Le istituzioni scolastiche, singolarmente o tra loro associate, esercitano l'autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo tenendo conto delle esigenze del contesto culturale, sociale ed economico delle realtà locali e curando tra l'altro:... la documentazione educativa e la sua diffusione all'interno della scuola e gli scambi di informazioni, esperienze e materiali didattici" .Nell'ambito di questo contesto l'attività di documentare assume valore pedagogico.
Scopo della PNL è darvi le metodologie perché si attui in voi un processo di crescita delle vostre possibilità, per porvi in maniera nuova e più efficace nelle sfide di ogni giorno.
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Tecniche di comunicazione efficace: saper comunicare in modo adeguato ci consente di migliorare le relazioni interpersonali e di ottenere risultati di successo.
presentazione nell' ambito del Master in counselling socio-educativo organizzato dall' Associazione Argo in partnership con L' Ifrep di Roma e l' Ateneo Salesiano di Roma
Comunicazione efficace: principi e tecniche di basePLS Coaching
Come possiamo comunicare più efficacemente? I presupposti di base per capire, essere capiti e ottenere cosa desideriamo attraverso la comunicazione. Dall'ascolto alla spontaneità: 5 elementi chiave per diventare comunicatori migliori.
Lucidi del corso sulle forme e tecniche di comunicazione (comunicazione non verbale e role play) tenuto dal prof. Andrea Vianello all'ITCS "Maria Lazzari" di Dolo (VE), nell'ambito del progetto Alternanza scuola-lavoro (anno scolastico 2013-14).
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Il Liceo Internazionale per l'Impresa Guido Carli vuole attuare una vera rivoluzione culturale, didattica e metodologica: la scuola deve diventare un luogo aperto di scambio e di confronto per gli studenti, le famiglie e i docenti. Un luogo in cui l'offerta culturale sia ricca e diversificata.
Barbara Ongaro, dirigente del Guido Carli, presenta la scuola ai ragazzi e ai genitori presenti all'Open Day.
Cambiare il modo in cui si insegna rafforzando la propria leadership educativa significa diventare PARTNER degli studenti.
Active learning, collaborative learning, student-centered learning, learning by doing sono solo alcune delle strategie che i docenti possono attuare.
Soprattutto, però, è importante adottare un diverso modo di vedere se stessi come insegnanti in rapporto agli allievi, lasciandoli liberi di fare ciò che fanno bene: usare le tecnologie, ricercare e individuare contenuti, ideare e creare.
L'utilizzo del Web e della applicazioni Educative in ambito didattico. Il blended learning, modello dimensioni sistema educativo, il triangolo didattico, tecnologia o metodologia? regia didattica e messinscena dell'apprendimento. Apprendimento Personalizzato. Competenze e valutazione della competenze. Esempi tratti dalla pratica didattica quotidiana: ipertesti, cura dei contenuti, sovraccarico informativo e cognitivo, mappe mentali e concettuali, lezioni realizzate dagli studenti, film, debate, video lezioni, narrazione digitale, lezione frontale come compito autentico,
Il distacco tra società e scuola può essere colmato attraverso l'applicazione didattica del costruttivismo e l'apprendimento in ambiente tecnologico web 2.0
Formati per crescere - Percorso formativo sulle metodologie didattiche, valutazione e didattica delle competenze
Lezione 1
as 2013-14 IC di Mistretta (Me)
La Valutazione Pedagogica Formativa per educare, cioè far emergere quelle strategie più efficaci allo scopo di migliorare – singolarmente come individui o collegialmente come comunità professionali – la qualità dei servizi erogati dalle singole istituzioni scolastiche.
La valutazione pedagogica è formativa quando le «evidenze raccolte sono utilizzate per adattare l’insegnamento ai bisogni educativi degli alunni.
L’educazione è il primo fattore di trasformazione verso lo sviluppo sostenibile, poiché accresce le capacità delle persone di trasformare le loro visioni della società nella realtà.
L’educazione promuove i valori, i comportamenti e gli stili di vita richiesti per un futuro sostenibile. Parliamo quindi di Pedagogia Trasformativa che attraverso percorsi educativi formativi(UDA) aiuta le persone ad acquisire quegli strumenti (social Skills) che muovono le persone ad andare nella direzione che desiderano.
