Valtournenche e Valle di Saint Barthélemy
Questo primo volume della collana Vie Normali Valle d'Aosta prende in esame tutte le vette quotate e indicate come tali nella cartografia ufficiale della Regione Autonoma Valle d'Aosta, che ricadono come accesso dalla Valle di Saint Barthélemy e dalla Valtournenche, per un totale di 95 cime.
Non è stata tralasciata alcuna cima e tutte le vie sono state salite personalmente dagli autori, quasi esclusivamente nella stagione estiva 2018. Alcune montagne presentano vie logiche di salita da più di un versante e da vallate differenti, ma sono state selezionate in questo caso le vie tecnicamente più facili e con il percorso più logico, con il minore dislivello, con un avvicinamento più agevole e con una durata più breve. Sono comunque indicate, nelle rispettive voci, eventuali varianti e altre possibilità di salita alla stessa cima.
Alcune cime che fanno parte dell'orizzonte geografico, visivo e alpinistico di queste valli, ma che presentano una via normale più breve, logica e sicura (anche in relazione alle trasformazioni delle montagne avvenute negli ultimi decenni) che si sviluppa dalle valli limitrofe, sono inserite nei relativi volumi della collana e in particolare nel Volume 2. Monte Rosa. Valle d’Ayas e Valle di Gressoney e nel Volume 8. Dent d’Heréns. Valpelline.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=210
44 itinerari a tema
La Valle d’Aosta è una delle regioni alpine per eccellenza, un nome che immediatamente evoca grandi montagne, le cime dei 4000, imponenti ghiacciai e severe pareti. In realtà, questa piccola regione, delimitata dai grandi gruppi del Gran Paradiso, del Monte Bianco, del Cervino e del Monte Rosa, non è soltanto un susseguirsi di vette e vallate ma è molto di più: è un prezioso scrigno di biodiversità, un avvincente libro che racconta di una storia millenaria e di altrettanto secolari tradizioni, una regione dove si parlano sia il francese che l’italiano, ma anche il patois che affonda le radici nell’antico franco-provenzale e dialetti medievali germanici nelle valli di Ayas e Gressoney, un luogo dove si può ancora camminare su selciati Romani ed entrare nelle miniere dei Salassi.
Qui si è fatta la storia dell’alpinismo europeo e ancora si possono vivere le stesse emozioni dei “pionieri” affrontando salite negli angoli più selvaggi della regione. Nello stesso tempo ci si può abbandonare con tutta la famiglia a un cammino lento nei fondovalle, ascoltando il rumore dei torrenti e ammirando le forme e i colori di alberi, fiori e rocce. Chi vuole conoscere la storia geologica delle Alpi oppure studiare l’evoluzione dei ghiacciai nel corso dei millenni, si troverà davanti un vero e proprio manuale a cielo aperto, che ha pochi eguali nel Continente.
Questo libro vuole essere un invito, in 11 capitoli e 44 escursioni, a scoprire con occhi nuovi, attenti e consapevoli, questo microcosmo solo apparentemente facile da comprendere e in realtà sfaccettato e ricco di coinvolgenti sorprese. Questa guida non vuole essere un compendio enciclopedico in miniatura né si propone come pubblicazione di alcun valore scientifico, ma vuole soltanto proporre una diversa chiave di lettura della Valle d’Aosta e soprattutto fornire interessanti spunti per camminare sui sentieri della regione con una consapevolezza inedita, per spingere piedi e pensieri verso un escursionismo che si possa tramutare in un’emozionante cammino di stupore e conoscenza.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=157
Guida alpinistica alle 82 vette delle Alpi oltre i 4000 metri di altezza.
Le relazioni di 82 vie normali e 42 vie classiche in 9 gruppi montuosi, con foto, tracciati, relazioni dettagliate, schizzi delle vie e notizie storiche.
L'attesa e più completa guida alpinistica alle cime dei 4000 delle Alpi: tutte le 82 vie normali, molte delle quali poco frequentate, suddivise in schede con descrizione dettagliata dei percorsi di avvicinamento e salita, difficoltà, dislivelli, foto a colori con tracciato della via, schizzi di salita, foto di dettaglio e cenni storici.
La guida prende in considerazione tutte le vette alpine oltre i 4000 metri in 9 gruppi montuosi fra Val d'Aosta e Svizzera: Massiccio degli Écrins, Massiccio del Gran Paradiso, Massiccio del Monte Bianco, Gruppo del Gran Combin, Alpi del Weisshorn e del Cervino, Massiccio del Monte Rosa, Alpi del Mischabel e del Weissmies, Alpi Bernesi, Massiccio del Bernina.
Si tratta di un vasto territorio che copre numerose valli, ricoperto da ghiacciai e fornito di numerosi rifugi alpini e bivacchi di alta quota. Anche le sole vie normali di salita costituiscono un serio banco di prova per ogni alpinista, sia per le elevate quote, sia per le difficoltà e i pericoli dei ghiacciai da risalire e attraversare, sia per le vie di roccia e ghiaccio che devono essere affrontate per raggiungere le cime. Nella catena alpina l'ambiente d'alta quota si manifesta in genere già verso i 3000 metri. Un numero limitato di cime raggiunge i 4000 metri, tra le quali solo alcune superano i 4500 metri e una singola, il Monte Bianco, sfiora i 5000. Paragonate alla maggior parte delle altre sommità della catena, le cime alpine di 4000 metri assumono quindi proporzioni rilevanti. Malgrado la loro altezza sia, in valore assoluto, la metà di quella dei massimi picchi himalayani, i Quattromila sono i veri e propri Giganti delle Alpi: montagne maestose, celebri e, soprattutto, ricche di storia.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=72
Il ghiaccio ha sempre attratto gli alpinisti. I grandi scivoli, i profondi canaloni, le seraccate e le esili goulottes catturano lo sguardo con le loro forme eleganti e sembrano suggerire percorsi, linee di salita perfette tracciate dalla natura stessa.
Questa guida insostituibile illustra, con relazioni dettagliate, fotografie e tracce, 105 vie di ghiaccio dal Monviso al Grossglockner, passando per Delfinato, Gran Paradiso, Monte Bianco, Gran Combin, Monte Rosa, Mischabel, Alpi Bernesi, Gruppo del Bernina, Alpi Orobie, Ortles-Cevedale, Adamello-Presanella, Zillertal, Dolomiti e Alti Tauri.
Una scelta completa per un alpinismo emozionante.
Le vie presentate comprendono le più belle salite classiche su Monviso, Les Bans, Mont Pelvoux, Barre des Écrins, Grande Ciamarella, Grande Casse, Becca di Monciair, Ciarforon, Gran Paradiso, Roccia Viva, Domes de Miage, Monte Bianco, Tour Ronde, Mont Blanc du Tacul, Aiguille du Midi, Grandes Jorasses, Aiguille Verte, Les Droites, Aiguille d’Argentière, Combin de Valsorey, Breithorn Occidentale, Lyskamm Orientale, Lenzspitze, Allalinhorn, Fletschhorn, Mönch, Monte Disgrazia, Piz Roseg, Piz Bernina, Pizzo di Coca, Monte Cristallo, Ortles, Gran Zebrù, Punta San Matteo, Cima Presanella, Cima Brenta, Cima Tosa, Palla Bianca, Wildspitze, Marmolada, Grossglockner e molte altre cime.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=137
Sponda lombarda, Alto Garda e Val di Ledro, Valle del Sarca, Sponda veneta. Il Lago di Garda è diventato, nel corso dei decenni, un luogo simbolo dello sport all'aria aperta, un vero e proprio punto di riferimento, in tutta Europa, per chi ama camminare, correre, arrampicare, pedalare, volare, nuotare. Questo specchio azzurro circondato da rocce argentate, è prima di tutto uno straordinario scrigno di biodiversità, che non ha eguali in tutto il Vecchio Continente, è pure un luogo dove gustare i profumi del Mediterraneo ai piedi delle Alpi. Potendo camminare praticamente per tutto l'anno su questi sentieri, si può davvero seguire il susseguirsi delle stagioni, immergersi in tutti i colori della natura e farsi conquistare dalle pagine scritte dalla storia. La guida presenta 48 escursioni attorno al più grande lago italiano, una scelta di itinerari tra i monti che gli fanno da contorno, con panorami di incomparabile bellezza, sia naturalistica che storica.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=146
50 escursioni.
C’è una stretta valle, compresa fra le vette rocciose delle Dolomiti di Brenta e la verde dorsale della Paganella, dove sorgono due ameni paesini dolomitici, Molveno e Andalo, accompagnati dalle altre tre località turistiche con cui formano la Comunità della Paganella: Cavedago, Spormaggiore e Fai della Paganella.
Nel complesso un’area da cui godere di visioni privilegiate sulle guglie e le torri del Brenta, fra tutte la Brenta Alta, il celeberrimo Campanile Basso, la Torre di Brenta e tutte le vette della Catena Centrale. Escursioni panoramiche per tutti i gusti, in cui ritrovare spazi di quiete e silenzio prima di rigettarsi nella vivace mondanità di Molveno, Andalo e dei paesi vicini. Fra questi scenari naturali e lungo questi sentieri accoglienti auguro a chi vorrà percorrerli di trovare la pace, l’armonia e la serenità che hanno accompagnato le mie escursioni.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=198
I 3000 delle Dolomiti si ergono come isolati colossi fra le splendide valli e cime dolomitiche del Trentino Alto Adige e del Veneto. Se alcune vette sono alla portata di ogni escursionista, altre costituiscono degli impegnativi itinerari alpinistici riservati a escursionisti esperti con le necessarie conoscenze di arrampicata in cordata ed esperienza su terreni e pareti rocciose.
Il grande successo decretato dagli amanti delle Dolomiti ha costretto autori ed editore a pubblicare la terza edizione del volume "3000 delle Dolomiti". Un successo certamente non casuale, visto l'approfondimento delle relazioni di tutte le elevazioni dolomitiche che superano i tremila metri di altezza.
Questa terza edizione costituisce un importante aggiornamento alle precedenti del 2012 e 2014, presentando alcuni itinerari non esposti nella prima stesura come la via originale di Grohmann alla Fópa di Matìa e la salita dal versante nord della Crodaccia Alta e alcune relazioni più dettagliate come le vie normali alla Punta Piccola dei Scarpèri, al Pilastro Nino, alla Piccola Furchetta, alla Cima De Falkner e all'Antelao, la cui via normale ha subito un importante crollo nel novembre 2014. Questo anche grazie al contributo di alcuni membri del Gruppo 3000 Dolomiti, fra cui il vicentino Beppe Ziggiotto che nel 2017 ha concluso per primo, a quanto ci risulta, la salita di tutti i 3000 dolomitici fra cui la Cima De Falkner, probabilmente inaccessa da 65 anni. Sono inoltre presenti dei nuovi schizzi di salita per gli itinerari in roccia curati dal disegnatore e alpinista Marco Romelli, nonché nuove immagini di alcuni itinerari.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=159
44 itinerari in tutta le regione - Territorio unico nel suo genere, inciso da lunghe valli le cui creste superano spesso i tremila metri, ricco di boschi, laghi e aree selvagge, dove in pochi chilometri si passa dal clima mediterraneo del Tenero ai ghiacciai del Basòdino e dell’Adula, il Ticino esprime una magia particolare che, insieme a una straordinaria rete di sentieri e di rifugi, lo rende un vero paradiso escursionistico.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=151
44 itinerari a tema
La Valle d’Aosta è una delle regioni alpine per eccellenza, un nome che immediatamente evoca grandi montagne, le cime dei 4000, imponenti ghiacciai e severe pareti. In realtà, questa piccola regione, delimitata dai grandi gruppi del Gran Paradiso, del Monte Bianco, del Cervino e del Monte Rosa, non è soltanto un susseguirsi di vette e vallate ma è molto di più: è un prezioso scrigno di biodiversità, un avvincente libro che racconta di una storia millenaria e di altrettanto secolari tradizioni, una regione dove si parlano sia il francese che l’italiano, ma anche il patois che affonda le radici nell’antico franco-provenzale e dialetti medievali germanici nelle valli di Ayas e Gressoney, un luogo dove si può ancora camminare su selciati Romani ed entrare nelle miniere dei Salassi.
Qui si è fatta la storia dell’alpinismo europeo e ancora si possono vivere le stesse emozioni dei “pionieri” affrontando salite negli angoli più selvaggi della regione. Nello stesso tempo ci si può abbandonare con tutta la famiglia a un cammino lento nei fondovalle, ascoltando il rumore dei torrenti e ammirando le forme e i colori di alberi, fiori e rocce. Chi vuole conoscere la storia geologica delle Alpi oppure studiare l’evoluzione dei ghiacciai nel corso dei millenni, si troverà davanti un vero e proprio manuale a cielo aperto, che ha pochi eguali nel Continente.
Questo libro vuole essere un invito, in 11 capitoli e 44 escursioni, a scoprire con occhi nuovi, attenti e consapevoli, questo microcosmo solo apparentemente facile da comprendere e in realtà sfaccettato e ricco di coinvolgenti sorprese. Questa guida non vuole essere un compendio enciclopedico in miniatura né si propone come pubblicazione di alcun valore scientifico, ma vuole soltanto proporre una diversa chiave di lettura della Valle d’Aosta e soprattutto fornire interessanti spunti per camminare sui sentieri della regione con una consapevolezza inedita, per spingere piedi e pensieri verso un escursionismo che si possa tramutare in un’emozionante cammino di stupore e conoscenza.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=157
Guida alpinistica alle 82 vette delle Alpi oltre i 4000 metri di altezza.
Le relazioni di 82 vie normali e 42 vie classiche in 9 gruppi montuosi, con foto, tracciati, relazioni dettagliate, schizzi delle vie e notizie storiche.
L'attesa e più completa guida alpinistica alle cime dei 4000 delle Alpi: tutte le 82 vie normali, molte delle quali poco frequentate, suddivise in schede con descrizione dettagliata dei percorsi di avvicinamento e salita, difficoltà, dislivelli, foto a colori con tracciato della via, schizzi di salita, foto di dettaglio e cenni storici.
La guida prende in considerazione tutte le vette alpine oltre i 4000 metri in 9 gruppi montuosi fra Val d'Aosta e Svizzera: Massiccio degli Écrins, Massiccio del Gran Paradiso, Massiccio del Monte Bianco, Gruppo del Gran Combin, Alpi del Weisshorn e del Cervino, Massiccio del Monte Rosa, Alpi del Mischabel e del Weissmies, Alpi Bernesi, Massiccio del Bernina.
Si tratta di un vasto territorio che copre numerose valli, ricoperto da ghiacciai e fornito di numerosi rifugi alpini e bivacchi di alta quota. Anche le sole vie normali di salita costituiscono un serio banco di prova per ogni alpinista, sia per le elevate quote, sia per le difficoltà e i pericoli dei ghiacciai da risalire e attraversare, sia per le vie di roccia e ghiaccio che devono essere affrontate per raggiungere le cime. Nella catena alpina l'ambiente d'alta quota si manifesta in genere già verso i 3000 metri. Un numero limitato di cime raggiunge i 4000 metri, tra le quali solo alcune superano i 4500 metri e una singola, il Monte Bianco, sfiora i 5000. Paragonate alla maggior parte delle altre sommità della catena, le cime alpine di 4000 metri assumono quindi proporzioni rilevanti. Malgrado la loro altezza sia, in valore assoluto, la metà di quella dei massimi picchi himalayani, i Quattromila sono i veri e propri Giganti delle Alpi: montagne maestose, celebri e, soprattutto, ricche di storia.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=72
Il ghiaccio ha sempre attratto gli alpinisti. I grandi scivoli, i profondi canaloni, le seraccate e le esili goulottes catturano lo sguardo con le loro forme eleganti e sembrano suggerire percorsi, linee di salita perfette tracciate dalla natura stessa.
