50 escursioni.
C’è una stretta valle, compresa fra le vette rocciose delle Dolomiti di Brenta e la verde dorsale della Paganella, dove sorgono due ameni paesini dolomitici, Molveno e Andalo, accompagnati dalle altre tre località turistiche con cui formano la Comunità della Paganella: Cavedago, Spormaggiore e Fai della Paganella.
Nel complesso un’area da cui godere di visioni privilegiate sulle guglie e le torri del Brenta, fra tutte la Brenta Alta, il celeberrimo Campanile Basso, la Torre di Brenta e tutte le vette della Catena Centrale. Escursioni panoramiche per tutti i gusti, in cui ritrovare spazi di quiete e silenzio prima di rigettarsi nella vivace mondanità di Molveno, Andalo e dei paesi vicini. Fra questi scenari naturali e lungo questi sentieri accoglienti auguro a chi vorrà percorrerli di trovare la pace, l’armonia e la serenità che hanno accompagnato le mie escursioni.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=198
Sponda lombarda, Alto Garda e Val di Ledro, Valle del Sarca, Sponda veneta. Il Lago di Garda è diventato, nel corso dei decenni, un luogo simbolo dello sport all'aria aperta, un vero e proprio punto di riferimento, in tutta Europa, per chi ama camminare, correre, arrampicare, pedalare, volare, nuotare. Questo specchio azzurro circondato da rocce argentate, è prima di tutto uno straordinario scrigno di biodiversità, che non ha eguali in tutto il Vecchio Continente, è pure un luogo dove gustare i profumi del Mediterraneo ai piedi delle Alpi. Potendo camminare praticamente per tutto l'anno su questi sentieri, si può davvero seguire il susseguirsi delle stagioni, immergersi in tutti i colori della natura e farsi conquistare dalle pagine scritte dalla storia. La guida presenta 48 escursioni attorno al più grande lago italiano, una scelta di itinerari tra i monti che gli fanno da contorno, con panorami di incomparabile bellezza, sia naturalistica che storica.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=146
Il territorio della Valle Aurina occupa il bacino imbrifero del Torrente Aurino che percorre il rigoglioso fondovalle per tutta la sua lunghezza, dalla sua sorgente a monte dell’abitato di Casere/Kasern fino alla chiusa naturale di Campo Tures, oltre 30 chilometri più a valle. È un territorio davvero straordinario e ricco di contrasti questo remoto angolo d’Italia, incastonato nel punto più settentrionale della nostra nazione. Si tratta di una caratteristica vallata alpina caratterizzata sul lato destro orografico dall’impressionante muraglia rocciosa delle Alpi Aurine che cinge a nord il solco vallivo principale senza soluzione di continuità. In questo gruppo montuoso si contano numerosi “tremila”, che culminano nei 3420 m della Cima di Campo/Turnerkamp in Valle di Riobianco. Questa splendida cordigliera, impreziosita da numerosi ghiacciai, svetta di oltre 2000 metri sul fondovalle dove sono adagiati i numerosi e ridenti centri abitati della valle. Un'ininterrotta catena di monti, il cui paesaggio è stato nei millenni plasmato dall’azione dei ghiacciai, in cui percorrere splendidi itinerari escursionistici altamente panoramici.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=161
I tre versanti di un Parco
Nel cuore geografico delle Alpi, accanto ai confini con la Svizzera e l’Austria, si estende una delle più belle e importanti aree protette d’Europa.
Nato nel 1935, passato grazie a successivi ampliamenti dagli 8.000 ettari iniziali agli attuali 134.619, il Parco Nazionale dello Stelvio ospita vette altissime come l’Ortles, il Gran Zebrù e il Cevedale, meravigliose foreste di abete rosso e larice, pascoli d’alta quota e cascate, un centinaio tra laghi e laghetti di montagna e lo stesso numero di ghiacciai.
Chi percorre i sentieri, le vette e i ghiacciai dello Stelvio è il benvenuto. L’invito dell’autore a chi legge e utilizza sul terreno questa guida è di guardarsi intorno, ammirare e capire. E di rispettare gli animali e le piante, il lavoro dell’uomo, la fragile bellezza di quest’angolo straordinario delle Alpi e della Terra.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=152
44 itinerari in tutta le regione - Territorio unico nel suo genere, inciso da lunghe valli le cui creste superano spesso i tremila metri, ricco di boschi, laghi e aree selvagge, dove in pochi chilometri si passa dal clima mediterraneo del Tenero ai ghiacciai del Basòdino e dell’Adula, il Ticino esprime una magia particolare che, insieme a una straordinaria rete di sentieri e di rifugi, lo rende un vero paradiso escursionistico.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=151
44 itinerari a tema
La Valle d’Aosta è una delle regioni alpine per eccellenza, un nome che immediatamente evoca grandi montagne, le cime dei 4000, imponenti ghiacciai e severe pareti. In realtà, questa piccola regione, delimitata dai grandi gruppi del Gran Paradiso, del Monte Bianco, del Cervino e del Monte Rosa, non è soltanto un susseguirsi di vette e vallate ma è molto di più: è un prezioso scrigno di biodiversità, un avvincente libro che racconta di una storia millenaria e di altrettanto secolari tradizioni, una regione dove si parlano sia il francese che l’italiano, ma anche il patois che affonda le radici nell’antico franco-provenzale e dialetti medievali germanici nelle valli di Ayas e Gressoney, un luogo dove si può ancora camminare su selciati Romani ed entrare nelle miniere dei Salassi.
Qui si è fatta la storia dell’alpinismo europeo e ancora si possono vivere le stesse emozioni dei “pionieri” affrontando salite negli angoli più selvaggi della regione. Nello stesso tempo ci si può abbandonare con tutta la famiglia a un cammino lento nei fondovalle, ascoltando il rumore dei torrenti e ammirando le forme e i colori di alberi, fiori e rocce. Chi vuole conoscere la storia geologica delle Alpi oppure studiare l’evoluzione dei ghiacciai nel corso dei millenni, si troverà davanti un vero e proprio manuale a cielo aperto, che ha pochi eguali nel Continente.
Questo libro vuole essere un invito, in 11 capitoli e 44 escursioni, a scoprire con occhi nuovi, attenti e consapevoli, questo microcosmo solo apparentemente facile da comprendere e in realtà sfaccettato e ricco di coinvolgenti sorprese. Questa guida non vuole essere un compendio enciclopedico in miniatura né si propone come pubblicazione di alcun valore scientifico, ma vuole soltanto proporre una diversa chiave di lettura della Valle d’Aosta e soprattutto fornire interessanti spunti per camminare sui sentieri della regione con una consapevolezza inedita, per spingere piedi e pensieri verso un escursionismo che si possa tramutare in un’emozionante cammino di stupore e conoscenza.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=157
Valtournenche e Valle di Saint Barthélemy
Questo primo volume della collana Vie Normali Valle d'Aosta prende in esame tutte le vette quotate e indicate come tali nella cartografia ufficiale della Regione Autonoma Valle d'Aosta, che ricadono come accesso dalla Valle di Saint Barthélemy e dalla Valtournenche, per un totale di 95 cime.
Non è stata tralasciata alcuna cima e tutte le vie sono state salite personalmente dagli autori, quasi esclusivamente nella stagione estiva 2018. Alcune montagne presentano vie logiche di salita da più di un versante e da vallate differenti, ma sono state selezionate in questo caso le vie tecnicamente più facili e con il percorso più logico, con il minore dislivello, con un avvicinamento più agevole e con una durata più breve. Sono comunque indicate, nelle rispettive voci, eventuali varianti e altre possibilità di salita alla stessa cima.
Alcune cime che fanno parte dell'orizzonte geografico, visivo e alpinistico di queste valli, ma che presentano una via normale più breve, logica e sicura (anche in relazione alle trasformazioni delle montagne avvenute negli ultimi decenni) che si sviluppa dalle valli limitrofe, sono inserite nei relativi volumi della collana e in particolare nel Volume 2. Monte Rosa. Valle d’Ayas e Valle di Gressoney e nel Volume 8. Dent d’Heréns. Valpelline.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=210
Definire il Lago di Como “ambiente magnifico“ è a dir poco riduttivo.
Chi ha la fortuna di vivere sulle sue sponde ritiene assurdo che vi possano essere persone che non ne abbiano mai sentito parlare. Sarà forse a causa di quel curioso fenomeno per il quale ciò che ci riguarda, che conosciamo e che amiamo debba giocoforza essere noto a tutti?
O perché il piccolo mondo nel quale viviamo, per quanto limitato esso sia, rappresenta sempre e comunque la totalità degli universi possibili? Ma esistono persone che non abbiano mai sentito parlare di Alessandro Volta? O del Manzoni? Chi non conosce la particolare forma a “lambda“ del Lago di Como? Chi non conosce gli sfarzi lussuosi o l’intimità malinconica delle tante ville che adornano le rive del lago?
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=205
Sponda lombarda, Alto Garda e Val di Ledro, Valle del Sarca, Sponda veneta. Il Lago di Garda è diventato, nel corso dei decenni, un luogo simbolo dello sport all'aria aperta, un vero e proprio punto di riferimento, in tutta Europa, per chi ama camminare, correre, arrampicare, pedalare, volare, nuotare. Questo specchio azzurro circondato da rocce argentate, è prima di tutto uno straordinario scrigno di biodiversità, che non ha eguali in tutto il Vecchio Continente, è pure un luogo dove gustare i profumi del Mediterraneo ai piedi delle Alpi. Potendo camminare praticamente per tutto l'anno su questi sentieri, si può davvero seguire il susseguirsi delle stagioni, immergersi in tutti i colori della natura e farsi conquistare dalle pagine scritte dalla storia. La guida presenta 48 escursioni attorno al più grande lago italiano, una scelta di itinerari tra i monti che gli fanno da contorno, con panorami di incomparabile bellezza, sia naturalistica che storica.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=146
Il territorio della Valle Aurina occupa il bacino imbrifero del Torrente Aurino che percorre il rigoglioso fondovalle per tutta la sua lunghezza, dalla sua sorgente a monte dell’abitato di Casere/Kasern fino alla chiusa naturale di Campo Tures, oltre 30 chilometri più a valle. È un territorio davvero straordinario e ricco di contrasti questo remoto angolo d’Italia, incastonato nel punto più settentrionale della nostra nazione. Si tratta di una caratteristica vallata alpina caratterizzata sul lato destro orografico dall’impressionante muraglia rocciosa delle Alpi Aurine che cinge a nord il solco vallivo principale senza soluzione di continuità. In questo gruppo montuoso si contano numerosi “tremila”, che culminano nei 3420 m della Cima di Campo/Turnerkamp in Valle di Riobianco. Questa splendida cordigliera, impreziosita da numerosi ghiacciai, svetta di oltre 2000 metri sul fondovalle dove sono adagiati i numerosi e ridenti centri abitati della valle. Un'ininterrotta catena di monti, il cui paesaggio è stato nei millenni plasmato dall’azione dei ghiacciai, in cui percorrere splendidi itinerari escursionistici altamente panoramici.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=161
I tre versanti di un Parco
Nel cuore geografico delle Alpi, accanto ai confini con la Svizzera e l’Austria, si estende una delle più belle e importanti aree protette d’Europa.
Nato nel 1935, passato grazie a successivi ampliamenti dagli 8.000 ettari iniziali agli attuali 134.619, il Parco Nazionale dello Stelvio ospita vette altissime come l’Ortles, il Gran Zebrù e il Cevedale, meravigliose foreste di abete rosso e larice, pascoli d’alta quota e cascate, un centinaio tra laghi e laghetti di montagna e lo stesso numero di ghiacciai.
Chi percorre i sentieri, le vette e i ghiacciai dello Stelvio è il benvenuto. L’invito dell’autore a chi legge e utilizza sul terreno questa guida è di guardarsi intorno, ammirare e capire. E di rispettare gli animali e le piante, il lavoro dell’uomo, la fragile bellezza di quest’angolo straordinario delle Alpi e della Terra.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=152
44 itinerari in tutta le regione - Territorio unico nel suo genere, inciso da lunghe valli le cui creste superano spesso i tremila metri, ricco di boschi, laghi e aree selvagge, dove in pochi chilometri si passa dal clima mediterraneo del Tenero ai ghiacciai del Basòdino e dell’Adula, il Ticino esprime una magia particolare che, insieme a una straordinaria rete di sentieri e di rifugi, lo rende un vero paradiso escursionistico.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=151
44 itinerari a tema
La Valle d’Aosta è una delle regioni alpine per eccellenza, un nome che immediatamente evoca grandi montagne, le cime dei 4000, imponenti ghiacciai e severe pareti. In realtà, questa piccola regione, delimitata dai grandi gruppi del Gran Paradiso, del Monte Bianco, del Cervino e del Monte Rosa, non è soltanto un susseguirsi di vette e vallate ma è molto di più: è un prezioso scrigno di biodiversità, un avvincente libro che racconta di una storia millenaria e di altrettanto secolari tradizioni, una regione dove si parlano sia il francese che l’italiano, ma anche il patois che affonda le radici nell’antico franco-provenzale e dialetti medievali germanici nelle valli di Ayas e Gressoney, un luogo dove si può ancora camminare su selciati Romani ed entrare nelle miniere dei Salassi.
Qui si è fatta la storia dell’alpinismo europeo e ancora si possono vivere le stesse emozioni dei “pionieri” affrontando salite negli angoli più selvaggi della regione. Nello stesso tempo ci si può abbandonare con tutta la famiglia a un cammino lento nei fondovalle, ascoltando il rumore dei torrenti e ammirando le forme e i colori di alberi, fiori e rocce. Chi vuole conoscere la storia geologica delle Alpi oppure studiare l’evoluzione dei ghiacciai nel corso dei millenni, si troverà davanti un vero e proprio manuale a cielo aperto, che ha pochi eguali nel Continente.
Questo libro vuole essere un invito, in 11 capitoli e 44 escursioni, a scoprire con occhi nuovi, attenti e consapevoli, questo microcosmo solo apparentemente facile da comprendere e in realtà sfaccettato e ricco di coinvolgenti sorprese. Questa guida non vuole essere un compendio enciclopedico in miniatura né si propone come pubblicazione di alcun valore scientifico, ma vuole soltanto proporre una diversa chiave di lettura della Valle d’Aosta e soprattutto fornire interessanti spunti per camminare sui sentieri della regione con una consapevolezza inedita, per spingere piedi e pensieri verso un escursionismo che si possa tramutare in un’emozionante cammino di stupore e conoscenza.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=157
Valtournenche e Valle di Saint Barthélemy
Questo primo volume della collana Vie Normali Valle d'Aosta prende in esame tutte le vette quotate e indicate come tali nella cartografia ufficiale della Regione Autonoma Valle d'Aosta, che ricadono come accesso dalla Valle di Saint Barthélemy e dalla Valtournenche, per un totale di 95 cime.
Non è stata tralasciata alcuna cima e tutte le vie sono state salite personalmente dagli autori, quasi esclusivamente nella stagione estiva 2018. Alcune montagne presentano vie logiche di salita da più di un versante e da vallate differenti, ma sono state selezionate in questo caso le vie tecnicamente più facili e con il percorso più logico, con il minore dislivello, con un avvicinamento più agevole e con una durata più breve. Sono comunque indicate, nelle rispettive voci, eventuali varianti e altre possibilità di salita alla stessa cima.
