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Il marketing dei diritti televisivi:
strategie di license stretching


                                Prof. Carlo Nardello
Aspetti generali


 Anni ’30: la moderna attività di concessione legata ai diritti televisivi
  inizia quando Herman Kay Kamen si assicurò la possibilità di
  utilizzare il marchio Disney per fini commerciali
 Anni ’50: con l’avvento della televisione, la concessione dei diritti
  legati ad un prodotto televisivo si sviluppa in maniera più
  consistente soprattutto negli Stati Uniti, favorendo il mercato del
  merchandising legato ai cartoni animati
 Anni ’90: svolta de Il Re Leone, che ha consentito alla Disney di
  guadagnare circa 313 milioni di dollari, di cui gran parte provenienti
  da attività diverse dalla vendita dei biglietti al botteghino




                                                             Prof. Carlo Nardello
Aspetti generali



Alla luce di tali comportamenti , messi in atto inizialmente in
 ambito cinematografico, le imprese televisive hanno
 cominciato a dedicare una maggiore quantità di risorse e di
 tempo alla ricerca di best practices finalizzate alla
 valorizzazione dei diritti legati ai programmi televisivi.
Necessità di attuare strategie di marketing finalizzate alla
 promozione e alla vendita dei prodotti televisivi e, di
 conseguenza, di individuare nuove e maggiori fonti di
 entrate.




                                                    Prof. Carlo Nardello
Aspetti generali




      Gli operatori del settore intravedono nel merchindising e nel licensing
      opportunità di fatturato addirittura maggiori rispetto a quelle tradizionali
                                                                      Prof. Carlo Nardello
Il mercato dei diritti televisivi:
definizione e attori




Mercato dei diritti legati ai programmi televisivi: attività di
 brand/product licensing in cui il proprietario dei diritti connessi
 alla marca o al prodotto televisivo (licenziante licensor) consente
 a terzi (licensee licenziatario) la possibilità di utilizzare in parte o
 in tutto tali diritti in associazione o meno con altri prodotti, per
 un periodo di tempo definito, con modalità chiaramente
 identificate e in uno specifico territorio a fronte del pagamento di
 una specifica licenza d’uso.
                                                           Prof. Carlo Nardello
Il mercato dei diritti televisivi:
definizione e attori


       Dalla definizione emergono alcuni elementi distintivi:
 Marca/prodotto televisivo: rappresenta di fatto l’oggetto della
  transazione, (Rai Due, Rai Uno, La prova del cuoco, film o
  fotogrammi)
 Licensor e licensee: anche legalmente, esprimono le parti
  coinvolte nel contratto e fungono da attori principali del processo
  di cessione e di acquisto dei diritti televisivi
 Vincoli spaziali, temporali e di utilizzo: delimitano le modalità
  attraverso cui gli attori coinvolti (soprattutto il licensee)
  dovranno utilizzare i diritti connessi al marchio/prodotto
  televisivo
 Corrispettivo: per l’utilizzo del marchio

                                                          Prof. Carlo Nardello
Il mercato dei diritti televisivi:
definizione e attori


 Può essere venduto anche il diritto a utilizzare un’idea legata al
  prodotto originario; in particolare, nel cosiddetto format licensing, la
  concessione delle licenze riguarda la vendita di diritti per utilizzare
  in un altro paese un format televisivo consolidato
 Si possono immaginare situazioni in cui sia stato ceduto soltanto
  qualche elemento del prodotto televisivo (singole immagini, musiche
  o spezzoni di film) o altre in cui elementi di quest’ultimo (marchio,
  trama ecc.) vengano utilizzati per lo sviluppo del merchandising




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Il mercato dei diritti televisivi:
definizione e attori



Nel mercato europeo, soprattutto in sede di commercializzazione,
 si è soliti distinguere i diritti televisivi in due macrocategorie:
 diritti primari: quelli di prima trasmissione e/o di un determinato
  numero di repliche, oltre ai servizi di catch up, ossia di
  ritrasmissione su canali slave (canali che risiedono sotto lo
  stesso marchio ombrello), incluso lo streaming simultaneo su
  altre piattaforme, e ai diritti sul format nel mercato di riferimento
 diritti secondari o residuali: includono lo sfruttamento su altre
  piattaforme, quali cavo, satellite, pay-per-view e video on
  demand, la mobile tv, l’home video, o ancora il licensing e il
  merchandising.


