Report aggiornato a GIUGNO 2017 sui Mercati EmergentiPaolo Buro
Nel mercato finanziari si dice "Sell in May and go away", in questo preciso momento storico la tendenza al rialzo che persiste sui Mercati Azionari in generale ed in particolare su quelli dei Paesi Emergenti, fa sorgere dei dubbi su questo vecchio detto di borsa.
Report aggiornato a GIUGNO 2017 sui Mercati EmergentiPaolo Buro
Nel mercato finanziari si dice "Sell in May and go away", in questo preciso momento storico la tendenza al rialzo che persiste sui Mercati Azionari in generale ed in particolare su quelli dei Paesi Emergenti, fa sorgere dei dubbi su questo vecchio detto di borsa.
Poche settimane fa, Ed Easterling ed io abbiamo aggiornato il lavoro che abbiamo pubblicato quasi dieci anni fa sui mercati secolari orso e toro nei capitoli 5 e 6 di Bull\'s Eye Investing. Questa settimana sono nel Maine per l\'annuale ritrovo di pesca chiamato Shadow Fed. Ed ha gentilmente accettato di fare con me un altro articolo sugli utili, i business e i cicli che sono sfasati in termini di tempo rispetto al secolare ciclo dei mercati azionari, ma anche questo fa parte del modo nel quale i mercati si comportano. Però quando questi dati si combinano tra loro si ottiene un quadro molto più chiaro dei mercati.
Da fine settembre a venerdì scorso si è assistito ad un ulteriore tentativo di rimbalzo da parte della locomotiva azionaria globale, ovvero lo S&P500 e con esso dell’intero mercato azionario mondiale. L’indice americano dopo aver quasi ritestato i minimi di fine agosto nelle ultime sedute di settembre ha reagito alla situazione di ipervenduto come allora, ossia con un impetuoso rimbalzo di ben 7 sedute positive su 8. Un risultato che questa volta appare però essere molto più gradito a tanti operatori in quanto si è potuto recuperare un livello “psicologico” importante proprio sul finale di settimana, ovvero la cosiddetta media mobile a 50 giorni.
L’indice americano S&P500 dopo un mese di violento rimbalzo torna a rivedere un leggero segno positivo rispetto al dato di inizio anno, riportando così in verde il listino. Un prodigioso recupero, dopo la débâcle di agosto/settembre che non mancherà di frastornare molti risparmiatori, non fosse altro per l’elevata volatilità emersa ed in grado di far rivivere montagne russe a cui non si era più abituati da almeno un paio di anni ma ciò non dovrebbe distogliere dal quadro economico reale e di rallentamento globale a cui devono in ultima analisi rispondere le quotazioni.
Situazione sui mercati obbligazionari con Andrea Riegler (CIO Fixed Income di Raiffeisen Capital Management)
- Le obbligazioni dei mercati emergenti, le obbligazioni societarie nonché selezionati titoli di Stato della “periferia” hanno ancora profili di rischio/rendimento accettabili
- I premi di rischio delle obbligazioni societarie continuano a essere vicini ai loro minimi degli ultimi 10 anni
- Al momento non si prevede alcuna accelerazione dell’inasprimento della politica monetaria
- Intanto, posizionamento della duration piuttosto difensivo e generazione di reddito principalmente tramite prodotti “carry” e strategie attive
Mercati Obbligazionari a cura di Raiffeisen Capital ManagementValentina Sagona
Outlook Mercati Obblicazionari
a cura di Andreas Riegler (CIO Fixed Income di Raiffeisen Capital Management).
Mercati obbligazionari ad una svolta ? Quali offrono al momento profili di rischio/rendimento accettabili?
Poche settimane fa, Ed Easterling ed io abbiamo aggiornato il lavoro che abbiamo pubblicato quasi dieci anni fa sui mercati secolari orso e toro nei capitoli 5 e 6 di Bull\'s Eye Investing. Questa settimana sono nel Maine per l\'annuale ritrovo di pesca chiamato Shadow Fed. Ed ha gentilmente accettato di fare con me un altro articolo sugli utili, i business e i cicli che sono sfasati in termini di tempo rispetto al secolare ciclo dei mercati azionari, ma anche questo fa parte del modo nel quale i mercati si comportano. Però quando questi dati si combinano tra loro si ottiene un quadro molto più chiaro dei mercati.
Da fine settembre a venerdì scorso si è assistito ad un ulteriore tentativo di rimbalzo da parte della locomotiva azionaria globale, ovvero lo S&P500 e con esso dell’intero mercato azionario mondiale. L’indice americano dopo aver quasi ritestato i minimi di fine agosto nelle ultime sedute di settembre ha reagito alla situazione di ipervenduto come allora, ossia con un impetuoso rimbalzo di ben 7 sedute positive su 8. Un risultato che questa volta appare però essere molto più gradito a tanti operatori in quanto si è potuto recuperare un livello “psicologico” importante proprio sul finale di settimana, ovvero la cosiddetta media mobile a 50 giorni.
