40 escursioni a tema sulle Dolomiti
Un libro che racconta le Dolomiti sviscerandole in 11 capitoli tematici, seguendo con logica una cronologia che va dalla loro formazione al recente riconoscimento quale Patrimonio Mondiale dell'Unesco. I contenuti sono di tipo naturalistico, ecologico, storico, turistico ed escursionistico. Con 40 escursioni correlate, 11 capitoli tematici, circa 600 foto, oltre 30 schemi e disegni, 30 tabelle e 10 schede di approfondimento con interviste e testimonianze.
- 11 capitoli tematici
- circa 600 foto, oltre 30 schemi e disegni, 30 tabelle
- 10 schede di approfondimento con interviste e testimonianze
- 40 escursioni a tema complete di mappe, profili altimetrici, tempi parziali, tempi totali, scala difficoltà, cime da salire, cose da vedere
36 itinerari nelle Dolomiti del Cadore - Zoldo - Agordino - Schiara
Chiunque risalga la valle del fiume Piave, da Belluno fino alle porte di Auronzo, avrà immediatamente la sensazione di attraversare uno spettacolare paesaggio naturale e nello stesso tempo un ambiente abitato e vissuto, incontrando paesi e borghi che affondano le proprie radici culturali in una storia millenaria, ammirando montagne che emanano un fascino grandioso e autentico. Tra gli itinerari descritti si trovano non solo le ferrate che si sviluppano sui gruppi montuosi più celebrati ma anche i tanti sentieri attrezzati, sicuramente meno famosi della Costantini, della Zacchi e della Alleghesi ma certamente più rispettosi dell'orografia e dell'essenza stessa delle montagne, percorsi logici e panoramici, seguiti da secoli da cacciatori e pastori, dove spesso il rumore dei propri passi rompe il silenzio. Ogni escursionista potrà quindi ritrovare la sua ferrata, il suo sentiero, sia che ricerchi impegnative o atletiche emozioni verticali sia che voglia esplorare cenge e camini dove la corda fissa è soltanto un dispositivo di sicurezza, quasi secondario.
Elenco delle vie ferrate:
Corno Del Doge - Cengia del Doge
Forcella Vanedel - Strada Sanmarchi
Cimon del Froppa - Forcella Marmarole
Monte Ciastelin - Sentiero dei Camosci
Sentiero degli Alpini e Forcella Froppa
Monte Ciarido - Sentiero Amalio Da Prà
Monte Tudaio - Sentiero dei Mede
Forcella del Ghiacciaio - Ferrata del Cadorin
Crode di San Piero e Croda Mandrin - Sentiero Alpinistico Attrezzato
Domegge - Ferrate Sportive
Val Prigioniera - Sentiero Attrezzato del Gufo
Cresta del Miaron - Sentiero Olivato
Col Reàn - Via Antersass e Scale di Ciesamatta
Palazza Alta - Ferrata Fiamme Gialle
Civetta - Ferrata degli Alleghesi
Civetta - Ferrata Tissi
Civetta - Passo del Tenente (Via Normale)
Moiazza - Cima Moiazza Sud - Ferrata Costantini
Spiz de Mezzodì - Ferrata Sora 'l Sass e Sentiero del Belvedere
Prampèr - Val Pramperét - Scalet del Pissandol
Bosconero - Viaz de le Ponte
Piz de Sagron - Passo del Comedon - L'Intaiada
Vajont - Ferrata della Memoria
La Schiara - Forcella de la Gusela - Ferrata Sperti
La Schiara - Ferrata Zacchi e Ferrata Berti
Pelf - Ferrata Marmol (Rossi) e Ferrata Guardiano
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=74
66 itinerari dalle Dolomiti di Brenta alle Pale di San Martino
Le Dolomiti Occidentali presentano un'orografia molto complessa e comprendono gruppi montuosi relativamente piccoli e apparentemente poco articolati, come il Sassolungo o il Làtemar, e vere e proprie catene montuose in miniatura come il Catinaccio, il Brenta e le Pale di San Martino o addirittura a insiemi di più catene come succede per il Gruppo della Marmolada e i rilievi che gravitano attorno alle Odle.
Questa guida propone 66 escursioni ad anello in otto gruppi montuosi: Dolomiti di Brenta, Làtemar, Catinaccio, Sassolungo, Odle-Putia-Puez, Sella, Marmolada e Pale di San Martino. Si tratta di escursioni di varia difficoltà sia attorno ad un intero gruppo montuoso che a sottogruppi o singole cime all'interno di gruppi più complessi, con percorsi da uno a più giorni che vanno dai facili sentieri ai più impegnativi itinerari ad alta quota o lungo vie ferrate e percorsi attrezzati. Le escursioni, molte delle quali poco conosciute ma degne di interesse, sono suddivise in schede con descrizione dettagliata dei percorsi suddivisi per tappe e corredati da dislivelli, tempi, profili altimetrici, difficoltà, cenni storici, curiosità turistiche da vedere in zona e numerose fotografie a colori.
Ma non si tratta solo di escursioni finalizzate alla bellezza e alla libertà del camminare: l'idea di questa guida è anche quella di invogliare il lettore a sforzarsi ad osservare e a tentare di capire l'ambiente di queste favolose montagne, ecco perché oltre a qualche "anello classico" vengono presentati anche percorsi meno battuti, a volte scomodi e fuori dalle rotte abituali. Le note naturalistiche, geologiche, culturali e storiche non mancano e sono inserite in modo da renderle il più possibile fruibili all'escursionista, inserendole in vari contesti, sia nelle introduzioni che nelle descrizioni dei percorsi.
In sintesi una guida che non potrà mancare a tutti gli appassionati di escursioni sulle Dolomiti che vogliano conoscere i molteplici aspetti di queste splendide montagne su tutti i versanti e non si accontentano di escursioni con andata e ritorno lungo lo stesso sentiero!
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=68
La conca ampezzana, forse la più magica delle Dolomiti, è, malgrado l'alta frequentazione, per gran parte sconosciuta. Questo volume permette di scoprirne gli angoli più nascosti ma per questo non meno affascinanti degli itinerari iper-frequentati che d'estate vengono presi d'assalto. Vengono descritte 111 vie normali ad altrettante vette attorno alla perla dolomitica. Accanto ai percorsi classici quindi vengono finalmente valorizzate esplorazioni semi-sconosciute anche per i cortinesi stessi. Una guida escursionistica che comprende a volte quell'alpinismo facile che richiede una certa dose di esperienza e capacità di orientamento in terreni poco battuti.
Tra tutti i gruppi dolomitici, quello delle Pale di San Martino (fonte di continua ispirazione alpinistica e artistica per il loro cantore Dino Buzzati) è forse il più immaginifico e fantastico, a causa della sua estensione, del continuo mutare del paesaggio, degli ambienti e delle conformazioni rocciose. Un gruppo montuoso che può entusiasmare già al primo contatto, anche solo arrivando in auto al tramonto al Passo Rolle, camminando per pochi minuti lungo le facili sterrate della Val Venegia o della Val Canali e che poi "rischia" di attrarre in maniera irresistibile l'escursionista quando si cominciano a scoprire luoghi come il Vallone delle Lede, la Valle di Focobon, il Cimerlo, il piccolo Ghiacciaio della Fradusta o l'Orrido delle Comelle.
Le ferrate e i sentieri attrezzati sono anch'essi un incentivo a percorrere vecchi sentieri dei cacciatori, cenge da pecore o da camosci, guglie rocciose dalle forme bizzarre, canaloni isolati e severi. Lunghi percorsi attrezzati come la Bolver Lugli al Cimon della Pala, ferrate brevi e impegnative come la Stella Alpina all'Agner, si affiancano a ferrate di media difficoltà, quasi sempre altamente panoramiche (Buzzati, Gusella, Velo, Porton, Orsa) e infine a sentieri attrezzati dove le corde fisse aiutano a superare in sicurezza i passaggi più difficoltosi. Ognuno potrà selezionare le difficoltà tecniche e l'impegno fisico da affrontare ma soprattutto potrà scegliere quali sogni inseguire.
Elenco delle vie ferrate:
- Ferrata Bolver-Lugli
- Ferrata del Velo
- Sentiero Attrezzato Gusella
- Ferrata del Porton
- Sentiero Attrezzato Buzzati
- Sentiero Attrezzato De Paoli
- Ferrata dell'Orsa
- Ferrata Fiamme Gialle
- Ferrata Stella Alpina
- Ferrata Gabitta d'Ignoti
- Sentiero delle Farangole
- Sentiero Attrezzato delle Sedole
- Ferrata dell'Orsa
- Ferrata Monte Agner
- Ferrata del Canalone in Val Canali
- Sentiero del Cacciatore
- Ferrata della Vecchia
- Ferrata del Canalone al Mulaz
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=73
L’autore, naturalista e scrittore, invita a percorrere e ad ammirare “consapevolmente” le più belle montagne del mondo, quale incredibile laboratorio naturale.
Propone 12 temi legati alla natura, all’ecologia e all’intervento dell’uomo, sviscerandoli con approfondita scientificità e comprensibile divulgazione. L’escursionista può così sperimentare direttamente, durante i 44 itinerari proposti, le nozioni acquisite, scoprendo, anzi ri-scoprendo, una regione, quella dolomitica, che non dev’essere solo territorio di conquista ma, soprattutto, terreno d’azione per una crescita culturale legata alla Natura.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=148
165 cime tra Lago di Lecco e Valle Camonica
Autore: Roberto Ciri, Oliviero Bellinzani
Editore: Idea Montagna
Argomento: vie normali
Pagine: 496 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 25/07/2013
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- schizzi di salita per le vie in roccia
- cartine topografiche dei percorsi
- foto panoramiche dei gruppi montuosi con i nomi delle cime
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
- cenni storici
- curiosità da vedere in zona
- elenchi riassuntivi
L'attesa e più completa guida alle cime delle Prealpi Lecchesi e Bergamasche dal Lago di Lecco alla Valle Camonica a sud delle Alpi Orobie: 165 cime in 11 gruppi montuosi dalle Grigne alla Concarena passando per la Presolana, Regina delle orobie. Una guida che spazia dalle vie di arrampicata sulle torri della Grignetta alle vie di cresta delle selvagge cime del gruppo dell'Arera, alla scoperta dei fantastici panorami dominati dai giganti delle Orobie.
Ben 165 vie normali, molte delle quali poco conosciute ma degne di interesse, suddivise in schede con descrizione dettagliata dei percorsi di avvicinamento e salita, difficoltà, dislivelli, foto a colori con tracciato della via, schizzi di salita per le vie di roccia, difficoltà, foto di dettaglio, cenni storici e curiosità turistiche da vedere in zona.
Si tratta del primo di tre volumi dedicati alle Prealpi Lombarde e prende in considerazione gli 11 gruppi montuosi compresi nelle Prealpi Centrali, dette anche Prealpi Bergamasche ma comprendenti anche le montagne di Lecco: Grigne, Resegone, Campelli-Aralalta, Valbona-Sornadello, Alben, Arera-Menna, Torrezzo, Formico-Misma, Presolana, Pora, Camino-Concarena.
Un vasto territorio che copre le tre province di Lecco, Bergamo e Brescia e, da ovest ad est, 16 valli: Valsassina, Val della Grigna, Valtorta, Val Taleggio, Valle Imagna, Val Brembana, Val Secca, Val Canale, Val Parina, Val di Riso, Val Seriana, Val Nembo, Val di Scalve, Valle Borlezza, Val Cavallina e Valle Camonica.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=47
Guida escursionistica
Autore: Stefano Burra, Andrea Rizzato
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 272
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 10/06/2013
Le Dolomiti d’Oltrepiave sono comprese tra il Fiume Piave a ponente, la Val Tagliamento a nord, la Val Vajont e la Val Cellina a sud e la Val Tramontina ad est.
L’originale e sintetica denominazione, oramai accettata e normalmente utilizzata, identifica l’ampia porzione di cime e vallate dal carattere tipicamente dolomitico alla sinistra orografica del Piave.
La composizione geologica analoga al resto delle Dolomiti più a occidente e i loro scenari altrettanto subilimi e grandiosi, le pongono a pieno diritto nell’area recentemente nominata Patrimonio dell’Umanità, di cui rappresentano anche delle emergenze assolute.
In questi luoghi si condensa, e spesso si esprime con sublime bellezza, tutto il fascino ambientale e paesaggistico delle Dolomiti stesse. Per fare qualche esempio è sufficiente citare la selva di guglie e pinnacoli che popolano gli Spalti di Toro e i Monfalconi, le grandi pareti del Duranno e della Cima dei Preti, o le praterie d’alta montagna nel Pramaggiore; tra tutte, impossibile non citarlo, spicca il Campanile di Val Montanaia, autentico simbolo di queste vallate, spesso riconosciuto come la più bella e isolata torre nelle Alpi.
La guida rappresenta un invito ad esplorare questo vasto territorio dove i punti di appoggio gestiti sono rari e per la maggior parte costituiti da malghe e casere, in luoghi ameni, solitari e dalla struggente bellezza.
Gli itinerari, quasi sempre fuori dal turismo di massa, fanno respirare all’escursionista il vero sapore della wilderness incontaminata.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=46
Un libro suggestivo per i bellissimi paesaggi racchiusi in quella lingua di terra dove si svolse una guerra silenziosa.
34 percorsi tra forti, trincee e postazioni di guerra rimaste intatte che hanno una certa analogia con le “vere“ trincee, dove si era combattuto. Le “vere“ trincee avevo avuto modo di esplorarle in precedenti escursioni, da bambino, nella zona del Lagorai e di Cima d'Asta, in Trentino. La domanda e la perplessità allora sorsero spontanee: che anche in Val d'Intelvi si fosse combattuta, lì proprio lì, la Prima Guerra Mondiale? Che anche lì ci furono uomini relegati nel fondo di buche, a vivere per mesi sopraffatti da freddo, malattie e ansie? Sinceramente tra le nozioni storiche apprese nei primi anni di scuola non trovai soddisfacenti risposte a questa domanda. Restava allora la perplessità e il sospetto che in Val d'Intelvi si fosse combattuta una Prima Guerra Mondiale più nascosta, più silenziosa e poco nota. Il mistero meritava una soluzione.
La risposta alla fine arrivò, e giunse dopo brevi ricerche: si chiamava, “Sistema Difensivo Italiano alla Frontiera Nord verso la Svizzera“; una dicitura complessa, più popolarmente nota con il nome del generale che la pensò: Linea Cadorna.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=128
36 itinerari nelle Dolomiti del Cadore - Zoldo - Agordino - Schiara
Chiunque risalga la valle del fiume Piave, da Belluno fino alle porte di Auronzo, avrà immediatamente la sensazione di attraversare uno spettacolare paesaggio naturale e nello stesso tempo un ambiente abitato e vissuto, incontrando paesi e borghi che affondano le proprie radici culturali in una storia millenaria, ammirando montagne che emanano un fascino grandioso e autentico. Tra gli itinerari descritti si trovano non solo le ferrate che si sviluppano sui gruppi montuosi più celebrati ma anche i tanti sentieri attrezzati, sicuramente meno famosi della Costantini, della Zacchi e della Alleghesi ma certamente più rispettosi dell'orografia e dell'essenza stessa delle montagne, percorsi logici e panoramici, seguiti da secoli da cacciatori e pastori, dove spesso il rumore dei propri passi rompe il silenzio. Ogni escursionista potrà quindi ritrovare la sua ferrata, il suo sentiero, sia che ricerchi impegnative o atletiche emozioni verticali sia che voglia esplorare cenge e camini dove la corda fissa è soltanto un dispositivo di sicurezza, quasi secondario.
Elenco delle vie ferrate:
Corno Del Doge - Cengia del Doge
Forcella Vanedel - Strada Sanmarchi
Cimon del Froppa - Forcella Marmarole
Monte Ciastelin - Sentiero dei Camosci
Sentiero degli Alpini e Forcella Froppa
Monte Ciarido - Sentiero Amalio Da Prà
Monte Tudaio - Sentiero dei Mede
Forcella del Ghiacciaio - Ferrata del Cadorin
Crode di San Piero e Croda Mandrin - Sentiero Alpinistico Attrezzato
Domegge - Ferrate Sportive
Val Prigioniera - Sentiero Attrezzato del Gufo
Cresta del Miaron - Sentiero Olivato
Col Reàn - Via Antersass e Scale di Ciesamatta
Palazza Alta - Ferrata Fiamme Gialle
Civetta - Ferrata degli Alleghesi
Civetta - Ferrata Tissi
Civetta - Passo del Tenente (Via Normale)
Moiazza - Cima Moiazza Sud - Ferrata Costantini
Spiz de Mezzodì - Ferrata Sora 'l Sass e Sentiero del Belvedere
Prampèr - Val Pramperét - Scalet del Pissandol
Bosconero - Viaz de le Ponte
Piz de Sagron - Passo del Comedon - L'Intaiada
Vajont - Ferrata della Memoria
La Schiara - Forcella de la Gusela - Ferrata Sperti
La Schiara - Ferrata Zacchi e Ferrata Berti
Pelf - Ferrata Marmol (Rossi) e Ferrata Guardiano
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=74
66 itinerari dalle Dolomiti di Brenta alle Pale di San Martino
Le Dolomiti Occidentali presentano un'orografia molto complessa e comprendono gruppi montuosi relativamente piccoli e apparentemente poco articolati, come il Sassolungo o il Làtemar, e vere e proprie catene montuose in miniatura come il Catinaccio, il Brenta e le Pale di San Martino o addirittura a insiemi di più catene come succede per il Gruppo della Marmolada e i rilievi che gravitano attorno alle Odle.
Questa guida propone 66 escursioni ad anello in otto gruppi montuosi: Dolomiti di Brenta, Làtemar, Catinaccio, Sassolungo, Odle-Putia-Puez, Sella, Marmolada e Pale di San Martino. Si tratta di escursioni di varia difficoltà sia attorno ad un intero gruppo montuoso che a sottogruppi o singole cime all'interno di gruppi più complessi, con percorsi da uno a più giorni che vanno dai facili sentieri ai più impegnativi itinerari ad alta quota o lungo vie ferrate e percorsi attrezzati. Le escursioni, molte delle quali poco conosciute ma degne di interesse, sono suddivise in schede con descrizione dettagliata dei percorsi suddivisi per tappe e corredati da dislivelli, tempi, profili altimetrici, difficoltà, cenni storici, curiosità turistiche da vedere in zona e numerose fotografie a colori.
Ma non si tratta solo di escursioni finalizzate alla bellezza e alla libertà del camminare: l'idea di questa guida è anche quella di invogliare il lettore a sforzarsi ad osservare e a tentare di capire l'ambiente di queste favolose montagne, ecco perché oltre a qualche "anello classico" vengono presentati anche percorsi meno battuti, a volte scomodi e fuori dalle rotte abituali. Le note naturalistiche, geologiche, culturali e storiche non mancano e sono inserite in modo da renderle il più possibile fruibili all'escursionista, inserendole in vari contesti, sia nelle introduzioni che nelle descrizioni dei percorsi.
In sintesi una guida che non potrà mancare a tutti gli appassionati di escursioni sulle Dolomiti che vogliano conoscere i molteplici aspetti di queste splendide montagne su tutti i versanti e non si accontentano di escursioni con andata e ritorno lungo lo stesso sentiero!
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=68
La conca ampezzana, forse la più magica delle Dolomiti, è, malgrado l'alta frequentazione, per gran parte sconosciuta. Questo volume permette di scoprirne gli angoli più nascosti ma per questo non meno affascinanti degli itinerari iper-frequentati che d'estate vengono presi d'assalto. Vengono descritte 111 vie normali ad altrettante vette attorno alla perla dolomitica. Accanto ai percorsi classici quindi vengono finalmente valorizzate esplorazioni semi-sconosciute anche per i cortinesi stessi. Una guida escursionistica che comprende a volte quell'alpinismo facile che richiede una certa dose di esperienza e capacità di orientamento in terreni poco battuti.
