Esperimenti sulle disuguaglianze di Bell - Dalle origini al crollo del realis...Fausto Intilla
È possibile una descrizione della realtà fisica, solo ed esclusivamente attraverso il principio di località e del realismo locale? Esisteranno davvero delle variabili nascoste, all’interno delle nostre teorie fisico-matematiche, oppure tutto è descrivibile con le regole e i principi standard della meccanica quantistica? Ebbene nel 2015, un importante esperimento sulle disuguaglianze di Bell, sembrerebbe avere almeno in parte risposto alle succitate domande, mettendo la parola fine al realismo locale. È l’anno del trionfo del teorema di Bell e di tutto ciò che al cospetto delle menti più eccelse, aveva già preannunciato con circa mezzo secolo d’anticipo. Nel presente volume vengono presentati tutti gli esperimenti di Bell, compiuti dall’inizio degli anni Settanta fino ad oggi (2018); ma solo i più significativi sono stati descritti nel dettaglio utilizzando il formalismo matematico della meccanica quantistica (tutti gli altri sono stati esposti in forma divulgativa). Fausto Intilla (www.oloscience.com)
Breve intervista della casa editrice Aracne (Roma), all'autore del libro: "Fisica dell'Informazione, ultima frontiera della scienza". In questo breve saggio, Intilla ci conduce attraverso uno dei più recenti e controversi paradigmi in campo scientifico: quello dell’Universo Digitale; dove ogni elemento della realtà a noi circostante (compreso noi stessi), nella sua “matrice ultima”, risulta essere costituito da pura Informazione. Il libro contiene inoltre, la versione aggiornata di un articolo in cui l’autore si propone di dare una spiegazione a carattere puramente scientifico ai concetti di anima e “reincarnazione”, attraverso la teoria termodinamica dell’Informazione. Tale articolo, intitolato “Dalla teoria dell’Informazione al concetto di Anima”, ha riscontrato una notevole popolarità sul web, rimanendo a tutt’oggi, uno degli approcci più complessi e significativi all’eterna questione della “vita dopo la morte”.
L'esperimento di Afshar. Verso un nuovo approccio al principio di complementa...Fausto Intilla
Quello del fisico iraniano-americano Shahriar Sadigh Afshar, è un esperimento che negli ultimi dieci anni (il primo esperimento di Afshar, risale infatti al 2001), ha suscitato infinite critiche e dibattiti vari nella comunità dei fisici, poiché sembrerebbe inficiare le basi stesse del principio di complementarità di Niels Bohr. Con questo breve saggio sull’esperimento di Afshar, Intilla ha cercato semplicemente di raccogliere una serie di critiche nei confronti dell’esperimento in questione, elaborate (spesso con grande rigore matematico) da diversi fisici (alcuni famosi, altri un po’ meno), con l’unico scopo di dare al lettore interessato all’argomento in questione, un quadro un po’ più nitido e completo di come attualmente fisici e filosofi, tendano a volgere il loro sguardo verso l’intramontabile principio di complementarità.
Esperimenti sulle disuguaglianze di Bell - Dalle origini al crollo del realis...Fausto Intilla
È possibile una descrizione della realtà fisica, solo ed esclusivamente attraverso il principio di località e del realismo locale? Esisteranno davvero delle variabili nascoste, all’interno delle nostre teorie fisico-matematiche, oppure tutto è descrivibile con le regole e i principi standard della meccanica quantistica? Ebbene nel 2015, un importante esperimento sulle disuguaglianze di Bell, sembrerebbe avere almeno in parte risposto alle succitate domande, mettendo la parola fine al realismo locale. È l’anno del trionfo del teorema di Bell e di tutto ciò che al cospetto delle menti più eccelse, aveva già preannunciato con circa mezzo secolo d’anticipo. Nel presente volume vengono presentati tutti gli esperimenti di Bell, compiuti dall’inizio degli anni Settanta fino ad oggi (2018); ma solo i più significativi sono stati descritti nel dettaglio utilizzando il formalismo matematico della meccanica quantistica (tutti gli altri sono stati esposti in forma divulgativa). Fausto Intilla (www.oloscience.com)
Breve intervista della casa editrice Aracne (Roma), all'autore del libro: "Fisica dell'Informazione, ultima frontiera della scienza". In questo breve saggio, Intilla ci conduce attraverso uno dei più recenti e controversi paradigmi in campo scientifico: quello dell’Universo Digitale; dove ogni elemento della realtà a noi circostante (compreso noi stessi), nella sua “matrice ultima”, risulta essere costituito da pura Informazione. Il libro contiene inoltre, la versione aggiornata di un articolo in cui l’autore si propone di dare una spiegazione a carattere puramente scientifico ai concetti di anima e “reincarnazione”, attraverso la teoria termodinamica dell’Informazione. Tale articolo, intitolato “Dalla teoria dell’Informazione al concetto di Anima”, ha riscontrato una notevole popolarità sul web, rimanendo a tutt’oggi, uno degli approcci più complessi e significativi all’eterna questione della “vita dopo la morte”.
