Realizada por Danilo Valenciano na Universidade de Pavia em 2013, a tese em italiano fala sobre empreendedorismo startup e empresas Juniores ligada aos conceitos de "Humanistic Management 2.0" e em contexto com o livro Le Aziende Invisibili do professor da Universidade de Pavia Marco Minghetti. Usa de exemplos de startups brasileiras como a Lemon, Camiseteria e Dropin e sobre a empresa junior Adecom da Universidade Estadual de Maringa. A tese também aborda conceito de redes colaborativas e suas funçoes no meio digital. Para informaçoes sobre a tese traduzida entre em contato.
scarica il libro sulle stratup e diffondilo è una grande opportunità di crescita per tutti ... capire la differenza fra startup e newco è essenziale in questo momento di grandi trasformazioni
Scopriamo come Lean Startup può essere uno strumento fondamentale per il successo della nostra startup.
Presentazione tenuta al mini IAD di Vimercate (23 maggio 2015)
Strumenti per le StartUp: Business Model, Business Plan, CrowdfundingStudio Dino Salamanna
Consigli, idee e suggerimenti per partire al meglio con la propria startup: trasformare l'idea in progetto con il Business Model e il Business Plan, trovare i fondi per realizzarla con il Crwodfunding.
Manuale di marketing operativo, introduzione al marketing, concetto di azienda, comportamenti nel marketing, consigli, gestione del cliente, telefonata
Realizada por Danilo Valenciano na Universidade de Pavia em 2013, a tese em italiano fala sobre empreendedorismo startup e empresas Juniores ligada aos conceitos de "Humanistic Management 2.0" e em contexto com o livro Le Aziende Invisibili do professor da Universidade de Pavia Marco Minghetti. Usa de exemplos de startups brasileiras como a Lemon, Camiseteria e Dropin e sobre a empresa junior Adecom da Universidade Estadual de Maringa. A tese também aborda conceito de redes colaborativas e suas funçoes no meio digital. Para informaçoes sobre a tese traduzida entre em contato.
scarica il libro sulle stratup e diffondilo è una grande opportunità di crescita per tutti ... capire la differenza fra startup e newco è essenziale in questo momento di grandi trasformazioni
Scopriamo come Lean Startup può essere uno strumento fondamentale per il successo della nostra startup.
Presentazione tenuta al mini IAD di Vimercate (23 maggio 2015)
Strumenti per le StartUp: Business Model, Business Plan, CrowdfundingStudio Dino Salamanna
Consigli, idee e suggerimenti per partire al meglio con la propria startup: trasformare l'idea in progetto con il Business Model e il Business Plan, trovare i fondi per realizzarla con il Crwodfunding.
Manuale di marketing operativo, introduzione al marketing, concetto di azienda, comportamenti nel marketing, consigli, gestione del cliente, telefonata
Abbiamo spesso sentito parlare di Lean Production (o produzione snella), più di recente di Lean Organizzation (organizzazione snella) ed oggi si parla anche di Lean StartUP ovvero di come lanciare un progetto od un’impresa massimizzando il risultato e minimizzando il rischio attraverso l’adozione di una filosofia snella.
Il movimento nasce in USA, ma oggi abbiamo già esempi sul territorio di imprese che sono nate ispirandosi ai concetti del manifesto Lean.
Nel corso dell'evento che si è tenuto a Modena il 6 febbraio, abbiamo sviscerato il tema con un'azienda che ha adottato questo approccio in fase di lancio, e ne discuteremo in una tavola rotonda con altre due StartUP.
Oggi le grandi aziende possano innovare – oltre a gestire le operations e i mercati esistenti – sfruttando asset difficili da replicare da parte di startups. L'innovazione dei modelli di business:alcuni esempi ed una riflessione sul mondo dell'editoria
NON ESISTONO SETTORI MATURI PER CHI PONE L'UOMO AL CENTRO DELL'IMPRESAMarco Bicocchi Pichi
Presentazione key note speech in occasione del DEMO DAY del programma Bootstrap HIT Hub Innovazione Trentino. 12 Novembre 2018 www.trentinoinnovation.eu/bootstrap
Running a Lean Startup, # Startup Weekend Verona 2013 #swveronaAndrea De Muri
Programmazione e pianificazione tradizionali sono inadeguate a gestire processi di innovazione. Lean Startup fornisce strumenti, tecniche e visioni per adottare un approccio snello allo sviluppo del business. Partire leggeri per arrivare lontano. Ci proviamo?
