2. Premessa
Il contesto ambientale sollecita anche nel settore
televisivo un maggior ricorso alle logiche, agli strumenti
ed alle pratiche di marketing.
Gli scenari impongono una crescita di professionalità
conseguente alla crescita della concorrenza nazionale e
internazionale
Rivalutazione del marketing televisivo
a 360° gradi
Prof. Carlo Nardello
3. Il contesto ambientale
I fattori alla base di questa sollecitazione sono:
- Tecnologia: scardina la stabilità dello status quo e apre spazi
concorrenziali rispetto ai quali i players devono attivarsi in fase difensiva
ed espansiva (internet, new media, etc.)
- Sviluppo internazionale dei mercati: genera un’elevazione
dell’intensità competitiva, poiché è possibile seguire programmi
televisivi di tutto il mondo
- Processi di liberalizzazione: i consumatori chiedono alla politica di
favorire normative orientate alla domanda e l’evoluzione tecnologica
rende difficili le barriere protezionistiche
- Percorsi di privatizzazione: i servizi pubblici cercano di bilanciare la
difesa dell’interesse pubblico con la ricerca dell’economicità privata
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4. La complessità gestionale
Emerge la necessità della funzione di marketing per gestire in modo
più equilibrato e negoziale le proprie relazioni con il mercato, inteso
sia come domanda sia come concorrenza.
Occorre conquistare e fidelizzare il cliente ed a tal fine emergono le
attività analitiche del mercato, quelle strategiche per definire il
proprio posizionamento, quelle operative per definire i dettagli delle
offerte.
Da un marketing “voluttuario”
ad un marketing indispensabile
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5. La complessità del marketing televisivo
nel Total Business System
Le direttrici del marketing televisivo
B2B
IMPRESE
B2C
PERSONE
B2P
ISTITUZIONI
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6. Il Total business system televisivo 1/4
NEWS SHOW SPORT QUIZ REALITY FICTION
FONTI PROGETTAZIONE FORMAT CREATIVI
CINEMA
SPORT
ALTRO
PRODUZIONE
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7. Il Total business system televisivo 2/4
PRODUZIONE
SPORT
LICENSING
TRADE
QUIZ MERCHANDISING
REALITY PROD. PLACE.
INTERNAZIONALIZZAZIONE
SHOW
EUROPA USA
NEWS IMPRESE
ASIA M. EAST
PALINSESTO/EMITTENTI
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8. Il Total business system televisivo 3/4
STATO
NORME
AUTORITA’
PALINSESTO EMITTENTI
PROGRAMMAZIONE
FREQUENZE PUBBLICHE GENERALISTE
PRIVATE SPECIALIZZATE CONCESSIONARIE
AGENZIE
CENTRI MEDIA
AUDITEL
INSERZIONISTI
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9. Il Total business system televisivo 4/4
TRASMISSIONE-DISTRIBUZIONE
analog-sat-digitale terr.-umts-iptv
VENDITA
gratuita-onerosa-forfait-demand
RICEZIONE COMMERCE
antenne-decoder-pc-set top box
T
AUDITEL
E
AGENZIE AUDIENCE
RICERCHE HOME TV
attiva-passiva-tipologie
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10. La progettazione
Tra creatività e razionalità
Scelta del genere (reality, fiction, eventi sportivi/politici/musicali)
Cosa si vuole fare e come
Verificare i risultati dell’idea in termini di audience e di
economicità
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11. La produzione
È la parte più percepibile della filiera, si esprime con apporti
tangibili quali gli studi, le attrezzature da ripresa, il personale
specializzato
Rapportare qualità, costi, luoghi e tempi di ripresa
Produzione in diretta o registrata
Accordi di co-produzione
Aree di attività collegate: product placement, licensing,
merchandising
Ottica di marketing: “produrre quello che si può vendere”
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12. La programmazione
Il prodotto dev’essere inserito nella programmazione del
palinsesto di un’emittente così da essere offerto nel modo più
efficace rispetto a:
TIPOLOGIA
Target DELL’EMITTENTE
generalista
Tempo specialista
in chiaro
Spazio criptata
pubblica
Concorrenza privata
commerciale
Programmi contigui a pagamento
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13. La raccolta pubblicitaria
La struttura e l’attrattività del palinsesto diventano essenziali per
lo sviluppo dell’area di attività relativa alla raccolta pubblicitaria;
Quest’area di business richiede che sulla base della
programmazione effettuata si possa svolgere un’adeguata attività
di vendita, che per lo più viene svolta da concessionarie
incaricate di contattare i centri media, le agenzie di
comunicazione o le imprese interessate alle inserzioni.
Rilevanza del marketing: raccolta di informazioni e valutazioni
sugli ascolti, scelta dei target d’impresa più interessanti
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14. La trasmissione
La scelta tra alternative incide sulla fruibilità del servizio e
sull’economicità di gestione.
Dalla radiodiffusione circolare (“via etere”) alla trasmissione
satellitare, via cavo, in formato analogico o digitale, in definizione
standard o HD, via internet sul PC o televisore con connessione
fissa o wireless, via reti cellulari, via iPod o console di
videogiochi.