Alcune cime che fanno parte dell'orizzonte geografico, visivo e alpinistico di queste valli, ma che presentano una via normale più breve, logica e sicura (anche in relazione alle trasformazioni delle montagne avvenute negli ultimi decenni) che si sviluppa dalle valli limitrofe, sono inserite nei relativi volumi della collana e in particolare nel Volume 2. Monte Rosa. Valle d’Ayas e Valle di Gressoney e nel Volume 8. Dent d’Heréns. Valpelline.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=210
Definire il Lago di Como “ambiente magnifico“ è a dir poco riduttivo.
Chi ha la fortuna di vivere sulle sue sponde ritiene assurdo che vi possano essere persone che non ne abbiano mai sentito parlare. Sarà forse a causa di quel curioso fenomeno per il quale ciò che ci riguarda, che conosciamo e che amiamo debba giocoforza essere noto a tutti?
O perché il piccolo mondo nel quale viviamo, per quanto limitato esso sia, rappresenta sempre e comunque la totalità degli universi possibili? Ma esistono persone che non abbiano mai sentito parlare di Alessandro Volta? O del Manzoni? Chi non conosce la particolare forma a “lambda“ del Lago di Como? Chi non conosce gli sfarzi lussuosi o l’intimità malinconica delle tante ville che adornano le rive del lago?
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=205
65 itinerari.
Sfogliando questo libro, molti riconosceranno nelle fotografie i perfetti e magnetici denti rocciosi delle Tre Cime di Lavaredo, la grande e incantatrice parete nord ovest della Civetta, le piramidi maestose delle Tofane o il balcone panoramico del Lagazuoi.
Un attimo di incertezza è facile che cominci ad affiorare nel tentativo di riconoscere i profili del Cimon del Froppa e dei Tàmer, ma magari anche nell’individuare al primo sguardo il versante sud della Croda dei Toni o i profili più ombrosi del Pelmo e della Moiazza.
Sarà infine il conoscitore più attento e il frequentatore più curioso delle Dolomiti, a non perdersi tra le immagini dei verdi pascoli delle Vette Feltrine, nelle guglie tormentate del Bosconero o lungo la seghettata cresta del Miaron. Ma ridurre un libro come “Escursioni ad anello nelle Dolomiti Orientali”, soltanto a un elenco di magnifici percorsi destinati a stupire, è addirittura riduttivo.
Come nel gemello “Escursioni ad anello nelle Dolomiti Occidentali”, gli autori riversano, in parole e immagini, non solo gli itinerari eseguiti sul campo e la loro esperienza, ma anche il loro amore per la montagna, le loro competenze e le loro conoscenze, il rigore e l’autorevolezza di chi “guida” nel senso più antico e moderno del termine, prendendo per mano il camminatore e consentendogli di trovare il “suo” percorso, la “sua” cima, le “sue Dolomiti”, trasformando l’escursione non solo in un’attività fisica che consente di allenare muscoli.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=207
Il territorio della Val Badia, nella sua limitata estensione, racchiude un infinito scrigno di tesori e, senza dubbio, l’unico modo possibile per avvicinarli e apprezzarli appieno è camminando. Percorrendo a piedi i sentieri d’alta quota riusciremo a percepire i grandi spazi e i grandi silenzi della montagna, scoprendone dettagli e scorci nascosti che mai noteremmo qualora ci spostassimo solamente in auto. Il turismo oggi è frenetico, in pochi giorni si cerca di scoprire il maggior numero possibile di località, utilizzando soltanto auto e funivie, senza spostarsi dai luoghi dove tutti possono arrivare senza fatica. Ma così facendo, perdiamo la vera essenza di una vacanza in alta quota.
Questo libro vuole essere un invito a scoprire e riscoprire la montagna e un omaggio alle Dolomiti patrimonio dell’umanità UNESCO. Si tratta di 34 itinerari tra montagne ammantate di leggenda, sulle quali sono state scritte pagine di storia dell’alpinismo nonché teatro di sanguinosi scontri durante la Prima Guerra Mondiale. Insomma, al di là del panorama dolomitico, già da solo in grado di emozionarci e affascinarci oltre ogni immaginazione, è facile, camminando in questi luoghi, essere sopraffatti anche dalla suggestione delle gesta eroiche dei nostri antenati.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=131
130 vie normali in Ampezzo, Cadore, Braies, Pusteria
La conca ampezzana, certamente una delle più belle delle Dolomiti, è, malgrado l’alta frequentazione, per gran parte sconosciuta.
Questo volume permette di scoprirne gli angoli più nascosti, ma per questo non meno affascinanti degli itinerari iper-frequentati che d’estate vengono presi d’assalto.
Sono qui descritte 130 vie normali ad altrettante vette attorno alla perla dolomitica. Accanto ai percorsi classici, quindi, risultano finalmente valorizzate esplorazioni semi-sconosciute, anche per i Cortinesi stessi.
Una guida escursionistica che comprende a volte quell’alpinismo facile che richiede una certa dose di esperienza e capacità di orientamento in terreni poco battuti.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=214&from=IM
Valle del Boite, Centro Cadore, Val d’Ansiei, Misurina.
Il Cadore rientra tra quelle regioni montane tanto forti dal punto di vista identitario quanto indefinite dal punto di vista geografico. Un territorio con labili confini, ma con fortissime fondamenta culturali, che ne fanno una delle regioni alpine dove seguire in maniera esemplare l'evoluzione storica del paesaggio. Una terra di forti contrasti, dove isolate frazioni quasi disabitate si trovano a brevissima distanza da centri turistici di primaria importanza, dove sentieri affollatissimi si trovano a pochi chilometri in linea d’aria da percorsi completamenti immersi nel silenzio.
Non si può dire che manchino montagne importanti, anzi proprio in Cadore si ergono alcune delle più alte vette delle Dolomiti e alcuni dei gruppi più monumentali, come il Sorapìs, il Pelmo e l’Antelao e le stesse Dolomiti di Sesto che si affacciano con il loro versante meridionale sulla Val d’Ansiei. Altresì il Cadore è via d'accesso alle Marmarole e alle Dolomiti Friulane, zone fra le più selvagge, spettacolari e silenziose dell’intero arco alpino.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=202
Il ghiaccio ha sempre attratto gli alpinisti. I grandi scivoli, i profondi canaloni, le seraccate e le esili goulottes catturano lo sguardo con le loro forme eleganti e sembrano suggerire percorsi, linee di salita perfette tracciate dalla natura stessa.
Questa guida insostituibile illustra, con relazioni dettagliate, fotografie e tracce, 105 vie di ghiaccio dal Monviso al Grossglockner, passando per Delfinato, Gran Paradiso, Monte Bianco, Gran Combin, Monte Rosa, Mischabel, Alpi Bernesi, Gruppo del Bernina, Alpi Orobie, Ortles-Cevedale, Adamello-Presanella, Zillertal, Dolomiti e Alti Tauri.
Una scelta completa per un alpinismo emozionante.
Le vie presentate comprendono le più belle salite classiche su Monviso, Les Bans, Mont Pelvoux, Barre des Écrins, Grande Ciamarella, Grande Casse, Becca di Monciair, Ciarforon, Gran Paradiso, Roccia Viva, Domes de Miage, Monte Bianco, Tour Ronde, Mont Blanc du Tacul, Aiguille du Midi, Grandes Jorasses, Aiguille Verte, Les Droites, Aiguille d’Argentière, Combin de Valsorey, Breithorn Occidentale, Lyskamm Orientale, Lenzspitze, Allalinhorn, Fletschhorn, Mönch, Monte Disgrazia, Piz Roseg, Piz Bernina, Pizzo di Coca, Monte Cristallo, Ortles, Gran Zebrù, Punta San Matteo, Cima Presanella, Cima Brenta, Cima Tosa, Palla Bianca, Wildspitze, Marmolada, Grossglockner e molte altre cime.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=137
Val Veny - Val Ferret - Valdigne - La Thuile
Oggi il Monte Bianco è un simbolo, un nome che evoca automaticamente il concetto di montagna, di vetta. Così facilmente osservabile dalle valli che lo circondano, il Bianco è diventato spesso anche immagine stereotipata, come gran parte dei più spettacolari gruppi alpini. Una fitta rete di sentieri lascia spesso l’escursionista al di fuori della fortezza di roccia e ghiaccio del massiccio vero e proprio, quasi sempre accessibile soltanto agli alpinisti, ma allo stesso tempo permette di capire la complessità di questo gruppo montuoso, le tante sorprese, i paesaggi grandiosi e sorprendenti. Ampie dorsali erbose, piccole sommità, ripiani di origine glaciale, panoramici valichi, permettono a tutti di ammirare orizzonti vastissimi e di comprendere quanto complesso e diversificato sia il microcosmo del Monte Bianco. Inoltre, spostandosi verso i solitari valloni e le silenziose conche che si affacciano lungo la valle di La Thuile oppure risalendo i sentieri ai piedi delle montagne della Valdigne, ci si inoltrerà in una dimensione ancora più autentica, dove l’escursionista più curioso e attento saprà leggere le tracce della storia dell’uomo e della natura.
I 3000 delle Dolomiti si ergono come isolati colossi fra le splendide valli e cime dolomitiche del Trentino Alto Adige e del Veneto. Se alcune vette sono alla portata di ogni escursionista, altre costituiscono degli impegnativi itinerari alpinistici riservati a escursionisti esperti con le necessarie conoscenze di arrampicata in cordata ed esperienza su terreni e pareti rocciose.
Il grande successo decretato dagli amanti delle Dolomiti ha costretto autori ed editore a pubblicare la terza edizione del volume "3000 delle Dolomiti". Un successo certamente non casuale, visto l'approfondimento delle relazioni di tutte le elevazioni dolomitiche che superano i tremila metri di altezza.
Questa terza edizione costituisce un importante aggiornamento alle precedenti del 2012 e 2014, presentando alcuni itinerari non esposti nella prima stesura come la via originale di Grohmann alla Fópa di Matìa e la salita dal versante nord della Crodaccia Alta e alcune relazioni più dettagliate come le vie normali alla Punta Piccola dei Scarpèri, al Pilastro Nino, alla Piccola Furchetta, alla Cima De Falkner e all'Antelao, la cui via normale ha subito un importante crollo nel novembre 2014. Questo anche grazie al contributo di alcuni membri del Gruppo 3000 Dolomiti, fra cui il vicentino Beppe Ziggiotto che nel 2017 ha concluso per primo, a quanto ci risulta, la salita di tutti i 3000 dolomitici fra cui la Cima De Falkner, probabilmente inaccessa da 65 anni. Sono inoltre presenti dei nuovi schizzi di salita per gli itinerari in roccia curati dal disegnatore e alpinista Marco Romelli, nonché nuove immagini di alcuni itinerari.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=159
Le Valli del Gran Paradiso sono oggi un “simbolo della natura”, forte e radicato anche per chi non ha mai visitato questi luoghi.
Le vallate aostane del Parco Nazionale, primo istituito in Italia, Val Rhêmes, Valsavaranche e Val di Cogne, così come la vicina Valgrisenche, esclusa dall'area protetta ma così vicina geograficamente e idealmente alle valli limitrofe, racchiudono uno straordinario “tesoro” naturale, faunistico, geologico, ma anche storico e umano.
Valli e montagne vissute e da vivere a piedi, che possono essere esplorate camminando sulle comode mulattiere reali, sdraiandosi in riva a un lago ascoltando il rumore del vento, osservando l’arrampicata “in libera” di stambecchi e camosci sulle più scoscese creste di roccia o contemplando in silenzio le fioriture primaverili ai piedi di ghiacciai scintillanti.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=132
Appennino piacentino, parmense e reggiano
Un’accurata selezione di escursioni adatte alle famiglie, a chi muove i primi passi in montagna e agli escursionisti che si vogliono avvicinare alle tante sorprese dell’Appennino settentrionale.
Un approccio innovativo ai sentieri, non solo descritti nel dettaglio, ma anche spunto per comprendere la natura e la storia, per raccontare leggende e per giocare. Un libro per grandi e piccoli camminatori che vogliono divertrisi in maniera sicura consapevole sulle colline e le montagne emiliane.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=156
Guida alpinistica alle 82 vette delle Alpi oltre i 4000 metri di altezza.
Le relazioni di 82 vie normali e 42 vie classiche in 9 gruppi montuosi, con foto, tracciati, relazioni dettagliate, schizzi delle vie e notizie storiche.
L'attesa e più completa guida alpinistica alle cime dei 4000 delle Alpi: tutte le 82 vie normali, molte delle quali poco frequentate, suddivise in schede con descrizione dettagliata dei percorsi di avvicinamento e salita, difficoltà, dislivelli, foto a colori con tracciato della via, schizzi di salita, foto di dettaglio e cenni storici.
La guida prende in considerazione tutte le vette alpine oltre i 4000 metri in 9 gruppi montuosi fra Val d'Aosta e Svizzera: Massiccio degli Écrins, Massiccio del Gran Paradiso, Massiccio del Monte Bianco, Gruppo del Gran Combin, Alpi del Weisshorn e del Cervino, Massiccio del Monte Rosa, Alpi del Mischabel e del Weissmies, Alpi Bernesi, Massiccio del Bernina.
Si tratta di un vasto territorio che copre numerose valli, ricoperto da ghiacciai e fornito di numerosi rifugi alpini e bivacchi di alta quota. Anche le sole vie normali di salita costituiscono un serio banco di prova per ogni alpinista, sia per le elevate quote, sia per le difficoltà e i pericoli dei ghiacciai da risalire e attraversare, sia per le vie di roccia e ghiaccio che devono essere affrontate per raggiungere le cime. Nella catena alpina l'ambiente d'alta quota si manifesta in genere già verso i 3000 metri. Un numero limitato di cime raggiunge i 4000 metri, tra le quali solo alcune superano i 4500 metri e una singola, il Monte Bianco, sfiora i 5000. Paragonate alla maggior parte delle altre sommità della catena, le cime alpine di 4000 metri assumono quindi proporzioni rilevanti. Malgrado la loro altezza sia, in valore assoluto, la metà di quella dei massimi picchi himalayani, i Quattromila sono i veri e propri Giganti delle Alpi: montagne maestose, celebri e, soprattutto, ricche di storia.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=72
Scopri le novità editoriali di Idea Montagna fra libri di arrampicata, alpinismo, ghiaccio, alta montagna, scialpinismo, vie normali, vie di roccia, escursionismo, grotta e mountain bike
L'Appennino sa essere domestico ma anche selvaggio e nei suoi versanti si può trovare, nella stagione invernale, diversi modi espressivi: dalle lunghe escursioni in valloni incontaminati, ai ripidi canali, alle discese mozzafiato dove l'unico problema è “sciare“...
Delle Alpi, ormai, tutti sanno tutto e si è scritto qualsiasi tipo di libro e sono assai antropizzate; sono poche le linee ancora da salire e da scendere, poche le possibilità di trovarsi in perfetta solitudine ad affrontare un'escursione. In Appennino è diverso, le montagne riservano ancora delle zone veramente selvagge dove l'uomo non ha mai calcato o quasi il suo piede e le pareti offrono spesso linee che aspettano solo che qualcuno vada a scoprirle; questo è stato il grande privilegio che l'Appennino ha saputo offrire all'autore: la possibilità di cercare le proprie linee e di trovare le proprie discese.
