2. Traccia estratta:
Il candidato presenti la progettazione e lo svolgimento di
una lezione per permettere agli alunni di
confrontare diversi paesaggi costieri della propria
regione e descriverne gli elementi caratterizzanti.
Lo svolgimento della lezione terrà conto del contesto della
classe, dell’utilizzo delle TIC e delle esigenze di didattica
personalizzata, compresa l’eventuale presenza di alunni
con Bisogni Educativi Speciali.
5. Apprendimento unitario da
promuovere:
I bambini saranno in grado di osservare, descrivere,
confrontare e rappresentare i paesaggi geografici costieri
della regione siciliana, utilizzando specifici linguaggi
disciplinari. Prenderanno, quindi, coscienza della struttura
e delle caratteristiche del territorio in cui vivono in modo
da poterne rilevare punti di forza e di debolezza.
PER
Conoscenza
Creare un
futuro
6. Analisi del contesto
CONTESTO
SCUOLA
CLASSE
CONTESTO: territorio urbano
SCUOLA: scuola primaria
facente parte dell’I.C. La
scuola mette a disposizione
degli studenti e degli
insegnanti un laboratorio
scientifico e un’aula
multimediale
CLASSE: classe III. Nella classe
sono presenti bambini con
bisogni educativi speciali
7. EUROPA
• COMPETENZE CHIAVE EUROPEE
U.E. Raccomandazioni del 18/12/2006
STATO
ITALIANO
• INDICAZIONI PER IL CURRICOLO 2012
SCUOLA
• PIANO OFFERTA FORMATIVA
CLASSE
• PROGETTAZIONE
8. Competenze chiave europee
— Comunicazione nella madrelingua
— Competenze matematiche e competenze di base in
scienze e tecnologie
— Competenza digitale
— Imparare a imparare
— Competenze sociali e civiche
— Spirito di iniziativa e imprenditorialità.
9. Indicazioni per il curricolo 2012:
“La geografia studia i rapporti delle società umane tra
loro e con il pianeta che li ospita. È disciplina di
<<cerniera>> per eccellenza poiché consente di mettere in
relazione temi economici, giuridici, antropologici,
scientifici e ambientali di rilevante importanza per
ciascuno di noi”
11. Prerequisiti
— ORA LO SGUARDO TENDERA’
AD AMPLIARSI PER
ABBRACCIARE IL
TERRITORIO PROVINCIALE E
REGIONALE, FINO AGLI
ASPETTI DI CUI NON SEMPRE
IL BAMBINO HA ESPERIENZA
DIRETTA.
— SI PASSA AD UNA
SISTEMAZIONE ORGANICA
DELLE ESPERIENZE IN CUI
PRENDONO FORMA IL
LINGUAGGIO E LA
SIMBOLOGIA PROPRI DELLA
DISCIPLINA.
I bambini, durante i primi due
anni della scuola primaria, hanno
acquisito i concetti topologici di
base e sanno utilizzare semplici
rappresentazioni simboliche.
Hanno già analizzato gli spazi in
cui vivono (casa, scuola,
quartiere,…).
12. Disciplina prevalente: GEOGRAFIA
FAR COMPRENDERE
ALL’ALUNNO LA CONTINUA E
DINAMICA INTERAZIONE E
SPECIFICA INTERDIPENDENZA
ESISTENTE TRA I FATTORI
FISICI DELL’AMBIENTE
GEOGRAFICO E I FATTORI
UMANI, VALE A DIRE IL
PAESAGGIO GEOGRAFICO
COME RISULTANTE DELLA
SINTESI DEI
CONDIZIONAMENTI E DELLE
INFLUENZE DELL’AMBIENTE
FISICO.
AMBIENTE NEI SUOI ASPETTI
FISICI, UMANI E SOCIALI
13. Altre discipline coinvolte:
MATEMATICA: saper classificare
elementi in base ad una
caratteristica comune. ITALIANO: conoscere ed usare
linguaggi e terminologie
specifiche
STORIA: storia locale. Torri di
avvistamento. Tonnare. Saline.
