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PATOGENESI DEL DIABETE TIPO 2


Insulinoresistenza    deficit β-cellulare




            DIABETE TIPO 2
INSULIN RESISTANCE: THE ORIGIN OF
SEVERAL ABNORMALITIES IN TYPE 2 DIABETES
     AND THE METABOLIC SYNDROME

                        Hypertension     Thrombophilia
   Hyperglycemia
              Dyslipidemia     Hyperuricemia



                 INSULIN RESISTANCE

                INSULIN RESISTANCE
             INSULIN RESISTANCE
COMPLICANZE CRONICHE DEL DIABETE
Microangiopatia
 - retinopatia ---> cecità
 - nefropatia ---> insufficienza renale
Macroangiopatia
 - infarto, ictus, vasculopatia arti inferiori e carotidi,
     gangrena e amputazioni, etc.
Neuropatia
 - sensitiva (dolori e perdita di sensibilità)
 - motoria (paralisi, atrofia muscolare)
  - autonomica (alterato assorbimento nutrienti,
    ipotensione ortostatica, aritmie, morte improvvisa,
    piede diabetico, etc.)
TERAPIA FARMACOLOGICA
             DEL DIABETE
  • Insulina*
  • Ipoglicemizzanti orali
     – stimolanti la secrezione insulinica*
     – sensibilizzanti all’azione insulinica
     – interferenti con l’assorbimento intestinale dei
       carboidrati

*: possono causare ipoglicemia
Esercizio fisico nel diabete
             - implicazioni -
• Effetti benefici dell’esercizio fisico sulla
  malattia (prevenzione, terapia, complicanze)

• Alterazioni nell’adattamento all’esercizio fisico
  legate al diabete, all’insulinoresistenza e alla terapia

• Rischi legati alle complicanze già presenti

  Problematiche specifiche dell’anziano
Glucosio




Lattato         Corpi chetonici
Contributo percentuale dei diversi substrati come
    fonte energetica durante esercizio fisico

         Glicogeno
100      muscolare
                                       FFA
                                      ematici
75

50                                   Glucosio ematico

25


     0         1          2      3          4     ore

glicogeno      captazione di    captazione glucosio
              glucosio + FFA    captazione FFA
↓
                                   ↓



0




00
                                   ↓




          NORMALE




     ↑              ↑    ↑    ↑        ↑
      8             12   16   20       24
Principali ormoni coinvolti
    nell’omeostasi glicemica



 Glucagone
Catecolamine
                         Insulina
 Cortisolo
    GH

iperglicemia           ipoglicemia
REGOLAZIONE INSULINICA
     DELL'UTILIZZO DI GLUCOSIO

-Tessuti insulinodipendenti (muscolo,
 grasso, fegato):
 tessuti di deposito, possono utilizzare
 glucosio solo in presenza di insulina
-T
 essuti non insulinodipendenti
 (sistema nervoso, globuli rossi):
 tessuti vitali, utilizzano glucosio anche in
 assenza di insulina
REGOLAZIONE ENDOCRINA
    DELL’OMEOSTASI GLUCIDICA
             Ormoni controinsulari
                  Insulina

         +   _      SANGUE
                                +    _
                                         MUSCOLO/
                                         TESS. ADIP.
FEGATO              Glucosio

                                         SNC/GR
REGOLAZIONE ENDOCRINA
        DELL’OMEOSTASI GLUCIDICA
                   Ormoni controinsulari
                        Insulina

               +
                   _      SANGUE      +    _
                                               MUSCOLO/
                                               TESS. ADIP.
FEGATO                    Glucosio

                                               SNC/GR
   INTESTINO
Principali risposte ormonali
      all’esercizio fisico




Aumentano:             Si riduce:
Glucagone              Insulina
Catecolamine
Cortisolo
GH                    ipoglicemia

iperglicemia
REGOLAZIONE ENDOCRINA DELL’OMEOSTASI
     GLUCIDICA DURANTE ESERCIZIO FISICO
             Ormoni controinsulari
                  Insulina


         +   _                  +    _
                                           TESSUTI
                   SANGUE                INSULINODIP.

FEGATO             Glucosio               MUSCOLO
                                         CHE LAVORA


                                          SNC/GR
FATTORI CHE AUMENTANO LA
   CAPTAZIONE MUSCOLARE DI
  GLUCOSIO DURANTE ESERCIZIO

- Aumento del flusso sanguigno ai muscoli
  in attività
- Apertura dei capillari con aumento del letto
  vascolare
- Reclutamento di trasportatori del glucosio
  (GLUT-4)
Effetto dell’insulina e della contrazione sui GLUT-4

           Insulin                                       Exercise
        • • ••                                    Glucose
                 • • ••••                      • • • •• • • •                      paracrine
                          •                                               Plasma
                                                                          membrane
       IRS-1                                                           Autocrine
                                                                     (no adenosine?)
    PI3-kinase                                              ?
                    Rab4        •          •
                                •      •
                                                                    contraction
                                    • •
                                    • •
                                     • •                                  MAPK/JNKp38
                                                                ?
GLUT4 Vesicles                                                             Chronic adaptations?

                                                                calcium
                              Transverse
                                tubule               Sarcoplasmatic reticulum
Curve dose-risposta fra concentrazione di glucosio
Trasporto (nmol/g min)
                            e trasporto del glucosio nel muscolo in vitro


                         400                                       contrazioni+insulina


                         300
                                                                   riposo+insulina (10mU/ml)
                                                                   contrazioni (48/min)
                         200



                         100
                                                                   riposo

                           0                                       citocalasina B
                               0     10         20            30
                                          glucosio (mmol/l)                 (da Nesher et al, 1985)
EFFETTI DELLA CONTRAZIONE SUL
   TRASPORTO DEL GLUCOSIO NEL
             MUSCOLO


Aumentato   Attivazione   Traslocazione
 rapporto   Kinasi AMP-      GLUT4
AMP/ATP      dipendente
Principali risposte ormonali
      all’esercizio fisico




Aumentano:             Si riduce:
Glucagone              Insulina
Catecolamine
Cortisolo
GH                    ipoglicemia

iperglicemia
Regolazione endocrina della mobilizzazione
             delle riserve energetiche

Catecolamine       GH        Glucagone           Cortisolo



 T. adiposo             Fegato                   Muscolo
                            glicogenolisi
                chetogenesi
   Lipolisi                 neoglucogenesi       Proteolisi

↑acidi grassi    ↑chetoni ↑glucosio            ↑aminoacidi
                                                         GH
          Produzione ATP                     Sintesi proteica
Ruolo degli ormoni controinsulari
   nell’adattamento all’esercizio fisico
Effetti emodinamici
• aumento gettata cardiaca
• ridistribuzione del flusso sanguigno
Effetti metabolici
• aumento glicogenolisi muscolare
• aumento produzione epatica di glucosio
• aumento lipolisi e chetogenesi
• riduzione utilizzazione del glucosio
Effetti ventilatori
• broncodilatazione
• aumento frequenza respiratoria
Significato della riduzione dell’insulinemia
   nell’adattamento all’esercizio fisico
• favorisce l’effetto di stimolo degli ormoni
  controinsulari su produzione epatica di
  glucosio e lipolisi
 • modula l’effetto iperglicemizzante degli
   ormoni controinsulari
 • riduce la captazione di glucosio nei
   muscoli non impegnati nella contrazione
 • non impedisce l’aumento della captazione
   di glucosio nel muscolo in attività
Effetti acuti dell’esercizio fisico sulla
 produzione e utilizzazione di glucosio
• Aumento utilizzazione muscolare di glucosio,
   malgrado la riduzione dei livelli di insulina
   (aumento sensibilità periferica all’insulina)
• Aumento produzione epatica di glucosio
  (glicogenolisi + neoglucogenesi), a bilanciare
   l’aumentato consumo e garantire l’apporto del
   substrato per muscolo e SNC
     • Graduale sostituzione del glucosio con gli acidi
       grassi come substrato energetico muscolare
• Nell’esercizio protratto riduzione progressiva della
   glicemia
DIABETE MELLITO
Tipo 1 :
 carenza assoluta di insulina
   - esordio in genere in età giovane
   - peso in genere normale
Tipo 2 :
 carenza relativa + inefficacia
 dell’insulina (insulinoresistenza)
   - esordio in genere in età adulta/senile
   - spesso associato a obesità
DIABETE MELLITO
Tipo 1 :
 carenza assoluta di insulina
   - esordio in genere in età giovane
   - peso in genere normale
Tipo 2 :
 carenza relativa + inefficacia
 dell’insulina (insulinoresistenza)
   - esordio in genere in età adulta/senile
   - spesso associato a obesità
Il soggetto con diabete tipo 1 può fare
             attività fisica?
Steve Redgrave
    5 volte oro olimpico
(1984,1988,1992,1996,2000)

       Diabete tipo 1
E’ utile che il soggetto con diabete
    tipo 1 faccia attività fisica?
Effetti dell’esercizio fisico su insulinemia e
                glicemia nel diabete tipo 1
                                        riposo
          insulinemia (mU/l)            esercizio             glicemia (mmol/l)
                                              .
insulina/colazione                       insulina/colazione
                                                .
                                                  .

                      esercizio                                     esercizio
16                                         12

12                                          9

  8                                         6

  4                                         3

  0                                         0
      0     40       80    1 20   160           0       40        80      120      160
       minuti                                    minuti
                                                                (Ronnemaa e Koivisto, 1988)
Mortalità a 7 anni in pazienti diabetici di tipo 1 (n=548)
    25         suddivisi in quintili di attività fisica

    20                                           p=0.001

    15
%




    10


     5


     0
            1         2                3              4              5
                          Quintili di attività fisica
                                                          (Moy et al, 1993)
REGOLAZIONE ENDOCRINA
    DELL’OMEOSTASI GLUCIDICA
             Ormoni controinsulari
                  Insulina

         +   _       SANGUE
                                    +   _
                                            MUSCOLO/
                                            TESS. ADIP.
FEGATO               Glucosio

                                            SNC/GR




                 Insulina esogena
Principali fattori che influenzano la risposta
 glicemica all’esercizio nel diabete tipo 1
  • terapia insulinica
    – tipo di insulina e dose
    – distanza di tempo dalla somministrazione
    – sito di iniezione (evitare arto esercitato)
  • controllo metabolico del momento
  • alimentazione prima e durante l’esercizio
  • intensità e durata esercizio
  • temperatura esterna
Andamento dell’insulinemia durante
              esercizio nel diabete insulino-trattato