                                                          Prof. Carlo Nardello
Il mercato dei diritti televisivi:
definizione e attori




  Tutti i soggetti coinvolti nel processo appaiono fortemente interconnessi tra loro

                                                                     Prof. Carlo Nardello
Obiettivi, benefici e rischi del
marketing dei diritti

Attraverso il licensing si possono:
 Creare nuove opportunità in relazione alle fonti di ricavo
 Ottimizzare le iniziative di marketing aumentando la
  visibilità del prodotto
 Creare delle sinergie tra le differenti azioni di marketing e
  in tal modo ridurre eventualmente i costi di marketing
  ->nei cartoni animati si possono vedere sugli scaffali i
  personaggi molto prima del lancio
 Avviare partnership di valore->McDonald’s e Disney
 Incrementare la fiducia dei consumatori verso l’azienda ,
  beneficiando del prestigio e della notorietà del marchio
  di cui si acquistano i diritti



                                                                  Prof. Carlo Nardello
Obiettivi, benefici e rischi del
marketing dei diritti


Rischi per entrambe le parti:
 Terminare l’accordo che ha dato i suoi frutti ,o, clausole di esclusività
  che non permettono di cedere ad altri il diritto
 Incremento dei costi organizzativi->spese aggiuntive per la direzione
  ed il coordinamento, gestione non ottimale dei flussi finanziari
 Limitazione dell’autonomia decisionale e un conseguente
  rallentamento dei tempi di reazione, con un impatto negativo sul time
  to market
Rischi per il licenziante (licensor): possibilità di compromettere in tutto
 o in parte la reputazione del prodotto
Rischi per il licensee (licenziatario): consistenti rischi economici, non
 riuscire a far percepire al target il valore dell’unione


                                                            Prof. Carlo Nardello
La gestione della gamma dei diritti televisivi: le
azioni di license stretching


Il top management riconosce alle risorse intangibili presenti nel
   portafoglio aziendale ( marche, immagine di un prodotto, ecc) un
   forte ruolo di generatore di valore per i propri azionisti
Nel settore dei prodotti cine-televisivi i film o i programmi di maggiore
 successo sono in grado di generare valore per l’80% del loro
 fatturato complessivo attraverso attività distanti dal prodotto core , e
 soltanto per il 20% sfruttando al meglio i diritti connessi alla
 proiezione in altri territori/piattaforme




                                                           Prof. Carlo Nardello
La gestione della gamma dei diritti televisivi: le
azioni di license stretching


Per comprendere quanto un prodotto televisivo possa generare valore
 e’ opportuno valutare la sua capacità di “estensione’
Si tratta di adottare un approccio bidimensionale dove il prodotto
 viene associato a considerazioni sia interne (cosa accomunare al
 prodotto televisivo) sia esterne (gli ambiti competitivi dove poter
 operare e attraverso quali modalità)
Keller ritiene che il processo di estensione della propria marca (brand
 leverage) ad altri prodotti non solo rappresenti una enorme
 opportunità da sfruttare , ma che si possa attuare in numerosi modi
Si ritiene che un approccio utile per analizzare la capacita’ di
 estensione di un prodotto televisivo possa essere espresso da 2
 dimensioni:


                                                          Prof. Carlo Nardello
La gestione della gamma dei diritti televisivi: le
azioni di license stretching



Si ritiene che un approccio utile per analizzare la capacità di
 estensione di un prodotto televisivo possa essere espresso da 2
 dimensioni:
 Il livello di astrazione dal prodotto primario
 Il mezzo di fruizione attraverso cui trasmettere o commercializzare il
  prodotto stesso (o i suoi diritti)




                                                           Prof. Carlo Nardello
Il livello di astrazione


In origine i prodotti televisivi avevano un livello molto basso di
  astrazione, se non inesistente
->un film era pensato per rimanere tale in tutto il suo ciclo di vita e di
  conseguenza anche gli elementi ad esso associati (titolo, marca,
  produttore) erano pensati esclusivamente per la finalità audiovisiva
Non era prevista la possibilità di “riutilizzare” i prodotti
Nel corso del tempo alcune imprese televisive o cinematografiche
 hanno rivisto il proprio modello di business riuscendo a trasformare
 alcune loro offerte in prodotti-tematici;
In pochi anni sono riuscite a far diventare le licenze praticamente
  indipendenti dal prodotto originario il quale tende ad incarnare una
  idea, un concetto o un’immagine e ad assumere il massimo livello di
  astrazione

                                                               Prof. Carlo Nardello
Il livello di astrazione


In termini generali , la variabile “astrazione” può andare da un livello
    quasi nullo (mantenimento della core version) ad un massimo
    livello di estensione
I livelli sono 3:
1: Core version: i diritti riguardano il prodotto originario che rimane
   inalterato
2: Gruppi e contenuti dei prodotti: il licenziatario prevede la cessione
   di alcuni elementi originari del prodotto. Due macrocategorie: la
   prima cessione del format, della trama, sceneggiatura: la seconda
   e’ rappresentata da elementi di dettaglio->fotogrammi, immagini,
   musiche,altro