Il mondo dell’educazione e della formazione è chiamato a costruire strumenti di conoscenza critica, a sviluppare le capacità delle giovani generazioni ad essere cittadini responsabili, consapevoli e democratici anche nel e con il digitale, in pratica, a pensare a come educare ad una cittadinanza digitale, attiva, etica, democratica e solidale, così come anche declinato dall’Art. 5 della recente Legge 92/19 sull’Educazione civica nelle scuole di ogni ordine e grado,
A decorrere dal 1° settembre 200, nel primo e nel secondo ciclo di istruzione è istituito l'insegnamento trasversale dell'educazione civica. Analizzo i pilastri e le novità alla luce delle nuove linee guida
NELL'AMBITO DELLA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE UN LIVELLO IMPORTANTE è RAPPRESENTATO DALLA RELAZIONE CON I SINDACATI. In queste slide troverete una breve storia della libertà sindacale, le attuali organizzazioni sindacali, tipologie di contratti: CCNL, contratto aziendale, contratto individuale, come si stipula un contratto di lavoro: elementi pratici.
La riforma di cui al D. Lgs 61/2017 e il successivo decreto attuativo D. l. 92/2018 rinnovano, quindi, l’offerta dei percorsi dell’istruzione professionali rendendoli più stimolanti e con un assetto didattico rinnovato, orientati alla didattica per competenze con apprendimento organizzato per unità di apprendimento UdA.
La riforma degli Istituti Professionali, di cui al D .Lgs 61/2017 e del successivo decreto attuativo D.I. 92/2018, in cui si riconosce agli stessi il ruolo di “Scuole territoriali dell’innovazione,aperte e concepite come laboratori di ricerca, sperimentazione ed innovazione didattica”, e in cui si valorizza la dimensione pedagogica per progettare il PFI
INTRODUZIONEDELL'INSEGNAMENTO DELL'EDUCAZIONE CIVICA NELLA SCUOLAAntonetta Cimmarrusti
A decorrere dal 1° settembre del primo anno scolastico successivo all'entrata in vigore della presente legge, nel primo e nel secondo ciclo di istruzione e' istituito l'insegnamento trasversale dell'educazione civica.
L’ICF è una Classificazione che permette di descrivere le esperienze negative (disabilità) o positive (funzionamento), legate alla presenza di barriere o facilitatori, di una persona con una condizione di salute nel suo contesto di vita.
E' necessario apprendere le strategie per codificare e decodificare
E’ un documento del MIUR per il lancio di una strategia di innovazione della scuola italiana e per un nuovo posizionamento del suo sistema educativo nell’era digitale.
La competenza è l' insieme, riconosciuto e provato,delle rappresentazioni, conoscenze, capacità e comportamenti mobilizzati e combinati in maniera pertinente in un contesto dato.
LA COMUNICAZIONE PEDAGOGICA è l’incontro e la sintesi di diverse teorie e pratiche della Psicologia Umanistica: Biosistemica, Psicoteatro, Metodo Gordon, Training non violento, Psicodramma di Moreno, Terapia Rogersiana, Counselling, Tecniche di animazione e di dinamiche di gruppo, comunicazione ecologica di Jerome Liss
BIM obblighi e opportunità (nicolafurcolo.it) R.pdfNicola Furcolo
Slide BIM: una grande opportunità per gli operatori delle costruzioni.
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2. L’insegnamento trasversale dell’educazione civica nella scuola dell’autonomia
2
• Definizione e funzioni della documentazione
• Cosa documentare
• Parole chiave
• Documentazione una risorsa di “ Valore Pedagogico
• Documentare come valore aggiunto nell’ambito della
professione docente
• La documentazione nel quadro normativo attuale.
• Documentare come valore aggiunto nell’ambito storico-
economico
• Documentare come valore sociale nell’ambito del sistema
scolastico
• Metodologie e strumenti pedagogici di documentazione:
alcune possibili scelte.
3. L’insegnamento trasversale dell’educazione civica nella scuola dell’autonomia 3
Definire cosa sia “documentazione” è estremamente complesso
proprio per l’eterogeneità delle prospettive che utilizzano
questo termine. Biffi offre una definizione generale e inclusiva:
un sapere, una pratica, un processo e un prodotto che
rispondono “sia all’esigenza di preservare le informazioni
ritenute necessarie, sia all’esigenza di recuperarle, di potervi
accedere in futuro” (Biffi, 2014, p.68).