14. Obiettivi Individuare le attività
ecologicamente
dannose per l’ambiente
marino
Comprendere come
l’uomo utilizza le
risorse del mare
Nominare
correttamente gli
elementi principali di
un ambiente utilizzando
il linguaggio specifico
Conoscere le
caratteristiche fisiche
del paesaggio marino
Riconoscere gli
elementi principali di
un ambiente, nella
realtà, in foto e sulla
carta
Sviluppare
atteggiamenti di
analisi, ricerca e spirito
critico
Da trasformare in
15. Obiettivi di apprendimento al
termine della classe terza della
scuola primaria
CONOSCERE IL TERRITORIO CIRCOSTANTE
ATTRAVERSO L’APPROCCIO PERCETTIVO E
L’OSSERVAZIONE DIRETTA.
INDIVIDUARE E DESCRIVERE GLI ELEMENTI
FISICI E ANTROPICI CHE CARATTERIZZANO I
PAESAGGI DELL’AMBIENTE DI VITA DELLA
PROPRIA REGIONE
PAESAGGIO
16. Traguardi per lo
sviluppo delle
competenze :
— Utilizza il linguaggio della geo-graficità per interpretare carte
geografiche e globo terrestre, realizzare semplici schizzi cartografici e
carte tematiche, progettare percorsi e itinerari di viaggio
— Ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti (cartografiche e
satellitari, tecnologie digitali, fotografiche, artistico-letterarie)
— Riconosce e denomina i principali <<oggetti>>geografici fisici (fiumi,
monti, pianure, coste, colline, laghi, mari, oceani, ecc.)
— Individua i caratteri che connotano i paesaggi (di montagna, collina,
pianura, vulcanici, ecc.) con particolare attenzione a quelli italiani
— Si rende conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale,
costituito da elementi fisici e antropici legati da rapporti di connessione
e/o di interdipendenza
17. Organizzando gli spazi
funzionalmente al lavoro:
— Molti lavori saranno fatti insieme all’intero gruppo
classe, per cui i banchi saranno disposti a ferro di
cavallo
— Altre attività verranno fatte a piccoli gruppi pertanto si
sistemeranno i banchi per permettere la realizzazione
di tali attività
18. Tempi
— Il percorso educativo-didattico sarà svolto durante il
mese di maggio perché per il conseguimento degli
obiettivi, nel progetto sono previste alcune uscite
didattiche.
— Si prevedono incontri di due ore per due volte a
settimana
20. Facendo ricorso ai mediatori
didattici:
ATTIVI
ICONICI
ANALOGICI
SIMBOLICI
FANNO RICORSO
ALL’ESPERIENZA DIRETTA
CONTANO SULLA
RAPPRESENTAZIONE PROPRIA DEL
LINGUAGGIO GRAFICO E SPAZIALE
SI ESPRIMONO
ATTRAVERSO SIMULAZIONI
CONSISTONO NEI CODICI DI
RAPPRESENTAZIONE PIU’
SIMBOLICI E CONVENZIONALI
-ESPLORAZIONI
-ESPERIMENTI
-RICERCA
-DISEGNI
-SCHEMI
-GIOCHI DI RUOLO
-GIOCHI DI
SIMULAZIONE
DRAMMATIZZAZIONE
-DISCUSSIONI
-NARRAZIONI
-DEFINIZIONI
-RIFLESSIONI
21. RUOLO DELL’INSEGNANTE
— predispone lo spazio e i materiali in relazione ai
bambini;
— osserva le scoperte dei bambini per valorizzarle;
— guida il bambino nel prendere coscienza di sé,
— valuta le sue esigenze e riequilibra via via le proposte
educative in base a tali esigenze.
Svolge un’azione di regista e
facilitatore dell’apprendimento
motivando, incoraggiando,
comprendendo i sentimenti dei
bambini, rispettando i loro ritmi
di apprendimento, valorizzando
le loro potenzialità, favorendo il
dialogo, la partecipazione e
l’interazione.