“L'avventura, secondo me, non conosce quota! Ci si può ingaggiare con la montagna a 8000 metri come a 2000 metri, ognuno può trovare la propria dimensione ed esplorare il terreno che preferisce e in cui si sente a casa; l'avventura è uno stato mentale che nasce e cresce dentro ognuno di noi se giustamente alimentato con motivazioni, progetti, obiettivi, voglia di mettersi in discussione e di migliorare il proprio livello fisico, tecnico e mentale. Credo che tutti abbiamo un debito di riconoscenza verso le montagne di casa! Per me... era semplicemente giunto il momento di saldarlo.“
La guida prende in considerazione 74 vie scelte nei gruppi del Monte Gomito, Alpe Tre Potenze, Abetone, Val di Luce, Corno alle Scale, Cimone, Libro Aperto, Cima Tauffi, Giovo, Rondinaio, Lago Santo, Monte Cusna, Febbio, Alpe di Vallestrina, Cipolla, Sassofratto Vecchio, Cella, Le Porraie, Castellino, Prado, Cerreto Laghi, Monte Alto, Punta Buffanaro, Monte Casarola, Alpe di Succiso.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=104
Guida escursionistica e alpinistica alle 86 cime dolomitiche oltre i 3000 metri di altezza in 16 gruppi dolomitici
Le relazioni di 86 vie normali alle più alte cime oltre i 3000 delle Dolomiti, con foto, tracciati, cartine, relazioni dettagliate, notizie storiche e culturali.
Si tratta della 2° edizione del libro 3000 delle Dolomiti! Dopo la prima edizione del 2012 questa ristampa
comprende correzioni, aggiornamenti, nuove foto e migliori disegni delle vie di roccia.
Vie ferrate in Sassolungo - Sella - Sciliar - Catinaccio - Marmolada - Latemar. Catinaccio, Marmolada, Sella, Sassolungo, Latemar: sono tutti nomi che richiamano spesso alla mente l’idea stessa delle Dolomiti, toponimi ben impressi nell’immaginario collettivo e nella mente di escursionisti e alpinisti. Una capillare organizzazione turistica, i numerosi impianti di risalita, la sterminata rete di punti di appoggio gestiti, fanno delle Dolomiti di Fassa una della aree più facilmente accessibili dell’intero arco alpino. Molte di queste cime sono entrate tra le immagini simbolo dei Monti Pallidi, basti pensare alle Torri del Vajolet, al Ghiacciaio della Marmolada, all’Alpe di Siusi. Le ferrate più famose e tecnicamente impegnative sono tra le più frequentate delle Alpi, soprattutto quelle che si sviluppano tra i bastioni di roccia del gruppo del Sella (vero crocevia dei gruppi dolomitici) come la Ferrata delle Mesules, la Ferrata Piazzetta e la Ferrata Brigata Tridentina, oppure quelle che risalgono le pareti rocciose del Colac e del Col Ombert. Molti escursionisti scelgono anche le ferrate del Catinaccio d’Antermoia o il primo tratto del Sentiero Bepi Zac perché, con difficoltà tecniche contenute, possono compiere escursioni di straordinario fascino. Cosa resta quindi da consigliare tra queste valli, dove a volte si ha quasi l’impressione di essere ormai assuefatti alla bellezza e alla sua quotidiana rappresentazione mediatica? Prima di tutto di usare le ferrate più famose come strumento di conoscenza di alcune della montagne più sorprendenti delle Alpi e poi di provare a percorrere la panoramica e silenziosa cresta dei Monzoni, tra crinali erbosi, rocce vulcaniche e memorie della Grande Guerra, di compiere un itinerario di grandissimo respiro come quello che transita attraverso la Ferrata Ombretta oppure di inoltrarsi nella piccola selva rocciosa del gruppo della Vallaccia.
123 vie di roccia classiche e moderne in:
Civetta, Moiazza, Gruppo di Fanis, Tofane, Nuvolau, Croda da Lago, Cristallo, Pelmo, Dolomiti Zoldane, Schiara, Antelao, Marmarole.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=153
È difficile a volte dettare confini nei territori montani. Le Dolomiti sono un grande gruppo che interseca cime e vallate con un andamento geografico da ovest a est ma con una notevole estensione anche nel senso longitudinale. Sono state quindi prese in considerazione le zone più a est, quelle che si rifanno in genere al Cadore e alla provincia di Belluno con una puntata più a nord in Alto Adige. Le montagne di questa zona sono in genere meno “addomesticate” rispetto a quelle delle Dolomiti Occidentali. Il Cadore, probabilmente a causa di una più difficile situazione economica degli ultimi anni rispetto alle Dolomiti in territorio trentino,
hanno il grande vantaggio di aver mantenuto maggiormente la propria wilderness, intesa questa anche in termini di rispetto delle tradizioni, architettura tradizionale locale e, non ultimo, rispetto del territorio. È proprio questo il grande vantaggio delle Dolomiti Bellunesi: l’opportunità da ora in avanti di valorizzare tutto questo patrimonio perché ancora non profondamente cambiato come
avvenuto in altre aree, dove urbanizzazione e costruzione di impianti di risalita hanno reso la montagna troppo simile alla pianura in termini di antropizzazione.
Questo modello purtroppo, a volte si scontra con i desideri dei valligiani ma, forse, abbandonati i vecchi schemi che vedono nell’industria dello sci l’unico riscatto della montagna, si potrà offrire ai turisti montani, quali escursionisti di vario genere, cultori dell’arte e alpinisti, una ben più valida alternativa.
Estese sul vasto territorio montuoso compreso fra il Lago d'Iseo a ovest e il Lago d'Idro a est, le Prealpi Bresciane costituiscono il settore occidentale delle Prealpi Lombarde Orientali, al confine meridionale dell'imponente massa tonalitica del Gruppo dell'Adamello da cui sono separate dal Passo Croce Domini. Spingendosi a meridione fino alle Colline Bresciane, ormai prossime alla Pianura Padana, offrono ampie possibilità escursionistiche sia estive che invernali, con panorami che si spingono dalle alte vette del Monte Rosa fino alle più basse cime dell'Appennino Tosco-Emiliano.
Nonostante la quota modesta le cime delle Prealpi Bresciane permettono di soddisfare sia le preferenze degli escursionisti che le esigenze degli alpinisti, in particolare nel periodo invernale quando le vette più elevate offrono interessantissime traversate di cresta, salite lungo canali o pendii adatti allo scialpinismo all'insegna della libertà.
Comprende 125 vie normali a cime montuose nei gruppi di: Guglielmo, Setteventi-Muffetto, Dosso Alto, Palo-Savallo, Sonclino, Doppo-Conche e Maddalena-Cariadeghe.
Prefazione di Fausto De Stefani.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=69
Mountain bike in Appennino SettentrionaleRoberto Ciri
Relazioni con road-book fotografico a 41 itinerari di tutte le difficoltà nei territori di Liguria di Levante, Emilia-Romagna e Toscana, compresa l'Isola d'Elba. Racchiuse nei parchi e nelle riserve naturali che ormai abbiamo dissociato dalla nostra quotidianità, ci sono meraviglie dimenticate disposte a essere svelate: due ruote silenziose e una minima dose di avventura possono innescare una delle più entusiasmanti attività a nostra disposizione per assaporare bellezza e armonia, mete tanto reali e accessibili da meritare senza esitazione una benefica e liberatoria controparte di fatica e sudore. Per ogni regione sono stati selezionati i tracciati più esclusivi e remunerativi, contraddistinti da una logica struttura ad anello, elevata ciclabilità, massima percentuale di sterrato e dall'inconfondibile scenario appenninico. Ogni percorso è accompagnato da una mappa schematica del tracciato, dal profilo altimetrico e dai dati tecnici generali, e illustrato da un efficace road book fotografico che permette di seguire senza difficoltà l'itinerario. www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=78
66 itinerari dalle Dolomiti di Brenta alle Pale di San Martino
Le Dolomiti Occidentali presentano un'orografia molto complessa e comprendono gruppi montuosi relativamente piccoli e apparentemente poco articolati, come il Sassolungo o il Làtemar, e vere e proprie catene montuose in miniatura come il Catinaccio, il Brenta e le Pale di San Martino o addirittura a insiemi di più catene come succede per il Gruppo della Marmolada e i rilievi che gravitano attorno alle Odle.
Questa guida propone 66 escursioni ad anello in otto gruppi montuosi: Dolomiti di Brenta, Làtemar, Catinaccio, Sassolungo, Odle-Putia-Puez, Sella, Marmolada e Pale di San Martino. Si tratta di escursioni di varia difficoltà sia attorno ad un intero gruppo montuoso che a sottogruppi o singole cime all'interno di gruppi più complessi, con percorsi da uno a più giorni che vanno dai facili sentieri ai più impegnativi itinerari ad alta quota o lungo vie ferrate e percorsi attrezzati. Le escursioni, molte delle quali poco conosciute ma degne di interesse, sono suddivise in schede con descrizione dettagliata dei percorsi suddivisi per tappe e corredati da dislivelli, tempi, profili altimetrici, difficoltà, cenni storici, curiosità turistiche da vedere in zona e numerose fotografie a colori.
Ma non si tratta solo di escursioni finalizzate alla bellezza e alla libertà del camminare: l'idea di questa guida è anche quella di invogliare il lettore a sforzarsi ad osservare e a tentare di capire l'ambiente di queste favolose montagne, ecco perché oltre a qualche "anello classico" vengono presentati anche percorsi meno battuti, a volte scomodi e fuori dalle rotte abituali. Le note naturalistiche, geologiche, culturali e storiche non mancano e sono inserite in modo da renderle il più possibile fruibili all'escursionista, inserendole in vari contesti, sia nelle introduzioni che nelle descrizioni dei percorsi.
In sintesi una guida che non potrà mancare a tutti gli appassionati di escursioni sulle Dolomiti che vogliano conoscere i molteplici aspetti di queste splendide montagne su tutti i versanti e non si accontentano di escursioni con andata e ritorno lungo lo stesso sentiero!
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Vol. 1 - Appennino Tosco-Emiliano - Settore Ovest
313 itinerari di alpinismo invernale in 30 diversi gruppi montuosi
Autore: Andrea Greci
Il volume prende in esame il tratto di crinale Tosco-Emiliano compreso tra il Passo del Cirone (Parma - Massa Carrara) e il Passo delle Radici (Reggio Emilia – Lucca) operando non tanto una selezione degli itinerari più meritevoli ma cercando di catalogare tutte le vie alpinistiche possibili, montagna per montagna, versante per versante.
Gruppi montuosi:
Val Magra, Conca del Braiola, Conche del Lago Santo e delle Guadine, Conca di Badignana, Conca dei Lagoni, Valditacca, Conca del Lago Verde, Conca di Prato Spilla, Monte Acuto, Conca dei Ghiaccioni, Alpe di Succiso, Vallone di Rio Pascolo, Monte Casarola, Conca delle Sorgenti del Secchia, Monte Ventasso, Vallone dell'Inferno, Conca di Cerreto Laghi, Monte Cavalbianco, Lama di Rio Re, Lama di Mezzo, Val Ovola, Monte Cusna, Alpe di Vallestrina, Conca della Valcalda, Lama Lite, Valle dei Porci, Abetina Reale, Lunigiana, Orecchiella, Casone di Profecchia.
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- cartine topografiche dei percorsi
- foto panoramiche dei gruppi montuosi con i nomi delle cime
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
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Moneglia, Sestri, Golfo del Tigullio, Promontorio di Portofino, Golfo Paradiso.
La Riviera di Levante, nel tratto compreso tra Nervi e Moneglia, è un mosaico di paesaggi, atmosfere e ambienti molto differenti tra loro. I grandi centri urbani di Chiavari o Rapallo, contrastano con le selvagge e solitarie distese di macchia mediterranea di Punta Baffe e di Punta Manara, centri di grande tradizione turistica come Portofino e Sestri Levante sono circondati da luoghi ricchi di storia come le Rocche di Sant'Anna o l'Abbazia di San Fruttuoso, senza considerare che, come avviene spesso lungo la costa ligure, in poco più di un’ora di cammino, si può compiere uno straordinario viaggio dal mare alla montagna, dalle spiagge ai castagneti, dalle fioriture primaverili del litorale al clima ancora invernale dei crinali soprastanti. Le numerose piccole sommità che dominano la costa, che spesso ospitano santuari di antiche origini, permettono inoltre di ammirare promontori, insenature, baie e valli da prospettive inedite e sorprendenti.
Come avviene per le vicine Cinque Terre inoltre, anche in questa porzione di costa, si comprende come la millenaria frequentazione umana abbia modellato l’ambiente naturale, dando vita a un paesaggio unico al mondo, da conoscere camminando in modo consapevole superando l’immagine convenzionale che spesso questi borghi colorati e queste amene insenature hanno ormai sedimentato nei nostri occhi e nei nostri pensieri.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=107
Le vallate delle Orobie Valtellinesi hanno orientamento all’incirca nord-sud e sono racchiuse da montagne severe, con versanti ripidi. I pendii ricchi di itinerari scialpinistici hanno esposizioni prevalentemente da nord est a nord ovest (salvo poche eccezioni) e consentono di trovare neve in ottime condizioni per gran parte della stagione sciistica.
Sebbene molti siano facilmente raggiungibili, agli itinerari più frequentati si affiancano percorsi poco conosciuti, che offrono uno scialpinismo di ricerca ed esplorazione, nei quali non è raro dover battere traccia con le pelli per tutto il percorso di salita, fino ai pendii sui quali lasciare i primi solchi sulla neve intonsa nelle divertenti discese.
Questa guida nasce con l’intento di raccogliere i principali itinerari scialpinistici delle Orobie Valtellinesi e offrire una panoramica quasi completa a chi senta il desiderio di esplorare questa stupenda area geografica, a torto spesso trascurata perché molti itinerari fra le sue valli non sono entrati nel novero delle grandi classiche, ripetute magari ogni stagione.
Scheda del libro: https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=162
65 itinerari.
Sfogliando questo libro, molti riconosceranno nelle fotografie i perfetti e magnetici denti rocciosi delle Tre Cime di Lavaredo, la grande e incantatrice parete nord ovest della Civetta, le piramidi maestose delle Tofane o il balcone panoramico del Lagazuoi.
Un attimo di incertezza è facile che cominci ad affiorare nel tentativo di riconoscere i profili del Cimon del Froppa e dei Tàmer, ma magari anche nell’individuare al primo sguardo il versante sud della Croda dei Toni o i profili più ombrosi del Pelmo e della Moiazza.
Sarà infine il conoscitore più attento e il frequentatore più curioso delle Dolomiti, a non perdersi tra le immagini dei verdi pascoli delle Vette Feltrine, nelle guglie tormentate del Bosconero o lungo la seghettata cresta del Miaron. Ma ridurre un libro come “Escursioni ad anello nelle Dolomiti Orientali”, soltanto a un elenco di magnifici percorsi destinati a stupire, è addirittura riduttivo.
Come nel gemello “Escursioni ad anello nelle Dolomiti Occidentali”, gli autori riversano, in parole e immagini, non solo gli itinerari eseguiti sul campo e la loro esperienza, ma anche il loro amore per la montagna, le loro competenze e le loro conoscenze, il rigore e l’autorevolezza di chi “guida” nel senso più antico e moderno del termine, prendendo per mano il camminatore e consentendogli di trovare il “suo” percorso, la “sua” cima, le “sue Dolomiti”, trasformando l’escursione non solo in un’attività fisica che consente di allenare muscoli.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=207
Il territorio della Val Badia, nella sua limitata estensione, racchiude un infinito scrigno di tesori e, senza dubbio, l’unico modo possibile per avvicinarli e apprezzarli appieno è camminando. Percorrendo a piedi i sentieri d’alta quota riusciremo a percepire i grandi spazi e i grandi silenzi della montagna, scoprendone dettagli e scorci nascosti che mai noteremmo qualora ci spostassimo solamente in auto. Il turismo oggi è frenetico, in pochi giorni si cerca di scoprire il maggior numero possibile di località, utilizzando soltanto auto e funivie, senza spostarsi dai luoghi dove tutti possono arrivare senza fatica. Ma così facendo, perdiamo la vera essenza di una vacanza in alta quota.
