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Startup è un organizzazione temporanea con l’obiettivo di fare impresa .
Mario D’Achille
Startup è un organizzazione temporanea con l’obiettivo di fare impresa .
Cos’è
Come
nasce
Un esempio
concreto
Qualche consiglio
T
o
o
l
s
Think
Startup è un organizzazione temporanea con l’obiettivo di fare impresa .
Startup è un
organizzazione
t e m p o r a n e a
con l’obiettivo
di fare impresa.
1) Cos’è una Start-up
Una Start-Up è definita come "un'organizzazione temporanea, creata per
ricercare un business model che sia ripetibile e scalabile"
(Blank 2012).
La parola chiave "Organizzazione Temporanea" denota che la Start-Up ha
un periodo di vita ben definito che si conclude con la validazione del
business model.
TEMPORANEA
Il business model è il meccanismo con cui si crea una straordinaria
crescita dell’azienda.
BUSINESS MODEL
"Ripetibile" è legato al puro concetto temporale, ossia la capacità che ha
la Start-Up di svolgere più e più volte nel corso del tempo quell'insieme di
operazioni capaci di fornire ogni volta sempre gli stessi risultati.
Come riuscire ad ottenere più volte nel tempo un ricavo a fronte
dell'erogazione di un determinato servizio che viene prodotto
internamente dalla Start-Up e che stia alla base del suo core business.
RIPETIBILE
"Scalabile” fa riferimento alla potenzialità dell'attività di generare una
crescita significativa dei guadagni, in modo più veloce della crescita dei
costi di base.
Utilizzando la parola "ricerca", Blank suggerisce che tale business model
che si vuole testare non sia ancora stato adottato da altre organizzazioni,
ma che sia invece una novità e quindi è lecito dedurre che una Start-Up è
un'organizzazione avente un elevato contenuto innovativo.
SCALABILE
I quattro fattori più importanti per il successo di un’attività imprenditoriale
sono:
- Provenire da una precedente esperienza lavorativa,
- Imparare dai successi e dai fallimenti,
- Il team
- La fortuna.
(Wadhwa, Aggarwal, Holly, Salkever 2009)
L'innovazione apportata dalla Start-Up può essere di prodotto, di servizio o di
processo.
2) Come nasce
Il processo di creazione e sviluppo inizia quando un individuo o un
gruppo di individui organizzati in Team ritiene di avere un'idea di business
model innovativo.
Un’idea è qualcosa che alla sua rivelazione genera entusiasmo e crea
valore per sé e per gli altri.
Una buona idea imprenditoriale è quella che non si basa esclusivamente
sulla sua genialità, ma soprattutto sulla sua realizzabilità.
IDEA
Tante idee, all’apparenza geniali, si sono
sgonfiate di fronte alla difficile applicabilità
reale. Viceversa, idee molto concrete ed
apparentemente troppo semplici sono
state portate a termine con successo.
Un’idea imprenditoriale deve essere
almeno realizzabile e generare valore per i
clienti. Il valore di qualsiasi idea, dalle
piccole innovazioni commerciali a quelle di
grandissima portata tecnologica, rimane
latente fino a quando non viene
commercializzata e il mercato ne giudica il
valore.
Vi è un periodo iniziale, successivo al concepimento dell'idea, in cui
l'imprenditore studia la fattibilità del progetto.
Questa fase prende il nome di "pre–Seed " .
Non sono previsti solitamente investimenti finanziari (e dunque costi) così
come non sono previste vendite e ricavi.
Solitamente questa fase si conclude con lo sviluppo di un business plan, il
documento utilizzato come guida per lo sviluppo delle attività successive.
PRE-SEED


