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Escursioni
in Val Badia
EscursioniinValBadia
L’Autore
Gianni Bertellini, di professione agente di
viaggi, nasce a Firenze nel 1967, dove vive da
sempre. Fin dalla più tenera età ha trascorso
le sue vacanze estive tra Cadore e Alto Adige.
Qui è nato il suo amore per la montagna,
dove scappa ogni volta che ne ha la possibilità.
Oltre all’escursionismo, recentemente si è
avvicinato alla fotografia; da qui è nata l’idea
di condividere queste due passioni scrivendo
guide sulla montagna. Nel 2015 è uscita la
sua opera prima “Passeggiare in Val Pusteria”
edita da Goware.
2999817888979
ISBN 9788897299981
Il territorio della Val Badia, nella sua limitata estensione, rac-
chiude un infinito scrigno di tesori e, senza dubbio, l’unico modo
possibile per avvicinarli e apprezzarli appieno è… camminando.
Percorrendo a piedi i sentieri d’alta quota riusciremo a percepi-
re i grandi spazi e i grandi silenzi della montagna, scoprendone
dettagli e scorci nascosti che mai noteremmo qualora ci spo-
stassimo solamente in auto.
Il turismo oggi è frenetico, in pochi giorni si cerca di scoprire il
maggior numero possibile di località, utilizzando soltanto auto
e funivie, senza spostarsi dai luoghi dove tutti possono arrivare
senza fatica. Ma così facendo, perdiamo la vera essenza di
una vacanza in alta quota.
Questo libro vuole essere un invito a scoprire e riscoprire la
montagna e un omaggio alle Dolomiti patrimonio dell’umanità
UNESCO. Si tratta di 34 itinerari tra montagne ammantate di
leggenda, sulle quali sono state scritte pagine di storia dell’al-
pinismo nonché teatro di sanguinosi scontri durante la Prima
Guerra Mondiale. Insomma, al di là del panorama dolomitico,
già da solo in grado di emozionarci e affascinarci oltre ogni
immaginazione, è facile, camminando in questi luoghi, esse-
re sopraffatti anche dalla suggestione delle gesta eroiche dei
nostri antenati.
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editoria e alpinismo
ideaMontagna
editoriaealpinismo
Collana Sentieri d’Autore:
1. Ferrate a Cortina
2. Dolomiti, brevi escursioni panoramiche
3. Dolomiti d’Oltrepiave
5. Escursionismo consapevole in Dolomiti
6. Escursioni ad anello nelle Dolomiti Occidentali
7. Ferrate nelle Dolomiti Bellunesi
8. Ferrate nelle Pale di San Martino
9. Escursioni alle Cinque Terre
10. Escursioni a Cortina e Misurina
11. Escursioni a Courmayeur
12. Escursioni a Madonna di Campiglio
13. Ferrate nelle Dolomiti Occidentali
14. La Via delle Bocchette e le Ferrate del Brenta
15. Ferrate dell’Alto Garda
16. Escursioni a Levante
17. Escursioni in Lunigiana
18. Escursioni lungo la Linea Cadorna
19. Escursioni in Val Badia
20. Escursioni in Val di Zoldo
21. Ferrate nelle Dolomiti Settentrionali
22. Escursioni in Lagorai e Cima d’Asta
23. Escursioni in Canton Ticino
24. Escursioni nelle valli del Gran Paradiso
5
Sentieri d’autore l Escursioni in Val Badia l Introduzione
Per un uomo di città come me (sono di Firenze) è un onore e un vanto aver avuto l’opportunità
di scrivere questa raccolta di consigli per escursioni in Val Badia, ma frequentando le Dolomiti
del Cadore e dell’Alto Adige da oltre quaranta dei miei cinquant’anni di vita, per me è ormai
naturale tra queste fantastiche montagne, sentirmi un po’ a casa mia. Ciò nonostante, esatta-
mente come quando uscendo di casa non riesco a non rimanere estasiato camminando accanto
al Duomo o affacciandomi dal Piazzale Michelangelo, pur avendoli quotidianamente sotto gli
occhi, similmente ogni volta che mi trovo al cospetto del Gruppo del Sella o del Sassongher,
provo una nuova e sempre più intensa meraviglia.
Il territorio della Val Badia, nella sua limitata estensione, racchiude un infinito scrigno di tesori
e, senza dubbio, l’unico modo possibile per avvicinarli e apprezzarli appieno è camminando.
Percorrendo a piedi i sentieri d’alta quota riusciremo a percepire i grandi spazi e i grandi silenzi
della montagna, scoprendone dettagli e scorci nascosti che mai noteremmo qualora ci spostas-
simo solamente in auto. Il turismo oggi è frenetico, in pochi giorni si cerca di scoprire il maggior
numero possibile di località, utilizzando soltanto auto e funivie, senza spostarsi dai luoghi dove
tutti possono arrivare senza fatica. Ma così facendo, perdiamo la vera essenza di una vacanza
in alta quota.
Questo mio libro vuole essere un invito a scoprire e riscoprire la montagna e un omaggio alle
Dolomiti patrimonio dell’umanità UNESCO. Si tratta di itinerari tra montagne ammantate di leg-
genda, sulle quali sono state scritte pagine di storia dell’alpinismo nonché teatro di sanguinosi
scontri durante la Prima Guerra Mondiale. Insomma, al di là del panorama dolomitico, già da
solo in grado di emozionarci e affascinarci oltre ogni immaginazione, è facile, camminando in
questi luoghi, essere sopraffatti anche dalla suggestione delle gesta eroiche dei nostri antenati.
L’intento di questo mio libro è quello di trasmettere al lettore la mia passione per la montagna,
e mi piace pensare di esserci riuscito.
Gianni Bertellini
INTRODUZIONE
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FOTOGRAFIE
Tutte le fotografie utilizzate sono dell’autore, dove non specificato in didascalia.
Prima edizione: giugno 2017
ISBN: 978-88-97299-98-1
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Via Euganea Villa, 27 - 35037 Villa di Teolo PD - Italy
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Coordinamento generale: Francesco Cappellari
Progetto grafico: Rossella Benetollo - Officina Creativa
Impaginazione ed elaborazione immagini: Denis Perilli
Mappe: tratte dalle cartine di Meridiani Montagne Puez-Odle, Gruppo del Sella,
Dolomiti di Fanes, Tofane e riprodotte su concessione di Meridiani Montagne.
Le foto di pag. 46 e 50 sono state gentilmente concesse da Sirio Blue Vision - www.siriobluevision.it
Stampa: Peruzzo Industrie Grafiche per conto di Idea Montagna Editoria e Alpinismo
Foto di copertina: vista verso il Sas dla Crusc
Pagina 2: il Valùn de Pisciadù, nel Gruppo del Sella
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Sentieri d’autore l Escursioni in Val Badia
INDICE
• Introduzione	5
• Carta generale	 8
• La Val Badia	 10
• Guida alla consultazione	 11
• Come arrivare	 14
• Informazioni e numeri utili	 15
• Parchi Naturali	 17
• Cartografia	17
• Ringraziamenti	 18
• Regole per la sicurezza in montagna	 19
• Punti d’appoggio	 22
1 • Malghe di Longiarù e Rif. Genova	 27
	 La Valle dei Mulini “Val di Morins”	 31
2 • Furcela Furcia e Funtanacia	 34
	 Valle di Longiarù	 38
3 • Valle Antersasc	 39
1 • Sentiero Tematico Tru Vistles	 43
4 • Giro delle Malghe	 44
1 • Museo Ladino di Ciastel de Tor	 47
5 • Lago di Rina	 48
1 • La sorgente sulfurea Valdander
	 e altri “bagni” della Val Badia	 51
6 • Giro del Sass de Putia	 54
1 • Sass de Putia	 58
7 • Piz da Peres e Lago di Fojedora	 59
1 • MMM Messner Mountain Museum	 61
8 • Sasso Santa Croce	 65
1 • Il santo della Val Badia	 70
9 • Dall’Alpe di Fanes al Col Bechei	 71
1 • Erbe officinali delle Dolomiti	 74
10 • Ai Colli Alti per la Val Ciastlins	 76
11 • Muntejela di Senes	 79
12 • Piz Lavinores	 84
13 • Rifugio Biella e Lago di Foses	 88
1• Ilclimadell’AlpediFoses	 91
14 • Giro dell’Alpe di Senes	 94
1 • Il cirmolo e la nocciolaia	 88
15 • Traversata Pederü-Lago di Braies	 99
1• IlSentierodelleSorgentiMaite	 104
16 • Piz de Sant Antone	 105
1 • Cosa fare in caso di brutto tempo	 109
17 • Monte Pares e Crusc da Rit	 110
18 • Rifugio Santa Croce	 114
1 • Santuario Santa Croce “La Crusc”	 120
19 • Panorami della Val Badia	 121
1 • Curiosità della toponomastica
	 badiota	 124
20 • Intorno al Passo Campolongo	 125
1 • Il Ghiacciaio della Marmolada	 130
21 • Sul Piz Boè 	 131
1 • Il Gruppo del Sella	136
22 • Giro del Sassongher		 137
	 Breve storia del turismo in Val Badia	 140
23 • Giro del Sass Ciampac		 144
1 • L’Altopiano della Gardenaccia	 150
24 • Rifugio Puez e Cima Puez 	 151
1 • Il Parco Naturale Puez-Odle	 156
25 • Lago di Crespeina		 157
1 • I luoghi dell’acqua	 161
26 • Dalla Val de Mesdì al Piz Boè	 162
1 • Le orchidee delle Dolomiti 	 168
27 • Verso l’Alpe di Fanes		 169
28 • Bivacco della Pace	 174
1 • Il paesaggio del Parco Naturale
Fanes-Senes-Braies 	 177
29 • Piz La Varella		 178
1 • L’abisso “El Cenote”	 182
30 • Attorno a Cima del Lago	 183
31 • Grotta Dell’Orso	 187
	 L’Ursus ladinicus	 190
32 • Intorno al Piccolo Lagazuoi	 191
	 Guerra di mine sul Lagazuoi	 195
33 • Il Sass de Stria	 199
1 • La Grande Strada delle Dolomiti	 201
34 • Il Setsas	 202
• Tabella ordinate per difficoltà e tempo	 208
l Indice
105104
Sentieri d’autore l Escursioni in Val Badia
GRUPPO MONTUOSO: Conturines
PARTENZA: Spescia
QUOTA MINIMA: 1550 m
QUOTA MASSIMA: 2655 m
LUNGHEZZA: 12,1 km
DISLIVELLO: 1100 m
TEMPO: 7 h
DIFFICOLTà: EE
PUNTI DI APPOGGIO: nessuno
ACQUA: no
PERIODO CONSIGLIATO: giugno-settembre
FREQUENTAZIONE: scarsa
FAMIGLIA: no
Il Piz de Sant Antone e il passo omonimo
Conturines l Piz de Sant Antone
PIZ DE SANT ANTONE
La Valle / Wengen
016
105
IL SENTIERO DELLE SORGENTI MAITE
In Valle di Braies Vecchia, a breve distanza dal famosissimo lago, merita una visita l’inte-
ressante sentiero didattico che costeggia numerose sorgenti. L’itinerario (segnavia 37) ha
inizio dalla frazione di Ferrara, oppure dal ponticello in legno ai Bagni di Braies Vecchia.
