Poche settimane fa, Ed Easterling ed io abbiamo aggiornato il lavoro che abbiamo pubblicato quasi dieci anni fa sui mercati secolari orso e toro nei capitoli 5 e 6 di Bull\'s Eye Investing. Questa settimana sono nel Maine per l\'annuale ritrovo di pesca chiamato Shadow Fed. Ed ha gentilmente accettato di fare con me un altro articolo sugli utili, i business e i cicli che sono sfasati in termini di tempo rispetto al secolare ciclo dei mercati azionari, ma anche questo fa parte del modo nel quale i mercati si comportano. Però quando questi dati si combinano tra loro si ottiene un quadro molto più chiaro dei mercati.
La madre che ha dipinto qualsiasi spazio fosse disponibileHoro Capital
Sono già diversi anni che scrivo che il Giappone è un moscone nella ricerca di un parabrezza. E a gennaio ho scritto che il 2013 sarà l'anno del parabrezza. La recente volatilità dei mercati giapponesi ci lascia completamente esterrefatti, ma questo è effettivamente ciò che ci si dovrebbe aspettare da un paese che è sull'orlo del disastro, sia economico che fiscale. Non voglio sembrare banale in quanto da un punto di vista globale il Giappone non è la Grecia: il Giappone è la terza economia del mondo. Le sue maggiori banche sono alla pari di quelle degli Stati Uniti. E' una potenza mondiale sia nel commercio che nelle transazioni finanziarie. La sua moneta ha lo status di “riserva”. Ha due delle sei più grandi multinazionali al mondo e 71 tra le 500 più importanti imprese, viene superato solo dagli Stati Uniti ed significativamente molto davanti alla Cina che ne ha solo 46. Anche se si prende la restante parte delle grandi aziende asiatiche e le si somma con quelle Cinesi, il totale supera a malapena quelle del Giappone (CNN). In breve, quando il Giappone si imbarca in una strategia fiscale e monetaria molto rischiosa, questa può generare un grave impatto sul resto del mondo. E l’impatto può essere anche doppiamente significativo perché la crescita globale viene in questo momento guidata dall’Asia.
Come si può arrivare ad una piena occupazione e ad un miglior livello di educazione nazionale rispetto al punto di vista che è stato recentemente dichiarato da David Rosenberg (sia alla conferenza che anche in altri contesti), ossia sul fatto che quanto prima vedremo l'inflazione ed in contemporanea anche l'inizio di un mercato obbligazionario ribassista? Devo dire che questa cosa ha sorpreso molti di noi durante la sua presentazione che si è concentrata sul tema da un mercato obbligazionario rialzista ad uno ribassista. Ma è la ragione per la quale ha deciso di credere in questa cosa che ci ha lasciati ancora di più sorpresi. Io non penso di essere assolutamente in grado di esprimere, in questo breve spazio, le motivazioni che egli ha espresso in modo così impeccabile e molto dettagliatamente durante la sua presentazione ma cercherò di evidenziare alcuni dei punti più salienti.
Il Giappone nell’ultimo trimestre è cresciuto ad un ritmo del 3,5% su base annuale, un tasso così elevato non lo si vedeva da lungo tempo. Naturalmente, i funzionari del governo vedono tutto questo come una chiara conferma delle loro nuove politiche e senza dubbio decideranno che in futuro saranno necessarie ancora più azioni di questo tipo.
I banchieri delle banche centrali vanno a gonfie veleHoro Capital
Quando circa due anni fa io e Jonathan Tepper abbiamo scritto Endgame, l'attenzione era molto concentrata sull'Europa, ma nel avevamo anche chiaramente parlato in modo dettagliato di come nel giro di pochi anni il Giappone sarebbe stato la fonte della vera volatilità a livello globale. "Un insetto alla ricerca di un parabrezza" era stato il titolo del capitolo dedicato al Giappone. Quest'anno, nella mia previsione sul 2013 ho scritto che sarà "l'anno del parabrezza." Nelle ultime due settimane ci siamo concentrati sui problemi che affliggono il Giappone e su quanto è importante il Giappone nell'economia mondiale; alla fine anche questa settimana dobbiamo ancora una volta concentrarci sulla Terra del Sol Levante.
La madre che ha dipinto qualsiasi spazio fosse disponibileHoro Capital
Sono già diversi anni che scrivo che il Giappone è un moscone nella ricerca di un parabrezza. E a gennaio ho scritto che il 2013 sarà l'anno del parabrezza. La recente volatilità dei mercati giapponesi ci lascia completamente esterrefatti, ma questo è effettivamente ciò che ci si dovrebbe aspettare da un paese che è sull'orlo del disastro, sia economico che fiscale. Non voglio sembrare banale in quanto da un punto di vista globale il Giappone non è la Grecia: il Giappone è la terza economia del mondo. Le sue maggiori banche sono alla pari di quelle degli Stati Uniti. E' una potenza mondiale sia nel commercio che nelle transazioni finanziarie. La sua moneta ha lo status di “riserva”. Ha due delle sei più grandi multinazionali al mondo e 71 tra le 500 più importanti imprese, viene superato solo dagli Stati Uniti ed significativamente molto davanti alla Cina che ne ha solo 46. Anche se si prende la restante parte delle grandi aziende asiatiche e le si somma con quelle Cinesi, il totale supera a malapena quelle del Giappone (CNN). In breve, quando il Giappone si imbarca in una strategia fiscale e monetaria molto rischiosa, questa può generare un grave impatto sul resto del mondo. E l’impatto può essere anche doppiamente significativo perché la crescita globale viene in questo momento guidata dall’Asia.
Come si può arrivare ad una piena occupazione e ad un miglior livello di educazione nazionale rispetto al punto di vista che è stato recentemente dichiarato da David Rosenberg (sia alla conferenza che anche in altri contesti), ossia sul fatto che quanto prima vedremo l'inflazione ed in contemporanea anche l'inizio di un mercato obbligazionario ribassista? Devo dire che questa cosa ha sorpreso molti di noi durante la sua presentazione che si è concentrata sul tema da un mercato obbligazionario rialzista ad uno ribassista. Ma è la ragione per la quale ha deciso di credere in questa cosa che ci ha lasciati ancora di più sorpresi. Io non penso di essere assolutamente in grado di esprimere, in questo breve spazio, le motivazioni che egli ha espresso in modo così impeccabile e molto dettagliatamente durante la sua presentazione ma cercherò di evidenziare alcuni dei punti più salienti.
Il Giappone nell’ultimo trimestre è cresciuto ad un ritmo del 3,5% su base annuale, un tasso così elevato non lo si vedeva da lungo tempo. Naturalmente, i funzionari del governo vedono tutto questo come una chiara conferma delle loro nuove politiche e senza dubbio decideranno che in futuro saranno necessarie ancora più azioni di questo tipo.
I banchieri delle banche centrali vanno a gonfie veleHoro Capital
Quando circa due anni fa io e Jonathan Tepper abbiamo scritto Endgame, l'attenzione era molto concentrata sull'Europa, ma nel avevamo anche chiaramente parlato in modo dettagliato di come nel giro di pochi anni il Giappone sarebbe stato la fonte della vera volatilità a livello globale. "Un insetto alla ricerca di un parabrezza" era stato il titolo del capitolo dedicato al Giappone. Quest'anno, nella mia previsione sul 2013 ho scritto che sarà "l'anno del parabrezza." Nelle ultime due settimane ci siamo concentrati sui problemi che affliggono il Giappone e su quanto è importante il Giappone nell'economia mondiale; alla fine anche questa settimana dobbiamo ancora una volta concentrarci sulla Terra del Sol Levante.
Nelle ultime tre settimane sto continuamente commentando quello che personalmente penso sia una folle strada che i giapponesi hanno intrapreso, e quello che penso possa essere considerato nella storia l'esperimento di politica monetaria più scandaloso, intrigante e disperato da parte di una grande potenza economica. I giapponesi stanno rapidamente arrivando al loro Endgame, ossia raggiungere il limite della loro capacità di prendere in prestito del denaro a tassi di interesse che siano economicamente sostenibili. Se i tassi di interesse sulle obbligazioni giapponesi arrivassero solo anche ad un mero 2,2%, l'80% delle entrate fiscali servirà solo per pagare gli interessi sul loro debito. Con un rapporto debito - PIL pari al 245% si trovano in una situazione profondamente disperata e loro lo sanno. E quando ci si trova in periodi disperati, sono necessarie solo delle misure disperate.