22. Metodologia
Learning
by doing
Coopera
tive
learning
Circle
time
Brainsto
rming
Problem
solving
24. Il compito della scuola è da una parte cercare di
fornire al bambino con bisogni educativi speciali le
abilità necessarie ad affrontare situazioni
problematiche, evitando la messa in atto di
meccanismi di difesa che, se reiterati nel corso
degli anni, potrebbero essere causa di disturbi
della personalità difficili da gestire; dall’altra,
aiutarlo a valorizzare le proprie risorse, ad
impiegarle in maniera ottimale, motivandolo
all’impegno, all’autocritica e alla condivisione dei
propri risultati con gli altri.
25. Personalizzare il percorso:
FORMARE
INDIVIDUO
COMPETENTE
-stimolare capacità
e personalità
VALORIZZARE IL
BAGAGLIO
CONOSCITIVO
-esperienze pregresse
-realtà di origine
-bisogni formativi
VALORIZZARE IL
NATURALE BISOGNO
DI CONOSCERE
COLMARE LACUNE
LACUNE
ESPERENZIALI
-individualizzazione
dei percorsi
FAVORIRE LA
FIDUCIA E LA
MOTIVAZIONE
26. Personalizzare il percorso:
VALORIZZARE LA
FLESSIBILITA’
PREDISPORRE
CONTESTI
SIMULATIVI E
OPERATIVI
LIFE LONG
LEARNING
FAR LEVA SUI PUNTI
DI FORZA
RICONOSCERE E
DAR VALORE ALLA
DIVERSITA’
27. GRAZIE AI PERCORSI PERSONALIZZATI AD OGNI ALUNNO VIENE ASSICURATA LA
POSSIBILITA’ DI TRASFORMARE LE POTENZIALITA’ IN COMPETENZE. I PUNTI DI
FORZA VENGONO VALORIZZARI; I PUNTI DEBOLI VALORIZZATI E RAFFORZATI. LA
MOTIVAZIONE E L’INTERESSE SI ATTIVANO.
Recupero
— Attività di recupero e
potenziamento legata al
lessico specifico
dell’ambiente marino.
Creeremo un plastico
dell’ambiente costiero e
incolleremo su di esso i
cartellini con i nomi delle
diverse parti.
Sviluppo
— Approfondimento di alcune
attività umane determinate
dalla presenza del mare. Ad
esempio: la ristorazione.
30. All’interno di ogni attività il
processo di insegnamento-apprendimento
sarà diviso in tre
fasi:
INPUT
SITUAZIONE INIZIALE
MOTIVANTE
ELABORAZIONE
ESPERIENZA DIRETTA
OUTPUT
ATTIVITA’ DI
SVILUPPO
32. ASPETTI FISICI
ESAME DELLE
DIVERSE TIPOLOGIE
DI COSTE
ELEMENTI NATURALI
DELLE COSTE
ELEMENTI
ANTROPICI DELLE
COSTE
33. Attività
— L’insegnate chiederà ai bambini di portare immagini,
fotografie, cartoline raffiguranti diversi paesaggi
costieri della Sicilia.
— L’insegnante proietterà sulla LIM immagini di costa
sabbiosa e costa rocciosa e insieme ai bambini si
rileveranno gli elementi di differenza
— L’insegnante dividerà gli alunni in gruppi di 5 elementi e
li inviterà a dividere le immagini che i bambini stessi
hanno portato a scuola in due gruppi secondo le
caratteristiche evidenziate precedentemente
34.
35. Ci sono rocce … e … rocce…
Spiaggia con rocce vulcaniche.
DOVE?
PERCHE’?
37. Attività:
— L’insegnante fornirà a ciascun bambino una fotocopia di
un’immagine, che contiene vari elementi del paesaggio
costiero.
— L’insegnante leggerà delle definizioni e inviterà ciascun
alunno a riflettere, osservare l’immagine e collegare il
nome con l’elemento.
39. Tutti al mare…
— Si effettuerà un’uscita didattica, per osservare da vicino
gli elementi osservati nelle attività precedenti. Si
inviteranno gli alunni a fotografare ed osservare vari
elementi presenti.
