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DETERMINISMO
CASO
CAOS
Riflettiamo un attimo …
• La Fisica si occupa dello studio delle leggi che regolano i fenomeni
naturali e le interazioni dei costituenti della materia.
• Generalmente l’approccio di un fisico è quello di rendere il
problema il più semplice possibile, cercando di individuare le
caratteristiche fondamentali del fenomeno in studio e trascurando
il resto.
• Ad esempio: lo studio del moto di un grave o di un pendolo,
trascurando l’attrito
• Questo metodo riduzionista ha portato a degli enormi successi,
ma si basa sull’idea, non sempre valida, che basta scomporre un
oggetto o un fenomeno in quelle che sono le sue parti fondamentali
per spiegarne il suo comportamento complessivo
• Non è sempre realistico descrivere con semplici figure
geometriche (coni,cerchi,cubi,triangoli, ecc.) gli oggetti che
vogliamo studiare
• Le singole componenti di un sistema fisico non interagiscono
sempre debolmente, ma sono spesso fortemente accoppiate con
termini non lineari. Ad ad esempio a differenza della semplice
forza elastica F = −kx che contiene solo un termine lineare, è
spesso più realistico considerare dei termini quadratici o di ordine
superiore
• Il tutto non è sempre la semplice somma delle singole parti.
• I fenomeni naturali sono in generale più complessi di quanto a
prima vista possa spesso sembrare ….
Basta guardarsi intorno.
In realtà …
DETERMINISMO CLASSICO
• Scriveva Laplace (1814):
Dobbiamo dunque considerare lo stato
presente dell’universo come effetto del suo
stato anteriore e come causa del suo stato
futuro. Un’intelligenza che, per un dato istante,
conoscesse tutte le forze di cui è animata la
natura e la situazione rispettiva degli esseri
che la compongono, se per di più fosse
abbastanza profonda per sottomettere questi
dati all’analisi, abbraccerebbe nella stessa
formula i movimenti dei più grandi corpi
dell’universo e dell’atomo più leggero: nulla
sarebbe incerto per essa e l’avvenire, come il
passato, sarebbe presente ai suoi occhi.
Noto lo
stato del
sistema a
t=t0
Conosco lo
stato del
sistema a ogni
tempo t
successivo
Pierre Simon de Laplace
(1749-1827)
Tutto ciò si pone in palese contrasto
con la realtà che ci circonda.
Perchè
• il moto della pallina alla roulette
• il moto di una piuma che cade
• il tempo che farà fra due settimane
• il gocciolamento di un rubinetto
• i terremoti
sembrano essere dominati dal caso e sfidano la nostra
possibilità di previsione, nonostante siano tutti fenomeni
descrivibili con leggi deterministiche?
Come conciliare l’assunto fondamentale di
Laplace con l’apparente irregolarità di
questi e altri fenomeni?
Una maniera potrebbe essere quella di pensare che molti
fenomeni sembrano irregolari a causa delle difficoltà di
calcolo dovute ad esempio al fatto che l’evoluzione
temporale del sistema è data da un numero molto grande
di equazioni.
Magari con l’uso di computers abbastanza potenti riusciamo
a risolvere il problema
L’irregolarità la possiamo pensare quindi solo come
“apparente”
(dovuta a un numero molto grande di cause ognuna delle quali è però semplice)
Il moto browniano:
moto di un granello di polline immerso in un liquido a temperatura T
Secondo l’impostazione meccanicistica:
scriviamo le equazioni che governano il moto
di tutte le molecole e del granello e
conosceremo tutto del nostro sistema.
Ma quante equazioni dovremmo scrivere?
Langevin propone di scrivere una sola equazione
per il moto del granello che tenga conto della
forza media dovuta all’attrito col fluido e
degli urti delle molecole.
Passiamo ad un approccio di tipo statistico che
ci permette di fare previsioni.
Ad esempio, Einstein determinò il coefficiente
di diffusione …
Un nuovo approccio per lo studio
di sistemi a molte particelle:
• Con la nascita della meccanica statistica si
rinuncia alla descrizione e previsione dei sistemi
termodinamici in termini accurati e si passa ad
un tipo di previsioni di tipo statistico.
• Si passa a considerare i valori medi delle
grandezze fisiche.