Report aggiornato a GIUGNO 2017 sui Mercati EmergentiPaolo Buro
Nel mercato finanziari si dice "Sell in May and go away", in questo preciso momento storico la tendenza al rialzo che persiste sui Mercati Azionari in generale ed in particolare su quelli dei Paesi Emergenti, fa sorgere dei dubbi su questo vecchio detto di borsa.
Report Mercato Emergenti di Raiffeisen Capital ManagementForfinance Group
Il Report sui mercati emergenti aggiornato a fine Marzo 2017.
In questo numero sono toccate le seguenti tematiche:
CINA: Continua la ripresa congiunturale – nella seconda metà dell’anno potrebbe, tuttavia, iniziare un rallentamento;
BRASILE: Spirale d’indebitamento in Brasile – debito pubblico sale rapidamente;
INDIA: Riforma del contante provoca forte calo della crescita – per il governo ha, tuttavia, solo un impatto molto contenuto e temporaneo;
RUSSIA: L’economia russa continua la sua ripresa;
CE3 – Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria: Economia polacca mostra crescita sorprendentemente forte – nella Repubblica Ceca, invece, continua la crescita debole.
Siamo ormai da cinque anni in una crisi che proprio non vuole andarsene. Parafrasando Charles Gave di GaveKal che ha scritto un articolo estremamente interessante su questo argomento appena settimana (2) scorsa, i politici continuano a manomettere i tassi di interesse, i tassi di cambio e in generale i prezzi degli asset. Essi continuano a consentire alle banche che gestiscono i depositi di operare come un casinò. Esse emettono nuovo debito per pagare le spese quando stanno già affogando nel debito. E di questo sembra che non ne prendano atto. Albert Einstein una volta ha definito una follia il fare lo stesso esperimento più e più volte, con la speranza di aspettarsi un diverso risultato. QE1. QE2. QE3 ... C\'è altro da dire?
Ipotizziamo di stare in un mondo perfettoHoro Capital
Come abbiamo visto la scorsa settimana gli economisti non sono nemmeno così particolarmente bravi nel raccontarci quello che è successo durante l'anno che è appena passato e tanto meno nel raccontarci quello che deve ancora arrivare. (E spesso vediamo dei bilanci nazionali che pretendono di fare delle previsioni a dieci o più anni.)
Il concetto di base è piuttosto semplice. Vi è la necessità di prevedere dei ricavi e dei costi. Delle due, le spese sono la cosa più semplice da prevedere. La maggior parte delle spese del governo sono voci di un bilancio. "Si prevede di spendere $5 miliardi di dollari all'anno per la manutenzione di strade e ponti, $1 miliardo di dollari per i parchi nazionali, $925 miliardi dollari per la difesa, ecc." Anche i costi della Social Security sono semplici da prevedere. La sanità invece comporta un sacco di stime, ed infine i costi inerenti alla disoccupazione salgono e scendono in relazione all'economia.
Prima la deflazione, poi l\'inflazione.Horo Capital
Una delle più frequenti domande che mi viene posta durante degli incontri o dopo un intervento è se penso che avremo inflazione o deflazione. La mia risposta è: "Sì." A quel punto mi fermo e devo ammettere che è piuttosto divertente, in quanto la persona che ho di fronte cerca di digerire la risposta. E mentre la mia risposta è irriverente, ma corrisponde anche alla verità in quanto io mi aspetto entrambe le cose.
Situazione sui mercati obbligazionari con Andrea Riegler (CIO Fixed Income di Raiffeisen Capital Management)
- Le obbligazioni dei mercati emergenti, le obbligazioni societarie nonché selezionati titoli di Stato della “periferia” hanno ancora profili di rischio/rendimento accettabili
- I premi di rischio delle obbligazioni societarie continuano a essere vicini ai loro minimi degli ultimi 10 anni
- Al momento non si prevede alcuna accelerazione dell’inasprimento della politica monetaria
- Intanto, posizionamento della duration piuttosto difensivo e generazione di reddito principalmente tramite prodotti “carry” e strategie attive
Mercati Obbligazionari a cura di Raiffeisen Capital ManagementValentina Sagona
Outlook Mercati Obblicazionari
a cura di Andreas Riegler (CIO Fixed Income di Raiffeisen Capital Management).
Mercati obbligazionari ad una svolta ? Quali offrono al momento profili di rischio/rendimento accettabili?
BCE rassicura, FED tergiversa e BOJ all’attacco pur di arginare le uscite dai mercati e sedare gli operatori ma quanto sta accadendo seppur ricordi gli effetti “boom” degli annunci che hanno puntellato sui top i mercati alla fine del QE americano nell’ottobre 2014 e per buona parte del 2015 ora appaiono più come una rete di protezione per rallentare la caduta nella speranza di poter governarne al meglio e nel modo meno traumatico lo “sboom” derivante dalla fine più o meno graduale delle politiche espansive.
Che cosa in generale ci racconta l\'attuale contesto degli utili e delle valutazioni, circa le prospettive dei mercati azionari americani nel corso dei prossimi 3-5-7-10 anni? Questa settimana abbiamo la seconda parte di "Bull\'s Eye Investing, dieci anni dopo" che avevamo iniziato la scorsa settimana.
E\' passato quasi un decennio, da quando sono co-autore insieme a Ed Easterling di Crestmont Research qualche articolo per questa lettera e che poi tardi divennero cinque o sei capitoli di Bull\'s Eye Investing. Anche se il decimo anniversario del libro è in realtà il 2013, l\'attuale vulnerabilità dei mercati ci ha spinto a rivisitare il materiale con un po\' di anticipo, in modo da prepararvi meglio verso quello che ci aspetta. Il riflettere su ciò che è accaduto, ci darà la possibilità di valutare la correttezza delle nostre intuizioni.
Nelle ultime tre settimane sto continuamente commentando quello che personalmente penso sia una folle strada che i giapponesi hanno intrapreso, e quello che penso possa essere considerato nella storia l'esperimento di politica monetaria più scandaloso, intrigante e disperato da parte di una grande potenza economica. I giapponesi stanno rapidamente arrivando al loro Endgame, ossia raggiungere il limite della loro capacità di prendere in prestito del denaro a tassi di interesse che siano economicamente sostenibili. Se i tassi di interesse sulle obbligazioni giapponesi arrivassero solo anche ad un mero 2,2%, l'80% delle entrate fiscali servirà solo per pagare gli interessi sul loro debito. Con un rapporto debito - PIL pari al 245% si trovano in una situazione profondamente disperata e loro lo sanno. E quando ci si trova in periodi disperati, sono necessarie solo delle misure disperate.
Report aggiornato a GIUGNO 2017 sui Mercati EmergentiPaolo Buro
Nel mercato finanziari si dice "Sell in May and go away", in questo preciso momento storico la tendenza al rialzo che persiste sui Mercati Azionari in generale ed in particolare su quelli dei Paesi Emergenti, fa sorgere dei dubbi su questo vecchio detto di borsa.
Report Mercato Emergenti di Raiffeisen Capital ManagementForfinance Group
Il Report sui mercati emergenti aggiornato a fine Marzo 2017.
In questo numero sono toccate le seguenti tematiche:
CINA: Continua la ripresa congiunturale – nella seconda metà dell’anno potrebbe, tuttavia, iniziare un rallentamento;
BRASILE: Spirale d’indebitamento in Brasile – debito pubblico sale rapidamente;
INDIA: Riforma del contante provoca forte calo della crescita – per il governo ha, tuttavia, solo un impatto molto contenuto e temporaneo;
RUSSIA: L’economia russa continua la sua ripresa;
CE3 – Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria: Economia polacca mostra crescita sorprendentemente forte – nella Repubblica Ceca, invece, continua la crescita debole.
Siamo ormai da cinque anni in una crisi che proprio non vuole andarsene. Parafrasando Charles Gave di GaveKal che ha scritto un articolo estremamente interessante su questo argomento appena settimana (2) scorsa, i politici continuano a manomettere i tassi di interesse, i tassi di cambio e in generale i prezzi degli asset. Essi continuano a consentire alle banche che gestiscono i depositi di operare come un casinò. Esse emettono nuovo debito per pagare le spese quando stanno già affogando nel debito. E di questo sembra che non ne prendano atto. Albert Einstein una volta ha definito una follia il fare lo stesso esperimento più e più volte, con la speranza di aspettarsi un diverso risultato. QE1. QE2. QE3 ... C\'è altro da dire?