Questa guida insostituibile illustra, con relazioni dettagliate, fotografie e tracce, 105 vie di ghiaccio dal Monviso al Grossglockner, passando per Delfinato, Gran Paradiso, Monte Bianco, Gran Combin, Monte Rosa, Mischabel, Alpi Bernesi, Gruppo del Bernina, Alpi Orobie, Ortles-Cevedale, Adamello-Presanella, Zillertal, Dolomiti e Alti Tauri.
Una scelta completa per un alpinismo emozionante.
Le vie presentate comprendono le più belle salite classiche su Monviso, Les Bans, Mont Pelvoux, Barre des Écrins, Grande Ciamarella, Grande Casse, Becca di Monciair, Ciarforon, Gran Paradiso, Roccia Viva, Domes de Miage, Monte Bianco, Tour Ronde, Mont Blanc du Tacul, Aiguille du Midi, Grandes Jorasses, Aiguille Verte, Les Droites, Aiguille d’Argentière, Combin de Valsorey, Breithorn Occidentale, Lyskamm Orientale, Lenzspitze, Allalinhorn, Fletschhorn, Mönch, Monte Disgrazia, Piz Roseg, Piz Bernina, Pizzo di Coca, Monte Cristallo, Ortles, Gran Zebrù, Punta San Matteo, Cima Presanella, Cima Brenta, Cima Tosa, Palla Bianca, Wildspitze, Marmolada, Grossglockner e molte altre cime.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=137
Sponda lombarda, Alto Garda e Val di Ledro, Valle del Sarca, Sponda veneta. Il Lago di Garda è diventato, nel corso dei decenni, un luogo simbolo dello sport all'aria aperta, un vero e proprio punto di riferimento, in tutta Europa, per chi ama camminare, correre, arrampicare, pedalare, volare, nuotare. Questo specchio azzurro circondato da rocce argentate, è prima di tutto uno straordinario scrigno di biodiversità, che non ha eguali in tutto il Vecchio Continente, è pure un luogo dove gustare i profumi del Mediterraneo ai piedi delle Alpi. Potendo camminare praticamente per tutto l'anno su questi sentieri, si può davvero seguire il susseguirsi delle stagioni, immergersi in tutti i colori della natura e farsi conquistare dalle pagine scritte dalla storia. La guida presenta 48 escursioni attorno al più grande lago italiano, una scelta di itinerari tra i monti che gli fanno da contorno, con panorami di incomparabile bellezza, sia naturalistica che storica.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=146
50 escursioni.
C’è una stretta valle, compresa fra le vette rocciose delle Dolomiti di Brenta e la verde dorsale della Paganella, dove sorgono due ameni paesini dolomitici, Molveno e Andalo, accompagnati dalle altre tre località turistiche con cui formano la Comunità della Paganella: Cavedago, Spormaggiore e Fai della Paganella.
Nel complesso un’area da cui godere di visioni privilegiate sulle guglie e le torri del Brenta, fra tutte la Brenta Alta, il celeberrimo Campanile Basso, la Torre di Brenta e tutte le vette della Catena Centrale. Escursioni panoramiche per tutti i gusti, in cui ritrovare spazi di quiete e silenzio prima di rigettarsi nella vivace mondanità di Molveno, Andalo e dei paesi vicini. Fra questi scenari naturali e lungo questi sentieri accoglienti auguro a chi vorrà percorrerli di trovare la pace, l’armonia e la serenità che hanno accompagnato le mie escursioni.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=198
I 3000 delle Dolomiti si ergono come isolati colossi fra le splendide valli e cime dolomitiche del Trentino Alto Adige e del Veneto. Se alcune vette sono alla portata di ogni escursionista, altre costituiscono degli impegnativi itinerari alpinistici riservati a escursionisti esperti con le necessarie conoscenze di arrampicata in cordata ed esperienza su terreni e pareti rocciose.
Il grande successo decretato dagli amanti delle Dolomiti ha costretto autori ed editore a pubblicare la terza edizione del volume "3000 delle Dolomiti". Un successo certamente non casuale, visto l'approfondimento delle relazioni di tutte le elevazioni dolomitiche che superano i tremila metri di altezza.
Questa terza edizione costituisce un importante aggiornamento alle precedenti del 2012 e 2014, presentando alcuni itinerari non esposti nella prima stesura come la via originale di Grohmann alla Fópa di Matìa e la salita dal versante nord della Crodaccia Alta e alcune relazioni più dettagliate come le vie normali alla Punta Piccola dei Scarpèri, al Pilastro Nino, alla Piccola Furchetta, alla Cima De Falkner e all'Antelao, la cui via normale ha subito un importante crollo nel novembre 2014. Questo anche grazie al contributo di alcuni membri del Gruppo 3000 Dolomiti, fra cui il vicentino Beppe Ziggiotto che nel 2017 ha concluso per primo, a quanto ci risulta, la salita di tutti i 3000 dolomitici fra cui la Cima De Falkner, probabilmente inaccessa da 65 anni. Sono inoltre presenti dei nuovi schizzi di salita per gli itinerari in roccia curati dal disegnatore e alpinista Marco Romelli, nonché nuove immagini di alcuni itinerari.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=159
44 itinerari in tutta le regione - Territorio unico nel suo genere, inciso da lunghe valli le cui creste superano spesso i tremila metri, ricco di boschi, laghi e aree selvagge, dove in pochi chilometri si passa dal clima mediterraneo del Tenero ai ghiacciai del Basòdino e dell’Adula, il Ticino esprime una magia particolare che, insieme a una straordinaria rete di sentieri e di rifugi, lo rende un vero paradiso escursionistico.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=151
Il territorio della Valle Aurina occupa il bacino imbrifero del Torrente Aurino che percorre il rigoglioso fondovalle per tutta la sua lunghezza, dalla sua sorgente a monte dell’abitato di Casere/Kasern fino alla chiusa naturale di Campo Tures, oltre 30 chilometri più a valle. È un territorio davvero straordinario e ricco di contrasti questo remoto angolo d’Italia, incastonato nel punto più settentrionale della nostra nazione. Si tratta di una caratteristica vallata alpina caratterizzata sul lato destro orografico dall’impressionante muraglia rocciosa delle Alpi Aurine che cinge a nord il solco vallivo principale senza soluzione di continuità. In questo gruppo montuoso si contano numerosi “tremila”, che culminano nei 3420 m della Cima di Campo/Turnerkamp in Valle di Riobianco. Questa splendida cordigliera, impreziosita da numerosi ghiacciai, svetta di oltre 2000 metri sul fondovalle dove sono adagiati i numerosi e ridenti centri abitati della valle. Un'ininterrotta catena di monti, il cui paesaggio è stato nei millenni plasmato dall’azione dei ghiacciai, in cui percorrere splendidi itinerari escursionistici altamente panoramici.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=161
130 vie normali in Ampezzo, Cadore, Braies, Pusteria
La conca ampezzana, certamente una delle più belle delle Dolomiti, è, malgrado l’alta frequentazione, per gran parte sconosciuta.
Questo volume permette di scoprirne gli angoli più nascosti, ma per questo non meno affascinanti degli itinerari iper-frequentati che d’estate vengono presi d’assalto.
Sono qui descritte 130 vie normali ad altrettante vette attorno alla perla dolomitica. Accanto ai percorsi classici, quindi, risultano finalmente valorizzate esplorazioni semi-sconosciute, anche per i Cortinesi stessi.
Una guida escursionistica che comprende a volte quell’alpinismo facile che richiede una certa dose di esperienza e capacità di orientamento in terreni poco battuti.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=214&from=IM
I tre versanti di un Parco
Nel cuore geografico delle Alpi, accanto ai confini con la Svizzera e l’Austria, si estende una delle più belle e importanti aree protette d’Europa.
Nato nel 1935, passato grazie a successivi ampliamenti dagli 8.000 ettari iniziali agli attuali 134.619, il Parco Nazionale dello Stelvio ospita vette altissime come l’Ortles, il Gran Zebrù e il Cevedale, meravigliose foreste di abete rosso e larice, pascoli d’alta quota e cascate, un centinaio tra laghi e laghetti di montagna e lo stesso numero di ghiacciai.
Chi percorre i sentieri, le vette e i ghiacciai dello Stelvio è il benvenuto. L’invito dell’autore a chi legge e utilizza sul terreno questa guida è di guardarsi intorno, ammirare e capire. E di rispettare gli animali e le piante, il lavoro dell’uomo, la fragile bellezza di quest’angolo straordinario delle Alpi e della Terra.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=152
Guida escursionistica e alpinistica alle 86 cime dolomitiche oltre i 3000 metri di altezza in 16 gruppi dolomitici
Le relazioni di 86 vie normali alle più alte cime oltre i 3000 delle Dolomiti, con foto, tracciati, cartine, relazioni dettagliate, notizie storiche e culturali.
Si tratta della 2° edizione del libro 3000 delle Dolomiti! Dopo la prima edizione del 2012 questa ristampa
comprende correzioni, aggiornamenti, nuove foto e migliori disegni delle vie di roccia.
Definire il Lago di Como “ambiente magnifico“ è a dir poco riduttivo.
Chi ha la fortuna di vivere sulle sue sponde ritiene assurdo che vi possano essere persone che non ne abbiano mai sentito parlare. Sarà forse a causa di quel curioso fenomeno per il quale ciò che ci riguarda, che conosciamo e che amiamo debba giocoforza essere noto a tutti?
O perché il piccolo mondo nel quale viviamo, per quanto limitato esso sia, rappresenta sempre e comunque la totalità degli universi possibili? Ma esistono persone che non abbiano mai sentito parlare di Alessandro Volta? O del Manzoni? Chi non conosce la particolare forma a “lambda“ del Lago di Como? Chi non conosce gli sfarzi lussuosi o l’intimità malinconica delle tante ville che adornano le rive del lago?
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=205
Scopri le novità editoriali di Idea Montagna fra libri di arrampicata, alpinismo, ghiaccio, alta montagna, scialpinismo, vie normali, vie di roccia, escursionismo, grotta e mountain bike
L'Appennino sa essere domestico ma anche selvaggio e nei suoi versanti si può trovare, nella stagione invernale, diversi modi espressivi: dalle lunghe escursioni in valloni incontaminati, ai ripidi canali, alle discese mozzafiato dove l'unico problema è “sciare“...
Delle Alpi, ormai, tutti sanno tutto e si è scritto qualsiasi tipo di libro e sono assai antropizzate; sono poche le linee ancora da salire e da scendere, poche le possibilità di trovarsi in perfetta solitudine ad affrontare un'escursione. In Appennino è diverso, le montagne riservano ancora delle zone veramente selvagge dove l'uomo non ha mai calcato o quasi il suo piede e le pareti offrono spesso linee che aspettano solo che qualcuno vada a scoprirle; questo è stato il grande privilegio che l'Appennino ha saputo offrire all'autore: la possibilità di cercare le proprie linee e di trovare le proprie discese.
“L'avventura, secondo me, non conosce quota! Ci si può ingaggiare con la montagna a 8000 metri come a 2000 metri, ognuno può trovare la propria dimensione ed esplorare il terreno che preferisce e in cui si sente a casa; l'avventura è uno stato mentale che nasce e cresce dentro ognuno di noi se giustamente alimentato con motivazioni, progetti, obiettivi, voglia di mettersi in discussione e di migliorare il proprio livello fisico, tecnico e mentale. Credo che tutti abbiamo un debito di riconoscenza verso le montagne di casa! Per me... era semplicemente giunto il momento di saldarlo.“
La guida prende in considerazione 74 vie scelte nei gruppi del Monte Gomito, Alpe Tre Potenze, Abetone, Val di Luce, Corno alle Scale, Cimone, Libro Aperto, Cima Tauffi, Giovo, Rondinaio, Lago Santo, Monte Cusna, Febbio, Alpe di Vallestrina, Cipolla, Sassofratto Vecchio, Cella, Le Porraie, Castellino, Prado, Cerreto Laghi, Monte Alto, Punta Buffanaro, Monte Casarola, Alpe di Succiso.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=104
Val Veny - Val Ferret - Valdigne - La Thuile
Oggi il Monte Bianco è un simbolo, un nome che evoca automaticamente il concetto di montagna, di vetta. Così facilmente osservabile dalle valli che lo circondano, il Bianco è diventato spesso anche immagine stereotipata, come gran parte dei più spettacolari gruppi alpini. Una fitta rete di sentieri lascia spesso l’escursionista al di fuori della fortezza di roccia e ghiaccio del massiccio vero e proprio, quasi sempre accessibile soltanto agli alpinisti, ma allo stesso tempo permette di capire la complessità di questo gruppo montuoso, le tante sorprese, i paesaggi grandiosi e sorprendenti. Ampie dorsali erbose, piccole sommità, ripiani di origine glaciale, panoramici valichi, permettono a tutti di ammirare orizzonti vastissimi e di comprendere quanto complesso e diversificato sia il microcosmo del Monte Bianco. Inoltre, spostandosi verso i solitari valloni e le silenziose conche che si affacciano lungo la valle di La Thuile oppure risalendo i sentieri ai piedi delle montagne della Valdigne, ci si inoltrerà in una dimensione ancora più autentica, dove l’escursionista più curioso e attento saprà leggere le tracce della storia dell’uomo e della natura.
67 relazioni di vie su roccia, ghiaccio e misto
Autore: Marco Romelli
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 288 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 25/07/2012
Quello del Monte Bianco è il gruppo delle grandi ascensioni, dove si sono scritte pagine importanti della storia dell'alpinismo. Ma accanto alle "grande course" riservate a pochi vi sono itinerari che si aprono ad una maggiore frequentazione grazie alla bellezza dell'arrampicata ma soprattutto dell'ambiente circostante. Una guida per gustare il Monte Bianco senza l'assillo della grande prestazione.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=34
Camminare a Chamonix? Apparentemente non ha senso! Siamo nella capitale mondiale dell’alpinismo, nel luogo dove questa attività ha avuto la sua origine ufficiale. A partire dalla fine del Settecento, Chamonix è stata il campo base per generazioni di appassionati, venuti da ogni angolo della terra a combattere la propria battaglia personale sui ghiacciai e sulle guglie granitiche del Monte Bianco. Eppure non sono stati gli alpinisti a “scoprire” Chamonix. Sono stati gli antichi viaggiatori, gli escursionisti del passato. Questi primi esploratori, curiosi e impressionabili, si sono lasciati travolgere dall’esperienza sublime (proprio nel senso romantico del termine) che qui, di fronte al Monte Bianco in tutta la sua poderosa magnificenza, costituisce uno stimolo costante e intenso.
Ancora oggi l’escursionismo è una delle attività sportive più praticate nella valle di Chamonix. È proprio camminando, prendendo il proprio tempo, alternando liberamente il ritmo sereno del passo alle pause per guardare, toccare, ascoltare, che si apprezza al meglio la semplice bellezza di questo “tempio della natura”. Camminando oppure correndo, per godere del puro piacere di uno sforzo intenso nell’aria cristallina, di fronte a un panorama grandioso.
