Monte Vallon Bianco Fanis EEA 2684 m 142
27 Tofana di Dentro Tofane EEA F max I 3237 m 110
4 Becco d’Aial Croda da Lago - Cernera F 1846 m 37
33 Col dei Bos o Cima Bois Fanis F 2559 m 130
23 Col di Lana Col di Lana F 2452 m 94
92 Corno d’Angolo Cristallo F 2430 m 316
87 Cresta di Costabella Cristallo F 2722 m 302
11 Nuvolao Averau e 5 Torri F 2575 m 63
100 Punta Erbing Pomagagnon F 2301 m 337
1 Rocchetta di Campolongo Croda da Lago - Cernera F 2371 m 28
77 Sasso di Sesto Dolomiti di Sesto F 2539 m 257
45 Taburlo Croda Rossa d’Ampezzo F 2268 m 170
13 Averau Averau e 5 Torri F max I 2648 m 69
105 Cima di Marquoira Nord Est Sorapis F max I 2422 m 353
14 Croda Negra Averau e 5 Torri F max I 2518 m 72
381
ITIN. CIMA GRUPPO DIFF.TÀ QUOTA PAG.
32 Cima Falzarego Fanis E 2563 m 128
68 Cima Pra della Vacca Picco di Vallandro - Colli Alti E 2140 m 229
35 Col de Bocia Fanis E 2405 m 135
61 Col Rotondo dei Canopi Picco di Vallandro - Colli Alti E 2204 m 212
5 Lastoni di Formin Croda da Lago - Cernera E 2657 m 40
53 Monte Alpe del Camoscio Croda Rossa d’Ampezzo E 2594 m 192
9 Monte Mondeval Croda da Lago - Cernera E 2455 m 52
94 Monte Popena Cristallo E 2225 m 320
10 Monte Pore Averau e 5 Torri E 2405 m 55
60 Monte Specie Picco di Vallandro - Colli Alti E 2307 m 210
93
Pale di Misurina Nord Est e
Sud Ovest
Cristallo E
2298 e
2300 m
318
75 Pausa Ganda Rondoi - Baranci E 2130 m 248
8 Piz del Corvo Croda da Lago - Cernera E 2383 m 49
58 Punta del Pin Croda Rossa d’Ampezzo E 2682 m 203
64 Sasso del Pozzo Picco di Vallandro - Colli Alti E 1954 m 220
52 Sasso Rosso di Braies Croda Rossa d’Ampezzo E 2559 m 190
83 Scoglio di San Marco Monte Piana E 2006 m 286
56 Son Pouses Croda Rossa d’Ampezzo E 1832 m 198
29 Tondi de Cianderou Tofane E 2273 m 116
97 Campanile Dimai Pomagagnon EE 2310 m 330
48 Cima Cadin di Sennes Croda Rossa d’Ampezzo EE 2659 m 180
67 Cima dei Colli Alti Picco di Vallandro - Colli Alti EE 2542 m 226
39 Cima Salares Est e Ovest Fanis EE
2311 e
2347 m
146
43 Col Bechei di Sopra Croda Rossa d’Ampezzo EE 2794 m 164
30 Col Rosà Tofane EE 2166 m 118
82 Croda de l’Arghena Monte Piana EE 2252 m 284
57 Croda de r’Ancona Croda Rossa d’Ampezzo EE 2366 m 200
50 Croda del Becco Croda Rossa d’Ampezzo EE 2810 m 184
46 Lavinores Croda Rossa d’Ampezzo EE 2462 m 173
62 Monte Casamuzza Picco di Vallandro - Colli Alti EE 2333 m 214
69 Monte Nero di Braies Picco di Vallandro - Colli Alti EE 2147 m 231
88 Monte Scabro - Rauhkofel Cristallo EE 2126 m 305
47 Monte Sella di Sennes Croda Rossa d’Ampezzo EE 2787 m 176
63 Monte Serla Picco di Vallandro - Colli Alti EE 2378 m 216