Fondazione Human+ ha fatto una ricerca sulle pratiche di innovazione nelle PMI italiane, avviata nel 2011 e conclusa nel 2013. Obiettivo di fondo è capire come fanno "open innovation" (cioè in cooperazione con altri soggetti) le aziende all'avanguardia nel proprio settore e diffondere questo know-how ad altre imprese e policy-maker interessati. Qui riportiamo i risultati di ricerca. Per informazioni non esitate a contattarci info@fondazionehumanplus.it qui trovate il report di ricerca completo
FaberLab: Business Model Canvas e l'Arte di InnovareGiovanni Caruso
Se volete lanciare una nuova idea di business o volete rivedere il vostro modo di fare impresa, in questo intervento al FaberLab di Varese, si introducono i metodi, i processi e gli strumenti più innovativi per farlo.
Estratto del libro Creare Modelli di Business, edizione italiana di Business Model Generation, pubblicato da Edizioni FAG.
Autore Alexander Osterwalder.
Studiare i profili di rischio per costruire un business model vincente.Seedble
La creazione di un business model non è semplicemente compilare i 9 blocchi del Canvas (se scegliamo il Business Model Canvas). Non possiamo non considerare i 5 profili di rischio. Quali sono? Scoprili nella presentazione tenuta in occasione di HEROES - Meet in Maratea Festival dell'innovazione. Settembre 2016
Abbiamo spesso sentito parlare di Lean Production (o produzione snella), più di recente di Lean Organizzation (organizzazione snella) ed oggi si parla anche di Lean StartUP ovvero di come lanciare un progetto od un’impresa massimizzando il risultato e minimizzando il rischio attraverso l’adozione di una filosofia snella.
Il movimento nasce in USA, ma oggi abbiamo già esempi sul territorio di imprese che sono nate ispirandosi ai concetti del manifesto Lean.
Nel corso dell'evento che si è tenuto a Modena il 6 febbraio, abbiamo sviscerato il tema con un'azienda che ha adottato questo approccio in fase di lancio, e ne discuteremo in una tavola rotonda con altre due StartUP.
Oggi le grandi aziende possano innovare – oltre a gestire le operations e i mercati esistenti – sfruttando asset difficili da replicare da parte di startups. L'innovazione dei modelli di business:alcuni esempi ed una riflessione sul mondo dell'editoria
NON ESISTONO SETTORI MATURI PER CHI PONE L'UOMO AL CENTRO DELL'IMPRESAMarco Bicocchi Pichi
Presentazione key note speech in occasione del DEMO DAY del programma Bootstrap HIT Hub Innovazione Trentino. 12 Novembre 2018 www.trentinoinnovation.eu/bootstrap
Running a Lean Startup, # Startup Weekend Verona 2013 #swveronaAndrea De Muri
Programmazione e pianificazione tradizionali sono inadeguate a gestire processi di innovazione. Lean Startup fornisce strumenti, tecniche e visioni per adottare un approccio snello allo sviluppo del business. Partire leggeri per arrivare lontano. Ci proviamo?
Fondazione Human+ ha fatto una ricerca sulle pratiche di innovazione nelle PMI italiane, avviata nel 2011 e conclusa nel 2013. Obiettivo di fondo è capire come fanno "open innovation" (cioè in cooperazione con altri soggetti) le aziende all'avanguardia nel proprio settore e diffondere questo know-how ad altre imprese e policy-maker interessati. Qui riportiamo i risultati di ricerca. Per informazioni non esitate a contattarci info@fondazionehumanplus.it qui trovate il report di ricerca completo
FaberLab: Business Model Canvas e l'Arte di InnovareGiovanni Caruso
Se volete lanciare una nuova idea di business o volete rivedere il vostro modo di fare impresa, in questo intervento al FaberLab di Varese, si introducono i metodi, i processi e gli strumenti più innovativi per farlo.
Estratto del libro Creare Modelli di Business, edizione italiana di Business Model Generation, pubblicato da Edizioni FAG.
Autore Alexander Osterwalder.
Studiare i profili di rischio per costruire un business model vincente.Seedble
La creazione di un business model non è semplicemente compilare i 9 blocchi del Canvas (se scegliamo il Business Model Canvas). Non possiamo non considerare i 5 profili di rischio. Quali sono? Scoprili nella presentazione tenuta in occasione di HEROES - Meet in Maratea Festival dell'innovazione. Settembre 2016
Business Plan, Tipologie e adempimenti societariIng. Marco Calì
Business Plan
Tipologie societarie
Adempimenti (Atto costitutivo; Posta elettronica certificata; Firma digitale; Telemaco; Codici Ateco)
Start up innovative;
Start up innovative a vocazione sociale.