Sui bei sentieri di Chamonix c’è spazio per tutti e si incontra un po’ di tutto: escursionisti, trail runners, alpinisti in avvicinamento alle vie d’arrampicata o in salita ai rifugi. Non importa se si va lenti o veloci, carichi o leggeri, soli o in compagnia. Quello che conta è sapersi avvicinare a questa maestosa natura alpina con lo stesso sguardo incantato dei pionieri, magari arricchito dalla consapevolezza moderna dell’estrema fragilità della natura stessa.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=211
Quello del Monte Bianco è il gruppo delle grandi ascensioni, dove si sono scritte pagine importanti della storia dell'alpinismo. Ma accanto alle "grande course" riservate a pochi vi sono itinerari che si aprono ad una maggiore frequentazione grazie alla bellezza dell'arrampicata ma soprattutto dell'ambiente circostante. Una guida per gustare il Monte Bianco senza l'assillo della grande prestazione.
Generazioni di alpinisti si sono confrontate con le sue pareti, seguendo i percorsi già tracciati o accogliendo le nuove sfide di cui il massiccio è fonte inesauribile. A partire dagli iniziali scopi naturalistici e scientifici, le motivazioni che hanno mosso i frequentatori del Monte
Bianco sono diventate avventurose e romantiche, poi sempre più focalizzate sul gesto sportivo. Parallelamente alle tendenze attuali, orientate all'arrampicata su misto di alta difficoltà accessibile a un gruppo ristretto di "fortissimi", questo testo propone una scelta di itinerari di livello tecnico "medio", cioè raggiungibile da chiunque attraverso una preparazione adeguata. Lungo queste vie, la performance sportiva fine a se stessa passa in secondo piano a favore della completezza dell'esperienza, senza trascurare l'eleganza delle linee e l'armonia dei movimenti che generano. In questo modo, lungo gli itinerari di arrampicata "plaisir" come sulle vie storiche tracciate dai pionieri, possiamo immergerci completamente nell'ambiente unico del Monte Bianco senza che l'ansia per la prestazione o per il rischio prenda il sopravvento sul sentimento della bellezza del mondo incantato a cui abbiamo accesso.
Con questa 2° edizione l'autore Marco Romelli conferma la sua grande conoscenza delle vie di roccia e ghiaccio sulle cime del Gruppo del Monte Bianco. 80 relazioni dettagliate di vie di media difficoltà su roccia, ghiaccio e misto a 57 cime nel Gruppo del Monte Bianco.
Una guida che fa venire voglia di mettersi i ramponi e trovare il fiato, la forza e l'equilibrio necessari per affrontare le splendide scalate presentate! Un grande lavoro di ricerca alpinistica su vie classiche e di piacere che fanno parte dei sogni di ogni alpinista.
Elementi distintivi del libro:
- lingue: italiano, inglese, francese e tedesco
- foto con tracciati delle vie di salita
- disegni delle vie di salita
- dislivelli
- difficoltà
- attrezzatura necessaria
- consigli per la salita
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=75
Le Valli del Gran Paradiso sono oggi un “simbolo della natura”, forte e radicato anche per chi non ha mai visitato questi luoghi.
Le vallate aostane del Parco Nazionale, primo istituito in Italia, Val Rhêmes, Valsavaranche e Val di Cogne, così come la vicina Valgrisenche, esclusa dall'area protetta ma così vicina geograficamente e idealmente alle valli limitrofe, racchiudono uno straordinario “tesoro” naturale, faunistico, geologico, ma anche storico e umano.
Valli e montagne vissute e da vivere a piedi, che possono essere esplorate camminando sulle comode mulattiere reali, sdraiandosi in riva a un lago ascoltando il rumore del vento, osservando l’arrampicata “in libera” di stambecchi e camosci sulle più scoscese creste di roccia o contemplando in silenzio le fioriture primaverili ai piedi di ghiacciai scintillanti.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=132
Il territorio della Val Badia, nella sua limitata estensione, racchiude un infinito scrigno di tesori e, senza dubbio, l’unico modo possibile per avvicinarli e apprezzarli appieno è camminando. Percorrendo a piedi i sentieri d’alta quota riusciremo a percepire i grandi spazi e i grandi silenzi della montagna, scoprendone dettagli e scorci nascosti che mai noteremmo qualora ci spostassimo solamente in auto. Il turismo oggi è frenetico, in pochi giorni si cerca di scoprire il maggior numero possibile di località, utilizzando soltanto auto e funivie, senza spostarsi dai luoghi dove tutti possono arrivare senza fatica. Ma così facendo, perdiamo la vera essenza di una vacanza in alta quota.
Questo libro vuole essere un invito a scoprire e riscoprire la montagna e un omaggio alle Dolomiti patrimonio dell’umanità UNESCO. Si tratta di 34 itinerari tra montagne ammantate di leggenda, sulle quali sono state scritte pagine di storia dell’alpinismo nonché teatro di sanguinosi scontri durante la Prima Guerra Mondiale. Insomma, al di là del panorama dolomitico, già da solo in grado di emozionarci e affascinarci oltre ogni immaginazione, è facile, camminando in questi luoghi, essere sopraffatti anche dalla suggestione delle gesta eroiche dei nostri antenati.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=131
Vol. 1 - Appennino Tosco-Emiliano - Settore Ovest
313 itinerari di alpinismo invernale in 30 diversi gruppi montuosi
Autore: Andrea Greci
Il volume prende in esame il tratto di crinale Tosco-Emiliano compreso tra il Passo del Cirone (Parma - Massa Carrara) e il Passo delle Radici (Reggio Emilia – Lucca) operando non tanto una selezione degli itinerari più meritevoli ma cercando di catalogare tutte le vie alpinistiche possibili, montagna per montagna, versante per versante.
Gruppi montuosi:
Val Magra, Conca del Braiola, Conche del Lago Santo e delle Guadine, Conca di Badignana, Conca dei Lagoni, Valditacca, Conca del Lago Verde, Conca di Prato Spilla, Monte Acuto, Conca dei Ghiaccioni, Alpe di Succiso, Vallone di Rio Pascolo, Monte Casarola, Conca delle Sorgenti del Secchia, Monte Ventasso, Vallone dell'Inferno, Conca di Cerreto Laghi, Monte Cavalbianco, Lama di Rio Re, Lama di Mezzo, Val Ovola, Monte Cusna, Alpe di Vallestrina, Conca della Valcalda, Lama Lite, Valle dei Porci, Abetina Reale, Lunigiana, Orecchiella, Casone di Profecchia.
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- cartine topografiche dei percorsi
- foto panoramiche dei gruppi montuosi con i nomi delle cime
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=62
Vie ferrate in Sassolungo - Sella - Sciliar - Catinaccio - Marmolada - Latemar. Catinaccio, Marmolada, Sella, Sassolungo, Latemar: sono tutti nomi che richiamano spesso alla mente l’idea stessa delle Dolomiti, toponimi ben impressi nell’immaginario collettivo e nella mente di escursionisti e alpinisti. Una capillare organizzazione turistica, i numerosi impianti di risalita, la sterminata rete di punti di appoggio gestiti, fanno delle Dolomiti di Fassa una della aree più facilmente accessibili dell’intero arco alpino. Molte di queste cime sono entrate tra le immagini simbolo dei Monti Pallidi, basti pensare alle Torri del Vajolet, al Ghiacciaio della Marmolada, all’Alpe di Siusi. Le ferrate più famose e tecnicamente impegnative sono tra le più frequentate delle Alpi, soprattutto quelle che si sviluppano tra i bastioni di roccia del gruppo del Sella (vero crocevia dei gruppi dolomitici) come la Ferrata delle Mesules, la Ferrata Piazzetta e la Ferrata Brigata Tridentina, oppure quelle che risalgono le pareti rocciose del Colac e del Col Ombert. Molti escursionisti scelgono anche le ferrate del Catinaccio d’Antermoia o il primo tratto del Sentiero Bepi Zac perché, con difficoltà tecniche contenute, possono compiere escursioni di straordinario fascino. Cosa resta quindi da consigliare tra queste valli, dove a volte si ha quasi l’impressione di essere ormai assuefatti alla bellezza e alla sua quotidiana rappresentazione mediatica? Prima di tutto di usare le ferrate più famose come strumento di conoscenza di alcune della montagne più sorprendenti delle Alpi e poi di provare a percorrere la panoramica e silenziosa cresta dei Monzoni, tra crinali erbosi, rocce vulcaniche e memorie della Grande Guerra, di compiere un itinerario di grandissimo respiro come quello che transita attraverso la Ferrata Ombretta oppure di inoltrarsi nella piccola selva rocciosa del gruppo della Vallaccia.
Estese sul vasto territorio montuoso compreso fra il Lago d'Iseo a ovest e il Lago d'Idro a est, le Prealpi Bresciane costituiscono il settore occidentale delle Prealpi Lombarde Orientali, al confine meridionale dell'imponente massa tonalitica del Gruppo dell'Adamello da cui sono separate dal Passo Croce Domini. Spingendosi a meridione fino alle Colline Bresciane, ormai prossime alla Pianura Padana, offrono ampie possibilità escursionistiche sia estive che invernali, con panorami che si spingono dalle alte vette del Monte Rosa fino alle più basse cime dell'Appennino Tosco-Emiliano.
Nonostante la quota modesta le cime delle Prealpi Bresciane permettono di soddisfare sia le preferenze degli escursionisti che le esigenze degli alpinisti, in particolare nel periodo invernale quando le vette più elevate offrono interessantissime traversate di cresta, salite lungo canali o pendii adatti allo scialpinismo all'insegna della libertà.
Comprende 125 vie normali a cime montuose nei gruppi di: Guglielmo, Setteventi-Muffetto, Dosso Alto, Palo-Savallo, Sonclino, Doppo-Conche e Maddalena-Cariadeghe.
Prefazione di Fausto De Stefani.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=69
Mountain bike in Appennino SettentrionaleRoberto Ciri
Relazioni con road-book fotografico a 41 itinerari di tutte le difficoltà nei territori di Liguria di Levante, Emilia-Romagna e Toscana, compresa l'Isola d'Elba. Racchiuse nei parchi e nelle riserve naturali che ormai abbiamo dissociato dalla nostra quotidianità, ci sono meraviglie dimenticate disposte a essere svelate: due ruote silenziose e una minima dose di avventura possono innescare una delle più entusiasmanti attività a nostra disposizione per assaporare bellezza e armonia, mete tanto reali e accessibili da meritare senza esitazione una benefica e liberatoria controparte di fatica e sudore. Per ogni regione sono stati selezionati i tracciati più esclusivi e remunerativi, contraddistinti da una logica struttura ad anello, elevata ciclabilità, massima percentuale di sterrato e dall'inconfondibile scenario appenninico. Ogni percorso è accompagnato da una mappa schematica del tracciato, dal profilo altimetrico e dai dati tecnici generali, e illustrato da un efficace road book fotografico che permette di seguire senza difficoltà l'itinerario. www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=78
Valle del Boite, Centro Cadore, Val d’Ansiei, Misurina.
Il Cadore rientra tra quelle regioni montane tanto forti dal punto di vista identitario quanto indefinite dal punto di vista geografico. Un territorio con labili confini, ma con fortissime fondamenta culturali, che ne fanno una delle regioni alpine dove seguire in maniera esemplare l'evoluzione storica del paesaggio. Una terra di forti contrasti, dove isolate frazioni quasi disabitate si trovano a brevissima distanza da centri turistici di primaria importanza, dove sentieri affollatissimi si trovano a pochi chilometri in linea d’aria da percorsi completamenti immersi nel silenzio.
Non si può dire che manchino montagne importanti, anzi proprio in Cadore si ergono alcune delle più alte vette delle Dolomiti e alcuni dei gruppi più monumentali, come il Sorapìs, il Pelmo e l’Antelao e le stesse Dolomiti di Sesto che si affacciano con il loro versante meridionale sulla Val d’Ansiei. Altresì il Cadore è via d'accesso alle Marmarole e alle Dolomiti Friulane, zone fra le più selvagge, spettacolari e silenziose dell’intero arco alpino.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=202
123 vie di roccia classiche e moderne in:
Civetta, Moiazza, Gruppo di Fanis, Tofane, Nuvolau, Croda da Lago, Cristallo, Pelmo, Dolomiti Zoldane, Schiara, Antelao, Marmarole.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=153
È difficile a volte dettare confini nei territori montani. Le Dolomiti sono un grande gruppo che interseca cime e vallate con un andamento geografico da ovest a est ma con una notevole estensione anche nel senso longitudinale. Sono state quindi prese in considerazione le zone più a est, quelle che si rifanno in genere al Cadore e alla provincia di Belluno con una puntata più a nord in Alto Adige. Le montagne di questa zona sono in genere meno “addomesticate” rispetto a quelle delle Dolomiti Occidentali. Il Cadore, probabilmente a causa di una più difficile situazione economica degli ultimi anni rispetto alle Dolomiti in territorio trentino,
hanno il grande vantaggio di aver mantenuto maggiormente la propria wilderness, intesa questa anche in termini di rispetto delle tradizioni, architettura tradizionale locale e, non ultimo, rispetto del territorio. È proprio questo il grande vantaggio delle Dolomiti Bellunesi: l’opportunità da ora in avanti di valorizzare tutto questo patrimonio perché ancora non profondamente cambiato come
avvenuto in altre aree, dove urbanizzazione e costruzione di impianti di risalita hanno reso la montagna troppo simile alla pianura in termini di antropizzazione.
Questo modello purtroppo, a volte si scontra con i desideri dei valligiani ma, forse, abbandonati i vecchi schemi che vedono nell’industria dello sci l’unico riscatto della montagna, si potrà offrire ai turisti montani, quali escursionisti di vario genere, cultori dell’arte e alpinisti, una ben più valida alternativa.
Scialpinismo, sci ripido, freeride in Appennino Tosco-Emiliano
L'Appennino sa essere domestico ma anche selvaggio e nei suoi versanti si può trovare, nella stagione invernale, diversi modi espressivi: dalle lunghe escursioni in valloni incontaminati, ai ripidi canali, alle discese mozzafiato dove l'unico problema è “sciare...“.
Delle Alpi, ormai, tutti sanno tutto e si è scritto qualsiasi tipo di libro e sono assai antropizzate; sono poche le linee ancora da salire e da scendere, poche le possibilità di trovarsi in perfetta solitudine ad affrontare un'escursione. In Appennino è diverso, le montagne riservano ancora delle zone veramente selvagge dove l'uomo non ha mai calcato o quasi il suo piede e le pareti offrono spesso linee che aspettano solo che qualcuno vada a scoprirle; questo è stato il grande privilegio che l'Appennino ha saputo offrire all'autore: la possibilità di cercare le proprie linee e di trovare le proprie discese.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=104
Percorsi ad anello, lungo tratte antiche, ma anche lungo itinerari moderni.
La scelta non è casuale. Perché il percorso cosiddetto ad anello permette, in un’unica escursione, di ammirare più paesaggi e di circondarsi di tante montagne.
In Valchiavenna transita la famosa Via Spluga, passano la Via Francisca, la Via del Giubileo, la Via dei Càrden, la Via Bregaglia, il Sentiero del Cardinello.
Un insieme di itinerari tra l’attuale e l’antico, sempre diversi e in grado di proporre al lettore e all'escursionista la miriade di possibilità offerte dalla vallata, tra piane e laghi, nella prima porzione della valle, per trasformarsi poi in più arditi percorsi, sino a raggiungere l’ambito dell’alta montagna e andare a conoscere le più belle vette della Valchiavenna.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=150
130 cime fra Lago d'Idro, Alpi di Ledro e Lago di Garda
Estese sul vasto territorio montuoso compreso fra il Lago d'Idro a ovest e il Lago di Garda a est, le Prealpi Gardesane Occidentali costituiscono un variegato ambiente montano che offre ampie possibilità escursionistiche, sia estive che invernali, con panorami dominati dall'azzurro specchio d'acqua del Lago di Garda e dalla Catena del Monte Baldo.