                                                 iperinsulinemia
insulinemia




                                                  normoinsulinemia
                                                       (stabile)
                                                 soggetto non diabetico
                                                 ipoinsulinemia


                              durata esercizio
Inconvenienti di un deficit di
    insulina durante esercizio fisico
• ridotta captazione di glucosio nel muscolo che
    lavora, con scadimento della performance

• mancato bilanciamento effetto iperglicemiz-
  zante degli ormoni controinsulari, con aumento
  della glicemia
• eccessiva mobilizzazione di acidi grassi, con
  aumentata sintesi chetoacidi e rischio acidosi
Inconvenienti di un eccesso di
    insulina durante esercizio fisico
• aumento captazione di glucosio indotto dalla
  attività muscolare, con rischio di ipoglicemia
  (che persiste anche dopo l’esercizio)

• inibizione mobilizzazione acidi grassi, con
  ridotta disponibilità di substrati energetici
  alternativi al glucosio
Principali fattori determinanti il tipo di risposta della
 glicemia all’esercizio in pazienti con diabete tipo 1
• Riduzione della glicemia
   - iperinsulinemia relativa
   - esercizio protratto (>30-60 min) o intenso
   - distanza dal pasto > 3h/mancanza di spuntini
• Glicemia stabile
  - esercizio di breve durata
  - insulinemia e alimentazione adeguate
• Aumento della glicemia
  - ipoinsulinemia
  - esercizio estenuante
  - eccesso di carboidrati prima/durante esercizio
Esercizio fisico e diabete tipo 1
           Principi fondamentali da seguire
•   Avere una buona conoscenza della malattia e degli
    effetti dell’esercizio
•   Intensificare l’autocontrollo in occasione
    dell’esercizio per prevenire effetti metabolici
    sfavorevoli e per saggiare la risposta individuale
    allo sforzo e ai provvedimenti adottati
•   Assumere supplementi di carboidrati nel corso
    dell’esercizio in caso di sforzo protratto o di
    sintomi di ipoglicemia
•   Sottoporsi a controlli medici regolari
•   Rendere nota la malattia ad un compagno/allenatore
•   Evitare sport particolari (roccia, immersione subacquea)
Attività fisica e diabete
              Adattamento della terapia

- Ridurre la dose di insulina precedente ed
eventualmente successiva all’esercizio fisico,
  tenendo presente il valore della glicemia
- Se la riduzione non è possibile, prevedere un
  aumentato consumo di glucosio e compensarlo, se
  necessario, con aumentata introduzione di
  carboidrati
- Sperimentare le reazioni individuali all’esercizio
  fisico e verificare la risposta ai vari aggiustamenti
  adottati
Attività fisica nel diabete insulino-trattato
            - automonitoraggio -


• controllare le urine prima (chetonuria e glicosuria)

• controllare la glicemia prima (se possibile durante)
  e dopo
Attività fisica e diabete tipo 1
             Norme pratiche generali

- controllare la glicemia e la chetonuria prima di
  iniziare l’esercizio fisico
  • con chetonuria: NO ESERCIZIO FISICO
  • con glicemia non elevata: INGERIRE CHO

- Attenzione all’ipoglicemia durante e dopo:
  al primo segno di malessere assumere
bevande zuccherate o caramelle
Esercizio fisico programmato nel
        diabete insulino-trattato

1.Ridurre la dose di insulina pronta precedente

2.Iniziare l’attività fisica 1-2 ore dopo il pasto
3.Iniettare l’insulina in zone non interessate
    dall’attività fisica
4.Nelle ore successive assumere un supplemento
  di carboidrati, se necessario (misurare glicemia)
Esercizio fisico non programmato nel
        diabete insulino-trattato

1. Se la glicemia è vicina alla norma, ingerire CHO
   subito e quindi ogni 20-30 minuti

2. Se la glicemia e sopra la norma, iniziare l’esercizio
   e assumere CHO dopo 20-30 minuti

3. Se l’esercizio fisico è intenso e protratto, ridurre
   la dose insulinica successiva e/o aumentare
   l’apporto di CHO
DIABETE MELLITO
Tipo 1 :
 carenza assoluta di insulina
   - esordio in genere in età giovane
   - peso in genere normale
Tipo 2 :
 carenza relativa + inefficacia
 dell’insulina (insulinoresistenza)
   - esordio in genere in età adulta/senile
   - spesso associato a obesità
Esercizio fisico nel diabete tipo 2
        - elementi da tenere presenti -

• Effetti benefici dell’esercizio fisico sulla
  malattia (prevenzione, terapia) e sui fattori
  di rischio CV spesso associati

• Alterazioni nell’adattamento all’esercizio fisico
  legate al diabete e all’insulinoresistenza

• Rischi legati alle complicanze già presenti

      Problematiche specifiche dell’anziano
PREVALENZA DEL DIABETE IN RAPPORTO ALL’ ETA’
 20
            Mirano Study (20-59 anni – con OGTT)
            Brunico Study (40-80 anni – con OGTT)
 15         Vicenza Study (tutte le età)
            Verona Study (tutte le età)


% 10



  5



  0
       ≤9   10-19    20-29   30-39      40-49   50-59   60-69   ≥ 70
                                 anni
Effetti di una singola seduta di esercizio sulla
               omeostasi glucidica

• Aumento dell’utilizzazione del glucosio

• Aumentata sensibilità all’insulina per la
  captazione del glucosio

Gli effetti possono persistere per diverse ore
dopo la cessazione dell’esercizio
Modificazioni della glicemia e dell’insulinemia durante
    esercizio fisico prolungato in pazienti con diabete tipo 2

8        Glicemia (mmol/l)          25           Insulinemia (mU/l)

7
                                    20

6                                                              diabetici
                        diabetici   15
5

                                    10
4                                                            controlli
                       controlli

3                                   5
 -15 0   30   60 90 120 150 180          -15 0         60      120         180
                minuti                                  minuti

                                                   (Devlin et al, 1987)
Effetti metabolici a lungo termine
        dell’esercizio fisico aerobico
• Aumentodella sensibilità insulinica
  aumento massa magra
  aumento capillarizzazione muscolare
  aumento trasportatori di glucosio nel muscolo
  aumento attività glicogeno-sintasi
• Modificazioni anti-aterogene del profilo lipidico
   aumento colesterolo HDL
   riduzione trigliceridi
   riduzione colesterolo LDL (specie LDL piccole dense)
Peculiarità del diabete tipo 2 in relazione
                all’esercizio fisico
• L’esercizio ha effetti benefici sui meccanismi
  patogenetici della malattia e sui fattori di rischio
  cardiovascolare associati al diabete: è uno
  strumento di cura.

• Non vi è ipoinsulinemia assoluta: difficilmente
  l’esercizio può precipitare uno scompenso
  metabolico.

•   L’eventuale     iperinsulinemia    è     in    genere
    conseguenza dell’insulinoresistenza e si riduce
    con il miglioramento della sensibilità insulinica (non
    è così se farmaco-indotta)
CRITERI DIAGNOSTICI DEL DIABETE MELLITO E DELLE
   ALTRE CATEGORIE DI ALTERATA REGOLAZIONE
                  GLICEMICA

                               Concentrazione di glucosio
                               nel plasma venoso (mg/dl)
Diabete mellito               Digiuno ≥126
                              Digiuno <126 ma 2-h OGTT ≥200

Ridotta tolleranza glucidica Digiuno<126 e 2-h OGTT 140-199

Alterata glicemia a digiuno   Digiuno 110-125
                              (prescinde da OGTT)

Normalità                     Digiuno <110 e 2-h OGTT<140
Cambiamenti nel peso e nell’attività fisica in 3234 soggetti con IGT
assegnati a un programma intensivo di modifica dello stile di vita*,
                      metformina o placebo
                    peso (kg)                                Attività fisica (MET.h / settimana)
4                                                       8
                                                                               Stile di vita
2                                  Placebo
                                                        6
0

-2                                                      4
                   Metformina
-4                                                                                    Metformina
                                                        2
-6                                Stile di
                                   vita
                                                                                               Placebo
-8                                                      0
     0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 4.0                       0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 4.0
                 anni                                                    anni
* dieta ipocalorica ipolipidica (obiettivo: calo ponderale
≥7%) + attività fisica moderata ≥150 min/settimana           Diabetes Prevention Program, NEJM 2002
Effetto della modifica dello stile di vita o della terapia
  con metformina sulla comparsa di diabete tipo 2
               in 3234 soggetti con IGT
           40
                                                        Placebo
                    p<0.001
           30                                          Metformina

                                                       Stile di vita
     (%)




           20

           10

            0
                0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 4.0
                               anni
                               Diabetes Prevention Program, NEJM 2002
Correlazione tra controllo glicemico, durata del diabete e retinopatia diabetica
(Adattata da : The Diabetes Control and Complications Trial Research Group, 44:968, 1995)
  Tasso di progressione della retinopatia

                                            24           Media HbA1c = 11%             10%
                                            20                                                       9%

                                            16

                                            12
                                                                                                     8%
                                            8
                                                                                                     7%
                                            4

                                                 0   1   2      3      4       5       6     7   8        9
                                                             Durata del follow-up (anni)
UKPDS - GLUCOSE CONTROL STUDY
                AGGREGATE CLINICAL ENDPOINTS
                                    Relative risk & 95%CI
                            RR    p CI 0.3        1    1.8

Any diabetes-related endpoint 0.88 0.029        •
Diabetes-related deaths      0.90 0.34           •
All-cause mortality          0.94 0.44           •
Myocardial infarction        0.84 0.052          •
Stroke                       1.11 0.52               •
Microvascular                0.75 0.0099
                                                •
                                           Favours Favours
                                           intensive conventional
PREVALENZA DI DISORDINI METABOLICI
            NEL DIABETE TIPO 2
          (Verona NIDDM Complications Study, n=1780)

    80

%
    60


    40


    20


    0
         Sovrappeso   Adiposità   Ipertensione Dislipidemia
          e obesità    centrale     arteriosa
SINDROME METABOLICA
              E ATEROSCLEROSI
obesità
           iperglicemia     dislipidemia     ipertensione
centrale



               ATEROSCLEROSI



 flogosi      disfunzione         stress
              endoteliale                      trombofilia
 cronica                        ossidativo
RISCHIO E FATTORI DI RISCHIO PER MALATTIE
CARDIOVASCOLARI IN MASCHI DIABETICI DI ETA’ >40 anni
                                                     (Framingham Study, 1979)
                                     60
  Probabilità di CHD in 8 anni (%)


                                     50                                           46 %
                                     40
                                                                          33 %
                                     30   2% nei non-diabetici
                                          senza fattori di rischio
                                     20                                           32 %
                                                                                    non
                                                               8%                diabetici
                                     10
                                                3%
        0
         Fumo                                    -               -          -        +
 P.A. sistolica                                135             195        195      195
  Colesterolo                                  185             185         336      336
Perché consigliare l’attività fisica
            al soggetto diabetico?

