Storia della tv digitale terrestre in Italia, dal 1910 al 2009. Digital terre...davide turi
La Storia della televisione digitale terrestre in Italia, dal monopolio delle trasmissioni radio nel 1910 alle prime trasmissioni digitali terrestre nel 2003 e l'avvio delle operazioni di switch-off.
La legislazione dal 1910 al 2009, la limitatezza delle frequenze come tema fondamentale per il sistema tv, dalle prime trasmissioni in DTT agli switch-off, il consorzio DVB, lo standard MHP, sistema aperto e sistema chiuso, piattaforma orizzontale e verticale, il DGTVi e la governance del sistema orizzontale, Tivù, il dividendo digitale.
visita www.manualepraticodtt.it per il libro intero
History of digital terrestrial television in Italy, from the monopoly in 1910 to the first digital terrestrial broadcasting in 2003 and the starting of the switch-off operation.
visit www.manualepraticodtt.it for the full book
Le strategie di MKTG nel settore dei beni di lussoleofonte
Il mercato dei beni di lusso ha registrato nell’ultimo ventennio una serie di cambiamenti radicali. In primo luogo è mutato il paradigma sociale ed economico all’interno del quale si inseriscono i comportamenti d’acquisto e d’uso dei beni di lusso. A partire dalla fine degli anni Settanta, infatti, la componente ostentativa ed emulativa che guidava la domanda di questa tipologia di prodotti ha ceduto il passo ad un nuovo significato di lusso, che da specialistico si è trasformato in generalistico (“tutto per tutti”), da locale in globale (“tutto dappertutto”) e da elitario è divenuto democratico, grazie alla convinzione diffusasi tra gli operatori del settore che non solo i più facoltosi possono apprezzare un prodotto di qualità superiore.
Il mercato dei luxury goods è denominato da alcuni grandi global players come Cartier, Gucci, Prada e Ferragamo e da numerose imprese che appartengono....
Dal naming all'immagine coordinata. Come costruire il brand di una startup I3P
Presentazione di Takorabo durante l'evento organizzato da TreataBit "Dal naming all'immagine coordinata. Come costruire il brand di una startup"
Per un riassunto dei temi affrontati: http://www.treatabit.com/article/marketing-creare-un-brand
Trovare un nome per la vostra startup, creare un logo che si faccia ricordare, pianificare le strategie di comunicazione affiancate da materiali promozionali che sappiano parlare fuori dal coro.
Attività che ogni startup deve affrontare quando il prodotto/servizio è pronto e state pianificando il lancio. Attività che non possono essere progettate separatamente ma che devono essere parte di una strategia di costruzione del brand.
Per una startup è infatti indispensabile presentarsi al mercato con un marchio in grado di trasmettere i propri valori ed essere quindi eletta dai clienti come punto di riferimento in un determinato settore.
Si tratta di considerare una serie di aspetti importanti mantenendo una certa coerenza tra ciò che si dichiara e ciò che si fa. La brand identity è diventata un obiettivo, un compito strategico che deve accompagnare l’azienda nel suo proiettarsi sul mercato del futuro e stabilire una comunicazione continua.
presenta
Storia della tv digitale terrestre in Italia, dal 1910 al 2009. Digital terre...davide turi
La Storia della televisione digitale terrestre in Italia, dal monopolio delle trasmissioni radio nel 1910 alle prime trasmissioni digitali terrestre nel 2003 e l'avvio delle operazioni di switch-off.
La legislazione dal 1910 al 2009, la limitatezza delle frequenze come tema fondamentale per il sistema tv, dalle prime trasmissioni in DTT agli switch-off, il consorzio DVB, lo standard MHP, sistema aperto e sistema chiuso, piattaforma orizzontale e verticale, il DGTVi e la governance del sistema orizzontale, Tivù, il dividendo digitale.
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History of digital terrestrial television in Italy, from the monopoly in 1910 to the first digital terrestrial broadcasting in 2003 and the starting of the switch-off operation.
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Le strategie di MKTG nel settore dei beni di lussoleofonte
Il mercato dei beni di lusso ha registrato nell’ultimo ventennio una serie di cambiamenti radicali. In primo luogo è mutato il paradigma sociale ed economico all’interno del quale si inseriscono i comportamenti d’acquisto e d’uso dei beni di lusso. A partire dalla fine degli anni Settanta, infatti, la componente ostentativa ed emulativa che guidava la domanda di questa tipologia di prodotti ha ceduto il passo ad un nuovo significato di lusso, che da specialistico si è trasformato in generalistico (“tutto per tutti”), da locale in globale (“tutto dappertutto”) e da elitario è divenuto democratico, grazie alla convinzione diffusasi tra gli operatori del settore che non solo i più facoltosi possono apprezzare un prodotto di qualità superiore.
Il mercato dei luxury goods è denominato da alcuni grandi global players come Cartier, Gucci, Prada e Ferragamo e da numerose imprese che appartengono....
