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Istituto Comprensivo n.2
Montesarchio (BN)
A. S. 2014-15
presenta
PRESENTA
ExpLo…riamo
tra Scienza e
Creatività
- Anno 2015 -
IL CIBO: ENERGIA PER LA VITA
La classe I C presenta…
Il ciclo del pane
Pane e poesia
PANE E POESIA
SPECIALITA’
REGIONALI
IL CICLO DEL PANE
Pane: cibo tricolore
Il pane si conferma il cibo per eccellenza del Bel Paese: quasi il 50 % degli
Italiani lo ha eletto a simbolo nazionale. Il dato emerge da un'indagine della
Cia (Confederazione italiana agricoltori): il piatto tricolore più votato è il
pane che, trionfatore, ha battuto anche la pasta!
Il pane è anche un ingrediente fondamentale della dieta mediterranea e
senza di lui… che gusto c’è?
D'altronde, non c'è Paese che possa vantare come l'Italia circa 300 specialità
regionali di pani, dalla forme e dai nomi più strani: ognuno ha una una sua
storia, una particolarità, una forma, un sapore. Ognuno – dipende dai gusti
– è migliore dell’altro.
Ecco 20 specialità, una per ogni regione italiana, tutte da gustare!
EMILIA ROMAGNA
TOSCANA
MARCHE
ABRUZZO
UMBRIA
LAZIO
VALLE D’ AOSTA
PIEMONTE
LOMBARDIA
LIGURIA
TRENTINO ALTO ADIGE
FRIULI VENEZIA GIULIA
VENETO
MOLISE
CAMPANIA
BASILICATA
PUGLIA
CALABRIA
SICILIA
SARDEGNA
Oggi presenteremo le specialità tipiche delle regioni meridionali
Il Monte Bianco Pon tSaint Marrtin (Aosta)
Valle D’Aosta
La “miassa”
DESCRIZIONE
Tipico pane di montagna non lievitato. E’ una cialda salata viene
solitamente consumata in accompagnamento a salumi locali e
formaggi d’alpeggio. Un tempo sostituto povero del pane, oggi è
diventato una golosità da farcire con salami e formaggi locali.
Si può mangiare al naturale, più croccante, come da ricetta
originale; nella maggior parte dei casi però viene farcita
con gorgonzola, salumi, ma la farcitura più tipica rimane
il salignun.INGREDIENTI
Farina di mais
Latte
Uova
CURIOSITA’
Nei giorni di festa viene preparata con marmellata
dolce di mirtilli e panna, miele, burro, confetture o Nutella.
Piemonte
Le Langhe La Mole Antonelliana
Grissini torinesi
DESCRIZIONE
Il termine “grissino” deriva da “grissia” o “gherssa”: il pane, un tempo a
forma allungata e stretta, usato in tutto il Piemonte, simile all’attuale
baguette francese. Esasperando la forma allungata del pane e
assottigliandola sempre più è nato il grissino.
INGREDIENTI
Acqua
Farina di semola di
grano duro
Farina 00
Zucchero
Lievito di birra
Olio extravergine di
oliva
Sale.
CURIOSITA’
Il grissino torinese e' inserito dal ministero delle politiche Agricole fra i
prodotti tipici della tradizione italiana ed è fra loro uno dei più conosciuti
ed apprezzati al mondo. Questo sfizioso prodotto da forno deve le sue
origini ad un membro della monarchia sabauda, Vittorio Amedeo II di
Savoia, che a causa di un problema di stomaco aveva difficoltà nel digerire
la mollica del pane. Il suo medico allora incarico' un famoso fornaio
torinese di preparare per il nobile un prodotto che sostituisse il classico
pane: ecco come nel lontano 1675 fu sfornato il primo grissino!
Lombardia
Il Lago di Il Duomo di Milano
Il “Miccone pavese”
INGREDIENTII
Farina di grano
tenero
Acqua
Lievito naturale
sale.
CURIOSITA
Dallo stesso impasto del miccone nasce la “michetta”, forma di pane dalla
pezzatura più piccola, il cui peso varia dai 50 ai 90 grammi. Sulla pasta cruda
vengono praticate 5 incisioni, così da dividere l’impasto in altrettanti spicchi,,
simili a petali. Una volta sfornata, si presenta con una tradizionale forma a
fiore da cui deriva il nome di “rosetta”, conosciuta e consumata
quotidianamente in tutto il territorio nazionale.
DESCRIZIONE
Si tratta di una grossa forma di pane bianco con la crosta spessa e abbondante
mollica bianca e morbida. Tipico prodotto dell’Oltrepò, nasce a Pavia ma oggi
è diffuso in tutto il territorio Il miccone pavese è un pane che dura nel tempo e
può essere tranquillamente consumato anche qualche giorno dopo l’acquisto.
Questa caratteristica è probabilmente legata alle abitudini delle campagne e
delle colline pavesi, in cui il pane veniva preparato una volta alla settimana e
doveva essere in grado di affrontare senza timori il trascorrere del tempo.
Liguria
Le Cinque Terre Il Casinò di San Remo
La “Fugàssa”
DESCRIZIONE
La focaccia alla genovese è un prodotto tipico da forno della città e di tutta
la regione Ligure, conosciuta col nome di “fugassa”. E’ una specie di pane
piatto alto mediamente due centimetri, e dopo la cottura deve risultare
croccante, morbida e friabile, lucida d'olio (meglio se extravergine che ne
accresce l’aroma); qualcuno, prima d'infornarla, usa irrorarla con una
leggera spruzzata di vino bianco.
INGREDIENTI
Farina 00
Olio d'oliva extra
vergine
Zucchero
Sale
Lievito
Acqua
CURIOSITA’
La”fugassa” in Liguria è una vera istituzione! Si sforna e si mangia a tutte le
ore: sostituisce il pane durante i pasti, è la merenda dei bambini a scuola, è
sempre presente nei buffet delle feste e finanche in discoteca, dove, alle
due di notte si consuma calda, appena sfornata. Ma ciò che colpisce è che
essa è soprattutto la colazione preferita! Viene infatti inzuppata nel latte o
nel cappuccino e chi l’ha assaggiata assicura che è una vera bontà!
Trentino Alto Adige
Le Dolomiti Cattedrale di San Vigilio (Trento)
“Pane nero” o “Pane di segale”
DESCRIZIONE
Il pane nero è originario del Trentino Alto Adige, anche se negli ultimi anni è
divenuto molto famoso in tutta la penisola. Il colore nero tipico di questo pane è
conferito dalla farina di segale, molto utilizzata nei paesi nordici.