L'esperimento di Afshar. Verso un nuovo approccio al principio di complementa...Fausto Intilla
Quello del fisico iraniano-americano Shahriar Sadigh Afshar, è un esperimento che negli ultimi dieci anni (il primo esperimento di Afshar, risale infatti al 2001), ha suscitato infinite critiche e dibattiti vari nella comunità dei fisici, poiché sembrerebbe inficiare le basi stesse del principio di complementarità di Niels Bohr. Con questo breve saggio sull’esperimento di Afshar, Intilla ha cercato semplicemente di raccogliere una serie di critiche nei confronti dell’esperimento in questione, elaborate (spesso con grande rigore matematico) da diversi fisici (alcuni famosi, altri un po’ meno), con l’unico scopo di dare al lettore interessato all’argomento in questione, un quadro un po’ più nitido e completo di come attualmente fisici e filosofi, tendano a volgere il loro sguardo verso l’intramontabile principio di complementarità.
Fisica dell'informazione, ultima frontiera della scienza. Fausto Intilla
In questo breve saggio, Intilla ci conduce attraverso uno dei più recenti e controversi paradigmi in campo scientifico: quello dell’Universo Digitale; dove ogni elemento della realtà a noi circostante (compreso noi stessi), nella sua “matrice ultima”, risulta essere costituito da pura Informazione. Il libro contiene inoltre, la versione aggiornata di un articolo in cui l’autore si propone di dare una spiegazione a carattere puramente scientifico ai concetti di anima e “reincarnazione”, attraverso la teoria termodinamica dell’Informazione. Tale articolo, intitolato “Dalla teoria dell’Informazione al concetto di Anima”, ha riscontrato una notevole popolarità sul web, rimanendo a tutt’oggi, uno degli approcci più complessi e significativi all’eterna questione della “vita dopo la morte”.
Interpretazione a Molti Mondi: quali sono gli esperimenti per poterla testare?Fausto Intilla
Esistono degli esperimenti scientifici che allo stato attuale della tecnica, permetterebbero di convalidare o meno l'ipotesi di Hugh Everett III? Ovvero, il Multiverso esisterà davvero, o è solo il risultato di costrutti puramente matematici e nient'altro? In questo articolo ho cercato di fare un po' il punto della situazione.
Fausto Intilla: Dalla teoria dell'informazione al concetto di anima.Fausto Intilla
Articolo pubblicato originariamente il 31 agosto del 2009 e aggiornato il 21.10.2020; si veda: https://oloscience.blogspot.com/2009/08/fausto-intilla-dalla-teoria.html
Dal blog http://segnalazionit.blogspot.com è tratta questa intervista ad Ignazio Licata, autore del libro La logica aperta della mente (Codice edizioni) e noto fisico teorico, direttore dell'Institute for Scientific Methodology (ISEM). Licata si occupa di fondamenti della fisica quantistica, modelli matematici dei processi cognitivi e teoria della computazione nei sistemi fisici e biologici. Ha studiato con David Bohm e J. P. Vigier, due nomi fondamentali nella storia delle interpretazioni “realistiche” della meccanica quantistica, con il Nobel Abdus Salam e con Giuseppe Arcidiacono, con il quale ha iniziato ad interessarsi di “relatività proiettiva”, una teoria che sta tornando prepotentemente attuale per le sue implicazioni in cosmologia quantistica. Nel libro l’autore propone un’originale intreccio tra fisica dell’emergenza, epistemologia e teorie cognitive attraverso un approccio multidisciplinare e con profonde incursioni tra i temi dell’Intelligenza Artificiale (I.A.) e dell’informatica teorica.
