SlideShare a Scribd company logo
1 of 41
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO
Corso di formazione: “Valore nutrizionale e salutistico di prodotti agroalimentari”
       Dipartimento di Scienze Biomediche ed Oncologia Umana (DIMO)




                STORIA DELLA DIETA
                  MEDITERRANEA



   Dott. Michele Zonno
Cereali-olio d’oliva-vino: la “triade
              alimentare” mediterranea
Cereali, olio d’oliva, vino: questi prodotti furono importati dalla
Mezzaluna fertile nelle regioni del Mediterraneo migliaia di anni
fa e per secoli hanno costituito il fulcro delle abitudini alimentari
locali accompagnandosi a quello di altri cibi provenienti per lo più
dalle attività agricole e dalla pesca.
Ulivo




“Il Mediterraneo finisce là dove finisce l’ulivo”
               Fernard Braudel
Ulivo, pianta sacra
Il mito greco attribuisce alla dea Atena il
merito di aver donato l’ulivo al genere
umano. Dal punto di vista storico è plausibile
ipotizzare che l’ulivo sia stato introdotto nelle
Regioni del Mare Nostrum dall’Asia Minore. I
reperti archeologici ed i testi religiosi,
attestano       l’esistenza     della     pratica
dell’ulivicoltura in questa zona già 6000 anni
fa.

Nel Mediterraneo l’ulivo ha trovato le              La contesa fra Atena e Poseidone
condizioni morfologiche e climatiche ideali         per il dominio sull’Attica, I sec. a.C.
                                                    [Napoli, Museo Nazionale]
per attecchire. La sua coltivazione si è
diffusa ed è diventata una colonna portante
dell’economia locale soprattutto grazie alla
colonizzazione greca e all’opera unificatrice
dell’Impero Romano.
Olio d’oliva
La produzione dell’olio d’oliva ha alle
spalle secoli di storia e fa parte del
patrimonio culturale delle popolazioni
mediterranee fin da quando queste
hanno         iniziato  a      dedicarsi
all’ulivicoltura.


In passato, tuttavia, l’olio d’oliva oltre
che come condimento era ampiamente
utilizzato anche per l’illuminazione e, in   Anfora di Vulci, 500 a. C.
misura minore, come composto per la          [Londra, British Museum]
preparazione di prodotti cosmetici o
unguenti emollienti.
Cereali
Nei      poemi     omerici        l’espressione
“mangiatori di pane” viene utilizzata come
sinonimo di uomini: ciò è indicativo di come
la coltura dei cereali e il loro uso in campo
alimentare costituisse per gli antichi Greci
un simbolo della conquista della civiltà e un
elemento distintivo nei confronti degli
stranieri.

La coltura dei cereali fu introdotta nel
Mediterraneo dalla zona della Mezzaluna
fertile: in questa Regione sono stati ritrovati
grani di cereali risalenti a circa 8000 anni a.
C. La coltura dei cereali costituisce un
capitolo         importante     nella     storia
dell’agricoltura e implica la costituzione di
un nuovo rapporto delle popolazioni col
territorio all’insegna della stanzialità.
“Io coltivai il grano, venerai il dio del frumento in ogni valle del Nilo.
     Nessuno ha conosciuto fame o sete durante il mio regno.”

            Iscrizione attribuita al faraone Amon-Emhat I.




         Aratura, Tomba di Sennedjem, XIX dinastia, 1500-1050 a.C.
         [Deir el-Medina (Egitto)]
Bottega di fornaio (età neroniana),
da Pompei VII 3, 30.
[Napoli, Museo Nazionale inv. 9071]
Vino

Le origini della viticoltura si perdono nella
notte dei tempi e sono tutt’ora sconosciute.
Per quanto riguarda il contesto mediterraneo
le prime tracce di coltivazioni su vasta scala
della vite sono attestate presso gli Egiziani
intorno al 3000 a. C.

La diffusione del vino nelle Regioni del
                                                     Ulisse offre il vino a Polifemo.
Mediterraneo è però da attribuire soprattutto        Piazza Armerina -Villa Romana del
ai Fenici e ai Greci. Questi ultimi ebbero un        Casale
ruolo significativo nel perfezionamento delle
tecniche di produzione del vino e nella
selezione dei vitigni migliori. La coltivazione
della vite attecchì in Italia già a partire dal II
millennio a. C. e si radicò a tal punto nella
Penisola che uno dei nomi con cui questa
veniva chiamata era Enotria (“Terra del
vino”).
Vite




" I popoli del Mediterraneo cominciarono ad uscire dalla barbarie
          quando incominciarono a coltivare la vite e l’ulivo”

                     Tucidide, V sec. a. C.
Mediterraneo
L’influenza del Mediterraneo

Il Mare Nostrum ha contribuito alla costituzione di un modello
alimentare condiviso in un duplice modo:

• favorendo il determinarsi del cosiddetto “clima mediterraneo”,
caratterizzato da estati molto lunghe e soleggiate e da inverni
relativamente brevi, piovosi e non eccessivamente rigidi;

•agevolando l’incontro e lo scambio reciproco tra differenti
culture e le loro specifiche abitudini in materia di produzione e
consumo alimentare.
Dieta Mediterranea o Diete Mediterranee?

Pur esistendo una vera e propria “koinè alimentare
mediterranea” che accomunava molteplici civiltà, questa era
fratturata al suo interno da plurime differenze ascrivibili al modo
in cui i cui i medesimi cibi venivano prodotti, lavorati, preparati e
conservati.

A questo riguardo alcuni studiosi concordano nel ritenere che il
termine “Dieta Mediterranea” vada declinato al plurale e che
quindi fondamentalmente sia più corretto parlare di “Diete
Mediterranee”, rimarcando il fatto che ogni cultura del passato
ha reinterpretato il consumo degli stessi cibi in maniera originale
rispetto alle altre.
Aspetti culturali della Dieta Mediterranea
Gli alimenti della Dieta Mediterranea di volta in volta hanno
costituito:
•Un simbolo religioso;
•Un elemento distintivo dell’identità umana rispetto al mondo
animale;
•Uno strumento per la costruzione dell’identità personale ed
etnica (per distinguersi dagli “altri” o al contrario, per conoscere
culture differenti);
•Un simbolo di abbondanza e di benessere (riferibile al singolo
e/o alla comunità);
•Un oggetto di rappresentazione artistica;
•Un oggetto privilegiato delle forme di comunicazione.
Aspetti culturali della Dieta Mediterranea

La produzione di cibo, così come lo stesso atto del cucinare,
costituiscono in senso antropologico una linea di demarcazione
fra il mondo naturale e la sfera culturale.

Il pane, in particolare, assurge a elemento distintivo fra ciò che è
bestiale e ciò che, invece, viene etichettato come civile: pur
essendo percepito come “naturale”, la sua produzione richiede,
infatti, delle conoscenze molto avanzate e delle tecniche
particolarmente elaborate. In questo senso il cibo rappresenta
un elemento intorno al quale si costruisce la propria identità e
sulla base del quale è possibile distinguere il “noi” dagli “altri”.
Aspetti culturali della Dieta Mediterranea

Nella Dieta Mediterranea tuttavia il cibo, oltre a costituire un
elemento identitario e identificante, rappresenta anche un mezzo
attraverso il quale entrare in comunicazione con le culture altre,
non solo attraverso la compravendita dei prodotti alimentari, ma
anche mediante uno scambio reciproco e costante di ricette
culinarie, metodi di preparazione e conservazione dei cibi,
conoscenze alimentari e medico-nutrizionali

Questa apertura all’alterità è implicita anche nella stessa
convivialità che caratterizza il modello alimentare mediterraneo
e che, attraverso la condivisione dello stesso cibo, favorisce le
relazioni interpersonali e il senso di appartenenza collettivo,
nonché la condivisione di uno stesso orizzonte di valori e
significati.
Dieta

Il concetto di dieta (dìaita) venne formulato per la prima volta
nella Grecia del V sec. a. C. e originariamente non alludeva ad
un regime alimentare restrittivo, ma ad un insieme di abitudini
alimentari e di organizzazione delle razioni di cibo protratto nel
tempo e finalizzato al perseguimento e al mantenimento di un
buono stato di salute.

Con dieta non si alludeva tuttavia solo ad un modello alimentare,
ma si faceva riferimento ad uno stile di vita tendente al
benessere, che includeva al suo interno anche il rapporto
dell’uomo con aria e acqua, l’attività fisica, la qualità del sonno,
le deiezioni, la vita sessuale e affettiva.
Dieta

Il concetto di dieta si colloca all’interno
della “Teoria degli umori”, una concezione
dell’organismo        che       addebitava
l’insorgenza delle patologie allo squilibrio
fra i quattro umori del corpo umano:
sangue, flemma, bile bianca e bile nera.

Gli umori rispecchiavano i quattro elementi
fondamentali di cui all’epoca si credeva
fosse composta la realtà (aria, acqua,
fuoco, terra) e il benessere ottimale
dell’individuo veniva fatto derivare proprio
da una loro interazione reciproca
all’insegna dell’equilibro. Compito del
medico era proprio quello di trovare il
punto di equilibrio.
Dieta

Uno dei primi ad occuparsi del rapporto fra
Salute ed Alimentazione, nonché uno dei
massimi sostenitori della Teoria degli umori, è
stato Ippocrate di Cos, il “padre della Medicina”.

