aspetti tecnico-legislativi finalizzati a fornire indicazioni di massima per procedere alla corretta valutazione dell'esposizione a rumore e vibrazioni nelle attività lavorative fisse e variabili
3. 3
Rumore e vibrazioni
D.Lgs 81/08 Titolo VIII
capo II – rumore
Capo III - vibrazioni
obbiettivi :
Stabilire i valori di esposizione dei lavoratori
Individuare le sorgenti di rumore-vibrazioni
Definire le misure per contenere il rischio
Valutare l'efficienza-efficacia dei DPI per il rischio
rumore
4. 4
Sopralluogo preliminare
indispensabile per una corretta valutazione-
misurazione; utile a definire:
le sorgenti e la tipologia di emissione
la strategia di misura
le mansioni e i compiti svolti
La durata dei compiti (fattore molto importante)
Individuare la giornata -settimana a maggior
esposizione
Impensabile per il coordinatore che opera nella fase
di progettazione
5. 5
Rumore - caratteristiche
INTENSITA'
Dipende dalla pressione che l’onda sonora esercita
sul nostro orecchio e che si misura in decibel (dB)
FREQUENZA
Numero di oscillazioni o vibrazioni nell’unità di tempo
(1 oscillazione al secondo = 1 Hertz o Hz)
Se la frequenza presenta oscillazioni regolari si parla
di“suono”, se irregolari di “rumore”
6. 6
Il decibel
Orecchio umano è sensibile
ad una vasta gamma di
valori pressione sonora
(μPa)
Vista la grandezza numerica
La scala lineare (pressione
sonora μPa) è stata
convertita nella scala
logaritmica ( livello di
pressione sonora, dB)
7. 7
Il decibel
livello pari a dieci volte il log10
del rapporto fra una
data grandezza ed una grandezza di riferimento,
omogenee fra di loro.
non si possono sommare i livelli sonori in modo
aritmetico (scala non lineare)
https://www.noisemeters.com/apps/db-calculator.asp
8. 8
curve di ponderazione
permettono di adattare la risposta lineare della
strumentazione di misura alla risposta non lineare
del sistema uditivo umano per ottenere una misura
confrontabile con la sensazione sonora evocata dal
fenomeno
acustico.
9. 9
Classificazione del rumore
stazionario variazioni di intensità < 3 dB
fluttuante variazioni di intensità superano 3 dB
intermittente rumore di durata superiore a 1 sec.
che cade bruscamente in più riprese
impulsivo rumore caratterizzato da forte intensità e
durata inferiore ad 1 sec.
10. dove:
Livello di esposizione giornaliero
LEX,8h dB(A) livello di esposizione giornaliera o di
mansione
Dove:
TE
durata dell'esposizione
T0
8 ore
11. dove:
Livello di esposizione settimanale
LEX,w dB(A) livello di esposizione settimanale
K numero dei giorni della settimana
m numero delle giornate lavorative della settimana
(LEX,8h
)K
valore di LEX,8h
alla k-esima giornata lavorativa
12. LAeq,Te
Livello equivalente
livello di un ipotetico rumore costante che, se
sostituito al rumore reale, sottopone il nostro
orecchio ad un'esposizione alla stessa quantità di
energia sonora
13. 13
Valori limite D.Lgs 81/08
Valori inferiori di azione:
LEX,8h = 80 dB(A) ppeak = 112 Pa (135 dBC)
Valori superiori di azione:
LEX,8h = 85 dB(A) ppeak = 140 Pa (137 dBC)
Valori limite di esposizione:
LEX,8h = 87 dB(A) ppeak = 200 Pa (140 dBC)
14. Ppeak
Pressione acustica di picco
(Ppeak): valore massimo della pressione sonora
acustica istantanea ponderata in frequenza C
N.B. E’ molto importante nella valutazione del
rumore impulsivo.