Antigravità. Dalla gravità repulsiva ai propulsori a curvatura spazio-temporale.Fausto Intilla
Nel breve excursus a carattere divulgativo presentato in questo volume si parte dal concetto di gravità repulsiva, fino ad arrivare alle teorie più controverse e speculative sulla possibilità di modificare lo spazio–tempo (per compiere dei viaggi interstellari a velocità superluminali) con i cosiddetti “propulsori a curvatura”; passando per l’elettroidrodinamica e la più complessa e promettente magnetoidrodinamica, senza tralasciare tutte quelle teorie ed invenzioni, purtroppo mai risultate applicabili, brevettate nella seconda metà del secolo scorso. Vengono inoltre esposti i dettagli tecnici dei tentativi sperimentali di scoprire un’eventuale “forza antigravitazionale”, compiuti fino alla fine degli anni Novanta da alcuni scienziati di diverse nazionalità nell’ambito dei materiali superconduttori. Il percorso si conclude con un rapporto sui personaggi, le società e le industrie aeronautiche, militari e civili, che dal 1955 al 1974 sono state coinvolte nella ricerca incentrata sul controllo della gravità e sulle sue possibili applicazioni nell’ambito dell’aeronautica terrestre e spaziale.
Presentazione di tesina di maturità.
Titolo: Relativo o Assoluto?
Descrizione: Analisi di varie teorie, delle più disparate discipline, incentrate sul concetto che la realtà è relativa all'osservatore, usate per discutere se questa possa essere la verità o se invece quelle stesse teorie portino ad avere una visione più assolutistica della realtà.
Sono analizzate: la teoria della relatività ristretta e generale, la "critica della ragion pura" di Kant e il relativismo Pirandelliano.
Fisica dell'informazione, ultima frontiera della scienza. Fausto Intilla
In questo breve saggio, Intilla ci conduce attraverso uno dei più recenti e controversi paradigmi in campo scientifico: quello dell’Universo Digitale; dove ogni elemento della realtà a noi circostante (compreso noi stessi), nella sua “matrice ultima”, risulta essere costituito da pura Informazione. Il libro contiene inoltre, la versione aggiornata di un articolo in cui l’autore si propone di dare una spiegazione a carattere puramente scientifico ai concetti di anima e “reincarnazione”, attraverso la teoria termodinamica dell’Informazione. Tale articolo, intitolato “Dalla teoria dell’Informazione al concetto di Anima”, ha riscontrato una notevole popolarità sul web, rimanendo a tutt’oggi, uno degli approcci più complessi e significativi all’eterna questione della “vita dopo la morte”.
Interpretazione a Molti Mondi: quali sono gli esperimenti per poterla testare?Fausto Intilla
Esistono degli esperimenti scientifici che allo stato attuale della tecnica, permetterebbero di convalidare o meno l'ipotesi di Hugh Everett III? Ovvero, il Multiverso esisterà davvero, o è solo il risultato di costrutti puramente matematici e nient'altro? In questo articolo ho cercato di fare un po' il punto della situazione.
Fausto Intilla: Dalla teoria dell'informazione al concetto di anima.Fausto Intilla
Articolo pubblicato originariamente il 31 agosto del 2009 e aggiornato il 21.10.2020; si veda: https://oloscience.blogspot.com/2009/08/fausto-intilla-dalla-teoria.html
Dal blog http://segnalazionit.blogspot.com è tratta questa intervista ad Ignazio Licata, autore del libro La logica aperta della mente (Codice edizioni) e noto fisico teorico, direttore dell'Institute for Scientific Methodology (ISEM). Licata si occupa di fondamenti della fisica quantistica, modelli matematici dei processi cognitivi e teoria della computazione nei sistemi fisici e biologici. Ha studiato con David Bohm e J. P. Vigier, due nomi fondamentali nella storia delle interpretazioni “realistiche” della meccanica quantistica, con il Nobel Abdus Salam e con Giuseppe Arcidiacono, con il quale ha iniziato ad interessarsi di “relatività proiettiva”, una teoria che sta tornando prepotentemente attuale per le sue implicazioni in cosmologia quantistica. Nel libro l’autore propone un’originale intreccio tra fisica dell’emergenza, epistemologia e teorie cognitive attraverso un approccio multidisciplinare e con profonde incursioni tra i temi dell’Intelligenza Artificiale (I.A.) e dell’informatica teorica.