Sulla base del concetto di salute come
equilibrio Ippocrate scriveva:

  “Alimenti ed esercizi hanno, in effetti, virtù
        reciprocamente opposte, ma che
contribuiscono insieme a fare la salute. Per loro
    natura gli esercizi disperdono l’energia
      disponibili, mentre i cibi e le bevande
            compensano le perdite” .

          (Ippocrate, De Dieta, I, 1-2)
Dieta

Il concetto di dieta segna il passaggio

• dall’alimentazione mediterranea, intesa come l’insieme dei
  costumi alimentari spontanei che caratterizzavano le
  popolazioni più antiche del Mediterraneo, le quali sceglievano
  gli alimenti sulla base della disponibilità;


• alla Dieta Mediterranea: nasce quando il sapere medico e
  filosofico intervengono apertamente per regolamentare le
  abitudini alimentari dei popoli del Mediterraneo finalizzandole
  al raggiungimento, mantenimento e recupero del benessere
  psichico e fisico. La Dieta Mediterranea inizia a costituirsi
  come vero e proprio modello alimentare.
Alimentazione mediterranea e alimentazione celtica

 Con il crollo dell’Impero Romano e le invasioni barbariche si
 affermano in Europea due modelli alimentari :

 •quello “mediterraneo”, caratterizzato prevalentemente        dal
 consumo di cereali, olio di oliva, vino, pesce e formaggi;

 •quello “celtico” o “barbarico”, caratterizzato da un largo uso in
 cucina di carni, burro, cereali, birra e sidro.
Macellazione del maiale, altorilievo del
XII della Cattedrale di Parma
• Popolazioni mediterranee: possedevano una natura stanziale
  ed erano maggiormente attive nei processi di antropizzazione
  del territorio. Erano dedite alla pesca marittima, all’agricoltura
  e all’allevamento finalizzato al consumo di latte, latticini e
  uova.

• Popolazioni barbare: erano nomadi, e basavano la propria
  economia su attività quali la caccia, la pesca (fluviale e
  lacuale), l’allevamento (in particolare la pastorizia) e la
  raccolta dei frutti di bosco. Le loro attività agricole si
  limitavano alla coltivazione di piccoli orticelli ai margini degli
  accampamenti.
Contaminazione del modello alimentare
mediterraneo

 Nel corso dei secoli sono entrati a far parte della “koinè
 alimentare mediterranea” numerosi alimenti provenienti da altri
 territori. Particolarmente rilevanti per intensità e vastità sono
 stati:

 • Il contatto con il mondo islamico, attraverso il quale sono stati
 introdotti in Occidente le albicocche, i carciofi, i finocchi, le
 melanzane, gli spinaci, gli agrumi, i meloni, le zucchine, gli
 aromi, la canna da zucchero, il riso, le spezie.

 •La scoperta dell’America, attraverso la quale sono stati introdotti
 in Occidente i pomodori, le patate, i peperoni, i fagioli, il mais, la
 cioccolata, il caffè, il tè.
Studio Rockfeller
La prima ricerca sulle proprietà nutrizionali e salutistiche del
modello alimentare mediterraneo è costituita dal The
Rockefeller Foundation’s Study (1948-1953). Si tratta di uno
studio epidemiologico sugli abitanti dell’Isola di Creta che il
governo greco ha commissionato alla Fondazione Rockfeller per
indirizzare al meglio gli interventi volti al miglioramento dello
stato di salute dei propri cittadini.

I cretesi presentavano, infatti, una minore incidenza di mortalità
per patologie coronariche e un’aspettativa di vita più lunga
rispetto agli altri cittadini greci. Ciò determinava un minor ricorso
ai servizi sanitari. La ricerca dimostrò che, benché il numero
delle calorie quotidianamente introdotte fosse molto simile, i
cretesi consumavano in misura minore cereali, carne e zuccheri.
Consumavano, invece, in grandi quantità la frutta, la verdura e l’olio
d’oliva.
Risultati dello Studio Rockfeller
Ancel Keys, il “padre” della Dieta Mediterranea
Il medico statunitense Ancel Keys (1904-2004) è
stato il primo ad intuire come l’alimentazione
mediterranea tipica delle comunità agricole del Sud
Italia costituiva per queste ultime un fattore di
prevenzione      nei  confronti   delle    patologie
cardiovascolari.
Keys in particolare osservò che:
•Nel Sud Italia vi era una incidenza decisamente più
bassa delle malattie del benessere rispetto a quanto
si registrava fra i ceti più ricchi degli USA;
•Nonostante il consumo di grassi fra la popolazione
americana e quella italiana fosse molto simile, in
termini di quantità, quest’ultima risentiva in maniera
minore        della      diffusione      delle    patologie
cardiovascolari. I grassi adottati erano, infatti,
qualitativamente              differenti        trattandosi
prevalentemente di grassi monoinsaturi e di quelli
omega 3 ricavati dai pesci;
•Il livello del colesterolo ematico non era correlato al
patrimonio genetico individuale, ma andava messo in
relazione con le abitudini alimentari e gli stili di vita.
Seven Countries Study

Per avvalorare le proprie ipotesi nel 1952 Keys ha dato avvio al monumentale
Seven Countries Study (Studio delle Sette Nazioni): un imponente programma
di ricerca epidemiologico che coinvolse 12000 campioni di età compresa fra i
40 e i 59 anni di sette Nazioni differenti (Stati Uniti, Giappone, Italia, Grecia,
Jugoslavia, Olanda, Finlandia).

Questa ricerca, il cui scopo era quello di dimostrare come la differente
incidenza delle malattie coronariche variasse in relazione ai diversi regimi
alimentari adottati, è stata conclusa nel 1977. Keys registrò come Paesi quali
l’Italia, la Grecia, la Jugoslavia e, fuori dal contesto europeo, il Giappone, erano
accomunati in buona sostanza dalle stesse abitudini alimentari, che erano
caratterizzate dal consumo prevalente di grassi monoinsaturi, cereali, frutta e
verdura e, al tempo stesso, da un ridotto consumo di grassi saturi e proteine
animali. Ciò faceva si che presso la popolazione di queste nazioni il livello di
colesterolo fosse molto più basso e fenomeni quali quello della cardiopatia
ischemica, avesse un’incidenza molto meno elevata a livello statistico.
Descrizione della Dieta Mediterranea

Keys descrive in questi termini il modello nutrizionale da
lui fatto oggetto di studio:

“minestrone fatto in casa…, pasta di tutte le varietà…, con salsa
  di pomodoro e una spolverata di Parmigiano.., solo
  occasionalmente arricchita con qualche pezzetto di carne o
  servita con un piccolo pesce del luogo…, fagioli e
  maccheroni…,tanto pane, mai tolto dal forno più di qualche
  ora prima di essere mangiato e senza nulla con cui spalmarlo,
  grandi quantità di verdure fresche spruzzate con olio d’oliva,
  una modesta porzione di carne o pesce forse un paio di volte
  alla settimana e sempre frutta fresca per dessert”.
Opera di divulgazione di Keys
Keys ha dedicato tutta la propria esistenza a promuovere e divulgare le
valenze nutrizionali e salutistiche del “proprio” modello alimentare.

Ha organizzato e preso parte a diversi convegni di livello internazionale
(fra i quali vale la pena citare almeno il “Primo Convegno Internazionale di
Epidemiologia Cardiovascolare” tenutosi a Pioppi nel 1969) e dato alle
stampe diversi libri più importante dei quali è senza dubbio “How to eat
well and stay well, the mediterranean way” (in italiano Come mangiare
bene e stare bene: lo stile mediterraneo), scritto insieme alla moglie
Margaret e pubblicato nel 1975.

Keys ha inoltre influenzato attivamente la stessa Commissione del Senato
Americano che, proprio a partire dalle sue idee, dagli anni ‘70 ha avviato
una serie di campagne di educazione alimentare rivolte ai cittadini
statunitensi. Il documento più importante redatto dalla Commissione sono i
“Dietary Goals for the United States”, attraverso i quali si ambiva a dettare
le linee guida per un’alimentazione più equilibrata.
Transizione epidemiologica e abitudini alimentari

Transizione epidemiologica                   Abitudini alimentari


                                             Consumo prevalente di prodotti vegetali,
Tasso di mortalità elevato per malattie      sovente al di sotto delle reali necessità
infettive, parassitarie e da carenza.        dell’organismo. Offerta sul mercato
                                             limitata e di produzione artigianale.




Miglioramento delle condizioni di vita e     Miglioramento      delle      condizioni
di lavoro a seguito del progresso            economiche individuali e maggiore offerta
scientifico e tecnologico.                   sul mercato di tutte le tipologie
                                             alimentari.




                                             Consumo prevalente di prodotti di
Tasso di mortalità elevato per patologie
                                             origine animale e a base di carboidrati
cronico-degenerative        ascrivibili in
                                             semplici.    Diffusione dei cibi di
massima parte agli stili di vita.
                                             produzione industriale.
Cambiamenti delle abitudini alimentari

• Cambiamenti qualitativi: oggi non si è più “costretti” ad
  alimentarsi esclusivamente o prevalentemente di cereali e
  prodotti derivati. Il consumo di carne e di cibi di origine
  animale è ormai alla portata della stragrande maggioranza
  della popolazione. Senza contare che si è diffuso in maniera
  sensibile anche l’utilizzo di una tipologia di prodotti, quali i
  dolci e le bevande zuccherate, che un tempo costituivano
  indubbiamente un’eccezione nella routine alimentare
  quotidiana.