Per Benzoni la documentazione è soprattutto “forma di
rappresentazione parziale e selettiva della realtà” , un
mediatore che traduce la nostra visione del mondo e allo
stesso tempo alimenta un continuo processo di confronto tra
teorie della realtà e la realtà stessa (Benzoni, 2001, p.43).
4. L’insegnamento trasversale dell’educazione civica nella scuola dell’autonomia 4
La documentazione del lavoro educativo nei servizi risponde
a funzioni molteplici e diversificate che in letteratura si è
cercato di individuare e circoscrivere anche se, nella pratica,
spesso si ritrovano intrecciate. Benzoni (2001) ne cita cinque:
• scoprire e conoscere;
• analizzare, ricostruire e riprogettare;
• mantenere memorie;
• essere in relazione; informare e comunicare.
5. L’insegnamento trasversale dell’educazione civica nella scuola dell’autonomia
5
Per Pasciuti Mariangela(2001) la documentazione ha come scopo:
• fare ricerca;
• fare meglio il proprio lavoro;
• raccontare e raccontarsi;
• progettare;
• costruire identità;
• osservare;
• valutare;
• autoformarsi;
• fare marketing dell’offerta formativa.
6. L’insegnamento trasversale dell’educazione civica nella scuola dell’autonomia
6
C’è chi, come Restiglian (2013), propone una suddivisione in tre funzioni
riassuntive:
• comunicare,
• valutare,
• formare.
O, come Antonietti (2011), riassume la documentazione, in particolar modo
dei progetti, in funzioni che hanno a che vedere con il
• mostrare;
• socializzare;
• far capire.
Infine, Biffi (2014) suggerisce una matrice di analisi che vede la
documentazione utile a: ricordare; pensare e formarsi; progettare e
valutare; comunicare e produrre cultura.
8. L’insegnamento trasversale dell’educazione civica nella scuola dell’autonomia
8
tutto
• Occorre sfuggire all’ansia di documentare tutto, in tutti gli
ambiti e ci si deve invece muovere per selezionare in base
all’interesse, alle competenze agli obiettivi che ci si è dati.
La necessità di produrre documentazione tenendo pre sente
questo, nasce dal fatto che ciò che serve non è una raccolta
informe e indifferente di materiali, ma una selezione ed
interpretazione critica delle informazioni.
Il termine documentazione, quindi, per non correre il rischio
di essere inteso solo come una acritica raccolta di materiali,
deve essere un lavoro di raccolta, di selezione dei materiali
più rappresentativi e di elaborazione al fine di renderli
effettivamente leggibili a tutti.
Da quanto detto deriva che si potranno aver differenti
prodotti di documentazione, ad esempio un materiale
relativo ad una attività specifica, ad un aspetto particolare,
oppure ad un intero percorso scolastico, ecc.
selezionare
E’ pertanto opportuno individuare:
- gli autori della documentazione
- il contenuto della documentazione
- le motivazioni che portano alla
scelta di documentare
- gli strumenti necessari
- i tempi di realizzazione
- i contesti di utilizzo del materiale
- le eventuali collaborazioni
necessarie alla costruzione del
materiale
10. L’insegnamento trasversale dell’educazione civica nella scuola dell’autonomia
10
La parola documentazione ci rimanda
a quattro parole-chiave che ne
indicano il significato profondo, le
motivazioni che la supportano, gli
strumenti e le modalità che la
strutturano.
11. memoria
L’insegnamento trasversale dell’educazione civica nella scuola dell’autonomia
11
• lasciare tracce della propria storia;
• raccogliere e riordinare le tracce;
• possibilità di andate e ritorni nella storia
personale e di gruppo;
• conoscenza e consapevolezza di sé e della
propria storia.
12. comunicazione
L’insegnamento trasversale dell’educazione civica nella scuola dell’autonomia
12
• attenzione all’altro;
• cogliere la circolarità tra ascoltare e
parlare, tra essere ricevente ed essere
emittente;
• tutti i linguaggi sono a nostra
disposizione.