Tra tutti i gruppi dolomitici, quello delle Pale di San Martino (fonte di continua ispirazione alpinistica e artistica per il loro cantore Dino Buzzati) è forse il più immaginifico e fantastico, a causa della sua estensione, del continuo mutare del paesaggio, degli ambienti e delle conformazioni rocciose. Un gruppo montuoso che può entusiasmare già al primo contatto, anche solo arrivando in auto al tramonto al Passo Rolle, camminando per pochi minuti lungo le facili sterrate della Val Venegia o della Val Canali e che poi "rischia" di attrarre in maniera irresistibile l'escursionista quando si cominciano a scoprire luoghi come il Vallone delle Lede, la Valle di Focobon, il Cimerlo, il piccolo Ghiacciaio della Fradusta o l'Orrido delle Comelle.
Le ferrate e i sentieri attrezzati sono anch'essi un incentivo a percorrere vecchi sentieri dei cacciatori, cenge da pecore o da camosci, guglie rocciose dalle forme bizzarre, canaloni isolati e severi. Lunghi percorsi attrezzati come la Bolver Lugli al Cimon della Pala, ferrate brevi e impegnative come la Stella Alpina all'Agner, si affiancano a ferrate di media difficoltà, quasi sempre altamente panoramiche (Buzzati, Gusella, Velo, Porton, Orsa) e infine a sentieri attrezzati dove le corde fisse aiutano a superare in sicurezza i passaggi più difficoltosi. Ognuno potrà selezionare le difficoltà tecniche e l'impegno fisico da affrontare ma soprattutto potrà scegliere quali sogni inseguire.
Elenco delle vie ferrate:
- Ferrata Bolver-Lugli
- Ferrata del Velo
- Sentiero Attrezzato Gusella
- Ferrata del Porton
- Sentiero Attrezzato Buzzati
- Sentiero Attrezzato De Paoli
- Ferrata dell'Orsa
- Ferrata Fiamme Gialle
- Ferrata Stella Alpina
- Ferrata Gabitta d'Ignoti
- Sentiero delle Farangole
- Sentiero Attrezzato delle Sedole
- Ferrata dell'Orsa
- Ferrata Monte Agner
- Ferrata del Canalone in Val Canali
- Sentiero del Cacciatore
- Ferrata della Vecchia
- Ferrata del Canalone al Mulaz
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=73
L’autore, naturalista e scrittore, invita a percorrere e ad ammirare “consapevolmente” le più belle montagne del mondo, quale incredibile laboratorio naturale.
Propone 12 temi legati alla natura, all’ecologia e all’intervento dell’uomo, sviscerandoli con approfondita scientificità e comprensibile divulgazione. L’escursionista può così sperimentare direttamente, durante i 44 itinerari proposti, le nozioni acquisite, scoprendo, anzi ri-scoprendo, una regione, quella dolomitica, che non dev’essere solo territorio di conquista ma, soprattutto, terreno d’azione per una crescita culturale legata alla Natura.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=148
165 cime tra Lago di Lecco e Valle Camonica
Autore: Roberto Ciri, Oliviero Bellinzani
Editore: Idea Montagna
Argomento: vie normali
Pagine: 496 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 25/07/2013
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- schizzi di salita per le vie in roccia
- cartine topografiche dei percorsi
- foto panoramiche dei gruppi montuosi con i nomi delle cime
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
- cenni storici
- curiosità da vedere in zona
- elenchi riassuntivi
L'attesa e più completa guida alle cime delle Prealpi Lecchesi e Bergamasche dal Lago di Lecco alla Valle Camonica a sud delle Alpi Orobie: 165 cime in 11 gruppi montuosi dalle Grigne alla Concarena passando per la Presolana, Regina delle orobie. Una guida che spazia dalle vie di arrampicata sulle torri della Grignetta alle vie di cresta delle selvagge cime del gruppo dell'Arera, alla scoperta dei fantastici panorami dominati dai giganti delle Orobie.
Ben 165 vie normali, molte delle quali poco conosciute ma degne di interesse, suddivise in schede con descrizione dettagliata dei percorsi di avvicinamento e salita, difficoltà, dislivelli, foto a colori con tracciato della via, schizzi di salita per le vie di roccia, difficoltà, foto di dettaglio, cenni storici e curiosità turistiche da vedere in zona.
Si tratta del primo di tre volumi dedicati alle Prealpi Lombarde e prende in considerazione gli 11 gruppi montuosi compresi nelle Prealpi Centrali, dette anche Prealpi Bergamasche ma comprendenti anche le montagne di Lecco: Grigne, Resegone, Campelli-Aralalta, Valbona-Sornadello, Alben, Arera-Menna, Torrezzo, Formico-Misma, Presolana, Pora, Camino-Concarena.
Un vasto territorio che copre le tre province di Lecco, Bergamo e Brescia e, da ovest ad est, 16 valli: Valsassina, Val della Grigna, Valtorta, Val Taleggio, Valle Imagna, Val Brembana, Val Secca, Val Canale, Val Parina, Val di Riso, Val Seriana, Val Nembo, Val di Scalve, Valle Borlezza, Val Cavallina e Valle Camonica.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=47
Guida escursionistica
Autore: Stefano Burra, Andrea Rizzato
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 272
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 10/06/2013
Le Dolomiti d’Oltrepiave sono comprese tra il Fiume Piave a ponente, la Val Tagliamento a nord, la Val Vajont e la Val Cellina a sud e la Val Tramontina ad est.
L’originale e sintetica denominazione, oramai accettata e normalmente utilizzata, identifica l’ampia porzione di cime e vallate dal carattere tipicamente dolomitico alla sinistra orografica del Piave.
La composizione geologica analoga al resto delle Dolomiti più a occidente e i loro scenari altrettanto subilimi e grandiosi, le pongono a pieno diritto nell’area recentemente nominata Patrimonio dell’Umanità, di cui rappresentano anche delle emergenze assolute.
In questi luoghi si condensa, e spesso si esprime con sublime bellezza, tutto il fascino ambientale e paesaggistico delle Dolomiti stesse. Per fare qualche esempio è sufficiente citare la selva di guglie e pinnacoli che popolano gli Spalti di Toro e i Monfalconi, le grandi pareti del Duranno e della Cima dei Preti, o le praterie d’alta montagna nel Pramaggiore; tra tutte, impossibile non citarlo, spicca il Campanile di Val Montanaia, autentico simbolo di queste vallate, spesso riconosciuto come la più bella e isolata torre nelle Alpi.
La guida rappresenta un invito ad esplorare questo vasto territorio dove i punti di appoggio gestiti sono rari e per la maggior parte costituiti da malghe e casere, in luoghi ameni, solitari e dalla struggente bellezza.
Gli itinerari, quasi sempre fuori dal turismo di massa, fanno respirare all’escursionista il vero sapore della wilderness incontaminata.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=46
Un libro suggestivo per i bellissimi paesaggi racchiusi in quella lingua di terra dove si svolse una guerra silenziosa.
34 percorsi tra forti, trincee e postazioni di guerra rimaste intatte che hanno una certa analogia con le “vere“ trincee, dove si era combattuto. Le “vere“ trincee avevo avuto modo di esplorarle in precedenti escursioni, da bambino, nella zona del Lagorai e di Cima d'Asta, in Trentino. La domanda e la perplessità allora sorsero spontanee: che anche in Val d'Intelvi si fosse combattuta, lì proprio lì, la Prima Guerra Mondiale? Che anche lì ci furono uomini relegati nel fondo di buche, a vivere per mesi sopraffatti da freddo, malattie e ansie? Sinceramente tra le nozioni storiche apprese nei primi anni di scuola non trovai soddisfacenti risposte a questa domanda. Restava allora la perplessità e il sospetto che in Val d'Intelvi si fosse combattuta una Prima Guerra Mondiale più nascosta, più silenziosa e poco nota. Il mistero meritava una soluzione.
La risposta alla fine arrivò, e giunse dopo brevi ricerche: si chiamava, “Sistema Difensivo Italiano alla Frontiera Nord verso la Svizzera“; una dicitura complessa, più popolarmente nota con il nome del generale che la pensò: Linea Cadorna.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=128
Le 27 escursioni proposte coprono tutto il territorio della Val di Zoldo e i suoi gruppi montuosi, sconfinando spesso anche sui versanti rivolti verso l’Ampezzano, il Cadore e l’Agordino.
Ai percorsi più noti e turistici affacciati su Pelmo e Civetta, si aggiungono itinerari più selvaggi e a volte quasi sconosciuti che si inerpicano sui pendii dei cosiddetti “monti minori” di Zoldo.
A completare le già notevoli possibilità escursionistiche si va ad aggiungere l’Anello Zoldano, un percorso a tappe di più giorni che ripercorre sentieri preesistenti sfruttando in maniera ottimale l’ospitalità dei rifugi dislocati nel territorio.
La Val di Zoldo è una vera miniera per gli escursionisti che qui possono trovare percorsi di tutte le lunghezze e difficoltà, nonché spunti per osservazioni geologiche, paleontologiche, naturalistiche e storiche.
La sua posizione inoltre la rende facilmente accessibile per chi proviene dalla pianura veneta e può così compiere escursioni giornaliere, anche se si consiglia vivamente di pernottare in zona per poter così godere appieno delle possibilità offerte da questo angolo straordinario dei “Monti Pallidi”.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=130
Vie ferrate in Sassolungo - Sella - Sciliar - Catinaccio - Marmolada - Latemar. Catinaccio, Marmolada, Sella, Sassolungo, Latemar: sono tutti nomi che richiamano spesso alla mente l’idea stessa delle Dolomiti, toponimi ben impressi nell’immaginario collettivo e nella mente di escursionisti e alpinisti. Una capillare organizzazione turistica, i numerosi impianti di risalita, la sterminata rete di punti di appoggio gestiti, fanno delle Dolomiti di Fassa una della aree più facilmente accessibili dell’intero arco alpino. Molte di queste cime sono entrate tra le immagini simbolo dei Monti Pallidi, basti pensare alle Torri del Vajolet, al Ghiacciaio della Marmolada, all’Alpe di Siusi. Le ferrate più famose e tecnicamente impegnative sono tra le più frequentate delle Alpi, soprattutto quelle che si sviluppano tra i bastioni di roccia del gruppo del Sella (vero crocevia dei gruppi dolomitici) come la Ferrata delle Mesules, la Ferrata Piazzetta e la Ferrata Brigata Tridentina, oppure quelle che risalgono le pareti rocciose del Colac e del Col Ombert. Molti escursionisti scelgono anche le ferrate del Catinaccio d’Antermoia o il primo tratto del Sentiero Bepi Zac perché, con difficoltà tecniche contenute, possono compiere escursioni di straordinario fascino. Cosa resta quindi da consigliare tra queste valli, dove a volte si ha quasi l’impressione di essere ormai assuefatti alla bellezza e alla sua quotidiana rappresentazione mediatica? Prima di tutto di usare le ferrate più famose come strumento di conoscenza di alcune della montagne più sorprendenti delle Alpi e poi di provare a percorrere la panoramica e silenziosa cresta dei Monzoni, tra crinali erbosi, rocce vulcaniche e memorie della Grande Guerra, di compiere un itinerario di grandissimo respiro come quello che transita attraverso la Ferrata Ombretta oppure di inoltrarsi nella piccola selva rocciosa del gruppo della Vallaccia.
Estese sul vasto territorio montuoso compreso fra il Lago d'Iseo a ovest e il Lago d'Idro a est, le Prealpi Bresciane costituiscono il settore occidentale delle Prealpi Lombarde Orientali, al confine meridionale dell'imponente massa tonalitica del Gruppo dell'Adamello da cui sono separate dal Passo Croce Domini. Spingendosi a meridione fino alle Colline Bresciane, ormai prossime alla Pianura Padana, offrono ampie possibilità escursionistiche sia estive che invernali, con panorami che si spingono dalle alte vette del Monte Rosa fino alle più basse cime dell'Appennino Tosco-Emiliano.
Nonostante la quota modesta le cime delle Prealpi Bresciane permettono di soddisfare sia le preferenze degli escursionisti che le esigenze degli alpinisti, in particolare nel periodo invernale quando le vette più elevate offrono interessantissime traversate di cresta, salite lungo canali o pendii adatti allo scialpinismo all'insegna della libertà.
Comprende 125 vie normali a cime montuose nei gruppi di: Guglielmo, Setteventi-Muffetto, Dosso Alto, Palo-Savallo, Sonclino, Doppo-Conche e Maddalena-Cariadeghe.
Prefazione di Fausto De Stefani.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=69
Il territorio della Val Badia, nella sua limitata estensione, racchiude un infinito scrigno di tesori e, senza dubbio, l’unico modo possibile per avvicinarli e apprezzarli appieno è camminando. Percorrendo a piedi i sentieri d’alta quota riusciremo a percepire i grandi spazi e i grandi silenzi della montagna, scoprendone dettagli e scorci nascosti che mai noteremmo qualora ci spostassimo solamente in auto. Il turismo oggi è frenetico, in pochi giorni si cerca di scoprire il maggior numero possibile di località, utilizzando soltanto auto e funivie, senza spostarsi dai luoghi dove tutti possono arrivare senza fatica. Ma così facendo, perdiamo la vera essenza di una vacanza in alta quota.
Questo libro vuole essere un invito a scoprire e riscoprire la montagna e un omaggio alle Dolomiti patrimonio dell’umanità UNESCO. Si tratta di 34 itinerari tra montagne ammantate di leggenda, sulle quali sono state scritte pagine di storia dell’alpinismo nonché teatro di sanguinosi scontri durante la Prima Guerra Mondiale. Insomma, al di là del panorama dolomitico, già da solo in grado di emozionarci e affascinarci oltre ogni immaginazione, è facile, camminando in questi luoghi, essere sopraffatti anche dalla suggestione delle gesta eroiche dei nostri antenati.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=131
Scopri le novità editoriali di Idea Montagna fra libri di arrampicata, alpinismo, ghiaccio, alta montagna, scialpinismo, vie normali, vie di roccia, escursionismo, grotta e mountain bike
65 itinerari.
Sfogliando questo libro, molti riconosceranno nelle fotografie i perfetti e magnetici denti rocciosi delle Tre Cime di Lavaredo, la grande e incantatrice parete nord ovest della Civetta, le piramidi maestose delle Tofane o il balcone panoramico del Lagazuoi.
Un attimo di incertezza è facile che cominci ad affiorare nel tentativo di riconoscere i profili del Cimon del Froppa e dei Tàmer, ma magari anche nell’individuare al primo sguardo il versante sud della Croda dei Toni o i profili più ombrosi del Pelmo e della Moiazza.
Sarà infine il conoscitore più attento e il frequentatore più curioso delle Dolomiti, a non perdersi tra le immagini dei verdi pascoli delle Vette Feltrine, nelle guglie tormentate del Bosconero o lungo la seghettata cresta del Miaron. Ma ridurre un libro come “Escursioni ad anello nelle Dolomiti Orientali”, soltanto a un elenco di magnifici percorsi destinati a stupire, è addirittura riduttivo.
Come nel gemello “Escursioni ad anello nelle Dolomiti Occidentali”, gli autori riversano, in parole e immagini, non solo gli itinerari eseguiti sul campo e la loro esperienza, ma anche il loro amore per la montagna, le loro competenze e le loro conoscenze, il rigore e l’autorevolezza di chi “guida” nel senso più antico e moderno del termine, prendendo per mano il camminatore e consentendogli di trovare il “suo” percorso, la “sua” cima, le “sue Dolomiti”, trasformando l’escursione non solo in un’attività fisica che consente di allenare muscoli.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=207
Moneglia, Sestri, Golfo del Tigullio, Promontorio di Portofino, Golfo Paradiso.
La Riviera di Levante, nel tratto compreso tra Nervi e Moneglia, è un mosaico di paesaggi, atmosfere e ambienti molto differenti tra loro. I grandi centri urbani di Chiavari o Rapallo, contrastano con le selvagge e solitarie distese di macchia mediterranea di Punta Baffe e di Punta Manara, centri di grande tradizione turistica come Portofino e Sestri Levante sono circondati da luoghi ricchi di storia come le Rocche di Sant'Anna o l'Abbazia di San Fruttuoso, senza considerare che, come avviene spesso lungo la costa ligure, in poco più di un’ora di cammino, si può compiere uno straordinario viaggio dal mare alla montagna, dalle spiagge ai castagneti, dalle fioriture primaverili del litorale al clima ancora invernale dei crinali soprastanti. Le numerose piccole sommità che dominano la costa, che spesso ospitano santuari di antiche origini, permettono inoltre di ammirare promontori, insenature, baie e valli da prospettive inedite e sorprendenti.
Come avviene per le vicine Cinque Terre inoltre, anche in questa porzione di costa, si comprende come la millenaria frequentazione umana abbia modellato l’ambiente naturale, dando vita a un paesaggio unico al mondo, da conoscere camminando in modo consapevole superando l’immagine convenzionale che spesso questi borghi colorati e queste amene insenature hanno ormai sedimentato nei nostri occhi e nei nostri pensieri.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=107
24 itinerari tra mare e montagna
24 itinerari con scheda tecnica contenente dislivello, tempo richiesto, lunghezza, difficoltà, punti di appoggio, periodo consigliato e se adatto alle famiglie.
Inoltre caratteristiche generali, accesso itinerario e discesa.
Ogni relazione è completata da una scheda di approfondimento culturale nonché da bellissime foto del territorio.
Molto spesso si definiscono le Cinque Terre come il luogo per eccellenza dove camminare tra mare e montagna. Un'affermazione veritiera perché in questo tratto di costa ligure, scoscesi pendii si concludono bruscamente su strette calette, aspre scogliere e minuscole baie.
Nello stesso tempo però, non si possono definire le Cinque Terre un vero e proprio luogo di mare, se si pensa che alcuni borghi e frazioni sono lontani dalla costa, oppure se si considera che tra Portovenere e Monterosso non esiste una vera spiaggia se non quella di Corniglia e nemmeno un approdo sicuro se non quello di Vernazza. O, infine, se si pensa a quanto sia forte il legame con la terra, così eroicamente conquistata metro per metro per potere coltivare ulivi, vigne, agrumi, ortaggi. D'altro lato si possono chiamare montagne dei pendii solo perché ripidi e scoscesi e invece privi di tutte quelle caratteristiche che rendono tali le montagne “vere“?
Ebbene le Cinque Terre sono un luogo unico al mondo, che sfugge alle definizioni, dove acqua e terra, già di per sé straordinariamente ricche di contrasti, sono le basi su cui l'uomo ha per secoli modellato un paesaggio, rendendolo trama visibile di una storia di quotidiana fatica e di fragile bellezza.
40 escursioni per tutti i gusti e tre grandi trekking: Translagorai - Lagorai Panorama - Alta Via del Granito.
Escursioni in Valsugana, Tesino, Vanoi, Primiero e Rolle. I porfidi del Lagorai e i graniti di Cima d’Asta non sono forse in apparenza così attraenti, ma basta passare una volta da queste parti, anche per sbaglio, per rimanere inesorabilmente folgorati dalla potenza che la natura sa esprimere fra queste creste, su questi pendii talvolta brulli e talvolta verdissimi, fra le centinaia di laghetti che punteggiano le praterie d’alta quota, fra le acque di scroscianti cascate e rumorosi, nonché numerosi, torrenti.
Montagne per veri intenditori, montagne farcite di silenzi, montagne nude, montagne dove la presenza umana è marginale e quasi sempre rispettosa dei modi e dei tempi che la natura da sempre impone. Montagne di fuoco, la cui genesi, seppur complicata e differenziata, parla di eventi catastrofici, in grado di modificare e stravolgere il paesaggio.
