IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
A fior d'acqua
1. Documentazione del progetto:
A FIOR D’ACQUA
Istituto Comprensivo Scarperia - San Piero
Destinatari:
Scuola primaria: classi quarte
Scuola secondaria: classi prime, seconde e terze
2. Descrizione della genesi del percorso didattico
Il progetto si proponeva di:
- avviare gli allievi del primo ciclo scolastico al ragionamento scientifico,
all'argomentazione ed al confronto tra pari;
- costruire negli allievi le competenze scientifiche di base per l’analisi del tema
del clima con metodologie di apprendimento consone alla loro età;
- introdurre gli allievi più grandi alle problematiche inerenti il riscaldamento
globale;
- sensibilizzare gli allievi ai temi della sostenibilità ambientale attraverso una
riflessione critica sui comportamenti quotidiani che fosse stimolo allo sviluppo di
stili di vita sani, consumi sobri, limitata produzione di rifiuti.
3. Nel percorso sono stati affrontati temi che coprono l’ambito
scientifico, quello geografico e di educazione alla
cittadinanza.
- Per l’ambito scientifico sono stati affrontati temi relativi all’acqua, ai
passaggi di stato della materia, all’indagine del mondo vegetale.
- Per l’ambito geografico sono stati affrontati i temi del clima, delle
precipitazioni, della risposta del paesaggio fisico agli eventi di
precipitazione nella norma ed eccezionali.
- Per l’aspetto del riscaldamento globale sono state trattate le
evidenze scientifiche, le cause, gli interventi necessari per la sua
limitazione.
- Per i temi di educazione alla cittadinanza si è sottolineata la
necessità di una riflessione critica sui comportamenti, mostrando
l'importanza che le risorse rivestono per il clima, per tutti i viventi e
per la prosecuzione della vita, e sensibilizzando ad un uso
consapevole di tali risorse.
4. Metodologia
Nell’attuazione del presente percorso sono state messe in atto le
metodologie illustrate nelle Indicazioni Nazionali del MIUR, che l’Istituto
ha fatto proprie soprattutto nella realizzazione del curricolo di scienze.
La linea guida essenziale della metodologia applicata, è che per
perseguire un insegnamento efficace occorre mettere gli alunni nella
condizione di essere protagonisti, ognuno a suo modo, nella
costruzione delle proprie conoscenze, attraverso una didattica di tipo
laboratoriale, correlata ad una precisa metodologia didattica che si
fonda sulla valorizzazione della riflessione e verbalizzazione individuale
e sull'osservazione e discussione collettiva.
5. Metodologia didattica: il metodo delle cinque fasi
1° fase del metodo di insegnamento/apprendimento: OSSERVAZIONE E/O
SPERIMENTAZIONE
Il primo momento dell’indagine scientifica è quello dell’osservazione, della
sperimentazione, del contatto diretto con le cose e con i fenomeni.
L'insegnante agisce al fine di “valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli
alunni, per ancorarvi nuovi contenuti”.
E' importante che ogni ragazzo effettui, quando possibile, l'esperienza in prima
persona. “Le esperienze concrete potranno essere realizzate in aula o in spazi
adatti, in laboratorio ma anche in spazi naturali o ambienti raggiungibili
facilmente”.
La metodologia didattica utilizzata per l’ambito scientifico, derivante da una
specifica formazione pluriennale dei docenti, è stata utilizzata sia dai docenti
della primaria che da quelli della secondaria, costituendo un importante
elemento di continuità tra i due ordini di istruzione.
6. 2° fase: VERBALIZZAZIONE SCRITTA INDIVIDUALE
La verbalizzazione scritta individuale (eseguita dal soggetto o
raccolta dall'insegnante qualora manchi la strumentalità della
scrittura), ma anche il disegno e la raccolta di dati sono un
passaggio fondamentale in cui ciascun alunno è impegnato a
comprendere, ad esprimere ciò che ha capito e a ricercare
soluzioni.
La verbalizzazione è un modo per fare il punto sulle cose.
E’ importante che in questa fase le consegne dell’insegnante siano
chiare e funzionali al compito, facendole avvertire all'alunno come
necessarie alla sua comprensione e non come richiesta di
prestazioni individuali. Sono consegne di tipo osservativo-logico-
linguistico: osserva, descrivi, confronta, cogli somiglianze e
differenze, individua relazioni, definisci.