Ipotizziamo di stare in un mondo perfettoHoro Capital
Come abbiamo visto la scorsa settimana gli economisti non sono nemmeno così particolarmente bravi nel raccontarci quello che è successo durante l'anno che è appena passato e tanto meno nel raccontarci quello che deve ancora arrivare. (E spesso vediamo dei bilanci nazionali che pretendono di fare delle previsioni a dieci o più anni.)
Il concetto di base è piuttosto semplice. Vi è la necessità di prevedere dei ricavi e dei costi. Delle due, le spese sono la cosa più semplice da prevedere. La maggior parte delle spese del governo sono voci di un bilancio. "Si prevede di spendere $5 miliardi di dollari all'anno per la manutenzione di strade e ponti, $1 miliardo di dollari per i parchi nazionali, $925 miliardi dollari per la difesa, ecc." Anche i costi della Social Security sono semplici da prevedere. La sanità invece comporta un sacco di stime, ed infine i costi inerenti alla disoccupazione salgono e scendono in relazione all'economia.
Prima la deflazione, poi l\'inflazione.Horo Capital
Una delle più frequenti domande che mi viene posta durante degli incontri o dopo un intervento è se penso che avremo inflazione o deflazione. La mia risposta è: "Sì." A quel punto mi fermo e devo ammettere che è piuttosto divertente, in quanto la persona che ho di fronte cerca di digerire la risposta. E mentre la mia risposta è irriverente, ma corrisponde anche alla verità in quanto io mi aspetto entrambe le cose.
Situazione sui mercati obbligazionari con Andrea Riegler (CIO Fixed Income di Raiffeisen Capital Management)
- Le obbligazioni dei mercati emergenti, le obbligazioni societarie nonché selezionati titoli di Stato della “periferia” hanno ancora profili di rischio/rendimento accettabili
- I premi di rischio delle obbligazioni societarie continuano a essere vicini ai loro minimi degli ultimi 10 anni
- Al momento non si prevede alcuna accelerazione dell’inasprimento della politica monetaria
- Intanto, posizionamento della duration piuttosto difensivo e generazione di reddito principalmente tramite prodotti “carry” e strategie attive
Mercati Obbligazionari a cura di Raiffeisen Capital ManagementValentina Sagona
Outlook Mercati Obblicazionari
a cura di Andreas Riegler (CIO Fixed Income di Raiffeisen Capital Management).
Mercati obbligazionari ad una svolta ? Quali offrono al momento profili di rischio/rendimento accettabili?
BCE rassicura, FED tergiversa e BOJ all’attacco pur di arginare le uscite dai mercati e sedare gli operatori ma quanto sta accadendo seppur ricordi gli effetti “boom” degli annunci che hanno puntellato sui top i mercati alla fine del QE americano nell’ottobre 2014 e per buona parte del 2015 ora appaiono più come una rete di protezione per rallentare la caduta nella speranza di poter governarne al meglio e nel modo meno traumatico lo “sboom” derivante dalla fine più o meno graduale delle politiche espansive.
Che cosa in generale ci racconta l\'attuale contesto degli utili e delle valutazioni, circa le prospettive dei mercati azionari americani nel corso dei prossimi 3-5-7-10 anni? Questa settimana abbiamo la seconda parte di "Bull\'s Eye Investing, dieci anni dopo" che avevamo iniziato la scorsa settimana.
E\' passato quasi un decennio, da quando sono co-autore insieme a Ed Easterling di Crestmont Research qualche articolo per questa lettera e che poi tardi divennero cinque o sei capitoli di Bull\'s Eye Investing. Anche se il decimo anniversario del libro è in realtà il 2013, l\'attuale vulnerabilità dei mercati ci ha spinto a rivisitare il materiale con un po\' di anticipo, in modo da prepararvi meglio verso quello che ci aspetta. Il riflettere su ciò che è accaduto, ci darà la possibilità di valutare la correttezza delle nostre intuizioni.
In questo momento di grande incertezza sui mercati finanziari CFO SOLUTIONS SCF S.r.l. mette a disposizione dei risparmiatori una guida per potersi orientare nelle scelte di investimento al fine di proteggere più possibile il proprio patrimonio, piccolo o grande che sia.
E Il Momento Di Tirare Fuori Gli ObiciHoro Capital
È ormai comune l\'uso del termine bazooka per far riferimento alle azioni dei governi e delle banche centrali nel tentare di evitare una nuova crisi del credito. E questa settimana abbiamo visto uno sforzo coordinato delle banche centrali nell\'utilizzare i loro bazooka per scongiurare un altro disastro del credito stile 2008. Il mercato ha reagito come se la crisi fosse finita e che ora possiamo guardare avanti al prossimo bull market. Tuttavia, vedremo presto che questo non sarà stato sufficiente. A questo punto è necessario qualcosa di più di un obice (guardate l\'arsenale militare della seconda guerra mondiale).
Quale strada prenderemo? Se solo potessimo far aumentare le nostre via d\'uscita sui nostri problemi del debito sovrano. Ma la crescita del debito crea ancora più problemi se questi non vengono gestiti, rendendo ancora più difficile l\'affrontarli; ma tenendo il debito e il deficit sotto controllo di conseguenza si monitora anche il dolore che ne consegue.
"Una cosa è avere un parere da un punto di vista macro, ma cosa molto diversa è agire come se questo fosse corretto."
Howard Marks, Oaktree Capital Management
Può essere frustrante ed anche un po' futile l'esperienza di essere un economista. I mercati finanziari non sempre si comportano come se ci fosse un collegamento tra i fondamentali economici e i prezzi delle azioni.
E tutta concentrata sui posti di lavoroHoro Capital
Marzo ha visto la creazione di "solo" 120.000 nuovi posti di lavoro. Le attese erano per 200.000 nuovi posti di lavoro. Non è passato molto tempo da quando ogni numero positivo sarebbe stato visto come una buona notizia, ma con gli ultimi sei mesi dove avevano una media di 200.000 nuovi posti di lavoro, questo dato è stato deludente. Tutto questo aumenta la preoccupazione, che ancora una volta, potremmo vedere dei deboli dati sull\'occupazione durante la primavera e l\'estate.
Questa settimana ci prendiamo una breve pausa dopo il lungo elenco sulle scelte che si devono affrontare nel mondo sviluppato per dare uno sguardo ad alcuni elementi che stanno attirando la mia attenzione. Ritorneremo sugli Stati Uniti la prossima settimana, in quanto penso che non risolveremo i nostri problemi da qui al prossimo Venerdì, e avremo cose in abbondanza di cui parlare. Così oggi guardiamo al "cambiamento" nella politica della Fed e ai bilanci delle banche centrali; al PIL degli Stati Uniti, al Portogallo, alla BCE, alla politica del LTRO, e sì, e c\'è anche spazio per la Grecia.
OTTOBRE: UN MESE DI STABILE PERFORMANCE O DI POTENZIALE CRACK ?
Una cosa sembra emergere più di altre da questi dati, ovvero che gli eventi estremi accadono spesso in questo periodo e dopo lunghi cicli rialzisti, come innegabilmente è già l'attuale. Non dovrebbe quindi stupire l'invito all'estrema prudenza, essendovi un potenziale ed ampio rischio di discesa, a maggior ragione considerando il fatto che, nel corrente ciclo, gli unici forti cali si sono finora verificati solo alle fine del primo e del secondo QE, nel 2010 e nel 2011.
Emerging Market Report a cura di Raiffeisen Capital Management - Dicembre 2017.Forfinance Group
l'espansione economica dei Paesi Emergenti continua a deporre a favore delle loro economie infatti il FMI prevede per loro una crescita economica del 4,8% nel 2018, rispetto all'1,9% delle nazioni industrializzate... continuerà questo trend?
Di seguito sono riassunti gli argomenti che tratterà il nostro consueto Emerging Market Report aggiornato a fine Dicembre 2017:
-CINA "La dinamica congiunturale del Paese ha subito un leggero rallentamentonell'ultimo periodo";
-INDIA "Moody's alza il merito di credito dell'India";
-BRASILE "Nonostante le continue incertezze della politica interna, la ripresa dell'economia brasiliana accelera
gradualmente il passo";
-RUSSIA "Russia attualmente già vicina alla crescita potenziale secondo la banca centrale";
-TURCHIA " Rialzo dei tassi di d'interesse nascosto dalla banca centrale turca";
-GRECIA "Per la prima volta in un decennio il Paese è cresciuto per tre trimestri consecutivi".