Lagorai e Cima d’Asta sono questo, un miscuglio di forze opposte, di colori in antitesi, di contrasti decisi, ma mescolati con la leggerezza degna di un grande pittore.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=135
Guida escursionistica e alpinistica alle 86 cime dolomitiche oltre i 3000 metri di altezza in 16 gruppi dolomitici
Le relazioni di 86 vie normali alle più alte cime oltre i 3000 delle Dolomiti, con foto, tracciati, cartine, relazioni dettagliate, notizie storiche e culturali.
Si tratta della 2° edizione del libro 3000 delle Dolomiti! Dopo la prima edizione del 2012 questa ristampa
comprende correzioni, aggiornamenti, nuove foto e migliori disegni delle vie di roccia.
Valle del Boite, Centro Cadore, Val d’Ansiei, Misurina.
Il Cadore rientra tra quelle regioni montane tanto forti dal punto di vista identitario quanto indefinite dal punto di vista geografico. Un territorio con labili confini, ma con fortissime fondamenta culturali, che ne fanno una delle regioni alpine dove seguire in maniera esemplare l'evoluzione storica del paesaggio. Una terra di forti contrasti, dove isolate frazioni quasi disabitate si trovano a brevissima distanza da centri turistici di primaria importanza, dove sentieri affollatissimi si trovano a pochi chilometri in linea d’aria da percorsi completamenti immersi nel silenzio.
Non si può dire che manchino montagne importanti, anzi proprio in Cadore si ergono alcune delle più alte vette delle Dolomiti e alcuni dei gruppi più monumentali, come il Sorapìs, il Pelmo e l’Antelao e le stesse Dolomiti di Sesto che si affacciano con il loro versante meridionale sulla Val d’Ansiei. Altresì il Cadore è via d'accesso alle Marmarole e alle Dolomiti Friulane, zone fra le più selvagge, spettacolari e silenziose dell’intero arco alpino.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=202
Arrampicate sportive e d'avventura
Autore: Ermes Bergamaschi
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 224 a colori
Formato: 15x21 cm
La Valsugana è la lunga e famosa valle che collega la pianura veneta alla conca di Trento. Importante via di comunicazione, nel settore più a sud, quello tra Grigno e Valstagna, si presenta come uno stretto solco (Canale del Brenta) sormontato in entrambi i lati da imponenti pareti di roccia calcarea.
Le quote non elevate, le comodità di accesso e la roccia in molte parti magnifica hanno permesso, a partire dai primi anni '60 del secolo scorso, lo sviluppo dell'arrampicata (anche se i primi approcci si erano vissuti già negli anni '30).
Numerosissimi gli itinerari tracciati, a volte di diverse lunghezze di corda, quasi sempre impegnativi, per arrivare certamente ad affermare che alcuni di essi non temono il confronto con blasonate vie dolomitiche.
Ne è l'esempio "Valsugana Away" aperta nel 1981 dal compianto Lorenzo Massarotto e Leopoldo Roman sul Sasso Rosso. Come pure "Tovaric" al Pilastro dei Barbari dei fratelli Casarotto, Sergio Boato e Carla Berto nel 1987 e "Nuovo Millennio" al Pilastro di Serafini ad opera di Giuseppe Tararan, Francesco Leardi e R. Citton alla fine degli anni '90.
L'alpinismo d'avventura dei primi anni, tutto a chiodi e mezzi naturali, ha visto in seguito un'evoluzione sportiva che ha portato a riattrezzare alcuni itinerari molto ripetuti come quelli al Covolo del Butistone, alla Parete di Arsiè e alla Parete di Primolano. Vie caratterizzate dalla medio-alta difficoltà e soprattutto dalla roccia magnifica tanto che nemmeno il disturbo della strada statale, a volte proprio sotto sulla verticale, ne ha impedito la frequentazione. Qui l'arrampicata ha nomi evocativi e mitici: "Ritorno dall'oltretomba", "Diedro dei Garofani", "E mi e ti e Toni". Ma anche "Roberta Dalle Feste", "Sergio Lovadina", "Paolo De Tuoni", tre vie che Umberto Marampon, vero custode della valle, ha voluto dedicare a tre amici tragicamente scomparsi. Grazie all'opera di questo sempre giovane arrampicatore la valle riserva molte possibilità di arrampicata artificiale con tetti e strapiombi incombenti direttamente sul fondovalle.
Ermes Bergamaschi quindi, tramite quest'opera, intende valorizzare e rilanciare, con la descrizione di ben 101 itinerari, le potenzialità alpinistiche di una zona dove si sono intrecciati legami indissolubili e si sono scritte pagine memorabili ma soprattutto dove il terreno d'avventura e di scoperta non si è ancora esaurito.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=19
Salite classiche e sportive nel Triangolo Lariano
Per chi osserva la catena prealpina dalla pianura lombarda, i Corni di Canzo si presentano come un piccolo ma inconfondibile gruppo montuoso, che emerge nitido grazie alla propria fortunata posizione, le prime vere montagne dopo l'antipasto (leggero) delle colline brianzole.
Infatti il gruppo tiene fede appieno al proprio nome, corni sono infatti, cioè protuberanze della terra. Pare però che l'origine del nome sia più da ricercare nel termine celtico di “corna“, ancora in uso in terra bergamasca a indicare roccia, sasso.
Quindi tre o quattro sassi ma con la loro spiccata personalità.
“Finora su queste piccole montagne ognuno ha potuto cercare l'alpinista nascosto in sé e, itinerari sportivi a parte, su ogni via poter assimilare quell'esperienza che poi su pareti di ben altro dislivello sarebbe tornata utile. Queste montagne in sintesi sono una palestra di alpinismo, non si devono trasformare in una palestra di arrampicata. Gli arrampicatori, che qui troveranno sempre itinerari di ottimo livello, non devono cadere nell'errore di voler trasformare le vie classiche in sportive solo per aggiungere un tassello in più alle loro prestazioni.“ (dalla prefazione di Gian Maria Mandelli)
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=79
I 3000 delle Dolomiti si ergono come isolati colossi fra le splendide valli e cime dolomitiche del Trentino Alto Adige e del Veneto. Se alcune vette sono alla portata di ogni escursionista, altre costituiscono degli impegnativi itinerari alpinistici riservati a escursionisti esperti con le necessarie conoscenze di arrampicata in cordata ed esperienza su terreni e pareti rocciose.
Il grande successo decretato dagli amanti delle Dolomiti ha costretto autori ed editore a pubblicare la terza edizione del volume "3000 delle Dolomiti". Un successo certamente non casuale, visto l'approfondimento delle relazioni di tutte le elevazioni dolomitiche che superano i tremila metri di altezza.
Questa terza edizione costituisce un importante aggiornamento alle precedenti del 2012 e 2014, presentando alcuni itinerari non esposti nella prima stesura come la via originale di Grohmann alla Fópa di Matìa e la salita dal versante nord della Crodaccia Alta e alcune relazioni più dettagliate come le vie normali alla Punta Piccola dei Scarpèri, al Pilastro Nino, alla Piccola Furchetta, alla Cima De Falkner e all'Antelao, la cui via normale ha subito un importante crollo nel novembre 2014. Questo anche grazie al contributo di alcuni membri del Gruppo 3000 Dolomiti, fra cui il vicentino Beppe Ziggiotto che nel 2017 ha concluso per primo, a quanto ci risulta, la salita di tutti i 3000 dolomitici fra cui la Cima De Falkner, probabilmente inaccessa da 65 anni. Sono inoltre presenti dei nuovi schizzi di salita per gli itinerari in roccia curati dal disegnatore e alpinista Marco Romelli, nonché nuove immagini di alcuni itinerari.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=159
104 itinerari intorno a Cortina d'Ampezzo
Autore: Stefano Burra, Luca Galante
È inutile dire quanto bella e affascinante sia la conca ampezzana. Essa è conosciuta in tutto il mondo quale luogo di montagna tra i più apprezzati. Accanto alla molteplice offerta dedicata al turismo di massa, attorno a Cortina, fortunatamente, si possono trovare luoghi esclusivi. Gli scialpinisti non hanno lesinato nella loro ricerca.
Questa guida, prima e unica monografia di scialpinismo della conca, va a scoprire tutti i pendii, le cime e i canali dove è possibile lasciare una traccia sulla neve. In modo che nulla sia lasciato intentato.
Comprende 104 itinerari nelle aree:
Croda da Lago - Cernera
Nuvolau
Fanes - Lagazuoi
Tofane
Croda Rossa - Vallandro
Cristallo
Pomagagnon
Sorapis
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
- cenni storici
- elenchi riassuntivi
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=63
Appennino Tosco-Emiliano - Settore Est
Prosegue e si conclude con questo volume la descrizione degli itinerari di neve e ghiaccio esistenti sul crinale appenninico tra Emilia Romagna e Toscana.
L'opera prende in considerazioni le montagne più a est e comprende i gruppi Giovo-Rondinaio, Alpe delle Tre Potenze, Monte Gomito, Monte Cimone, Libro Aperto, Monte Spigolino, Monte Corno alle Scale.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=105
83 itinerari in Val di Zoldo
Autori: Stefano Burra, Leonardo Pra Floriani
La Val di Zoldo, famosa per due tra le più belle perle dolomitiche, riserva un magico mondo, quasi incontaminato, dedicato allo scialpinismo. Accanto alle famose salite di Pelmo e Civetta infatti offre angoli per lo più sconosciuti. I gruppi del Bosconero, della Val Prampèr, del Tamer-San Sebastiano danno ancora l'impressione di essere "fuori dal mondo".
La guida, una vera e propria monografia, tratta tutte le possibilità scialpinistiche comprendendo 83 itinerari di tutte le difficoltà nei cinque sottogruppi trattati.
Comprende 83 itinerari nei gruppi di:
Pelmo
Civetta
Bosconero
Prampèr
Tamer-San Sebastiano
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
- cenni storici
- elenchi riassuntivi
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=64
130 vie normali in Ampezzo, Cadore, Braies, Pusteria
La conca ampezzana, certamente una delle più belle delle Dolomiti, è, malgrado l’alta frequentazione, per gran parte sconosciuta.
Questo volume permette di scoprirne gli angoli più nascosti, ma per questo non meno affascinanti degli itinerari iper-frequentati che d’estate vengono presi d’assalto.
Sono qui descritte 130 vie normali ad altrettante vette attorno alla perla dolomitica. Accanto ai percorsi classici, quindi, risultano finalmente valorizzate esplorazioni semi-sconosciute, anche per i Cortinesi stessi.
Una guida escursionistica che comprende a volte quell’alpinismo facile che richiede una certa dose di esperienza e capacità di orientamento in terreni poco battuti.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=214&from=IM
Val Veny - Val Ferret - Valdigne - La Thuile
Oggi il Monte Bianco è un simbolo, un nome che evoca automaticamente il concetto di montagna, di vetta. Così facilmente osservabile dalle valli che lo circondano, il Bianco è diventato spesso anche immagine stereotipata, come gran parte dei più spettacolari gruppi alpini. Una fitta rete di sentieri lascia spesso l’escursionista al di fuori della fortezza di roccia e ghiaccio del massiccio vero e proprio, quasi sempre accessibile soltanto agli alpinisti, ma allo stesso tempo permette di capire la complessità di questo gruppo montuoso, le tante sorprese, i paesaggi grandiosi e sorprendenti. Ampie dorsali erbose, piccole sommità, ripiani di origine glaciale, panoramici valichi, permettono a tutti di ammirare orizzonti vastissimi e di comprendere quanto complesso e diversificato sia il microcosmo del Monte Bianco. Inoltre, spostandosi verso i solitari valloni e le silenziose conche che si affacciano lungo la valle di La Thuile oppure risalendo i sentieri ai piedi delle montagne della Valdigne, ci si inoltrerà in una dimensione ancora più autentica, dove l’escursionista più curioso e attento saprà leggere le tracce della storia dell’uomo e della natura.
27 itinerari nella Conca Ampezzana
Escursioni a Cortina e Misurina propone una scelta di escursioni facili e di media difficoltà nello splendido scenario dolomitico che circonda la Conca Ampezzana e la rinomata località ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. 27 itinerari descritti in modo dettagliato e completati da schede naturalistico-culturali, mappe, profili altimetrici e schede riassuntive. Un'opera adatta anche alle esigenze delle famiglie che vogliano riscoprire, con un pizzico di curiosità, uno dei contesti montuosi più rinomati al mondo.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=95
Speleologia in Friuli Venezia Giulia
Con questo volume l'autore sposta le attenzioni sulla vicina regione del Friuli Venezia Giulia dove le grotte offrono generalmente molto più appagamento sotto l'aspetto estetico, sia per la presenza di rocce particolari (come ad esempio il flysh) che per l'abbondanza delle concrezioni nel sottosuolo del Carso. Data la varietà degli itinerari proposti è una guida adatta a tutti.
32 relazioni con note culturali e fotografie
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=66
Le 27 escursioni proposte coprono tutto il territorio della Val di Zoldo e i suoi gruppi montuosi, sconfinando spesso anche sui versanti rivolti verso l’Ampezzano, il Cadore e l’Agordino.
Ai percorsi più noti e turistici affacciati su Pelmo e Civetta, si aggiungono itinerari più selvaggi e a volte quasi sconosciuti che si inerpicano sui pendii dei cosiddetti “monti minori” di Zoldo.
A completare le già notevoli possibilità escursionistiche si va ad aggiungere l’Anello Zoldano, un percorso a tappe di più giorni che ripercorre sentieri preesistenti sfruttando in maniera ottimale l’ospitalità dei rifugi dislocati nel territorio.
La Val di Zoldo è una vera miniera per gli escursionisti che qui possono trovare percorsi di tutte le lunghezze e difficoltà, nonché spunti per osservazioni geologiche, paleontologiche, naturalistiche e storiche.
La sua posizione inoltre la rende facilmente accessibile per chi proviene dalla pianura veneta e può così compiere escursioni giornaliere, anche se si consiglia vivamente di pernottare in zona per poter così godere appieno delle possibilità offerte da questo angolo straordinario dei “Monti Pallidi”.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=130
Vie ferrate in Sassolungo - Sella - Sciliar - Catinaccio - Marmolada - Latemar. Catinaccio, Marmolada, Sella, Sassolungo, Latemar: sono tutti nomi che richiamano spesso alla mente l’idea stessa delle Dolomiti, toponimi ben impressi nell’immaginario collettivo e nella mente di escursionisti e alpinisti. Una capillare organizzazione turistica, i numerosi impianti di risalita, la sterminata rete di punti di appoggio gestiti, fanno delle Dolomiti di Fassa una della aree più facilmente accessibili dell’intero arco alpino. Molte di queste cime sono entrate tra le immagini simbolo dei Monti Pallidi, basti pensare alle Torri del Vajolet, al Ghiacciaio della Marmolada, all’Alpe di Siusi. Le ferrate più famose e tecnicamente impegnative sono tra le più frequentate delle Alpi, soprattutto quelle che si sviluppano tra i bastioni di roccia del gruppo del Sella (vero crocevia dei gruppi dolomitici) come la Ferrata delle Mesules, la Ferrata Piazzetta e la Ferrata Brigata Tridentina, oppure quelle che risalgono le pareti rocciose del Colac e del Col Ombert. Molti escursionisti scelgono anche le ferrate del Catinaccio d’Antermoia o il primo tratto del Sentiero Bepi Zac perché, con difficoltà tecniche contenute, possono compiere escursioni di straordinario fascino. Cosa resta quindi da consigliare tra queste valli, dove a volte si ha quasi l’impressione di essere ormai assuefatti alla bellezza e alla sua quotidiana rappresentazione mediatica? Prima di tutto di usare le ferrate più famose come strumento di conoscenza di alcune della montagne più sorprendenti delle Alpi e poi di provare a percorrere la panoramica e silenziosa cresta dei Monzoni, tra crinali erbosi, rocce vulcaniche e memorie della Grande Guerra, di compiere un itinerario di grandissimo respiro come quello che transita attraverso la Ferrata Ombretta oppure di inoltrarsi nella piccola selva rocciosa del gruppo della Vallaccia.
Estese sul vasto territorio montuoso compreso fra il Lago d'Iseo a ovest e il Lago d'Idro a est, le Prealpi Bresciane costituiscono il settore occidentale delle Prealpi Lombarde Orientali, al confine meridionale dell'imponente massa tonalitica del Gruppo dell'Adamello da cui sono separate dal Passo Croce Domini. Spingendosi a meridione fino alle Colline Bresciane, ormai prossime alla Pianura Padana, offrono ampie possibilità escursionistiche sia estive che invernali, con panorami che si spingono dalle alte vette del Monte Rosa fino alle più basse cime dell'Appennino Tosco-Emiliano.
Nonostante la quota modesta le cime delle Prealpi Bresciane permettono di soddisfare sia le preferenze degli escursionisti che le esigenze degli alpinisti, in particolare nel periodo invernale quando le vette più elevate offrono interessantissime traversate di cresta, salite lungo canali o pendii adatti allo scialpinismo all'insegna della libertà.
Comprende 125 vie normali a cime montuose nei gruppi di: Guglielmo, Setteventi-Muffetto, Dosso Alto, Palo-Savallo, Sonclino, Doppo-Conche e Maddalena-Cariadeghe.
Prefazione di Fausto De Stefani.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=69
Il territorio della Val Badia, nella sua limitata estensione, racchiude un infinito scrigno di tesori e, senza dubbio, l’unico modo possibile per avvicinarli e apprezzarli appieno è camminando. Percorrendo a piedi i sentieri d’alta quota riusciremo a percepire i grandi spazi e i grandi silenzi della montagna, scoprendone dettagli e scorci nascosti che mai noteremmo qualora ci spostassimo solamente in auto. Il turismo oggi è frenetico, in pochi giorni si cerca di scoprire il maggior numero possibile di località, utilizzando soltanto auto e funivie, senza spostarsi dai luoghi dove tutti possono arrivare senza fatica. Ma così facendo, perdiamo la vera essenza di una vacanza in alta quota.
Questo libro vuole essere un invito a scoprire e riscoprire la montagna e un omaggio alle Dolomiti patrimonio dell’umanità UNESCO. Si tratta di 34 itinerari tra montagne ammantate di leggenda, sulle quali sono state scritte pagine di storia dell’alpinismo nonché teatro di sanguinosi scontri durante la Prima Guerra Mondiale. Insomma, al di là del panorama dolomitico, già da solo in grado di emozionarci e affascinarci oltre ogni immaginazione, è facile, camminando in questi luoghi, essere sopraffatti anche dalla suggestione delle gesta eroiche dei nostri antenati.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=131
Scopri le novità editoriali di Idea Montagna fra libri di arrampicata, alpinismo, ghiaccio, alta montagna, scialpinismo, vie normali, vie di roccia, escursionismo, grotta e mountain bike
65 itinerari.
Sfogliando questo libro, molti riconosceranno nelle fotografie i perfetti e magnetici denti rocciosi delle Tre Cime di Lavaredo, la grande e incantatrice parete nord ovest della Civetta, le piramidi maestose delle Tofane o il balcone panoramico del Lagazuoi.
Un attimo di incertezza è facile che cominci ad affiorare nel tentativo di riconoscere i profili del Cimon del Froppa e dei Tàmer, ma magari anche nell’individuare al primo sguardo il versante sud della Croda dei Toni o i profili più ombrosi del Pelmo e della Moiazza.
Sarà infine il conoscitore più attento e il frequentatore più curioso delle Dolomiti, a non perdersi tra le immagini dei verdi pascoli delle Vette Feltrine, nelle guglie tormentate del Bosconero o lungo la seghettata cresta del Miaron. Ma ridurre un libro come “Escursioni ad anello nelle Dolomiti Orientali”, soltanto a un elenco di magnifici percorsi destinati a stupire, è addirittura riduttivo.
Come nel gemello “Escursioni ad anello nelle Dolomiti Occidentali”, gli autori riversano, in parole e immagini, non solo gli itinerari eseguiti sul campo e la loro esperienza, ma anche il loro amore per la montagna, le loro competenze e le loro conoscenze, il rigore e l’autorevolezza di chi “guida” nel senso più antico e moderno del termine, prendendo per mano il camminatore e consentendogli di trovare il “suo” percorso, la “sua” cima, le “sue Dolomiti”, trasformando l’escursione non solo in un’attività fisica che consente di allenare muscoli.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=207
Moneglia, Sestri, Golfo del Tigullio, Promontorio di Portofino, Golfo Paradiso.