La crosta è appetitosa, la mollica soffice e morbida, è molto digeribile e si conserva
a lungo.
Ha il marchio di qualità Alto Adige se contiene una miscela di diversi tipi di farina.INGREDIENTI
Farina di segale
Farina di farro
Farina 00
Lievito di birra
Zucchero
Latte
Olio extravergine
d'oliva
Sale
CURIOSITA’
Oltre ad essere molto buono, il pane di segale è un alimento molto salutare. Varie
sono le proprietà benefiche del pane di segale per il nostro organismo.
Innanzitutto ha un contenuto calorico molto contenuto, che lo rende un alimento
particolarmente indicato per chi sta seguendo un regime alimentare controllato, e
ha un contenuto di fibre circa doppio rispetto al pane classico, con relativi effetti
benefici sulla regolarità intestinale e sul metabolismo.
E’ inoltre ricco di vitamine e sali minerali.
Friuli Venezia Giulia
Altopiano del Castello di Miramare
“Rosetta Kaiser”
DESCRIZIONE
In seguito denominata Rosetta, si presenta come un piccolo panino
rotondo, con l’interno pieno e con cinque tagli sovrastanti che
conferiscono la forma di una rosa. Soffice all’interno e croccante fuori, è
poco conservabile per la presenza dello strutto che potrebbe ammuffire.
Può essere guarnita eventualmente anche con semi di sesamo o papavero.
INGREDIENTI
Farina
Lievito
Sale
Malto
Strutto (o grasso
vegetale)
Acqua
CURIOSITA’
Il termine”Kaiser” deriva dal Tedesco e significa “imperatore” quindi
“rosetta Kaiser” significa “rosetta imperiale” o “pane dell’imperatore”
quasi a sottolineare come il pane bianco, un tempo, fosse considerato una
prerogativa concessa alla sola nobiltà. Oggi il Kaiser è diffuso un po'
ovunque: la sua notorietà va dal Nord Europa all'arco alpino orientale.
Simile alla Rosetta è un pane pratico, valido sia per la tavola di tutti i
giorni che per i panini imbottiti.
Veneto
La laguna veneta Basilica di San Marco (Venezia)
Il “Tramezzino veneziano”
DESCRIZIONE
Il tramezzino, o detto alla veneziana "el tramesin“, è un pezzo di pane bianco (taluni
tipi hanno il pane nero) tipo da toast senza la crosta di forma triangolare riempito di
qualsiasi cosa sempre farcito con la maionese. Consistenza particolarmente morbida,
con tramatura fine. Colore bianco candido, aroma fragrante, sapore caratteristico e
gradevole. Il tramezzino lo trovi dovunque ma a Venezia ha un sapore particolare:
l'umidità tipica di Venezia rende il pane morbido (nei giorni di tramontana si usa
inumidirlo con lo spruzzatore per simulare il suo l'habitat naturale, una sorta di
microclima artificiale) e poi dovunque si vada non ha lo stesso sapore.INGREDIENTI
Farina di grano
tenero tipo “0”
Acqua
Lievito naturale
Latte
Strutto
Sale
CURIOSITA’
Il tramezzino a Venezia è diverso da quello che mediamente si trova nelle altre città:
qui si usa farcirli all’inverosimile, sono gonfi che sembrano scoppiare, un trionfo di
opulenza che talvolta rende anche complesso riuscire a mangiarli, ma sono davvero
buonissimi. E sono così tipici che è nato un centro studi sul tramezzino veneziano per
diffondere la cultura del tramezzino tradizionale di Venezia in tutta Italia.
Pane: strumento di salute
Simbolo della dieta mediterranea, il pane dovrebbe essere inserito in pratica in
tutti i pasti, dalla colazione alla cena, considerato il suo valore nutrizionale. Il
pane, infatti, è ricco di carboidrati, proteine vegetali ed è quasi privo di grassi. È
una buona fonte di vitamine del gruppo B e di minerali quali il fosforo, il potassio
e il magnesio. Grazie a queste proprietà nutritive, gli esperti in Nutrizione
definiscono il pane come un componente fondamentale alla base della piramide
nutrizionale.
Insieme alla pasta, occupa il primo piano della piramide
alimentare: le porzioni consigliate sono 2 o 3 al giorno,
considerando che una porzione corrisponde a 50 gr. Si può
arrivare ad un massimo di 800 gr di pane a settimana.
“Per favore
puoi passarmi un pezzo di pane?"
"Ecco, prendi".
"Grazie”
Parole ripetute
miliardi di volte
al tavolo della Terra,
semplici e belle,
profumate di lievito
d’acqua e farina,
antiche come il Mondo,
suoni di bocca umana
dalle tue labbra rosa
alle mie mani bianche,
dalle mie labbra viola
alle tue mani nere.”
Nunzia Busi
PANE E POESIA
Il tuo posto vuoto
Il tuo posto vuoto a tavola
parla racconta chiacchiera ride forte
non sta mai fermo si alza
ritorna mangia avanza sempre un boccone
ritaglia nel formaggio forme di animali
il tuo posto vuoto a tavola
a destra di Miryam
è di fronte a me.
Vivian Lamarque
PANE E POESIA
Non di solo pane
Dammi oggi il mio pane
e nutella,
o se vuoi
marmellata di mirtilli,
o di fichi gialli,
ma va bene anche lo zucchero
sul pane, magari sopra il burro,
e se invece sei di gusto salato
il pane dammelo col salame,
o prosciutto rosa
o formaggio grana.
Ah, che profumo il pane,
sì ne voglio in bocca un boccone,
e un pezzo in mano,
buono, morbido e rotondo,
ma non di solo pane
vive il mondo.
Giancarlo Migliorati
PANE E POESIA
Canzoncina del pane fresco
Le foglie secche
volano via
i rami secchi
si spezzano
per bruciarli
a poco a poco
nella stufa
il pane secco
si mette nel forno sperando
che ridiventi
buono
Giovanni Raboni
PANE E POESIA
Il pane
S'io facessi il fornaio
vorrei cuocere un pane
così grande da sfamare
tutta, tutta la gente
che non ha da mangiare.
Un pane più grande del sole,
dorato, profumato
come le viole.
