2. Elio Damiano evidenzia tre sfere che si intersecano nel
processo di apprendimento/insegnamento:
•L’oggetto culturale
•Il soggetto in apprendimento
•L’azione di insegnamento
MODELLO DIDATTICO UNIFICATO
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3. L’ESPERIENZA
DIDATTICA
Soggetto in
apprendimento
Oggetto
cultural
e
Azione di
insegnament
o
BABA
BA = Biogenesi dell’oggetto culturale
CA = Operazioni didattiche relative all’Oggetto culturale
BC= Operazioni didattiche relative al Soggetto di apprendimento
BCBC CACA
Le tre sfere evidenziano che il
docente non può trasmettere
contenuti producendo in
modo meccanico
apprendimenti.
Come in una trasformazione
chimica il catalizzatore
rappresenta ciò che facilita una
reazione ma non interviene
direttamente, cosi
nell’apprendimento
l’insegnante può avere un
ruolo molto importante senza
produrre deterministicamente
l’apprendimento
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4. INSEGNAMENTO
L’ insegnamento viene definito come mediazione,
anzi, più precisamente come azione che produce
mediatori
INSEGNARE E’ EDUCARE MEDIANTE I SAPERI
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5. “I CONTENUTI DELL’ESPERIENZA CULTURALE, SOCIALMENTE
LEGITTIMATI E SCIENTIFICAMENTE RILEVANTI, VENGONO
RIELABORATI IN QUANTO CONTENUTI ACCESSIBILI
ALL’APPRENDIMENTO DA PARTE DEI SOGGETTI”
“L’INSEGNAMENTO È L’AZIONE CAPACE DI GUIDARE I PROCESSI
DI PRODUZIONE DI RAPPRESENTAZIONE DELLA REALTÀ...…
COSTRUISCE DEI MODELLI DELLA REALTÀ”
L’INSEGNAMENTO È DUNQUE L’AZIONE PROFESSIONALE
MEDIATE LA QUALE SI RENDE DISPONIBILE ALL’APPRENDIMENTO
DELL’ALUNNO LA CONOSCENZA RITENUTA NECESSARIA E VALIDA
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..…EDUCARE MEDIANTE I SAPERI…
6. IL SOGGETTO IN
APPRENDIMENTO
FRUITORE DELL’AZIONE D’INSEGNAMENTO È IL SOGGETTO IN APPRENDIMENTO
L’APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO, PRESUPPONE UN RUOLO ATTIVO DI
RIELABORAZIONE DA PARTE DEL SOGGETTO, IL QUALE RICEVE INFORMAZIONI, LE
RIELABORA A PARTIRE DALLA PROPRIA MATRICE COGNITIVA E SVILUPPA ATTITUDINI
SECONDO L’IPOTESI COSTRUZIONISTICA, L’APPRENDIMENTO È UN PERCORSO DI
COSTRUZIONE DI CONOSCENZA DELL’ALLIEVO
IL SOGGETTO COMPIE QUESTA AZIONE MEDIANTE “SISTEMI SIMBOLICI”
L’INSEGNANTE RIVESTE IL RUOLO DI TUTOR E MEDIATORE CHE NON DETERMINA IN
MODO MECCANICO IL PROCESSO DI APPRENDIMENTO CHE AVVIENE SECONDO
TEMPI E MODI PROPRI DELL’ALUNNO
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7. L’OGGETTO
CULTURALE
• L’OGGETTO CULTURALE, PER ESSERE INSEGNABILE, VIENE
SOTTOPOSTO AD UNA RISTRUTTURAZIONE SPAZIO
TEMPORALE
• TEMPO E SPAZIO VENGONO DECLINATI, “ACCOMODATI”, IN
BASE AI PROPOSITI E ALLE PRIORITÀ DELL’INSEGNAMENTO
• SI PROCEDE DA UNA DECONTESTUALIZZAZIONE
DELL’OGGETTO, AD UNA RICONTESTUALIZZAZIONE NEL
QUADRO DELLA SCENA DIDATTICA
• ATTRAVERSO IL PROCESSO DI FORMALIZZAZIONE (MESSA A
FUOCO, SCOMPOSIZIONE, INTEGRAZIONE,
RIARTICOLAZIONE, DEFINIZIONE), L’OGGETTO DA
“COPIONE” DELL’ESPERIENZA, SI TRASFORMA IN UN
OGGETTO MENTALE APPROPRIATO, STRUTTURATO E
MEMORIZZABILEOrnella Castellano IC Falcone Le
8. Ornella Castellano IC Falcone Le
• LA PIANIFICAZIONE DELLA MEDIAZIONE DIDATTICA È IL
MOMENTO IN CUI L’EQUIPE O IL DOCENTE,
CONSIDERATO IL COMPITO DI APPRENDIMENTO,
DECIDONO LE OPZIONI METODOLOGICHE DI FONDO
CHE GUIDERANNO IL LAVORO.
• L’UTILIZZO DEI VARI MEDIATORI DIDATTICI DIVENTA
STRUMENTO FONDAMENTALE NEL PERCORSO DI
INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO.