La Riviera di Levante, nel tratto compreso tra Nervi e Moneglia, è un mosaico di paesaggi, atmosfere e ambienti molto differenti tra loro. I grandi centri urbani di Chiavari o Rapallo, contrastano con le selvagge e solitarie distese di macchia mediterranea di Punta Baffe e di Punta Manara, centri di grande tradizione turistica come Portofino e Sestri Levante sono circondati da luoghi ricchi di storia come le Rocche di Sant'Anna o l'Abbazia di San Fruttuoso, senza considerare che, come avviene spesso lungo la costa ligure, in poco più di un’ora di cammino, si può compiere uno straordinario viaggio dal mare alla montagna, dalle spiagge ai castagneti, dalle fioriture primaverili del litorale al clima ancora invernale dei crinali soprastanti. Le numerose piccole sommità che dominano la costa, che spesso ospitano santuari di antiche origini, permettono inoltre di ammirare promontori, insenature, baie e valli da prospettive inedite e sorprendenti.
Come avviene per le vicine Cinque Terre inoltre, anche in questa porzione di costa, si comprende come la millenaria frequentazione umana abbia modellato l’ambiente naturale, dando vita a un paesaggio unico al mondo, da conoscere camminando in modo consapevole superando l’immagine convenzionale che spesso questi borghi colorati e queste amene insenature hanno ormai sedimentato nei nostri occhi e nei nostri pensieri.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=107
24 itinerari tra mare e montagna
24 itinerari con scheda tecnica contenente dislivello, tempo richiesto, lunghezza, difficoltà, punti di appoggio, periodo consigliato e se adatto alle famiglie.
Inoltre caratteristiche generali, accesso itinerario e discesa.
Ogni relazione è completata da una scheda di approfondimento culturale nonché da bellissime foto del territorio.
Molto spesso si definiscono le Cinque Terre come il luogo per eccellenza dove camminare tra mare e montagna. Un'affermazione veritiera perché in questo tratto di costa ligure, scoscesi pendii si concludono bruscamente su strette calette, aspre scogliere e minuscole baie.
Nello stesso tempo però, non si possono definire le Cinque Terre un vero e proprio luogo di mare, se si pensa che alcuni borghi e frazioni sono lontani dalla costa, oppure se si considera che tra Portovenere e Monterosso non esiste una vera spiaggia se non quella di Corniglia e nemmeno un approdo sicuro se non quello di Vernazza. O, infine, se si pensa a quanto sia forte il legame con la terra, così eroicamente conquistata metro per metro per potere coltivare ulivi, vigne, agrumi, ortaggi. D'altro lato si possono chiamare montagne dei pendii solo perché ripidi e scoscesi e invece privi di tutte quelle caratteristiche che rendono tali le montagne “vere“?
Ebbene le Cinque Terre sono un luogo unico al mondo, che sfugge alle definizioni, dove acqua e terra, già di per sé straordinariamente ricche di contrasti, sono le basi su cui l'uomo ha per secoli modellato un paesaggio, rendendolo trama visibile di una storia di quotidiana fatica e di fragile bellezza.
40 escursioni per tutti i gusti e tre grandi trekking: Translagorai - Lagorai Panorama - Alta Via del Granito.
Escursioni in Valsugana, Tesino, Vanoi, Primiero e Rolle. I porfidi del Lagorai e i graniti di Cima d’Asta non sono forse in apparenza così attraenti, ma basta passare una volta da queste parti, anche per sbaglio, per rimanere inesorabilmente folgorati dalla potenza che la natura sa esprimere fra queste creste, su questi pendii talvolta brulli e talvolta verdissimi, fra le centinaia di laghetti che punteggiano le praterie d’alta quota, fra le acque di scroscianti cascate e rumorosi, nonché numerosi, torrenti.
Montagne per veri intenditori, montagne farcite di silenzi, montagne nude, montagne dove la presenza umana è marginale e quasi sempre rispettosa dei modi e dei tempi che la natura da sempre impone. Montagne di fuoco, la cui genesi, seppur complicata e differenziata, parla di eventi catastrofici, in grado di modificare e stravolgere il paesaggio.
Lagorai e Cima d’Asta sono questo, un miscuglio di forze opposte, di colori in antitesi, di contrasti decisi, ma mescolati con la leggerezza degna di un grande pittore.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=135
Guida escursionistica e alpinistica alle 86 cime dolomitiche oltre i 3000 metri di altezza in 16 gruppi dolomitici
Le relazioni di 86 vie normali alle più alte cime oltre i 3000 delle Dolomiti, con foto, tracciati, cartine, relazioni dettagliate, notizie storiche e culturali.
Si tratta della 2° edizione del libro 3000 delle Dolomiti! Dopo la prima edizione del 2012 questa ristampa
comprende correzioni, aggiornamenti, nuove foto e migliori disegni delle vie di roccia.
Valle del Boite, Centro Cadore, Val d’Ansiei, Misurina.
Il Cadore rientra tra quelle regioni montane tanto forti dal punto di vista identitario quanto indefinite dal punto di vista geografico. Un territorio con labili confini, ma con fortissime fondamenta culturali, che ne fanno una delle regioni alpine dove seguire in maniera esemplare l'evoluzione storica del paesaggio. Una terra di forti contrasti, dove isolate frazioni quasi disabitate si trovano a brevissima distanza da centri turistici di primaria importanza, dove sentieri affollatissimi si trovano a pochi chilometri in linea d’aria da percorsi completamenti immersi nel silenzio.
Non si può dire che manchino montagne importanti, anzi proprio in Cadore si ergono alcune delle più alte vette delle Dolomiti e alcuni dei gruppi più monumentali, come il Sorapìs, il Pelmo e l’Antelao e le stesse Dolomiti di Sesto che si affacciano con il loro versante meridionale sulla Val d’Ansiei. Altresì il Cadore è via d'accesso alle Marmarole e alle Dolomiti Friulane, zone fra le più selvagge, spettacolari e silenziose dell’intero arco alpino.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=202
Arrampicate sportive e d'avventura
Autore: Ermes Bergamaschi
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 224 a colori
Formato: 15x21 cm
La Valsugana è la lunga e famosa valle che collega la pianura veneta alla conca di Trento. Importante via di comunicazione, nel settore più a sud, quello tra Grigno e Valstagna, si presenta come uno stretto solco (Canale del Brenta) sormontato in entrambi i lati da imponenti pareti di roccia calcarea.
Le quote non elevate, le comodità di accesso e la roccia in molte parti magnifica hanno permesso, a partire dai primi anni '60 del secolo scorso, lo sviluppo dell'arrampicata (anche se i primi approcci si erano vissuti già negli anni '30).
Numerosissimi gli itinerari tracciati, a volte di diverse lunghezze di corda, quasi sempre impegnativi, per arrivare certamente ad affermare che alcuni di essi non temono il confronto con blasonate vie dolomitiche.
Ne è l'esempio "Valsugana Away" aperta nel 1981 dal compianto Lorenzo Massarotto e Leopoldo Roman sul Sasso Rosso. Come pure "Tovaric" al Pilastro dei Barbari dei fratelli Casarotto, Sergio Boato e Carla Berto nel 1987 e "Nuovo Millennio" al Pilastro di Serafini ad opera di Giuseppe Tararan, Francesco Leardi e R. Citton alla fine degli anni '90.
L'alpinismo d'avventura dei primi anni, tutto a chiodi e mezzi naturali, ha visto in seguito un'evoluzione sportiva che ha portato a riattrezzare alcuni itinerari molto ripetuti come quelli al Covolo del Butistone, alla Parete di Arsiè e alla Parete di Primolano. Vie caratterizzate dalla medio-alta difficoltà e soprattutto dalla roccia magnifica tanto che nemmeno il disturbo della strada statale, a volte proprio sotto sulla verticale, ne ha impedito la frequentazione. Qui l'arrampicata ha nomi evocativi e mitici: "Ritorno dall'oltretomba", "Diedro dei Garofani", "E mi e ti e Toni". Ma anche "Roberta Dalle Feste", "Sergio Lovadina", "Paolo De Tuoni", tre vie che Umberto Marampon, vero custode della valle, ha voluto dedicare a tre amici tragicamente scomparsi. Grazie all'opera di questo sempre giovane arrampicatore la valle riserva molte possibilità di arrampicata artificiale con tetti e strapiombi incombenti direttamente sul fondovalle.
Ermes Bergamaschi quindi, tramite quest'opera, intende valorizzare e rilanciare, con la descrizione di ben 101 itinerari, le potenzialità alpinistiche di una zona dove si sono intrecciati legami indissolubili e si sono scritte pagine memorabili ma soprattutto dove il terreno d'avventura e di scoperta non si è ancora esaurito.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=19
Salite classiche e sportive nel Triangolo Lariano
Per chi osserva la catena prealpina dalla pianura lombarda, i Corni di Canzo si presentano come un piccolo ma inconfondibile gruppo montuoso, che emerge nitido grazie alla propria fortunata posizione, le prime vere montagne dopo l'antipasto (leggero) delle colline brianzole.
Infatti il gruppo tiene fede appieno al proprio nome, corni sono infatti, cioè protuberanze della terra. Pare però che l'origine del nome sia più da ricercare nel termine celtico di “corna“, ancora in uso in terra bergamasca a indicare roccia, sasso.
Quindi tre o quattro sassi ma con la loro spiccata personalità.
“Finora su queste piccole montagne ognuno ha potuto cercare l'alpinista nascosto in sé e, itinerari sportivi a parte, su ogni via poter assimilare quell'esperienza che poi su pareti di ben altro dislivello sarebbe tornata utile. Queste montagne in sintesi sono una palestra di alpinismo, non si devono trasformare in una palestra di arrampicata. Gli arrampicatori, che qui troveranno sempre itinerari di ottimo livello, non devono cadere nell'errore di voler trasformare le vie classiche in sportive solo per aggiungere un tassello in più alle loro prestazioni.“ (dalla prefazione di Gian Maria Mandelli)
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=79
I 3000 delle Dolomiti si ergono come isolati colossi fra le splendide valli e cime dolomitiche del Trentino Alto Adige e del Veneto. Se alcune vette sono alla portata di ogni escursionista, altre costituiscono degli impegnativi itinerari alpinistici riservati a escursionisti esperti con le necessarie conoscenze di arrampicata in cordata ed esperienza su terreni e pareti rocciose.
Il grande successo decretato dagli amanti delle Dolomiti ha costretto autori ed editore a pubblicare la terza edizione del volume "3000 delle Dolomiti". Un successo certamente non casuale, visto l'approfondimento delle relazioni di tutte le elevazioni dolomitiche che superano i tremila metri di altezza.
Questa terza edizione costituisce un importante aggiornamento alle precedenti del 2012 e 2014, presentando alcuni itinerari non esposti nella prima stesura come la via originale di Grohmann alla Fópa di Matìa e la salita dal versante nord della Crodaccia Alta e alcune relazioni più dettagliate come le vie normali alla Punta Piccola dei Scarpèri, al Pilastro Nino, alla Piccola Furchetta, alla Cima De Falkner e all'Antelao, la cui via normale ha subito un importante crollo nel novembre 2014. Questo anche grazie al contributo di alcuni membri del Gruppo 3000 Dolomiti, fra cui il vicentino Beppe Ziggiotto che nel 2017 ha concluso per primo, a quanto ci risulta, la salita di tutti i 3000 dolomitici fra cui la Cima De Falkner, probabilmente inaccessa da 65 anni. Sono inoltre presenti dei nuovi schizzi di salita per gli itinerari in roccia curati dal disegnatore e alpinista Marco Romelli, nonché nuove immagini di alcuni itinerari.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=159
104 itinerari intorno a Cortina d'Ampezzo
Autore: Stefano Burra, Luca Galante
È inutile dire quanto bella e affascinante sia la conca ampezzana. Essa è conosciuta in tutto il mondo quale luogo di montagna tra i più apprezzati. Accanto alla molteplice offerta dedicata al turismo di massa, attorno a Cortina, fortunatamente, si possono trovare luoghi esclusivi. Gli scialpinisti non hanno lesinato nella loro ricerca.
Questa guida, prima e unica monografia di scialpinismo della conca, va a scoprire tutti i pendii, le cime e i canali dove è possibile lasciare una traccia sulla neve. In modo che nulla sia lasciato intentato.
Comprende 104 itinerari nelle aree:
Croda da Lago - Cernera
Nuvolau
Fanes - Lagazuoi
Tofane
Croda Rossa - Vallandro
Cristallo
Pomagagnon
Sorapis
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
- cenni storici
- elenchi riassuntivi
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=63
Appennino Tosco-Emiliano - Settore Est
Prosegue e si conclude con questo volume la descrizione degli itinerari di neve e ghiaccio esistenti sul crinale appenninico tra Emilia Romagna e Toscana.
L'opera prende in considerazioni le montagne più a est e comprende i gruppi Giovo-Rondinaio, Alpe delle Tre Potenze, Monte Gomito, Monte Cimone, Libro Aperto, Monte Spigolino, Monte Corno alle Scale.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=105
83 itinerari in Val di Zoldo
Autori: Stefano Burra, Leonardo Pra Floriani
La Val di Zoldo, famosa per due tra le più belle perle dolomitiche, riserva un magico mondo, quasi incontaminato, dedicato allo scialpinismo. Accanto alle famose salite di Pelmo e Civetta infatti offre angoli per lo più sconosciuti. I gruppi del Bosconero, della Val Prampèr, del Tamer-San Sebastiano danno ancora l'impressione di essere "fuori dal mondo".
La guida, una vera e propria monografia, tratta tutte le possibilità scialpinistiche comprendendo 83 itinerari di tutte le difficoltà nei cinque sottogruppi trattati.
Comprende 83 itinerari nei gruppi di:
Pelmo
Civetta
Bosconero
Prampèr
Tamer-San Sebastiano
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
- cenni storici
- elenchi riassuntivi
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=64
130 vie normali in Ampezzo, Cadore, Braies, Pusteria
La conca ampezzana, certamente una delle più belle delle Dolomiti, è, malgrado l’alta frequentazione, per gran parte sconosciuta.
Questo volume permette di scoprirne gli angoli più nascosti, ma per questo non meno affascinanti degli itinerari iper-frequentati che d’estate vengono presi d’assalto.
Sono qui descritte 130 vie normali ad altrettante vette attorno alla perla dolomitica. Accanto ai percorsi classici, quindi, risultano finalmente valorizzate esplorazioni semi-sconosciute, anche per i Cortinesi stessi.
Una guida escursionistica che comprende a volte quell’alpinismo facile che richiede una certa dose di esperienza e capacità di orientamento in terreni poco battuti.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=214&from=IM
Val Veny - Val Ferret - Valdigne - La Thuile
Oggi il Monte Bianco è un simbolo, un nome che evoca automaticamente il concetto di montagna, di vetta. Così facilmente osservabile dalle valli che lo circondano, il Bianco è diventato spesso anche immagine stereotipata, come gran parte dei più spettacolari gruppi alpini. Una fitta rete di sentieri lascia spesso l’escursionista al di fuori della fortezza di roccia e ghiaccio del massiccio vero e proprio, quasi sempre accessibile soltanto agli alpinisti, ma allo stesso tempo permette di capire la complessità di questo gruppo montuoso, le tante sorprese, i paesaggi grandiosi e sorprendenti. Ampie dorsali erbose, piccole sommità, ripiani di origine glaciale, panoramici valichi, permettono a tutti di ammirare orizzonti vastissimi e di comprendere quanto complesso e diversificato sia il microcosmo del Monte Bianco. Inoltre, spostandosi verso i solitari valloni e le silenziose conche che si affacciano lungo la valle di La Thuile oppure risalendo i sentieri ai piedi delle montagne della Valdigne, ci si inoltrerà in una dimensione ancora più autentica, dove l’escursionista più curioso e attento saprà leggere le tracce della storia dell’uomo e della natura.
27 itinerari nella Conca Ampezzana
Escursioni a Cortina e Misurina propone una scelta di escursioni facili e di media difficoltà nello splendido scenario dolomitico che circonda la Conca Ampezzana e la rinomata località ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. 27 itinerari descritti in modo dettagliato e completati da schede naturalistico-culturali, mappe, profili altimetrici e schede riassuntive. Un'opera adatta anche alle esigenze delle famiglie che vogliano riscoprire, con un pizzico di curiosità, uno dei contesti montuosi più rinomati al mondo.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=95
Speleologia in Friuli Venezia Giulia
Con questo volume l'autore sposta le attenzioni sulla vicina regione del Friuli Venezia Giulia dove le grotte offrono generalmente molto più appagamento sotto l'aspetto estetico, sia per la presenza di rocce particolari (come ad esempio il flysh) che per l'abbondanza delle concrezioni nel sottosuolo del Carso. Data la varietà degli itinerari proposti è una guida adatta a tutti.
32 relazioni con note culturali e fotografie
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=66
78 vie d'ambiente e sportive in: Duranno, Cima dei Preti, Monfalconi, Spalti di Toro, Cridola, Pramaggiore, Brentoni, Clap, Siera, Creta Forata, Peralba, Chiadenis, Avanza, Coglians, Chianevate, Monte Croce Carnico
Autore: Emiliano Zorzi, Carlo Piovan, Saverio D’Eredità
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 352 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 16/06/2011
La collana "Roccia d'Autore" della Casa Editrice Idea Montagna si completa con due volumi che si rivolgono al settore più orientale della Alpi italiane. Quarto Grado è già da anni un marchio seguito dagli amanti dell'alpinismo dolomitico che si confrontano con la roccia su difficoltà di questo tipo. Emiliano Zorzi, questa volta con altri due appassionati, Carlo Piovan del noto siti web "I Rampegoni" e Saverio D'Eredità, rivolge ora l'attenzione alle tante pareti di roccia calcarea del Friuli Venezia Giulia, una regione a torto un po' dimenticata, invitando a scoprire angoli appartati, come pure pareti abbastanza frequentate, con roccia spesso inaspettatamente eccezionale. Cade così ora il tabù che ha sempre fatto credere che in questa regione esistano solo itinerari di roccia instabile e per gli amanti del rischio.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=18
5 vie d'ambiente e sportive in: Cavallo di Pontebba, Creta d'Aip, Sernio, Grauzaria, Zermula, Zuc dal Bor, Jof di Montasio, Jof Fuart, Riofreddo, Riobianco, Mangart, Jalovec, Prealpi Friulane
Autore: Emiliano Zorzi, Carlo Piovan, Saverio D’Eredità
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 328 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 16/06/2011
La collana "Roccia d'Autore" della Casa Editrice Idea Montagna si completa con due volumi che si rivolgono al settore più orientale della Alpi italiane. Quarto Grado è già da anni un marchio seguito dagli amanti dell'alpinismo dolomitico che si confrontano con la roccia su difficoltà di questo tipo. Emiliano Zorzi, questa volta con altri due appassionati, Carlo Piovan del noto sito web "I Rampegoni" e Saverio D'Eredità, rivolge ora l'attenzione alle tante pareti di roccia calcarea del Friuli Venezia Giulia, una regione a torto un po' dimenticata, invitando a scoprire angoli appartati, come pure pareti abbastanza frequentate, con roccia spesso inaspettatamente eccezionale. Cade così ora il tabù che ha sempre fatto credere che in questa regione esistano solo itinerari di roccia instabile e per gli amanti del rischio.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=17
75 relazioni di vie di media difficoltà in: Civetta, Moiazza, Fanis, Tofane, Nuvolau, Averau Cinque Torri, Croda da Lago, Pomagagnon, Dolomiti Zoldane, Marmarole, Cadini di Misurina, Tre Cime di Lavaredo, Dolomiti di Sesto
Le Dolomiti, Patrimonio Naturale dell'Umanità, hanno ricevuto il loro riconoscimento ufficiale. Le pareti color sangue delle Dolomiti Ampezzane e i riflessi ambrati che il Civetta sprigiona al tramonto ne erano la manifesta rivelazione. Questa dichiarazione in ogni caso ha suscitato approvazione ed entusiasmo e anche qualche celebrazione, ma se si deve fare festa mi pare che il modo migliore l'abbia individuato Emiliano Zorzi con questo volume che completa il panorama dolomitico seguendo a quel primo del 2009.
