Negli ultimi 80 anni nel mondo economico e in quello degli investimenti abbiamo creato modelli di rischio sempre più sofisticati. Per ogni nuovo strumento che abbiamo creato per misurare il rischio, ci è sembrato di pensare che in qualche modo avevamo acquisito un maggiore controllo sul nostro futuro. Paradossalmente ci sembra di credere che più conosciamo il rischio, tanto più possiamo in qualche modo controllare la nostra esposizione ad esso. Più creiamo modelli elaborati e vediamo correlazioni tra gli eventi e le performance dei nostri investimenti e l\'economia, più diventiamo sicuri di noi stessi.
E\' la vigilia di Natale e questo è il periodo dell\'anno in cui iniziamo a pensare a quello che abbiamo fatto durante l\'anno passato e a quello che vogliamo fare nel prossimo. Perché continuiamo a fare degli errori (più e più e più volte?) e come possiamo evitarli in futuro? Sembra che facciano parte della nostra condizione umana, perché così è.
E\' la vigilia di Natale e questo è il periodo dell\'anno in cui iniziamo a pensare a quello che abbiamo fatto durante l\'anno passato e a quello che vogliamo fare nel prossimo. Perché continuiamo a fare degli errori (più e più e più volte?) e come possiamo evitarli in futuro? Sembra che facciano parte della nostra condizione umana, perché così è.
Voglio iniziare con una semplice osservazione. Ho descritto alla maggior parte dei miei lettori e certamente alla maggior parte della stampa, avvenimenti "bearish". Io non lo sono. Io sono in realtà abbastanza ottimista. Ho una visione molto positiva della condizione umana in particolare sul ritmo accelerato della tecnologia, e credo che siamo sull\'orlo di un\'era di grande abbondanza.
Bull\'s Eye Investing è stato il libro che ha contribuito nel creare questa lettera. Parlava di una serie di idee di investimento, cicli di mercato secolari, investimenti value, investimenti alternative e altro ancora. Circa nove anni dopo, continua ad essere ristampato ed ha riscosso nel tempo un forte interesse. Oggi posso condividerlo e quindi ho preso parte di quel materiale, l\'ho aggiornato, e ho scritto un nuovo libro, che fa parte della serie dei Little Book di Wiley, dal titolo The Little Book of Bull’s Eye Investing – Finding Value, Generating Absolute Returns, and Controlling Risk in Turbulent Markets.
Questa settimana, il PMI della Cina si è attestato a malapena sopra il 50 ed è chiaramente in calo rispetto all'anno scorso. Nonostante quello che si legge la crescita economica della Cina sta rallentando, il che non è positivo per i metalli e per i prodotti legati alle materie prime (diverse da quelle considerate "soft" come i cereali, il bestiame, ecc.). GaveKal sostiene che la caduta dei prezzi delle materie prime che abbiamo visto negli ultimi tempi, forse è di natura strutturale. Eppure le obbligazioni salgono, l'oro cresce, le azioni salgono. (Chiaramente il mercato non ha ascoltato questa mattina il mio amico Nouriel Roubini, Dr. Doom, infatti dopo il suo intervento nessuno in questa conferenza ora può chiamarmi pessimista. Anche se lui preferisce il termine realistico..) Apparentemente tutto sta levitando.
Siamo giunti alla fine di un altro vertice Europeo che avrebbe dovuto essere quello destinato alla risoluzione del problema. Se siete confusi da quello che è successo, allora non siete i soli. E\' un qualcosa per cui tra dieci anni dovremo guardarci indietro e dire: "Questo è il momento in cui tutto è cominciato", o sarà visto come un altro incontro come tanti altri? Sosterrò che entrambe le visioni sono la risposta corretta, a seconda del quadro di riferimento.
A tutti noi piace pensare a noi stessi come esseri umani del tutto razionali, governati dalla logica e dall\'analisi ma purtroppo non siamo così logici come vorremmo. Per le nostre decisioni adottiamo tutti i tipi di pregiudizi e anche lo stesso modo in cui elaboriamo le informazioni nel nostro cervello umano questo crea una serie di pregiudizi. Siamo tutti intenti a vedere ciò che ci aspettiamo di vedere e quindi non solo non riusciamo a vedere la foresta attraverso gli alberi, ma alla stessa modo riusciamo ad ammirare la foresta senza far caso agli alberi. Siamo tutti troppo spesso intenti a guardare ciò che pensiamo dovremmo vedere (questo è uno dei motivi per cui è così difficile modificare il proprio modo di scrivere!).
Salotto Finanziario presso Golf club Montecatini Terme del 22 giugno 2017 "Finanza comportamentale: imparare a gestire la volatilità, l'emotività e la paura.
Nelle ultime tre settimane sto continuamente commentando quello che personalmente penso sia una folle strada che i giapponesi hanno intrapreso, e quello che penso possa essere considerato nella storia l'esperimento di politica monetaria più scandaloso, intrigante e disperato da parte di una grande potenza economica. I giapponesi stanno rapidamente arrivando al loro Endgame, ossia raggiungere il limite della loro capacità di prendere in prestito del denaro a tassi di interesse che siano economicamente sostenibili. Se i tassi di interesse sulle obbligazioni giapponesi arrivassero solo anche ad un mero 2,2%, l'80% delle entrate fiscali servirà solo per pagare gli interessi sul loro debito. Con un rapporto debito - PIL pari al 245% si trovano in una situazione profondamente disperata e loro lo sanno. E quando ci si trova in periodi disperati, sono necessarie solo delle misure disperate.
I banchieri delle banche centrali vanno a gonfie veleHoro Capital
Quando circa due anni fa io e Jonathan Tepper abbiamo scritto Endgame, l'attenzione era molto concentrata sull'Europa, ma nel avevamo anche chiaramente parlato in modo dettagliato di come nel giro di pochi anni il Giappone sarebbe stato la fonte della vera volatilità a livello globale. "Un insetto alla ricerca di un parabrezza" era stato il titolo del capitolo dedicato al Giappone. Quest'anno, nella mia previsione sul 2013 ho scritto che sarà "l'anno del parabrezza." Nelle ultime due settimane ci siamo concentrati sui problemi che affliggono il Giappone e su quanto è importante il Giappone nell'economia mondiale; alla fine anche questa settimana dobbiamo ancora una volta concentrarci sulla Terra del Sol Levante.