• Cambiamenti quantitativi: si è verificato un incremento della
  quantità totale di calorie quotidianamente assunte. La
  diminuzione del livello di attività fisica connesso con le
  mansioni lavorative e domestiche e con le attività ricreative
  ha comportato una situazione inedita rispetto al passato: molti
  soggetti dei Paesi occidentali si nutrono acquisendo più
  energia rispetto a quello che è il loro reale fabbisogno
  energetico.
Dieta Mediterranea e Globalizzazione

Nel Mondo Occidentale la Globalizzazione in campo alimentare
ha portato alla formazione e alla contrapposizione di due
opposte tendenze:

•Quella alla standardizzazione e alla omologazione degli
alimenti che si accompagna ad un processo di delocalizzazione
degli stessi e che porta a forme di “gastro-anomia”;

•Quella alla ricerca, esaltazione e rivalutazione dei prodotti
tipici e tradizionali, sia per via della loro genuinità, sia in virtù
dei valori simbolici e culturali che veicolano (alimenti tipici
come simbolo di un mondo rurale idilliaco).
Tipologie alimentari attualmente in commercio
• Alimenti standardizzati: sono prodotti dalle grandi industrie operanti a
  livello internazionale che li variano continuamente con innovazioni
  concepite sulla base delle sempre più recenti scoperte scientifiche.

• Alimenti tipici e tradizionali: sono legati al territorio, alla tradizione e
  ai contenuti culturali e vengono prodotti quasi esclusivamente dal
  mondo rurale, da piccole e medie industrie specialistiche e da
  cooperative agricole.

• Alimenti biologici: sono prodotti in modo naturale, si pongono come
  l’esempio più fulgido di cibo sano e nutriente e fungono da contraltare ai
  nuovi alimenti geneticamente modificati.

• Alimenti salutistici: sono realizzati dalle grandi industrie farmaceutiche
  che, cavalcando l’attuale tendenza alla medicalizzazione della società,
  sono entrate nel campo alimentare in modo massivo proponendo una
  vastissima gamma di prodotti che vanno da quelli dietetici a quelli
  fortificati.
Il sistema agroalimentare italiano

Il sistema agroalimentare italiano si suddivide in due blocchi:

• Quello mediterraneo, caratterizzato per lo più dagli alimenti
  tipici e dalle gastronomie tradizionali, con buona qualità,
  prezzi alti e strutture organizzative deboli (artigiani, piccole
  industrie e cooperative agricole);


• Quello    continentale,     caratterizzato    dagli    alimenti
  standardizzati di largo consumo, progettati e realizzati dalla
  grande industria secondo gli standard preferiti dalla domanda
  e dalla grande distribuzione, con prezzi bassi e
  organizzazione efficiente.
Dieta Mediterranea Patrimonio dell’Umanità UNESCO
Dieta Mediterranea Patrimonio dell’Umanità UNESCO
Il 17 novembre 2010, a Nairobi (Kenya) il Comitato intergovernativo
dell’UNESCO ha ufficialmente riconosciuto la Dieta Mediterranea
come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. Questa
importante decisione segna il punto di arrivo di un lungo iter, iniziato
nel 2006, che ha visto l’Italia cooperare con Paesi quali la Spagna,
la Grecia e il Marocco affinché alla Dieta Mediterranea fosse
riconosciuto questo status significativo.

L’importante riconoscimento è stato dedicato dai quattro Paesi
proponenti ad Angelo Vassallo, l’ex sindaco di Pollica assassinato il
5 settembre 2010 in un agguato di camorra. Vassallo, infatti, in
qualità di sindaco di Pollica è stato uno dei firmatari della
Dichiarazione di Chefchaouen del 13 marzo 2010 a sostegno della
candidatura della Dieta Mediterranea. Oltre a Vassallo tale
documento è stato ratificato dai rappresentanti di altri tre centri
dislocati in altrettante Nazioni: Sorìa (Spagna), Koron (Grecia) e
Chefchaouen (Marocco).
Dieta Mediterranea Patrimonio dell’Umanità UNESCO

  Nel sito dell’UNESCO è possibile leggere:

  “Il termine “Dieta” si riferisce all’etimo greco “stile di vita”, cioè
  all’insieme delle pratiche, delle rappresentazioni, delle
  espressioni, delle conoscenze, delle abilità, dei saperi e degli
  spazi culturali con i quali le popolazioni del Mediterraneo hanno
  creato e ricreato nel corso dei secoli una sintesi tra l’ambiente
  culturale, l’organizzazione sociale, l’universo mitico e religioso
  intorno al mangiare.”

  (“La Dieta Mediterranea è patrimonio immateriale dell’Umanità”,
  disponibile al seguente indirizzo web:
  www.unesco.it/cni/index.php/news/174-la-dieta-mediterranea-e-
  patrimonio-immateriale-dellumanita).
Dieta Mediterranea Patrimonio dell’Umanità UNESCO


  “La Dieta Mediterranea rappresenta un insieme di competenze,
  conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla
  tavola, includendo le colture, la raccolta, la pesca, la
  conservazione,     la   trasformazione,   la   preparazione   e,   in
  particolare, il consumo di cibo.”


  (“La Dieta Mediterranea è patrimonio immateriale dell’Umanità”,
  disponibile al seguente indirizzo web:
         www.unesco.it/cni/index.php/news/174-la-dieta-mediterranea-e-
  patrimonio-immateriale-dellumanita).
Dieta Mediterranea Patrimonio dell’Umanità UNESCO


  “Le donne svolgono un ruolo indispensabile nella trasmissione
  delle competenze, così come della conoscenza di riti, gesti
  tradizionali e celebrazioni, e nella salvaguardia delle tecniche.”

  (“La Dieta Mediterranea è patrimonio immateriale dell’Umanità”,
  disponibile al seguente indirizzo web:
  www.unesco.it/cni/index.php/news/174-la-dieta-mediterranea-e-
  patrimonio-immateriale-dellumanita).
“La scoperta di un piatto nuovo è più
                  preziosa
per il genere umano che la scoperta di una
                nuova stella.”

      Anthelme Brillat-Savarin, 1825

More Related Content

What's hot

La dieta mediterranea
La dieta mediterraneaLa dieta mediterranea
La dieta mediterraneaDina Malgieri
 
Evoluzione della piramide alimentare
Evoluzione della piramide alimentareEvoluzione della piramide alimentare
Evoluzione della piramide alimentareDina Malgieri
 
Molecole biologiche e la dieta mediterranea
Molecole biologiche e la dieta mediterraneaMolecole biologiche e la dieta mediterranea
Molecole biologiche e la dieta mediterraneabelardoant
 
Pantelleria l’isola della dieta mediterranea
Pantelleria    l’isola   della  dieta mediterraneaPantelleria    l’isola   della  dieta mediterranea
Pantelleria l’isola della dieta mediterraneaGiuseppe Trapani
 
Progetto pluridisciplinare 1^ h corretto
Progetto pluridisciplinare 1^ h correttoProgetto pluridisciplinare 1^ h corretto
Progetto pluridisciplinare 1^ h correttolavoriscuola
 
Pantelleria l’isola della dieta mediterranea roma camera dei deputati
Pantelleria  l’isola   della  dieta mediterranea   roma camera dei deputatiPantelleria  l’isola   della  dieta mediterranea   roma camera dei deputati
Pantelleria l’isola della dieta mediterranea roma camera dei deputatiGiuseppe Trapani
 
Modulo 1 introduzione
Modulo 1   introduzioneModulo 1   introduzione
Modulo 1 introduzioneimseoimseo
 
LARN e Linee Guida
LARN e Linee GuidaLARN e Linee Guida
LARN e Linee Guidaguestb4e016
 
Vino dieta mediterranea e salute
Vino dieta mediterranea e saluteVino dieta mediterranea e salute
Vino dieta mediterranea e saluteGiuseppe Trapani
 
La dieta mediterannea - di Michele Zonno
La dieta mediterannea - di Michele ZonnoLa dieta mediterannea - di Michele Zonno
La dieta mediterannea - di Michele ZonnoMedOliveOil
 
L’alimentazione nel mondo cl.4
L’alimentazione nel mondo cl.4L’alimentazione nel mondo cl.4
L’alimentazione nel mondo cl.4IC LODI IV
 
L’alimentazione by Camilla
L’alimentazione by CamillaL’alimentazione by Camilla
L’alimentazione by CamillaRoberto Flenghi
 
Alimentazione Equilibrata
Alimentazione EquilibrataAlimentazione Equilibrata
Alimentazione Equilibrataritaberna
 

What's hot (20)

La dieta mediterranea
La dieta mediterraneaLa dieta mediterranea
La dieta mediterranea
 
La dieta mediterranea
La dieta mediterraneaLa dieta mediterranea
La dieta mediterranea
 
Introduzione ad una dieta sana
Introduzione ad una dieta sanaIntroduzione ad una dieta sana
Introduzione ad una dieta sana
 
Evoluzione della piramide alimentare
Evoluzione della piramide alimentareEvoluzione della piramide alimentare
Evoluzione della piramide alimentare
 
Molecole biologiche e la dieta mediterranea
Molecole biologiche e la dieta mediterraneaMolecole biologiche e la dieta mediterranea
Molecole biologiche e la dieta mediterranea
 
Pantelleria l’isola della dieta mediterranea
Pantelleria    l’isola   della  dieta mediterraneaPantelleria    l’isola   della  dieta mediterranea
Pantelleria l’isola della dieta mediterranea
 
Progetto pluridisciplinare 1^ h corretto
Progetto pluridisciplinare 1^ h correttoProgetto pluridisciplinare 1^ h corretto
Progetto pluridisciplinare 1^ h corretto
 