Questo libro vuole essere un invito a scoprire e riscoprire la montagna e un omaggio alle Dolomiti patrimonio dell’umanità UNESCO. Si tratta di 34 itinerari tra montagne ammantate di leggenda, sulle quali sono state scritte pagine di storia dell’alpinismo nonché teatro di sanguinosi scontri durante la Prima Guerra Mondiale. Insomma, al di là del panorama dolomitico, già da solo in grado di emozionarci e affascinarci oltre ogni immaginazione, è facile, camminando in questi luoghi, essere sopraffatti anche dalla suggestione delle gesta eroiche dei nostri antenati.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=131
130 vie normali in Ampezzo, Cadore, Braies, Pusteria
La conca ampezzana, certamente una delle più belle delle Dolomiti, è, malgrado l’alta frequentazione, per gran parte sconosciuta.
Questo volume permette di scoprirne gli angoli più nascosti, ma per questo non meno affascinanti degli itinerari iper-frequentati che d’estate vengono presi d’assalto.
Sono qui descritte 130 vie normali ad altrettante vette attorno alla perla dolomitica. Accanto ai percorsi classici, quindi, risultano finalmente valorizzate esplorazioni semi-sconosciute, anche per i Cortinesi stessi.
Una guida escursionistica che comprende a volte quell’alpinismo facile che richiede una certa dose di esperienza e capacità di orientamento in terreni poco battuti.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=214&from=IM
Valle del Boite, Centro Cadore, Val d’Ansiei, Misurina.
Il Cadore rientra tra quelle regioni montane tanto forti dal punto di vista identitario quanto indefinite dal punto di vista geografico. Un territorio con labili confini, ma con fortissime fondamenta culturali, che ne fanno una delle regioni alpine dove seguire in maniera esemplare l'evoluzione storica del paesaggio. Una terra di forti contrasti, dove isolate frazioni quasi disabitate si trovano a brevissima distanza da centri turistici di primaria importanza, dove sentieri affollatissimi si trovano a pochi chilometri in linea d’aria da percorsi completamenti immersi nel silenzio.
Non si può dire che manchino montagne importanti, anzi proprio in Cadore si ergono alcune delle più alte vette delle Dolomiti e alcuni dei gruppi più monumentali, come il Sorapìs, il Pelmo e l’Antelao e le stesse Dolomiti di Sesto che si affacciano con il loro versante meridionale sulla Val d’Ansiei. Altresì il Cadore è via d'accesso alle Marmarole e alle Dolomiti Friulane, zone fra le più selvagge, spettacolari e silenziose dell’intero arco alpino.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=202
Il ghiaccio ha sempre attratto gli alpinisti. I grandi scivoli, i profondi canaloni, le seraccate e le esili goulottes catturano lo sguardo con le loro forme eleganti e sembrano suggerire percorsi, linee di salita perfette tracciate dalla natura stessa.
Questa guida insostituibile illustra, con relazioni dettagliate, fotografie e tracce, 105 vie di ghiaccio dal Monviso al Grossglockner, passando per Delfinato, Gran Paradiso, Monte Bianco, Gran Combin, Monte Rosa, Mischabel, Alpi Bernesi, Gruppo del Bernina, Alpi Orobie, Ortles-Cevedale, Adamello-Presanella, Zillertal, Dolomiti e Alti Tauri.
Una scelta completa per un alpinismo emozionante.
Le vie presentate comprendono le più belle salite classiche su Monviso, Les Bans, Mont Pelvoux, Barre des Écrins, Grande Ciamarella, Grande Casse, Becca di Monciair, Ciarforon, Gran Paradiso, Roccia Viva, Domes de Miage, Monte Bianco, Tour Ronde, Mont Blanc du Tacul, Aiguille du Midi, Grandes Jorasses, Aiguille Verte, Les Droites, Aiguille d’Argentière, Combin de Valsorey, Breithorn Occidentale, Lyskamm Orientale, Lenzspitze, Allalinhorn, Fletschhorn, Mönch, Monte Disgrazia, Piz Roseg, Piz Bernina, Pizzo di Coca, Monte Cristallo, Ortles, Gran Zebrù, Punta San Matteo, Cima Presanella, Cima Brenta, Cima Tosa, Palla Bianca, Wildspitze, Marmolada, Grossglockner e molte altre cime.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=137
Val Veny - Val Ferret - Valdigne - La Thuile
Oggi il Monte Bianco è un simbolo, un nome che evoca automaticamente il concetto di montagna, di vetta. Così facilmente osservabile dalle valli che lo circondano, il Bianco è diventato spesso anche immagine stereotipata, come gran parte dei più spettacolari gruppi alpini. Una fitta rete di sentieri lascia spesso l’escursionista al di fuori della fortezza di roccia e ghiaccio del massiccio vero e proprio, quasi sempre accessibile soltanto agli alpinisti, ma allo stesso tempo permette di capire la complessità di questo gruppo montuoso, le tante sorprese, i paesaggi grandiosi e sorprendenti. Ampie dorsali erbose, piccole sommità, ripiani di origine glaciale, panoramici valichi, permettono a tutti di ammirare orizzonti vastissimi e di comprendere quanto complesso e diversificato sia il microcosmo del Monte Bianco. Inoltre, spostandosi verso i solitari valloni e le silenziose conche che si affacciano lungo la valle di La Thuile oppure risalendo i sentieri ai piedi delle montagne della Valdigne, ci si inoltrerà in una dimensione ancora più autentica, dove l’escursionista più curioso e attento saprà leggere le tracce della storia dell’uomo e della natura.
I 3000 delle Dolomiti si ergono come isolati colossi fra le splendide valli e cime dolomitiche del Trentino Alto Adige e del Veneto. Se alcune vette sono alla portata di ogni escursionista, altre costituiscono degli impegnativi itinerari alpinistici riservati a escursionisti esperti con le necessarie conoscenze di arrampicata in cordata ed esperienza su terreni e pareti rocciose.
Il grande successo decretato dagli amanti delle Dolomiti ha costretto autori ed editore a pubblicare la terza edizione del volume "3000 delle Dolomiti". Un successo certamente non casuale, visto l'approfondimento delle relazioni di tutte le elevazioni dolomitiche che superano i tremila metri di altezza.
Questa terza edizione costituisce un importante aggiornamento alle precedenti del 2012 e 2014, presentando alcuni itinerari non esposti nella prima stesura come la via originale di Grohmann alla Fópa di Matìa e la salita dal versante nord della Crodaccia Alta e alcune relazioni più dettagliate come le vie normali alla Punta Piccola dei Scarpèri, al Pilastro Nino, alla Piccola Furchetta, alla Cima De Falkner e all'Antelao, la cui via normale ha subito un importante crollo nel novembre 2014. Questo anche grazie al contributo di alcuni membri del Gruppo 3000 Dolomiti, fra cui il vicentino Beppe Ziggiotto che nel 2017 ha concluso per primo, a quanto ci risulta, la salita di tutti i 3000 dolomitici fra cui la Cima De Falkner, probabilmente inaccessa da 65 anni. Sono inoltre presenti dei nuovi schizzi di salita per gli itinerari in roccia curati dal disegnatore e alpinista Marco Romelli, nonché nuove immagini di alcuni itinerari.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=159
Le Valli del Gran Paradiso sono oggi un “simbolo della natura”, forte e radicato anche per chi non ha mai visitato questi luoghi.
Le vallate aostane del Parco Nazionale, primo istituito in Italia, Val Rhêmes, Valsavaranche e Val di Cogne, così come la vicina Valgrisenche, esclusa dall'area protetta ma così vicina geograficamente e idealmente alle valli limitrofe, racchiudono uno straordinario “tesoro” naturale, faunistico, geologico, ma anche storico e umano.
Valli e montagne vissute e da vivere a piedi, che possono essere esplorate camminando sulle comode mulattiere reali, sdraiandosi in riva a un lago ascoltando il rumore del vento, osservando l’arrampicata “in libera” di stambecchi e camosci sulle più scoscese creste di roccia o contemplando in silenzio le fioriture primaverili ai piedi di ghiacciai scintillanti.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=132
Appennino piacentino, parmense e reggiano
Un’accurata selezione di escursioni adatte alle famiglie, a chi muove i primi passi in montagna e agli escursionisti che si vogliono avvicinare alle tante sorprese dell’Appennino settentrionale.
Un approccio innovativo ai sentieri, non solo descritti nel dettaglio, ma anche spunto per comprendere la natura e la storia, per raccontare leggende e per giocare. Un libro per grandi e piccoli camminatori che vogliono divertrisi in maniera sicura consapevole sulle colline e le montagne emiliane.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=156
Guida alpinistica alle 82 vette delle Alpi oltre i 4000 metri di altezza.
Le relazioni di 82 vie normali e 42 vie classiche in 9 gruppi montuosi, con foto, tracciati, relazioni dettagliate, schizzi delle vie e notizie storiche.
L'attesa e più completa guida alpinistica alle cime dei 4000 delle Alpi: tutte le 82 vie normali, molte delle quali poco frequentate, suddivise in schede con descrizione dettagliata dei percorsi di avvicinamento e salita, difficoltà, dislivelli, foto a colori con tracciato della via, schizzi di salita, foto di dettaglio e cenni storici.
La guida prende in considerazione tutte le vette alpine oltre i 4000 metri in 9 gruppi montuosi fra Val d'Aosta e Svizzera: Massiccio degli Écrins, Massiccio del Gran Paradiso, Massiccio del Monte Bianco, Gruppo del Gran Combin, Alpi del Weisshorn e del Cervino, Massiccio del Monte Rosa, Alpi del Mischabel e del Weissmies, Alpi Bernesi, Massiccio del Bernina.
Si tratta di un vasto territorio che copre numerose valli, ricoperto da ghiacciai e fornito di numerosi rifugi alpini e bivacchi di alta quota. Anche le sole vie normali di salita costituiscono un serio banco di prova per ogni alpinista, sia per le elevate quote, sia per le difficoltà e i pericoli dei ghiacciai da risalire e attraversare, sia per le vie di roccia e ghiaccio che devono essere affrontate per raggiungere le cime. Nella catena alpina l'ambiente d'alta quota si manifesta in genere già verso i 3000 metri. Un numero limitato di cime raggiunge i 4000 metri, tra le quali solo alcune superano i 4500 metri e una singola, il Monte Bianco, sfiora i 5000. Paragonate alla maggior parte delle altre sommità della catena, le cime alpine di 4000 metri assumono quindi proporzioni rilevanti. Malgrado la loro altezza sia, in valore assoluto, la metà di quella dei massimi picchi himalayani, i Quattromila sono i veri e propri Giganti delle Alpi: montagne maestose, celebri e, soprattutto, ricche di storia.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=72
Scopri le novità editoriali di Idea Montagna fra libri di arrampicata, alpinismo, ghiaccio, alta montagna, scialpinismo, vie normali, vie di roccia, escursionismo, grotta e mountain bike
L'Appennino sa essere domestico ma anche selvaggio e nei suoi versanti si può trovare, nella stagione invernale, diversi modi espressivi: dalle lunghe escursioni in valloni incontaminati, ai ripidi canali, alle discese mozzafiato dove l'unico problema è “sciare“...
Delle Alpi, ormai, tutti sanno tutto e si è scritto qualsiasi tipo di libro e sono assai antropizzate; sono poche le linee ancora da salire e da scendere, poche le possibilità di trovarsi in perfetta solitudine ad affrontare un'escursione. In Appennino è diverso, le montagne riservano ancora delle zone veramente selvagge dove l'uomo non ha mai calcato o quasi il suo piede e le pareti offrono spesso linee che aspettano solo che qualcuno vada a scoprirle; questo è stato il grande privilegio che l'Appennino ha saputo offrire all'autore: la possibilità di cercare le proprie linee e di trovare le proprie discese.
“L'avventura, secondo me, non conosce quota! Ci si può ingaggiare con la montagna a 8000 metri come a 2000 metri, ognuno può trovare la propria dimensione ed esplorare il terreno che preferisce e in cui si sente a casa; l'avventura è uno stato mentale che nasce e cresce dentro ognuno di noi se giustamente alimentato con motivazioni, progetti, obiettivi, voglia di mettersi in discussione e di migliorare il proprio livello fisico, tecnico e mentale. Credo che tutti abbiamo un debito di riconoscenza verso le montagne di casa! Per me... era semplicemente giunto il momento di saldarlo.“
La guida prende in considerazione 74 vie scelte nei gruppi del Monte Gomito, Alpe Tre Potenze, Abetone, Val di Luce, Corno alle Scale, Cimone, Libro Aperto, Cima Tauffi, Giovo, Rondinaio, Lago Santo, Monte Cusna, Febbio, Alpe di Vallestrina, Cipolla, Sassofratto Vecchio, Cella, Le Porraie, Castellino, Prado, Cerreto Laghi, Monte Alto, Punta Buffanaro, Monte Casarola, Alpe di Succiso.
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Guida escursionistica e alpinistica alle 86 cime dolomitiche oltre i 3000 metri di altezza in 16 gruppi dolomitici
Le relazioni di 86 vie normali alle più alte cime oltre i 3000 delle Dolomiti, con foto, tracciati, cartine, relazioni dettagliate, notizie storiche e culturali.
Si tratta della 2° edizione del libro 3000 delle Dolomiti! Dopo la prima edizione del 2012 questa ristampa
comprende correzioni, aggiornamenti, nuove foto e migliori disegni delle vie di roccia.
Vie ferrate in Sassolungo - Sella - Sciliar - Catinaccio - Marmolada - Latemar. Catinaccio, Marmolada, Sella, Sassolungo, Latemar: sono tutti nomi che richiamano spesso alla mente l’idea stessa delle Dolomiti, toponimi ben impressi nell’immaginario collettivo e nella mente di escursionisti e alpinisti. Una capillare organizzazione turistica, i numerosi impianti di risalita, la sterminata rete di punti di appoggio gestiti, fanno delle Dolomiti di Fassa una della aree più facilmente accessibili dell’intero arco alpino. Molte di queste cime sono entrate tra le immagini simbolo dei Monti Pallidi, basti pensare alle Torri del Vajolet, al Ghiacciaio della Marmolada, all’Alpe di Siusi. Le ferrate più famose e tecnicamente impegnative sono tra le più frequentate delle Alpi, soprattutto quelle che si sviluppano tra i bastioni di roccia del gruppo del Sella (vero crocevia dei gruppi dolomitici) come la Ferrata delle Mesules, la Ferrata Piazzetta e la Ferrata Brigata Tridentina, oppure quelle che risalgono le pareti rocciose del Colac e del Col Ombert. Molti escursionisti scelgono anche le ferrate del Catinaccio d’Antermoia o il primo tratto del Sentiero Bepi Zac perché, con difficoltà tecniche contenute, possono compiere escursioni di straordinario fascino. Cosa resta quindi da consigliare tra queste valli, dove a volte si ha quasi l’impressione di essere ormai assuefatti alla bellezza e alla sua quotidiana rappresentazione mediatica? Prima di tutto di usare le ferrate più famose come strumento di conoscenza di alcune della montagne più sorprendenti delle Alpi e poi di provare a percorrere la panoramica e silenziosa cresta dei Monzoni, tra crinali erbosi, rocce vulcaniche e memorie della Grande Guerra, di compiere un itinerario di grandissimo respiro come quello che transita attraverso la Ferrata Ombretta oppure di inoltrarsi nella piccola selva rocciosa del gruppo della Vallaccia.