13. Formazione
L’insegnamento trasversale dell’educazione civica nella scuola dell’autonomia
13
• informazione, riflessione, azione sul campo,
verifica e confronto;
• lavoro di gruppo;
• saper presentare la propria esperienza;
• saper "leggere" l’esperienza altrui.
14. ricerca
L’insegnamento trasversale dell’educazione civica nella scuola dell’autonomia
14
• non affidarsi al caso, non dare niente per scontato;
• cogliere e valorizzare la propria originalità;
• cogliere e valorizzare l’unicità della propria esperienza;
• ricerca del significato della documentazione;
• ricerca di una struttura per la propria documentazione;
• ricerca di uno stile personale di documentazione.
15. Dare senso
L’insegnamento trasversale dell’educazione civica nella scuola dell’autonomia
15
Ciò premesso, l’attività di documentazione si collega all’esigenza di:
- non perdere le tracce, non disperdere, ma neppure assemblare tutto e sempre;
- non affidarsi al ricordo, all’emotività, ma riflettere e rielaborare le esperienze;
- darsi un criterio, un ordine logico, fare un progetto di documentazione che evidenzi il filo
conduttore dell’oggetto da documentare;
- costruire la documentazione in itinere.
La documentazione permette, quindi, non solo di fare il punto della situazione ma soprattutto di
costruire un quadro capace di dare un senso agli elementi più significativi dell’attività, dei
progetti su cui si sta lavorando o si è lavorato.
Per questo tutte le professionalità che intervengono in un processo educativo possono essere
interessate o coinvolte.
Alcune, in particolare, per la loro specifica funzione di coordinamento, sono chiamate a svolgere
l’attività di documentazione in modo più meticoloso ed organizzato.
Per queste professionalità la documentazione può svolgere un ruolo di supporto attivo all’opera di
mediazione e di raccordo tra tutti i referenti: allievi, utenti, insegnanti, famiglie, equipe esterne,
ecc..
16. C’è da chiedersi: perché documentare?
Per aggravare il lavoro del docente di
ulteriori ore lavorative?
Per accrescere il volume delle carte e degli
adempimenti?
Per dar modo a qualche docente di ostentare
il proprio operato?
16
17. Documentazione una risorsa di “
Valore Pedagogico”
L’insegnamento trasversale dell’educazione civica nella scuola dell’autonomia 17
Il buon senso ci suggerisce che il documentare può essere considerato un “valore aggiunto” se
si esamina dal punto di vista dei soggetti che fanno capo, su diversi livelli, agli ambiti
pedagogico-sociali presenti nella scuola. Proviamo a condividere alcune riflessioni lungo un
percorso che esamini le ragioni di tale “valore aggiunto” secondo la molteplice prospettiva
dell’alunno, del docente, dell’istituto e del sistema. Ovviamente, tale distinzione viene condotta
al solo scopo di evidenziare le diverse sfaccettature di un risorsa complessa e articolata.
Documentare come valore aggiunto nell’ambito dell’educativo.
Il soggetto che si avvantaggia, in questo ambito, nel suo processo di crescita è l’alunno.
Assumere la metodologia del documentare e utilizzare il processo documentario pone le
condizioni educative per far sì che l’alunno, attraverso la costruzione del sapere, avvii momenti
di riflessione su se stesso e sul proprio agire. L’utilizzo delle tracce, delle fonti e l’opportunità di
ripercorrere i processi attivati e sviluppati, sollecita l’alunno stesso a porsi in una prospettiva di
ricostruzione storiografica della realtà. Consente, inoltre, all’alunno di attivare processi di
autovalutazione sulle azioni svolte, incrementando strutture di costruzione del sé e della
propria identità ed autonomia.
18. La documentazione è un'attività di
raccolta, catalogazione e diffusione
di materiali relativi ad uno specifico
ambito culturale. E' un'operazione
mentale che analizza e interpreta i
contenuti concettuali di un
documento per individuarne le
"unità informative" e diffonderle con
apposite procedure.
E' scienza per conoscere, è tecnica per far conoscere
18
Una attenta documentazione dei processi che comprendono
componenti progettuali, organizzative, metodologiche, pone
il docente in situazione di riflessione.
