Business Plan
Tipologie societarie
Adempimenti (Atto costitutivo; Posta elettronica certificata; Firma digitale; Telemaco; Codici Ateco)
Start up innovative;
Start up innovative a vocazione sociale.
Le tre funzioni del Business Plan
1. Serve per formalizzare le idee di gestione dell’impresa come strumento di pianificazione e gestione di impresa
2. Serve come strumento di verifica a consuntivo per valutare le performance dell’impresa in un determinato arco temporale
3. Serve come strumento finanziario per la ricerca e l’ottenimento di investimenti e finanziamenti
Sezioni fondamentali del Business Plan
1. L’indice
2. La sintesi preliminare
3. La descrizione generale dell’impresa
4. La descrizione dei prodotti e dei servizi
5. Il piano di marketing
6. Il piano operativo
7. Management e organizzazione
8. Traguardi principali
9. Struttura e capitalizzazione
10. Il piano finanziario
11. Appendici
Scegliere la forma giuridica
Molte sono le variabili di cui tener conto nella scelta della forma giuridica da dare all’impresa.
Il punto di partenza è decidere se siamo soli o no.
La forma giuridica più semplice è quella dell’impresa individuale (detta impropriamente “ditta individuale”), che può configurarsi anche come “impresa familiare”.
Se, invece, due o più persone si accordano per svolgere insieme un’attività economica siamo di fronte ad un’impresa collettiva, cioè a una società.
I vari tipi di società
- società di persone (società semplice, società in nome collettivo, società in accomandita semplice);
- società di capitali (società a responsabilità limitata, società unipersonale a responsabilità limitata, società a responsabilità limitata semplificata e a capitale ridotto, società per azioni, società in accomandita per azioni);
società cooperative.
La scelta di un tipo di società piuttosto che di un altro dipende da molti fattori (tecnici, giuridici, amministrativi, fiscali ecc.) parlatene con consulenti esperti;
Presentazione aziendale edizione 2015 della Brogi & Pittalis Srl, Società di consulenza aziendale attiva nelle aree del controllo di gestione, marketing, commerciale e organizzazione aziendale.
Minibond: il Business Plan, documento essenziale per lo sviluppo e la crescit...MiniBondItaly.it
Preparare un buon Business Plan è un passo fondamentale per lo sviluppo e la crescita dell’azienda. L'approfondimento propone una panoramica chiara ed efficace sui passaggi fondamentali per creare un documento strutturato e completo di informazioni sia storiche che prospettiche, con illustrazioni qualitative e proiezioni economico-finanziarie. A partire dall’analisi dei destinatari per costruire l’obiettivo e la chiave di lettura più inerente, passando dall’illustrazione di ogni singolo punto, viene fatta una sintesi dei requisiti base per la formulazione di un Business Plan sostenibile, attendibile e coerente. Particolare attenzione è dedicata ai capitoli centrali: la presentazione delle scelte strategiche dell’impresa, le azioni operative programmate e il capitolo “quantitativo” che sintetizza “in numeri” gli obiettivi strategici che ci si è posti. Il tutto con la finalità di creare un documento che non sia semplicemente un "insieme di calcoli matematici" ma una presentazione strutturata e completa a beneficio di tutti gli stakeholders.
How to make an effective business plan: from basic rules to some tips about presentation. Important questions you need to ask yourself before writing an executive summary
Presentazione aziendale edizione 2015 della Brogi & Pittalis Srl, Società di consulenza aziendale attiva nelle aree del controllo di gestione, marketing, commerciale e organizzazione aziendale.
Minibond: il Business Plan, documento essenziale per lo sviluppo e la crescit...MiniBondItaly.it
Preparare un buon Business Plan è un passo fondamentale per lo sviluppo e la crescita dell’azienda. L'approfondimento propone una panoramica chiara ed efficace sui passaggi fondamentali per creare un documento strutturato e completo di informazioni sia storiche che prospettiche, con illustrazioni qualitative e proiezioni economico-finanziarie. A partire dall’analisi dei destinatari per costruire l’obiettivo e la chiave di lettura più inerente, passando dall’illustrazione di ogni singolo punto, viene fatta una sintesi dei requisiti base per la formulazione di un Business Plan sostenibile, attendibile e coerente. Particolare attenzione è dedicata ai capitoli centrali: la presentazione delle scelte strategiche dell’impresa, le azioni operative programmate e il capitolo “quantitativo” che sintetizza “in numeri” gli obiettivi strategici che ci si è posti. Il tutto con la finalità di creare un documento che non sia semplicemente un "insieme di calcoli matematici" ma una presentazione strutturata e completa a beneficio di tutti gli stakeholders.
How to make an effective business plan: from basic rules to some tips about presentation. Important questions you need to ask yourself before writing an executive summary
In questo power point tento di spiegare le basi per poter redigere un Business Plan.
All'interno troverete tutte le informazioni necessarie a creare un lavoro completo.
Business plan e Business model cosa sono e cosa non sono.
Come avviare una nuova attività sia nella old che nella new econonomy, consigli e strumenti operativi.
Il business plan, definito anche “studio di fattibilità” o “piano strategico di impresa” rappresenta lo strumento essenziale per presentare in maniera organica ed efficace un’idea imprenditoriale e i risultati della sua possibile implementazione;
Il libro fornisce diversi strumenti per la verifica della coerenza del proprio piano di business, consentendo di riallineare le ipotesi effettuate qualora non siano in grado di generare i risultati desiderati.
Il business plan - La bussola per il tuo businessTommaso Nuti
Il business plan è uno strumento fondamentale per la tua azienda, e risponde alle classiche domande che ogni imprenditore si pone quando crea o gestisce un’azienda: come trovare i capitali, come identificare i clienti, come comunicare con la clientela etc.
Questi elementi, di stampo strategico, sono il cardine per il tuo successo e per arrivare alla sostenibilità economica di ogni progetto imprenditoriale.
Nato nel 2009 dall’iniziativa dell’ing. Luigi Lanotte e di un gruppo di professionisti specializzati nella consulenza aziendale strategica, lo Studio Lanotte Consulting si propone di affiancare il management aziendale e fornire gli strumenti più adatti ad analizzare il mercato, verificare le minacce e le opportunità, valutare la soddisfazione dei clienti e redigere business plan per meglio operare nel mercato, offrire quindi una consulenza strategica a 360°.
Le aziende a cui principalmente si rivolge la consulenza aziendale sono:
- le start-up, aiutandole a presentarsi nella maniera più efficace ai principali interlocutori del mercato (fra cui gli istituti di credito per la richiesta di finanziamenti) e a definire il mercato di riferimento;
-le Piccole e Medie Imprese, proponendo delle soluzioni innovative per potersi rilanciare sul mercato, entrare in nuovi canali distributivi e focalizzare i propri obiettivi;
-gli imprenditori e i professionisti che abbiano bisogno di una guida per poter meglio definire le proprie strategie di penetrazione nel mercato e quindi aumentare i profitti.
Le aree di consulenza aziendale, partendo sempre da un’attenta analisi dei bisogni del cliente e un’analisi del mercato di riferimento, si propongono di offrire i più adeguati strumenti di marketing e gestione aziendale per un’ottimizzazione delle risorse e del portfolio clienti e prodotto. Lo spirito che anima i professionisti che compongono lo studio Lanotte consulting è quello di mettere al centro dei propri obbiettivi il successo dell’azienda cliente.
Come interveniamo
Check up aziendale
Ascolto ed analisi dei bisogni del cliente
Analisi della concorrenza
Definizione del tipo di intervento, insieme al management aziendale, redazione di un business plan
Accompagnamento dell’azienda nella fase di intervento, monitoraggio delle attività
Che cosa ci contraddistingue
Analisi e proposizione di interventi a 360°
Linguaggio concreto, semplice ed immediato
Ricerca della massima efficienza dell’investimento, proporzionato alle dimensioni dell’azienda.
Sito internet: http://www.lanotteconsulting.it
Core business aziendale : il nostro approccio, la nostra organizzazione, i nostri servizi
Focus sui servizi di consulenza direzionale offerti: brevi script descrittivi e flow-chart di processo.
Nato nel 2009 dall’iniziativa dell’ing. Luigi Lanotte e di un gruppo di professionisti specializzati nella consulenza aziendale strategica, lo Studio Lanotte Consulting si propone di affiancare il management aziendale e fornire gli strumenti più adatti ad analizzare il mercato, verificare le minacce e le opportunità, valutare la soddisfazione dei clienti e redigere business plan per meglio operare nel mercato, offrire quindi una consulenza strategica a 360°.
Le aziende a cui principalmente si rivolge la consulenza aziendale sono:
- le start-up, aiutandole a presentarsi nella maniera più efficace ai principali interlocutori del mercato (fra cui gli istituti di credito per la richiesta di finanziamenti) e a definire il mercato di riferimento;
-le Piccole e Medie Imprese, proponendo delle soluzioni innovative per potersi rilanciare sul mercato, entrare in nuovi canali distributivi e focalizzare i propri obiettivi;
-gli imprenditori e i professionisti che abbiano bisogno di una guida per poter meglio definire le proprie strategie di penetrazione nel mercato e quindi aumentare i profitti.
Le aree di consulenza aziendale, partendo sempre da un’attenta analisi dei bisogni del cliente e un’analisi del mercato di riferimento, si propongono di offrire i più adeguati strumenti di marketing e gestione aziendale per un’ottimizzazione delle risorse e del portfolio clienti e prodotto. Lo spirito che anima i professionisti che compongono lo studio Lanotte consulting è quello di mettere al centro dei propri obbiettivi il successo dell’azienda cliente.
Come interveniamo
Check up aziendale
Ascolto ed analisi dei bisogni del cliente
Analisi della concorrenza
Definizione del tipo di intervento, insieme al management aziendale, redazione di un business plan
Accompagnamento dell’azienda nella fase di intervento, monitoraggio delle attività
Che cosa ci contraddistingue
Analisi e proposizione di interventi a 360°
Linguaggio concreto, semplice ed immediato
Ricerca della massima efficienza dell’investimento, proporzionato alle dimensioni dell’azienda.
Strumenti per le StartUp: Business Model, Business Plan, CrowdfundingStudio Dino Salamanna
Consigli, idee e suggerimenti per partire al meglio con la propria startup: trasformare l'idea in progetto con il Business Model e il Business Plan, trovare i fondi per realizzarla con il Crwodfunding.
Oggi il business plan è avvolto dal mistero almeno quanto lo era Kaiser Soze nel film I soliti sospetti, era risaputo che esistesse, ma nessuno ne sapeva granchè. Nel caso del business plan, tuttavia, non conoscerlo può decretare il fallimento del proprio progetto, quindi il primo passo fondamentale è capire di cosa stiamo parlando e di cosa non stiamo parlando.
Investitori e Manager: strategia comune orientata al processo. Questa presentazione (la versione italiana e prima in una serie di webinar da me tenuti in polacco nel mese di Ottobre 2013) si propone di indirizzare la spinta all'imprenditorialità e la necessità di management conseguente in un percorso di crescita continua che dia futuro all'azienda. Nell'esposizione ho cercato di portare esempi dalla mia stessa esperienza professionale di consulenza nell'ambito dei processi aziendali.
Lavoro secondo classificato al contest "Bassano nel Cuore".
Il progetto “BASSANO CENTRO” ambisce, attraverso la creazione dell’ immagi- ne coordinata, a fornire una serie di strumenti volti a promuovere la città di Bassano del Grappa, con una particolare attenzione verso il centro storico.
Bassano del Grappa rappresenta una città incredibilmente suggestiva per tutte le persone che la frequentano e la vivono.
Ciò è dovuto soprattutto al centro storico che, accanto alla bellezza dei suoi palazzi e delle sue piazze, propone un’offerta culturale e commerciale che rende Bassano una meta molto ambita anche dai turisti.
Per questi motivi, il progetto di immagine coordinata vuole raccontare il centro storico e raccogliere sotto un unico brand, “BASSANO CENTRO”, le anime e le attività della città.
Il progetto “ BASSANO CENTRO” comprende:
- una proposta di logo e immagine coordinata;
- una proposta di format per la segnaletica urbana; - una proposta di merchandising;
Tale progetto di logo ha origine dalla riscoperta di alcuni elementi della tradizio- ne medievale di Bassano come, ad esempio,il ponte degli alpini o i tradizionali porticati, che vengono sintetizzati con una grafica accattivante e contempora- nea.
Il logo ed il pattern che lo caratterizza diventano un elemento immediatamente identificativo del centro storico.
Tutto il progetto è volto a sviluppare un marchio fruibile sia dal turista che visita Bassano, sia dl cittadino stesso che si vede coinvolto in un network sociale ed economico, tale da risultare utile alla vivibilità del centro stesso.
Questa dinamicità è resa possibile grazie all’elasticità del brand che, come dimostrato, si rende manifesto in tutti i campi della grafica, dal più conservatore come nella segnaletica, al più moderno come quello dei social network.
In questo power point tento di spiegare le basi per poter redigere un Business Plan.
All'interno troverete tutte le informazioni necessarie a creare un lavoro completo.
Business plan e Business model cosa sono e cosa non sono.
Come avviare una nuova attività sia nella old che nella new econonomy, consigli e strumenti operativi.
Il business plan, definito anche “studio di fattibilità” o “piano strategico di impresa” rappresenta lo strumento essenziale per presentare in maniera organica ed efficace un’idea imprenditoriale e i risultati della sua possibile implementazione;
Il libro fornisce diversi strumenti per la verifica della coerenza del proprio piano di business, consentendo di riallineare le ipotesi effettuate qualora non siano in grado di generare i risultati desiderati.
Il business plan - La bussola per il tuo businessTommaso Nuti
Il business plan è uno strumento fondamentale per la tua azienda, e risponde alle classiche domande che ogni imprenditore si pone quando crea o gestisce un’azienda: come trovare i capitali, come identificare i clienti, come comunicare con la clientela etc.
Questi elementi, di stampo strategico, sono il cardine per il tuo successo e per arrivare alla sostenibilità economica di ogni progetto imprenditoriale.