• Questo approccio permette di determinare
molte proprietà macroscopiche a partire dalla
conoscenza delle interazioni microscopiche tra
le particelle
Schemi probabilistici diversi:
Probabilità di tipo epistemica, vale a dire
dovuta all’ignoranza delle precise
condizioni iniziali e di tutte le condizioni
al contorno del processo
Rispecchia la posizione del matematico
francese Pierre-Simon de Laplace
Il Caso
Il Caos
Gli ostacoli sferici per il potere defocalizzante
delle superfici curve fanno sì che piccole
differenze iniziali vengano amplificate ….dopo
pochi rimbalzi due traiettorie inizialmente simili
hanno una evoluzione completamente diversa
Rispecchia la posizione del matematico Jules-
Henri Poincaré
Una causa piccolissima che sfugga alla nostra attenzione
determina un effetto considerevole che non possiamo
mancar di vedere, e allora diciamo che l’effetto è
dovuto al caso. Se conoscessimo esattamente le leggi
della natura e la situazione dell’universo all’istante
iniziale, potremmo prevedere esattamente la situazione
dello stesso universo in un istante successivo. Ma se
pure accadesse che le leggi naturali non avessero più
alcun segreto per noi, anche in tal caso potremmo
conoscere la situazione iniziale solo
approssimativamente. Se questo ci permettesse di
prevedere la situazione successiva con la stessa
approssimazione, non ci occorrerebbe di più e dovremmo
dire che il fenomeno è stato previsto, che è governato
da leggi. Ma non sempre è così; può accadere che piccole
differenze nelle condizioni iniziali ne producano di
grandissime nei fenomeni finali. Un piccolo errore nelle
prime produce un errore enorme nei secondi. La
previsione diventa impossibile e si ha un fenomeno
fortuito.
Henri Poincarè
(1854 – 1912)
Scriveva Poincarè in “Science et méthode”:
Altro schema:
• Nello schema quantomeccanico non è il fatto che, per esempio, il
vettore di stato non sia mai determinabile con precisione
assoluta o che la dinamica potrebbe essere del tipo che amplifica
esponenzialmente gli errori a imporre che ci si debba
accontentare di previsioni probabilistiche circa gli esiti dei
processi di misura.
• L’aleatorietà degli esiti è incorporata nella struttura stessa del
formalismo che, se assunto come completo, non consente neppure
di pensare che, in generale, gli esiti siano, anche se in un modo a
noi sconosciuto, predeterminati.
Torniamo al CAOS
• Le certezze della fisica e di altre scienze della natura
vengono oggi messe in forse da una nuova serie di
fenomeni caotici, mai osservati prima, sia per
questioni di miopia e pigrizia mentale, sia per la
mancanza di strumenti adeguati come il computer.
Questi fenomeni si rifiutano di obbedire al paradigma
della scienza classica, pur rimanendo in una cornice
deterministica. Il caos, infatti, rende impossibili le
predizioni non per una sua intrinseca natura
indeterministica, ma per la sua estrema sensibilità alle
condizioni iniziali, che dovrebbero essere date con una
precisione impossibile.
(Ian Stewart, Dio gioca a dadi?)
Come si innescano i comportamenti caotici
ed a che cosa sono dovuti?
I sistemi che consideriamo sono assolutamente
deterministici, nel senso che i loro
comportamenti sono regolati da equazioni
dinamiche che in linea di principio consentono
di calcolare ad ogni istante lo stato del
sistema, se è esattamente noto lo stato
iniziale.
Come è possibile che si manifestino
comportamenti imprevedibili?
Forse è responsabile l’incertezza
dello stato iniziale?
• L’incertezza dello stato iniziale esatto di un
sistema deterministico può avere conseguenze
drastiche sulla sua evoluzione successiva.
• Ma tutto ciò non si verifica per i sistemi
lineari: stati iniziali che differiscono tra di
loro di piccole quantità evolvono mantenendo
limitata questa differenza, cioè danno luogo a
traiettorie che rimangono vicine tra loro.
Facciamo un esempio di sistema lineare:
Caduta di un grave:
azz  0)0( bvv  0)0(
)(
2
1
)0()0()( 2
tbagttvztz 
  btagtbttvazgtbttvazz 22
2
1
2
1 2
00
2
00 






Nota come z cresce linearmente con t
Note le condizioni iniziali:
Possiamo ricavare:
Pertanto ricaviamo:
La non linearità è un requisito necessario perché
possa manifestarsi un comportamento caotico
Per un sistema non lineare : un cambiamento, anche
piccolo, dello stato iniziale, aumenta esponenzialmente
al passare del tempo; quindi due traiettorie vicine
all’istante iniziale divergono esponenzialmente tra
loro. Questo avviene di solito in un sistema dinamico
non lineare per certi valori dei parametri che lo
caratterizzano.
