Autore: Roberto Ciri, Alberto Bernardi, Roby Magnaguagno
Editore: Idea Montagna
Argomento: escursionismo/alpinismo
Pagine: 464 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 30/06/2012
Le Dolomiti, questo immenso giardino di pietra e boschi, come è noto hanno come massima elevazione i 3343 metri della Marmolada, o meglio della Punta Penìa. Oltre ad essa altre numerose vette sono ambite e frequentate. La maggior parte degli alpinisti però non conosce l'esatta posizione, via di salita e difficoltà delle 86 cime oltre i 3000 metri nei 16 gruppi montuosi descritti.
I tre autori le hanno censite con puntiglio dando per ognuna informazioni dettagliate per raggiungerne la vetta lungo la via normale. Altre cime che, seppur superiori alla fatidica quota, possono essere considerate delle anticime o spalle delle loro sorelle maggiori non sono state relazionate in dettaglio, ma se ne fornisce comunque qualche informazione.
Completano il libro i Grandi Esclusi, ovvero le vette che per 1 o 2 metri non raggiungo i quota 3000, gli elenchi in ordine di difficoltà e quota e il diario delle salite per collezionare i 3000 delle Dolomiti, collezione promossa dal sito www.3000dolomiti.it. Una guida per gli amanti di un alpinismo di ampio respiro che coniuga molto spesso ambienti selvaggi ed aria sottile.
86 itinerari di vie normali con note storiche e culturali.
Fotografie con in tracciati delle vie di salita e di dettaglio. Schizzi tecnici con tracciati delle vie di salita per le vie di arrampicata. Carte topografiche dei gruppi montuosi con posizione delle cime e percorsi.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=36
La conca ampezzana, forse la più magica delle Dolomiti, è, malgrado l'alta frequentazione, per gran parte sconosciuta. Questo volume permette di scoprirne gli angoli più nascosti ma per questo non meno affascinanti degli itinerari iper-frequentati che d'estate vengono presi d'assalto. Vengono descritte 111 vie normali ad altrettante vette attorno alla perla dolomitica. Accanto ai percorsi classici quindi vengono finalmente valorizzate esplorazioni semi-sconosciute anche per i cortinesi stessi. Una guida escursionistica che comprende a volte quell'alpinismo facile che richiede una certa dose di esperienza e capacità di orientamento in terreni poco battuti.
40 escursioni a tema sulle Dolomiti
Un libro che racconta le Dolomiti sviscerandole in 11 capitoli tematici, seguendo con logica una cronologia che va dalla loro formazione al recente riconoscimento quale Patrimonio Mondiale dell'Unesco. I contenuti sono di tipo naturalistico, ecologico, storico, turistico ed escursionistico. Con 40 escursioni correlate, 11 capitoli tematici, circa 600 foto, oltre 30 schemi e disegni, 30 tabelle e 10 schede di approfondimento con interviste e testimonianze.
- 11 capitoli tematici
- circa 600 foto, oltre 30 schemi e disegni, 30 tabelle
- 10 schede di approfondimento con interviste e testimonianze
- 40 escursioni a tema complete di mappe, profili altimetrici, tempi parziali, tempi totali, scala difficoltà, cime da salire, cose da vedere
165 cime tra Lago di Lecco e Valle Camonica
Autore: Roberto Ciri, Oliviero Bellinzani
Editore: Idea Montagna
Argomento: vie normali
Pagine: 496 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 25/07/2013
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- schizzi di salita per le vie in roccia
- cartine topografiche dei percorsi
- foto panoramiche dei gruppi montuosi con i nomi delle cime
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
- cenni storici
- curiosità da vedere in zona
- elenchi riassuntivi
L'attesa e più completa guida alle cime delle Prealpi Lecchesi e Bergamasche dal Lago di Lecco alla Valle Camonica a sud delle Alpi Orobie: 165 cime in 11 gruppi montuosi dalle Grigne alla Concarena passando per la Presolana, Regina delle orobie. Una guida che spazia dalle vie di arrampicata sulle torri della Grignetta alle vie di cresta delle selvagge cime del gruppo dell'Arera, alla scoperta dei fantastici panorami dominati dai giganti delle Orobie.
Ben 165 vie normali, molte delle quali poco conosciute ma degne di interesse, suddivise in schede con descrizione dettagliata dei percorsi di avvicinamento e salita, difficoltà, dislivelli, foto a colori con tracciato della via, schizzi di salita per le vie di roccia, difficoltà, foto di dettaglio, cenni storici e curiosità turistiche da vedere in zona.
Si tratta del primo di tre volumi dedicati alle Prealpi Lombarde e prende in considerazione gli 11 gruppi montuosi compresi nelle Prealpi Centrali, dette anche Prealpi Bergamasche ma comprendenti anche le montagne di Lecco: Grigne, Resegone, Campelli-Aralalta, Valbona-Sornadello, Alben, Arera-Menna, Torrezzo, Formico-Misma, Presolana, Pora, Camino-Concarena.
Un vasto territorio che copre le tre province di Lecco, Bergamo e Brescia e, da ovest ad est, 16 valli: Valsassina, Val della Grigna, Valtorta, Val Taleggio, Valle Imagna, Val Brembana, Val Secca, Val Canale, Val Parina, Val di Riso, Val Seriana, Val Nembo, Val di Scalve, Valle Borlezza, Val Cavallina e Valle Camonica.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=47
Estese sul vasto territorio montuoso compreso fra il Lago d'Iseo a ovest e il Lago d'Idro a est, le Prealpi Bresciane costituiscono il settore occidentale delle Prealpi Lombarde Orientali, al confine meridionale dell'imponente massa tonalitica del Gruppo dell'Adamello da cui sono separate dal Passo Croce Domini. Spingendosi a meridione fino alle Colline Bresciane, ormai prossime alla Pianura Padana, offrono ampie possibilità escursionistiche sia estive che invernali, con panorami che si spingono dalle alte vette del Monte Rosa fino alle più basse cime dell'Appennino Tosco-Emiliano.
Nonostante la quota modesta le cime delle Prealpi Bresciane permettono di soddisfare sia le preferenze degli escursionisti che le esigenze degli alpinisti, in particolare nel periodo invernale quando le vette più elevate offrono interessantissime traversate di cresta, salite lungo canali o pendii adatti allo scialpinismo all'insegna della libertà.
Comprende 125 vie normali a cime montuose nei gruppi di: Guglielmo, Setteventi-Muffetto, Dosso Alto, Palo-Savallo, Sonclino, Doppo-Conche e Maddalena-Cariadeghe.
Prefazione di Fausto De Stefani.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=69
Guida escursionistica e alpinistica alle 86 cime dolomitiche oltre i 3000 metri di altezza in 16 gruppi dolomitici
Le relazioni di 86 vie normali alle più alte cime oltre i 3000 delle Dolomiti, con foto, tracciati, cartine, relazioni dettagliate, notizie storiche e culturali.
Si tratta della 2° edizione del libro 3000 delle Dolomiti! Dopo la prima edizione del 2012 questa ristampa
comprende correzioni, aggiornamenti, nuove foto e migliori disegni delle vie di roccia.
36 itinerari nelle Dolomiti del Cadore - Zoldo - Agordino - Schiara
Chiunque risalga la valle del fiume Piave, da Belluno fino alle porte di Auronzo, avrà immediatamente la sensazione di attraversare uno spettacolare paesaggio naturale e nello stesso tempo un ambiente abitato e vissuto, incontrando paesi e borghi che affondano le proprie radici culturali in una storia millenaria, ammirando montagne che emanano un fascino grandioso e autentico. Tra gli itinerari descritti si trovano non solo le ferrate che si sviluppano sui gruppi montuosi più celebrati ma anche i tanti sentieri attrezzati, sicuramente meno famosi della Costantini, della Zacchi e della Alleghesi ma certamente più rispettosi dell'orografia e dell'essenza stessa delle montagne, percorsi logici e panoramici, seguiti da secoli da cacciatori e pastori, dove spesso il rumore dei propri passi rompe il silenzio. Ogni escursionista potrà quindi ritrovare la sua ferrata, il suo sentiero, sia che ricerchi impegnative o atletiche emozioni verticali sia che voglia esplorare cenge e camini dove la corda fissa è soltanto un dispositivo di sicurezza, quasi secondario.
Elenco delle vie ferrate:
Corno Del Doge - Cengia del Doge
Forcella Vanedel - Strada Sanmarchi
Cimon del Froppa - Forcella Marmarole
Monte Ciastelin - Sentiero dei Camosci
Sentiero degli Alpini e Forcella Froppa
Monte Ciarido - Sentiero Amalio Da Prà
Monte Tudaio - Sentiero dei Mede
Forcella del Ghiacciaio - Ferrata del Cadorin
Crode di San Piero e Croda Mandrin - Sentiero Alpinistico Attrezzato
Domegge - Ferrate Sportive
Val Prigioniera - Sentiero Attrezzato del Gufo
Cresta del Miaron - Sentiero Olivato
Col Reàn - Via Antersass e Scale di Ciesamatta
Palazza Alta - Ferrata Fiamme Gialle
Civetta - Ferrata degli Alleghesi
Civetta - Ferrata Tissi
Civetta - Passo del Tenente (Via Normale)
Moiazza - Cima Moiazza Sud - Ferrata Costantini
Spiz de Mezzodì - Ferrata Sora 'l Sass e Sentiero del Belvedere
Prampèr - Val Pramperét - Scalet del Pissandol
Bosconero - Viaz de le Ponte
Piz de Sagron - Passo del Comedon - L'Intaiada
Vajont - Ferrata della Memoria
La Schiara - Forcella de la Gusela - Ferrata Sperti
La Schiara - Ferrata Zacchi e Ferrata Berti
Pelf - Ferrata Marmol (Rossi) e Ferrata Guardiano
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=74
Salite classiche e sportive nel Triangolo Lariano
Per chi osserva la catena prealpina dalla pianura lombarda, i Corni di Canzo si presentano come un piccolo ma inconfondibile gruppo montuoso, che emerge nitido grazie alla propria fortunata posizione, le prime vere montagne dopo l'antipasto (leggero) delle colline brianzole.
Infatti il gruppo tiene fede appieno al proprio nome, corni sono infatti, cioè protuberanze della terra. Pare però che l'origine del nome sia più da ricercare nel termine celtico di “corna“, ancora in uso in terra bergamasca a indicare roccia, sasso.
Quindi tre o quattro sassi ma con la loro spiccata personalità.
“Finora su queste piccole montagne ognuno ha potuto cercare l'alpinista nascosto in sé e, itinerari sportivi a parte, su ogni via poter assimilare quell'esperienza che poi su pareti di ben altro dislivello sarebbe tornata utile. Queste montagne in sintesi sono una palestra di alpinismo, non si devono trasformare in una palestra di arrampicata. Gli arrampicatori, che qui troveranno sempre itinerari di ottimo livello, non devono cadere nell'errore di voler trasformare le vie classiche in sportive solo per aggiungere un tassello in più alle loro prestazioni.“ (dalla prefazione di Gian Maria Mandelli)
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=79
Arrampicate sportive e d'avventura
Autore: Ermes Bergamaschi
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 224 a colori
Formato: 15x21 cm
La Valsugana è la lunga e famosa valle che collega la pianura veneta alla conca di Trento. Importante via di comunicazione, nel settore più a sud, quello tra Grigno e Valstagna, si presenta come uno stretto solco (Canale del Brenta) sormontato in entrambi i lati da imponenti pareti di roccia calcarea.
Le quote non elevate, le comodità di accesso e la roccia in molte parti magnifica hanno permesso, a partire dai primi anni '60 del secolo scorso, lo sviluppo dell'arrampicata (anche se i primi approcci si erano vissuti già negli anni '30).
Numerosissimi gli itinerari tracciati, a volte di diverse lunghezze di corda, quasi sempre impegnativi, per arrivare certamente ad affermare che alcuni di essi non temono il confronto con blasonate vie dolomitiche.
Ne è l'esempio "Valsugana Away" aperta nel 1981 dal compianto Lorenzo Massarotto e Leopoldo Roman sul Sasso Rosso. Come pure "Tovaric" al Pilastro dei Barbari dei fratelli Casarotto, Sergio Boato e Carla Berto nel 1987 e "Nuovo Millennio" al Pilastro di Serafini ad opera di Giuseppe Tararan, Francesco Leardi e R. Citton alla fine degli anni '90.
L'alpinismo d'avventura dei primi anni, tutto a chiodi e mezzi naturali, ha visto in seguito un'evoluzione sportiva che ha portato a riattrezzare alcuni itinerari molto ripetuti come quelli al Covolo del Butistone, alla Parete di Arsiè e alla Parete di Primolano. Vie caratterizzate dalla medio-alta difficoltà e soprattutto dalla roccia magnifica tanto che nemmeno il disturbo della strada statale, a volte proprio sotto sulla verticale, ne ha impedito la frequentazione. Qui l'arrampicata ha nomi evocativi e mitici: "Ritorno dall'oltretomba", "Diedro dei Garofani", "E mi e ti e Toni". Ma anche "Roberta Dalle Feste", "Sergio Lovadina", "Paolo De Tuoni", tre vie che Umberto Marampon, vero custode della valle, ha voluto dedicare a tre amici tragicamente scomparsi. Grazie all'opera di questo sempre giovane arrampicatore la valle riserva molte possibilità di arrampicata artificiale con tetti e strapiombi incombenti direttamente sul fondovalle.
Ermes Bergamaschi quindi, tramite quest'opera, intende valorizzare e rilanciare, con la descrizione di ben 101 itinerari, le potenzialità alpinistiche di una zona dove si sono intrecciati legami indissolubili e si sono scritte pagine memorabili ma soprattutto dove il terreno d'avventura e di scoperta non si è ancora esaurito.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=19
La conca ampezzana, forse la più magica delle Dolomiti, è, malgrado l'alta frequentazione, per gran parte sconosciuta. Questo volume permette di scoprirne gli angoli più nascosti ma per questo non meno affascinanti degli itinerari iper-frequentati che d'estate vengono presi d'assalto. Vengono descritte 111 vie normali ad altrettante vette attorno alla perla dolomitica. Accanto ai percorsi classici quindi vengono finalmente valorizzate esplorazioni semi-sconosciute anche per i cortinesi stessi. Una guida escursionistica che comprende a volte quell'alpinismo facile che richiede una certa dose di esperienza e capacità di orientamento in terreni poco battuti.
40 escursioni a tema sulle Dolomiti
Un libro che racconta le Dolomiti sviscerandole in 11 capitoli tematici, seguendo con logica una cronologia che va dalla loro formazione al recente riconoscimento quale Patrimonio Mondiale dell'Unesco. I contenuti sono di tipo naturalistico, ecologico, storico, turistico ed escursionistico. Con 40 escursioni correlate, 11 capitoli tematici, circa 600 foto, oltre 30 schemi e disegni, 30 tabelle e 10 schede di approfondimento con interviste e testimonianze.
- 11 capitoli tematici
- circa 600 foto, oltre 30 schemi e disegni, 30 tabelle
- 10 schede di approfondimento con interviste e testimonianze
- 40 escursioni a tema complete di mappe, profili altimetrici, tempi parziali, tempi totali, scala difficoltà, cime da salire, cose da vedere
165 cime tra Lago di Lecco e Valle Camonica
Autore: Roberto Ciri, Oliviero Bellinzani
Editore: Idea Montagna
Argomento: vie normali
Pagine: 496 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 25/07/2013
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- schizzi di salita per le vie in roccia
- cartine topografiche dei percorsi
- foto panoramiche dei gruppi montuosi con i nomi delle cime
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
- cenni storici
- curiosità da vedere in zona
- elenchi riassuntivi
L'attesa e più completa guida alle cime delle Prealpi Lecchesi e Bergamasche dal Lago di Lecco alla Valle Camonica a sud delle Alpi Orobie: 165 cime in 11 gruppi montuosi dalle Grigne alla Concarena passando per la Presolana, Regina delle orobie. Una guida che spazia dalle vie di arrampicata sulle torri della Grignetta alle vie di cresta delle selvagge cime del gruppo dell'Arera, alla scoperta dei fantastici panorami dominati dai giganti delle Orobie.
Ben 165 vie normali, molte delle quali poco conosciute ma degne di interesse, suddivise in schede con descrizione dettagliata dei percorsi di avvicinamento e salita, difficoltà, dislivelli, foto a colori con tracciato della via, schizzi di salita per le vie di roccia, difficoltà, foto di dettaglio, cenni storici e curiosità turistiche da vedere in zona.
Si tratta del primo di tre volumi dedicati alle Prealpi Lombarde e prende in considerazione gli 11 gruppi montuosi compresi nelle Prealpi Centrali, dette anche Prealpi Bergamasche ma comprendenti anche le montagne di Lecco: Grigne, Resegone, Campelli-Aralalta, Valbona-Sornadello, Alben, Arera-Menna, Torrezzo, Formico-Misma, Presolana, Pora, Camino-Concarena.
Un vasto territorio che copre le tre province di Lecco, Bergamo e Brescia e, da ovest ad est, 16 valli: Valsassina, Val della Grigna, Valtorta, Val Taleggio, Valle Imagna, Val Brembana, Val Secca, Val Canale, Val Parina, Val di Riso, Val Seriana, Val Nembo, Val di Scalve, Valle Borlezza, Val Cavallina e Valle Camonica.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=47
Estese sul vasto territorio montuoso compreso fra il Lago d'Iseo a ovest e il Lago d'Idro a est, le Prealpi Bresciane costituiscono il settore occidentale delle Prealpi Lombarde Orientali, al confine meridionale dell'imponente massa tonalitica del Gruppo dell'Adamello da cui sono separate dal Passo Croce Domini. Spingendosi a meridione fino alle Colline Bresciane, ormai prossime alla Pianura Padana, offrono ampie possibilità escursionistiche sia estive che invernali, con panorami che si spingono dalle alte vette del Monte Rosa fino alle più basse cime dell'Appennino Tosco-Emiliano.
Nonostante la quota modesta le cime delle Prealpi Bresciane permettono di soddisfare sia le preferenze degli escursionisti che le esigenze degli alpinisti, in particolare nel periodo invernale quando le vette più elevate offrono interessantissime traversate di cresta, salite lungo canali o pendii adatti allo scialpinismo all'insegna della libertà.
Comprende 125 vie normali a cime montuose nei gruppi di: Guglielmo, Setteventi-Muffetto, Dosso Alto, Palo-Savallo, Sonclino, Doppo-Conche e Maddalena-Cariadeghe.
Prefazione di Fausto De Stefani.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=69
Guida escursionistica e alpinistica alle 86 cime dolomitiche oltre i 3000 metri di altezza in 16 gruppi dolomitici
Le relazioni di 86 vie normali alle più alte cime oltre i 3000 delle Dolomiti, con foto, tracciati, cartine, relazioni dettagliate, notizie storiche e culturali.
Si tratta della 2° edizione del libro 3000 delle Dolomiti! Dopo la prima edizione del 2012 questa ristampa
comprende correzioni, aggiornamenti, nuove foto e migliori disegni delle vie di roccia.