Un pane così
verrebbero a mangiarlo
dall’India e dal Chilì
i poveri, i bambini,
i vecchietti e gli uccellini.
Sarà una data
da studiare a memoria:
un giorno senza fame!
Il più bel giorno di tutta la storia.
Gianni Rodari
PANE E POESIA
Filastrocca del pane
Noi popoli supernutriti
abbiamo inventato:
il pane insipido
e quello salato
il pane croccante
e quello floscio
il pane a rosetta
e quello a filone
il pane con l'olio
e quello col riso
il pane bianco
e quello integrale
il pane magro
e quello vitaminizzato
il pane a fuoco
e quello a vapore
il pane diabetico
e quello con patate
le fette rotonde
e quelle quadrate
i grissini sottili
e quelli grassocci
i grissini di Torino
e quelli di Napoli
il pane pugliese
e quello sardo
il pane fatto a casa
e quello comprato
quello a sfogliata
e quello a focaccia.
I popoli della fame
cercano semplicemente
il pane.
PANE E POESIA
PANEE POESIA
Restai insaziata tutti i miei anni
Restai insaziata tutti i miei anni.
Arrivato il pomeriggio, tremante
avvicinai il tavolo per mangiare
e assaggiai un vino strano,
quello che avevo visto sulle tavole
quando affamata - tornando a casa
-guardavo attraverso i vetri la ricchezza
che non speravo di possedere mai.
Non conobbi l'abbondanza del pane -
era diversa la briciola
che avevo divisa con gli uccelli
nella sala da pranzo della natura.
Il troppo mi urta - è così insolito.
Mi sentivo a disagio, spaesata -
come una bacca di fratta montana
trapiantata sulla strada.
E non avevo fame. Allora capii
che la fame è un istinto
di chi guarda le vetrine dal di fuori.
L'entrare, la disperde.
Emily Dickinson
L’uomo per il pane
L’uomo per il pane
segna con l’aratro la terra
nel campo.
E quando con la penna segna
la carta
dalle pagine darà frutti
il cibo della mente.
Rabindranath Tagore
All’inizio P
alla fine E
dentro la farina
di A e N fatta;
un po’ dorato sopra
un po’ più bruno sotto,
si legge quand’è scritto,
si mangia quand’è cotto.
Pietro Formentini
PANE E POESIA
Il grano La mietitura Trebbiatura Raccolta dei chicchi
Macinatura Impasto Infornata
ECCO IL PANE!
Emilia Romagna
Riviera Palazzo ducale Estense
La “Piadina”
DESCRIZIONE
Conosciuta ed amata in tutto il mondo, la Piadina Romagnola ha origini
antichissime. Essa è come la gente di Romagna: semplice e generosa.
Nasce come cibo dei poveri: il tipo di impasto, infatti, procura maggiore
senso di sazietà.
La piadina romagnola si mangia calda oppure fredda ed è buonissima sia
da sola sia farcita con salumi, formaggi, salsiccia, verdure gratinate o
erbette. Ottima anche con la farcitura dolce (nutella, miele o
marmellata).
INGREDIENTI
Farina bianca
Sale
Strutto
Acqua o latte
Bicarbonato
CURIOSITA’
Con il Regolamento 1174 del 24 ottobre 2014, pubblicato in data 4
Novembre 2014 sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, la piadina
romagnola è stata registrata come Indicazione geografica protetta (IGP),
si potrà chiamare Piadina Romagnola solo quella prodotta e confezionata
esclusivamente nel suo luogo di origine.
Toscana
La Maremma Ponte Vecchio,
Il Pane sciapo
DESCRIZIONE
Il pane a Firenze è sciocco (a Firenze si dice così!) e cioè non salato, la sua
caratteristica è proprio questa! Il toscano è un pane semplice, dall’aspetto
rustico, leggermente dorato all’esterno, con la crosta croccante e sottile e la
mollica di colore bianco. Il fatto che sia completamente privo di sale lo
rende ottimo accompagnato ai saporiti salumi toscani.
INGREDIENTI
Farina di tipo 0
Zucchero
Lievito di birra
Olio extravergine
di oliva
CURIOSITA’
L’origine di questa tradizione risale, secondo una leggenda, alla rivalità tra
Pisa e Firenze. Nel 1100 Pisa, fortissima Repubblica marinara, bloccò le navi
con il sale destinato a Firenze. Il sale a quel tempo era un bene
preziosissimo e molto costoso perché era usato per fare il pane e per
conservare il cibo. I Fiorentini non ebbero accesso al sale e perciò
iniziarono a fare il pane senza sale. Si accorsero che era buono e che
soprattutto si accordava benissimo alla loro cucina molto saporita e
speziata.
Marche
Paesaggio del Conero Recanati (Macerata)
La “Crescia”
DESCRIZIONE
A metà tra la pizza e la piadina, la “crescia” è una specialità tipica delle
Marche: è una specie di pizza cotta sulla griglia e poi farcita con salumi,
formaggi e verdure. E’ molto semplice da preparare e, se cotta su un barbecue,
avrà un sapore ancora più speciale. Con la pasta del pane si prepara un disco
("crescia") che, con le dita, viene premuto qua e là, lasciandovi delle piccole
infossature. La crescia viene condita con olio, sale, rosmarino e cipolla.
INGREDIENTI
Farina tipo “0”
1 uovo
Strutto
Latte
Acqua
Sale
Pepe nero
macinato al
momento.
CURIOSITA’
La crescia e la piadina romagnola sono sorelle! Si ritiene, infatti, che entrambe
possano derivare da un tipo di pane consumato dall’esercito bizantino,
stanziato a lungo in questi territori. C’è chi sostiene che sia la celebre piadina a
discendere dalla crescia: una specie di versione povera fatta solo di acqua e
farina, senza uova; al contrario, la crescia, essendo il pane dei contadini, è
particolarmente nutriente, presentando uova nell’impasto.
Abruzzo
Gran Sasso Basilica di Collemaggio
Pane casereccio aquilano
DESCRIZIONE
Un pane di alta qualità cotto rigorosamente con forno a legna. Il pane ha una
tipica forma a filone, con crosta di colore marrone dorato più o meno scuro
dallo spessore di circa 3-4 mm, croccante e dalla fragranza tipica del cereale
tostato. La mollica si presenta omogenea ed uniforme, di colore bruno chiaro,
odore penetrante e appetitoso, sapore tipico e sapido.