Da fine settembre a venerdì scorso si è assistito ad un ulteriore tentativo di rimbalzo da parte della locomotiva azionaria globale, ovvero lo S&P500 e con esso dell’intero mercato azionario mondiale. L’indice americano dopo aver quasi ritestato i minimi di fine agosto nelle ultime sedute di settembre ha reagito alla situazione di ipervenduto come allora, ossia con un impetuoso rimbalzo di ben 7 sedute positive su 8. Un risultato che questa volta appare però essere molto più gradito a tanti operatori in quanto si è potuto recuperare un livello “psicologico” importante proprio sul finale di settimana, ovvero la cosiddetta media mobile a 50 giorni.
Ho detto spesso che quando qualcuno viene nominato membro della Federal Reserve, viene portato in una stanza sul retro e gli viene completamente cambiato il DNA. Ma una volta che escono da quella stanza, le persone non sono più semplicemente simili a me e a voi, con la sola eccezione di Fisher e Lacker e alcuni loro colleghi che sembra siano stati in grado di resistere all\’infezione. Questa settimana vedremo la recente azione della Fed e la utilizziamo come punto di partenza per riflettere su quanto possa essere efficace la politica della Fed, in un periodo di riduzione della leva finanziaria.
E\' facile classificare il deficit come qualcosa che c\'è sempre stato. I Chicken Littles non ci dicono che il deficit è in calo da decenni? Il Giappone sembra essere in grado di affrontare ampi disavanzi e noi non siamo in alcun modo vicini al loro livello di indebitamento. Non è la "Malattia giapponese" il peggior risultato a cui stiamo guardando - è solo una lenta crescita mondiale che, anche se frustrante, non è catastrofica? E alcuni hanno chiesto deficit ancora più grandi per stimolare la crescita economica e l\'occupazione, rifacendosi a periodi in cui il governo aveva effettivamente dei disavanzi e l\'economia sembrava rispondere positivamente riprendendo ancora una volta a crescere.
E\’ facile classificare il deficit come qualcosa che c\’è sempre stato. I Chicken Littles non ci dicono che il deficit è in calo da decenni? Il Giappone sembra essere in grado di affrontare ampi disavanzi e noi non siamo in alcun modo vicini al loro livello di indebitamento. Non è la "Malattia giapponese" il peggior risultato a cui stiamo guardando - è solo una lenta crescita mondiale che, anche se frustrante, non è catastrofica? E alcuni hanno chiesto deficit ancora più grandi per stimolare la crescita economica e l\’occupazione, rifacendosi a periodi in cui il governo aveva effettivamente dei disavanzi e l\’economia sembrava rispondere positivamente riprendendo ancora una volta a crescere.
Questa settimana, il PMI della Cina si è attestato a malapena sopra il 50 ed è chiaramente in calo rispetto all'anno scorso. Nonostante quello che si legge la crescita economica della Cina sta rallentando, il che non è positivo per i metalli e per i prodotti legati alle materie prime (diverse da quelle considerate "soft" come i cereali, il bestiame, ecc.). GaveKal sostiene che la caduta dei prezzi delle materie prime che abbiamo visto negli ultimi tempi, forse è di natura strutturale. Eppure le obbligazioni salgono, l'oro cresce, le azioni salgono. (Chiaramente il mercato non ha ascoltato questa mattina il mio amico Nouriel Roubini, Dr. Doom, infatti dopo il suo intervento nessuno in questa conferenza ora può chiamarmi pessimista. Anche se lui preferisce il termine realistico..) Apparentemente tutto sta levitando.
La necessità di fare un grosso cambiamentoHoro Capital
Il 5 marzo 2013 il Dow Jones Industrial Average ha stabilito un nuovo massimo storico, superando il precedente massimo pari a 14,165.50 che era stato raggiunto nell'ottobre del 2007. Solo il mercato azionario non sembra prendere atto che il mondo si trova oggi in una situazione ben diversa rispetto a 5 anni e mezzo fa. Molti investitori parlano di un mercato ribassista, ma intanto percorrono la strada rialzista. Questa apparente contraddizione è funzione della convinzione diffusa che la politica della banca centrale sia questa proveniente da Tokyo, Francoforte, Londra o Washington fornisce un efficace copertura alla volatilità consentendo così agli investitori di ignorare i problemi economici e finanziari sottostanti, che continuano intanto a cuocere a fuoco lento.
Iniziamo questa settimana con una domanda semplice. L'inflazione è una cosa buona o cattiva? Rispondete rapidamente. Mi dispiace, la vostra risposta è sbagliata. O meglio non possiamo sapere se la vostra risposta è giusta o sbagliata, perché non siamo sicuri che cosa si intende dire con la domanda. Possiamo pensare che sia una cosa buona, ma non possiamo esserne sicuri perché la parola inflazione ha significati diversi, a seconda delle persone che si trovano in luoghi e tempi diversi. Infatti, anche delle stesse persone nello stesso luogo e alla medesima ora non riescono ad accordarsi su una definizione precisa.
Il documento che ha dato vita alla zona euro si trova proprio in questa condizione. Tutti pensano di sapere cosa volesse dire o almeno i tedeschi. La Bundesbank (la banca centrale tedesca) era abbastanza sicura che avrebbe impedito la monetizzazione del debito. C'è scritto proprio così all'articolo 123. Ma l'Unione europea e la BCE (con il loro fedele compagno del FMI) sembrano costantemente però muoversi in un territorio inesplorato. Banche, credito e crisi dei debiti governativi sembra richiedano manovre legali che non sono state esplicitamente specificate. Mentre il resto d'Europa sta a guardare, la BCE man mano che va avanti traccia le linee sulla mappa.
Ho scritto qualche tempo fa che la Grecia poteva scegliere tra un Disastro di tipo A: ossia rimanere nell'euro, e un Disastro di tipo B: uscire dall'euro. Sono appena tornato dopo aver trascorso quattro giorni in Grecia, ho incontrato un sacco di persone a tutti i livelli della società ed ora voglio condividere con voi in questa lettera la mia analisi sulle loro scelte e sui risultati che hanno raggiunto. Dirò anche un paio di cose su quali potrebbero essere le implicazioni, dettate da ulteriori sviluppi del tema Grecia sia per il resto dell'Europa che per il mondo sviluppato.
Previsioni per il 2013: insostenibilità e transizioneHoro Capital
Mentre ci stiamo accingendo ad iniziare un nuovo anno, ci stiamo di nuovo inserendo nel rito della previsione per il prossimo anno. Quest'anno voglio guardare un po' più in la rispetto ad un singolo anno, questo al fine di riflettere in modo più approfondito sui cambiamenti che stanno per accadere nel mondo sviluppato. Stiamo andando tutti in contro a dei cambiamenti nel nuovo contesto economico (ed è quello che ci darà il benvenuto). La transizione porterà sia crisi che perdite per coloro che si impantaneranno nel sistema attuale che deve evolversi o crollare, ma anche delle opportunità per coloro che vedono la necessità di un cambiamento e desiderano cogliere dei vantaggi dall'evoluzione in corso.
"Per ogni problema complesso c'è una risposta chiara, semplice e sbagliata".
H. L. Mencken
Forse la domanda che mi viene maggiormente posta è: "Cosa ne pensi dell'oro?" Anche se spesso ho scritto dei brevi commenti sul metallo giallo, non riesco a ricordare l'ultima volta che ho dedicato un intera lettera al tema dell'oro.
Picco del petrolio o picco dell'energia. una soluzione ottimaleHoro Capital
Un tema costante di questa lettera è il fatto che gli elementi che la compongono possono sembrare da lontano disgiunti gli uni dagli altri, ma in realtà sono collegati tra di loro con il tema principale. Se si protende da un lato sembra si possa creare una reazione che porti a delle conclusioni improbabili. Oggi esploriamo la connessione tra il disavanzo di bilancio e la politica energetica.
Formazione del Capitale e Fiscal CliffHoro Capital
Nell\'attuale contesto economico spesso ci si lamenta in merito alla volatilità e all\'incertezza, ma c\'è una cosa della quale credo che possiamo essere abbastanza certi: le tasse stanno crescendo.
La disoccupazione giovanile negli Stati Uniti è arrivata ad un valore pari al 17,1%. In Europa il problema è ancora più accentuato. Il caso più eclatante è la Grecia dove la disoccupazione giovanile è al 58% mentre in Spagna questa è vicina al 55%. Il Portogallo è al 36% e in Italia è al 35%. In Francia è superiore al 25%. Questo è solo un chiaro sintomo della crisi del credito? In gran parte chiaramente lo è, ma penso che ci sia un qualcosa di più profondo che si sta generando, un significativo cambiamento nella fondamenta del mercato del lavoro.