36 itinerari nelle Dolomiti del Cadore - Zoldo - Agordino - Schiara
Chiunque risalga la valle del fiume Piave, da Belluno fino alle porte di Auronzo, avrà immediatamente la sensazione di attraversare uno spettacolare paesaggio naturale e nello stesso tempo un ambiente abitato e vissuto, incontrando paesi e borghi che affondano le proprie radici culturali in una storia millenaria, ammirando montagne che emanano un fascino grandioso e autentico. Tra gli itinerari descritti si trovano non solo le ferrate che si sviluppano sui gruppi montuosi più celebrati ma anche i tanti sentieri attrezzati, sicuramente meno famosi della Costantini, della Zacchi e della Alleghesi ma certamente più rispettosi dell'orografia e dell'essenza stessa delle montagne, percorsi logici e panoramici, seguiti da secoli da cacciatori e pastori, dove spesso il rumore dei propri passi rompe il silenzio. Ogni escursionista potrà quindi ritrovare la sua ferrata, il suo sentiero, sia che ricerchi impegnative o atletiche emozioni verticali sia che voglia esplorare cenge e camini dove la corda fissa è soltanto un dispositivo di sicurezza, quasi secondario.
Elenco delle vie ferrate:
Corno Del Doge - Cengia del Doge
Forcella Vanedel - Strada Sanmarchi
Cimon del Froppa - Forcella Marmarole
Monte Ciastelin - Sentiero dei Camosci
Sentiero degli Alpini e Forcella Froppa
Monte Ciarido - Sentiero Amalio Da Prà
Monte Tudaio - Sentiero dei Mede
Forcella del Ghiacciaio - Ferrata del Cadorin
Crode di San Piero e Croda Mandrin - Sentiero Alpinistico Attrezzato
Domegge - Ferrate Sportive
Val Prigioniera - Sentiero Attrezzato del Gufo
Cresta del Miaron - Sentiero Olivato
Col Reàn - Via Antersass e Scale di Ciesamatta
Palazza Alta - Ferrata Fiamme Gialle
Civetta - Ferrata degli Alleghesi
Civetta - Ferrata Tissi
Civetta - Passo del Tenente (Via Normale)
Moiazza - Cima Moiazza Sud - Ferrata Costantini
Spiz de Mezzodì - Ferrata Sora 'l Sass e Sentiero del Belvedere
Prampèr - Val Pramperét - Scalet del Pissandol
Bosconero - Viaz de le Ponte
Piz de Sagron - Passo del Comedon - L'Intaiada
Vajont - Ferrata della Memoria
La Schiara - Forcella de la Gusela - Ferrata Sperti
La Schiara - Ferrata Zacchi e Ferrata Berti
Pelf - Ferrata Marmol (Rossi) e Ferrata Guardiano
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=74
Salite classiche e sportive nel Triangolo Lariano
Per chi osserva la catena prealpina dalla pianura lombarda, i Corni di Canzo si presentano come un piccolo ma inconfondibile gruppo montuoso, che emerge nitido grazie alla propria fortunata posizione, le prime vere montagne dopo l'antipasto (leggero) delle colline brianzole.
Infatti il gruppo tiene fede appieno al proprio nome, corni sono infatti, cioè protuberanze della terra. Pare però che l'origine del nome sia più da ricercare nel termine celtico di “corna“, ancora in uso in terra bergamasca a indicare roccia, sasso.
Quindi tre o quattro sassi ma con la loro spiccata personalità.
“Finora su queste piccole montagne ognuno ha potuto cercare l'alpinista nascosto in sé e, itinerari sportivi a parte, su ogni via poter assimilare quell'esperienza che poi su pareti di ben altro dislivello sarebbe tornata utile. Queste montagne in sintesi sono una palestra di alpinismo, non si devono trasformare in una palestra di arrampicata. Gli arrampicatori, che qui troveranno sempre itinerari di ottimo livello, non devono cadere nell'errore di voler trasformare le vie classiche in sportive solo per aggiungere un tassello in più alle loro prestazioni.“ (dalla prefazione di Gian Maria Mandelli)
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=79
Arrampicate sportive e d'avventura
Autore: Ermes Bergamaschi
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 224 a colori
Formato: 15x21 cm
La Valsugana è la lunga e famosa valle che collega la pianura veneta alla conca di Trento. Importante via di comunicazione, nel settore più a sud, quello tra Grigno e Valstagna, si presenta come uno stretto solco (Canale del Brenta) sormontato in entrambi i lati da imponenti pareti di roccia calcarea.
Le quote non elevate, le comodità di accesso e la roccia in molte parti magnifica hanno permesso, a partire dai primi anni '60 del secolo scorso, lo sviluppo dell'arrampicata (anche se i primi approcci si erano vissuti già negli anni '30).
Numerosissimi gli itinerari tracciati, a volte di diverse lunghezze di corda, quasi sempre impegnativi, per arrivare certamente ad affermare che alcuni di essi non temono il confronto con blasonate vie dolomitiche.
Ne è l'esempio "Valsugana Away" aperta nel 1981 dal compianto Lorenzo Massarotto e Leopoldo Roman sul Sasso Rosso. Come pure "Tovaric" al Pilastro dei Barbari dei fratelli Casarotto, Sergio Boato e Carla Berto nel 1987 e "Nuovo Millennio" al Pilastro di Serafini ad opera di Giuseppe Tararan, Francesco Leardi e R. Citton alla fine degli anni '90.
L'alpinismo d'avventura dei primi anni, tutto a chiodi e mezzi naturali, ha visto in seguito un'evoluzione sportiva che ha portato a riattrezzare alcuni itinerari molto ripetuti come quelli al Covolo del Butistone, alla Parete di Arsiè e alla Parete di Primolano. Vie caratterizzate dalla medio-alta difficoltà e soprattutto dalla roccia magnifica tanto che nemmeno il disturbo della strada statale, a volte proprio sotto sulla verticale, ne ha impedito la frequentazione. Qui l'arrampicata ha nomi evocativi e mitici: "Ritorno dall'oltretomba", "Diedro dei Garofani", "E mi e ti e Toni". Ma anche "Roberta Dalle Feste", "Sergio Lovadina", "Paolo De Tuoni", tre vie che Umberto Marampon, vero custode della valle, ha voluto dedicare a tre amici tragicamente scomparsi. Grazie all'opera di questo sempre giovane arrampicatore la valle riserva molte possibilità di arrampicata artificiale con tetti e strapiombi incombenti direttamente sul fondovalle.
Ermes Bergamaschi quindi, tramite quest'opera, intende valorizzare e rilanciare, con la descrizione di ben 101 itinerari, le potenzialità alpinistiche di una zona dove si sono intrecciati legami indissolubili e si sono scritte pagine memorabili ma soprattutto dove il terreno d'avventura e di scoperta non si è ancora esaurito.
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Un libro suggestivo per i bellissimi paesaggi racchiusi in quella lingua di terra dove si svolse una guerra silenziosa.
34 percorsi tra forti, trincee e postazioni di guerra rimaste intatte che hanno una certa analogia con le “vere“ trincee, dove si era combattuto. Le “vere“ trincee avevo avuto modo di esplorarle in precedenti escursioni, da bambino, nella zona del Lagorai e di Cima d'Asta, in Trentino. La domanda e la perplessità allora sorsero spontanee: che anche in Val d'Intelvi si fosse combattuta, lì proprio lì, la Prima Guerra Mondiale? Che anche lì ci furono uomini relegati nel fondo di buche, a vivere per mesi sopraffatti da freddo, malattie e ansie? Sinceramente tra le nozioni storiche apprese nei primi anni di scuola non trovai soddisfacenti risposte a questa domanda. Restava allora la perplessità e il sospetto che in Val d'Intelvi si fosse combattuta una Prima Guerra Mondiale più nascosta, più silenziosa e poco nota. Il mistero meritava una soluzione.
La risposta alla fine arrivò, e giunse dopo brevi ricerche: si chiamava, “Sistema Difensivo Italiano alla Frontiera Nord verso la Svizzera“; una dicitura complessa, più popolarmente nota con il nome del generale che la pensò: Linea Cadorna.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=128
Vie ferrate in Sassolungo - Sella - Sciliar - Catinaccio - Marmolada - Latemar. Catinaccio, Marmolada, Sella, Sassolungo, Latemar: sono tutti nomi che richiamano spesso alla mente l’idea stessa delle Dolomiti, toponimi ben impressi nell’immaginario collettivo e nella mente di escursionisti e alpinisti. Una capillare organizzazione turistica, i numerosi impianti di risalita, la sterminata rete di punti di appoggio gestiti, fanno delle Dolomiti di Fassa una della aree più facilmente accessibili dell’intero arco alpino. Molte di queste cime sono entrate tra le immagini simbolo dei Monti Pallidi, basti pensare alle Torri del Vajolet, al Ghiacciaio della Marmolada, all’Alpe di Siusi. Le ferrate più famose e tecnicamente impegnative sono tra le più frequentate delle Alpi, soprattutto quelle che si sviluppano tra i bastioni di roccia del gruppo del Sella (vero crocevia dei gruppi dolomitici) come la Ferrata delle Mesules, la Ferrata Piazzetta e la Ferrata Brigata Tridentina, oppure quelle che risalgono le pareti rocciose del Colac e del Col Ombert. Molti escursionisti scelgono anche le ferrate del Catinaccio d’Antermoia o il primo tratto del Sentiero Bepi Zac perché, con difficoltà tecniche contenute, possono compiere escursioni di straordinario fascino. Cosa resta quindi da consigliare tra queste valli, dove a volte si ha quasi l’impressione di essere ormai assuefatti alla bellezza e alla sua quotidiana rappresentazione mediatica? Prima di tutto di usare le ferrate più famose come strumento di conoscenza di alcune della montagne più sorprendenti delle Alpi e poi di provare a percorrere la panoramica e silenziosa cresta dei Monzoni, tra crinali erbosi, rocce vulcaniche e memorie della Grande Guerra, di compiere un itinerario di grandissimo respiro come quello che transita attraverso la Ferrata Ombretta oppure di inoltrarsi nella piccola selva rocciosa del gruppo della Vallaccia.
24 itinerari tra mare e montagna
24 itinerari con scheda tecnica contenente dislivello, tempo richiesto, lunghezza, difficoltà, punti di appoggio, periodo consigliato e se adatto alle famiglie.
Inoltre caratteristiche generali, accesso itinerario e discesa.
Ogni relazione è completata da una scheda di approfondimento culturale nonché da bellissime foto del territorio.
Molto spesso si definiscono le Cinque Terre come il luogo per eccellenza dove camminare tra mare e montagna. Un'affermazione veritiera perché in questo tratto di costa ligure, scoscesi pendii si concludono bruscamente su strette calette, aspre scogliere e minuscole baie.
Nello stesso tempo però, non si possono definire le Cinque Terre un vero e proprio luogo di mare, se si pensa che alcuni borghi e frazioni sono lontani dalla costa, oppure se si considera che tra Portovenere e Monterosso non esiste una vera spiaggia se non quella di Corniglia e nemmeno un approdo sicuro se non quello di Vernazza. O, infine, se si pensa a quanto sia forte il legame con la terra, così eroicamente conquistata metro per metro per potere coltivare ulivi, vigne, agrumi, ortaggi. D'altro lato si possono chiamare montagne dei pendii solo perché ripidi e scoscesi e invece privi di tutte quelle caratteristiche che rendono tali le montagne “vere“?
Ebbene le Cinque Terre sono un luogo unico al mondo, che sfugge alle definizioni, dove acqua e terra, già di per sé straordinariamente ricche di contrasti, sono le basi su cui l'uomo ha per secoli modellato un paesaggio, rendendolo trama visibile di una storia di quotidiana fatica e di fragile bellezza.
I 3000 delle Dolomiti si ergono come isolati colossi fra le splendide valli e cime dolomitiche del Trentino Alto Adige e del Veneto. Se alcune vette sono alla portata di ogni escursionista, altre costituiscono degli impegnativi itinerari alpinistici riservati a escursionisti esperti con le necessarie conoscenze di arrampicata in cordata ed esperienza su terreni e pareti rocciose.
Il grande successo decretato dagli amanti delle Dolomiti ha costretto autori ed editore a pubblicare la terza edizione del volume "3000 delle Dolomiti". Un successo certamente non casuale, visto l'approfondimento delle relazioni di tutte le elevazioni dolomitiche che superano i tremila metri di altezza.
Questa terza edizione costituisce un importante aggiornamento alle precedenti del 2012 e 2014, presentando alcuni itinerari non esposti nella prima stesura come la via originale di Grohmann alla Fópa di Matìa e la salita dal versante nord della Crodaccia Alta e alcune relazioni più dettagliate come le vie normali alla Punta Piccola dei Scarpèri, al Pilastro Nino, alla Piccola Furchetta, alla Cima De Falkner e all'Antelao, la cui via normale ha subito un importante crollo nel novembre 2014. Questo anche grazie al contributo di alcuni membri del Gruppo 3000 Dolomiti, fra cui il vicentino Beppe Ziggiotto che nel 2017 ha concluso per primo, a quanto ci risulta, la salita di tutti i 3000 dolomitici fra cui la Cima De Falkner, probabilmente inaccessa da 65 anni. Sono inoltre presenti dei nuovi schizzi di salita per gli itinerari in roccia curati dal disegnatore e alpinista Marco Romelli, nonché nuove immagini di alcuni itinerari.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=159
66 itinerari dalle Dolomiti di Brenta alle Pale di San Martino
Le Dolomiti Occidentali presentano un'orografia molto complessa e comprendono gruppi montuosi relativamente piccoli e apparentemente poco articolati, come il Sassolungo o il Làtemar, e vere e proprie catene montuose in miniatura come il Catinaccio, il Brenta e le Pale di San Martino o addirittura a insiemi di più catene come succede per il Gruppo della Marmolada e i rilievi che gravitano attorno alle Odle.
Questa guida propone 66 escursioni ad anello in otto gruppi montuosi: Dolomiti di Brenta, Làtemar, Catinaccio, Sassolungo, Odle-Putia-Puez, Sella, Marmolada e Pale di San Martino. Si tratta di escursioni di varia difficoltà sia attorno ad un intero gruppo montuoso che a sottogruppi o singole cime all'interno di gruppi più complessi, con percorsi da uno a più giorni che vanno dai facili sentieri ai più impegnativi itinerari ad alta quota o lungo vie ferrate e percorsi attrezzati. Le escursioni, molte delle quali poco conosciute ma degne di interesse, sono suddivise in schede con descrizione dettagliata dei percorsi suddivisi per tappe e corredati da dislivelli, tempi, profili altimetrici, difficoltà, cenni storici, curiosità turistiche da vedere in zona e numerose fotografie a colori.
Ma non si tratta solo di escursioni finalizzate alla bellezza e alla libertà del camminare: l'idea di questa guida è anche quella di invogliare il lettore a sforzarsi ad osservare e a tentare di capire l'ambiente di queste favolose montagne, ecco perché oltre a qualche "anello classico" vengono presentati anche percorsi meno battuti, a volte scomodi e fuori dalle rotte abituali. Le note naturalistiche, geologiche, culturali e storiche non mancano e sono inserite in modo da renderle il più possibile fruibili all'escursionista, inserendole in vari contesti, sia nelle introduzioni che nelle descrizioni dei percorsi.
In sintesi una guida che non potrà mancare a tutti gli appassionati di escursioni sulle Dolomiti che vogliano conoscere i molteplici aspetti di queste splendide montagne su tutti i versanti e non si accontentano di escursioni con andata e ritorno lungo lo stesso sentiero!
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=68
52 relazioni di vie di media ed alta difficoltà in: Gruppo di Brenta, Pale di San Martino, Catinaccio, Marmolada, Sassolungo, Sella, Odle-Puez, Dolomiti Ampezzane, Dolomiti di Sesto, Moiazza
Autore: Stefano Michelazzi
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 208 a colori
102 foto a colori
52 schizzi
Formato: 15x21 cm
Prefazione di Alessandro Gogna
Presentare una guida al pubblico di appassionati di arrampicata in montagna (in contrapposizione a quello di arrampicata sportiva), e a maggior ragione ad un pubblico di possibili appassionati futuri, è un compito difficile che per fortuna l'autore mi ha facilitato aprendo la sua esposizione con un'esauriente serie di avvertenze su come si deve affrontare l'alpinismo su roccia e di come si dovrebbe praticare in piena sicurezza.
Di solito ad una guida non si richiede questo: si dà per scontato che tecnica e passione siano bagaglio consolidato del lettore (ma in tempi di bieco consumismo non si dice fruitore?) e quindi, dopo un rapido elenco delle abbreviazioni usate e delle scale di difficoltà, si passa direttamente alle descrizioni.
In questa guida non è così e tutta la sua costruzione, oltre ai minimi particolari, lo dimostrano. C'è prima di tutto la preoccupazione di far amare queste montagne e questi percorsi, spesso poco noti. S'interpreta facilmente la precisione con cui gli itinerari sono descritti non tanto per una malintesa ed inutile pignoleria o per l'ansia di non dare adito a interpretazioni sbagliate: qui la precisione è essenziale, è chiarezza di ricordo e di suggerimento. Fa parte cioè della struttura mentale dell'autore.
In secondo luogo, le annotazioni emotive traducono le vere sensazioni che l'autore stesso ha provato ed in definitiva l'evidente amore che nutre per queste montagne che, non dimentichiamolo, anche se meno note e frequentate di altre, a quest'ultime non hanno proprio nulla da invidiare.
Infine si nota il bel proposito, secondo me riuscito, d'inserire questi itinerari nel flusso della grande storia dell'alpinismo dolomitico, grazie alle annotazioni dei primi salitori o sulla prima ascensione. L'autore ha fatto la scelta di trattare un percorso come un figlio prediletto, del quale vorrebbe tutto il bene futuro possibile.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=11
Le 27 escursioni proposte coprono tutto il territorio della Val di Zoldo e i suoi gruppi montuosi, sconfinando spesso anche sui versanti rivolti verso l’Ampezzano, il Cadore e l’Agordino.
Ai percorsi più noti e turistici affacciati su Pelmo e Civetta, si aggiungono itinerari più selvaggi e a volte quasi sconosciuti che si inerpicano sui pendii dei cosiddetti “monti minori” di Zoldo.
A completare le già notevoli possibilità escursionistiche si va ad aggiungere l’Anello Zoldano, un percorso a tappe di più giorni che ripercorre sentieri preesistenti sfruttando in maniera ottimale l’ospitalità dei rifugi dislocati nel territorio.
La Val di Zoldo è una vera miniera per gli escursionisti che qui possono trovare percorsi di tutte le lunghezze e difficoltà, nonché spunti per osservazioni geologiche, paleontologiche, naturalistiche e storiche.
La sua posizione inoltre la rende facilmente accessibile per chi proviene dalla pianura veneta e può così compiere escursioni giornaliere, anche se si consiglia vivamente di pernottare in zona per poter così godere appieno delle possibilità offerte da questo angolo straordinario dei “Monti Pallidi”.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=130
275 vie di roccia classiche e moderne
Dai tempi delle ristampe dell'ultima guida delle Dolomiti di Brenta di Gino Buscaini ed Ettore Castiglioni, risalente al lontano 1977, molte case editrici hanno provato ad addentrarsi nell'avventura di realizzare una nuova guida, contattando alcuni alpinisti e Guide Alpine del Brenta.