L’alimentazione
L’alimentazioneL’alimentazione
L’alimentazione
 
Pantelleria l’isola della dieta mediterranea roma camera dei deputati
Pantelleria  l’isola   della  dieta mediterranea   roma camera dei deputatiPantelleria  l’isola   della  dieta mediterranea   roma camera dei deputati
Pantelleria l’isola della dieta mediterranea roma camera dei deputati
 
Modulo 1 introduzione
Modulo 1   introduzioneModulo 1   introduzione
Modulo 1 introduzione
 
LARN e Linee Guida
LARN e Linee GuidaLARN e Linee Guida
LARN e Linee Guida
 
Vino dieta mediterranea e salute
Vino dieta mediterranea e saluteVino dieta mediterranea e salute
Vino dieta mediterranea e salute
 
Relazione dieta vegetariana
Relazione dieta vegetarianaRelazione dieta vegetariana
Relazione dieta vegetariana
 
4) Dieta vegetariana e vegana
4) Dieta vegetariana e vegana4) Dieta vegetariana e vegana
4) Dieta vegetariana e vegana
 
La dieta mediterannea - di Michele Zonno
La dieta mediterannea - di Michele ZonnoLa dieta mediterannea - di Michele Zonno
La dieta mediterannea - di Michele Zonno
 
Alimenti integrali
Alimenti integraliAlimenti integrali
Alimenti integrali
 
L’alimentazione nel mondo cl.4
L’alimentazione nel mondo cl.4L’alimentazione nel mondo cl.4
L’alimentazione nel mondo cl.4
 
L’alimentazione by Camilla
L’alimentazione by CamillaL’alimentazione by Camilla
L’alimentazione by Camilla
 
Alimentazione Equilibrata
Alimentazione EquilibrataAlimentazione Equilibrata
Alimentazione Equilibrata
 
Alimentazione
AlimentazioneAlimentazione
Alimentazione
 

Viewers also liked

Storia Del Vino In Età Antica B
Storia Del Vino In Età Antica BStoria Del Vino In Età Antica B
Storia Del Vino In Età Antica Bmiglius
 
Dieta mediterranea
Dieta mediterranea Dieta mediterranea
Dieta mediterranea classeterza
 
Cenni Sulla Produzione Del Marsala
Cenni Sulla Produzione Del        MarsalaCenni Sulla Produzione Del        Marsala
Cenni Sulla Produzione Del Marsalaguest47f15a
 
L’obesita’ infantile
L’obesita’ infantileL’obesita’ infantile
L’obesita’ infantileDina Malgieri
 
I Mille volti della Nutrizione - Scenario attuale su nutrizione e benessere
I Mille volti della Nutrizione - Scenario attuale su nutrizione e benessereI Mille volti della Nutrizione - Scenario attuale su nutrizione e benessere
I Mille volti della Nutrizione - Scenario attuale su nutrizione e benessereDigital for Academy
 
I Mille volti della Nutrizione - Integratori alimentari: dal Mercato ai Consu...
I Mille volti della Nutrizione - Integratori alimentari: dal Mercato ai Consu...I Mille volti della Nutrizione - Integratori alimentari: dal Mercato ai Consu...
I Mille volti della Nutrizione - Integratori alimentari: dal Mercato ai Consu...Digital for Academy
 

Viewers also liked (9)

Alimentazione
AlimentazioneAlimentazione
Alimentazione
 
Storia Del Vino In Età Antica B
Storia Del Vino In Età Antica BStoria Del Vino In Età Antica B
Storia Del Vino In Età Antica B
 
Dieta mediterranea
Dieta mediterranea Dieta mediterranea
Dieta mediterranea
 
Cenni Sulla Produzione Del Marsala
Cenni Sulla Produzione Del        MarsalaCenni Sulla Produzione Del        Marsala
Cenni Sulla Produzione Del Marsala
 
L'avventura del grano
L'avventura del granoL'avventura del grano
L'avventura del grano
 
Il grano
Il granoIl grano
Il grano
 
L’obesita’ infantile
L’obesita’ infantileL’obesita’ infantile
L’obesita’ infantile
 
I Mille volti della Nutrizione - Scenario attuale su nutrizione e benessere
I Mille volti della Nutrizione - Scenario attuale su nutrizione e benessereI Mille volti della Nutrizione - Scenario attuale su nutrizione e benessere
I Mille volti della Nutrizione - Scenario attuale su nutrizione e benessere
 
I Mille volti della Nutrizione - Integratori alimentari: dal Mercato ai Consu...
I Mille volti della Nutrizione - Integratori alimentari: dal Mercato ai Consu...I Mille volti della Nutrizione - Integratori alimentari: dal Mercato ai Consu...
I Mille volti della Nutrizione - Integratori alimentari: dal Mercato ai Consu...
 

Similar to Storia della Dieta Mediterranea - di Michele Zonno

Ecomusei del Gusto, foodscape e Dieta Mediterranea
Ecomusei del Gusto, foodscape e Dieta MediterraneaEcomusei del Gusto, foodscape e Dieta Mediterranea
Ecomusei del Gusto, foodscape e Dieta MediterraneaNatale Giordano
 
Ecomusei del Gusto, Foodscape e Dieta Mediterranea Patrimonio Immateriale del...
Ecomusei del Gusto, Foodscape e Dieta Mediterranea Patrimonio Immateriale del...Ecomusei del Gusto, Foodscape e Dieta Mediterranea Patrimonio Immateriale del...
Ecomusei del Gusto, Foodscape e Dieta Mediterranea Patrimonio Immateriale del...Natale Giordano
 
Dietetica e gastronomia nell'ancien régime
Dietetica e gastronomia nell'ancien régimeDietetica e gastronomia nell'ancien régime
Dietetica e gastronomia nell'ancien régimepaola corrias
 
Alimentazione antichi greci
Alimentazione antichi greciAlimentazione antichi greci
Alimentazione antichi greciclasseterza
 
R. Villano - Thesaurus pharmacologicus: curiosità speziali
  R. Villano - Thesaurus pharmacologicus: curiosità speziali  R. Villano - Thesaurus pharmacologicus: curiosità speziali
R. Villano - Thesaurus pharmacologicus: curiosità spezialiRaimondo Villano
 
Educazione alimentare diapositiva
Educazione alimentare diapositivaEducazione alimentare diapositiva
Educazione alimentare diapositivaIC Castell'Arquato
 
L' acqua nella storia.
L' acqua nella storia.L' acqua nella storia.
L' acqua nella storia.classeterza
 
Sustainable development - Landscape & Nutrition in Trasimeno Area
Sustainable development - Landscape & Nutrition in Trasimeno AreaSustainable development - Landscape & Nutrition in Trasimeno Area
Sustainable development - Landscape & Nutrition in Trasimeno AreaSimone Petrucci
 
2016 anno internazionale dei legumi
2016 anno internazionale dei legumi2016 anno internazionale dei legumi
2016 anno internazionale dei legumiLucia Amoruso
 
Resumen l.Natali
Resumen l.NataliResumen l.Natali
Resumen l.NataliTurgalicia
 
2016 anno internazionale dei legumi
2016 anno internazionale dei legumi2016 anno internazionale dei legumi
2016 anno internazionale dei legumiLucia Amoruso
 
I Quaderni dell' ISEA - Il miele
I Quaderni dell' ISEA - Il mieleI Quaderni dell' ISEA - Il miele
I Quaderni dell' ISEA - Il mieleISEA ODV
 
Arte e cibo seicento
Arte e cibo seicentoArte e cibo seicento
Arte e cibo seicentoArte Riarte
 

Similar to Storia della Dieta Mediterranea - di Michele Zonno (20)

Ecomusei del Gusto, foodscape e Dieta Mediterranea
Ecomusei del Gusto, foodscape e Dieta MediterraneaEcomusei del Gusto, foodscape e Dieta Mediterranea
Ecomusei del Gusto, foodscape e Dieta Mediterranea
 
Ecomusei del Gusto, Foodscape e Dieta Mediterranea Patrimonio Immateriale del...
Ecomusei del Gusto, Foodscape e Dieta Mediterranea Patrimonio Immateriale del...Ecomusei del Gusto, Foodscape e Dieta Mediterranea Patrimonio Immateriale del...
Ecomusei del Gusto, Foodscape e Dieta Mediterranea Patrimonio Immateriale del...
 
Dietetica e gastronomia nell'ancien régime
Dietetica e gastronomia nell'ancien régimeDietetica e gastronomia nell'ancien régime
Dietetica e gastronomia nell'ancien régime
 
Il valore della Mediterraneità
Il valore della MediterraneitàIl valore della Mediterraneità
Il valore della Mediterraneità
 
Mediterranea
MediterraneaMediterranea
Mediterranea
 
2lavoro 1 att
2lavoro 1 att2lavoro 1 att
2lavoro 1 att
 
Il dono del nilo. l'egitto
Il dono del nilo. l'egittoIl dono del nilo. l'egitto
Il dono del nilo. l'egitto
 
Alimentazione antichi greci
Alimentazione antichi greciAlimentazione antichi greci
Alimentazione antichi greci
 
R. Villano - Thesaurus pharmacologicus: curiosità speziali
  R. Villano - Thesaurus pharmacologicus: curiosità speziali  R. Villano - Thesaurus pharmacologicus: curiosità speziali
R. Villano - Thesaurus pharmacologicus: curiosità speziali
 
Educazione alimentare diapositiva
Educazione alimentare diapositivaEducazione alimentare diapositiva
Educazione alimentare diapositiva
 
L' acqua nella storia.
L' acqua nella storia.L' acqua nella storia.
L' acqua nella storia.
 