Le tre funzioni del Business Plan
1. Serve per formalizzare le idee di gestione dell’impresa come strumento di pianificazione e gestione di impresa
2. Serve come strumento di verifica a consuntivo per valutare le performance dell’impresa in un determinato arco temporale
3. Serve come strumento finanziario per la ricerca e l’ottenimento di investimenti e finanziamenti
Sezioni fondamentali del Business Plan
1. L’indice
2. La sintesi preliminare
3. La descrizione generale dell’impresa
4. La descrizione dei prodotti e dei servizi
5. Il piano di marketing
6. Il piano operativo
7. Management e organizzazione
8. Traguardi principali
9. Struttura e capitalizzazione
10. Il piano finanziario
11. Appendici
Scegliere la forma giuridica
Molte sono le variabili di cui tener conto nella scelta della forma giuridica da dare all’impresa.
Il punto di partenza è decidere se siamo soli o no.
La forma giuridica più semplice è quella dell’impresa individuale (detta impropriamente “ditta individuale”), che può configurarsi anche come “impresa familiare”.
Se, invece, due o più persone si accordano per svolgere insieme un’attività economica siamo di fronte ad un’impresa collettiva, cioè a una società.
I vari tipi di società
- società di persone (società semplice, società in nome collettivo, società in accomandita semplice);
- società di capitali (società a responsabilità limitata, società unipersonale a responsabilità limitata, società a responsabilità limitata semplificata e a capitale ridotto, società per azioni, società in accomandita per azioni);
società cooperative.
La scelta di un tipo di società piuttosto che di un altro dipende da molti fattori (tecnici, giuridici, amministrativi, fiscali ecc.) parlatene con consulenti esperti;
trasformare un’idea in un business che funziona | 1° lezioneextrategy
1° lezione: definizione del modello di business
diffondere la cultura imprenditoriale approfondendo le dinamiche della nascita di un’impresa innovativa o del lancio di un nuovo prodotto / servizio sul mercato, trasferimento di concetti e conoscenze al fine di trasformare un’idea in un business sostenibile.
"Mettersi in proprio" tematica affrontata nella conferenza dedicata all'Autoimprenditorialià e nuova impresa di Job Matching, svoltosi il 24 ottobre 2013. Speech a cura di Cinzia Tonin
Nato nel 2009 dall’iniziativa dell’ing. Luigi Lanotte e di un gruppo di professionisti specializzati nella consulenza aziendale strategica, lo Studio Lanotte Consulting si propone di affiancare il management aziendale e fornire gli strumenti più adatti ad analizzare il mercato, verificare le minacce e le opportunità, valutare la soddisfazione dei clienti e redigere business plan per meglio operare nel mercato, offrire quindi una consulenza strategica a 360°.
Le aziende a cui principalmente si rivolge la consulenza aziendale sono:
- le start-up, aiutandole a presentarsi nella maniera più efficace ai principali interlocutori del mercato (fra cui gli istituti di credito per la richiesta di finanziamenti) e a definire il mercato di riferimento;
-le Piccole e Medie Imprese, proponendo delle soluzioni innovative per potersi rilanciare sul mercato, entrare in nuovi canali distributivi e focalizzare i propri obiettivi;
-gli imprenditori e i professionisti che abbiano bisogno di una guida per poter meglio definire le proprie strategie di penetrazione nel mercato e quindi aumentare i profitti.
Le aree di consulenza aziendale, partendo sempre da un’attenta analisi dei bisogni del cliente e un’analisi del mercato di riferimento, si propongono di offrire i più adeguati strumenti di marketing e gestione aziendale per un’ottimizzazione delle risorse e del portfolio clienti e prodotto. Lo spirito che anima i professionisti che compongono lo studio Lanotte consulting è quello di mettere al centro dei propri obbiettivi il successo dell’azienda cliente.
Come interveniamo
Check up aziendale
Ascolto ed analisi dei bisogni del cliente
Analisi della concorrenza
Definizione del tipo di intervento, insieme al management aziendale, redazione di un business plan
Accompagnamento dell’azienda nella fase di intervento, monitoraggio delle attività
Che cosa ci contraddistingue
Analisi e proposizione di interventi a 360°
Linguaggio concreto, semplice ed immediato
Ricerca della massima efficienza dell’investimento, proporzionato alle dimensioni dell’azienda.
