Una ricerca sul tema della "fame del mondo": perché, mappa concettuale su cause ed effetti, cartina tematica, emergenza Corno d'Africa, interventi FAO e raccomandazioni OMS. Per le classi II degli Istituti Tecnici Economici.
Este trabalho não foi objeto de qualquer correção!
Foi postado tal e qual como foi enviado por o(s) autor(es).
O mérito (se for caso disso) é exclusivo dele(s)!
This presentation is done by Joachim Limos as one of his projects on ITALIAN REGIONS in his Italian 11 class (AY 2013-2014) at the University of the Philippines under Prof. Emanuela Adesini.
Una ricerca sul tema della "fame del mondo": perché, mappa concettuale su cause ed effetti, cartina tematica, emergenza Corno d'Africa, interventi FAO e raccomandazioni OMS. Per le classi II degli Istituti Tecnici Economici.
Este trabalho não foi objeto de qualquer correção!
Foi postado tal e qual como foi enviado por o(s) autor(es).
O mérito (se for caso disso) é exclusivo dele(s)!
This presentation is done by Joachim Limos as one of his projects on ITALIAN REGIONS in his Italian 11 class (AY 2013-2014) at the University of the Philippines under Prof. Emanuela Adesini.
Escursus delle origini della Dieta Mediterranea, partendo dagli studi di Ancel Keys, condotti a Nicotera negli anni '50, fino alla sua valorizzazione come modello di sostenbilità ambientale, culturale, sociale ed economico
20. R. Villano "Health Manual". It is in institutions Institutions and in many Italian Cultural Institutes and in various specialized, civic and national libraries in Italy and abroad, including: Ministry of Health; Magistral Library of the Sovereign Military Order of Malta; State Medical; Central Juridical-Rome; Nationals of Rome, Milan, Naples, Florence, Potenza; Noble College of Pharmaceutical Chemistry Universitas Aromatariorum Urbis. (Longobardi Editore, pp. 208, Naples, April 2005; 2nd Edition, Pp. 232, Naples, June 2005);
20. R. Villano “Manuale sanitario”. È in prestigiose Istituzioni e in molti Istituti Italiani di Cultura e svariate Biblioteche specialistiche, civiche e nazionali in Italia e all’estero, tra cui: Ministero della Salute; Biblioteca Magistrale del Sovrano Militare Ordine di Malta; Medica statale; Centrale Giuridica-Roma; Nazionali di Roma, Milano, Napoli, Firenze, Potenza; Nobile Collegio Chimico Farmaceutico Universitas Aromatariorum Urbis. (Longobardi Editore, pp. 208, Napoli, aprile 2005; 2^ Ediz., pp. 232, Napoli, giugno 2005);
I bambini hanno bisogno di imparare buone abitudini, che proteggano il loro sviluppo, ma anche la futura vita da adulti.
Una mia presentazione utilizzata durante un incontro con delle Tagesmutter - Dott.ssa Bonfiglio Arianna, nutrizionista
Alimentazione vegetariana e vegana per sportivi
Francesca Bicocca - Matteo Vandoni
Le diete vegetariane e vegane sono sinonimo di salute e forma fisica ottimale, ma cosa accade quando vengono abbinate ad un regime che preveda una pratica regolare dell’esercizio fisico?
Alimentazione vegetariana e vegana per sportivi tenta di dare risposta ai quesiti e alle perplessità che emergono quando si abbinino veg e sport: come sostituire le proteine animali, quali alimenti utilizzare nelle diete vegetariane, come ottenere sufficienti riserve di energia e ferro?
Come da una cassetta degli attrezzi, pagina dopo pagina dal manuale si potranno estrarre gli strumenti utili alla pianificazione di un corretto modo di nutrirsi, sia all’interno e comunque anche fuori da un regime di allenamento, ottenendo dall’alimentazione vegetariana i migliori vantaggi per la salute e per un buon rendimento.