Target, funzioni d’uso e modalità di pagamento differenti
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15. La vendita
Esborso in denaro oppure in termini di tempo ed attenzione
Attività promozionale: incuriosire con i trailer
Campagne di abbonamento, forze di vendita specifiche, problemi
di contraffazione
Sviluppo del T-Commerce: il coinvolgimento dello spettatore è
massimo perché può acquistare in presa diretta prodotti e servizi
presenti nel programma o in esso pubblicizzati
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16. Sistemi di ricezione
Area d’attività relativa alla produzione, vendita, installazione e
assistenza dei sistemi di ricezione presso l’utente
Un incrocio con tutte le filiere di produzione e assistenza a
cominciare dai classici apparecchi TV, dai decoder e dai futuri
devices
Un mercato complesso e di grande vastità numerica e spaziale,
che richiede una notevole copertura territoriale
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17. Misurazione e valutazione dell’audience
Verificare se e in quale misura il consumatore fruisca del
prodotto/servizio acquisito ed esprima la sua partecipazione (con
varie modalità e livelli di intensità in funzione della sua tipologia
Riscontrare il livello di gradimento del programma e di fedeltà al
programma o all’emittente
Misurare la numerosità degli spettatori, anche rispetto ai
programmi della concorrenza
COMPITI DEL MARKETING
Rilevare ed interpretare i dati di consumo
televisivo per segmenti di domanda, genere di
spettacolo, area geografica, etc.
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18. Il posizionamento strategico nell’arena televisiva
Gli operatori televisivi si confrontano potenzialmente con aree di
attività relative alle tre grandi classificazioni di base:
Consumer market
(rivolto alle persone)
Business market 3 tipologie di
(rivolto alle aziende) marketing
differenti
Public market
(rivolto alle istituzioni)
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19. Aree di business e mercati televisivi
CONSUMER BUSINESS PUBLIC
Acquisizione diritti
Progettazione
Produzione
Product placement
Licensing&Merch.
International Sales
Costruzione impianti
Raccolta pubblicità Acquisizione frequenze
Definizione normative
Trasmissione
Vendita
Installazione
Assistenza
Fruizione
Valutazione Controllo operativo
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20. Tipologie di marketing televisivi
Caratteristiche Consumer Business Public
Numerosità grande piccola minima
Logiche emotive razionali relazionali
Fedeltà medio-alta medio-bassa media
Comportamento d’acq semplice complesso molto complesso
Segmentazione molto differenziata differenziata concentrata
Prestazione ampia, coinvolgente personalizzata istituzionale
Prezzo livello differenziazione valore economico sostegno
Distribuzione molto ampia customizzata localizzata
Relazioni pubbliche alte personalizzate
Comunicazione pubbl. e direct mktg promoter personale
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21. I tre mercati dell’organizzazione televisiva
spettatori
IMPRESE denaro denaro
attenzione
tempo
ORGANIZZAZIONI
TELEVISIVE SPETTATORI
contenuti
cittadini
ISTITUZIONI
normative
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22. Lo studio del consumer behavior
Studi sociologici: stili di vita, trendsetting, tempo libero
Studi tecnologici: tasso di adozione delle innovazioni
Studi economici: impatto dell’economia sui comportamenti e
sulle propensioni di potenziali clienti
DIETA MEDIALE
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23. Dimensioni del marketing televisivo
COSA
CONTENUTI
CHI
FRUITORI
COME
PIATTAFORME
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24. La matrice del marketing televisivo
Il corporate marketing collabora nella valutazione delle aree in
termini di:
Attrattività e capacità competitiva
Scelta del posizionamento strategico dell’impresa in base a
mission, vision ed obiettivi
L’attività di corporate marketing si sviluppa lungo 3 direttrici:
Analitica (in cui si identificano e si valutano le aree di business)
Strategica (in cui si definisce il posizionamento strategico e
l’intensità dell’impegno nelle aree)
Operativa: (in cui si comunicano all’interno ed all’esterno le
scelte fatte)
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25. La matrice del marketing televisivo
Fasi Analitico Strategico Operativo
Livelli
Corporate
Business
Local
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26. Conclusioni
La complessità si amplia man mano che si passa dal più
tradizionale mass and integrated TV marketing al più innovativo
interactive and specialized TV marketing.
Flessibilità:
Contenuti PERSONALIZZAZIONE
Tecnologia
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Editor's Notes
Il marketing televisivo coinvolge molteplici aree di attività legate all’intera filiera televisiva, o Total Business System. Esso è chiamato a svilupparsi su molteplici direttrici nell’ambito del B2C, B2B, B2P.
Nel caso degli eventi, in specie sportivi, si tratta sempre di progettazione se si considera che intorno ad una specifica manifestazione si può costruire un programma ben più articolato come nel caso dei campionati del mondo di calcio o delle olimpiadi, dove l’evento agonistica diventa il pretesto per sviluppare prima e dopo la gara una serie di altri momenti di commento tecnico o di spettacolo. Superbowl, 141 milioni di dollari di ricavo per la vendita di 59 spazi pubblicitari per spot venduti singolarmente a quasi 2 milioni e mezzo di $ per 30 secondi.