Sistemi caotici
Sistemi non lineari
Sistemi dissipativi
Sistemi conservativi
Si contraggono in regioni limite del
loro spazio delle fasi, cioè
presentano un attrattore che ha un
aspetto diverso a seconda se il
sistema è regolare o caotico
Sia in quelli caotici che non, le
traiettorie non si contraggono non
convergono verso un attrattore,
poiché rimangono confinati a
superfici di energia costanti. Il
volume nello spazio delle fasi si
conserva
Sistemi caotici
Sistemi non lineari
Sistemi dissipativi
Sistemi conservativi
Si contraggono in regioni limite del
loro spazio delle fasi, cioè
presentano un attrattore che ha un
aspetto diverso a seconda se il
sistema è regolare o caotico
Sia in quelli caotici che non, le
traiettorie non si contraggono non
convergono verso un attrattore,
poiché rimangono confinati a
superfici di energia costanti. Il
volume nello spazio delle fasi si
conserva
Stretching and folding
• L’insorgere del caos
deterministico è legato alle
trasformazioni che provocano
stiramenti e ripiegamenti.
Pensiamo al modo in cui un
fornaio impasta. La pasta viene
alternativamente spianata e
ripiegata, per poi essere
spianata nuovamente e così di
seguito: una goccia di
cioccolato immersa nella pasta
si allunga ed il ripiegamento
riporta vicini punti lontani.
Questo insieme di stiramento
e ripiegamento avviene per le
traiettorie nello spazio delle
fasi.
Ed ancora …
• Poiché un sistema presenti un comportamento caotico, deve
essere un sistema non lineare, ma non tutti i sistemi non lineari
sono necessariamente caotici.
• Partiamo dalla seconda legge della dinamica: da essa si può
calcolare lo stato del sistema se tale stato è noto ad un certo
istante. Partiamo dalle accelerazioni (F/m) ed integrando
risaliamo alle v(t) e x(t). Vi sono sistemi per cui ciò in forma
analitica non si può fare. Fu Poincarè che collegò tale risultato
con il concetto di non integrabilità.
I sistemi lineari
Sono integrabili
I sistemi non lineari Sono integrabili
Sono non integrabili e presentano comportamento
caotico
Dunque, cosa è il
caos deterministico ?
• Evoluzione temporale di un sistema deterministico
con dipendenza sensibile dalle condizioni iniziali.
• Non predicibilità dell’evoluzione del sistema a lungo
termine
• Piccole differenze sulle condizioni iniziali si
amplificano con crescita esponenziale, producendo
traiettorie completamente imprevedibili.
l è l’esponente di Lyapunov
se l=0 la distanza si
mantiene costante, se
l<0 le traiettorie si
avvicinano, se l>0 le
traiettorie divergono
Si riconosce la presenza del caos in tutti i casi in
cui si ottengono traiettorie limitate che soddisfano
le seguenti tre condizioni:
• sensitività rispetto alle condizioni iniziali: partendo da due
diverse condizioni iniziali, arbitrariamente vicine tra loro, la
distanza tra le rispettive traiettorie cresce esponenzialmente e,
dopo un numero finito di iterazioni, diventa dello stesso ordine di
grandezza della variabile di stato
• transitività (o mixing): i punti della traiettoria generata,
partendo da una generica condizione iniziale, ricoprono
densamente una zona dello spazio delle fasi
• esistenza di infiniti cicli repulsivi, con i punti periodici densi nella
regione ricoperta dalle traiettorie caotiche.
Le proprietà 2 e 3 implicano la 1 che è la più semplice ed evidente.
Esempi di caos deterministico
Che CAOS … !!!
Esempio di gioco caotico:
Pendolo di Todd
Filmato
Pagina internet
Il pendolo caotico
Filmato 1
Filmato 2
Filmato 3
Filmato 4
Biliardo semplice
FilmatoFilmatoFilmato
Filmati in parallelo
Biliardo con ostacolo
Filmato
Filmato
Il matematico russo
Sinai ha provato in
maniera rigorosa che
questo tipo di
biliardo
è caotico
Detto anche biliardo di Sinai
Biliardo con ostacoli
• Un tavolo da biliardo con ostacoli
fissi di sezione circolare
presenta una sensibilità alta nella
dipendenza dalle condizioni
iniziali: una minima differenza
nella direzione della velocità con
cui una palla viene lanciata può
tradursi dopo soli due o tre urti
in traiettorie esponenzialmente
divergenti.