Dal naming all'immagine coordinata. Come costruire il brand di una startup I3P
Presentazione di Takorabo durante l'evento organizzato da TreataBit "Dal naming all'immagine coordinata. Come costruire il brand di una startup"
Per un riassunto dei temi affrontati: http://www.treatabit.com/article/marketing-creare-un-brand
Trovare un nome per la vostra startup, creare un logo che si faccia ricordare, pianificare le strategie di comunicazione affiancate da materiali promozionali che sappiano parlare fuori dal coro.
Attività che ogni startup deve affrontare quando il prodotto/servizio è pronto e state pianificando il lancio. Attività che non possono essere progettate separatamente ma che devono essere parte di una strategia di costruzione del brand.
Per una startup è infatti indispensabile presentarsi al mercato con un marchio in grado di trasmettere i propri valori ed essere quindi eletta dai clienti come punto di riferimento in un determinato settore.
Si tratta di considerare una serie di aspetti importanti mantenendo una certa coerenza tra ciò che si dichiara e ciò che si fa. La brand identity è diventata un obiettivo, un compito strategico che deve accompagnare l’azienda nel suo proiettarsi sul mercato del futuro e stabilire una comunicazione continua.
presenta
Il piano di marketing è necessario per definire, pianificare e raggiungere gli obbiettivi di una strategia di marketing. Evidenzia la mission aziendale che spesso non è mai considerata importante per un'azienda. Nel piano di marketing si analizza tramite l'analisi SWOT i punti di forza e di debolezza dell'impresa, i punti di forza e di debolezza della concorrenza. Tutto questo è riversato nell'audit di marketing. Il marketing mix porta il prodotto/servizio sul mercato attraverso l'analisi del prezzo, del portafoglio prodotto, della comunicazione e della distribuzione. Un budget deve essere definito per il raggiungimento degli obbiettivi. Il feedback aiuta l'impresa ad analizzare gli scostamenti ed eventualmente a rimettere mano per modificare il piano.
Nonostante l’Italia non produca caffè, l’espresso è uno dei simboli del nostro Paese, grazie a una secolare storia di innovazione tecnologica per la preparazione di questa bevanda. Tuttavia, l’innovazione più recente, il caffè in capsule, è stata introdotta da un’azienda Svizzera, la Nestlè.
Técnicas de diseño publicitario - Intrusión - Medios de difusiónIgnacio Mendoza Serón
Ejemplos sobre técnica de publicidad alternativa Intrusión (Guerrilla o BTL).
Valor funcional.
Valor de aspecto.
Valor de conexión
Valor de atención.
Medios de difusión:
Medio privado.
Medio público.
Competencia.
Medio creado.
Guida pratica al Piano di marketing. Finalmente la guida pratica che ti spiega come realizzare un piano di marketing passo dopo passo. Autore Alessandro Casagrande di caffebollenteintazzagrossa.it
A cosa serve la semiotica per le ricerche di mercato?Squadrati
Come può essere usata la semiotica per le ricerche di mercato per analizzare target, scenari di consumo, brand e pubblicità? Dalla teoria fino alla pratica: un estratto di un'analisi di scenario dei pack di paste speciali e senza glutine.
In merito al cambiamento e all’evoluzione del mercato televisivo degli ultimi anni, la sfida lanciata dall'edizione 2016 del Premio Marketing è stata : l’ideazione e il lancio, su due o più piattaforme, di un nuovo Tv Brand FOX, con un’offerta di contenuti diversificata e attrattiva, non solo per i pubblici attuali ma anche per nuovi target.
Vestendo i panni del team di Marketing di Fox Italia, ho ideato un piano di marketing per supportare il lancio di un nuovo Tv Brand FOX.
L’obiettivo di marketing di tale lancio è stato incrementare la share on tv dello 0,3%.
Il progetto prevede il piano di marketing del nuovo Tv Brand, che contenga:
a) la market analysis;
b) una overview del palinsesto –in termini di contenuti e generi televisivi e della loro distribuzione durante la giornata;
c) il piano di lancio del nuovo Tv Brand;
d) il budget di progetto.
L’insieme delle attività che attraverso l’uso di strumenti digitali
sviluppano campagne di marketing e comunicazione integrate,
targetizzate e capaci di generare risultati misurabili che aiutano
l’organizzazione a individuare e mappare costantemente i bisogni
della domanda, a facilitarne gli scambi in modo innovativo,
costruendo con la stessa una relazione interattiva che genererà
valore nel tempo.
Il Mondo del Lusso - Riflessioni, teorie e comunicazione del lussoEnrico Pellegrino
Il Mondo del Lusso - Riflessioni, teorie e comunicazione del lusso. A Cura di Enrico Pellegrino.
Seminario: "Il benessere nell'anima" Soluzioni a basso impatto ambientale. Agrigento 12 Marzo 2015.
Evento Promosso da: Liaison (www.inliaison.com).
Credits:
Cattedra di Brand Management - Sapienza Università di Roma.
Luxury Brand Management, Prof. Heine. K.