• Migliora il controllo glicemico
• Migliora il profilo cardiovascolare
• Riduce l’incidenza delle complicanze croniche
• Migliora l’aspettativa di vita
• Migliora il senso di benessere psico-fisico
Effetti favorevoli dell’esercizio fisico sui fattori di
   rischio cardiovascolare nel diabete tipo 2
•   Riduzione glicemia
•   Aumento sensibilità insulinica
•   Riduzione colesterolo LDL e trigliceridi
•   Aumento colesterolo HDL
•   Riduzione tessuto adiposo, specie viscerale
•   Riduzione fattori pro-coagulanti
•   Controllo dell’ipertensione (lieve)


       Riduzione mortalità cardiovascolare
OBIETTIVI TERAPEUTICI
    per la riduzione del rischio cardiovascolare nel diabete
                        mellito di tipo 2

•   Riduzione di peso corporeo e obesità viscerale
•   HbA1c < 7.0 %
•   Colesterolemia LDL < 100 mg/dl
•   Colesterolemia HDL > 40 mg/dl
•   Trigliceridemia < 150 mg/dl
•   Pressione arteriosa < 135/85 mmHg
•   Sospensione del fumo
•   Attività fisica ( > 10 MET)
Effetti del training sul metabolismo
                  energetico
• Aumento dell’ossidazione dei lipidi

• Diminuzione relativa dell’utilizzazione
  del glucosio

• Minore produzione di acido lattico
Attività fisica raccomandata
               nel diabete tipo 2
Intensità            40-60% VO2max

Durata              30 – 60 minuti/seduta

Frequenza       Almeno 3-4 volte alla settimana
                  (preferibilmente tutti i giorni)

Tipologia                 Aerobica
Attività consigliate
                    (Sports di tipo aerobico)

                 • Podismo
                 • Marcia
                 • Ciclismo
                 • Ginnastica
                 • Nuoto
                 • Sci di fondo
                 • Canoa
                 • Danza
Attività isometrica solo se supervisionata da persone esperte
CONTRIBUTO DEL GLUCOSIO E DEGLI FFA COME
                  FONTE ENERGETICA IN RAPPORTO ALLA
                      INTENSITA’ DELL’ ESERCIZIO
                           GLUCOSE
                            glucosio                      acidiFFA
                                                               grassi
                     60
Ra Glucosio e FFA
 (µmol·kg-1·min-1)




                     50
                     40
                     30
                     20
                     10
             0
        % VO2 max         10   20   30   40   50     60      70     80     90     100

                                          da Brooks e Trimmer, J Appl Physiol 80: 1073, 1996
Rischi connessi con l’esercizio fisico
           nel diabete tipo 2
Aggravamento complicanze croniche
severe (retinopatia, piede diabetico)

Evento cardiovascolare acuto
   • cardiopatia ischemica (silente!)
   • neuropatia autonomica
PERCENTUALE DI SOGGETTI DIABETICI CHE
HANNO RAGGIUNTO IL LIVELLO RACCOMANDATO
 DI ATTIVITA’ FISICA E STIME DI ATTIVITA’ MEDIA
DOPO 2 ANNI DI ATTIVITA’ EDUCATIVA INTENSIVA

                     Intervento    Controllo   p<0.01
    80                            30
    60                            20
    40
    20                            10
     0   % >10 MET-h/week
                                   0      MET-h/week


                                          Di Loreto et al, 2003
Modificazioni osservate in base al livello di attività fisica raggiunto (MET)
                        0       1-10    11-20     21-30       31-40       > 40
Peso Kg               + 0.8    + 0.6     + 0.1     - 2.2       - 3.0      - 3.2
Circonf. vita cm      + 1.0    + 1.0     - 0.9     - 3.8       - 5.5      - 7.1
HbA1c %               + 0.03   - 0.06   - 0.44    - 0.88      - 1.11     - 1.19
PA max mmHg           - 1.8     - 1.5    - 6.4     - 5.5       - 6.6      - 9.2
PA min mmHg           - 4.6     - 2.4    - 2.9     - 4.8       - 5.3      - 7.1
Col. tot mg/dl        - 3.8     - 5.6   - 10.2    - 10.7       - 7.4     - 10.9
Col. LDL mg/dl        - 4.5     - 7.1    - 3.4     - 5.3       - 6.3      - 7.7
Col. HDL mg/dl        + 0.1    + 1.1     + 2.9     + 5.6      + 10.4      + 6.3
TG mg/dl              + 3.4    + 2.1    - 48.2    - 55.2      - 57.4      - 68.4
CHD %                 + 0.1     - 0.3    - 2.6     - 3.7       - 4.8      - 4.3
 p<0.05                                          Di Loreto et al, Diabetes Care 2005
Massimo carico di lavoro permesso
            nei diabetici

Senza complicanze
  • Fino alla stanchezza
Con complicanze (clinicamente significative)
  • I parametri cardiovascolari e
  metabolici devono restare negli
  intervalli di normalità
Position Statement 2004
        American Diabetes Association
          Exercise and Diabetes
• A graded exercise test may be helpful if a
patient…..is at high risk for underlying cardiovascular
disease, based on one of the following criteria:
       - age > 35 years
       - etc…..

• In patients planning to partecipate in low-intensity
forms of physical activity (<60% of max heart rate),
such as walking, the physician should use clinical
judgment id deciding whether to recommend an
exercise stress test.
Esercizio fisico e diabete tipo 2
  Precauzioni generali da adottare

• Preferire attività aerobiche, regolari e non
  superiori al 50-60% della VO2 max
• Sottoporsi a visita medica preliminare
• Effettuare autocontrollo glicemico in caso
  di terapia farmacologica con insulina o
  sulfoniluree
Interazione fra sulfoniluree ed esercizio sull’omeostasi glucidica nel diabete
 Dopo assunzione di sulfonilurea (S)
 Dopo 60’ di esercizio al cicloergometro (E)
 Esercizio + sulfonilurea (E+S)


11
                  Glicemia (mmol/l)                      80                Insulina (pmol/l)

10   
                                                         70
           
               
                
9                   
                      
                         
                         
                                                         60                                                  S
                            
                                                                                                    
8                                                       50                
                                                                                                 
                                                                                                             E+S
                                     
                                         
                                                   E                           
                                                                                
                                                                                             
7                                                  S     40            

                                                                                                         E
                                                   E+S
6         Glibenclamide                                  30      Glibenclamide
                                                                                             
                               *
                          esercizio                      20                         *
                                                                                 esercizio
0                                                         0
 -60          0        70          130      190            -60         0        70           130         190
                      minuti                                                   minuti
                                                                  (Larsen et al, Diabetes Care 1999)
Concentrazioni plasmatiche di FFA in 8 pazienti studiati in 3 occasioni:
dopo sulfonilurea (S), dopo esercizio fisico (E) e dopo esercizio fisico
combinato con sulfonilurea (E+S)

                     0.7                                                 


                     0.6
                                                                                 *
                                                                             

                     0.5
      FFA (mmol/l)




                                                                             *
                                                                                     
                                                                                      *E
                     0.4                                             *
                                                                     


                                  
                                        
                                                           *
                                                           
                                                                                      * E+S
                     0.3                          
                                                       
                                                                         *               S
                     0.2
                              Glibenclamide                    *
                     0.1
                                                          *
                                                       esercizio
                     0.0
                        -60       0              70                 130              190
                                              minuti
                                                                   (Larsen et al, Diabetes Care 1999)
Attività fisica nella cura del diabete tipo 2
                Indagini preliminari

Valutare la presenza e la gravità di:
1.Retinopatia
2.Nefropatia
3. Coronaropatia (forme silenti!) e macroangiopatia
4.Neuropatia somatica
5.Neuropatia autonomica
Position Statement - American Diabetes Association, 2004

             Esercizio fisico e diabete
      Raccomandazioni in presenza di retinopatia

Retinopatia non proliferante moderata-severa:
 • evitare attività che possono incrementare marcatamente
   la pressione arteriosa

Retinopatia proliferante:
  • evitare qualsiasi attività strenua o che comporti una
   manovra di Valsalva, colpi o scuotimenti bruschi
Position Statement - American Diabetes Association, 2004

              Esercizio fisico e diabete
Raccomandazioni in presenza di neuropatia periferica



In caso di perdita della sensibilità al monofilamento:
 • evitare attività che possono facilitare lesioni al piede
   (jogging, step, cammino prolungato, etc)
 • favorire nuoto, bicicletta, esercizi agli arti superiori, etc
Il problema della neuropatia
                 autonomica
• Altera il compenso emodinamico allo sforzo
• Espone il paziente ad un elevato rischio
  cardiovascolare e di lesioni al piede
• Non consente di utilizzare la frequenza cardiaca
  come indice di intensità dello sforzo
• Comporta una ridotta capacità di contrastare e
  percepire l’ipoglicemia
• Può provocare problemi digestivi con
  incoordinazione temporale fra effetto dei farmaci e
  assorbimento dei nutrienti
  Opportuno non far superare livelli di attività fisica
          percepiti come sforzo moderato
Position Statement of the American Diabetes
                   Association, 2004

            Esercizio fisico e diabete
     Raccomandazioni in presenza di neuropatia
                  autonomica
• Considerare scintigrafia con tallio per valutare la
   perfusione miocardica
• Monitorare attentamente la risposta pressoria allo
   sforzo
 • evitare attività strenue o in ambienti caldi o freddi,
   porre attenzione all’idratazione
Position Statement of the American Diabetes
                  Association, 2004

            Esercizio fisico e diabete
     Raccomandazioni in presenza di nefropatia

• porre attenzione al controllo pressorio
Captazione di ossigeno durante esercizio al
                 cicloergometro nel diabete tipo 2 non complicato

                                 VO2 max                                     ∆VO2/ ∆ lavoro
                35                                                 12
                                                                                               *
                30
ml x kg x min




                                                                        9




                                                        ml x kg x min
                25
                                              *
                20
                                                                        6
                15