Diversi tabelloni informativi lungo il sentiero didattico forniscono informazioni sulla prote-
zione e l’utilizzo delle sorgenti, sul ciclo dell’acqua e sulle aree protette, la flora e la fauna
del territorio. Il percorso didattico illustra da dove arriva l’acqua, la risorsa più importante
del mondo, mostra come viene raccolta l’acqua potabile e come vengono alimentati fiu-
mi e corsi d’acqua. Si tratta quindi di un percorso tematico assai istruttivo, soprattutto in
considerazione del fatto che in Alto Adige il 60 % dell’acqua potabile viene prelevato dalle
sorgenti. Per rendere il sentiero accessibile e soprattutto interessante alle famiglie con
bambini, la sua lunghezza è stata volutamente mantenuta piuttosto ridotta a circa 1,5 km:
lo si percorre interamente in circa 45 min. Per approfondire l’argomento: http://ambiente.
provincia.bz.it/downloads/Opuscolo-sorgenti.pdf.
Nei pressi dell’inizio del sentiero, attirano lo sguardo le rovine degli stabilimenti termali
dei Bagni di Braies Vecchia: di origine antichissima, la loro storia inizia nel lontano 1490,
quando venne chiesto ai Conti di Gorizia il permesso di costruire uno stabilimento laddove
sgorgavano le Sorgenti del Cervo “Hirschbrunnen”. La stessa contessa di Gorizia, afflitta dai
reumatismi, pare fosse tra i primi ospiti della struttura, che conobbe il massimo splendore
tra il 1830 e il 1870. Ma verso la fine dello stesso secolo, il generale declino dei piccoli
centri termali determinò un sempre minore afflusso di clienti, fino a quando intorno al 1950,
la struttura venne definitivamente abbandonata. Nei pressi delle rovine dell’hotel si trova
una piccola cappella, edificata nel 1692, dove la leggenda narra che gli ammalati guariti
dalle portentose qualità delle acque lasciassero le loro stampelle.
Il Lago di Braies e la vallata risalendo la quale si giunge a Forcela Sora Forno
107106
Sentieri d’autore l Escursioni in Val Badia
Antone (Antoniusspitz). Qui, goduto dell’ampio
panorama verso la sottostante verdissima conca
dell’Alpe di Fanes Piccola, si trascura il sentiero
di discesa per imboccare a sinistra la traccia che
segue il crinale in direzione della vetta.
La salita è agevole, anche se si incontra qualche
passaggio in cui è richiesto piede fermo e as-
senza di vertigini.
Dopo un ultimo tratto roccioso si raggiunge, in
circa 30 min di cammino dal passo, la panora-
mica cima del Piz de Sant Antone (2655 m).
Vastissimo e inaspettato il panorama che si rie-
sce ad abbracciare dalla vetta: dalla vicina Cima
Nove al Piz Lavarela, dalle Tofane a Monte Sella
di Sennes e Croda del Becco, dalla Croda Rossa
fino alle più distanti Alpi Aurine.
Una volta ridiscesi alla forcella, allungando l’e-
scursione di circa 2,30 h (1 h di cammino per la
discesa, 1,30 h per la risalita in forcella), si giun-
ge alla già citata idilliaca conca dell’Alpe di Fa-
nes Piccola dove, a breve distanza l’uno dall’al-
tro, sorgono il Rifugio Fanes (Faneshütte, 2060
m) e il Rifugio Lavarella (Lavarellahütte, 2042
m), immersi in un ambiente di grande fascino.
Nelle immediate vicinanze dei rifugi non si pos-
sono non menzionare il Lago Verde, dall’incre-
dibile colorazione, e la curiosa scalinata calcarea
detta “Parlamento delle marmotte”.
La discesa avviene a ritroso per la stessa via (dal
Passo di Sant Antone circa 2 h).
Conturines l Piz de Sant Antone
Un tour con un ragguardevole dislivello ma
tecnicamente non difficile che consente di rag-
giungere una vetta non molto frequentata, ma
assai remunerativa dal punto di vista pano-
ramico, per via della sua ubicazione centrale
tra le Dolomiti di Fanes e le Dolomiti di Braies.
Si tenga presente che lungo il sentiero non ci
sono rifugi, a meno che non si voglia allungare
il giro tra andata e ritorno, di circa due ore e
mezza.
ACCESSO
Da Pederoa risalire la valle Wengental fino al
piccolo parcheggio poco oltre il villaggio di
Spessa (Spescia, 1528 m).
itinerario
Fatti pochi passi si trova il bivio con la sterrata a
segnavia 13-15, che si dirige verso l’ampia e sel-
vaggia Valle di Fanes, costeggiando un ruscello.
Il sentiero sale ripido nel bosco in direzione del
Sasso delle Nove (Neuner-
spitz). Giunti ai piedi della
parete verticale, percorrere
a mezzacosta in direzione
nord est un breve tratto che
consente di giungere all’im-
bocco della Valle di Fanes.
Tralasciata a sinistra la de-
viazione per il Passo Rit (Ju
de Rit), inizia la risalita della
bella vallata tra ampi pascoli
e pittoreschi fienili di legno.
Il sentiero attraversa vari
ambienti subalpini e alpini,
via via che si sale di altitu-
dine, il bosco lascia spazio
a cespugli di mugo e a rade
chiazze erbose.
Avvicinandosi al ghiaione
alla testata della valle, il
sentiero si fa più stretto.
Superato un ultimo ripido
e instabile tratto, si sbuca fi-
nalmente, dopo circa 3 h di
cammino, al Passo di Sant
Antone (St. Antoniusjoch,
2466 m), posto fra il Sasso
delle Nove e il Piz de Sant
Il Rifugio Fanes
1600
1800
2000
2200
2400
2600
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Passo di Sant Antone Passo di Sant Antone
Piz de Sant Antone
109108
Sentieri d’autore l Escursioni in Val Badia Conturines l Piz de Sant Antone
COSA FARE IN CASO DI BRUTTO TEMPO
Per far sì che le vacanze in Val Badia siano un’esperienza indimenticabile, prima di ci-
mentarsi in qualsiasi escursione, è essenziale informarsi sulle previsioni meteorologiche.
Qualora il tempo non consentisse di avventurarsi in alta quota, ecco una serie di utili sug-
gerimenti per trascorrere piacevolmente le giornate piovose o grigie.
Per chi fosse attratto dalle mete culturali, in Val Badia si trovano alcuni interessanti musei
come il Museo dell’Ursus ladinicus e quello di Ciastel Tor, il primo dedicato alla scoperta
di resti dell’antico plantigrado in una grotta nelle Conturines, e il secondo alla cultura ladina.
Un’esperienza toccante è senza dubbio la visita al Museo della Grande Guerra, ospitato
nel “Forte In Tra I Sass” nei pressi di Passo Valparola, zona che durante la Prima Guerra
Mondiale coincideva con la linea del fronte e che fu teatro di sanguinosi scontri tra gli Alpini
italiani e l’Esercito Austro-Ungarico.
Gli amanti dello shopping selvaggio non avranno che l’imbarazzo della scelta tra le località
più mondane della valle come Corvara e la zona artigianale di Pederoa e quelle nelle valli
limitrofe come Selva e Ortisei in Val Gardena, Moena in Val di Fassa e Brunico in Val Puste-
ria, quest’ultima forse la località più affascinante con il suo antico e colorato corso pedona-
le. A circa un’ora di auto da Corvara, Campo Tures è sede di uno tra i più bei castelli visitabili
dell’Alto Adige: Castel Tures. Tra sale d’armi, affreschi, la sala delle torture e l’immancabile
fantasma, sia bambini che adulti potranno passare qualche ora davvero piacevole. Sem-
pre a Campo Tures un must è rappresentato dalla facile passeggiata che conduce alle
Cascate del Rio Riva. Qualora il tempo fosse abbastanza brutto da sconsigliare lunghe
passeggiate, ma non abbastanza da convincere a stare al coperto, si consigliano alcuni
brevi sentieri tematici come il Sentiero dei Larici a San Cassiano, la magnifica passeggiata
alle Cascate del Rio Pisciadù, la Valle dei Mulini a Longiarù, il sentiero Tru Vistles a San
Martino in Badia o una merenda al Ranch de André, sui fantastici prati dell’Armentara. Gli
sportivi più accaniti potranno invece cimentarsi nel pattinaggio su ghiaccio nello Stadio
coperto di Corvara.