Dagli anni '80 a oggi anche in Brenta sono cambiate molte cose: sono state aperte molte vie classiche con difficoltà anche elevate e chi sale al Brentei, purtroppo, non trova più il “Vecchio“ Bruno che dava volentieri dei preziosi consigli su dove e come affrontare alcune salite. In seguito, dalla fine degli anni '90 a oggi, abbiamo visto nascere tante vie sportive sui “satelliti“, sulle pareti meno conosciute e negli ultimi anni vie molto impegnative cercando l'uso esclusivo di protezioni veloci.
Grazie alla grandissima dedizione di Francesco, che ha avuto il coraggio di intraprendere quest’avventura, mi auguro di cuore che la divulgazione di queste vie offra la possibilità di ripetere gli itinerari “Classici e Moderni“ a diversi alpinisti accomunati dall'amore per il Brenta.
Piergiorgio Vidi
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=91
Quello del Monte Bianco è il gruppo delle grandi ascensioni, dove si sono scritte pagine importanti della storia dell'alpinismo. Ma accanto alle "grande course" riservate a pochi vi sono itinerari che si aprono ad una maggiore frequentazione grazie alla bellezza dell'arrampicata ma soprattutto dell'ambiente circostante. Una guida per gustare il Monte Bianco senza l'assillo della grande prestazione.
Generazioni di alpinisti si sono confrontate con le sue pareti, seguendo i percorsi già tracciati o accogliendo le nuove sfide di cui il massiccio è fonte inesauribile. A partire dagli iniziali scopi naturalistici e scientifici, le motivazioni che hanno mosso i frequentatori del Monte
Bianco sono diventate avventurose e romantiche, poi sempre più focalizzate sul gesto sportivo. Parallelamente alle tendenze attuali, orientate all'arrampicata su misto di alta difficoltà accessibile a un gruppo ristretto di "fortissimi", questo testo propone una scelta di itinerari di livello tecnico "medio", cioè raggiungibile da chiunque attraverso una preparazione adeguata. Lungo queste vie, la performance sportiva fine a se stessa passa in secondo piano a favore della completezza dell'esperienza, senza trascurare l'eleganza delle linee e l'armonia dei movimenti che generano. In questo modo, lungo gli itinerari di arrampicata "plaisir" come sulle vie storiche tracciate dai pionieri, possiamo immergerci completamente nell'ambiente unico del Monte Bianco senza che l'ansia per la prestazione o per il rischio prenda il sopravvento sul sentimento della bellezza del mondo incantato a cui abbiamo accesso.
Con questa 2° edizione l'autore Marco Romelli conferma la sua grande conoscenza delle vie di roccia e ghiaccio sulle cime del Gruppo del Monte Bianco. 80 relazioni dettagliate di vie di media difficoltà su roccia, ghiaccio e misto a 57 cime nel Gruppo del Monte Bianco.
Una guida che fa venire voglia di mettersi i ramponi e trovare il fiato, la forza e l'equilibrio necessari per affrontare le splendide scalate presentate! Un grande lavoro di ricerca alpinistica su vie classiche e di piacere che fanno parte dei sogni di ogni alpinista.
Elementi distintivi del libro:
- lingue: italiano, inglese, francese e tedesco
- foto con tracciati delle vie di salita
- disegni delle vie di salita
- dislivelli
- difficoltà
- attrezzatura necessaria
- consigli per la salita
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=75
40 escursioni per tutti i gusti e tre grandi trekking: Translagorai - Lagorai Panorama - Alta Via del Granito.
Escursioni in Valsugana, Tesino, Vanoi, Primiero e Rolle. I porfidi del Lagorai e i graniti di Cima d’Asta non sono forse in apparenza così attraenti, ma basta passare una volta da queste parti, anche per sbaglio, per rimanere inesorabilmente folgorati dalla potenza che la natura sa esprimere fra queste creste, su questi pendii talvolta brulli e talvolta verdissimi, fra le centinaia di laghetti che punteggiano le praterie d’alta quota, fra le acque di scroscianti cascate e rumorosi, nonché numerosi, torrenti.
Montagne per veri intenditori, montagne farcite di silenzi, montagne nude, montagne dove la presenza umana è marginale e quasi sempre rispettosa dei modi e dei tempi che la natura da sempre impone. Montagne di fuoco, la cui genesi, seppur complicata e differenziata, parla di eventi catastrofici, in grado di modificare e stravolgere il paesaggio.
Lagorai e Cima d’Asta sono questo, un miscuglio di forze opposte, di colori in antitesi, di contrasti decisi, ma mescolati con la leggerezza degna di un grande pittore.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=135
65 itinerari.
Sfogliando questo libro, molti riconosceranno nelle fotografie i perfetti e magnetici denti rocciosi delle Tre Cime di Lavaredo, la grande e incantatrice parete nord ovest della Civetta, le piramidi maestose delle Tofane o il balcone panoramico del Lagazuoi.
Un attimo di incertezza è facile che cominci ad affiorare nel tentativo di riconoscere i profili del Cimon del Froppa e dei Tàmer, ma magari anche nell’individuare al primo sguardo il versante sud della Croda dei Toni o i profili più ombrosi del Pelmo e della Moiazza.
Sarà infine il conoscitore più attento e il frequentatore più curioso delle Dolomiti, a non perdersi tra le immagini dei verdi pascoli delle Vette Feltrine, nelle guglie tormentate del Bosconero o lungo la seghettata cresta del Miaron. Ma ridurre un libro come “Escursioni ad anello nelle Dolomiti Orientali”, soltanto a un elenco di magnifici percorsi destinati a stupire, è addirittura riduttivo.
Come nel gemello “Escursioni ad anello nelle Dolomiti Occidentali”, gli autori riversano, in parole e immagini, non solo gli itinerari eseguiti sul campo e la loro esperienza, ma anche il loro amore per la montagna, le loro competenze e le loro conoscenze, il rigore e l’autorevolezza di chi “guida” nel senso più antico e moderno del termine, prendendo per mano il camminatore e consentendogli di trovare il “suo” percorso, la “sua” cima, le “sue Dolomiti”, trasformando l’escursione non solo in un’attività fisica che consente di allenare muscoli.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=207
600 cascate di ghiaccio delle Dolomiti Centrali e Orientali e delle Alpi Giulie
Autore: Francesco Cappellari
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 448 a colori
Formato: 11,5x16,5 cm
263 foto a colori
44 cartine e schizzi
3a edizione
La relazione, compendiata da schizzi, cartine e fotografie, di 600 cascate di ghiaccio delle Dolomiti Centrali e Orientali e delle Alpi Giulie.
Una guida che non deve mancare nella libreria di ogni appassionato di ghiaccio.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=4
400 cascate di ghiaccio delle Alpi Bresciane, del Trentino Occidentale e dell’Alto Adige
Autore: Francesco Cappellari
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 304 a colori
Formato: 11,5x16,5 cm
127 foto a colori
31 cartine e schizzi
3a edizione
La relazione, compendiata da schizzi, cartine e fotografie, di 400 cascate di ghiaccio delle Alpi Bresciane, del Trentino Occidentale e dell’Alto Adige.
Una guida che non deve mancare nella libreria di ogni appassionato di ghiaccio.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=3
Tra tutti i gruppi dolomitici, quello delle Pale di San Martino (fonte di continua ispirazione alpinistica e artistica per il loro cantore Dino Buzzati) è forse il più immaginifico e fantastico, a causa della sua estensione, del continuo mutare del paesaggio, degli ambienti e delle conformazioni rocciose. Un gruppo montuoso che può entusiasmare già al primo contatto, anche solo arrivando in auto al tramonto al Passo Rolle, camminando per pochi minuti lungo le facili sterrate della Val Venegia o della Val Canali e che poi "rischia" di attrarre in maniera irresistibile l'escursionista quando si cominciano a scoprire luoghi come il Vallone delle Lede, la Valle di Focobon, il Cimerlo, il piccolo Ghiacciaio della Fradusta o l'Orrido delle Comelle.
Le ferrate e i sentieri attrezzati sono anch'essi un incentivo a percorrere vecchi sentieri dei cacciatori, cenge da pecore o da camosci, guglie rocciose dalle forme bizzarre, canaloni isolati e severi. Lunghi percorsi attrezzati come la Bolver Lugli al Cimon della Pala, ferrate brevi e impegnative come la Stella Alpina all'Agner, si affiancano a ferrate di media difficoltà, quasi sempre altamente panoramiche (Buzzati, Gusella, Velo, Porton, Orsa) e infine a sentieri attrezzati dove le corde fisse aiutano a superare in sicurezza i passaggi più difficoltosi. Ognuno potrà selezionare le difficoltà tecniche e l'impegno fisico da affrontare ma soprattutto potrà scegliere quali sogni inseguire.
Elenco delle vie ferrate:
- Ferrata Bolver-Lugli
- Ferrata del Velo
- Sentiero Attrezzato Gusella
- Ferrata del Porton
- Sentiero Attrezzato Buzzati
- Sentiero Attrezzato De Paoli
- Ferrata dell'Orsa
- Ferrata Fiamme Gialle
- Ferrata Stella Alpina
- Ferrata Gabitta d'Ignoti
- Sentiero delle Farangole
- Sentiero Attrezzato delle Sedole
- Ferrata dell'Orsa
- Ferrata Monte Agner
- Ferrata del Canalone in Val Canali
- Sentiero del Cacciatore
- Ferrata della Vecchia
- Ferrata del Canalone al Mulaz
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=73
Il ghiaccio ha sempre attratto gli alpinisti. I grandi scivoli, i profondi canaloni, le seraccate e le esili goulottes catturano lo sguardo con le loro forme eleganti e sembrano suggerire percorsi, linee di salita perfette tracciate dalla natura stessa.
Questa guida insostituibile illustra, con relazioni dettagliate, fotografie e tracce, 105 vie di ghiaccio dal Monviso al Grossglockner, passando per Delfinato, Gran Paradiso, Monte Bianco, Gran Combin, Monte Rosa, Mischabel, Alpi Bernesi, Gruppo del Bernina, Alpi Orobie, Ortles-Cevedale, Adamello-Presanella, Zillertal, Dolomiti e Alti Tauri.
Una scelta completa per un alpinismo emozionante.
Le vie presentate comprendono le più belle salite classiche su Monviso, Les Bans, Mont Pelvoux, Barre des Écrins, Grande Ciamarella, Grande Casse, Becca di Monciair, Ciarforon, Gran Paradiso, Roccia Viva, Domes de Miage, Monte Bianco, Tour Ronde, Mont Blanc du Tacul, Aiguille du Midi, Grandes Jorasses, Aiguille Verte, Les Droites, Aiguille d’Argentière, Combin de Valsorey, Breithorn Occidentale, Lyskamm Orientale, Lenzspitze, Allalinhorn, Fletschhorn, Mönch, Monte Disgrazia, Piz Roseg, Piz Bernina, Pizzo di Coca, Monte Cristallo, Ortles, Gran Zebrù, Punta San Matteo, Cima Presanella, Cima Brenta, Cima Tosa, Palla Bianca, Wildspitze, Marmolada, Grossglockner e molte altre cime.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=137
L’autore, naturalista e scrittore, invita a percorrere e ad ammirare “consapevolmente” le più belle montagne del mondo, quale incredibile laboratorio naturale.
Propone 12 temi legati alla natura, all’ecologia e all’intervento dell’uomo, sviscerandoli con approfondita scientificità e comprensibile divulgazione. L’escursionista può così sperimentare direttamente, durante i 44 itinerari proposti, le nozioni acquisite, scoprendo, anzi ri-scoprendo, una regione, quella dolomitica, che non dev’essere solo territorio di conquista ma, soprattutto, terreno d’azione per una crescita culturale legata alla Natura.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=148
Moneglia, Sestri, Golfo del Tigullio, Promontorio di Portofino, Golfo Paradiso.
La Riviera di Levante, nel tratto compreso tra Nervi e Moneglia, è un mosaico di paesaggi, atmosfere e ambienti molto differenti tra loro. I grandi centri urbani di Chiavari o Rapallo, contrastano con le selvagge e solitarie distese di macchia mediterranea di Punta Baffe e di Punta Manara, centri di grande tradizione turistica come Portofino e Sestri Levante sono circondati da luoghi ricchi di storia come le Rocche di Sant'Anna o l'Abbazia di San Fruttuoso, senza considerare che, come avviene spesso lungo la costa ligure, in poco più di un’ora di cammino, si può compiere uno straordinario viaggio dal mare alla montagna, dalle spiagge ai castagneti, dalle fioriture primaverili del litorale al clima ancora invernale dei crinali soprastanti. Le numerose piccole sommità che dominano la costa, che spesso ospitano santuari di antiche origini, permettono inoltre di ammirare promontori, insenature, baie e valli da prospettive inedite e sorprendenti.
Come avviene per le vicine Cinque Terre inoltre, anche in questa porzione di costa, si comprende come la millenaria frequentazione umana abbia modellato l’ambiente naturale, dando vita a un paesaggio unico al mondo, da conoscere camminando in modo consapevole superando l’immagine convenzionale che spesso questi borghi colorati e queste amene insenature hanno ormai sedimentato nei nostri occhi e nei nostri pensieri.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=107
Guida escursionistica
Autore: Stefano Burra, Andrea Rizzato
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 272
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 10/06/2013
Le Dolomiti d’Oltrepiave sono comprese tra il Fiume Piave a ponente, la Val Tagliamento a nord, la Val Vajont e la Val Cellina a sud e la Val Tramontina ad est.
L’originale e sintetica denominazione, oramai accettata e normalmente utilizzata, identifica l’ampia porzione di cime e vallate dal carattere tipicamente dolomitico alla sinistra orografica del Piave.
La composizione geologica analoga al resto delle Dolomiti più a occidente e i loro scenari altrettanto subilimi e grandiosi, le pongono a pieno diritto nell’area recentemente nominata Patrimonio dell’Umanità, di cui rappresentano anche delle emergenze assolute.
In questi luoghi si condensa, e spesso si esprime con sublime bellezza, tutto il fascino ambientale e paesaggistico delle Dolomiti stesse. Per fare qualche esempio è sufficiente citare la selva di guglie e pinnacoli che popolano gli Spalti di Toro e i Monfalconi, le grandi pareti del Duranno e della Cima dei Preti, o le praterie d’alta montagna nel Pramaggiore; tra tutte, impossibile non citarlo, spicca il Campanile di Val Montanaia, autentico simbolo di queste vallate, spesso riconosciuto come la più bella e isolata torre nelle Alpi.
La guida rappresenta un invito ad esplorare questo vasto territorio dove i punti di appoggio gestiti sono rari e per la maggior parte costituiti da malghe e casere, in luoghi ameni, solitari e dalla struggente bellezza.
Gli itinerari, quasi sempre fuori dal turismo di massa, fanno respirare all’escursionista il vero sapore della wilderness incontaminata.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=46
83 itinerari in Val di Zoldo
Autori: Stefano Burra, Leonardo Pra Floriani
La Val di Zoldo, famosa per due tra le più belle perle dolomitiche, riserva un magico mondo, quasi incontaminato, dedicato allo scialpinismo. Accanto alle famose salite di Pelmo e Civetta infatti offre angoli per lo più sconosciuti. I gruppi del Bosconero, della Val Prampèr, del Tamer-San Sebastiano danno ancora l'impressione di essere "fuori dal mondo".
La guida, una vera e propria monografia, tratta tutte le possibilità scialpinistiche comprendendo 83 itinerari di tutte le difficoltà nei cinque sottogruppi trattati.
Comprende 83 itinerari nei gruppi di:
Pelmo
Civetta
Bosconero
Prampèr
Tamer-San Sebastiano
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
- cenni storici
- elenchi riassuntivi
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=64
Il secondo volume dedicato alle vie di roccia classiche e moderne del gruppo di Brenta prende in considerazione il versante che si affaccia su Molveno, la nota e ridente località turistica, famosa per il suo bel lago. La minuziosa ricerca di informazioni da parte dell'autore ha portato alla raccolta di 116 itinerari, sia storici che moderni, sulle pareti che fanno da contorno alla Val delle Seghe, la valle che si inoltra appunto da Molveno verso il cuore del gruppo. La guida è stata divisa in quattro settori:
Massiccio del Monte Daino: Dosso di Lodrin, Cima Sparavieri, Monte Daino, Croz del Rifugio, Bastione dei Casinati, Bimbo delle Fontanefredde, Cima Fontanefredde, Pilastro Felice spellini.
Massodi: Castel Alto dei Massodi, Castelletto dei Massodi, Naso dei Massodi.
Val Perse: Cima Sella, Torre delle Val Perse, Rocca delle Val Perse, Cima delle Val Perse, Cima Roma, Cima della Vallazza, Cima della Gaiarda, Cima Guardiola.
Croz dell'Altissimo: Croz dell'Altissimo.
Presentato da Alessandro Gogna al Film Festival di Trento il 27 aprile 2014
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=54
Scopri le novità editoriali di Idea Montagna fra libri di arrampicata, alpinismo, ghiaccio, alta montagna, scialpinismo, vie normali, vie di roccia, escursionismo, grotta e mountain bike
Un libro suggestivo per i bellissimi paesaggi racchiusi in quella lingua di terra dove si svolse una guerra silenziosa.
34 percorsi tra forti, trincee e postazioni di guerra rimaste intatte che hanno una certa analogia con le “vere“ trincee, dove si era combattuto. Le “vere“ trincee avevo avuto modo di esplorarle in precedenti escursioni, da bambino, nella zona del Lagorai e di Cima d'Asta, in Trentino. La domanda e la perplessità allora sorsero spontanee: che anche in Val d'Intelvi si fosse combattuta, lì proprio lì, la Prima Guerra Mondiale? Che anche lì ci furono uomini relegati nel fondo di buche, a vivere per mesi sopraffatti da freddo, malattie e ansie? Sinceramente tra le nozioni storiche apprese nei primi anni di scuola non trovai soddisfacenti risposte a questa domanda. Restava allora la perplessità e il sospetto che in Val d'Intelvi si fosse combattuta una Prima Guerra Mondiale più nascosta, più silenziosa e poco nota. Il mistero meritava una soluzione.
La risposta alla fine arrivò, e giunse dopo brevi ricerche: si chiamava, “Sistema Difensivo Italiano alla Frontiera Nord verso la Svizzera“; una dicitura complessa, più popolarmente nota con il nome del generale che la pensò: Linea Cadorna.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=128
Vie ferrate in Sassolungo - Sella - Sciliar - Catinaccio - Marmolada - Latemar. Catinaccio, Marmolada, Sella, Sassolungo, Latemar: sono tutti nomi che richiamano spesso alla mente l’idea stessa delle Dolomiti, toponimi ben impressi nell’immaginario collettivo e nella mente di escursionisti e alpinisti. Una capillare organizzazione turistica, i numerosi impianti di risalita, la sterminata rete di punti di appoggio gestiti, fanno delle Dolomiti di Fassa una della aree più facilmente accessibili dell’intero arco alpino. Molte di queste cime sono entrate tra le immagini simbolo dei Monti Pallidi, basti pensare alle Torri del Vajolet, al Ghiacciaio della Marmolada, all’Alpe di Siusi. Le ferrate più famose e tecnicamente impegnative sono tra le più frequentate delle Alpi, soprattutto quelle che si sviluppano tra i bastioni di roccia del gruppo del Sella (vero crocevia dei gruppi dolomitici) come la Ferrata delle Mesules, la Ferrata Piazzetta e la Ferrata Brigata Tridentina, oppure quelle che risalgono le pareti rocciose del Colac e del Col Ombert. Molti escursionisti scelgono anche le ferrate del Catinaccio d’Antermoia o il primo tratto del Sentiero Bepi Zac perché, con difficoltà tecniche contenute, possono compiere escursioni di straordinario fascino. Cosa resta quindi da consigliare tra queste valli, dove a volte si ha quasi l’impressione di essere ormai assuefatti alla bellezza e alla sua quotidiana rappresentazione mediatica? Prima di tutto di usare le ferrate più famose come strumento di conoscenza di alcune della montagne più sorprendenti delle Alpi e poi di provare a percorrere la panoramica e silenziosa cresta dei Monzoni, tra crinali erbosi, rocce vulcaniche e memorie della Grande Guerra, di compiere un itinerario di grandissimo respiro come quello che transita attraverso la Ferrata Ombretta oppure di inoltrarsi nella piccola selva rocciosa del gruppo della Vallaccia.