All Right Reserved
Business Communication plan for Barilla DahabElkindi
A quick and brief introduction about Barilla. It's SWOT analysis. Together with my team while focusing on specific aspects to improve Barilla's communication plan, we came up with new communication strategy, segmentation, targets, smart objectives, while having everything put in a time frame.
Course: Business communication
Professor: Frederica Caboni
I "puristi del WEB-Marketing" storceranno forse il naso. E' un lungo contributo sul WEB, Internet, Marketing, che ho presentato in varie occasioni a chi ne ha solo sentito parlare e davanti alla propria pagina Facebook o sito si è posto delle domande, a cui non ho risposte, ma un insieme di informazioni, spero il più complete possibili come stimolo ad approfondire. WEB Marketing non è la soluzione è un mezzo, come per altro lo è il Marketing Operativo.
Il piano di marketing è necessario per definire, pianificare e raggiungere gli obbiettivi di una strategia di marketing. Evidenzia la mission aziendale che spesso non è mai considerata importante per un'azienda. Nel piano di marketing si analizza tramite l'analisi SWOT i punti di forza e di debolezza dell'impresa, i punti di forza e di debolezza della concorrenza. Tutto questo è riversato nell'audit di marketing. Il marketing mix porta il prodotto/servizio sul mercato attraverso l'analisi del prezzo, del portafoglio prodotto, della comunicazione e della distribuzione. Un budget deve essere definito per il raggiungimento degli obbiettivi. Il feedback aiuta l'impresa ad analizzare gli scostamenti ed eventualmente a rimettere mano per modificare il piano.
Nonostante l’Italia non produca caffè, l’espresso è uno dei simboli del nostro Paese, grazie a una secolare storia di innovazione tecnologica per la preparazione di questa bevanda. Tuttavia, l’innovazione più recente, il caffè in capsule, è stata introdotta da un’azienda Svizzera, la Nestlè.
Técnicas de diseño publicitario - Intrusión - Medios de difusiónIgnacio Mendoza Serón
Ejemplos sobre técnica de publicidad alternativa Intrusión (Guerrilla o BTL).
Valor funcional.
Valor de aspecto.
Valor de conexión
Valor de atención.
Medios de difusión:
Medio privado.
Medio público.
Competencia.
Medio creado.
Guida pratica al Piano di marketing. Finalmente la guida pratica che ti spiega come realizzare un piano di marketing passo dopo passo. Autore Alessandro Casagrande di caffebollenteintazzagrossa.it
A cosa serve la semiotica per le ricerche di mercato?Squadrati
Come può essere usata la semiotica per le ricerche di mercato per analizzare target, scenari di consumo, brand e pubblicità? Dalla teoria fino alla pratica: un estratto di un'analisi di scenario dei pack di paste speciali e senza glutine.
In merito al cambiamento e all’evoluzione del mercato televisivo degli ultimi anni, la sfida lanciata dall'edizione 2016 del Premio Marketing è stata : l’ideazione e il lancio, su due o più piattaforme, di un nuovo Tv Brand FOX, con un’offerta di contenuti diversificata e attrattiva, non solo per i pubblici attuali ma anche per nuovi target.
Vestendo i panni del team di Marketing di Fox Italia, ho ideato un piano di marketing per supportare il lancio di un nuovo Tv Brand FOX.
L’obiettivo di marketing di tale lancio è stato incrementare la share on tv dello 0,3%.
Il progetto prevede il piano di marketing del nuovo Tv Brand, che contenga:
a) la market analysis;
b) una overview del palinsesto –in termini di contenuti e generi televisivi e della loro distribuzione durante la giornata;
c) il piano di lancio del nuovo Tv Brand;
d) il budget di progetto.
L’insieme delle attività che attraverso l’uso di strumenti digitali
sviluppano campagne di marketing e comunicazione integrate,
targetizzate e capaci di generare risultati misurabili che aiutano
l’organizzazione a individuare e mappare costantemente i bisogni
della domanda, a facilitarne gli scambi in modo innovativo,
costruendo con la stessa una relazione interattiva che genererà
valore nel tempo.
Il Mondo del Lusso - Riflessioni, teorie e comunicazione del lussoEnrico Pellegrino
Il Mondo del Lusso - Riflessioni, teorie e comunicazione del lusso. A Cura di Enrico Pellegrino.
Seminario: "Il benessere nell'anima" Soluzioni a basso impatto ambientale. Agrigento 12 Marzo 2015.
Evento Promosso da: Liaison (www.inliaison.com).
Credits:
Cattedra di Brand Management - Sapienza Università di Roma.
Luxury Brand Management, Prof. Heine. K.
All Right Reserved
Business Communication plan for Barilla DahabElkindi
A quick and brief introduction about Barilla. It's SWOT analysis. Together with my team while focusing on specific aspects to improve Barilla's communication plan, we came up with new communication strategy, segmentation, targets, smart objectives, while having everything put in a time frame.
Course: Business communication
Professor: Frederica Caboni
I "puristi del WEB-Marketing" storceranno forse il naso. E' un lungo contributo sul WEB, Internet, Marketing, che ho presentato in varie occasioni a chi ne ha solo sentito parlare e davanti alla propria pagina Facebook o sito si è posto delle domande, a cui non ho risposte, ma un insieme di informazioni, spero il più complete possibili come stimolo ad approfondire. WEB Marketing non è la soluzione è un mezzo, come per altro lo è il Marketing Operativo.