                10
                                                                        3
                5

                0                                                       0
                     controlli magri sedentari
                     controlli obesi sedentari
                     diabetici tipo 2 obesi sedentari                       Regensteiner et al, 1998
Risposte all’esercizio submassimale nel
                  diabete tipo 2 non complicato
                     Lattacidemia                                 VO2/ VO2 max
         5                               *                                               *
         4                                                                                   controlli
                diabetici tipo 2                         90     diabetici tipo 2
                                                                                              obesi
mmol/l




                                                     %
         3
                                   controlli obesi       60
                                                                                   controlli magri
         2
                                                         30
         1                         controlli magri

         0                                               0
              20 w       30 w          80 w                   20 w       30 w          80 w

                                                                Regensteiner et al, 1998
Frazione di eiezione del ventricolo sinistro
      in diabetici tipo 2 a riposo e durante handgrip

         70
                                        *                 Controlli
         60                                               T2DM
         50
         40
         30
         20
         10
           0
                        Resting   Handgrip
                                             Scognamiglio et al, 2004
* p<0.01 vs controlli
Adiposità e VO2 max in soggetti magri normoglicemici
                                 con familiarità di 1° grado per diabete tipo 2

                             Sensibilità                   BMI              Adiposità                          VO2 max
                             insulinica                                     viscerale
                12                                    30               80        *                        70

                                                                                                                   *
IMGU (mg/kg FFM x min)




                                                                                                          60
                         9                                             60




                                                                                        ml/kg FFM x min
                                                                                                          50
                                     *                20
                                                                                                          40
                                              Kg/m2




                                                                 cm2
                         6                                             40
                                                                                                          30
                                                      10
                                                                                                          20
                         3                                             20
                                                                                                          10

                         0                            0                0                                  0

                             controlli
                             familiari di diabetici                                     Nyholm et al, 2004
insulinoresistenza                riduzione
                                 attività fisica




                diabete tipo 2
Modificazioni della VO2 max dopo 3 mesi di
                 training nel diabete tipo 2 (3 h/w 70-85% max)
                   35
                   30                                                        *
                   25
ml x kg x min




                   20
                   15
                   10
                    5
                    0
                           controlli magri   controlli obesi          diabetici
                Base
                Dopo training
* p<0.05 vs altri gruppi                                       Brandemburg et al, 1999
Type 2 diabetes
• "Moderate weight training programs that utilize light
  weights and high repetitions can be used for maintaining
  or enhancing upper-body strength in nearly all patients
  with diabetes.“        American Diabetes association
• "It is recommended that resistance training at least 2 days
  per week should be included as part of a well-rounded
  exercise program for persons with type 2 diabetes
  whenever possible. A minimum of 8–10 exercises
  involving the major muscle groups should be performed
  with a minimum of one set of 10–15 repetitions to near
  fatigue. Increased intensity of exercise, additional sets, or
  combinations of volume and intensity may produce
  greater benefits and may be appropriate for certain
  individuals.“     American College of Sport Medicine
Elderly
• "High-resistance exercise using weights may be
  acceptable for young individuals with diabetes, but not
  for older individuals or those with long-standing
  diabetes."       American Diabetes association

• "Because sarcopenia and muscle weakness may be an
  almost universal characteristic of advancing age,
  strategies for preserving or increasing muscle mass in the
  older adult should be implemented.... Strength training, in
  addition to its positive effects on insulin action, bone
  density, energy metabolism, and functional status, is also
  an important way to increase levels of physical activity in
  the elderly."     American College of Sport Medicine
Attività fisica nella cura del diabete tipo 2
               Norme generali

L’attività fisica è uno strumento di cura e
va fortemente incentivata

L’attività fisica intensa non è necessaria;
anche le passeggiate, effettuate con
regolarità, comportano vantaggi metabolici

L’attività fisica va comunque consigliata e
quantificata singolarmente
Principali effetti degli ormoni tiroidei
               sul metabolismo intermedio

                     +                          +
  Pentosi                       Glucosio               Glicogeno
                                                +
                                       +
                                +

                             Lattato/Piruvato

               +         +                                   +
Trigliceridi       FFA          Acetil CoA      Aminoacidi       Proteine
                                                             +
                                      +

                              CO2 + H2O
Azioni metaboliche generali
       degli ormoni tiroidei
-aumento consumo di O2 e substrati
-aumento produzione e utilizzo ATP
-aumento produzione calore

aumento fabbisogno energetico
aumento dispersione di calore
aumento lavoro cardiaco a riposo
Ormoni tiroidei
             ed esercizio fisico
Gli ormoni tiroidei controllano la produzione di
energia e numerosi aspetti della fisiologia
dell’unità neuromuscolare (modulazione sintesi
proteine contrattili, regolazione flussi ionici
transmembrana).

L’esercizio fisico sembra esercitare modeste
influenze sull’asse ipotalamo-ipofisi-tiroide.
Azioni degli ormoni tiroidei
                a livello muscolare
• regolazione sintesi catene pesanti miosina
    aumento isoenzima alfa e riduzione isoenzima beta
     (prevalenza fibre tipo II, ad elevata attività ATP-asica
     ed efficienza contrattile)
• aumento Ca-ATPasi
    (potenziamento uptake del calcio nel reticolo
     sarco-plasmatico con aumento contrattilità)
• aumento Na/K-ATPasi
   (aumento efflusso cellulare di sodio con potenziamento
    contrazione e aumento consumo O2 e termogenesi)
AZIONI DEGLI ORMONI TIROIDEI
           SUL CUORE
• Dirette
  – regolazione geni specifici
  – regolazione canali del calcio

• Indirette
  – sensibilizzazione alle catecolamine
  – vasodilatazione periferica
  – aumento volemia
Principali geni modulati direttamente
dagli ormoni tiroidei nei cardiomiociti

• Isoforma alfa della catena pesante della
  miosina

• Ca2+ATPasi del reticolo sarcoplasmatico

• Adrenorecettore β1
Effetti emodinamici degli ormoni tiroidei

  rilassamento
muscolatura liscia            T3           ↑ sintesi Ca2+ ATPasi reticolo sarcoplasmatico
      vasale
                                           az. cronotropa
           ↑ termogenesi
                                              ↑ contrattilità              ↑ rilassamento
                                               miocardica                     diastolico
                     ↑ espressione
                     adrenorecettori β1    ↑ volemia e massa
                                               eritrocitaria
                      ↑ sensibilità alle
                       catecolamine
                                                                           ↑ gettata
↓ resistenze
  vascolari                                                                cardiaca



   ↓ pressione                                                            ↑ pressione
    diastolica                                                              sistolica
Effects of thyroid hormones on cardiac contractility
                                  (evaluated by the preejection period)
                          140                            P<0.0001
Preejection period (ms)




                          110



                           80



                           50
                                Hyperthyroid     Subclin.     Control      Subclin.       Hypothyroid
                                               Hyperthyroid               Hypothryroid
                                                                        Kahaly and Dillmann, Endocr Rev 2005
Prevalenza alterazioni funzione
           tiroidea

                 Femmine   Maschi

Ipertiroidismo      2        0.2

Ipotiroidismo       6        0.8
Effetti avversi delle disfunzioni tiroidee
     sull’apparato osteo-muscolare


Ridotta tolleranza allo sforzo

Osteoporosi (ipertiroidismo)

Miopatia (ipotiroidismo)
Manifestazioni cliniche dell’ipotiroidismo
       correlate all’attività fisica

Debolezza, astenia
Dispnea da sforzo
Intolleranza all’esercizio fisico
Pseudoipertrofia muscolare
Cause di ridotta efficienza muscolare
          nell’ipotiroidismo
• ridotta riserva cardio-vascolare
    riduzione VO2 max
    riduzione gittata cardiaca
    aumento lattato
• alterazioni metaboliche
    riduzione capacità di ossidazione substrati
• ridotta riserva polmonare
• alterata distribuzione flusso sanguigno
• miopatia
Meccanismi di ridotta efficienza
     muscolare nell’ipotiroidismo
aumento fibre lente (tipo I)
alterata funzione ossidativa mitocondriale
riduzione ATP
riduzione fosfocreatina
diminuzione pH intracellulare
precoce esaurimento glicogeno
Manifestazioni cliniche
cardiovascolari dell’ipertiroidismo

 - tachicardia sinusale
 - ipertensione sistolica
 - aritmie sopraventricolari
 - dispnea da sforzo
SEGNI E SINTOMI DA ECCESSO DI CATECOLAMINE
               E DI ORMONI TIROIDEI
                                 Stato                          Reversibilità con
                                              Ipertiroidismo
                            iperadrenergico                        β-blocco

Frequenza cardiaca                                                    SI

Gettata cardiaca                                                      SI

Pressione arteriosa            variabile        differenziale         SI

Resistenze vascolari           variabile                              SI

Contrattilità cardiaca                                               NO

Metabolismo basale                                                   NO

Retrazione papebrale              SI               SI                 SI

Labilità emotiva, ansietà         SI               SI                 SI

Forza muscolare                                                       SI
CONSEGUENZE FUNZIONALI
  DELL'IPERTIROIDISMO

 Aumento di:
  - velocità flusso sanguigno
  - output cardiaco a riposo

 Diminuzione di:
   - efficienza utilizzo O 2
   - soglia anaerobica
   - riserva contrattile
   - capacità di lavoro
Manifestazioni cliniche dell’ipertiroidismo
       correlate all’attività fisica

- tachicardia a riposo
- ridotta tolleranza allo sforzo
- debolezza muscolare (specie muscoli
  prossimali ed estensori)
- riduzione masse muscolari
Meccanismi di ridotta efficienza
       muscolare nell’ipertiroidismo
-   aumento frequenza cardiaca a riposo
-   aumento gettata cardiaca a riposo
-   aumento frequenza respiratoria e ventilazione
-   aumento contrattilità del muscolo
-   aumento consumo ossigeno (non coordinato con
      contraz.)
- ridotta efficienza estrazione e consumo
  ossigeno
- aumento tendenza all’ipoglicemia nell’esercizio
     protratto
Parametri emodinamici nell’ipertiroidismo prima e dopo terapia
                Frequenza                                                Indice cardiaco


                                                                              p<0.005
               p<0.05

                             p<0.05
                                                                                    n.s.
140



               100
      120




                                   60
                        80
      riposo                 esercizio                           riposo                 esercizio




                                                             8
                                                                 7
                                                                     6
                                                                          5
                                                                               4
                                                                                      3
                                                                                            2
      p<0.05
           b/min              p<0.05     prima                   p<0.05
                                                                 l/min x m2              p<0.05
                                         dopo terapia
      Indice di gettata sistolica                       55           Frazione di eiezione
                        n.s.