La focalizzazione della motivazione e degli obiettivi cardine
di una esperienza scolastica, il riesame delle condizioni che
hanno portato ad alcune scelte organizzative, lo snodarsi dei
problemi didattici incontrati, la valutazione dei risultati
raggiunti e le modalità del suo svolgersi, sollecitano nel
docente lo sviluppo di attività di autocritica ed
autovalutazione. In itinere e a conclusione di ogni attività la
documentazione, nel suo farsi, sollecita e approfondisce la
professionalità docente in tutte le componenti che ne
costituiscono il profilo. Il documentare, per il docente, si
pone come punto di incontro, ove confluiscono e si
intrecciano le sue competenze disciplinari,
psicopedagogiche, organizzativo - relazionali, metodologico
- didattiche, di ricerca e valutative.
19. Documentare come valore aggiunto
nell’ambito della professione docente
19
La documentazione, mediando il rapporto tra documento ed utente, è sempre
processocomunicativo tra una fonte e un ricevente di informazione.
E' importante sottolineare l'aspetto comunicazionale dell'attività di documentazione,
perché in questo consiste la sua capacità di trasformare l'informazione in risorsa. E'
infatti attraverso la documentazione che la conoscenza può diventare "sapere
collettivo", risorsa comune. La documentazione nella scuola si configura come risorsa
dinamica a supporto dell’innovazione didattica e all’incremento della qualità
dell’offerta formativa, come strumento a disposizione del sistema per la valorizzazione
e lo scambio delle esperienze significative, per la visibilità dell’attività scolastica, per la
diffusione di prodotti.
Documentare significa quindi costruire informazioni che consentano di mantenere
memoria delle attività svolte, degli strumenti utilizzati nella pratica didattica, degli
stessi prodotti del lavoro ed insieme di rendere leggibili i diversi percorsi.
Si tratta quindi dell’insieme delle procedure attivabili per elaborare "un vissuto" e
acquisire consapevolezza del processo di apprendimento messo in atto attraverso
un’attività o un progetto.
20.
21. La documentazione nel quadro
normativo attuale
L’insegnamento trasversale dell’educazione civica nella scuola dell’autonomia 21
La normativa scolastica fa alcuni riferimenti alla documentazione:
• DPR 275/1999 (Regolamento recante norme in materia di
autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell'art. 21 della legge
15 marzo 1997, n. 59): introduce l’esercizio della pratica della
documentazione educativa.
In particolare, l’art. 6 afferma: “ Le istituzioni scolastiche,
singolarmente o tra loro associate, esercitano l'autonomia di
ricerca, sperimentazione e sviluppo tenendo conto delle esigenze
del contesto culturale, sociale ed economico delle realtà locali e
curando tra l'altro:... la documentazione educativa e la sua
diffusione all'interno della scuola (lett.e, comma 1) e gli scambi di
informazioni, esperienze e materiali didattici" (lett.f, comma 1).
22. La documentazione nel quadro
normativo attuale
L’insegnamento trasversale dell’educazione civica nella scuola dell’autonomia
22
• L’art. 7 dello stesso D.P.R. pone, inoltre, l’accento sul valore pedagogico
della documentazione intesa come possibilità di ampliare da un lato le
relazioni tra scuole e dall’altro come laboratorio produttivo di ricerca, di
esperienze, di documenti e informazioni da mettere a disposizione della
collettività in un circuito nazionale di idee, procedure, riflessioni e
confronti: “Nell'ambito delle reti di scuole, possono essere istituiti
laboratori finalizzati tra l'altro a... la documentazione, secondo
procedure definite a livello nazionale per la più ampia circolazione,
anche attraverso rete telematica, di ricerche, esperienze, documenti e
informazioni" (lett. b, comma 1).
23. La documentazione nel quadro
normativo attuale
L’insegnamento trasversale dell’educazione civica nella scuola dell’autonomia 23
• Nell’ultimo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del comparto
scuola relativo al quadriennio 2006-2009, all’art. 27, si legge: “Il profilo
professionale dei docenti è costituito da competenze disciplinari,
psicopedagogiche, metodologico - didattiche, organizzativo -
relazionali e di ricerca, documentazione e valutazione tra loro
correlate interagenti, che si sviluppano col maturare dell'esperienza
didattica, l'attività di studio e di sistematizzazione della pratica
didattica. I contenuti della prestazione professionale personale
docente si definiscono nel quadro degli obiettivi generali perseguiti dal
sistema nazionale di istruzione e rispetto degli indirizzi delineati nel
piano dell’offerta formativa scuola.