Ho spesso detto che non considero l\'oro un investimento ma piuttosto un assicurazione. Ma la domanda è un assicurazione contro che cosa? Mentre parlavo a quel pubblico dei loro problemi concreti, mi sono reso conto che l\'oro è l\'assicurazione della banca centrale.
A tutti noi piace pensare a noi stessi come esseri umani del tutto razionali, governati dalla logica e dall\'analisi ma purtroppo non siamo così logici come vorremmo. Per le nostre decisioni adottiamo tutti i tipi di pregiudizi e anche lo stesso modo in cui elaboriamo le informazioni nel nostro cervello umano questo crea una serie di pregiudizi. Siamo tutti intenti a vedere ciò che ci aspettiamo di vedere e quindi non solo non riusciamo a vedere la foresta attraverso gli alberi, ma alla stessa modo riusciamo ad ammirare la foresta senza far caso agli alberi. Siamo tutti troppo spesso intenti a guardare ciò che pensiamo dovremmo vedere (questo è uno dei motivi per cui è così difficile modificare il proprio modo di scrivere!).
Nelle ultime due settimane abbiamo esaminato i problemi attraverso dei modelli. In primo luogo abbiamo toccato quello che ho chiamato la Singolarità economica. In fisica una singolarità è quella in cui i modelli matematici non funzionano più. Ad esempio, i modelli basati sulla fisica della relatività non funzionano più se si arriva troppo vicini ad un buco nero. Se pensiamo al troppo debito come ad una sorta di buco nero, si può capire il perché i modelli economici non funzionano più.
Come si fa a confrontare la crisi finanziaria di un paese con quella di un altro? Il Fondo Monetario Internazionale ha cercato di fare proprio questo, scatenando di conseguenza un dibattito piuttosto acceso negli ambienti economici. E mentre oggi vedremo le loro analisi, il punto chiave è che i modelli economici utilizzati per guidare la politica monetaria e fiscale non stanno funzionando come succedeva invece in passato.
Singularity era in origine un termine matematico per indicare un punto in cui un equazione non ha alcuna soluzione. In fisica è stato dimostrato che la caduta di una stella abbastanza grande sarebbe poi diventata un buco nero così denso che la sua stessa gravità avrebbe causato una singolarità nel tessuto dello spazio-tempo, un punto in cui molte normali equazioni della fisica improvvisamente non avrebbero più una soluzione.
La sorpresa del Tasso di DisoccupazioneHoro Capital
Come tutti coloro che stanno prestando particolare attenzione all\'attuale situazione economica, sono rimasto sorpreso quando i titoli dei giornali hanno detto che la disoccupazione era scesa al 7,8%. Una variazione di tale entità non sembra essere storicamente coerente con una crescita economica inferiore al 2% almeno per come è stata rilevata dal Establishment Survey, in quanto la crescita dei posti di lavoro a malapena riesce a tenere il passo con la crescita della popolazione o con le entrate fiscali che anche il mese scorso erano abbastanza piatte.
Negli ultimi 80 anni nel mondo economico e in quello degli investimenti abbiamo creato modelli di rischio sempre più sofisticati. Per ogni nuovo strumento che abbiamo creato per misurare il rischio, ci è sembrato di pensare che in qualche modo avevamo acquisito un maggiore controllo sul nostro futuro. Paradossalmente ci sembra di credere che più conosciamo il rischio, tanto più possiamo in qualche modo controllare la nostra esposizione ad esso. Più creiamo modelli elaborati e vediamo correlazioni tra gli eventi e le performance dei nostri investimenti e l\'economia, più diventiamo sicuri di noi stessi.
1. SCENARI FINANZIARI
JOHN MAULDIN'STHOUGHTS FROM THE FRONTLINE
Newsletter settimanale - Versione Italiana a cura di Horo Capital
E' ora di remare o navigare?
di John Mauldin | 4 agosto 2012 - Anno 3 - Numero 31
In questo numero:
E' ora di remare o navigare?
Alcune implicazioni
E' ora di considerare gli Absolute Returns
RIP, Darrel Cain
Maine, a Casa e Carlsbad
Poche settimane fa, Ed Easterling ed io abbiamo aggiornato il lavoro che abbiamo
pubblicato quasi dieci anni fa sui mercati secolari orso e toro nei capitoli 5 e 6 di Bull's Eye
Investing. Questa settimana sono nel Maine per l'annuale ritrovo di pesca chiamato
Shadow Fed. Ed ha gentilmente accettato di fare con me un altro articolo sugli utili, i
business e i cicli che sono sfasati in termini di tempo rispetto al secolare ciclo dei mercati
azionari, ma anche questo fa parte del modo nel quale i mercati si comportano. Però
quando questi dati si combinano tra loro si ottiene un quadro molto più chiaro dei mercati.
Gli utili sono un argomento che provocano un grande dibattito. In qualsiasi momento, si
può sentire qualcuno in TV che parla di quanto il mercato sia "poco costoso", mentre la
persona sul canale successivo parla di quanto i prezzi siano alti. Oggi guardiamo al ciclo
degli utili, rispetto al focalizzarci solo su un periodo specifico. Permettetemi di fornirvi una
piccola anteprima. In termini di tempo, questo ciclo degli utili è già più lungo rispetto alla
durata media ed è proiettato verso nuovi massimi assoluti. Tutto ciò fa venire voglia di
riflettere su quanto le attuali proiezioni siano realistiche. Così proviamo ad addentrarci
nell'argomento. (Nota: questa lettera stabilisce il record in termini di grafici mai pubblicati in
contemporanea in Thought from the Frontline, così è più lunga del solito da stampare ma
non per il numero delle parole che in realtà sono nella media).
Ma lasciatemi sottolineare che questa settimana è l'inizio del 13° anno di Thoughts of the
Frontline. Ho iniziato nell'agosto del 2000 parlando di come gli Stati Uniti sarebbero stati in
recessione nel 2001, analizzando la curva dei rendimenti che cominciava sul serio ad
invertire e che ha rappresentato il segnale di chiamata anche per la recessione del 2007.
Ho iniziato con circa 2.000 indirizzi e-mail, raccolti dai lettori di una precedente lettera
pubblicata per un altro editore e con dei lettori del mio primo best-seller e per uno strano
motivo l'elenco ha cominciato a crescere, e nel giro di pochi anni il mio modello di
business è totalmente cambiato, grazie a voi lettori e amici di questa lettera. La lista è ora
cresciuta fino a raggiungere circa 1 milione dei miei più cari amici ed è pubblicata su molti
più siti rispetto a quanto io avessi mai immaginato sarebbe successo. Chi sapeva 13 anni
fa, che questa cosa chiamata internet sarebbe diventata così importante? Sono molto
grato per il vostro sostegno.
Ho iniziato Thoughts of the Frontline come un servizio gratuito e spero di continuare a
scrivere per per molti anni finché ci saranno degli intimi amici che continueranno a leggere
le mie riflessioni. La mia scrittura e il pensiero si sono evoluti nel corso degli anni, ma ogni
Venerdì mi siedo e ovunque io sia scrivo su ciò che ho trovato interessante in tutte le
2. letture della settimana. Trovo ancora esaltante poter premere il pulsante di invio ogni
Venerdì sera alla termine della scrittura e apprezzo molto la connessione che percepisco
dai feedback che ricevo dai miei lettori.
E così con una particolare riconoscenza ecco la lettera di questa settimana, e con questa
incominciamo un nuovo anno. E che anno ci si prospetta davanti a noi!
E' ora di remare o navigare?
Nell'aprile del 2007 le previsioni davano almeno altri due anni di crescita, il primo articolo
"Beyond The Horizon" affermava che:
"Gli utili sono aumentati con tassi di crescita a due cifre per cinque anni consecutivi, anche
se molti concordano sul fatto che la crescita degli utili possa subire un rallentamento, va al
di la di qualsiasi prevedibile orizzonte che gli utili attualmente possano effettivamente
subire una caduta".
Alla fine del 2007 gli utili per azione (EPS) per l'S&P 500 erano diminuiti rispetto ai valori
del 2006.