                                                            Prof. Carlo Nardello
Il livello di astrazione


3: Valori ,temi o stili di vita: la massima astrazione si verifica quando il
    produttore cede i diritti connessi ad un film ad un’altra impresa che
    li utilizzera’ in contesti assolutamente distanti da quello televisivo.
->caso Disney che lega al gioco e al divertimento il proprio marchio
   indipendentemente dal bene o servizio commercializzato




                                                              Prof. Carlo Nardello
Il mezzo di fruizione


La seconda dimensione del processo di license stretching riguarda il
   mezzo .
In passato un unico mezzo di trasmissione (prima cinema o la tv, poi
    l’home video, a seguire la pay tv, internet, ecc) magari in contesti
    territoriali diversi
Oggi le case produttrici e le imprese televisive analizzano attentamente
  la capacità di un prodotto di allontanarsi dal mezzo tradizionale e di
  essere quindi fruibile anche attraverso modalità differenti




                                                           Prof. Carlo Nardello
Il mezzo di fruizione


                                 5 modalità di diffusione:




1: Core media: trasmissione su mezzi analoghi a qualli per cui il prodotto era stato realizzato.
   Ritrasmissione su altre piattaforme/canali. Prima Raiuno->Raisport; Rai Gulp
2: home video media: distribuzione dei prodotti attraverso canali di noleggio (Blockbuster)
   e/o vendita
3: Online media:crescente visione di un prodotto sulla webtv o sul cellulare
4: consolle: consolle interattive per videogiochi
5: Extended media: massimo livello di estensione: abbigliamento, libri, giocattoli, gioielli,
    automobili, prodotti alimentari




                                                                              Prof. Carlo Nardello
Il mezzo di fruizione


E’ possibile ottenere una matrice che identifica il “licensing space” che e’ lo
    spazio concettuale all’interno del quale l’impresa può muovere i prodotti
    televisivi




                                                                   Prof. Carlo Nardello
Il mezzo di fruizione




                                                                              3 differenti aree di license stretching
Estensione classica (area A) : il prodotto puo’ essere ceduto senza alcun adattamento oppure con modifiche riguardanti la lingua
Area dell’Edutainment (Area B) :l’impresa televisiva verifica che i prodotti/marchi posseduti penetrino nel mercato dei servizi connessi al mondo del divertimento e dell’apprendimento
Area del merchandising (Area C): piano di sfruttamento dei diritti legati ad un prodotto televisivo in un contesto di natura diversa. Abbigliamento, libri, giocattoli, gioielli, automobili,
   prodotti alimentari




                                                                                                                                                           Prof. Carlo Nardello
Le dinamiche di movimento nel license space




Le strategie di movimento sono fortemente legate alla natura e alle
   caratteristiche del singolo prodotto televisivo
Un film drammatico avrà una minore possibilità di estensione rispetto ad un
   film di animazione
Un documentario sugli animali avrà maggiori potenzialità rispetto ad una
   partita di sport marginale




                                                                Prof. Carlo Nardello
Le dinamiche di movimento nel license space

Ciclo di vita di un film realizzato dalle principali major: gran parte del valore e’ nell’area classica dove il botteghino pesa per
   un 15% e la cessione dei diritti su altri mezzi per il restante 85%




                                                                                                             Prof. Carlo Nardello
Processo di estensione di un prodotto televisivo




Nel verificare la capacità di estensione e’ possibile procedere attraverso un
   processo a 3 fasi:
Fase 1: determinare le principali associazioni connesse al prodotto e alla
   marca televisiva: attraverso ricerche qualitative (focus group) si
   ricostruisce il ritratto della marca e del prodotto -> si analizzano le
   associazioni chiave fatte dai clienti riguardo ai contenuti televisivi (genere,
   trama, attori, scenografia)
Si ricorre anche lla tecnico del laddering: intervista qualitativa in profondità
    one-to-one che rappresenta graficamente la mappa cognitiva delle
    relazioni tra prodotti, attributi,benefici e valori




                                                                   Prof. Carlo Nardello
Processo di estensione di un prodotto televisivo

Fase 2: identificare i contenuti di prossimità alle associazioni.
Bisogna costruire un continuum di attributi (funzionali, tangibili o intangibili) e/o di benefici (psicologici, emotivi o altra natura) ai cui estremi si collocano
   quelli strettamente connessi (core product connected) e dall’altro quelli percepiti come distanti (no product connected)




                   Ok per prodotti molto vicini (pupazzi dei personaggi) e altri lontani (arredamento)

                                                                                                                                      Prof. Carlo Nardello
Processo di estensione di un prodotto televisivo




Fase 3: verificare la reale capacità di estendibilità del prodotto televisivo si
   torna ai clienti per rilevare il loro orientamento dopo le analisi effettuate
   precedentemente.
Si devono comprendere le reali motivazioni per cui il prodotto televisivo
    possa o meno essere associato a un’altra entità (prodotti, persone,
    luoghi)