123 vie di roccia classiche e moderne in:
Civetta, Moiazza, Gruppo di Fanis, Tofane, Nuvolau, Croda da Lago, Cristallo, Pelmo, Dolomiti Zoldane, Schiara, Antelao, Marmarole.
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È difficile a volte dettare confini nei territori montani. Le Dolomiti sono un grande gruppo che interseca cime e vallate con un andamento geografico da ovest a est ma con una notevole estensione anche nel senso longitudinale. Sono state quindi prese in considerazione le zone più a est, quelle che si rifanno in genere al Cadore e alla provincia di Belluno con una puntata più a nord in Alto Adige. Le montagne di questa zona sono in genere meno “addomesticate” rispetto a quelle delle Dolomiti Occidentali. Il Cadore, probabilmente a causa di una più difficile situazione economica degli ultimi anni rispetto alle Dolomiti in territorio trentino,
hanno il grande vantaggio di aver mantenuto maggiormente la propria wilderness, intesa questa anche in termini di rispetto delle tradizioni, architettura tradizionale locale e, non ultimo, rispetto del territorio. È proprio questo il grande vantaggio delle Dolomiti Bellunesi: l’opportunità da ora in avanti di valorizzare tutto questo patrimonio perché ancora non profondamente cambiato come
avvenuto in altre aree, dove urbanizzazione e costruzione di impianti di risalita hanno reso la montagna troppo simile alla pianura in termini di antropizzazione.
Questo modello purtroppo, a volte si scontra con i desideri dei valligiani ma, forse, abbandonati i vecchi schemi che vedono nell’industria dello sci l’unico riscatto della montagna, si potrà offrire ai turisti montani, quali escursionisti di vario genere, cultori dell’arte e alpinisti, una ben più valida alternativa.
Estese sul vasto territorio montuoso compreso fra il Lago d'Iseo a ovest e il Lago d'Idro a est, le Prealpi Bresciane costituiscono il settore occidentale delle Prealpi Lombarde Orientali, al confine meridionale dell'imponente massa tonalitica del Gruppo dell'Adamello da cui sono separate dal Passo Croce Domini. Spingendosi a meridione fino alle Colline Bresciane, ormai prossime alla Pianura Padana, offrono ampie possibilità escursionistiche sia estive che invernali, con panorami che si spingono dalle alte vette del Monte Rosa fino alle più basse cime dell'Appennino Tosco-Emiliano.
Nonostante la quota modesta le cime delle Prealpi Bresciane permettono di soddisfare sia le preferenze degli escursionisti che le esigenze degli alpinisti, in particolare nel periodo invernale quando le vette più elevate offrono interessantissime traversate di cresta, salite lungo canali o pendii adatti allo scialpinismo all'insegna della libertà.
Comprende 125 vie normali a cime montuose nei gruppi di: Guglielmo, Setteventi-Muffetto, Dosso Alto, Palo-Savallo, Sonclino, Doppo-Conche e Maddalena-Cariadeghe.
Prefazione di Fausto De Stefani.
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Mountain bike in Appennino SettentrionaleRoberto Ciri
Relazioni con road-book fotografico a 41 itinerari di tutte le difficoltà nei territori di Liguria di Levante, Emilia-Romagna e Toscana, compresa l'Isola d'Elba. Racchiuse nei parchi e nelle riserve naturali che ormai abbiamo dissociato dalla nostra quotidianità, ci sono meraviglie dimenticate disposte a essere svelate: due ruote silenziose e una minima dose di avventura possono innescare una delle più entusiasmanti attività a nostra disposizione per assaporare bellezza e armonia, mete tanto reali e accessibili da meritare senza esitazione una benefica e liberatoria controparte di fatica e sudore. Per ogni regione sono stati selezionati i tracciati più esclusivi e remunerativi, contraddistinti da una logica struttura ad anello, elevata ciclabilità, massima percentuale di sterrato e dall'inconfondibile scenario appenninico. Ogni percorso è accompagnato da una mappa schematica del tracciato, dal profilo altimetrico e dai dati tecnici generali, e illustrato da un efficace road book fotografico che permette di seguire senza difficoltà l'itinerario. www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=78
66 itinerari dalle Dolomiti di Brenta alle Pale di San Martino
Le Dolomiti Occidentali presentano un'orografia molto complessa e comprendono gruppi montuosi relativamente piccoli e apparentemente poco articolati, come il Sassolungo o il Làtemar, e vere e proprie catene montuose in miniatura come il Catinaccio, il Brenta e le Pale di San Martino o addirittura a insiemi di più catene come succede per il Gruppo della Marmolada e i rilievi che gravitano attorno alle Odle.
Questa guida propone 66 escursioni ad anello in otto gruppi montuosi: Dolomiti di Brenta, Làtemar, Catinaccio, Sassolungo, Odle-Putia-Puez, Sella, Marmolada e Pale di San Martino. Si tratta di escursioni di varia difficoltà sia attorno ad un intero gruppo montuoso che a sottogruppi o singole cime all'interno di gruppi più complessi, con percorsi da uno a più giorni che vanno dai facili sentieri ai più impegnativi itinerari ad alta quota o lungo vie ferrate e percorsi attrezzati. Le escursioni, molte delle quali poco conosciute ma degne di interesse, sono suddivise in schede con descrizione dettagliata dei percorsi suddivisi per tappe e corredati da dislivelli, tempi, profili altimetrici, difficoltà, cenni storici, curiosità turistiche da vedere in zona e numerose fotografie a colori.
Ma non si tratta solo di escursioni finalizzate alla bellezza e alla libertà del camminare: l'idea di questa guida è anche quella di invogliare il lettore a sforzarsi ad osservare e a tentare di capire l'ambiente di queste favolose montagne, ecco perché oltre a qualche "anello classico" vengono presentati anche percorsi meno battuti, a volte scomodi e fuori dalle rotte abituali. Le note naturalistiche, geologiche, culturali e storiche non mancano e sono inserite in modo da renderle il più possibile fruibili all'escursionista, inserendole in vari contesti, sia nelle introduzioni che nelle descrizioni dei percorsi.
In sintesi una guida che non potrà mancare a tutti gli appassionati di escursioni sulle Dolomiti che vogliano conoscere i molteplici aspetti di queste splendide montagne su tutti i versanti e non si accontentano di escursioni con andata e ritorno lungo lo stesso sentiero!
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Vol. 1 - Appennino Tosco-Emiliano - Settore Ovest
313 itinerari di alpinismo invernale in 30 diversi gruppi montuosi
Autore: Andrea Greci
Il volume prende in esame il tratto di crinale Tosco-Emiliano compreso tra il Passo del Cirone (Parma - Massa Carrara) e il Passo delle Radici (Reggio Emilia – Lucca) operando non tanto una selezione degli itinerari più meritevoli ma cercando di catalogare tutte le vie alpinistiche possibili, montagna per montagna, versante per versante.
Gruppi montuosi:
Val Magra, Conca del Braiola, Conche del Lago Santo e delle Guadine, Conca di Badignana, Conca dei Lagoni, Valditacca, Conca del Lago Verde, Conca di Prato Spilla, Monte Acuto, Conca dei Ghiaccioni, Alpe di Succiso, Vallone di Rio Pascolo, Monte Casarola, Conca delle Sorgenti del Secchia, Monte Ventasso, Vallone dell'Inferno, Conca di Cerreto Laghi, Monte Cavalbianco, Lama di Rio Re, Lama di Mezzo, Val Ovola, Monte Cusna, Alpe di Vallestrina, Conca della Valcalda, Lama Lite, Valle dei Porci, Abetina Reale, Lunigiana, Orecchiella, Casone di Profecchia.
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- cartine topografiche dei percorsi
- foto panoramiche dei gruppi montuosi con i nomi delle cime
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
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Moneglia, Sestri, Golfo del Tigullio, Promontorio di Portofino, Golfo Paradiso.
La Riviera di Levante, nel tratto compreso tra Nervi e Moneglia, è un mosaico di paesaggi, atmosfere e ambienti molto differenti tra loro. I grandi centri urbani di Chiavari o Rapallo, contrastano con le selvagge e solitarie distese di macchia mediterranea di Punta Baffe e di Punta Manara, centri di grande tradizione turistica come Portofino e Sestri Levante sono circondati da luoghi ricchi di storia come le Rocche di Sant'Anna o l'Abbazia di San Fruttuoso, senza considerare che, come avviene spesso lungo la costa ligure, in poco più di un’ora di cammino, si può compiere uno straordinario viaggio dal mare alla montagna, dalle spiagge ai castagneti, dalle fioriture primaverili del litorale al clima ancora invernale dei crinali soprastanti. Le numerose piccole sommità che dominano la costa, che spesso ospitano santuari di antiche origini, permettono inoltre di ammirare promontori, insenature, baie e valli da prospettive inedite e sorprendenti.
Come avviene per le vicine Cinque Terre inoltre, anche in questa porzione di costa, si comprende come la millenaria frequentazione umana abbia modellato l’ambiente naturale, dando vita a un paesaggio unico al mondo, da conoscere camminando in modo consapevole superando l’immagine convenzionale che spesso questi borghi colorati e queste amene insenature hanno ormai sedimentato nei nostri occhi e nei nostri pensieri.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=107
Le vallate delle Orobie Valtellinesi hanno orientamento all’incirca nord-sud e sono racchiuse da montagne severe, con versanti ripidi. I pendii ricchi di itinerari scialpinistici hanno esposizioni prevalentemente da nord est a nord ovest (salvo poche eccezioni) e consentono di trovare neve in ottime condizioni per gran parte della stagione sciistica.
Sebbene molti siano facilmente raggiungibili, agli itinerari più frequentati si affiancano percorsi poco conosciuti, che offrono uno scialpinismo di ricerca ed esplorazione, nei quali non è raro dover battere traccia con le pelli per tutto il percorso di salita, fino ai pendii sui quali lasciare i primi solchi sulla neve intonsa nelle divertenti discese.
Questa guida nasce con l’intento di raccogliere i principali itinerari scialpinistici delle Orobie Valtellinesi e offrire una panoramica quasi completa a chi senta il desiderio di esplorare questa stupenda area geografica, a torto spesso trascurata perché molti itinerari fra le sue valli non sono entrati nel novero delle grandi classiche, ripetute magari ogni stagione.
Scheda del libro: https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=162
27 escursioni con ciaspole, scarponi, ramponi
La magia del paesaggio innevato, la luce scintillante e tagliente dell'inverno, le forme create dal ghiaccio e dal vento. Tutto questo, nei mesi invernali, è racchiuso, come un tesoro ancora in parte da scoprire, nelle montagne del crinale tosco-emiliano, comprese tra i confini del Parco Nazionale.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=145
Percorsi ad anello, lungo tratte antiche, ma anche lungo itinerari moderni.
La scelta non è casuale. Perché il percorso cosiddetto ad anello permette, in un’unica escursione, di ammirare più paesaggi e di circondarsi di tante montagne.
In Valchiavenna transita la famosa Via Spluga, passano la Via Francisca, la Via del Giubileo, la Via dei Càrden, la Via Bregaglia, il Sentiero del Cardinello.
Un insieme di itinerari tra l’attuale e l’antico, sempre diversi e in grado di proporre al lettore e all'escursionista la miriade di possibilità offerte dalla vallata, tra piane e laghi, nella prima porzione della valle, per trasformarsi poi in più arditi percorsi, sino a raggiungere l’ambito dell’alta montagna e andare a conoscere le più belle vette della Valchiavenna.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=150
22 itinerari
Se chiedete a qualsiasi biker che cosa vuol dire per lui la mountain bike, con tutta probabilità vi risponderà che essa rappresenta una delle massime espressioni di libertà, e pensandoci bene ha ragione. Pedalare tra i boschi, arrampicandosi su irti sentieri o gettandosi a capofitto lungo adrenaliniche discese, appaga completamente il desiderio di evasione e di ricerca del contatto con la natura, che molto spesso nel quotidiano si tende a smarrire.
I Colli Euganei sono un perfetto mix di natura e luoghi di estremo interesse storico, religioso e culturale. La mountain bike è il mezzo ideale per scoprirli.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=147
130 cime fra Lago d'Idro, Alpi di Ledro e Lago di Garda
Estese sul vasto territorio montuoso compreso fra il Lago d'Idro a ovest e il Lago di Garda a est, le Prealpi Gardesane Occidentali costituiscono un variegato ambiente montano che offre ampie possibilità escursionistiche, sia estive che invernali, con panorami dominati dall'azzurro specchio d'acqua del Lago di Garda e dalla Catena del Monte Baldo.
Questa guida presenta una selezione di 130 cime che permettono di soddisfare sia le preferenze degli escursionisti che le esigenze degli alpinisti, con pareti verticali su cui sono stati ricavati sia percorsi attrezzati e vie ferrate, sia impegnative vie di roccia, come nell'area di Cima Capi e sulle pareti intorno ad Arco. Ad ognuna delle cime è dedicata una scheda con descrizione del percorso, dislivelli, tempi di salita e totali, difficoltà, attrezzatura necessaria o consigliata e quanto altro possa essere utile per documentarsi prima di effettuare la salita della cima. Se poi si considerano anche le informazioni aggiuntive che vengono fornite su altre 80 cime vicine a quelle principali ecco che il numero di vette coinvolte nel libro sale a un totale di 210.
L'escursionista amante dei percorsi lungo panoramiche creste e dorsali potrà trovare in questa guida numerosi itinerari per piacevoli escursioni coronate dal raggiungimento delle cime proposte, le cui vie normali non presentano particolari difficoltà e sono ideali nelle mezze stagioni o in inverno. Il tutto accompagnato dalle importanti testimonianze storiche della Grande Guerra 1915-18, il cui fronte montano ha oltremodo interessato le Prealpi Gardesane che ancora oggi presentano numerosi resti di trinceramenti e fortificazioni.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=155
98 itinerari con scheda tecnica, mappa, descrizione
Le Orobie vengono sciate da sempre, praticamente dall’introduzione degli sci in Italia. Prima ancora della frequentazione turistica, gli abitanti delle valli bergamasche le hanno percorse con gli sci da fondo. Lo scialpinismo delle origini in queste zone, ma anche fino agli anni settanta e perfino ottanta, era quello con gli sci stretti. Le ragioni dell’approccio sono storiche prima ancora che orografiche, e risalgono a una concomitanza di fattori: fortissimo contributo di personale alle truppe alpine, con relativo addestramento allo sci come mezzo di trasporto; il richiamo dei centri sportivi dei corpi militari come professione; scarsa attitudine del terreno allo sviluppo dello sci alpino; scarsità di risorse economiche in loco causato dall’emigrazione della forza lavoro verso l’economia industriale della pianura – Milano è vicina.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=141
Gusto e relax, hiking, mountain bike, escursioni guidate, passeggiate e tutto quello che dovete sapere sulla Livigno in quota.