Come mai avviene ciò?
Supponiamo di avere sullo stesso tavolo da biliardo una palla reale
ed una immaginaria che occupano inizialmente la stessa
posizione. Si spingono simultaneamente le due palle in direzioni
leggermente diverse, ma con la stessa velocità. Le traiettorie
della palla vere e della palla immaginaria formano dunque un
certo angolo alfa. Vediamo che la distanza tra le due palle sarà
proporzionale al tempo trascorso. Se il centro della palla reale
e il centro della palla immaginaria, dopo un secondo, è di un
micrometro, cioè un millesimo di millimetro, la loro distanza
dopo venti secondi si sarà dilatata a venti micrometri che è
ancora una distanza molto piccola.
Utilizziamo una analogia per cercare di capire
Dunque una riflessione su un bordo
rettilineo del tavolo da biliardo non
apporta niente di nuovo: le traiettorie
riflesse formano lo stesso angolo alfa
di prima e la distanza tra le due palle
rimane proporzionale al tempo.
Ma se sul tavolo da biliardo ci sono ostacoli
rotondi, che corrispondono a specchi
convessi ?
In realtà, in capo a un certo tempo, l’angolo diventa grande, le
traiettorie si allontanano e, mentre una delle due palle urta un
ostacolo, l’altra continua il suo moto senza incontrarlo. A partire da
questo momento i due movimenti non hanno più alcun rapporto fra loro.
Dopo un nuovo urto contro un ostacolo rotondo, però, le traiettorie
divergono, e formano un angolo alfa primo che sarà il doppio di alfa,
dopo un nuovo urto divergeranno di un angolo quattro volte alfa.
Dopo dieci urti, l’angolo sarà moltiplicato per 1024 e così via. Se si
avrà un urto al secondo, l’angolo fra le traiettorie della palla reale e
della palla immaginaria crescerà in modo esponenziale col tempo. Si
può dimostrare matematicamente che anche la distanza tra le due
palle crescerà in modo esponenziale col tempo: avremo così una
dipendenza sensibile dalle condizioni iniziali.
Anche una semplice
deformazione dalla
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indurre una forte
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Lezione sul caos

  • 2. Riflettiamo un attimo … • La Fisica si occupa dello studio delle leggi che regolano i fenomeni naturali e le interazioni dei costituenti della materia. • Generalmente l’approccio di un fisico è quello di rendere il problema il più semplice possibile, cercando di individuare le caratteristiche fondamentali del fenomeno in studio e trascurando il resto. • Ad esempio: lo studio del moto di un grave o di un pendolo, trascurando l’attrito • Questo metodo riduzionista ha portato a degli enormi successi, ma si basa sull’idea, non sempre valida, che basta scomporre un oggetto o un fenomeno in quelle che sono le sue parti fondamentali per spiegarne il suo comportamento complessivo
  • 3. • Non è sempre realistico descrivere con semplici figure geometriche (coni,cerchi,cubi,triangoli, ecc.) gli oggetti che vogliamo studiare • Le singole componenti di un sistema fisico non interagiscono sempre debolmente, ma sono spesso fortemente accoppiate con termini non lineari. Ad ad esempio a differenza della semplice forza elastica F = −kx che contiene solo un termine lineare, è spesso più realistico considerare dei termini quadratici o di ordine superiore • Il tutto non è sempre la semplice somma delle singole parti. • I fenomeni naturali sono in generale più complessi di quanto a prima vista possa spesso sembrare …. Basta guardarsi intorno. In realtà …
  • 4. DETERMINISMO CLASSICO • Scriveva Laplace (1814): Dobbiamo dunque considerare lo stato presente dell’universo come effetto del suo stato anteriore e come causa del suo stato futuro. Un’intelligenza che, per un dato istante, conoscesse tutte le forze di cui è animata la natura e la situazione rispettiva degli esseri che la compongono, se per di più fosse abbastanza profonda per sottomettere questi dati all’analisi, abbraccerebbe nella stessa formula i movimenti dei più grandi corpi dell’universo e dell’atomo più leggero: nulla sarebbe incerto per essa e l’avvenire, come il passato, sarebbe presente ai suoi occhi. Noto lo stato del sistema a t=t0 Conosco lo stato del sistema a ogni tempo t successivo Pierre Simon de Laplace (1749-1827)
  • 5. Tutto ciò si pone in palese contrasto con la realtà che ci circonda. Perchè • il moto della pallina alla roulette • il moto di una piuma che cade • il tempo che farà fra due settimane • il gocciolamento di un rubinetto • i terremoti sembrano essere dominati dal caso e sfidano la nostra possibilità di previsione, nonostante siano tutti fenomeni descrivibili con leggi deterministiche?