Questa guida presenta una selezione di 130 cime che permettono di soddisfare sia le preferenze degli escursionisti che le esigenze degli alpinisti, con pareti verticali su cui sono stati ricavati sia percorsi attrezzati e vie ferrate, sia impegnative vie di roccia, come nell'area di Cima Capi e sulle pareti intorno ad Arco. Ad ognuna delle cime è dedicata una scheda con descrizione del percorso, dislivelli, tempi di salita e totali, difficoltà, attrezzatura necessaria o consigliata e quanto altro possa essere utile per documentarsi prima di effettuare la salita della cima. Se poi si considerano anche le informazioni aggiuntive che vengono fornite su altre 80 cime vicine a quelle principali ecco che il numero di vette coinvolte nel libro sale a un totale di 210.
L'escursionista amante dei percorsi lungo panoramiche creste e dorsali potrà trovare in questa guida numerosi itinerari per piacevoli escursioni coronate dal raggiungimento delle cime proposte, le cui vie normali non presentano particolari difficoltà e sono ideali nelle mezze stagioni o in inverno. Il tutto accompagnato dalle importanti testimonianze storiche della Grande Guerra 1915-18, il cui fronte montano ha oltremodo interessato le Prealpi Gardesane che ancora oggi presentano numerosi resti di trinceramenti e fortificazioni.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=155
Il territorio della Valle Aurina occupa il bacino imbrifero del Torrente Aurino che percorre il rigoglioso fondovalle per tutta la sua lunghezza, dalla sua sorgente a monte dell’abitato di Casere/Kasern fino alla chiusa naturale di Campo Tures, oltre 30 chilometri più a valle. È un territorio davvero straordinario e ricco di contrasti questo remoto angolo d’Italia, incastonato nel punto più settentrionale della nostra nazione. Si tratta di una caratteristica vallata alpina caratterizzata sul lato destro orografico dall’impressionante muraglia rocciosa delle Alpi Aurine che cinge a nord il solco vallivo principale senza soluzione di continuità. In questo gruppo montuoso si contano numerosi “tremila”, che culminano nei 3420 m della Cima di Campo/Turnerkamp in Valle di Riobianco. Questa splendida cordigliera, impreziosita da numerosi ghiacciai, svetta di oltre 2000 metri sul fondovalle dove sono adagiati i numerosi e ridenti centri abitati della valle. Un'ininterrotta catena di monti, il cui paesaggio è stato nei millenni plasmato dall’azione dei ghiacciai, in cui percorrere splendidi itinerari escursionistici altamente panoramici.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=161
130 vie normali in Ampezzo, Cadore, Braies, Pusteria
La conca ampezzana, certamente una delle più belle delle Dolomiti, è, malgrado l’alta frequentazione, per gran parte sconosciuta.
Questo volume permette di scoprirne gli angoli più nascosti, ma per questo non meno affascinanti degli itinerari iper-frequentati che d’estate vengono presi d’assalto.
Sono qui descritte 130 vie normali ad altrettante vette attorno alla perla dolomitica. Accanto ai percorsi classici, quindi, risultano finalmente valorizzate esplorazioni semi-sconosciute, anche per i Cortinesi stessi.
Una guida escursionistica che comprende a volte quell’alpinismo facile che richiede una certa dose di esperienza e capacità di orientamento in terreni poco battuti.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=214&from=IM
I tre versanti di un Parco
Nel cuore geografico delle Alpi, accanto ai confini con la Svizzera e l’Austria, si estende una delle più belle e importanti aree protette d’Europa.
Nato nel 1935, passato grazie a successivi ampliamenti dagli 8.000 ettari iniziali agli attuali 134.619, il Parco Nazionale dello Stelvio ospita vette altissime come l’Ortles, il Gran Zebrù e il Cevedale, meravigliose foreste di abete rosso e larice, pascoli d’alta quota e cascate, un centinaio tra laghi e laghetti di montagna e lo stesso numero di ghiacciai.
Chi percorre i sentieri, le vette e i ghiacciai dello Stelvio è il benvenuto. L’invito dell’autore a chi legge e utilizza sul terreno questa guida è di guardarsi intorno, ammirare e capire. E di rispettare gli animali e le piante, il lavoro dell’uomo, la fragile bellezza di quest’angolo straordinario delle Alpi e della Terra.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=152
Guida escursionistica e alpinistica alle 86 cime dolomitiche oltre i 3000 metri di altezza in 16 gruppi dolomitici
Le relazioni di 86 vie normali alle più alte cime oltre i 3000 delle Dolomiti, con foto, tracciati, cartine, relazioni dettagliate, notizie storiche e culturali.
Si tratta della 2° edizione del libro 3000 delle Dolomiti! Dopo la prima edizione del 2012 questa ristampa
comprende correzioni, aggiornamenti, nuove foto e migliori disegni delle vie di roccia.
Definire il Lago di Como “ambiente magnifico“ è a dir poco riduttivo.
Chi ha la fortuna di vivere sulle sue sponde ritiene assurdo che vi possano essere persone che non ne abbiano mai sentito parlare. Sarà forse a causa di quel curioso fenomeno per il quale ciò che ci riguarda, che conosciamo e che amiamo debba giocoforza essere noto a tutti?
O perché il piccolo mondo nel quale viviamo, per quanto limitato esso sia, rappresenta sempre e comunque la totalità degli universi possibili? Ma esistono persone che non abbiano mai sentito parlare di Alessandro Volta? O del Manzoni? Chi non conosce la particolare forma a “lambda“ del Lago di Como? Chi non conosce gli sfarzi lussuosi o l’intimità malinconica delle tante ville che adornano le rive del lago?
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=205
Scopri le novità editoriali di Idea Montagna fra libri di arrampicata, alpinismo, ghiaccio, alta montagna, scialpinismo, vie normali, vie di roccia, escursionismo, grotta e mountain bike
L'Appennino sa essere domestico ma anche selvaggio e nei suoi versanti si può trovare, nella stagione invernale, diversi modi espressivi: dalle lunghe escursioni in valloni incontaminati, ai ripidi canali, alle discese mozzafiato dove l'unico problema è “sciare“...
Delle Alpi, ormai, tutti sanno tutto e si è scritto qualsiasi tipo di libro e sono assai antropizzate; sono poche le linee ancora da salire e da scendere, poche le possibilità di trovarsi in perfetta solitudine ad affrontare un'escursione. In Appennino è diverso, le montagne riservano ancora delle zone veramente selvagge dove l'uomo non ha mai calcato o quasi il suo piede e le pareti offrono spesso linee che aspettano solo che qualcuno vada a scoprirle; questo è stato il grande privilegio che l'Appennino ha saputo offrire all'autore: la possibilità di cercare le proprie linee e di trovare le proprie discese.
“L'avventura, secondo me, non conosce quota! Ci si può ingaggiare con la montagna a 8000 metri come a 2000 metri, ognuno può trovare la propria dimensione ed esplorare il terreno che preferisce e in cui si sente a casa; l'avventura è uno stato mentale che nasce e cresce dentro ognuno di noi se giustamente alimentato con motivazioni, progetti, obiettivi, voglia di mettersi in discussione e di migliorare il proprio livello fisico, tecnico e mentale. Credo che tutti abbiamo un debito di riconoscenza verso le montagne di casa! Per me... era semplicemente giunto il momento di saldarlo.“
La guida prende in considerazione 74 vie scelte nei gruppi del Monte Gomito, Alpe Tre Potenze, Abetone, Val di Luce, Corno alle Scale, Cimone, Libro Aperto, Cima Tauffi, Giovo, Rondinaio, Lago Santo, Monte Cusna, Febbio, Alpe di Vallestrina, Cipolla, Sassofratto Vecchio, Cella, Le Porraie, Castellino, Prado, Cerreto Laghi, Monte Alto, Punta Buffanaro, Monte Casarola, Alpe di Succiso.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=104
Val Veny - Val Ferret - Valdigne - La Thuile
Oggi il Monte Bianco è un simbolo, un nome che evoca automaticamente il concetto di montagna, di vetta. Così facilmente osservabile dalle valli che lo circondano, il Bianco è diventato spesso anche immagine stereotipata, come gran parte dei più spettacolari gruppi alpini. Una fitta rete di sentieri lascia spesso l’escursionista al di fuori della fortezza di roccia e ghiaccio del massiccio vero e proprio, quasi sempre accessibile soltanto agli alpinisti, ma allo stesso tempo permette di capire la complessità di questo gruppo montuoso, le tante sorprese, i paesaggi grandiosi e sorprendenti. Ampie dorsali erbose, piccole sommità, ripiani di origine glaciale, panoramici valichi, permettono a tutti di ammirare orizzonti vastissimi e di comprendere quanto complesso e diversificato sia il microcosmo del Monte Bianco. Inoltre, spostandosi verso i solitari valloni e le silenziose conche che si affacciano lungo la valle di La Thuile oppure risalendo i sentieri ai piedi delle montagne della Valdigne, ci si inoltrerà in una dimensione ancora più autentica, dove l’escursionista più curioso e attento saprà leggere le tracce della storia dell’uomo e della natura.
67 relazioni di vie su roccia, ghiaccio e misto
Autore: Marco Romelli
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 288 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 25/07/2012
Quello del Monte Bianco è il gruppo delle grandi ascensioni, dove si sono scritte pagine importanti della storia dell'alpinismo. Ma accanto alle "grande course" riservate a pochi vi sono itinerari che si aprono ad una maggiore frequentazione grazie alla bellezza dell'arrampicata ma soprattutto dell'ambiente circostante. Una guida per gustare il Monte Bianco senza l'assillo della grande prestazione.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=34
Camminare a Chamonix? Apparentemente non ha senso! Siamo nella capitale mondiale dell’alpinismo, nel luogo dove questa attività ha avuto la sua origine ufficiale. A partire dalla fine del Settecento, Chamonix è stata il campo base per generazioni di appassionati, venuti da ogni angolo della terra a combattere la propria battaglia personale sui ghiacciai e sulle guglie granitiche del Monte Bianco. Eppure non sono stati gli alpinisti a “scoprire” Chamonix. Sono stati gli antichi viaggiatori, gli escursionisti del passato. Questi primi esploratori, curiosi e impressionabili, si sono lasciati travolgere dall’esperienza sublime (proprio nel senso romantico del termine) che qui, di fronte al Monte Bianco in tutta la sua poderosa magnificenza, costituisce uno stimolo costante e intenso.
Ancora oggi l’escursionismo è una delle attività sportive più praticate nella valle di Chamonix. È proprio camminando, prendendo il proprio tempo, alternando liberamente il ritmo sereno del passo alle pause per guardare, toccare, ascoltare, che si apprezza al meglio la semplice bellezza di questo “tempio della natura”. Camminando oppure correndo, per godere del puro piacere di uno sforzo intenso nell’aria cristallina, di fronte a un panorama grandioso.
Sui bei sentieri di Chamonix c’è spazio per tutti e si incontra un po’ di tutto: escursionisti, trail runners, alpinisti in avvicinamento alle vie d’arrampicata o in salita ai rifugi. Non importa se si va lenti o veloci, carichi o leggeri, soli o in compagnia. Quello che conta è sapersi avvicinare a questa maestosa natura alpina con lo stesso sguardo incantato dei pionieri, magari arricchito dalla consapevolezza moderna dell’estrema fragilità della natura stessa.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=211
Quello del Monte Bianco è il gruppo delle grandi ascensioni, dove si sono scritte pagine importanti della storia dell'alpinismo. Ma accanto alle "grande course" riservate a pochi vi sono itinerari che si aprono ad una maggiore frequentazione grazie alla bellezza dell'arrampicata ma soprattutto dell'ambiente circostante. Una guida per gustare il Monte Bianco senza l'assillo della grande prestazione.
Generazioni di alpinisti si sono confrontate con le sue pareti, seguendo i percorsi già tracciati o accogliendo le nuove sfide di cui il massiccio è fonte inesauribile. A partire dagli iniziali scopi naturalistici e scientifici, le motivazioni che hanno mosso i frequentatori del Monte
Bianco sono diventate avventurose e romantiche, poi sempre più focalizzate sul gesto sportivo. Parallelamente alle tendenze attuali, orientate all'arrampicata su misto di alta difficoltà accessibile a un gruppo ristretto di "fortissimi", questo testo propone una scelta di itinerari di livello tecnico "medio", cioè raggiungibile da chiunque attraverso una preparazione adeguata. Lungo queste vie, la performance sportiva fine a se stessa passa in secondo piano a favore della completezza dell'esperienza, senza trascurare l'eleganza delle linee e l'armonia dei movimenti che generano. In questo modo, lungo gli itinerari di arrampicata "plaisir" come sulle vie storiche tracciate dai pionieri, possiamo immergerci completamente nell'ambiente unico del Monte Bianco senza che l'ansia per la prestazione o per il rischio prenda il sopravvento sul sentimento della bellezza del mondo incantato a cui abbiamo accesso.
Con questa 2° edizione l'autore Marco Romelli conferma la sua grande conoscenza delle vie di roccia e ghiaccio sulle cime del Gruppo del Monte Bianco. 80 relazioni dettagliate di vie di media difficoltà su roccia, ghiaccio e misto a 57 cime nel Gruppo del Monte Bianco.
Una guida che fa venire voglia di mettersi i ramponi e trovare il fiato, la forza e l'equilibrio necessari per affrontare le splendide scalate presentate! Un grande lavoro di ricerca alpinistica su vie classiche e di piacere che fanno parte dei sogni di ogni alpinista.
Elementi distintivi del libro:
- lingue: italiano, inglese, francese e tedesco
- foto con tracciati delle vie di salita
- disegni delle vie di salita
- dislivelli
- difficoltà
- attrezzatura necessaria
- consigli per la salita
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=75
Le Valli del Gran Paradiso sono oggi un “simbolo della natura”, forte e radicato anche per chi non ha mai visitato questi luoghi.
Le vallate aostane del Parco Nazionale, primo istituito in Italia, Val Rhêmes, Valsavaranche e Val di Cogne, così come la vicina Valgrisenche, esclusa dall'area protetta ma così vicina geograficamente e idealmente alle valli limitrofe, racchiudono uno straordinario “tesoro” naturale, faunistico, geologico, ma anche storico e umano.
Valli e montagne vissute e da vivere a piedi, che possono essere esplorate camminando sulle comode mulattiere reali, sdraiandosi in riva a un lago ascoltando il rumore del vento, osservando l’arrampicata “in libera” di stambecchi e camosci sulle più scoscese creste di roccia o contemplando in silenzio le fioriture primaverili ai piedi di ghiacciai scintillanti.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=132
Il territorio della Val Badia, nella sua limitata estensione, racchiude un infinito scrigno di tesori e, senza dubbio, l’unico modo possibile per avvicinarli e apprezzarli appieno è camminando. Percorrendo a piedi i sentieri d’alta quota riusciremo a percepire i grandi spazi e i grandi silenzi della montagna, scoprendone dettagli e scorci nascosti che mai noteremmo qualora ci spostassimo solamente in auto. Il turismo oggi è frenetico, in pochi giorni si cerca di scoprire il maggior numero possibile di località, utilizzando soltanto auto e funivie, senza spostarsi dai luoghi dove tutti possono arrivare senza fatica. Ma così facendo, perdiamo la vera essenza di una vacanza in alta quota.