                                                        50

                                                    % 45                           n.s.

                               p<0.005
                                                        40
                                                                            p<0.005

                                                        35
                                                                 riposo            esercizio
      50




                                  35
55



             45

                        40




      riposo              esercizio
        n.s.
        ml/ m2            p<0.05                                   n.s.              n.s.
                                                                                        Machill e Scholz, 1994
Rate-pressure product (top), as a parameter of cardiac work,
and work load at maximal exercise (bottom) in hyperthyroidism

                                                                 n.s.
  Rate Pressure Product



                          3200
     (bpm x mmHg)




                          2800


                          2400

                                 Hyperthyroid                           Control
                          2000                                                      100




                                                                                           Work load (watt)
                                                                                    140



                                                                                    180
                                                p=0.0001
                                                           Modified from Kahaly et al, Chest 1996
Ipertiroidismo “subclinico”

Quadro biochimico caratterizzato da
livelli soppressi di TSH con ormoni
tiroidei all’interno dell’intervallo di
riferimento
LEFT VENTRICULAR EJECTION FRACTION
          AT REST AND DURING EXERCISE
 IN PATIENTS RECEIVING TSH-SUPPRESSIVE THERAPY

                      rest   exercise
  80
% 70            **
  60                                           **
  50
  40
  30
  20
  10
   0
           CONTROLS                     L-T4

**p<0.01                                       Biondi et al, JCEM 1996
EXERCISE CAPACITY IN SUBJECTS GIVEN
               TSH-SUPPRESSIVE L-T4 THERAPY
                        Controls        L-T4

        Max workload                     Maximal exercise
150       (watts)                  12     duration (min)

120
                                   9
90                 **                                  **
                                   6
60
                                   3
30

 0                                 0
 **p<0.01                                        Biondi et al, JCEM 1996
ALTERAZIONI NELLA CAPACITA’ DI ESERCIZIO DURANTE
            TERAPIA TSH-SOPPRESSIVA


                                Controlli (n=9)      L-T4 (n=9)

Carico dI lavoro max (watt)        117 + 12          102 + 14 *
VO2 basale (ml/kg min)             3.9 + 0.5          4.2 + 1.2
VO2 max (m/kg min)                  22 + 3            17 + 3 **
∆ VO2 / ∆ Watt                    10.4 + 2.3         8.2 + 2.6 *
Soglia anaerobica (% VO2 max)       56 + 7            46 + 8 *


 * p<0.05; ** p<0.01                           Mercuro et al, JCEM 2000

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Patogenesi del diabete tipo 2 - di Vincenzo Ostilio Palmieri