Antigravità. Dalla gravità repulsiva ai propulsori a curvatura spazio-temporale.Fausto Intilla
Nel breve excursus a carattere divulgativo presentato in questo volume si parte dal concetto di gravità repulsiva, fino ad arrivare alle teorie più controverse e speculative sulla possibilità di modificare lo spazio–tempo (per compiere dei viaggi interstellari a velocità superluminali) con i cosiddetti “propulsori a curvatura”; passando per l’elettroidrodinamica e la più complessa e promettente magnetoidrodinamica, senza tralasciare tutte quelle teorie ed invenzioni, purtroppo mai risultate applicabili, brevettate nella seconda metà del secolo scorso. Vengono inoltre esposti i dettagli tecnici dei tentativi sperimentali di scoprire un’eventuale “forza antigravitazionale”, compiuti fino alla fine degli anni Novanta da alcuni scienziati di diverse nazionalità nell’ambito dei materiali superconduttori. Il percorso si conclude con un rapporto sui personaggi, le società e le industrie aeronautiche, militari e civili, che dal 1955 al 1974 sono state coinvolte nella ricerca incentrata sul controllo della gravità e sulle sue possibili applicazioni nell’ambito dell’aeronautica terrestre e spaziale.
Presentazione di tesina di maturità.
Titolo: Relativo o Assoluto?
Descrizione: Analisi di varie teorie, delle più disparate discipline, incentrate sul concetto che la realtà è relativa all'osservatore, usate per discutere se questa possa essere la verità o se invece quelle stesse teorie portino ad avere una visione più assolutistica della realtà.
Sono analizzate: la teoria della relatività ristretta e generale, la "critica della ragion pura" di Kant e il relativismo Pirandelliano.
Fundamental principle of information to-energy conversion.Fausto Intilla
Abstract. - The equivalence of 1 bit of information to entropy was given by Landauer in 1961 as kln2, k the Boltzmann constant. Erasing information implies heat dissipation and the energy of 1 bit would then be (the
Landauer´s limit) kT ln 2, T being the ambient temperature. From a quantum-cosmological point of view the minimum quantum of energy in the universe corresponds today to a temperature of 10^-29 ºK, probably forming a cosmic background of a Bose condensate [1]. Then, the bit with minimum energy today in the Universe is a quantum of energy 10^-45 ergs, with an equivalent mass of 10^-66 g. Low temperature implies low energy per bit and, of course, this is the way for faster and less energy dissipating computing devices. Our conjecture is this: the possibility of a future access to the CBBC (a coupling/channeling?) would mean a huge
jump in the performance of these devices.
What happens if measure the electron spin twice?Fausto Intilla
Abstract: The mainstream textbooks of quantum mechanics explains the quantum state collapses into an eigenstate in the measurement, while other explanations such as hidden variables and multiuniverse deny the collapsing. Here we propose an ideal thinking experiment on measuring the
spin of an electron with 3 steps. It is simple and straightforward, in short, to measure a spin-up electron in x-axis, and then in z-axis. Whether there is a collapsing predicts different results of the experiment. The future realistic experiment will show the quantum state collapses or not in the measurement.
A non local linear dynamical system and violation of Bell’s inequality.Fausto Intilla
Abstract: A simple classical non-local dynamical system with random initial conditions and an output projecting the state variable on selected axes has been defined to mimic a two-channel quantum coincidence experiment. Non-locality is introduced by a parameter connecting the initial conditions
to the selection of the projection axes. The statistics of the results shows violations up to 100% of the Bell’s inequality, in the form of Clauser-HorneShimony-Holt (CHSH), strongly depending on the non-locality parameter. Discussions on the parallelism with Bohmian mechanics are given.