Sustainable development - Landscape & Nutrition in Trasimeno Area
Sustainable development - Landscape & Nutrition in Trasimeno AreaSustainable development - Landscape & Nutrition in Trasimeno Area
Sustainable development - Landscape & Nutrition in Trasimeno Area
 
2016 anno internazionale dei legumi
2016 anno internazionale dei legumi2016 anno internazionale dei legumi
2016 anno internazionale dei legumi
 
Resumen l.Natali
Resumen l.NataliResumen l.Natali
Resumen l.Natali
 
2016 anno internazionale dei legumi
2016 anno internazionale dei legumi2016 anno internazionale dei legumi
2016 anno internazionale dei legumi
 
I Quaderni dell' ISEA - Il miele
I Quaderni dell' ISEA - Il mieleI Quaderni dell' ISEA - Il miele
I Quaderni dell' ISEA - Il miele
 
Raimondo Villano - La farmacia dal ix al xii secolo
Raimondo Villano - La farmacia dal ix al xii secoloRaimondo Villano - La farmacia dal ix al xii secolo
Raimondo Villano - La farmacia dal ix al xii secolo
 
Arte e cibo seicento
Arte e cibo seicentoArte e cibo seicento
Arte e cibo seicento
 
Progetto cascina museo v3
Progetto cascina museo v3Progetto cascina museo v3
Progetto cascina museo v3
 
Ricette dell'antica Roma
Ricette dell'antica RomaRicette dell'antica Roma
Ricette dell'antica Roma
 

More from MedOliveOil

Antonietta Pascalone - L’olio extravergine d’oliva: un bene prezioso per la s...
Antonietta Pascalone - L’olio extravergine d’oliva: un bene prezioso per la s...Antonietta Pascalone - L’olio extravergine d’oliva: un bene prezioso per la s...
Antonietta Pascalone - L’olio extravergine d’oliva: un bene prezioso per la s...MedOliveOil
 
Raffaella Trentadue - Valutazione nutrizionale e salutistico di prodotti agro...
Raffaella Trentadue - Valutazione nutrizionale e salutistico di prodotti agro...Raffaella Trentadue - Valutazione nutrizionale e salutistico di prodotti agro...
Raffaella Trentadue - Valutazione nutrizionale e salutistico di prodotti agro...MedOliveOil
 
Massimo Cassanelli - Valutazione nutrizionale e salutistico di prodotti agroa...
Massimo Cassanelli - Valutazione nutrizionale e salutistico di prodotti agroa...Massimo Cassanelli - Valutazione nutrizionale e salutistico di prodotti agroa...
Massimo Cassanelli - Valutazione nutrizionale e salutistico di prodotti agroa...MedOliveOil
 
Pellegrino Mariangela - Analisi chimica dei costituenti minori degli oli extr...
Pellegrino Mariangela - Analisi chimica dei costituenti minori degli oli extr...Pellegrino Mariangela - Analisi chimica dei costituenti minori degli oli extr...
Pellegrino Mariangela - Analisi chimica dei costituenti minori degli oli extr...MedOliveOil
 
Maria Angela Cascarano - Composizione chimica dell'olio extravergine di oliva
Maria Angela Cascarano - Composizione chimica dell'olio extravergine di oliva Maria Angela Cascarano - Composizione chimica dell'olio extravergine di oliva
Maria Angela Cascarano - Composizione chimica dell'olio extravergine di oliva MedOliveOil
 
Paola Zanna - Effetti biochimici e salutistici dell'olio d'oliva
Paola Zanna - Effetti biochimici e salutistici dell'olio d'oliva Paola Zanna - Effetti biochimici e salutistici dell'olio d'oliva
Paola Zanna - Effetti biochimici e salutistici dell'olio d'oliva MedOliveOil
 
Giuliano Gattoni - Valutazione nutrizionale e salutistico di prodotti agroali...
Giuliano Gattoni - Valutazione nutrizionale e salutistico di prodotti agroali...Giuliano Gattoni - Valutazione nutrizionale e salutistico di prodotti agroali...
Giuliano Gattoni - Valutazione nutrizionale e salutistico di prodotti agroali...MedOliveOil
 
Francesca Nanna - Costituenti minori caratterizzanti e valore nutrizionale e...
 Francesca Nanna - Costituenti minori caratterizzanti e valore nutrizionale e... Francesca Nanna - Costituenti minori caratterizzanti e valore nutrizionale e...
Francesca Nanna - Costituenti minori caratterizzanti e valore nutrizionale e...MedOliveOil
 
Fabrizio Bossis - Composizione chimica dei costituenti minori dell'olio extr...
 Fabrizio Bossis - Composizione chimica dei costituenti minori dell'olio extr... Fabrizio Bossis - Composizione chimica dei costituenti minori dell'olio extr...
Fabrizio Bossis - Composizione chimica dei costituenti minori dell'olio extr...MedOliveOil
 
L'alimentazione, da fattore di rischio a determinante positivo di salute - di...
L'alimentazione, da fattore di rischio a determinante positivo di salute - di...L'alimentazione, da fattore di rischio a determinante positivo di salute - di...
L'alimentazione, da fattore di rischio a determinante positivo di salute - di...MedOliveOil
 
Stili di vita mediterraneo e sindrome metabolica - di Michele Zonno
Stili di vita mediterraneo e sindrome metabolica - di Michele ZonnoStili di vita mediterraneo e sindrome metabolica - di Michele Zonno
Stili di vita mediterraneo e sindrome metabolica - di Michele ZonnoMedOliveOil
 
La dieta mediterannea e salute - di Michele Zonno
La dieta mediterannea e salute - di Michele ZonnoLa dieta mediterannea e salute - di Michele Zonno
La dieta mediterannea e salute - di Michele ZonnoMedOliveOil
 
Costituenti chimici dell'olio - di A. Sgargamella
Costituenti chimici dell'olio - di A. SgargamellaCostituenti chimici dell'olio - di A. Sgargamella
Costituenti chimici dell'olio - di A. SgargamellaMedOliveOil
 
Casi clinici 2 - Prof. Sasso
Casi clinici 2 - Prof. SassoCasi clinici 2 - Prof. Sasso
Casi clinici 2 - Prof. SassoMedOliveOil
 
Casi clinici 1 - del Prof. Sasso
Casi clinici 1 - del Prof. SassoCasi clinici 1 - del Prof. Sasso
Casi clinici 1 - del Prof. SassoMedOliveOil
 
La Sindrome Cardiometabolica - di Stefania Pugliese
La Sindrome Cardiometabolica - di Stefania PuglieseLa Sindrome Cardiometabolica - di Stefania Pugliese
La Sindrome Cardiometabolica - di Stefania PuglieseMedOliveOil
 
La promozione degli stili di vita - di Vincenzo Ostilio Palmieri
La promozione degli stili di vita - di Vincenzo Ostilio PalmieriLa promozione degli stili di vita - di Vincenzo Ostilio Palmieri
La promozione degli stili di vita - di Vincenzo Ostilio PalmieriMedOliveOil
 
Diet treatment in liver cirrhosis - di Vincenzo Ostilio Palmieri
Diet treatment in liver cirrhosis - di Vincenzo Ostilio PalmieriDiet treatment in liver cirrhosis - di Vincenzo Ostilio Palmieri
Diet treatment in liver cirrhosis - di Vincenzo Ostilio PalmieriMedOliveOil
 
Patogenesi del diabete tipo 2 - di Vincenzo Ostilio Palmieri
Patogenesi del diabete tipo 2 - di Vincenzo Ostilio PalmieriPatogenesi del diabete tipo 2 - di Vincenzo Ostilio Palmieri
Patogenesi del diabete tipo 2 - di Vincenzo Ostilio PalmieriMedOliveOil
 
La cura termale come alternativa alla cura farmacologica - di Vincenzo Ostili...
La cura termale come alternativa alla cura farmacologica - di Vincenzo Ostili...La cura termale come alternativa alla cura farmacologica - di Vincenzo Ostili...
La cura termale come alternativa alla cura farmacologica - di Vincenzo Ostili...MedOliveOil
 

More from MedOliveOil (20)

Antonietta Pascalone - L’olio extravergine d’oliva: un bene prezioso per la s...
Antonietta Pascalone - L’olio extravergine d’oliva: un bene prezioso per la s...Antonietta Pascalone - L’olio extravergine d’oliva: un bene prezioso per la s...
Antonietta Pascalone - L’olio extravergine d’oliva: un bene prezioso per la s...
 
Raffaella Trentadue - Valutazione nutrizionale e salutistico di prodotti agro...
Raffaella Trentadue - Valutazione nutrizionale e salutistico di prodotti agro...Raffaella Trentadue - Valutazione nutrizionale e salutistico di prodotti agro...
Raffaella Trentadue - Valutazione nutrizionale e salutistico di prodotti agro...
 
Massimo Cassanelli - Valutazione nutrizionale e salutistico di prodotti agroa...
Massimo Cassanelli - Valutazione nutrizionale e salutistico di prodotti agroa...Massimo Cassanelli - Valutazione nutrizionale e salutistico di prodotti agroa...
Massimo Cassanelli - Valutazione nutrizionale e salutistico di prodotti agroa...
 
Pellegrino Mariangela - Analisi chimica dei costituenti minori degli oli extr...
Pellegrino Mariangela - Analisi chimica dei costituenti minori degli oli extr...Pellegrino Mariangela - Analisi chimica dei costituenti minori degli oli extr...
Pellegrino Mariangela - Analisi chimica dei costituenti minori degli oli extr...
 