CURIOSITA’
Il pane casereccio aquilano ha una caratteristica: è ancor più buono uno o
due giorni dopo l’acquisto e, se conservato bene, è gustoso anche dopo una
settimana dalla cottura. La spiegazione è storica e risiede in una esigenza
pratica: l’Abruzzo è una zona di montagna ed in passato vi era la necessità di
recarsi ai pochi forni esistenti il minor numero possibile di volte, evitando
lunghi e faticosi viaggi. La tradizione contadina ha ideato, con gli ingredienti
di zona, un pane di grossa dimensione con lievitazione basata sul lievito
madre: questa lavorazione dona al pane eccezionali doti di conservabilità.
INGREDIENTI
Farina bianca tipo
“0”
Farina di grano duro
Acqua tiepida
Lievito madre
Sale fino
Zucchero semolato.
Umbria
Cascata delle Duomo di Orvieto
Pane di Strettura
DESCRIZIONE
Pane sotto forma di filone e/o di filetta. Il prodotto è molto simile a quello
di una volta: i fattori che concorrono a rendere speciale questo prodotto
sono la lievitazione acida molto lenta, la cottura in forni alimentati con
legna e arbusti profumati, la lavorazione a mano con l’impiego di antiche
varietà di grano e l’utilizzo di acqua pura e cristallina di sorgente. Prodotto
in quantità limitata, il Pane di Strettura è di difficile reperibilità. E’ ottimo
per accompagnare salumi, formaggi, verdure e piatti brodosi.
INGREDIENTI
Farina di grano
tenero
Acqua di sorgente
Lievito madre.
CURIOSITA’
Strettura è un paesino di circa 600 abitanti che si trova tra Terni e Spoleto,
divenuto famoso proprio per il suo pane dal sapore inconfondibile. Da
molti anni i cultori del pane, quando passano da quelle parti, si fermano
ad acquistarlo perché ancora fatto con la lievitazione acida e cotto nel
forno a legna.
Lazio
Parco del Circeo Colosseo
Pane di Genzano
DESCRIZIONE
Il pane di Genzano presenta queste caratteristiche: la crosta ha uno spessore
minimo di 3 mm, ha un colore molto scuro ed è croccante, grazie alla cottura nel
forno a legna; la mollica è di colore avorio, soffice e spugnosa, con un'occhiatura
grande e irregolare. Viene commercializzato in due versioni: il filone dalla forma
ovale e allungata oppure la pagnotta appiattita. Il sapore è fragrante e molto
saporito, emana un inconfondibile odore di grano. Si conserva per circa 7-8 gg. Si
accompagna a qualsiasi pietanza ed è ideale per essere abbrustolito e condito con
aglio sfregato, sale e olio d’oliva per la preparazione della classica bruschetta.
INGREDIENTI
Farina di grano
tenero tipo 0
Acqua minerale
(effervescente
naturale) a
temperatura
ambiente
Lievito naturale
sale fino.
CURIOSITA’
Il Pane di Genzano è stato il primo pane in Europa ad ottenere il riconoscimento
IGP, Indicazione geografica protetta: tale denominazione è stata conferita nel
1997. Il bollino identificativo con il marchio IGP viene applicato sulla forma
ancora cruda, sfruttando il potere adesivo della pasta fresca che consente di non
utilizzare nessun collante. Ovviamnete sia la carta che l’inchiostro usati sono
assolutamente atossici.
Molise
Lago Matese Abbazia San Vincenzo al
Pane spiga
DESCRIZIONE
E’ un pane morbido, caratterizzato da una crosta sottile e croccante e un interno
soffice e dal sapore delicato. Solitamente viene confezionato in filoni piuttosto
grandi, nei quali il caratteristico decoro è ancora più valorizzato.
Non ci sono abbinamenti particolari da suggerire: questo tipo di pane è il
perfetto accompagnamento di qualsiasi pietanza.
CURIOSITA’
L’impasto del pane spiga è abbastanza tradizionale, ma l’aspetto è molto
caratteristico, che darà un tocco di gusto ed eleganza alla tavola. Il nome, infatti,
è chiaramente ispirato alla forma, per l’appunto quella di una spiga: si ottiene
praticando dei tagli obliqui sulla superficie del pane appena prima di infornarlo;
in cottura, il pane si modellerà proprio come una spiga e assumerà un bel colore
dorato che ricorderà un campo di grano baciato dal sole estivo
INGREDIENTI
Farina 00
Acqua
Lievito di birra
Miele
Zucchero
Olio extravergine di
oliva
Sale
Campania
Golfo di Costiera amalfitana
Pane cafone
DESCRIZIONE
Il pane cafone è un pane tipico della regione Campania, dalla forma tonda e
dalla mollica alveolata, alta e soffice, con una sfiziosa crosticina croccante.
Un pane dalla lievitazione lunga, con un profumo suggestivo che rimanda
ad altri tempi: genuino e perfetto per fare la "scarpetta", quando si è in
famiglia oppure no! La parola cafone sta proprio ad indicare i contadini.
Questo infatti era il loro pane: fatto di farine povere e poco raffinate.
Tuttavia oggi il pane cafone è considerato uno dei lievitati più buoni!
INGREDIENTI
Farina di tipo 0
Acqua
Miele
Sale fino
Lievito madre naturale
CURIOSITA’
Il pane cafone si conserva benissimo avvolto in un telo di lino per circa una
settimana. Si può anche congelare dopo la cottura. Preparare il pane cafone
era un vero e proprio rituale legato a credenze popolari molto sentite nel
meridione. Ad esempio per tutta la durata della sua lievitazione non si
poteva spazzare il pavimento per non scacciare via la provvidenza. Inoltre la
pagnotta veniva incisa con il classico taglio a croce, come una sorta
di benedizione.
Puglia
Le Murge I Trulli di Alberobello
Pane di Altamura
DESCRIZIONE
Cotto nei tradizionali forni a legno e in pietra, il pane di Altamura si distingue
per la sua fragranza e il suo sapore. Ha una crosta molto croccante (infatti il
pane esternamente è abbastanza compatto e un po' duro) e una mollica soffice
di colore giallo paglierino. Si presenta sotto due forme tradizionali: la prima
denominata “pane accavallato”, è alta, accavallata, l'altra più bassa, a cappello di
prete. La sua principale caratteristica, è la durevolezza, necessaria per garantire
l'alimentazione per una settimana di contadini e pastori, un'alimentazione
incentrata quasi esclusivamente sul pane condito con sale, olio ed immerso
nell'acqua bollente.