Questo libro vuole essere un invito a scoprire e riscoprire la montagna e un omaggio alle Dolomiti patrimonio dell’umanità UNESCO. Si tratta di 34 itinerari tra montagne ammantate di leggenda, sulle quali sono state scritte pagine di storia dell’alpinismo nonché teatro di sanguinosi scontri durante la Prima Guerra Mondiale. Insomma, al di là del panorama dolomitico, già da solo in grado di emozionarci e affascinarci oltre ogni immaginazione, è facile, camminando in questi luoghi, essere sopraffatti anche dalla suggestione delle gesta eroiche dei nostri antenati.
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Vol. 1 - Appennino Tosco-Emiliano - Settore Ovest
313 itinerari di alpinismo invernale in 30 diversi gruppi montuosi
Autore: Andrea Greci
Il volume prende in esame il tratto di crinale Tosco-Emiliano compreso tra il Passo del Cirone (Parma - Massa Carrara) e il Passo delle Radici (Reggio Emilia – Lucca) operando non tanto una selezione degli itinerari più meritevoli ma cercando di catalogare tutte le vie alpinistiche possibili, montagna per montagna, versante per versante.
Gruppi montuosi:
Val Magra, Conca del Braiola, Conche del Lago Santo e delle Guadine, Conca di Badignana, Conca dei Lagoni, Valditacca, Conca del Lago Verde, Conca di Prato Spilla, Monte Acuto, Conca dei Ghiaccioni, Alpe di Succiso, Vallone di Rio Pascolo, Monte Casarola, Conca delle Sorgenti del Secchia, Monte Ventasso, Vallone dell'Inferno, Conca di Cerreto Laghi, Monte Cavalbianco, Lama di Rio Re, Lama di Mezzo, Val Ovola, Monte Cusna, Alpe di Vallestrina, Conca della Valcalda, Lama Lite, Valle dei Porci, Abetina Reale, Lunigiana, Orecchiella, Casone di Profecchia.
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- cartine topografiche dei percorsi
- foto panoramiche dei gruppi montuosi con i nomi delle cime
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
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Vie ferrate in Sassolungo - Sella - Sciliar - Catinaccio - Marmolada - Latemar. Catinaccio, Marmolada, Sella, Sassolungo, Latemar: sono tutti nomi che richiamano spesso alla mente l’idea stessa delle Dolomiti, toponimi ben impressi nell’immaginario collettivo e nella mente di escursionisti e alpinisti. Una capillare organizzazione turistica, i numerosi impianti di risalita, la sterminata rete di punti di appoggio gestiti, fanno delle Dolomiti di Fassa una della aree più facilmente accessibili dell’intero arco alpino. Molte di queste cime sono entrate tra le immagini simbolo dei Monti Pallidi, basti pensare alle Torri del Vajolet, al Ghiacciaio della Marmolada, all’Alpe di Siusi. Le ferrate più famose e tecnicamente impegnative sono tra le più frequentate delle Alpi, soprattutto quelle che si sviluppano tra i bastioni di roccia del gruppo del Sella (vero crocevia dei gruppi dolomitici) come la Ferrata delle Mesules, la Ferrata Piazzetta e la Ferrata Brigata Tridentina, oppure quelle che risalgono le pareti rocciose del Colac e del Col Ombert. Molti escursionisti scelgono anche le ferrate del Catinaccio d’Antermoia o il primo tratto del Sentiero Bepi Zac perché, con difficoltà tecniche contenute, possono compiere escursioni di straordinario fascino. Cosa resta quindi da consigliare tra queste valli, dove a volte si ha quasi l’impressione di essere ormai assuefatti alla bellezza e alla sua quotidiana rappresentazione mediatica? Prima di tutto di usare le ferrate più famose come strumento di conoscenza di alcune della montagne più sorprendenti delle Alpi e poi di provare a percorrere la panoramica e silenziosa cresta dei Monzoni, tra crinali erbosi, rocce vulcaniche e memorie della Grande Guerra, di compiere un itinerario di grandissimo respiro come quello che transita attraverso la Ferrata Ombretta oppure di inoltrarsi nella piccola selva rocciosa del gruppo della Vallaccia.
Estese sul vasto territorio montuoso compreso fra il Lago d'Iseo a ovest e il Lago d'Idro a est, le Prealpi Bresciane costituiscono il settore occidentale delle Prealpi Lombarde Orientali, al confine meridionale dell'imponente massa tonalitica del Gruppo dell'Adamello da cui sono separate dal Passo Croce Domini. Spingendosi a meridione fino alle Colline Bresciane, ormai prossime alla Pianura Padana, offrono ampie possibilità escursionistiche sia estive che invernali, con panorami che si spingono dalle alte vette del Monte Rosa fino alle più basse cime dell'Appennino Tosco-Emiliano.
Nonostante la quota modesta le cime delle Prealpi Bresciane permettono di soddisfare sia le preferenze degli escursionisti che le esigenze degli alpinisti, in particolare nel periodo invernale quando le vette più elevate offrono interessantissime traversate di cresta, salite lungo canali o pendii adatti allo scialpinismo all'insegna della libertà.
Comprende 125 vie normali a cime montuose nei gruppi di: Guglielmo, Setteventi-Muffetto, Dosso Alto, Palo-Savallo, Sonclino, Doppo-Conche e Maddalena-Cariadeghe.
Prefazione di Fausto De Stefani.
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Mountain bike in Appennino SettentrionaleRoberto Ciri
Relazioni con road-book fotografico a 41 itinerari di tutte le difficoltà nei territori di Liguria di Levante, Emilia-Romagna e Toscana, compresa l'Isola d'Elba. Racchiuse nei parchi e nelle riserve naturali che ormai abbiamo dissociato dalla nostra quotidianità, ci sono meraviglie dimenticate disposte a essere svelate: due ruote silenziose e una minima dose di avventura possono innescare una delle più entusiasmanti attività a nostra disposizione per assaporare bellezza e armonia, mete tanto reali e accessibili da meritare senza esitazione una benefica e liberatoria controparte di fatica e sudore. Per ogni regione sono stati selezionati i tracciati più esclusivi e remunerativi, contraddistinti da una logica struttura ad anello, elevata ciclabilità, massima percentuale di sterrato e dall'inconfondibile scenario appenninico. Ogni percorso è accompagnato da una mappa schematica del tracciato, dal profilo altimetrico e dai dati tecnici generali, e illustrato da un efficace road book fotografico che permette di seguire senza difficoltà l'itinerario. www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=78
Valle del Boite, Centro Cadore, Val d’Ansiei, Misurina.
Il Cadore rientra tra quelle regioni montane tanto forti dal punto di vista identitario quanto indefinite dal punto di vista geografico. Un territorio con labili confini, ma con fortissime fondamenta culturali, che ne fanno una delle regioni alpine dove seguire in maniera esemplare l'evoluzione storica del paesaggio. Una terra di forti contrasti, dove isolate frazioni quasi disabitate si trovano a brevissima distanza da centri turistici di primaria importanza, dove sentieri affollatissimi si trovano a pochi chilometri in linea d’aria da percorsi completamenti immersi nel silenzio.
Non si può dire che manchino montagne importanti, anzi proprio in Cadore si ergono alcune delle più alte vette delle Dolomiti e alcuni dei gruppi più monumentali, come il Sorapìs, il Pelmo e l’Antelao e le stesse Dolomiti di Sesto che si affacciano con il loro versante meridionale sulla Val d’Ansiei. Altresì il Cadore è via d'accesso alle Marmarole e alle Dolomiti Friulane, zone fra le più selvagge, spettacolari e silenziose dell’intero arco alpino.
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123 vie di roccia classiche e moderne in:
Civetta, Moiazza, Gruppo di Fanis, Tofane, Nuvolau, Croda da Lago, Cristallo, Pelmo, Dolomiti Zoldane, Schiara, Antelao, Marmarole.
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È difficile a volte dettare confini nei territori montani. Le Dolomiti sono un grande gruppo che interseca cime e vallate con un andamento geografico da ovest a est ma con una notevole estensione anche nel senso longitudinale. Sono state quindi prese in considerazione le zone più a est, quelle che si rifanno in genere al Cadore e alla provincia di Belluno con una puntata più a nord in Alto Adige. Le montagne di questa zona sono in genere meno “addomesticate” rispetto a quelle delle Dolomiti Occidentali. Il Cadore, probabilmente a causa di una più difficile situazione economica degli ultimi anni rispetto alle Dolomiti in territorio trentino,
hanno il grande vantaggio di aver mantenuto maggiormente la propria wilderness, intesa questa anche in termini di rispetto delle tradizioni, architettura tradizionale locale e, non ultimo, rispetto del territorio. È proprio questo il grande vantaggio delle Dolomiti Bellunesi: l’opportunità da ora in avanti di valorizzare tutto questo patrimonio perché ancora non profondamente cambiato come
avvenuto in altre aree, dove urbanizzazione e costruzione di impianti di risalita hanno reso la montagna troppo simile alla pianura in termini di antropizzazione.
Questo modello purtroppo, a volte si scontra con i desideri dei valligiani ma, forse, abbandonati i vecchi schemi che vedono nell’industria dello sci l’unico riscatto della montagna, si potrà offrire ai turisti montani, quali escursionisti di vario genere, cultori dell’arte e alpinisti, una ben più valida alternativa.
Scialpinismo, sci ripido, freeride in Appennino Tosco-Emiliano
L'Appennino sa essere domestico ma anche selvaggio e nei suoi versanti si può trovare, nella stagione invernale, diversi modi espressivi: dalle lunghe escursioni in valloni incontaminati, ai ripidi canali, alle discese mozzafiato dove l'unico problema è “sciare...“.
Delle Alpi, ormai, tutti sanno tutto e si è scritto qualsiasi tipo di libro e sono assai antropizzate; sono poche le linee ancora da salire e da scendere, poche le possibilità di trovarsi in perfetta solitudine ad affrontare un'escursione. In Appennino è diverso, le montagne riservano ancora delle zone veramente selvagge dove l'uomo non ha mai calcato o quasi il suo piede e le pareti offrono spesso linee che aspettano solo che qualcuno vada a scoprirle; questo è stato il grande privilegio che l'Appennino ha saputo offrire all'autore: la possibilità di cercare le proprie linee e di trovare le proprie discese.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=104
Percorsi ad anello, lungo tratte antiche, ma anche lungo itinerari moderni.
La scelta non è casuale. Perché il percorso cosiddetto ad anello permette, in un’unica escursione, di ammirare più paesaggi e di circondarsi di tante montagne.
In Valchiavenna transita la famosa Via Spluga, passano la Via Francisca, la Via del Giubileo, la Via dei Càrden, la Via Bregaglia, il Sentiero del Cardinello.
Un insieme di itinerari tra l’attuale e l’antico, sempre diversi e in grado di proporre al lettore e all'escursionista la miriade di possibilità offerte dalla vallata, tra piane e laghi, nella prima porzione della valle, per trasformarsi poi in più arditi percorsi, sino a raggiungere l’ambito dell’alta montagna e andare a conoscere le più belle vette della Valchiavenna.
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130 cime fra Lago d'Idro, Alpi di Ledro e Lago di Garda
Estese sul vasto territorio montuoso compreso fra il Lago d'Idro a ovest e il Lago di Garda a est, le Prealpi Gardesane Occidentali costituiscono un variegato ambiente montano che offre ampie possibilità escursionistiche, sia estive che invernali, con panorami dominati dall'azzurro specchio d'acqua del Lago di Garda e dalla Catena del Monte Baldo.
Questa guida presenta una selezione di 130 cime che permettono di soddisfare sia le preferenze degli escursionisti che le esigenze degli alpinisti, con pareti verticali su cui sono stati ricavati sia percorsi attrezzati e vie ferrate, sia impegnative vie di roccia, come nell'area di Cima Capi e sulle pareti intorno ad Arco. Ad ognuna delle cime è dedicata una scheda con descrizione del percorso, dislivelli, tempi di salita e totali, difficoltà, attrezzatura necessaria o consigliata e quanto altro possa essere utile per documentarsi prima di effettuare la salita della cima. Se poi si considerano anche le informazioni aggiuntive che vengono fornite su altre 80 cime vicine a quelle principali ecco che il numero di vette coinvolte nel libro sale a un totale di 210.
L'escursionista amante dei percorsi lungo panoramiche creste e dorsali potrà trovare in questa guida numerosi itinerari per piacevoli escursioni coronate dal raggiungimento delle cime proposte, le cui vie normali non presentano particolari difficoltà e sono ideali nelle mezze stagioni o in inverno. Il tutto accompagnato dalle importanti testimonianze storiche della Grande Guerra 1915-18, il cui fronte montano ha oltremodo interessato le Prealpi Gardesane che ancora oggi presentano numerosi resti di trinceramenti e fortificazioni.
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Le vallate delle Orobie Valtellinesi hanno orientamento all’incirca nord-sud e sono racchiuse da montagne severe, con versanti ripidi. I pendii ricchi di itinerari scialpinistici hanno esposizioni prevalentemente da nord est a nord ovest (salvo poche eccezioni) e consentono di trovare neve in ottime condizioni per gran parte della stagione sciistica.
Sebbene molti siano facilmente raggiungibili, agli itinerari più frequentati si affiancano percorsi poco conosciuti, che offrono uno scialpinismo di ricerca ed esplorazione, nei quali non è raro dover battere traccia con le pelli per tutto il percorso di salita, fino ai pendii sui quali lasciare i primi solchi sulla neve intonsa nelle divertenti discese.
Questa guida nasce con l’intento di raccogliere i principali itinerari scialpinistici delle Orobie Valtellinesi e offrire una panoramica quasi completa a chi senta il desiderio di esplorare questa stupenda area geografica, a torto spesso trascurata perché molti itinerari fra le sue valli non sono entrati nel novero delle grandi classiche, ripetute magari ogni stagione.
Scheda del libro: https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=162
66 itinerari dalle Dolomiti di Brenta alle Pale di San Martino
Le Dolomiti Occidentali presentano un'orografia molto complessa e comprendono gruppi montuosi relativamente piccoli e apparentemente poco articolati, come il Sassolungo o il Làtemar, e vere e proprie catene montuose in miniatura come il Catinaccio, il Brenta e le Pale di San Martino o addirittura a insiemi di più catene come succede per il Gruppo della Marmolada e i rilievi che gravitano attorno alle Odle.
Questa guida propone 66 escursioni ad anello in otto gruppi montuosi: Dolomiti di Brenta, Làtemar, Catinaccio, Sassolungo, Odle-Putia-Puez, Sella, Marmolada e Pale di San Martino. Si tratta di escursioni di varia difficoltà sia attorno ad un intero gruppo montuoso che a sottogruppi o singole cime all'interno di gruppi più complessi, con percorsi da uno a più giorni che vanno dai facili sentieri ai più impegnativi itinerari ad alta quota o lungo vie ferrate e percorsi attrezzati. Le escursioni, molte delle quali poco conosciute ma degne di interesse, sono suddivise in schede con descrizione dettagliata dei percorsi suddivisi per tappe e corredati da dislivelli, tempi, profili altimetrici, difficoltà, cenni storici, curiosità turistiche da vedere in zona e numerose fotografie a colori.