Pensieri. Confessioni di una mente in libertà.Fausto Intilla
Tra le pagine di questa breve ma essenziale raccolta di riflessioni personali ad alto "potenziale soggettivo" (atte a svelare il "lato umano" dell'autore; come egli stesso dichiara nella prefazione del presente volume), Intilla ha inserito anche alcuni articoli ed interviste, che non ebbe mai modo di inserire nei suoi precedenti libri, poiché difficilmente collocabili all'interno di determinate linee argomentative. L'autore, lungi dalla presunzione di voler impartire qualche "lezione di vita" ai lettori più "esigenti", affida questi suoi pensieri a tutti coloro che vorranno aprire le proprie menti verso una migliore conoscenza di se stessi e del mondo in cui viviamo, non attraverso le sue idee e considerazioni personali, ma attraverso ciò che essi stessi saranno in grado di cogliere ed elaborare con il proprio intelletto e le proprie capacità associative, tra gli innumerevoli spunti di riflessione presenti in quest'opera. Il testo è piuttosto scorrevole e non richiede particolari conoscenze tecnico-scientifiche nel campo della Fisica o della Chimica (prerogativa invece essenziale per tutti gli altri libri finora pubblicati dallo stesso autore).
Ulixe. Il lungo cammino delle idee tra arte, scienza e filosofia.Fausto Intilla
Solo in tempi assai recenti (storia contemporanea) si è riscoperto — poiché già noto in tempi antichi, quando ogni ambito della sfera umana si inseriva in uno stesso disegno, percepito da tutti con un profondo “senso del divino”; ovvero prima dell’era cartesiana — il sublime nesso tra tutte le cose presenti nel grande regno della realtà, che ci consente di visualizzare meglio ogni sottile collegamento tra tutto ciò che siamo sempre stati abituati a scindere, a suddividere in compartimenti stagni, ai quali abbiamo dato il nome di Arte, Scienza e Filosofia. Il tentativo di quest’opera, è dunque quello di esporre alcuni punti di partenza dai quali, seguendo percorsi diversi, si arrivi a un unico obiettivo: intravedere l’immagine di una realtà unitaria, dove tutto il sapere e l’operato umano, rivelino (seppure in termini metafisici ed astratti) la loro sottile interdipendenza con la natura dei nostri stessi sensi (filtri irremovibili e dai benèfici risvolti di stampo darwiniano), istinti ed emozioni.
Armi ad energia diretta. Dalle onde acustiche ai sistemi laser.Fausto Intilla
Le armi a energia diretta non appartengono più alla fantascienza, sono ormai una realtà che promette di rivoluzionare la guerra moderna come fece in passato la polvere da sparo nell’era delle armi bianche. Tra non più di dieci anni, le armi a energia diretta cambieranno radicalmente la natura delle guerre in molti scenari geopolitici. I dispositivi saranno di tipo aereo, navale e terrestre. Avranno capacità di ingaggio selettive e istantanee; agiranno contro bersagli multipli con un’autonomia sconosciuta alle armi convenzionali, presentando inoltre costi unitari, rispetto a queste ultime, assai inferiori. In questo volume vengono esposte, con tutti i relativi dettagli tecnici che le contraddistinguono, tutte le tipologie di arma a energia diretta attualmente disponibili presso uno degli eserciti più potenti al mondo: quello degli Stati Uniti d’America. Si partirà quindi dalle armi a radiofrequenza, per arrivare a quelle a onde sonore, passando per le armi laser di ultima generazione: un excursus volutamente scevro da considerazioni etiche o giuridiche sull’utilizzo di queste armi.
Sistemi di trasporto a levitazione magnetica. Dal treno Maglev al futuristico...Fausto Intilla
Il volume propone un excursus sui sistemi di trasporto a levitazione magnetica, partendo dalle origini della tecnologia Maglev (i primi brevetti risalenti all’inizio del secolo scorso), fino ad arrivare agli attuali modelli ultra-evoluti di tale tecnologia, senza tralasciare, in ultima analisi, i progetti più avveniristici ancora allo stadio concettuale, ma già pregni della giusta carica di fattibilità. Molti paesi al mondo stanno iniziando a comprendere i vantaggi della monorotaia, mentre le nazioni ancora legate ai vecchi sistemi di trasporto rischiano di perdere una grande occasione. La tecnologia del XIX secolo non soddisfa più le esigenze delle città del nuovo millennio; inoltre, in un periodo di continuo aumento del costo dei carburanti, la monorotaia rappresenta una tecnologia innovativa la cui epoca d’oro, forse, è finalmente arrivata. Ciò che molti futurologi e scienziati visionari del secolo scorso avevano immaginato sui mezzi di trasporto del futuro, oggi, in parte, è stato già realizzato, ma occorrono ancora molte idee e molti sforzi per raggiungere ciò che viene ritenuto ancora impossibile.