Il progetto che riesce a superare il primo gate valutatorio può entrare in una seconda fase, di vera e propria produzione. Questo momento deve essere ben collegato con il successivo piano di distribuzione, specie per i prodotti immagazzinabili e quindi distribuibili in vario modo: come nel cinema, dove le modalità di fruizione sono numerose ed articolate (sale, dvd). Le attività collegate possono contribuire a generare interessanti ricavi ed a favorire la diffusione del programma. Possono essere tenute presenti già nella progettazione così da costituire dei possibili punti di forza nella valutazione del progetto. In questa fase sono importanti i riferimenti internazionali che sempre più spesso un programma televisivo tende ad avere.
La formulazione del palinsesto con l’opportuna articolazione di programmi e attività commerciali, richiede di essere trasmesso al pubblico nella speranza di essere scelto e visto. Si apre l’area di attività relativa alla trasmissione dei programmi. Queste alternative generano scelte tecnologiche ma anche di marketing.
Il sistema di trasmissione e distribuzione non comporta automaticamente la conquista del consumatore, bisogna quindi sviluppare l’area di attività relativa alla vendita.
Azione di educazione all’uso per far svolgere alla gente la funzione di prosumer (producer e consumer) perché le persone aumenteranno la loro propensione ad essere consumatori attivi e non passivi.
I fattori che normalmente si considerano in queste 3 tipologie di mercati sono la dimensione della domanda, il trend di variazione della domanda, l’intensità e la numerosità della concorrenza, la profittabilità, il potere contrattuale di fornitori e intermediari, i vincoli legislativi, etc.
È un punto nevralgico del business televisivo
Sarà importante anche sviluppare ricerche più orientate ai contenuti, in quanto presumibilmente le piattaforme mediatiche diverranno, nel tempo, un’opzione non critica per il fruitore. Sempre più l’attenzione tenderà a rivolgersi al quadrante fruitori-contenuti, mentre la dimensione tecnologica tenderà a diventare una commodity. Tra il cosa (contenuto) e il come (piattaforma) dovrebbe progressivamente emergere la figura del chi (fruitore) inteso non solo in termini sociodemografici ma anche in termini di funzionalità ai bisogni e desideri. Si riporta al centro dell’attenzione il consumatore con il suo potere di scelta. Anche nel B2B sarà necessario attivare analisi approfondite sulle caratteristiche e i comportamenti delle imprese man mano che, fatalmente, ci si troverà a passare da una comunicazione di massa, qual è sostanzialmente quella pubblicitaria, a una comunicazione più complessa e articolata come quella che si sviluppa below the line. (Le iniziative BTL si riferiscono alle attività di comunicazione non pubblicitaria quali le promozioni, le sponsorizzazioni, le PR, il direct marketing, gli eventi, etc. di conseguenza, le iniziative pubblicitarie in senso stretto (tv, radio, stampa, affissioni, cinema) sono definite above the line. Obiettivo è generare una reazione vantaggiosa per l’impresa ma anche per l’audience, nell’ambito del più classico processo negoziale di tipo win-win che è la vera filosofia del marketing in una prospettiva di medio-lungo termine.
Ad esempio, conviene impgnarsi nella progettazione e/o nella produzione televisiva o conviene acquisire dall’esterno? In generale, quanto è strategica ogni area di business? Quanto è meglio, in termini di qualità ed economicità, rivolgersi a fornitori esterni?
Analisi - Se la Rai ha deciso di essere presente nella produzione di film, si tratterà di sviluppare un’attività di marketing specifica per l’area di business cinema, nel qual caso si dovrà analizzare il comportamento d’acquisto ed uso dei film, la conseguente segmentazione della domanda, nonché lo stato della concorrenza relativa ad altri produttori di film. Strategia – Sulla base delle analisi si può attivare la fase strategica in cui Rai Cinema deve scegliere i target del mercato cinematografico in modo sempre più mirato e definire l’offerta personalizzata da proporre ai consumatori su cui vuole puntare. Si tratta cioè di articolare la strategia dei film da produrre, con quale tempistica, come promuoverli, come e quando distribuirli rispetto ai vari canali di fruizione (sale cinema, DVD, palinsesto tv, etc.) e rispetto ai vari mercati internazionali, e come utilizzarli se possibile per iniziative di merchandising e licensing. Operativa – si possono poi attuare rispetto alla dimensione geografica sia globale che locale, delle differenziazioni a livello territoriale, in modo da adeguare l’offerta alle specificità tecnologiche, culturali, sociali ed economiche di determinate aree geografiche nell’ambito delle quali sviluppare un’attività di marketing parzialmente diversa da quella generale. Così Rai Cinema potrà scegliere modalità operative di distribuzione differenti per rispettare le specificità della domanda e della concorrenza locale. L’esempio di maggior localizzazione dell’offerta è quello di Rai Tre.
– che si rivolge a grandi quantità di persone giocando sulle economie di scala e su un approccio indifferenziato al più innovativo, Che vuole invece puntare su un’offerta più specializzata e coinvolgente