La pubblicità tradizionale non ha mai smesso di essere parte integrante delle strategie di promozione dei brand, nonostante il mondo del web offra innumerevoli opportunità di visibilità a basso costo. Ma su quali canali è meglio investire? Quali sono le logiche che li governano? E quali i relativi costi? In tempo di crisi e per realtà a basso budget come le startup, gli accordi di partnership con media e altri brand possono contribuire a ridurli. Come?
Durante l'evento, Vanna Sedda, esperta di marketing e comunicazione, con una lunga esperienza nell'industria dell'intrattenimento e dello spettacolo, offre un approccio al mondo della pubblicità, illustrando canali, costi e strategie promozionali di partnership e co-marketing.
Per approfondimenti sull'evento: http://www.treatabit.com/article/dalla-pubblicita-alle-partnership
Nuovi modelli di comunicazione digitale: branded content e storytelling. Graz...G&P communication srl
Grazia Bettinelli, Marketing Director Leonardo, presenta due forme relativamente nuove di advertising, che attenuano i confini tra pubblicità e intrattenimento e che sono cresciuti nell'ultimo anno del 75% in termini di ricavi, rappresentando ormai il 20% degli investimenti pubblicitari sul web. Branded content e Storytelling, comunicazione di qualità e ad alto tasso di empatia e condivisione con gli utenti dei SM.
Intervento alla Beauty Web Conference 2013, organizzata da Bellezza.it e Cosmetica Italia
http://www.beautywebconference.it/edizione2013.html
http://www.bellezza.it/
http://www.unipro.org/
http://www.gepcommunication.it/
Le 5 aree di lavoro su cui concentrarsi nel 2015Coppa+Landini
Quali sono le principali sfide per il nuovo anno? Su quali aspetti vale la pena di lavorare? Ecco alcuni stimoli condivisi dal CEO di Coppa+Landini Marcello Coppa durante l'annual meeting aziendale
Coniugare Storytelling e Psicanalisi per fare Content Marketing, attribuendo ad ogni brand una distinta personalità (secondo le categorie junghiane), che ne comunichi con efficacia i valori. Proprio come in una storia o in una fiaba, all'interno del Mercato ogni brand sembra recitare una parte, un ruolo. Questo costituisce il punto da cui partire per fare del buon "Branded Storytelling": far sì che il cliente si immedesimi con i valori del brand, identificandosi in essi, e che abbia voglia di condividerli con gli altri, sviluppando, così, fedeltà ed engagement.
Psychoanalysis and Storytelling can combine each other to create Content Marketing, giving to each brand a distinctive personality (according to Jungian categories), who communicates effectively its values. Just like in a story or a fairy tale, each brand onto the Market seems to play a role. This is the point from which to make good 'Branded Storytelling': to ensure that the customer will empathize with the values of the brand, identifying himself in them, developing loyalty and engagement .
Il marketing dei canali televisivi all newsMarco Palumbo
Analisi del mercato competitivo televisivo incentrato sui canali all news delle emittenti italiane private e pubbliche. Progetto di tesi di laurea in Economia e Management presso l'Università degli studi di Roma Tre.
Some videos of the TV Show:
SPOT ALICE vincitore puntata 2 LATO C 1a edizione: https://www.youtube.com/watch?v=6EWlMXMucc8
SPOT BAUSH+LOMB vincitore puntata 4 LATO C 1a edizione: https://www.youtube.com/watch?v=HSfWvmqTB_4
SPOT AIRC vincitore puntata finale LATO C 1a edizione: https://www.youtube.com/watch?v=X31plVoDS5I
Project work - Lancio nuovo canale All News su Digitale TerrestreFrancesco De Pasquale
Analisi di mercato, individuazione target di riferimento, canali di diffusione e progettazione di un nuovo canale all news da lanciare sul digitale terrestre.