Castello di Tures: sullo sfondo il Sasso Nero
Verso l’imbocco della Valle di Fanes
6564
Sentieri d’autore l Escursioni in Val Badia
GRUPPO MONTUOSO: Conturines
PARTENZA: Rifugio Pederü
QUOTA MINIMA: 1545 m
QUOTA MASSIMA: 2907 m
LUNGHEZZA: 25,4 km
DISLIVELLO: 1410 m
TEMPO: 9 h
DIFFICOLTà: EE
PUNTI DI APPOGGIO: Rif. Pederü, Malga
di Fanes Piccola, Rifugio Fanes, Rifugio
Lavarella
ACQUA: no
PERIODO CONSIGLIATO: giugno-settembre
FREQUENTAZIONE: media
FAMIGLIA: >6 (solo fino al Rif. Fanes)
Sasso della Croce e Cima Dieci dalla Val Badia
Conturines l Sasso Santa Croce
SASSO SANTA CROCE
San Vigilio di Marebbe / St. Vigil in Enneberg
008
65
MMM MESSNER MOUNTAIN MUSEUM
Un comodo impianto di risalita da Passo Furcia ci porta sulla vetta del Plan Corones dove
recentemente è stato aperto un nuovo Museo della Montagna firmato da Reinhold Mes-
sner. Spero non se n’abbia a male se prendo a prestito le sue parole per descriverne le
peculiarità e il grande fascino della sua ubicazione.
“ Sito a Plan de Corones, tra Val Badia, Valdaora e Val Pusteria, l‘MMM Corones completa
il circuito Messner Mountain Museum, un percorso che si compone di sei musei. Ai margini
del più spettacolare belvedere montano del Sudtirolo, dove sorge la singolare sede del
museo progettata da Zaha Hadid, si narra la storia dell’alpinismo tradizionale. Da Plan de
Corones, lo sguardo spazia nelle quattro direzioni, spingendosi oltre i confini provinciali:
dalle Dolomiti di Lienz a est all’Ortles a ovest, dalla Marmolada a sud alle cime della Zil-
lertal a nord. Le vetrate del museo restituiscono le immagini della mia infanzia – le Odle
e il Pilastro di Mezzo del Sasso di Monte Croce, l’ascensione più difficile della mia vita –
così come i ghiacciai granitici che sovrastano la Valle Aurina. All’interno della montagna
il museo ripercorre l’evoluzione dell’alpinismo moderno, i miglioramenti ottenuti nel corso
degli ultimi 250 anni per ciò che riguarda l’attrezzatura, i trionfi e le tragedie che si sono
consumati sui fianchi delle più famose montagne del mondo, dal Cervino al Cerro Torre
al K2, e la rappresentazione delle imprese di noi alpinisti, per quanto contraddittorie esse
possano apparire. Come negli altri musei del circuito, l’alpinismo è raccontato attraverso
reliquie, citazioni, opere d’arte (dipinti e sculture) e la trasposizione, all’interno dell’MMM
Corones, della scenografia montana che lo circonda. Nel mio ruolo di narratore dell’alpini-
smo tradizionale non intendo né esprimere giudizi né drammatizzare. Piuttosto, l’obiettivo
è quello di condensare le esperienze di chi, come me, ha fatto proprio il confronto tra
l’uomo e la montagna. Al centro del museo non vi sono imprese sportive o primati bensì i
grandi personaggi dell’alpinismo, oltre a filosofi e pionieri che hanno osato “la transizione
aurea“ dall’idea al fare, prescindendo dal perché.
In lingua ladina, Corones significa corona. Plan de Corones, la celebre montagna dello
sci e delle escursioni, la vetta dei deltaplanisti e dei parapendisti, ospita oggi quello che
considero il punto culminante del mio progetto museale: un luogo del silenzio e della
decelerazione che offre panorami indimenticabili, uno spazio in cui ritirarsi e lasciare che
la percezione si apra verso l’alto, verso l’oltre. La montagna diviene così uno spazio espe-
rienziale, parte della nostra cultura. Viviamola in modo nuovo, facendo volare lo spirito al
di sopra di ogni vetta.”
Dal sito http://www.messner-mountain-museum.it/it/corones/museo/
Lago di Fojedora o dei Colli Alti
6766
Sentieri d’autore l Escursioni in Val Badia
Marmotte”, sui quali sono fiorite numerose
leggende ladine.
Ripreso il cammino ci si allontana dal Rif. La-
varella, procedendo sul sent. 12 che attraversa
l’altipiano carsico in direzione sud ovest, per
raggiungere, in circa 45 min, un nuovo piccolo
specchio d’acqua, spesso ridotto a poco più che
una pozza, il Lago Parom (2311 m).
Proseguendo in direzione della testata della
valle, immersi in un paesaggio lunare nel quale
lo sguardo è rapito dalle spettacolari e leviga-
tissime pareti del Sasso della Croce, di Cima
Dieci e di Cima Nove, in breve si incontra un
nuovo bivio, dove si abbandona il sent. 12 per
imboccare a destra il sent. 7. Tra rocce e sfasciu-
mi, ma senza eccessiva fatica, la traccia porta
alla Forcella Santa Croce (Kreuzkofelscharte,
2612 m), vero e proprio baratro sul fondovalle
dell’Alta Badia, posto 1000 metri più in basso.
Svoltando a destra si supera un ripido tratto di
sentiero roccioso che, in direzione nord, porta
dapprima alla modesta elevazione del Piz Züber
e poi, con un ultimo modesto strappo di salita,
fino alla croce di vetta del Sasso della Croce
(Heiligkreuzkofel, 2907 m, circa 3,30 h dal Rif.
Lavarella). Il panorama, vastissimo spazia dalla
Marmolada alle Dolomiti di Fanes e Braies, dal
Gruppo del Sella alle Dolomiti d’Ampezzo, dal
Gruppo Puez-Odle alle Dolomiti della Val Gar-
dena.
Ritornati alla forcella, scendere a valle seguendo
il sent. 7 fino al Rif. Lavarella, per poi ripercorre-
re a ritroso il sentiero di salita fino a Pederü in
ulteriori 3,30 h di cammino.
Escursione molto lunga e faticosa ma asso-
lutamente appagante nel cuore delle monta-
gne di Fanes. Un percorso assai vario e ricco
di contrasti che permette di scoprire ambienti
vicinissimi e profondamente diversi l’uno all’al-
tro: non si può non notare il netto contrasto tra
la verdissima conca dell’Alpe di Fanes Piccola,
ricchissima di acqua, e l’arido e lunare tragit-
to di avvicinamento al Sasso di Santa Croce.
Il percorso descritto è la via più facile per rag-
giungere la vetta: le uniche difficoltà, peraltro
superabili senza eccessivi sforzi e che non ne-
cessitano di doti alpinistiche, si limitano a un
breve tratto esposto nel tratto che precede la
vetta. In ogni modo la lunghezza e il notevole
dislivello dell’itinerario lo rendono consigliabile
solo a escursionisti esperti e allenati. Dalla vet-
ta, un vero e proprio abisso che precipita per
oltre 1200 metri verso la Val Badia, si gode di
un panorama immenso su tutte le Dolomiti.
ACCESSO
Giunti in auto a S. Vigilio di Marebbe, prosegui-
re nella Valle di Rudo (Rautal), fino a giungere
al parcheggio al termine della strada transitabi-
le, presso il Rifugio Pederü (1545 m).
itinerario
Ignorata a sinistra la devia-
zione per la ripida strada
sterrata per il Rifugio Fodara
Vedla (segnavia 7-9) pro-
cedere a destra sulla car-
rareccia (segnavia 7) che,
con stretti tornanti, risale le
imponenti colate detritiche
alla base della Furcia dai
Fers, giungendo alla conca
pianeggiante dove giace il torbido Lago Picio-
del (Piciodelsee, 1819 m), situato a circa 50 min
di cammino dal parcheggio.
Il percorso prosegue in moderata salita, ad-
dentrandosi nel Valùn de Fanes, rimanendo
costantemente a destra del corso del torrente
Rü d’Al Plan.
Superata una larga ansa del suo corso si pervie-
ne alla romantica Malga di Fanes Piccola (Pices
Fanes Hütte, 2000 m), ubicata nei pressi di un
grazioso specchio d’acqua, all’imbocco dell’o-
monimo alpeggio.
Percorsi solo pochi metri, si giunge alla bifor-
cazione dei sentieri di accesso per il Rifugio
Fanes (Fanes Hütte, 2060 m, traccia a sinistra)
e il Rifugio Lavarella (Lavarella Hütte, 2042 m,
traccia a destra).
I due famosi rifugi, posti uno di fronte all’altro
in una incantevole conca (da Pederü circa 2 h
di cammino), sono raggiungibili anche con un
comodo servizio fuoristrada.
Doveroso segnalare che a pochi passi dal Rif.
Lavarella si trova il bellissimo e selvaggio Lago
Verde (2045 m), nelle cui acque smeraldine si
riflettono le pareti dolomitiche della Furcia dai
Fers.
Altra curiosità del luogo è rappresentata dai ter-
razzamenti calcarei chiamati “Parlamento delle
1600
1800
2000
2200
2400
2600
2800
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24
Rif. Lavarella
Forc. Santa Croce Forc. Santa Croce
Rif. Lavarella
Sasso della Croce
La Conca ampezzana l Dolomiti di Brenta
6968
Sentieri d’autore l Escursioni in Val Badia
Lo Spiz Zuèl è una piccola elevazione a sud-est
della Civetta, di fronte alla quale appare come
un semplice colle ricoperto d’abeti. Ma è pro-
prio la sua panoramica posizione, con le gran-
diose cime che la attorniano, a consigliarne la
salita. Il percorso è facile, alla portata di tutti
e fattibile anche dopo le precipitazioni nevose,
purché non importanti (la strada forestale che
sale nel bosco sembra sicura, in realtà con forti
precipitazioni non lo è, e neppure i ripidi pendii
sommitali che sovrastano la mulattiera). Rap-
presenta quindi una meta appagante quando
le condizioni sconsigliano itinerari più pericolo-
si, ma con la dovuta cautela.
La parte iniziale, su stradina nel bosco, è in om-
bra, mentre quella terminale si svolge al sole.
ACCESSO
superata la frazione Chiesa, sulla strada che da
Dont sale a Passo Duran, si parcheggia nella lo-
calità Le Vare (1242 m), sulla destra.
itinerario
Dal parcheggio si prende la stradina forestale
che sale nella Valle della Grava, su pendenze
modeste, fino al termine del bosco, dove in un
ampio pascolo sorge la Casera della Grava. Fi-
nalmente al sole, si possono ammirare alla sinis
varianti
Si segue il percorso di salita, scegliendo dove
possibile gli aperti pendii anziché la stradina.