Ma non si tratta solo di escursioni finalizzate alla bellezza e alla libertà del camminare: l'idea di questa guida è anche quella di invogliare il lettore a sforzarsi ad osservare e a tentare di capire l'ambiente di queste favolose montagne, ecco perché oltre a qualche "anello classico" vengono presentati anche percorsi meno battuti, a volte scomodi e fuori dalle rotte abituali. Le note naturalistiche, geologiche, culturali e storiche non mancano e sono inserite in modo da renderle il più possibile fruibili all'escursionista, inserendole in vari contesti, sia nelle introduzioni che nelle descrizioni dei percorsi.
In sintesi una guida che non potrà mancare a tutti gli appassionati di escursioni sulle Dolomiti che vogliano conoscere i molteplici aspetti di queste splendide montagne su tutti i versanti e non si accontentano di escursioni con andata e ritorno lungo lo stesso sentiero!
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98 itinerari con scheda tecnica, mappa, descrizione
Le Orobie vengono sciate da sempre, praticamente dall’introduzione degli sci in Italia. Prima ancora della frequentazione turistica, gli abitanti delle valli bergamasche le hanno percorse con gli sci da fondo. Lo scialpinismo delle origini in queste zone, ma anche fino agli anni settanta e perfino ottanta, era quello con gli sci stretti. Le ragioni dell’approccio sono storiche prima ancora che orografiche, e risalgono a una concomitanza di fattori: fortissimo contributo di personale alle truppe alpine, con relativo addestramento allo sci come mezzo di trasporto; il richiamo dei centri sportivi dei corpi militari come professione; scarsa attitudine del terreno allo sviluppo dello sci alpino; scarsità di risorse economiche in loco causato dall’emigrazione della forza lavoro verso l’economia industriale della pianura – Milano è vicina.
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27 escursioni con ciaspole, scarponi, ramponi
La magia del paesaggio innevato, la luce scintillante e tagliente dell'inverno, le forme create dal ghiaccio e dal vento. Tutto questo, nei mesi invernali, è racchiuso, come un tesoro ancora in parte da scoprire, nelle montagne del crinale tosco-emiliano, comprese tra i confini del Parco Nazionale.
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83 itinerari in Val di Zoldo
Autori: Stefano Burra, Leonardo Pra Floriani
La Val di Zoldo, famosa per due tra le più belle perle dolomitiche, riserva un magico mondo, quasi incontaminato, dedicato allo scialpinismo. Accanto alle famose salite di Pelmo e Civetta infatti offre angoli per lo più sconosciuti. I gruppi del Bosconero, della Val Prampèr, del Tamer-San Sebastiano danno ancora l'impressione di essere "fuori dal mondo".
La guida, una vera e propria monografia, tratta tutte le possibilità scialpinistiche comprendendo 83 itinerari di tutte le difficoltà nei cinque sottogruppi trattati.
Comprende 83 itinerari nei gruppi di:
Pelmo
Civetta
Bosconero
Prampèr
Tamer-San Sebastiano
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
- cenni storici
- elenchi riassuntivi
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Moneglia, Sestri, Golfo del Tigullio, Promontorio di Portofino, Golfo Paradiso.
La Riviera di Levante, nel tratto compreso tra Nervi e Moneglia, è un mosaico di paesaggi, atmosfere e ambienti molto differenti tra loro. I grandi centri urbani di Chiavari o Rapallo, contrastano con le selvagge e solitarie distese di macchia mediterranea di Punta Baffe e di Punta Manara, centri di grande tradizione turistica come Portofino e Sestri Levante sono circondati da luoghi ricchi di storia come le Rocche di Sant'Anna o l'Abbazia di San Fruttuoso, senza considerare che, come avviene spesso lungo la costa ligure, in poco più di un’ora di cammino, si può compiere uno straordinario viaggio dal mare alla montagna, dalle spiagge ai castagneti, dalle fioriture primaverili del litorale al clima ancora invernale dei crinali soprastanti. Le numerose piccole sommità che dominano la costa, che spesso ospitano santuari di antiche origini, permettono inoltre di ammirare promontori, insenature, baie e valli da prospettive inedite e sorprendenti.
Come avviene per le vicine Cinque Terre inoltre, anche in questa porzione di costa, si comprende come la millenaria frequentazione umana abbia modellato l’ambiente naturale, dando vita a un paesaggio unico al mondo, da conoscere camminando in modo consapevole superando l’immagine convenzionale che spesso questi borghi colorati e queste amene insenature hanno ormai sedimentato nei nostri occhi e nei nostri pensieri.
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65 itinerari.
Sfogliando questo libro, molti riconosceranno nelle fotografie i perfetti e magnetici denti rocciosi delle Tre Cime di Lavaredo, la grande e incantatrice parete nord ovest della Civetta, le piramidi maestose delle Tofane o il balcone panoramico del Lagazuoi.
Un attimo di incertezza è facile che cominci ad affiorare nel tentativo di riconoscere i profili del Cimon del Froppa e dei Tàmer, ma magari anche nell’individuare al primo sguardo il versante sud della Croda dei Toni o i profili più ombrosi del Pelmo e della Moiazza.
Sarà infine il conoscitore più attento e il frequentatore più curioso delle Dolomiti, a non perdersi tra le immagini dei verdi pascoli delle Vette Feltrine, nelle guglie tormentate del Bosconero o lungo la seghettata cresta del Miaron. Ma ridurre un libro come “Escursioni ad anello nelle Dolomiti Orientali”, soltanto a un elenco di magnifici percorsi destinati a stupire, è addirittura riduttivo.
Come nel gemello “Escursioni ad anello nelle Dolomiti Occidentali”, gli autori riversano, in parole e immagini, non solo gli itinerari eseguiti sul campo e la loro esperienza, ma anche il loro amore per la montagna, le loro competenze e le loro conoscenze, il rigore e l’autorevolezza di chi “guida” nel senso più antico e moderno del termine, prendendo per mano il camminatore e consentendogli di trovare il “suo” percorso, la “sua” cima, le “sue Dolomiti”, trasformando l’escursione non solo in un’attività fisica che consente di allenare muscoli.
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40 escursioni per tutti i gusti e tre grandi trekking: Translagorai - Lagorai Panorama - Alta Via del Granito.
Escursioni in Valsugana, Tesino, Vanoi, Primiero e Rolle. I porfidi del Lagorai e i graniti di Cima d’Asta non sono forse in apparenza così attraenti, ma basta passare una volta da queste parti, anche per sbaglio, per rimanere inesorabilmente folgorati dalla potenza che la natura sa esprimere fra queste creste, su questi pendii talvolta brulli e talvolta verdissimi, fra le centinaia di laghetti che punteggiano le praterie d’alta quota, fra le acque di scroscianti cascate e rumorosi, nonché numerosi, torrenti.
Montagne per veri intenditori, montagne farcite di silenzi, montagne nude, montagne dove la presenza umana è marginale e quasi sempre rispettosa dei modi e dei tempi che la natura da sempre impone. Montagne di fuoco, la cui genesi, seppur complicata e differenziata, parla di eventi catastrofici, in grado di modificare e stravolgere il paesaggio.
Lagorai e Cima d’Asta sono questo, un miscuglio di forze opposte, di colori in antitesi, di contrasti decisi, ma mescolati con la leggerezza degna di un grande pittore.
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Appennino piacentino, parmense e reggiano
Un’accurata selezione di escursioni adatte alle famiglie, a chi muove i primi passi in montagna e agli escursionisti che si vogliono avvicinare alle tante sorprese dell’Appennino settentrionale.
Un approccio innovativo ai sentieri, non solo descritti nel dettaglio, ma anche spunto per comprendere la natura e la storia, per raccontare leggende e per giocare. Un libro per grandi e piccoli camminatori che vogliono divertrisi in maniera sicura consapevole sulle colline e le montagne emiliane.
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Le 27 escursioni proposte coprono tutto il territorio della Val di Zoldo e i suoi gruppi montuosi, sconfinando spesso anche sui versanti rivolti verso l’Ampezzano, il Cadore e l’Agordino.
Ai percorsi più noti e turistici affacciati su Pelmo e Civetta, si aggiungono itinerari più selvaggi e a volte quasi sconosciuti che si inerpicano sui pendii dei cosiddetti “monti minori” di Zoldo.
A completare le già notevoli possibilità escursionistiche si va ad aggiungere l’Anello Zoldano, un percorso a tappe di più giorni che ripercorre sentieri preesistenti sfruttando in maniera ottimale l’ospitalità dei rifugi dislocati nel territorio.
La Val di Zoldo è una vera miniera per gli escursionisti che qui possono trovare percorsi di tutte le lunghezze e difficoltà, nonché spunti per osservazioni geologiche, paleontologiche, naturalistiche e storiche.
La sua posizione inoltre la rende facilmente accessibile per chi proviene dalla pianura veneta e può così compiere escursioni giornaliere, anche se si consiglia vivamente di pernottare in zona per poter così godere appieno delle possibilità offerte da questo angolo straordinario dei “Monti Pallidi”.
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Relazioni con road-book fotografico a 41 itinerari di tutte le difficoltà nei territori di Liguria di Levante, Emilia-Romagna e Toscana, compresa l'Isola d'Elba. Per ogni regione sono stati selezionati i tracciati più esclusivi e remunerativi, contraddistinti da una logica struttura ad anello, elevata ciclabilità, massima percentuale di sterrato e dall'inconfondibile scenario appenninico. Ogni percorso è accompagnato da una mappa schematica del tracciato, dal profilo altimetrico e dai dati tecnici generali, e illustrato da un efficace road book fotografico che permette di seguire senza difficoltà l'itinerario. Racchiuse nei parchi e nelle riserve naturali che ormai abbiamo dissociato dalla nostra quotidianità, ci sono meraviglie dimenticate disposte a essere svelate: due ruote silenziose e una minima dose di avventura possono innescare una delle più entusiasmanti attività a nostra disposizione per assaporare bellezza e armonia, mete tanto reali e accessibili da meritare senza esitazione una benefica e liberatoria controparte di fatica e sudore. www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=78
22 itinerari
Se chiedete a qualsiasi biker che cosa vuol dire per lui la mountain bike, con tutta probabilità vi risponderà che essa rappresenta una delle massime espressioni di libertà, e pensandoci bene ha ragione. Pedalare tra i boschi, arrampicandosi su irti sentieri o gettandosi a capofitto lungo adrenaliniche discese, appaga completamente il desiderio di evasione e di ricerca del contatto con la natura, che molto spesso nel quotidiano si tende a smarrire.
I Colli Euganei sono un perfetto mix di natura e luoghi di estremo interesse storico, religioso e culturale. La mountain bike è il mezzo ideale per scoprirli.
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Das Westufer, Nördlicher Gardasee, Ledrotal, Sarcatal, Das Ostufer.
Der Gardasee ist im Laufe der Jahrzehnte zu einem Wahrzeichen des Freiluftsports geworden, ein wahres Muss für Wanderfreunde, Jogger, Kletterer, Radfahrer, Drachenflieger und Schwimmer in ganz Europa. Die Fuß- und Radwege ziehen sich in jedes kleine Tal hinein und säumen auf fast 160 km Länge in unmittelbarer Nähe der Gardaseeberge den größten See Italiens.
Da die Wege praktisch ganzjährig begehbar sind, taucht man im Wandel der Jahreszeiten in die ganze Farbfülle der Natur sowie in die Geschichte dieses Sees ein.
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Randonner à Chamonix ? On pourrait penser que cela n’a pas de sens ! C’est en effet la capitale mondiale de l’alpinisme, là où est officiellement née cette discipline. En effet, dès la fin du XVIIème siècle, Chamonix est devenu le camp de base de toutes les générations d’alpinistes, venus du monde entier pour se mesurer aux glaciers et aux aiguilles de granit du massif du Mont-Blanc. Mais les alpinistes n’ont pas été les premiers à découvrir Chamonix. Ce fut les explorateurs, les “randonneurs du passé” ! Ces derniers, curieux et admirateurs, furent littéralement conquis par les paysages sublimes et variés de la vallée.
La randonnée pédestre est encore aujourd’hui une des activités phare à Chamonix. C’est bien en marchant à son propre rythme, en prenant le temps de faire des pauses pour observer, toucher et écouter que l’on profite au mieux de la richesse qu’offre ce merveilleux “temple de la nature”. En marchant ou en courant, randonner dans la vallée de Chamonix permet d’allier effort et contemplation !
Sur les sentiers de la vallée, il y a de la place pour tout le monde et on y rencontre une diversité de pratiquants insolites : randonneurs, traileurs et alpinistes qui les empruntent pour rejoindre les refuges ou les voies d’escalade. Rapides ou lents, seuls ou accompagnés, avec un gros ou un petit sac, cela n’a pas d’importance. Ce qui compte, c’est de savoir s’approcher de cette formidable nature alpine avec le même esprit et regard enchanté que les premiers explorateurs, avec peut être en plus, la conscience de l’extrême fragilité de ce milieu.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=212
Il desiderio fondamentale di questo libro è quello di diffondere una cultura sanitaria. Una cultura che non sia ovviamente specialistica o professionale ma che, in maniera semplice e divulgativa, permetta di scoprire e apprendere le principali modalità di trattamento e di gestione di piccole e grandi problematiche sanitarie.
Affrontando escursioni più o meno impegnative in ambienti cosiddetti “impervi” non è possibile non conoscere i rudimenti del Primo Soccorso, pur nella speranza di non dover mai impiegare i concetti e le tecniche apprese.
Il testo vorrebbe illustrare come soccorrere un infortunato, in quegli ambienti dove l’aiuto dell’equipe sanitaria professionale potrebbe tardare ad arrivare, proprio a causa della natura del territorio e a causa della distanza dai centri urbani.
Libro su: https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=163
Die Dreitausender der Dolomiten erheben sich wie alleinstehende Kolosse zwischen den herrlichen T älern und Gipfeln des TrentinoS üdtirol und Venetiens. Einige davon sind erwanderbar, andere wiederum sind anspruchsvolle Routen, die erfahrenen Wanderern mit den nötigen Kenntnissen f ür das Voranschreiten auf Fels und als Seilschaft vorbehalten sind.
Diese dritte Ausgabe ist eine wichtige Aktualisierung der vorhergehenden von 2012 und 2014 und stellt einige Routen vor, die in der ersten Niederschrift nicht enthalten sind (wie die Originalf ühre von Grohmann auf die Fópa di Matìa und die Route auf der Nordflanke der Hohen Schlechten Gaisl), und einige ausf ührlichere Routenbeschreibungen (wie die Normalwege zur Klein-Schusterspitze, zum Pilastro (Pfeiler) Nino, zur Kleinen Furchetta, zur Cima de Falkner und zum Antelao, dessen Normalweg im November 2014 durch einen grossen Felssturz besch ädigt worden ist). Dies alles auch dank dem Beitrag einiger Mitglieder des Gruppo 3000 Dolomiti, darunter Beppe Ziggiotto aus Vicenza, der nach unserem Wissen 2017 als Erster die Besteigung aller 3000er der Dolomiten abgeschlossen hat, darunter die wahrscheinlich seit 65 Jahren unbestiegene Cima De Falkner. Man findet auch einige neue Skizzen von Kletterrouten durch den Zeichner und Alpinisten Marco Romelli, sowie neue Bilder einiger Routen.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=160
Arrampicate nei Colli Euganei
La seconda edizione preannuncia un incremento di attività nella parete regina dei Colli Euganei: Rocca Pendice, dove l’arrampicata è resa molto particolare dalla trachite, facendola assomigliare a quella in granito. La sua parete est continua a regalare grandi vie all'insegna sia dell'alpinismo che dell'arrampicata sportiva. Tante le vie aperte negli ultimi anni, tutte comprese nel nuovo volume, rinnovato nella grafica e nei contenuti.