Nato nel 2009 dall’iniziativa dell’ing. Luigi Lanotte e di un gruppo di professionisti specializzati nella consulenza aziendale strategica, lo Studio Lanotte Consulting si propone di affiancare il management aziendale e fornire gli strumenti più adatti ad analizzare il mercato, verificare le minacce e le opportunità, valutare la soddisfazione dei clienti e redigere business plan per meglio operare nel mercato, offrire quindi una consulenza strategica a 360°.
Le aziende a cui principalmente si rivolge la consulenza aziendale sono:
- le start-up, aiutandole a presentarsi nella maniera più efficace ai principali interlocutori del mercato (fra cui gli istituti di credito per la richiesta di finanziamenti) e a definire il mercato di riferimento;
-le Piccole e Medie Imprese, proponendo delle soluzioni innovative per potersi rilanciare sul mercato, entrare in nuovi canali distributivi e focalizzare i propri obiettivi;
-gli imprenditori e i professionisti che abbiano bisogno di una guida per poter meglio definire le proprie strategie di penetrazione nel mercato e quindi aumentare i profitti.
Le aree di consulenza aziendale, partendo sempre da un’attenta analisi dei bisogni del cliente e un’analisi del mercato di riferimento, si propongono di offrire i più adeguati strumenti di marketing e gestione aziendale per un’ottimizzazione delle risorse e del portfolio clienti e prodotto. Lo spirito che anima i professionisti che compongono lo studio Lanotte consulting è quello di mettere al centro dei propri obbiettivi il successo dell’azienda cliente.
Come interveniamo
Check up aziendale
Ascolto ed analisi dei bisogni del cliente
Analisi della concorrenza
Definizione del tipo di intervento, insieme al management aziendale, redazione di un business plan
Accompagnamento dell’azienda nella fase di intervento, monitoraggio delle attività
Che cosa ci contraddistingue
Analisi e proposizione di interventi a 360°
Linguaggio concreto, semplice ed immediato
Ricerca della massima efficienza dell’investimento, proporzionato alle dimensioni dell’azienda.
Sito internet: http://www.lanotteconsulting.it
Core business aziendale : il nostro approccio, la nostra organizzazione, i nostri servizi
Focus sui servizi di consulenza direzionale offerti: brevi script descrittivi e flow-chart di processo.
Nato nel 2009 dall’iniziativa dell’ing. Luigi Lanotte e di un gruppo di professionisti specializzati nella consulenza aziendale strategica, lo Studio Lanotte Consulting si propone di affiancare il management aziendale e fornire gli strumenti più adatti ad analizzare il mercato, verificare le minacce e le opportunità, valutare la soddisfazione dei clienti e redigere business plan per meglio operare nel mercato, offrire quindi una consulenza strategica a 360°.
Le aziende a cui principalmente si rivolge la consulenza aziendale sono:
- le start-up, aiutandole a presentarsi nella maniera più efficace ai principali interlocutori del mercato (fra cui gli istituti di credito per la richiesta di finanziamenti) e a definire il mercato di riferimento;
-le Piccole e Medie Imprese, proponendo delle soluzioni innovative per potersi rilanciare sul mercato, entrare in nuovi canali distributivi e focalizzare i propri obiettivi;
-gli imprenditori e i professionisti che abbiano bisogno di una guida per poter meglio definire le proprie strategie di penetrazione nel mercato e quindi aumentare i profitti.
Le aree di consulenza aziendale, partendo sempre da un’attenta analisi dei bisogni del cliente e un’analisi del mercato di riferimento, si propongono di offrire i più adeguati strumenti di marketing e gestione aziendale per un’ottimizzazione delle risorse e del portfolio clienti e prodotto. Lo spirito che anima i professionisti che compongono lo studio Lanotte consulting è quello di mettere al centro dei propri obbiettivi il successo dell’azienda cliente.
Come interveniamo
Check up aziendale
Ascolto ed analisi dei bisogni del cliente
Analisi della concorrenza
Definizione del tipo di intervento, insieme al management aziendale, redazione di un business plan
Accompagnamento dell’azienda nella fase di intervento, monitoraggio delle attività
Che cosa ci contraddistingue
Analisi e proposizione di interventi a 360°
Linguaggio concreto, semplice ed immediato
Ricerca della massima efficienza dell’investimento, proporzionato alle dimensioni dell’azienda.
Strumenti per le StartUp: Business Model, Business Plan, CrowdfundingStudio Dino Salamanna
Consigli, idee e suggerimenti per partire al meglio con la propria startup: trasformare l'idea in progetto con il Business Model e il Business Plan, trovare i fondi per realizzarla con il Crwodfunding.
Oggi il business plan è avvolto dal mistero almeno quanto lo era Kaiser Soze nel film I soliti sospetti, era risaputo che esistesse, ma nessuno ne sapeva granchè. Nel caso del business plan, tuttavia, non conoscerlo può decretare il fallimento del proprio progetto, quindi il primo passo fondamentale è capire di cosa stiamo parlando e di cosa non stiamo parlando.
Investitori e Manager: strategia comune orientata al processo. Questa presentazione (la versione italiana e prima in una serie di webinar da me tenuti in polacco nel mese di Ottobre 2013) si propone di indirizzare la spinta all'imprenditorialità e la necessità di management conseguente in un percorso di crescita continua che dia futuro all'azienda. Nell'esposizione ho cercato di portare esempi dalla mia stessa esperienza professionale di consulenza nell'ambito dei processi aziendali.
Lavoro secondo classificato al contest "Bassano nel Cuore".
Il progetto “BASSANO CENTRO” ambisce, attraverso la creazione dell’ immagi- ne coordinata, a fornire una serie di strumenti volti a promuovere la città di Bassano del Grappa, con una particolare attenzione verso il centro storico.
Bassano del Grappa rappresenta una città incredibilmente suggestiva per tutte le persone che la frequentano e la vivono.
Ciò è dovuto soprattutto al centro storico che, accanto alla bellezza dei suoi palazzi e delle sue piazze, propone un’offerta culturale e commerciale che rende Bassano una meta molto ambita anche dai turisti.
Per questi motivi, il progetto di immagine coordinata vuole raccontare il centro storico e raccogliere sotto un unico brand, “BASSANO CENTRO”, le anime e le attività della città.
Il progetto “ BASSANO CENTRO” comprende:
- una proposta di logo e immagine coordinata;
- una proposta di format per la segnaletica urbana; - una proposta di merchandising;
Tale progetto di logo ha origine dalla riscoperta di alcuni elementi della tradizio- ne medievale di Bassano come, ad esempio,il ponte degli alpini o i tradizionali porticati, che vengono sintetizzati con una grafica accattivante e contempora- nea.
Il logo ed il pattern che lo caratterizza diventano un elemento immediatamente identificativo del centro storico.
Tutto il progetto è volto a sviluppare un marchio fruibile sia dal turista che visita Bassano, sia dl cittadino stesso che si vede coinvolto in un network sociale ed economico, tale da risultare utile alla vivibilità del centro stesso.
Questa dinamicità è resa possibile grazie all’elasticità del brand che, come dimostrato, si rende manifesto in tutti i campi della grafica, dal più conservatore come nella segnaletica, al più moderno come quello dei social network.
Thesis julie winther sound brand fit a cross modal study of the perception of...Julie Winther
Thesis on the perception of fit between sound logo, visual logo and brand image.
The fit is explored as a subjective measured "perceived fit" and as an objective measured "attribute fit"
The two types of fit is compared and implication for companies and sound branding management is discussed in the end of the paper.
TreataBit (www.treatabit.com, il progetto di supporto per startup digitali di I3P, Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino) ospita Piero Casaluci, consulente in comunicazione e nuovo marketing di Sharp Consulting Comunicazione, per descrivere il processo di costruzione dell'identità visiva di una Startup.
L'evento si è svolto il 29 Gennaio 2013, h. 17.30 Agorà @ I3P, via Pier Carlo Boggio 59, Torino.
Dal naming all'immagine coordinata. Come costruire il brand di una startup I3P
Presentazione di Takorabo durante l'evento organizzato da TreataBit "Dal naming all'immagine coordinata. Come costruire il brand di una startup"
Per un riassunto dei temi affrontati: http://www.treatabit.com/article/marketing-creare-un-brand
Trovare un nome per la vostra startup, creare un logo che si faccia ricordare, pianificare le strategie di comunicazione affiancate da materiali promozionali che sappiano parlare fuori dal coro.
Attività che ogni startup deve affrontare quando il prodotto/servizio è pronto e state pianificando il lancio. Attività che non possono essere progettate separatamente ma che devono essere parte di una strategia di costruzione del brand.
Per una startup è infatti indispensabile presentarsi al mercato con un marchio in grado di trasmettere i propri valori ed essere quindi eletta dai clienti come punto di riferimento in un determinato settore.
Si tratta di considerare una serie di aspetti importanti mantenendo una certa coerenza tra ciò che si dichiara e ciò che si fa. La brand identity è diventata un obiettivo, un compito strategico che deve accompagnare l’azienda nel suo proiettarsi sul mercato del futuro e stabilire una comunicazione continua.
presenta
La Brand Identity è solo appannaggio delle grandi aziende, dei marchi famosi e delle grandi agenzie? Stefano Cucchi e Piero Casaluci, consulenti in comunicazione e nuovo marketing di Sharp Consulting Comunicazione, descrivono il processo di costruzione dell'identità di marca di una Startup. Non un lusso ma una necessità, per comunicare il proprio valore e la propria unicità.
Le slide sono un estratto della presentazione tenutasi il 29 Gennaio 2013, h. 17.30 Agorà @ I3P, via Pier Carlo Boggio 59, Torino
L'evento è stato organizzato da TreataBit, il progetto di supporto per startup digitali di I3P, Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino.
Week 3, Sign Symbol Logo
Presentation from Introduction to Graphic Design, Columbia College Chicago. Much of the content taken from readings, including the textbooks: Timothy Samara's "Design Elements" and "Design Evolution." Other references cited in presentation. Please note: many slides are intended for class discussion and might not make sense out of context.
Corsi di formazione manageriali presso + 39 Accademia già Locanda Solarola. Business Plan, Marketing BtoB, pianificazione commerciale, gestione progetti, comunicazione interpersonale, controllo di gestione, service management
"Mettersi in proprio" tematica affrontata nella conferenza dedicata all'Autoimprenditorialià e nuova impresa di Job Matching, svoltosi il 24 ottobre 2013. Speech a cura di Cinzia Tonin
Catalogo dei corsi di formazione della Brogi & Pittalis Srl.
Costruiti per aziende che desiderino potenziare il loro bagaglio di conoscenze nelle aree della pianificazione strategica, controllo di gestione e organizzazione aziendale, possono essere realizzati sia presso le sedi del committente che in aula, presso la B&P o in collaborazione con enti e associazioni del territorio interessate.
Per questo è sempre possibile consultare il calendario della formazione a questo indirizzo
http://www.direzionebp.com/scuola-business/
E' possibile realizzare corsi su misura.
Contattaci allo 055 3424720 per maggiori informazioni.
Individuare le inefficienze ed i reali fabbisogni, formalizzare un progetto di Proposta di Valore (l'obiettivo è di migliorare efficacia ed efficienza dell'azienda) e operando in Temporary Management Team, forniamo all'azienda consapevolezza sui propri punti di forza e di debolezza offendo consulenza sulle opportunità e sui rischi di gestione economica finanziaria ed amministrativa.
Guida gratuita per conoscere l'importanza del Business Plan: cos'è e a che cosa serve.
Per il progetto imprnditoriale, per la tua Business idea ti occorre un Business Plan.
Conoscere è necessario!
Report su attività e costi per lanciare campagna di equity crowdfundingFabio Allegreni
Crowd Advisors, con EdiBeez e AIEC, ha pubblicato il primo rapporto sulle attività e i costi delle startup italiane che hanno lanciato una campagna di equity crowdfunding.
Si tratta della prima volta che una ricerca entra in questo tipo di merito, in cui viene anche analizzato il ruolo degli advisor esterni.
I dati del rapporto sono stati raccolti grazie alle risposte a un questionario inoltrato a tutte le società che avevano lanciato una campagna di equity crowdfunding sulle piattaforme italiane dal 2013 al luglio 2016, indipendentemente dal fatto che avessero avuto successo. Su 33 società contattate, 13 (il 39%) hanno risposto al questionario. Si tratta quindi di un campione piuttosto ristretto, che, pur non essendo possibile considerare scientificamente rilevante, può comunque fornire un importante termine di paragone, utile soprattutto a tutte le imprese che intendono finanziarsi con l’equity crowdfunding.
Siamo una boutique di consulenza che opera nel Corporate Advisory, specializzata in business planning, controllo di gestione ed operazioni straordinarie.
definizione ;
marchio individuale e collettivo;
la normativa nazionale;
le normative comunitarie e internazionali;
le banche dati dei marchi;
i concetti fondamentali per la registrazione;
le migliori prassi da seguire per la valorizzazione della Proprietà Industriale.
la Legge sul Diritto d’Autore n. 633 del 1941 ss. mod.;
le opere letterarie, le composizioni musicali, le opere della scultura, della pittura, i disegni e le opere dell’architettura, le opere dell’arte cinematografica, le opere fotografiche, i programmi per elaboratore, le banche dati, le opere del disegno industriale;
la SIAE, la AGCOM e le CREATIVE COMMON;
la normativa nazionale e alcune sentenze;
cenni sulle normative comunitarie e internazionali;
le sentenze internazionali.
Concetti fondamentali sulle varie forme di tutela della Proprietà Intellettuale;
Approfondimento sui brevetti per invenzione e sui modelli di utilità;
Approfondimento sulla normativa nazionale;
Cenni sulle normative comunitarie e internazionali;
Le banche dati dei brevetti;
Concetti fondamentali per il deposito;
Le migliori prassi da seguire per la valorizzazione della Proprietà Industriale.