Maria Angela Cascarano - Composizione chimica dell'olio extravergine di oliva
Maria Angela Cascarano - Composizione chimica dell'olio extravergine di oliva Maria Angela Cascarano - Composizione chimica dell'olio extravergine di oliva
Maria Angela Cascarano - Composizione chimica dell'olio extravergine di oliva
 
Paola Zanna - Effetti biochimici e salutistici dell'olio d'oliva
Paola Zanna - Effetti biochimici e salutistici dell'olio d'oliva Paola Zanna - Effetti biochimici e salutistici dell'olio d'oliva
Paola Zanna - Effetti biochimici e salutistici dell'olio d'oliva
 
Giuliano Gattoni - Valutazione nutrizionale e salutistico di prodotti agroali...
Giuliano Gattoni - Valutazione nutrizionale e salutistico di prodotti agroali...Giuliano Gattoni - Valutazione nutrizionale e salutistico di prodotti agroali...
Giuliano Gattoni - Valutazione nutrizionale e salutistico di prodotti agroali...
 
Francesca Nanna - Costituenti minori caratterizzanti e valore nutrizionale e...
 Francesca Nanna - Costituenti minori caratterizzanti e valore nutrizionale e... Francesca Nanna - Costituenti minori caratterizzanti e valore nutrizionale e...
Francesca Nanna - Costituenti minori caratterizzanti e valore nutrizionale e...
 
Fabrizio Bossis - Composizione chimica dei costituenti minori dell'olio extr...
 Fabrizio Bossis - Composizione chimica dei costituenti minori dell'olio extr... Fabrizio Bossis - Composizione chimica dei costituenti minori dell'olio extr...
Fabrizio Bossis - Composizione chimica dei costituenti minori dell'olio extr...
 
L'alimentazione, da fattore di rischio a determinante positivo di salute - di...
L'alimentazione, da fattore di rischio a determinante positivo di salute - di...L'alimentazione, da fattore di rischio a determinante positivo di salute - di...
L'alimentazione, da fattore di rischio a determinante positivo di salute - di...
 
Stili di vita mediterraneo e sindrome metabolica - di Michele Zonno
Stili di vita mediterraneo e sindrome metabolica - di Michele ZonnoStili di vita mediterraneo e sindrome metabolica - di Michele Zonno
Stili di vita mediterraneo e sindrome metabolica - di Michele Zonno
 
La dieta mediterannea e salute - di Michele Zonno
La dieta mediterannea e salute - di Michele ZonnoLa dieta mediterannea e salute - di Michele Zonno
La dieta mediterannea e salute - di Michele Zonno
 
Costituenti chimici dell'olio - di A. Sgargamella
Costituenti chimici dell'olio - di A. SgargamellaCostituenti chimici dell'olio - di A. Sgargamella
Costituenti chimici dell'olio - di A. Sgargamella
 
Casi clinici 2 - Prof. Sasso
Casi clinici 2 - Prof. SassoCasi clinici 2 - Prof. Sasso
Casi clinici 2 - Prof. Sasso
 
Casi clinici 1 - del Prof. Sasso
Casi clinici 1 - del Prof. SassoCasi clinici 1 - del Prof. Sasso
Casi clinici 1 - del Prof. Sasso
 
La Sindrome Cardiometabolica - di Stefania Pugliese
La Sindrome Cardiometabolica - di Stefania PuglieseLa Sindrome Cardiometabolica - di Stefania Pugliese
La Sindrome Cardiometabolica - di Stefania Pugliese
 
La promozione degli stili di vita - di Vincenzo Ostilio Palmieri
La promozione degli stili di vita - di Vincenzo Ostilio PalmieriLa promozione degli stili di vita - di Vincenzo Ostilio Palmieri
La promozione degli stili di vita - di Vincenzo Ostilio Palmieri
 
Diet treatment in liver cirrhosis - di Vincenzo Ostilio Palmieri
Diet treatment in liver cirrhosis - di Vincenzo Ostilio PalmieriDiet treatment in liver cirrhosis - di Vincenzo Ostilio Palmieri
Diet treatment in liver cirrhosis - di Vincenzo Ostilio Palmieri
 
Patogenesi del diabete tipo 2 - di Vincenzo Ostilio Palmieri
Patogenesi del diabete tipo 2 - di Vincenzo Ostilio PalmieriPatogenesi del diabete tipo 2 - di Vincenzo Ostilio Palmieri
Patogenesi del diabete tipo 2 - di Vincenzo Ostilio Palmieri
 
La cura termale come alternativa alla cura farmacologica - di Vincenzo Ostili...
La cura termale come alternativa alla cura farmacologica - di Vincenzo Ostili...La cura termale come alternativa alla cura farmacologica - di Vincenzo Ostili...
La cura termale come alternativa alla cura farmacologica - di Vincenzo Ostili...
 