Si parla di Seed (letteralmente: seme) quando il progetto imprenditoriale
ha bisogno di un periodo di tempo necessario allo sviluppo dell'idea da
un punto di vista tecnico. E' tipico per quelle Start-Up ad alto contenuto
tecnologico oppure operanti nel settore digitale.
E' una fase in cui ancora non è possibile dimostrare l'effettiva efficacia
dell'idea imprenditoriale e sono richiesti finanziamenti da 20.000€ ma
anche dell'ordine dei 500.000€ per dimostrare la validità tecnica del
prodotto o servizio che si vuole portare sul mercato. Quando il prodotto
o servizio è pronto per essere venduto è possibile parlare di Start- Up a
tutti gli effetti. A questo punto dovrebbero iniziare ad arrivare i primi
clienti e dunque i primi ricavi.
SEED
Quando la Start-Up inizia ad espandersi si entra nella fase di Early
stage: il numero di clienti e le vendite aumentano e con essi il
fatturato.
In questa fase potrebbe essere necessaria un'ulteriore iniezione di
capitali, necessari a soddisfare la domanda crescente: questi soldi
sono utilizzati per espandere l’attività, assumendo personale ad
esempio.
A questo punto del ciclo di vita, i rischio legato all'attività
imprenditoriale tende ad essere ridotto, in quanto a questo punto si
hanno sufficienti dati per capire la consistenza del mercato di
riferimento.
EARLY STAGE
Se le attività sono svolte correttamente ed il Team è capace di
sostenere questa fase di crescita iniziale si entra nell'ultima
fase di crescita sostenibile, che porterà la Start- Up ad una
exit.

Per exit si intende l'uscita dalla fase di Start-Up, ma non
necessariamente la trasformazione in azienda vera e propria.
In questo momento del ciclo di vita vengono restituiti i soldi
prestati dagli investitori nel capitale di rischio e possono
avvenire cinque tipologie di exit:
EXIT: Startup Impresa
-  IPO (Initial Pubblic Offering): la Start-Up diventa pubblica e quindi viene
quotata in borsa; 

-  Acquisizione: l'azienda viene acquisita da terzi; 

-  Buyback: l'imprenditore riacquista le quote della Start-Up (cedute 

precedentemente durante la fase di raccolta di investimenti) e rimane l'unico 

proprietario dell'azienda; 

-  Secondary Sale: l'imprenditore vende le quote della società a terzi, ma ne 

mantiene una parte; 

-  Write-off: gli investitori si ritirano dall'investimento, solitamente quando la 

Start-Up è prossima al fallimento; 