Alimentazione vegetariana e vegana per sportivi si rivolge indistintamente a chi privilegia esclusivamente cibi verdi, ad onnivori, sportivi e sedentari, e si propone di aiutare tutti a migliorare salute, benessere e performance, nel rispetto dell’ambiente, di un ciclo alimentare naturale e di tutti gli esseri viventi.
http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/alimentazione-vegetariana-e-vegana-per-sportivi
Festival del saper vivere 2015 davide schembriFino alla Fine
Gerlando Davide Schembri parla dell'alimentazione e della nutrizione come aspetti fondamentali del vivere bene, fino in fondo.
Gerlando Davide Schembri è medico chirurgo, Direttore Sanitario Avis, Direttore Sanitario Croce Rossa Italiana, Esperto in Nutrizione in Condizioni Patologiche. Medico e referente alimentazione in donne con tumore al seno.
Similar to Evoluzione della piramide alimentare (20)
L’intervento in questione è finalizzato alla limitazione della
diffusione del SARS-COV-2 nelle scuole secondarie di
secondo grado agendo sull’uso dei DPI, sul mantenimento
della didattica a distanza (DAD) e della didattica digitale
integrata (DID) integrandole con la didattica in presenza,
inoltre si propone di modificare strutturalmente la struttura
scolastica e di adottare strategie che garantiscano il
distanziamento sociale.
Progetto realizzato da Luca DC durante un'esercitazione di Educazione alla salute
Lo scopo generale da raggiungere, attraverso il seguente progetto, è garantire e prendersi cura della crescita globale di ogni studente, preservando la salute dell’intera collettività scolastica, attuando tutte le norme atte a contrastare la diffusione del SARS-COV-2.
1. La piramide alimentare è un grafico utilizzato per invitare la popolazione a seguire
consigli dietetici proposti da un organismo o una società qualificata in materia di sa-
lute. La piramide alimentare, ideata dal Dipartimento Statunitense dell’Agricoltura
(USDA) nel 1992 e rivista nel 2005, era strutturata orizzontalmente e gli alimenti
erano classificati nei seguenti gruppi :
· Cereali e derivati (alla base della piramide)
· Verdura
· Frutta fresca
· Latte e latticini
· Carne, pesce, uova e legumi secchi
· Zuccheri e grassi (in cima alla piramide)
Pon salute ambiente
e territorio
Evoluzione della piramide
alimentare
I. I.S .S.
“ O. Nota range lo -G. rosa ti”
Foggia
O bie ttivo Az ione F2
Codice Pr oge tto Naz iona le F -
2 -FSE -2011 -118
T itolo
P roge tto:Sa lute,a mbiente e
ter r itor io
Bando n°44 62 -31/03/20 11 2011
2. La Piramide della dieta mediterranea è stata presentata ufficialmente nel 1993 negli USA.
In tale piramide troviamo:
- La rilevanza nella razione quotidiana dei cereali (frumento, mais, riso) e dei loro prodotti di prima (farine) e
seconda trasformazione (pane, pasta).
- La presenza nella dieta di consistenti quantità di proteine di origine vegetale, derivate dagli stessi cereali e
dalle leguminose.
- L’abbondanza nella razione di ortaggi a foglia e di frutta, ed il conseguente apporto abbondante di fibra,
vitamine e sali minerali.
- L’origine prevalentemente vegetale della frazione lipidica e l’impiego generalizzato, come condimento,
dell’olio extravergine di oliva, con il conseguente rilevante apporto di acidi grassi mono e polinsaturi.
- La modesta, ma qualitativamente determinante, presenza di latticini, uova, pesci e carni (soprattutto ovine
e suine).
- Il ruolo energizzante e non solo simbolico esercitato dalle bevande fermentate e soprattutto dal vino.
- L’abbinamento degli alimenti secondo moduli variati e fantasiosi, comunque sempre completi dal punto di
vista nutrizionale (cereali e legumi, cereali e condimenti lipidici, cereali ed alimenti di origine animale, carni o
pesci con ortaggi).
- La fruizione dei pasti secondo precise regole di periodicizzazione quotidiana (colazione leggera, spuntini,
pranzo austero, cena più abbondante) e di occasionalità (cibo festivo e cibo feriale).