7. 2° fase: VERBALIZZAZIONE SCRITTA INDIVIDUALE
La verbalizzazione scritta individuale (eseguita dal soggetto o
raccolta dall'insegnante qualora manchi la strumentalità della
scrittura), ma anche il disegno e la raccolta di dati sono un
passaggio fondamentale in cui ciascun alunno è impegnato a
comprendere, ad esprimere ciò che ha capito e a ricercare
soluzioni.
La verbalizzazione è un modo per fare il punto sulle cose.
E’ importante che in questa fase le consegne dell’insegnante siano
chiare e funzionali al compito, facendole avvertire all'alunno come
necessarie alla sua comprensione e non come richiesta di
prestazioni individuali. Sono consegne di tipo osservativo-logico-
linguistico: osserva, descrivi, confronta, cogli somiglianze e
differenze, individua relazioni, definisci.
8. 3° fase: DISCUSSIONE COLLETTIVA
E’ la fase del confronto e della condivisione, momento proficuo
solo se ogni alunno ha cercato precedentemente di fornire una
propria ipotesi. A partire dalla lettura delle verbalizzazioni
individuali, la classe discute sulle diverse considerazioni e sul
confronto tra queste.
Questo tipo di attività incoraggia l’apprendimento collaborativo:
“Imparare non è solo un processo individuale. La dimensione
sociale dell’apprendimento svolge un ruolo significativo. In tal
senso, molte sono le forme di interazione e collaborazione che
possono essere introdotte (dall’aiuto reciproco all’apprendimento
cooperativo, all’apprendimento tra pari), sia all’interno della
classe, sia attraverso la formazione di gruppi di lavoro con alunni
di classi e di età diverse”.
9. 4° fase AFFINAMENTO DELLA CONCETTUALIZZAZIONE
E’ il momento in cui si chiede a ciascun alunno di modificare, correggere,
completare ciò che aveva scritto sulla base di quanto emerso dalla
discussione collettiva.
E' particolarmente significativo, a tal proposito, il passaggio delle
Indicazioni Nazionali: “La ricerca sperimentale, individuale e di gruppo,
rafforza nei ragazzi la fiducia nelle proprie capacità di pensiero, la
disponibilità a dare e ricevere aiuto, l’imparare dagli errori propri e altrui,
l’apertura ad opinioni diverse e la capacità di argomentare le proprie.”
Nell'affinamento del proprio prodotto, ogni alunno “coglie diversi punti di
vista, riflette e negozia significati, utilizza gli errori come fonte di
conoscenza.”
Il corsivo è tratto da “Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di
istruzione”, novembre 2012.
10. 5° fase: PRODUZIONE CONDIVISA
E’ la sintesi condivisa dell'attività che può essere realizzata anche
dall’insegnante utilizzando gli elaborati più chiari e
linguisticamente corretti degli alunni.
DOCUMENTAZIONE
Tutte le attività vengono documentate ma le modalità di
documentazione sono differenziate a seconda degli ordini di
scuola:
● scuola dell'infanzia: cartelloni, fotografie, registrazioni verbali,
elaborati individuali.
● scuola primaria e secondaria: il quaderno personale è lo
strumento fondamentale che documenta il processo conoscitivo
di ciascun alunno.
Le produzioni corrette condivise diventano oggetto di riflessione e
di studio, rendendo secondario l'uso del libro di testo.
11. I contenuti
Per insegnare temi di ordine scientifico in maniera pregnante e incisiva e
perseguire la profondità e la significatività delle conoscenze, è necessario
effettuare una selezione dei temi da esplorare e cercare di collocare le varie
proposte negli anni più opportuni in relazione ai livelli cognitivi e motivazionali
degli alunni.
Il presente percorso è stato indirizzato ad allievi di età comprese tra i 9 ed i 14
anni.
L’intenzione era offrire un percorso verticale in cui agli alunni fossero forniti
prima gli elementi di metodo, lessicali e contenutistici di base, con i quali
poter comprendere i fenomeni naturali e successivamente i contenuti che
investigano i rapporti tra i fenomeni naturali.