                                                                   Prof. Carlo Nardello
Valorizzazione delle diverse tipologie di licensing

Vale la regola generale per cui, nelle strategie di valorizzazione dell’offerta,
“i limiti superiore e inferire entro i quali situare il prezzo ottimale fissato dal venditore, tenuto conto della concorrenza, sono:
il prezzo non dovrebbe superare il beneficio che esso apporta al compratore, ne scendere al di sotto del costo di realizzazione e distribuzione del prodotto/servizio”
Le politiche di pricing relative alle cessioni delle licenze possono essere:
   Prezzo differenziato: prezzi differenti ai diversi segmenti di clientela
   Prezzo negoziato: sono personalizzati sulla base di un accordo
   Prezzo scontato: lo sconto può essere legato in base alle quantità acquistate, alle modalità, ai tempi
   A pacchetto (price bundle): prezzo unico per la vendita congiunta di una serie di prodotti televisivi




                                                                                                                                                                         Prof. Carlo Nardello
Valorizzazione delle diverse tipologie di licensing


Le politiche di pricing possono essere influenzate da alcune variabili:

   Natura del Mercato ->presenza di più operatori; potenziali telespettatori
   Profilo organizzazioni: se il licenziatario/ licenziante e’ una major il potere contrattuale e’ maggiore
   Durata del contratto
   Numero di repliche previste
   Possibilità di sub-licenza a televisioni minori
   Utilizzo su canali distributivi diversi-. Web tv, mobile tv
   Genere del prodotto e potenzialità di audience




                                                                                                               Prof. Carlo Nardello
Valorizzazione delle diverse tipologie di licensing


Un contratto standard prevede un prezzo fisso predefinito ed eventualmente royalties calcolate attraverso 2 approcci:

   % fissa legata all’ammontare degli incassi dei biglietti o spazi pubblicitari venduti e correlati all’audience del
    programma (free to air) o numero di abbonati (paytv)
   % variabile che si traduce in una scala di valori calanti nel tempo: regola del 90/10 dell’accordo->nelle prime
    settimane il licenziante avrà il 90% delle entrate del biglietto ( deducendo i margini del proprietario e pertanto
    rimane il 70%); la percentuale diminuisce del 10% lontano dal lancio




                                                                                                        Prof. Carlo Nardello
La promozione e la vendita dei diritti televisivi


La strategia di comunicazione e vendita e’ una delle componenti
   fondamentali del marketing mix del mercato dei diritti televisivi
Occorre informare i potenziali acquirenti dei diritti, convincerli o ricordare
   loro il servizio offerto dal licenziante
La comunicazione in questo contesto e’ del tipo B2B (business to
   business) in quanto gli attori sono le imprese
3 categorie di comunicazione:
1. Vendita diretta
2. pubblicità su media specializzati
3. Propaganda e pubbliche relazioni




                                                                  Prof. Carlo Nardello
La promozione e la vendita dei diritti televisivi


La maggior parte dei diritti televisivi viene commercializzati nelle numerose
   fiere di settore
->Mipcom e Miptv per cinema e fiction
->New York o London Licensing marketing per il merchandising




                                                                Prof. Carlo Nardello
Fattori critici di successo nelle azioni di cessione
dei diritti

E’ necessario che fin dall’inizio del processo di alleanza, siano chiari gli obiettivi da
    raggiungere, le attività da svolgere, le risorse da impiegare e i controlli da
    realizzare. I soggetti coinvolti devono impegnarsi a:
   Definire le caratteristiche e le potenzialità di utilizzo nel mercato
   Valutare la percezione delle eventuali estensioni del prodotto/marchio in altri
    settori
   Mantenere i nuovi prodotti coerenti con quello oggetto della licenza rispettando
    gli elementi chiave (qualità, prezzo, ecc)
   Costruire un nuovo prodotto in grado di fornire reali vantaggi ai consumatori
   Garantire i requisiti di qualità e sicurezza incrementando la fiducia dei
    consumatori
   Investire nella commercializzazione del brand
   Intrattenere un forte rapporto comunicativo tra licenziante e licenziatari



                                                                            Prof. Carlo Nardello
Conclusione

Molte ricerche dimostrano che il peso della cessione dei diritti e’
   progressivamente cresciuto nel tempo fino ad arrivare a oltre l’80% del
   fatturato complessivo generato da un prodotto televisivo
Le imprese televisive, con la crescita dei canali di trasmissione e delle ore di
    palinsesto , avendo necessità di riempire lo schermo, hanno iniziato a
    utilizzare programmi realizzati anche da altre imprese televisive
Molti operatori si occupano dei diritti televisivi dopo la prima proiezione e
   l’obiettivo e’ quello di vendere al maggior numero possibile di operatori i
   diritti di un programma
Le opportunita’ di massima valorizzazione si avrebbero