La rete Enterprise Europe Network
e i nuovi servizi per le PMI
MIDE in Sicily, Palermo 15 Maggio 2015
ENTERPRISE EUROPE NETWORK
Identità
• La più vasta rete di supporto al mondo per le PMI
e le start up con ambizioni internazionali
• Una iniziativa della DG per il Mercato Interno, l’Industria e le PMI gestita dall’EASME (Executive Agency for SMEs);
• Uno strumento chiave cofinanziato nell’ambito del Programma COSME Competitiveness of Enterprises and Small and Medium-sized Enterprises attivo dal 2014 al 2020
ENTERPRISE EUROPE NETWORK
Missione
• Aiutare le aziende, le start up e chi si occupa di ricerca ad innovare e a crescere a livello internazionale
cogliendo le opportuità di business che vengono dall’Unione
europea;
sviluppando business in nuovi mercati;
scambiando/trasferendo tecnologie innovative;
supportando i “clienti” perché abbiano accesso a finanziamenti e fondi dell’UE;
ENTERPRISE EUROPE NETWORK
Cosa facciamo per voi e come
• Uniamo la nostra expertise per gli aspetti relativi all’internazionalizzazione alla conoscenza locale con l’obiettivo di portare la vostra innovazione in nuovi mercati
• Aiutiamo la vostra attività a crescere più velocemente attraverso un supporto personalizzato, nuove partnership commerciali e accesso a finanziamenti
La più grande rete d’Europa di sostegno alle Piccole e Medie Imprese
600 organizzazioni in 54 Paesi
4.000 professionisti esperti
19,6 milioni di imprese (dato UE27)
Paesi dell’ Unione Europea: 28
Altri paesi: 27
Supporto in
materia di IPR
Tutte le volte che siete interessati a
commercializzare all’estero una nuova idea,
prodotto, servizio o processo
Come
L'Enterprise Europe Network vi aiuterà a capire come proteggere e sfruttare al meglio le idee e le tecnologie della vostra azienda.
Quando
Auditing
e trasferimento
tecnologico
Tutte le volte che avete bisogno di capire come
una determinata tecnologia o innovazione può completare la vostra attività o se il vostro prodotto o processo è maturo per il mercato internazionale Come
Gli esperti della rete conducono insieme a voi un audit tecnologico, valutano le diverse opportunità e vi consigliano come procedere
Quando
Tutte le volte che si vuole espandere il business
in un altro paese ed è necessario trovare partner competenti e affidabili
Come
L'Enterprise Europe Network vi aiuterà a trovarli grazie al database proprietario che contiene migliaia di profili aziendali. Sarà sufficiente predisporre un vostro profilo cercando il miglior “match” possibile
Quando
Sostegno alla
partecipazione ai
programmi quadro
(H2020).
Tutte le volte che la partecipazione a un progetto
di ricerca finanziato dall'Unione europea è un
ottimo modo per aumentare la competitività della
Le connessioni conoscenza – mercato
Investire in conoscenza
Il rendimento dell’investimento in conoscenza è più alto di quello di ogni altro investimento.
E’ la radice del progresso umano e sociale, la condizione per lo sviluppo economico…………
A differenza del modo di produrre, in forte cambiamento per la diffusione delle nuove tecnologie e l’apertura dei mercati, del modo di lavorare e probabilmente del nostro modo di vivere, il modo di “fare scuola” oggi non è molto diverso da quello dei passati decenni………… il tempo in classe potrebbe essere maggiormente dedicato………… alla messa in pratica della conoscenza…………
Ignazio Visco – Bari, 19 ottobre 2013
La ricerca è la trasformazione
di denaro in conoscenza,
l'innovazione è la trasformazione
della conoscenza in denaro.
Geoffrey C. Nicholson, Geoff, Vice Presidente del Corporate Technical Planning and International Technical Operations della 3M Corporation
Un Paese è competitivo nel momento in cui le aziende che operano sul suo territorio sono in grado di competere con successo nell’economia globale e di assicurare, nello stesso tempo, standard di vita elevati e crescenti al cittadino medio.
Michael Porter
Strategia Regionale dell’innovazione per la specializzazione intelligente. IL PERCORSO
VISION
PRIORITA’
TAVOLI TEMATICI
POLICY MIX
PRIORITA’ 2014-2020
IL METODO ALLA BASE DELLA RIS 3 SICILIA: Un percorso di partecipazione ampio
che ha coinvolto i diversi Attori Chiave dell’Innovazione
SOGGETTI DELL’OFFERTA DI CONOSCENZA E FRUITORI DELL’INNOVAZIONE
SCOPERTA DI NUOVI ATTORI DELL'INNOVAZIONE
ESPONENTI DEI SETTORI SCIENTIFICI E TECNOLOGICI, E ATTORI DELL'INNOVAZIONE PRODUTTIVA E SOCIALE.
Un processo volto ad identificare le possibili specializzazioni, partendo dalle conoscenze, dalle risorse e dalle capacità di innovazione esistenti, ponendo le condizioni perché si realizzi il processo di scoperta imprenditoriale.
Rendere la Sicilia una terra ricca e attrattiva, valorizzandone attraverso l’innovazione i suoi asset naturali, culturali ed economici e promuovendo le iniziative orientate a migliorarne la qualità della vita e a promuoverne lo sviluppo sostenibile
1. Rafforzare l’orientamento verso l’innovazione del sistema produttivo regionale potenziando il presidio delle aree tecnologiche in cui la regione vanta delle competenze distintive e promuovendo l’upgrading tecnologico e la scoperta imprenditoriale nei settori produttivi tradizionali
2. Sostenere la diffusione di soluzioni e servizi innovativi in risposta ai bisogni sociali, economici ed ambientali insoddisfatti e finalizzati a migliorare la qualità della vita dei siciliani
3. Promuovere la più ampia diffusione della cultura dell’innovazione a tutti i livelli della società regionale
Le priorità sono connesse agli ambiti di potenziale specializzazione per la regione Sicilia in grado di generare nuove attività partendo da asset produttivi, naturali e culturali di particolare rilevanza nell’economia regionale.
Ricerca degli asset esistenti connessi alle specificità regionali in termini di specializzazioni produttive, vocazioni territoriali e dotazioni materiali e immateriali
Individuazione delle potenziali applicazioni delle KETs in grado di generare maggiori ricadute sul territorio
La mappatura ha permesso di individuare e valorizzare le specializzazioni tecnologiche regionali più robuste (in termini di densità di competenze scientifiche, di imprese, di progetti e di soggetti coinvolti) definendo, per ciascun ambito/settore, le traiettorie tecnologiche più promettenti verso le quali orientare le attività di ricerca e la domanda e l’offerta di innovazione nella prospettiva della Smart Specialisation.
Diritto d’Autore (Ministero per i Beni e le Attività Culturali): L. 22 Aprile 1941 n. 633.
Diritto Industriale (Ministero dello Sviluppo Economico ex Ministero delle Attività Produttive): D.Lgs. 10 Febbraio 2005 n. 30
Diritto d’Autore (art. 1 L. 22 Aprile 1941 n. 633):
Sono protette ai sensi di questa legge:
le opere dell’ingegno di carattere creativo che appartengono alla letteratura, alla musica, alle arti figurative, all’architettura, al teatro ed alla cinematografia, qualunque ne sia il modo o la forma di espressione.
Sono altresì protetti:
i programmi per elaboratore … (omissis) … nonché le banche di dati che per la scelta o la disposizione del materiale costituiscono una creazione intellettuale dell’autore.
Diritto d’Autore (art. 2 L. 22 Aprile 1941 n. 633):
Le opere letterarie, drammatiche, scientifiche, didattiche, religiose, tanto se in forma scritta quanto se orale;
Le opere e le composizioni musicali, con o senza parole, le opere drammatico-musicali e le variazioni musicali costituenti di per sé opera originale;
Le opere coreografiche e pantomimiche, delle quali sia fissata la traccia per iscritto o altrimenti;
Le opere della scultura, della pittura, dell’arte del disegno, della incisione e delle arti figurative similari, compresa la scenografia;
I disegni e le opere dell’architettura;
Le opere dell’arte cinematografica, muta o sonora, sempreché non si tratti di semplice documentazione protetta ai sensi delle norme del Capo V del Titolo II;
7. Le opere fotografiche e quelle espresse con procedimento analogo a quello della fotografia sempre che non si tratti di semplice fotografia protetta ai sensi delle norme del Capo V del Titolo II;
I programmi per elaboratore in qualsiasi forma espressi purché originali quale risultato di creazione intellettuale dell’autore. Restano esclusi dalla tutela accordata dalla presente legge le idee e i principi che stanno alla base di qualsiasi elemento di un programma, compresi quelli alla base delle sue interfacce: Il termine programma comprende anche il materiale preparatorio per la progettazione del programma stesso.
Le banche dati di cui al secondo comma dell’articolo , intese come raccolte di opere, dati o altri elementi indipendenti sistematicamente o metodicamente disposti ed individualmente accessibili mediante mezzi elettronici o in altro modo. La tutela delle banche di dati non si estende al loro contenuto e lascia impregiudicati diritti esistenti su tale contenuto.
10 Le opere del disegno industriale che presentino di per sé carattere creativo e valore artistico.
Protezione Industriale (art. 1 D. Lgs. 10 Febbraio 2005 n. 30):
L'espressione proprietà industriale comprende:
marchi ed altri segni distintivi,
indicazioni geografiche,
denominazioni di origine,
disegni e modelli,
invenzioni,
modelli di utilità,
topografie dei prodotti a semiconduttori,
informazioni aziendali ri
Concetti fondamentali sulle varie forme di tutela della Proprietà Intellettuale;
Approfondimento sul disegno e modello singolo e multiplo;
Approfondimento sulla normativa nazionale;
Cenni sulle normative comunitarie e internazionali;
Le banche dati dei disegni e modelli;
Concetti fondamentali per la registrazione;
Le migliori prassi da seguire per la valorizzazione della Proprietà Industriale.
Journée d’ information: création de valeur à travers l’activité intellectuelle. La propriété intellectuelle est l’intersection des aspects: juridiques,techniques et commerciaux. La propriété intellectuelle est le lien entre: Aspects juridiques (Acquisition, Gestion, Maintien, Défense); Aspects techniques (Innovation, Recherche et développement, Instrumentations, Technologies); Aspects commerciaux (Marketing, Contracts de licence, Exclusivité, Contrefaçon)
Strumenti di tutela della proprietà intellettualeIng. Marco Calì
Sabato 8 Novembre 2014 dalle ore 08.30, nell'Aula Magna "Vincenzo Li Donni" della Scuola Politecnica dell'Università degli Studi di Palermo (ex Facoltà di Ingegneria), Ed. 13 Viale delle Scienze, si svolgerà un seminario su: Strumenti per la competitività delle imprese. Tutela e valorizzazione della proprietà intellettuale.
Dopo la registrazione dei partecipanti ed i saluti di benvenuto delle autorità e degli Organizzatori
Ordine degli Ingegneri della Provincia di Palermo, l'Ordine dei dottori Commerciasti ed Esperti Contabili della Provincia di Palermo, Rotary Club dell'area Panormus: Palermo SUD, Palermo Ovest, Monreale, Bagheria, Baia dei Fenici, Palermo Mediterranea, Palermo Mondello.
Si affronteranno i seguenti argomenti:
Panoramica sugli strumenti di tutela della proprietà intellettuale (brevetti, marchi, design): la brevettazione in Sicilia curati dell'Ing. Marco Calì – Consulente in Proprietà Intellettuale e Innovazione.
La titolarità della proprietà intellettuale – Regole e meccanismi. Innovazione e PMI – Le start up innovative curati dall'Avv. Alberto Spoto del Foro di Palermo
La gestione strategica della proprietà intellettuale e la sua valorizzazione. Il trasferimento tecnologico curati dall'Avv. Alberto Camusso del Foro di Torino
Start up aziendali ed accesso al credito curati dal Dott. Antonio Coglitore Consigliere dell’ODCEC di Palermo e Consigliere della Fondazione Francesco Bianchini
Gli strumenti di finanza agevolata nazionali ed europei per le PMI curati dal Dott. Cristiano Benzi Funzionario Banca Nazionale del Lavoro.
La Legge sul Diritto d’Autore n. 633 del 1941 ss. mod.;
Le opere letterarie, le composizioni musicali, le opere della scultura, della pittura, i disegni e le opere dell’architettura, le opere dell’arte cinematografica, le opere fotografiche, i programmi per elaboratore, le banche dati, le opere del disegno industriale;
La SIAE, la AGCOM e le CREATIVE COMMON;
La normativa nazionale e le recenti sentenze;
Cenni sulle normative comunitarie e internazionali;
Le sentenze internazionali.
Strumenti per l'innovazione. Brevetto per invenzione e modello di utilità.Ing. Marco Calì
Concetti fondamentali sulle varie forme di tutela della Proprietà Intellettuale; Approfondimento sui brevetti per invenzione e sui modelli di utilità; Approfondimento sulla normativa nazionale; Cenni sulle normative comunitarie e internazionali; Le banche dati dei brevetti; Concetti fondamentali per il deposito; Le migliori prassi da seguire per la valorizzazione della Proprietà Industriale.
Evitare la contraffazione è cosa possibile, infatti come si legge chiaramente nel sito della Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione – UIBM, strumenti certamente utili sono la corretta informazione del valore della Proprietà Industriale e la salvaguardia dei diritti ad essa connessi.
Si precisa inoltre che la contraffazione si verifica quando segni distintivi o marchi già registrati ed attribuiti a determinati prodotti vengono apposti da soggetti terzi e non autorizzati su prodotti nuovi, o soltanto similari, o anche diversi da quelli legittimamente commercializzati dal titolare del marchio in questione.
La contraffazione inoltre si verifica anche quando il consumatore viene tratto in inganno sulla reale provenienza dei prodotti.
Il Regolamento (CE) n. 1383/2003 del consiglio del 22 luglio 2003 (relativo all’intervento dell’autorità doganale nei confronti di merci sospettate di violare taluni diritti di proprietà intellettuale e alle misure da adottare nei confronti di merci che violano tali diritti) ci fornisce una ulteriore definizione di merci che si ritengono contraffatte:
le merci, compreso il loro imballaggio, qualsiasi segno distintivo (compresi logo, etichetta, autoadesivo, opuscolo, foglietto illustrativo o documento di garanzia in cui figuri tale segno), anche presentato separatamente, su cui sia stato apposto senza autorizzazione un marchio di fabbrica o di commercio identico a quello validamente registrato per gli stessi tipi di merci, o che non possa essere distinto nei suoi aspetti essenziali da tale marchio di fabbrica o di commercio e che pertanto violi i diritti del titolare del marchio in questione.