Per la fascia di allievi più grandi il fine era costruire gli strumenti per
comprendere i rapporti di causa-effetto che intercorrono tra attività antropica e
cambiamenti climatici.
12. Sono stati scelti alcuni temi di lavoro, articolati nelle seguenti unità di
competenza.
Scuola primaria: U532 - Scende, sale, scorre, scivola, scava, scolpisce,
straripa, disseta
Scuola secondaria I (nell’ordine in cui sono state proposte alle classi):
U52 - Scopriamo l’acqua calda (classi prime)
U51 - Mangiamo la foglia? (classi prime e seconde)
U332 - Paesaggisti per un giorno (classi prime)
U223 - Cambiare aria (classi terze)
Rispetto al progetto originario, sono state operate alcune modifiche, dovute a
variazioni della organizzazione scolastica (es. limitatezza della disponibilità
degli scuolabus), a variate disponibilità delle strutture (es. chiusura
temporanea dell’Orto Botanico di Firenze) e a limiti di tempo.
21. Per costruire la definizione di ebollizione dell’acqua si ripropone
l’esperienza precedente, interrompendola prima che l’acqua bolla, cioè
limitandola alla sola parte del riscaldamento.
Il confronto tra queste due esperienze permette di isolare il fenomeno
dell’ebollizione ed arrivare alla relativa definizione che l’insegnante
fornisce:
EBOLLIZIONE DELL’ACQUA
L’ebollizione dell’acqua è quella trasformazione (fenomeno) che si verifica
ad un certo punto del riscaldamento dell’acqua e presenta
contemporaneamente questi aspetti:
1. Formazione di una grande quantità di bolle all’interno dell’acqua
2. Emissione di “fumo” dalla superficie dell’acqua
3. Agitazione violenta della superficie dell’acqua
4. Diminuzione dell’acqua nel becher
22.
23.
24. ESPERIENZA SENZA TAPPI:
L’ebollizione dell’acqua, eseguita utilizzando il distillatore senza i
tappi consente ai bambini di ritrovare le quattro fasi della
definizione di ebollizione dell’acqua, compresa la fuoriuscita del
“fumo” bianco.
ESPERIENZA CON I TAPPI:
In questa esperienza il “fumo” bianco non è più visibile, si
formano gocce d’acqua, nel tubo refrigerante, che cadono nella
beuta.
L’acqua dell’ampolla diminuisce e quella della beuta aumenta.
Riflettendo, prima da soli e poi insieme,
gli allievi si rendono conto che l’acqua,
durante l’ebollizione, si trasforma in
“qualcosa che non si vede”, che è
sempre acqua, ma in uno stato diverso
ESPERIENZE CON IL DISTILLATORE
25. Ripetiamo l’esperienza di ebollizione dell’acqua fino alla completa evaporazione
dei liquidi, mettendo in un becher l’acqua distillata e nell’altro acqua del rubinetto.
Gli alunni, confrontando le due ebollizioni, notano che l’acqua del rubinetto lascia
sul fondo del becher un residuo biancastro, mentre l’acqua distillata non lascia
niente.
Questo aspetto è stato ripreso ed
ampliato nella gita di fine anno alle
Saline di Cervia
27. ALLA SCOPERTA DELLA RISORSA ACQUA
Il percorso prosegue con attività rivolte alla scoperta della risorsa ACQUA sul nostro
territorio:
Escursione alla sorgente in località Marcoiano
Visita al lago di Bilancino
Visita allo stabilimento di imbottigliamento dell'acqua Panna.
Indagine sul tipo di acqua consumata dalle famiglie degli alunni:
Acqua del rubinetto; da dove arriva?
Acqua del Fontanello
Acqua minerale.
Prendere consapevolezza, attraverso una indagine, di quante bottiglie di plastica si
riescono a risparmiare attraverso l'uso del Fontanello...
28. Scuola secondaria I°: U52 Scopriamo l’acqua calda
(stati fisici della materia e passaggi di stato)
Il percorso ha per oggetto lo studio delle caratteristiche fisiche dell’acqua nei
suoi diversi stati di aggregazione (solido, liquido, gassoso) ed ha l’obiettivo di
portare i ragazzi a saper riconoscere tali stati, e i loro passaggi, nelle forme
quotidiane di utilizzo dell’acqua.