                                                                  Prof. Carlo Nardello
Conclusione

Le opportunità di massima valorizzazione si avrebbero se si decidesse di ribaltare il modello di business tradizionale e la relativa catena del valore.
Le imprese che hanno coinvolto il marketing dei diritti già nella fasi iniziali della catena del valore hanno evidenziato fatturato e margini superiori alla
    media-> vedi cartoni animati e altri di successo




                                                                                                                                  Prof. Carlo Nardello

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  • 1. Il marketing dei diritti televisivi: strategie di license stretching Prof. Carlo Nardello
  • 2. Aspetti generali  Anni ’30: la moderna attività di concessione legata ai diritti televisivi inizia quando Herman Kay Kamen si assicurò la possibilità di utilizzare il marchio Disney per fini commerciali  Anni ’50: con l’avvento della televisione, la concessione dei diritti legati ad un prodotto televisivo si sviluppa in maniera più consistente soprattutto negli Stati Uniti, favorendo il mercato del merchandising legato ai cartoni animati  Anni ’90: svolta de Il Re Leone, che ha consentito alla Disney di guadagnare circa 313 milioni di dollari, di cui gran parte provenienti da attività diverse dalla vendita dei biglietti al botteghino Prof. Carlo Nardello
  • 3. Aspetti generali Alla luce di tali comportamenti , messi in atto inizialmente in ambito cinematografico, le imprese televisive hanno cominciato a dedicare una maggiore quantità di risorse e di tempo alla ricerca di best practices finalizzate alla valorizzazione dei diritti legati ai programmi televisivi. Necessità di attuare strategie di marketing finalizzate alla promozione e alla vendita dei prodotti televisivi e, di conseguenza, di individuare nuove e maggiori fonti di entrate. Prof. Carlo Nardello
  • 4. Aspetti generali Gli operatori del settore intravedono nel merchindising e nel licensing opportunità di fatturato addirittura maggiori rispetto a quelle tradizionali Prof. Carlo Nardello
  • 5. Il mercato dei diritti televisivi: definizione e attori Mercato dei diritti legati ai programmi televisivi: attività di brand/product licensing in cui il proprietario dei diritti connessi alla marca o al prodotto televisivo (licenziante licensor) consente a terzi (licensee licenziatario) la possibilità di utilizzare in parte o in tutto tali diritti in associazione o meno con altri prodotti, per un periodo di tempo definito, con modalità chiaramente identificate e in uno specifico territorio a fronte del pagamento di una specifica licenza d’uso. Prof. Carlo Nardello
  • 6. Il mercato dei diritti televisivi: definizione e attori Dalla definizione emergono alcuni elementi distintivi:  Marca/prodotto televisivo: rappresenta di fatto l’oggetto della transazione, (Rai Due, Rai Uno, La prova del cuoco, film o fotogrammi)  Licensor e licensee: anche legalmente, esprimono le parti coinvolte nel contratto e fungono da attori principali del processo di cessione e di acquisto dei diritti televisivi  Vincoli spaziali, temporali e di utilizzo: delimitano le modalità attraverso cui gli attori coinvolti (soprattutto il licensee) dovranno utilizzare i diritti connessi al marchio/prodotto televisivo  Corrispettivo: per l’utilizzo del marchio Prof. Carlo Nardello
  • 7. Il mercato dei diritti televisivi: definizione e attori  Può essere venduto anche il diritto a utilizzare un’idea legata al prodotto originario; in particolare, nel cosiddetto format licensing, la concessione delle licenze riguarda la vendita di diritti per utilizzare in un altro paese un format televisivo consolidato  Si possono immaginare situazioni in cui sia stato ceduto soltanto qualche elemento del prodotto televisivo (singole immagini, musiche o spezzoni di film) o altre in cui elementi di quest’ultimo (marchio, trama ecc.) vengano utilizzati per lo sviluppo del merchandising Prof. Carlo Nardello
  • 8. Il mercato dei diritti televisivi: definizione e attori Nel mercato europeo, soprattutto in sede di commercializzazione, si è soliti distinguere i diritti televisivi in due macrocategorie:  diritti primari: quelli di prima trasmissione e/o di un determinato numero di repliche, oltre ai servizi di catch up, ossia di ritrasmissione su canali slave (canali che risiedono sotto lo stesso marchio ombrello), incluso lo streaming simultaneo su altre piattaforme, e ai diritti sul format nel mercato di riferimento  diritti secondari o residuali: includono lo sfruttamento su altre piattaforme, quali cavo, satellite, pay-per-view e video on demand, la mobile tv, l’home video, o ancora il licensing e il merchandising. Prof. Carlo Nardello