  • 6. Come conciliare l’assunto fondamentale di Laplace con l’apparente irregolarità di questi e altri fenomeni? Una maniera potrebbe essere quella di pensare che molti fenomeni sembrano irregolari a causa delle difficoltà di calcolo dovute ad esempio al fatto che l’evoluzione temporale del sistema è data da un numero molto grande di equazioni. Magari con l’uso di computers abbastanza potenti riusciamo a risolvere il problema L’irregolarità la possiamo pensare quindi solo come “apparente” (dovuta a un numero molto grande di cause ognuna delle quali è però semplice)
  • 7. Il moto browniano: moto di un granello di polline immerso in un liquido a temperatura T Secondo l’impostazione meccanicistica: scriviamo le equazioni che governano il moto di tutte le molecole e del granello e conosceremo tutto del nostro sistema. Ma quante equazioni dovremmo scrivere? Langevin propone di scrivere una sola equazione per il moto del granello che tenga conto della forza media dovuta all’attrito col fluido e degli urti delle molecole. Passiamo ad un approccio di tipo statistico che ci permette di fare previsioni. Ad esempio, Einstein determinò il coefficiente di diffusione …
  • 8. Un nuovo approccio per lo studio di sistemi a molte particelle: • Con la nascita della meccanica statistica si rinuncia alla descrizione e previsione dei sistemi termodinamici in termini accurati e si passa ad un tipo di previsioni di tipo statistico. • Si passa a considerare i valori medi delle grandezze fisiche. • Questo approccio permette di determinare molte proprietà macroscopiche a partire dalla conoscenza delle interazioni microscopiche tra le particelle
  • 9. Schemi probabilistici diversi: Probabilità di tipo epistemica, vale a dire dovuta all’ignoranza delle precise condizioni iniziali e di tutte le condizioni al contorno del processo Rispecchia la posizione del matematico francese Pierre-Simon de Laplace Il Caso Il Caos Gli ostacoli sferici per il potere defocalizzante delle superfici curve fanno sì che piccole differenze iniziali vengano amplificate ….dopo pochi rimbalzi due traiettorie inizialmente simili hanno una evoluzione completamente diversa Rispecchia la posizione del matematico Jules- Henri Poincaré
  • 10. Una causa piccolissima che sfugga alla nostra attenzione determina un effetto considerevole che non possiamo mancar di vedere, e allora diciamo che l’effetto è dovuto al caso. Se conoscessimo esattamente le leggi della natura e la situazione dell’universo all’istante iniziale, potremmo prevedere esattamente la situazione dello stesso universo in un istante successivo. Ma se pure accadesse che le leggi naturali non avessero più alcun segreto per noi, anche in tal caso potremmo conoscere la situazione iniziale solo approssimativamente. Se questo ci permettesse di prevedere la situazione successiva con la stessa approssimazione, non ci occorrerebbe di più e dovremmo dire che il fenomeno è stato previsto, che è governato da leggi. Ma non sempre è così; può accadere che piccole differenze nelle condizioni iniziali ne producano di grandissime nei fenomeni finali. Un piccolo errore nelle prime produce un errore enorme nei secondi. La previsione diventa impossibile e si ha un fenomeno fortuito. Henri Poincarè (1854 – 1912) Scriveva Poincarè in “Science et méthode”:
  • 11. Altro schema: • Nello schema quantomeccanico non è il fatto che, per esempio, il vettore di stato non sia mai determinabile con precisione assoluta o che la dinamica potrebbe essere del tipo che amplifica esponenzialmente gli errori a imporre che ci si debba accontentare di previsioni probabilistiche circa gli esiti dei processi di misura. • L’aleatorietà degli esiti è incorporata nella struttura stessa del formalismo che, se assunto come completo, non consente neppure di pensare che, in generale, gli esiti siano, anche se in un modo a noi sconosciuto, predeterminati.