Il percorso parte dalla costruzione dei concetti di stato solido, liquido e
gassoso e delle loro caratteristiche (forma, peso, volume, comprimibilità,
impenetrabilità), passa attraverso il confronto tra fenomeni riguardanti
l’acqua osservata in contesti quotidiani (es. acqua che bolle in pentola) e gli
stessi fenomeni realizzati in situazioni scientificamente più controllate (es.
distillatore), fino alla costruzione dei diagrammi dei passaggi di stato
dell’acqua.
29. Stati fisici della materia
1. Osservazione e classificazione di sostanze varie allo stato solido,
liquido e gassoso e prima definizione delle loro caratteristiche.
2. Approfondimento delle caratteristiche dei liquidi con esperimenti
di travaso di stesse quantità di acqua in contenitori di forma
diversa: concetto di volume.
3. Attività di taratura di barattoli di forme diverse: concetto di
volume.
30. 4. Attività di immersione di oggetti in contenitori con acqua:
impenetrabilità della materia.
5. Confronto del volume ottenuto per immersione con il peso di un
sasso misurato con la bilancia: differenza tra i concetti di peso e di
volume.
31. 6. Attività con palloncini vuoti e gonfiati e uso di bilance: peso
dell’aria (e dei gas in generale).
N.B. alcuni ragazzi, pur avendo osservato e compreso che l’aria ha un peso,
non riescono a disegnare correttamente la bilancia con il palloncino gonfio
(frecce).
7. Attività di immersione di bicchieri capovolti in bacinelle con
acqua: volume dei gas.
32. Passaggi di stato
1. Osservazione ed analisi di esperimenti di fusione del ghiaccio e
solidificazione dell’acqua: trasformazioni fisiche e passaggi di stato.
2. Osservazione dei fenomeni collegati al riscaldamento dell’acqua
in un becher: nebbia, bolle, ebollizione, condensazione.
3. Osservazione dei fenomeni collegati al riscaldamento dell’acqua in
un sistema scientificamente controllato: il distillatore.
33. 4. Attività di osservazione del comportamento dell’acqua
contenuta in recipienti posti vicino e lontano da fonti di calore:
vapore acqueo ed evaporazione.
5. Dal ghiaccio al vapore acqueo: l’apporto della matematica
nella costruzione del diagramma cartesiano dei passaggi di stato
dell’acqua.
34. Il ciclo dell’acqua dal punto di
vista delle Scienze
Il diagramma dei passaggi di stato dell’acqua
35. Quest’ultima esperienza ha permesso di ripercorrere i vari passaggi
di stato e i concetti nei quali i ragazzi avevano trovato maggiori
difficoltà: l’invisibilità del vapore acqueo e la natura della condensa.
Sia l’invisibilità del vapore
acqueo che la natura della
condensa, concetti tra loro
strettamente legati, sono stati
affrontati anche attraverso
discussioni su fenomeni di vita
quotidiana (asciugatura dei
capelli, dei panni, condensa sui
vetri..).
Nel becher, infatti, si sono
realizzati numerosi fenomeni,
tra i quali riportiamo la
formazione della condensa
prima esterna e poi interna.
36. Scuola secondaria I°: UC 51 - Mangiamo la foglia?
(Il fiore)
Il percorso didattico si propone due obiettivi:
1. far osservare il fiore nella sua struttura, capirne l’origine e la
funzione;
2. gettare le basi della conoscenza delle profonde
interconnessioni tra mondo vegetale, animale e ambiente, allo
scopo di comprendere i possibili effetti dei cambiamenti
climatici su di essi.
Le fasi del lavoro sono state le seguenti:
1. osservazione di fiori;
37. 2. analisi della loro morfologia al fine di individuare,
disegnare, nominare e descriverne le varie parti:
38. Sono state individuate e
descritte, in maniera
approfondita, le parti femminili
e maschili del fiore:
39. 3. analisi di fiori diversi al fine sia di individuarne le parti invarianti
che di osservare le differenze morfologiche che le stesse strutture
possono manifestare in fiori diversi;
Esempio:
fiore di papavero
40. 4. osservazione di infiorescenze ad occhio nudo;
il rododendro nel giardino della scuola
5. osservazione allo stereomicroscopio di infiorescenze di
camomilla, margherita e altre piante e successiva classificazione
dei fiori già analizzati in fiori e infiorescenze;
41. 6. analisi della relazione struttura-funzione delle varie
parti che compongono il fiore, anche alla luce delle differenze
già osservate tra fiore e fiore;
42. 7. analisi della funzione del fiore:
la trasformazione fiore - frutto;
la mela dal vivo
lo schema della trasformazione
del fiore di melo in frutto.