Le cime scelte nei Gruppi proposti sono forse le più belle, vere immagini e simulacri, emblemi e icone indimenticabili.
Il volume non deve essere scambiato per uno dei tanti di scalate scelte che sono poco più di un diario, spesso causale. Risponde a precisi criteri e approfondimenti con commenti e schede storiche e a un disegno ben preciso, la dimostrazione che le Dolomiti sono un eccellente tema per un'indagine ottimistica e analitica del nostro andare per monti. In una parola sono il tessuto della nostra passione e della nostra sete di superamento del reale e di desiderio di armonia.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=10
Falesie nel cuore delle Dolomiti
Autore: Gruppo Rocciatori Ragni Pieve di Cadore
Editore: Idea Montagna
Argomento: arrampicata
Pagine: 320 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 30/07/2012
È l'impegno di alcuni arrampicatori cadorini, gli oramai noti "Ragni di Pieve", che ha fatto in modo di avere finalmente un compendio completo di tutte le falesie della vasta regione del Cadore.
In totale ben 24 siti di arrampicata, dai più classici come quelli della Cavallera e della Val d'Oten, alle zone attrezzate recentemente come il Pian dei Buoi.
In appendice i boulders sui Sassi del Piave ad Auronzo e il dry tooling alla Grotta del Lupo.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=38
30 itinerari fra Presanella e Dolomiti di Brenta.
Andare a Madonna di Campiglio significa andare indietro nel tempo, tanta è la storia racchiusa fra le vie di questa perla dolomitica e le pareti delle montagne che la circondano. Una conca fra le montagne che si è trasformata dal piccolo villaggio della Madona de Campèi al rinomato centro turistico, alberghiero, sciistico, escursionistico e alpinistico fra i più desiderati dagli amanti delle Dolomiti, immerso nello spettacolare scenario delle Dolomiti di Brenta che non può lasciare indifferente neanche il più distratto dei turisti di passaggio. Se ne accorse anche la famiglia imperiale d'Austria e Ungheria, nelle figure di Francesco Giuseppe e e l'Imperatrice Sissi, che sul finire del 1800 effettuarono qui due soggiorni. Fra tutti i gruppi dolomitici quello del Brenta presenta una varietà di ambienti, di panorami, di angoli appartati e di possibilità escursionistiche e alpinistiche che forse non ha eguali. Una lunga catena di centinaia di vette e campanili, dominata da colossi come la Cima Tosa, il Crozzòn di Brenta, la Cima Brenta, la Torre di Brenta, la Cima del Vallon, la Pietra Grande, la Cima Falkner e impreziosita da perle dolomitiche come il Campanile Basso, gli Sfùlmini, le Torri di Kiene, il Croz dell'Altissimo e tante altre vette di superba arditezza e bellezza. E, come se tanta bellezza non fosse sufficiente a rendere attraente la Valle di Campiglio, al versante orientale prettamente dolomitico dominato dalle vette del Brenta si accompagna un versante occidentale completamente diverso, dalle caratteristiche alpine, tanto da far sembrare di trovarsi in Val d'Aosta o in qualche valle lombarda o piemontese. Qui sono le alte vette costellate di ameni laghi glaciali del Gruppo della Presanella e dell'Adamello a dominare, un mondo di prati, rocce e acque che riempie gli occhi di colori e l'animo di pace. Ed è in questi due mondi che si trova a camminare chi ne percorre i sentieri, potendo viaggiare ogni giorno in due ambienti differenti, come se si vivesse una doppia vacanza all'interno della stessa.
52 relazioni di vie di media ed alta difficoltà in: Gruppo di Brenta, Pale di San Martino, Catinaccio, Marmolada, Sassolungo, Sella, Odle-Puez, Dolomiti Ampezzane, Dolomiti di Sesto, Moiazza
Autore: Stefano Michelazzi
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 208 a colori
102 foto a colori
52 schizzi
Formato: 15x21 cm
Prefazione di Alessandro Gogna
Presentare una guida al pubblico di appassionati di arrampicata in montagna (in contrapposizione a quello di arrampicata sportiva), e a maggior ragione ad un pubblico di possibili appassionati futuri, è un compito difficile che per fortuna l'autore mi ha facilitato aprendo la sua esposizione con un'esauriente serie di avvertenze su come si deve affrontare l'alpinismo su roccia e di come si dovrebbe praticare in piena sicurezza.
Di solito ad una guida non si richiede questo: si dà per scontato che tecnica e passione siano bagaglio consolidato del lettore (ma in tempi di bieco consumismo non si dice fruitore?) e quindi, dopo un rapido elenco delle abbreviazioni usate e delle scale di difficoltà, si passa direttamente alle descrizioni.
In questa guida non è così e tutta la sua costruzione, oltre ai minimi particolari, lo dimostrano. C'è prima di tutto la preoccupazione di far amare queste montagne e questi percorsi, spesso poco noti. S'interpreta facilmente la precisione con cui gli itinerari sono descritti non tanto per una malintesa ed inutile pignoleria o per l'ansia di non dare adito a interpretazioni sbagliate: qui la precisione è essenziale, è chiarezza di ricordo e di suggerimento. Fa parte cioè della struttura mentale dell'autore.
In secondo luogo, le annotazioni emotive traducono le vere sensazioni che l'autore stesso ha provato ed in definitiva l'evidente amore che nutre per queste montagne che, non dimentichiamolo, anche se meno note e frequentate di altre, a quest'ultime non hanno proprio nulla da invidiare.
Infine si nota il bel proposito, secondo me riuscito, d'inserire questi itinerari nel flusso della grande storia dell'alpinismo dolomitico, grazie alle annotazioni dei primi salitori o sulla prima ascensione. L'autore ha fatto la scelta di trattare un percorso come un figlio prediletto, del quale vorrebbe tutto il bene futuro possibile.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=11
Vie normali a 70 cime
Quando si parla di Marmolada si pensa sempre e solo alla vetta più alta delle Dolomiti e al suo ghiacciaio: invero non esiste un Monte Marmolada o una Cima Marmolada, ma per Marmolada si intende l’omonimo massiccio e l’intero gruppo montuoso.
La Catena di Bocche è del tutto differente rispetto alle vicine cime dolomitiche su cui si affaccia, appartenendo a un potente affioramento di rocce magmatiche e porfidi quarziferi risultato di antichissime eruzioni vulcaniche.
Tutta la zona offre numerose testimonianze storiche di grande interesse legate alla Grande Guerra del 1915-18: a distanza di cent’anni dalle cruente vicende della guerra rimangono ancora oggi innumerevoli resti che raccontano i difficili momenti di vita e di morte in zone che oggi appaiono come piccoli paradisi terrestri.
Questa guida prende in considerazione le cime che occupano il versante orientale della Val di Fassa, ossia gran parte del Gruppo della Marmolada, e le cime della Catena di Bocche. Le salite riguardanti i gruppi montuosi del versante occidentale e della testata settentrionale (Sella, Sassolungo, Catinaccio e Làtemar) sono invece descritte nel volume 90 Cime in Val di Fiemme e Fassa. Le informazioni fornite riguardano le vie di salita a 70 cime montuose ma, se si considerano anche le informazioni aggiuntive che vengono fornite su altre 38 cime vicine a quelle principali ecco che il numero di vette coinvolte nel libro sale ad un totale di 108. Ad ogni vetta è dedicata una scheda con descrizione del percorso, tempi e dislivelli di salita e totali, difficoltà, attrezzatura necessaria o consigliata e quanto altro possa essere utile per documentarsi prima di effettuare la salita della cima. Tali informazioni sono state raccolte dagli autori che hanno salito tutte le cime presentate nel libro e grazie all'aiuto di appassionati amici e collaboratori che hanno fornito preziose fotografie per il completamento del lavoro.
All'escursionista che intraprende i percorsi fra valli e cime del Gruppo della Marmolada e della Catena di Bocche si presentano dunque numerose possibilità per conoscere a fondo queste aree dolomitiche, affrontando dislivelli generalmente non eccessivi e su sentieri per lo più ben tracciati e segnalati.
Questa guida ha l'intento di essere un ausilio per gli escursionisti che vogliano conoscere più a fondo i percorsi su queste montagne e un mezzo per mantenere viva la frequentazione di sentieri e cime in alcuni casi poco noti o quasi dimenticati. Un piccolo omaggio alla Regina Marmolada e alla sua corte di vette, in uno degli ambienti naturali più belli e ricchi di storia delle Dolomiti.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=94
Fra tutti i gruppi dolomitici, quello del Brenta presenta una varietà di ambienti, di panorami, di angoli appartati e di possibilità alpinistiche ed escursionistiche che forse non ha eguali. Un universo roccioso verticale fatto di strati orizzontali che si sovrappongono per centinaia di metri e si innalzano verso il cielo con pareti, pilastri, torri, campanili, pinnacoli e creste frastagliate, ai cui piedi si insinuano profonde e spettacolari valli percorse da una geniale trama di sentieri. E in questo labirinto di pareti e torri di roccia si aprono ampi valichi che mettono in comunicazione le valli o alti e stretti intagli di cresta che scoscendono su canaloni e vedrette ghiacciate, definendo quelle numerose bocchette che hanno reso famoso l'intero Brenta.
In questa guida lo si percorre interamente attraverso i suoi sentieri attrezzati e le sue ferrate. Fra tutti il principale richiamo è sicuramente dato dalla Via delle Bocchette, uno dei più arditi percorsi di cengia e di croda di tutte le Dolomiti, un lungo itinerario attrezzato a metà fra cielo e terra che attraversa l'intero Gruppo del Brenta e che costituisce un vero e proprio viaggio fin dentro le più intime pieghe della montagna. La Via delle Bocchette, famosa in tutto il mondo, viaggia alta tra cenge e forcelle, tra vedrette e pareti, facendo assaporare all'escursionista mondi verticali ed emozioni primordiali. Un itinerario che racconta la storia di tanti alpinisti e personaggi i cui vari tratti ancora oggi portano i nomi e che non può mancare nell'esperienza di ogni appassionato di vie ferrate.
Prepararsi, partecipare, sopravvivere
Affrontare un lungo trail, o meglio, un Endurance Trail, per dargli una definizione ufficiale, richiede non tanto l’osservanza di tabelle, schemi e formule preconfezionate ma una buona dose di consapevolezza, tenacia, capacità di prendere decisioni in fretta, di adattarsi all’ambiente mutevole della montagna. Elementi che costituiscono solo una parte del ‘materiale’ da usare poi in una lunga e graduale preparazione fisica e mentale.
L’autore ha visto, ascoltato, chiacchierato, seguito molti atleti che hanno partecipato alle edizioni del Tor des Géants, la gara-mito di chi ama la corsa sulle lunghe distanze.
Ha frugato nei loro bagagli e, spesso, nei loro sentimenti. Ha messo poi in pratica insegnamenti e trucchi.
Raccontandoli in questo testo che si legge come un libro d’avventura.
Ho chiesto all’autore quali possono essere i suoi lettori tipo. Lui ha risposto: “tutti coloro che un bel giorno, a qualsiasi età, si alzano dal divano ed escono di casa per andare a far due passi sul sentiero. Certi poi ci prendono così gusto dal voler mettersi a correre un lungo trail. Con un briciolo di sfida agonistica e tanta voglia di godersela”. Questo mi sembra il vero spirito del testo. Perciò approvo e sottoscrivo.
Marco Olmo
150 anni di storia, racconti, itinerari della più bella montagna delle Alpi Orientali
Gran Zebrù/Königsspitze, quello della “Meringa”, la più bella montagna di ghiaccio delle Alpi Orientali, una tra le più belle dell’intero arco alpino.
Non solo.
Una montagna così importante da avere due nomi così diversi, da unire due mondi così distanti e singolari, da evocare una storia così avventurosa, nonché ricca di misteri e segreti, da richiamare alpinisti da tutto il mondo, da riservare ancora oggi ampio spazio ai giovani leoni dell’estremo. Bello e impossibile, si potrebbe dire.
Ma il “grande Re” ha pure un’anima che pulsa con quella dei tanti alpinisti che lo amano.
Qui c’è tutto sul Gran Zebrù/Königsspitze: dalla notte dei tempi all’epoca d’oro dell’alpinismo classico, dalla disputa sulle questioni Steinberger e Diemberger alle avventure vissute in prima persona, dalle informazioni monografiche su vie e rifugi alle notazioni geologiche e glaciologiche sul futuro della montagna come simbolo della vita.
Definire il Lago di Como “ambiente magnifico“ è a dir poco riduttivo.
Chi ha la fortuna di vivere sulle sue sponde ritiene assurdo che vi possano essere persone che non ne abbiano mai sentito parlare. Sarà forse a causa di quel curioso fenomeno per il quale ciò che ci riguarda, che conosciamo e che amiamo debba giocoforza essere noto a tutti?
O perché il piccolo mondo nel quale viviamo, per quanto limitato esso sia, rappresenta sempre e comunque la totalità degli universi possibili? Ma esistono persone che non abbiano mai sentito parlare di Alessandro Volta? O del Manzoni? Chi non conosce la particolare forma a “lambda“ del Lago di Como? Chi non conosce gli sfarzi lussuosi o l’intimità malinconica delle tante ville che adornano le rive del lago?
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=205
Autore: Roberto Ciri, Alberto Bernardi, Roby Magnaguagno
Editore: Idea Montagna
Argomento: escursionismo/alpinismo
Pagine: 464 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 30/06/2012
Le Dolomiti, questo immenso giardino di pietra e boschi, come è noto hanno come massima elevazione i 3343 metri della Marmolada, o meglio della Punta Penìa. Oltre ad essa altre numerose vette sono ambite e frequentate. La maggior parte degli alpinisti però non conosce l'esatta posizione, via di salita e difficoltà delle 86 cime oltre i 3000 metri nei 16 gruppi montuosi descritti.
I tre autori le hanno censite con puntiglio dando per ognuna informazioni dettagliate per raggiungerne la vetta lungo la via normale. Altre cime che, seppur superiori alla fatidica quota, possono essere considerate delle anticime o spalle delle loro sorelle maggiori non sono state relazionate in dettaglio, ma se ne fornisce comunque qualche informazione.
Completano il libro i Grandi Esclusi, ovvero le vette che per 1 o 2 metri non raggiungo i quota 3000, gli elenchi in ordine di difficoltà e quota e il diario delle salite per collezionare i 3000 delle Dolomiti, collezione promossa dal sito www.3000dolomiti.it. Una guida per gli amanti di un alpinismo di ampio respiro che coniuga molto spesso ambienti selvaggi ed aria sottile.
86 itinerari di vie normali con note storiche e culturali.
Fotografie con in tracciati delle vie di salita e di dettaglio. Schizzi tecnici con tracciati delle vie di salita per le vie di arrampicata. Carte topografiche dei gruppi montuosi con posizione delle cime e percorsi.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=36
Il secondo volume dedicato alle vie di roccia classiche e moderne del gruppo di Brenta prende in considerazione il versante che si affaccia su Molveno, la nota e ridente località turistica, famosa per il suo bel lago. La minuziosa ricerca di informazioni da parte dell'autore ha portato alla raccolta di 116 itinerari, sia storici che moderni, sulle pareti che fanno da contorno alla Val delle Seghe, la valle che si inoltra appunto da Molveno verso il cuore del gruppo. La guida è stata divisa in quattro settori:
Massiccio del Monte Daino: Dosso di Lodrin, Cima Sparavieri, Monte Daino, Croz del Rifugio, Bastione dei Casinati, Bimbo delle Fontanefredde, Cima Fontanefredde, Pilastro Felice spellini.
Massodi: Castel Alto dei Massodi, Castelletto dei Massodi, Naso dei Massodi.
Val Perse: Cima Sella, Torre delle Val Perse, Rocca delle Val Perse, Cima delle Val Perse, Cima Roma, Cima della Vallazza, Cima della Gaiarda, Cima Guardiola.
Croz dell'Altissimo: Croz dell'Altissimo.
Presentato da Alessandro Gogna al Film Festival di Trento il 27 aprile 2014
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=54
Ghiaccio, scialpinismo, roccia, falesie, ferrate nei Parchi del Pollino e dell’Appennino Lucano.
La guida più completa per vivere il verticale durante le quattro stagioni in una delle zone più belle dell’Italia Meridionale.
Si compone di 5 parti ben distinte, corrispondenti alle 5 attività verticali praticabili nei Parchi del Pollino e dell'Appennino Lucano. La zona ha vissuto l'incursione, circa 35 anni fa, di uno dei più grandi alpinisti italiani, Alessandro Gogna.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=83
Scialpinismo, sci ripido, freeride in Appennino Tosco-Emiliano
L'Appennino sa essere domestico ma anche selvaggio e nei suoi versanti si può trovare, nella stagione invernale, diversi modi espressivi: dalle lunghe escursioni in valloni incontaminati, ai ripidi canali, alle discese mozzafiato dove l'unico problema è “sciare...“.
Delle Alpi, ormai, tutti sanno tutto e si è scritto qualsiasi tipo di libro e sono assai antropizzate; sono poche le linee ancora da salire e da scendere, poche le possibilità di trovarsi in perfetta solitudine ad affrontare un'escursione. In Appennino è diverso, le montagne riservano ancora delle zone veramente selvagge dove l'uomo non ha mai calcato o quasi il suo piede e le pareti offrono spesso linee che aspettano solo che qualcuno vada a scoprirle; questo è stato il grande privilegio che l'Appennino ha saputo offrire all'autore: la possibilità di cercare le proprie linee e di trovare le proprie discese.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=104
Autore: Marcello Mason
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 320 in bianco e nero e colori
Formato: 16,5x24 cm
Data di pubblicazione: giugno 2010
Antelao.
Pietra, neve, prati e ghiaccio.
Ma anche silenzio ed ardimento.
Nulla sull'Antelao passa "osservato", quasi come se la montagna stessa non volesse, per timidezza o, ancora più plausibile, per superiorità, far vedere e conoscere la sua storia.
Ci son voluti oltre 150 anni perché qualcuno osasse, col suo beneplacito, profanare questa riservatezza.
E scopriamo che molti uomini silenziosi hanno calcato le sue pareti, i suoi costoni, le sue "laste".
Vicende eroiche, passate molte volte in sordina, senza i clamori di pareti più blasonate.
Ora possiamo conoscere, valutare, capire fino in fondo il valore degli uomini al cospetto del Re del Cadore.
E la loro poesia.
Ogni montagna può essere bella, può assumere le forme più congeniali ad ogni animo umano ma può anche diventare un semplice mucchio di sassi se non se ne conosce la storia.
L'alpinista ne traccia le vie, interpreta le conformazioni, dà vita alla pietra.
È questo l'invito rivolto al lettore: amare una montagna non solo perché oggettivamente bella ma soprattutto per la forma delle sue linee, tutte conquistate con fatica, rischio e sudore.
Il Coscile: compagno di viaggio…MY TRAVELLING COMPANION…
PROGETTO RICERCA-AZIONE sui percorsi fluviali - Anno Internazionale dell'Acqua 2003/2004- International Year of Freshwater
Educazione e sviluppo delle risorse ambientali e culturali della Calabria
Progetto Ricerca-Azione: Metodologia della ricerca come didattica dell’insegnamento
Storie di Ghiaccio, di Avventure, di Uomini
Autore: Davide Chiesa
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 224 a colori e bianco e nero
Formato: 16,5x24 cm
97 foto a colori
122 foto in bianco e nero
4 cartine
Prefazione di Kurt Diemberger
Mille facce caratterizzano la montagna. Ed ognuna di queste è vissuta dall’uomo in mille modi diversi.