INDICE DEGLI ITINERARI IN ORDINE DI DIFFICOLTÀ
380
12. ITIN. CIMA GRUPPO DIFF.TÀ QUOTA PAG.
21 Torre Latina Averau e 5 Torri PD max III- 2300 m 86
3 Becco di Mezzodì Croda da Lago - Cernera PD max III 2602 m 34
15
Torre Grande
dell’Averau Nord
Averau e 5 Torri AD+ max III+ 2361 m 74
80 Cima Ovest
Tre Cime di Lavaredo -
Paterno
D- max IV- 2973 m 273
109 Torre dei Sabbioni Antelao D- max IV- 2531 m 370
16
Torre Grande
dell’Averau Sud
Averau e 5 Torri D- max IV- 2361 m 76
20 Torre Inglese Averau e 5 Torri D- max IV- 2240 m 84
19 Torre Quarta Bassa Averau e 5 Torri D max IV- 2220 m 82
18 Torre Quarta Alta Averau e 5 Torri D max IV 2240 m 80
17 Torre Seconda (Lusy) Averau e 5 Torri D max IV 2280 m 78
78 Cima Grande
Tre Cime di Lavaredo -
Paterno
D max IV- 2999 m 262
79 Cima Piccola
Tre Cime di Lavaredo -
Paterno
D+ max IV+ 2857 m 268
383
ITIN. CIMA GRUPPO DIFF.TÀ QUOTA PAG.
81 Monte Paterno
Tre Cime di Lavaredo -
Paterno
F max I 2744 m 278
12 Gusela Averau e 5 Torri F max I 2595 m 66
51 Sasso del Signore Croda Rossa d’Ampezzo F max I 2447 m 187
40
Spinarac Sud Est
e Nord Ovest
Fanis F max I 2536 m 148
108 Torrione Giou Scuro Antelao F max I 2301 m 368
91 Cristallino di Misurina Cristallo F max I- 2775 m 313
104 Cesta Sorapis F+ 2768 m 351
99 Costa del Bartoldo Pomagagnon F+ 2435 m 335
98 Gusela de Padeon Pomagagnon F+ 2252 m 332
103 Punta Nera Sorapis F+ 2847 m 348
84 Cima Cadin di San Lucano Cadini di Misurina F+ max I 2839 m 292
71 Cima Piatta Alta Rondoi - Baranci F+ max I 2905 m 238
7 Monte Cernera Croda da Lago - Cernera F+ max I 2657 m 46
41 Piz Cunturines Cunturines F+ max I 3064 m 154
42
Piz Lavarela Nord Est
e Sud Ovest
Cunturines F+ max I
3055 e
3034 m
157
73 Rocca dei Baranci Rondoi - Baranci F+ max I 2966 m 242
26 Tofana di Mezzo Tofane EEA F+ max I+ 3243 m 107
28 Cima Formenton Tofane F+ max I+ 2830 m 114
34 Lagazuoi Nord Fanis F+ max I+ 2804 m 133
37 Monte Casale Fanis F+ max I+ 2894 m 140
36 Monte Cavallo Fanis F+ max I+ 2912 m 137
25 Tofana di Rozes Tofane F+ max I+ 3225 m 104
72 Croda dei Baranci Rondoi - Baranci F+ max I- 2922 m 240
76
Crode Fiscaline
(Est, Ovest, Centrale)
Dolomiti di Sesto F+ max II-
2677,
2675 e
2635 m
254
90 Vecio del Forame Cristallo EEA F+ max II 2868 m 310
106 Croda Rotta Sorapis PD- max II 2670 m 356
107 Antelao Antelao PD- max II 3263 m 364
110 Cimon del Froppa Antelao PD max III 2932 m 374
111 Croda Bianca Antelao PD max III 2841 m 377
102 Croda Marcora Sorapis PD max III 3154 m 346
89 Monte Cristallo Cristallo PD max III 3216 m 305
101 Punta Sorapìs Sorapis PD max III- 3205 m 343
382