Completano il quadro gli aggiornamenti alle pareti del Monte Pirio, della Busa dell'Oro e del Sasso delle Eriche.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=154
L’autore, naturalista e scrittore, invita a percorrere e ad ammirare “consapevolmente” le più belle montagne del mondo, quale incredibile laboratorio naturale.
Propone 12 temi legati alla natura, all’ecologia e all’intervento dell’uomo, sviscerandoli con approfondita scientificità e comprensibile divulgazione. L’escursionista può così sperimentare direttamente, durante i 44 itinerari proposti, le nozioni acquisite, scoprendo, anzi ri-scoprendo, una regione, quella dolomitica, che non dev’essere solo territorio di conquista ma, soprattutto, terreno d’azione per una crescita culturale legata alla Natura.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=148
48 itinerari di freeride nelle vallate di Courmayeur e Chamonix.
Italiano, English, Deutsch
Il Monte Bianco è da sempre la mecca italiana del freeride ed è ogni anno la meta di migliaia di sciatori che fanno base a Courmayeur e Chamonix per poterne godere a pieno i panorami e misurarsi con le esperienze e le sfide che questa montagna sa regalare.
La guida si propone d’essere un valido ausilio per chi si approccia al freeride intorno al Monte Bianco. Il volume descrive 48 itinerari, con diversi gradi di difficoltà, nelle vallate di Courmayeur e Chamonix. In alcuni casi gli itinerari sono serviti da impianti di risalita, in altri è previsto l’uso delle pelli di foca.
Per la prima volta in un libro, gli itinerari sono descritti e fotografati anche con prospettiva POV (Point of View) dello sciatore, con l’obiettivo di portare il lettore “nell’itinerario” e spiegargli, per quanto possibile, l’ambiente e le difficoltà della discesa che dovrà affrontare.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=144
1. 1
Cervino
Valtournenche e Valle di Saint Barthélemy
ideaMontagna
editoria e alpinismo
VIE NORMALI
VALLE D’AOSTA
collanavienormali
valled’aosta
2. 1110
Vie Normali Valle d’Aosta l Cervino l Indice
47-48-49 • Pointes Fontanelles
Sud, Centrale, Nord 170
50 • Mont Dragon 175
51 • Mont Rous 180
52 • Mont Seriola 184
53 • Mont Pancherot 187
CINQUE • VALTOURNENCHE
Breuil-Cervinia 191
54-55 • Pointe Budden, Pointe des Petites
Murailles 194
56 • Becca di Guin 198
57 • Pointe Sella 204
58-59-60 • Pointe Maquignaz, Pointe Carrel,
Pointe Blanche 209
61 • Pointe Marie Christine 216
62 • Testa del Leone 222
63 • Pic Tyndall 226
64 • Monte Cervino 230
65 • Tête de la Forclaz (Cima di Fürggen,
Fürggen) 242
66 • Tête du Breuil (Fürghörn) 247
67 • Corno del Teodulo (Mont de Saint
Théodule, Theodulhorn) 251
68 • Testa Grigia (Tête Grise) 254
69 • Breithorn Occidentale 256
70 • Breithorn Centrale 260
71 • Breithorn Orientale 263
72 • Gemello del Breithorn 266
73 • Roccia Nera 272
74 • Gobba di Rollin 278
75 • Torrione di Verra 281
76 • Bec Carré 284
77 • Pointe Sud (Cima Bianca Sud) 288
78-79-80-81 • Gran Sommetta
Motta de Plété Orientale, Motta de Plété
Centrale, Motta de Plété Occidentale 292
82 • Bec du Pio Merlo 299
SEI • VALTOURNENCHE
Cheneil, Chamois, La Magdaleine 303
83 • Mont Molar 306
84 • Becca d’Aran 309
85 • Dents d’Aran 312
86 • Mont Roisetta 315
87-88 • Grand Tournalin
Pointe Sud, Pointe Nord 318
89 • Pointe Trécare (Punta Trécare) 323
90 • Pointe de Falinère (Punta Falinère) 326
91 • Pointe de Fontana Freida
(Punta Fontana Fredda) 329
92 • Mont Charvaz 332
93 • Mont Tantané 334
94 • Mont Blanc 338
95 • Petit Mont Blanc 340
Tabelle riassuntive 342
INDICE
• Prefazione 5
• Vie Normali della Valle d’Aosta.
Il progetto 6
• Introduzione al Volume 1. Cervino.
Valtournenche e Valle di San Barthélemy 8
• Carta generale 12
• Inquadramento geografico 14
• Flora e fauna 16
• Accenni di storia alpinistica 20
• Guida alla consultazione 23
• Avvertenze 28
• In caso di emergenza 29
• Punti d’appoggio 30
• Informazioni e recapiti utili 32
• Cartografia 33
• Bibliografia 33
• Ringraziamenti 34
UNO • VALLE DI SAINT BARTHÉLEMY
Trois Villes, Lignan 35
1 • Croce di Fana 38
2 • Becs de Fana 41
3 • Tsaat a l’Etsena 44
4 • Pointe Henry 47
5 • Becca Conge 50
6 • Pointe de Verdona (Punta di Verdona) 53
7 • Becca d’Aveille 56
8 • Grand Pays 60
9 • Mont Faroma 63
DUE • VALLE DI SAINT BARTHÈLEMY
Lignan, Cuney 67
10 • Mont Morion 70
11 • Bec Fontaney 73
12 • Bec du Merlo 77
13-14 • Mont Redessau Punta Nord
e Punta Sud 81
15 • Crête de Saint Barthelémy 85
16-17 • Mont de Pèsse e Mont Ander 89
TRE • VALTOURNENCHE
Torgnon 91
18 • Cima Longhede 94
19 • Becca d’Aver 97
20 • Mont Fenêtre 100
21 • Praz Croux 102
22-23-24 • Mont Miracle, Mont Méabé,
Anticima Mont Méabé 105
25a • Cima Bianca
(versante nord e cresta est) 110
25b • Cima Bianca
(versante sud est e cresta est) 113
25c • Cima Bianca
(versante sud ovest e cresta est) 115
26 • Piccole Cime Bianche 117
27 • Bec des Crottes 122
28 • Tour des Crottes 126
29-30 • Pointes du Chavacour
(Pointe Nord, Pointe Sud) 130
31 • Ponte du Tsan 136
32 • Becca di Salé 139
33 • Mont Saleron 143
34 • Mont d’Ersaz (Monte Ersa) 147
35 • Mont Chatelard 150
QUATTRO • VALTOURNENCHE
Cignana 153
36-37-38 • Dôme de Tsan
Sud, Centrale, Nord 156
39-40-41-42-43 • Cresta di Balanselmo
(Pointe Innomée, Pointe de Tsignana,
Pointe Gianotti, Pointe de Balanselmo,
Pic Innome 163
44-45-46 • Pointes de Valcornière
Sud, Centrale, Nord 166
Cervino
Tête de la Forclaz
Tête de Breuil
C. del Teodulo
Breithorn O. Mont Roisetta
Becca d’Aran
Grand Tournalin
Petit TournalinTesta del Leone
Panoramica. Dalla Testa del Leone al Petit Tournalin da ovest.
3. 1312
Vie Normali Valle d’Aosta l Cervino l Carta generale
UNO
DUE
TRE
QUATTRO
SEI
CINQUE
AOSTA
GIGNOD ROISAN
SAINT-CHRISTOPHE
ALLEIN
DOUES
VALPELLINE
QUART NUS
VERRAYES
TORGNON
LA MAGDELEINE
CHAMOIS
ANTAGNOD
CHAMPOLUC
SAINT JACQUES
VALTOURNENCHE
CHENEIL
LE BREUIL
CERVINIA
ANTEY-SAINT ANDRÉ
CHATILLON
BRUSSON
SAINT-VINCENTSAINT-DENIS
CHAMBAVE
OLLOMONT OYACE
BIONAZ
V a l p e l l i ne
Valtournenche
Valle
diS
aintBa
r t h e l ém
y
V a l l e
d
’A
yas
Lac de Places
de Moulin
Lago di Cignana
Lac de Goillet
Cervino
Mont Brulé
Mont Faroma
Pointe de Tzan
Becca du Merlo
Mont Tantané
Becca Royette
Grande Tête de By
Bec du Pio Merlo
GrandesMurailles
Grand Tournalin
Gobba di Rollin
Breithorn
Dent d’Heréns
4. 1514
Vie Normali Valle d’Aosta l Cervino l Inquadramento geografico
Le valli
La Valle di Saint Barthèlemy e la Valtournenche sono rispettivamente la quarta e la quinta delle
vallate principali del versante nord (sinistro orografico) della Valle d’Aosta, denominato l’adret
(il versante diritto, a solatio) perché esposto favorevolmente al sole. Entrando in Valle dalla
pianura la Valtournenche è invece la terza valle a destra (nord) e la Valle di Saint Barthélemy la
quarta. La Valtournenche è solcata dal Torrente Marmore mentre la Valle di Saint Barthélemy è
attraversata dall’omonimo torrente, entrambi affluenti di sinistra della Dora Baltea.
La Valle di Saint Barthélemy non ha importanti centri abitati e quindi gravita sul fondovalle
e in particolar modo su Nus, sbocco naturale della vallata e storico punto di riferimento di
questa porzione di Valle. La Valtournenche si distacca dalla Valle Centrale in corrispondenza
di Châtillon (che insieme a Saint Vincent forma come un unico agglomerato, vero e proprio
piccolo capoluogo della Bassa Valle) e poi si sviluppa per circa 30 km con andamento sud-nord,
vantando tre importanti centri turistici come Torgnon, Valtournenche e Breuil-Cervinia. L’abita-
to diffuso di Valtournenche conserva la memoria storica dell’alta valle, le testimonianze storiche
dell’alpinismo dei pionieri nonché un interessante patrimonio di architetture tradizionali, che si
ritrovano con importanti emergenze e complessi abitativi anche in altri centri di ridotte o medie
dimensioni come La Magdeleine, Herins e Triatel.
INQUADRAMENTO GEOGRAFICO
I gruppi montuosi
Secondo la SOIUSA (Suddivisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino) le
montagne trattate in questo volume appartengono alla grande parte delle Alpi Occidentali
e al grande settore delle Alpi Nord-Occidentali e ricadono nel settore delle Alpi Pennine. Le
sezioni sono poi suddivise dalla SOIUSA in sottosezioni.
GRANDE PARTE GRANDE SETTORE (SR) SEZIONE (SZ) SOTTOSEZIONI (STS)
Alpi Occidentali Alpi Nord-Occidentali Alpi Pennine
Alpi del Grand Combin
Alpi del Weisshorn e
del Cervino
Alpi del Monte Rosa
Alpi del Weisshorn e del Cervino
Tutte le cime descritte in questa guida ricadono nella sottosezione Alpi del Weisshorn e del
Cervino. Vero e proprio simbolo delle Alpi, quasi coincidente con l’immagine stessa della mon-
tagna, il Cervino si colloca come un’enorme scultura della natura tra la Valtourneche e la conca
di Zermatt. Quest’area montuosa include però anche, in terra aostana, la sinistra orografica della
Valpelline e la Valle di Saint Barthélemy. Alcuni dei gruppi di questa sottosezione non sono
compresi in questo volume, che si concentra sul gruppo Dent d’Heréns-Cervino, sul gruppo
Cian-Redessau-Cima Bianca e sulla versante sud-orientale del gruppo Luseney-Faroma.
SOTTOSEZIONI
(STS)
SUPERGRUPPO (SPG) GRUPPO (GR)
Alpi del Weisshorn
e del Cervino
Catena Bouquetins-
Cervino
Gruppo Dent d’Heréns-Cervino
Catena Luseney-Cian
Gruppo Cian-Redessau-Cima Bianca
Gruppo Luseney-Faroma
Uniche eccezioni sono le cime a est del Colle del Teodulo (Breithorn Occidentale, Breithorn
Centrale, Breithorn Orientale, Gemello del Breithorn Orientale, Roccia Nera, Gobba di Rol-
lin e Torrione di Verra) che, benché facenti parte della sottosezione Alpi del Monte Rosa, del
supergruppo Gruppo del Monte Rosa e del gruppo Catena Breithorn-Lyskamm, sono comprese
in questo volume perché le loro vie normali si affrontano partendo da Cervinia.
Cervino
Pic Tyndall
Punta Maria CristinaPunta Margherita Testa del Leone
Pointe Maquignaz Pointe CarrelPointe des Cors
(Punta Gastaldi)
Dent d’HerénsP. Ester
Pointe Lioy
S N
Panoramica verso le Grand Murailles e il Cervino dalla Motta de Plété.
5. 131130
Vie Normali Valle d’Aosta l Cervino Valtournenche - Torgnon l Pointe du Chavacour
Coppia di cime distanti una cinquantina di
metri, dalle belle forme piramidali se viste dal
Vallone di Chavacour. Le punte sono salite
assai raramente e presentano versanti abba-
stanza complessi, spesso di rocce rotte e detriti.
L’interesse alpinistico è scarso e si propone la
traversata delle punte con la salita per la cresta
sud (S. Cattaneo, F. Cavazzani e L. Carrel il 21
agosto 1947), un massiccio spallone quasi in-
teramente roccioso. Lo sperone ha un dislivello
di circa 500 m e la salita, pur non presentando
difficoltà importanti, necessita di esperienza nel
procedere in sicurezza su terreno d’avventura.
ACCESSO
Da Châtillon si segue la SR46 della Valtournen-
che fino ad Antey Saint André. Qui si devia sulla
SR in direzione di Torgnon. Superato il paese si
prosegue verso Chantorné e si raggiunge la fine
della strada asfaltata (Chantorné dessus).
AVVICINAMENTO
Dal piccolo parcheggio di Chantorné dessus si
seguono le indicazioni per il Lac
Gordzà (segnavia 15) e si sale su
un’ampia e ripida pista inerbata
fino al piccolo lago sulle cui rive
si trova l’omonimo ristoro (1952
m). Ignorate le strade che piega-
no a sinistra (segnavia 1, 9, 105)
e anche quella che volta a destra
(segnavia 9), si prosegue diritto
sulla poderale contrassegnata dal
segnavia 1, in direzione del Bivac-
co Tzan. Salendo con pendenza
costante in un bosco sempre più
rado, si supera un primo bivio
per La Nouva (consente di ricon-
giungersi al sentiero che collega l’arrivo della
seggiovia del Collet al Lac de Tzan), poi, in lo-
calità Cortod de meiten (2059 m), si oltrepassa
anche la possibile deviazione con l’altra strada
poderale che scende a destra verso Beutsôlo
(segnavia 6). Pochi istanti dopo si giunge a un
ennesimo bivio (Cortod dessus, 2068 m, 2 h).