PRE

SEED
MICRO

SEED
SEED
EARLY 

STAGE
LATER 

STAGE
No money 60k-500k20k-60k 500k-5Mil +5mil
. Competizioni

. Università

. Incubatori

. Percorsi 

formativi

. Family e
Friends

. Acceleratori

. Business
Angels
. Business
Angels

Finanziamenti
Pubblici
. Venture
Capital

Finanziamenti
Pubblici
. Venture
Capital

. Banche

EXIT
Scarsa disponibilità di capitali e
operatori nella fase di seed
Trade
sale
IPO
3)Attrezzi del mestiere
La startup ha bisogno di risorse umane e finanziarie.
Il Pitch è lo strumento con cui la startup si presenta ai partner chiave.
PITCH
10 Slide in 5minuti
•Problem.
•Your solution.
•Business model.
•Underlying magic/technology.
• Marketing and sales.
•Competition.
•Team.
•Projections and milestones.
•Status and timeline.
•Summary and call to action.
DEVE SPIEGARE IN MANIERA CHIARA E VELOCE :
Il business model canvas utilizza il linguaggio visuale per creare e sviluppare
modelli di business innovativi.
Descrive la logica in base alla quale un’organizzazione crea,distribuisce e
cattura valore.
BUSINESS MODEL CANVAS
5 forze di
Porter:
Analisi del
settore
Value Proposition
Ambiente esterno Ambiente interno
Matrice di
Abell:
Definizione
del Business
Catena del
valore di Porter:
Attività e loro
organizzazione
Business
Model
Canvas
Definisce in maniera chiara e precisa gli obiettivi del business e le
caratteristiche del prodotto/servizio offerto.
BUSINESS PLAN
Strategia, previsioni e analisi
- L’ammontare di capitale necessario a
conseguire gli obiettivi aziendali
- Chiarisce il vantaggio competitivo del prodotto
rispetto ad altre soluzioni attualmente presenti
sul mercato
- Dimostra che il bisogno di mercato che il
prodotto intende soddisfare è reale.
- Dimostra l’adeguatezza del team per
raggiungere gli obiettivi prefissati.
- Sottolinea la validità dell’opportunità proposta
in termini di fattibilità e profittabilità
- Executive summary
- Descrizione del prodotto/servizio
- Analisi del mercato
- Piano marketing
- Previsione delle vendite
- Posizione competitiva
- Milestones
- Analisi dei rischi
- Management e organizzazione
- Parte finanziaria
Deve spiegare Deve contenere
4) Un esempio concreto
Competenze
da sfruttare
Cerca lavoro
Problema
da risolvere
Cerca servizio
Competenze
da sfruttare
Cerca lavoro
Problema
da risolvere
Cerca servizio
ToJob ti mette in contatto con le persone
vicino a te in grado di risolvere il tuo
problema
Problem SolutionSkill
Piattaforma web per intermediazione del lavoro occasionale
- Raccoglie opportunità lavorative
- Certifica competenze
- Lavori flessibili e compatibili impegni di studio
- Legalità del servizio offerto
- Riduce distanza scuola-lavoro
- Conforme alla proposta di legge sulla sharing
economy
Professional SkillsSoft Skills
Ripetizioni
Babysitting
Pulizie
Giardinaggio
Fotografia
Assistenza IT
Personal trainer
Nails e make up
Ricerche
Traduzioni
Grafica e IT
Trascrizioni
Comunicazione
Marketing
Social media marketing
Business plan
Architettura e progettazione2C
C
B
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Confindustria
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Conoscenze
Competenze
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Manutenzione
Chi offre un
lavoro
+
Chi cerca un
lavoro
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C2B
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Mail list
Blog interno
Self service
Fee = 10%
Sviluppo
Promozione
Crescita
Categorie
Metodo di
pagamento
Incontro
Domanda e
offerta
Profilo
utente
Interfaccia
Strategia di
sviluppo
04-15 07-15 01-16 04-16
PITCH BUSINESS MODEL
&
MOCKUP
BUSINESS PLAN SEED
Timeline
10-1606-16
Inizio sviluppo
prodotto
Inizio promozione
regionale
e ricerca clienti
06-16
Lancio
territorio nazionale
Promozione
nazionale
10-16
Timeline
Dott. Paolo De SilvestriDott. Mario D’Achille
Strategia e contabilità
Economia
Innovazione e progettazione
Ingegneria Gestionale
Team
Learn by DOING !!
5) Qualche consiglio
Per trasformare le idee in un
business è necessario un elemento
chiave.
TEAM
L’idea da sola vale poco deve essere
implementata da un team di qualità
focalizzato sul progetto.
Il Team deve essere:
1) eterogeneo
2) grandi ambizioni
3) elevata motivazione
Si investe sulle persone e non sulle idee!
LEAN STARTUP
L’idea è di creare velocemente un prodotto minimo commercializzabile
(chiamato MVP – Minimum Viable Product) caratterizzato dal minor numero
possibile di funzioni, sufficienti a garantire il funzionamento di ciò che si vuole
portare sul mercato.