La madre che ha dipinto qualsiasi spazio fosse disponibileHoro Capital
Sono già diversi anni che scrivo che il Giappone è un moscone nella ricerca di un parabrezza. E a gennaio ho scritto che il 2013 sarà l'anno del parabrezza. La recente volatilità dei mercati giapponesi ci lascia completamente esterrefatti, ma questo è effettivamente ciò che ci si dovrebbe aspettare da un paese che è sull'orlo del disastro, sia economico che fiscale. Non voglio sembrare banale in quanto da un punto di vista globale il Giappone non è la Grecia: il Giappone è la terza economia del mondo. Le sue maggiori banche sono alla pari di quelle degli Stati Uniti. E' una potenza mondiale sia nel commercio che nelle transazioni finanziarie. La sua moneta ha lo status di “riserva”. Ha due delle sei più grandi multinazionali al mondo e 71 tra le 500 più importanti imprese, viene superato solo dagli Stati Uniti ed significativamente molto davanti alla Cina che ne ha solo 46. Anche se si prende la restante parte delle grandi aziende asiatiche e le si somma con quelle Cinesi, il totale supera a malapena quelle del Giappone (CNN). In breve, quando il Giappone si imbarca in una strategia fiscale e monetaria molto rischiosa, questa può generare un grave impatto sul resto del mondo. E l’impatto può essere anche doppiamente significativo perché la crescita globale viene in questo momento guidata dall’Asia.
Il Giappone nell’ultimo trimestre è cresciuto ad un ritmo del 3,5% su base annuale, un tasso così elevato non lo si vedeva da lungo tempo. Naturalmente, i funzionari del governo vedono tutto questo come una chiara conferma delle loro nuove politiche e senza dubbio decideranno che in futuro saranno necessarie ancora più azioni di questo tipo.
Come si può arrivare ad una piena occupazione e ad un miglior livello di educazione nazionale rispetto al punto di vista che è stato recentemente dichiarato da David Rosenberg (sia alla conferenza che anche in altri contesti), ossia sul fatto che quanto prima vedremo l'inflazione ed in contemporanea anche l'inizio di un mercato obbligazionario ribassista? Devo dire che questa cosa ha sorpreso molti di noi durante la sua presentazione che si è concentrata sul tema da un mercato obbligazionario rialzista ad uno ribassista. Ma è la ragione per la quale ha deciso di credere in questa cosa che ci ha lasciati ancora di più sorpresi. Io non penso di essere assolutamente in grado di esprimere, in questo breve spazio, le motivazioni che egli ha espresso in modo così impeccabile e molto dettagliatamente durante la sua presentazione ma cercherò di evidenziare alcuni dei punti più salienti.
La necessità di fare un grosso cambiamentoHoro Capital
Il 5 marzo 2013 il Dow Jones Industrial Average ha stabilito un nuovo massimo storico, superando il precedente massimo pari a 14,165.50 che era stato raggiunto nell'ottobre del 2007. Solo il mercato azionario non sembra prendere atto che il mondo si trova oggi in una situazione ben diversa rispetto a 5 anni e mezzo fa. Molti investitori parlano di un mercato ribassista, ma intanto percorrono la strada rialzista. Questa apparente contraddizione è funzione della convinzione diffusa che la politica della banca centrale sia questa proveniente da Tokyo, Francoforte, Londra o Washington fornisce un efficace copertura alla volatilità consentendo così agli investitori di ignorare i problemi economici e finanziari sottostanti, che continuano intanto a cuocere a fuoco lento.
Ipotizziamo di stare in un mondo perfettoHoro Capital
Come abbiamo visto la scorsa settimana gli economisti non sono nemmeno così particolarmente bravi nel raccontarci quello che è successo durante l'anno che è appena passato e tanto meno nel raccontarci quello che deve ancora arrivare. (E spesso vediamo dei bilanci nazionali che pretendono di fare delle previsioni a dieci o più anni.)
Il concetto di base è piuttosto semplice. Vi è la necessità di prevedere dei ricavi e dei costi. Delle due, le spese sono la cosa più semplice da prevedere. La maggior parte delle spese del governo sono voci di un bilancio. "Si prevede di spendere $5 miliardi di dollari all'anno per la manutenzione di strade e ponti, $1 miliardo di dollari per i parchi nazionali, $925 miliardi dollari per la difesa, ecc." Anche i costi della Social Security sono semplici da prevedere. La sanità invece comporta un sacco di stime, ed infine i costi inerenti alla disoccupazione salgono e scendono in relazione all'economia.
Iniziamo questa settimana con una domanda semplice. L'inflazione è una cosa buona o cattiva? Rispondete rapidamente. Mi dispiace, la vostra risposta è sbagliata. O meglio non possiamo sapere se la vostra risposta è giusta o sbagliata, perché non siamo sicuri che cosa si intende dire con la domanda. Possiamo pensare che sia una cosa buona, ma non possiamo esserne sicuri perché la parola inflazione ha significati diversi, a seconda delle persone che si trovano in luoghi e tempi diversi. Infatti, anche delle stesse persone nello stesso luogo e alla medesima ora non riescono ad accordarsi su una definizione precisa.
Il documento che ha dato vita alla zona euro si trova proprio in questa condizione. Tutti pensano di sapere cosa volesse dire o almeno i tedeschi. La Bundesbank (la banca centrale tedesca) era abbastanza sicura che avrebbe impedito la monetizzazione del debito. C'è scritto proprio così all'articolo 123. Ma l'Unione europea e la BCE (con il loro fedele compagno del FMI) sembrano costantemente però muoversi in un territorio inesplorato. Banche, credito e crisi dei debiti governativi sembra richiedano manovre legali che non sono state esplicitamente specificate. Mentre il resto d'Europa sta a guardare, la BCE man mano che va avanti traccia le linee sulla mappa.
Voglio iniziare con una semplice osservazione. Ho descritto alla maggior parte dei miei lettori e certamente alla maggior parte della stampa, avvenimenti "bearish". Io non lo sono. Io sono in realtà abbastanza ottimista. Ho una visione molto positiva della condizione umana in particolare sul ritmo accelerato della tecnologia, e credo che siamo sull\'orlo di un\'era di grande abbondanza.
Bull\'s Eye Investing è stato il libro che ha contribuito nel creare questa lettera. Parlava di una serie di idee di investimento, cicli di mercato secolari, investimenti value, investimenti alternative e altro ancora. Circa nove anni dopo, continua ad essere ristampato ed ha riscosso nel tempo un forte interesse. Oggi posso condividerlo e quindi ho preso parte di quel materiale, l\'ho aggiornato, e ho scritto un nuovo libro, che fa parte della serie dei Little Book di Wiley, dal titolo The Little Book of Bull’s Eye Investing – Finding Value, Generating Absolute Returns, and Controlling Risk in Turbulent Markets.
Questa settimana, il PMI della Cina si è attestato a malapena sopra il 50 ed è chiaramente in calo rispetto all'anno scorso. Nonostante quello che si legge la crescita economica della Cina sta rallentando, il che non è positivo per i metalli e per i prodotti legati alle materie prime (diverse da quelle considerate "soft" come i cereali, il bestiame, ecc.). GaveKal sostiene che la caduta dei prezzi delle materie prime che abbiamo visto negli ultimi tempi, forse è di natura strutturale. Eppure le obbligazioni salgono, l'oro cresce, le azioni salgono. (Chiaramente il mercato non ha ascoltato questa mattina il mio amico Nouriel Roubini, Dr. Doom, infatti dopo il suo intervento nessuno in questa conferenza ora può chiamarmi pessimista. Anche se lui preferisce il termine realistico..) Apparentemente tutto sta levitando.