24 itinerari tra mare e montagna
24 itinerari con scheda tecnica contenente dislivello, tempo richiesto, lunghezza, difficoltà, punti di appoggio, periodo consigliato e se adatto alle famiglie.
Inoltre caratteristiche generali, accesso itinerario e discesa.
Ogni relazione è completata da una scheda di approfondimento culturale nonché da bellissime foto del territorio.
Molto spesso si definiscono le Cinque Terre come il luogo per eccellenza dove camminare tra mare e montagna. Un'affermazione veritiera perché in questo tratto di costa ligure, scoscesi pendii si concludono bruscamente su strette calette, aspre scogliere e minuscole baie.
Nello stesso tempo però, non si possono definire le Cinque Terre un vero e proprio luogo di mare, se si pensa che alcuni borghi e frazioni sono lontani dalla costa, oppure se si considera che tra Portovenere e Monterosso non esiste una vera spiaggia se non quella di Corniglia e nemmeno un approdo sicuro se non quello di Vernazza. O, infine, se si pensa a quanto sia forte il legame con la terra, così eroicamente conquistata metro per metro per potere coltivare ulivi, vigne, agrumi, ortaggi. D'altro lato si possono chiamare montagne dei pendii solo perché ripidi e scoscesi e invece privi di tutte quelle caratteristiche che rendono tali le montagne “vere“?
Ebbene le Cinque Terre sono un luogo unico al mondo, che sfugge alle definizioni, dove acqua e terra, già di per sé straordinariamente ricche di contrasti, sono le basi su cui l'uomo ha per secoli modellato un paesaggio, rendendolo trama visibile di una storia di quotidiana fatica e di fragile bellezza.
I 3000 delle Dolomiti si ergono come isolati colossi fra le splendide valli e cime dolomitiche del Trentino Alto Adige e del Veneto. Se alcune vette sono alla portata di ogni escursionista, altre costituiscono degli impegnativi itinerari alpinistici riservati a escursionisti esperti con le necessarie conoscenze di arrampicata in cordata ed esperienza su terreni e pareti rocciose.
Il grande successo decretato dagli amanti delle Dolomiti ha costretto autori ed editore a pubblicare la terza edizione del volume "3000 delle Dolomiti". Un successo certamente non casuale, visto l'approfondimento delle relazioni di tutte le elevazioni dolomitiche che superano i tremila metri di altezza.
Questa terza edizione costituisce un importante aggiornamento alle precedenti del 2012 e 2014, presentando alcuni itinerari non esposti nella prima stesura come la via originale di Grohmann alla Fópa di Matìa e la salita dal versante nord della Crodaccia Alta e alcune relazioni più dettagliate come le vie normali alla Punta Piccola dei Scarpèri, al Pilastro Nino, alla Piccola Furchetta, alla Cima De Falkner e all'Antelao, la cui via normale ha subito un importante crollo nel novembre 2014. Questo anche grazie al contributo di alcuni membri del Gruppo 3000 Dolomiti, fra cui il vicentino Beppe Ziggiotto che nel 2017 ha concluso per primo, a quanto ci risulta, la salita di tutti i 3000 dolomitici fra cui la Cima De Falkner, probabilmente inaccessa da 65 anni. Sono inoltre presenti dei nuovi schizzi di salita per gli itinerari in roccia curati dal disegnatore e alpinista Marco Romelli, nonché nuove immagini di alcuni itinerari.
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66 itinerari dalle Dolomiti di Brenta alle Pale di San Martino
Le Dolomiti Occidentali presentano un'orografia molto complessa e comprendono gruppi montuosi relativamente piccoli e apparentemente poco articolati, come il Sassolungo o il Làtemar, e vere e proprie catene montuose in miniatura come il Catinaccio, il Brenta e le Pale di San Martino o addirittura a insiemi di più catene come succede per il Gruppo della Marmolada e i rilievi che gravitano attorno alle Odle.
Questa guida propone 66 escursioni ad anello in otto gruppi montuosi: Dolomiti di Brenta, Làtemar, Catinaccio, Sassolungo, Odle-Putia-Puez, Sella, Marmolada e Pale di San Martino. Si tratta di escursioni di varia difficoltà sia attorno ad un intero gruppo montuoso che a sottogruppi o singole cime all'interno di gruppi più complessi, con percorsi da uno a più giorni che vanno dai facili sentieri ai più impegnativi itinerari ad alta quota o lungo vie ferrate e percorsi attrezzati. Le escursioni, molte delle quali poco conosciute ma degne di interesse, sono suddivise in schede con descrizione dettagliata dei percorsi suddivisi per tappe e corredati da dislivelli, tempi, profili altimetrici, difficoltà, cenni storici, curiosità turistiche da vedere in zona e numerose fotografie a colori.
Ma non si tratta solo di escursioni finalizzate alla bellezza e alla libertà del camminare: l'idea di questa guida è anche quella di invogliare il lettore a sforzarsi ad osservare e a tentare di capire l'ambiente di queste favolose montagne, ecco perché oltre a qualche "anello classico" vengono presentati anche percorsi meno battuti, a volte scomodi e fuori dalle rotte abituali. Le note naturalistiche, geologiche, culturali e storiche non mancano e sono inserite in modo da renderle il più possibile fruibili all'escursionista, inserendole in vari contesti, sia nelle introduzioni che nelle descrizioni dei percorsi.
In sintesi una guida che non potrà mancare a tutti gli appassionati di escursioni sulle Dolomiti che vogliano conoscere i molteplici aspetti di queste splendide montagne su tutti i versanti e non si accontentano di escursioni con andata e ritorno lungo lo stesso sentiero!
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52 relazioni di vie di media ed alta difficoltà in: Gruppo di Brenta, Pale di San Martino, Catinaccio, Marmolada, Sassolungo, Sella, Odle-Puez, Dolomiti Ampezzane, Dolomiti di Sesto, Moiazza
Autore: Stefano Michelazzi
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 208 a colori
102 foto a colori
52 schizzi
Formato: 15x21 cm
Prefazione di Alessandro Gogna
Presentare una guida al pubblico di appassionati di arrampicata in montagna (in contrapposizione a quello di arrampicata sportiva), e a maggior ragione ad un pubblico di possibili appassionati futuri, è un compito difficile che per fortuna l'autore mi ha facilitato aprendo la sua esposizione con un'esauriente serie di avvertenze su come si deve affrontare l'alpinismo su roccia e di come si dovrebbe praticare in piena sicurezza.
Di solito ad una guida non si richiede questo: si dà per scontato che tecnica e passione siano bagaglio consolidato del lettore (ma in tempi di bieco consumismo non si dice fruitore?) e quindi, dopo un rapido elenco delle abbreviazioni usate e delle scale di difficoltà, si passa direttamente alle descrizioni.
In questa guida non è così e tutta la sua costruzione, oltre ai minimi particolari, lo dimostrano. C'è prima di tutto la preoccupazione di far amare queste montagne e questi percorsi, spesso poco noti. S'interpreta facilmente la precisione con cui gli itinerari sono descritti non tanto per una malintesa ed inutile pignoleria o per l'ansia di non dare adito a interpretazioni sbagliate: qui la precisione è essenziale, è chiarezza di ricordo e di suggerimento. Fa parte cioè della struttura mentale dell'autore.
In secondo luogo, le annotazioni emotive traducono le vere sensazioni che l'autore stesso ha provato ed in definitiva l'evidente amore che nutre per queste montagne che, non dimentichiamolo, anche se meno note e frequentate di altre, a quest'ultime non hanno proprio nulla da invidiare.
Infine si nota il bel proposito, secondo me riuscito, d'inserire questi itinerari nel flusso della grande storia dell'alpinismo dolomitico, grazie alle annotazioni dei primi salitori o sulla prima ascensione. L'autore ha fatto la scelta di trattare un percorso come un figlio prediletto, del quale vorrebbe tutto il bene futuro possibile.
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Le 27 escursioni proposte coprono tutto il territorio della Val di Zoldo e i suoi gruppi montuosi, sconfinando spesso anche sui versanti rivolti verso l’Ampezzano, il Cadore e l’Agordino.
Ai percorsi più noti e turistici affacciati su Pelmo e Civetta, si aggiungono itinerari più selvaggi e a volte quasi sconosciuti che si inerpicano sui pendii dei cosiddetti “monti minori” di Zoldo.
A completare le già notevoli possibilità escursionistiche si va ad aggiungere l’Anello Zoldano, un percorso a tappe di più giorni che ripercorre sentieri preesistenti sfruttando in maniera ottimale l’ospitalità dei rifugi dislocati nel territorio.
La Val di Zoldo è una vera miniera per gli escursionisti che qui possono trovare percorsi di tutte le lunghezze e difficoltà, nonché spunti per osservazioni geologiche, paleontologiche, naturalistiche e storiche.
La sua posizione inoltre la rende facilmente accessibile per chi proviene dalla pianura veneta e può così compiere escursioni giornaliere, anche se si consiglia vivamente di pernottare in zona per poter così godere appieno delle possibilità offerte da questo angolo straordinario dei “Monti Pallidi”.
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275 vie di roccia classiche e moderne
Dai tempi delle ristampe dell'ultima guida delle Dolomiti di Brenta di Gino Buscaini ed Ettore Castiglioni, risalente al lontano 1977, molte case editrici hanno provato ad addentrarsi nell'avventura di realizzare una nuova guida, contattando alcuni alpinisti e Guide Alpine del Brenta.
Dagli anni '80 a oggi anche in Brenta sono cambiate molte cose: sono state aperte molte vie classiche con difficoltà anche elevate e chi sale al Brentei, purtroppo, non trova più il “Vecchio“ Bruno che dava volentieri dei preziosi consigli su dove e come affrontare alcune salite. In seguito, dalla fine degli anni '90 a oggi, abbiamo visto nascere tante vie sportive sui “satelliti“, sulle pareti meno conosciute e negli ultimi anni vie molto impegnative cercando l'uso esclusivo di protezioni veloci.
Grazie alla grandissima dedizione di Francesco, che ha avuto il coraggio di intraprendere quest’avventura, mi auguro di cuore che la divulgazione di queste vie offra la possibilità di ripetere gli itinerari “Classici e Moderni“ a diversi alpinisti accomunati dall'amore per il Brenta.
Piergiorgio Vidi
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Quello del Monte Bianco è il gruppo delle grandi ascensioni, dove si sono scritte pagine importanti della storia dell'alpinismo. Ma accanto alle "grande course" riservate a pochi vi sono itinerari che si aprono ad una maggiore frequentazione grazie alla bellezza dell'arrampicata ma soprattutto dell'ambiente circostante. Una guida per gustare il Monte Bianco senza l'assillo della grande prestazione.
Generazioni di alpinisti si sono confrontate con le sue pareti, seguendo i percorsi già tracciati o accogliendo le nuove sfide di cui il massiccio è fonte inesauribile. A partire dagli iniziali scopi naturalistici e scientifici, le motivazioni che hanno mosso i frequentatori del Monte
Bianco sono diventate avventurose e romantiche, poi sempre più focalizzate sul gesto sportivo. Parallelamente alle tendenze attuali, orientate all'arrampicata su misto di alta difficoltà accessibile a un gruppo ristretto di "fortissimi", questo testo propone una scelta di itinerari di livello tecnico "medio", cioè raggiungibile da chiunque attraverso una preparazione adeguata. Lungo queste vie, la performance sportiva fine a se stessa passa in secondo piano a favore della completezza dell'esperienza, senza trascurare l'eleganza delle linee e l'armonia dei movimenti che generano. In questo modo, lungo gli itinerari di arrampicata "plaisir" come sulle vie storiche tracciate dai pionieri, possiamo immergerci completamente nell'ambiente unico del Monte Bianco senza che l'ansia per la prestazione o per il rischio prenda il sopravvento sul sentimento della bellezza del mondo incantato a cui abbiamo accesso.
Con questa 2° edizione l'autore Marco Romelli conferma la sua grande conoscenza delle vie di roccia e ghiaccio sulle cime del Gruppo del Monte Bianco. 80 relazioni dettagliate di vie di media difficoltà su roccia, ghiaccio e misto a 57 cime nel Gruppo del Monte Bianco.
Una guida che fa venire voglia di mettersi i ramponi e trovare il fiato, la forza e l'equilibrio necessari per affrontare le splendide scalate presentate! Un grande lavoro di ricerca alpinistica su vie classiche e di piacere che fanno parte dei sogni di ogni alpinista.
Elementi distintivi del libro:
- lingue: italiano, inglese, francese e tedesco
- foto con tracciati delle vie di salita
- disegni delle vie di salita
- dislivelli
- difficoltà
- attrezzatura necessaria
- consigli per la salita
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40 escursioni per tutti i gusti e tre grandi trekking: Translagorai - Lagorai Panorama - Alta Via del Granito.
Escursioni in Valsugana, Tesino, Vanoi, Primiero e Rolle. I porfidi del Lagorai e i graniti di Cima d’Asta non sono forse in apparenza così attraenti, ma basta passare una volta da queste parti, anche per sbaglio, per rimanere inesorabilmente folgorati dalla potenza che la natura sa esprimere fra queste creste, su questi pendii talvolta brulli e talvolta verdissimi, fra le centinaia di laghetti che punteggiano le praterie d’alta quota, fra le acque di scroscianti cascate e rumorosi, nonché numerosi, torrenti.
Montagne per veri intenditori, montagne farcite di silenzi, montagne nude, montagne dove la presenza umana è marginale e quasi sempre rispettosa dei modi e dei tempi che la natura da sempre impone. Montagne di fuoco, la cui genesi, seppur complicata e differenziata, parla di eventi catastrofici, in grado di modificare e stravolgere il paesaggio.
Lagorai e Cima d’Asta sono questo, un miscuglio di forze opposte, di colori in antitesi, di contrasti decisi, ma mescolati con la leggerezza degna di un grande pittore.
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65 itinerari.
Sfogliando questo libro, molti riconosceranno nelle fotografie i perfetti e magnetici denti rocciosi delle Tre Cime di Lavaredo, la grande e incantatrice parete nord ovest della Civetta, le piramidi maestose delle Tofane o il balcone panoramico del Lagazuoi.
Un attimo di incertezza è facile che cominci ad affiorare nel tentativo di riconoscere i profili del Cimon del Froppa e dei Tàmer, ma magari anche nell’individuare al primo sguardo il versante sud della Croda dei Toni o i profili più ombrosi del Pelmo e della Moiazza.
Sarà infine il conoscitore più attento e il frequentatore più curioso delle Dolomiti, a non perdersi tra le immagini dei verdi pascoli delle Vette Feltrine, nelle guglie tormentate del Bosconero o lungo la seghettata cresta del Miaron. Ma ridurre un libro come “Escursioni ad anello nelle Dolomiti Orientali”, soltanto a un elenco di magnifici percorsi destinati a stupire, è addirittura riduttivo.
Come nel gemello “Escursioni ad anello nelle Dolomiti Occidentali”, gli autori riversano, in parole e immagini, non solo gli itinerari eseguiti sul campo e la loro esperienza, ma anche il loro amore per la montagna, le loro competenze e le loro conoscenze, il rigore e l’autorevolezza di chi “guida” nel senso più antico e moderno del termine, prendendo per mano il camminatore e consentendogli di trovare il “suo” percorso, la “sua” cima, le “sue Dolomiti”, trasformando l’escursione non solo in un’attività fisica che consente di allenare muscoli.
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600 cascate di ghiaccio delle Dolomiti Centrali e Orientali e delle Alpi Giulie
Autore: Francesco Cappellari
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 448 a colori
Formato: 11,5x16,5 cm
263 foto a colori
44 cartine e schizzi
3a edizione
La relazione, compendiata da schizzi, cartine e fotografie, di 600 cascate di ghiaccio delle Dolomiti Centrali e Orientali e delle Alpi Giulie.
Una guida che non deve mancare nella libreria di ogni appassionato di ghiaccio.
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400 cascate di ghiaccio delle Alpi Bresciane, del Trentino Occidentale e dell’Alto Adige
Autore: Francesco Cappellari
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 304 a colori
Formato: 11,5x16,5 cm
127 foto a colori
31 cartine e schizzi
3a edizione
La relazione, compendiata da schizzi, cartine e fotografie, di 400 cascate di ghiaccio delle Alpi Bresciane, del Trentino Occidentale e dell’Alto Adige.
Una guida che non deve mancare nella libreria di ogni appassionato di ghiaccio.
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Tra tutti i gruppi dolomitici, quello delle Pale di San Martino (fonte di continua ispirazione alpinistica e artistica per il loro cantore Dino Buzzati) è forse il più immaginifico e fantastico, a causa della sua estensione, del continuo mutare del paesaggio, degli ambienti e delle conformazioni rocciose. Un gruppo montuoso che può entusiasmare già al primo contatto, anche solo arrivando in auto al tramonto al Passo Rolle, camminando per pochi minuti lungo le facili sterrate della Val Venegia o della Val Canali e che poi "rischia" di attrarre in maniera irresistibile l'escursionista quando si cominciano a scoprire luoghi come il Vallone delle Lede, la Valle di Focobon, il Cimerlo, il piccolo Ghiacciaio della Fradusta o l'Orrido delle Comelle.
Le ferrate e i sentieri attrezzati sono anch'essi un incentivo a percorrere vecchi sentieri dei cacciatori, cenge da pecore o da camosci, guglie rocciose dalle forme bizzarre, canaloni isolati e severi. Lunghi percorsi attrezzati come la Bolver Lugli al Cimon della Pala, ferrate brevi e impegnative come la Stella Alpina all'Agner, si affiancano a ferrate di media difficoltà, quasi sempre altamente panoramiche (Buzzati, Gusella, Velo, Porton, Orsa) e infine a sentieri attrezzati dove le corde fisse aiutano a superare in sicurezza i passaggi più difficoltosi. Ognuno potrà selezionare le difficoltà tecniche e l'impegno fisico da affrontare ma soprattutto potrà scegliere quali sogni inseguire.
Elenco delle vie ferrate:
- Ferrata Bolver-Lugli
- Ferrata del Velo
- Sentiero Attrezzato Gusella
- Ferrata del Porton
- Sentiero Attrezzato Buzzati
- Sentiero Attrezzato De Paoli
- Ferrata dell'Orsa
- Ferrata Fiamme Gialle
- Ferrata Stella Alpina
- Ferrata Gabitta d'Ignoti
- Sentiero delle Farangole
- Sentiero Attrezzato delle Sedole
- Ferrata dell'Orsa
- Ferrata Monte Agner
- Ferrata del Canalone in Val Canali
- Sentiero del Cacciatore
- Ferrata della Vecchia
- Ferrata del Canalone al Mulaz
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Il ghiaccio ha sempre attratto gli alpinisti. I grandi scivoli, i profondi canaloni, le seraccate e le esili goulottes catturano lo sguardo con le loro forme eleganti e sembrano suggerire percorsi, linee di salita perfette tracciate dalla natura stessa.