43. 8. analisi delle diverse
modalità di
impollinazione:
a. osservazione di insetti
impollinatori nel
giardino della scuola;
b. confronto tra i diversi
tipi di polline allo
stereomicroscopio;
c. discussione e sintesi;
44. Scuola secondaria I°: U332 - Paesaggisti per un giorno
(Conoscere alcuni elementi del meteo e del territorio fisico e
comprendere come essi interagiscono tra di loro)
L'attività si proponeva di far riflettere sulle scelte che devono essere condotte
dagli amministratori pubblici per realizzare una gestione corretta del territorio,
al fine di limitare quel che viene denominato rischio idraulico, cioè il verificarsi
di frane, alluvioni, esondazioni di corsi d'acqua.
Attraverso un laboratorio condotto con “tavola fluviale”, è stato possibile
toccare con mano gli elementi fondamentali del paesaggio: la naturale
pendenza, le sorgenti e lo sviluppo di un corso d'acqua, circondato da modelli
di case, isolati, alberi e ponti.
Gli studenti, durante il laboratorio sono diventati “esperti del paesaggio” e
sono stati chiamati a riflettere su come mettere in sicurezza i manufatti
esistenti e su quali accorgimenti possono rendere minimi gli effetti delle
aumentate precipitazioni. L'attività è stata proposta alle tre classi prime
45. L’attività è stata preceduta da una serie di
attività comprese nella programmazione
annuale degli insegnanti di geografia e scienze
1 - Ambito geografico:
analisi degli elementi della meteorologia
Il ciclo dell’acqua
Tipi di nuvole
46. 2 - Ambito scientifico: il suolo
Campionamento del terreno dell’orto della scuola
Osservazione diretta di vari campioni di
suolo (sabbioso, argilloso, umifero),
attraverso i 5 sensi, con l’uso di lenti di
ingrandimento e allo stereomicroscopio
47. Redazione di schede di
osservazione (colore, tessitura,
odore, granulometria, presenza di
componenti vegetali o animali…)
Esperienza sulla granulometria:
individuare ghiaia, sabbia, limo,
argilla con immersione in acqua
49. Presenza di aria e di acqua dentro
i suoli: fare ipotesi ed osservare la
verifica di tali ipotesi in laboratorio
50. 3 - Flumina
L’attività è stata condotta attraverso l’uso del
modello di un fiume, costituito da una
superficie sabbiosa che rappresenta la
pianura alluvionale, in debole pendenza,
nella quale è possibile modellare dei rilievi.
Due “sorgenti” permettono di far arrivare
acqua nella pianura alluvionale e quindi di
modellare un iniziale corso d’acqua, dove è
possibile distinguere il limite dell’alveo
fluviale, le isole fluviali, le aree golenali.
51. Sorgenti
Limiti dell’alveo
Abitazioni
Industrie
Gli allievi sono chiamati prima ad individuare
gli elementi morfologici del fiume, a
posizionare elementi del paesaggio naturale,
quali i boschi, ed infine a situare nel loro
paesaggio elementi antropici, come case,
edifici industrali, ponti.
52. [Flumina era un plastico di un fiume, noi dovevamo
trovare l’alveo cioè dove non passa l’acqua e la golena
cioè dove passa l’acqua (comprensione o ricordo non
corretto) poi dovevamo costruire una città sicura per le
piene. Dopo averla costruita con dighe e barriere
abbiamo simulato una piena e abbiamo segnato con
delle bandierine rosse le zone pericolose.]
[L’esperienza di Flumina: abbiamo acceso l’acqua e si è visto che faceva
diversi canali e dove passava l’acqua si chiama alveo e dove non passa
si chiama golena. Poi abbiamo messo delle puntine per segnare il
percorso che faceva il fiume e abbiamo accelerato la velocità dell’acqua
e alcune puntine sono state trascinate via dall’acqua. Quindi vuol dire
che il fiume si è alzato e la golena è diventata alveo. Poi abbiamo
costruito una città con case, palazzi, ospedali, mulini e chiese. Abbiamo
di nuovo accelerato l’acqua per vedere dove era in pericolo le case.]