L’indice americano S&P500 dopo un mese di violento rimbalzo torna a rivedere un leggero segno positivo rispetto al dato di inizio anno, riportando così in verde il listino. Un prodigioso recupero, dopo la débâcle di agosto/settembre che non mancherà di frastornare molti risparmiatori, non fosse altro per l’elevata volatilità emersa ed in grado di far rivivere montagne russe a cui non si era più abituati da almeno un paio di anni ma ciò non dovrebbe distogliere dal quadro economico reale e di rallentamento globale a cui devono in ultima analisi rispondere le quotazioni.
Situazione sui mercati obbligazionari con Andrea Riegler (CIO Fixed Income di Raiffeisen Capital Management)
- Le obbligazioni dei mercati emergenti, le obbligazioni societarie nonché selezionati titoli di Stato della “periferia” hanno ancora profili di rischio/rendimento accettabili
- I premi di rischio delle obbligazioni societarie continuano a essere vicini ai loro minimi degli ultimi 10 anni
- Al momento non si prevede alcuna accelerazione dell’inasprimento della politica monetaria
- Intanto, posizionamento della duration piuttosto difensivo e generazione di reddito principalmente tramite prodotti “carry” e strategie attive
Mercati Obbligazionari a cura di Raiffeisen Capital ManagementValentina Sagona
Outlook Mercati Obblicazionari
a cura di Andreas Riegler (CIO Fixed Income di Raiffeisen Capital Management).
Mercati obbligazionari ad una svolta ? Quali offrono al momento profili di rischio/rendimento accettabili?
In questo numero sono toccate le seguenti tematiche:
CINA: Anche nel 2016 l'economia cinese in linea con gli obiettivi;
BRASILE: Mercato azionario nel 2016 molto forte, ma tanti "elogi prematuri";
INDIA: Nel 2016 le azioni indiane hanno ceduto contrariamente al trend dei Paesi Emergenti;
RUSSIA: Agricoltura in crescita la Russia fa di necessitá virtú.
Ambrosetti Asset Management SIM presenta un documento di sintesi dell’andamento dei principali mercati nel 2017 e le attese previste per il 2018 elaborate dai nostri modelli di analisi oggettivi e ad elevato tasso di successo Evidence Based Performance Analysis®.
Buona lettura.
A distanza di 5 anni dal suo lancio Compam Active Bond Plus conferma risultati eccellenti. Studio realizzato dal team Ricerca&Analisi di Ambrosetti Asset Management SIM - 13 Giugno 2017
Documento di sintesi dell’andamento dei principali mercati nel 2016 e le attese previste per il 2017 elaborate dai modelli di analisi oggettivi e ad elevato tasso di successo Evidence Based Performance Analysis®.
Ambrosetti Asset Management SIM propone un breve riassunto delle teorie rivoluzionarie di Daniel Kahneman, psicologo istraeliano vincitore nel 2002 del premio Nobel per l’economia «per avere integrato risultati della ricerca psicologica nella scienza economica, specialmente in merito al giudizio umano e alla teoria delle decisioni in condizioni di incertezza».
AAM "Fusion Approach": integrazione di strategie di Asset Allocation e Asset Selection con adeguati modelli di Market Timing che permette la realizzazione di soluzioni ad elevata efficienza combinando rendimenti accettabili con rischi sostenibili.
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1. AMBROSETTI ASSET MANAGEMENT SIM AMBROSETTI ASSET MANAGEMENT SIM AMBROSETTI ASSET MANAGEMENT SIM AMBROSETTI ASSET MANAGEMENT SIM
COMMENTO MENSILE
Aprile 2018
Ambrosetti Asset Management SIM S.p.A.
Via Conciliazione 1, 22100 Como
comunicazioni@ambrosettiam.com
+39 031 338391
www.ambrosettiam.com
Nell’immediato riteniamo che le tensioni di inizio anno siano rientrate dopo i
significativi rialzi del decennale Usa lasciando spazio ad una temporanea
stabilizzazione sui bond governativi in attesa che i segnali inflazionistici ridiano
vigore alla crescita dei tassi di interesse nella seconda parte dell’anno.
Sul lato valutario gli occhi restano puntati sulla debolezza del Dollaro, ormai
ritenuta dai più una costante di questo ciclo economico, e valutata come una sorta
di sostegno all’economia mondiale, un aiuto ai mercati emergenti ed alle materie
prime. L’equilibrio in essere regge tuttavia restano poco sostenibili eventuali
ulteriori e profondi indebolimenti i cui effetti, in termini di flussi di capitali globali,
porterebbero a significativa instabilità a livello economico. Se l’attenzione mediatica
resta dunque sulla valuta statunitense, nella realtà oggettiva dei dati sta passando
sottotono l’eccessiva forza dello Yen, sia verso Dollaro che Euro ed i problemi che
di riflesso cadono pesantemente sull’economia giapponese. Gli effetti negativi li
stiamo misurando già da qualche mese sui dati economici e soprattutto sul mercato
azionario di Tokio che fatica a confermare i segnali di ripresa minando le
potenzialità di uscita delle quotazioni da un’area di stallo che blocca la crescita da
oltre 15 anni.