  • 1. PATOGENESI DEL DIABETE TIPO 2 Insulinoresistenza deficit β-cellulare DIABETE TIPO 2
  • 2. INSULIN RESISTANCE: THE ORIGIN OF SEVERAL ABNORMALITIES IN TYPE 2 DIABETES AND THE METABOLIC SYNDROME Hypertension Thrombophilia Hyperglycemia Dyslipidemia Hyperuricemia INSULIN RESISTANCE INSULIN RESISTANCE INSULIN RESISTANCE
  • 3. COMPLICANZE CRONICHE DEL DIABETE Microangiopatia - retinopatia ---> cecità - nefropatia ---> insufficienza renale Macroangiopatia - infarto, ictus, vasculopatia arti inferiori e carotidi, gangrena e amputazioni, etc. Neuropatia - sensitiva (dolori e perdita di sensibilità) - motoria (paralisi, atrofia muscolare) - autonomica (alterato assorbimento nutrienti, ipotensione ortostatica, aritmie, morte improvvisa, piede diabetico, etc.)
  • 4. TERAPIA FARMACOLOGICA DEL DIABETE • Insulina* • Ipoglicemizzanti orali – stimolanti la secrezione insulinica* – sensibilizzanti all’azione insulinica – interferenti con l’assorbimento intestinale dei carboidrati *: possono causare ipoglicemia
  • 5. Esercizio fisico nel diabete - implicazioni - • Effetti benefici dell’esercizio fisico sulla malattia (prevenzione, terapia, complicanze) • Alterazioni nell’adattamento all’esercizio fisico legate al diabete, all’insulinoresistenza e alla terapia • Rischi legati alle complicanze già presenti Problematiche specifiche dell’anziano
  • 6. Glucosio Lattato Corpi chetonici
  • 7. Contributo percentuale dei diversi substrati come fonte energetica durante esercizio fisico Glicogeno 100 muscolare FFA ematici 75 50 Glucosio ematico 25 0 1 2 3 4 ore glicogeno captazione di  captazione glucosio glucosio + FFA  captazione FFA
  • 8. ↓ 0 00 ↓ NORMALE ↑ ↑ ↑ ↑ ↑ 8 12 16 20 24
  • 9. Principali ormoni coinvolti nell’omeostasi glicemica Glucagone Catecolamine Insulina Cortisolo GH iperglicemia ipoglicemia
  • 10. REGOLAZIONE INSULINICA DELL'UTILIZZO DI GLUCOSIO -Tessuti insulinodipendenti (muscolo, grasso, fegato): tessuti di deposito, possono utilizzare glucosio solo in presenza di insulina -T essuti non insulinodipendenti (sistema nervoso, globuli rossi): tessuti vitali, utilizzano glucosio anche in assenza di insulina
  • 11. REGOLAZIONE ENDOCRINA DELL’OMEOSTASI GLUCIDICA Ormoni controinsulari Insulina + _ SANGUE + _ MUSCOLO/ TESS. ADIP. FEGATO Glucosio SNC/GR
  • 12. REGOLAZIONE ENDOCRINA DELL’OMEOSTASI GLUCIDICA Ormoni controinsulari Insulina + _ SANGUE + _ MUSCOLO/ TESS. ADIP. FEGATO Glucosio SNC/GR INTESTINO
  • 13. Principali risposte ormonali all’esercizio fisico Aumentano: Si riduce: Glucagone Insulina Catecolamine Cortisolo GH ipoglicemia iperglicemia
  • 14. REGOLAZIONE ENDOCRINA DELL’OMEOSTASI GLUCIDICA DURANTE ESERCIZIO FISICO Ormoni controinsulari Insulina + _ + _ TESSUTI SANGUE INSULINODIP. FEGATO Glucosio MUSCOLO CHE LAVORA SNC/GR
  • 15. FATTORI CHE AUMENTANO LA CAPTAZIONE MUSCOLARE DI GLUCOSIO DURANTE ESERCIZIO - Aumento del flusso sanguigno ai muscoli in attività - Apertura dei capillari con aumento del letto vascolare - Reclutamento di trasportatori del glucosio (GLUT-4)
  • 16. Effetto dell’insulina e della contrazione sui GLUT-4 Insulin Exercise • • •• Glucose • • •••• • • • •• • • • paracrine • Plasma membrane IRS-1 Autocrine (no adenosine?) PI3-kinase ? Rab4 • • • • contraction • • • • • • MAPK/JNKp38 ? GLUT4 Vesicles Chronic adaptations? calcium Transverse tubule Sarcoplasmatic reticulum
  • 17. Curve dose-risposta fra concentrazione di glucosio Trasporto (nmol/g min) e trasporto del glucosio nel muscolo in vitro 400 contrazioni+insulina 300 riposo+insulina (10mU/ml) contrazioni (48/min) 200 100 riposo 0 citocalasina B 0 10 20 30 glucosio (mmol/l) (da Nesher et al, 1985)
  • 18. EFFETTI DELLA CONTRAZIONE SUL TRASPORTO DEL GLUCOSIO NEL MUSCOLO Aumentato Attivazione Traslocazione rapporto Kinasi AMP- GLUT4 AMP/ATP dipendente
  • 19. Principali risposte ormonali all’esercizio fisico Aumentano: Si riduce: Glucagone Insulina Catecolamine Cortisolo GH ipoglicemia iperglicemia
  • 20. Regolazione endocrina della mobilizzazione delle riserve energetiche Catecolamine GH Glucagone Cortisolo T. adiposo Fegato Muscolo glicogenolisi chetogenesi Lipolisi neoglucogenesi Proteolisi ↑acidi grassi ↑chetoni ↑glucosio ↑aminoacidi GH Produzione ATP Sintesi proteica
  • 21. Ruolo degli ormoni controinsulari nell’adattamento all’esercizio fisico Effetti emodinamici • aumento gettata cardiaca • ridistribuzione del flusso sanguigno Effetti metabolici • aumento glicogenolisi muscolare • aumento produzione epatica di glucosio • aumento lipolisi e chetogenesi • riduzione utilizzazione del glucosio Effetti ventilatori • broncodilatazione • aumento frequenza respiratoria
  • 22. Significato della riduzione dell’insulinemia nell’adattamento all’esercizio fisico • favorisce l’effetto di stimolo degli ormoni controinsulari su produzione epatica di glucosio e lipolisi • modula l’effetto iperglicemizzante degli ormoni controinsulari • riduce la captazione di glucosio nei muscoli non impegnati nella contrazione • non impedisce l’aumento della captazione di glucosio nel muscolo in attività
  • 23. Effetti acuti dell’esercizio fisico sulla produzione e utilizzazione di glucosio • Aumento utilizzazione muscolare di glucosio, malgrado la riduzione dei livelli di insulina (aumento sensibilità periferica all’insulina) • Aumento produzione epatica di glucosio (glicogenolisi + neoglucogenesi), a bilanciare l’aumentato consumo e garantire l’apporto del substrato per muscolo e SNC • Graduale sostituzione del glucosio con gli acidi grassi come substrato energetico muscolare • Nell’esercizio protratto riduzione progressiva della glicemia
  • 24. DIABETE MELLITO Tipo 1 : carenza assoluta di insulina - esordio in genere in età giovane - peso in genere normale Tipo 2 : carenza relativa + inefficacia dell’insulina (insulinoresistenza) - esordio in genere in età adulta/senile - spesso associato a obesità
  • 25. DIABETE MELLITO Tipo 1 : carenza assoluta di insulina - esordio in genere in età giovane - peso in genere normale Tipo 2 : carenza relativa + inefficacia dell’insulina (insulinoresistenza) - esordio in genere in età adulta/senile - spesso associato a obesità
  • 26. Il soggetto con diabete tipo 1 può fare attività fisica?
  • 27. Steve Redgrave 5 volte oro olimpico (1984,1988,1992,1996,2000) Diabete tipo 1
  • 28. E’ utile che il soggetto con diabete tipo 1 faccia attività fisica?
  • 29. Effetti dell’esercizio fisico su insulinemia e glicemia nel diabete tipo 1 riposo insulinemia (mU/l) esercizio glicemia (mmol/l) . insulina/colazione insulina/colazione . . esercizio esercizio 16 12 12 9 8 6 4 3 0 0 0 40 80 1 20 160 0 40 80 120 160 minuti minuti (Ronnemaa e Koivisto, 1988)
  • 30. Mortalità a 7 anni in pazienti diabetici di tipo 1 (n=548) 25 suddivisi in quintili di attività fisica 20 p=0.001 15 % 10 5 0 1 2 3 4 5 Quintili di attività fisica (Moy et al, 1993)
  • 31. REGOLAZIONE ENDOCRINA DELL’OMEOSTASI GLUCIDICA Ormoni controinsulari Insulina + _ SANGUE + _ MUSCOLO/ TESS. ADIP. FEGATO Glucosio SNC/GR Insulina esogena
  • 32. Principali fattori che influenzano la risposta glicemica all’esercizio nel diabete tipo 1 • terapia insulinica – tipo di insulina e dose – distanza di tempo dalla somministrazione – sito di iniezione (evitare arto esercitato) • controllo metabolico del momento • alimentazione prima e durante l’esercizio • intensità e durata esercizio • temperatura esterna
  • 33. Andamento dell’insulinemia durante esercizio nel diabete insulino-trattato iperinsulinemia insulinemia normoinsulinemia (stabile) soggetto non diabetico ipoinsulinemia durata esercizio
  • 34. Inconvenienti di un deficit di insulina durante esercizio fisico • ridotta captazione di glucosio nel muscolo che lavora, con scadimento della performance • mancato bilanciamento effetto iperglicemiz- zante degli ormoni controinsulari, con aumento della glicemia • eccessiva mobilizzazione di acidi grassi, con aumentata sintesi chetoacidi e rischio acidosi
  • 35. Inconvenienti di un eccesso di insulina durante esercizio fisico • aumento captazione di glucosio indotto dalla attività muscolare, con rischio di ipoglicemia (che persiste anche dopo l’esercizio) • inibizione mobilizzazione acidi grassi, con ridotta disponibilità di substrati energetici alternativi al glucosio
  • 36. Principali fattori determinanti il tipo di risposta della glicemia all’esercizio in pazienti con diabete tipo 1 • Riduzione della glicemia - iperinsulinemia relativa - esercizio protratto (>30-60 min) o intenso - distanza dal pasto > 3h/mancanza di spuntini • Glicemia stabile - esercizio di breve durata - insulinemia e alimentazione adeguate • Aumento della glicemia - ipoinsulinemia - esercizio estenuante - eccesso di carboidrati prima/durante esercizio
  • 37. Esercizio fisico e diabete tipo 1 Principi fondamentali da seguire • Avere una buona conoscenza della malattia e degli effetti dell’esercizio • Intensificare l’autocontrollo in occasione dell’esercizio per prevenire effetti metabolici sfavorevoli e per saggiare la risposta individuale allo sforzo e ai provvedimenti adottati • Assumere supplementi di carboidrati nel corso dell’esercizio in caso di sforzo protratto o di sintomi di ipoglicemia • Sottoporsi a controlli medici regolari • Rendere nota la malattia ad un compagno/allenatore • Evitare sport particolari (roccia, immersione subacquea)
  • 38. Attività fisica e diabete Adattamento della terapia - Ridurre la dose di insulina precedente ed eventualmente successiva all’esercizio fisico, tenendo presente il valore della glicemia - Se la riduzione non è possibile, prevedere un aumentato consumo di glucosio e compensarlo, se necessario, con aumentata introduzione di carboidrati - Sperimentare le reazioni individuali all’esercizio fisico e verificare la risposta ai vari aggiustamenti adottati
  • 39. Attività fisica nel diabete insulino-trattato - automonitoraggio - • controllare le urine prima (chetonuria e glicosuria) • controllare la glicemia prima (se possibile durante) e dopo
  • 40. Attività fisica e diabete tipo 1 Norme pratiche generali - controllare la glicemia e la chetonuria prima di iniziare l’esercizio fisico • con chetonuria: NO ESERCIZIO FISICO • con glicemia non elevata: INGERIRE CHO - Attenzione all’ipoglicemia durante e dopo: al primo segno di malessere assumere bevande zuccherate o caramelle
  • 41. Esercizio fisico programmato nel diabete insulino-trattato 1.Ridurre la dose di insulina pronta precedente 2.Iniziare l’attività fisica 1-2 ore dopo il pasto 3.Iniettare l’insulina in zone non interessate dall’attività fisica 4.Nelle ore successive assumere un supplemento di carboidrati, se necessario (misurare glicemia)
  • 42. Esercizio fisico non programmato nel diabete insulino-trattato 1. Se la glicemia è vicina alla norma, ingerire CHO subito e quindi ogni 20-30 minuti 2. Se la glicemia e sopra la norma, iniziare l’esercizio e assumere CHO dopo 20-30 minuti 3. Se l’esercizio fisico è intenso e protratto, ridurre la dose insulinica successiva e/o aumentare l’apporto di CHO