Questa guida insostituibile illustra, con relazioni dettagliate, fotografie e tracce, 105 vie di ghiaccio dal Monviso al Grossglockner, passando per Delfinato, Gran Paradiso, Monte Bianco, Gran Combin, Monte Rosa, Mischabel, Alpi Bernesi, Gruppo del Bernina, Alpi Orobie, Ortles-Cevedale, Adamello-Presanella, Zillertal, Dolomiti e Alti Tauri.
Una scelta completa per un alpinismo emozionante.
Le vie presentate comprendono le più belle salite classiche su Monviso, Les Bans, Mont Pelvoux, Barre des Écrins, Grande Ciamarella, Grande Casse, Becca di Monciair, Ciarforon, Gran Paradiso, Roccia Viva, Domes de Miage, Monte Bianco, Tour Ronde, Mont Blanc du Tacul, Aiguille du Midi, Grandes Jorasses, Aiguille Verte, Les Droites, Aiguille d’Argentière, Combin de Valsorey, Breithorn Occidentale, Lyskamm Orientale, Lenzspitze, Allalinhorn, Fletschhorn, Mönch, Monte Disgrazia, Piz Roseg, Piz Bernina, Pizzo di Coca, Monte Cristallo, Ortles, Gran Zebrù, Punta San Matteo, Cima Presanella, Cima Brenta, Cima Tosa, Palla Bianca, Wildspitze, Marmolada, Grossglockner e molte altre cime.
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L’autore, naturalista e scrittore, invita a percorrere e ad ammirare “consapevolmente” le più belle montagne del mondo, quale incredibile laboratorio naturale.
Propone 12 temi legati alla natura, all’ecologia e all’intervento dell’uomo, sviscerandoli con approfondita scientificità e comprensibile divulgazione. L’escursionista può così sperimentare direttamente, durante i 44 itinerari proposti, le nozioni acquisite, scoprendo, anzi ri-scoprendo, una regione, quella dolomitica, che non dev’essere solo territorio di conquista ma, soprattutto, terreno d’azione per una crescita culturale legata alla Natura.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=148
Moneglia, Sestri, Golfo del Tigullio, Promontorio di Portofino, Golfo Paradiso.
La Riviera di Levante, nel tratto compreso tra Nervi e Moneglia, è un mosaico di paesaggi, atmosfere e ambienti molto differenti tra loro. I grandi centri urbani di Chiavari o Rapallo, contrastano con le selvagge e solitarie distese di macchia mediterranea di Punta Baffe e di Punta Manara, centri di grande tradizione turistica come Portofino e Sestri Levante sono circondati da luoghi ricchi di storia come le Rocche di Sant'Anna o l'Abbazia di San Fruttuoso, senza considerare che, come avviene spesso lungo la costa ligure, in poco più di un’ora di cammino, si può compiere uno straordinario viaggio dal mare alla montagna, dalle spiagge ai castagneti, dalle fioriture primaverili del litorale al clima ancora invernale dei crinali soprastanti. Le numerose piccole sommità che dominano la costa, che spesso ospitano santuari di antiche origini, permettono inoltre di ammirare promontori, insenature, baie e valli da prospettive inedite e sorprendenti.
Come avviene per le vicine Cinque Terre inoltre, anche in questa porzione di costa, si comprende come la millenaria frequentazione umana abbia modellato l’ambiente naturale, dando vita a un paesaggio unico al mondo, da conoscere camminando in modo consapevole superando l’immagine convenzionale che spesso questi borghi colorati e queste amene insenature hanno ormai sedimentato nei nostri occhi e nei nostri pensieri.
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Guida escursionistica
Autore: Stefano Burra, Andrea Rizzato
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 272
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 10/06/2013
Le Dolomiti d’Oltrepiave sono comprese tra il Fiume Piave a ponente, la Val Tagliamento a nord, la Val Vajont e la Val Cellina a sud e la Val Tramontina ad est.
L’originale e sintetica denominazione, oramai accettata e normalmente utilizzata, identifica l’ampia porzione di cime e vallate dal carattere tipicamente dolomitico alla sinistra orografica del Piave.
La composizione geologica analoga al resto delle Dolomiti più a occidente e i loro scenari altrettanto subilimi e grandiosi, le pongono a pieno diritto nell’area recentemente nominata Patrimonio dell’Umanità, di cui rappresentano anche delle emergenze assolute.
In questi luoghi si condensa, e spesso si esprime con sublime bellezza, tutto il fascino ambientale e paesaggistico delle Dolomiti stesse. Per fare qualche esempio è sufficiente citare la selva di guglie e pinnacoli che popolano gli Spalti di Toro e i Monfalconi, le grandi pareti del Duranno e della Cima dei Preti, o le praterie d’alta montagna nel Pramaggiore; tra tutte, impossibile non citarlo, spicca il Campanile di Val Montanaia, autentico simbolo di queste vallate, spesso riconosciuto come la più bella e isolata torre nelle Alpi.
La guida rappresenta un invito ad esplorare questo vasto territorio dove i punti di appoggio gestiti sono rari e per la maggior parte costituiti da malghe e casere, in luoghi ameni, solitari e dalla struggente bellezza.
Gli itinerari, quasi sempre fuori dal turismo di massa, fanno respirare all’escursionista il vero sapore della wilderness incontaminata.
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83 itinerari in Val di Zoldo
Autori: Stefano Burra, Leonardo Pra Floriani
La Val di Zoldo, famosa per due tra le più belle perle dolomitiche, riserva un magico mondo, quasi incontaminato, dedicato allo scialpinismo. Accanto alle famose salite di Pelmo e Civetta infatti offre angoli per lo più sconosciuti. I gruppi del Bosconero, della Val Prampèr, del Tamer-San Sebastiano danno ancora l'impressione di essere "fuori dal mondo".
La guida, una vera e propria monografia, tratta tutte le possibilità scialpinistiche comprendendo 83 itinerari di tutte le difficoltà nei cinque sottogruppi trattati.
Comprende 83 itinerari nei gruppi di:
Pelmo
Civetta
Bosconero
Prampèr
Tamer-San Sebastiano
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
- cenni storici
- elenchi riassuntivi
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Il secondo volume dedicato alle vie di roccia classiche e moderne del gruppo di Brenta prende in considerazione il versante che si affaccia su Molveno, la nota e ridente località turistica, famosa per il suo bel lago. La minuziosa ricerca di informazioni da parte dell'autore ha portato alla raccolta di 116 itinerari, sia storici che moderni, sulle pareti che fanno da contorno alla Val delle Seghe, la valle che si inoltra appunto da Molveno verso il cuore del gruppo. La guida è stata divisa in quattro settori:
Massiccio del Monte Daino: Dosso di Lodrin, Cima Sparavieri, Monte Daino, Croz del Rifugio, Bastione dei Casinati, Bimbo delle Fontanefredde, Cima Fontanefredde, Pilastro Felice spellini.
Massodi: Castel Alto dei Massodi, Castelletto dei Massodi, Naso dei Massodi.
Val Perse: Cima Sella, Torre delle Val Perse, Rocca delle Val Perse, Cima delle Val Perse, Cima Roma, Cima della Vallazza, Cima della Gaiarda, Cima Guardiola.
Croz dell'Altissimo: Croz dell'Altissimo.
Presentato da Alessandro Gogna al Film Festival di Trento il 27 aprile 2014
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48 itinerari scialpinistici nella splendida Val Visdende
Autore: Albino De Bernardin, Andrea Rizzato
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 184 a colori
Formato: 15x21 cm
Data di pubblicazione: 20/12/2013
Nel variegato panorama editoriale gravitante sulle Dolomiti ben poco è stato scritto sulla Val Visdende, estremo lembo di montagne venete incastonate tra le Creste di Confine, le Dolomiti stesse e le Alpi Carniche. La vallata, famosa più per i suoi prati e i boschi di fondovalle, è invero sconosciuta nei suoi recessi più elevati, laddove la sequenza ininterrotta di cime si fonde con il cielo oramai prossimo all’Austria e all’Europa.
La Val Visdende è anche la valle dei silenzi, abbandonata com’è dalla stabile presenza dell’uomo, è un luogo dove il muto colloquio tra natura e escursionista può essere ancora coltivato. Come per un misterioso incanto infatti, sembra che tutti si siano dimenticati di questi luoghi quando altrove si apriva la porta ad uno sviluppo tumultuoso e spesso poco accorto, tanto che in quota non ci sono strutture turistiche, non si può salire in auto tra i boschi, non esistono funivie e piste da sci. La valle è ancora naturale! Non solo: descrivendone i possibili itinerari scialpinistici si coprono distanze notevoli (circa venti chilometri da est a ovest e dieci da nord a sud). Una sorta di vero e proprio gruppo montuoso, un territorio ampio e sufficientemente esteso anche per chi ama spaziare e cambiare prospettive, ambienti e scenari.
Ecco quindi l’obiettivo di questa guida scialpinistica: raccontare, descrivere, documentare cosa si trova all’interno del meraviglioso scrigno della Val Visdende quando la neve rende tutto ancora più affascinante e splendente. Una guida monografica, completa ed esaustiva delle possibilità scialpinistiche in zona, con il secondo fine, o buon proposito, di riproporre il tema della valorizzazione e della tutela dei luoghi con un gesto davvero concreto. È un inizio, un primo passo, ma speso nella convinzione che questi itinerari, con la bellezza che offrono, valgano più di mille parole.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=50
Appennino Tosco-Emiliano - Settore Est
Prosegue e si conclude con questo volume la descrizione degli itinerari di neve e ghiaccio esistenti sul crinale appenninico tra Emilia Romagna e Toscana.
L'opera prende in considerazioni le montagne più a est e comprende i gruppi Giovo-Rondinaio, Alpe delle Tre Potenze, Monte Gomito, Monte Cimone, Libro Aperto, Monte Spigolino, Monte Corno alle Scale.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=105
104 itinerari intorno a Cortina d'Ampezzo
Autore: Stefano Burra, Luca Galante
È inutile dire quanto bella e affascinante sia la conca ampezzana. Essa è conosciuta in tutto il mondo quale luogo di montagna tra i più apprezzati. Accanto alla molteplice offerta dedicata al turismo di massa, attorno a Cortina, fortunatamente, si possono trovare luoghi esclusivi. Gli scialpinisti non hanno lesinato nella loro ricerca.
Questa guida, prima e unica monografia di scialpinismo della conca, va a scoprire tutti i pendii, le cime e i canali dove è possibile lasciare una traccia sulla neve. In modo che nulla sia lasciato intentato.
Comprende 104 itinerari nelle aree:
Croda da Lago - Cernera
Nuvolau
Fanes - Lagazuoi
Tofane
Croda Rossa - Vallandro
Cristallo
Pomagagnon
Sorapis
- immagini delle cime a colori con il tracciato delle vie di salita
- note tecniche
- punti di appoggio
- attrezzatura necessaria
- cenni storici
- elenchi riassuntivi
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=63
Mountain bike in Appennino SettentrionaleRoberto Ciri
Relazioni con road-book fotografico a 41 itinerari di tutte le difficoltà nei territori di Liguria di Levante, Emilia-Romagna e Toscana, compresa l'Isola d'Elba. Racchiuse nei parchi e nelle riserve naturali che ormai abbiamo dissociato dalla nostra quotidianità, ci sono meraviglie dimenticate disposte a essere svelate: due ruote silenziose e una minima dose di avventura possono innescare una delle più entusiasmanti attività a nostra disposizione per assaporare bellezza e armonia, mete tanto reali e accessibili da meritare senza esitazione una benefica e liberatoria controparte di fatica e sudore. Per ogni regione sono stati selezionati i tracciati più esclusivi e remunerativi, contraddistinti da una logica struttura ad anello, elevata ciclabilità, massima percentuale di sterrato e dall'inconfondibile scenario appenninico. Ogni percorso è accompagnato da una mappa schematica del tracciato, dal profilo altimetrico e dai dati tecnici generali, e illustrato da un efficace road book fotografico che permette di seguire senza difficoltà l'itinerario. www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=78
Relazioni con road-book fotografico a 41 itinerari di tutte le difficoltà nei territori di Liguria di Levante, Emilia-Romagna e Toscana, compresa l'Isola d'Elba. Per ogni regione sono stati selezionati i tracciati più esclusivi e remunerativi, contraddistinti da una logica struttura ad anello, elevata ciclabilità, massima percentuale di sterrato e dall'inconfondibile scenario appenninico. Ogni percorso è accompagnato da una mappa schematica del tracciato, dal profilo altimetrico e dai dati tecnici generali, e illustrato da un efficace road book fotografico che permette di seguire senza difficoltà l'itinerario. Racchiuse nei parchi e nelle riserve naturali che ormai abbiamo dissociato dalla nostra quotidianità, ci sono meraviglie dimenticate disposte a essere svelate: due ruote silenziose e una minima dose di avventura possono innescare una delle più entusiasmanti attività a nostra disposizione per assaporare bellezza e armonia, mete tanto reali e accessibili da meritare senza esitazione una benefica e liberatoria controparte di fatica e sudore. www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=78
Definire il Lago di Como “ambiente magnifico“ è a dir poco riduttivo.
Chi ha la fortuna di vivere sulle sue sponde ritiene assurdo che vi possano essere persone che non ne abbiano mai sentito parlare. Sarà forse a causa di quel curioso fenomeno per il quale ciò che ci riguarda, che conosciamo e che amiamo debba giocoforza essere noto a tutti?
O perché il piccolo mondo nel quale viviamo, per quanto limitato esso sia, rappresenta sempre e comunque la totalità degli universi possibili? Ma esistono persone che non abbiano mai sentito parlare di Alessandro Volta? O del Manzoni? Chi non conosce la particolare forma a “lambda“ del Lago di Como? Chi non conosce gli sfarzi lussuosi o l’intimità malinconica delle tante ville che adornano le rive del lago?
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130 cime fra Lago d'Idro, Alpi di Ledro e Lago di Garda
Estese sul vasto territorio montuoso compreso fra il Lago d'Idro a ovest e il Lago di Garda a est, le Prealpi Gardesane Occidentali costituiscono un variegato ambiente montano che offre ampie possibilità escursionistiche, sia estive che invernali, con panorami dominati dall'azzurro specchio d'acqua del Lago di Garda e dalla Catena del Monte Baldo.
Questa guida presenta una selezione di 130 cime che permettono di soddisfare sia le preferenze degli escursionisti che le esigenze degli alpinisti, con pareti verticali su cui sono stati ricavati sia percorsi attrezzati e vie ferrate, sia impegnative vie di roccia, come nell'area di Cima Capi e sulle pareti intorno ad Arco. Ad ognuna delle cime è dedicata una scheda con descrizione del percorso, dislivelli, tempi di salita e totali, difficoltà, attrezzatura necessaria o consigliata e quanto altro possa essere utile per documentarsi prima di effettuare la salita della cima. Se poi si considerano anche le informazioni aggiuntive che vengono fornite su altre 80 cime vicine a quelle principali ecco che il numero di vette coinvolte nel libro sale a un totale di 210.
L'escursionista amante dei percorsi lungo panoramiche creste e dorsali potrà trovare in questa guida numerosi itinerari per piacevoli escursioni coronate dal raggiungimento delle cime proposte, le cui vie normali non presentano particolari difficoltà e sono ideali nelle mezze stagioni o in inverno. Il tutto accompagnato dalle importanti testimonianze storiche della Grande Guerra 1915-18, il cui fronte montano ha oltremodo interessato le Prealpi Gardesane che ancora oggi presentano numerosi resti di trinceramenti e fortificazioni.
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Ghiaccio, scialpinismo, roccia, falesie, ferrate nei Parchi del Pollino e dell’Appennino Lucano.
La guida più completa per vivere il verticale durante le quattro stagioni in una delle zone più belle dell’Italia Meridionale.
Si compone di 5 parti ben distinte, corrispondenti alle 5 attività verticali praticabili nei Parchi del Pollino e dell'Appennino Lucano. La zona ha vissuto l'incursione, circa 35 anni fa, di uno dei più grandi alpinisti italiani, Alessandro Gogna.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=83
Il territorio della Val Badia, nella sua limitata estensione, racchiude un infinito scrigno di tesori e, senza dubbio, l’unico modo possibile per avvicinarli e apprezzarli appieno è camminando. Percorrendo a piedi i sentieri d’alta quota riusciremo a percepire i grandi spazi e i grandi silenzi della montagna, scoprendone dettagli e scorci nascosti che mai noteremmo qualora ci spostassimo solamente in auto. Il turismo oggi è frenetico, in pochi giorni si cerca di scoprire il maggior numero possibile di località, utilizzando soltanto auto e funivie, senza spostarsi dai luoghi dove tutti possono arrivare senza fatica. Ma così facendo, perdiamo la vera essenza di una vacanza in alta quota.
Questo libro vuole essere un invito a scoprire e riscoprire la montagna e un omaggio alle Dolomiti patrimonio dell’umanità UNESCO. Si tratta di 34 itinerari tra montagne ammantate di leggenda, sulle quali sono state scritte pagine di storia dell’alpinismo nonché teatro di sanguinosi scontri durante la Prima Guerra Mondiale. Insomma, al di là del panorama dolomitico, già da solo in grado di emozionarci e affascinarci oltre ogni immaginazione, è facile, camminando in questi luoghi, essere sopraffatti anche dalla suggestione delle gesta eroiche dei nostri antenati.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=131
Camminare a Chamonix? Apparentemente non ha senso! Siamo nella capitale mondiale dell’alpinismo, nel luogo dove questa attività ha avuto la sua origine ufficiale. A partire dalla fine del Settecento, Chamonix è stata il campo base per generazioni di appassionati, venuti da ogni angolo della terra a combattere la propria battaglia personale sui ghiacciai e sulle guglie granitiche del Monte Bianco. Eppure non sono stati gli alpinisti a “scoprire” Chamonix. Sono stati gli antichi viaggiatori, gli escursionisti del passato. Questi primi esploratori, curiosi e impressionabili, si sono lasciati travolgere dall’esperienza sublime (proprio nel senso romantico del termine) che qui, di fronte al Monte Bianco in tutta la sua poderosa magnificenza, costituisce uno stimolo costante e intenso.
Ancora oggi l’escursionismo è una delle attività sportive più praticate nella valle di Chamonix. È proprio camminando, prendendo il proprio tempo, alternando liberamente il ritmo sereno del passo alle pause per guardare, toccare, ascoltare, che si apprezza al meglio la semplice bellezza di questo “tempio della natura”. Camminando oppure correndo, per godere del puro piacere di uno sforzo intenso nell’aria cristallina, di fronte a un panorama grandioso.
Sui bei sentieri di Chamonix c’è spazio per tutti e si incontra un po’ di tutto: escursionisti, trail runners, alpinisti in avvicinamento alle vie d’arrampicata o in salita ai rifugi. Non importa se si va lenti o veloci, carichi o leggeri, soli o in compagnia. Quello che conta è sapersi avvicinare a questa maestosa natura alpina con lo stesso sguardo incantato dei pionieri, magari arricchito dalla consapevolezza moderna dell’estrema fragilità della natura stessa.