Similar to 7 I Broadcaster E La Pubblicità Televisiva (20)
1. I broadcaster e la pubblicità
televisiva
Prof. Carlo Nardello
2. Che cos’e’
Il “sistema misto” pubblico e privato porta a una progressiva
riorganizzazione della struttura dei palinsesti editoriali, con le
seguenti implicazioni:
Crescita progressiva dell’orario di programmazione
L’affiancarsi ai generi tradizionali di altri nuovi
La riduzione di importanza delle trasmissioni culturali
Il mutamento di mission da parte delle aziende televisive
Aumento dell’importanza della pubblicità, fonte significativa di
introiti
Prof. Carlo Nardello
4. Dati sulla pubblicità televisiva in Italia
Pluralità d’offerta a beneficio degli inserzionisti
Accanto al tradizionale modello generalista (mezzo di
massa a forte copertura, ma con sostanziale
trasversalità dell’audience) si consolida il nuovo
modello di business, costituito dalla pay tv con i suoi
canali tematici
Arretramento dei mezzi più “classici” e la rapida
affermazione dei cosiddetti new media (internet e
telefonia)
Mediaset (ca. 66%) – Rai (29%)
Prof. Carlo Nardello
5. Dati sulla pubblicità televisiva in Italia
Settori che investono maggiormente in pubblicità:
alimentare (1,1 miliardi)
automobilistico (1,0 miliardi)
telecomunicazioni (0,8 miliardi)
abbigliamento (0,6 miliardi)
Big Spender
Prof. Carlo Nardello
6. Il rapporto tra pubblicità e televisione
Il prezzo degli spazi pubblicitari è calcolato in base:
al numero previsto di “contatti netti” raggiunti nella fascia oraria
o all’interno del programma
alla qualità dell’audience, ossia alla sua coerenza con il target di
mercato dell’impresa inserzionista
Capacità di assecondare i gusti del pubblico, con uno sforzo
di fidelizzazione giocato su meccanismi seduttivi e di
spettacolarizzazione del palinsesto editoriale
Prof. Carlo Nardello
7. Il rapporto tra pubblicità e televisione
Trattato di Amsterdam (1999)
«il sistema di radiodiffusione pubblica negli stati membri
dell’Unione è direttamente collegato alle esigenze democratiche,
sociali e culturali di ogni società, nonché all’esigenza di
preservare il pluralismo dei mezzi di comunicazione»
Strategie di creazione di brand-rete, alla ricerca della massima
sintonia con un pubblico quanto più possibile identificato.
Palinsesto editoriale come espressione dell’identità di una rete:
costruito in base al target per rappresentarne al meglio i gusti e
le preferenze e per distinguere una specifica rete dalle altre,
creando un vantaggio di differenziazione.
Prof. Carlo Nardello
8. Il rapporto tra pubblicità e televisione
Vantaggi della pubblicità televisiva:
diffusione del mezzo
più ampia libertà creativa nella costruzione del messaggio dotato
di effetti sinestesici audiovisivi
esposizioni ripetute e rivolte al medesimo pubblico
misura tempestiva dei dati di ascolto
competitività del costo rispetto ad altri media (specialmente degli
spazi inseriti in fasce orarie non di punta: un messaggio di 30
secondi nei segmenti meno pregiati del palinsesto si può
acquistare a cifre anche inferiori ai 2.000 euro)
la modularità nelle tipologie di formati e di durata
Prof. Carlo Nardello
9. Il rapporto tra pubblicità e televisione
Barriere all’ingresso della pubblicità televisiva:
Efficace per i prodotti (es. quelli di largo consumo) destinati a
target estesi, meno per i prodotti di nicchia
Costo elevato
le aziende interessate alla comunicazione locale non possono
avvalersi delle televisioni nazionali, alle quali è vietato ospitare
questa forma di pubblicità
Forte relazione tra palinsesto pubblicitario e palinsesto editoriale
Prof. Carlo Nardello
10. Il rapporto tra pubblicità e televisione
Prof. Carlo Nardello
11. Il rapporto tra pubblicità e televisione
Prof. Carlo Nardello
12. La regolamentazione della pubblicità
televisiva e il concetto di affollamento
pubblicitario
DL n. 177 del 31 luglio 2005 - Testo unico della
radiotelevisione
criteri di riferimento in materia di interruzioni
pubblicitarie
beni per i quali la pubblicità non è consentita
affollamento delle interruzioni pubblicitarie per le
emittenti del servizio pubblico e per gli altri soggetti
diversi da quelli pubblici
realizzazione di sponsorizzazioni e televendite
Prof. Carlo Nardello
13. La regolamentazione della pubblicità
televisiva e il concetto di affollamento
pubblicitario
L’inserimento di break pubblicitari durante lo svolgimento di un
programma non deve pregiudicarne l’integrità e il valore, in
funzione delle sue caratteristiche e della sua durata.
Eventi sportivi - spettacoli teatrali: l’interruzione deve cadere
soltanto negli intervalli
Negli altri casi va fatta coincidere con la conclusione di un
segmento autonomo
L’interruzione delle opere audiovisive (compresi i
lungometraggi cinematografici e i film prodotti per la tv) può
avvenire soltanto una volta ogni 45 minuti
Prof. Carlo Nardello
14. La regolamentazione della pubblicità
televisiva e il concetto di affollamento
pubblicitario
L’inserimento di break pubblicitari durante lo svolgimento di un
programma non deve pregiudicarne l’integrità e il valore, in
funzione delle sue caratteristiche e della sua durata.