In questo modo la commercializzazione avviene il prima possibile, si iniziano a
instaurare le relazioni con il cliente e quindi a raccogliere i feedback che
permetteranno di perfezionare il prodotto/servizio in modo da soddisfare
pienamente le esigenze ed aspettative della domanda.
Il team deve essere capace di produrre in poco
tempo e a bassi costi qualcosa che risolva un
problema reale per una specifica categoria di clienti.
1 2 3
Sbagliato!
Il team deve essere capace di produrre in poco
tempo e a bassi costi qualcosa che risolva un
problema reale per una specifica categoria di clienti.
1 2 3
GIUSTO!
6) Pensiamo insieme Sharing economy
Il consumo collaborativo è un vero e proprio modello economico che nasce negli USA alla
fine del ‘900 ma che si sviluppa, di fatto, a partire dagli inizi del 2000. Il termine coniato nel
1978 da Marcus Felson and Joe L. Spaeth, rappresenta, almeno inizialmente, poco più di
un modello teorico.
Tuttavia, solo una successiva pubblicazione ad opera di Roo Rogers e Rachel Botsman,
uscita nel 2010, “What's Mine Is Yours: The Rise of Collaborative Consumption”,
rappresenta la svolta vera e propria: dalla teoria si passa all’analisi concreta di strutture e
modelli di un sistema che ha le carte in regola per rivoluzionare il nostro modo di
consumare.
Sharing economy
Sono 80 Milioni i possessori di un
trapano
6-20 minuti tempo di utilizzo medio
della sua vita
A noi serve il trapano? o il buco che
fa?
Estrarre valore da ciò che abbiamo, facciamo o
sappiamo, frazionandolo nel tempo o nello
spazio per “consumarlo” come servizio.
The Economist
Trefasidell’economiadigitale BRAND
EXPERIENCE
CUSTOMER
EXPERIENCE
COLLABORATIVE ECONOMY
WEB Social media Social, Mobile, Payment system
Letreforzedelcambiamento SOCIALI ECONOMICI TECNOLOGICI
Social network
Mobile
Payment system
Feedback
Generazione Y
Desiderio di costruire una
comunità
Altruismo
Driver inerenti la sostenibilità
Aumento densità della
popolazione
Socialità
Reputazione
Fiducia
Esperienza
Accesso
Monetizzare l'inventario in
eccesso o inattivo
Aumentare la flessibilità
finanziaria personale
Pagare per usare e non per
comprare
Investimenti in startup
Un nuovo trend economico basato
sullo scambio di beni, servizi,
tempo, competenze.
Migliore sfruttamento delle
risorse Risparmio economico
Guadagno
L’Economia collaborativa stravolge il modello esistente in
molti settori
Ci
stiamo
spostando
da un mondo
che ruota attorno al
possesso di beni e
servizi ad uno che ruota
attorno al loro accesso
Google trend
sharing economy
Google trend
sharing economy
La sharing economy in Europa vale 572
miliardi. Ma ha bisogno di regole
❖ Vale almeno sulla carta, qualcosa come
572 miliardi di euro. Ma ha bisogno di
essere regolamentata. È questa
l'immagine della sharing economy che
emerge dal rapporto “The cost of non
Europe in the sharing economy”,
pubblicato dal Parlamento europeo alla
fine di gennaio 2016. Uno studio che
prova a misurare le potenzialità
dell'economia della condivisione,
indicando allo stesso tempo le
problematiche poste dallo sviluppo di
questa nuova forma di scambio.
FINE
L’innovazione tecnologica apre le porte a nuovi comportamenti sociali,
noi abbiamo l’opportunità di disegnare un nuovo futuro.



Oggi abbiamo tutti gli strumenti per farlo.

Mario D’Achille

Tel. 3464725413

mariodachille89@icloud.com

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Come lanciare una startup
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Coltivare idee e passioni: how does a startup