Siamo giunti alla fine di un altro vertice Europeo che avrebbe dovuto essere quello destinato alla risoluzione del problema. Se siete confusi da quello che è successo, allora non siete i soli. E\' un qualcosa per cui tra dieci anni dovremo guardarci indietro e dire: "Questo è il momento in cui tutto è cominciato", o sarà visto come un altro incontro come tanti altri? Sosterrò che entrambe le visioni sono la risposta corretta, a seconda del quadro di riferimento.
A tutti noi piace pensare a noi stessi come esseri umani del tutto razionali, governati dalla logica e dall\'analisi ma purtroppo non siamo così logici come vorremmo. Per le nostre decisioni adottiamo tutti i tipi di pregiudizi e anche lo stesso modo in cui elaboriamo le informazioni nel nostro cervello umano questo crea una serie di pregiudizi. Siamo tutti intenti a vedere ciò che ci aspettiamo di vedere e quindi non solo non riusciamo a vedere la foresta attraverso gli alberi, ma alla stessa modo riusciamo ad ammirare la foresta senza far caso agli alberi. Siamo tutti troppo spesso intenti a guardare ciò che pensiamo dovremmo vedere (questo è uno dei motivi per cui è così difficile modificare il proprio modo di scrivere!).
Salotto Finanziario presso Golf club Montecatini Terme del 22 giugno 2017 "Finanza comportamentale: imparare a gestire la volatilità, l'emotività e la paura.
Nelle ultime tre settimane sto continuamente commentando quello che personalmente penso sia una folle strada che i giapponesi hanno intrapreso, e quello che penso possa essere considerato nella storia l'esperimento di politica monetaria più scandaloso, intrigante e disperato da parte di una grande potenza economica. I giapponesi stanno rapidamente arrivando al loro Endgame, ossia raggiungere il limite della loro capacità di prendere in prestito del denaro a tassi di interesse che siano economicamente sostenibili. Se i tassi di interesse sulle obbligazioni giapponesi arrivassero solo anche ad un mero 2,2%, l'80% delle entrate fiscali servirà solo per pagare gli interessi sul loro debito. Con un rapporto debito - PIL pari al 245% si trovano in una situazione profondamente disperata e loro lo sanno. E quando ci si trova in periodi disperati, sono necessarie solo delle misure disperate.
I banchieri delle banche centrali vanno a gonfie veleHoro Capital
Quando circa due anni fa io e Jonathan Tepper abbiamo scritto Endgame, l'attenzione era molto concentrata sull'Europa, ma nel avevamo anche chiaramente parlato in modo dettagliato di come nel giro di pochi anni il Giappone sarebbe stato la fonte della vera volatilità a livello globale. "Un insetto alla ricerca di un parabrezza" era stato il titolo del capitolo dedicato al Giappone. Quest'anno, nella mia previsione sul 2013 ho scritto che sarà "l'anno del parabrezza." Nelle ultime due settimane ci siamo concentrati sui problemi che affliggono il Giappone e su quanto è importante il Giappone nell'economia mondiale; alla fine anche questa settimana dobbiamo ancora una volta concentrarci sulla Terra del Sol Levante.
La madre che ha dipinto qualsiasi spazio fosse disponibileHoro Capital
Sono già diversi anni che scrivo che il Giappone è un moscone nella ricerca di un parabrezza. E a gennaio ho scritto che il 2013 sarà l'anno del parabrezza. La recente volatilità dei mercati giapponesi ci lascia completamente esterrefatti, ma questo è effettivamente ciò che ci si dovrebbe aspettare da un paese che è sull'orlo del disastro, sia economico che fiscale. Non voglio sembrare banale in quanto da un punto di vista globale il Giappone non è la Grecia: il Giappone è la terza economia del mondo. Le sue maggiori banche sono alla pari di quelle degli Stati Uniti. E' una potenza mondiale sia nel commercio che nelle transazioni finanziarie. La sua moneta ha lo status di “riserva”. Ha due delle sei più grandi multinazionali al mondo e 71 tra le 500 più importanti imprese, viene superato solo dagli Stati Uniti ed significativamente molto davanti alla Cina che ne ha solo 46. Anche se si prende la restante parte delle grandi aziende asiatiche e le si somma con quelle Cinesi, il totale supera a malapena quelle del Giappone (CNN). In breve, quando il Giappone si imbarca in una strategia fiscale e monetaria molto rischiosa, questa può generare un grave impatto sul resto del mondo. E l’impatto può essere anche doppiamente significativo perché la crescita globale viene in questo momento guidata dall’Asia.
Il Giappone nell’ultimo trimestre è cresciuto ad un ritmo del 3,5% su base annuale, un tasso così elevato non lo si vedeva da lungo tempo. Naturalmente, i funzionari del governo vedono tutto questo come una chiara conferma delle loro nuove politiche e senza dubbio decideranno che in futuro saranno necessarie ancora più azioni di questo tipo.
Come si può arrivare ad una piena occupazione e ad un miglior livello di educazione nazionale rispetto al punto di vista che è stato recentemente dichiarato da David Rosenberg (sia alla conferenza che anche in altri contesti), ossia sul fatto che quanto prima vedremo l'inflazione ed in contemporanea anche l'inizio di un mercato obbligazionario ribassista? Devo dire che questa cosa ha sorpreso molti di noi durante la sua presentazione che si è concentrata sul tema da un mercato obbligazionario rialzista ad uno ribassista. Ma è la ragione per la quale ha deciso di credere in questa cosa che ci ha lasciati ancora di più sorpresi. Io non penso di essere assolutamente in grado di esprimere, in questo breve spazio, le motivazioni che egli ha espresso in modo così impeccabile e molto dettagliatamente durante la sua presentazione ma cercherò di evidenziare alcuni dei punti più salienti.
La necessità di fare un grosso cambiamentoHoro Capital
Il 5 marzo 2013 il Dow Jones Industrial Average ha stabilito un nuovo massimo storico, superando il precedente massimo pari a 14,165.50 che era stato raggiunto nell'ottobre del 2007. Solo il mercato azionario non sembra prendere atto che il mondo si trova oggi in una situazione ben diversa rispetto a 5 anni e mezzo fa. Molti investitori parlano di un mercato ribassista, ma intanto percorrono la strada rialzista. Questa apparente contraddizione è funzione della convinzione diffusa che la politica della banca centrale sia questa proveniente da Tokyo, Francoforte, Londra o Washington fornisce un efficace copertura alla volatilità consentendo così agli investitori di ignorare i problemi economici e finanziari sottostanti, che continuano intanto a cuocere a fuoco lento.