  • 12. Torniamo al CAOS • Le certezze della fisica e di altre scienze della natura vengono oggi messe in forse da una nuova serie di fenomeni caotici, mai osservati prima, sia per questioni di miopia e pigrizia mentale, sia per la mancanza di strumenti adeguati come il computer. Questi fenomeni si rifiutano di obbedire al paradigma della scienza classica, pur rimanendo in una cornice deterministica. Il caos, infatti, rende impossibili le predizioni non per una sua intrinseca natura indeterministica, ma per la sua estrema sensibilità alle condizioni iniziali, che dovrebbero essere date con una precisione impossibile. (Ian Stewart, Dio gioca a dadi?)
  • 13. Come si innescano i comportamenti caotici ed a che cosa sono dovuti? I sistemi che consideriamo sono assolutamente deterministici, nel senso che i loro comportamenti sono regolati da equazioni dinamiche che in linea di principio consentono di calcolare ad ogni istante lo stato del sistema, se è esattamente noto lo stato iniziale. Come è possibile che si manifestino comportamenti imprevedibili?
  • 14. Forse è responsabile l’incertezza dello stato iniziale? • L’incertezza dello stato iniziale esatto di un sistema deterministico può avere conseguenze drastiche sulla sua evoluzione successiva. • Ma tutto ciò non si verifica per i sistemi lineari: stati iniziali che differiscono tra di loro di piccole quantità evolvono mantenendo limitata questa differenza, cioè danno luogo a traiettorie che rimangono vicine tra loro.
  • 15. Facciamo un esempio di sistema lineare: Caduta di un grave: azz  0)0( bvv  0)0( )( 2 1 )0()0()( 2 tbagttvztz    btagtbttvazgtbttvazz 22 2 1 2 1 2 00 2 00        Nota come z cresce linearmente con t Note le condizioni iniziali: Possiamo ricavare: Pertanto ricaviamo:
  • 16. La non linearità è un requisito necessario perché possa manifestarsi un comportamento caotico Per un sistema non lineare : un cambiamento, anche piccolo, dello stato iniziale, aumenta esponenzialmente al passare del tempo; quindi due traiettorie vicine all’istante iniziale divergono esponenzialmente tra loro. Questo avviene di solito in un sistema dinamico non lineare per certi valori dei parametri che lo caratterizzano. Sistemi caotici Sistemi non lineari Sistemi dissipativi Sistemi conservativi Si contraggono in regioni limite del loro spazio delle fasi, cioè presentano un attrattore che ha un aspetto diverso a seconda se il sistema è regolare o caotico Sia in quelli caotici che non, le traiettorie non si contraggono non convergono verso un attrattore, poiché rimangono confinati a superfici di energia costanti. Il volume nello spazio delle fasi si conserva Sistemi caotici Sistemi non lineari Sistemi dissipativi Sistemi conservativi Si contraggono in regioni limite del loro spazio delle fasi, cioè presentano un attrattore che ha un aspetto diverso a seconda se il sistema è regolare o caotico Sia in quelli caotici che non, le traiettorie non si contraggono non convergono verso un attrattore, poiché rimangono confinati a superfici di energia costanti. Il volume nello spazio delle fasi si conserva
  • 17. Stretching and folding • L’insorgere del caos deterministico è legato alle trasformazioni che provocano stiramenti e ripiegamenti. Pensiamo al modo in cui un fornaio impasta. La pasta viene alternativamente spianata e ripiegata, per poi essere spianata nuovamente e così di seguito: una goccia di cioccolato immersa nella pasta si allunga ed il ripiegamento riporta vicini punti lontani. Questo insieme di stiramento e ripiegamento avviene per le traiettorie nello spazio delle fasi.