Il Regolamento (CE) n. 1383/2003 del consiglio del 22 luglio 2003 (relativo all’intervento dell’autorità doganale nei confronti di merci sospettate di violare taluni diritti di proprietà intellettuale e alle misure da adottare nei confronti di merci che violano tali diritti) è stato abrogato da un nuovo regolamento che lo ha però inglobato.
Il nuovo Regolamento (UE) N. 608/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio è del 12 Giugno 2013 e come recita l’art. 40 al comma 2 si applica a partire dal 01 Gennaio 2014 tranne che per le eccezioni
Da quanto sopra detto emerge chiaramente cosa si intende per contraffazione e cosa quindi non si è autorizzati a fare eppure come riportato nell’ultima relazione del Censis dal titolo “L’impatto della contraffazione sul sistema-Paese dimensioni, caratteristiche e approfondimenti” il fatturato del mercato interno della contraffazione si stima che sia di 6 miliardi e 900 milioni di euro.
I settori più colpiti sono quelli dell’abbigliamento e degli accessori (quasi 2,5 miliardi di euro), il comparto Cd, Dvd e software (più di 1,8 miliardi di euro) e quello dei prodotti alimentari (quasi 1,1 miliardi di euro).
La legge 633 del 22/04/1941 “Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio” nota generalmente come Legge sul Diritto D’Autore, legifera la tutela delle opere definite dell’ingegno che siano di carattere creativo indipendentemente dall’ambito di applicazione qualunque ne sia il modo o la forma di espressione.
Anche in questo caso gli aspetti tutelabili sono tanti.
L’art. 2 della Legge 633 del 22/04/1941 infatti afferma che sono comprese nella protezione:
1) le opere letterarie, drammatiche,scientifiche, didattiche, religiose, tanto se in forma scritta quanto se orale;
le opere e le composizioni musicali, con o senza parole, le opere drammatico-musicali e le variazioni musicali costituenti di per sé opera originale;
3) le opere coreografiche e pantomimiche, delle quali sia fissata la traccia per iscritto o altrimenti;
4) le opere della scultura, della pittura, dell’arte del disegno, della incisione e delle arti figurative similari, compresa la scenografia;
5) i disegni e le opere dell’architettura;
6) le opere dell’arte cinematografica, muta o sonora, sempreché non si tratti di semplice documentazione protetta ai sensi delle norme del Capo V del Titolo II;
7) le opere fotografiche e quelle espresse con procedimento analogo a quello della fotografia sempre che non si tratti di semplice fotografia protetta ai sensi delle norme del Capo V del Titolo II;
8) i programmi per elaboratore, in qualsiasi forma espressi purché originali quale risultato di creazione intellettuale dell’autore. Restano esclusi dalla tutela accordata dalla presente legge le idee e i principi che stanno alla base di qualsiasi elemento di un programma, compresi quelli alla base delle sue interfacce. Il termine programma comprende anche il materiale preparatorio per la progettazione del programma stesso.
9) le banche di dati di cui al secondo comma dell’articolo 1, intese come raccolte di opere, dati o altri elementi indipendenti sistematicamente o metodicamente disposti ed individualmente accessibili mediante mezzi elettronici o in altro modo. La tutela delle banche di dati non si estende al loro contenuto e lascia impregiudicati diritti esistenti su tale contenuto.
10) Le opere del disegno industriale che presentino di per sé carattere creativo e valore artistico.
Brevetto e Proprietà Intellettuale in SiciliaIng. Marco Calì
La prima giornata informativa, organizzata dalla Regione Sicilia, nell'ambito delle iniziative programmate per elaborare la Strategia regionale di Specializzazione intelligente (Smart Specialisation), per il periodo 2014-2020, dal titolo “I brevetti e la proprietà intellettuale in Sicilia”, ha riscontrato un grande successo, sia per l’interesse mostrato dai partecipanti che per le loro proposte.
Come già anticipato nel programma della giornata, si ha avuto modo di verificare e confermare che, in un’economia di successo, l’innovazione è fondamentale. Le imprese investono sempre di più nei processi di innovazione, per potersi mantenere nel mercato nazionale, comunitario ed internazionale.
I beni immateriali, in particolare i brevetti per invenzione industriale e per modelli di utilità, i marchi, il software, il design, i nuovi processi organizzativi e le sempre più affinate competenze imprenditoriali costituiscono il capitale basato sulla conoscenza, il cosiddetto KBC (knowledge-based capital), che va sostenuto ed incrementato.
I brevetti di invenzioni industriale ed i marchi di impresa sono le forme di tutela della Proprietà Intellettuali maggiormente usate nel campo delle attività produttive. Esse stanno acquisendo sempre maggiore importanza, anche come indicatore di sviluppo tecnologico ed economico.
La sala si è riempita rapidamente di partecipanti, che ricoprivano ruoli istituzionali e non, con i centri di ricerca ed il mondo imprenditoriale e, rispettando i tempi previsti, si è riusciti a condividere insieme notizie e proposte molto interessanti.
Il mondo della ricerca ha inviato i propri rappresentanti degli uffici I.L.O. (Industrial Liaison Office) dell’Università di Catania, Messina e Palermo, era presente anche l’Università Kore di Enna ed il dipartimento di Architettura di Palermo, con il professore Angelo Pantina, c’erano anche i rappresentanti di alcuni istituti del CNR come l’ITAE di Messina, L’IBIM di Palermo così come i rappresentanti dell’ AOUP “P. Giaccone” e dell’UPMC - ISMETT di Palermo.
Anche i rappresentanti di grosse categorie come Confindustria Sicilia, Confartigianato e dei Distretti Tecnologici erano presenti, insieme ai rappresentati di grosse aziende come la STMicroelectronics o di piccole come la Mediterranean Design Network. All’appuntamento non sono mancati i professionisti dei settori tecnici, legali e commerciali, che erano ben consapevoli delle potenzialità lavorative che queste problematiche offrono.
I rappresentanti e dirigenti del Dipartimento Programmazione, insieme allo staff ormai affiatato dei professionisti, che stanno curando con loro la futura Strategia Regionale dell’Innovazione, sono riusciti a rendere la giornata interessante da molti punti di vista.
Per ulteriori informazioni ed approfondimenti contattare: Ing. Marco Calì viale Lazio, 66 - 90144 Palermo
tel/fax 091 2510113 Mob. 3395975411
e-mail: info@brevetti.sicilia.it
Il disegno (inteso come bidimensionale) o il modello (inteso come tridimensionale) è strumento che tutela gli aspetti estetici e visivi di un prodotto e non quelli tecnici o funzionali.
Il disegno o modello si usa per molti prodotti dell’industria, della moda e dell’artigianato.
Quando si parla di carattere bidimensionale si intendono le decorazioni, i contorni, le linee o i colori di un prodotto; quando si parla di carattere tridimensionale si intende la forma di un prodotto.
Possono costituire oggetto di registrazione come disegni e modelli l’aspetto dell’intero prodotto o di una sua parte quale risulta, in particolare, dalle caratteristiche delle linee, dei contorni, dei colori, della forma, della struttura superficiale ovvero dei materiali del prodotto stesso ovvero del suo ornamento, a condizione che siano nuovi ed abbiano carattere individuale.
Nel linguaggio tecnico la registrazione di un disegno e modello di un prodotto è cosa ben diversa dalla registrazione di un marchio.
Per prodotto si intende qualsiasi oggetto dell’industria o dell’artigianato, compresi tra l’altro le singole parti che devono essere assemblate per realizzare il prodotto complesso, anche gli imballaggi, i simboli grafici ed i caratteri tipografici.
Per prodotto complesso si intende un prodotto formato da più elementi che possono essere eventualmente sostituiti, che permettono cioè lo smontaggio ed il montaggio del prodotto.
Il marchio è un “segno” che fornisce l’informazione per distinguere i prodotti realizzati o i servizi forniti da un’impresa rispetto a quelli analoghi delle altre aziende.
Il marchio è uno strumento tecnico, giuridico ma prevalentemente commerciale ad uso di individui ed aziende, che consente loro di ottenere l’esclusività relativamente alla classe di prodotti o servizi per i quali è stata richiesta la tutela.
Il marchio spesso permette di ottenere una posizione unica in riferimento a un determinato mercato.
Il marchio d’impresa individuale o collettivo con valore in Italia viene concesso dalla Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione – Ufficio Italiano Brevetti e Marchi – UIBM, oppure da un Ufficio Regionale che fa capo ad un gruppo di Stati (ad esempio l’Ufficio per Armonizzazione del Mercato Interno – UAMI).
Il marchio è oggetto di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale.
Possono costituire oggetto di registrazione come marchio d’impresa tutti i segni suscettibili di essere rappresentati graficamente, in particolare le parole, compresi i nomi di persone, i disegni, le lettere, le cifre, i suoni, la forma del prodotto o della confezione di esso, le combinazioni o le tonalità cromatiche, purché siano atti a distinguere i prodotti o i servizi di un’impresa da quelli di altre imprese.
I TIPI DI MARCHIO SONO:
MARCHIO D'IMPRESA
DENOMINAZIONE D'ORIGINE PROTETTA
INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA
SPECIALITÀ TRADIZIONALE GARANTITA
MARCHIO DI QUALITÀ.
In collaborazione con brevetti.sicilia.it dalla sede di Unioncamere Sicilia si parla del Brevetto come strumento di Innovazione che permette l'esclusiva nel produrre, distribuire e commercializzare prodotti e metodi nuovi ed inventivi. Università, centri di ricerca, imprese e privati usano questo strumento perchè ormai i Beni Immateriali sono lo strumento per tutelare e creare valore dall'attività sia questa di ricerca che di impresa.
La proprietà Intellettuale e l'Innovazione: brevetti per invenzione industriale, brevetti per modelli di utilità, brevetti per nuove varietà vegetali, marchi e altri segni distintivi, disegni e modelli, design, diritto d'autore, tutele dei libri, della musica del software e tutti i problemi della contraffazione.
1. BUSINESS PLAN, TIPOLOGIE E ADEMPIMENTI SOCIETARI
Quarto Modulo del Corso sull’autoimprenditorialità
PROGETTO: SVILUPPO DEI SERVIZI DI SOSTEGNO ALLA
CREAZIONE E ALLO START-UP DI NUOVE IMPRESE
GIOVANILI, FEMMINILI, SOCIALI, INNOVATIVE E DI
IMMIGRATI IN SICILIA
21 Aprile 2016
BUSINESS PLAN, TIPOLOGIE E ADEMPIMENTI SOCIETARI
Quarto Modulo del Corso sull’autoimprenditorialità
PROGETTO: SVILUPPO DEI SERVIZI DI SOSTEGNO ALLA
CREAZIONE E ALLO START-UP DI NUOVE IMPRESE
GIOVANILI, FEMMINILI, SOCIALI, INNOVATIVE E DI
IMMIGRATI IN SICILIA
21 Aprile 2016
2. Quarto Modulo Corso Start-up
Business Plan
Tipologie societarie
Adempimenti (Atto costitutivo; Posta elettronica certificata;
Firma digitale; Telemaco; Codici Ateco)
Start up innovative;
Start up innovative a vocazione sociale.
Argomenti che tratteremo in questo modulo
Ing.MarcoCalì
Business Plan
Tipologie societarie
Adempimenti (Atto costitutivo; Posta elettronica certificata;
Firma digitale; Telemaco; Codici Ateco)
Start up innovative;
Start up innovative a vocazione sociale.
3. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
BUSINESS PLAN
Ing.MarcoCalì
BUSINESS PLAN
4. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
1. Serve per formalizzare le idee di gestione dell’impresa
come strumento di pianificazione e gestione
di impresa
2. Serve come strumento di verifica a consuntivo per
valutare le performance dell’impresa in un
determinato arco temporale
3. Serve come strumento finanziario per la ricerca e
l’ottenimento di investimenti e finanziamenti
Le tre funzioni del Business Plan
Ing.MarcoCalì
1. Serve per formalizzare le idee di gestione dell’impresa
come strumento di pianificazione e gestione
di impresa
2. Serve come strumento di verifica a consuntivo per
valutare le performance dell’impresa in un
determinato arco temporale
3. Serve come strumento finanziario per la ricerca e
l’ottenimento di investimenti e finanziamenti
5. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
Uno degli aspetti più importanti da tenere in considerazione
è che un business plan è un documento che deve sempre
essere aggiornato.
Esso deve costantemente essere sottoposto a revisione
perché lo scenario interno all’azienda, così come le
condizioni esterne, possono mutare da un momento all’altro.
Nella sua funzione di pianificazione e gestione di impresa il
business plan serve soprattutto per stabilire una linea di
orientamento unitaria e coerente con tutti i livelli
dell’impresa.
Strumento di pianificazione e gestione 1 di 2
Ing.MarcoCalì
Uno degli aspetti più importanti da tenere in considerazione
è che un business plan è un documento che deve sempre
essere aggiornato.
Esso deve costantemente essere sottoposto a revisione
perché lo scenario interno all’azienda, così come le
condizioni esterne, possono mutare da un momento all’altro.
Nella sua funzione di pianificazione e gestione di impresa il
business plan serve soprattutto per stabilire una linea di
orientamento unitaria e coerente con tutti i livelli
dell’impresa.
6. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
Naturalmente, nella stesura del business plan sono
avvantaggiate le imprese già avviate, in quanto possono
basare le loro analisi su serie storiche ed esperienze ben
consolidate; i dati utilizzati provengono da tutte le aree
funzionali dell’impresa, il che fa comprendere come esso sia
un utilissimo strumento per far emergere i problemi e le idee
già in sede di pianificazione strategica.
Ecco il motivo della vera difficoltà nel redigere il business
plan per aziende che stanno per nascere.
Strumento di pianificazione e gestione 2 di 2
Ing.MarcoCalì
Naturalmente, nella stesura del business plan sono
avvantaggiate le imprese già avviate, in quanto possono
basare le loro analisi su serie storiche ed esperienze ben
consolidate; i dati utilizzati provengono da tutte le aree
funzionali dell’impresa, il che fa comprendere come esso sia
un utilissimo strumento per far emergere i problemi e le idee
già in sede di pianificazione strategica.