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Un libro rivolto ai giovani
Autore: Maurizio Callegarin, Silvia De Michielis
Editore: Idea Montagna
Argomento: alpinismo
Pagine: 192 a colori
Formato: 14,5x21 cm
Con “Dalle Giulie alle Ande” gli autori vogliono segnalare un percorso, indicare una via.
Solo 10 ma fondamentali tappe per scoprire,con gli occhi del bambino prima e con quello del “posseduto dello stupore” poi, il mondo della montagna e dell’alpinismo.
Gli stessi occhi che hanno spinto Maurizio Callegarin a scorazzare per le sue montagne, le Alpi Giulie e Carniche.
Ma a volte l’orizzonte è una linea chiusa, con un preciso confine. Valicare quel confine fa parte del percorso che poi porta a moltiplicare lo stupore, ad individuare un altro confine da abbattere.
Un libro rivolto ai giovani dentro.
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27 escursioni con ciaspole, scarponi, ramponi
La magia del paesaggio innevato, la luce scintillante e tagliente dell'inverno, le forme create dal ghiaccio e dal vento. Tutto questo, nei mesi invernali, è racchiuso, come un tesoro ancora in parte da scoprire, nelle montagne del crinale tosco-emiliano, comprese tra i confini del Parco Nazionale.
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91 vie di roccia classiche e moderne
A sei anni dalla prima edizione, e visto il sostanziale interesse per questo tipo di pubblicazione, eccoci ad ammirare ancora le più belle pareti dolomitiche.
Visiteremo vie classiche con un sguardo nuovo: molte sono, infatti, le relazioni compendiate dagli schizzi dell’affermato disegnatore Marco Romelli.
E poi arrampicheremo sulle vie più moderne, sempre affiancate dalle puntigliose e precise descrizioni di Emiliano Zorzi, l’uomo del "IV Grado".
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=101
Valtournenche e Valle di Saint Barthélemy
Questo primo volume della collana Vie Normali Valle d'Aosta prende in esame tutte le vette quotate e indicate come tali nella cartografia ufficiale della Regione Autonoma Valle d'Aosta, che ricadono come accesso dalla Valle di Saint Barthélemy e dalla Valtournenche, per un totale di 95 cime.
Non è stata tralasciata alcuna cima e tutte le vie sono state salite personalmente dagli autori, quasi esclusivamente nella stagione estiva 2018. Alcune montagne presentano vie logiche di salita da più di un versante e da vallate differenti, ma sono state selezionate in questo caso le vie tecnicamente più facili e con il percorso più logico, con il minore dislivello, con un avvicinamento più agevole e con una durata più breve. Sono comunque indicate, nelle rispettive voci, eventuali varianti e altre possibilità di salita alla stessa cima.
Alcune cime che fanno parte dell'orizzonte geografico, visivo e alpinistico di queste valli, ma che presentano una via normale più breve, logica e sicura (anche in relazione alle trasformazioni delle montagne avvenute negli ultimi decenni) che si sviluppa dalle valli limitrofe, sono inserite nei relativi volumi della collana e in particolare nel Volume 2. Monte Rosa. Valle d’Ayas e Valle di Gressoney e nel Volume 8. Dent d’Heréns. Valpelline.
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Das Westufer, Nördlicher Gardasee, Ledrotal, Sarcatal, Das Ostufer.
Der Gardasee ist im Laufe der Jahrzehnte zu einem Wahrzeichen des Freiluftsports geworden, ein wahres Muss für Wanderfreunde, Jogger, Kletterer, Radfahrer, Drachenflieger und Schwimmer in ganz Europa. Die Fuß- und Radwege ziehen sich in jedes kleine Tal hinein und säumen auf fast 160 km Länge in unmittelbarer Nähe der Gardaseeberge den größten See Italiens.
Da die Wege praktisch ganzjährig begehbar sind, taucht man im Wandel der Jahreszeiten in die ganze Farbfülle der Natur sowie in die Geschichte dieses Sees ein.
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Valle del Boite, Centro Cadore, Val d’Ansiei, Misurina.
Il Cadore rientra tra quelle regioni montane tanto forti dal punto di vista identitario quanto indefinite dal punto di vista geografico. Un territorio con labili confini, ma con fortissime fondamenta culturali, che ne fanno una delle regioni alpine dove seguire in maniera esemplare l'evoluzione storica del paesaggio. Una terra di forti contrasti, dove isolate frazioni quasi disabitate si trovano a brevissima distanza da centri turistici di primaria importanza, dove sentieri affollatissimi si trovano a pochi chilometri in linea d’aria da percorsi completamenti immersi nel silenzio.
Non si può dire che manchino montagne importanti, anzi proprio in Cadore si ergono alcune delle più alte vette delle Dolomiti e alcuni dei gruppi più monumentali, come il Sorapìs, il Pelmo e l’Antelao e le stesse Dolomiti di Sesto che si affacciano con il loro versante meridionale sulla Val d’Ansiei. Altresì il Cadore è via d'accesso alle Marmarole e alle Dolomiti Friulane, zone fra le più selvagge, spettacolari e silenziose dell’intero arco alpino.
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50 escursioni.
C’è una stretta valle, compresa fra le vette rocciose delle Dolomiti di Brenta e la verde dorsale della Paganella, dove sorgono due ameni paesini dolomitici, Molveno e Andalo, accompagnati dalle altre tre località turistiche con cui formano la Comunità della Paganella: Cavedago, Spormaggiore e Fai della Paganella.
Nel complesso un’area da cui godere di visioni privilegiate sulle guglie e le torri del Brenta, fra tutte la Brenta Alta, il celeberrimo Campanile Basso, la Torre di Brenta e tutte le vette della Catena Centrale. Escursioni panoramiche per tutti i gusti, in cui ritrovare spazi di quiete e silenzio prima di rigettarsi nella vivace mondanità di Molveno, Andalo e dei paesi vicini. Fra questi scenari naturali e lungo questi sentieri accoglienti auguro a chi vorrà percorrerli di trovare la pace, l’armonia e la serenità che hanno accompagnato le mie escursioni.
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Randonner à Chamonix ? On pourrait penser que cela n’a pas de sens ! C’est en effet la capitale mondiale de l’alpinisme, là où est officiellement née cette discipline. En effet, dès la fin du XVIIème siècle, Chamonix est devenu le camp de base de toutes les générations d’alpinistes, venus du monde entier pour se mesurer aux glaciers et aux aiguilles de granit du massif du Mont-Blanc. Mais les alpinistes n’ont pas été les premiers à découvrir Chamonix. Ce fut les explorateurs, les “randonneurs du passé” ! Ces derniers, curieux et admirateurs, furent littéralement conquis par les paysages sublimes et variés de la vallée.
La randonnée pédestre est encore aujourd’hui une des activités phare à Chamonix. C’est bien en marchant à son propre rythme, en prenant le temps de faire des pauses pour observer, toucher et écouter que l’on profite au mieux de la richesse qu’offre ce merveilleux “temple de la nature”. En marchant ou en courant, randonner dans la vallée de Chamonix permet d’allier effort et contemplation !
Sur les sentiers de la vallée, il y a de la place pour tout le monde et on y rencontre une diversité de pratiquants insolites : randonneurs, traileurs et alpinistes qui les empruntent pour rejoindre les refuges ou les voies d’escalade. Rapides ou lents, seuls ou accompagnés, avec un gros ou un petit sac, cela n’a pas d’importance. Ce qui compte, c’est de savoir s’approcher de cette formidable nature alpine avec le même esprit et regard enchanté que les premiers explorateurs, avec peut être en plus, la conscience de l’extrême fragilité de ce milieu.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=212
130 vie normali in Ampezzo, Cadore, Braies, Pusteria
La conca ampezzana, certamente una delle più belle delle Dolomiti, è, malgrado l’alta frequentazione, per gran parte sconosciuta.
Questo volume permette di scoprirne gli angoli più nascosti, ma per questo non meno affascinanti degli itinerari iper-frequentati che d’estate vengono presi d’assalto.
Sono qui descritte 130 vie normali ad altrettante vette attorno alla perla dolomitica. Accanto ai percorsi classici, quindi, risultano finalmente valorizzate esplorazioni semi-sconosciute, anche per i Cortinesi stessi.
Una guida escursionistica che comprende a volte quell’alpinismo facile che richiede una certa dose di esperienza e capacità di orientamento in terreni poco battuti.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=214&from=IM
Il desiderio fondamentale di questo libro è quello di diffondere una cultura sanitaria. Una cultura che non sia ovviamente specialistica o professionale ma che, in maniera semplice e divulgativa, permetta di scoprire e apprendere le principali modalità di trattamento e di gestione di piccole e grandi problematiche sanitarie.
Affrontando escursioni più o meno impegnative in ambienti cosiddetti “impervi” non è possibile non conoscere i rudimenti del Primo Soccorso, pur nella speranza di non dover mai impiegare i concetti e le tecniche apprese.
Il testo vorrebbe illustrare come soccorrere un infortunato, in quegli ambienti dove l’aiuto dell’equipe sanitaria professionale potrebbe tardare ad arrivare, proprio a causa della natura del territorio e a causa della distanza dai centri urbani.
Libro su: https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=163
Le vallate delle Orobie Valtellinesi hanno orientamento all’incirca nord-sud e sono racchiuse da montagne severe, con versanti ripidi. I pendii ricchi di itinerari scialpinistici hanno esposizioni prevalentemente da nord est a nord ovest (salvo poche eccezioni) e consentono di trovare neve in ottime condizioni per gran parte della stagione sciistica.
Sebbene molti siano facilmente raggiungibili, agli itinerari più frequentati si affiancano percorsi poco conosciuti, che offrono uno scialpinismo di ricerca ed esplorazione, nei quali non è raro dover battere traccia con le pelli per tutto il percorso di salita, fino ai pendii sui quali lasciare i primi solchi sulla neve intonsa nelle divertenti discese.
Questa guida nasce con l’intento di raccogliere i principali itinerari scialpinistici delle Orobie Valtellinesi e offrire una panoramica quasi completa a chi senta il desiderio di esplorare questa stupenda area geografica, a torto spesso trascurata perché molti itinerari fra le sue valli non sono entrati nel novero delle grandi classiche, ripetute magari ogni stagione.
Scheda del libro: https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=162
Il territorio della Valle Aurina occupa il bacino imbrifero del Torrente Aurino che percorre il rigoglioso fondovalle per tutta la sua lunghezza, dalla sua sorgente a monte dell’abitato di Casere/Kasern fino alla chiusa naturale di Campo Tures, oltre 30 chilometri più a valle. È un territorio davvero straordinario e ricco di contrasti questo remoto angolo d’Italia, incastonato nel punto più settentrionale della nostra nazione. Si tratta di una caratteristica vallata alpina caratterizzata sul lato destro orografico dall’impressionante muraglia rocciosa delle Alpi Aurine che cinge a nord il solco vallivo principale senza soluzione di continuità. In questo gruppo montuoso si contano numerosi “tremila”, che culminano nei 3420 m della Cima di Campo/Turnerkamp in Valle di Riobianco. Questa splendida cordigliera, impreziosita da numerosi ghiacciai, svetta di oltre 2000 metri sul fondovalle dove sono adagiati i numerosi e ridenti centri abitati della valle. Un'ininterrotta catena di monti, il cui paesaggio è stato nei millenni plasmato dall’azione dei ghiacciai, in cui percorrere splendidi itinerari escursionistici altamente panoramici.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=161
Die Dreitausender der Dolomiten erheben sich wie alleinstehende Kolosse zwischen den herrlichen T älern und Gipfeln des TrentinoS üdtirol und Venetiens. Einige davon sind erwanderbar, andere wiederum sind anspruchsvolle Routen, die erfahrenen Wanderern mit den nötigen Kenntnissen f ür das Voranschreiten auf Fels und als Seilschaft vorbehalten sind.
Diese dritte Ausgabe ist eine wichtige Aktualisierung der vorhergehenden von 2012 und 2014 und stellt einige Routen vor, die in der ersten Niederschrift nicht enthalten sind (wie die Originalf ühre von Grohmann auf die Fópa di Matìa und die Route auf der Nordflanke der Hohen Schlechten Gaisl), und einige ausf ührlichere Routenbeschreibungen (wie die Normalwege zur Klein-Schusterspitze, zum Pilastro (Pfeiler) Nino, zur Kleinen Furchetta, zur Cima de Falkner und zum Antelao, dessen Normalweg im November 2014 durch einen grossen Felssturz besch ädigt worden ist). Dies alles auch dank dem Beitrag einiger Mitglieder des Gruppo 3000 Dolomiti, darunter Beppe Ziggiotto aus Vicenza, der nach unserem Wissen 2017 als Erster die Besteigung aller 3000er der Dolomiten abgeschlossen hat, darunter die wahrscheinlich seit 65 Jahren unbestiegene Cima De Falkner. Man findet auch einige neue Skizzen von Kletterrouten durch den Zeichner und Alpinisten Marco Romelli, sowie neue Bilder einiger Routen.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=160
I tre versanti di un Parco
Nel cuore geografico delle Alpi, accanto ai confini con la Svizzera e l’Austria, si estende una delle più belle e importanti aree protette d’Europa.
Nato nel 1935, passato grazie a successivi ampliamenti dagli 8.000 ettari iniziali agli attuali 134.619, il Parco Nazionale dello Stelvio ospita vette altissime come l’Ortles, il Gran Zebrù e il Cevedale, meravigliose foreste di abete rosso e larice, pascoli d’alta quota e cascate, un centinaio tra laghi e laghetti di montagna e lo stesso numero di ghiacciai.
Chi percorre i sentieri, le vette e i ghiacciai dello Stelvio è il benvenuto. L’invito dell’autore a chi legge e utilizza sul terreno questa guida è di guardarsi intorno, ammirare e capire. E di rispettare gli animali e le piante, il lavoro dell’uomo, la fragile bellezza di quest’angolo straordinario delle Alpi e della Terra.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=152
Appennino piacentino, parmense e reggiano
Un’accurata selezione di escursioni adatte alle famiglie, a chi muove i primi passi in montagna e agli escursionisti che si vogliono avvicinare alle tante sorprese dell’Appennino settentrionale.
Un approccio innovativo ai sentieri, non solo descritti nel dettaglio, ma anche spunto per comprendere la natura e la storia, per raccontare leggende e per giocare. Un libro per grandi e piccoli camminatori che vogliono divertrisi in maniera sicura consapevole sulle colline e le montagne emiliane.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=156
Arrampicate nei Colli Euganei
La seconda edizione preannuncia un incremento di attività nella parete regina dei Colli Euganei: Rocca Pendice, dove l’arrampicata è resa molto particolare dalla trachite, facendola assomigliare a quella in granito. La sua parete est continua a regalare grandi vie all'insegna sia dell'alpinismo che dell'arrampicata sportiva. Tante le vie aperte negli ultimi anni, tutte comprese nel nuovo volume, rinnovato nella grafica e nei contenuti.
Completano il quadro gli aggiornamenti alle pareti del Monte Pirio, della Busa dell'Oro e del Sasso delle Eriche.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=154
22 itinerari
Se chiedete a qualsiasi biker che cosa vuol dire per lui la mountain bike, con tutta probabilità vi risponderà che essa rappresenta una delle massime espressioni di libertà, e pensandoci bene ha ragione. Pedalare tra i boschi, arrampicandosi su irti sentieri o gettandosi a capofitto lungo adrenaliniche discese, appaga completamente il desiderio di evasione e di ricerca del contatto con la natura, che molto spesso nel quotidiano si tende a smarrire.
I Colli Euganei sono un perfetto mix di natura e luoghi di estremo interesse storico, religioso e culturale. La mountain bike è il mezzo ideale per scoprirli.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=147
44 itinerari a tema
La Valle d’Aosta è una delle regioni alpine per eccellenza, un nome che immediatamente evoca grandi montagne, le cime dei 4000, imponenti ghiacciai e severe pareti. In realtà, questa piccola regione, delimitata dai grandi gruppi del Gran Paradiso, del Monte Bianco, del Cervino e del Monte Rosa, non è soltanto un susseguirsi di vette e vallate ma è molto di più: è un prezioso scrigno di biodiversità, un avvincente libro che racconta di una storia millenaria e di altrettanto secolari tradizioni, una regione dove si parlano sia il francese che l’italiano, ma anche il patois che affonda le radici nell’antico franco-provenzale e dialetti medievali germanici nelle valli di Ayas e Gressoney, un luogo dove si può ancora camminare su selciati Romani ed entrare nelle miniere dei Salassi.
Qui si è fatta la storia dell’alpinismo europeo e ancora si possono vivere le stesse emozioni dei “pionieri” affrontando salite negli angoli più selvaggi della regione. Nello stesso tempo ci si può abbandonare con tutta la famiglia a un cammino lento nei fondovalle, ascoltando il rumore dei torrenti e ammirando le forme e i colori di alberi, fiori e rocce. Chi vuole conoscere la storia geologica delle Alpi oppure studiare l’evoluzione dei ghiacciai nel corso dei millenni, si troverà davanti un vero e proprio manuale a cielo aperto, che ha pochi eguali nel Continente.
Questo libro vuole essere un invito, in 11 capitoli e 44 escursioni, a scoprire con occhi nuovi, attenti e consapevoli, questo microcosmo solo apparentemente facile da comprendere e in realtà sfaccettato e ricco di coinvolgenti sorprese. Questa guida non vuole essere un compendio enciclopedico in miniatura né si propone come pubblicazione di alcun valore scientifico, ma vuole soltanto proporre una diversa chiave di lettura della Valle d’Aosta e soprattutto fornire interessanti spunti per camminare sui sentieri della regione con una consapevolezza inedita, per spingere piedi e pensieri verso un escursionismo che si possa tramutare in un’emozionante cammino di stupore e conoscenza.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=157
123 vie di roccia classiche e moderne in:
Civetta, Moiazza, Gruppo di Fanis, Tofane, Nuvolau, Croda da Lago, Cristallo, Pelmo, Dolomiti Zoldane, Schiara, Antelao, Marmarole.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=153
È difficile a volte dettare confini nei territori montani. Le Dolomiti sono un grande gruppo che interseca cime e vallate con un andamento geografico da ovest a est ma con una notevole estensione anche nel senso longitudinale. Sono state quindi prese in considerazione le zone più a est, quelle che si rifanno in genere al Cadore e alla provincia di Belluno con una puntata più a nord in Alto Adige. Le montagne di questa zona sono in genere meno “addomesticate” rispetto a quelle delle Dolomiti Occidentali. Il Cadore, probabilmente a causa di una più difficile situazione economica degli ultimi anni rispetto alle Dolomiti in territorio trentino,
hanno il grande vantaggio di aver mantenuto maggiormente la propria wilderness, intesa questa anche in termini di rispetto delle tradizioni, architettura tradizionale locale e, non ultimo, rispetto del territorio. È proprio questo il grande vantaggio delle Dolomiti Bellunesi: l’opportunità da ora in avanti di valorizzare tutto questo patrimonio perché ancora non profondamente cambiato come
avvenuto in altre aree, dove urbanizzazione e costruzione di impianti di risalita hanno reso la montagna troppo simile alla pianura in termini di antropizzazione.