Fisica dell'invisibilità. Metamateriali e tecnologie del futuro.Fausto Intilla
Con questo breve saggio sui modelli, i principi e le vecchie e nuove leggi fisiche che ruotano attorno al mondo dei metamateriali e a tutto ciò che ancora non è ben compreso nel campo della sperimentazione scientifica, l’autore completa una sorta di trilogia (Fisica dell’informazione, ultima frontiera della scienza, L’Esperimento di Afshar e Fisica dell’invisibilità) dedicata alla parte più concreta, pratica e razionale di quella che oggi viene comunemente definita come “scienza di confine”. Lo scopo è quello di dare al lettore appassionato di tematiche scientifiche sempre calde e in continua evoluzione, quell’input fondamentale per poter scegliere la propria linea di approfondimento su argomenti soggettivamente ritenuti più interessanti o meno interessanti. Si tratta dunque di un libro a carattere introduttivo, non strettamente specialistico, divulgativo e idoneo a tutti coloro che vogliano muovere i primi passi verso un campo della fisica che considerano affascinante e dunque degno almeno di uno sguardo.
Aurum. Origine, storia e applicazioni del metallo nobile per eccellenza.Fausto Intilla
La storia dell’oro, dai tempi delle antiche civiltà umane che per prime lo scoprirono sino ai nostri giorni, è piuttosto lunga e complessa. Esso ha sempre simboleggiato, sin dalla notte dei tempi, ricchezza e garanzia di potenza. Ma è stato anche causa di vere e proprie ossessioni tra i vari popoli del mondo; portando così una buona parte del genere umano, ad una serie infinita di guerre e distruzioni, in cui molte culture ebbero la peggio e scomparvero, mentre altre sopravvissero e acquisirono maggior potere. In questo libro, viene dunque compiuto un lungo excursus in cui ogni aspetto relativo al prezioso metallo giallo (dalla sua origine stellare sino ad arrivare al suo impiego nell’ambito dei mercati finanziari), viene analizzato a 360 gradi attraverso un’accurata e selettiva esposizione delle principali proprietà che lo caratterizzano (siano esse di natura intrinseca o ad esso simbioticamente correlate). Di carattere prettamente divulgativo, questo volume risulta essere leggibile da chiunque abbia un minimo di conoscenze tecniche di base, nel campo della chimica fisica.
Aurum. Origine, storia e applicazioni del metallo nobile per eccellenza.
Gravità quantistica: A che punto siamo?
1. Gravità quantistica: a che punto siamo?
(di Fausto Intilla – www.oloscience.com )
Nel campo della fisica delle
particelle, in questi ultimi due
decenni abbiamo assistito ad un
rapido progresso in relazione ad
uno dei temi più accesi e dibattuti
dai ricercatori di tutto il mondo, che
si occupano di meccanica quan-
tistica, teoria delle stringhe e teoria
quantistica dei campi: la gravità
quantistica. Tutti i nuovi approcci
matematici a tale realtà facilmente
osservabile in ambito macroscopi-
co ma unicamente calcolabile nel
mondo dell’infinita-mente piccolo,
non tendono infatti ad escluderla bensì ad incorporarla nelle equazioni
fondamentali che regolano e descrivono la geometria dello spaziotempo
(sempre dinamica ed evolvente nel tempo, come scoprì Einstein agli
inizi del XX secolo). Molti teorici oggi, per rendere più semplici le
equazioni che tengano conto della gravità quantistica, utilizzano delle
riformulazioni della Relatività Generale, strutturate in modo tale da
rendere la teoria di Einstein molto simile a quella delle teorie di gauge
(per intenderci, quelle su cui si basa il Modello Standard della fisica
delle particelle). L’idea centrale è dunque quella che non si debba
partire dallo spazio o da “qualcosa che si muove nello spazio”, bensì da
qualcosa che lo “trascenda” e abbia, invece dello spazio, una struttura
puramente quantistica. In un simile contesto, definito da un’eventuale
teoria che potremmo considerare potenzialmente corretta, lo spazio
dovrà necessariamente emergere, rappresentando qualche proprietà
media della struttura (per analogia, ad esempio, si consideri la
temperatura; essa infatti emerge come conseguenza del movimento
medio degli atomi). Infine quindi, a vacillare è lo stesso concetto di
spazio, che potrebbe in tale ottica di idee, “non esistere” come entità
isolata di fondo (background). Per dirla con Edward Witten,
“occorrerebbe iniziare a credere che lo spaziotempo sia un fenomeno
emergente”.