Ecco il motivo della vera difficoltà nel redigere il business
plan per aziende che stanno per nascere.
7. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
La costante opera di verifica e aggiornamento del business
plan è il presupposto indispensabile per la verifica dello
scostamento tra i risultati attesi e quelli effettivamente
raggiunti dall’azienda.
In questo senso, sicuramente è fondamentale la sezione del
business plan dedicata al piano finanziario.
Strumento di verifica 1 di 2
Ing.MarcoCalì
La costante opera di verifica e aggiornamento del business
plan è il presupposto indispensabile per la verifica dello
scostamento tra i risultati attesi e quelli effettivamente
raggiunti dall’azienda.
In questo senso, sicuramente è fondamentale la sezione del
business plan dedicata al piano finanziario.
8. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
Analizzando e misurando gli scostamenti per ciascuna
business unit, il management può trarre fondamentali
informazioni non solo sul semplice aggiornamento del
business plan stesso, ma anche sulle linee operative
dell’impresa.
Proprio per questi motivi risulta fondamentale fare delle
proiezioni il più possibile “realistiche”, in modo da non
deludere le aspettative. I possibili finanziatori, infatti, sono
sicuramente più convincibili da risultati in linea con le
previsioni o addirittura superiori alle previsioni rispetto a
risultati distanti dalle performance previste.
Strumento di verifica 2 di 2
Ing.MarcoCalì
Analizzando e misurando gli scostamenti per ciascuna
business unit, il management può trarre fondamentali
informazioni non solo sul semplice aggiornamento del
business plan stesso, ma anche sulle linee operative
dell’impresa.
Proprio per questi motivi risulta fondamentale fare delle
proiezioni il più possibile “realistiche”, in modo da non
deludere le aspettative. I possibili finanziatori, infatti, sono
sicuramente più convincibili da risultati in linea con le
previsioni o addirittura superiori alle previsioni rispetto a
risultati distanti dalle performance previste.
9. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
La necessità del reperimento delle risorse finanziarie è forse
la necessità più importante che spinge le imprese alla
redazione di un business plan.
Come già accennato, infatti, esso fornisce una fotografia
dell’impresa nel suo complesso sia dal punto di vista
organizzativo e gestionale, sia dal punto di vista strategico,
consentendo ai potenziali finanziatori di avere un quadro
esaustivo delle possibilità di business.
Strumento finanziario 1 di 2
Ing.MarcoCalì
La necessità del reperimento delle risorse finanziarie è forse
la necessità più importante che spinge le imprese alla
redazione di un business plan.
Come già accennato, infatti, esso fornisce una fotografia
dell’impresa nel suo complesso sia dal punto di vista
organizzativo e gestionale, sia dal punto di vista strategico,
consentendo ai potenziali finanziatori di avere un quadro
esaustivo delle possibilità di business.
10. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
Proprio per questo motivo spesso le aziende si rivolgono a
professionisti esterni per la stesura del business plan; infatti,
può essere buona norma chiedere consiglio a persone
esperte ma comunque in grado di esprimere un giudizio
oggettivo, al di fuori dagli interessi dell’azienda.
Inoltre un professionista può essere di aiuto per mettere in
evidenza gli aspetti più particolari, i problemi che magari
all’imprenditore possono sembrare insignificanti, per
ridimensionare affermazioni esagerate, per mettere
maggiormente in evidenza particolari aspetti a discapito di
altri.
Strumento finanziario 2 di 2
Ing.MarcoCalì
Proprio per questo motivo spesso le aziende si rivolgono a
professionisti esterni per la stesura del business plan; infatti,
può essere buona norma chiedere consiglio a persone
esperte ma comunque in grado di esprimere un giudizio
oggettivo, al di fuori dagli interessi dell’azienda.
Inoltre un professionista può essere di aiuto per mettere in
evidenza gli aspetti più particolari, i problemi che magari
all’imprenditore possono sembrare insignificanti, per
ridimensionare affermazioni esagerate, per mettere
maggiormente in evidenza particolari aspetti a discapito di
altri.
11. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
Nell’immagine che l’impresa si è costruita di se negli anni
in quanto ad affidabilità, a solvibilità, a correttezza, a
capacità del management.
Nella valutazione economica dove l’impresa dimostra
che i flussi di cassa generati in un certo periodo di T anni
coprano almeno l’esborso iniziale.
Nelle garanzie che l’impresa offre ai finanziatori potenziali
per salvaguardare il capitale in caso di insuccesso. Si tratta di
pegni, ipoteche, ma anche di fideiussioni.
Nell’impegno di capitale da parte dell’imprenditore:
spesso i potenziali finanziatori verificano la parte di capitale
impegnata direttamente dall’imprenditore nel progetto.
Strumento che evidenzia l’impresa:
Ing.MarcoCalì
Nell’immagine che l’impresa si è costruita di se negli anni
in quanto ad affidabilità, a solvibilità, a correttezza, a
capacità del management.
Nella valutazione economica dove l’impresa dimostra
che i flussi di cassa generati in un certo periodo di T anni
coprano almeno l’esborso iniziale.
Nelle garanzie che l’impresa offre ai finanziatori potenziali
per salvaguardare il capitale in caso di insuccesso. Si tratta di
pegni, ipoteche, ma anche di fideiussioni.
Nell’impegno di capitale da parte dell’imprenditore:
spesso i potenziali finanziatori verificano la parte di capitale
impegnata direttamente dall’imprenditore nel progetto.
12. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
1. L’indice
2. La sintesi preliminare
3. La descrizione generale dell’impresa
4. La descrizione dei prodotti e dei servizi
5. Il piano di marketing
6. Il piano operativo
7. Management e organizzazione
8. Traguardi principali
9. Struttura e capitalizzazione
10. Il piano finanziario
11. Appendici
Sezioni fondamentali del Business Plan
Ing.MarcoCalì
1. L’indice
2. La sintesi preliminare
3. La descrizione generale dell’impresa
4. La descrizione dei prodotti e dei servizi
5. Il piano di marketing
6. Il piano operativo
7. Management e organizzazione
8. Traguardi principali
9. Struttura e capitalizzazione
10. Il piano finanziario
11. Appendici
13. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
Richiamare le varie sezioni del documento e ne agevola la
lettura.
In allegato al business plan devono poi essere inseriti tutti
quei dati che possono servire alla valutazione del progetto,
come il curriculum vitae dei soci, i preventivi d’acquisto, le
ricerche di mercato, l’analisi dei profitti potenziali o dei flussi
di cassa e così via.
Business Plan: 1. L’indice
Ing.MarcoCalì
Richiamare le varie sezioni del documento e ne agevola la
lettura.
In allegato al business plan devono poi essere inseriti tutti
quei dati che possono servire alla valutazione del progetto,
come il curriculum vitae dei soci, i preventivi d’acquisto, le
ricerche di mercato, l’analisi dei profitti potenziali o dei flussi
di cassa e così via.
14. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
Definisce sinteticamente l’idea imprenditoriale che si
intende realizzare.
Proprio per questo è buona norma preparare la sintesi
preliminare solo dopo avere redatto il business plan, perché
solo dopo avere studiato e approfondito al meglio l’intera
situazione è possibile estrarre una sintesi.
Bisogna inoltre tenere presente che la sintesi preliminare è il
primo documento letto dai potenziali finanziatori e deve
quindi assolutamente colpire positivamente per attirarne
l’attenzione.
Business Plan: 2. La sintesi preliminare
Ing.MarcoCalì
Definisce sinteticamente l’idea imprenditoriale che si
intende realizzare.
Proprio per questo è buona norma preparare la sintesi
preliminare solo dopo avere redatto il business plan, perché
solo dopo avere studiato e approfondito al meglio l’intera
situazione è possibile estrarre una sintesi.
Bisogna inoltre tenere presente che la sintesi preliminare è il
primo documento letto dai potenziali finanziatori e deve
quindi assolutamente colpire positivamente per attirarne
l’attenzione.
15. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
Illustra la natura dell’impresa e ne descrivere le sue
caratteristiche fondamentali.
Devono emergere le caratteristiche peculiari, se l’impresa è
industriale, di commercializzazione o di servizi, qual è il suo
mercato, dove è collocata, cosa offre alla clientela, se è
locale o multinazionale, il livello di sviluppo raggiunto.
Si spiegano gli obbiettivi da raggiungere, che naturalmente
devono essere realistici, realizzabili e al tempo stesso in
grado di attrarre l‘attenzione dei potenziali finanziatori.
Business Plan: 3. La descrizione generale dell’impresa
Ing.MarcoCalì
Illustra la natura dell’impresa e ne descrivere le sue
caratteristiche fondamentali.
Devono emergere le caratteristiche peculiari, se l’impresa è
industriale, di commercializzazione o di servizi, qual è il suo
mercato, dove è collocata, cosa offre alla clientela, se è
locale o multinazionale, il livello di sviluppo raggiunto.
Si spiegano gli obbiettivi da raggiungere, che naturalmente
devono essere realistici, realizzabili e al tempo stesso in
grado di attrarre l‘attenzione dei potenziali finanziatori.
16. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
Deve contenere preferibilmente:
Caratteristiche fisiche: Descrizione del prodotto/servizio,
magari includendo opuscoli informativi, disegni e fotografie.
Finalità: L’obiettivo è quello di spiegare nel dettaglio tutte le
possibilità di impiego.
Attrattive: Si cerca di descrivere ciò che differenzia e
distingue il prodotto dell’impresa da quello degli altri.
Evoluzione: Può essere utile descrivere i passaggi evolutivi di
sviluppo del prodotto e soprattutto le possibili evoluzioni
future.
Business Plan: 4. La descrizione dei prodotti e dei servizi
Ing.MarcoCalì
Deve contenere preferibilmente:
Caratteristiche fisiche: Descrizione del prodotto/servizio,
magari includendo opuscoli informativi, disegni e fotografie.
Finalità: L’obiettivo è quello di spiegare nel dettaglio tutte le
possibilità di impiego.
Attrattive: Si cerca di descrivere ciò che differenzia e
distingue il prodotto dell’impresa da quello degli altri.
Evoluzione: Può essere utile descrivere i passaggi evolutivi di
sviluppo del prodotto e soprattutto le possibili evoluzioni
future.
17. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
Un piano di marketing deve assolutamente contenere:
5.1 Definizione del mercato e opportunità di inserimento
5.2 Concorrenza e fattori esogeni ed endogeni
5.3 Strategie di marketing
5.4 Ricerca di mercato
5.5 Previsioni di vendita
5.6 Materiale di supporto
Business Plan: 5. Il piano di marketing
Ing.MarcoCalì
Un piano di marketing deve assolutamente contenere:
5.1 Definizione del mercato e opportunità di inserimento
5.2 Concorrenza e fattori esogeni ed endogeni
5.3 Strategie di marketing
5.4 Ricerca di mercato
5.5 Previsioni di vendita
5.6 Materiale di supporto
18. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
5.1.1 Una ricerca quantitativa, che permetterà di sapere del
cliente
- Quanto acquista: per identificare i volumi di vendita
- Dove acquista: per scegliere un buon sistema distributivo
- Quando acquista: per un eventuale stagionalità nell’acquisto
- Chi: effettua l’acquisto
- Come: effettua l’acquisto
- Chi interviene: nell’acquisto
Business Plan: 5. Il piano di marketing
5.1 Definizione del mercato e opportunità di inserimento
Ing.MarcoCalì
5.1.1 Una ricerca quantitativa, che permetterà di sapere del
cliente
- Quanto acquista: per identificare i volumi di vendita
- Dove acquista: per scegliere un buon sistema distributivo
- Quando acquista: per un eventuale stagionalità nell’acquisto
- Chi: effettua l’acquisto
- Come: effettua l’acquisto
- Chi interviene: nell’acquisto
19. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
5.1.2 Una ricerca qualitativa, attraverso la quale verranno
esaminate le varie fasi che attraversa il consumatore prima di
acquistare, individuandone motivazioni e bisogni:
- Insorgere del bisogno
- Raccolta delle informazioni, individuando le varie alternative
di acquisto
- Valutazione delle alternative, sulla base di giudizi
soggettivi/oggettivi
-Scelta tra le alternative, sulla base di gusti, esigenze,
convenienze, ecc.
- Valutazione post-acquisto, momento in cui il consumatore
esprime giudizi di gradimento o meno
Business Plan: 5. Il piano di marketing
5.1 Definizione del mercato e opportunità di inserimento
Ing.MarcoCalì
5.1.2 Una ricerca qualitativa, attraverso la quale verranno
esaminate le varie fasi che attraversa il consumatore prima di
acquistare, individuandone motivazioni e bisogni:
- Insorgere del bisogno
- Raccolta delle informazioni, individuando le varie alternative
di acquisto
- Valutazione delle alternative, sulla base di giudizi
soggettivi/oggettivi
-Scelta tra le alternative, sulla base di gusti, esigenze,
convenienze, ecc.
- Valutazione post-acquisto, momento in cui il consumatore
esprime giudizi di gradimento o meno
20. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
Al termine dell’analisi, i dati raccolti devono essere inseriti in
uno schema logico di riferimento, in modo da ottenere una
divisione in segmenti o clusters della potenziale clientela.
Possono quindi essere prese in considerazione, a questo fine,
alcune variabili di segmentazione, come:
- Criteri demografici e geografici
- Criteri socio-economici
- Stili di vita e preferenze
- Comportamenti d’acquisto e di consumo
Business Plan: 5. Il piano di marketing
5.1 Definizione del mercato e opportunità di inserimento
Ing.MarcoCalì
Al termine dell’analisi, i dati raccolti devono essere inseriti in
uno schema logico di riferimento, in modo da ottenere una
divisione in segmenti o clusters della potenziale clientela.
Possono quindi essere prese in considerazione, a questo fine,
alcune variabili di segmentazione, come:
- Criteri demografici e geografici
- Criteri socio-economici
- Stili di vita e preferenze
- Comportamenti d’acquisto e di consumo
21. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
L’analisi della concorrenza è utile per diversi motivi:
- per avere informazioni sui prodotti offerti, simili o uguali ai
nostri (qualità, prezzo, servizi connessi);
- per scoprirne i punti di forza e di debolezza;
- per scoprire le soluzioni che hanno dato gli altri a problemi
simili ai nostri;
- per esaltare i nostri punti di forza o lavorare su eventuali
punti di debolezza.