Questo modello purtroppo, a volte si scontra con i desideri dei valligiani ma, forse, abbandonati i vecchi schemi che vedono nell’industria dello sci l’unico riscatto della montagna, si potrà offrire ai turisti montani, quali escursionisti di vario genere, cultori dell’arte e alpinisti, una ben più valida alternativa.
Percorsi ad anello, lungo tratte antiche, ma anche lungo itinerari moderni.
La scelta non è casuale. Perché il percorso cosiddetto ad anello permette, in un’unica escursione, di ammirare più paesaggi e di circondarsi di tante montagne.
In Valchiavenna transita la famosa Via Spluga, passano la Via Francisca, la Via del Giubileo, la Via dei Càrden, la Via Bregaglia, il Sentiero del Cardinello.
Un insieme di itinerari tra l’attuale e l’antico, sempre diversi e in grado di proporre al lettore e all'escursionista la miriade di possibilità offerte dalla vallata, tra piane e laghi, nella prima porzione della valle, per trasformarsi poi in più arditi percorsi, sino a raggiungere l’ambito dell’alta montagna e andare a conoscere le più belle vette della Valchiavenna.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=150
44 itinerari in tutta le regione - Territorio unico nel suo genere, inciso da lunghe valli le cui creste superano spesso i tremila metri, ricco di boschi, laghi e aree selvagge, dove in pochi chilometri si passa dal clima mediterraneo del Tenero ai ghiacciai del Basòdino e dell’Adula, il Ticino esprime una magia particolare che, insieme a una straordinaria rete di sentieri e di rifugi, lo rende un vero paradiso escursionistico.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=151
Sponda lombarda, Alto Garda e Val di Ledro, Valle del Sarca, Sponda veneta. Il Lago di Garda è diventato, nel corso dei decenni, un luogo simbolo dello sport all'aria aperta, un vero e proprio punto di riferimento, in tutta Europa, per chi ama camminare, correre, arrampicare, pedalare, volare, nuotare. Questo specchio azzurro circondato da rocce argentate, è prima di tutto uno straordinario scrigno di biodiversità, che non ha eguali in tutto il Vecchio Continente, è pure un luogo dove gustare i profumi del Mediterraneo ai piedi delle Alpi. Potendo camminare praticamente per tutto l'anno su questi sentieri, si può davvero seguire il susseguirsi delle stagioni, immergersi in tutti i colori della natura e farsi conquistare dalle pagine scritte dalla storia. La guida presenta 48 escursioni attorno al più grande lago italiano, una scelta di itinerari tra i monti che gli fanno da contorno, con panorami di incomparabile bellezza, sia naturalistica che storica.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=146
48 itinerari di freeride nelle vallate di Courmayeur e Chamonix.
Italiano, English, Deutsch
Il Monte Bianco è da sempre la mecca italiana del freeride ed è ogni anno la meta di migliaia di sciatori che fanno base a Courmayeur e Chamonix per poterne godere a pieno i panorami e misurarsi con le esperienze e le sfide che questa montagna sa regalare.
La guida si propone d’essere un valido ausilio per chi si approccia al freeride intorno al Monte Bianco. Il volume descrive 48 itinerari, con diversi gradi di difficoltà, nelle vallate di Courmayeur e Chamonix. In alcuni casi gli itinerari sono serviti da impianti di risalita, in altri è previsto l’uso delle pelli di foca.
Per la prima volta in un libro, gli itinerari sono descritti e fotografati anche con prospettiva POV (Point of View) dello sciatore, con l’obiettivo di portare il lettore “nell’itinerario” e spiegargli, per quanto possibile, l’ambiente e le difficoltà della discesa che dovrà affrontare.
https://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=144
1. collana vienormali 2
3000
delle Dolomiti
Roberto Ciri Alberto Bernardi Roby Magnaguagno
R.CiriA.BernardiR.Magnaguagno3000delleDolomiti
2
Le Dolomiti,questo immenso giardino
di pietra e boschi,come è noto,hanno
come massima elevazione i 3343 metri
della Marmolada,o meglio di Punta
Penìa.Oltre ad essa altre numerose
vette sono ambite e frequentate.
La maggior parte degli alpinisti però
non conosce l’esatta posizione,la via
di salita più semplice e le difficoltà delle
86 cime oltre i 3000 metri.Esse sono
suddivise in 16 gruppi montuosi che
coprono l’intero arco dolomitico.
I tre autori,in questo volume,le
hanno censite con puntiglio dando,
per ognuna,dettagliate informazioni
per raggiungerne la vetta lungo la via
normale.
Una guida per gli amanti di un
alpinismo di ampio respiro che coniuga,
molto spesso,ambienti selvaggi ed aria
sottile.
€ 26,50
ISBN 978-88-97299-23-3
9 788897 299233 >
2. 5
SENTIERI D’AUTORE I tremila delle Dolomiti
PREFAZIONE
Qualche volta, proprio davanti a noi, si nascondono le avventure più
grandieleemozionipiùforti.Hoavutolafortunadiviaggiareevisitarele
lontanecateneHimalayaneeilKarakorumperconfrontarmiconigiganti
della Terra o attraversare sperdute valli in Cina dove esistevano ancora
altissime cime inviolate.
Mi sono chiesto dove avrei potuto vivere ancora più intensamen-
te la montagna, e la risposta era di fronte a me: le Dolomiti,
casa mia.Un progetto che è nato qualche anno fa e che nel
tempo è diventato inevitabile,una bellissima sfida e nello
stesso tempo un modo per capire ancora più profonda-
mentecomeeperquantotempol’uomopuòadattarsiad
una prova psicofisica dura, come la mente reagisce da-
vanti a sollecitazioni continue dove non è previsto l’errore.
Collegare tutti i 3000 delle Dolomiti in continuità è stata
un’avventura in montagna di lunga durata ma soprattutto una sana
voglia di andare alla ricerca e conoscenza di valli e cime di casa che per
vari motivi non avevo frequentato.
Nella fase iniziale seguita all’idea, è stato abbastanza complicato stu-
diare il progetto e ancora più difficile pianificare un concatenamento di
tutte le vette oltre i tremila metri,soprattutto per la difficoltà di trovare
pubblicazioni aggiornate delle salite.
In cinquanta giorni divita di alta montagna ho consultato levecchie gui-
de, ho parlato con i conoscitori locali ma soprattutto le migliori“dritte”
mi sono state date dalle guide alpine locali che abitualmente frequenta-
no queste montagne delle Dolomiti e mi sono molte volte chiesto come
mai non ci fossero delle pubblicazioni dedicate alle salite normali.
Finalmente dopo alcuni anni si presenta al mondo della montagna que-
sta grande opera in cui sono ben descritte tutte le 86 salite normali ad
altrettante cime dolomitiche oltre i tremila metri alle quali si sono ag-
giunte altre 27 cime considerate anticime o spalle che seppur superiori
alla fatidica quota non sono state relazionate in dettaglio.
Una guida curata nei particolari da tre amici che scrupolosamente han-
no descritto itinerari classici ma anche salite ritenute poco frequentate
o addirittura sconosciute. Oltre alle facili cime escursionistiche, molte
delle vette dolomitiche oltre i 3000 metri costituiscono impegnativi
banchi di prova anche per alpinisti con esperienza, che spesso si orien-
tano alla salita di percorsi di arrampicata.
Da parte mia un invito per gli alpinisti a ripercorrere o riscoprire qualche
bel“3000”percorrendoquestevienormaliscalatedagenerazionidiuo-
Prima edizione: giugno 2012
ISBN: 978-88-97299-23-3
Idea Montagna Editoria eAlpinismo
Via S.Antonio,23 - 35037Teolo
Tel.049 9601797 - Fax 049 8840000
info@ideamontagna.it - www.ideamontagna.it
Coordinamento generale:
Francesco Cappellari
Progetto grafico:
Rossella Benetollo - Officina Creativa - Padova
Impaginazione,elaborazione immagini:
Irene Cappellari - Idea Montagna Editoria eAlpinismo
Stampa:
Litocenter Srl per conto di Idea Montagna Editoria eAlpinismo
Foto di copertina: veduta aerea dell’Antelao
Pagina 2: in ammirazione del GranVernel dal Ghiacciaio della Marmolada
Tutti i diritti riservati.
È vietata la riproduzione anche parziale
degli scritti,dei disegni e delle fotografie.
Avvertenza: questa guida è compilata con la massima coscienziosità ma non si garantisce per
eventuali errori o incompletezze.L’uso delle informazioni contenute in quest’opera è a proprio
rischio. L’autore e l’editore non si assumono quindi nessuna responsabilità per eventuali inci-
denti o qualsiasi altra conseguenza.
Idea Montagna collabora attivamente con ADMO – Associazione Donatori
Midollo Osseo – nel progetto Climb For Life,il cui scopo è portare consapevo-
lezza sul trapianto di cellule staminali emopoietiche (e sulle vite che questa
pratica può salvare) nel mondo della montagna e delle persone che lavivono.
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=36
3. 6 7
SENTIERI D’AUTORE I tremila delle Dolomiti SENTIERI D’AUTORE I tremila delle Dolomiti
INTRO
INTRODUZIONE
L’idea di realizzare una guida alle cime oltre i 3000 metri delle Dolo-
miti è nata da un tentativo di elencare tutte le cime dolomitiche oltre
tale quota su cui si è cimentato uno degli autori, Roby Magnaguagno,
già membro del Club 4000. A tale elenco è seguita la costituzione del
Gruppo 3000 Dolomiti, ad opera del succitato Roby e di Alberto
Bernardi,ovvero un semplice insieme di amici accomunati dal
desiderio di “collezionare” le salite ai 3000 delle Dolomiti,
con tanto di librettino personale delle cime salite.Il passo
finale è stato il coinvolgimento di Roberto Ciri,già autore
della guida“Vie Normali delle Dolomiti - Marmolada”con
Nordpress Edizioni,che ha portato all’organizzazione del
lavoro editoriale, del materiale fotografico e descrittivo e
della salita alle vie normali delle cime.
Ed è di vie normali ai 3000 metri delle Dolomiti che si occupa
questa guida,con l’intento di fornire informazioni il più possibile det-
tagliate e precise sulle vie di salita alle 86 cime selezionate, dedicando
ad ognuna una scheda con descrizione del percorso,tempi e dislivelli di
salita e totali, difficoltà, attrezzatura necessaria o consigliata e quanto
altro possa essere utile per documentarsi prima di effettuare la salita
della cima.
Per “via normale” o “via comune” si intende la via più facile, logica ed
intuitiva di salita ad una cima montuosa e generalmente coincide con
la via seguita dai primi salitori. Alcune vie normali sono delle semplici
camminate che portano alla cima di una montagna, altre costituiscono
dei percorsi alpinistici impegnativi che richiedono capacità tecniche di
arrampicata su roccia, neve e ghiaccio e l’utilizzo dell’attrezzatura alpi-
nistica.Spessorisultadifficilereperireleinformazionirelativeallasalita
di una cima, soprattutto se poco nota: non sempre le vie di salita sono
rappresentatesullecarteescursionisticheolosonoconlasimbologiadi
sentiero a puntini rossi o neri che,pur essendo ben nota come“sentiero
per esperti”, può indurre a pensare alla possibilità di salire ad una cima
senza fornire informazioni sulle difficoltà che si possono incontrare.Vi-
ceversalamancanzadiunsentierorappresentatosuunacartaescursio-
nistica può far perdere la possibilità di salire una bella cima,magari per
un percorso facile.
Le informazioni fornite in questa guida sono state raccolte dagli autori
a seguito della salita della maggior parte delle vie normali alle 86 vette
considerate e grazie all’aiuto di appassionati amici e collaboratori che
hanno fornito relazioni, informazioni e fotografie preziose per il com-
pletamento del lavoro.Trattandosi di vie normali che spesso richiedono
di affrontare passaggi in roccia o addirittura la salita lungo percorsi di
PREFAZIONE
mini che hanno fatto la storia dell’alpinismo e l’occasione pervivere una
sana avventura tra le nostre amate Dolomiti.
Allafinedelviaggioilpensieroèstatoquesto:…quituttoèstatointensa
vita vissuta, con il sole, la pioggia e qualche volta anche con grandine e
neve. Ogni giorno un giorno diverso, dove le scelte sono state fatte ad
ogni alba, dove più il tempo passava e più il legame con la monta-
gnael’ambientediventavaintenso,tantochequasialtermine
dell’opera l’obiettivo non era più il tentativo di terminare
nel minor tempo possibile, ma invece cercare la maggio-
re soddisfazione nelle arrampicate attraverso l’eleganza
delle ascensioni su vie classiche e famose.
Complimenti agli autori e grazie all’editore!
Franco Nicolini
Tramonto sulle Odle
4. 98
SENTIERI D’AUTORE I tremila delle Dolomiti
PREFAZIONE 5
INTRODUZIONE 6
LE DOLOMITI 7
I 3000 DELLE DOLOMITI 11
I PIONIERI DELLE DOLOMITI 13
CRONOLOGIA DELLE PRIME SALITE AI 3000 DELLE DOLOMITI 13
GUIDA ALLA CONSULTAZIONE 13
AVVERTENZE 13
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA 13
COLLABORAZIONI E RINGRAZIAMENTI 13
UNO DOLOMITI DI BRENTA 17
001 Cima Bassa d’Ambiez 22
002 Cima d’Ambiez 26
003 Cima Garbari 31
004a Cima Tosa, Versante sud 40
004b Cima Tosa, Versante est 40
005 Crozzon di Brenta 43
006 Cima Mandron 46
007-008 Torri di Kiene XIII e XV 50
009 Cima Brenta Ovest 56
010 Cima Brenta 59
011 Cima Brenta Est o Cima Vallesinella 63
012 Spallone dei Massodì 66
013 Torre di Brenta 69
DUE GRUPPO DEL CATINACCIO 81
014 Catinaccio d’Antermoia 73
TRE GRUPPO DEL SASSOLUNGO 81
015 Sassolungo 76
016 Gran Campanile del Sassolungo (Campanile Wesseley) 84
017 Spallone del Sassolungo 88
018 Punta Grohmann 91
019 Torre Innerkofler 94
020 Dente del Sassolungo 102
QUATTRO ODLE-PUEZ 97
021 Sass Rigais 106
022 Gran Furchetta 109
023 Piccola Furchetta 114
arrampicata, la valutazione delle difficoltà e dei tempi sono soggettive
e relative a quanto rilevato dai salitori,pertanto possono variare da per-
sona a persona.
Per tutte le vie normali presentate è indispensabile un adeguato equi-
paggiamento, suggerito nelle relative schede. Ovviamente è indispen-
sabile saperlo utilizzare correttamente, magari avendo frequentato
un corso di alpinismo, roccia o ghiaccio presso una scuola di
Guide Alpine o del Club Alpino Italiano. Non improvvisatevi
rocciatori solo perché avete un imbraco ed uno spezzone
di corda! Chi effettua salite su vie di roccia o ghiaccio
deve essere in grado di effettuare le necessarie manovre
di corda, per assicurazione del compagno, autoassicura-
zione, calata in corda doppia ed autosoccorso della cor-
data.Infatti,oltre alle facili cime“camminabili”e a portata
dell’escursionista medio, molte delle vette dolomitiche oltre
i 3000 metri costituiscono impegnativi banchi di prova anche per
alpinisti con esperienza, spesso su roccia friabile e con lunghi e fatico-
si avvicinamenti. Pertanto vanno affrontate con la dovuta esperienza
e preparazione, senza lasciarsi ingannare dalla facilità dei passaggi in
roccia raramente superiori al III grado.
Per quanto riguarda l’allenamento si sa: il migliore allenamento per an-
dare in montagna è… andare in montagna! In ogni caso prima di affron-
tare percorsi lunghi e faticosi assicuratevi di essere ben allenati fisica-
mente ed in buone condizioni di salute e di alimentazione: in montagna,
soprattutto con il sopraggiungere repentino di condizioni ambientali ed
atmosferiche avverse,lo sfinimento è un pericolo da non sottovalutare!
Seaffrontateconladovutapreparazione,levetteoltrei3000metridelle
Dolomiti potranno offrire sicure soddisfazioni escursionistiche ed alpi-
nistiche agli appassionati di montagna e delle Dolomiti in particolare.
Questa guida ha quindi l’intento di essere un ausilio per gli escursionisti
edalpinistichevoglianoconoscerepiùafondoipercorsisuquestemon-
tagne,dalle facili escursioni alle salite di carattere più alpinistico,ed un
mezzo per mantenere viva la frequentazione di sentieri e cime in alcuni
casi poco noti o quasi dimenticati, che un tempo furono testimoni alla
temerarietà ed entusiasmo dei primi salitori e al sacrificio ed eroismo di
tanti soldati che vi combatterono.
E magari fornire un piccolo omaggio ai pionieri dell’alpinismo dolomi-
tico e alle magnifiche vette dolomitiche, in un ambiente naturale unico
sull’intero pianeta ed oggi Patrimonio Universale dell’Umanità Unesco.
Gli autori
INTRO
5. 1110
DODICI GRUPPO DELL’ANTELAO 249
054 Antelao 241
055 Punta Menini 245
056 Punta Chiggiato 254
057 Cima Fanton 257
TREDICI GRUPPO DEL PELMO 249
058 Monte Pelmo 261
QUATTRODICI GRUPPO DELLA CIVETTA 249
059 Cima de Toni 264
060 Piccola Civetta 270
061 Monte Civetta 275
062 Cima di Tomè 278
QUINDICI GRUPPO DELLA MARMOLADA 249
063 Punta Cornates 281
064 Gran Vernel 284
065 Piccolo Vernel 290
066 Punta Penìa 296
067 Pilastro Nino 296
068 Punta Rocca 296
069 Punta Ombretta 296
070 Monte Serauta 296
071 Piz Serauta 296
072 Cima Ombretta Est 296
073 Sasso Vernale 296
074 Sasso di Valfredda 296
075 Cima dell’Uomo 296
SEDICI PALE DI SAN MARTINO 249
076 Cimon de la Pala 296
077 Il Nuvolo 296
078 Cima della Vezzana 296
079 Campanile di Val Strut 296
080 Cima dei Bureloni 296
081 Le Zirocole 296
082 Cima di Valgrande 296
083 Anticima di Valgrande 296
084-085 Cima e Torre di Focobon 296
086 Cima di Campido 296
ELENCO IN ORDINE DI QUOTA 13
ELENCO IN ORDINE DI DIFFICOLTÀ 13
IL MIO DIARIO DEI 3000 DELLE DOLOMITI 13
CINQUE GRUPPO DEL SELLA 121
024 Piz Boè 118
025 Cresta Strenta 124
026 Piz da Lech Dlacè 127
SEI GRUPPO DELLE TOFANE 145
027 Tofana di Dentro 131
028 Tofana di Mezzo 134
029 Tofana di Rozes 137
SETTE GRUPPO DEL SASSO CROCE - LAVARELLA - FANES 181
030 Sasso delle Dieci 141
031-032 Piz Lavarela Nord Est e Sud Ovest 148
033-034 Piz Conturines e Cima Nord Est 157
OTTO DOLOMITI DI BRAIES 249
035 Crodaccia Alta 165
036a Croda Rossa d’Ampezzo, Via Grohmann 169
036b Croda Rossa d’Ampezzo, Via Sud Ovest 169
036c Croda Rossa d’Ampezzo, Via Innerkofler 169
NOVE DOLOMITI DI SESTO E AURONZO 145
037 Punta dei Tre Scarperi 173
038 Piccola Punta dei Tre Scarperi 176
039 Cima Undici Nord 186
040 Cima Undici Sud 191
041 Monte Popera 194
042 Croda dei Toni 198
043 Croda Antonio Berti 201
DIECI GRUPPO DEL CRISTALLO 145
044 Cristallino d’Ampezzo 205
045 Cima di Mezzo del Cristallo 208
046 Monte Cristallo 212
047 Piz Popena 216
UNDICI GRUPPO DEL SORAPÌS 145
048 Croda Marcòra 219
049 Fópa di Matìa 222
050 Punta Sorapìs 225
051 Cima De Falkner 229
052 Monti della Caccia Grande 233
053 Tre Sorelle (Prima) 237
6. 57
SENTIERI D’AUTORE I tremila delle Dolomiti
56
SENTIERI D’AUTORE I tremila delle Dolomiti
004a
CENNI STORICI
In passato il piatto pianoro
della vetta di Cima Tosa era
sormontato da una lunga vela
di neve alta più di 30 metri
che costituiva il ghiacciaio
sommitale, ormai
ridotto ad un nevaio
inclinato con spes-
sore massimo di
10 metri sul lato
dell’uscita della
Via Migotti.