  • 18. Ed ancora … • Poiché un sistema presenti un comportamento caotico, deve essere un sistema non lineare, ma non tutti i sistemi non lineari sono necessariamente caotici. • Partiamo dalla seconda legge della dinamica: da essa si può calcolare lo stato del sistema se tale stato è noto ad un certo istante. Partiamo dalle accelerazioni (F/m) ed integrando risaliamo alle v(t) e x(t). Vi sono sistemi per cui ciò in forma analitica non si può fare. Fu Poincarè che collegò tale risultato con il concetto di non integrabilità. I sistemi lineari Sono integrabili I sistemi non lineari Sono integrabili Sono non integrabili e presentano comportamento caotico
  • 19. Dunque, cosa è il caos deterministico ? • Evoluzione temporale di un sistema deterministico con dipendenza sensibile dalle condizioni iniziali. • Non predicibilità dell’evoluzione del sistema a lungo termine • Piccole differenze sulle condizioni iniziali si amplificano con crescita esponenziale, producendo traiettorie completamente imprevedibili. l è l’esponente di Lyapunov se l=0 la distanza si mantiene costante, se l<0 le traiettorie si avvicinano, se l>0 le traiettorie divergono
  • 20. Si riconosce la presenza del caos in tutti i casi in cui si ottengono traiettorie limitate che soddisfano le seguenti tre condizioni: • sensitività rispetto alle condizioni iniziali: partendo da due diverse condizioni iniziali, arbitrariamente vicine tra loro, la distanza tra le rispettive traiettorie cresce esponenzialmente e, dopo un numero finito di iterazioni, diventa dello stesso ordine di grandezza della variabile di stato • transitività (o mixing): i punti della traiettoria generata, partendo da una generica condizione iniziale, ricoprono densamente una zona dello spazio delle fasi • esistenza di infiniti cicli repulsivi, con i punti periodici densi nella regione ricoperta dalle traiettorie caotiche. Le proprietà 2 e 3 implicano la 1 che è la più semplice ed evidente.
  • 21. Esempi di caos deterministico Che CAOS … !!!
  • 22. Esempio di gioco caotico: Pendolo di Todd Filmato Pagina internet
  • 23. Il pendolo caotico Filmato 1 Filmato 2 Filmato 3 Filmato 4
  • 25. Biliardo con ostacolo Filmato Filmato Il matematico russo Sinai ha provato in maniera rigorosa che questo tipo di biliardo è caotico Detto anche biliardo di Sinai
  • 26. Biliardo con ostacoli • Un tavolo da biliardo con ostacoli fissi di sezione circolare presenta una sensibilità alta nella dipendenza dalle condizioni iniziali: una minima differenza nella direzione della velocità con cui una palla viene lanciata può tradursi dopo soli due o tre urti in traiettorie esponenzialmente divergenti.
  • 27. Come mai avviene ciò? Supponiamo di avere sullo stesso tavolo da biliardo una palla reale ed una immaginaria che occupano inizialmente la stessa posizione. Si spingono simultaneamente le due palle in direzioni leggermente diverse, ma con la stessa velocità. Le traiettorie della palla vere e della palla immaginaria formano dunque un certo angolo alfa. Vediamo che la distanza tra le due palle sarà proporzionale al tempo trascorso. Se il centro della palla reale e il centro della palla immaginaria, dopo un secondo, è di un micrometro, cioè un millesimo di millimetro, la loro distanza dopo venti secondi si sarà dilatata a venti micrometri che è ancora una distanza molto piccola. Utilizziamo una analogia per cercare di capire Dunque una riflessione su un bordo rettilineo del tavolo da biliardo non apporta niente di nuovo: le traiettorie riflesse formano lo stesso angolo alfa di prima e la distanza tra le due palle rimane proporzionale al tempo.
  • 28. Ma se sul tavolo da biliardo ci sono ostacoli rotondi, che corrispondono a specchi convessi ? In realtà, in capo a un certo tempo, l’angolo diventa grande, le traiettorie si allontanano e, mentre una delle due palle urta un ostacolo, l’altra continua il suo moto senza incontrarlo. A partire da questo momento i due movimenti non hanno più alcun rapporto fra loro. Dopo un nuovo urto contro un ostacolo rotondo, però, le traiettorie divergono, e formano un angolo alfa primo che sarà il doppio di alfa, dopo un nuovo urto divergeranno di un angolo quattro volte alfa. Dopo dieci urti, l’angolo sarà moltiplicato per 1024 e così via. Se si avrà un urto al secondo, l’angolo fra le traiettorie della palla reale e della palla immaginaria crescerà in modo esponenziale col tempo. Si può dimostrare matematicamente che anche la distanza tra le due palle crescerà in modo esponenziale col tempo: avremo così una dipendenza sensibile dalle condizioni iniziali.
  • 29. Anche una semplice deformazione dalla forma sferica può indurre una forte sensibilità alle condizioni iniziali. Il biliardo a forma di stadio