Per la fine del 2008 e dopo più di un 80% di diminuzione degli utili dichiarati, valori che
andavano al di là di qualsiasi orizzonte durante il quale sono stati riportati degli utili ci si
sarebbe comunque aspettati un recupero fino ad oltre $90 per azione nel corso degli anni
successivi ... le previsioni per quest'anno sono ora pari a $93 e quelle dell'anno prossimo
a $103 per azione.
Dal momento che i principi fondamentali della storia dicono che il ciclo economico tende a
ripetersi, un calo negli EPS non dovrebbe essere troppo lontano rispetto al vostro
orizzonte!
Attualmente i margini di profitto sono ciclicamente alti e vicini ai massimi storici; hanno già
raggiunto livelli insostenibili con previsioni di ulteriori aumenti per i prossimi due anni.
Attenzione.
Uno sguardo indietro alla storia ci fornisce degli elementi sul ciclo degli utili e su quello che
è considerato normale. Nonostante le statistiche di crescita media degli utili, il ciclo
economico spinge normalmente verso periodi di picco e di stallo. E lo stallo è
generalmente pari ad uno o due anni di vera e propria retromarcia, piuttosto che una
crescita più lenta senza intoppi. Come indicato nel grafico 1 gli utili crescono tipicamente
dai tre ai cinque anni e poi per un anno o due scendono, prima di tornare a crescere di
nuovo. Questo di solito è tutto ciò che è necessario per ristabilire l'equilibrio.
Grafico 1. Crescita degli Utili per Azione S&P 500 : 1950–2011
3. Questo è instabile e irregolare in periodi di guerra, di innovazione tecnologica e di
business, con problemi politici e con altri tipi di cambiamento. Il ciclo economico non è
breve e non si esaurisce in un anno. Per esaminare con maggiore precisione le tendenze
possiamo estendere il periodo ad alcuni anni per presentare il ciclo come dato medio su
più anni.
Il grafico 2 rappresenta il tasso medio di crescita degli utili su tre anni. Il ciclo comincia a
mostrare qualche incongruenza e ricomincia a mostrare maggiormente la sua natura
ciclica e la tendenza nel tornare ad un tasso di crescita normale.
Grafico 2. Crescita Media a 3 anni EPS S&P 500 : 1950–2011
4. Gli utili non solo crescono e diminuiscono in termini di dollari, ma cambiano anche in
relazione alla quantità di vendite necessarie a generare i profitti. Nel dettaglio, i profitti
sono la porzione di vendite che rimangono alle aziende dopo che tutti i costi e le spese
sono state pagate. Quando i profitti vengono rapportati con le vendite, il ratio che si ottiene
è noto come il margine di profitto. Come gli economisti riconoscono il ciclo economico
tende a spingere i margini di profitto intorno ad un livello base. Quando tutte le vendite
delle società vengono consolidate il risultato che si ottiene è essenzialmente il prodotto
interno lordo (PIL). Di conseguenza i profitti aggregati di tutte le società possono essere
rapportati al PIL, come misura dei margini di profitto e della relativa redditività.
Il grafico 3 rappresenta il margine di profitto dal 1929, ossia da quando i dati sono stati per
la prima volta disponibili. La relazione non è stata semplice, ma è stata abbastanza
regolare. Durante la Grande Depressione i margini di profitto erano bassi e negativi. Tale
periodo di sotto performance è stato seguito da uno con valori al di sopra della media. La
media per l'intero periodo dal 1929 al 2011(pari ad oltre 80 anni) è stata di circa il 9%. È
interessante notare che la media per i primi venticinque anni (1929-1953) anche se con
alti e bassi fu quasi del 9%.
Gli estremi in entrambe le direzioni durante la prima parte del secolo scorso si
controbilanciarono a vicenda come ovviamente ci si sarebbe aspettato per raggiungere la
"normale" media. Dopo il 1953 la media è sempre stata vicina al 9% ma con cicli con
meno alti e bassi. (Nota: il 1953 è stato utilizzato come anno di passaggio, che segnava
un periodo di 25 anni che ha incluso anni con forti estremi che hanno fatto parte della
prima metà del secolo scorso.)
5. Grafico 3. Profitti Aziendali prima delle tasse in percentuale sul PIL : 1929–2011
Oggi come evidenziato nel Grafico 4 sulla base dei dati trimestrali, i margini di profitto si
sono spostati ben al di sopra del dato storico medio che è vicino al 9% e sono
maggiormente vulnerabili nel tornare verso un ritorno nella media. Non necessariamente
questo deve accadere subito in quanto questi cicli sono lenti. È tuttavia probabile che
possa essere anche imminente.
Grafico 4. Profitti Aziendali prima delle tasse in percentuale sul PIL : a livello trimestrale
1990–1Q2012
6. Le previsioni degli analisti restano ottimiste nonostante i recenti segnali di debolezza. A
partire dal 31 luglio le previsioni di Standard & Poor per quest'anno e per il prossimo anno
riflettono continui aumenti degli utili fino a raggiungere i $103 per azione. Il grafico 5
aggiunge le percentuali di aumento per i prossimi due anni al Grafico 1. Tutto ciò rende
l'idea di quanto stiamo presumibilmente percorrendo la strada di una delle maggiori fasi di
crescita degli utili da sempre.
Grafico 5. Previsioni degli Analisti: S&P Outlook – Percentages
7. Come possiamo mettere il livello degli utili dentro una prospettiva? Ci sono due metodi per
normalizzare gli utili che sono descritti nel più recente libro di Ed Probable Outcomes. Il
primo è il metodo più conosciuto ed è quello di Robert Shiller di Yale e l'altro è una
metodologia utilizzata da Crestmont Research. La linea blu nel Grafico 6 rappresenta gli
EPS effettivamente dichiarati; l'estensione della linea rossa sono le previsioni di S&P. Le
linee arancioni e viola sono gli EPS normalizzati utilizzando le metodologie di Crestmont &
Shiller.
Come risulta dalla figura 6, entrambi i metodi riportano nel tempo dei risultati simili.
Maggiormente degno di nota in questo grafico è l'alto grado di variabilità degli utili
dichiarati in rapporto ai dati normalizzati. Questo grafico è probabilmente uno dei migliori
con cui si può esaminare l'alto grado di fluttuazione degli utili dichiarati attraverso i cicli
economici.
Grafico 6. Previsioni degli analisti: S&P Outlook – Dollars
8. Potete notare nel grafico 6 che gli attuali livelli e previsioni degli utili sono abbastanza al di
sopra della normale linea di crescita che rappresenta il valore standard. Questa è una
ulteriore indicazione che i margini di profitto sono diventati troppo elevati. Ma quanto
elevati?
Il grafico 7 illustra la differenza in termini percentuali tra i valori effettivi e le previsioni degli
utili rispetto alla misura di Crestmont degli utili normalizzati. Questo ci permette di vedere
la relativa differenza in termini percentuali. Ciò rende il grafico confrontabile per lunghi
periodi di tempo anche quando il livello degli utili in dollari sta aumentando.
Sono inserite nel grafico due bande gialle che racchiudono l'80% dei movimenti centrali e
l'ulteriore 10% dei movimenti su ciascun lato partendo dal punto medio. Soprattutto il
grafico mette in evidenza quanto siamo andati ben oltre il range di normalità e dove si
prevede di arrivare. Entro la fine del prossimo anno ci si aspetta di essere sopra il 40% del
normale livello degli utili. E poiché il trend tende a oltrepassare la linea di base, il
potenziale declino degli utili dichiarati sicuramente sorprenderà un sacco di analisti (ma
certamente non sorprenderà i nostri lettori!). Pertanto l'attuale posizione nel ciclo degli utili
si sta estendendo non solo in termini di durata, ma anche in termini di ampiezza.
Grafico 7. Livello degli EPS al di sopra / al di sotto del trend di base
9. Anche se i due metodi che presentano i margini di profitto nel ciclo economico non sono
direttamente comparabili, siamo in grado di sovrapporre le informazioni per ottenere un
ulteriore livello di prospettiva. Ci sono poche previsioni che vengono ben considerate per
quanto riguarda i margini di profitto nazionali. La Figura 8 illustra i profitti delle imprese
nazionali, con una estensione pro forma che utilizza la crescita degli utili prevista sul
S&P500 nel 2012 e 2013.
La stampa in questo momento è piena di storie che raccontano dei record nei margini di
profitto. E' chiaro che l'attuale record arriva dopo un lungo cammino. Questo naturalmente
significa che c'è anche una bella caduta di fronte a noi.