9. L’INSEGNANTE È IL PRIMO MEDIATORE
DIDATTICO
Sia attraverso la parola, sia attraverso tutti i tratti
caratterizzanti la sua comunicazione, anche quelli
non verbali
La necessità dell’utilizzo dei vari mediatori è
rafforzata dalla teoria sulla pluralità delle
intelligenze
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10. COSA SONO I MEDIATORI
DIDATTICI
I MEDIATORI SONO IL RISULTATO DI UN’AZIONE:
•ESERCITATA DALL’INSEGNANTE
•PRESSO I SOGGETTI IN APPRENDIMENTO
•INTORNO AI CONTENUTI
•ATTRAVERSO L’USO DEI MATERIALI DIDATTICI E DELLE
CONTINGENZE ORGANIZZATIVE
•IN RIFERIMENTO AL COMPIMENTO DELLE FINALITA’
EDUCATIVE
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11. Ornella Castellano IC Falcone Le
Non valgono per sé , ma per la loro capacità di rimandare ad altro e di
renderlo accessibile (trasferibilità e generalizzazione).
Hanno una doppia funzione:
1.Sostituzione
2.Protezione
I MEDIATORI SI PONGONO TRA
LA REALTÀ E LA SUA RAPPRESENTAZIONE
Trasferiscono la realtà dentro la scuola
13. MEDIATORI ATTIVI
I MEDIATORI ATTIVI SI RIFERISCONO AD :
• ESPLORAZIONI DELLO SPAZIO E DEL TERRITORIO,
• ESERCITAZIONI PER PRESA DI CONTATTO,
• OSSERVAZIONI,
• MONTAGGI,
• ESPLORAZIONI,
• REALIZZAZIONE DI OGGETTI.
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Definiti mediatori di soglia perché i più vicini alla realtà.
Sono i più caldi, legati alla percezione e all’esperienza diretta:
costituiscono la base per la creazione delle immagini mentali e
per la formazione concettuale.
14. Dispersione per particolarismo, in
quanto legati al contesto in cui si
realizzano e difficili da
decontestualizzare dalle condizioni di
luogo e di tempo da cui dipendono.
memorizzazione ingombrante
Ornella Castellano IC Falcone Le
Si vede l’applicabilità:
• Coinvolge emotivamente
• Consistenza fisico-percettiva
Tali limiti, tuttavia, coincidono
con la
loro
efficacia: la
densità
affettivo-
emotiva, la consistenza fisico percettiva,
sono esiti difficilmente perseguibili con
gli altri mediatori.
MEDIATORI ATTIVI:
LIMITI E VANTAGGI
15. MEDIATORI ICONICI
I modelli iconici rappresentano le caratteristiche della realtà
mediante immagini- che nella forma di audiovisivi – sono estese a
comprendere anche i suoni e scale.
Esempi comuni sono le fotografie, i disegni, le carte geografiche, riprese filmiche,
cartoni animati, diapositive, indici, segnali, icone, dinamismi con computer
graphics, schemi, tabelle, diagrammi, mappe.
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• Possibilità di condensare e ordinare in forma organica una notevole
quantità di informazioni (es: carta stradale e indicazioni verbali)
• Alto livello di integrabilità e quindi notevole flessibilità d’uso
• La realtà viene rappresentata medianti modelli iconici che mantengono
un rapporto fisico percettivo (vicinanza e fedeltà, restringendone la
generalizzazione)
• Possibilità di analisi accessibile alla percezione visiva
16. MEDIATORI ANALOGICI
Si riferiscono alle modalità proprie del gioco, della simulazione,
della drammatizzazione nel role play, simulazione, analisi e
discussione di un gioco…
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• I partecipanti assumono ruoli analoghi a quelli del mondo reale e
prendono decisioni
• Sperimentano le conseguenze delle loro decisioni
• Valutano i risultati e riflettono sulle relazioni fra decisioni e conseguenze
17. • Validità formativa:
COGNITIVITA’ + EMOTIVITA’+ RELAZIONALITA’
• Aumento della motivazione
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MEDIATORI ANALOGICI:
LIMITI E VANTAGGI
• Particolarismo
• Fattibilità di tempi e costi
• Perdita di vista della realtà (per immersione nel
gioco - per eccessive semplificazioni e riduzioni della
realtà perché sia “giocabile”)
18. MEDIATORI SIMBOLICI
Sono i più generali e i più usati universalmente
Si rifanno all’insegnamento che utilizza lettere, cifre, simboli, discussioni
finalizzate a:
• Sintetizzare informazioni raccolte, narrazioni
• Dell’insegnante e dell’alunno, riflessioni sul
• Linguaggio, sulle procedure, sull’applicazione
• E controllo delle regole (metaconoscenza)
Ornella Castellano IC Falcone Le
La tecnica nota come “lezione” è solitamente la più diffusa tra i docenti, in quanto
permette di ottenere il quoziente più efficiente tra numero di informazioni trasmesse
e quantità oraria
19. Sono gli utensili umani per eccellenza perché:
•Sicuri, in quanto distanti dalla realtà e al riparo
dai rischi dell’azione diretta
•Potenti, coprono un vasto territorio di
esperienze
•Flessibili , perché consentono di ordinare gli
oggetti rilevanti nei modi più utili e diversificati
•Sociali, si caratterizzano per la partecipazione e
modifica nel contesto con altre persone
•Conservabili, attraverso un deposito di facile
consultazione (memoria semantica)
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MEDIATORI SIMBOLICI:
LIMITI E VANTAGGI
• Distanza dalla realtà
• Alti tassi di dispersione e distorsione delle
informazioni e perciò scarsa efficacia della
“lezione”.