Lo Spiz Zuèl è una piccola elevazione a sud-est
della Civetta, di fronte alla quale appare come
un semplice colle ricoperto d’abeti. Ma è pro-
prio la sua panoramica posizione, con le gran-
diose cime che la attorniano, a consigliarne la
salita. Il percorso è facile, alla portata di tutti
e fattibile anche dopo le precipitazioni nevose,
purché non importanti (la strada forestale che
sale nel bosco sembra sicura, in realtà con forti
precipitazioni non lo è, e neppure i ripidi pendii
sommitali che sovrastano la mulattiera). Rap-
presenta quindi una meta appagante quando
le condizioni sconsigliano itinerari più pericolo-
si, ma con la dovuta cautela.
La parte iniziale, su stradina nel bosco, è in om-
bra, mentre quella terminale si svolge al sole.
ACCESSO
superata la frazione Chiesa, sulla strada che da
Dont sale a Passo Duran, si parcheggia nella lo-
calità Le Vare (1242 m), sulla destra.
itinerario
Dal parcheggio si prende la stradina forestale
che sale nella Valle della Grava, su pendenze
modeste, fino al termine del bosco, dove in un
ampio pascolo sorge la Casera della Grava. Fi-
nalmente al sole, si possono ammirare alla sinis
varianti
Si segue il percorso di salita, scegliendo dove
possibile gli aperti pendii anziché la stradina.
Il Rifugio Lavarella
179178
Sentieri d’autore l Escursioni in Val Badia
Il Piz La Varella (anche Lavarella, La Varela,
Lavarela o d’Lavarela), uno dei “tremila” più
facili delle Dolomiti, presenta due versanti di-
versissimi tra loro: la parete occidentale, che si
affaccia sulla Val Badia, è una possente mu-
raglia stratificata a prima vista inespugnabile.
Diverso il discorso per il versante opposto, dal
quale la vetta appare ben più accessibile, tra
ghiaioni e antichi circhi glaciali ricoperti da de-
triti. L’escursione di seguito descritta, che non
prevede punti d’appoggio, a parte la Capanna
Alpina a inizio escursione, per via del notevole
dislivello e per alcuni tratti esposti, è riservata
solo a camminatori allenati, con passo fermo e
assenza di vertigini. La fatica dell’ascensione è
ampiamente ripagata dalla selvaggia bellezza
e solitudine dell’ambiente, oltre che dal ma-
gnifico panorama di vetta che abbraccia gran
parte delle Dolomiti della Val Badia, della Val
Gardena, d’Ampezzo e di Braies.
ACCESSO
Da La Villa imboccare la strada per il Passo Val-
parola e, oltrepassato San Cassiano, dopo circa
3 km, si trova sulla sinistra la deviazione per la
Capanna Alpina (1720 m).
itinerario
Seguire il sent. 11, per trovare quasi subito una
prima diramazione. Ignorato a destra il sent. 20
(direzione Rifugio Scotoni), continuare il cam-
mino attraverso il bosco, per arrivare in breve
alla pittoresca radura del Plan da Furcia, su cui
incombono le possenti bastionate del Piz dles
Conturines.
Superata la radura e passato un ponticello su un
torrente, il sentiero si fa più ripido, guadagnan-
do rapidamente quota con vari tornanti fino a
giungere allla panoramica balconata prativa del
Col de Locia (2069 m, circa 1 h di cammino
dalla Capanna Alpina). Impressionante la vista
sul Gruppo del Sella, sulla Marmolada e sulla
vicinissima parete sud del Piz dles Conturines.
Continuando, il sentiero si fa quasi pianeggian-
te, costeggiando, tra rada vegetazione di mughi,
il corso del Rio Giaric: ignorato a destra il bivio
Conturines l Piz La Varella
Il vallone tra Piz Taibun e Piz Parom
GRUPPO MONTUOSO: Conturines
PARTENZA: Capanna Alpina
QUOTA MINIMA: 1720 m
QUOTA MASSIMA: 3055 m
LUNGHEZZA: 16,9 km
DISLIVELLO: 1340 m
TEMPO: 8 h
DIFFICOLTà: EE
PUNTI DI APPOGGIO: Capanna Alpina
ACQUA: solo a inizio escursione, in caso di
emergenza alle Sorgenti Giaric
PERIODO CONSIGLIATO: giugno-settembre
FREQUENTAZIONE: bassa
FAMIGLIA: no
Il vallone Busc da Slu salendo verso
la vetta del Piz La Varella
PIZ LA VARELLA
San Cassiano / Sankt Kassian
029
181180
Sentieri d’autore l Escursioni in Val Badia
Slu, il vallone appena risalito e, sul lato opposto,
dell’impressionante baratro sulla sottostante Val
Badia. In corrispondenza dell’insellatura con-
vergono due sentieri: ignorato quello di sinistra
che porta al Piz dles Conturines (impegnativo),
optare per quello di destra, che risale un ripido
ghiaione al termine del quale si piega a destra
proseguendo per pochi metri su una cengia
piuttosto esposta.
Superata la cengia segue una breve risalita su
traccia ghiaiosa, grazie ad essa si guadagna
una forcelletta, raggiunta la quale si piega nuo-
vamente a destra, risalendo alcuni gradoni di
roccia.
La croce di vetta che si scorge a sinistra non è il
Piz La Varella, bensì la Cima Ovest, quota 3034
m. Dopo alcuni brevi passaggi di facile arram-
picata, ci si porta sul crinale, da cui, in maniera
molto intuitiva si conquista finalmente la vetta
del Piz La Varella (3055 m, circa 4,30 h dalla
Capanna Alpina). Magnifico il panorama che
spazia a 360 gradi sulle Dolomiti: Marmolada,
Sella, Tofane, Fanis, Puez, Putia sono ai piedi
della montagna.
Il ritorno avviene per la stessa via percorsa in
andata.
Il Lago Conturines
per la Forcella del Lago, proseguire sul sentiero
di fondovalle, attraversando la vasta spianata er-
bosa del Plan Ciaulunch, sulla quale incombe il
bizzarro profilo del Piz Taibun.
Superata quindi una breve rampa in modesta
salita, si guadagna il Passo Tadega o Forcella
da l’Ega, (2157 m). Nei pressi del valico lasciare
il sentiero che procede in direzione Malga Fanes
e imboccare una traccia che si stacca a sinistra,
dirigendosi verso l’imbocco dell’ampio vallone
tra il Piz Taibun e Piz Parom. Inizialmente la trac-
cia risale tra vasti pascoli che poi lasciano via via
posto a detriti sassosi e al corso di un ruscello,
per giungere al piccolo e spesso povero di ac-
qua Lago Conturines (2518 m, 2,20 h circa di
cammino totali ). Superato un gradone roccioso
e circondati da un ambiente lunare e selvaggio,
guadagnare il circo glaciale più interno, che si
trova in corrispondenza del-
la testata della valle (Busc
da Slu). Rimontare quindi
un ghiaione, al cui culmi-
ne, dopo ulteriori 50 min
di cammino dal laghetto, si
raggiunge l’ampia insellatu-
ra posta a quota 2885 m.
Da qui si può godere di una
vista d’insieme del Busc da
Piz La Varella Anticima
Piz La Varella Sas dales Diesc
1800
2000
2200
2400
2600
2800
3000
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17
Col de Locia
Piz La Varella
Col de Locia
Passo Tadega Passo Tadega
183182
Sentieri d’autore l Escursioni in Val Badia Gruppo Fanis l Attorno a Cima del Lago
GRUPPO MONTUOSO: Gruppo Fanis
PARTENZA: Capanna Alpina
QUOTA MINIMA: 1720 m
QUOTA MASSIMA: 2485 m
LUNGHEZZA: 10,3 km
DISLIVELLO: 775 m
TEMPO: 4,30 h
DIFFICOLTà: E
PUNTI DI APPOGGIO: Capanna Alpina,
Rif. Scotoni
ACQUA: no
PERIODO CONSIGLIATO: giugno-settembre
FREQUENTAZIONE: media
FAMIGLIA: >6 fino al Lago Lagazuoi,
>10 intero percorso
Verso il Vallone del Lagazuoi
ATTORNO Alla CIMA DEL LAGO
San Cassiano / Sankt Kassian
030
183
L’ABISSO “EL CENOTE”
Nell’avvallamento tra il Piz La Varella e il Piz dles Conturines, a quasi tremila metri di quota,
in corrispondenza del Piz dles Does Forceles, fino agli anni Novanta esisteva un piccolo
specchio d’acqua. Il successivo e improvviso svuotamento del lago, avvenuto per cause
naturali, ha portato alla luce del sole l’esistenza di un vero e proprio abisso. Inizialmente
l’esplorazione di quello che si è scoperto essere un sistema complesso di gallerie, aveva
incontrato grosse difficoltà, legate alla presenza di un imponente glacionevato interno, ma
nel corso del settembre del 2010 una nuova spedizione è riuscita nell’impresa di mettere
piede sul fondo della cavità, utilizzando tecniche sia speleologiche che di progressione su
ghiaccio. Una volta all’interno della cavità, agli occhi degli increduli esploratori si è aperto
un vasto sistema di pozzi e gallerie che si sviluppa fra ghiaccio e roccia. La discesa verso
la base della cavità, nell’oscurità più assoluta, ha superato ogni previsione degli speleologi
(l’altezza totale dell’abisso supera difatti i 200 m), tanto che le corde in dotazione per
la prima esplorazione non sono state sufficienti per raggiungere il fondo. L’eccezionalità
di questa scoperta, nel cuore del Parco Naturale Fanes-Senes-Braies, è stato il salone
all’estremità inferiore del pozzo, che è stato intitolato alla memoria dello speleologo Pa-
olo Verico, scomparso pioniere dello studio e dell’esplorazione della grotta. Si tratta di un
ambiente di dimensioni ciclopiche, la cui lunghezza misura circa 120 m di lunghezza, con
una larghezza che tocca i 60 m nel punto più largo e i 40 m in quello più stretto. è stato
calcolato che il suo volume sia approssimativamente di 900.000 metri cubi, ma non è sta-
to possibile stabilire la profondità del basamento di ghiaccio, benché si possa senza alcun
dubbio affermare di essere di fronte al più grande ghiacciaio interno esplorato delle Alpi.