Business Plan: 5. Il piano di marketing
5.2 Concorrenza e fattori esogeni ed endogeni
Ing.MarcoCalì
L’analisi della concorrenza è utile per diversi motivi:
- per avere informazioni sui prodotti offerti, simili o uguali ai
nostri (qualità, prezzo, servizi connessi);
- per scoprirne i punti di forza e di debolezza;
- per scoprire le soluzioni che hanno dato gli altri a problemi
simili ai nostri;
- per esaltare i nostri punti di forza o lavorare su eventuali
punti di debolezza.
22. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
Individua i fattori sui quali puntare, in base al tipo di
prodotto/servizio che si vuole offrire, i segmenti di mercato i
cui bisogni non sono ancora stati soddisfatti. Si punta quindi
su elementi distintivi per essere il meno generici possibili e
per differenziarsi dalla concorrenza.
Risulta pertanto molto utile un’analisi di tutte le variabili del
marketing mix:
5.3.1 Mercato
5.3.2 Prodotto
5.3.3 Prezzo
5.3.4 Distribuzione
5.3.5 Promozione
Business Plan: 5. Il piano di marketing
5.3 Strategie di marketing
Ing.MarcoCalì
Individua i fattori sui quali puntare, in base al tipo di
prodotto/servizio che si vuole offrire, i segmenti di mercato i
cui bisogni non sono ancora stati soddisfatti. Si punta quindi
su elementi distintivi per essere il meno generici possibili e
per differenziarsi dalla concorrenza.
Risulta pertanto molto utile un’analisi di tutte le variabili del
marketing mix:
5.3.1 Mercato
5.3.2 Prodotto
5.3.3 Prezzo
5.3.4 Distribuzione
5.3.5 Promozione
23. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
5.3.1 Mercato
Quando si decide di entrare in un mercato, le possibilità
risultano da combinazioni differenti:
- Mercati attuali con prodotti attuali, cioè già esistenti, quindi
è una soluzione consigliabile solo se vi sono ancora ampi spazi
di crescita.
- Mercati nuovi con prodotti attuali, trovando cioè delle
novità di presentazione dei prodotti attuali.
- Mercati attuali con prodotti nuovi, che permetterà di
ottenere, almeno inizialmente, delle posizioni di monopolio.
- Mercati nuovi con prodotti nuovi, caratterizzato da un alto
rischio, ma anche da grandi potenzialità.
Business Plan: 5. Il piano di marketing
5.3 Strategie di marketing
Ing.MarcoCalì
5.3.1 Mercato
Quando si decide di entrare in un mercato, le possibilità
risultano da combinazioni differenti:
- Mercati attuali con prodotti attuali, cioè già esistenti, quindi
è una soluzione consigliabile solo se vi sono ancora ampi spazi
di crescita.
- Mercati nuovi con prodotti attuali, trovando cioè delle
novità di presentazione dei prodotti attuali.
- Mercati attuali con prodotti nuovi, che permetterà di
ottenere, almeno inizialmente, delle posizioni di monopolio.
- Mercati nuovi con prodotti nuovi, caratterizzato da un alto
rischio, ma anche da grandi potenzialità.
24. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
5.3.2 Prodotto
Nel definire il modo attraverso il quale rispondere ai bisogni
del mercato, non ci si deve limitare al prodotto/servizio in
senso stretto che si vuole offrire.
E’ importante mettere a punto un prodotto composto da
molteplici elementi:
- Caratteristiche (qualità, affidabilità prestigio, eleganza,
sicurezza, livello tecnologico)
- Modalità di applicazione del prezzo
- Servizi collaterali (tempi di consegna, assistenza, etc … )
- Condizioni di trasporto
- Garanzie e assicurazioni
Business Plan: 5. Il piano di marketing
5.3 Strategie di marketing
Ing.MarcoCalì
5.3.2 Prodotto
Nel definire il modo attraverso il quale rispondere ai bisogni
del mercato, non ci si deve limitare al prodotto/servizio in
senso stretto che si vuole offrire.
E’ importante mettere a punto un prodotto composto da
molteplici elementi:
- Caratteristiche (qualità, affidabilità prestigio, eleganza,
sicurezza, livello tecnologico)
- Modalità di applicazione del prezzo
- Servizi collaterali (tempi di consegna, assistenza, etc … )
- Condizioni di trasporto
- Garanzie e assicurazioni
25. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
5.3.3 Prezzo 1 di 2
Si individuano gli elementi per la scelta del prezzo, che è un
importante elemento di differenziazione.
La determinazione del prezzo deve tenere conto di:
- costi di produzione e di commercializzazione del prodotto
- tipologia di clienti
- obiettivi di profitto
- ciclo di vita del prodotto
- strategie concorrenti
- fenomeni di stagionalità.
Business Plan: 5. Il piano di marketing
5.3 Strategie di marketing
Ing.MarcoCalì
5.3.3 Prezzo 1 di 2
Si individuano gli elementi per la scelta del prezzo, che è un
importante elemento di differenziazione.
La determinazione del prezzo deve tenere conto di:
- costi di produzione e di commercializzazione del prodotto
- tipologia di clienti
- obiettivi di profitto
- ciclo di vita del prodotto
- strategie concorrenti
- fenomeni di stagionalità.
26. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
5.3.3 Prezzo 2 di 2
Le principali modalità di determinazione del prezzo possono
quindi essere:
-Prezzo orientato al mercato (in funzione del valore che i
consumatori attribuiscono al prodotto)
-Prezzo orientato ai costi (applicando al prezzo un ricarico -
mark up - sufficiente per coprire tutti i costi generali e
garantire un profitto sufficiente)
- Prezzo orientato alla concorrenza (in genere utilizzato per i
prodotti simili)
Business Plan: 5. Il piano di marketing
5.3 Strategie di marketing
Ing.MarcoCalì
5.3.3 Prezzo 2 di 2
Le principali modalità di determinazione del prezzo possono
quindi essere:
-Prezzo orientato al mercato (in funzione del valore che i
consumatori attribuiscono al prodotto)
-Prezzo orientato ai costi (applicando al prezzo un ricarico -
mark up - sufficiente per coprire tutti i costi generali e
garantire un profitto sufficiente)
- Prezzo orientato alla concorrenza (in genere utilizzato per i
prodotti simili)
27. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
5.3.4 Distribuzione
I canali di distribuzione sono diversi e con caratteristiche
proprie (ingrosso, grande distribuzione, dettaglio e vendita
diretta).
La scelta deve essere adatta al tipo di prodotto offerto e al
tipo di clientela da raggiungere.
Si individuano i costi di distribuzione e la distanza massima
che il potenziale cliente è disposto a raggiungere per
l’acquisto del prodotto/servizio.
Business Plan: 5. Il piano di marketing
5.3 Strategie di marketing
Ing.MarcoCalì
5.3.4 Distribuzione
I canali di distribuzione sono diversi e con caratteristiche
proprie (ingrosso, grande distribuzione, dettaglio e vendita
diretta).
La scelta deve essere adatta al tipo di prodotto offerto e al
tipo di clientela da raggiungere.
Si individuano i costi di distribuzione e la distanza massima
che il potenziale cliente è disposto a raggiungere per
l’acquisto del prodotto/servizio.
28. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
5.3.5 Promozione
La pubblicità, è uno strumento da utilizzare soprattutto nella
fase di lancio di un’impresa. In questa importante e delicata
fase è consigliabile non risparmiare, ma piuttosto investire al
meglio, ricordando che con questo strumento
comunicheremo all’esterno la nostra identità ed
evidenzieremo i nostri punti di forza rispetto alla concorrenza.
La pubblicità può essere di due tipi:
- Istituzionale: ha per oggetto l’immagine dell’azienda,
l’organizzazione ed il marchio
- di prodotto: ha per oggetto il prodotto stesso.
Business Plan: 5. Il piano di marketing
5.3 Strategie di marketing
Ing.MarcoCalì
5.3.5 Promozione
La pubblicità, è uno strumento da utilizzare soprattutto nella
fase di lancio di un’impresa. In questa importante e delicata
fase è consigliabile non risparmiare, ma piuttosto investire al
meglio, ricordando che con questo strumento
comunicheremo all’esterno la nostra identità ed
evidenzieremo i nostri punti di forza rispetto alla concorrenza.
La pubblicità può essere di due tipi:
- Istituzionale: ha per oggetto l’immagine dell’azienda,
l’organizzazione ed il marchio
- di prodotto: ha per oggetto il prodotto stesso.
29. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
Inserire nel business plan i dati di una ricerca di mercato,
oltre a dare maggiore credibilità al piano, permette di
aumentare la conoscenza del mercato da parte
dell’imprenditore e dei potenziali finanziatori.
Sfruttate la ricerca di mercato per iniziare a far conoscere
l’impresa e il prodotto ai potenziali clienti intervistati.
Va sottolineato che la ricerca di mercato da inserire in un
business plan non deve essere sofisticata e particolarmente
elaborata, infatti, ha lo scopo di rendere completo e più
accattivante il progetto, non comportando quindi la necessità
di ottenere dei dati campione statisticamente validi con
tecniche di ricerca sofisticate.
Business Plan: 5. Il piano di marketing
5.4 Ricerca di mercato
Ing.MarcoCalì
Inserire nel business plan i dati di una ricerca di mercato,
oltre a dare maggiore credibilità al piano, permette di
aumentare la conoscenza del mercato da parte
dell’imprenditore e dei potenziali finanziatori.
Sfruttate la ricerca di mercato per iniziare a far conoscere
l’impresa e il prodotto ai potenziali clienti intervistati.
Va sottolineato che la ricerca di mercato da inserire in un
business plan non deve essere sofisticata e particolarmente
elaborata, infatti, ha lo scopo di rendere completo e più
accattivante il progetto, non comportando quindi la necessità
di ottenere dei dati campione statisticamente validi con
tecniche di ricerca sofisticate.
30. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
In questa sezione può essere utile inserire un’analisi
previsionale di flussi di vendita. Tale analisi può essere
redatta in diversi modi:
- Vendite per periodo, in modo da evidenziare le variazioni
stagionali per comprendere meglio i flussi di cassa e il
conseguente fabbisogno di capitale
- Vendite per segmento di mercato: separando le vendite per
ogni segmento il dettaglio è maggiore
- Quote di mercato: per quota di mercato si intende la
percentuale del mercato globale che la futura impresa
prevede di conquistare.
Business Plan: 5. Il piano di marketing
5.5 Previsioni di vendita
Ing.MarcoCalì
In questa sezione può essere utile inserire un’analisi
previsionale di flussi di vendita. Tale analisi può essere
redatta in diversi modi:
- Vendite per periodo, in modo da evidenziare le variazioni
stagionali per comprendere meglio i flussi di cassa e il
conseguente fabbisogno di capitale
- Vendite per segmento di mercato: separando le vendite per
ogni segmento il dettaglio è maggiore
- Quote di mercato: per quota di mercato si intende la
percentuale del mercato globale che la futura impresa
prevede di conquistare.
31. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
In questa sezione è particolarmente adatta per inserire la
documentazione giustificativa o di supporto, come lettere di
intenti, articoli di riviste di settore con commenti favorevoli,
relazioni e brochure.
Business Plan: 5. Il piano di marketing
5.6 Materiale di supporto
Ing.MarcoCalì
In questa sezione è particolarmente adatta per inserire la
documentazione giustificativa o di supporto, come lettere di
intenti, articoli di riviste di settore con commenti favorevoli,
relazioni e brochure.
32. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
Il piano operativo riguarda le modalità con cui l’impresa
intende realizzare i propri prodotti e/o fornire i propri servizi.
Dovranno pertanto essere approfonditi i problemi relativi
all’organizzazione, all’approvvigionamento delle materie
prime, alle tecniche di produzione, alle politiche da adottare
con fornitori e venditori.
Un piano operativo deve indicare:
6.1 Sviluppo del prodotto
6.2 Produzione
6.3 Assistenza post vendita
6.4 Fattori di influenza esterni
Business Plan: 6. Il piano operativo
Ing.MarcoCalì
Il piano operativo riguarda le modalità con cui l’impresa
intende realizzare i propri prodotti e/o fornire i propri servizi.
Dovranno pertanto essere approfonditi i problemi relativi
all’organizzazione, all’approvvigionamento delle materie
prime, alle tecniche di produzione, alle politiche da adottare
con fornitori e venditori.
Un piano operativo deve indicare:
6.1 Sviluppo del prodotto
6.2 Produzione
6.3 Assistenza post vendita
6.4 Fattori di influenza esterni
33. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
Nel prendere in esame lo sviluppo del prodotto, occorre
considerare diversi aspetti pratici:
- Il grado di fattibilità dell’idea, per verificare il possibile
divario tra l’idea/progetto e il prodotto finale.
- Scriverlo con un linguaggio poco tecnico e comprensibile a
tutti, un allegato per esperti della materia è utile.
- Risulta più vantaggiosa una descrizione minuziosa dei
curricula dei ricercatori che non della ricerca stessa, in quanto
per i potenziali finanziatori “vedere” un team di qualità può
essere sintomo di efficienza e capacità
Business Plan: 6. Il piano operativo
6.1 Sviluppo del prodotto
Ing.MarcoCalì
Nel prendere in esame lo sviluppo del prodotto, occorre
considerare diversi aspetti pratici:
- Il grado di fattibilità dell’idea, per verificare il possibile
divario tra l’idea/progetto e il prodotto finale.
- Scriverlo con un linguaggio poco tecnico e comprensibile a
tutti, un allegato per esperti della materia è utile.
- Risulta più vantaggiosa una descrizione minuziosa dei
curricula dei ricercatori che non della ricerca stessa, in quanto
per i potenziali finanziatori “vedere” un team di qualità può
essere sintomo di efficienza e capacità
34. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
In questa fase può essere utile una descrizione delle risorse e
dei processi che portano al risultato finale.