15. 15
Valutazione del rischio rumore
1°fase – valutazione
considerando:
livello, tipo e durata dell’esposizione
emissione di rumore dell’attrezzatura di lavoro
interazioni fra rumore e sostanze ototossiche
etc.. etc..
viene individuato:
se vi sono esposti > 80dB(A) ovvero, in caso
contrario, si giustifica una mancata valutazione
dettagliata (art 181 c. 3 D.Lgs 81/08)
16. 16
Sostanze ototossiche
tossiche per l’orecchio
Stirene, Toluene, Xilene, Etilbenzene, Tricloroetilene
Disolfuro di carbonio, principi attivi farmaceutici
Monossido di carbonio, N-esano, Piombo
Manganese, Arsenico , Mercurio
L'esposizione a queste sostanze e a rumori intensi
“sembra far aumentare il rischio di lesioni a carico
dell’apparato uditivo
17. 17
Valutazione del rischio rumore
2°fase – misurazione
Se dalla valutazione i valori inferiori di azione
possono essere superati si procede alla
misurazione
Metodi e strumentazioni secondo le norme tecniche
ed adeguati :
alle caratteristiche del rumore,
alla durata dell’esposizione
ai fattori ambientali
18. 18
Valutazione del rischio rumore
Norme di buona tecnica attualmente in vigore:
UNI EN ISO 9612 :2011
Determinazione dell'esposizione al rumore negli
ambienti di lavoro
UNI EN 9432 : 2011
Determinazione del livello di esposizione personale
al rumore in ambiente di lavoro
19. 19
Il fonometro
Strumento elettronico che
reagisce al suono in modo
simile all’orecchio umano.
misura il livello di pressione
restituendo anche i valori di
Laeq
e L peak max
20. 20
Costanti di tempo
“velocità di reazione”del sistema
“quanto tempo impiega il sistema” per fornire
un'indicazione del valore finale
FAST : risposta “veloce” (125 ms)
SLOW: risposta “lenta” (1 s)
IMPULSE: risposta “rapida” (35 ms)
21. 21
dosimetro
Come le radiazioni, l'esposizione a rumore può
essere “pensata” in termini di "dose" ricevuta
Posizionato sul corpo del lavoratore
Microfono posizionato in prossimità dell'orecchio
Alcuni hanno la capacità di registrare i dati
22. 22
Procedura operativa
Modalità di valutazione del LEX dei singoli lavoratori:
Identificazione della settimana ricorrente a massimo
rischio
Identificazione degli LAeq e dei relativi tempi di
esposizione
Correzioni sui livelli delle sorgenti di rumore
considerate
Calcolo del livello di esposizione (LEX)
http://www.portaleagentifisici.it/fo_rumore_calcolo_esposizione.php?lg=IT
23. 23
Valutazione del rischio rumore
Per valutare
l'esposizione
velocemente
conoscendo Laeq
ed il
tempo di esposizione
24. 24
D.P.I. rumore
Lex > 80 dB(A) o Lpeak >135 dB(C)
Messi a disposizione dei lavoratori
Lex > 85 dB(A) o Lpeak > 137 dB(C))
Uso obbligatorio
Il datore di lavoro tiene conto dell’attenuazione
prodotta dai DPI indossati dal lavoratore solo ai fini
di valutare l’efficienza dei DPI uditivi e il rispetto
del valore limite di esposizione
25. 25
Attenuazione D.P.I.
da applicarsi per valori di esposizione > 85 dB(A) –
obbligo di indossare DPI secondo D.Lgs 81/08
4 metodi di calcolo (UNI EN 458/05 appendice A):
Metodo per bande d'ottava (più preciso)
Metodo HML (intermedio)
Controllo HML (intermedio)
Metodo SNR (approssimativo)
Più un metodo specifico per i rumori impulsivi
26. 26
Attenuazione D.P.I.
i dati di attenuazione sonora del DPI sono forniti dal
fabbricante e sono espressi in 3 modi:
APVf: esprime con una serie di valori, in dB,
l’attenuazione sonora del DPI per lo spettro di
frequenza in banda d’ottava
H,M,L: esprime con 3 valori, in dB, l’attenuazione
sonora del DPI per le frequenze alte (H), medie
(M) e basse (L);
SNR: esprime con un solo valore, in dB,
l’attenuazione sonora semplificata del DPI
28. 28
Attenuazione D.P.I.