Ipotizziamo di stare in un mondo perfettoHoro Capital
Come abbiamo visto la scorsa settimana gli economisti non sono nemmeno così particolarmente bravi nel raccontarci quello che è successo durante l'anno che è appena passato e tanto meno nel raccontarci quello che deve ancora arrivare. (E spesso vediamo dei bilanci nazionali che pretendono di fare delle previsioni a dieci o più anni.)
Il concetto di base è piuttosto semplice. Vi è la necessità di prevedere dei ricavi e dei costi. Delle due, le spese sono la cosa più semplice da prevedere. La maggior parte delle spese del governo sono voci di un bilancio. "Si prevede di spendere $5 miliardi di dollari all'anno per la manutenzione di strade e ponti, $1 miliardo di dollari per i parchi nazionali, $925 miliardi dollari per la difesa, ecc." Anche i costi della Social Security sono semplici da prevedere. La sanità invece comporta un sacco di stime, ed infine i costi inerenti alla disoccupazione salgono e scendono in relazione all'economia.
Iniziamo questa settimana con una domanda semplice. L'inflazione è una cosa buona o cattiva? Rispondete rapidamente. Mi dispiace, la vostra risposta è sbagliata. O meglio non possiamo sapere se la vostra risposta è giusta o sbagliata, perché non siamo sicuri che cosa si intende dire con la domanda. Possiamo pensare che sia una cosa buona, ma non possiamo esserne sicuri perché la parola inflazione ha significati diversi, a seconda delle persone che si trovano in luoghi e tempi diversi. Infatti, anche delle stesse persone nello stesso luogo e alla medesima ora non riescono ad accordarsi su una definizione precisa.
Il documento che ha dato vita alla zona euro si trova proprio in questa condizione. Tutti pensano di sapere cosa volesse dire o almeno i tedeschi. La Bundesbank (la banca centrale tedesca) era abbastanza sicura che avrebbe impedito la monetizzazione del debito. C'è scritto proprio così all'articolo 123. Ma l'Unione europea e la BCE (con il loro fedele compagno del FMI) sembrano costantemente però muoversi in un territorio inesplorato. Banche, credito e crisi dei debiti governativi sembra richiedano manovre legali che non sono state esplicitamente specificate. Mentre il resto d'Europa sta a guardare, la BCE man mano che va avanti traccia le linee sulla mappa.
Ho scritto qualche tempo fa che la Grecia poteva scegliere tra un Disastro di tipo A: ossia rimanere nell'euro, e un Disastro di tipo B: uscire dall'euro. Sono appena tornato dopo aver trascorso quattro giorni in Grecia, ho incontrato un sacco di persone a tutti i livelli della società ed ora voglio condividere con voi in questa lettera la mia analisi sulle loro scelte e sui risultati che hanno raggiunto. Dirò anche un paio di cose su quali potrebbero essere le implicazioni, dettate da ulteriori sviluppi del tema Grecia sia per il resto dell'Europa che per il mondo sviluppato.
Previsioni per il 2013: insostenibilità e transizioneHoro Capital
Mentre ci stiamo accingendo ad iniziare un nuovo anno, ci stiamo di nuovo inserendo nel rito della previsione per il prossimo anno. Quest'anno voglio guardare un po' più in la rispetto ad un singolo anno, questo al fine di riflettere in modo più approfondito sui cambiamenti che stanno per accadere nel mondo sviluppato. Stiamo andando tutti in contro a dei cambiamenti nel nuovo contesto economico (ed è quello che ci darà il benvenuto). La transizione porterà sia crisi che perdite per coloro che si impantaneranno nel sistema attuale che deve evolversi o crollare, ma anche delle opportunità per coloro che vedono la necessità di un cambiamento e desiderano cogliere dei vantaggi dall'evoluzione in corso.
"Per ogni problema complesso c'è una risposta chiara, semplice e sbagliata".
H. L. Mencken
Forse la domanda che mi viene maggiormente posta è: "Cosa ne pensi dell'oro?" Anche se spesso ho scritto dei brevi commenti sul metallo giallo, non riesco a ricordare l'ultima volta che ho dedicato un intera lettera al tema dell'oro.
Picco del petrolio o picco dell'energia. una soluzione ottimaleHoro Capital
Un tema costante di questa lettera è il fatto che gli elementi che la compongono possono sembrare da lontano disgiunti gli uni dagli altri, ma in realtà sono collegati tra di loro con il tema principale. Se si protende da un lato sembra si possa creare una reazione che porti a delle conclusioni improbabili. Oggi esploriamo la connessione tra il disavanzo di bilancio e la politica energetica.
"Una cosa è avere un parere da un punto di vista macro, ma cosa molto diversa è agire come se questo fosse corretto."
Howard Marks, Oaktree Capital Management
Può essere frustrante ed anche un po' futile l'esperienza di essere un economista. I mercati finanziari non sempre si comportano come se ci fosse un collegamento tra i fondamentali economici e i prezzi delle azioni.
Formazione del Capitale e Fiscal CliffHoro Capital
Nell\'attuale contesto economico spesso ci si lamenta in merito alla volatilità e all\'incertezza, ma c\'è una cosa della quale credo che possiamo essere abbastanza certi: le tasse stanno crescendo.
La disoccupazione giovanile negli Stati Uniti è arrivata ad un valore pari al 17,1%. In Europa il problema è ancora più accentuato. Il caso più eclatante è la Grecia dove la disoccupazione giovanile è al 58% mentre in Spagna questa è vicina al 55%. Il Portogallo è al 36% e in Italia è al 35%. In Francia è superiore al 25%. Questo è solo un chiaro sintomo della crisi del credito? In gran parte chiaramente lo è, ma penso che ci sia un qualcosa di più profondo che si sta generando, un significativo cambiamento nella fondamenta del mercato del lavoro.
1. SCENARI FINANZIARI
JOHN MAULDIN'STHOUGHTS FROM THE FRONTLINE
Newsletter settimanale - Versione Italiana a cura di Horo Capital
Incertezza e Rischio
di John Mauldin | 29 settembre 2012 - Anno 3 - Numero 39
In questo numero:
Nuovo calendario di pubblicazione per Thoughts from the Frontline
Un tuffo nella piscina del suicidio
Probabilità, Teoria e un portafoglio per la pensione
Ossessionati dal Rischio, Ignorando l'incertezza
L'incertezza della Spagna
Orlando, Portland, Atlanta e South Africa
Lasciate che vi spieghi "con la conoscenza dell' 'incertezza', non intendo semplicemente
distinguere ciò che si sa per certo da ciò che è solo probabile. Il gioco della roulette non è
soggetto da questo punto di vista all'incertezza, né ad una possibile vittoria. O ancora
l'aspettativa di vita è solo leggermente incerta. Anche il tempo è solo moderatamente
incerto. Il senso con il quale sto usando questo termine è quello nel quale la prospettiva di
una guerra europea è incerta, o il prezzo del rame e il tasso di interesse a 20 anni, o
l'obsolescenza di una nuova invenzione o il livello di ricchezza privata dei proprietari del
sistema sociale nel 1970. A proposito di tali questioni non vi è alcuna base scientifica su
cui costruire una qualsiasi probabilità calcolabile".