24. La documentazione nel quadro
normativo attuale
L’insegnamento trasversale dell’educazione civica nella scuola dell’autonomia 24
• Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo
ciclo d’istruzione(D.M. 254/2012):
Nella parte introduttiva delle IN, la documentazione è legata alla
valutazione (pag. 13: Agli insegnanti competono la responsabilità della
valutazione e la cura della documentazione, nonché la scelta dei relativi
strumenti, nel quadro dei criteri deliberati dagli organi collegiali) e alla
certificazione delle competenze (pag. 14: Solo a seguito di una regolare
osservazione, documentazione e valutazione delle competenze è
possibile la loro certificazione, al termine della scuola primaria e della
scuola secondaria di primo grado, attraverso i modelli che verranno
adottati a livello nazionale).
25. La documentazione nel quadro
normativo attuale
L’insegnamento trasversale dell’educazione civica nella scuola dell’autonomia
25
• Nella sezione dedicata alla Scuola dell’Infanzia si legge: “La pratica della
documentazione va intesa come processo che produce tracce, memoria e riflessione,
negli adulti e nei bambini, rendendo visibili le modalità e i percorsi di formazione e
permettendo di apprezzare i progressi dell’apprendimento individuale e di gruppo”.
• Passando alla Scuola del primo ciclo, l’unica occorrenza del termine “documentazione”
è riferita all’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione”: Obiettivi irrinunciabili
dell’educazione alla cittadinanza sono la costruzione del senso di legalità e lo sviluppo di
un’etica della responsabilità, che si realizzano nel dovere di scegliere e agire in modo
consapevole e che implicano l’impegno a elaborare idee e a promuovere azioni
finalizzate al miglioramento continuo del proprio contesto di vita, a partire dalla vita
quotidiana a scuola e dal personale coinvolgimento in routine consuetudinarie che
possono riguardare la pulizia e il buon uso dei luoghi, la cura del giardino o del cortile, la
custodia dei sussidi, la documentazione, le prime forme di partecipazione alle decisioni
comuni, le piccole riparazioni, l’organizzazione del lavoro comune, ecc. La pratica della
documentazione, quindi, è qui valorizzata quale modalità di esercizio di una piena e
consapevole Cittadinanza.
26. La documentazione nel quadro
normativo attuale
L’insegnamento trasversale dell’educazione civica nella scuola dell’autonomia 26
Linee guida per la certificazione delle competenze nel primo ciclo di istruzione.
Anche nelle Linee guida la documentazione è correlata alle competenze e alla loro
certificazione: “le competenze devono essere oggetto di osservazione,
documentazione e valutazione” (pag. 3)
L. 107/2015: il termine “documentazione” compare una sola volta, al comma 127 dell’art. 1,
a proposito del Comitato di valutazione dei docenti. Si legge, infatti, che il comitato
individua i criteri per la valorizzazione dei docenti sulla base:
a) …
b) dei risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di docenti in relazione al
potenziamentodelle competenze degli alunni e dell’innovazione didattica e
metodologica, nonché della collaborazione alla ricerca didattica, alla
documentazione e alla diffusione di buone pratiche didattiche.
La documentazione risulta quindi un’azione del docente degna di essere valorizzata.
28. L’insegnamento trasversale dell’educazione civica nella scuola dell’autonomia
28
valore sociale nell’ambito
del sistema scolastico
Il servizio che la singola scuola può fornire alla comunità
scolastica in senso ampio può configurarsi come
produzione di esperienze trasferibili in altri contesti e tali
da implementare la ricerca educativa e sviluppare nuovi
scenari d’apprendimento con il vantaggio di esperire
nuove modalità di formazione in servizio.