I problemi pratici più comuni riguardano i seguenti aspetti:
- Previsione precisa dei flussi di cassa per verificare la
possibilità o meno nei diversi mesi dell’anno di pagare le
risorse.
- Previsioni circa la possibilità di ampliamento degli spazi, di
incremento degli impianti e delle attrezzature e quindi un
possibile aumento della necessità di risorse finanziarie.
Business Plan: 6. Il piano operativo
6.2 Produzione
Ing.MarcoCalì
In questa fase può essere utile una descrizione delle risorse e
dei processi che portano al risultato finale.
I problemi pratici più comuni riguardano i seguenti aspetti:
- Previsione precisa dei flussi di cassa per verificare la
possibilità o meno nei diversi mesi dell’anno di pagare le
risorse.
- Previsioni circa la possibilità di ampliamento degli spazi, di
incremento degli impianti e delle attrezzature e quindi un
possibile aumento della necessità di risorse finanziarie.
35. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
Occorre pertanto tenere presente una serie di aspetti di
primaria importanza:
- spesso nel caso di una nuova impresa è preferibile dare in
appalto a terzi il servizio di assistenza, in modo da ridurre i
costi e la complessità delle operazioni. Inoltre la
collaborazione con una società di assistenza rinomata e
apprezzata può servire ad accrescere la credibilità della nuova
impresa sul mercato.
- seguire bene il cliente nella fase immediatamente successiva
all’acquisto aumenta il grado di fidelizzazione della clientela.
Business Plan: 6. Il piano operativo
6.3 Assistenza post vendita
Ing.MarcoCalì
Occorre pertanto tenere presente una serie di aspetti di
primaria importanza:
- spesso nel caso di una nuova impresa è preferibile dare in
appalto a terzi il servizio di assistenza, in modo da ridurre i
costi e la complessità delle operazioni. Inoltre la
collaborazione con una società di assistenza rinomata e
apprezzata può servire ad accrescere la credibilità della nuova
impresa sul mercato.
- seguire bene il cliente nella fase immediatamente successiva
all’acquisto aumenta il grado di fidelizzazione della clientela.
36. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
I principali fattori di influenza esterna riguardano in genere:
- le risorse produttive (costi materie prime e manodopera)
- le innovazioni tecnologiche (che effetti possono avere e le
conseguenti contromosse)
- i clienti (il mutamento delle loro esigenze)
- la normativa.
E’ comunque importante che per ogni fattore di influenza
esterna l’imprenditore indichi anche gli effetti, i rischi e le
opportunità conseguenti e il modo in cui reagire a tali fattori.
Business Plan: 6. Il piano operativo
6.4 Fattori di influenza esterni
Ing.MarcoCalì
I principali fattori di influenza esterna riguardano in genere:
- le risorse produttive (costi materie prime e manodopera)
- le innovazioni tecnologiche (che effetti possono avere e le
conseguenti contromosse)
- i clienti (il mutamento delle loro esigenze)
- la normativa.
E’ comunque importante che per ogni fattore di influenza
esterna l’imprenditore indichi anche gli effetti, i rischi e le
opportunità conseguenti e il modo in cui reagire a tali fattori.
37. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
I requisiti che deve trasmettere l’organizzazione affinché
appaia ben strutturata sono:
- avere uno scopo comune e rivolgersi in armonia verso
l’obiettivo prefissato;
- il numero, il tipo e le caratteristiche di uomini e di mezzi,
devono essere stabiliti in funzione dell’obiettivo, in termini di
adeguatezza;
- è necessario sviluppare una chiara definizione dei compiti e
delle competenze, secondo una gerarchia e un insieme di
norme per il mantenimento dell’insieme dei rapporti
costituiti.
Business Plan: 7. Management e organizzazione
Ing.MarcoCalì
I requisiti che deve trasmettere l’organizzazione affinché
appaia ben strutturata sono:
- avere uno scopo comune e rivolgersi in armonia verso
l’obiettivo prefissato;
- il numero, il tipo e le caratteristiche di uomini e di mezzi,
devono essere stabiliti in funzione dell’obiettivo, in termini di
adeguatezza;
- è necessario sviluppare una chiara definizione dei compiti e
delle competenze, secondo una gerarchia e un insieme di
norme per il mantenimento dell’insieme dei rapporti
costituiti.
38. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
La sezione dedicata ai traguardi principali serve a definire ed
individuare le tappe principali dello sviluppo dell’impresa e i
relativi tempi previsti.
Non vanno, comunque, mai tralasciati i seguenti steps:
-gli accordi di finanziamento
-lo sviluppo del prodotto
-l’avvio dei test di mercato e della produzione
-l’avvio della vendita del prodotto
-il raggiungimento della copertura dell’esborso iniziale
- l’ampliamento dell’attività
Business Plan: 8. Traguardi principali
Ing.MarcoCalì
La sezione dedicata ai traguardi principali serve a definire ed
individuare le tappe principali dello sviluppo dell’impresa e i
relativi tempi previsti.
Non vanno, comunque, mai tralasciati i seguenti steps:
-gli accordi di finanziamento
-lo sviluppo del prodotto
-l’avvio dei test di mercato e della produzione
-l’avvio della vendita del prodotto
-il raggiungimento della copertura dell’esborso iniziale
- l’ampliamento dell’attività
39. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
Descrivere di cosa ha bisogno l’impresa per avviare il
progetto o l’attività, oltre che indicare la forma giuridica
prescelta e le modalità di capitalizzazione.
Questa sezione del piano può essere strutturata nel modo
seguente:
- Forma giuridica e modalità di finanziamento
- Fabbisogno di capitale
- Prestiti a termine
- Tipologie di azioni
Business Plan: 9. Struttura e capitalizzazione
Ing.MarcoCalì
Descrivere di cosa ha bisogno l’impresa per avviare il
progetto o l’attività, oltre che indicare la forma giuridica
prescelta e le modalità di capitalizzazione.
Questa sezione del piano può essere strutturata nel modo
seguente:
- Forma giuridica e modalità di finanziamento
- Fabbisogno di capitale
- Prestiti a termine
- Tipologie di azioni
40. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
La sezione finanziaria del business plan mira a fornire una
serie di proiezioni realistiche ed organiche che confermino i
risultati finanziari previsti per l’impresa.
Le informazioni che non devono mai mancare in un piano
finanziario sono:
10.1 Conto Economico preventivo di almeno tre anni ( dati
trimestrali per i primi due anni, annuali dal terzo in poi)
10.2 Stato Patrimoniale preventivo per almeno tre esercizi
Le proiezioni effettuate vanno spiegate ed i prospetti del
flusso di cassa vanno dettagliati
Business Plan: 10. Il piano finanziario
Ing.MarcoCalì
La sezione finanziaria del business plan mira a fornire una
serie di proiezioni realistiche ed organiche che confermino i
risultati finanziari previsti per l’impresa.
Le informazioni che non devono mai mancare in un piano
finanziario sono:
10.1 Conto Economico preventivo di almeno tre anni ( dati
trimestrali per i primi due anni, annuali dal terzo in poi)
10.2 Stato Patrimoniale preventivo per almeno tre esercizi
Le proiezioni effettuate vanno spiegate ed i prospetti del
flusso di cassa vanno dettagliati
41. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
Business Plan: 10. Il piano finanziario
10.1 Il conto economico
Il conto economico definisce i ricavi conseguiti e i costi
sostenuti dall’impresa in un certo periodo di tempo,
indicando come il patrimonio si è accresciuto o si è ridotto
per effetto della gestione d’impresa mettendo così in
evidenza il risultato economico dell’esercizio, cioè l’utile
conseguito o la perdita sofferta.
Si analizzeranno i costi che si dividono in:
Costi variabili
Costi fissi
Ing.MarcoCalì
Il conto economico definisce i ricavi conseguiti e i costi
sostenuti dall’impresa in un certo periodo di tempo,
indicando come il patrimonio si è accresciuto o si è ridotto
per effetto della gestione d’impresa mettendo così in
evidenza il risultato economico dell’esercizio, cioè l’utile
conseguito o la perdita sofferta.
Si analizzeranno i costi che si dividono in:
Costi variabili
Costi fissi
42. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
Indica la situazione patrimoniale e finanziaria dell'impresa, in
particolare la provenienza dei capitali (fonti) e la loro
destinazione (impieghi). Attraverso la lettura dello stato
patrimoniale, è possibile valutare se a fronte degli
investimenti necessari per dar vita alla società, sono
sufficienti i capitali di cui la stessa può disporre al momento
dell’avvio.
I capitali necessari a dare avvio all’attività provengono da
diverse fonti di finanziamento:
- capitale proprio, cioè dell’imprenditore
- capitale di terzi, cioè di altri soggetti (banche, fornitori, …).
Business Plan: 10. Il piano finanziario
10.2 Lo stato patrimoniale
Ing.MarcoCalì
Indica la situazione patrimoniale e finanziaria dell'impresa, in
particolare la provenienza dei capitali (fonti) e la loro
destinazione (impieghi). Attraverso la lettura dello stato
patrimoniale, è possibile valutare se a fronte degli
investimenti necessari per dar vita alla società, sono
sufficienti i capitali di cui la stessa può disporre al momento
dell’avvio.
I capitali necessari a dare avvio all’attività provengono da
diverse fonti di finanziamento:
- capitale proprio, cioè dell’imprenditore
- capitale di terzi, cioè di altri soggetti (banche, fornitori, …).
43. Quarto Modulo Corso Start-up
Business plan
L’appendice di un business plan contiene:
A. Curriculum vitae dei dirigenti
B. Analisi della concorrenza
C. Proiezioni delle vendite per mercati e linee di prodotto
D. Analisi dei profitti per linea di prodotto
Business Plan: 11. Appendici
Ing.MarcoCalì
L’appendice di un business plan contiene:
A. Curriculum vitae dei dirigenti
B. Analisi della concorrenza
C. Proiezioni delle vendite per mercati e linee di prodotto
D. Analisi dei profitti per linea di prodotto
44. Quarto Modulo Corso Start-up
Tipologie societarie
TIPOLOGIE SOCIETARIE
Ing.MarcoCalì
TIPOLOGIE SOCIETARIE
45. Quarto Modulo Corso Start-up
Tipologie societarie
Molte sono le variabili di cui tener conto nella scelta della
forma giuridica da dare all’impresa.
Il punto di partenza è decidere se siamo soli o no.
La forma giuridica più semplice è quella dell’impresa
individuale (detta impropriamente “ditta individuale”), che
può configurarsi anche come “impresa familiare”.
Se, invece, due o più persone si accordano per svolgere
insieme un’attività economica siamo di fronte ad un’impresa
collettiva, cioè a una società.
Scegliere la forma giuridica
Ing.MarcoCalì
Molte sono le variabili di cui tener conto nella scelta della
forma giuridica da dare all’impresa.
Il punto di partenza è decidere se siamo soli o no.
La forma giuridica più semplice è quella dell’impresa
individuale (detta impropriamente “ditta individuale”), che
può configurarsi anche come “impresa familiare”.
Se, invece, due o più persone si accordano per svolgere
insieme un’attività economica siamo di fronte ad un’impresa
collettiva, cioè a una società.
46. Quarto Modulo Corso Start-up
Tipologie societarie
Molte sono le variabili di cui tener conto nella scelta della
forma giuridica da dare all’impresa.
Il punto di partenza è decidere se siamo soli o no.
La forma giuridica più semplice è quella dell’impresa
individuale (detta impropriamente “ditta individuale”), che
può configurarsi anche come “impresa familiare”.
Se, invece, due o più persone si accordano per svolgere
insieme un’attività economica siamo di fronte ad un’impresa
collettiva, cioè a una società.
Scegliere la forma giuridica
Ing.MarcoCalì
Molte sono le variabili di cui tener conto nella scelta della
forma giuridica da dare all’impresa.
Il punto di partenza è decidere se siamo soli o no.
La forma giuridica più semplice è quella dell’impresa
individuale (detta impropriamente “ditta individuale”), che
può configurarsi anche come “impresa familiare”.
Se, invece, due o più persone si accordano per svolgere
insieme un’attività economica siamo di fronte ad un’impresa
collettiva, cioè a una società.
47. Quarto Modulo Corso Start-up
Tipologie societarie
L’impresa individuale
L’impresa individuale è un’impresa che fa capo a un solo
titolare.
Chi promuove l’attività e ne è l’unico responsabile è
l’imprenditore, il quale assolve le formalità richieste dalla
legge “in nome proprio”: tutte le obbligazioni che nascono
dall’attività fanno cioè capo alla sua persona, la quale rimane
per i terzi (clienti, fornitori, collaboratori, finanziatori, fisco,
ecc.) l’unico riferimento.
In questa forma di conduzione il rischio d’impresa si estende
a tutto il patrimonio personale dell’imprenditore.
Scegliere la forma giuridica
Ing.MarcoCalì
L’impresa individuale
L’impresa individuale è un’impresa che fa capo a un solo
titolare.
Chi promuove l’attività e ne è l’unico responsabile è
l’imprenditore, il quale assolve le formalità richieste dalla
legge “in nome proprio”: tutte le obbligazioni che nascono
dall’attività fanno cioè capo alla sua persona, la quale rimane
per i terzi (clienti, fornitori, collaboratori, finanziatori, fisco,
ecc.) l’unico riferimento.
In questa forma di conduzione il rischio d’impresa si estende
a tutto il patrimonio personale dell’imprenditore.
48. Quarto Modulo Corso Start-up
Tipologie societarie
L’impresa collettiva o società
Se due o più persone si accordano per svolgere insieme
un’attività economica allo scopo di dividerne gli utili,
abbiamo un’impresa collettiva, cioè una società (art. 2247
C.C.). Ogni socio ha l’obbligo di “conferire beni o servizi”: deve
cioè dare un contributo alla società sotto una o più delle seguenti forme: denaro
contante; crediti; beni in natura (locali, attrezzature, ecc.); prestazioni di lavoro
(per alcuni tipi di società).
Solitamente questo accordo risulta da un documento
chiamato “atto costitutivo”, integrato in certi casi da un altro
documento - lo “statuto” - che detta le regole generali per il
funzionamento della società e degli organi sociali.