Storia della Dieta Mediterranea - di Michele Zonno

  • 1. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO Corso di formazione: “Valore nutrizionale e salutistico di prodotti agroalimentari” Dipartimento di Scienze Biomediche ed Oncologia Umana (DIMO) STORIA DELLA DIETA MEDITERRANEA Dott. Michele Zonno
  • 2. Cereali-olio d’oliva-vino: la “triade alimentare” mediterranea Cereali, olio d’oliva, vino: questi prodotti furono importati dalla Mezzaluna fertile nelle regioni del Mediterraneo migliaia di anni fa e per secoli hanno costituito il fulcro delle abitudini alimentari locali accompagnandosi a quello di altri cibi provenienti per lo più dalle attività agricole e dalla pesca.
  • 3. Ulivo “Il Mediterraneo finisce là dove finisce l’ulivo” Fernard Braudel
  • 4. Ulivo, pianta sacra Il mito greco attribuisce alla dea Atena il merito di aver donato l’ulivo al genere umano. Dal punto di vista storico è plausibile ipotizzare che l’ulivo sia stato introdotto nelle Regioni del Mare Nostrum dall’Asia Minore. I reperti archeologici ed i testi religiosi, attestano l’esistenza della pratica dell’ulivicoltura in questa zona già 6000 anni fa. Nel Mediterraneo l’ulivo ha trovato le La contesa fra Atena e Poseidone condizioni morfologiche e climatiche ideali per il dominio sull’Attica, I sec. a.C. [Napoli, Museo Nazionale] per attecchire. La sua coltivazione si è diffusa ed è diventata una colonna portante dell’economia locale soprattutto grazie alla colonizzazione greca e all’opera unificatrice dell’Impero Romano.
  • 5. Olio d’oliva La produzione dell’olio d’oliva ha alle spalle secoli di storia e fa parte del patrimonio culturale delle popolazioni mediterranee fin da quando queste hanno iniziato a dedicarsi all’ulivicoltura. In passato, tuttavia, l’olio d’oliva oltre che come condimento era ampiamente utilizzato anche per l’illuminazione e, in Anfora di Vulci, 500 a. C. misura minore, come composto per la [Londra, British Museum] preparazione di prodotti cosmetici o unguenti emollienti.
  • 6. Cereali Nei poemi omerici l’espressione “mangiatori di pane” viene utilizzata come sinonimo di uomini: ciò è indicativo di come la coltura dei cereali e il loro uso in campo alimentare costituisse per gli antichi Greci un simbolo della conquista della civiltà e un elemento distintivo nei confronti degli stranieri. La coltura dei cereali fu introdotta nel Mediterraneo dalla zona della Mezzaluna fertile: in questa Regione sono stati ritrovati grani di cereali risalenti a circa 8000 anni a. C. La coltura dei cereali costituisce un capitolo importante nella storia dell’agricoltura e implica la costituzione di un nuovo rapporto delle popolazioni col territorio all’insegna della stanzialità.
  • 7. “Io coltivai il grano, venerai il dio del frumento in ogni valle del Nilo. Nessuno ha conosciuto fame o sete durante il mio regno.” Iscrizione attribuita al faraone Amon-Emhat I. Aratura, Tomba di Sennedjem, XIX dinastia, 1500-1050 a.C. [Deir el-Medina (Egitto)]
  • 8. Bottega di fornaio (età neroniana), da Pompei VII 3, 30. [Napoli, Museo Nazionale inv. 9071]
  • 9. Vino Le origini della viticoltura si perdono nella notte dei tempi e sono tutt’ora sconosciute. Per quanto riguarda il contesto mediterraneo le prime tracce di coltivazioni su vasta scala della vite sono attestate presso gli Egiziani intorno al 3000 a. C. La diffusione del vino nelle Regioni del Ulisse offre il vino a Polifemo. Mediterraneo è però da attribuire soprattutto Piazza Armerina -Villa Romana del ai Fenici e ai Greci. Questi ultimi ebbero un Casale ruolo significativo nel perfezionamento delle tecniche di produzione del vino e nella selezione dei vitigni migliori. La coltivazione della vite attecchì in Italia già a partire dal II millennio a. C. e si radicò a tal punto nella Penisola che uno dei nomi con cui questa veniva chiamata era Enotria (“Terra del vino”).
  • 10. Vite " I popoli del Mediterraneo cominciarono ad uscire dalla barbarie quando incominciarono a coltivare la vite e l’ulivo” Tucidide, V sec. a. C.
  • 12. L’influenza del Mediterraneo Il Mare Nostrum ha contribuito alla costituzione di un modello alimentare condiviso in un duplice modo: • favorendo il determinarsi del cosiddetto “clima mediterraneo”, caratterizzato da estati molto lunghe e soleggiate e da inverni relativamente brevi, piovosi e non eccessivamente rigidi; •agevolando l’incontro e lo scambio reciproco tra differenti culture e le loro specifiche abitudini in materia di produzione e consumo alimentare.
  • 13. Dieta Mediterranea o Diete Mediterranee? Pur esistendo una vera e propria “koinè alimentare mediterranea” che accomunava molteplici civiltà, questa era fratturata al suo interno da plurime differenze ascrivibili al modo in cui i cui i medesimi cibi venivano prodotti, lavorati, preparati e conservati. A questo riguardo alcuni studiosi concordano nel ritenere che il termine “Dieta Mediterranea” vada declinato al plurale e che quindi fondamentalmente sia più corretto parlare di “Diete Mediterranee”, rimarcando il fatto che ogni cultura del passato ha reinterpretato il consumo degli stessi cibi in maniera originale rispetto alle altre.
  • 14. Aspetti culturali della Dieta Mediterranea Gli alimenti della Dieta Mediterranea di volta in volta hanno costituito: •Un simbolo religioso; •Un elemento distintivo dell’identità umana rispetto al mondo animale; •Uno strumento per la costruzione dell’identità personale ed etnica (per distinguersi dagli “altri” o al contrario, per conoscere culture differenti); •Un simbolo di abbondanza e di benessere (riferibile al singolo e/o alla comunità); •Un oggetto di rappresentazione artistica; •Un oggetto privilegiato delle forme di comunicazione.
  • 15. Aspetti culturali della Dieta Mediterranea La produzione di cibo, così come lo stesso atto del cucinare, costituiscono in senso antropologico una linea di demarcazione fra il mondo naturale e la sfera culturale. Il pane, in particolare, assurge a elemento distintivo fra ciò che è bestiale e ciò che, invece, viene etichettato come civile: pur essendo percepito come “naturale”, la sua produzione richiede, infatti, delle conoscenze molto avanzate e delle tecniche particolarmente elaborate. In questo senso il cibo rappresenta un elemento intorno al quale si costruisce la propria identità e sulla base del quale è possibile distinguere il “noi” dagli “altri”.
  • 16. Aspetti culturali della Dieta Mediterranea Nella Dieta Mediterranea tuttavia il cibo, oltre a costituire un elemento identitario e identificante, rappresenta anche un mezzo attraverso il quale entrare in comunicazione con le culture altre, non solo attraverso la compravendita dei prodotti alimentari, ma anche mediante uno scambio reciproco e costante di ricette culinarie, metodi di preparazione e conservazione dei cibi, conoscenze alimentari e medico-nutrizionali Questa apertura all’alterità è implicita anche nella stessa convivialità che caratterizza il modello alimentare mediterraneo e che, attraverso la condivisione dello stesso cibo, favorisce le relazioni interpersonali e il senso di appartenenza collettivo, nonché la condivisione di uno stesso orizzonte di valori e significati.
  • 17. Dieta Il concetto di dieta (dìaita) venne formulato per la prima volta nella Grecia del V sec. a. C. e originariamente non alludeva ad un regime alimentare restrittivo, ma ad un insieme di abitudini alimentari e di organizzazione delle razioni di cibo protratto nel tempo e finalizzato al perseguimento e al mantenimento di un buono stato di salute. Con dieta non si alludeva tuttavia solo ad un modello alimentare, ma si faceva riferimento ad uno stile di vita tendente al benessere, che includeva al suo interno anche il rapporto dell’uomo con aria e acqua, l’attività fisica, la qualità del sonno, le deiezioni, la vita sessuale e affettiva.
  • 18. Dieta Il concetto di dieta si colloca all’interno della “Teoria degli umori”, una concezione dell’organismo che addebitava l’insorgenza delle patologie allo squilibrio fra i quattro umori del corpo umano: sangue, flemma, bile bianca e bile nera. Gli umori rispecchiavano i quattro elementi fondamentali di cui all’epoca si credeva fosse composta la realtà (aria, acqua, fuoco, terra) e il benessere ottimale dell’individuo veniva fatto derivare proprio da una loro interazione reciproca all’insegna dell’equilibro. Compito del medico era proprio quello di trovare il punto di equilibrio.
  • 19. Dieta Uno dei primi ad occuparsi del rapporto fra Salute ed Alimentazione, nonché uno dei massimi sostenitori della Teoria degli umori, è stato Ippocrate di Cos, il “padre della Medicina”. Sulla base del concetto di salute come equilibrio Ippocrate scriveva: “Alimenti ed esercizi hanno, in effetti, virtù reciprocamente opposte, ma che contribuiscono insieme a fare la salute. Per loro natura gli esercizi disperdono l’energia disponibili, mentre i cibi e le bevande compensano le perdite” . (Ippocrate, De Dieta, I, 1-2)
  • 20. Dieta Il concetto di dieta segna il passaggio • dall’alimentazione mediterranea, intesa come l’insieme dei costumi alimentari spontanei che caratterizzavano le popolazioni più antiche del Mediterraneo, le quali sceglievano gli alimenti sulla base della disponibilità; • alla Dieta Mediterranea: nasce quando il sapere medico e filosofico intervengono apertamente per regolamentare le abitudini alimentari dei popoli del Mediterraneo finalizzandole al raggiungimento, mantenimento e recupero del benessere psichico e fisico. La Dieta Mediterranea inizia a costituirsi come vero e proprio modello alimentare.
  • 21. Alimentazione mediterranea e alimentazione celtica Con il crollo dell’Impero Romano e le invasioni barbariche si affermano in Europea due modelli alimentari : •quello “mediterraneo”, caratterizzato prevalentemente dal consumo di cereali, olio di oliva, vino, pesce e formaggi; •quello “celtico” o “barbarico”, caratterizzato da un largo uso in cucina di carni, burro, cereali, birra e sidro.
  • 22. Macellazione del maiale, altorilievo del XII della Cattedrale di Parma
  • 23. • Popolazioni mediterranee: possedevano una natura stanziale ed erano maggiormente attive nei processi di antropizzazione del territorio. Erano dedite alla pesca marittima, all’agricoltura e all’allevamento finalizzato al consumo di latte, latticini e uova. • Popolazioni barbare: erano nomadi, e basavano la propria economia su attività quali la caccia, la pesca (fluviale e lacuale), l’allevamento (in particolare la pastorizia) e la raccolta dei frutti di bosco. Le loro attività agricole si limitavano alla coltivazione di piccoli orticelli ai margini degli accampamenti.
  • 24. Contaminazione del modello alimentare mediterraneo Nel corso dei secoli sono entrati a far parte della “koinè alimentare mediterranea” numerosi alimenti provenienti da altri territori. Particolarmente rilevanti per intensità e vastità sono stati: • Il contatto con il mondo islamico, attraverso il quale sono stati introdotti in Occidente le albicocche, i carciofi, i finocchi, le melanzane, gli spinaci, gli agrumi, i meloni, le zucchine, gli aromi, la canna da zucchero, il riso, le spezie. •La scoperta dell’America, attraverso la quale sono stati introdotti in Occidente i pomodori, le patate, i peperoni, i fagioli, il mais, la cioccolata, il caffè, il tè.