Sito internet: http://www.lanotteconsulting.it
1. Startup è un organizzazione temporanea con l’obiettivo di fare impresa .
Mario D’Achille
2. Startup è un organizzazione temporanea con l’obiettivo di fare impresa .
Cos’è
Come
nasce
Un esempio
concreto
Qualche consiglio
T
o
o
l
s
Think
3. Startup è un organizzazione temporanea con l’obiettivo di fare impresa .
Startup è un
organizzazione
t e m p o r a n e a
con l’obiettivo
di fare impresa.
5. Una Start-Up è definita come "un'organizzazione temporanea, creata per
ricercare un business model che sia ripetibile e scalabile"
(Blank 2012).
6. La parola chiave "Organizzazione Temporanea" denota che la Start-Up ha
un periodo di vita ben definito che si conclude con la validazione del
business model.
TEMPORANEA
7. Il business model è il meccanismo con cui si crea una straordinaria
crescita dell’azienda.
BUSINESS MODEL
8. "Ripetibile" è legato al puro concetto temporale, ossia la capacità che ha
la Start-Up di svolgere più e più volte nel corso del tempo quell'insieme di
operazioni capaci di fornire ogni volta sempre gli stessi risultati.
Come riuscire ad ottenere più volte nel tempo un ricavo a fronte
dell'erogazione di un determinato servizio che viene prodotto
internamente dalla Start-Up e che stia alla base del suo core business.
RIPETIBILE
9. "Scalabile” fa riferimento alla potenzialità dell'attività di generare una
crescita significativa dei guadagni, in modo più veloce della crescita dei
costi di base.
Utilizzando la parola "ricerca", Blank suggerisce che tale business model
che si vuole testare non sia ancora stato adottato da altre organizzazioni,
ma che sia invece una novità e quindi è lecito dedurre che una Start-Up è
un'organizzazione avente un elevato contenuto innovativo.
SCALABILE
10. I quattro fattori più importanti per il successo di un’attività imprenditoriale
sono:
- Provenire da una precedente esperienza lavorativa,
- Imparare dai successi e dai fallimenti,
- Il team
- La fortuna.
(Wadhwa, Aggarwal, Holly, Salkever 2009)
L'innovazione apportata dalla Start-Up può essere di prodotto, di servizio o di
processo.
12. Il processo di creazione e sviluppo inizia quando un individuo o un
gruppo di individui organizzati in Team ritiene di avere un'idea di business
model innovativo.
Un’idea è qualcosa che alla sua rivelazione genera entusiasmo e crea
valore per sé e per gli altri.
Una buona idea imprenditoriale è quella che non si basa esclusivamente
sulla sua genialità, ma soprattutto sulla sua realizzabilità.
IDEA
13. Tante idee, all’apparenza geniali, si sono
sgonfiate di fronte alla difficile applicabilità
reale. Viceversa, idee molto concrete ed
apparentemente troppo semplici sono
state portate a termine con successo.
Un’idea imprenditoriale deve essere
almeno realizzabile e generare valore per i
clienti. Il valore di qualsiasi idea, dalle
piccole innovazioni commerciali a quelle di
grandissima portata tecnologica, rimane
latente fino a quando non viene
commercializzata e il mercato ne giudica il
valore.
14. Vi è un periodo iniziale, successivo al concepimento dell'idea, in cui
l'imprenditore studia la fattibilità del progetto.
Questa fase prende il nome di "pre–Seed " .
Non sono previsti solitamente investimenti finanziari (e dunque costi) così
come non sono previste vendite e ricavi.
Solitamente questa fase si conclude con lo sviluppo di un business plan, il
documento utilizzato come guida per lo sviluppo delle attività successive.
PRE-SEED
15.
Si parla di Seed (letteralmente: seme) quando il progetto imprenditoriale
ha bisogno di un periodo di tempo necessario allo sviluppo dell'idea da
un punto di vista tecnico. E' tipico per quelle Start-Up ad alto contenuto
tecnologico oppure operanti nel settore digitale.
E' una fase in cui ancora non è possibile dimostrare l'effettiva efficacia
dell'idea imprenditoriale e sono richiesti finanziamenti da 20.000€ ma
anche dell'ordine dei 500.000€ per dimostrare la validità tecnica del
prodotto o servizio che si vuole portare sul mercato. Quando il prodotto
o servizio è pronto per essere venduto è possibile parlare di Start- Up a
tutti gli effetti. A questo punto dovrebbero iniziare ad arrivare i primi
clienti e dunque i primi ricavi.