Per questo ci sarà chi non si fermerà mai dal raccontare.
Ci saranno sempre storie interessanti, talmente interessanti da essere ascoltate, da essere seguite.
È questo l’intento di Davide Chiesa. Non tenere le proprie esperienze e sensazioni per sé, ma divulgarle agli altri così che gli altri possano avere un punto da cui partire.
Davide è nato e vive in pianura e si definisce ‘un alpinista della domenica’. Sappiamo però che le montagne sono frequentate soprattutto da questi indomiti cercatori dell’inutile.
La vita di oggi richiede uno sfogo. C’è chi lo cerca e lo trova in cose poco salutari, chi riesce invece ancora a stupirsi delle meraviglie della natura, intesa non solo come essenza ma anche come entità interiore.
Il messaggio diventa quindi più chiaro, si tolgono le note sbiadite, come sbiadiscono le tracce lasciate sul ghiaccio e sulla neve.
Da questi presupposti nasce “Montagne da Raccontare”.
La voglia di dire agli altri, soprattutto ai giovani e a chi non frequenta ancora la montagna, ascoltate la vostra ‘voce’, guardatevi attorno e dentro voi stessi: c’è un universo intero da scoprire.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=1
Appennino piacentino, parmense e reggiano
Un’accurata selezione di escursioni adatte alle famiglie, a chi muove i primi passi in montagna e agli escursionisti che si vogliono avvicinare alle tante sorprese dell’Appennino settentrionale.
Un approccio innovativo ai sentieri, non solo descritti nel dettaglio, ma anche spunto per comprendere la natura e la storia, per raccontare leggende e per giocare. Un libro per grandi e piccoli camminatori che vogliono divertrisi in maniera sicura consapevole sulle colline e le montagne emiliane.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=156
48 itinerari scialpinistici nella splendida Val Visdende
Autore: Albino De Bernardin, Andrea Rizzato
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 184 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 20/12/2013
Nel variegato panorama editoriale gravitante sulle Dolomiti ben poco è stato scritto sulla Val Visdende, estremo lembo di montagne venete incastonate tra le Creste di Confine, le Dolomiti stesse e le Alpi Carniche. La vallata, famosa più per i suoi prati e i boschi di fondovalle, è invero sconosciuta nei suoi recessi più elevati, laddove la sequenza ininterrotta di cime si fonde con il cielo oramai prossimo all’Austria e all’Europa.
La Val Visdende è anche la valle dei silenzi, abbandonata com’è dalla stabile presenza dell’uomo, è un luogo dove il muto colloquio tra natura e escursionista può essere ancora coltivato. Come per un misterioso incanto infatti, sembra che tutti si siano dimenticati di questi luoghi quando altrove si apriva la porta ad uno sviluppo tumultuoso e spesso poco accorto, tanto che in quota non ci sono strutture turistiche, non si può salire in auto tra i boschi, non esistono funivie e piste da sci. La valle è ancora naturale! Non solo: descrivendone i possibili itinerari scialpinistici si coprono distanze notevoli (circa venti chilometri da est a ovest e dieci da nord a sud). Una sorta di vero e proprio gruppo montuoso, un territorio ampio e sufficientemente esteso anche per chi ama spaziare e cambiare prospettive, ambienti e scenari.
Ecco quindi l’obiettivo di questa guida scialpinistica: raccontare, descrivere, documentare cosa si trova all’interno del meraviglioso scrigno della Val Visdende quando la neve rende tutto ancora più affascinante e splendente. Una guida monografica, completa ed esaustiva delle possibilità scialpinistiche in zona, con il secondo fine, o buon proposito, di riproporre il tema della valorizzazione e della tutela dei luoghi con un gesto davvero concreto. È un inizio, un primo passo, ma speso nella convinzione che questi itinerari, con la bellezza che offrono, valgano più di mille parole.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=50
400 cascate di ghiaccio delle Alpi Bresciane, del Trentino Occidentale e dell’Alto Adige
Autore: Francesco Cappellari
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 304 a colori
Formato: 11,5x16,5 cm
127 foto a colori
31 cartine e schizzi
3a edizione
La relazione, compendiata da schizzi, cartine e fotografie, di 400 cascate di ghiaccio delle Alpi Bresciane, del Trentino Occidentale e dell’Alto Adige.
Una guida che non deve mancare nella libreria di ogni appassionato di ghiaccio.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=3
Vicende di una passione per scalare
Autore: Sandro Neri
Editore: Idea Montagna
Argomento: arrampicata
Pagine: 208
Formato: 12x20 cm
Data di pubblicazione: 10/10/2012
Sandro Neri è riconosciuto come uno dei più forti arrampicatori bellunesi. Fin dai primi anni '80, seguendo le orme di Mauro Corona e Icio Dall'Omo (i famosi "ragazzi dello zoo di Erto"), ha contribuito alla crescita, nella sua provincia e in Italia più in generale, dell'arrampicata sportiva.
Arrampicatore di talento ci spiega come è nata la sua passione per la scalata e come si è evoluta negli anni, dall'apertura di nuovi itinerari di altissimo livello alle gare, nate proprio in quel periodo.
Il tutto è ricordato con le "zampe all'aria" dopo che una banale caduta in falesia lo ha costretto a diversi mesi di degenza e riabilitazione.
Ora Sandro Neri rappresenta l'anello di congiunzione tra la prima e la seconda generazione di arrampicatori. È infatti allenatore di una squadra di giovani promettenti che gli permettono di non vedere la sua grande passione svanire con i suoi acciacchi di cinquantenne.
Neri in questo libro non è solo narratore ma anche poeta. Riesce, con pochi versi dialettali, a rendere l'essenza della scalata e del valore educativo che essa contiene.
Una lettura piacevole, emozionante, a volte esilarante.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=41
Similar to Escursionismo consapevole in Dolomiti (20)
Valtournenche e Valle di Saint Barthélemy
Questo primo volume della collana Vie Normali Valle d'Aosta prende in esame tutte le vette quotate e indicate come tali nella cartografia ufficiale della Regione Autonoma Valle d'Aosta, che ricadono come accesso dalla Valle di Saint Barthélemy e dalla Valtournenche, per un totale di 95 cime.
Non è stata tralasciata alcuna cima e tutte le vie sono state salite personalmente dagli autori, quasi esclusivamente nella stagione estiva 2018. Alcune montagne presentano vie logiche di salita da più di un versante e da vallate differenti, ma sono state selezionate in questo caso le vie tecnicamente più facili e con il percorso più logico, con il minore dislivello, con un avvicinamento più agevole e con una durata più breve. Sono comunque indicate, nelle rispettive voci, eventuali varianti e altre possibilità di salita alla stessa cima.
Alcune cime che fanno parte dell'orizzonte geografico, visivo e alpinistico di queste valli, ma che presentano una via normale più breve, logica e sicura (anche in relazione alle trasformazioni delle montagne avvenute negli ultimi decenni) che si sviluppa dalle valli limitrofe, sono inserite nei relativi volumi della collana e in particolare nel Volume 2. Monte Rosa. Valle d’Ayas e Valle di Gressoney e nel Volume 8. Dent d’Heréns. Valpelline.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=210
Das Westufer, Nördlicher Gardasee, Ledrotal, Sarcatal, Das Ostufer.
Der Gardasee ist im Laufe der Jahrzehnte zu einem Wahrzeichen des Freiluftsports geworden, ein wahres Muss für Wanderfreunde, Jogger, Kletterer, Radfahrer, Drachenflieger und Schwimmer in ganz Europa. Die Fuß- und Radwege ziehen sich in jedes kleine Tal hinein und säumen auf fast 160 km Länge in unmittelbarer Nähe der Gardaseeberge den größten See Italiens.
Da die Wege praktisch ganzjährig begehbar sind, taucht man im Wandel der Jahreszeiten in die ganze Farbfülle der Natur sowie in die Geschichte dieses Sees ein.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=195
50 escursioni.
C’è una stretta valle, compresa fra le vette rocciose delle Dolomiti di Brenta e la verde dorsale della Paganella, dove sorgono due ameni paesini dolomitici, Molveno e Andalo, accompagnati dalle altre tre località turistiche con cui formano la Comunità della Paganella: Cavedago, Spormaggiore e Fai della Paganella.
Nel complesso un’area da cui godere di visioni privilegiate sulle guglie e le torri del Brenta, fra tutte la Brenta Alta, il celeberrimo Campanile Basso, la Torre di Brenta e tutte le vette della Catena Centrale. Escursioni panoramiche per tutti i gusti, in cui ritrovare spazi di quiete e silenzio prima di rigettarsi nella vivace mondanità di Molveno, Andalo e dei paesi vicini. Fra questi scenari naturali e lungo questi sentieri accoglienti auguro a chi vorrà percorrerli di trovare la pace, l’armonia e la serenità che hanno accompagnato le mie escursioni.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=198
Camminare a Chamonix? Apparentemente non ha senso! Siamo nella capitale mondiale dell’alpinismo, nel luogo dove questa attività ha avuto la sua origine ufficiale. A partire dalla fine del Settecento, Chamonix è stata il campo base per generazioni di appassionati, venuti da ogni angolo della terra a combattere la propria battaglia personale sui ghiacciai e sulle guglie granitiche del Monte Bianco. Eppure non sono stati gli alpinisti a “scoprire” Chamonix. Sono stati gli antichi viaggiatori, gli escursionisti del passato. Questi primi esploratori, curiosi e impressionabili, si sono lasciati travolgere dall’esperienza sublime (proprio nel senso romantico del termine) che qui, di fronte al Monte Bianco in tutta la sua poderosa magnificenza, costituisce uno stimolo costante e intenso.
Ancora oggi l’escursionismo è una delle attività sportive più praticate nella valle di Chamonix. È proprio camminando, prendendo il proprio tempo, alternando liberamente il ritmo sereno del passo alle pause per guardare, toccare, ascoltare, che si apprezza al meglio la semplice bellezza di questo “tempio della natura”. Camminando oppure correndo, per godere del puro piacere di uno sforzo intenso nell’aria cristallina, di fronte a un panorama grandioso.
Sui bei sentieri di Chamonix c’è spazio per tutti e si incontra un po’ di tutto: escursionisti, trail runners, alpinisti in avvicinamento alle vie d’arrampicata o in salita ai rifugi. Non importa se si va lenti o veloci, carichi o leggeri, soli o in compagnia. Quello che conta è sapersi avvicinare a questa maestosa natura alpina con lo stesso sguardo incantato dei pionieri, magari arricchito dalla consapevolezza moderna dell’estrema fragilità della natura stessa.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=211
Randonner à Chamonix ? On pourrait penser que cela n’a pas de sens ! C’est en effet la capitale mondiale de l’alpinisme, là où est officiellement née cette discipline. En effet, dès la fin du XVIIème siècle, Chamonix est devenu le camp de base de toutes les générations d’alpinistes, venus du monde entier pour se mesurer aux glaciers et aux aiguilles de granit du massif du Mont-Blanc. Mais les alpinistes n’ont pas été les premiers à découvrir Chamonix. Ce fut les explorateurs, les “randonneurs du passé” ! Ces derniers, curieux et admirateurs, furent littéralement conquis par les paysages sublimes et variés de la vallée.
La randonnée pédestre est encore aujourd’hui une des activités phare à Chamonix. C’est bien en marchant à son propre rythme, en prenant le temps de faire des pauses pour observer, toucher et écouter que l’on profite au mieux de la richesse qu’offre ce merveilleux “temple de la nature”. En marchant ou en courant, randonner dans la vallée de Chamonix permet d’allier effort et contemplation !
Sur les sentiers de la vallée, il y a de la place pour tout le monde et on y rencontre une diversité de pratiquants insolites : randonneurs, traileurs et alpinistes qui les empruntent pour rejoindre les refuges ou les voies d’escalade. Rapides ou lents, seuls ou accompagnés, avec un gros ou un petit sac, cela n’a pas d’importance. Ce qui compte, c’est de savoir s’approcher de cette formidable nature alpine avec le même esprit et regard enchanté que les premiers explorateurs, avec peut être en plus, la conscience de l’extrême fragilité de ce milieu.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=212
Il desiderio fondamentale di questo libro è quello di diffondere una cultura sanitaria. Una cultura che non sia ovviamente specialistica o professionale ma che, in maniera semplice e divulgativa, permetta di scoprire e apprendere le principali modalità di trattamento e di gestione di piccole e grandi problematiche sanitarie.
Affrontando escursioni più o meno impegnative in ambienti cosiddetti “impervi” non è possibile non conoscere i rudimenti del Primo Soccorso, pur nella speranza di non dover mai impiegare i concetti e le tecniche apprese.
Il testo vorrebbe illustrare come soccorrere un infortunato, in quegli ambienti dove l’aiuto dell’equipe sanitaria professionale potrebbe tardare ad arrivare, proprio a causa della natura del territorio e a causa della distanza dai centri urbani.
Libro su: https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=163
Le vallate delle Orobie Valtellinesi hanno orientamento all’incirca nord-sud e sono racchiuse da montagne severe, con versanti ripidi. I pendii ricchi di itinerari scialpinistici hanno esposizioni prevalentemente da nord est a nord ovest (salvo poche eccezioni) e consentono di trovare neve in ottime condizioni per gran parte della stagione sciistica.
Sebbene molti siano facilmente raggiungibili, agli itinerari più frequentati si affiancano percorsi poco conosciuti, che offrono uno scialpinismo di ricerca ed esplorazione, nei quali non è raro dover battere traccia con le pelli per tutto il percorso di salita, fino ai pendii sui quali lasciare i primi solchi sulla neve intonsa nelle divertenti discese.
Questa guida nasce con l’intento di raccogliere i principali itinerari scialpinistici delle Orobie Valtellinesi e offrire una panoramica quasi completa a chi senta il desiderio di esplorare questa stupenda area geografica, a torto spesso trascurata perché molti itinerari fra le sue valli non sono entrati nel novero delle grandi classiche, ripetute magari ogni stagione.
Scheda del libro: https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=162
Il territorio della Valle Aurina occupa il bacino imbrifero del Torrente Aurino che percorre il rigoglioso fondovalle per tutta la sua lunghezza, dalla sua sorgente a monte dell’abitato di Casere/Kasern fino alla chiusa naturale di Campo Tures, oltre 30 chilometri più a valle. È un territorio davvero straordinario e ricco di contrasti questo remoto angolo d’Italia, incastonato nel punto più settentrionale della nostra nazione. Si tratta di una caratteristica vallata alpina caratterizzata sul lato destro orografico dall’impressionante muraglia rocciosa delle Alpi Aurine che cinge a nord il solco vallivo principale senza soluzione di continuità. In questo gruppo montuoso si contano numerosi “tremila”, che culminano nei 3420 m della Cima di Campo/Turnerkamp in Valle di Riobianco. Questa splendida cordigliera, impreziosita da numerosi ghiacciai, svetta di oltre 2000 metri sul fondovalle dove sono adagiati i numerosi e ridenti centri abitati della valle. Un'ininterrotta catena di monti, il cui paesaggio è stato nei millenni plasmato dall’azione dei ghiacciai, in cui percorrere splendidi itinerari escursionistici altamente panoramici.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=161
Die Dreitausender der Dolomiten erheben sich wie alleinstehende Kolosse zwischen den herrlichen T älern und Gipfeln des TrentinoS üdtirol und Venetiens. Einige davon sind erwanderbar, andere wiederum sind anspruchsvolle Routen, die erfahrenen Wanderern mit den nötigen Kenntnissen f ür das Voranschreiten auf Fels und als Seilschaft vorbehalten sind.
Diese dritte Ausgabe ist eine wichtige Aktualisierung der vorhergehenden von 2012 und 2014 und stellt einige Routen vor, die in der ersten Niederschrift nicht enthalten sind (wie die Originalf ühre von Grohmann auf die Fópa di Matìa und die Route auf der Nordflanke der Hohen Schlechten Gaisl), und einige ausf ührlichere Routenbeschreibungen (wie die Normalwege zur Klein-Schusterspitze, zum Pilastro (Pfeiler) Nino, zur Kleinen Furchetta, zur Cima de Falkner und zum Antelao, dessen Normalweg im November 2014 durch einen grossen Felssturz besch ädigt worden ist). Dies alles auch dank dem Beitrag einiger Mitglieder des Gruppo 3000 Dolomiti, darunter Beppe Ziggiotto aus Vicenza, der nach unserem Wissen 2017 als Erster die Besteigung aller 3000er der Dolomiten abgeschlossen hat, darunter die wahrscheinlich seit 65 Jahren unbestiegene Cima De Falkner. Man findet auch einige neue Skizzen von Kletterrouten durch den Zeichner und Alpinisten Marco Romelli, sowie neue Bilder einiger Routen.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=160
I tre versanti di un Parco
Nel cuore geografico delle Alpi, accanto ai confini con la Svizzera e l’Austria, si estende una delle più belle e importanti aree protette d’Europa.
Nato nel 1935, passato grazie a successivi ampliamenti dagli 8.000 ettari iniziali agli attuali 134.619, il Parco Nazionale dello Stelvio ospita vette altissime come l’Ortles, il Gran Zebrù e il Cevedale, meravigliose foreste di abete rosso e larice, pascoli d’alta quota e cascate, un centinaio tra laghi e laghetti di montagna e lo stesso numero di ghiacciai.
Chi percorre i sentieri, le vette e i ghiacciai dello Stelvio è il benvenuto. L’invito dell’autore a chi legge e utilizza sul terreno questa guida è di guardarsi intorno, ammirare e capire. E di rispettare gli animali e le piante, il lavoro dell’uomo, la fragile bellezza di quest’angolo straordinario delle Alpi e della Terra.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=152
Arrampicate nei Colli Euganei
La seconda edizione preannuncia un incremento di attività nella parete regina dei Colli Euganei: Rocca Pendice, dove l’arrampicata è resa molto particolare dalla trachite, facendola assomigliare a quella in granito. La sua parete est continua a regalare grandi vie all'insegna sia dell'alpinismo che dell'arrampicata sportiva. Tante le vie aperte negli ultimi anni, tutte comprese nel nuovo volume, rinnovato nella grafica e nei contenuti.
Completano il quadro gli aggiornamenti alle pareti del Monte Pirio, della Busa dell'Oro e del Sasso delle Eriche.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=154
22 itinerari
Se chiedete a qualsiasi biker che cosa vuol dire per lui la mountain bike, con tutta probabilità vi risponderà che essa rappresenta una delle massime espressioni di libertà, e pensandoci bene ha ragione. Pedalare tra i boschi, arrampicandosi su irti sentieri o gettandosi a capofitto lungo adrenaliniche discese, appaga completamente il desiderio di evasione e di ricerca del contatto con la natura, che molto spesso nel quotidiano si tende a smarrire.
I Colli Euganei sono un perfetto mix di natura e luoghi di estremo interesse storico, religioso e culturale. La mountain bike è il mezzo ideale per scoprirli.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=147
44 itinerari a tema
La Valle d’Aosta è una delle regioni alpine per eccellenza, un nome che immediatamente evoca grandi montagne, le cime dei 4000, imponenti ghiacciai e severe pareti. In realtà, questa piccola regione, delimitata dai grandi gruppi del Gran Paradiso, del Monte Bianco, del Cervino e del Monte Rosa, non è soltanto un susseguirsi di vette e vallate ma è molto di più: è un prezioso scrigno di biodiversità, un avvincente libro che racconta di una storia millenaria e di altrettanto secolari tradizioni, una regione dove si parlano sia il francese che l’italiano, ma anche il patois che affonda le radici nell’antico franco-provenzale e dialetti medievali germanici nelle valli di Ayas e Gressoney, un luogo dove si può ancora camminare su selciati Romani ed entrare nelle miniere dei Salassi.