Un altro aspetto importante dello spaziotempo, tuttavia, è che la sua
geometria contiene delle informazioni sulle relazioni di causalità tra gli
eventi. Ma così come la geometria dello spaziotempo determina quali
2. sono le relazioni causali, a loro volta, viceversa, le relazioni causali
possono determinare la geometria dello spaziotempo. Nel campo degli
studi e delle ricerche sulla gravità quantistica, oggi i teorici sono ormai
del tutto convinti che il ruolo della causalità sia fondamentale. Essi
infatti arrivano ai migliori risultati solo quando riescono a combinare
queste tre premesse essenziali: che lo spazio sia emergente, che la
descrizione più fondamentale sia discreta e che essa implichi in un
modo fondamentale la causalità. Da semplici modelli basati soltanto su
questi tre principi (emergenza, discretezza e causalità), molti teorici
sono riusciti a derivare dei risultati piuttosto importanti. Questi modelli
partono dai più semplici assunti possibili sulle unità discrete dello
spaziotempo e poi esaminano che cosa ne può derivare. Il più
“funzionale” è il modello delle triangolazioni dinamiche causali (ideato
da R. Loll e J. Ambjørn). L’idea di base è che una geometria dello
spaziotempo si realizza accatastando un gran numero di piccoli mattoni,
ognuno dei quali rappresenta un semplice processo causale. Poche
regole semplici controllano le modalità dell’accatastamento e una
semplice formula fornisce la probabilità quantomeccanica di ciascuno
di questi modelli di uno spaziotempo quantistico. In questi modelli la
coordinata del tempo è arbitraria, come nella Relatività Generale. Con
questa restrizione e qualche altra semplice regoletta, si ottiene una
prova significativa del fatto che lo spaziotempo classico, con le sue tre
dimensioni spaziali più il tempo, emerge da un semplice gioco di
accatastamento di componenti elementari, basato solo sulla discretezza
e sulla causalità. Ambjørn è inoltre riuscito a dimostrare che se non
vengono poste delle restrizioni alla causalità, non può emergere una
geometria classica dello spaziotempo. Si osservi inoltre, come dulcis in
fundo, che persino nella teoria dei twistor di Roger Penrose (il cui
approccio allo spaziotempo quantistico si basa sullo stesso principio),
le relazioni di causalità sono fondamentali …ma questa è tutta un’altra
storia.