CURIOSITA’
Il Pane di Altamura è un pane DOP! Esso e' ufficialmente il primo prodotto in
Europa a fregiarsi del marchio DOP nella categoria ''Panetteria e prodotti da
forno''. Il suo sapore unico e inimitabile è frutto della tipica lavorazione
artigianale, tramandata dall' antica tradizione, ma anche delle specifiche
condizioni climatiche e ambientali in cui viene prodotto.
INGREDIEENTI
Semola di grano duro
rimacinata (nota
anche come: farina di
grano duro)
Acqua
Lievito madre
Sale fino
Basilicata
I Calanchi lucani I Sassi di Matera
Pane di Matera
DESCRIZIONE
Il pane di Matera è fra i migliori del Meridione per la gradevole fragranza e l'alta
digeribilità. Il pane è fatto di sola semola e deve avere, inoltre, un'alta dotazione
in glutine. Nella sua versione originale il pane viene cotto in forno di pietra con
legna di quercia e le forme così create raggiungono e a volte superano i cinque
chilogrammi di peso. Si presenta con una gradevole crosta croccante di colore
bruno e all'interno con una mollica alveolata di colore giallo paglierino. Oltre alle
forme tradizionali, alta e bassa (denominati “pane alto” e “pane basso”), è
presente anche la forma “a cornetto” (forma simile alla brioche dolce).
CURIOSITA’
Il pane di Matera ha ottenuto nel 2004 la certificazione Identificazione
Geografica Protetta I.G.P., dalla Comunità Europea, ai sensi del Regolamento
CEE 2081/92. Per tutelare e valorizzare questo prodotto un gruppo di giovani
produttori e imprenditori, panificatori da generazioni, ha costituito il Consorzio
di Tutela del Pane di Matera.
INGREDIENTI
Semola di grano
duro
Lievito madre
Sale
Acqua
Calabria
Tropea (Vibo Bronzi di Riace (Museo Archeologico
La “Pitta”
DESCRIZIONE
La Pitta è una ciambella di pane, le cui origini sembra si debbano ricercare
proprio nella città di Catanzaro. Il nome significa letteralmente schiacciata di
pane. La pitta è un tipico pane calabrese dalla forma a ruota di carro. Il pane è
molto morbido, ben alveolato e con una crosticina sottile. Una bontà unica se
mangiato caldo con un filo d'olio e origano.
CURIOSITA’
Oggi la pitta si consuma farcita con gli ingredienti più vari ma, nella tradizione,
la sua produzione era strettamente legata a quella di un piatto tipico
catanzarese, il Morzeddhu: la pitta viene riempita da questa carne di
vitello considerata di basso valore come cuore, polmoni, milza, fegato, stomaco,
trippa tagliati finemente e cotti a lungo con pomodoro, peperoni piccanti, sale,
origano e alloro.
Esiste anche la versione dolce, molto ricca di sapori, chiamata pitta 'mpigliata,
servita tipicamente nei giorni di festa.
INGREDIENTI
Farina
Lievito di birra
Sale fino
Olio
Malto (facoltativo)
Acqua.
Sicilia
Etna (Catania) Valle dei templi
Pane nero di Castelvetrano
DESCRIZIONE
Il pane nero di Castelvetrano si ottiene con un impasto
composto da due particolari farine. La forma è quella di una
pagnotta rotonda, la crosta è dura e color caffè (cosparsa di
semi di sesamo), la pasta è morbida e giallo grano.
INGREDIENTI
Semola integrale
(tumminìa)
Semola rimacinata di
grano duro
Semi di sesamo
Lievito madre
Acqua
Sale
CURIOSITA’
Una preparazione tipica è “lu pani cunsatu”: la tradizione
vuole che il pane nero di Castelvetrano appena sfornato e
ancora caldo sia diviso in due e condito con olio extravergine,
sale, origano, pomodoro a fette, formaggio tipico della zona,
acciughe o sarde, uno spicchio d’aglio tagliato a piccoli
pezzettini e basilico. Superfluo dire che è una prelibatezza.
Sardegna
Costa Smeralda Nuraghi
Pane Carasau
DESCRIZIONE
Il Pane Carasau è un prodotto tipico sardo conosciuto in tutto il mondo. Ufficialmente,
in italiano, si chiama Carta da Musica…ma nessun sardo lo chiamerebbe mai così!
L’origine del nome è sconosciuta ma una spiegazione potrebbe essere la seguente: il
termine carasare significa “biscottare” ed il pane carasau, infatti, deve la sua
croccantezza alla doppia cottura nel forno a legna, è un pane biscottato.
E’ un pane a grandi sfoglie, leggerissime e croccanti, senza mollica, di forma discoidale,
dal colore dorato, odore e gusto che ricordano quelli dei cereali e del granaio.
CURIOSITA’
Il pane carasau è consumato in molti modi: secco, cioè al naturale e può accompagnare
preparazioni salate o dolci. Uno dei modi più diffusi per gustarlo è di immergerlo
rapidamente in acqua per ammorbidirlo e renderlo più elastico in modo da poter
essere avvolto intorno a salumi affettati e formaggi o essere associato ad altro
companatico. È molto versatile e nulla vieta di usarlo secco come una lasagna
alternandolo a qualsivoglia ingrediente crudo o cotto, con pomodori, formaggi,
insalata o uova, insomma spazio alla fantasia.
INGREDIENTI
Farina
Acqua
Lievito secco
Sale
Zucchero
La DOP (Denominazione di Origine Protetta) è una certificazione
europea che garantisce il consumatore, offrendo precise garanzie:
 Serietà, in quanto sono prodotti regolamentati da leggi italiane e
comunitarie.
 Tracciabilità, poiché i prodotti provengono da una zona geografica
delimitata.
 Legame con il territorio, poiché i prodotti sono ottenuti attraverso
metodi tradizionali, presentano peculiari caratteristiche dovute ad un
intimo legame tra il prodotto ed un territorio con caratteristiche
geologiche, agronomiche e climatiche inimitabili.
 Tipicità ovvero rispetto del metodo di produzione tradizionale e dei
metodi di fabbricazione che preservano la tipicità del prodotto.
L’IGP, Indicazione geografica protetta, è un marchio
di origine che viene attribuito dall'Unione Europea a
quei prodotti agricoli e alimentari che, per una
determinata qualità, per la reputazione o per un'altra
caratteristica, sono tipici di una determinata area
geografica .