— La località scelta, per la vicinanza alla scuola, è il paese
marinaro di Aspra. In esso protremmo osservare la
spiaggia sabbiosa e il litorale roccioso. Inoltre si
potranno osservare il porticciolo con le barche dei
pescatori.
40.
41. Le torri marinare…
— Altro elemento tipico caratterizzante la costa siciliana
sono le antiche torri di avvistamento. Sparse lungo tutto
il litorale.
— L’insegnante mostrerà loro delle foto.
— Inoltre con l’aiuto di google earth si visualizzerà la
disposizione di queste lungo tutta la costa siciliana
43. RISORSE
RUOLO ECONOMICO DELLA
PESCA E DELLE INDUSTRIE
CONSERVIERE
RUOLO ECONOMICO DEL
TURISMO
44. Il pesce è servito…
— Si inviteranno quindi gli alunni a riflettere
sull’importanza della costa come elemento
indispensabile per lo sviluppo della pesca.
— Si potrà visitare inoltre nella stessa località di Aspra i
locali dove vengono lavorate e conservate le acciughe; e
l’annesso museo delle acciughe.
47. — Tornati in classe si guarderanno le fotografie e si
evidenzierà come l’uomo ha cercato di sfruttare e
modificare l’ambiente costiero secondo le proprie
esigenze, creando porti, pontili, ecc.
IL PORTO TURISTICO
DI SAN NICOLA
L’ARENA
48. Solanto e la tonnara
— Un’altra uscita, sempre nel territorio in cui è ubicata la
scuola potrà essere fatta a Solanto, dove esisteva una
tonnara.
— Lì i bambini potranno osservare e ripercorrere, guidati
da un esperto, le antiche fasi di cattura dei tonni.
49. — Tornati in classe i bambini, creeranno un cartellone in
cui incolleranno le fotografie realizzate e le
correderanno di un’apposita didascalia contenente le
informazioni che hanno appreso
50.
51. — Riferendosi a quanto visto e osservato nelle uscite
precedenti si inviteranno i bambini a notare che le
coste basse e sabbiose si prestano allo sviluppo del
turismo balneare.
52. — Tra le foto scattate ce n’è una che evidenzia il divieto
di balneazione. Riflettiamo sul perché. Evidenzieremo
poi su una mappa i buoni comportamenti da adottare
affinché il mare e la costa restino sempre una risorsa
53. — Si organizzerà un’uscita didattica per visitare le Saline
di Trapani per comprendere come il mare sia fonte
inesauribile di attività.
54.
55. Analisi della situazione
di partenza attraverso
l’osservazione
sistematica e
occasionale e
attraverso un periodico
colloquio con i genitori
Diagnostica
Osservazione
occasionale e
sistematica volta a
verificare la
partecipazione alla
realizzazione delle
varie attività del
progetto, la
progressiva conquista
di autonomia
operativa, l’impegno ,
l’attenzione, la
creatività, la capacità
di lavorare in gruppo
Formativa
Documentazione e
lavori creati dai
Bambini, griglie di
valutazione
Sommativa
Valutazione
56. Compito in situazione: CARO
SINDACO TI SCRIVO…
I BAMBINI DELLA CLASSE III SCRIVERANNO UNA
LETTERA AL SINDACO CON UN PROGETTO PER
LA VALORIZZAZIONE DEL LITORALE CITTADINO.
57. Documentazione
— Carpetta personale dell’alunno contenente le foto di
ciascun bambino all’opera, le proprie produzioni, le
didascalie con i commenti ai lavori ed alle attività.
— Creazione di un Power Point con video, audio, foto che
testimoniano tutte le fasi del percorso svolto da
pubblicare sul sito della scuola in modo da renderlo
visibile ai genitori.
58. Valutazione
Valutare significa attribuire un valore ai risultati ottenuti. Data
la natura del percorso d’apprendimento ho scelto
l’osservazione come prima operazione della verifica e della
valutazione.