  • 1. Startup è un organizzazione temporanea con l’obiettivo di fare impresa . Mario D’Achille
  • 2. Startup è un organizzazione temporanea con l’obiettivo di fare impresa . Cos’è Come nasce Un esempio concreto Qualche consiglio T o o l s Think
  • 3. Startup è un organizzazione temporanea con l’obiettivo di fare impresa . Startup è un organizzazione t e m p o r a n e a con l’obiettivo di fare impresa.
  • 4. 1) Cos’è una Start-up
  • 5. Una Start-Up è definita come "un'organizzazione temporanea, creata per ricercare un business model che sia ripetibile e scalabile" (Blank 2012).
  • 6. La parola chiave "Organizzazione Temporanea" denota che la Start-Up ha un periodo di vita ben definito che si conclude con la validazione del business model. TEMPORANEA
  • 7. Il business model è il meccanismo con cui si crea una straordinaria crescita dell’azienda. BUSINESS MODEL
  • 8. "Ripetibile" è legato al puro concetto temporale, ossia la capacità che ha la Start-Up di svolgere più e più volte nel corso del tempo quell'insieme di operazioni capaci di fornire ogni volta sempre gli stessi risultati. Come riuscire ad ottenere più volte nel tempo un ricavo a fronte dell'erogazione di un determinato servizio che viene prodotto internamente dalla Start-Up e che stia alla base del suo core business. RIPETIBILE
  • 9. "Scalabile” fa riferimento alla potenzialità dell'attività di generare una crescita significativa dei guadagni, in modo più veloce della crescita dei costi di base. Utilizzando la parola "ricerca", Blank suggerisce che tale business model che si vuole testare non sia ancora stato adottato da altre organizzazioni, ma che sia invece una novità e quindi è lecito dedurre che una Start-Up è un'organizzazione avente un elevato contenuto innovativo. SCALABILE
  • 10. I quattro fattori più importanti per il successo di un’attività imprenditoriale sono: - Provenire da una precedente esperienza lavorativa, - Imparare dai successi e dai fallimenti, - Il team - La fortuna. (Wadhwa, Aggarwal, Holly, Salkever 2009) L'innovazione apportata dalla Start-Up può essere di prodotto, di servizio o di processo.
  • 12. Il processo di creazione e sviluppo inizia quando un individuo o un gruppo di individui organizzati in Team ritiene di avere un'idea di business model innovativo. Un’idea è qualcosa che alla sua rivelazione genera entusiasmo e crea valore per sé e per gli altri. Una buona idea imprenditoriale è quella che non si basa esclusivamente sulla sua genialità, ma soprattutto sulla sua realizzabilità. IDEA
  • 13. Tante idee, all’apparenza geniali, si sono sgonfiate di fronte alla difficile applicabilità reale. Viceversa, idee molto concrete ed apparentemente troppo semplici sono state portate a termine con successo. Un’idea imprenditoriale deve essere almeno realizzabile e generare valore per i clienti. Il valore di qualsiasi idea, dalle piccole innovazioni commerciali a quelle di grandissima portata tecnologica, rimane latente fino a quando non viene commercializzata e il mercato ne giudica il valore.
  • 14. Vi è un periodo iniziale, successivo al concepimento dell'idea, in cui l'imprenditore studia la fattibilità del progetto. Questa fase prende il nome di "pre–Seed " . Non sono previsti solitamente investimenti finanziari (e dunque costi) così come non sono previste vendite e ricavi. Solitamente questa fase si conclude con lo sviluppo di un business plan, il documento utilizzato come guida per lo sviluppo delle attività successive. PRE-SEED
  • 15. 
 Si parla di Seed (letteralmente: seme) quando il progetto imprenditoriale ha bisogno di un periodo di tempo necessario allo sviluppo dell'idea da un punto di vista tecnico. E' tipico per quelle Start-Up ad alto contenuto tecnologico oppure operanti nel settore digitale. E' una fase in cui ancora non è possibile dimostrare l'effettiva efficacia dell'idea imprenditoriale e sono richiesti finanziamenti da 20.000€ ma anche dell'ordine dei 500.000€ per dimostrare la validità tecnica del prodotto o servizio che si vuole portare sul mercato. Quando il prodotto o servizio è pronto per essere venduto è possibile parlare di Start- Up a tutti gli effetti. A questo punto dovrebbero iniziare ad arrivare i primi clienti e dunque i primi ricavi. SEED
  • 16. Quando la Start-Up inizia ad espandersi si entra nella fase di Early stage: il numero di clienti e le vendite aumentano e con essi il fatturato. In questa fase potrebbe essere necessaria un'ulteriore iniezione di capitali, necessari a soddisfare la domanda crescente: questi soldi sono utilizzati per espandere l’attività, assumendo personale ad esempio. A questo punto del ciclo di vita, i rischio legato all'attività imprenditoriale tende ad essere ridotto, in quanto a questo punto si hanno sufficienti dati per capire la consistenza del mercato di riferimento. EARLY STAGE
  • 17. Se le attività sono svolte correttamente ed il Team è capace di sostenere questa fase di crescita iniziale si entra nell'ultima fase di crescita sostenibile, che porterà la Start- Up ad una exit.
 Per exit si intende l'uscita dalla fase di Start-Up, ma non necessariamente la trasformazione in azienda vera e propria. In questo momento del ciclo di vita vengono restituiti i soldi prestati dagli investitori nel capitale di rischio e possono avvenire cinque tipologie di exit: EXIT: Startup Impresa
  • 18. -  IPO (Initial Pubblic Offering): la Start-Up diventa pubblica e quindi viene quotata in borsa; 
 -  Acquisizione: l'azienda viene acquisita da terzi; 
 -  Buyback: l'imprenditore riacquista le quote della Start-Up (cedute 
 precedentemente durante la fase di raccolta di investimenti) e rimane l'unico 
 proprietario dell'azienda; 
 -  Secondary Sale: l'imprenditore vende le quote della società a terzi, ma ne 
 mantiene una parte; 
 -  Write-off: gli investitori si ritirano dall'investimento, solitamente quando la 
 Start-Up è prossima al fallimento; 