DAVEDERE IN ZONA
Dalla Bocca d’Ambiez
è possibile salire la Cima
d’Ambiez per la cresta nord,
lungo una via di roccia non
segnata, a tratti friabile e con
difficoltà fino al III grado.
La Via Migotti è considerata la via normale dal ver-
sante sud e rappresenta una bella e valida alterna-
tiva di salita alla via normale est, consigliabile per
la minore difficoltà tecnica rispetto all’ostico cami-
no della via tradizionale e per la facile e divertente
esperienza di arrampicata. La roccia è solida
sebbene a tratti sporca di detriti, raramente
esposta e con difficoltà che si mantengo-
no entro il II grado, tanto da poter esse-
re salita in conserva o anche senza tiri
di corda dagli escursionisti più esperti e
sicuri. Solo per il ripido tratto iniziale può
essere consigliabile l’uso della corda. An-
che l’orientamento non è difficile ed è facili-
tato da ometti di sassi, sebbene l’eventuale pre-
senza di nuvole possa creare delle difficoltà. Seppur
facile è riservata ad escursionisti con esperienza su
percorsi analoghi, tenendo anche presenta l’espo-
sta calata a corda doppia necessaria per scendere
dalla cengia sopra i camini della via normale est.
AVVICINAMENTO
ComelaCimad’AmbiezfinoalRif.Agostini(1,30h).Dalrifugioseguireil
sent.n.358cherisaleilvallonepertracciasughiaioni,superadeirisalti
rocciosi gradinati sotto la parete est della Cima d’Ambiezattrezzati con
deglispezzonidicavometallicoeraggiungeilpianoroinnevatodoveini-
zialaVedrettad’Ambiez.Attraversarelavedrettaversodestraepoirisa-
lirladirettamentefinoadincontrarelatracciaprovenientedadestra,se-
guirlafinoallafinedelghiacciaioraggiungendolerocceattrezzatedella
parete a sinistra della Bocca d’Ambiez. Risalire le rocce e seguire delle
cengetteattrezzateconcavometallicocheversodestraconduconoalla
sella della Bocca d’Ambiez (possibile neve). Dalla sella spostarsi verso
destra e seguire verso sinistra il cavo metallico del Sentiero Attrezzato
dell’Ideale per circa 15 metri,fino all’attacco della via segnalato da una
piccola scritta nera “Via Migotti” sulla roccia, poco sopra il cavo (1 h).
Si può raggiungere l’attacco anche salendo dal Rif. XII Apostoli per la
BoccadeiCamoscieilsuddettosentieroattrezzato(1,30h).
SALITA
Attaccare direttamente l’articolata e ripida parete rocciosa salendo
per gradoni e canalini coperti di detriti fino ad una cengia con ometto
Tratto finale del primo tiro di corda
• PRIMI SALITORI:
A.Migottti,in solitaria,
il 9 agosto 1886
• PUNTO DI PARTENZA:
Rif.al Cacciatore (1820 m)
Loc.Palù
• DISLIVELLO SALITA:
1350 m,300 m di via in roccia
•TEMPO SALITA/TOTALE:
5,00 h / 9,00 h
•TIPO DI SALITA: via di roccia
• PUNTI DIAPPOGGIO:
Rif.Agostini
•ATTREZZATURA:
normale dotazione alpinistica
• PERIODO CONSIGLIATO:
luglio - settembre
• FREQUENTAZIONE: bassa
• DIFFICOLTÀ: PD- max II
• LIBRO DIVETTA: sì
• SALITADEL: 2011
CIMA TOSA 3173 m
Versante sud - Via Migotti
004aLa CimaTosa vista dalla Cima d’Ambiez con il percorso della
Via Migotti (foto diAlberto Caprara)
7. 58 59
SENTIERI D’AUTORE I tremila delle Dolomiti SENTIERI D’AUTORE I tremila delle Dolomiti
004a
DISCESA
Dalla cima seguire a ritroso gli ometti di sassi sul pianoro sommitale,
quindi scendere a zig zag per gradoni e cengette su pendio roccioso
inizialmente di bassa pendenza epoi piùripido (moltiometti) finoalla
grande cengia sopra il salto con i camini. Percorrere la cengia verso
destra fin dove si stringe e diventa più esposta, scendere ad
un intaglio con doppio spuntone di roccia e scendere sotto
lo spuntone più grande (2 m, II), dove si trova un ottimo
ancoraggio su due chiodi e clessidra con cordoni. Da
qui effettuare una comoda ma verticale calata a corda
doppiadi30mfinoalsottostanteampioepiattoripiano
roccioso, oppure (se non si dispone di una corda da 60
m) una calata da 10 m fino ad un ben visibile ancoraggio
intermedio con cordoni su due vecchi chiodi e da lì una se-
conda calata di 20 m fino al ripiano.Scendere quindi per canalino
e rocce esposte verso sinistra (faccia a valle) fino alla base del nero
camino di destra (5 m, II-), oppure per i gradoni all’estrema destra
(sempre faccia a valle) del ripiano (15 m, I+), e quindi al ghiaione alla
base dello zoccolo roccioso sotto i camini. Da lì seguire verso destra
un’evidente traccia sulle ghiaie che sale alla Sella di Tosa dove ci si
raccorda al sentiero attrezzato Brentari.
Superato un ponticello sospeso un po’ malridotto si raggiunge la via
ferrata che percorre in orizzontale una bellissima cengia che con-
torna la Cima Garbari. Seguendo la ferrata sempre ben attrezzata si
raggiunge la Bocca diTosa e si scende per cavi e scalette di ferro fino
a raggiungere il ripido pendio nevoso della Vedretta d’Ambiez, lungo
la quale verso sinistra si torna al Rif. Agostini. La salita della Cima
Tosa dallaVia Migotti con discesa dallavia normale est e rientro al Rif.
Agostini per il sentiero attrezzato Brentari costituisce una bellissima
traversata di notevole bellezza ed interesse alpinistico.
NOTE
La via è molto logica ed intuitiva, si svolge su roccia non ripulita da
ghiaie e detriti ma solida ed è indicata da numerosi ometti e segnavia
rossi sbiaditi. Ad inizio estate la roccia nel largo colatoio della parte
superiore può essere bagnata o con tratti di vetrato. Per attrezzare le
soste eventualmente necessarie per l’assicurazione con la corda sono
utili cordini,nuts e friends.
È possibile seguire la via anche in discesa, con un’eventuale calata a
corda doppia di 40 metri nella parete alla base fino all’attacco. Utili
i ramponi per risalire la Vedretta d’Ambiez, necessari a fine stagione
quando è in ghiaccio vivo.
Pagina a fianco,sopra: Oliviero Bellinzani
sulla cengia a metà salita
Pagina a fianco,sotto: alla base del
colatoio finale dellaVia Migotti
(foto Matteo Pasotti)
Sotto: la cresta di neve all’uscita della via
a sinistra (40 m, II), effettuando la sosta sulle rocce sopra la cengia a
destra di una nicchia.Seguireverso destra la stretta ed un po’esposta
cengia (ometti) e aggirare uno spigolo (vecchio chiodo nero), risalire
in obliquo verso sinistra superando una larga fessura verticale (2 m,
II+) e giungendo alla base di un canale (se nella salita della parete si
seguono gli sbiaditi segni rossi e ci si tiene più a destra e ben dritti,
si esce a destra della cengia evitando così di traversarla). Traversare
a destra salendo per un canalino appoggiato (ometto) e raggiungere
unaspallaconun’evidenteomettodisassisuunlargospuntonesucui
faresosta.Traversareversodestrapercengiaunpo’espostaperca.25
metri e,prima che finisca,salire a sinistra per rocce articolate e cana-
lini fino ad un’altra cengia (I+),dove attrezzare la sosta.Si percorre la
cengia verso destra per ca. 8 metri per risalire poi un ripido canalino
oltre uno spigolo (II), continuando poi per solide rocce articolate più
pulite e dei gradoni sul lato destro del colatoio che scende dall’anfite-
atro roccioso della parte alta della parete (I-II).Risalire,anche in con-
serva,tale lungo pendio gradinato con facile e divertente arrampicata
(I) su rocce articolate, fino ad uscire sul ripiano di ghiaie sommitale
sotto il cupolone di neve della cima. Risalire sulla cresta di neve rag-
giungendo così la vetta nevosa più elevata (paletto) e proseguire per
il pianoro innevato sommitale seguendo gli ometti fino all’ometto di
sassi sulla piatta vetta (2-2,30 h).
8. ELENCO IN ORDINE DI QUOTA
N. ITIN. CIMA QUOTA DISL. TEMPO PAG.
1 066 Punta Penìa 3343 m 700 m 2,30 h 347
2 068 Punta Rocca 3309 m 680 m 2,30 h 155
3 054 Antelao 3264 m 1685 m 5,00 h 350
4 069 Punta Ombretta 3247 m 620 m 3,00 m 157
5 028 Tofana di Mezzo 3244 m 1164 m 3,30 h 163
6 027 Tofana di Dentro 3238 m 1563 m 4,00 h 76
7 029 Tofana di Rozes 3225 m 1145 m 3,30 h 135
8 046 Monte Cristallo 3221 m 1410 m 5,00 h 292
9 061 Monte Civetta 3220 m 1715 m 6,00 h 231
10 064 Gran Vernel 3210 m 1140 m 6,00 h 235
11 060 Piccola Civetta 3207 m 1700 m 6,30 h 151
12 050 Punta Sorapìs 3205 m 1625 m 6-7 h 86
13 078 Cima della Vezzana 3192 m 1540 m 5,00 h 332
14 076 Cimon de la Pala 3184 m 1220 m 5,30 h 111
15 016 Sassolungo 3181 m 580 m 5,00 h 135
16 055 Punta Menini 3177 m 1600 m 6,00 h 129
17 004 Cima Tosa 3173 m 1660 m 7,00 h 160
18 058 Monte Pelmo 3168 m 1700 m 6,00 h 146
19 056 Punta Chiggiato 3163 m 1580 m 6,00 h
20 049 Fopa di Matia 3155 m 1575 m 6,00 h
21 048 Croda Marcora 3154 m 1574 m 6,00 h
22 045 Cristallo di Mezzo 3154 m 220 m 1,30 h
23 024 Piz Boè 3152 m 915 m 3,00 h
24 047 Piz Popèna 3152 m 1400 m 5,30 h
25 010 Cima Brenta 3150 m 1637 m 6,30 h
26 036 Croda Rossa d’Ampezzo 3146 m 1480 m 7,00 h
27 037 Punta dei Tre Scarperi 3145 m 1625 m 6-8 h
28 057 Cima Fanton 3142 m 1345 m 7,00 h
29 005 Crozzon di Brenta 3135 m 1850 m 10,00 h
30 080 Cima dei Bureloni 3130 m 1450 m 5,30 h
31 018 Punta Grohmann (Sasso Levante) 3126 m 450 m 4,00 h
32 026 Cresta Strenta 3124 m 885 m 3,30 h
33 011 Cima Brenta Est (Cima Vallesinella) 3114 m 1600 m 5,30 h
34 009 Cima Brenta Ovest 3112 m 1600 m 6,00 h
451
9. N. ITIN. CIMA QUOTA DISL. TEMPO PAG.
71 035 Crodaccia Alta 3015 m 1347 m 5,00 h
72 013 Torre di Brenta 3014 m 1500 m 5,30 h
73 034 Piz Conturines Nord Est 3012 m 1290 m 4,30 h
74 072 Cima Ombretta Est 3011 m 1450 m 4,00 h
75 075 Cima dell’Uomo 3010 m 1060 m 3,00 h
76 023 Piccola Furchetta 3010 m 900 m 3,30 h
77 025 Piz da Lec Dlacè 3009 m 780 m 3,00 h
78 074 Sasso di Valfredda 3009 m 1160 m 5,00 h
79 044 Cristallino d’Ampezzo 3008 m 180 m 1,00 h
80 053 Tre Sorelle (Prima) 3005 m 1425 m 5,30 h
81 062 Cima di Tomé 3004 m 1550 m 6,00 h
82 012 Spallone dei Massodì 3004 m 1490 m 4,30 h
83 014 Catinaccio d’Antermoia 3004 m 1055 m 3,00 h
84 086 Cima di Campido 3001 m 1620 m 4,30 h
85 020 Dente del Sassolungo 3001 m 750 m 4,00 h
86 067 Pilastro Nino 3000 m 374 m 2,30 h
ELENCO IN ORDINE DI DIFFICOLTÀ
ITIN. CIMA QUOTA DISL. TEMPO DIFFICOLTÀ PAG.
070 Monte Serauta 3069 m 1012 m 2,30 h F 00
072 Cima Ombretta Est 3011 m 1450 m 4,00 h F
025 Piz da Lec Dlacè 3009 m 780 m 3,00 h F max I
026 Cresta Strenta 3124 m 885 m 3,30 h F max I
031 Piz Lavarela 3055 m 1360 m 4,00 h F max I
032 Piz Lavarela Sud Ovest 3034 m 1340 m 4,00 h F max I
033 Piz Conturines 3064 m 1340 m 4,30 h F max I
034 Piz Conturines Nord Est 3012 m 1290 m 4,30 h F max I
041 Monte Popera 3046 m 1590 m 6,00 h F max I
044 Cristallino d’Ampezzo 3008 m 180 m 1,00 h F max I
077 Il Nuvolo 3075 m 1110 m 4,30 h F max I+
078 Cima della Vezzana 3192 m 1540 m 5,00 h F max I+
012 Spallone dei Massodì 3004 m 1490 m 4,30 h F+ max I
029 Tofana di Rozes 3225 m 1145 m 3,30 h F+ max I
062 Cima di Tomé 3004 m 1550 m 6,00 h F+ max I
001 Cima Bassa d’Ambièz 3017 m 1180 m 5,30 h F+ max I+
N. ITIN. CIMA QUOTA DISL. TEMPO PAG.
35 002 Cima d’Ambièz 3102 m 1280 m 5,30 h
36 065 Piccolo Vernel 3098 m 1075 m 4,30 h
37 019 Torre Innerkofler 3098 m 845 m 5,00 h
38 038 Punta Piccola dei Tre Scarperi 3095 m 1640 m 7,00 h
39 042 Croda dei Toni 3094 m 1640 m 7,30 h
40 040 Cima Undici Sud 3092 m 1650 m 7,00 h
41 039 Cima Undici Nord 3081 m 1515 m 5,30 h
42 017 Spallone del Sassolungo 3081 m 400 m 3,30 h
43 015 Gran Campanile (Campanile Wesseley) 3077 m 400 m 4,00 h
44 077 Il Nuvolo 3075 m 1110 m 4,30 h
45 070 Monte Serauta 3069 m 1012 m 2,30 h
46 033 Piz Conturines 3064 m 1340 m 4,30 h
47 081 Le Ziròcole 3058 m 1285 m 5,30 h
48 073 Sasso Vernale 3058 m 1500 m 4,30 h
49 031 Piz Lavarela 3055 m 1360 m 4,00 h
50 084 Cima del Focobòn 3054 m 1280 m 7,00 h
51 051 Cima de Falkner 3053 m 1250 m 8,30 h
52 079 Campanile di Val Strut 3049 m 1100 m 5,00 h
53 041 Monte Popera 3046 m 1590 m 6,00
54 006 Cima Mandron 3040 m 1527 m 6,00 h
55 059 Cima de Toni 3040 m 1905 m 8,30 h
56 082 Cima di Valgrande 3038 m 1290 m 5,00 h
57 071 Piz Serauta 3035 m 410 m 3,40 h
58 032 Piz Lavarela Sud Ovest 3034 m 1340 m 4,00 h
59 085 Torre del Focobon 3030 m 1255 m 7,00 h
60 022 Gran Furchetta 3030 m 925 m 3,30 h
61 008 Torre Kiene XV 3030 m 1517 m 5,30 h
62 063 Punta Cornates 3029 m 1545 m 5,30 h
63 043 Croda Antonio Berti 3029 m 1570 m 7,30 h
64 083 Anticima di Valgrande 3028 m 1250 m 4,00 h
65 052 Monti della Caccia Grande - Cima Ovest 3028 m 1425 m 6,00 h
66 007 Torre Kiene XIII 3026 m 1520 m 6,00 h
67 030 Sasso delle Dieci 3026 m 1000 m 3,45 h
68 021 Sass Rigàis 3025 m 920 m 3,30 h
69 003 Cima Garbari 3018 m 1200 m 3,30 h
70 001 Cima Bassa d’Ambièz 3017 m 1180 m 5,30 h
452 453
10. DOLOMITI DI BRENTA
SASSOLUNGO
ODLE-PUEZ
CATINACCIO
ITIN. CIMA QUOTA SALITA DEL INSIEME A ORE
001
Cima Bassa
d’Ambiez
3017 m
002
Cima
d’Ambiez
3102 m
003
Cima
Garbari
3018 m
004
Cima
Tosa
3173 m
005
Crozzon di
Brenta
3135 m
006
Cima
Mandron
3040 m
007
Torre
Kiene XIII
3026 m
008
Torre
Kiene XV
3030 m
009
Cima
Brenta Ovest
3112 m
010
Cima
Brenta
3150 m
011
Cima
Brenta Est
3114 m
012
Spallone di
Massodì
3004 m
013
Torre di
Brenta
3014 m
ITIN. CIMA QUOTA SALITA DEL INSIEME A ORE
015
Gran
Campinile
3077 m
016 Sassolungo 3181 m
017
Spallone del
Sassolungo
3081 m
018
Punta
Grohmann
3126 m
019
Torre
Innerkofler
3098 m
020
Dente del
Sassolungo
3077 m
ITIN. CIMA QUOTA SALITA DEL INSIEME A ORE
021 Sass Rigàis 3025 m
022
Gran
Furchetta
3030 m
023
Piccola
Furchetta
3010 m
ITIN. CIMA QUOTA SALITA DEL INSIEME A ORE
014
Catinaccio
d’Antermoia
3017 m
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456 457