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Camminare a Chamonix? Apparentemente non ha senso! Siamo nella capitale mondiale dell’alpinismo, nel luogo dove questa attività ha avuto la sua origine ufficiale. A partire dalla fine del Settecento, Chamonix è stata il campo base per generazioni di appassionati, venuti da ogni angolo della terra a combattere la propria battaglia personale sui ghiacciai e sulle guglie granitiche del Monte Bianco. Eppure non sono stati gli alpinisti a “scoprire” Chamonix. Sono stati gli antichi viaggiatori, gli escursionisti del passato. Questi primi esploratori, curiosi e impressionabili, si sono lasciati travolgere dall’esperienza sublime (proprio nel senso romantico del termine) che qui, di fronte al Monte Bianco in tutta la sua poderosa magnificenza, costituisce uno stimolo costante e intenso.
Ancora oggi l’escursionismo è una delle attività sportive più praticate nella valle di Chamonix. È proprio camminando, prendendo il proprio tempo, alternando liberamente il ritmo sereno del passo alle pause per guardare, toccare, ascoltare, che si apprezza al meglio la semplice bellezza di questo “tempio della natura”. Camminando oppure correndo, per godere del puro piacere di uno sforzo intenso nell’aria cristallina, di fronte a un panorama grandioso.
Sui bei sentieri di Chamonix c’è spazio per tutti e si incontra un po’ di tutto: escursionisti, trail runners, alpinisti in avvicinamento alle vie d’arrampicata o in salita ai rifugi. Non importa se si va lenti o veloci, carichi o leggeri, soli o in compagnia. Quello che conta è sapersi avvicinare a questa maestosa natura alpina con lo stesso sguardo incantato dei pionieri, magari arricchito dalla consapevolezza moderna dell’estrema fragilità della natura stessa.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=211
Quello del Monte Bianco è il gruppo delle grandi ascensioni, dove si sono scritte pagine importanti della storia dell'alpinismo. Ma accanto alle "grande course" riservate a pochi vi sono itinerari che si aprono ad una maggiore frequentazione grazie alla bellezza dell'arrampicata ma soprattutto dell'ambiente circostante. Una guida per gustare il Monte Bianco senza l'assillo della grande prestazione.
Generazioni di alpinisti si sono confrontate con le sue pareti, seguendo i percorsi già tracciati o accogliendo le nuove sfide di cui il massiccio è fonte inesauribile. A partire dagli iniziali scopi naturalistici e scientifici, le motivazioni che hanno mosso i frequentatori del Monte
Bianco sono diventate avventurose e romantiche, poi sempre più focalizzate sul gesto sportivo. Parallelamente alle tendenze attuali, orientate all'arrampicata su misto di alta difficoltà accessibile a un gruppo ristretto di "fortissimi", questo testo propone una scelta di itinerari di livello tecnico "medio", cioè raggiungibile da chiunque attraverso una preparazione adeguata. Lungo queste vie, la performance sportiva fine a se stessa passa in secondo piano a favore della completezza dell'esperienza, senza trascurare l'eleganza delle linee e l'armonia dei movimenti che generano. In questo modo, lungo gli itinerari di arrampicata "plaisir" come sulle vie storiche tracciate dai pionieri, possiamo immergerci completamente nell'ambiente unico del Monte Bianco senza che l'ansia per la prestazione o per il rischio prenda il sopravvento sul sentimento della bellezza del mondo incantato a cui abbiamo accesso.
Con questa 2° edizione l'autore Marco Romelli conferma la sua grande conoscenza delle vie di roccia e ghiaccio sulle cime del Gruppo del Monte Bianco. 80 relazioni dettagliate di vie di media difficoltà su roccia, ghiaccio e misto a 57 cime nel Gruppo del Monte Bianco.
Una guida che fa venire voglia di mettersi i ramponi e trovare il fiato, la forza e l'equilibrio necessari per affrontare le splendide scalate presentate! Un grande lavoro di ricerca alpinistica su vie classiche e di piacere che fanno parte dei sogni di ogni alpinista.
Elementi distintivi del libro:
- lingue: italiano, inglese, francese e tedesco
- foto con tracciati delle vie di salita
- disegni delle vie di salita
- dislivelli
- difficoltà
- attrezzatura necessaria
- consigli per la salita
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40 escursioni per tutti i gusti e tre grandi trekking: Translagorai - Lagorai Panorama - Alta Via del Granito.
Escursioni in Valsugana, Tesino, Vanoi, Primiero e Rolle. I porfidi del Lagorai e i graniti di Cima d’Asta non sono forse in apparenza così attraenti, ma basta passare una volta da queste parti, anche per sbaglio, per rimanere inesorabilmente folgorati dalla potenza che la natura sa esprimere fra queste creste, su questi pendii talvolta brulli e talvolta verdissimi, fra le centinaia di laghetti che punteggiano le praterie d’alta quota, fra le acque di scroscianti cascate e rumorosi, nonché numerosi, torrenti.
Montagne per veri intenditori, montagne farcite di silenzi, montagne nude, montagne dove la presenza umana è marginale e quasi sempre rispettosa dei modi e dei tempi che la natura da sempre impone. Montagne di fuoco, la cui genesi, seppur complicata e differenziata, parla di eventi catastrofici, in grado di modificare e stravolgere il paesaggio.
Lagorai e Cima d’Asta sono questo, un miscuglio di forze opposte, di colori in antitesi, di contrasti decisi, ma mescolati con la leggerezza degna di un grande pittore.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=135
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57 relazioni di vie di media difficoltà in: Odle-Puez-Putia, Sassolungo, Sella, Catinaccio, Marmolada, Pale di San Martino
Autore: Emiliano Zorzi
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 240 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 05/07/2011
Dopo soli due anni dall'uscita della prima edizione è già giunto il tempo della seconda. Questo nuovo primo volume, ora rinominato "Dolomiti Occidentali 1", rappresenta in realtà il primo tomo di un nuovo e più ampio spazio dedicato alle Dolomiti Occidentali grazie all'uscita contemporanea del nuovo "Dolomiti Occidentali 2", dove si raccolgono tutte le nuove relazioni che nel corso degli ultimi due anni ho avuto modo di raccogliere.
Questo primo tomo, che comunque è acquistabile come volume indipendente, non rappresenta una semplice ristampa del "vecchio" volume 1. Oltre, naturalmente, ad aver cercato di eliminare tutti gli errori o refusi che, inevitabilmente, erano presenti nell'edizione del 2009, si sono riviste molte foto ed è stato aggiunto materiale come immagini integrative e nuove biografie dei primi salitori. Potremmo quindi definirla una ristampa rivista da capo a coda.
Rispetto ai 59 itinerari presenti nel 2009 qui ne troveremo qualcuno in meno in quanto alcuni di questi sono stati spostati nel "Dolomiti Occidentali 2", visto che per vari motivi hanno subito correzioni sostanziali. Pensando ai lettori che già possiedono il vecchio volume 1 ho ritenuto utile che, nel caso rimangano affezionati a questa ormai collezione acquistando il tomo 2, possano disporre, oltre che dei nuovi itinerari, anche delle correzioni di quelli del volume precedente. è per questo motivo che gli itinerari sono stati suddivisi in due tomi separati, che geograficamente coprono la stessa zona.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=15
83 itinerari in Val di Zoldo
Autori: Stefano Burra, Leonardo Pra Floriani
La Val di Zoldo, famosa per due tra le più belle perle dolomitiche, riserva un magico mondo, quasi incontaminato, dedicato allo scialpinismo. Accanto alle famose salite di Pelmo e Civetta infatti offre angoli per lo più sconosciuti. I gruppi del Bosconero, della Val Prampèr, del Tamer-San Sebastiano danno ancora l'impressione di essere "fuori dal mondo".
La guida, una vera e propria monografia, tratta tutte le possibilità scialpinistiche comprendendo 83 itinerari di tutte le difficoltà nei cinque sottogruppi trattati.
Comprende 83 itinerari nei gruppi di:
Pelmo
Civetta
Bosconero
Prampèr
Tamer-San Sebastiano
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
- cenni storici
- elenchi riassuntivi
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=64
Das Westufer, Nördlicher Gardasee, Ledrotal, Sarcatal, Das Ostufer.
Der Gardasee ist im Laufe der Jahrzehnte zu einem Wahrzeichen des Freiluftsports geworden, ein wahres Muss für Wanderfreunde, Jogger, Kletterer, Radfahrer, Drachenflieger und Schwimmer in ganz Europa. Die Fuß- und Radwege ziehen sich in jedes kleine Tal hinein und säumen auf fast 160 km Länge in unmittelbarer Nähe der Gardaseeberge den größten See Italiens.
Da die Wege praktisch ganzjährig begehbar sind, taucht man im Wandel der Jahreszeiten in die ganze Farbfülle der Natur sowie in die Geschichte dieses Sees ein.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=195
Randonner à Chamonix ? On pourrait penser que cela n’a pas de sens ! C’est en effet la capitale mondiale de l’alpinisme, là où est officiellement née cette discipline. En effet, dès la fin du XVIIème siècle, Chamonix est devenu le camp de base de toutes les générations d’alpinistes, venus du monde entier pour se mesurer aux glaciers et aux aiguilles de granit du massif du Mont-Blanc. Mais les alpinistes n’ont pas été les premiers à découvrir Chamonix. Ce fut les explorateurs, les “randonneurs du passé” ! Ces derniers, curieux et admirateurs, furent littéralement conquis par les paysages sublimes et variés de la vallée.
La randonnée pédestre est encore aujourd’hui une des activités phare à Chamonix. C’est bien en marchant à son propre rythme, en prenant le temps de faire des pauses pour observer, toucher et écouter que l’on profite au mieux de la richesse qu’offre ce merveilleux “temple de la nature”. En marchant ou en courant, randonner dans la vallée de Chamonix permet d’allier effort et contemplation !
Sur les sentiers de la vallée, il y a de la place pour tout le monde et on y rencontre une diversité de pratiquants insolites : randonneurs, traileurs et alpinistes qui les empruntent pour rejoindre les refuges ou les voies d’escalade. Rapides ou lents, seuls ou accompagnés, avec un gros ou un petit sac, cela n’a pas d’importance. Ce qui compte, c’est de savoir s’approcher de cette formidable nature alpine avec le même esprit et regard enchanté que les premiers explorateurs, avec peut être en plus, la conscience de l’extrême fragilité de ce milieu.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=212
Il desiderio fondamentale di questo libro è quello di diffondere una cultura sanitaria. Una cultura che non sia ovviamente specialistica o professionale ma che, in maniera semplice e divulgativa, permetta di scoprire e apprendere le principali modalità di trattamento e di gestione di piccole e grandi problematiche sanitarie.
Affrontando escursioni più o meno impegnative in ambienti cosiddetti “impervi” non è possibile non conoscere i rudimenti del Primo Soccorso, pur nella speranza di non dover mai impiegare i concetti e le tecniche apprese.
Il testo vorrebbe illustrare come soccorrere un infortunato, in quegli ambienti dove l’aiuto dell’equipe sanitaria professionale potrebbe tardare ad arrivare, proprio a causa della natura del territorio e a causa della distanza dai centri urbani.
Libro su: https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=163
Die Dreitausender der Dolomiten erheben sich wie alleinstehende Kolosse zwischen den herrlichen T älern und Gipfeln des TrentinoS üdtirol und Venetiens. Einige davon sind erwanderbar, andere wiederum sind anspruchsvolle Routen, die erfahrenen Wanderern mit den nötigen Kenntnissen f ür das Voranschreiten auf Fels und als Seilschaft vorbehalten sind.
Diese dritte Ausgabe ist eine wichtige Aktualisierung der vorhergehenden von 2012 und 2014 und stellt einige Routen vor, die in der ersten Niederschrift nicht enthalten sind (wie die Originalf ühre von Grohmann auf die Fópa di Matìa und die Route auf der Nordflanke der Hohen Schlechten Gaisl), und einige ausf ührlichere Routenbeschreibungen (wie die Normalwege zur Klein-Schusterspitze, zum Pilastro (Pfeiler) Nino, zur Kleinen Furchetta, zur Cima de Falkner und zum Antelao, dessen Normalweg im November 2014 durch einen grossen Felssturz besch ädigt worden ist). Dies alles auch dank dem Beitrag einiger Mitglieder des Gruppo 3000 Dolomiti, darunter Beppe Ziggiotto aus Vicenza, der nach unserem Wissen 2017 als Erster die Besteigung aller 3000er der Dolomiten abgeschlossen hat, darunter die wahrscheinlich seit 65 Jahren unbestiegene Cima De Falkner. Man findet auch einige neue Skizzen von Kletterrouten durch den Zeichner und Alpinisten Marco Romelli, sowie neue Bilder einiger Routen.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=160
Arrampicate nei Colli Euganei
La seconda edizione preannuncia un incremento di attività nella parete regina dei Colli Euganei: Rocca Pendice, dove l’arrampicata è resa molto particolare dalla trachite, facendola assomigliare a quella in granito. La sua parete est continua a regalare grandi vie all'insegna sia dell'alpinismo che dell'arrampicata sportiva. Tante le vie aperte negli ultimi anni, tutte comprese nel nuovo volume, rinnovato nella grafica e nei contenuti.
Completano il quadro gli aggiornamenti alle pareti del Monte Pirio, della Busa dell'Oro e del Sasso delle Eriche.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=154
L’autore, naturalista e scrittore, invita a percorrere e ad ammirare “consapevolmente” le più belle montagne del mondo, quale incredibile laboratorio naturale.
Propone 12 temi legati alla natura, all’ecologia e all’intervento dell’uomo, sviscerandoli con approfondita scientificità e comprensibile divulgazione. L’escursionista può così sperimentare direttamente, durante i 44 itinerari proposti, le nozioni acquisite, scoprendo, anzi ri-scoprendo, una regione, quella dolomitica, che non dev’essere solo territorio di conquista ma, soprattutto, terreno d’azione per una crescita culturale legata alla Natura.
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48 itinerari di freeride nelle vallate di Courmayeur e Chamonix.
Italiano, English, Deutsch
Il Monte Bianco è da sempre la mecca italiana del freeride ed è ogni anno la meta di migliaia di sciatori che fanno base a Courmayeur e Chamonix per poterne godere a pieno i panorami e misurarsi con le esperienze e le sfide che questa montagna sa regalare.
La guida si propone d’essere un valido ausilio per chi si approccia al freeride intorno al Monte Bianco. Il volume descrive 48 itinerari, con diversi gradi di difficoltà, nelle vallate di Courmayeur e Chamonix. In alcuni casi gli itinerari sono serviti da impianti di risalita, in altri è previsto l’uso delle pelli di foca.