Sul fondo del salone è possibile osservare un cordone morenico, chiaro indice che la massa
glaciale è in costante movimento, come se ci trovassimo di fronte a un ghiacciaio all’aperto.
Piz Taibon
Piz dles Conturines
El Cenote
Piz dles Does Forceles
L’ingresso dell’abisso “El Cenote” delle Conturines

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Escursioni in Val Badia

  • 1. collanasentierid’autore 19 19 € 21,00 Escursioni in Val Badia EscursioniinValBadia L’Autore Gianni Bertellini, di professione agente di viaggi, nasce a Firenze nel 1967, dove vive da sempre. Fin dalla più tenera età ha trascorso le sue vacanze estive tra Cadore e Alto Adige. Qui è nato il suo amore per la montagna, dove scappa ogni volta che ne ha la possibilità. Oltre all’escursionismo, recentemente si è avvicinato alla fotografia; da qui è nata l’idea di condividere queste due passioni scrivendo guide sulla montagna. Nel 2015 è uscita la sua opera prima “Passeggiare in Val Pusteria” edita da Goware. 2999817888979 ISBN 9788897299981 Il territorio della Val Badia, nella sua limitata estensione, rac- chiude un infinito scrigno di tesori e, senza dubbio, l’unico modo possibile per avvicinarli e apprezzarli appieno è… camminando. Percorrendo a piedi i sentieri d’alta quota riusciremo a percepi- re i grandi spazi e i grandi silenzi della montagna, scoprendone dettagli e scorci nascosti che mai noteremmo qualora ci spo- stassimo solamente in auto. Il turismo oggi è frenetico, in pochi giorni si cerca di scoprire il maggior numero possibile di località, utilizzando soltanto auto e funivie, senza spostarsi dai luoghi dove tutti possono arrivare senza fatica. Ma così facendo, perdiamo la vera essenza di una vacanza in alta quota. Questo libro vuole essere un invito a scoprire e riscoprire la montagna e un omaggio alle Dolomiti patrimonio dell’umanità UNESCO. Si tratta di 34 itinerari tra montagne ammantate di leggenda, sulle quali sono state scritte pagine di storia dell’al- pinismo nonché teatro di sanguinosi scontri durante la Prima Guerra Mondiale. Insomma, al di là del panorama dolomitico, già da solo in grado di emozionarci e affascinarci oltre ogni immaginazione, è facile, camminando in questi luoghi, esse- re sopraffatti anche dalla suggestione delle gesta eroiche dei nostri antenati. ideaMontagna editoria e alpinismo ideaMontagna editoriaealpinismo Collana Sentieri d’Autore: 1. Ferrate a Cortina 2. Dolomiti, brevi escursioni panoramiche 3. Dolomiti d’Oltrepiave 5. Escursionismo consapevole in Dolomiti 6. Escursioni ad anello nelle Dolomiti Occidentali 7. Ferrate nelle Dolomiti Bellunesi 8. Ferrate nelle Pale di San Martino 9. Escursioni alle Cinque Terre 10. Escursioni a Cortina e Misurina 11. Escursioni a Courmayeur 12. Escursioni a Madonna di Campiglio 13. Ferrate nelle Dolomiti Occidentali 14. La Via delle Bocchette e le Ferrate del Brenta 15. Ferrate dell’Alto Garda 16. Escursioni a Levante 17. Escursioni in Lunigiana 18. Escursioni lungo la Linea Cadorna 19. Escursioni in Val Badia 20. Escursioni in Val di Zoldo 21. Ferrate nelle Dolomiti Settentrionali 22. Escursioni in Lagorai e Cima d’Asta 23. Escursioni in Canton Ticino 24. Escursioni nelle valli del Gran Paradiso
  • 2. 5 Sentieri d’autore l Escursioni in Val Badia l Introduzione Per un uomo di città come me (sono di Firenze) è un onore e un vanto aver avuto l’opportunità di scrivere questa raccolta di consigli per escursioni in Val Badia, ma frequentando le Dolomiti del Cadore e dell’Alto Adige da oltre quaranta dei miei cinquant’anni di vita, per me è ormai naturale tra queste fantastiche montagne, sentirmi un po’ a casa mia. Ciò nonostante, esatta- mente come quando uscendo di casa non riesco a non rimanere estasiato camminando accanto al Duomo o affacciandomi dal Piazzale Michelangelo, pur avendoli quotidianamente sotto gli occhi, similmente ogni volta che mi trovo al cospetto del Gruppo del Sella o del Sassongher, provo una nuova e sempre più intensa meraviglia. Il territorio della Val Badia, nella sua limitata estensione, racchiude un infinito scrigno di tesori e, senza dubbio, l’unico modo possibile per avvicinarli e apprezzarli appieno è camminando. Percorrendo a piedi i sentieri d’alta quota riusciremo a percepire i grandi spazi e i grandi silenzi della montagna, scoprendone dettagli e scorci nascosti che mai noteremmo qualora ci spostas- simo solamente in auto. Il turismo oggi è frenetico, in pochi giorni si cerca di scoprire il maggior numero possibile di località, utilizzando soltanto auto e funivie, senza spostarsi dai luoghi dove tutti possono arrivare senza fatica. Ma così facendo, perdiamo la vera essenza di una vacanza in alta quota. Questo mio libro vuole essere un invito a scoprire e riscoprire la montagna e un omaggio alle Dolomiti patrimonio dell’umanità UNESCO. Si tratta di itinerari tra montagne ammantate di leg- genda, sulle quali sono state scritte pagine di storia dell’alpinismo nonché teatro di sanguinosi scontri durante la Prima Guerra Mondiale. Insomma, al di là del panorama dolomitico, già da solo in grado di emozionarci e affascinarci oltre ogni immaginazione, è facile, camminando in questi luoghi, essere sopraffatti anche dalla suggestione delle gesta eroiche dei nostri antenati. L’intento di questo mio libro è quello di trasmettere al lettore la mia passione per la montagna, e mi piace pensare di esserci riuscito. Gianni Bertellini INTRODUZIONE Scarica l’App Idea Montagna! FOTOGRAFIE Tutte le fotografie utilizzate sono dell’autore, dove non specificato in didascalia. Prima edizione: giugno 2017 ISBN: 978-88-97299-98-1 Idea Montagna Editoria e Alpinismo Via Euganea Villa, 27 - 35037 Villa di Teolo PD - Italy Tel. +39 049 6455031 info@ideamontagna.it - www.ideamontagna.it marchio di Officina Creativa sas Via Guido Rossa, 17 - 35016 Piazzola sul Brenta PD - Italy Coordinamento generale: Francesco Cappellari Progetto grafico: Rossella Benetollo - Officina Creativa Impaginazione ed elaborazione immagini: Denis Perilli Mappe: tratte dalle cartine di Meridiani Montagne Puez-Odle, Gruppo del Sella, Dolomiti di Fanes, Tofane e riprodotte su concessione di Meridiani Montagne. Le foto di pag. 46 e 50 sono state gentilmente concesse da Sirio Blue Vision - www.siriobluevision.it Stampa: Peruzzo Industrie Grafiche per conto di Idea Montagna Editoria e Alpinismo Foto di copertina: vista verso il Sas dla Crusc Pagina 2: il Valùn de Pisciadù, nel Gruppo del Sella Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale degli scritti, dei disegni e delle fotografie. Avvertenza: questa guida è compilata con la massima coscienziosità ma non si garantisce per eventuali errori o incompletezze. L’uso delle informazioni contenute in quest’opera è a proprio rischio. L’autore e l’editore non si assumono quindi nessuna responsabilità per eventuali incidenti o qualsiasi altra conseguenza. Segui Idea Montagna su: www.facebook.com/ideamontagna plus.google.com/+IdeamontagnaIt www.pinterest.com/ideamontagna www.slideshare.net/IdeaMontagna 04 06 08 10
  • 3. 76 Sentieri d’autore l Escursioni in Val Badia INDICE • Introduzione 5 • Carta generale 8 • La Val Badia 10 • Guida alla consultazione 11 • Come arrivare 14 • Informazioni e numeri utili 15 • Parchi Naturali 17 • Cartografia 17 • Ringraziamenti 18 • Regole per la sicurezza in montagna 19 • Punti d’appoggio 22 1 • Malghe di Longiarù e Rif. Genova 27 La Valle dei Mulini “Val di Morins” 31 2 • Furcela Furcia e Funtanacia 34 Valle di Longiarù 38 3 • Valle Antersasc 39 1 • Sentiero Tematico Tru Vistles 43 4 • Giro delle Malghe 44 1 • Museo Ladino di Ciastel de Tor 47 5 • Lago di Rina 48 1 • La sorgente sulfurea Valdander e altri “bagni” della Val Badia 51 6 • Giro del Sass de Putia 54 1 • Sass de Putia 58 7 • Piz da Peres e Lago di Fojedora 59 1 • MMM Messner Mountain Museum 61 8 • Sasso Santa Croce 65 1 • Il santo della Val Badia 70 9 • Dall’Alpe di Fanes al Col Bechei 71 1 • Erbe officinali delle Dolomiti 74 10 • Ai Colli Alti per la Val Ciastlins 76 11 • Muntejela di Senes 79 12 • Piz Lavinores 84 13 • Rifugio Biella e Lago di Foses 88 1• Ilclimadell’AlpediFoses 91 14 • Giro dell’Alpe di Senes 94 1 • Il cirmolo e la nocciolaia 88 15 • Traversata Pederü-Lago di Braies 99 1• IlSentierodelleSorgentiMaite 104 16 • Piz de Sant Antone 105 1 • Cosa fare in caso di brutto tempo 109 17 • Monte Pares e Crusc da Rit 110 18 • Rifugio Santa Croce 114 1 • Santuario Santa Croce “La Crusc” 120 19 • Panorami della Val Badia 121 1 • Curiosità della toponomastica badiota 124 20 • Intorno al Passo Campolongo 125 1 • Il Ghiacciaio della Marmolada 130 21 • Sul Piz Boè 131 1 • Il Gruppo del Sella 136 22 • Giro del Sassongher 137 Breve storia del turismo in Val Badia 140 23 • Giro del Sass Ciampac 144 1 • L’Altopiano della Gardenaccia 150 24 • Rifugio Puez e Cima Puez 151 1 • Il Parco Naturale Puez-Odle 156 25 • Lago di Crespeina 157 1 • I luoghi dell’acqua 161 26 • Dalla Val de Mesdì al Piz Boè 162 1 • Le orchidee delle Dolomiti 168 27 • Verso l’Alpe di Fanes 169 28 • Bivacco della Pace 174 1 • Il paesaggio del Parco Naturale Fanes-Senes-Braies 177 29 • Piz La Varella 178 1 • L’abisso “El Cenote” 182 30 • Attorno a Cima del Lago 183 31 • Grotta Dell’Orso 187 L’Ursus ladinicus 190 32 • Intorno al Piccolo Lagazuoi 191 Guerra di mine sul Lagazuoi 195 33 • Il Sass de Stria 199 1 • La Grande Strada delle Dolomiti 201 34 • Il Setsas 202 • Tabella ordinate per difficoltà e tempo 208 l Indice