Serie, romanzi a puntate, programmi ricreativi e documentari:
sono possibili interruzioni più frequenti, ma non inferiori a 20
minuti di trasmissione regolare
Funzioni religiose, notiziari e rubriche di attualità, i
documentari, i programmi religiosi e quelli per bambini (di
durata inferiore a 30 minuti): esclusa la possibilità di
interruzione “intra programma”
Prof. Carlo Nardello
15. La regolamentazione della pubblicità
televisiva e il concetto di affollamento
pubblicitario
Beni non pubblicizzabili:
Medicinali e cure mediche disponibili unicamente con ricetta
Sigarette e ogni altro prodotto a base di tabacco, anche se la
comunicazione è effettuata in forma indiretta
Suscettibili di specifiche limitazioni:
Bevande alcoliche
Prof. Carlo Nardello
16. La regolamentazione della pubblicità
televisiva e il concetto di affollamento
pubblicitario
Affollamento pubblicitario: porzione dell’orario di
programmazione che può essere destinata alla trasmissione
di pubblicità
Recuperare eventuali eccedenze (egualmente contenute nella misura del
2%) nell’ora antecedente o successiva
Prof. Carlo Nardello
17. I formati pubblicitari televisivi
3 febbraio 1957
Carosello
Anni ’70
Spazio F
Prof. Carlo Nardello
18. I formati pubblicitari televisivi
Nascita tv private:
Costruzione dei palinsesti secondo una logica market driven
Allungamento degli orari di trasmissione e aumento dei generi
Ideazione programmi (es. Pronto Raffaella con Raffaella Carrà, il
Gioco dei nove di Raimondo Vianello) pensati per essere
trasmessi con cadenza quotidiana nella stessa fascia oraria
Acquisto all’esterno di programmi seriali a basso costo (le prime
soap opera)
Prof. Carlo Nardello
19. I principali formati di pubblicità
televisiva
Spot (pubblicità tabellare) Trasmessi in gruppo (break between o within)
oppure isolati. Dura in media circa 20” e
Rientra nei tetti di affollamento assorbe circa il 90% del fatturato pubblicitario;
pubblicitario
comprende l’autopubblicità
Telepromozione Siparietto di durata media compresa fra 30” e
120”, oppure un gioco a premi con la
Rientra nei tetti di affollamento partecipazione del pubblico
pubblicitario
Televendita Offerta diretta al pubblico per l’acquisto,
vendita o noleggio di prodotti/servizi, con
Rientra nei tetti di affollamento indicazione dei prezzi e del recapito. La durata
pubblicitario – sole emittenti commerciali
minima è di 180”, con i 30” finali dedicati a
un’offerta di vendita al pubblico
Promo Filmati utilizzati per promuovere dei programmi
televisivi
Rientra nei tetti di affollamento
pubblicitario solo se è sponsorizzato
Prof. Carlo Nardello
20. I principali formati di pubblicità
televisiva
Inviti all’ascolto (billboard) L’inserzionista invita all’ascolto di un
programma o ricorda di avere offerto quello
Rientra nei tetti di affollamento andato in onda. I billboard sono posizionati
pubblicitario
immediatamente prima o dopo l’inizio/fine di un
programma
Citazioni (billboard CEE) Non presentano la confezione del prodotto, non
vengono accompagnate dalla sovrimpressione
Non rientra nei tetti di affollamento “pubblicità” e l’inserzione non contiene audio
pubblicitario
né filmato (compare solo il brand)
Diari, 7x7, farfalle Spot di breve durata (5”-7”) Diari e 7 x 7:
riquadrati dal logo della rete che li trasmette e
Rientra nei tetti di affollamento posizionati rispettivamente in testa e in coda al
pubblicitario
break. Diari: pianificati giornalmente e sono
monocliente. 7 x 7: pianificati settimanalmente,
con 7 uscite giornaliere, monocliente. Farfalle:
pacchetti settimanali multirete impaginati in
testa ai break e in prime time (Diari e 7 x 7: sole
reti commerciali – Farfalle: Rai
Prof. Carlo Nardello
21. I principali formati di pubblicità
televisiva
Sovrimpressioni (animated Scritte con il nome e il logo dell’azienda
sponsor icon) inserzionista che scorrono o appaiono sullo
schermo (accompagnate da un suono che
Rientra nei tetti di affollamento richiami l’attenzione dello spettatore,
pubblicitario facendogli capire che è in presenza di un
comunicato promozionale), specialmente nel
corso di avvenimenti sportivi.
Campagne sociali Forme pubblicitarie di utilità in cui vengono
promosse campagne sociali per sensibilizzare
Non rientrano nei tetti di affollamento l’opinione pubblica su argomenti di interesse.