- John Maynard Keynes, The General Theory of Employment, 1937
"... Ci sono incognite conosciute, ci sono cose che sappiamo di sapere. Ci sono incognite
conosciute come sconosciute, vale a dire che ci sono cose che oggi sappiamo che non
sappiamo. Ma ci sono anche incognite sconosciute, ci sono cose che non sappiamo di non
sapere".
- Donald Rumsfeld, Secretary of Defense, 2002
"Ci sono quattro tipi di uomini:
1. Colui che sa e sa anche di sapere ... Il suo cavallo di saggezza raggiungerà i cieli.
2. Colui che sa, ma non sa che lui sa ... Egli è profondamente addormentato così voi
dovreste svegliarlo!
3. Uno che non conosce, ma sa che non sa ... Il suo mulo zoppo alla fine arriverà a casa.
4. Uno che non conosce e non sa che lui non lo sa ... Sarà eternamente perso nel suo
oblio senza speranza!"
- Ibn Yami, 13th-century Persian-Tajik poet
Negli ultimi 80 anni nel mondo economico e in quello degli investimenti abbiamo creato
modelli di rischio sempre più sofisticati. Per ogni nuovo strumento che abbiamo creato per
misurare il rischio, ci è sembrato di pensare che in qualche modo avevamo acquisito un
maggiore controllo sul nostro futuro. Paradossalmente ci sembra di credere che più
2. conosciamo il rischio, tanto più possiamo in qualche modo controllare la nostra
esposizione ad esso. Più creiamo modelli elaborati e vediamo correlazioni tra gli eventi e
le performance dei nostri investimenti e l'economia, più diventiamo sicuri di noi stessi.
E se per un po' di sfortuna ci imbattiamo in un lungo periodo di stabilità nei nostri modelli e
le performance del portafoglio languono, in realtà pensiamo di capire alcune cose solo in
modo quantificabile. Si ha quindi la propensione ad assumersi maggiori rischi proprio nel
momento in cui il rischio aggiuntivo è ancora più disastroso. Questa settimana
esploreremo la differenza tra rischio e incertezza. Forse riusciremo anche a legare tutto
questo alla nostra comprensione dei mercati toro e orso secolari.
Nuovo calendario di pubblicazione per Thougths of the Frontline
Innanzi tutto per chi si fosse perso gli annunci di questa settimana sulle nuove attività di
Mauldin Economics vorrei brevemente riassumerle. Dalla prossima settimana Thoughts
from the Frontline sarà scritta alla Domenica pomeriggio / sera e si spera che nella tua
casella di posta arrivi il Lunedì mattina (Scenari Finanziari, uscirà il mercoledì). Outside
the Box verrà inviata di Venerdì per allietare il vostro week-end di lettura.
La ragione di questo cambiamento è che francamente scrivere TFTF mi richiede sempre
più tempo. Io dico scherzosamente agli amici che il fatto di aver smesso di bere vino e
scotch mi ha fatto perdere l'ispirazione. Ma per la maggior parte è l'enorme quantità di
materiale che consulto durante la scrittura, il tutto unito con la complessità del nostro
mondo. Di conseguenza mi ritrovo a dover dedicare sempre più tempo a camminare e a
pensare a ciò che poi desidero scrivere.
Inoltre l'alcol potrebbe essere un modo per aiutare il mio ADD. O forse sto solo
invecchiando e i poliziotti che mi fermano nelle mie passeggiate in giro per il quartiere di
notte hanno ragione a pensare che sono un po' confuso.
Qualunque sia la ragione il venerdì pomeriggio dei primi anni è diventato il venerdì sera e
poi si è trasformato nel sabato mattina. Il che significa che il mio fine settimana è diventato
faticoso, togliendo un po' del piacere che ricevo dallo scrivere. Indipendentemente da ciò
credo che la nuova pianificazione migliorerà la lettera, oltre a darmi più tempo per pensare
agli eventi della settimana appena trascorsa e a ciò che potrebbe accadere nella
settimana successiva.
Infine gli abituali lettori di Outside the Box che conoscono bene Grant Williams, che scrive
delle cose incredibilmente brillanti che ti fanno fare Hmmm .... Grant ha molto gentilmente
accettato di consentire che Mauldin Economics diventi l'editore della sua lettera e quindi
questa farà ora parte della nostra offerta. Grant è uno autore molto coinvolgente e credo
che quanto prima sarete d'accordo con me sul fatto che lui è uno dei miglior scrittori
"contemporanei" e lo sarà ancora per molto tempo.
Abbiamo anche annunciato una nuova pubblicazione che si chiama Bull’s Eye Investor
una newsletter mensile che Grant scriverà assieme a me. Grant gestisce $250 milioni in
un hedge fund a Singapore, con un mandato di gestione globale. Siamo filosoficamente
molto vicini nel modo in cui approcciamo gli investimenti e i mercati; sono entusiasta del
fatto che scriverà per noi e che questa diventerà la nostra principale pubblicazione,
portando la sua prospettiva globale e le sue precise raccomandazioni. E' possibile cliccare
qui per saperne di più. Ora dal momento che quanto sopra è di conoscenza di chi
3. conosce, possiamo intraprendere invece un viaggio nel mondo dell'incertezza.
Un tuffo nella piscina del suicidio
Mio figlio maggiore Henry e mio genero Allen Porter hanno entrambi 20 anni e sono dei
giovani perfetti gentiluomini, sufficientemente umili, coinvolgenti e riflessivi. A meno che
non si stia parlando di sport momento in cui diventano supponenti ed eccessivamente
sicuri di sé, sono ben disposti a condividere in generale la loro profonda conoscenza delle
sottigliezze e delle sfumature dello sport, ma anche del football in particolare. Nelle ultime
stagioni il mio amico Barry Habib ha portato tre di noi a partecipare a quella che è
conosciuta come la piscina del suicidio.
La piscina del suicidio è una piscina sportiva con scivolo. A partire dalla seconda partita
della stagione i partecipanti devono semplicemente scegliere un vincitore tra tutti coloro
che hanno giocato durante tutta quella settimana. Non ci sono punteggi e handicap. Tutto
quello che si deve fare è prevedere quale sarà la squadra che vincerà quella settimana.
Ogni settimana se lo si desidera si può scegliere la squadra che è maggiormente favorita.
Non ci sono restrizioni sulle possibili scelte.