Qui si è fatta la storia dell’alpinismo europeo e ancora si possono vivere le stesse emozioni dei “pionieri” affrontando salite negli angoli più selvaggi della regione. Nello stesso tempo ci si può abbandonare con tutta la famiglia a un cammino lento nei fondovalle, ascoltando il rumore dei torrenti e ammirando le forme e i colori di alberi, fiori e rocce. Chi vuole conoscere la storia geologica delle Alpi oppure studiare l’evoluzione dei ghiacciai nel corso dei millenni, si troverà davanti un vero e proprio manuale a cielo aperto, che ha pochi eguali nel Continente.
Questo libro vuole essere un invito, in 11 capitoli e 44 escursioni, a scoprire con occhi nuovi, attenti e consapevoli, questo microcosmo solo apparentemente facile da comprendere e in realtà sfaccettato e ricco di coinvolgenti sorprese. Questa guida non vuole essere un compendio enciclopedico in miniatura né si propone come pubblicazione di alcun valore scientifico, ma vuole soltanto proporre una diversa chiave di lettura della Valle d’Aosta e soprattutto fornire interessanti spunti per camminare sui sentieri della regione con una consapevolezza inedita, per spingere piedi e pensieri verso un escursionismo che si possa tramutare in un’emozionante cammino di stupore e conoscenza.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=157
130 cime fra Lago d'Idro, Alpi di Ledro e Lago di Garda
Estese sul vasto territorio montuoso compreso fra il Lago d'Idro a ovest e il Lago di Garda a est, le Prealpi Gardesane Occidentali costituiscono un variegato ambiente montano che offre ampie possibilità escursionistiche, sia estive che invernali, con panorami dominati dall'azzurro specchio d'acqua del Lago di Garda e dalla Catena del Monte Baldo.
Questa guida presenta una selezione di 130 cime che permettono di soddisfare sia le preferenze degli escursionisti che le esigenze degli alpinisti, con pareti verticali su cui sono stati ricavati sia percorsi attrezzati e vie ferrate, sia impegnative vie di roccia, come nell'area di Cima Capi e sulle pareti intorno ad Arco. Ad ognuna delle cime è dedicata una scheda con descrizione del percorso, dislivelli, tempi di salita e totali, difficoltà, attrezzatura necessaria o consigliata e quanto altro possa essere utile per documentarsi prima di effettuare la salita della cima. Se poi si considerano anche le informazioni aggiuntive che vengono fornite su altre 80 cime vicine a quelle principali ecco che il numero di vette coinvolte nel libro sale a un totale di 210.
L'escursionista amante dei percorsi lungo panoramiche creste e dorsali potrà trovare in questa guida numerosi itinerari per piacevoli escursioni coronate dal raggiungimento delle cime proposte, le cui vie normali non presentano particolari difficoltà e sono ideali nelle mezze stagioni o in inverno. Il tutto accompagnato dalle importanti testimonianze storiche della Grande Guerra 1915-18, il cui fronte montano ha oltremodo interessato le Prealpi Gardesane che ancora oggi presentano numerosi resti di trinceramenti e fortificazioni.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=155
123 vie di roccia classiche e moderne in:
Civetta, Moiazza, Gruppo di Fanis, Tofane, Nuvolau, Croda da Lago, Cristallo, Pelmo, Dolomiti Zoldane, Schiara, Antelao, Marmarole.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=153
È difficile a volte dettare confini nei territori montani. Le Dolomiti sono un grande gruppo che interseca cime e vallate con un andamento geografico da ovest a est ma con una notevole estensione anche nel senso longitudinale. Sono state quindi prese in considerazione le zone più a est, quelle che si rifanno in genere al Cadore e alla provincia di Belluno con una puntata più a nord in Alto Adige. Le montagne di questa zona sono in genere meno “addomesticate” rispetto a quelle delle Dolomiti Occidentali. Il Cadore, probabilmente a causa di una più difficile situazione economica degli ultimi anni rispetto alle Dolomiti in territorio trentino,
hanno il grande vantaggio di aver mantenuto maggiormente la propria wilderness, intesa questa anche in termini di rispetto delle tradizioni, architettura tradizionale locale e, non ultimo, rispetto del territorio. È proprio questo il grande vantaggio delle Dolomiti Bellunesi: l’opportunità da ora in avanti di valorizzare tutto questo patrimonio perché ancora non profondamente cambiato come
avvenuto in altre aree, dove urbanizzazione e costruzione di impianti di risalita hanno reso la montagna troppo simile alla pianura in termini di antropizzazione.
Questo modello purtroppo, a volte si scontra con i desideri dei valligiani ma, forse, abbandonati i vecchi schemi che vedono nell’industria dello sci l’unico riscatto della montagna, si potrà offrire ai turisti montani, quali escursionisti di vario genere, cultori dell’arte e alpinisti, una ben più valida alternativa.
Percorsi ad anello, lungo tratte antiche, ma anche lungo itinerari moderni.
La scelta non è casuale. Perché il percorso cosiddetto ad anello permette, in un’unica escursione, di ammirare più paesaggi e di circondarsi di tante montagne.
In Valchiavenna transita la famosa Via Spluga, passano la Via Francisca, la Via del Giubileo, la Via dei Càrden, la Via Bregaglia, il Sentiero del Cardinello.
Un insieme di itinerari tra l’attuale e l’antico, sempre diversi e in grado di proporre al lettore e all'escursionista la miriade di possibilità offerte dalla vallata, tra piane e laghi, nella prima porzione della valle, per trasformarsi poi in più arditi percorsi, sino a raggiungere l’ambito dell’alta montagna e andare a conoscere le più belle vette della Valchiavenna.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=150
44 itinerari in tutta le regione - Territorio unico nel suo genere, inciso da lunghe valli le cui creste superano spesso i tremila metri, ricco di boschi, laghi e aree selvagge, dove in pochi chilometri si passa dal clima mediterraneo del Tenero ai ghiacciai del Basòdino e dell’Adula, il Ticino esprime una magia particolare che, insieme a una straordinaria rete di sentieri e di rifugi, lo rende un vero paradiso escursionistico.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=151
Sponda lombarda, Alto Garda e Val di Ledro, Valle del Sarca, Sponda veneta. Il Lago di Garda è diventato, nel corso dei decenni, un luogo simbolo dello sport all'aria aperta, un vero e proprio punto di riferimento, in tutta Europa, per chi ama camminare, correre, arrampicare, pedalare, volare, nuotare. Questo specchio azzurro circondato da rocce argentate, è prima di tutto uno straordinario scrigno di biodiversità, che non ha eguali in tutto il Vecchio Continente, è pure un luogo dove gustare i profumi del Mediterraneo ai piedi delle Alpi. Potendo camminare praticamente per tutto l'anno su questi sentieri, si può davvero seguire il susseguirsi delle stagioni, immergersi in tutti i colori della natura e farsi conquistare dalle pagine scritte dalla storia. La guida presenta 48 escursioni attorno al più grande lago italiano, una scelta di itinerari tra i monti che gli fanno da contorno, con panorami di incomparabile bellezza, sia naturalistica che storica.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=146
2. l Introduzione
È passato tanto tempo da allora, ma il destino aveva già deciso e me ne rendo conto ora quando
cercando materiale per le mie scritture mi accorgo che tutto torna utile e che le foto che mi
servono le ho già scattate inconsciamente in chissà quale escursione.
Approfitto indegnamente di questo “mezzo di comunicazione” per chiedere scusa a tutte quelle
persone che hanno condiviso con me le innumerevoli passeggiate, ferrate, vie normali. A loro
va tutta la mia riconoscenza per aver sopportato le lunghe pause fotografiche, le elucubrazioni
di mezz’ora dedicate a una roccia o a un animale: lo so, avere a che fare con un naturalista può
essere pesante. Però rigirando egocentricamente la frittata scopro di essere stato pure conta-gioso
e di aver fatto amare le Dolomiti a parecchie persone, cosa che mi riempie d’orgoglio.
Il paziente lettore che sarà arrivato a leggere fin qui e che continuerà a sfogliare le pagine
successive si accorgerà che nell’opera si alterneranno di continuo le mie due anime. Se da un
lato ho cercato di essere rigoroso e scientifico, usando dati e tabelle ufficiali, dall’altro emerge
l’emozione che mi avvolge mentre sto scrivendo. Sfido chiunque abbia assaporato il gusto della
magia dolomitica a rimanere freddo mentre ne descrive le infinite sfumature. So di aver esage-rato
con i superlativi, ma i termini bellissimo, spettacolare, sensazionale, struggente sembrano
quasi impressi come dei fossili nella dolomia, non riesco ad estrarli e a gettarli altrove. Spero che
il lettore carpisca questi miei sentimenti e sia incuriosito ad andare a commuoversi di persona
davanti alle crode dolomitiche.
Denis Perilli
Sentieri d’Autore l Escursionismo consapevole in Dolomiti
INTRODUZIONE
Per rendere il lettore pienamente “consapevole” del significato e della logica di questo libro,
come autore mi sento obbligato a fare tanti passi indietro e a tornare idealmente bambino per
poi ripercorrere alcune tappe che hanno portato alla realizzazione di questo lavoro.
Procediamo con ordine e andiamo ai tempi in cui non ero ancora un “montanaro”. Nato nel bel
mezzo della Pianura Padana, ho iniziato fin da piccolo ad assaporare il gusto della Natura, ma
gli ambienti erano un po’ diversi da quelli che frequento oggi, sparsi fra la Laguna di Venezia e
il Delta del Po. Qui entrano già in gioco le prime due componenti dell’alchimia che ha portato
in me il desiderio di scrivere: la CURIOSITA’ e la CONOSCENZA. Quello che per gli altri era relax
per me era l’inizio della vita da Naturalista, non a caso tutto ciò che si muoveva attirava le mie
attenzioni e mi portava a ricercare delle soluzioni. Appena tornato a casa iniziavo a sfogliare libri
(Internet fortunatamente non era ancora stato pensato) e quelle bestiole che avevo osservato
trovavano un nome, più o meno corretto che fosse. Libri e animali: il destino sembrava già scrit-to!
La terza componente, quella che non mi ha indirizzato a scrivere libri di biologia marina o di
etologia, è entrata in gioco attorno ai 12-13 anni. Ricordo come fosse ieri il mio primo campo
parrocchiale a Palafavera e lo sguardo attonito che magneticamente veniva attratto dalle DOLO-MITI.
Come si fa a dimenticare quel tramonto che per pochi istanti abbraccia il Pelmetto, quelle
notti stellate in cui Civetta e Pelmo diventano vitrei o le tubature dell’acqua che ghiacciano ad
agosto? Esperienze forti che inesorabilmente hanno fatto accrescere in me la passione per la
montagna o meglio per “le montagne”… io le chiamo così le Dolomiti! Le altre alture sono belle
sì, affascinanti, ma non sono le Dolomiti!
Negli anni successivi la frequentazione ha avuto seguito e a 18 anni ho iniziato a camminare con
amici più grandi ed esperti che però già dovevano sorbirsi la mia smania di programmazione:
cartina in mano e proponevo io dove andare. Il mio obiettivo era conoscere più montagne
possibili, volevo osservarle tutte.
Poi sono arrivati i tempi dell’Università, Facoltà di Scienze Naturali, più che scontato! E di quei
tempi porto dentro un ricordo emotivamente forte, la mia prima ferrata seria, la Lipella percorsa
in ottobre, con la parete finale completamente ghiacciata. Con me c’erano gli amici zoldani e
Cesare, persona stupenda che ci ha lasciato troppo presto e a cui il Parco Nazionale Dolomiti
Bellunesi ha onorato la memoria con un percorso dedicato.
Insomma le Dolomiti stavano diventando sempre più una salutare ossessione per me e il corso
di laurea non poteva che terminare in uno di quei luoghi che ti fanno accapponare la pelle da
quanto seducenti sono: la Foresta di Paneveggio. Il mio lavoro consisteva nel catturare, marcare
e rilasciare le arvicole rossastre, dei piccoli Roditori, veri e propri gnomi del bosco. Il lettore deve
chiudere gli occhi e trasferirsi idealmente in quel bosco e immaginare abeti secolari, mezzo
metro di neve, il nero profilo triangolare del Monte Colbricon e le infuocate e taglienti sagome
delle Pale di San Martino al tramonto. Questo è Paneveggio! E poi i cervi, i picchi neri, le aquile,
i camosci, insomma una esperienza quasi paranormale.
6 7
3. l Indice
Sentieri d’Autore l Escursionismo consapevole in Dolomiti
INDICE
• PrefazionE 5
• Introduzione 6
• Guida alla consultazione 12
• Avvertenze 17
• Informazioni e recapiti utili 18
• In caso di emergenza 19
• Bibliografia 19
• Collaborazioni e ringraziamenti 20
UNO • Le Dolomiti: localizzazione, gruppi montuosi e valli 21
• Le Dolomiti di Brenta 23
• Le Dolomiti di Gardena e Fassa 26
• Le Dolomiti di Fiemme 31
• Le Dolomiti di Feltre e delle Pale di San Martino 33
• Le Dolomiti di Zoldo 35
• Le Dolomiti di Sesto, Braies e d’Ampezzo 38
• Le Dolomiti d’Oltrepiave 48
DUE • La storia geologica delle Dolomiti 51
• Come e quando si sono formate le Dolomiti? 52
• Quali sono le rocce che compongono le Dolomiti? 52
• Da cosa dipende la forma di una montagna? 54
• Perché le montagne di quest’area compresa fra Alto Adige, Trentino, Veneto
e Friuli Venezia Giulia si chiamano Dolomiti? 54
• La litogenesi delle rocce dolomitiche 56
• L’orogenesi alpina 67
• Morfogenesi dolomitica 69
• Dolomiti: l’evoluzione continua 71
• Vive testimonianze dal passato: i fossili delle Dolomiti 73
• Curiosando consapevolmente - Visioni subliminali in Dolomiti 75
• Escursioni consigliate 77
2.1 • CIMA BRAGAROLO - La dorsale porfirica del Lagorai 78
2.2 • LÀTEMAR - Camminando sull’antica scogliera 82
2.3 • TRE CIME DI LAVAREDO - La magia delle pareti nord 86
2.4 • ALPE PICES FANES e COL BECCHEI - Fra le rocce più giovani delle Dolomiti 90
TRE • L’intimo rapporto fra le Dolomiti e l’acqua 95
• Che ruolo ha avuto e ha l’acqua nel modellamento delle Dolomiti? 96
• Il reticolo idrografico delle Dolomiti 99
• Magnifici specchi d’acqua 103
• Cos’è un ghiacciaio? Quali sono i ghiacciai delle Dolomiti? 107
• Neve, acqua ed escursionismo in Dolomiti 111
• Curiosando consapevolmente - I siti glaciogeni:
un approccio moderno per comprendere l’evoluzione del territorio 112
• Escursioni consigliate 114
3.1 • CIMA PISSADÙ - Fra rock glaciers, laghi, cascate e valli glaciali 115
3.2 • VAL DI LAUSA - Un’impegnativa salita verso il Lago d’Antermoia 119
3.3 • CIMA D’ASTA - Fra acqua e granito 123
3.4 • Sorapis - Un circo glaciale “perfetto” 127
QUATTRO • Ambienti, flora e fauna delle Dolomiti 131
• Un approccio funzionale per comprendere l’ambiente 132
• I fattori ambientali che determinano la distribuzione degli ecosistemi dolomitici 134
• La flora delle Dolomiti: dalle cupe foreste ai delicati endemismi 137
• Origine della flora dolomitica 142
• Graditi ritorni ed elusive presenze: la fauna dolomitica 148
• Leggi per la tutela di flora e fauna nelle Dolomiti 165
• Curiosando consapevolmente - Preziosi indizi: le tracce degli animali 165
• Escursioni consigliate 167
4.1 • PELMO - Giro del Caregon del Padreterno 168
4.2 • CREPA ROSSA - I colori della Val Franzei 172
4.3 • SCHIARA - La solitaria Valle dell’Ardo 175
4.4 • MONTE ALVÌS - Verso le rocce del Cimònega 178
CINQUE • Sulle Dolomiti arriva l’uomo: dalla preistoria al turismo moderno
passando attraverso la Grande Guerra 183
• La preistoria in Dolomiti 184
• Dall’epoca romana al Risorgimento 186
• La rivoluzione alpinistica e turistica: da Grohmann alla Grande Strada delle Dolomiti 188
• La follia della Grande Guerra: il fronte dolomitico 191
• Chi erano i “difensori” del fronte dolomitico? 192
• I forti del fronte dolomitico 193
• Le strategie austro-ungariche 194
• La vita sulle alture del fronte dolomitico e alcune situazioni emblematiche 195
• L’ultimo secolo delle Dolomiti 197
• Curiosando consapevolmente - La via della pace 198
• Escursioni consigliate 199
5.1 • MONDEVAL - Lassù dove si spingevano gli uomini di Cro-Magnon 200
5.2 • RODA DI VAÈL - L’aquila di Christomannos 204
5.3 • FERRATA LIPELLA - Avventure in parete 208
5.4 • LAGAZUOI - Le Gallerie del Piccolo Lagazuoi e il periplo del Gran Lagazuoi 212
SEI • Le malghe, i pascoli, la gestione storica del territorio
e il paesaggio culturale 217
• L’uomo e i pascoli 218
• Come avviene una buona gestione dei pascoli presso una malga? 219
• La secolare gestione del territorio dolomitico 221
8 9
4. Sentieri d’Autore l Escursionismo consapevole in Dolomiti l Indice
• Il paesaggio culturale in Dolomiti 227
• Curiosando consapevolmente - Le foreste e la selvicoltura 228
• Escursioni consigliate 230
6.1 • FRA PELMO E CRODA DA LAGO - Testimonianze della pastorizia 231
6.2 • I TABIÀ DEL SASSO BIANCO - Superbe visioni della Civetta 234
6.3 • FRA CRISTALLO E POMAGAGNON - La solitaria Val Padeòn 239
6.4 • ANTELAO - Ai piedi del “Re delle Dolomiti” 242
SETTE • Le leggende, i misteri e le figure mitologiche delle Dolomiti 245
• Quali sono le figure salienti delle leggende ladine? 247
• Altri personaggi leggendari 248
• Il territorio ci parla di leggende 250
• Alcune famose e significative leggende ladine 254
• I castelli dolomitici 260
• Curiosando consapevolmente - I Ladini 262
• Escursioni consigliate 263
7.1 • CATINACCIO - Fra le rose di Re Laurino 264
7.2 • PIZ D’LAVARELA - I leggendari panorami della Val di Fanes 268
7.3 • COL ROSÀ - La montagna del Genio del Boite 272
7.4 • SASSOLUNGO - Il giro della mano del Gigante 276
OTTO • Rifugi e bivacchi fissi delle Dolomiti 281
• Cosa sono i rifugi montani? 282
• A quando risalgono i primi rifugi alpini? Qual’era il loro scopo? 283
• Quando inizia la storia dei rifugi nelle Dolomiti? 283
• La magia dei rifugi dolomitici 287
• L’evoluzione dei rifugi 291
• I bivacchi delle Dolomiti 291
• Un esempio di escursionismo “non consapevole” 292
• Curiosando consapevolmente - I preziosi pensieri di chi gestisce un rifugio dolomitico 293
• Escursioni consigliate 295
8.1 • NUVOLAU - Il belvedere sull’Ampezzano 296
8.2 • IL CUORE PULSANTE DEL BRENTA - Il Sentiero Attrezzato Sosat 300
8.3 • SPALTI DI TORO - Ai piedi del Campanile di Val Montanaia 304
8.4 • MARMOLADA - Al cospetto degli strapiombi della Parete Sud 308
NOVE • I sentieri e le vie ferrate 313
• Cos’è ufficialmente un sentiero? Ci sono norme che riguardano i sentieri? 314
• Qual è il significato del numero che indica un sentiero? 317
• Le ferrate delle Dolomiti 318
• Quando e dove nascono le prime vie ferrate? 318
• Qual è la prima ferrata delle Dolomiti? Cronistoria dei sentieri ferrati in Dolomiti 319
• Le Alte Vie delle Dolomiti: una rivoluzione culturale 321
• Sentieri e cartografia 330
• Curiosando consapevolmente - La Via delle Bocchette: visioni futuristiche 331
• Escursioni consigliate 333
9.1 • SAN SEBASTIANO - I silenzi sopra il Passo Duran 334
9.2 • CIVETTA - Sotto la “parete delle pareti” 340
9.3 • DOLOMITI DI BRENTA - Dal Passo del Grosté alla Bocca di Tuckett 344
9.4 • PALE DI SAN MARTINO - La Ferrata del Velo e il Sentiero Attrezzato Nico Gusella 348
DIECI • Tutela e valorizzazione ambientale 353
• Il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi: la gestione di un Parco “che funziona” 354
• Otto gioielli dolomitici: i Parchi Naturali 357
• Parco Naturale Puez-Odle: un libro aperto sulla storia delle Dolomiti 358
• Parco Naturale Sciliar-Catinaccio: verso il Monte del Destino 359
• Parco Naturale Fanes-Senes-Braies: il regno delle marmotte e dei fenomeni carsici 360
• Parco Naturale Tre Cime: impossibili equilibri di dolomia 362
• Parco Naturale Adamello Brenta: dai ruvidi graniti alle colorate dolomie 363
• Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino: fra foreste, porfidi e svettanti guglie 364
• Parco Naturale Dolomiti d’Ampezzo: leggende, ospiti illustri e giganti rocciosi 367
• Parco Naturale Dolomiti Friulane: verso valli dimenticate 368
• Un innovativo sistema di protezione capillare e globale: Rete Natura 2000 370
• Curiosando consapevolmente - La ricerca scientifica nelle aree protette 373
• Escursioni consigliate 375
10.1 • DOLOMITI BELLUNESI - Di terra e d’amore 376
10.2 • VAL VENEGIA E MULAZ - Un tesoro botanico 379
10.3 • IL LATO NASCOSTO DELLE TOFANE - I silenzi della Val Travenanzes 383
10.4 • IL BRENTA MERIDIONALE - La solitaria Val d’Ambiéz 387
UNDICI • Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO 391
• Cos’è l’UNESCO e cosa fa? 392
• Le Dolomiti e l’UNESCO 392
• Che significato ha l’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO? 394
• Qual è l’importanza dell’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO? 394
• La gestione delle Dolomiti UNESCO 395
• I nove Sistemi Dolomiti UNESCO 395
• Curiosando consapevolmente - Sognando fra vuoti paurosi, antichi dinosauri e un pizzico di magia 407
• Escursioni consigliate 409
11.1 • CADINI DI MISURINA - Nella selva di pinnacoli e incredibili architetture rocciose 410
11.2 • DALLA MOIAZZA ALLA CIVETTA - Il regno delle pareti 414
11.3 • PUNTA ANNA - La ferrata ideale 218
11.4 • CRODA DEL BECCO - Le grigie lavagne del Sass dla Porta 422
• Escursioni ordinate per gruppi montuosi 426
• Rifugi ordinati per gruppi montuosi 428
• Escursioni in ordine di difficoltà 431
10 11
5. DOLOMITI D’OLTREPIAVE l Duranno e Cima dei Preti
Quattro l Ambienti, flora e fauna
sono dei produttori (vegetali che utilizzano l’energia del sole per crescere e produrre biomassa)
e dei consumatori (animali) che possono essere primari se si nutrono di vegetali (es. cavalletta
che mangia erba) o secondari se si nutrono di altri animali (es. rana che mangia la cavalletta).