  • 43. DIABETE MELLITO Tipo 1 : carenza assoluta di insulina - esordio in genere in età giovane - peso in genere normale Tipo 2 : carenza relativa + inefficacia dell’insulina (insulinoresistenza) - esordio in genere in età adulta/senile - spesso associato a obesità
  • 44. Esercizio fisico nel diabete tipo 2 - elementi da tenere presenti - • Effetti benefici dell’esercizio fisico sulla malattia (prevenzione, terapia) e sui fattori di rischio CV spesso associati • Alterazioni nell’adattamento all’esercizio fisico legate al diabete e all’insulinoresistenza • Rischi legati alle complicanze già presenti Problematiche specifiche dell’anziano
  • 45. PREVALENZA DEL DIABETE IN RAPPORTO ALL’ ETA’ 20 Mirano Study (20-59 anni – con OGTT) Brunico Study (40-80 anni – con OGTT) 15 Vicenza Study (tutte le età) Verona Study (tutte le età) % 10 5 0 ≤9 10-19 20-29 30-39 40-49 50-59 60-69 ≥ 70 anni
  • 46. Effetti di una singola seduta di esercizio sulla omeostasi glucidica • Aumento dell’utilizzazione del glucosio • Aumentata sensibilità all’insulina per la captazione del glucosio Gli effetti possono persistere per diverse ore dopo la cessazione dell’esercizio
  • 47. Modificazioni della glicemia e dell’insulinemia durante esercizio fisico prolungato in pazienti con diabete tipo 2 8 Glicemia (mmol/l) 25 Insulinemia (mU/l) 7 20 6 diabetici diabetici 15 5 10 4 controlli controlli 3 5 -15 0 30 60 90 120 150 180 -15 0 60 120 180 minuti minuti (Devlin et al, 1987)
  • 48. Effetti metabolici a lungo termine dell’esercizio fisico aerobico • Aumentodella sensibilità insulinica aumento massa magra aumento capillarizzazione muscolare aumento trasportatori di glucosio nel muscolo aumento attività glicogeno-sintasi • Modificazioni anti-aterogene del profilo lipidico aumento colesterolo HDL riduzione trigliceridi riduzione colesterolo LDL (specie LDL piccole dense)
  • 49. Peculiarità del diabete tipo 2 in relazione all’esercizio fisico • L’esercizio ha effetti benefici sui meccanismi patogenetici della malattia e sui fattori di rischio cardiovascolare associati al diabete: è uno strumento di cura. • Non vi è ipoinsulinemia assoluta: difficilmente l’esercizio può precipitare uno scompenso metabolico. • L’eventuale iperinsulinemia è in genere conseguenza dell’insulinoresistenza e si riduce con il miglioramento della sensibilità insulinica (non è così se farmaco-indotta)
  • 50. CRITERI DIAGNOSTICI DEL DIABETE MELLITO E DELLE ALTRE CATEGORIE DI ALTERATA REGOLAZIONE GLICEMICA Concentrazione di glucosio nel plasma venoso (mg/dl) Diabete mellito Digiuno ≥126 Digiuno <126 ma 2-h OGTT ≥200 Ridotta tolleranza glucidica Digiuno<126 e 2-h OGTT 140-199 Alterata glicemia a digiuno Digiuno 110-125 (prescinde da OGTT) Normalità Digiuno <110 e 2-h OGTT<140
  • 51. Cambiamenti nel peso e nell’attività fisica in 3234 soggetti con IGT assegnati a un programma intensivo di modifica dello stile di vita*, metformina o placebo peso (kg) Attività fisica (MET.h / settimana) 4 8 Stile di vita 2 Placebo 6 0 -2 4 Metformina -4 Metformina 2 -6 Stile di vita Placebo -8 0 0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 4.0 0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 4.0 anni anni * dieta ipocalorica ipolipidica (obiettivo: calo ponderale ≥7%) + attività fisica moderata ≥150 min/settimana Diabetes Prevention Program, NEJM 2002
  • 52. Effetto della modifica dello stile di vita o della terapia con metformina sulla comparsa di diabete tipo 2 in 3234 soggetti con IGT 40 Placebo p<0.001 30 Metformina Stile di vita (%) 20 10 0 0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 4.0 anni Diabetes Prevention Program, NEJM 2002
  • 53. Correlazione tra controllo glicemico, durata del diabete e retinopatia diabetica (Adattata da : The Diabetes Control and Complications Trial Research Group, 44:968, 1995) Tasso di progressione della retinopatia 24 Media HbA1c = 11% 10% 20 9% 16 12 8% 8 7% 4 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Durata del follow-up (anni)
  • 54. UKPDS - GLUCOSE CONTROL STUDY AGGREGATE CLINICAL ENDPOINTS Relative risk & 95%CI RR p CI 0.3 1 1.8 Any diabetes-related endpoint 0.88 0.029 • Diabetes-related deaths 0.90 0.34 • All-cause mortality 0.94 0.44 • Myocardial infarction 0.84 0.052 • Stroke 1.11 0.52 • Microvascular 0.75 0.0099 • Favours Favours intensive conventional
  • 55. PREVALENZA DI DISORDINI METABOLICI NEL DIABETE TIPO 2 (Verona NIDDM Complications Study, n=1780) 80 % 60 40 20 0 Sovrappeso Adiposità Ipertensione Dislipidemia e obesità centrale arteriosa
  • 56. SINDROME METABOLICA E ATEROSCLEROSI obesità iperglicemia dislipidemia ipertensione centrale ATEROSCLEROSI flogosi disfunzione stress endoteliale trombofilia cronica ossidativo
  • 57. RISCHIO E FATTORI DI RISCHIO PER MALATTIE CARDIOVASCOLARI IN MASCHI DIABETICI DI ETA’ >40 anni (Framingham Study, 1979) 60 Probabilità di CHD in 8 anni (%) 50 46 % 40 33 % 30 2% nei non-diabetici senza fattori di rischio 20 32 % non 8% diabetici 10 3% 0 Fumo - - - + P.A. sistolica 135 195 195 195 Colesterolo 185 185 336 336
  • 58. Perché consigliare l’attività fisica al soggetto diabetico? • Migliora il controllo glicemico • Migliora il profilo cardiovascolare • Riduce l’incidenza delle complicanze croniche • Migliora l’aspettativa di vita • Migliora il senso di benessere psico-fisico
  • 59. Effetti favorevoli dell’esercizio fisico sui fattori di rischio cardiovascolare nel diabete tipo 2 • Riduzione glicemia • Aumento sensibilità insulinica • Riduzione colesterolo LDL e trigliceridi • Aumento colesterolo HDL • Riduzione tessuto adiposo, specie viscerale • Riduzione fattori pro-coagulanti • Controllo dell’ipertensione (lieve) Riduzione mortalità cardiovascolare
  • 60. OBIETTIVI TERAPEUTICI per la riduzione del rischio cardiovascolare nel diabete mellito di tipo 2 • Riduzione di peso corporeo e obesità viscerale • HbA1c < 7.0 % • Colesterolemia LDL < 100 mg/dl • Colesterolemia HDL > 40 mg/dl • Trigliceridemia < 150 mg/dl • Pressione arteriosa < 135/85 mmHg • Sospensione del fumo • Attività fisica ( > 10 MET)
  • 61. Effetti del training sul metabolismo energetico • Aumento dell’ossidazione dei lipidi • Diminuzione relativa dell’utilizzazione del glucosio • Minore produzione di acido lattico
  • 62. Attività fisica raccomandata nel diabete tipo 2 Intensità 40-60% VO2max Durata 30 – 60 minuti/seduta Frequenza Almeno 3-4 volte alla settimana (preferibilmente tutti i giorni) Tipologia Aerobica
  • 63. Attività consigliate (Sports di tipo aerobico) • Podismo • Marcia • Ciclismo • Ginnastica • Nuoto • Sci di fondo • Canoa • Danza Attività isometrica solo se supervisionata da persone esperte
  • 64. CONTRIBUTO DEL GLUCOSIO E DEGLI FFA COME FONTE ENERGETICA IN RAPPORTO ALLA INTENSITA’ DELL’ ESERCIZIO GLUCOSE glucosio acidiFFA grassi 60 Ra Glucosio e FFA (µmol·kg-1·min-1) 50 40 30 20 10 0 % VO2 max 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 da Brooks e Trimmer, J Appl Physiol 80: 1073, 1996
  • 65. Rischi connessi con l’esercizio fisico nel diabete tipo 2 Aggravamento complicanze croniche severe (retinopatia, piede diabetico) Evento cardiovascolare acuto • cardiopatia ischemica (silente!) • neuropatia autonomica
  • 66. PERCENTUALE DI SOGGETTI DIABETICI CHE HANNO RAGGIUNTO IL LIVELLO RACCOMANDATO DI ATTIVITA’ FISICA E STIME DI ATTIVITA’ MEDIA DOPO 2 ANNI DI ATTIVITA’ EDUCATIVA INTENSIVA Intervento Controllo p<0.01 80 30 60 20 40 20 10 0 % >10 MET-h/week 0 MET-h/week Di Loreto et al, 2003
  • 67. Modificazioni osservate in base al livello di attività fisica raggiunto (MET) 0 1-10 11-20 21-30 31-40 > 40 Peso Kg + 0.8 + 0.6 + 0.1 - 2.2 - 3.0 - 3.2 Circonf. vita cm + 1.0 + 1.0 - 0.9 - 3.8 - 5.5 - 7.1 HbA1c % + 0.03 - 0.06 - 0.44 - 0.88 - 1.11 - 1.19 PA max mmHg - 1.8 - 1.5 - 6.4 - 5.5 - 6.6 - 9.2 PA min mmHg - 4.6 - 2.4 - 2.9 - 4.8 - 5.3 - 7.1 Col. tot mg/dl - 3.8 - 5.6 - 10.2 - 10.7 - 7.4 - 10.9 Col. LDL mg/dl - 4.5 - 7.1 - 3.4 - 5.3 - 6.3 - 7.7 Col. HDL mg/dl + 0.1 + 1.1 + 2.9 + 5.6 + 10.4 + 6.3 TG mg/dl + 3.4 + 2.1 - 48.2 - 55.2 - 57.4 - 68.4 CHD % + 0.1 - 0.3 - 2.6 - 3.7 - 4.8 - 4.3 p<0.05 Di Loreto et al, Diabetes Care 2005
  • 68. Massimo carico di lavoro permesso nei diabetici Senza complicanze • Fino alla stanchezza Con complicanze (clinicamente significative) • I parametri cardiovascolari e metabolici devono restare negli intervalli di normalità
  • 69. Position Statement 2004 American Diabetes Association Exercise and Diabetes • A graded exercise test may be helpful if a patient…..is at high risk for underlying cardiovascular disease, based on one of the following criteria: - age > 35 years - etc….. • In patients planning to partecipate in low-intensity forms of physical activity (<60% of max heart rate), such as walking, the physician should use clinical judgment id deciding whether to recommend an exercise stress test.
  • 70. Esercizio fisico e diabete tipo 2 Precauzioni generali da adottare • Preferire attività aerobiche, regolari e non superiori al 50-60% della VO2 max • Sottoporsi a visita medica preliminare • Effettuare autocontrollo glicemico in caso di terapia farmacologica con insulina o sulfoniluree
  • 71. Interazione fra sulfoniluree ed esercizio sull’omeostasi glucidica nel diabete Dopo assunzione di sulfonilurea (S) Dopo 60’ di esercizio al cicloergometro (E) Esercizio + sulfonilurea (E+S) 11 Glicemia (mmol/l) 80 Insulina (pmol/l) 10  70     9        60 S    8  50   E+S      E     7 S 40     E E+S 6 Glibenclamide 30 Glibenclamide  * esercizio 20 * esercizio 0 0 -60 0 70 130 190 -60 0 70 130 190 minuti minuti (Larsen et al, Diabetes Care 1999)
  • 72. Concentrazioni plasmatiche di FFA in 8 pazienti studiati in 3 occasioni: dopo sulfonilurea (S), dopo esercizio fisico (E) e dopo esercizio fisico combinato con sulfonilurea (E+S) 0.7  0.6 *  0.5 FFA (mmol/l) *  *E 0.4 *    *  * E+S 0.3   * S 0.2 Glibenclamide * 0.1 * esercizio 0.0 -60 0 70 130 190 minuti (Larsen et al, Diabetes Care 1999)
  • 73. Attività fisica nella cura del diabete tipo 2 Indagini preliminari Valutare la presenza e la gravità di: 1.Retinopatia 2.Nefropatia 3. Coronaropatia (forme silenti!) e macroangiopatia 4.Neuropatia somatica 5.Neuropatia autonomica
  • 74. Position Statement - American Diabetes Association, 2004 Esercizio fisico e diabete Raccomandazioni in presenza di retinopatia Retinopatia non proliferante moderata-severa: • evitare attività che possono incrementare marcatamente la pressione arteriosa Retinopatia proliferante: • evitare qualsiasi attività strenua o che comporti una manovra di Valsalva, colpi o scuotimenti bruschi
  • 75. Position Statement - American Diabetes Association, 2004 Esercizio fisico e diabete Raccomandazioni in presenza di neuropatia periferica In caso di perdita della sensibilità al monofilamento: • evitare attività che possono facilitare lesioni al piede (jogging, step, cammino prolungato, etc) • favorire nuoto, bicicletta, esercizi agli arti superiori, etc