All'inizio della stagione si "investono" $100 nella piscina. E si rimane in piscina fino a
quando la squadra che si è scelta vince. Se più di una persona sopravvive fino alla fine
della stagione il vincitore viene scelto in funzione dei punti accumulati. Se si esce subito la
prima settimana si può rientrare con $50 e con un punto di penalità.
Si noti la parola se. Dopo aver fatto questo per alcuni anni ho notato che il tasso di
sopravvivenza è in realtà abbastanza contenuto. Il trucco non è quello di scegliere sempre
il vincitore ma solo di sopravvivere. Ma anche se si sta cercando di scegliere la cosa meno
rischiosa, ogni tanto c'è un mercato orso secolare anche tra i top team.
Così ho fatto un acquisto spot per Henry, Allen e il sottoscritto. E poiché non so'
assolutamente nulla di come poter scegliere le squadre Henry e Allen le hanno scelte per
me. Le mie istruzioni erano di scegliere solo le più sicure e di non scegliere mai i
Cowboys. E' già sufficiente avere la squadra di casa che perde e non è il caso di perdere
anche i propri soldi. Dopo 50 anni ho avuto troppe delusioni con i Cowboys e quindi non
voglio scommettere su di loro.
Ho pensato che la piscina del suicidio ci avrebbe permesso di parlare di qualcosa e di farci
fare sopra qualche risata, almeno per un paio di mesi. Ma come tutti gli appassionati di
football degli Stati Uniti sanno nelle ultime settimane c'è stato un crollo del mercato
paragonabile solo a quello del NASDAQ del 2000-2001.
Quest'anno è stato un disastro per noi della piscina del suicidio. Abbiamo iniziato in 148 in
piscina. Abbiamo perso 78 "esperti" di football (!) subito nella prima settimana, ma 57 di
quelli (compreso il vostro umile analista) hanno avuto l'arroganza di rientrare nella piscina.
(Il vincitore si porterà a casa $17,600 dollari - abbastanza per continuare a rimanere
4. investiti.) Dopo un altra settimana si è verificata la seconda ondata di sconvolgimenti,
c'erano solo 21 persone ancora in piedi circa il 14% dei 148 iniziali. E ancora peggio solo
otto (circa il 5%) sono stati in grado di scegliere due squadre vincenti.
Si noti che avevo scelto le due favorite le meno rischiose tra quelle disponibili. Loro erano
d’accordo con il mio piano di evitare i rischi scegliendo le squadre che tutti avrebbero
voluto scegliere, piuttosto che invece diversificare il nostro rischio. Sono andato da degli
esperti. Abbiamo scelto il New England Patriots la prima settimana e quella dopo i
Pittsburgh Steelers. E queste non facevano parte dell'élite del 5%. Non abbiamo perso
tempo in discussioni e dibattiti ci siamo solo commiserati e leccati le nostre ferite. Speravo
che almeno le nostre possibilità ci avrebbero portato un po' più in la nella stagione,
rendendo il gioco un po' più interessante e fino a quel momento il tutto sembrava un buon
investimento.
(Chiaramente la scelta di quest’anno dei consulenti per gli investimenti non è stata
ottimale. Aspetterò fino al prossimo anno. Solo che a partire dal prossimo anno mi affiderò
a chi è la vera autorità in termini di sport all’interno della mia famiglia, mia figlia Abbi.)
Probabilità, Teoria e un portafoglio per la pensione
Anche se questa è una storia carina, ci sono delle significative implicazioni verso il
mercato degli investimenti. Anche se nessuno avrebbe chiamato le scommesse sul
football un investimento (ad eccezione di un allibratore e lui davvero investe nella fragilità
umana e non nella probabilità, nel senso stretto del football), troppo spesso gli investitori
affrontano i mercati in maniera dolorosamente simile al mio approccio con le scommesse
sul football. O si pensa di essere un vero esperto del mercato azionario o si assume
qualcuno che lo sia veramente. E mentre noi siamo molto più seri sui nostri investimenti, in
questo caso cerchiamo di scegliere investimenti maggiormente sicuri che ci possiamo
tenere per un lungo periodo. Usiamo i modelli per delineare la probabilità di successo o di
fallimento, anche se troppo spesso ignoriamo gli eventi che hanno bassa probabilità che
viceversa nel caso si verificassero potrebbero portarci all'assoluto disastro.
Nella maggior parte delle volte e dei casi un rendimento del 5% all’anno di un portafoglio
di una persona in pensione è un ipotesi ragionevole. Ma non in tutti i casi e di certo non in
ogni momento. Ovviamente il vostro piano pensionistico non dovrebbe essere
l'equivalente di un investimento nella piscina del suicidio.
Molti investitori hanno dichiarato che quando saranno in pensione sono sicuri di poter
prendere ogni anno un 5% dai loro risparmi. E la storia degli ultimi 110 anni ci suggerisce
che in media questo è stato vero. Ma molti sono andati e altri andranno in pensione
all'inizio di un mercato orso secolare. Spendendo il 5% in quei momenti si ha la stessa
sicurezza che si può raggiungere con le scommesse sul football.
Il mio amico Ed Esterling di Crestmont Research ha fatto qualche semplice analisi con la
quale ha dimostrato che se quando uno va in pensione decide di mantenere i propri
risparmi al 100% in azioni, ma poi inizia ad investire i propri risparmi ad un tasso del 5% in
un periodo in cui le azioni sono cresciute del 25% in più rispetto alla valutazione media
storica (P/E), nel 53% dei casi avrà completamente eroso tutto l'investimento in 22 anni.
E questo risultato ha una probabilità che può essere tradotta in un modello. Naturalmente
non possiamo dire quale sarà la vostra esperienza reale, ma siamo in grado di dimostrare
5. che si è coinvolti in comportamenti che sono rischiosi! In genere gli investitori sono
confortati dal prendere un tale rischio perché alla fine di un mercato toro secolare le azioni
hanno performato bene per un periodo di tempo molto lungo. Tutti i modelli
dimostrerebbero che il toro continuerà, o almeno quelli che desiderate prendere in esame.
(Potete leggere il report completo di Ed su http://www.crestmontresearch.com/docs/Stock-
Retirement-SWR.pdf.)
Ossessionati dal rischio, ignorando l'incertezza
Gli investitori nel mercato azionario ed in particolare quelli professionali sono ossessionati
dal gestire il rischio, incluso il tuo umile analista. Cerchiamo di misurare il rischio in molti
modi, cercando di effettuare delle coperture per migliorare i nostri ritorni. Non solo si cerca
di determinare le possibili evoluzioni ma cerchiamo di considerare anche i cosiddetti eventi
"fat tail", ossia quelle cose che potrebbero accadere ed hanno una probabilità molto
bassa, ma che possono avere un grande impatto sul nostro rendimento.