Entrando nel dettaglio, ogni ecosistema è costituito da biotopi, cioè delle unità funzionali a
dimensioni generalmente limitate e definite. Esempio di biotopo può essere uno stagno, un
bosco di faggio, un’area a cespugli di rododendro. Un ecosistema non è un’unità asettica, confi-na
con altri ecosistemi e ai suoi margini spesso si trovano delle forme di vita con degli equilibri
ecologici particolari derivanti da entrambe le parti (effetto margine). Più ecosistemi omogenei
costituiscono un bioma, come ad esempio il bioma delle foreste di abete rosso, il bioma delle
rocce sommitali, ecc.
Il biotopo (ad esempio uno stagno) è l’unità base per costituire un ecosistema. Più ecosistemi invece generano un
bioma (ad esempio i boschi)
I principali ecosistemi dolomitici sono:
• Prati di fondovalle. Aree ricavate dall’uomo tramite disboscamento.
• Foreste. Ricoprono i versanti montani.
• Arbusteti e cespuglieti. Si sviluppano in quota, oltre la quota forestale.
• Praterie sommitali. Formazioni erbacee poste oltre la quota forestale.
• Ghiaioni e rocce. Formazioni rocciose e detriti di falda.
• Acque correnti e stagnanti. Qualsiasi luogo in cui ci sia acqua, indipendentemente dalla quota.
Ambienti, florA e fAunA delle dolomiti
Lo splendido e complesso ambiente dolomitico può essere analizzato secondo vari approcci.
Osservandolo da un punto di vista funzionale si possono esaminare i vari fattori che, combinati
fra loro, lo hanno reso e continuano a renderlo come lo vediamo oggi. Una cosa che appare
subito evidente è che la vegetazione varia a seconda della quota, le piante colonizzano determi-nate
fasce per soddisfare al massimo le proprie esigenze vitali. Questa “stratificazione” è in gra-do
di condizionare il paesaggio, i microclimi e anche la distribuzione degli animali nel territorio.
Mettendo assieme tutte queste situazioni in delicato equilibrio ne risulta un intricato mosaico di
ecosistemi in stretta relazione uno con l’altro. Nelle Dolomiti sono presenti molti endemismi,
cioè specie, sia vegetali che animali, confinate in un determinato territorio (endemismi dolomi-tici,
endemismi alpini, ecc.).
Le specie prese in considerazione sono indicate con il nome comune e il nome scientifico bino-miale.
Quest’ultimo è scritto in corsivo (es. Fagus sylvatica) con il primo termine che indica il
genere mentre il secondo ne determina la specie. Va ricordato che la classificazione delle specie
prevede una serie di “cassetti” che ne contengono altri che a loro volta ne contengono altri. Ad
esempio per classificare l’aquila reale bisogna aprire il primo “cassetto” degli Animali (Regno),
cercare fra i Vertebrati (Subphylum) e quindi fra gli Uccelli (Classe), gli Accipitriformi (Ordine) e
gli Accipitridi (Famiglia). All’interno della Famiglia troveremo Genere e Specie che permettono
di identificare l’aquila reale come Aquila chrysaetos.
Un approccio funzionale per comprendere l’ambiente
Per ecosistema si intende un sistema aperto
composto da una componente biotica (ani-mali,
piante, ecc.) e una componente abiotica
(rocce, acqua, ecc.) in equilibrio dinamico fra
di loro. Fra le due componenti ci devono esse-re
delle relazioni (circolo di materia) e un flus-so
di energia. In un ecosistema solitamente ci
Energia
Produttori Consumatori
primari
Consumatori
Decompositori secondari
Sostanze
minerali
Semplificazione del funzionamento di un ecosistema
Ecosistemi dolomitici
(da sinistra a destra):
prato di fondovalle,
foresta, arbusteto, rocce
sommitali, prateria
sommitale, acque correnti
132 133
6. Sentieri d’Autore l Escursionismo consapevole in Dolomiti Quattro l Ambienti, flora e fauna
nuda. La posizione influenza le specie viventi anche in base ai diversi areali di diffusione delle
stesse: sulle Dolomiti troveremo, a parità di condizioni, specie arboree e animali diverse da
quelle delle Ande sudamericane, dal Karakorum o dalle Montagne Rocciose.
• Clima. È strettamente legato alla posizione geografica, alla quota e determina le forme della
vegetazione. Il clima delle Dolomiti occidentali
è di tipo più continentale e secco rispetto alle
Dolomiti orientali caratterizzate da condizio-ni
più oceaniche. Un indicatore ecologico di
questa situazione può essere il pino cembro,
strettamente legato al clima continentale: il suo
areale verso oriente non si estende ad esempio
oltre il Passo Rolle, verso la Valle del Cismon
nettamente più piovosa. Le Dolomiti orientali
risentono della maggior vicinanza alla Pianura
Padana e al Mare Adriatico rispetto alle Dolo-miti
occidentali.
Il pino cembro è uno splendido esempio di indicatore
climatico, prolifera solo dove predomina un clima
continentale
• Forma della montagna. La conformazione
e l’esposizione della montagna possono creare microclimi ben diversi da quello dominante
in zone limitrofe. Una catena montuosa disposta in senso trasversale è in grado di fermare o
deviare venti e perturbazioni. Questa situazione si ripercuote direttamente sulla vegetazione e
di conseguenza sui suoli e sulla fauna. Anche le dimensioni delle montagne condizionano il
clima: ben noto è l’effetto massa in grado di innalzare i limiti della vegetazione. Tanto per citare
un esempio, il limite altitudinale dell’abete bianco nei giganti delle Alpi Occidentali raggiunge i
2600 m, mentre nelle Alpi Giulie non supera i 1900 m.
I limiti altitudinali massimi delle specie vegetali si innalzano progressivamente da est verso ovest per via dell’effetto
massa dovuto alle maggiori dimensioni dei complessi montuosi occidentali
• Natura litologica. Il tipo di roccia determina chiaramente la morfologia della montagna. Le
forme così articolate (torri, campanili, pareti verticali) tipiche delle Dolomiti sono possibili solo
I fattori ambientali che determinano la distribuzione
degli ecosistemi dolomitici
I tipi di ambiente in area dolomitica (sia intesi come paesaggio che come ecosistema o bioma)
sono influenzati e determinati dalla combinazione di vari fattori ambientali i quali definiscono
tutti i cambiamenti che modificano la vita, sia vegetale che animale e quindi gli equilibri dell’am-biente
naturale (dei biomi e degli ecosistemi).
Questi fattori possono distinguersi in:
• Abiotici, cioè “senza vita”. Sono la luce, il suolo (inteso solo come substrato), il sottosuolo, le
rocce, l’acqua, l’aria, l’insieme degli even-ti
climatici, la pendenza, ecc.
• Biotici, cioè “viventi”. Specie animali e
vegetali, ma anche batteri e virus (ma-lattie),
funghi, viventi intesi come dispo-nibilità
alimentare, equilibri fra le varie
specie, ecc.
• Limitanti, cioè quelle sostanze o quei
parametri ambientali la cui presenza,
assenza o sovrabbondanza, risulta fon-damentale
per lo sviluppo degli individui
e quindi delle popolazioni di un ecosi-stema.
La quantità di luce ad esempio
determina la presenza o l’assenza di certi
vegetali nel sottobosco.
Alcuni dei fattori che condizionano diret-tamente
(combinati fra loro) le tipologie
ambientali dolomitiche sono:
• Altitudine. È un fattore che determina
la temperatura, la percentuale di ossige-no
presente nell’aria, l’intensità dei raggi
UV (potenzialmente dannosi per molte
forme viventi) e la disponibilità idrica
(tipo e intensità delle precipitazioni, du-rata
e spessore del manto nevoso).
• Posizione geografica. La latitudine
(distanza dall’equatore misurata in gradi)
influenza nettamente il clima, la tempe-ratura
e di conseguenza la vegetazione:
La luce è un fattore limitante che può determinare la presenza
o l’assenza di forme di vita vegetali o selezionare quelle che
possono vivere in un certo ambiente
La posizione geografica influenza nettamente le tipologie
ambientali. Questa foto è stata scattata nei pressi di Tangge, in
Mustang, regione nepalese al confine col Tibet. La quota è di
circa 3200 m, la stessa delle principali elevazioni dolomitiche
(foto Katia Carron)
ai tropici a 3000 m troviamo una fitta foresta mentre sulle Dolomiti a tale quota domina la roccia
134 135
7. DA VEDERE
L’area del Pelmo è inserita nel sito
Natura 2000 IT 3230017 “Monte
Pelmo-Mondeval-Formin”. Tutto il
comprensorio ha un elevato valore
naturalistico e geologico. A sud est
del Pelmo si sviluppano alcune aree
umide (torbiere) che ospitano piante
importanti dal punto di vista botani-co.
L’isolamento del Pelmo rispetto
agli altri colossi dolomitici consente
di poter godere di panorami estesi in
tutte le direzioni.
EVENTUALI CIME
La vetta del Pelmo (3168 m) è rag-giungibile
dal Rif. Venezia-Alba Maria
de Luca seguendo il sent. 480 per
Forc. Val d’Arcia e deviando a sini-stra
dopo 20 min.. Si sale quindi un
passaggio a gradoni che si restringe
e raggiunge la Cengia di Ball. La cen-gia
è pianeggiante e si sviluppa verso
sinistra, alta sulle pareti del versante
sud. Il percorso molto esposto supera
alcune sporgenze e tre canali in serie.
Sentieri d’Autore l Escursionismo consapevole in Dolomiti Quattro l Ambienti, flora e fauna
PUNTo DI PARTENzA
Punto di partenza consigliato è il Passo Staulanza (1773 m), valico
fra la Val di Zoldo e la Val Fiorentina.
LUogo
Il Pelmo è una montagna compatta, possente e isolata. In realtà
il gruppo è composto da due sommità, il Pelmo (3168) e il Pel-metto
(2990 m), separati dal canalone chiamato La Fisura. Il giro
del Pelmo è un itinerario vario che porta ad ammirare i quattro
diversi versanti del gruppo montuoso: le gialle pareti meridionali,
il vallone orientale, il lato settentrionale con le Cime di Forca Ros-sa,
la colossale parete nord ovest.
ITINERARIo
1 – Dal Passo Staulanza si segue il sent. 472 che sale per l’an-tico
Tríòl dei Cavai fra larici e abeti rossi in direzione sud est. Il
percorso esce dal bosco sotto lo spigolo occidentale del Pelmet-to,
dove sale il sentierino che porta alle impronte di dinosauro.
Si prosegue sotto le verticali pareti meridionali fino al pascolo de
Le Mandre, proprio sotto La Fisura, il profondo intaglio fra Pel-metto
e Pelmo. Qui salgono anche il sent. 474 che giunge da Pa-lafavera
e, poco più avanti il sent. 473 proveniente da Coi. Il pa-norama
dalla radura è splendido, con la Civetta che si distende
alle spalle, il San Sebastiano-Tàmer, gli Spiz di Mezzodì e il Bo-sconero
che contornano la
parte bassa della Val di Zol-do.
Di fronte fa capolino
l’Antelao con la sua per-fetta
sagoma triangolare. Si
continua (sempre in zona
aperta) passando la loc. I
Lach e la singolare architet-tura
denominata La Dam-bra,
staccata dal versante
sud orientale del Pelmo.
Oltrepassata una zona a
mughi e un canalino ghia-4.1
ioso si sbuca al Passo di Ri-
PELMo
Giro del Caregon del Padreterno
GRUPPO MONTUOSO: Pelmo
PUNTO DI PARTENZA: Passo Staulanza
(1773 m)
QUOTA MINIMA: 1773 m
QUOTA MASSIMA: 2476 m
LUNGHEZZA COMPLESSIVA: 12,9 km
DISLIVELLO COMPLESSIVO: 703 m
TEMPO TOTALE: 6,30 h
TIPO DI PERCORSO: sentiero segnato,
traccia
PUNTI DI APPOGGIO: Rif. Passo Staulanza,
Rif. Venezia-Alba Maria de Luca
ATTREZZATURA: normale dotazione
escursionistica
PERIODO CONSIGLIATO: luglio - settembre
FREQUENTAZIONE: alta
SENSO CONSIGLIATO: antiorario
DIFFICOLTà: EE
CIME DA SALIRE: Pelmo (3168 m) EE, max II
CARTOGRAFIA: Tabacco n. 025-
Dolomiti di Zoldo Cadorine
e Agordine 1:25.000
Pelmetto e Pelmo separati
da La Fisura
168 169
8. Sentieri d’Autore l Escursionismo consapevole in Dolomiti Quattro l Ambienti, flora e fauna
1908
Bivio
sent. 473
1931
1947
Passo di
Ritorto
Forc.
Val d'Arcia
Rif. Venezia
Passo Staulanza Passo Staulanza
0 3875
6725 7075 9325 12875
2700
2600
2500
2400
2300
2200
2100
2000
1900
1800
1700
1773
2476
1773
patto sotto i detriti. Molto bella la vista verso la Croda da Lago e i
Lastoi di Formin. L’ultima discesa è piuttosto ripida e segue delle
traccie che tagliano alcune zone di frana. La progressione fra le
ghiaie fini è a dir poco entusiasmante. Alla base del ghiaione si
ritrovano le indicazioni del sent. 480, le si seguono fra i mughi
fino al Passo Staulanza (2,15 h, EE).
Forc. Val d’Arcia
2
480
Monte Pelmo
Passo Staulanza
472
NoTE
Percorso molto panoramico per escursionisti allenati. Attenzione,
la risalita fino a Forc. Val d’Arcia richiede condizioni meteo stabili.
Il secondo è il Passo dello Stemma, il
terzo è il famoso Passo del Gatto da
superare strisciando carponi o stando
all’esterno su roccia lisciata ed espo-sta
(II grado, 1 chiodo, a volte si trova
una corda lasciata per agevolare il
passaggio). Si raggiunge così la base
dell’ampio vallone (Vant) e lo si ri-monta
completamente seguendo gli
ometti. Arrivati ai piedi di una parete
si sale a sinistra per roccette e si gua-dagna
il vallone superiore, si passa
a destra su gradoni rocciosi e poi si
ritorna a sinistra fino a raggiungere la
cresta ovest nel punto in cui è più bas-sa
(traccia e ometti). Da qui si sale
la cresta finale sud ovest con l’aiuto
di uno spezzone di corda. Attenzione
l’ultimo passaggio è molto esposto
(2,30 h EE, max II).
La discesa avviene per la stessa via di
salita in 2,00 h. Salita lunga e difficile,
riservata a escursionisti preparati, abi-tuati
all’esposizione e alle alte quote.
torto (1931 m) e quindi ai Campi di Rutorto, sotto il Vant (l’enor-me
circo glaciale sospeso) del Pelmo. Qui a 1947 m sorge il Rif.
Venezia-Alba Maria de Luca, punto di incontro dell’Alta Via n° 1,
dell’Alta Via n° 2 e dell’Anello Zoldano (2,30 h, E).
2 – Dal rifugio si segue il sent. 480 (Sentiero Flaibani, Alta Via n°
1) che sale presto fra le ghiaie. Lasciata a sinistra l’indicazione per
la cima del Pelmo (Cengia di Ball), si prosegue dritti con vista pri-vilegiata
verso Antelao, Sorapis e Monfalconi. Dopo circa 1,00 h di
salita su ghiaione si giunge a un primo valico roccioso. Seguono al-cuni
facili tratti con corde (utili se bagnato) e la ripida salita termina
a Forc. Val D’Arcia (2476 m). Il panorama è vastissimo, raggiunge
verso sud la Schiara e verso ovest il Sella, il Sassolungo e la Marmo-lada
(1,45 h, EEA-F con EE).
3 – Scendendo sul versante setten-trionale
le rocce delle Cima di Val
d’Arcia appaiono profondamente cor-rugate
dagli eventi tettonici e levigate
dall’esarazione glaciale. Il sentiero
inizialmente cala ripido, poi, in vista
dell’immane parete nord occidentale
del Pelmo, diviene quasi pianeggian-te
e attraversa il ghiaione di Val d’Ar-cia
verso ovest. Qui si può osservare
un rock glacier, con spaccature che
rivelano la presenza di ghiaccio com-
1
Rif. Venezia
480
Sopra: la Dambra
Sotto: risalendo verso Forc. Val
d’Arcia con il Sorapis sullo sfondo
170 171