pubblicitario
Prof. Carlo Nardello
23. I principali formati di pubblicità
interattiva
Banner Annuncio su una pagina web: link al sito
dell’inserzionista, messaggio ma senza
rimandi, suoni o animazioni. Il banner viene
mostrato quando si apre la pagina web che lo
contiene (impression) e può dirigere alla pagina
dell’inserzionista (click-through)
Overlayer Annuncio animato che si apre all’apertura della
pagina web, viene visualizzato in posizione
dominante e rimane aperto per alcuni secondi,
dopo di che sparisce automaticamente
Overlayer video Overlayer che contiene un filmato
Leaderboard Banner di grandi dimensioni (rettangolari) con
una posizione predominante nella pagina web,
di solito nella parte superiore della pagina
Prof. Carlo Nardello
24. I principali formati di pubblicità
interattiva
Pop up Finestra pubblicitaria (di solito di medie
dimensioni) che si apre all’apertura della
pagina web e viene posta in posizione
dominante
Pop under Pop up che si apre all’apertura della pagina
web ma rimane posteriormente a essa, in modo
da essere visibile quando la finestra viene
chiusa
Skyscraper Banner di grandi dimensioni collocato
verticalmente, a lato della pagina, in modo da
accompagnare lungo tutta la lettura dei
contenuti
Text link Annunci strutturati come parte di una pagina
web che possono essere usati come link ad
altre pagine
Prof. Carlo Nardello
25. I principali formati di pubblicità
interattiva
Advertorial Pagine web redazionali dedicate agli
inserzionisti, possono contenere link. Adatto a
campagne che richiedono un buon grado di
approfondimento dei prodotti o dell’azienda
Spot interattivo Filmato commerciale che offre allo spettatore la
possibilità di approfondirne i contenuti
cliccando sulle diverse aree di interazione
disponibili (com classica + direct marketing)
Advergame Gioco interattivo sponsorizzato da un
inserzionista. Il brand viene promosso
attraverso l’interattività ludica
Tv site Sorta di sito televisivo esclusivo dove
l’inserzionista può far conoscere e promuovere
interattivamente i propri prodotti. È possibile lo
scambio di e-mail fra utente e inserzionista e
l’acquisto diretto
Prof. Carlo Nardello
26. La filiera pubblicitaria
1. Inserzionisti: aziende, organizzazioni, istituzioni intenzionate a
comunicare propri marchi, prodotti, attività
2. Agenzie di pubblicità: assistono i clienti nell’impostazione della
strategia di comunicazione e nella realizzazione di una campagna
pubblicitaria
3. Centri media: si occupano della strategia e della pianificazione
media, nonché dell’acquisto degli spazi all’interno dei quali
verranno messi in onda gli spot
4. Istituti di ricerca: effettuano indagini per l’analisi dei consumatori e
per la rilevazione dei dati di ascolto
5. Concessionarie: gestiscono la vendita degli spazi pubblicitari
messi a disposizione degli inserzionisti dalle emittenti
6. Emittenti: trasmettono in onda lo spot
Prof. Carlo Nardello
28. La filiera pubblicitaria
CENTRI MEDIA
Trovare lo spazio più conveniente per le esigenze di ogni
singolo cliente, garantendo al tempo stesso la
massimizzazione del ritorno dell’investimento in termini di
vendite del marchio o dei prodotti pubblicizzati
• strategia media (media strategy)
• ricerche sui dati relativi ai diversi mezzi (media research)
• scelta e acquisto degli spazi (media planning and buying)
• controllo dei risultati (media control)
Prof. Carlo Nardello
29. La filiera pubblicitaria
CENTRI MEDIA
Assetto proprietario
Autonomi
Dipendenti
Controllati da una o più agenzie, ma con un portafoglio
costituito sia dai clienti delle agenzie, sia da clienti
acquisiti autonomamente
Media presidiati
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30. La filiera pubblicitaria
CONCESSIONARIE
Soggetti che vendono per conto delle emittenti televisive
spazi e tempi pubblicitari agli inserzionisti (in concorrenza
coi centri media)
Controllate
Autonome
Captive company dei broadcaster: Publitalia ’80 Mediaset –
SIPRA Rai
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31. La filiera pubblicitaria
Società italiana pubblicità radiofonica e affini
1926, inizialmente di proprietà dell’URI (Unione
radiofonica italiana) si occupa di raccogliere e gestire i
proventi pubblicitari radiofonici
diventa una società del gruppo IRI e il suo grande
sviluppo coincide con l’avvento della tv (1954), in quanto
ha inizio quasi per automatismo l’attività di vendita degli
spazi pubblicitari sul mezzo
fine anni ’50: ogni ciclo di spot costava circa un milione e
mezzo di lire e la produzione era affidata completamente
ai privati, ma con la supervisione della SIPRA stessa che
svolgeva vere e proprie funzioni di censura
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32. La filiera pubblicitaria
La raccolta non avviene più in forma passiva, attendendo
che gli inserzionisti richiedano spazi nel palinsesto
pubblicitario, ma al contrario con la ricerca di clienti
potenziali attraverso una rete di consulenti
opportunamente formati
politica di vendita che punta alla forte personalizzazione
dell’offerta, senza vincoli rigidi sui volumi d’acquisto, con
sconti dal listino e con la possibilità di legare i prezzi agli
obiettivi di vendita effettivamente raggiunti dai clienti
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33. La valutazione del costo della
pubblicità televisiva
Il fatturato pubblicitario è dato dal prodotto di due variabili:
il numero di contatti netti, ossia di singoli telespettatori che
hanno assistito a un evento televisivo
il costo unitario del contatto pagato dall’inserzionista
Il valore di uno spazio pubblicitario varia a seconda di diversi
fattori:
collocazione in riferimento al segmento temporale (orario e
periodo dell’anno)
collocazione in riferimento al tipo di programma in cui viene
inserito (quantità e qualità degli spettatori)
durata e tipologia dello spazio (spot, televendita,
telepromozione)
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34. La valutazione del costo della
pubblicità televisiva
L’efficacia del mezzo televisivo nel veicolare i comunicati è
espressa dal cosiddetto GRP - gross rating point, dato dal
prodotto di due ulteriori indicatori:
la copertura (reach): la quota percentuale di individui in target
esposti all’annuncio rispetto al totale della popolazione di
interesse (es. le donne tra i 25 e i 35 anni di età).
la frequenza (frequency): esprime il numero di volte in cui i
consumatori in target vengono colpiti da un messaggio
pubblicitario in un arco temporale prefissato.