Queste prospettive pongono, a pieno titolo, la
documentazione come valore culturale per il singolo e la
collettività. In tale scenario la cultura della
documentazione, da atteggiamento mentale, si trasforma
in cultura vissuta, in modo dinamico e quotidiano dai
singoli attori-soggetti. Il documentare, da metodo di
lavoro, diviene a sua volta strumento cardine per avviare
e implementare nuovi itinerari di ricerca educativa. E’
questo il senso di una documentazione viva, che si fa
essa stessa matrice generativa di nuova cultura.
29. L’insegnamento trasversale dell’educazione civica nella scuola dell’autonomia
29
valore aggiunto nell’ambito
storico-economico
Una chiara e precisa documentazione che consenta di ripercorrere
le tracce e ricostruire la memoria delle attività svolte da un istituto,
va a costituire nel tempo l’identità stessa della scuola.
La documentazione permette di non disperdere e valorizzare il
patrimonio di conoscenze costruito negli anni dai docenti, dando la
possibilità ai colleghi, e in particolare ai giovani che subentrano, di
innestare il proprio lavoro nel contesto specifico, assumendo come
proprie le esperienze condotte negli anni.
La documentazione, in tale prospettiva, realizza notevoli economie
per l’investimento di energie e di tempo dei docenti, che
incrementano la possibilità di sviluppare ulteriori positive
esperienze offrendo nuove sollecitazioni.
Partire dal lavoro già svolto da altri colleghi per innescare nuovi
processi, nuove prospettive può perfino, in qualche caso, far
risparmiare tempo e investimenti economici, rendendo l’attività
dell’istituto maggiormente rispondente non soltanto a criteri di
efficacia ma anche di efficienza.
30. L’insegnamento trasversale dell’educazione civica nella scuola dell’autonomia
30
• Per documentare un lavoro di gruppo all’interno di un’attività o di
un progetto si può ricorrere all’osservatore esterno (a partire
dalla classe terza della scuola primaria): si tratta di un allievo che
per un tempo prestabilito assume un ruolo attivo all’interno del
gruppo classe, ma diverso rispetto a quello di tutti i suoi
compagni.
• All’osservatore esterno, infatti, è demandato il compito di
‘osservare’, ossia di girovagare tra i banchi per guardare e
ascoltare i compagni.
• Affinché l’osservatore esterno possa espletare il suo compito, è
bene che egli sappia che cosa osservare e come fare per tenere
traccia delle sue osservazioni.
• Occorre, dunque, che egli sia fornito di una scheda con una
traccia da completare, adeguata all’età. Ai nostri fini, per
sviluppare le competenze di cittadinanza, è utile che l’osservatore
sia messo nelle condizioni di osservare come il gruppo lavora,
ossia come sono praticate le competenze sociali e civiche.
• La scheda completata dall’osservatore esterno
costituirà il report di osservazione.
• Chi non ha mai utilizzato questa metodologia si
stupirà della quantità e della qualità degli
elementi di riflessione che essa produrrà per la
classe nel suo complesso, per i singoli e per
l’insegnante chese ne sia avvalso.
• Anche l’insegnante può fungere da
osservatore, soprattutto se grazie ad una
compresenza non deve gestire l’attività: in tal
caso, sarà molto interessante confrontare il
report di osservazione dell’allievo con quello del
docente.
31.
32. Bibliografia
32
Antonietti M. (2011), Raccontare la scuola. Studi sulla
documentazione, edizioni Spaggiari, Parma.
Biffi E. (2014), Le scritture professionali del lavoro educativo,
FrancoAngeli, Milano.
Benzoni I. (2001), La documentazione e le sue funzioni, in
Benzoni I. (a cura di), Documentare? Si, grazie, Edizioni Junior,
Bergamo.
De Rossi M. & Restaglian E. (2013), Narrazione e
documentazione educativa. Percorsi per la prima infanzia,
Carocci, Roma.
Frasnedi F. (1998), Esattezza e fascino, in Balsamo C. (a cura
di), Dai fatti alle parole. Riflessioni a più voci sulla
documentazione educativa, edizioni Junior, Bergamo, pp.101-
105.
Malavasi L. & Zoccatelli B. (2012), Documentare le progettualità
nei servizi e nelle scuole per l’infanzia, edizioni Junior, Bergamo.
Pasciuti M. (2000), Documentare l’offerta formativa, Tecnodid,
Napoli