Grafico 8. Analisi di Comparazione dei Margini di Profitto
10. Che cosa possiamo dire per quanto riguarda la durata del ciclo degli utili? I precedenti cicli
degli EPS hanno avuto una durata da uno a sei anni. Negli ultimi sei decenni ci sono stati
dodici cicli positivi. Sei sono durati uno o due anni (l'anno scorso il 2011 era il terzo
dell'attuale ciclo). Siamo ora nella seconda fase del gioco. Mentre passa ogni anno e
continuiamo ad avere un ulteriore incremento negli EPS, la probabilità per un successivo
calo degli EPS aumenta ... e potenzialmente anche un calo del mercato azionario.
Conclusione # 1: ci si dovrebbe aspettare che gli utili riportati, in relazione ai dati storici
dovrebbero diminuire nel corso dei prossimi due anni (o aumenteranno sempre di più le
probabilità che questi deludano le attuali aspettative). Questo aumenterà la pressione sul
mercato azionario. Se la storia rappresenta una guida da seguire, e se la linea blu nella
figura 8 scende solo leggermente al di sotto della linea di storica di base la conseguenza
sarà una diminuzione degli EPS dichiarati di quasi il 40%! Mentre la crescita potrebbe
continuare (come è successo in passato), è chiaro che questo ciclo rischia di alterarsi. E
importante notare che quasi tutte le crisi sono arrivate come una sorpresa nei mercati.
Qualsiasi analista che prevede un rallentamento viene etichettato come uno che vede
depressione e catastrofi (come io possono testimoniare).
Conclusione # 2: Le misure di P/E che si basano sugli EPS dichiarati sono attualmente
distorte dal ciclo economico. Considerando che gli attuali P/E previsti sono vicini a 13 una
misura più razionale dei P/E sulla base degli EPS normalizzati è molto più vicina a 20. I
P/E non sono inferiori alla media e non sono pronti per spingere il mercato verso l'alto;
sono ben al di sopra della media.
Il Grafico 9 evidenzia la durata dei cicli degli EPS. La tabella non comprende il ciclo in
corso fino a quando non sarà completo. Degli attuali dodici cicli di crescita la metà di
questi è terminata dopo uno o due anni di crescita degli utili. Nessuno di questi cicli ha
11. superato i sei anni e solo uno ha raggiunto quella durata. A partire dal 2011 questo ha
rappresentato il terzo anno di crescita degli utili durante l'attuale ciclo, il rischio di una
diminuzione degli utili è in aumento. Se non si verificherà un calo nel corso dei prossimi
due anni, questo segnerà un nuovo record storico.
Quando in passato si è verificato un calo, il più delle volte questo è durato un solo anno.
Ma poco più della metà delle volte il declino è stato di due o tre anni. Considerando il fatto
di quanto questo ciclo si è esteso in termini di ampiezza, non è chiaro se il prossimo
declino sarà un veloce evento annuale o sarà una tortura che durerà più anni.
Grafico 9. Durata dei cicli degli EPS
Absolute Return Partners di Niels C. Jensen - www.arpllp.com - è la società partner di
John Mauldin per il mercato Europeo.
Horo Capital - www.horocapital.it - è il partner di Absolute Return Partners per il
mercato Italiano.
Tel. 02 89096674 - rcarraro@horocapital.it
Alcune Implicazioni
Il mercato azionario e gli utili previsti dagli analisti non prevedono un calo degli EPS nel
12. corso dei prossimi anni. Le previsioni troppo spesso sono ancorate al recente passato ed
estrapolano (con un impeto di speranza) le attuali tendenze verso il futuro.
Una visione più ampia della storia racconta una storia diversa. Ed è una storia di un
frequente ciclo errato degli utili. L'attuale ciclo si sta ora estendendo non solo in termini di
durata, ma anche in termini di ampiezza. E' difficile negare il fatto che gli EPS sono
vulnerabili e che diminuiranno nel corso dei prossimi anni.
Quando arriverà il declino degli utili questo non sarà contenuto. Il calo rispetto alla media
storica sarà tra il 30% e il 40%. Questi cicli tuttavia raramente si fermano al dato medio.
Molto più spesso si muovono ben al di sopra o al di sotto della linea di tendenza a lungo
termine.
Abbiamo visto tutti che il mercato azionario reagisce alle sorprese in modo molto negativo.
Non vi è alcuna ragione per cui gli investitori dovrebbero camminare alla cieca in questa
tempesta. Il dirsi "Chi lo sapeva?" Non sarà una ragionevole scusa.
Una gestione attiva del portafoglio può posizionare i portafogli per partecipare ad un
ulteriore rialzo fino a quando la crisi non si verificherà, e solo allora si potrà attuare una
protezione per limitare il peso delle perdite che ne seguiranno.
Alcune persone leggeranno le prospettive di un calo degli utili come la prospettiva di una
recessione, ma un calo degli utili avviene molto più frequentemente delle recessioni. Il
ciclo dei business è diverso dal ciclo economico. Come indicato in Figura 10 oltre un terzo
degli ultimi 61 anni hanno visto dei cali negli EPS nonostante ci fosse una crescita
dell'economia. Quindi non dovreste essere sorpresi dal fatto che gli EPS potrebbero
diminuire nonostante possa esserci una continua crescita economica.
Grafico 10. Diminuzione degli EPS senza recessioni
13. Inoltre un economia debole aumenta la pressione sugli utili. La tipica vulnerabilità in
questo livello del ciclo è accentuata dalle forze esterne dell'economia. Questo rende i
rischi particolarmente elevati.
E' ora di considerare gli Absolute Returns
Come è stato descritto nel libro di John Bull's Eye Investing (e nella recente edizione Little
Book) e da Ed nel capitolo 10 di Probable Outcomes e nei capitoli 9 e 10 di Unexpected
Returns, l'obiettivo è quello di utilizzare maggiormente gli investimenti con un orientamento
absolute return, piuttosto che strategie di investimento maggiormente passive “sailing
strategies”. Anche se il mercato azionario offrirà dei brevi periodi di significativi rendimenti
nel prossimo decennio, questi avrà anche dei significativi periodi di declino. A differenza
dei mercati toro secolari dove le fasi di crescita sono di gran lunga superiori a quelle di
discesa, il contesto attuale è impostato per arrivare ad un molto più modesto (e
probabilmente deludente) risultato. Piuttosto che accettare dei rendimenti mediocri che
sono all'orizzonte, gli investitori possono agire e sviluppare i loro portafogli in modo tale da
trane profitto a prescindere dalla direzione del mercato globale. Sebbene il market timing
può essere per alcuni un'opzione, non è generalmente una buona opzione per la maggior
parte degli investitori.
Conclusioni sul ciclo degli Utili
Il ciclo dei business ha una storia lunga ben più di un secolo. Di solito ha da due a cinque
anni di crescita superiore alla media degli EPS prima di manifestare uno o due anni di
pullback. Abbiamo avuto una corsa drammatica degli EPS nel corso degli ultimi due anni,
14. e le previsioni per i prossimi due anni posizionano ormai i profitti ben al di sopra della loro
storica relazione con l'economia.
Diversi fattori indicano che in questo momento possiamo avere di fronte a noi un periodo
di declino degli EPS. Non necessariamente questo presagisce un calo del mercato anche
se in modo chiaro la vulnerabilità esiste. Attenzione però! Per gli investitori questo significa
che i portafogli devono essere posizionati attraverso una chiara diversificazione e con una
gestione attiva dei rischi e dei rendimenti.
Come analogia l'inverno non è il momento per i giardinieri per andare a dormire, ma
piuttosto è un momento per attuare colture e tecniche diverse i cui risultati poi si vedranno
in primavera o in estate. E cerchiamo di essere sicuri di questo: ci sarà una nuova
primavera, ed io tornerò ad essere rialzista - probabilmente molto presto! - in quanto si
comincia a vedere qualche segnale di disgelo nei mercati. Ma per ora gli investitori hanno
a disposizione molti strumenti che consentono loro attivamente di "navigare" e di investire
come gli istituzionali, in modo da ottenere dei rendimenti costanti con rischi molto più
bassi.
Nel frattempo continuo a cercare delle alternative rispetto ad una strategia buy and hold
del mercato azionario in generale. Questa strategia è un esercizio futile in un mercato orso
secolare (ma diventerà una cosa splendida quando il ciclo cambierà). Nel mondo di oggi ci
sono un sacco di opzioni per l'investitore serio e studioso del mercato. Piuttosto che
cercare di battere il mercato oggi il mio punto di riferimento sono i T-bill (titoli di stato).