- La centralità dei protocolli basati sui piatti unici, ovvero la miscelazione degli alimenti in razioni ad equili-
brata densità nutritiva
Nella piramide mediterranea gli alimenti da consumare sono:
- tutti i giorni: cereali, frutta, verdura, legumi, noci, olio di oliva, formaggi e latticini.
- poche volte alla settimana: pesce, pollame, uova, dolci.
- poche volte al mese o un po’ più spesso, ma in piccole dosi: carne rossa (bovina, ovina, suina, ed equina,
fresca o conservata).
La piramide mediterranea inoltre raccomanda di svolgere attività fisica tutti i giorni e di consumare un po´ di
vino, ma con moderazione.
3. Due autorevoli epidemiologici americani con specifiche e riconosciute competenze
nutrizionali (Walter Willett e Meir Stampfer), hanno pubblicato su “Scientific
American” una loro proposta di revisione, che presenta, rispetto alla piramide
governativa precedente alcuni significativi mutamenti. La piramide di Willett e Stampfer
ha acceso, tra gli esperti, un vivace dibattito. Gli autori hanno infatti adottato alcune
scelte “di rottura” rispetto al passato e come spesso succede tale decisione ha indotto
valutazioni diverse nella comunità scientifica.
Per quanto riguarda i grassi, in particolare, la nuova piramide ha adottato scelte
drastiche. Mentre nella precedente versione tutti i grassi venivano collocati verso l’apice
(con il significato, a tutti ben noto, di suggerire moderazione nel consumo), attualmente
solo i grassi saturi, e specificamente il burro, mantengono questa “scomoda” posizione. I
grassi di origine vegetale (sia l’olio di oliva, che di mais, che di colza – noto negli USA
come “Canola” – sono invece collocati verso la base della piramide, con un’indicazione
specifica che suggerisce di consumarli tutti i giorni, e probabilmente durante tutti i pasti.
Le margarine, relativamente ricche di grassi di tipo “trans”, sono invece bandite dalla
piramide, non essendo presenti nemmeno nella sua parte più alta.
Anche per quanto concerne i carboidrati le scelte adottate nella nuova piramide sono
piuttosto radicali ed hanno suscitato in verità alcune perplessità tra gli addetti ai lavori. I
carboidrati complessi come pane, pasta e riso, precedentemente collocati alla base della
piramide governativa, vengono relegati, in questa proposta di revisione, all’apice della
piramide stessa. Si tratta di un sovvertimento praticamente completo: un gruppo di
alimenti che nella precedente indicazione doveva rappresentare la base
dell’alimentazione quotidiana viene oggi invece classificato come “da consumare in
maniera limitata”.
Alla base della piramide vengono collocati invece i cereali integrali, ricchi in fibra, di cui si
suggerisce un consumo quotidiano.
4. Nella piramide del 2005 sono stati conservati i sei gruppi di alimenti, ma sono state rim-
piazzate le sei strisce orizzontali con sei verticali di colori differenti:
arancione: cereali e derivati, in preferenza integrali;
verde: verdura fresca;
rosso: frutta fresca;
gialla: olio e grassi;
blu: latticini;
viola: carne, pesce e legumi secchi.
Benché questa nuova piramide abbia migliorato certe limitazioni della piramide originale
(si fa una distinzione tra i grassi buoni e quelli meno raccomandabili e si invita al consu-
mo della carne magra anziché di quella rossa), non è comunque esente da inconvenienti
nel suo uso quotidiano.
In altri paesi si è conservata la struttura della vecchia piramide per il disegno di una pira-
mide alimentare adattata al contesto nazionale; così, in Spagna sono stati proposti diver-
si modelli di piramide alimentare, oltre al modello tradizionale. Nel successivo modello, la
piramide è divisa in due grandi settori: alto, dove sono raggruppati gli alimenti consumati
occasionalmente, e il settore basso, che contiene gli alimenti di consumo quotidiano o
settimanale.
La piramide alimentare è stata adattata a diversi tipi di regimi alimentari, come la dieta
mediterranea o la piramide del regime vegetariano.