Ignorata anche la strada che sale in direzione
del Col Tsomioy (segnavia 6), si prosegue sulla
poderale principale, si supera anche la devia-
zione a destra per Chavacour e si giunge a un
ennesimo crocevia (bivio Château ovest, 2090
m, 2,40 h). Lasciata a destra la strada che scen-
de all’alpeggio denominato appunto Château,
si prosegue ancora una volta diritto (indicazioni
per Cima Bianca, segnavia 3, 4, 5), per poi pie-
gare a sinistra poche decine di metri dopo, ab-
bandonando la sterrata e imboccando il sentiero
a sinistra in direzione del Bivacco Tsan (segnavia
3 e 4, cartelli). In pochi minuti si raggiungono e
si superano le rovine della Crotte de Loup (o
Crot de Loy, 2159 m), poi si procede con alcune
svolte tra alberi isolati e cespugli di rododendro,
POINTE DU CHAVACOUR
(PUNTA NORD 3183 m, PUNTA SUD 3191 m)
Cresta sud e traversata
PRIMI SALITORI: J. Henry e T. Forclaz,
9 luglio 1915 (Punta Nord), C.H.R. Wollaston,
J. Biner e A. Gentinetta, 27 giugno 1893
(Punta Sud)
PUNTO DI PARTENZA: Chantorné (1885 m)
DISLIVELLO SALITA: 1400 m
TEMPO SALITA / TOTALE: 7,30 h / 12,30 h
TIPO DI SALITA: via di roccia
PUNTI DI APPOGGIO: Biv. Tzan
ACQUA: sì (sulla strada salendo a
Chantorné, Biv. Tzan)
ATTREZZATURA: piccola dotazione
alpinistica (corda da 30 m, ramponi e
piccozza a seconda della stagione)
PERIODO CONSIGLIATO: giugno-settembre
FREQUENTAZIONE: molto bassa
DIFFICOLTÀ: PD+, III+
SALITA NEL: 2018
029
030
Punta sud
Punta nord
Attacco
Il roccioso secondo tratto della cresta sud.
ACCESSO
AVVICINAMENTO
6. 133132
Vie Normali Valle d’Aosta l Cervino
l’opposta cresta nord a blocchi (I) fino a quando
diventa più verticale. Qui si segue una rampa a
sinistra su rocce delicate (I/II) per poi traversare
a destra per cengette di roccia solida fino all’am-
pio intaglio tra le due cime. Si attacca la verticale
parete di buona roccia per un diedrino (III+) con
prese rovesce, quindi ci si sposta a destra (III) e
si sale verticalmente (II) a un piccolo terrazzino
all’imbocco di uno stretto diedro che la parete
dello spigolo forma con una lama staccata. Tra-
versare a destra con arrampicata via via più facile
fino a rimontare in cresta dove si può attrezzare
una sosta (40 m). Si sale poi direttamente il filo
per rocce facili (I) fino a raggiungere l’ometto
della Punta Nord (3183 m, 0,30 h dalla Punta
Sud, 2,30 h dall’attacco).
DISCESA
Dalla cima si scende la cresta verso nord, man-
tenendosi un po’ a destra. Quando questa si fa
più verticale si può attrezzare una breve doppia
su masso incastrato o si scende a destra del filo
(I/II) fino a una sorta di camino. Si attraversa
il caratteristico buco, molto stretto, e ci si porta
su comodo terreno detritico che si sarebbe rag-
giunto direttamente con la calata in doppia. Si
risale costeggiando la parete a sinistra fino a ri-
montare in cresta che si segue a sinistra. Si scen-
de poi per tracce di animali fino a individuare un
canaletto. Lo si scende con molta attenzione su
terreno disagevole (conviene a tratti percorrere
la vaga crestina a destra) fino a quando il canale
si perde. Si traversa qui a sinistra cercando di
costeggiare il più possibile la parete con roccia
più solida. Un gradino si supera con qualche
passo d’arrampicata (II-) e ci si porta sull’ampia
cresta sottostante che si percorre agevolmente
fino al Col Chavacour (2957 m, 0,40 h dalla
Punta Nord). A inizio stagione, con discreto
innevamento, questo tratto è solitamente ne-
voso e si scende sui resti dell’ormai scomparso
Ghiacciaio di Chavacour (necessari piccozza e
ramponi). Dal colle si continua la discesa verso
sud-ovest seguendo la traccia segnalata a ometti
che si perde tra i massi. Si continua a scendere
su percorso non obbligato mantenendosi sul
lato destro del suggestivo vallone fino a raggiun-
gere una piana costituita da un pavimento di
suggestive pietre lisce e piatte, dove è frequente
incontrare branchi di stambecchi. Lasciato sulla
sinistra un piccolo ma incantevole lago, si conti-
nua a scendere seguendo gli ometti sempre più
radi raggiungendo il bordo morenico del vallo-
ne. Se ne segue il margine destro costeggiando
le pareti meridionali del Bec di Crottes e del
Tours des Crottes, assecondando poi la traccia
(ometti) che taglia a sinistra e scende il pendio
di prati fino a raggiungere il sentiero con segna-
via dell’Alta Via n. 1 che, imboccato a sinistra,
riporta al Lac de Tzan e all’omonimo bivacco (2
h dalla Punta Nord). Per medesimo percorso
dell’avvicinamento si rientra a Chantorné (5 h
dalla Punta Nord).
ALTRE POSSIBILITÀ
La Punta Nord è raggiungibile singolarmente
provenendo dal Col Chavacour, con difficoltà
inferiori alla traversata proposta (PD-, II). La sa-
lita è però resa ostica dal ritiro del ghiacciaio di
Chavacour e può essere presa in considerazio-
ne solo a inizio stagione, quando la neve copre
interamente il versante. Il colle è raggiungibile
anche dalla Valpelline con percorso piuttosto
lungo risalendo dal Rifugio Prarayer la Com-
ba de Valcorniére e il Ghiacciaio di Chavacour
(consigliabile con gli sci in primavera).
mirtillo e ginepro fino a uscire su placidi pendii
erbosi. Superata una prima traccia che si dirige
a sinistra verso la Cima Bianca, si arriva al bivio
ufficiale privo di chiare indicazioni (quota 2431
m, 3,40 h). Voltando a destra si sale tra dossi
erbosi fino al Bivacco Tsan (2472 m, 4 h), strut-
tura a botte eretta nel 1968. Perdendo quota si
costeggiano le rive del Lac de Tzan (2441 m)
e, innestandosi sul tracciato dell’Alta Via n. 1, si
volta a sinistra in direzione della Fenêtre de Tzan
(cartelli). Scavalcato un piccolo gradino di origi-
ne glaciale, si risale la Combe de Chavacour,
procedendo tra erba, saltini rocciosi e zone umi-
de verso la Fenêtre de Tzan. Raggiunta un’ampia
piana si attraversa un ruscelletto e si prosegue
sempre sul sentiero fino a un valloncello con
un grosso ometto di pietra. Ancora sul sentiero
ci si avvicina alle pareti orientali dei Torrioni di
Crottes e, individuato un ometto sulla destra,
si abbandona il sentiero e si traversa a destra
su esile traccia (ometti) risalendo il versante er-
boso fino a raggiungere il bordo morenico del
vallone sovrastante (ometti). In breve si
raggiunge l’attacco dell’evidente canale
(1 h dal Bivacco Tsan).
SALITA
Si sale senza via obbligata mantenendo-
si sul lato sinistro dello sperone. Un trat-
to più verticale si evita con uno zig-zag
tra cenge erbose. Si continua poi per
terreno più appoggiato e si risale per
ghiaie fino alla base di un canaletto, di
mattino all’ombra, che segna l’inizio del
tratto più ripido della cresta. La si sale
inizialmente tenendosi sulle rocce a
destra, poi ancora verticalmente per un
nuovo canaletto roccioso ed erba ripida (I). In
vista di una paretina con massi aggettanti si tra-
versa a destra (esposto) per una ventina di metri
fino a raggiungere un terreno meno inclinato. Si
ricomincia a salire per rocce facili, mantenendosi
poi a sinistra del filo per ripide roccette fino a ri-
montare in cresta (I, 0,45 h dall’attacco). Il pano-
rama qui si apre sulla Punta di Tzan che appare
particolarmente ardita, sulla Becca di Luseney,
sui ghiacciai del Rosa e sulle cime occidentali
della Valle d’Aosta. La cresta diventa ora intera-
mente rocciosa e la si segue ricercando i pas-
saggi più agevoli; prima a sinistra, poi a destra e
infine direttamente sul filo, piuttosto affilato. Si
scende a un intaglio e si salgono direttamente le
rocce successive con passaggi delicati su roccia
a scaglie lungo una breve placca compatta con
piccoli gradini (II+). Per terreno più appoggiato
si procede a destra del filo e si rimonta poi in
cresta che si segue con passi d’arrampicata (I/
II) fino a un’anticima. Oltrepassato un intaglio
per cresta più facile si raggiunge la Punta Sud,
palo (3195 m, 2 h dall’attacco). Si scende per
La slanciata forma del Mount Redassau
dal Colle di Chavacour.
Valtournenche - Torgnon l Pointe du Chavacour
SALITA
DISCESA
ALTRE POSSIBILITÀ
7. 289288
Vie Normali Valle d’Aosta l Cervino
Cima gemella del Bec Carré, la Pointe Sud, o
Cima Bianca Sud, è ancora meno frequenta-
ta del suo vicino, in quanto leggermente più
bassa e più defilata dal Colle Inferiore delle
Cime Bianche. Da qui partono comunque due
possibili vie di salita di uguale difficoltà, che si
mantengono sui due versanti della cresta nord
per poi ricongiungersi poco prima della cima.
Per questo motivo si descrivono entrambi gli
itinerari, che si possono combinare in un breve
percorso ad anello.
ACCESSO
Da Châtillon si segue la SR46 della Valtournen-
che fino al parcheggio degli impianti di risalita
di Cervinia.
AVVICINAMENTO
Da Cervinia si sale con gli impianti di risalita
fino ai Laghi delle Cime Bianche (Lacs des les
Cimes Blanches, 2814 m). Dall’arrivo degli im-
pianti si seguono i chiari segnavia del Tour del
Monte Rosa (TMR) e del Grande Sentiero Walser
(GSW) salendo in direzione del Colle Superiore
delle Cime Bianche. Su un’ampia traccia, che poi
diventa un comodo sentiero, si sale su sfasciumi
fino al bivio con il sentiero 16 che scende verso il
Lac Golliet, che precede di poco l’ampio e quasi
impercettibile Colle Superiore delle Cime Bian-
che (Col Superior des Cimes Blanches, 2982 m,
1 h). Ignorata anche la traccia (TMR, GSW) che si
dirige verso Saint Jacques, si punta al ben visibile
Colle Inferiore delle Cime Bianche e al pilastro
roccioso del Bec Carré (segnavia 20, qualche
problema di orientamento in caso di scarsa visi-
bilità nonostante la presenza delle frecce gialle).
Si perde quota su sfasciumi per poi mettere pie-
de su una pista e, superato un piccolo laghetto
dove si specchia la Gran Sommetta, si oltrepas-
sa anche la deviazione per il Lac de Rollin e la
stazione di arrivo di un piccolo impianto, rigua-
dagnando infine quota fino ad arrivare a pochi
passi dal Colle Inferiore delle Cime Bianche
(Col Inferieur des Cimes Blanches, 2894 m, 1,30
h). Da qui si presentano due possibilità di salita.
PRIMI SALITORI: G. Bobba e C. Thérisod,
3 settembre 1904 (E. Whymper e J.A. Carrel
in data imprecisata)
PUNTO DI PARTENZA: Laghi delle Cime
Bianche (arrivo funivia omonima, 2814 m)
DISLIVELLO SALITA: 440 m
TEMPO SALITA / TOTALE: 2,10 h / 3,40 h
TIPO DI SALITA: sentiero segnato, traccia
con ometti, senza traccia
PUNTI DI APPOGGIO: nessuno
ACQUA: no
ATTREZZATURA: da escursionismo
PERIODO CONSIGLIATO: giugno-ottobre
FREQUENTAZIONE: molto bassa
DIFFICOLTÀ: EE
SALITA NEL: 2018
Valtournenche - Breuil-Cervinia l Pointe Sud (Cima Bianca Sud)
077
POINTE SUD
(CIMA BIANCA SUD) 2974 m
Versante nord
Pointe Sud Bec CarréMont Roisetta
Col Inferiour des Cimes Blanches
Col Superior des Cimes Blanches
L’ampia traccia che conduce al Colle Superiore
delle Cime Bianche, con il Cervino sullo sfondo.
ACCESSO
AVVICINAMENTO
8. 291290
Vie Normali Valle d’Aosta l Cervino
valletta detritica (nevai fino a luglio). La si segue
per pochi minuti per poi imboccare il ripido,
evidente e omogeneo pendio detritico che sale
verso la cresta sommitale della Pointe Sud. Su
terreno instabile ma privo di difficoltà, si rag-
giunge la cresta e da qui, piegando a destra, ci si
ricongiunge con l’itinerario di salita proveniente
dal versante opposto, raggiungendo anche in
questo caso facilmente la vetta (2974 m, 2,10 h).
DISCESA
Avviene per uno dei due itinerari di salita de-
scritti fino al Colle Inferiore delle Cime Bianche
e da qui seguendo a ritroso il percorso di avvici-
namento (1,30 h).
VARIANTI
La salita è comodamente concatenabile a quella
del Bec Carré (it. 76) o anche alla traversata
Gran Sommetta-Motta di Plété Occidentale
(it. 78-79-80-81).
ALTRE POSSIBILITÀ
In caso non si vogliano utilizzare gli impianti di
risalita, oppure durante i mesi in cui essi non
sono attivi, si può raggiungere il Colle Inferiore
delle Cime Bianche anche con i seguenti accessi:
A1. Da Yette (o Layet) – Valtournenche (2037
m), per i sentieri 107, 19 e 20, transitando per
la Cléva de la Seya, La Motta e il Grand Plan
(3,10 h, E).
A2. Da Saint Jacques – Val d’Ayas (1697 m),
per i sentieri 6 e 6B, risalendo tutta la Combe de
l’Aventine (Vallone di Ventina, 4 h, E).SALITA
S1. Prima di arrivare al colle si segue la traccia
che conduce in breve al piccolo Lac de Rollin
(2840 m). Da qui si risale, con percorso intuiti-
vo e senza traccia obbligata, il pendio detritico
nord-orientale della Pointe Sud. Giunti ai piedi
di un caotico risalto di rocce scure, si piega leg-
germente a sinistra, affrontando un più ripido
pendio di sfasciumi (nevai a inizio stagione)
chiuso tra il citato risalto e un più piccolo tor-
rione roccioso, fino sbucare sulla cresta sommi-
tale, dove si ricongiunge anche il percorso che
sale dal versante opposto. Da qui si piega a sini-
stra e si raggiunge senza difficoltà la vetta, con il
punto più alto costituito da un piccolo ammasso
roccioso (ometto, 2974 m, 2,10 h).
S2. Raggiunto il Colle Inferiore delle Cime
Bianche (Col Inferieur des Cimes Blanches),
si traversa in direzione sud lambendo le pareti
occidentali del Bec Carrè, procedendo su sassi
e sfasciumi, fino a raggiungere una minuscola
Il pendio detritico orientale. Sulla sinistra lo scivolo di sfasciumi compreso tra i due risalti rocciosi.
Il Bec Carré dal pendio di salita orientale della Pointe Sud.
LE CIME BIANCHE
Il piccolo gruppo di vette denominate Cimes Blanches (Cime Bianche), che include la Gran
Sommetta, il Bec Carré e la Pointe Sud, deve il suo nome al colore delle rocce che qui af-
fiorano e che si differenziano da quelle circostanti. Qui infatti emergono spettacolari fasce
biancastre di formazioni triassiche (tra 250 e 200 milioni di anni fa) molto più antiche delle
rocce circostanti.
Valtournenche - Breuil-Cervinia l Pointe Sud (Cima Bianca Sud)
Il Lac e la Gobba di Rollin dalla Pointe Sud.
SALITA
DISCESA
VARIANTI
ALTRE POSSIBILITÀ