Scegliere la forma giuridica
Ing.MarcoCalì
L’impresa collettiva o società
Se due o più persone si accordano per svolgere insieme
un’attività economica allo scopo di dividerne gli utili,
abbiamo un’impresa collettiva, cioè una società (art. 2247
C.C.). Ogni socio ha l’obbligo di “conferire beni o servizi”: deve
cioè dare un contributo alla società sotto una o più delle seguenti forme: denaro
contante; crediti; beni in natura (locali, attrezzature, ecc.); prestazioni di lavoro
(per alcuni tipi di società).
Solitamente questo accordo risulta da un documento
chiamato “atto costitutivo”, integrato in certi casi da un altro
documento - lo “statuto” - che detta le regole generali per il
funzionamento della società e degli organi sociali.
49. Quarto Modulo Corso Start-up
Tipologie societarie
Impresa individuale e collettiva: vantaggi e svantaggi
l’impresa individuale presenta i seguenti vantaggi:
• maggiore flessibilità e rapidità di decisione;
• minori costi ed oneri di tipo amministrativo e contabile.
l’impresa collettiva consente di:
• condividere con altri il rischio e il peso delle scelte;
• acquisire capitali e lavoro necessari che, soprattutto
all’inizio dell’attività, è difficile o rischioso reperire altrimenti.
Scegliere la forma giuridica
Ing.MarcoCalì
Impresa individuale e collettiva: vantaggi e svantaggi
l’impresa individuale presenta i seguenti vantaggi:
• maggiore flessibilità e rapidità di decisione;
• minori costi ed oneri di tipo amministrativo e contabile.
l’impresa collettiva consente di:
• condividere con altri il rischio e il peso delle scelte;
• acquisire capitali e lavoro necessari che, soprattutto
all’inizio dell’attività, è difficile o rischioso reperire altrimenti.
50. Quarto Modulo Corso Start-up
Tipologie societarie
I vari tipi di società
- società di persone (società semplice, società in nome
collettivo, società in accomandita semplice);
- società di capitali (società a responsabilità limitata, società
unipersonale a responsabilità limitata, società a
responsabilità limitata semplificata e a capitale
ridotto, società per azioni, società in accomandita per
azioni);
-società cooperative.
La scelta di un tipo di società piuttosto che di un altro
dipende da molti fattori (tecnici, giuridici, amministrativi,
fiscali ecc.) parlatene con consulenti esperti;
Scegliere la forma giuridica
Ing.MarcoCalì
I vari tipi di società
- società di persone (società semplice, società in nome
collettivo, società in accomandita semplice);
- società di capitali (società a responsabilità limitata, società
unipersonale a responsabilità limitata, società a
responsabilità limitata semplificata e a capitale
ridotto, società per azioni, società in accomandita per
azioni);
-società cooperative.
La scelta di un tipo di società piuttosto che di un altro
dipende da molti fattori (tecnici, giuridici, amministrativi,
fiscali ecc.) parlatene con consulenti esperti;
51. Quarto Modulo Corso Start-up
Tipologie societarie
Società di persone
- le qualità dei singoli soci (competenza, abilità, onestà, ecc.)
sono più importanti dei beni conferiti alla società: il lavoro è
il mezzo principale con cui i soci contribuiscono;
- il numero dei soci è ristretto, e di conseguenza il capitale
conferito nella società non è, di norma, molto elevato;
- tutti i soci (eccetto gli accomandanti nelle S.a.s. - Società in accomandita semplice)
sono responsabili con il loro patrimonio personale per i
debiti sociali (“responsabilità illimitata”) e rispondono anche
della parte di debito non pagata dagli altri soci
(“responsabilità solidale”);
- l’amministrazione (quindi la parte più significativa delle
attività d’impresa) può spettare solo ai soci o a parte di essi.
Scegliere la forma giuridica
Ing.MarcoCalì
Società di persone
- le qualità dei singoli soci (competenza, abilità, onestà, ecc.)
sono più importanti dei beni conferiti alla società: il lavoro è
il mezzo principale con cui i soci contribuiscono;
- il numero dei soci è ristretto, e di conseguenza il capitale
conferito nella società non è, di norma, molto elevato;
- tutti i soci (eccetto gli accomandanti nelle S.a.s. - Società in accomandita semplice)
sono responsabili con il loro patrimonio personale per i
debiti sociali (“responsabilità illimitata”) e rispondono anche
della parte di debito non pagata dagli altri soci
(“responsabilità solidale”);
- l’amministrazione (quindi la parte più significativa delle
attività d’impresa) può spettare solo ai soci o a parte di essi.
52. Quarto Modulo Corso Start-up
Tipologie societarie
Società di capitali
- i beni conferiti alla società hanno maggiore importanza
delle qualità personali dei soci: i capitali costituiscono infatti
il mezzo principale con cui i soci contribuiscono all’attività
sociale;
- le quote sociali sono più facilmente cedibili rispetto alle
società di persone;
- i creditori possono rivalersi esclusivamente sul patrimonio
sociale (cosiddetta “responsabilità limitata”);
- l’amministrazione può spettare anche ai non soci.
Scegliere la forma giuridica
Ing.MarcoCalì
Società di capitali
- i beni conferiti alla società hanno maggiore importanza
delle qualità personali dei soci: i capitali costituiscono infatti
il mezzo principale con cui i soci contribuiscono all’attività
sociale;
- le quote sociali sono più facilmente cedibili rispetto alle
società di persone;
- i creditori possono rivalersi esclusivamente sul patrimonio
sociale (cosiddetta “responsabilità limitata”);
- l’amministrazione può spettare anche ai non soci.
53. Quarto Modulo Corso Start-up
Tipologie societarie
Società cooperative 1 di 2
- i soci devono essere normalmente almeno nove o a
determinate condizioni almeno tre
(Fino al 2001 il Codice Civile prevedeva che per costituire una cooperativa ci
volesse un minimo di 9 soci, mentre con un numero di soci da 3 a 8 si poteva
costituire una piccola società cooperativa. Con la riforma del diritto commerciale
l’istituto giuridico della piccola cooperativa è stato abrogato, ma è comunque
possibile - a determinate condizioni - costituire società cooperative con un
numero di soci minimo di 3. )
- i soci, oltre ad essere produttori, sono anche consumatori a
prezzi di favore di parte dei beni e servizi prodotti (“scopo
mutualistico”);
Scegliere la forma giuridica
Ing.MarcoCalì
Società cooperative 1 di 2
- i soci devono essere normalmente almeno nove o a
determinate condizioni almeno tre
(Fino al 2001 il Codice Civile prevedeva che per costituire una cooperativa ci
volesse un minimo di 9 soci, mentre con un numero di soci da 3 a 8 si poteva
costituire una piccola società cooperativa. Con la riforma del diritto commerciale
l’istituto giuridico della piccola cooperativa è stato abrogato, ma è comunque
possibile - a determinate condizioni - costituire società cooperative con un
numero di soci minimo di 3. )
- i soci, oltre ad essere produttori, sono anche consumatori a
prezzi di favore di parte dei beni e servizi prodotti (“scopo
mutualistico”);
54. Quarto Modulo Corso Start-up
Tipologie societarie
Società cooperative 2 di 2
- allo scopo mutualistico può aggiungersi anche lo scopo di
lucro, che rimane tuttavia puramente secondario: infatti i beni e
i servizi prodotti non consumati dai soci vengono venduti anche ai non soci e i
prezzi praticati - sia pure inferiori a quelli di una normale impresa commerciale -
sono fissati di solito così da conseguire degli utili. Questi dovranno essere
distribuiti ai soci solo entro certi limiti e non superiori comunque ad una minima
percentuale del capitale sociale;
- nel caso di cooperativa a responsabilità limitata, i creditori
possono rivalersi esclusivamente sul patrimonio sociale;
mentre nel caso di cooperativa a responsabilità illimitata, se
la società non è in grado di pagare i debiti, rispondono anche
i soci col proprio patrimonio personale.
Scegliere la forma giuridica
Ing.MarcoCalì
Società cooperative 2 di 2
- allo scopo mutualistico può aggiungersi anche lo scopo di
lucro, che rimane tuttavia puramente secondario: infatti i beni e
i servizi prodotti non consumati dai soci vengono venduti anche ai non soci e i
prezzi praticati - sia pure inferiori a quelli di una normale impresa commerciale -
sono fissati di solito così da conseguire degli utili. Questi dovranno essere
distribuiti ai soci solo entro certi limiti e non superiori comunque ad una minima
percentuale del capitale sociale;
- nel caso di cooperativa a responsabilità limitata, i creditori
possono rivalersi esclusivamente sul patrimonio sociale;
mentre nel caso di cooperativa a responsabilità illimitata, se
la società non è in grado di pagare i debiti, rispondono anche
i soci col proprio patrimonio personale.
55. Quarto Modulo Corso Start-up
Tipologie societarie
ADEMPIMENTI SOCIETARI
Ing.MarcoCalì
ADEMPIMENTI SOCIETARI
65. Quarto Modulo Corso Start-up
Adempimenti societari
Posta Elettronica Certificata
La Posta Elettronica Certificata è il sistema attraverso il quale è possibile inviare email
con valore legale equiparato ad una raccomandata con ricevuta di ritorno.
La Posta Elettronica Certificata (PEC) è il sistema che consente di inviare e-mail
con valore legale equiparato ad una raccomandata con ricevuta di ritorno, come
stabilito dalla vigente normativa (DPR 11 Febbraio 2005 n.68).
Benché il servizio PEC presenti forti similitudini con la tradizionale Posta Elettronica, è
doveroso dare risalto alle caratteristiche aggiuntive, tali da fornire agli utenti la certezza
– a valore legale - dell’invio e della consegna (o della mancata consegna) delle e-mail al
destinatario.
La Posta Elettronica Certificata ha il medesimo valore legale della raccomandata con ricevuta
di ritorno con attestazione dell'orario esatto di spedizione.
Inoltre, il sistema di Posta Certificata, grazie ai protocolli di sicurezza utilizzati, è in grado
di garantire la certezza del contenuto non rendendo possibili modifiche al messaggio, sia
per quanto riguarda i contenuti che eventuali allegati.
La Posta Elettronica Certificata garantisce - in caso di contenzioso - l'opponibilità a
terzi del messaggio.
Il termine "Certificata" si riferisce al fatto che il gestore del servizio rilascia al mittente
una ricevuta che costituisce prova legale dell’avvenuta spedizione del messaggio ed
eventuali allegati. Allo stesso modo, il gestore della casella PEC del destinatario invia al
mittente la ricevuta di avvenuta consegna.
Tratto da: https://www.pec.it/Cosa.aspx
Ing.MarcoCalì
La Posta Elettronica Certificata (PEC) è il sistema che consente di inviare e-mail
con valore legale equiparato ad una raccomandata con ricevuta di ritorno, come
stabilito dalla vigente normativa (DPR 11 Febbraio 2005 n.68).
Benché il servizio PEC presenti forti similitudini con la tradizionale Posta Elettronica, è
doveroso dare risalto alle caratteristiche aggiuntive, tali da fornire agli utenti la certezza
– a valore legale - dell’invio e della consegna (o della mancata consegna) delle e-mail al
destinatario.
La Posta Elettronica Certificata ha il medesimo valore legale della raccomandata con ricevuta
di ritorno con attestazione dell'orario esatto di spedizione.
Inoltre, il sistema di Posta Certificata, grazie ai protocolli di sicurezza utilizzati, è in grado
di garantire la certezza del contenuto non rendendo possibili modifiche al messaggio, sia
per quanto riguarda i contenuti che eventuali allegati.
La Posta Elettronica Certificata garantisce - in caso di contenzioso - l'opponibilità a
terzi del messaggio.
Il termine "Certificata" si riferisce al fatto che il gestore del servizio rilascia al mittente
una ricevuta che costituisce prova legale dell’avvenuta spedizione del messaggio ed
eventuali allegati. Allo stesso modo, il gestore della casella PEC del destinatario invia al
mittente la ricevuta di avvenuta consegna.
Tratto da: https://www.pec.it/Cosa.aspx
71. Quarto Modulo Corso Start-up
Adempimenti societari
Il conto corrente online o carta di credito (spesso abbreviato con la sigla C/C) è
uno strumento tecnico bancario che indica generalmente il deposito di denaro da
parte del titolare/possessore del conto, comunemente detto correntista,
all'interno dell'istituto di credito, e che consente l'utilizzo di moneta bancaria, del
cosiddetto denaro elettronico ed altri strumenti finanziari da parte del titolare
stesso.
Il conto corrente viene utilizzato sia dai soggetti privati che dalle aziende. I primi lo
adoperano principalmente per la canalizzazione dello stipendio, l'addebito delle
utenze e come forma impropria di risparmio; le aziende lo utilizzano invece per
convogliare i flussi di denaro (incassi e pagamenti) nazionali ed internazionali
attraverso i bonifici. Esso permette quindi di utilizzare tutti gli strumenti che
sostituiscono il denaro contante (quali: assegni, carte di credito, bonifici, addebiti
preautorizzati), e servizi di home banking.
Liberamente tratto da: https://it.wikipedia.org/wiki/Conto_corrente
Ing.MarcoCalì
Il conto corrente viene utilizzato sia dai soggetti privati che dalle aziende. I primi lo
adoperano principalmente per la canalizzazione dello stipendio, l'addebito delle
utenze e come forma impropria di risparmio; le aziende lo utilizzano invece per
convogliare i flussi di denaro (incassi e pagamenti) nazionali ed internazionali
attraverso i bonifici. Esso permette quindi di utilizzare tutti gli strumenti che
sostituiscono il denaro contante (quali: assegni, carte di credito, bonifici, addebiti
preautorizzati), e servizi di home banking.
Liberamente tratto da: https://it.wikipedia.org/wiki/Conto_corrente
75. VI RINGRAZIO PER L’ATTENZIONE MOSTRATA
Per qualsiasi chiarimento
091 321510
unioncamere@unioncameresicilia.it
oppure
Marco Calì
339 5975411
calimarco.segreteria@gmail.com
VI RINGRAZIO PER L’ATTENZIONE MOSTRATA
Per qualsiasi chiarimento
091 321510
unioncamere@unioncameresicilia.it
oppure
Marco Calì
339 5975411
calimarco.segreteria@gmail.com