  • 9. Il mercato dei diritti televisivi: definizione e attori Tutti i soggetti coinvolti nel processo appaiono fortemente interconnessi tra loro Prof. Carlo Nardello
  • 10. Obiettivi, benefici e rischi del marketing dei diritti Attraverso il licensing si possono:  Creare nuove opportunità in relazione alle fonti di ricavo  Ottimizzare le iniziative di marketing aumentando la visibilità del prodotto  Creare delle sinergie tra le differenti azioni di marketing e in tal modo ridurre eventualmente i costi di marketing ->nei cartoni animati si possono vedere sugli scaffali i personaggi molto prima del lancio  Avviare partnership di valore->McDonald’s e Disney  Incrementare la fiducia dei consumatori verso l’azienda , beneficiando del prestigio e della notorietà del marchio di cui si acquistano i diritti Prof. Carlo Nardello
  • 11. Obiettivi, benefici e rischi del marketing dei diritti Rischi per entrambe le parti:  Terminare l’accordo che ha dato i suoi frutti ,o, clausole di esclusività che non permettono di cedere ad altri il diritto  Incremento dei costi organizzativi->spese aggiuntive per la direzione ed il coordinamento, gestione non ottimale dei flussi finanziari  Limitazione dell’autonomia decisionale e un conseguente rallentamento dei tempi di reazione, con un impatto negativo sul time to market Rischi per il licenziante (licensor): possibilità di compromettere in tutto o in parte la reputazione del prodotto Rischi per il licensee (licenziatario): consistenti rischi economici, non riuscire a far percepire al target il valore dell’unione Prof. Carlo Nardello
  • 12. La gestione della gamma dei diritti televisivi: le azioni di license stretching Il top management riconosce alle risorse intangibili presenti nel portafoglio aziendale ( marche, immagine di un prodotto, ecc) un forte ruolo di generatore di valore per i propri azionisti Nel settore dei prodotti cine-televisivi i film o i programmi di maggiore successo sono in grado di generare valore per l’80% del loro fatturato complessivo attraverso attività distanti dal prodotto core , e soltanto per il 20% sfruttando al meglio i diritti connessi alla proiezione in altri territori/piattaforme Prof. Carlo Nardello
  • 13. La gestione della gamma dei diritti televisivi: le azioni di license stretching Per comprendere quanto un prodotto televisivo possa generare valore e’ opportuno valutare la sua capacità di “estensione’ Si tratta di adottare un approccio bidimensionale dove il prodotto viene associato a considerazioni sia interne (cosa accomunare al prodotto televisivo) sia esterne (gli ambiti competitivi dove poter operare e attraverso quali modalità) Keller ritiene che il processo di estensione della propria marca (brand leverage) ad altri prodotti non solo rappresenti una enorme opportunità da sfruttare , ma che si possa attuare in numerosi modi Si ritiene che un approccio utile per analizzare la capacita’ di estensione di un prodotto televisivo possa essere espresso da 2 dimensioni: Prof. Carlo Nardello
  • 14. La gestione della gamma dei diritti televisivi: le azioni di license stretching Si ritiene che un approccio utile per analizzare la capacità di estensione di un prodotto televisivo possa essere espresso da 2 dimensioni:  Il livello di astrazione dal prodotto primario  Il mezzo di fruizione attraverso cui trasmettere o commercializzare il prodotto stesso (o i suoi diritti) Prof. Carlo Nardello
  • 15. Il livello di astrazione In origine i prodotti televisivi avevano un livello molto basso di astrazione, se non inesistente ->un film era pensato per rimanere tale in tutto il suo ciclo di vita e di conseguenza anche gli elementi ad esso associati (titolo, marca, produttore) erano pensati esclusivamente per la finalità audiovisiva Non era prevista la possibilità di “riutilizzare” i prodotti Nel corso del tempo alcune imprese televisive o cinematografiche hanno rivisto il proprio modello di business riuscendo a trasformare alcune loro offerte in prodotti-tematici; In pochi anni sono riuscite a far diventare le licenze praticamente indipendenti dal prodotto originario il quale tende ad incarnare una idea, un concetto o un’immagine e ad assumere il massimo livello di astrazione Prof. Carlo Nardello
  • 16. Il livello di astrazione In termini generali , la variabile “astrazione” può andare da un livello quasi nullo (mantenimento della core version) ad un massimo livello di estensione I livelli sono 3: 1: Core version: i diritti riguardano il prodotto originario che rimane inalterato 2: Gruppi e contenuti dei prodotti: il licenziatario prevede la cessione di alcuni elementi originari del prodotto. Due macrocategorie: la prima cessione del format, della trama, sceneggiatura: la seconda e’ rappresentata da elementi di dettaglio->fotogrammi, immagini, musiche,altro Prof. Carlo Nardello