Chi produce IGP deve attenersi a rigide regole produttive
e il rispetto di tali regole è garantito da uno
specifico organismo di controllo.
IGP
IGP
L’IGP, Indicazione geografica protetta, è un marchio
di origine che viene attribuito dall'Unione Europea a
quei prodotti agricoli e alimentari che, per una
determinata qualità, per la reputazione o per un'altra
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  • 6. Il ciclo del pane Pane e poesia PANE E POESIA SPECIALITA’ REGIONALI IL CICLO DEL PANE
  • 7. Pane: cibo tricolore Il pane si conferma il cibo per eccellenza del Bel Paese: quasi il 50 % degli Italiani lo ha eletto a simbolo nazionale. Il dato emerge da un'indagine della Cia (Confederazione italiana agricoltori): il piatto tricolore più votato è il pane che, trionfatore, ha battuto anche la pasta! Il pane è anche un ingrediente fondamentale della dieta mediterranea e senza di lui… che gusto c’è? D'altronde, non c'è Paese che possa vantare come l'Italia circa 300 specialità regionali di pani, dalla forme e dai nomi più strani: ognuno ha una una sua storia, una particolarità, una forma, un sapore. Ognuno – dipende dai gusti – è migliore dell’altro. Ecco 20 specialità, una per ogni regione italiana, tutte da gustare!
  • 8. EMILIA ROMAGNA TOSCANA MARCHE ABRUZZO UMBRIA LAZIO VALLE D’ AOSTA PIEMONTE LOMBARDIA LIGURIA TRENTINO ALTO ADIGE FRIULI VENEZIA GIULIA VENETO MOLISE CAMPANIA BASILICATA PUGLIA CALABRIA SICILIA SARDEGNA Oggi presenteremo le specialità tipiche delle regioni meridionali
  • 9. Il Monte Bianco Pon tSaint Marrtin (Aosta) Valle D’Aosta
  • 10. La “miassa” DESCRIZIONE Tipico pane di montagna non lievitato. E’ una cialda salata viene solitamente consumata in accompagnamento a salumi locali e formaggi d’alpeggio. Un tempo sostituto povero del pane, oggi è diventato una golosità da farcire con salami e formaggi locali. Si può mangiare al naturale, più croccante, come da ricetta originale; nella maggior parte dei casi però viene farcita con gorgonzola, salumi, ma la farcitura più tipica rimane il salignun.INGREDIENTI Farina di mais Latte Uova CURIOSITA’ Nei giorni di festa viene preparata con marmellata dolce di mirtilli e panna, miele, burro, confetture o Nutella.
  • 11. Piemonte Le Langhe La Mole Antonelliana
  • 12. Grissini torinesi DESCRIZIONE Il termine “grissino” deriva da “grissia” o “gherssa”: il pane, un tempo a forma allungata e stretta, usato in tutto il Piemonte, simile all’attuale baguette francese. Esasperando la forma allungata del pane e assottigliandola sempre più è nato il grissino. INGREDIENTI Acqua Farina di semola di grano duro Farina 00 Zucchero Lievito di birra Olio extravergine di oliva Sale. CURIOSITA’ Il grissino torinese e' inserito dal ministero delle politiche Agricole fra i prodotti tipici della tradizione italiana ed è fra loro uno dei più conosciuti ed apprezzati al mondo. Questo sfizioso prodotto da forno deve le sue origini ad un membro della monarchia sabauda, Vittorio Amedeo II di Savoia, che a causa di un problema di stomaco aveva difficoltà nel digerire la mollica del pane. Il suo medico allora incarico' un famoso fornaio torinese di preparare per il nobile un prodotto che sostituisse il classico pane: ecco come nel lontano 1675 fu sfornato il primo grissino!
  • 13. Lombardia Il Lago di Il Duomo di Milano
  • 14. Il “Miccone pavese” INGREDIENTII Farina di grano tenero Acqua Lievito naturale sale. CURIOSITA Dallo stesso impasto del miccone nasce la “michetta”, forma di pane dalla pezzatura più piccola, il cui peso varia dai 50 ai 90 grammi. Sulla pasta cruda vengono praticate 5 incisioni, così da dividere l’impasto in altrettanti spicchi,, simili a petali. Una volta sfornata, si presenta con una tradizionale forma a fiore da cui deriva il nome di “rosetta”, conosciuta e consumata quotidianamente in tutto il territorio nazionale. DESCRIZIONE Si tratta di una grossa forma di pane bianco con la crosta spessa e abbondante mollica bianca e morbida. Tipico prodotto dell’Oltrepò, nasce a Pavia ma oggi è diffuso in tutto il territorio Il miccone pavese è un pane che dura nel tempo e può essere tranquillamente consumato anche qualche giorno dopo l’acquisto. Questa caratteristica è probabilmente legata alle abitudini delle campagne e delle colline pavesi, in cui il pane veniva preparato una volta alla settimana e doveva essere in grado di affrontare senza timori il trascorrere del tempo.
  • 15. Liguria Le Cinque Terre Il Casinò di San Remo
  • 16. La “Fugàssa” DESCRIZIONE La focaccia alla genovese è un prodotto tipico da forno della città e di tutta la regione Ligure, conosciuta col nome di “fugassa”. E’ una specie di pane piatto alto mediamente due centimetri, e dopo la cottura deve risultare croccante, morbida e friabile, lucida d'olio (meglio se extravergine che ne accresce l’aroma); qualcuno, prima d'infornarla, usa irrorarla con una leggera spruzzata di vino bianco. INGREDIENTI Farina 00 Olio d'oliva extra vergine Zucchero Sale Lievito Acqua CURIOSITA’ La”fugassa” in Liguria è una vera istituzione! Si sforna e si mangia a tutte le ore: sostituisce il pane durante i pasti, è la merenda dei bambini a scuola, è sempre presente nei buffet delle feste e finanche in discoteca, dove, alle due di notte si consuma calda, appena sfornata. Ma ciò che colpisce è che essa è soprattutto la colazione preferita! Viene infatti inzuppata nel latte o nel cappuccino e chi l’ha assaggiata assicura che è una vera bontà!