I metodi consentono di calcolare il
livello di pressione sonora L’Aeq
equivalente
ponderato A, a cui sono effettivamente esposti i
lavoratori che indossano correttamente i DPI
E confrontarlo con :
livello di azione Lact
massimo livello di esposizione
quotidiana personale (LAeq,8h
) e/o livello di picco (Lpicco
)
oltre il quale devono essere resi disponibili e/o
indossati protettori auricolari
30. 30
Metodo SNR il più semplice
L’Aeq
è calcolato sulla base del livello equivalente
ponderato C (LCeq
) misurato secondo la relazione:
metodo “SNR corretto”
Possibilità di utilizzare LAeq
;OSHA precisa di
diminuire di 7 dB il valore di SNR
32. 32
Foglio di calcolo attenuazione
http://www.hse.gov.uk/noise/calculator.htmhttp://www.hse.gov.uk/noise/calculator.htm
http://www.assoacustici.it/rumours/
33. 33
esempio – mansione carpentiere
Dettagli mansione SRMR:
5 h fondazione e strutture piani interrati,
1h uso della sega circolare
1h fisiologico
DPI in dotazione: cuffia SNR = 30 dB
Misurazione con fonometro:
Sega circolare : Laeq 101,1 e Lpeak C 119,5
fondazione e... Laeq 84 e Lpeak C 130
fisiologico : Laeq 64 e Lpeak C 130
34. 34
Un esempio – mansione carpentiere
Si calcola il
Lex,8h = 92 dB(A)
35. 35
Un esempio – mansione carpentiere
calcolo attenuazione DPI metodo SNR “corretto”
L'Aeq
= 101–(30-7)=78 db buona protezione ( 75< L'Aeq
>80)
Lex,8h = 83 dB(A)
36. 36
Programma di misure
esposizione > 85 dB(A): il datore di lavoro elabora
ed applica un programma di misure tecniche e
organizzative per ridurre l’esposizione
Per ciascuna “situazione “> 85 dB(A) sono indicati gli
interventi tecnici ed organizzativi concretamente
attuabili agendo:
1. Riduzione alla sorgente
2. Riduzione del percorso di propagazione
3. Interventi sul posto di lavoro
37. 37
UNI EN 11347/2015
Programmi aziendali di riduzione dell'esposizione a
rumore nei luoghi di lavoro
Interventi tecnici (esempi)
Separazione attività rumorose
Sostituzione attrezzature vetuste
Insonorizzazione
Interventi organizzative (esempi)
Manutenzione
Procedure di turnazione
Segnaletica di sicurezza
Informazione formazione
38. 38
Contenuti del programma
Indicare almeno:
I macchinari
gli ambienti di lavoro
I lavoratori esposti
l'obbiettivo prefissato
la tempistica di realizzazione
il responsabile dell'attuazione
…. oltre al metodo di controllo da attuare per
verificare il raggiungimento degli obbiettivi
39. 39
Programma di misure
In cantiere il Coordinatore ha difficoltà ad applicare
un programma di misure tecniche e organizzative:
fasi lavorative si susseguono e si sovrappongono
esposizione a sorgenti di rumore di altre ditte
mansioni e lavorazioni che variano rapidamente
Valutazione che permetta di individuare le fasi di
lavoro dove si rende necessario l'uso dei DPI udito
40. 40
Contenuti della relazione
Informazioni generali:
Azienda
Individuazione dei lavoratori
Nome di chi ha eseguito le misurazioni
Scopo
Analisi del lavoro:
Descrizione delle attività
Descrizione e composizione dei gruppi omogenei
Strategia di misurazione
Strumentazione:
Identificazione e classe della strumentazione
Tracciaiblità della taratura
41. 41
Contenuti della relazione
Misurazione:
Identificazione del lavoratore
Data e ora delle misurazioni
Descrizione del lavoro eseguito durante le
misurazioni
Descrizione delle sorgenti di rumore
Numero di misurazioni per postazione
Durata di ogni misurazione
Risultati delle misurazioni
Risultati e conclusioni
42. 42
Quando aggiornare la valutazione?
Quando aggiornare valutazione?Art 29 c. 3 D.Lgs 81/08 immediatamente se :
Modifiche significative del processo produttivo
Modifiche significative dell'organizzazione del
lavoro
Grado di evoluzione tecnica
A seguito di Infortuni significativi
Evidenze derivanti dalla sorveglianza sanitaria
Il DVR deve essere rielaborato entro 30 giorni
43. 43
Quando aggiornare la valutazione?