Per la prima volta in un libro, gli itinerari sono descritti e fotografati anche con prospettiva POV (Point of View) dello sciatore, con l’obiettivo di portare il lettore “nell’itinerario” e spiegargli, per quanto possibile, l’ambiente e le difficoltà della discesa che dovrà affrontare.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=144
2. 76
Sentieri d’autore l Escursioni tra Brenta e Paganella
INDICE
• Introduzione 5
• Carta generale 7
• Il Parco Naturale Adamello Brenta 8
• Le Dolomiti di Brenta 13
• La Paganella 19
• La Comunità della Paganella 21
• Guida alla consultazione 25
• Avvertenze 29
• In caso di emergenza 30
• Informazioni e recapiti utili 31
• Bibliografia 34
• Ringraziamenti 34
UNO • SAN LORENZO IN BANALE 35
1 • Alla Malga Valandro da Seo 41
2 • Alla Malga e il Lago d’Asbélz
dalla Val di Jon 44
3 • Sentiero Adriano Dallago 48
4 • Sentiero Elio Palmieri basso 55
5 • Giro della Cima di Ghez
e del Dos di Dalun 59
DUE • MOLVENO 65
6 • Giro dei laghi di Molveno e Nembia 72
7 • Fortini di Napoleone 76
8 • Giro del Monte Dàino
e Sentiero della Ceda 80
9 • Al Rifugio Malga Andalo 85
10 • Sentiero Attrezzato Celestino Donini 88
11 • Sentiero del Croz dell’Altissimo 92
12 • Al Rif. della Selvata dal Rif. Croz
dell’Altissimo 96
13 • Al Rif. Pedrotti per il Vallone
dei Massodi 99
14 • Al Passo di Portella per le
Fontane Fredde 104
15 • Giro della Cima Gaiarda 108
16 • Sentiero delle Grotte 112
17 • Giro del Croz dell’Altissimo 115
18 • Senter de La Mars 118
19 • Da Molveno ad Andalo 121
TRE • ANDALO 125
20 • Da Andalo a Molveno 132
21 • Al Rif. La Montanara dalla Val Biole 135
22 • Al Passo dei Lasteri dalla Val Biole 141
23 • Dal Rif. La Montanara alla Bocchetta
del Piz Galin 144
24 • Giro della Cima Dagnola 147
25 • Da Andalo alla Malga Spora 151
26 • Giro del Piz Galin e della Cima
dei Lasteri 154
27 • Giro della Campa 158
28 • Giro del Turriòn Basso 164
29 • Alla Sella del Montoz per la Val
dei Cavai 167
30 • Da Andalo a Cavedago 170
31 • Sentiero degli Alpini 174
32 • Giro dei Passi di S. Antonio
e S. Giacomo 177
33 • In cima alla Paganella 180
34 • Dalla Paganella al Monte Gazza 183
QUATTRO • CAVEDAGO 187
35 • Da Cavedago ad Andalo 190
36 • Giro della Valle dello Sporeggio 193
37 • Da Cavedago a Spormaggiore 196
CINQUE • SPORMAGGIORE 199
38 • Da Spormaggiore a Cavedago 203
39 • Da Spormaggiore a Sporminore 208
40 • Da Sporminore alla Malga
Sporminore 212
41 • Da Lover alla Malga Campa 217
42 • Giro della Cima della Sporata 220
SEI • FAI DELLA PAGANELLA 225
43 • Dosso Alto e Croce di Fai 229
44 • Giro del Monte Fausiòr 232
45 • Percorso dell’otto 235
46 • Sentiero dei Ori e dei Reti 237
47 • Grotta della Madonna 241
48 • Da Santèl alla Cima Paganella 244
49 • Sentiero delle Aquile 248
50 • Via ferrata delle Aquile 251
l Carta generale
06
09
10
11
12
13
15
16
17
18
19
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21
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35
36
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32
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31
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23 24
25
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27
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29
30
14
07
08
05
03
04
02
01
UNO
DUE
SEI
TRE
QUATTRO
CINQUE
38 43
44
45
46
47
48
49
50
MOLVENO
SAN LORENZO
IN BANALE
STENICO
ANDALO
TERLAGO
SOPRAMONTE
VEZZANO
CAVEDAGO
SPORMAGGIORE
SPORMINORE
FAI DELLA
PAGANELLA
L
agodiMolveno
Cima Tosa
Cima
d’Ambiéz Cima
Ceda
Cima Ghez
La Crona
Lago
di Nembia
Canfedin
FiumeAdige
La Paganella
Cima Brenta
Pietra Grande
Corno di Flavona
Cima del Grostè
Cima Dagnola
Cima Gaiarda
Cima
della Sporata
Monte
Fibbiòn
Piz
GalinCampanile
Basso
Croz dell’Altissimo
Lago di
Toblino
DolomitidiBrenta
Paganella
Vald’Ambiéz
Val di Ceda
ValdeiCavai
ValledelleS
eghe
3. 98
Sentieri d’autore l Escursioni tra Brenta e Paganella l Il Parco Naturale Adamello Brenta
differente, dominato da ardite vette calcaree e dolomitiche con un susseguirsi di torri, guglie,
vette e pareti verticali in cui si insinuano verdeggianti vallate. La notevole estensione altimetrica
del territorio del Parco permette una ricca varietà di ambienti naturali, con boschi di conifere, pa-
scoli, alpeggi, arbusteti, praterie, conche rocciose, crinali, vette e ghiacciai. Il settore occidentale,
per la sua conformazione geologica di rocce granitiche impermeabili, è particolarmente ricco di
acque, con oltre 50 laghi e numerosi torrenti che si originano dai ghiacciai dell’Adamello e della
Presanella. Una fitta rete di sentieri segnalati, che si estende per ben 700 chilometri, garantisce
innumerevoli possibilità di percorsi di ogni difficoltà.
La geologia
Dal punto di vista geologico
il Parco Naturale Adamello
Brenta offre una varietà di
rocce e ambienti che poche
aree geografiche al mondo
possono vantare, compren-
dendo tutti e tre i tipi di rocce:
magmatiche, sedimentarie e
metamorfiche. Tonalite, por-
fidi, scisti, granodiorite, dolo-
mia e calcare sono i principali
tipi di rocce che danno forma
a un paesaggio variegato e multicolore. A ovest la dura e compatta tonalite, una roccia magmati-
ca originatasi fra i 29 e i 42 milioni di anni fa, dona alle cime dell’Adamello e della Presanella una
morfologia massiccia con creste affilate e ricchezza di acque superficiali grazie all’impermeabilità
della roccia. Il magma risalito da centinaia di chilometri di profondità lungo le fratture della cro-
sta terrestre si è arrestato al suo interno senza uscire in superficie, come nel caso della lava di un
Il Parco Naturale Adamello
Brenta si estende per 620,51
kmq nel Trentino occidenta-
le, su un territorio montuoso
delle Alpi Retiche compreso
fra i 477 e i 3558 m di altitudi-
ne e rappresenta la maggior
area protetta del Trentino,
nonché una delle più vaste
delle Alpi. Situato tra le Valli
Giudicarie, Val di Non e Val di
Sole, comprende 39 Comuni e ricopre due grandi aree morfologicamente e geologicamente
ben distinte: il granitico Massiccio dell’Adamello-Presanella a ovest e il Gruppo delle Dolomiti di
Brenta a est, separati dalla Val Rendena percorsa dal Fiume Sarca. A ovest il paesaggio mostra
un aspetto prettamente alpino, con rocce tonalitiche, ghiacciai, torrenti, cascate e laghi glaciali
di ogni dimensione. In tale maestoso massiccio si inoltra la splendida Val di Genova, su cui si
riversano spettacolari cascate. A est le Dolomiti di Brenta rivelano un ambiente completamente
IL PARCO NATURALE ADAMELLO BRENTA
I confini del Parco Naturale Adamello Brenta.
Ghiacciai dei gruppi Adamello e Presanella,
sul versante occidentale del Parco.
Brenta Alta e le cime della Catena degli Sfùlmini viste salendo Cima delle Fontane Fredde.
Cima Brenta Alta
Campanile Alto
Sfùlmini
Torre di Brenta
Cima dei Armi
Spallone dei Massodi
Cima Baratieri
Naso dei Massodi
4. 113112
Sentieri d’autore l Escursioni tra Brenta e Paganella
Piacevole itinerario nel bosco che parte da
Pradèl e raggiunge il Rifugio La Montanara
attraversando una zona con alcuni grandi an-
fratti naturali creatisi nella roccia sedimentaria,
da cui deriva il nome di Sentiero delle Grotte.
Sono presenti alcuni brevi tratti attrezzati con
fune metallica che però non richiedono il set
da via ferrata.
ACCESSO
L’Albergo Pradèl può essere comodamente rag-
giunto direttamente da Molveno con la bidon-
via. Per evitare il tratto in bidonvia si può acce-
dere a Pradèl da Andalo, salendo in auto fino al
parcheggio della Val Biole e poi proseguendo a
piedi per strada sterrata di circa 4,5 km (cartelli),
con transito consentito solo ai mezzi autorizzati
e ai clienti dell’albergo.
ITINERARIO
Da Pradèl si segue il sent. 340, a sinistra dando
le spalle al rifugio, che entra nel bosco di abe-
ti e compie una bella traversata pianeggiante
lungo un largo cengione che corre alto sopra la
Valle delle Seghe. Raggiunto il bivio con il sent.
340B dove iniziano le Seghe del Mulon (1325
m, 0,30 h, cartelli segnaletici del Sentiero delle
Grotte) prendere a destra quest’ultimo e salire
con alcune svolte nel bosco per poi costeggiare
una grotta alla base di una friabile parete roc-
ciosa (pericolo di caduta sassi). Si aggira sulla
sinistra una prominenza rocciosa per una bre-
ve cengia leggermente esposta munita di cavo
metallico e si continua a salire a zig-zag. Dopo
un tratto in piano si percorre una bella cengia
a tetto che porta a un arco roccioso, si passa
sotto una parete, si oltrepassa un ponticello e
si prosegue per bosco in lieve salita e poi in
piano raggiungendo il bivio con il sent. 352B
per il P.so dei Lasteri (cartelli). Poco più avanti
si arriva a un altro bivio e al Rif. La Montanara
(1514 m, 0,30 h). Di fronte al rifugio si trova uno
spettacolare punto panoramico con vista sulla
lunga teoria di cime che svettano sul versante
orientale delle Dolomiti di Brenta, prime fra
tutte le vette della Catena degli Sfùlmini con
il Campanile Basso, da qui
ben visibile. Procedendo
oltre il rifugio, si raggiunge
la stazione a monte della
seggiovia che sale da Pra-
dèl, la si supera e si prose-
gue per strada sterrata e a
tratti cementata in discesa
fino alla sottostante M.ga
Tovre (1458 m, 10 min). A
valle della malga (cartello),
o anche prima di giungervi,
si segue il sentiero lungo i
prati di una pista da sci, che
poi svolta a destra, entra nel
Molveno l Sentiero delle Grotte
SENTIERO DELLE GROTTE
A piedi da Pradél al Rifugio La Montanara
ZONA: Sottogruppo Gaiarda-Altissimo
PUNTO DI PARTENZA: Alb. Pradèl (1365 m)
QUOTA MIN: 1365 m
QUOTA MAX: 1525 m
DISLIVELLO: 160 m
LUNGHEZZA: 4,2 km
TEMPO: 1,30 h
DIFFICOLTÀ: E
PUNTI DI APPOGGIO: Alb. Pradèl,
Alb. del Brenta (1365 m), Rif. La Montanara
(1514 m)
FREQUENTAZIONE: alta
ACQUA: sì
PERIODO CONSIGLIATO: giugno - ottobre
FAMIGLIA: >6
Punto panoramico presso
il Rifugio La Montanara.
016
PP
Rist. Baita
Ciclamino
MOLVENO
Rif.
Malga Andalo
Rif. Alb.
Pradèl
Rif. Alb.
del Brenta
Rist.
Pineta
Malga Tovre
Rif. La Montanara
Rif. della Selvata
Croz della Selvata
2014 m
Monte Crésole
2350 m
319
340
319
322
Sent. Attr.
Donini
340B
352
352
352B
344B
340
Rif. Croz
dell’Altissimo
Croz dell’Altissimo
2339 m 344B
352B
352
322
5. 114
Sentieri d’autore l Escursioni tra Brenta e Paganella Molveno l Giro del Croz dell’Altissimo
GIRO DEL CROZ DELL’ALTISSIMO
Intorno a una delle pareti più famose del Brenta
ZONA: Sottogruppo Gaiarda-Altissimo
PUNTO DI PARTENZA: Rif. La Montanara
(1514 m)
QUOTA MIN: 1325 m
QUOTA MAX: 2350 m
DISLIVELLO: 1050 m
LUNGHEZZA: 10 km
TEMPO: 6 h
DIFFICOLTÀ: EE, max I
PUNTI DI APPOGGIO: Rif. La Montanara,
Rif. Croz dell’Altissimo (1441 m)
FREQUENTAZIONE: media
ACQUA: sì
PERIODO CONSIGLIATO: luglio - settembre
FAMIGLIA: no
La possente parete sud ovest
del Croz dell’Altissimo.
.
017
bosco e scendendo per prato in diagonale verso
destra permette di tornare a Pradèl (0,20 h).
ABBINAMENTI
Dal Rif. La Montanara si può effettuale il Giro
del Croz dell’Altissimo per il P.so dei Lasteri e
il P.so del Clàmer (it. 17 al contrario), salire alla
Bocch. Dagnola o del Piz Galin (it. 23) o scen-
dere in Val Biole (it. 21 al contrario). Si può
anche abbinare questo itinerario al Sentiero
del Croz dell’Altissimo fino all’omonimo rifugio
(it. 11).
NOTE
La migliore visuale sulla Catena degli Sfùlmini si
ha al mattino, quando le cime sono ben illumi-
nate dal sole, meglio ancora all’alba, quando si
colorano di rosso e arancio acceso. Può quindi
valere ben la pena pernottare al Rif. La Monta-
nara per godere di questo spettacolo.
Cengia attrezzata lungo il Sentiero delle Grotte. Il tratto attrezzato del Sentiero delle Grotte.
Il Rifugio La Montanara.
115
6. 150
Sentieri d’autore l Escursioni tra Brenta e Paganella
025
ZONA: Catena della Campa
PUNTO DI PARTENZA: parcheggio Plan dei
Sarnacli (Vivaio Forestale Cadin, 1120 m)
QUOTA MIN: 1120 m
QUOTA MAX: 1857 m
DISLIVELLO: 737 m
LUNGHEZZA: 11,7 km (a/r)
TEMPO: 5 h (a/r)
DIFFICOLTÀ: EE
PUNTI DI APPOGGIO: M.ga Spora
(1857 m)
FREQUENTAZIONE: media
ACQUA: sì
PERIODO CONSIGLIATO:
metà giugno - fine settembre
FAMIGLIA: >10
Alba sul Monte Ridont e il Crozzòn
della Spora dalla Malga Spora.
DA ANDALO ALLA MALGA SPORA
Nell’idilliaco silenzio del Campo della Spora
Andalo l Da Andalo alla Malga Spora
con il sent. 301 che sale dal Maso Pegoràr e a
sinistra porta alla M.ga Spora (cartelli). Qui si
scende a destra per bosco fino a degli altri car-
telli segnaletici, dove andare a destra passando
sotto una teleferica e, presso altri cartelli, si va
ancora a destra. Si attraversa la bella conca di
ghiaie e massi sotto la parete nord della Cima
Dagnola e si raggiunge la loc. Fontana Fredda
Cavedago (1675 m, 1 h). Per bosco di larici con
qualche saliscendi si raggiunge una parete roc-
ciosa con tetto ad arco, oltre cui inizia la bella
cengia della Sega Grande che taglia orizzontal-
mente il roccioso versante nord-orientale della
Cima Dagnola. La si percorre, attrezzata con ca.
100 metri di cavo metallico nei punti più stretti
ed esposti, si attraversa ancora un tratto di bo-
sco e si esce sul tornante della strada forestale
incontrato all’andata (0,30 h, cartelli). Seguen-
do a ritroso il percorso dell’andata si torna al
punto di partenza al Maso Pegoràr (0,45 h).