• Apprendimento facilmente meccanico e non
sempre significativo
20. LO SAPEVATE CHE IMPARIAMO
IL…
• 10% DI CIÒ CHE LEGGIAMO
• 20% DI CIÒ CHE ASCOLTIAMO
• 30% DI CIÒ CHE VEDIAMO
• 50% DI CIÒ CHE VEDIAMO E ASCOLTIAMO
• 70% DI CIÒ CHE DISCUTIAMO CON GLI ALTRI
• 80% DI CIÒ CHE ABBIAMO ESPERIENZA DIRETTA
• 95% DI CIÒ CHE SPIEGHIAMO AD ALTRI
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21. Passando da una categoria all’altra aumenta il ruolo della simbolizzazione e ci
si allontana da un contatto concreto .
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22. TAVOLA DEI MEDIATORI DIDATTICI
ATTIVI ICONICI ANALOGICI SIMBOLICI
Esplorazioni “per vedere”,
esercitazioni “perpresa di
contatto
Disegno “spontaneo”,
materiale visivo per
documentare
Drammatizzazione / role
play (soggetti)
Discussione finalizzata a
sintetizzare/omologare
informazioni raccolte,
narrazione dell’insegnante
Esplorazione secondo
piano di osservazione,
esercitazione per realizzare
oggetti a partire da
semilavorati, montaggi,
etc.
Disegno preordinato
secondo piano
contenutistico / codice
prescelto, analisi e
interpretazione di immagini
selezionate
Giochi di simulazione
(canovaccio)
Narrazione (ascolto, lettura,
scritti) di eventi più o meno
complessi, sintesi scritta,
narrazione dell’alunno
Ricostruzione (mimo,
conversazione) di
un’esperienza per metterla
a fuoco ed esaminarla
Codificazione grafico-
figurativa di eventi più o
meno complessi (a partire
da altri linguaggi verbali e
non)
Esecuzione di copioni
(soggetti a canovaccio)
Definizione di concetti,
formulazione di giudizi
Esperimento (a fattori
selezionati e alternati)
esercitazione perideare,
progettare, realizzare
oggetti
Schematizzazione di
concetti, mappe, percorsi,
eventi… secondo
connettivi grafici
(organizzatori percettivi)
Analisi e discussione di
un gioco, finalizzate
all’identificazione delle
regole
Riflessione sul linguaggio,
sulle pratiche discorsive, sulle
procedure, finalizzate
all’individuazione di regole
Esplorazione percontrollo
di conoscenze predefinite,
esercitazioni per
applicare /controllare
Schematizzazione a
controllo di conoscenze ed
esperienze apprese in
precedenza
Simulazione finalizzata
all’applicazione e
controllo di conoscenze
ed esperienze
precedenti
Applicazione e controllo di
regole (metaconoscenze)
apprese in precedenza
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23. • Utilizzare differenti mediatori per favorire i diversi stili
cognitivi degli studenti
• Utilizzare la ridondanza (ovvero più mediatori in
relazione allo stesso argomento), perché ogni approccio
linguistico e mediale dello stesso argomento presenta
anche informazioni o punti di vista differenti
• Valutare il mediatore anche in funzione del livello di
simbolizzazione a cui si desidera arrivare in un
determinato percorso
• Utilizzare sempre le due direzioni: non solo dall’attivo al
simbolico, ma anche dal simbolico all’attivo
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REGOLE PRATICHE:
24. Ornella Castellano IC Falcone Le
Bibliografia
Bruner J. S., Toward a Theory of Instruction. The Belknap Press of Harward University Press
Cambridge - Massachusetts, 1966
Damiano E., L'azione didattica. Per una teoria dell'insegnamento. Armando Editore, Roma,
1999
Serres M., Non è un mondo per vecchi. Perché i ragazzi rivoluzionano i saperi. Bollati
Boringhieri, Torino, 2013
Morin E., La testa ben fatta. Riforma dell'insegnamento e riforma del pensiero. Raffaello
Cortina, Milano 2000
Morin E., I sette saperi necessari all'educazione del futuro. Raffaello Cortina, Milano 2001
Morin E., Insegnare a vivere. Manifesto per cambiare l'educazione. Raffaello Cortina, Milano
2015
Novak J.D. - Gowin D.B., Imparando ad imparare. SEI Editore, Torino, 1995
Ausubel P., Educazione e processi cognitivi. Guida psicologica per gli insegnanti. Franco
Angeli, 2004
Gardner H., Educazione e sviluppo della mente. Intelligenze multiple e apprendimento
Erikson, 2006