Ho scoperto che sono stati gli eventi inaspettati che non erano considerati nel mio
modello, che sono stati i veri elementi guida che hanno determinato le performance del
portafoglio. Ci piace quando queste sorprese producono un risultato positivo e spesso
troviamo un modo per congratularci con noi stessi per le nostre sagge scelte. Nessuno nel
1982 pensava che il rapporto prezzo-utili, rapporto sarebbe aumentato di cinque volte nei
18 anni successivi. Eppure quel semplice driver ha rappresentato il 60% dei rendimenti
dell'ultimo mercato toro (il 20% è stato rappresentato dall'inflazione e solo il 20% è stato
effettivamente dato dall'aumento degli utili). E mentre alcune persone hanno incominciato
ad investire nella tecnologia nei primi anni '80, molti di questi primi titoli tecnologici
terminarono la loro esistenza in modo disastroso. (Ricordate Wang? Osborne. Scusatemi
lo so stavate cercando di dimenticarli.)
"Nel 1910 il giornalista britannico Norman Angell ha pubblicato un libro dal titolo 'La
grande illusione'. La sua tesi era che l'integrazione dell'economia europea e di
conseguenza anche quella data dall'economia globale, sarebbero diventate così
totalizzanti e irreversibili che in futuro delle guerre sarebbero state quasi impossibili. Il libro
catturò perfettamente lo spirito di quel periodo e divenne presto un best seller.
"In un certo senso l'inizio del 20esimo secolo è stato un periodo molto simile a quello
attuale – uno dei periodi senza precedenti nel commercio mondiale e nello scambio tra le
nazioni. La maggior parte degli esseri umani sembrava aver superato la propensione
verso dei massacri di massa e tutti potevano guardare al futuro del mondo con sempre
maggiore serenità. Angell in modo irresistibile sosteneva che la guerra era
economicamente dannosa per tutti, allo stesso modo sia per i vincitori che per i vinti. Ci si
doveva aspettare che gli interessi personali avrebbero evitato che questo accadesse di
nuovo. "(ha scritto Jeremy Warner nel The London Telegraph)
Alla vigilia della prima guerra mondiale i mercati obbligazionari Europei non stavano
assolutamente prezzando un possibile conflitto. Per tutti era "chiaro" che non ci sarebbe
stata una nuova guerra. Però era tutto un bluff e millanteria. E così il mondo fu colto di
sorpresa. L'arciduca Ferdinando fu assassinato e gli eserciti incominciarono a marciare. E
mentre nessuno oggi si aspetta una guerra in Europa ci sono sicuramente comunque un
sacco di tensioni.
6. L'incertezza della Spagna
Il governo spagnolo ha annunciato questa settimana un piano di austerità piuttosto
doloroso per riequilibrare il bilancio. Hanno promesso che terranno il loro deficit di bilancio
al 6,3%, mentre la spesa sarà tagliata quasi per un 9% e le tasse saranno aumentate. E
naturalmente non ci saranno aumenti salariali per i dipendenti pubblici. Inoltre loro
ipotizzano che a fronte di questo piano di austerità la crescita si ridurrà solo dello 0,5%,
anche se la maggior parte degli osservatori ritengono che siano eccessivamente ottimisti.
Anche se la BCE si è impegnata ad acquistare titoli spagnoli, ha anche detto chiaramente
che lo farà solo se la Spagna si assumerà l'impegno di mettere sotto controllo il proprio
deficit.
"Joerg Asmussen membro del consiglio esecutivo della Banca centrale Europea venerdì
ha detto che continueranno a supportare l'acquisto di obbligazioni dei paesi della zona
euro, solo se la pressione interna ai paesi nel riformare le proprie economie rimarrà
elevata. 'Solo a determinate condizioni e solo se ci sarà una continua pressione nel fare le
riforme,' ha dichiarato Asmussen in relazione al piano di acquisto di obbligazioni
annunciato dal presidente della Bce Mario Draghi all'inizio di questo mese."(Reuters)
E come se le cose non fossero già abbastanza complicate per il primo ministro spagnolo
Rajoy, una delle regioni Spagnole che io preferisco la Catalogna che include anche la
bellissima città di Barcellona sta seriamente ipotizzando la secessione dalla Spagna. E in
merito a questo la scorsa settimana un 20% della popolazione (circa 1,5 milioni) si è
dichiarata favorevole nel sostenere un possibile percorso di indipendenza.
Il primo ministro Rajoy ha incontrato il presidente della Catalogna e ha seccamente
respinto una possibile autonomia o maggiori finanziamenti. I Catalani non sono contenti
del fatto che inviano una grande quantità di denaro a Madrid, che viene poi distribuita alle
altre regioni che devono cercare di gestire la loro crisi interna. Questo tanto per ricordarci il
motto "tutti per uno e uno per tutti".
La situazione è ancora più complicata perché la regione Basca della Spagna ha sempre
avuto una grande autonomia di bilancio. Se la Spagna dovesse arrivare ad un
compromesso e dare alla Catalogna i medesimi privilegi, questo costerebbe al governo
spagnolo una grande quantità di denaro e amplierebbe ancora di più il buco del bilancio.
"Inoltre in modo separato il parlamento della regione economicamente più importante della
Spagna la Catalogna è in attesa di approvare un referendum a favore dell'indipendenza.
La Sig.ra Saenz de Santamaria ha lanciato la sfida nella regione economicamente più
importante della Spagna, sostenendo che Madrid potrebbe usare una qualche misura
costituzionale al fine di bloccare qualsiasi tentativo di voto separatista. Infine ha detto che
'Non solo con l'uso di strumenti già esistenti atti a bloccarlo [referendum], ma
sottolineando che c'è anche un governo che è disposto e pronto ad usarli,'"(The Financial
Times)
Navigando nella ricerca di notizie sulla crisi catalana mi sono imbattuto in un articolo sul
precedente referendum sull'indipendenza che era stato tenuto in ogni città della
Catalogna. L'indipendenza era desiderata da quasi tutte le città con il favore di quasi il
90% o anche di più della popolazione. Questo è stato per me abbastanza sorprendente, in
quanto io non sono nemmeno certo del fatto che potrei raggiungere il 90% se volessi
7. concordare l'ora del giorno con i miei vicini.
Oltre ai Paesi Baschi e alla Catalogna ci sono altre due regioni settentrionali spagnole che
trasferiscono maggiori ricavi nel sud del paese. Se si permette alla Catalogna di ottenere
l'autonomia di bilancio per non parlare poi anche dell'autonomia politica, allora poi cosa si
deciderà di fare per le altre due regioni?
Il che porta nuovamente in primo piano la completa incertezza del progetto euro. Una cosa
è creare un mercato comune in cui beni e servizi possono liberamente commerciare. E' un
altra è invece quella di imporre una autorità monetaria e fiscale alla sovranità di una
nazione. Se le tensioni economiche nelle regioni della Spagna cominciano a prendere
sempre più piede e gli elettori spingono verso una completa indipendenza dal controllo
centrale, quanto saranno ancora più inclini nel farlo anche gli altri elettori delle diverse
nazioni dell'area euro?