  • 4. 105104 Sentieri d’autore l Escursioni in Val Badia GRUPPO MONTUOSO: Conturines PARTENZA: Spescia QUOTA MINIMA: 1550 m QUOTA MASSIMA: 2655 m LUNGHEZZA: 12,1 km DISLIVELLO: 1100 m TEMPO: 7 h DIFFICOLTà: EE PUNTI DI APPOGGIO: nessuno ACQUA: no PERIODO CONSIGLIATO: giugno-settembre FREQUENTAZIONE: scarsa FAMIGLIA: no Il Piz de Sant Antone e il passo omonimo Conturines l Piz de Sant Antone PIZ DE SANT ANTONE La Valle / Wengen 016 105 IL SENTIERO DELLE SORGENTI MAITE In Valle di Braies Vecchia, a breve distanza dal famosissimo lago, merita una visita l’inte- ressante sentiero didattico che costeggia numerose sorgenti. L’itinerario (segnavia 37) ha inizio dalla frazione di Ferrara, oppure dal ponticello in legno ai Bagni di Braies Vecchia. Diversi tabelloni informativi lungo il sentiero didattico forniscono informazioni sulla prote- zione e l’utilizzo delle sorgenti, sul ciclo dell’acqua e sulle aree protette, la flora e la fauna del territorio. Il percorso didattico illustra da dove arriva l’acqua, la risorsa più importante del mondo, mostra come viene raccolta l’acqua potabile e come vengono alimentati fiu- mi e corsi d’acqua. Si tratta quindi di un percorso tematico assai istruttivo, soprattutto in considerazione del fatto che in Alto Adige il 60 % dell’acqua potabile viene prelevato dalle sorgenti. Per rendere il sentiero accessibile e soprattutto interessante alle famiglie con bambini, la sua lunghezza è stata volutamente mantenuta piuttosto ridotta a circa 1,5 km: lo si percorre interamente in circa 45 min. Per approfondire l’argomento: http://ambiente. provincia.bz.it/downloads/Opuscolo-sorgenti.pdf. Nei pressi dell’inizio del sentiero, attirano lo sguardo le rovine degli stabilimenti termali dei Bagni di Braies Vecchia: di origine antichissima, la loro storia inizia nel lontano 1490, quando venne chiesto ai Conti di Gorizia il permesso di costruire uno stabilimento laddove sgorgavano le Sorgenti del Cervo “Hirschbrunnen”. La stessa contessa di Gorizia, afflitta dai reumatismi, pare fosse tra i primi ospiti della struttura, che conobbe il massimo splendore tra il 1830 e il 1870. Ma verso la fine dello stesso secolo, il generale declino dei piccoli centri termali determinò un sempre minore afflusso di clienti, fino a quando intorno al 1950, la struttura venne definitivamente abbandonata. Nei pressi delle rovine dell’hotel si trova una piccola cappella, edificata nel 1692, dove la leggenda narra che gli ammalati guariti dalle portentose qualità delle acque lasciassero le loro stampelle. Il Lago di Braies e la vallata risalendo la quale si giunge a Forcela Sora Forno
  • 5. 107106 Sentieri d’autore l Escursioni in Val Badia Antone (Antoniusspitz). Qui, goduto dell’ampio panorama verso la sottostante verdissima conca dell’Alpe di Fanes Piccola, si trascura il sentiero di discesa per imboccare a sinistra la traccia che segue il crinale in direzione della vetta. La salita è agevole, anche se si incontra qualche passaggio in cui è richiesto piede fermo e as- senza di vertigini. Dopo un ultimo tratto roccioso si raggiunge, in circa 30 min di cammino dal passo, la panora- mica cima del Piz de Sant Antone (2655 m). Vastissimo e inaspettato il panorama che si rie- sce ad abbracciare dalla vetta: dalla vicina Cima Nove al Piz Lavarela, dalle Tofane a Monte Sella di Sennes e Croda del Becco, dalla Croda Rossa fino alle più distanti Alpi Aurine. Una volta ridiscesi alla forcella, allungando l’e- scursione di circa 2,30 h (1 h di cammino per la discesa, 1,30 h per la risalita in forcella), si giun- ge alla già citata idilliaca conca dell’Alpe di Fa- nes Piccola dove, a breve distanza l’uno dall’al- tro, sorgono il Rifugio Fanes (Faneshütte, 2060 m) e il Rifugio Lavarella (Lavarellahütte, 2042 m), immersi in un ambiente di grande fascino. Nelle immediate vicinanze dei rifugi non si pos- sono non menzionare il Lago Verde, dall’incre- dibile colorazione, e la curiosa scalinata calcarea detta “Parlamento delle marmotte”. La discesa avviene a ritroso per la stessa via (dal Passo di Sant Antone circa 2 h). Conturines l Piz de Sant Antone Un tour con un ragguardevole dislivello ma tecnicamente non difficile che consente di rag- giungere una vetta non molto frequentata, ma assai remunerativa dal punto di vista pano- ramico, per via della sua ubicazione centrale tra le Dolomiti di Fanes e le Dolomiti di Braies. Si tenga presente che lungo il sentiero non ci sono rifugi, a meno che non si voglia allungare il giro tra andata e ritorno, di circa due ore e mezza. ACCESSO Da Pederoa risalire la valle Wengental fino al piccolo parcheggio poco oltre il villaggio di Spessa (Spescia, 1528 m). itinerario Fatti pochi passi si trova il bivio con la sterrata a segnavia 13-15, che si dirige verso l’ampia e sel- vaggia Valle di Fanes, costeggiando un ruscello. Il sentiero sale ripido nel bosco in direzione del Sasso delle Nove (Neuner- spitz). Giunti ai piedi della parete verticale, percorrere a mezzacosta in direzione nord est un breve tratto che consente di giungere all’im- bocco della Valle di Fanes. Tralasciata a sinistra la de- viazione per il Passo Rit (Ju de Rit), inizia la risalita della bella vallata tra ampi pascoli e pittoreschi fienili di legno. Il sentiero attraversa vari ambienti subalpini e alpini, via via che si sale di altitu- dine, il bosco lascia spazio a cespugli di mugo e a rade chiazze erbose. Avvicinandosi al ghiaione alla testata della valle, il sentiero si fa più stretto. Superato un ultimo ripido e instabile tratto, si sbuca fi- nalmente, dopo circa 3 h di cammino, al Passo di Sant Antone (St. Antoniusjoch, 2466 m), posto fra il Sasso delle Nove e il Piz de Sant Il Rifugio Fanes 1600 1800 2000 2200 2400 2600 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Passo di Sant Antone Passo di Sant Antone Piz de Sant Antone
  • 6. 109108 Sentieri d’autore l Escursioni in Val Badia Conturines l Piz de Sant Antone COSA FARE IN CASO DI BRUTTO TEMPO Per far sì che le vacanze in Val Badia siano un’esperienza indimenticabile, prima di ci- mentarsi in qualsiasi escursione, è essenziale informarsi sulle previsioni meteorologiche. Qualora il tempo non consentisse di avventurarsi in alta quota, ecco una serie di utili sug- gerimenti per trascorrere piacevolmente le giornate piovose o grigie. Per chi fosse attratto dalle mete culturali, in Val Badia si trovano alcuni interessanti musei come il Museo dell’Ursus ladinicus e quello di Ciastel Tor, il primo dedicato alla scoperta di resti dell’antico plantigrado in una grotta nelle Conturines, e il secondo alla cultura ladina. Un’esperienza toccante è senza dubbio la visita al Museo della Grande Guerra, ospitato nel “Forte In Tra I Sass” nei pressi di Passo Valparola, zona che durante la Prima Guerra Mondiale coincideva con la linea del fronte e che fu teatro di sanguinosi scontri tra gli Alpini italiani e l’Esercito Austro-Ungarico. Gli amanti dello shopping selvaggio non avranno che l’imbarazzo della scelta tra le località più mondane della valle come Corvara e la zona artigianale di Pederoa e quelle nelle valli limitrofe come Selva e Ortisei in Val Gardena, Moena in Val di Fassa e Brunico in Val Puste- ria, quest’ultima forse la località più affascinante con il suo antico e colorato corso pedona- le. A circa un’ora di auto da Corvara, Campo Tures è sede di uno tra i più bei castelli visitabili dell’Alto Adige: Castel Tures. Tra sale d’armi, affreschi, la sala delle torture e l’immancabile fantasma, sia bambini che adulti potranno passare qualche ora davvero piacevole. Sem- pre a Campo Tures un must è rappresentato dalla facile passeggiata che conduce alle Cascate del Rio Riva. Qualora il tempo fosse abbastanza brutto da sconsigliare lunghe passeggiate, ma non abbastanza da convincere a stare al coperto, si consigliano alcuni brevi sentieri tematici come il Sentiero dei Larici a San Cassiano, la magnifica passeggiata alle Cascate del Rio Pisciadù, la Valle dei Mulini a Longiarù, il sentiero Tru Vistles a San Martino in Badia o una merenda al Ranch de André, sui fantastici prati dell’Armentara. Gli sportivi più accaniti potranno invece cimentarsi nel pattinaggio su ghiaccio nello Stadio coperto di Corvara. Castello di Tures: sullo sfondo il Sasso Nero Verso l’imbocco della Valle di Fanes