  • 19. PRE SEED MICRO SEED SEED EARLY STAGE LATER STAGE No money 60k-500k20k-60k 500k-5Mil +5mil . Competizioni . Università . Incubatori . Percorsi formativi . Family e Friends . Acceleratori . Business Angels . Business Angels Finanziamenti Pubblici . Venture Capital Finanziamenti Pubblici . Venture Capital . Banche EXIT Scarsa disponibilità di capitali e operatori nella fase di seed Trade sale IPO
  • 21. La startup ha bisogno di risorse umane e finanziarie. Il Pitch è lo strumento con cui la startup si presenta ai partner chiave. PITCH
  • 22. 10 Slide in 5minuti •Problem. •Your solution. •Business model. •Underlying magic/technology. • Marketing and sales. •Competition. •Team. •Projections and milestones. •Status and timeline. •Summary and call to action. DEVE SPIEGARE IN MANIERA CHIARA E VELOCE :
  • 23. Il business model canvas utilizza il linguaggio visuale per creare e sviluppare modelli di business innovativi. Descrive la logica in base alla quale un’organizzazione crea,distribuisce e cattura valore. BUSINESS MODEL CANVAS
  • 24.
  • 25. 5 forze di Porter: Analisi del settore Value Proposition Ambiente esterno Ambiente interno Matrice di Abell: Definizione del Business Catena del valore di Porter: Attività e loro organizzazione Business Model Canvas
  • 26. Definisce in maniera chiara e precisa gli obiettivi del business e le caratteristiche del prodotto/servizio offerto. BUSINESS PLAN Strategia, previsioni e analisi
  • 27. - L’ammontare di capitale necessario a conseguire gli obiettivi aziendali - Chiarisce il vantaggio competitivo del prodotto rispetto ad altre soluzioni attualmente presenti sul mercato - Dimostra che il bisogno di mercato che il prodotto intende soddisfare è reale. - Dimostra l’adeguatezza del team per raggiungere gli obiettivi prefissati. - Sottolinea la validità dell’opportunità proposta in termini di fattibilità e profittabilità - Executive summary - Descrizione del prodotto/servizio - Analisi del mercato - Piano marketing - Previsione delle vendite - Posizione competitiva - Milestones - Analisi dei rischi - Management e organizzazione - Parte finanziaria Deve spiegare Deve contenere
  • 28. 4) Un esempio concreto
  • 31. ToJob ti mette in contatto con le persone vicino a te in grado di risolvere il tuo problema Problem SolutionSkill
  • 32. Piattaforma web per intermediazione del lavoro occasionale - Raccoglie opportunità lavorative - Certifica competenze - Lavori flessibili e compatibili impegni di studio - Legalità del servizio offerto - Riduce distanza scuola-lavoro - Conforme alla proposta di legge sulla sharing economy
  • 33. Professional SkillsSoft Skills Ripetizioni Babysitting Pulizie Giardinaggio Fotografia Assistenza IT Personal trainer Nails e make up Ricerche Traduzioni Grafica e IT Trascrizioni Comunicazione Marketing Social media marketing Business plan Architettura e progettazione2C C B C2
  • 34.
  • 36. Univaq Confindustria BCC VC Conoscenze Competenze Algoritmo ReS MKG Promozione Design Manutenzione Chi offre un lavoro + Chi cerca un lavoro Categorie C2C C2B Sito internet + App mobile Mail list Blog interno Self service Fee = 10% Sviluppo Promozione Crescita
  • 38. 04-15 07-15 01-16 04-16 PITCH BUSINESS MODEL & MOCKUP BUSINESS PLAN SEED Timeline
  • 39. 10-1606-16 Inizio sviluppo prodotto Inizio promozione regionale e ricerca clienti 06-16 Lancio territorio nazionale Promozione nazionale 10-16 Timeline
  • 40. Dott. Paolo De SilvestriDott. Mario D’Achille Strategia e contabilità Economia Innovazione e progettazione Ingegneria Gestionale Team
  • 41. Learn by DOING !! 5) Qualche consiglio
  • 42. Per trasformare le idee in un business è necessario un elemento chiave.
  • 43. TEAM