  • 17. Trentino Alto Adige Le Dolomiti Cattedrale di San Vigilio (Trento)
  • 18. “Pane nero” o “Pane di segale” DESCRIZIONE Il pane nero è originario del Trentino Alto Adige, anche se negli ultimi anni è divenuto molto famoso in tutta la penisola. Il colore nero tipico di questo pane è conferito dalla farina di segale, molto utilizzata nei paesi nordici. La crosta è appetitosa, la mollica soffice e morbida, è molto digeribile e si conserva a lungo. Ha il marchio di qualità Alto Adige se contiene una miscela di diversi tipi di farina.INGREDIENTI Farina di segale Farina di farro Farina 00 Lievito di birra Zucchero Latte Olio extravergine d'oliva Sale CURIOSITA’ Oltre ad essere molto buono, il pane di segale è un alimento molto salutare. Varie sono le proprietà benefiche del pane di segale per il nostro organismo. Innanzitutto ha un contenuto calorico molto contenuto, che lo rende un alimento particolarmente indicato per chi sta seguendo un regime alimentare controllato, e ha un contenuto di fibre circa doppio rispetto al pane classico, con relativi effetti benefici sulla regolarità intestinale e sul metabolismo. E’ inoltre ricco di vitamine e sali minerali.
  • 19. Friuli Venezia Giulia Altopiano del Castello di Miramare
  • 20. “Rosetta Kaiser” DESCRIZIONE In seguito denominata Rosetta, si presenta come un piccolo panino rotondo, con l’interno pieno e con cinque tagli sovrastanti che conferiscono la forma di una rosa. Soffice all’interno e croccante fuori, è poco conservabile per la presenza dello strutto che potrebbe ammuffire. Può essere guarnita eventualmente anche con semi di sesamo o papavero. INGREDIENTI Farina Lievito Sale Malto Strutto (o grasso vegetale) Acqua CURIOSITA’ Il termine”Kaiser” deriva dal Tedesco e significa “imperatore” quindi “rosetta Kaiser” significa “rosetta imperiale” o “pane dell’imperatore” quasi a sottolineare come il pane bianco, un tempo, fosse considerato una prerogativa concessa alla sola nobiltà. Oggi il Kaiser è diffuso un po' ovunque: la sua notorietà va dal Nord Europa all'arco alpino orientale. Simile alla Rosetta è un pane pratico, valido sia per la tavola di tutti i giorni che per i panini imbottiti.
  • 21. Veneto La laguna veneta Basilica di San Marco (Venezia)
  • 22. Il “Tramezzino veneziano” DESCRIZIONE Il tramezzino, o detto alla veneziana "el tramesin“, è un pezzo di pane bianco (taluni tipi hanno il pane nero) tipo da toast senza la crosta di forma triangolare riempito di qualsiasi cosa sempre farcito con la maionese. Consistenza particolarmente morbida, con tramatura fine. Colore bianco candido, aroma fragrante, sapore caratteristico e gradevole. Il tramezzino lo trovi dovunque ma a Venezia ha un sapore particolare: l'umidità tipica di Venezia rende il pane morbido (nei giorni di tramontana si usa inumidirlo con lo spruzzatore per simulare il suo l'habitat naturale, una sorta di microclima artificiale) e poi dovunque si vada non ha lo stesso sapore.INGREDIENTI Farina di grano tenero tipo “0” Acqua Lievito naturale Latte Strutto Sale CURIOSITA’ Il tramezzino a Venezia è diverso da quello che mediamente si trova nelle altre città: qui si usa farcirli all’inverosimile, sono gonfi che sembrano scoppiare, un trionfo di opulenza che talvolta rende anche complesso riuscire a mangiarli, ma sono davvero buonissimi. E sono così tipici che è nato un centro studi sul tramezzino veneziano per diffondere la cultura del tramezzino tradizionale di Venezia in tutta Italia.
  • 23. Pane: strumento di salute Simbolo della dieta mediterranea, il pane dovrebbe essere inserito in pratica in tutti i pasti, dalla colazione alla cena, considerato il suo valore nutrizionale. Il pane, infatti, è ricco di carboidrati, proteine vegetali ed è quasi privo di grassi. È una buona fonte di vitamine del gruppo B e di minerali quali il fosforo, il potassio e il magnesio. Grazie a queste proprietà nutritive, gli esperti in Nutrizione definiscono il pane come un componente fondamentale alla base della piramide nutrizionale. Insieme alla pasta, occupa il primo piano della piramide alimentare: le porzioni consigliate sono 2 o 3 al giorno, considerando che una porzione corrisponde a 50 gr. Si può arrivare ad un massimo di 800 gr di pane a settimana.