  • 7. 6564 Sentieri d’autore l Escursioni in Val Badia GRUPPO MONTUOSO: Conturines PARTENZA: Rifugio Pederü QUOTA MINIMA: 1545 m QUOTA MASSIMA: 2907 m LUNGHEZZA: 25,4 km DISLIVELLO: 1410 m TEMPO: 9 h DIFFICOLTà: EE PUNTI DI APPOGGIO: Rif. Pederü, Malga di Fanes Piccola, Rifugio Fanes, Rifugio Lavarella ACQUA: no PERIODO CONSIGLIATO: giugno-settembre FREQUENTAZIONE: media FAMIGLIA: >6 (solo fino al Rif. Fanes) Sasso della Croce e Cima Dieci dalla Val Badia Conturines l Sasso Santa Croce SASSO SANTA CROCE San Vigilio di Marebbe / St. Vigil in Enneberg 008 65 MMM MESSNER MOUNTAIN MUSEUM Un comodo impianto di risalita da Passo Furcia ci porta sulla vetta del Plan Corones dove recentemente è stato aperto un nuovo Museo della Montagna firmato da Reinhold Mes- sner. Spero non se n’abbia a male se prendo a prestito le sue parole per descriverne le peculiarità e il grande fascino della sua ubicazione. “ Sito a Plan de Corones, tra Val Badia, Valdaora e Val Pusteria, l‘MMM Corones completa il circuito Messner Mountain Museum, un percorso che si compone di sei musei. Ai margini del più spettacolare belvedere montano del Sudtirolo, dove sorge la singolare sede del museo progettata da Zaha Hadid, si narra la storia dell’alpinismo tradizionale. Da Plan de Corones, lo sguardo spazia nelle quattro direzioni, spingendosi oltre i confini provinciali: dalle Dolomiti di Lienz a est all’Ortles a ovest, dalla Marmolada a sud alle cime della Zil- lertal a nord. Le vetrate del museo restituiscono le immagini della mia infanzia – le Odle e il Pilastro di Mezzo del Sasso di Monte Croce, l’ascensione più difficile della mia vita – così come i ghiacciai granitici che sovrastano la Valle Aurina. All’interno della montagna il museo ripercorre l’evoluzione dell’alpinismo moderno, i miglioramenti ottenuti nel corso degli ultimi 250 anni per ciò che riguarda l’attrezzatura, i trionfi e le tragedie che si sono consumati sui fianchi delle più famose montagne del mondo, dal Cervino al Cerro Torre al K2, e la rappresentazione delle imprese di noi alpinisti, per quanto contraddittorie esse possano apparire. Come negli altri musei del circuito, l’alpinismo è raccontato attraverso reliquie, citazioni, opere d’arte (dipinti e sculture) e la trasposizione, all’interno dell’MMM Corones, della scenografia montana che lo circonda. Nel mio ruolo di narratore dell’alpini- smo tradizionale non intendo né esprimere giudizi né drammatizzare. Piuttosto, l’obiettivo è quello di condensare le esperienze di chi, come me, ha fatto proprio il confronto tra l’uomo e la montagna. Al centro del museo non vi sono imprese sportive o primati bensì i grandi personaggi dell’alpinismo, oltre a filosofi e pionieri che hanno osato “la transizione aurea“ dall’idea al fare, prescindendo dal perché. In lingua ladina, Corones significa corona. Plan de Corones, la celebre montagna dello sci e delle escursioni, la vetta dei deltaplanisti e dei parapendisti, ospita oggi quello che considero il punto culminante del mio progetto museale: un luogo del silenzio e della decelerazione che offre panorami indimenticabili, uno spazio in cui ritirarsi e lasciare che la percezione si apra verso l’alto, verso l’oltre. La montagna diviene così uno spazio espe- rienziale, parte della nostra cultura. Viviamola in modo nuovo, facendo volare lo spirito al di sopra di ogni vetta.” Dal sito http://www.messner-mountain-museum.it/it/corones/museo/ Lago di Fojedora o dei Colli Alti
  • 8. 6766 Sentieri d’autore l Escursioni in Val Badia Marmotte”, sui quali sono fiorite numerose leggende ladine. Ripreso il cammino ci si allontana dal Rif. La- varella, procedendo sul sent. 12 che attraversa l’altipiano carsico in direzione sud ovest, per raggiungere, in circa 45 min, un nuovo piccolo specchio d’acqua, spesso ridotto a poco più che una pozza, il Lago Parom (2311 m). Proseguendo in direzione della testata della valle, immersi in un paesaggio lunare nel quale lo sguardo è rapito dalle spettacolari e leviga- tissime pareti del Sasso della Croce, di Cima Dieci e di Cima Nove, in breve si incontra un nuovo bivio, dove si abbandona il sent. 12 per imboccare a destra il sent. 7. Tra rocce e sfasciu- mi, ma senza eccessiva fatica, la traccia porta alla Forcella Santa Croce (Kreuzkofelscharte, 2612 m), vero e proprio baratro sul fondovalle dell’Alta Badia, posto 1000 metri più in basso. Svoltando a destra si supera un ripido tratto di sentiero roccioso che, in direzione nord, porta dapprima alla modesta elevazione del Piz Züber e poi, con un ultimo modesto strappo di salita, fino alla croce di vetta del Sasso della Croce (Heiligkreuzkofel, 2907 m, circa 3,30 h dal Rif. Lavarella). Il panorama, vastissimo spazia dalla Marmolada alle Dolomiti di Fanes e Braies, dal Gruppo del Sella alle Dolomiti d’Ampezzo, dal Gruppo Puez-Odle alle Dolomiti della Val Gar- dena. Ritornati alla forcella, scendere a valle seguendo il sent. 7 fino al Rif. Lavarella, per poi ripercorre- re a ritroso il sentiero di salita fino a Pederü in ulteriori 3,30 h di cammino. Escursione molto lunga e faticosa ma asso- lutamente appagante nel cuore delle monta- gne di Fanes. Un percorso assai vario e ricco di contrasti che permette di scoprire ambienti vicinissimi e profondamente diversi l’uno all’al- tro: non si può non notare il netto contrasto tra la verdissima conca dell’Alpe di Fanes Piccola, ricchissima di acqua, e l’arido e lunare tragit- to di avvicinamento al Sasso di Santa Croce. Il percorso descritto è la via più facile per rag- giungere la vetta: le uniche difficoltà, peraltro superabili senza eccessivi sforzi e che non ne- cessitano di doti alpinistiche, si limitano a un breve tratto esposto nel tratto che precede la vetta. In ogni modo la lunghezza e il notevole dislivello dell’itinerario lo rendono consigliabile solo a escursionisti esperti e allenati. Dalla vet- ta, un vero e proprio abisso che precipita per oltre 1200 metri verso la Val Badia, si gode di un panorama immenso su tutte le Dolomiti. ACCESSO Giunti in auto a S. Vigilio di Marebbe, prosegui- re nella Valle di Rudo (Rautal), fino a giungere al parcheggio al termine della strada transitabi- le, presso il Rifugio Pederü (1545 m). itinerario Ignorata a sinistra la devia- zione per la ripida strada sterrata per il Rifugio Fodara Vedla (segnavia 7-9) pro- cedere a destra sulla car- rareccia (segnavia 7) che, con stretti tornanti, risale le imponenti colate detritiche alla base della Furcia dai Fers, giungendo alla conca pianeggiante dove giace il torbido Lago Picio- del (Piciodelsee, 1819 m), situato a circa 50 min di cammino dal parcheggio. Il percorso prosegue in moderata salita, ad- dentrandosi nel Valùn de Fanes, rimanendo costantemente a destra del corso del torrente Rü d’Al Plan. Superata una larga ansa del suo corso si pervie- ne alla romantica Malga di Fanes Piccola (Pices Fanes Hütte, 2000 m), ubicata nei pressi di un grazioso specchio d’acqua, all’imbocco dell’o- monimo alpeggio. Percorsi solo pochi metri, si giunge alla bifor- cazione dei sentieri di accesso per il Rifugio Fanes (Fanes Hütte, 2060 m, traccia a sinistra) e il Rifugio Lavarella (Lavarella Hütte, 2042 m, traccia a destra). I due famosi rifugi, posti uno di fronte all’altro in una incantevole conca (da Pederü circa 2 h di cammino), sono raggiungibili anche con un comodo servizio fuoristrada. Doveroso segnalare che a pochi passi dal Rif. Lavarella si trova il bellissimo e selvaggio Lago Verde (2045 m), nelle cui acque smeraldine si riflettono le pareti dolomitiche della Furcia dai Fers. Altra curiosità del luogo è rappresentata dai ter- razzamenti calcarei chiamati “Parlamento delle 1600 1800 2000 2200 2400 2600 2800 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 Rif. Lavarella Forc. Santa Croce Forc. Santa Croce Rif. Lavarella Sasso della Croce
  • 9. La Conca ampezzana l Dolomiti di Brenta 6968 Sentieri d’autore l Escursioni in Val Badia Lo Spiz Zuèl è una piccola elevazione a sud-est della Civetta, di fronte alla quale appare come un semplice colle ricoperto d’abeti. Ma è pro- prio la sua panoramica posizione, con le gran- diose cime che la attorniano, a consigliarne la salita. Il percorso è facile, alla portata di tutti e fattibile anche dopo le precipitazioni nevose, purché non importanti (la strada forestale che sale nel bosco sembra sicura, in realtà con forti precipitazioni non lo è, e neppure i ripidi pendii sommitali che sovrastano la mulattiera). Rap- presenta quindi una meta appagante quando le condizioni sconsigliano itinerari più pericolo- si, ma con la dovuta cautela. La parte iniziale, su stradina nel bosco, è in om- bra, mentre quella terminale si svolge al sole. ACCESSO superata la frazione Chiesa, sulla strada che da Dont sale a Passo Duran, si parcheggia nella lo- calità Le Vare (1242 m), sulla destra. itinerario Dal parcheggio si prende la stradina forestale che sale nella Valle della Grava, su pendenze modeste, fino al termine del bosco, dove in un ampio pascolo sorge la Casera della Grava. Fi- nalmente al sole, si possono ammirare alla sinis varianti Si segue il percorso di salita, scegliendo dove possibile gli aperti pendii anziché la stradina. Lo Spiz Zuèl è una piccola elevazione a sud-est della Civetta, di fronte alla quale appare come un semplice colle ricoperto d’abeti. Ma è pro- prio la sua panoramica posizione, con le gran- diose cime che la attorniano, a consigliarne la salita. Il percorso è facile, alla portata di tutti e fattibile anche dopo le precipitazioni nevose, purché non importanti (la strada forestale che sale nel bosco sembra sicura, in realtà con forti precipitazioni non lo è, e neppure i ripidi pendii sommitali che sovrastano la mulattiera). Rap- presenta quindi una meta appagante quando le condizioni sconsigliano itinerari più pericolo- si, ma con la dovuta cautela. La parte iniziale, su stradina nel bosco, è in om- bra, mentre quella terminale si svolge al sole. ACCESSO superata la frazione Chiesa, sulla strada che da Dont sale a Passo Duran, si parcheggia nella lo- calità Le Vare (1242 m), sulla destra. itinerario Dal parcheggio si prende la stradina forestale che sale nella Valle della Grava, su pendenze modeste, fino al termine del bosco, dove in un ampio pascolo sorge la Casera della Grava. Fi- nalmente al sole, si possono ammirare alla sinis varianti Si segue il percorso di salita, scegliendo dove possibile gli aperti pendii anziché la stradina. Il Rifugio Lavarella