Cosa ci attende dunque per il trimestre entrante? Le dinamiche di breve restano
incerte e il mantenimento di livelli di volatilità più alti del normale accompagnerà
anche i prossimi mesi impegnando soprattutto nella definizione puntuale della
qualità degli asset azionari e nella gestione del timing di entrata ed uscita
speculativa sui mercati. In più occasioni i mercati hanno mostrato una significativa
capacità di resistere alle pressioni in vendita validando le attese di stabilizzazione
supportate da un quadro strategico che non mostra segnali di variazione rispetto
alle prospettive di fondo positive.
Per il MESE DI APRILE si conferma un profilo di investimento azionario significativo.
AZIONI
PESOESPOSIZIONE
OBBLIGAZIONI
VALUTE
In termini di allocazione si riequilibrano i rapporti tra area Euro ed America
confermando gli asset sui mercati emergenti dove le scelte si focalizzano, in
particolare, a favore di Turchia e Russia. Sottopesato, in questa fase, l’azionario
giapponese, mentre a livello settoriale permane il posizionamento sulle Utilities,
capaci di un ottimo recupero di forza, che vengono affiancate da Consumi Non
Ciclici e Healthcare. Sugli strumenti obbligazionari rimaniamo con un atteggiamento
prudenziale privilegiando in questa fase i governativi, sempre a duration contenuta,
e ponderando l’esposizione tra area Euro ed Usa. Stabile l’esposizione valutaria
che, in questo frangente, non risulta particolarmente elevata.
Gentile Cliente,
il primo trimestre dell’anno si conclude sui mercati azionari all’insegna
dell’incertezza. All’euforia iniziale di gennaio è seguito infatti un
deterioramento di clima con aumento significativo della volatilità sia a
febbraio che a marzo. Il saldo finale (-2.67% Msci Word) dei primi tre mesi
spiega tuttavia poco delle dinamiche e delle pressioni in essere sui mercati
in queste settimane. I tentativi ribassisti hanno da un lato incontrato
significative resistenze ma le reazioni di recupero ad oggi mostrate non
allontanano il rischio di mantenimento di un clima incerto anche per il
trimestre entrante. Il quadro macroeconomico di riferimento non è variato
di molto e rimane ancorato, ad oggi, ad una crescita sana e sincronizzata
fra le diverse aree, ma il contesto in cui ci stiamo muovendo sta facendo
emergere delle criticità in più che ruotano in particolare attorno alle
politiche commerciali dei singoli paesi chiamati ad affrontare un netto
mutamento negli atteggiamenti politici ed economici. Proprio nel momento
in cui finanza ed economia reale si stanno reciprocamente e positivamente
contagiando l’introduzione di questi nuovi elementi alimenta qualche
dubbio in più che, tuttavia, resta confinato, al momento, ad attese di medio
termine e non mina un quadro strategico ancora costruttivo. Proprio
questa pausa di riflessione sui mercati, potrebbe aiutare a creare delle
basi sufficientemente solide da sostenere una continuazione strutturale
del cammino di sviluppo e crescita iniziato dopo l’ultima crisi finanziaria
allontanando quindi il rischio, ben più probabile, che la congiuntura di un
dollaro debole, tassi d’interesse al rialzo, petrolio in crescita e borse
sempre più positive, possa risultare il preludio perfetto alla fine del grande
ciclo positivo in atto. A livello di performance, nel trimestre la borsa Usa
contiene le perdite (-1.22%) mentre sottoperformano sia il Giappone che i
mercati europei con Germania (-6.35%) Inghilterra (-8.21%) e Svizzera (-
6.83%) molto negative mentre chiudono in chiara controtendenza gli
azionari emergenti (+1.07%) trainati in particolare da Russia
(+8.23%Rtsi$) e Brasile (+11.73%). Variegata anche la situazione sul lato
Bond con governativi e corporate americani in flessione nel trimestre. In
questo contesto cresce la consapevolezza dell’entrata in vigore di un
nuovo regime obbligazionario caratterizzato da un mercato non facile che
dovrà gestire la emergente tendenza rialzista sui tassi di interesse
divenuta ben visibile in America e non più solo tema di discussione
ipotetica tra gli addetti ai lavori. Sarà questa una materia nuova per la
maggior parte degli operatori che ha vissuto gli ultimi 20 anni in clima
obbligazionario diametralmente opposto.
DOCUMENTORISERVATOADINVESTITORIPROFESSIONALI
Vietatalacopiaeladivulgazionenonautorizzata
BUONA PERFORMANCE!