  • 25. Studio Rockfeller La prima ricerca sulle proprietà nutrizionali e salutistiche del modello alimentare mediterraneo è costituita dal The Rockefeller Foundation’s Study (1948-1953). Si tratta di uno studio epidemiologico sugli abitanti dell’Isola di Creta che il governo greco ha commissionato alla Fondazione Rockfeller per indirizzare al meglio gli interventi volti al miglioramento dello stato di salute dei propri cittadini. I cretesi presentavano, infatti, una minore incidenza di mortalità per patologie coronariche e un’aspettativa di vita più lunga rispetto agli altri cittadini greci. Ciò determinava un minor ricorso ai servizi sanitari. La ricerca dimostrò che, benché il numero delle calorie quotidianamente introdotte fosse molto simile, i cretesi consumavano in misura minore cereali, carne e zuccheri. Consumavano, invece, in grandi quantità la frutta, la verdura e l’olio d’oliva.
  • 27. Ancel Keys, il “padre” della Dieta Mediterranea Il medico statunitense Ancel Keys (1904-2004) è stato il primo ad intuire come l’alimentazione mediterranea tipica delle comunità agricole del Sud Italia costituiva per queste ultime un fattore di prevenzione nei confronti delle patologie cardiovascolari. Keys in particolare osservò che: •Nel Sud Italia vi era una incidenza decisamente più bassa delle malattie del benessere rispetto a quanto si registrava fra i ceti più ricchi degli USA; •Nonostante il consumo di grassi fra la popolazione americana e quella italiana fosse molto simile, in termini di quantità, quest’ultima risentiva in maniera minore della diffusione delle patologie cardiovascolari. I grassi adottati erano, infatti, qualitativamente differenti trattandosi prevalentemente di grassi monoinsaturi e di quelli omega 3 ricavati dai pesci; •Il livello del colesterolo ematico non era correlato al patrimonio genetico individuale, ma andava messo in relazione con le abitudini alimentari e gli stili di vita.
  • 28. Seven Countries Study Per avvalorare le proprie ipotesi nel 1952 Keys ha dato avvio al monumentale Seven Countries Study (Studio delle Sette Nazioni): un imponente programma di ricerca epidemiologico che coinvolse 12000 campioni di età compresa fra i 40 e i 59 anni di sette Nazioni differenti (Stati Uniti, Giappone, Italia, Grecia, Jugoslavia, Olanda, Finlandia). Questa ricerca, il cui scopo era quello di dimostrare come la differente incidenza delle malattie coronariche variasse in relazione ai diversi regimi alimentari adottati, è stata conclusa nel 1977. Keys registrò come Paesi quali l’Italia, la Grecia, la Jugoslavia e, fuori dal contesto europeo, il Giappone, erano accomunati in buona sostanza dalle stesse abitudini alimentari, che erano caratterizzate dal consumo prevalente di grassi monoinsaturi, cereali, frutta e verdura e, al tempo stesso, da un ridotto consumo di grassi saturi e proteine animali. Ciò faceva si che presso la popolazione di queste nazioni il livello di colesterolo fosse molto più basso e fenomeni quali quello della cardiopatia ischemica, avesse un’incidenza molto meno elevata a livello statistico.
  • 29. Descrizione della Dieta Mediterranea Keys descrive in questi termini il modello nutrizionale da lui fatto oggetto di studio: “minestrone fatto in casa…, pasta di tutte le varietà…, con salsa di pomodoro e una spolverata di Parmigiano.., solo occasionalmente arricchita con qualche pezzetto di carne o servita con un piccolo pesce del luogo…, fagioli e maccheroni…,tanto pane, mai tolto dal forno più di qualche ora prima di essere mangiato e senza nulla con cui spalmarlo, grandi quantità di verdure fresche spruzzate con olio d’oliva, una modesta porzione di carne o pesce forse un paio di volte alla settimana e sempre frutta fresca per dessert”.
  • 30. Opera di divulgazione di Keys Keys ha dedicato tutta la propria esistenza a promuovere e divulgare le valenze nutrizionali e salutistiche del “proprio” modello alimentare. Ha organizzato e preso parte a diversi convegni di livello internazionale (fra i quali vale la pena citare almeno il “Primo Convegno Internazionale di Epidemiologia Cardiovascolare” tenutosi a Pioppi nel 1969) e dato alle stampe diversi libri più importante dei quali è senza dubbio “How to eat well and stay well, the mediterranean way” (in italiano Come mangiare bene e stare bene: lo stile mediterraneo), scritto insieme alla moglie Margaret e pubblicato nel 1975. Keys ha inoltre influenzato attivamente la stessa Commissione del Senato Americano che, proprio a partire dalle sue idee, dagli anni ‘70 ha avviato una serie di campagne di educazione alimentare rivolte ai cittadini statunitensi. Il documento più importante redatto dalla Commissione sono i “Dietary Goals for the United States”, attraverso i quali si ambiva a dettare le linee guida per un’alimentazione più equilibrata.
  • 31. Transizione epidemiologica e abitudini alimentari Transizione epidemiologica Abitudini alimentari Consumo prevalente di prodotti vegetali, Tasso di mortalità elevato per malattie sovente al di sotto delle reali necessità infettive, parassitarie e da carenza. dell’organismo. Offerta sul mercato limitata e di produzione artigianale. Miglioramento delle condizioni di vita e Miglioramento delle condizioni di lavoro a seguito del progresso economiche individuali e maggiore offerta scientifico e tecnologico. sul mercato di tutte le tipologie alimentari. Consumo prevalente di prodotti di Tasso di mortalità elevato per patologie origine animale e a base di carboidrati cronico-degenerative ascrivibili in semplici. Diffusione dei cibi di massima parte agli stili di vita. produzione industriale.
  • 32. Cambiamenti delle abitudini alimentari • Cambiamenti qualitativi: oggi non si è più “costretti” ad alimentarsi esclusivamente o prevalentemente di cereali e prodotti derivati. Il consumo di carne e di cibi di origine animale è ormai alla portata della stragrande maggioranza della popolazione. Senza contare che si è diffuso in maniera sensibile anche l’utilizzo di una tipologia di prodotti, quali i dolci e le bevande zuccherate, che un tempo costituivano indubbiamente un’eccezione nella routine alimentare quotidiana. • Cambiamenti quantitativi: si è verificato un incremento della quantità totale di calorie quotidianamente assunte. La diminuzione del livello di attività fisica connesso con le mansioni lavorative e domestiche e con le attività ricreative ha comportato una situazione inedita rispetto al passato: molti soggetti dei Paesi occidentali si nutrono acquisendo più energia rispetto a quello che è il loro reale fabbisogno energetico.
  • 33. Dieta Mediterranea e Globalizzazione Nel Mondo Occidentale la Globalizzazione in campo alimentare ha portato alla formazione e alla contrapposizione di due opposte tendenze: •Quella alla standardizzazione e alla omologazione degli alimenti che si accompagna ad un processo di delocalizzazione degli stessi e che porta a forme di “gastro-anomia”; •Quella alla ricerca, esaltazione e rivalutazione dei prodotti tipici e tradizionali, sia per via della loro genuinità, sia in virtù dei valori simbolici e culturali che veicolano (alimenti tipici come simbolo di un mondo rurale idilliaco).
  • 34. Tipologie alimentari attualmente in commercio • Alimenti standardizzati: sono prodotti dalle grandi industrie operanti a livello internazionale che li variano continuamente con innovazioni concepite sulla base delle sempre più recenti scoperte scientifiche. • Alimenti tipici e tradizionali: sono legati al territorio, alla tradizione e ai contenuti culturali e vengono prodotti quasi esclusivamente dal mondo rurale, da piccole e medie industrie specialistiche e da cooperative agricole. • Alimenti biologici: sono prodotti in modo naturale, si pongono come l’esempio più fulgido di cibo sano e nutriente e fungono da contraltare ai nuovi alimenti geneticamente modificati. • Alimenti salutistici: sono realizzati dalle grandi industrie farmaceutiche che, cavalcando l’attuale tendenza alla medicalizzazione della società, sono entrate nel campo alimentare in modo massivo proponendo una vastissima gamma di prodotti che vanno da quelli dietetici a quelli fortificati.
  • 35. Il sistema agroalimentare italiano Il sistema agroalimentare italiano si suddivide in due blocchi: • Quello mediterraneo, caratterizzato per lo più dagli alimenti tipici e dalle gastronomie tradizionali, con buona qualità, prezzi alti e strutture organizzative deboli (artigiani, piccole industrie e cooperative agricole); • Quello continentale, caratterizzato dagli alimenti standardizzati di largo consumo, progettati e realizzati dalla grande industria secondo gli standard preferiti dalla domanda e dalla grande distribuzione, con prezzi bassi e organizzazione efficiente.
  • 36. Dieta Mediterranea Patrimonio dell’Umanità UNESCO
  • 37. Dieta Mediterranea Patrimonio dell’Umanità UNESCO Il 17 novembre 2010, a Nairobi (Kenya) il Comitato intergovernativo dell’UNESCO ha ufficialmente riconosciuto la Dieta Mediterranea come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. Questa importante decisione segna il punto di arrivo di un lungo iter, iniziato nel 2006, che ha visto l’Italia cooperare con Paesi quali la Spagna, la Grecia e il Marocco affinché alla Dieta Mediterranea fosse riconosciuto questo status significativo. L’importante riconoscimento è stato dedicato dai quattro Paesi proponenti ad Angelo Vassallo, l’ex sindaco di Pollica assassinato il 5 settembre 2010 in un agguato di camorra. Vassallo, infatti, in qualità di sindaco di Pollica è stato uno dei firmatari della Dichiarazione di Chefchaouen del 13 marzo 2010 a sostegno della candidatura della Dieta Mediterranea. Oltre a Vassallo tale documento è stato ratificato dai rappresentanti di altri tre centri dislocati in altrettante Nazioni: Sorìa (Spagna), Koron (Grecia) e Chefchaouen (Marocco).
  • 38. Dieta Mediterranea Patrimonio dell’Umanità UNESCO Nel sito dell’UNESCO è possibile leggere: “Il termine “Dieta” si riferisce all’etimo greco “stile di vita”, cioè all’insieme delle pratiche, delle rappresentazioni, delle espressioni, delle conoscenze, delle abilità, dei saperi e degli spazi culturali con i quali le popolazioni del Mediterraneo hanno creato e ricreato nel corso dei secoli una sintesi tra l’ambiente culturale, l’organizzazione sociale, l’universo mitico e religioso intorno al mangiare.” (“La Dieta Mediterranea è patrimonio immateriale dell’Umanità”, disponibile al seguente indirizzo web: www.unesco.it/cni/index.php/news/174-la-dieta-mediterranea-e- patrimonio-immateriale-dellumanita).
  • 39. Dieta Mediterranea Patrimonio dell’Umanità UNESCO “La Dieta Mediterranea rappresenta un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, includendo le colture, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo di cibo.” (“La Dieta Mediterranea è patrimonio immateriale dell’Umanità”, disponibile al seguente indirizzo web: www.unesco.it/cni/index.php/news/174-la-dieta-mediterranea-e- patrimonio-immateriale-dellumanita).
  • 40. Dieta Mediterranea Patrimonio dell’Umanità UNESCO “Le donne svolgono un ruolo indispensabile nella trasmissione delle competenze, così come della conoscenza di riti, gesti tradizionali e celebrazioni, e nella salvaguardia delle tecniche.” (“La Dieta Mediterranea è patrimonio immateriale dell’Umanità”, disponibile al seguente indirizzo web: www.unesco.it/cni/index.php/news/174-la-dieta-mediterranea-e- patrimonio-immateriale-dellumanita).
  • 41. “La scoperta di un piatto nuovo è più preziosa per il genere umano che la scoperta di una nuova stella.” Anthelme Brillat-Savarin, 1825