  • 10. 179178 Sentieri d’autore l Escursioni in Val Badia Il Piz La Varella (anche Lavarella, La Varela, Lavarela o d’Lavarela), uno dei “tremila” più facili delle Dolomiti, presenta due versanti di- versissimi tra loro: la parete occidentale, che si affaccia sulla Val Badia, è una possente mu- raglia stratificata a prima vista inespugnabile. Diverso il discorso per il versante opposto, dal quale la vetta appare ben più accessibile, tra ghiaioni e antichi circhi glaciali ricoperti da de- triti. L’escursione di seguito descritta, che non prevede punti d’appoggio, a parte la Capanna Alpina a inizio escursione, per via del notevole dislivello e per alcuni tratti esposti, è riservata solo a camminatori allenati, con passo fermo e assenza di vertigini. La fatica dell’ascensione è ampiamente ripagata dalla selvaggia bellezza e solitudine dell’ambiente, oltre che dal ma- gnifico panorama di vetta che abbraccia gran parte delle Dolomiti della Val Badia, della Val Gardena, d’Ampezzo e di Braies. ACCESSO Da La Villa imboccare la strada per il Passo Val- parola e, oltrepassato San Cassiano, dopo circa 3 km, si trova sulla sinistra la deviazione per la Capanna Alpina (1720 m). itinerario Seguire il sent. 11, per trovare quasi subito una prima diramazione. Ignorato a destra il sent. 20 (direzione Rifugio Scotoni), continuare il cam- mino attraverso il bosco, per arrivare in breve alla pittoresca radura del Plan da Furcia, su cui incombono le possenti bastionate del Piz dles Conturines. Superata la radura e passato un ponticello su un torrente, il sentiero si fa più ripido, guadagnan- do rapidamente quota con vari tornanti fino a giungere allla panoramica balconata prativa del Col de Locia (2069 m, circa 1 h di cammino dalla Capanna Alpina). Impressionante la vista sul Gruppo del Sella, sulla Marmolada e sulla vicinissima parete sud del Piz dles Conturines. Continuando, il sentiero si fa quasi pianeggian- te, costeggiando, tra rada vegetazione di mughi, il corso del Rio Giaric: ignorato a destra il bivio Conturines l Piz La Varella Il vallone tra Piz Taibun e Piz Parom GRUPPO MONTUOSO: Conturines PARTENZA: Capanna Alpina QUOTA MINIMA: 1720 m QUOTA MASSIMA: 3055 m LUNGHEZZA: 16,9 km DISLIVELLO: 1340 m TEMPO: 8 h DIFFICOLTà: EE PUNTI DI APPOGGIO: Capanna Alpina ACQUA: solo a inizio escursione, in caso di emergenza alle Sorgenti Giaric PERIODO CONSIGLIATO: giugno-settembre FREQUENTAZIONE: bassa FAMIGLIA: no Il vallone Busc da Slu salendo verso la vetta del Piz La Varella PIZ LA VARELLA San Cassiano / Sankt Kassian 029
  • 11. 181180 Sentieri d’autore l Escursioni in Val Badia Slu, il vallone appena risalito e, sul lato opposto, dell’impressionante baratro sulla sottostante Val Badia. In corrispondenza dell’insellatura con- vergono due sentieri: ignorato quello di sinistra che porta al Piz dles Conturines (impegnativo), optare per quello di destra, che risale un ripido ghiaione al termine del quale si piega a destra proseguendo per pochi metri su una cengia piuttosto esposta. Superata la cengia segue una breve risalita su traccia ghiaiosa, grazie ad essa si guadagna una forcelletta, raggiunta la quale si piega nuo- vamente a destra, risalendo alcuni gradoni di roccia. La croce di vetta che si scorge a sinistra non è il Piz La Varella, bensì la Cima Ovest, quota 3034 m. Dopo alcuni brevi passaggi di facile arram- picata, ci si porta sul crinale, da cui, in maniera molto intuitiva si conquista finalmente la vetta del Piz La Varella (3055 m, circa 4,30 h dalla Capanna Alpina). Magnifico il panorama che spazia a 360 gradi sulle Dolomiti: Marmolada, Sella, Tofane, Fanis, Puez, Putia sono ai piedi della montagna. Il ritorno avviene per la stessa via percorsa in andata. Il Lago Conturines per la Forcella del Lago, proseguire sul sentiero di fondovalle, attraversando la vasta spianata er- bosa del Plan Ciaulunch, sulla quale incombe il bizzarro profilo del Piz Taibun. Superata quindi una breve rampa in modesta salita, si guadagna il Passo Tadega o Forcella da l’Ega, (2157 m). Nei pressi del valico lasciare il sentiero che procede in direzione Malga Fanes e imboccare una traccia che si stacca a sinistra, dirigendosi verso l’imbocco dell’ampio vallone tra il Piz Taibun e Piz Parom. Inizialmente la trac- cia risale tra vasti pascoli che poi lasciano via via posto a detriti sassosi e al corso di un ruscello, per giungere al piccolo e spesso povero di ac- qua Lago Conturines (2518 m, 2,20 h circa di cammino totali ). Superato un gradone roccioso e circondati da un ambiente lunare e selvaggio, guadagnare il circo glaciale più interno, che si trova in corrispondenza del- la testata della valle (Busc da Slu). Rimontare quindi un ghiaione, al cui culmi- ne, dopo ulteriori 50 min di cammino dal laghetto, si raggiunge l’ampia insellatu- ra posta a quota 2885 m. Da qui si può godere di una vista d’insieme del Busc da Piz La Varella Anticima Piz La Varella Sas dales Diesc 1800 2000 2200 2400 2600 2800 3000 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 Col de Locia Piz La Varella Col de Locia Passo Tadega Passo Tadega
  • 12. 183182 Sentieri d’autore l Escursioni in Val Badia Gruppo Fanis l Attorno a Cima del Lago GRUPPO MONTUOSO: Gruppo Fanis PARTENZA: Capanna Alpina QUOTA MINIMA: 1720 m QUOTA MASSIMA: 2485 m LUNGHEZZA: 10,3 km DISLIVELLO: 775 m TEMPO: 4,30 h DIFFICOLTà: E PUNTI DI APPOGGIO: Capanna Alpina, Rif. Scotoni ACQUA: no PERIODO CONSIGLIATO: giugno-settembre FREQUENTAZIONE: media FAMIGLIA: >6 fino al Lago Lagazuoi, >10 intero percorso Verso il Vallone del Lagazuoi ATTORNO Alla CIMA DEL LAGO San Cassiano / Sankt Kassian 030 183 L’ABISSO “EL CENOTE” Nell’avvallamento tra il Piz La Varella e il Piz dles Conturines, a quasi tremila metri di quota, in corrispondenza del Piz dles Does Forceles, fino agli anni Novanta esisteva un piccolo specchio d’acqua. Il successivo e improvviso svuotamento del lago, avvenuto per cause naturali, ha portato alla luce del sole l’esistenza di un vero e proprio abisso. Inizialmente l’esplorazione di quello che si è scoperto essere un sistema complesso di gallerie, aveva incontrato grosse difficoltà, legate alla presenza di un imponente glacionevato interno, ma nel corso del settembre del 2010 una nuova spedizione è riuscita nell’impresa di mettere piede sul fondo della cavità, utilizzando tecniche sia speleologiche che di progressione su ghiaccio. Una volta all’interno della cavità, agli occhi degli increduli esploratori si è aperto un vasto sistema di pozzi e gallerie che si sviluppa fra ghiaccio e roccia. La discesa verso la base della cavità, nell’oscurità più assoluta, ha superato ogni previsione degli speleologi (l’altezza totale dell’abisso supera difatti i 200 m), tanto che le corde in dotazione per la prima esplorazione non sono state sufficienti per raggiungere il fondo. L’eccezionalità di questa scoperta, nel cuore del Parco Naturale Fanes-Senes-Braies, è stato il salone all’estremità inferiore del pozzo, che è stato intitolato alla memoria dello speleologo Pa- olo Verico, scomparso pioniere dello studio e dell’esplorazione della grotta. Si tratta di un ambiente di dimensioni ciclopiche, la cui lunghezza misura circa 120 m di lunghezza, con una larghezza che tocca i 60 m nel punto più largo e i 40 m in quello più stretto. è stato calcolato che il suo volume sia approssimativamente di 900.000 metri cubi, ma non è sta- to possibile stabilire la profondità del basamento di ghiaccio, benché si possa senza alcun dubbio affermare di essere di fronte al più grande ghiacciaio interno esplorato delle Alpi. Sul fondo del salone è possibile osservare un cordone morenico, chiaro indice che la massa glaciale è in costante movimento, come se ci trovassimo di fronte a un ghiacciaio all’aperto. Piz Taibon Piz dles Conturines El Cenote Piz dles Does Forceles L’ingresso dell’abisso “El Cenote” delle Conturines