  • 17. Il livello di astrazione 3: Valori ,temi o stili di vita: la massima astrazione si verifica quando il produttore cede i diritti connessi ad un film ad un’altra impresa che li utilizzera’ in contesti assolutamente distanti da quello televisivo. ->caso Disney che lega al gioco e al divertimento il proprio marchio indipendentemente dal bene o servizio commercializzato Prof. Carlo Nardello
  • 18. Il mezzo di fruizione La seconda dimensione del processo di license stretching riguarda il mezzo . In passato un unico mezzo di trasmissione (prima cinema o la tv, poi l’home video, a seguire la pay tv, internet, ecc) magari in contesti territoriali diversi Oggi le case produttrici e le imprese televisive analizzano attentamente la capacità di un prodotto di allontanarsi dal mezzo tradizionale e di essere quindi fruibile anche attraverso modalità differenti Prof. Carlo Nardello
  • 19. Il mezzo di fruizione 5 modalità di diffusione: 1: Core media: trasmissione su mezzi analoghi a qualli per cui il prodotto era stato realizzato. Ritrasmissione su altre piattaforme/canali. Prima Raiuno->Raisport; Rai Gulp 2: home video media: distribuzione dei prodotti attraverso canali di noleggio (Blockbuster) e/o vendita 3: Online media:crescente visione di un prodotto sulla webtv o sul cellulare 4: consolle: consolle interattive per videogiochi 5: Extended media: massimo livello di estensione: abbigliamento, libri, giocattoli, gioielli, automobili, prodotti alimentari Prof. Carlo Nardello
  • 20. Il mezzo di fruizione E’ possibile ottenere una matrice che identifica il “licensing space” che e’ lo spazio concettuale all’interno del quale l’impresa può muovere i prodotti televisivi Prof. Carlo Nardello
  • 21. Il mezzo di fruizione 3 differenti aree di license stretching Estensione classica (area A) : il prodotto puo’ essere ceduto senza alcun adattamento oppure con modifiche riguardanti la lingua Area dell’Edutainment (Area B) :l’impresa televisiva verifica che i prodotti/marchi posseduti penetrino nel mercato dei servizi connessi al mondo del divertimento e dell’apprendimento Area del merchandising (Area C): piano di sfruttamento dei diritti legati ad un prodotto televisivo in un contesto di natura diversa. Abbigliamento, libri, giocattoli, gioielli, automobili, prodotti alimentari Prof. Carlo Nardello
  • 22. Le dinamiche di movimento nel license space Le strategie di movimento sono fortemente legate alla natura e alle caratteristiche del singolo prodotto televisivo Un film drammatico avrà una minore possibilità di estensione rispetto ad un film di animazione Un documentario sugli animali avrà maggiori potenzialità rispetto ad una partita di sport marginale Prof. Carlo Nardello
  • 23. Le dinamiche di movimento nel license space Ciclo di vita di un film realizzato dalle principali major: gran parte del valore e’ nell’area classica dove il botteghino pesa per un 15% e la cessione dei diritti su altri mezzi per il restante 85% Prof. Carlo Nardello
  • 24. Processo di estensione di un prodotto televisivo Nel verificare la capacità di estensione e’ possibile procedere attraverso un processo a 3 fasi: Fase 1: determinare le principali associazioni connesse al prodotto e alla marca televisiva: attraverso ricerche qualitative (focus group) si ricostruisce il ritratto della marca e del prodotto -> si analizzano le associazioni chiave fatte dai clienti riguardo ai contenuti televisivi (genere, trama, attori, scenografia) Si ricorre anche lla tecnico del laddering: intervista qualitativa in profondità one-to-one che rappresenta graficamente la mappa cognitiva delle relazioni tra prodotti, attributi,benefici e valori Prof. Carlo Nardello
  • 25. Processo di estensione di un prodotto televisivo Fase 2: identificare i contenuti di prossimità alle associazioni. Bisogna costruire un continuum di attributi (funzionali, tangibili o intangibili) e/o di benefici (psicologici, emotivi o altra natura) ai cui estremi si collocano quelli strettamente connessi (core product connected) e dall’altro quelli percepiti come distanti (no product connected) Ok per prodotti molto vicini (pupazzi dei personaggi) e altri lontani (arredamento) Prof. Carlo Nardello
  • 26. Processo di estensione di un prodotto televisivo Fase 3: verificare la reale capacità di estendibilità del prodotto televisivo si torna ai clienti per rilevare il loro orientamento dopo le analisi effettuate precedentemente. Si devono comprendere le reali motivazioni per cui il prodotto televisivo possa o meno essere associato a un’altra entità (prodotti, persone, luoghi) Prof. Carlo Nardello