La discretezza dello spazio e del tempo è una conseguenza dell’insieme
dei principi della teoria quantistica e della teoria della Relatività
Generale; partendo da questo assunto di base e riscrivendo dunque la
teoria di Einstein in funzione di un nuovo insieme di variabili, si riesce
a derivare in maniera precisa la descrizione di uno spaziotempo
quantistico. Tutto ciò viene elegantemente esposto dalla teoria della
gravità quantistica a loop (LQG). L’aspetto più interessante di
quest’ultima teoria (LQG), è che essa rimane del tutto indipendente dal
contesto di fondo (ovvero, senza una metrica del background). La sfida
più grande per la LQG è stata riuscire a spiegare come emerge lo
3. spaziotempo classico; in tale direzione un passo importante è
sicuramente stato compiuto da C. Rovelli nel 2005, quando trovò delle
prove consistenti del fatto che la LQG prevede che due masse si attirino
esattamente come descritto dalla legge di Newton. Tali risultati
indicano inoltre che a basse energie, la teoria risulta funzionale con la
presenza di quei particolari bosoni (per ora solo ipotetici), chiamati
gravitoni. A favore della LQG, vi sono dunque parecchi elementi di
notevole importanza. I più recenti studi, suggeriscono che molte teorie
quantistiche della gravità indipendenti dal background, contengono le
particelle elementari come stati emergenti. Tutti questi risultati ci
portano verso quella direzione in cui appare sempre più chiaro che
possa esistere un linguaggio matematico e concettuale coerente, che
unifichi la teoria quantistica con la Relatività Generale; tuttavia, al
momento, nessuna idea/teoria può essere considerata come ultima e
definitiva descrizione della realtà. Oggi comunque sappiamo che
qualcosa di nuovo, ancora da scoprire, potrebbe quasi certamente
esistere alla scala di Planck, ovvero alla scala in cui opera la gravità
quantistica; occorre soltanto attendere i risultati dei prossimi
esperimenti che verranno condotti (negli anni a venire) con energie
sempre più alte, all’interno di acceleratori di particelle,
tecnologicamente sempre più evoluti. Tuttavia, non dobbiamo farci
illusioni. Il principale ostacolo consiste nel fatto che la lunghezza di
Planck (dell’ordine di 10^-33cm) è la minima possibile in natura, che è
appunto la scala alla quale si prevede che gli effetti della gravità
quantistica diventino visibili; il che vale a dire che in termini di energia,
la scala pertinente è 10^19 GeV (che è 15 ordini di grandezza maggiore
dell’intervallo di energia accessibile, ad esempio, al Large Hadron
Collider di Ginevra!). Dunque, è quasi del tutto certo che non
arriveremo mai a misurare direttamente i veri effetti della gravità
quantistica su base sperimentale, ma solo per vie indirette e quindi su
basi prettamente concettuali. Lo scetticismo di molti, quando si parla di
approcci puramente mentali e concettuali, senza alcuna base
sperimentale, è comprensibile ma non sempre giustificato. Basti
pensare, a titolo d’esempio, all’esperimento mentale di G. Galilei per
dimostrare che tutti i corpi, indipendentemente dal loro “peso”, cadono
al suolo nello stesso modo. Supponiamo di avere due oggetti della
stessa natura, dunque con la stessa densità, ma aventi masse diverse;
dunque due oggetti con dimensioni spaziali diverse tra loro (due
differenti volumi, in sostanza). Se vengono legati assieme da una corda
e poi lasciati cadere contemporaneamente da una certa altezza, allora
l’oggetto più piccolo, avente una massa minore, cadendo più
4. lentamente, dovrebbe teoricamente frenare la caduta dell’oggetto più
grande e dunque far sì che tutto il sistema (oggetto piccolo + oggetto
grande) cada più lentamente. Ma se considero l’intero sistema, esso
risulterà più pesante dell’oggetto più pesante! Dunque tutto il sistema
dovrebbe cadere più rapidamente rispetto all’oggetto più pesante.
Questa contraddizione, porta ovviamente alla logica conclusione che
l’assunto di base, che gli oggetti più pesanti cadano più rapidamente di
quelli meno pesanti, è falsa.
Qualsiasi teoria fisica, deve sempre essere supportata da una certa
coerenza logica; ma i teorici questo lo sanno e anche molto bene. Ed è
questo il motivo principale per cui a tutt’oggi, risulta assai difficile
conciliare le teorie quantistiche con la Relatività Generale. Per dirla con
T.S.Kuhn, “la decisione di abbandonare un paradigma è sempre al
tempo stesso la decisione di accettarne un altro, ed il giudizio che porta
a quella decisione implica un confronto sia dei paradigmi con la
natura, sia di un paradigma con l'altro”. Forse non riusciremo mai a
cogliere la vera natura, la vera essenza dello spazio e del tempo e di
tutte le sue manifestazioni in termini di materia ed energia, ma molto
probabilmente un giorno, riusciremo almeno a sfruttarne le potenzialità
attraverso l’ideazione di strutture tecnologiche che oggi possiamo
immaginare solo nel mondo della fantascienza.