  • 76. Il problema della neuropatia autonomica • Altera il compenso emodinamico allo sforzo • Espone il paziente ad un elevato rischio cardiovascolare e di lesioni al piede • Non consente di utilizzare la frequenza cardiaca come indice di intensità dello sforzo • Comporta una ridotta capacità di contrastare e percepire l’ipoglicemia • Può provocare problemi digestivi con incoordinazione temporale fra effetto dei farmaci e assorbimento dei nutrienti Opportuno non far superare livelli di attività fisica percepiti come sforzo moderato
  • 77. Position Statement of the American Diabetes Association, 2004 Esercizio fisico e diabete Raccomandazioni in presenza di neuropatia autonomica • Considerare scintigrafia con tallio per valutare la perfusione miocardica • Monitorare attentamente la risposta pressoria allo sforzo • evitare attività strenue o in ambienti caldi o freddi, porre attenzione all’idratazione
  • 78. Position Statement of the American Diabetes Association, 2004 Esercizio fisico e diabete Raccomandazioni in presenza di nefropatia • porre attenzione al controllo pressorio
  • 79. Captazione di ossigeno durante esercizio al cicloergometro nel diabete tipo 2 non complicato VO2 max ∆VO2/ ∆ lavoro 35 12 * 30 ml x kg x min 9 ml x kg x min 25 * 20 6 15 10 3 5 0 0 controlli magri sedentari controlli obesi sedentari diabetici tipo 2 obesi sedentari Regensteiner et al, 1998
  • 80. Risposte all’esercizio submassimale nel diabete tipo 2 non complicato Lattacidemia VO2/ VO2 max 5 * * 4 controlli diabetici tipo 2 90 diabetici tipo 2 obesi mmol/l % 3 controlli obesi 60 controlli magri 2 30 1 controlli magri 0 0 20 w 30 w 80 w 20 w 30 w 80 w Regensteiner et al, 1998
  • 81. Frazione di eiezione del ventricolo sinistro in diabetici tipo 2 a riposo e durante handgrip 70 * Controlli 60 T2DM 50 40 30 20 10 0 Resting Handgrip Scognamiglio et al, 2004 * p<0.01 vs controlli
  • 82. Adiposità e VO2 max in soggetti magri normoglicemici con familiarità di 1° grado per diabete tipo 2 Sensibilità BMI Adiposità VO2 max insulinica viscerale 12 30 80 * 70 * IMGU (mg/kg FFM x min) 60 9 60 ml/kg FFM x min 50 * 20 40 Kg/m2 cm2 6 40 30 10 20 3 20 10 0 0 0 0 controlli familiari di diabetici Nyholm et al, 2004
  • 83. insulinoresistenza riduzione attività fisica diabete tipo 2
  • 84. Modificazioni della VO2 max dopo 3 mesi di training nel diabete tipo 2 (3 h/w 70-85% max) 35 30 * 25 ml x kg x min 20 15 10 5 0 controlli magri controlli obesi diabetici Base Dopo training * p<0.05 vs altri gruppi Brandemburg et al, 1999
  • 85. Type 2 diabetes • "Moderate weight training programs that utilize light weights and high repetitions can be used for maintaining or enhancing upper-body strength in nearly all patients with diabetes.“ American Diabetes association • "It is recommended that resistance training at least 2 days per week should be included as part of a well-rounded exercise program for persons with type 2 diabetes whenever possible. A minimum of 8–10 exercises involving the major muscle groups should be performed with a minimum of one set of 10–15 repetitions to near fatigue. Increased intensity of exercise, additional sets, or combinations of volume and intensity may produce greater benefits and may be appropriate for certain individuals.“ American College of Sport Medicine
  • 86. Elderly • "High-resistance exercise using weights may be acceptable for young individuals with diabetes, but not for older individuals or those with long-standing diabetes." American Diabetes association • "Because sarcopenia and muscle weakness may be an almost universal characteristic of advancing age, strategies for preserving or increasing muscle mass in the older adult should be implemented.... Strength training, in addition to its positive effects on insulin action, bone density, energy metabolism, and functional status, is also an important way to increase levels of physical activity in the elderly." American College of Sport Medicine
  • 87. Attività fisica nella cura del diabete tipo 2 Norme generali L’attività fisica è uno strumento di cura e va fortemente incentivata L’attività fisica intensa non è necessaria; anche le passeggiate, effettuate con regolarità, comportano vantaggi metabolici L’attività fisica va comunque consigliata e quantificata singolarmente
  • 88.
  • 89. Principali effetti degli ormoni tiroidei sul metabolismo intermedio + + Pentosi Glucosio Glicogeno + + + Lattato/Piruvato + + + Trigliceridi FFA Acetil CoA Aminoacidi Proteine + + CO2 + H2O
  • 90. Azioni metaboliche generali degli ormoni tiroidei -aumento consumo di O2 e substrati -aumento produzione e utilizzo ATP -aumento produzione calore aumento fabbisogno energetico aumento dispersione di calore aumento lavoro cardiaco a riposo
  • 91. Ormoni tiroidei ed esercizio fisico Gli ormoni tiroidei controllano la produzione di energia e numerosi aspetti della fisiologia dell’unità neuromuscolare (modulazione sintesi proteine contrattili, regolazione flussi ionici transmembrana). L’esercizio fisico sembra esercitare modeste influenze sull’asse ipotalamo-ipofisi-tiroide.
  • 92. Azioni degli ormoni tiroidei a livello muscolare • regolazione sintesi catene pesanti miosina aumento isoenzima alfa e riduzione isoenzima beta (prevalenza fibre tipo II, ad elevata attività ATP-asica ed efficienza contrattile) • aumento Ca-ATPasi (potenziamento uptake del calcio nel reticolo sarco-plasmatico con aumento contrattilità) • aumento Na/K-ATPasi (aumento efflusso cellulare di sodio con potenziamento contrazione e aumento consumo O2 e termogenesi)
  • 93. AZIONI DEGLI ORMONI TIROIDEI SUL CUORE • Dirette – regolazione geni specifici – regolazione canali del calcio • Indirette – sensibilizzazione alle catecolamine – vasodilatazione periferica – aumento volemia
  • 94. Principali geni modulati direttamente dagli ormoni tiroidei nei cardiomiociti • Isoforma alfa della catena pesante della miosina • Ca2+ATPasi del reticolo sarcoplasmatico • Adrenorecettore β1
  • 95. Effetti emodinamici degli ormoni tiroidei rilassamento muscolatura liscia T3 ↑ sintesi Ca2+ ATPasi reticolo sarcoplasmatico vasale az. cronotropa ↑ termogenesi ↑ contrattilità ↑ rilassamento miocardica diastolico ↑ espressione adrenorecettori β1 ↑ volemia e massa eritrocitaria ↑ sensibilità alle catecolamine ↑ gettata ↓ resistenze vascolari cardiaca ↓ pressione ↑ pressione diastolica sistolica
  • 96. Effects of thyroid hormones on cardiac contractility (evaluated by the preejection period) 140 P<0.0001 Preejection period (ms) 110 80 50 Hyperthyroid Subclin. Control Subclin. Hypothyroid Hyperthyroid Hypothryroid Kahaly and Dillmann, Endocr Rev 2005
  • 97. Prevalenza alterazioni funzione tiroidea Femmine Maschi Ipertiroidismo 2 0.2 Ipotiroidismo 6 0.8
  • 98. Effetti avversi delle disfunzioni tiroidee sull’apparato osteo-muscolare Ridotta tolleranza allo sforzo Osteoporosi (ipertiroidismo) Miopatia (ipotiroidismo)
  • 99. Manifestazioni cliniche dell’ipotiroidismo correlate all’attività fisica Debolezza, astenia Dispnea da sforzo Intolleranza all’esercizio fisico Pseudoipertrofia muscolare
  • 100. Cause di ridotta efficienza muscolare nell’ipotiroidismo • ridotta riserva cardio-vascolare riduzione VO2 max riduzione gittata cardiaca aumento lattato • alterazioni metaboliche riduzione capacità di ossidazione substrati • ridotta riserva polmonare • alterata distribuzione flusso sanguigno • miopatia
  • 101. Meccanismi di ridotta efficienza muscolare nell’ipotiroidismo aumento fibre lente (tipo I) alterata funzione ossidativa mitocondriale riduzione ATP riduzione fosfocreatina diminuzione pH intracellulare precoce esaurimento glicogeno
  • 102. Manifestazioni cliniche cardiovascolari dell’ipertiroidismo - tachicardia sinusale - ipertensione sistolica - aritmie sopraventricolari - dispnea da sforzo
  • 103. SEGNI E SINTOMI DA ECCESSO DI CATECOLAMINE E DI ORMONI TIROIDEI Stato Reversibilità con Ipertiroidismo iperadrenergico β-blocco Frequenza cardiaca SI Gettata cardiaca SI Pressione arteriosa variabile differenziale SI Resistenze vascolari variabile SI Contrattilità cardiaca NO Metabolismo basale NO Retrazione papebrale SI SI SI Labilità emotiva, ansietà SI SI SI Forza muscolare SI
  • 104. CONSEGUENZE FUNZIONALI DELL'IPERTIROIDISMO Aumento di: - velocità flusso sanguigno - output cardiaco a riposo Diminuzione di: - efficienza utilizzo O 2 - soglia anaerobica - riserva contrattile - capacità di lavoro
  • 105. Manifestazioni cliniche dell’ipertiroidismo correlate all’attività fisica - tachicardia a riposo - ridotta tolleranza allo sforzo - debolezza muscolare (specie muscoli prossimali ed estensori) - riduzione masse muscolari
  • 106. Meccanismi di ridotta efficienza muscolare nell’ipertiroidismo - aumento frequenza cardiaca a riposo - aumento gettata cardiaca a riposo - aumento frequenza respiratoria e ventilazione - aumento contrattilità del muscolo - aumento consumo ossigeno (non coordinato con contraz.) - ridotta efficienza estrazione e consumo ossigeno - aumento tendenza all’ipoglicemia nell’esercizio protratto
  • 107. Parametri emodinamici nell’ipertiroidismo prima e dopo terapia Frequenza Indice cardiaco p<0.005 p<0.05 p<0.05 n.s. 140 100 120 60 80 riposo esercizio riposo esercizio 8 7 6 5 4 3 2 p<0.05 b/min p<0.05 prima p<0.05 l/min x m2 p<0.05 dopo terapia Indice di gettata sistolica 55 Frazione di eiezione n.s. 50 % 45 n.s. p<0.005 40 p<0.005 35 riposo esercizio 50 35 55 45 40 riposo esercizio n.s. ml/ m2 p<0.05 n.s. n.s. Machill e Scholz, 1994
  • 108. Rate-pressure product (top), as a parameter of cardiac work, and work load at maximal exercise (bottom) in hyperthyroidism n.s. Rate Pressure Product 3200 (bpm x mmHg) 2800 2400 Hyperthyroid Control 2000 100 Work load (watt) 140 180 p=0.0001 Modified from Kahaly et al, Chest 1996
  • 109. Ipertiroidismo “subclinico” Quadro biochimico caratterizzato da livelli soppressi di TSH con ormoni tiroidei all’interno dell’intervallo di riferimento
  • 110. LEFT VENTRICULAR EJECTION FRACTION AT REST AND DURING EXERCISE IN PATIENTS RECEIVING TSH-SUPPRESSIVE THERAPY rest exercise 80 % 70 ** 60 ** 50 40 30 20 10 0 CONTROLS L-T4 **p<0.01 Biondi et al, JCEM 1996
  • 111. EXERCISE CAPACITY IN SUBJECTS GIVEN TSH-SUPPRESSIVE L-T4 THERAPY Controls L-T4 Max workload Maximal exercise 150 (watts) 12 duration (min) 120 9 90 ** ** 6 60 3 30 0 0 **p<0.01 Biondi et al, JCEM 1996
  • 112. ALTERAZIONI NELLA CAPACITA’ DI ESERCIZIO DURANTE TERAPIA TSH-SOPPRESSIVA Controlli (n=9) L-T4 (n=9) Carico dI lavoro max (watt) 117 + 12 102 + 14 * VO2 basale (ml/kg min) 3.9 + 0.5 4.2 + 1.2 VO2 max (m/kg min) 22 + 3 17 + 3 ** ∆ VO2 / ∆ Watt 10.4 + 2.3 8.2 + 2.6 * Soglia anaerobica (% VO2 max) 56 + 7 46 + 8 * * p<0.05; ** p<0.01 Mercuro et al, JCEM 2000