Quando aggiornare valutazione?valutazione agenti fisici è programmata ed
effettuata(art 181 D.Lgs 81/08):
con cadenza almeno quadriennale
da personale qualificato nell’ambito S.P.P. in
possesso di specifiche conoscenze in materia.
il datore di lavoro può avvalersi di persone esterne
alla azienda in possesso delle conoscenze
professionali necessarie...(art 31 D.Lgs 81/08)
44. 44
Il rischio rumore nel cantiere
Le prescrizioni del D.Lgs. 81/08, sono difficilmente
applicabili al settore delle costruzioni, in quanto:
attività molto variabili
esposizioni a rumore estremamente variabili
Difficile che un lavoratore esegua sempre le stesse
lavorazioni per tutta la durata del cantiere
45. 45
Valutazione rumore cantiere
individuazione attività lavorative e sorgenti sonore
suddivisione dei lavoratori in mansioni – gruppi
omogenei
Individuazione dei LAeq
L peak,C
Individuazione dei tempi di esposizione
calcolo per ciascuna mansione del livello di
esposizione personale relativo alla settimana
ricorrente a maggior rischio
calcolo dell'attenuazione dei DPI
47. 47
Gruppo omogeneo
Lavoratori che svolgono la medesima attività con le
stesse attrezzature e per lo stesso periodo di
tempo
nella individuazione è necessario considerare:
– Lavoratori particolarmente sensibili
– La presenza di rumori impulsivi
– Interazione tra rumore e segnali di
avvertimento
– Presenza di sostanze ototossiche
48. 48
attività molto variabili
Art. 191 D.Lgs 81/08
il datore di lavoro può attribuire ai lavoratori
un’esposizione al rumore al di sopra dei valori
superiori di azione - 85 dB(A) < esp > 87 dB(A)
misurazione è limitata al livello di rumore prodotto
dalle attrezzature (LAeq
)
49. 49
Le banche dati
Per valutare il rischio rumore in cantiere è possibile
comunque ricorrere a “banche dati”
Art. 190 D.Lgs 81/08
L’emissione sonora di attrezzature di lavoro,
macchine e impianti può essere stimata in fase
preventiva facendo riferimento a livelli di rumore
standard individuati da studi e misurazioni la cui
validità è riconosciuta dalla Commissione
consultiva permanente ... riportando la fonte
documentale cui si è fatto riferimento
50. 50
Banca dati C.P.T. Torino
Circ. 30/06/2011 valida ai sensi dell art 190 c. 5 del
D.Lgs 81/08 la banca dati rumore del C.P.T. Torino
http://www.cpt.to.it
51. 51
Banca dati C.P.T. Torino
Permette l'utilizzo di valori di rumore acquisiti in altri
cantieri, dove si utilizzino macchine e metodologie
di lavoro simili
Però è importante verificare:
la congruenza dei valori della banca dati
Situazioni “peggiorative” (ambienti circoscritti)
Sovrapposizione di altri rumori
Macchine con caratteristiche diverse
Eventualmente procedere alla misurazione
52. 52
Banca dati C.P.T. Torino
Datori di lavoro
Possibilità di stimare il rischio preventivamente
Verificare se le condizioni del cantiere sono
compatibili con i livelli di protezione adottati.
Coordinatori
Strumento indispensabile per individuare mappare e
quindi gestire le fasi di lavoro che presentano
un'esposizione a rumore significativa
53. 53
Banca dati C.P.T. Torino
schede:
bordate d'azzurro - misure di potenza sonora LwA
bordate di verde - misure di pressione sonora LAeq
Il valore da utilizzare è quello relativo alle condizioni
di lavoro specifiche.
Se non esistono misure effettuate nella condizione
ricercata, occorrerà effettuare la misura o utilizzare
il valore massimo riportato nella prima scheda.
54. 54
Banca dat C.P.T.