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35. La valutazione del costo della
pubblicità televisiva
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36. La pubblicità televisiva dal lato degli
acquirenti:le logiche di pianificazione
Individuare le logiche sottese
ad una strategia media,
che portano a fissare il
livello di pressione
pubblicitaria e le modalità
di scelta degli spazi.
MEDIA PLANNING
Selezione e programmazione
delle uscite di un
comunicato, scelte in
termini di allocazione delle
risorse in pubblicità.
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37. La pubblicità televisiva dal lato degli
acquirenti:le logiche di pianificazione
Individuare le logiche sottese
ad una strategia media,
che portano a fissare il
livello di pressione
pubblicitaria e le modalità
di scelta degli spazi.
MEDIA RESEARCH
Analisi qualitative e
quantitative sul comparto
mercelogico, sui mezzi,
sui dati d’ascolto
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38. La pubblicità televisiva dal lato degli
acquirenti:le logiche di pianificazione
Individuare le logiche sottese
ad una strategia media,
che portano a fissare il
livello di pressione
pubblicitaria e le modalità
di scelta degli spazi.
MEDIA PLANNING
Scelta delle emittenti e degli
spazi dove collocare i
comunicati pubblicitari
(costo d’acquisto ed
efficacia). Comprende la
scelta della migliore
combinazione nella durata
degli spot (oggi, ca. 20
secondi) Prof. Carlo Nardello
39. La pubblicità televisiva dal lato degli
acquirenti:le logiche di pianificazione
Individuare le logiche sottese
ad una strategia media,
che portano a fissare il
livello di pressione
pubblicitaria e le modalità
di scelta degli spazi.
CONTROLLO
Avviene grazie ai dati forniti
dal gruppo Marketing tv
Service, Publisoft e
Mediaservice
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40. La pubblicità televisiva dal lato degli
acquirenti:le logiche di pianificazione
A parità di impatto del messaggio, la pressione pubblicitaria può
essere distribuita nel medesimo arco temporale in tre modi
principali:
flighting, cioè alternarsi di blocchi di spot (flight) a periodi di
assenza dell’attività comunicativa (hiatus)
continuous, cioè omogeneità di pressione per tutto il periodo
della campagna
pulsing, livello omogeneo di pressione nel tempo, cui si
associano picchi più elevati di breve durata
Al di sotto dei 200 grp a settimana la campagna rischia di non
creare visibilità sufficiente; per un nuovo prodotto, 5-9 passaggi
giornalieri per 2 settimane
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41. Il palinsesto pubblicitario
Caratteristiche del pubblico e logiche di
controprogrammazione costituiscono i due principali
fattori nella costruzione del palinsesto pubblicitario.
La programmazione editoriale tende spesso a ruotare
intorno a quella pubblicitaria e la struttura del
palinsesto pubblicitario precede temporalmente quello
editoriale; una volta venduti agli inserzionisti gli spazi
disponibili, si “montano” intorno a questi i diversi
programmi.
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43. Il palinsesto pubblicitario
Di solito la base temporale di articolazione del
palinsesto è mensile, con segmenti settimanali di
programmazione.
All’interno di ogni settimana esistono rubriche ripetitive
(i tg o altri programmi trasmessi quotidianamente) a cui
si abbinano altrettanti break, che possono essere
acquistati sia in soluzione singola che sull’intera
settimana.
Una volta completata la costruzione del palinsesto
pubblicitario e di quello editoriale vengono pubblicati il
listino e le stime di ascolto e inizia l’attività di vendita
vera e propria.
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44. Il palinsesto pubblicitario
È possibile acquistare diverse tipologie di spazi:
a scelta libera
abbinati in pacchetti (di diverso formato, in diverse
fasce orarie, su una singola rete o su più reti
contemporaneamente), con un bilanciamento sulla
media di ascolti
associati a eventi specifici (es. sportivi)
collocati in posizioni meno vantaggiose, cui vengono
applicati sconti più consistenti
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45. Il palinsesto pubblicitario
Sconti in funzione di:
entità dell’investimento
emittente richiesta
tipo di formati
distribuzione temporale
Mentre SIPRA conferma sistematicamente il venduto,
Publitalia si riserva la possibilità di modificare il proprio
palinsesto editoriale fino alla fine, ratificando la
prenotazione solo quando è stata raggiunta la maggiore
coerenza fra questo e il palinsesto pubblicitario.
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