  • 44. L’idea da sola vale poco deve essere implementata da un team di qualità focalizzato sul progetto.
  • 45. Il Team deve essere: 1) eterogeneo 2) grandi ambizioni 3) elevata motivazione Si investe sulle persone e non sulle idee!
  • 46. LEAN STARTUP L’idea è di creare velocemente un prodotto minimo commercializzabile (chiamato MVP – Minimum Viable Product) caratterizzato dal minor numero possibile di funzioni, sufficienti a garantire il funzionamento di ciò che si vuole portare sul mercato.
 In questo modo la commercializzazione avviene il prima possibile, si iniziano a instaurare le relazioni con il cliente e quindi a raccogliere i feedback che permetteranno di perfezionare il prodotto/servizio in modo da soddisfare pienamente le esigenze ed aspettative della domanda.
  • 47. Il team deve essere capace di produrre in poco tempo e a bassi costi qualcosa che risolva un problema reale per una specifica categoria di clienti. 1 2 3 Sbagliato!
  • 48. Il team deve essere capace di produrre in poco tempo e a bassi costi qualcosa che risolva un problema reale per una specifica categoria di clienti. 1 2 3 GIUSTO!
  • 49. 6) Pensiamo insieme Sharing economy
  • 50. Il consumo collaborativo è un vero e proprio modello economico che nasce negli USA alla fine del ‘900 ma che si sviluppa, di fatto, a partire dagli inizi del 2000. Il termine coniato nel 1978 da Marcus Felson and Joe L. Spaeth, rappresenta, almeno inizialmente, poco più di un modello teorico. Tuttavia, solo una successiva pubblicazione ad opera di Roo Rogers e Rachel Botsman, uscita nel 2010, “What's Mine Is Yours: The Rise of Collaborative Consumption”, rappresenta la svolta vera e propria: dalla teoria si passa all’analisi concreta di strutture e modelli di un sistema che ha le carte in regola per rivoluzionare il nostro modo di consumare. Sharing economy
  • 51. Sono 80 Milioni i possessori di un trapano 6-20 minuti tempo di utilizzo medio della sua vita A noi serve il trapano? o il buco che fa? Estrarre valore da ciò che abbiamo, facciamo o sappiamo, frazionandolo nel tempo o nello spazio per “consumarlo” come servizio.
  • 54. Letreforzedelcambiamento SOCIALI ECONOMICI TECNOLOGICI Social network Mobile Payment system Feedback Generazione Y Desiderio di costruire una comunità Altruismo Driver inerenti la sostenibilità Aumento densità della popolazione Socialità Reputazione Fiducia Esperienza Accesso Monetizzare l'inventario in eccesso o inattivo Aumentare la flessibilità finanziaria personale Pagare per usare e non per comprare Investimenti in startup
  • 55. Un nuovo trend economico basato sullo scambio di beni, servizi, tempo, competenze. Migliore sfruttamento delle risorse Risparmio economico Guadagno
  • 56. L’Economia collaborativa stravolge il modello esistente in molti settori
  • 57. Ci stiamo spostando da un mondo che ruota attorno al possesso di beni e servizi ad uno che ruota attorno al loro accesso Google trend sharing economy
  • 59. La sharing economy in Europa vale 572 miliardi. Ma ha bisogno di regole ❖ Vale almeno sulla carta, qualcosa come 572 miliardi di euro. Ma ha bisogno di essere regolamentata. È questa l'immagine della sharing economy che emerge dal rapporto “The cost of non Europe in the sharing economy”, pubblicato dal Parlamento europeo alla fine di gennaio 2016. Uno studio che prova a misurare le potenzialità dell'economia della condivisione, indicando allo stesso tempo le problematiche poste dallo sviluppo di questa nuova forma di scambio.
  • 60. FINE L’innovazione tecnologica apre le porte a nuovi comportamenti sociali, noi abbiamo l’opportunità di disegnare un nuovo futuro. 
 Oggi abbiamo tutti gli strumenti per farlo.
 Mario D’Achille Tel. 3464725413 mariodachille89@icloud.com