Potenza sonora LwA
totale energia sonora emessa
dalla sorgente nell’unità di tempo – grandezza
tipica di una macchina-impianto
Secondo il D.Lgs 17/10 (direttiva macchine) le
istruzioni d'uso devono riportare:
il livello di potenza acustica ponderato A
..se il livello di pressione acustica
dell'emissione ponderato A nei posti di
lavoro supera 80 dB(A)
59. 59
da LaW
a Laeq
È possibile ricavare Laeq
da LaW
secondo la formula:
Ovvero utilizzando un apposito foglio di calcolo
scaricabile da cpt.to.it
60. 60
Calcolo del livello di esposizione
C.P.T. Torino ha sviluppato un ulteriore foglio di
calcolo che permette di determinare il livello di
esposizione settimanale LEX,W utilizzando la
percentuale di tempo di esposizione anziché
ore e minuti
63. 63
Rischio vibrazioni
movimento oscillatorio di un corpo solido intorno ad
un punto o posizione di riferimento.
Accelerazione : fenomeno fisico che viene
normalmente utilizzato per caratterizzare le
vibrazioni, e viene espressa in m/s2
.
65. 65
Corpo intero
Valori limite
Livello d'azione giornaliero di esposizione A(8) = 0,5 / ms2
Valore limite giornaliero di esposizione A(8) = 1,15 / ms2
Formula per il calcolo
66. 66
Valutazione del rischio
Dati desunti da banche dati ISPESL-Regioni o, in
assenza di dati:
valori delle macchine forniti dal fabbricante
Misurazioni
Possibilità di utilizzare le percentuali di tempo
d'esposizione in attività molto variabili (cantieri)
CPT Torino ha creato una banca dati di valori di
vibrazioni NON citata dall'art.
67. 67
Banca dati Ispesl
fornisce due tipologie di dati:
valori di emissione (Direttiva Macchine)
valori misurati in campo
Non possono essere utilizzati i dati forniti dal
costruttore se il macchinario:
non è usato secondo le indicazioni del costruttore
non è in buone condizioni di manutenzione;
non è uguale a quello indicato in banca dati
(differente marca – modello)
68. 68
Banca dati Ispesl
è sconsigliato utilizzare i valori misurati se il
macchinario:
non è usato nelle condizioni operative indicate nella
scheda
non è in buone condizioni di manutenzione
non è uguale a quello indicato in banca dati
(differente marca – modello)
in tutti i casi in cui non è possibile utilizzare la Banca
Dati sarà necessario ricorrere a misurazione
69. Procedura di valutazione
individuare (marca e tipo) delle attrezzature di
lavoro
Individuare i lavoratori esposti
Individuare il tempo di esposizione
rappresentativo
Determinazione del livello di esposizione
giornaliero normalizzato al periodo di riferimento
di 8 ore.
Nel P.O.S sono indicate per ogni lavoratore esposto
le informazioni relative all’attrezzo e/o macchina
adoperati:
76. 76
Gli obblighi di valutazione
Datore di lavoro dell'impresa esecutrice:
Valuta i rischi derivanti dal rumore e vibrazioni
(parte integrante del DVR)
Nel P.O.S. riporta “l’esito del rapporto di
valutazione del rumore”
Coordinatore nel redigere il P.S.C.:
suddivide le lavorazioni di cantiere in fasi di lavoro
Valuta i rischi interferenziali dovuti al rumore
Lavoratori autonomi:
Indossano i DPI
attuano quanto previsto nel PSC
78. Piano di sicurezza e Coordinamento
se i P.O.S delle ditte indicassero le attività rumorose
(valori si Laeq
e/o Lw
) esercitate sarebbe possibile a
priori:
valutare le fasi più rumorose
attuare uno sfasamento temporale delle attività
più rumorose
definire il corretto uso dei DPI
Riportare nel PSC le misure di prevenzione
adottate dalle aziende per fronteggiare il rischio
79. Piano di sicurezza e Coordinamento
Lo stesso dicasi per le vibrazioni.... rischio certamente
più circoscritto !
Se i P.O.S riportassero i valori di ms2
il coordinatore
sarebbe in grado a priori di :
Individuare il rischio
definire prescrizioni operative da adottare in
cantiere per limitare il rischio
80. La realtà
Sembrerebbe che la tendenza sia quella di limitare
le misurazioni degli agenti fisici
....quindi
Ad un un uso sempre più diffuso di banche dati per
valutare l'esposizione dei lavoratori
ma....
La misurazione rimane certamente la soluzione più
“rappresentativa” del rischio.... anche se la più
costosa!!