  • 27. Valorizzazione delle diverse tipologie di licensing Vale la regola generale per cui, nelle strategie di valorizzazione dell’offerta, “i limiti superiore e inferire entro i quali situare il prezzo ottimale fissato dal venditore, tenuto conto della concorrenza, sono: il prezzo non dovrebbe superare il beneficio che esso apporta al compratore, ne scendere al di sotto del costo di realizzazione e distribuzione del prodotto/servizio” Le politiche di pricing relative alle cessioni delle licenze possono essere:  Prezzo differenziato: prezzi differenti ai diversi segmenti di clientela  Prezzo negoziato: sono personalizzati sulla base di un accordo  Prezzo scontato: lo sconto può essere legato in base alle quantità acquistate, alle modalità, ai tempi  A pacchetto (price bundle): prezzo unico per la vendita congiunta di una serie di prodotti televisivi Prof. Carlo Nardello
  • 28. Valorizzazione delle diverse tipologie di licensing Le politiche di pricing possono essere influenzate da alcune variabili:  Natura del Mercato ->presenza di più operatori; potenziali telespettatori  Profilo organizzazioni: se il licenziatario/ licenziante e’ una major il potere contrattuale e’ maggiore  Durata del contratto  Numero di repliche previste  Possibilità di sub-licenza a televisioni minori  Utilizzo su canali distributivi diversi-. Web tv, mobile tv  Genere del prodotto e potenzialità di audience Prof. Carlo Nardello
  • 29. Valorizzazione delle diverse tipologie di licensing Un contratto standard prevede un prezzo fisso predefinito ed eventualmente royalties calcolate attraverso 2 approcci:  % fissa legata all’ammontare degli incassi dei biglietti o spazi pubblicitari venduti e correlati all’audience del programma (free to air) o numero di abbonati (paytv)  % variabile che si traduce in una scala di valori calanti nel tempo: regola del 90/10 dell’accordo->nelle prime settimane il licenziante avrà il 90% delle entrate del biglietto ( deducendo i margini del proprietario e pertanto rimane il 70%); la percentuale diminuisce del 10% lontano dal lancio Prof. Carlo Nardello
  • 30. La promozione e la vendita dei diritti televisivi La strategia di comunicazione e vendita e’ una delle componenti fondamentali del marketing mix del mercato dei diritti televisivi Occorre informare i potenziali acquirenti dei diritti, convincerli o ricordare loro il servizio offerto dal licenziante La comunicazione in questo contesto e’ del tipo B2B (business to business) in quanto gli attori sono le imprese 3 categorie di comunicazione: 1. Vendita diretta 2. pubblicità su media specializzati 3. Propaganda e pubbliche relazioni Prof. Carlo Nardello
  • 31. La promozione e la vendita dei diritti televisivi La maggior parte dei diritti televisivi viene commercializzati nelle numerose fiere di settore ->Mipcom e Miptv per cinema e fiction ->New York o London Licensing marketing per il merchandising Prof. Carlo Nardello
  • 32. Fattori critici di successo nelle azioni di cessione dei diritti E’ necessario che fin dall’inizio del processo di alleanza, siano chiari gli obiettivi da raggiungere, le attività da svolgere, le risorse da impiegare e i controlli da realizzare. I soggetti coinvolti devono impegnarsi a:  Definire le caratteristiche e le potenzialità di utilizzo nel mercato  Valutare la percezione delle eventuali estensioni del prodotto/marchio in altri settori  Mantenere i nuovi prodotti coerenti con quello oggetto della licenza rispettando gli elementi chiave (qualità, prezzo, ecc)  Costruire un nuovo prodotto in grado di fornire reali vantaggi ai consumatori  Garantire i requisiti di qualità e sicurezza incrementando la fiducia dei consumatori  Investire nella commercializzazione del brand  Intrattenere un forte rapporto comunicativo tra licenziante e licenziatari Prof. Carlo Nardello
  • 33. Conclusione Molte ricerche dimostrano che il peso della cessione dei diritti e’ progressivamente cresciuto nel tempo fino ad arrivare a oltre l’80% del fatturato complessivo generato da un prodotto televisivo Le imprese televisive, con la crescita dei canali di trasmissione e delle ore di palinsesto , avendo necessità di riempire lo schermo, hanno iniziato a utilizzare programmi realizzati anche da altre imprese televisive Molti operatori si occupano dei diritti televisivi dopo la prima proiezione e l’obiettivo e’ quello di vendere al maggior numero possibile di operatori i diritti di un programma Le opportunita’ di massima valorizzazione si avrebbero Prof. Carlo Nardello
  • 34. Conclusione Le opportunità di massima valorizzazione si avrebbero se si decidesse di ribaltare il modello di business tradizionale e la relativa catena del valore. Le imprese che hanno coinvolto il marketing dei diritti già nella fasi iniziali della catena del valore hanno evidenziato fatturato e margini superiori alla media-> vedi cartoni animati e altri di successo Prof. Carlo Nardello