La Germania sta entrando ora in una recessione che ha il reale potenziale di peggiorare.
Se alla Germania viene chiesto di firmare degli assegni e inviarli agli altri paesi quando si
trovano nel bel mezzo di una propria crisi finanziaria, come potrà essere considerata la
cosa in Baviera?
L'unica cosa di cui sono certo per quanto riguarda l'Europa è che l'Europa è in una
situazione di grande incertezza. Ma i mercati continuano a considerare tutte queste
pressioni come se non fossero reali. Ed invece forse è la confusione quella dalla quale
non riusciamo ad uscire fuori.
E' una mia convinzione che ci concentriamo troppo sul rischio perché è un qualcosa che
possiamo modellare. La professione economica è invidiosa della fisica. Agli economisti
piace pensare a se stessi come a degli scienziati, ma vi devo dire che questa cosa non mi
convince. L'economia ha molto da insegnarci ma non ha molto da dirci per quanto
riguarda la certezza. Non può nemmeno aiutarci più di tanto nell'evitare i rischi.
Temo il fatto che non si presti sufficiente attenzione all'incertezza perché non possiamo
ricondurla a livello di un'equazione. Come veniva prezzato appena due mesi fa il rischio
che la Catalogna chiedesse la secessione dalla Spagna? La risposta è che nessuno l'ha
fatto.
Il mercato statunitense sembra essere totalmente concentrato sul "fiscal cliff" che
inevitabilmente creerà una recessione a meno che il Congresso faccia qualcosa. Il fatto
che il non fare niente genererà chiaramente una recessione mi dà una certa sicurezza che
anche il Congresso troverà un modo per evitare di non fare nulla. Ciò che non è stato
ancora prezzato è ciò che il Congresso farà per il deficit. A seconda di ciò che faranno, ciò
che si otterrà sarà estremamente positivo o negativo. Ma rimaniamo completamente
nell'incertezza su ciò che effettivamente faranno. E così per anni abbiamo ignorato
l'incombente disastro finanziato con le passività.
E' il fatto che i risultati di un mancato intervento sul disavanzo siano incerti che fa si che il
Congresso rimandi l'inevitabile.
"A proposito di queste questioni non vi è alcuna base scientifica su cui formare un
qualsiasi calcolo di probabilità".
8. Viviamo in tempi sempre più incerti.
Orlando, Portland, Atlanta e South America
Questa sera sono a New York, sto scrivendo mentre guardo giù su Times Square. A
partire da Domenica pomeriggio ho programmato un nutrito numero di incontri fino a
quando non prenderò un aereo per Orlando nel pomeriggio di Martedì. Lunedi sera Tom
Romero e il sottoscritto avranno una cena riservata a pochi amici. Quella che era iniziata
come una piccola cena è diventata una piccola folla. Ci saranno circa 20 / 25 persone
sedute intorno a un tavolo in modo da poter vedere e parlare l'un con l'altro. Ho deciso di
dare a tutti una bandierina gialla per permettere in qualsiasi momento ad ognuno di alzarla
e commentare le riflessioni di un altro partecipante. Solo una bandierina ad ogni persona
per l'intera serata, penso che questo dovrebbe rendere il tutto molto più interessante.
Troppe persone per citarle tutte, quindi diciamo i soliti. Ok, vi dico due nomi. Ci sarà il Dr.
Richard Roizen e assieme a lui arriverà una persona che si chiama Mehmet Oz.
Sarò alla conferenza di UBS con i miei partner di Altegris e poi trascorrerò una serata con
il mio amico Pat Cox, che scrive la newsletter Breakthrough Technology Alert. Sono sicuro
che si parlerà delle ultime tecnologie e in particolare di quelle che possono aiutare a
combattere per entrambi gli evidenti segni dell'invecchiamento.
Andrò a Portland la settimana successiva a parlare al Common Sense Investment ed
inoltre mi hanno invitato a rimanere anche il giorno dopo per andare a caccia di fagiani.
Non sono mai stato a caccia di fagiani e tanto meno a caccia assieme a tutti gli altri.
Devono prendere atto che sono delle persone coraggiose che mi daranno in mano un
fucile da caccia e cammineranno assieme a me nella riserva. Cercherò di non fare un Dick
Cheney. E per tutti voi che siete amanti degli animali vorrei sottolineare che ogni uccello al
quale tenterò di sparare avrà un alta probabilità di non essere colpito. E questo significa
che verrà anche allontanato da chiunque altro potrebbe effettivamente essere capace di
sparare.
Ti va di venire con me a seguire la notte delle elezioni il 6 novembre ... in Argentina? Dal
28 ottobre al 8 novembre sarò in Brasile, Uruguay e in Argentina a parlare agli incontri
organizzati dal CFA. Come parte del viaggio poi mi fermo per l'inizio della stagione di
apertura dal 05 al 10 novembre con un amico e partner Doug Casey a La Estancia de
Cafayate, dove con un gruppo di amici guarderò i risultati delle elezioni in un caffè sulla
pittoresca piazza del posto. Se volete unirvi a me e ad un gruppo di persone interessanti
che provengono da tutto il mondo in quella che si preannuncia essere un'esperienza unica
manda una mail a LiveMore@LaEst.com. David Galland mi ha promesso delle birre
analcoliche per quella sera. I recenti sondaggi suggeriscono che forse potrebbe essere
necessario un qualcosa di più forte ma credo di poter resistere.
Mio figlio maggiore Enrico aveva qualche problema quando l'ho lasciato e sono partito per
questo viaggio per andare ad Atlanta. Alla sera mentre ero in volo ho ricevuto un
messaggio che lo stavano operando di appendicite e quando sono atterrato mi hanno
detto che l'operazione era terminata. Ora sta bene. Ma un evento come questo riesce a
portare il dibattito dell'assistenza sanitaria molto vicino e ad un livello personale. Il 17
ottobre sarò ancora una volta ad Atlanta per Hedge Funds Care.
Ho il volo di ritorno a casa Mercoledì dove mi guarderò il primo dibattito presidenziale con
mio figlio più piccolo, essendogli stato assegnato questo compito da parte del suo
9. insegnante. Il mattino successivo avrò 63 anni.
E' il momento di premere il pulsante di invio di quella che sarà l'ultima newsletter del
Venerdì notte / Sabato mattina. Mi fermo qui sapendo che mi metterò a scrivere Domenica
prossima, piuttosto che tutti Venerdì sera e credo che davvero sarò molto più efficiente.
Staremo a vedere! Buona settimana.
Il tuo analista pronto per andare a dormire e alzarsi a mezzogiorno,
John Mauldin
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