[Il plastico ci ha aiutato a capire che i fiumi
possono servire a molto ma dato che c’è il
cambiamento climatico il fiume può straripare
quindi meglio costruire non troppo vicino ad un
fiume.]
53. Scuola secondaria I°: U223 - Cambiare aria
(Come sta cambiando il clima e come possiamo migliorare la situazione)
L'unità si proponeva di recuperare ed ampliare conoscenze e competenze
(linguistiche, geografiche, tecniche, scientifiche ecc.) già acquisite dagli allievi
negli anni precedenti e di mostrare come molti degli elementi appresi giochino un
ruolo nell'assetto del clima e nei cambiamenti climatici.
Le attività sono state proposte alle classi terze dell’Istituto, con l'intento di
stimolare alla riflessione sui propri comportamenti e sull'esigenza di preservare gli
equilibri del pianeta.
Il progetto originario è stato modificato per necessità contingenti, ma alcune
attività di conoscenza ed investigazione della problematica dei cambiamenti
climatici sono state ugualmente condotte nel corso dell’anno, anche assieme
ad altri docenti del consiglio di classe.
54. Lettura di un brano su questa
tematica e redazione di mappa
concettuale
Commento di fatti di cronaca e redazione di un cartellone con
l’insegnante di arte.
Commento dell’evento ventoso estremo del 5 marzo 2015
che ha danneggiato ampiamente vaste aree del comune ed
anche il parco della scuola
55. Adesione dell’Istituto ad iniziative tese alla
diffusione del rispetto ambientale, anche assieme
alla Consulta dei Genitori
-SETTIMANA EUROPEA
per la RIDUZIONE RIFIUTI
-GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA
(visione del film “Vado a scuola”)
- EARTH DAY 2015
(visione del film “Trashed”)
-GIORNATA LEGAMBIENTE
NONTISCORDARDIME’
Simulazione dello scioglimento
dei ghiacciai delle calotte
Calotta artica - L’acqua si abbassa nel
contenitore con lo scioglimento del ghiaccio
galleggiante
Calotta antartica - L’acqua si alza nel
contenitore con lo scioglimento del ghiaccio
situato sopra il continente.
56. Seminario sulla problematica dei
cambiamenti climatici per le
classi terze dell’Istituto:
- analisi degli effetti visibili
- analisi delle cause
- possibili interventi di mitigazione
57. Risultati ottenuti:
L'esecuzione dei percorsi ha permesso di proporre agli allievi esperienze
concrete di osservazione e di lavoro, con costante riferimento alla realtà.
La possibilità di imparare discutendo e confrontando punti di vista diversi ha
costretto gli allievi ad usare la lingua con maggiore precisione e competenza
ed a far emergere la logica dei ragionamenti seguiti
L'adozione di una metodologia di lavoro condivisa ha incrementato il
confronto tra docenti per la predisposizione, l'attuazione e la discussione in
merito alle difficoltà incontrate durante l' esecuzione delle attività sia da loro
stessi che dai ragazzi.
Ha inoltre permesso di sostituire a modalità di comunicazione prettamente
linguistiche (lezione frontale, lettura, studio, interrogazione) altre più
percettive, visive, espressive, con positivi riscontri per l'apprendimento di tutti
gli studenti, ma soprattutto per i ragazzi che hanno difficoltà di letto-scrittura
(es.DSA)
MASSIMO 5 SLIDES
58. Gli insegnanti si sono misurati con un esercizio di riorganizzazione delle
loro unità didattiche finalizzato allo sviluppo verticale del tema dei
cambiamenti climatici; senza modifiche sostanziali al curricolo di scienze
dell’Istituto, utilizzando i loro percorsi disciplinari come unità modulari,
hanno potuto sviluppare le loro programmazioni disciplinari con una
attenzione particolare ai temi della sostenibilità ambientale.
La presente documentazione è stata scritta da tutti i docenti che hanno partecipato al progetto,
utilizzando gli strumenti di condivisione a distanza offerti dalle TIC.