Quanto possiamo fare in termini di rendimento rispetto ai titoli a breve termine del Tesoro,
questo con un adeguato piano di sicurezza e liquidità? Obbligazioni, immobili, investimenti
orientati al reddito, l'arbitraggio, fondi alternativi e loro parenti sono tutte le opzioni. Trovo
l'ossessiva attenzione verso il mercato azionario una vera e propria stranezza, lo trovo un
po' simile al dare ad una compagnia piena di soldati solo una pistola o il portare solo un
coltello per uno scontro a fuoco. E' una strategia ma non è vincente.
Mentre termino questa lettera, mi permetto di farvi conoscere un nuovo paper che i miei
partner di Altegris Investments, hanno chiamato "The Case for Liquid Alternatives" che
potete trovare su www.altegris.com. Basta cliccare sulla vostra categoria di investitori e
troverete il paper e gli altri investimenti alternativi.
RIP, Darell Cain
Qualche anno fa io e Tiffani abbiamo avuto un pranzo con Darrell Cain e suo figlio, Darrell
Junior. Eravamo seduti fuori all'aperto in una bella giornata di primavera e parlavamo di
mercati. Era la prima volta che io incontravo suo figlio, un tranquillo e curioso ragazzo che
si era appena laureato al MIT e stava frequentando una scuola di specializzazione a
Stanford, stava letteralmente studiando per diventare un incredibile scienziato dello
spazio.
Verso la fine del pranzo, Darrell senior si chinò verso di me e mi disse: "John, devo essere
aperto con te. A Darrell è stata appena diagnosticata una forma molto grave di tumore al
cervello. Può inizialmente essere combattuta con la chemioterapia, ma poi quasi sempre il
tumore ritorna e non ci sono persone che sopravvivono. Stiamo esplorando delle opzioni e
so che tu segui il settore delle biotecnologie. Spero che tu possa scoprire che c'è un
qualcosa di nuovo che noi possiamo fare. Conosci un qualche posto che possiamo
15. prendere in esame? "
Sono tornato in ufficio e ho fatto qualche telefonata e Pat Cox mi ha indirizzato verso una
nuova società che era stata costituita a Cincinnati che aveva una potenziale terapia per il
cancro. Lui ci ha messo in contatto con loro e poche settimane dopo Darrell, Darrell Junior
ed io eravamo su un aereo per conoscere i fondatori e l'amministratore delegato, il dottor
Ray Takigiku di Bexion (www.bexionpharma.com).
La ricerca è stata molto promettente. C'erano stati degli studi sui topi che in realtà erano
molto interessanti : i ricercatori dell'Ospedale Pediatrico di Cincinnati avevano scoperto,
mentre esaminavano un'altra malattia infantile una molecola che era apparentemente
mirata su tutti i tipi di tumore e che era anche in grado di superare la barriera emato-
encefalica di destinazione tumori cerebrali. Ma come il mio medico Mike Roizen ha voluto
precisare anche il succo d'arancia funziona nei topi. La chiave potrebbe essere quella di
portare il processo fuori dai laboratori e farne una sperimentazione sull'uomo. Abbiamo a
quel punto coinvolto l'azienda e abbiamo seguito molto da vicino il loro lavoro, sperando
che la gara contro il tempo del giovane Darrell potesse essere vinta.
Non è stato facile e nemmeno economico passare dal laboratorio alla creazione di un
farmaco che fosse abbastanza puro per uso umano. Il mese scorso le prime fiale del
farmaco che ci auguriamo possano diventare utili per la sperimentazione umana sono
uscite dall'impianto di produzione. Se tutto va bene, le sperimentazioni umane inizieranno
nel secondo trimestre del prossimo anno per glyomas (cervello) e per i tumori del
pancreas, e forse per alcuni altri che i test sugli animali hanno suggerito che potrebbero
essere dei buoni obiettivi.
Darrell Junior ha inizialmente reagito bene alla chemioterapia, ma all'inizio di quest'anno il
cancro è ritornato. Nonostante tutto è venuto questa primavera alla mia conferenza, ma
era visibilmente provato. Darrell ha portato suo figlio in tutto il mondo cercando di trovare
le ultime terapie utili per una cura.
Purtroppo all'inizio di questa settimana ho ricevuto una lettera da Darrell che il giovane
Darrell era morto. E' stato sempre così pieno di speranza. Il suo sogno era quello di
andare un giorno nello spazio. Spero che ora stia scoprendo un nuovo universo.
Noi tutti abbiamo provato questi tristi momenti quando si perde qualcuno per il flagello del
cancro. Quando questo accade ad una persona giovane il tutto sembra ancora più tragico.
Io seguo un sacco di aziende, che sono alla ricerca di cure con una diversa varietà di
approcci. Forse Bexion ha uno dei più importanti pezzi del puzzle, o forse può essere
invece un altro gruppo di ricercatori con un approccio totalmente diverso. Ma ho la
sensazione che siamo vicini al momento in cui non avremo più bisogno di sopportare che i
nostri cari abbiano una fine prematura per la loro vita.
Spero che Bexion ci possa riuscire. Si dovrebbe in un modo o nell'altro conoscere in pochi
anni. Se il loro farmaco passa dal successo delle prove sui topi al successo sul genere
umano, sono sicuro che avrà qualche nuovo nome collegato ad esso con la quale il
mondo lo saprà. Ma per me, sarà sempre Drug Darrell. Riposa in pace, giovanotto.
Maine, a casa e Carlsbad
Questa sera sono a Grand Lake Stream nel Maine con tanti amici, in occasione della
16. Shadow Fed meeting organizzato da David Kotok, dove sto cercando di finire questa
lettera nell'unico posto che ha una connessione ad internet. Alcuni dei nomi che già
conosci e che io cito spesso, come David Rosenberg, Martin Barnes, Barry Ritholtz, Bill
Dunkelberg, Chris Whalen, Jim Bianco, e Philippa Dunne ed inoltre ce ne sono altri che
sicuramente vorreste conoscere. Molti economisti e alcuni tipi della Fed. C'è un forte
contingente fatto del gentil sesso quest'anno, in quanto l'evento ogni anno che passa sta
diventando sempre più ecumenico. Kotok mette insieme un gruppo di persone molto
interessanti.
Mio figlio minore Trey ed io veniamo qui a questo evento da sei anni. E' cresciuto mentre
cresceva il numero delle persone. E' stato un momento molto gratificante per noi. Dopo
aver premuto il pulsante di invio dimenticherò il mondo per qualche giorno e mi godrò il
momento. Speriamo che la pesca vada meglio questo fine settimana in quanto oggi è
stata piuttosto triste. Nell'insieme più ampio delle cose, in realtà la pesca del pesce non è il
vero motivo per essere qui ma questo rende l'evento più divertente.
Sarò a Carlsbad, in California, in occasione al Casey Summit dal 7 al 9 settembre. I
relatori sono molto interessanti, se volete partecipare.
(http://www.caseyresearch.com/2012-fall-summit?ppref=JMD459EM0812A).
E' il momento di premere il pulsante di invio. Trey ed io abbiamo il volo di ritorno a Dallas
Lunedi, dove ho intenzione di rimanere a per qualche settimana (o almeno questo è il
nuovo piano). La prossima settimana forse esamineremo i dati sul mercato del lavoro che
sono usciti oggi. E ad un certo punto potrei anche affrontare la situazione politica che sta
arrivando in autunno, che è un argomento di ampia conversazione in tutto il mondo.
Parlando di politica, ho avuto modo di sedermi accanto e sentire George che parlerà
questa settimana a Denver. E il governatore del Maine arriverà questa sera.
Ed Easterling, mio coautore per la lettera di questa settimana, ha scritto recentemente
Probable Outcomes: Secular Stock Market Insights e il pluri premiato Unexpected
Returns : Understanding Secular Stock Market Cycles. Inoltre è Presidente di Crestmont
Research, una società di ricerca e di gestione degli investimenti ed è un Senior Fellow al
Alternative Investment Center della SMU’s Cox School of Business, dove ha
precedentemente lavorato presso la facoltà e ha insegnato al corso sugli investimenti
alternativi e sugli hedge fund agli studenti MBA. Mr. Easterling pubblica ricerche
provocatorie e analisi grafiche sui mercati finanziari su www.CrestmontResearch.com.
Il tuo analista che ancora una volta (per la 6° volta!) guarda suo figlio che cattura più pesci
di lui,
John Mauldin
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