SEED
16. Quando la Start-Up inizia ad espandersi si entra nella fase di Early
stage: il numero di clienti e le vendite aumentano e con essi il
fatturato.
In questa fase potrebbe essere necessaria un'ulteriore iniezione di
capitali, necessari a soddisfare la domanda crescente: questi soldi
sono utilizzati per espandere l’attività, assumendo personale ad
esempio.
A questo punto del ciclo di vita, i rischio legato all'attività
imprenditoriale tende ad essere ridotto, in quanto a questo punto si
hanno sufficienti dati per capire la consistenza del mercato di
riferimento.
EARLY STAGE
17. Se le attività sono svolte correttamente ed il Team è capace di
sostenere questa fase di crescita iniziale si entra nell'ultima
fase di crescita sostenibile, che porterà la Start- Up ad una
exit.
Per exit si intende l'uscita dalla fase di Start-Up, ma non
necessariamente la trasformazione in azienda vera e propria.
In questo momento del ciclo di vita vengono restituiti i soldi
prestati dagli investitori nel capitale di rischio e possono
avvenire cinque tipologie di exit:
EXIT: Startup Impresa
18. - IPO (Initial Pubblic Offering): la Start-Up diventa pubblica e quindi viene
quotata in borsa;
- Acquisizione: l'azienda viene acquisita da terzi;
- Buyback: l'imprenditore riacquista le quote della Start-Up (cedute
precedentemente durante la fase di raccolta di investimenti) e rimane l'unico
proprietario dell'azienda;
- Secondary Sale: l'imprenditore vende le quote della società a terzi, ma ne
mantiene una parte;
- Write-off: gli investitori si ritirano dall'investimento, solitamente quando la
Start-Up è prossima al fallimento;
19. PRE
SEED
MICRO
SEED
SEED
EARLY
STAGE
LATER
STAGE
No money 60k-500k20k-60k 500k-5Mil +5mil
. Competizioni
. Università
. Incubatori
. Percorsi
formativi
. Family e
Friends
. Acceleratori
. Business
Angels
. Business
Angels
Finanziamenti
Pubblici
. Venture
Capital
Finanziamenti
Pubblici
. Venture
Capital
. Banche
EXIT
Scarsa disponibilità di capitali e
operatori nella fase di seed
Trade
sale
IPO
21. La startup ha bisogno di risorse umane e finanziarie.
Il Pitch è lo strumento con cui la startup si presenta ai partner chiave.
PITCH
22. 10 Slide in 5minuti
•Problem.
•Your solution.
•Business model.
•Underlying magic/technology.
• Marketing and sales.
•Competition.
•Team.
•Projections and milestones.
•Status and timeline.
•Summary and call to action.
DEVE SPIEGARE IN MANIERA CHIARA E VELOCE :
23. Il business model canvas utilizza il linguaggio visuale per creare e sviluppare
modelli di business innovativi.
Descrive la logica in base alla quale un’organizzazione crea,distribuisce e
cattura valore.
BUSINESS MODEL CANVAS
24.
25. 5 forze di
Porter:
Analisi del
settore
Value Proposition
Ambiente esterno Ambiente interno
Matrice di
Abell:
Definizione
del Business
Catena del
valore di Porter:
Attività e loro
organizzazione
Business
Model
Canvas
26. Definisce in maniera chiara e precisa gli obiettivi del business e le
caratteristiche del prodotto/servizio offerto.
BUSINESS PLAN
Strategia, previsioni e analisi
27. - L’ammontare di capitale necessario a
conseguire gli obiettivi aziendali
- Chiarisce il vantaggio competitivo del prodotto
rispetto ad altre soluzioni attualmente presenti
sul mercato
- Dimostra che il bisogno di mercato che il
prodotto intende soddisfare è reale.
- Dimostra l’adeguatezza del team per
raggiungere gli obiettivi prefissati.