5. La piramide alimentare del 2009 creata da Carlo Cannella, sottolinea l’importanza
basilare dell’attività fisica, della convivialità a tavola e suggerisce di privilegiare il
consumo di prodotti locali su base stagionale. È rivolta a tutti gli individui di età
compresa tra i 18 e i 65 anni, ed illustra per la prima volta il concetto di strutturazione
dei pasti principali insieme alla frequenza di consumo delle diverse categorie di
alimenti. Questa Piramide rappresenta una macro-struttura in grado di adattarsi alle
esigenze attuali della popolazione, nel rispetto di tutte le varianti locali della Dieta
Mediterranea.
La necessità di questa azione sinergica, alla quale hanno preso parte i massimi
esponenti della nutrizione del Mediterraneo, evidenzia il valore strategico della dieta
Mediterranea divenuta nel 2010 Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità
dell'UNESCO.
6. La nuova piramide alimentare sostituisce la piramide alimentare precedente e si rivolge
alla popolazione italiana di età compresa tra i 18 e i 65 anni.
Rispetto alla piramide precedente, la nuova piramide alimentare non dà indicazioni ico-
nografiche degli alimenti ma, fornisce indicazioni sulla frequenza di consumo giornaliera
e settimanale.
La nuova piramide alimentare è così strutturata per educare la popolazione ad una cor-
retta alimentazione, difatti si ritrovano alla base parole come attività fisica, convivialità,
stagionalità e prodotti locali, mai viste prima.
Alla base si ritrova l’acqua (le linee guida ci invitano a bere almeno 1,5 L di acqua al
giorno).
Salendo si ritrovano gli alimenti da consumare ad ogni pasto principale: frutta, verdura
e cereali; la novità è il cous cous, segno evidente dell’integrazione multi-culturale della
nostra società.
I 5 colori del benessere:
Albicocca, Arancia, Carota, Clementina, Kaki, Limone, Mandarino, Melone,
Nespola, Nettarina, Peperone, Pesca, Pompelmo, Zucca
Anguria, Arancia rossa, Barbabietola rossa, Ciliegia, Fragola, Pomodoro, Ravanel-
lo, Rapa rossa
Agretti, Asparagi, Basilico, Broccoletti, Broccoli, Carciofo, Cavolo broccolo, Cavolo
cappuccio, Cetriolo, Cicoria, Cime di rapa, Indivia, Kiwi, Lattuga, Prezzemolo, Spinaci, Uva,
Zucchina
Fichi, Frutti di bosco, Melanzane, Prugne, Radicchio, Uva nera
Aglio, Cavolfiore, Cipolla, Finocchio, Funghi, Mela, Pera, Porri, SedanoBianco
7. La Doppia Piramide alimentare-ambientale (BCFN 2012) affianca la già nota piramide ali-
mentare (dagli alimenti ricchi di nutrienti e poveri in densità energetica agli alimenti che
andrebbero consumati con una frequenza minore), alla piramide ambientale, costruita
sulla base della stima degli impatti ambientali associati a ogni singolo alimento. Grazie a
questo modello è possibile analizzare l'impatto sull'ambiente delle due tipologie di diete
oggi prevalenti: la dieta mediterranea (consumo di carboidrati, frutta e verdura) ha
un'impronta ecologica inferiore alla metà di quella che caratterizza la dieta nordamerica-
na (consumo prevalente di carne e crescente consumo di dolci e alimenti contenenti alte
concentrazioni di zuccheri e grassi).
La doppia piramide alimentare
8. Corsista:Francesca Pia
Francavilla
Dirigente
Scolastico:Prof.ssa
Maria Aida Episcopo
Esperto:Prof. Antonio
Michele Riccio
Tutor:Prof.ssa
Leonarda Malgieri
Facilitatore:Prof.ssa
Sonia Manuppelli
Referente per la
valutazione: Prof.ssa
Marigilda Tibollo
Sitografia:
W ikipedia
Sport e Medicina
Blog del benessere
W ww.climatemonitor.it