L’osservazione permetterà di raccogliere dati che non si
limitano propriamente ai campi cognitivi ma investono anche
gli aspetti relazionali, affettivi, emotivi, psicomotori, creativi,
comunicativi.
59. Valutazione del processo
Attraverso la valutazione si
intende stabilire il grado in
cui l’azione didattica è
riuscita ad incidere sugli
obiettivi programmati, non
tanto per attribuire giudizi di
merito, ma al fine di rilevare
il sapere e il saper fare di
ciascun alunno nonché
l’efficacia delle strategie
metodologiche-didattiche
poste in essere.
Valutazione degli esiti
P e r e f f e t t u a r e
u n ’ o s s e r v a z i o n e
pedagogicamente adeguata
alla fine di ogni situazione
di apprendimento ho
i n d i v i d u a t o a l c u n i
indicatori che permettono
di rilevare le competenze
a t t e s e a l l a f i n e
dell’incontro e dopo le
attività di consolidamento.
60. Attraverso la valutazione si intende stabilire il grado in cui l’azione didattica è
riuscita ad incidere sugli obiettivi programmati, non tanto per attribuire giudizi di
merito, ma al fine di rilevare il sapere e il saper fare di ciascun alunno nonché
l’efficacia delle strategie metodologiche-didattiche poste in essere.
AL TAL FINE E’ STATA PREDISPOSTA UNA GRIGLIA PER LA RILEVAZIONE
OBIETTIVO RAGGIUNTO (7-10) PARZIALMENTE
RAGGIUNTO (5-6)
NON RAGGIUNTO
(1-4)
Conoscere le
caratteristiche
fisiche del
paesaggio marino
Comprendere come
l’uomo utilizza le
risorse del mare
Individuare le
attività
ecologicamente
dannose per
l’ambiente marino
Precisare il
linguaggio
62. Relazione
1. Mi rivolgo a tutti gli alunni della classe utilizzando un
linguaggio chiaro.
2. Rispondo a tutte le domande che mi rivolgono i
bambini.
3. Incoraggio gli alunni che dimostrano difficoltà.
4. So pormi in ascolto.
5. Ho rispetto dei differenti tempi di apprendimento.
63. Metodologia
1. Coinvolgo i bambini.
2. Ricorro all’utilizzo di sussidi didattici idonei al contesto e al
tema.
3. Metto in atto strategie personalizzate in modo da coinvolgere
tutti i canali di apprendimento.
4. Alterno attività da svolgersi in autonomia con attività da
eseguirsi in gruppo.
5. Pongo attenzione ai processi emotivi e metacognitivi dei
bambini.
64. Didattica
1. Espongo con chiarezza quello che intendo fare.
2. Tramite domande mi accerto che gli alunni abbiano
capito chiaramente le mie consegne e il significato
dei termini utilizzati.
3. Riprendo alcune argomentazioni per accertarmi
che gli alunni abbiano acquisito i concetti.
4. Procedo proponendo attività da svolgere insieme
che giustifichino le argomentazioni proposte.
5. Osservo le produzioni degli alunni e, se
necessario, aiuto individualmente il bambino.
65. Bibliografia e sitografia
— http://l’educatore.it
— http://blog.zonageografia.scuola.com/2012/il-decalogo-del-wwf-per-le-coste-italiane/
— Rivista: Scuola Italiana Moderna, Editrice la scuola, annualità 2012-13
— Giampietro Paci, Guardare il mondo, 2005 Zanichelli Editore
— Indicazioni nazionali per il curricolo delle scuole dell'infanzia e del primo ciclo di
istruzione, 2012
— Capaldo N, Cramerotti S., Ianes D., Rondanini L, Insegnare domani. Prova orale.
Progettare e condurre una lezione, Ed Erickson, Trento, 2013
— M. Belli - G. Santilli - L. e B. Petrocchi; La scatola magica. Percorsi di attività
didattiche per la Scuola dell'Infanzia, Ed. Piccoli, 2012
— M. Pantaleo M., Speciale C., Le unità di apprendimento, Ed. Immedia, 2005