ABBINAMENTI
L’itinerario può essere abbinato a quello che
raggiunge la Sella del Montoz (it. 29) o, rag-
giungendo la M.ga Spora e pernottandovi, al
Giro della Campa (it. 27) o al Giro del Turriòn
Basso (it. 28).
NOTE
Il percorso valica la Bocchetta del Piz Galin
scendendo per il ripido vallone rivolto a nord,
per cui è possibile trovare neve fino alla fine di
giugno nel caso di inverni molto nevosi. In tale
eventualità si sconsiglia di completare il giro a
meno che non si sia dotati di piccozza e della
dovuta esperienza su ripido terreno innevato.
Sotto la parete est del Croz del Giovan.
Tratto del sent. 301 sotto dei tetti rocciosi.
La cengia lungo il sent. 301.
151
7. 153152
Sentieri d’autore l Escursioni tra Brenta e Paganella
versante nord-orientale della Cima Dagnola.
Seguire la cengia, attrezzata con ca. 100 m di
cordino metallico come passamano, uscen-
done ai piedi dei pendii di ghiaie dei Giaroni,
che scendono dal Croz del Giovan (2186 m),
e raggiungendo con breve discesa la sorgente
Fontana Fredda Cavedago (1675 m, 2 h). Qui
sopraggiunge da destra il sent. 302 da Selva Pia-
na e Cavedago. Proseguire in salita con alcune
svolte nel bosco e al successivo bivio fra i sent.
301 e 302 (cartelli) continuare a sinistra per il
301, attraversando una splendida foresta di la-
rici secolari (il sent. 302 raggiunge l’ex Malga
Cavedago). Oltre questa si scollina su pascoli
pianeggianti e si perviene al Pian o Campo del-
la Spora, idilliaco pascolo dominato dall’aguzzo
Crozzòn della Spora (2354 m) dove, ai piedi del
Monte Fibbiòn (2666 m), sorge la M.ga Spora
(1857 m, 0,45 h), dove, nel periodo estivo, è
possibile mangiare e pernottare. Ritorno come
per l’andata (2,15 h).
ABBINAMENTI
L’itinerario può essere abbinato al Giro della
Cima Dagnola (it. 24), all’itinerario che raggiun-
ge la Sella del Montoz (it. 29) o, pernottando
alla M.ga Spora, al Giro della Cima Gaiarda (it.
15), al Giro della Campa (it. 27) o al Giro del
Turriòn Basso (it. 28).
NOTE
La stretta cengia della Sega Grande è attrezzata
con fune metallica e, pur non necessitando di
set da via ferrata, suggerisce attenzione e pru-
denza.
La Malga Spora sorge in un idilliaco e
silenzioso alpeggio ai piedi del Mon-
te Fibbiòn e del Crozzòn della Spora,
dove l’unico suono che si sente è il
nostalgico scampanellio delle muc-
che al pascolo. Un angolo di quiete
in cui trovare riposo e ristoro prima
di partire per escursioni più lunghe
e impegnative nella Catena della
Campa, dove accoglierà una cordiale
gestione familiare e in cui si consiglia
di pernottare per godere della spet-
tacolare alba che illumina le cime
circostanti.
ACCESSO
Da Andalo seguire le indicazioni per i
“Rifugi del Brenta” e al bivio per la Val
Biole svoltare a destra salendo all’am-
pio parcheggio presso il Plan dei Sar-
nacli (Vivaio Forestale Cadin, 1120 m).
Si può anche partire dal Maso Pegoràr
(1042 m, v. accesso it. 24).
ITINERARIO
Dal parcheggio prima del Plan dei
Sarnacli seguire la strada sterrata che
passa per un bel prato con la Cappella Votiva
dedicata alla Madonna di Loreto, a un incrocio
andare a sinistra (a destra si scende al Maso Pe-
goràr per bel sentiero nel bosco con passerelle
di legno) e a due successivi incroci andare pri-
ma a sinistra e poi a destra fino a incontrare il
sent. 301 che sale dal Maso Pegoràr. Se si parte
dal maso seguire una mulattiera che risale il Bo-
sco Polsa (sent. 301), inizialmente ripida e poi
con minore pendenza, attraversando due tratti
di strada forestale, dove al secondo attraversa-
mento ci si ricongiunge al suddetto incrocio con
la strada proveniente dal Plan dei Sarnacli. Si
prosegue lungo il sent. 301 e, giunti presso un
incrocio sulla forestale che sale da Cavedago
(sent. 353, Bosco Dagnola), si prosegue diritti
seguendola per ca. 500 m fino a un tornante
da cui si stacca a destra la traccia del sent. 301.
Lasciare la forestale, che a sinistra prosegue per
la M.ga Dagnola, e proseguire lungo il sent. 301
che raggiunge la panoramica cengia della Sega
Grande che taglia orizzontalmente il roccioso
ANDALO
5B
10
353
ex Malga
Dagnola Bassa
Malga
Dagnola Alta
353
Bocchetta
del Piz Galin
)(
Piz Galin
2442 m
Croz del Giovan
2186 m
301
Cima Dagnola
2195 m
353
338
302
353
302
352B
352
352
Val Biole
Croz dell’Altissimo
2339 m
Cima dei Lasteri
2459 m
Passo
del Clàmer
)(
Crozzòn
della Spora
2360 m
Malga Spora
340
319
344B
352B
340B
Passo dei Lasteri
)(
Andalo l Da Andalo alla Malga Spora
Tratto lungo la cengia del sent. 301.
Verso la Malga Spora.
La Malga Spora.
8. 249248
Sentieri d’autore l Escursioni tra Brenta e Paganella
049
ZONA: Paganella
PUNTO DI PARTENZA: Rif. La Roda
(2118 m)
QUOTA MIN: 1900 m
QUOTA MAX: 2118 m
DISLIVELLO: 230 m
LUNGHEZZA: 2,8 km
TEMPO: 3 h
DIFFICOLTÀ: EEA-I-1
PUNTI DI APPOGGIO: Rif. La Roda
(2118 m)
FREQUENTAZIONE: alta
ACQUA: sì
PERIODO CONSIGLIATO:
giugno - settembre
FAMIGLIA: >10
La cengia lungo cui si trova
la “Campana dei sogni”
(foto Alessandro Boselli).
SENTIERO DELLE AQUILE
Un sorprendente balcone vertiginoso sul Trentino
249
Fai della Paganella l Sentiero delle Aquile
Il Sentiero delle Aquile è un nuovo itinerario cir-
colare di grande effetto panoramico sulla cima
della Paganella, che permette di raggiungere
suggestivi punti panoramici sopra il Canalone
Battisti, come l’Arco di Tito e la Fontana della
giovinezza, con viste mozzafiato su Trento, la
piana della Rotaliana e le cime intorno alla Val-
le dell’Adige. Un piacevole itinerario attrezzato
che, sebbene si svolga quasi sempre in orizzon-
tale, richiede attenzione e prudenza nei tratti
più esposti e suggerisce l’utilizzo del set da via
ferrata per i meno esperti.
ACCESSO
Si parte dal Rif. La Roda, a cui si sale da Andalo
tramite cabinovia e seggiovia o da Santèl con tre
successive seggiovie.
ITINERARIO
Dal Rif. La Roda, in cima alla Paganella, seguire
la segnaletica a destra del rifugio e scendere per
la strada sterrata che si dirige verso i ripetitori
della Paganella. Proseguire sempre diritti fino a
un trivio prima dell’ex Rif. Battisti, dove andare a
sinistra (cartello) raggiungendo l’inizio del Sen-
tiero delle Aquile (2050 m, 0,15 h). Si può an-
che raggiungere l’ex rifugio e poi seguire il sen-
tiero che parte subito a sinistra dell’edificio con
i ripetitori. Il primo emozionante tratto richiede
attenzione e prudenza: dopo essere scesi con
alcune svolte fra i pini mughi, con qualche tratto
attrezzato ed esposto, si scende percorrendo al-
cuni gradoni in legno muniti di cavo e un tratto
su terriccio franoso con due staffe metalliche.
Si raggiunge così un’esposta cengia che taglia
una parete rocciosa, munita di un solido cavo
d’acciaio, che si percorre passando per la Cam-
pana dei Sogni (piccola campana) e presso
un arco roccioso naturale detto Arco di Tito.
Attraversata una zona di pini mughi e un vali-
co a destra di una paretina rocciosa, in leggera
salita si raggiunge una caverna con sorgente,
detta Fontana della Giovinezza (2030 m, 0,15
h). Lasciata a sinistra una falesia di arrampicata
si procede per sentiero ora più ampio tra prati
e pini mughi fino a raggiungere il punto pano-
ramico in cima al Canalone Battisti (2005 m,
0,15 h). Si prosegue verso destra per il sentie-
ro sempre molto panoramico sulla sottostante
Valle dell’Adige, lasciando a sinistra il raccordo
con il Sentiero Botanico e
raggiungendo l’attacco della
Via ferrata delle Aquile. Lo
si lascia a destra e si prose-
gue fra i pini mughi lungo
il margine sud occidentale
del Becco di Corno fino a
raggiungere il panoramico
poggio del Trono dell’Aqui-
la (1900 m, 0,30 h, cartel-
lone in acciaio) sugli Spaloti
de Fai, dove non ci si può
non fermare ad ammirare
PP
Rif. La Roda
La Roda
2118 m
Sentiero Botanico
La Paganella
2103 m
602
602
605
604
9. 250
Sentieri d’autore l Escursioni tra Brenta e Paganella
il panorama mozzafiato sulla Rotaliana e Bassa
Atesina. Come percorso per il ritorno si consi-
glia di tornare indietro per un breve tratto e poi
seguire a destra il Sentiero Botanico che, ben
segnalato, attraversa prati e macchie di mughi
accompagnati dalla ricca flora autoctona della
Paganella, fra cui rododendri, crochi, arniche,
trolli, peonie, genzianelle, soldanelle, negritelle
e stelle alpine. Raggiunto il bivio con il sent. 602
proveniente da destra dalla M.ga di Fai si va a
sinistra e si torna all’incrocio con il Sentiero del-
le Aquile e, a destra, al punto panoramico in
cima al Canalone Battisti. Al bivio qui presente
andare a destra lungo il sent. 602 fino a tornare
sulla strada sterrata che collega l’ex. Rif. Battisti
al Rif. La Roda, da seguire a destra fino a tornare
alla stazione della seggiovia (1,15 h).
ABBINAMENTI
Il naturale abbinamento da fare al Sentiero delle
Aquile è la Via ferrata delle Aquile (it. 50). Se
si è saliti in seggiovia da Santèl si può tornare
al punto di partenza allungando l’itinerario con
il sent. 602 fino al Rif. Meriz, quindi prendere
la seggiovia Meriz-Santèl (it. 48 Da Santèl alla
Cima Paganella al contrario).
NOTE
Agli escursionisti meno esperti o alle famiglie
con bambini piccoli si consiglia di evitare il pri-
mo tratto del sentiero attrezzato e raggiungere
il Canalone Battisti con il sent. 602 per poi pro-
seguire in tutta sicurezza per il secondo panora-
mico tratto del Sentiero delle Aquile.
Fai della Paganella l Sentiero delle Aquile
Tratto attrezzato del Sentiero delle Aquile
(foto Giorgio Barchiesi).
L’Arco di Tito (foto Alessandro Boselli).
Tratto in salita (foto Alessandro Boselli). 050
ZONA: Paganella
PUNTO DI PARTENZA: Rif. La Roda
(2118 m)
QUOTA MIN: 1900 m
QUOTA MAX: 2118 m
DISLIVELLO: 280 m
LUNGHEZZA: 2,5 km
TEMPO: 3 h
DIFFICOLTÀ: EEA-II-4
PUNTI DI APPOGGIO: Rif. La Roda
(2118 m)
FREQUENTAZIONE: alta
ACQUA: solo nei punti d’appoggio
PERIODO CONSIGLIATO:
giugno - settembre
FAMIGLIA: no
Tratto della via ferrata
(foto Alessandro Boselli).
VIA FERRATA DELLE AQUILE
Emozioni sospese sopra la Valle dell’Adige
251
10. 253252
Sentieri d’autore l Escursioni tra Brenta e Paganella
L’adrenalinica Via ferrata delle Aquile, dedica-
ta all’ex Presidente della SAT di Andalo Carlo
Alberto Banal, è un impegnativo e aereo iti-
nerario attrezzato altamente spettacolare,
inaugurato il 25 giugno 2016 e perfettamente
equipaggiato con cavi metallici. Su idea di
Eduino Gabrielli e Franco Gionco, è stato pro-
gettato e realizzato dall’alpinista Elio Orlandi
e collaboratori e corre lungo gli Spaloti de Fai,
sotto il roccioso crinale meridionale del Becco
di Corno. Dopo una prima discesa lungo il
Canalone Battisti, un lungo traverso in parete,
due ponti tibetani e una verticale risalita fina-
le permettono di provare l’emozione di esse-
re sospesi tra la Valle dell’Adige e la Valle dei
Laghi e di godere di un vertiginoso panorama
mozzafiato. Data la difficoltà tecnica e la no-
tevole esposizione si tratta di un itinerario non
adatto ai principianti e riservato a escursionisti
esperti di vie ferrate e correttamente attrezzati
di imbraco, set da ferrata e caschetto da roc-
cia. Si raccomanda di percorrere la via ferrata
obbligatoriamente nel verso di percorrenza dal
Canalone Battisti al Trono dell’Aquila, in modo
da evitare problematici incroci fra escursionisti
sul lungo traverso, sui ponti
tibetani e nei tratti più espo-
sti. Effettuare il percorso
solo con bel tempo stabile.
ACCESSO
L’accesso avviene partendo
dalla stazione della seggio-
via presso il Rif. La Roda
(2118 m) e seguendo il
Sentiero delle Aquile (it. 49)
fino all’attacco della ferra-
ta, dove si trova un grande
pannello informativo. Se si vuole evitare il pur
spettacolare tratto attrezzato del Sentiero delle
Aquile, prima di raggiungere l’ex Rif. Battisti, si
può seguire a sinistra il sent. 602 che porta di-
rettamente al punto panoramico sopra il Cana-
lone Battisti e poi all’attacco della ferrata.
ITINERARIO
La ferrata inizia con una lunga discesa lungo il
Canalone Battisti con alcuni gradoni attrezzati,
poi aggira una parete rocciosa tramite una lun-
ga cengia che si sviluppa su livelli diversi a cui si
accede scendendo per facili roccette e poi sen-
tiero, sempre munito di cavo metallico, in cor-
rispondenza del tratto denominato Antro delle
Pegore con la Grotta del Mistero. Dopo essere
passati sotto un arco di roccia si discendono al-
cune roccette, si percorre una breve cengetta
in parte erbosa e si arriva all’inizio dell’esposto
traverso detto Traversata degli Angeli: in gran-
de esposizione si aggira uno spigolo un po’
strapiombante munito di staffe metalliche che
richiede un po’ di forza sulla braccia, per poi
scendere per alcuni metri in verticale ma con
roccia ben appigliata raggiungendo una co-
Fai della Paganella l Via ferrata delle Aquile
PP
Rif. La Roda
La Roda
2118 m
La Paganella
2103 m
602
602
605
604
Sentiero Botanico
Risalita verticale nella parte iniziale
(foto Alessandro Boselli).