- Sottolinea la validità dell’opportunità proposta
in termini di fattibilità e profittabilità
- Executive summary
- Descrizione del prodotto/servizio
- Analisi del mercato
- Piano marketing
- Previsione delle vendite
- Posizione competitiva
- Milestones
- Analisi dei rischi
- Management e organizzazione
- Parte finanziaria
Deve spiegare Deve contenere
31. ToJob ti mette in contatto con le persone
vicino a te in grado di risolvere il tuo
problema
Problem SolutionSkill
32. Piattaforma web per intermediazione del lavoro occasionale
- Raccoglie opportunità lavorative
- Certifica competenze
- Lavori flessibili e compatibili impegni di studio
- Legalità del servizio offerto
- Riduce distanza scuola-lavoro
- Conforme alla proposta di legge sulla sharing
economy
44. L’idea da sola vale poco deve essere
implementata da un team di qualità
focalizzato sul progetto.
45. Il Team deve essere:
1) eterogeneo
2) grandi ambizioni
3) elevata motivazione
Si investe sulle persone e non sulle idee!
46. LEAN STARTUP
L’idea è di creare velocemente un prodotto minimo commercializzabile
(chiamato MVP – Minimum Viable Product) caratterizzato dal minor numero
possibile di funzioni, sufficienti a garantire il funzionamento di ciò che si vuole
portare sul mercato.
In questo modo la commercializzazione avviene il prima possibile, si iniziano a
instaurare le relazioni con il cliente e quindi a raccogliere i feedback che
permetteranno di perfezionare il prodotto/servizio in modo da soddisfare
pienamente le esigenze ed aspettative della domanda.
47. Il team deve essere capace di produrre in poco
tempo e a bassi costi qualcosa che risolva un
problema reale per una specifica categoria di clienti.
1 2 3
Sbagliato!
48. Il team deve essere capace di produrre in poco
tempo e a bassi costi qualcosa che risolva un
problema reale per una specifica categoria di clienti.
1 2 3
GIUSTO!
50. Il consumo collaborativo è un vero e proprio modello economico che nasce negli USA alla
fine del ‘900 ma che si sviluppa, di fatto, a partire dagli inizi del 2000. Il termine coniato nel
1978 da Marcus Felson and Joe L. Spaeth, rappresenta, almeno inizialmente, poco più di
un modello teorico.
Tuttavia, solo una successiva pubblicazione ad opera di Roo Rogers e Rachel Botsman,
uscita nel 2010, “What's Mine Is Yours: The Rise of Collaborative Consumption”,
rappresenta la svolta vera e propria: dalla teoria si passa all’analisi concreta di strutture e
modelli di un sistema che ha le carte in regola per rivoluzionare il nostro modo di
consumare.
Sharing economy
51. Sono 80 Milioni i possessori di un
trapano
6-20 minuti tempo di utilizzo medio
della sua vita
A noi serve il trapano? o il buco che
fa?
Estrarre valore da ciò che abbiamo, facciamo o
sappiamo, frazionandolo nel tempo o nello
spazio per “consumarlo” come servizio.
54. Letreforzedelcambiamento SOCIALI ECONOMICI TECNOLOGICI
Social network
Mobile
Payment system
Feedback
Generazione Y
Desiderio di costruire una
comunità
Altruismo
Driver inerenti la sostenibilità
Aumento densità della
popolazione
Socialità
Reputazione
Fiducia
Esperienza
Accesso
Monetizzare l'inventario in
eccesso o inattivo
Aumentare la flessibilità
finanziaria personale
Pagare per usare e non per
comprare
Investimenti in startup
55. Un nuovo trend economico basato
sullo scambio di beni, servizi,
tempo, competenze.
Migliore sfruttamento delle
risorse Risparmio economico
Guadagno
57. Ci
stiamo
spostando
da un mondo
che ruota attorno al
possesso di beni e
servizi ad uno che ruota
attorno al loro accesso
Google trend
sharing economy
59. La sharing economy in Europa vale 572
miliardi. Ma ha bisogno di regole
❖ Vale almeno sulla carta, qualcosa come
572 miliardi di euro. Ma ha bisogno di
essere regolamentata. È questa
l'immagine della sharing economy che
emerge dal rapporto “The cost of non
Europe in the sharing economy”,
pubblicato dal Parlamento europeo alla
fine di gennaio 2016. Uno studio che
prova a misurare le potenzialità
dell'economia della condivisione,
indicando allo stesso tempo le
problematiche poste dallo sviluppo di
questa nuova forma di scambio.
60. FINE
L’innovazione tecnologica apre le porte a nuovi comportamenti sociali,
noi abbiamo l’opportunità di disegnare un nuovo futuro.
Oggi abbiamo tutti gli strumenti per farlo.
Mario D’Achille
Tel. 3464725413
mariodachille89@icloud.com