  • 24. “Per favore puoi passarmi un pezzo di pane?" "Ecco, prendi". "Grazie” Parole ripetute miliardi di volte al tavolo della Terra, semplici e belle, profumate di lievito d’acqua e farina, antiche come il Mondo, suoni di bocca umana dalle tue labbra rosa alle mie mani bianche, dalle mie labbra viola alle tue mani nere.” Nunzia Busi PANE E POESIA
  • 25. Il tuo posto vuoto Il tuo posto vuoto a tavola parla racconta chiacchiera ride forte non sta mai fermo si alza ritorna mangia avanza sempre un boccone ritaglia nel formaggio forme di animali il tuo posto vuoto a tavola a destra di Miryam è di fronte a me. Vivian Lamarque PANE E POESIA
  • 26. Non di solo pane Dammi oggi il mio pane e nutella, o se vuoi marmellata di mirtilli, o di fichi gialli, ma va bene anche lo zucchero sul pane, magari sopra il burro, e se invece sei di gusto salato il pane dammelo col salame, o prosciutto rosa o formaggio grana. Ah, che profumo il pane, sì ne voglio in bocca un boccone, e un pezzo in mano, buono, morbido e rotondo, ma non di solo pane vive il mondo. Giancarlo Migliorati PANE E POESIA
  • 27. Canzoncina del pane fresco Le foglie secche volano via i rami secchi si spezzano per bruciarli a poco a poco nella stufa il pane secco si mette nel forno sperando che ridiventi buono Giovanni Raboni PANE E POESIA
  • 28. Il pane S'io facessi il fornaio vorrei cuocere un pane così grande da sfamare tutta, tutta la gente che non ha da mangiare. Un pane più grande del sole, dorato, profumato come le viole. Un pane così verrebbero a mangiarlo dall’India e dal Chilì i poveri, i bambini, i vecchietti e gli uccellini. Sarà una data da studiare a memoria: un giorno senza fame! Il più bel giorno di tutta la storia. Gianni Rodari PANE E POESIA
  • 29. Filastrocca del pane Noi popoli supernutriti abbiamo inventato: il pane insipido e quello salato il pane croccante e quello floscio il pane a rosetta e quello a filone il pane con l'olio e quello col riso il pane bianco e quello integrale il pane magro e quello vitaminizzato il pane a fuoco e quello a vapore il pane diabetico e quello con patate le fette rotonde e quelle quadrate i grissini sottili e quelli grassocci i grissini di Torino e quelli di Napoli il pane pugliese e quello sardo il pane fatto a casa e quello comprato quello a sfogliata e quello a focaccia. I popoli della fame cercano semplicemente il pane. PANE E POESIA
  • 30. PANEE POESIA Restai insaziata tutti i miei anni Restai insaziata tutti i miei anni. Arrivato il pomeriggio, tremante avvicinai il tavolo per mangiare e assaggiai un vino strano, quello che avevo visto sulle tavole quando affamata - tornando a casa -guardavo attraverso i vetri la ricchezza che non speravo di possedere mai. Non conobbi l'abbondanza del pane - era diversa la briciola che avevo divisa con gli uccelli nella sala da pranzo della natura. Il troppo mi urta - è così insolito. Mi sentivo a disagio, spaesata - come una bacca di fratta montana trapiantata sulla strada. E non avevo fame. Allora capii che la fame è un istinto di chi guarda le vetrine dal di fuori. L'entrare, la disperde. Emily Dickinson
  • 31. L’uomo per il pane L’uomo per il pane segna con l’aratro la terra nel campo. E quando con la penna segna la carta dalle pagine darà frutti il cibo della mente. Rabindranath Tagore All’inizio P alla fine E dentro la farina di A e N fatta; un po’ dorato sopra un po’ più bruno sotto, si legge quand’è scritto, si mangia quand’è cotto. Pietro Formentini PANE E POESIA
  • 32. Il grano La mietitura Trebbiatura Raccolta dei chicchi Macinatura Impasto Infornata ECCO IL PANE!
  • 34. La “Piadina” DESCRIZIONE Conosciuta ed amata in tutto il mondo, la Piadina Romagnola ha origini antichissime. Essa è come la gente di Romagna: semplice e generosa. Nasce come cibo dei poveri: il tipo di impasto, infatti, procura maggiore senso di sazietà. La piadina romagnola si mangia calda oppure fredda ed è buonissima sia da sola sia farcita con salumi, formaggi, salsiccia, verdure gratinate o erbette. Ottima anche con la farcitura dolce (nutella, miele o marmellata). INGREDIENTI Farina bianca Sale Strutto Acqua o latte Bicarbonato CURIOSITA’ Con il Regolamento 1174 del 24 ottobre 2014, pubblicato in data 4 Novembre 2014 sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, la piadina romagnola è stata registrata come Indicazione geografica protetta (IGP), si potrà chiamare Piadina Romagnola solo quella prodotta e confezionata esclusivamente nel suo luogo di origine.
  • 36. Il Pane sciapo DESCRIZIONE Il pane a Firenze è sciocco (a Firenze si dice così!) e cioè non salato, la sua caratteristica è proprio questa! Il toscano è un pane semplice, dall’aspetto rustico, leggermente dorato all’esterno, con la crosta croccante e sottile e la mollica di colore bianco. Il fatto che sia completamente privo di sale lo rende ottimo accompagnato ai saporiti salumi toscani. INGREDIENTI Farina di tipo 0 Zucchero Lievito di birra Olio extravergine di oliva CURIOSITA’ L’origine di questa tradizione risale, secondo una leggenda, alla rivalità tra Pisa e Firenze. Nel 1100 Pisa, fortissima Repubblica marinara, bloccò le navi con il sale destinato a Firenze. Il sale a quel tempo era un bene preziosissimo e molto costoso perché era usato per fare il pane e per conservare il cibo. I Fiorentini non ebbero accesso al sale e perciò iniziarono a fare il pane senza sale. Si accorsero che era buono e che soprattutto si accordava benissimo alla loro cucina molto saporita e speziata.
  • 37. Marche Paesaggio del Conero Recanati (Macerata)
  • 38. La “Crescia” DESCRIZIONE A metà tra la pizza e la piadina, la “crescia” è una specialità tipica delle Marche: è una specie di pizza cotta sulla griglia e poi farcita con salumi, formaggi e verdure. E’ molto semplice da preparare e, se cotta su un barbecue, avrà un sapore ancora più speciale. Con la pasta del pane si prepara un disco ("crescia") che, con le dita, viene premuto qua e là, lasciandovi delle piccole infossature. La crescia viene condita con olio, sale, rosmarino e cipolla. INGREDIENTI Farina tipo “0” 1 uovo Strutto Latte Acqua Sale Pepe nero macinato al momento. CURIOSITA’ La crescia e la piadina romagnola sono sorelle! Si ritiene, infatti, che entrambe possano derivare da un tipo di pane consumato dall’esercito bizantino, stanziato a lungo in questi territori. C’è chi sostiene che sia la celebre piadina a discendere dalla crescia: una specie di versione povera fatta solo di acqua e farina, senza uova; al contrario, la crescia, essendo il pane dei contadini, è particolarmente nutriente, presentando uova nell’impasto.
  • 39. Abruzzo Gran Sasso Basilica di Collemaggio
  • 40. Pane casereccio aquilano DESCRIZIONE Un pane di alta qualità cotto rigorosamente con forno a legna. Il pane ha una tipica forma a filone, con crosta di colore marrone dorato più o meno scuro dallo spessore di circa 3-4 mm, croccante e dalla fragranza tipica del cereale tostato. La mollica si presenta omogenea ed uniforme, di colore bruno chiaro, odore penetrante e appetitoso, sapore tipico e sapido. CURIOSITA’ Il pane casereccio aquilano ha una caratteristica: è ancor più buono uno o due giorni dopo l’acquisto e, se conservato bene, è gustoso anche dopo una settimana dalla cottura. La spiegazione è storica e risiede in una esigenza pratica: l’Abruzzo è una zona di montagna ed in passato vi era la necessità di recarsi ai pochi forni esistenti il minor numero possibile di volte, evitando lunghi e faticosi viaggi. La tradizione contadina ha ideato, con gli ingredienti di zona, un pane di grossa dimensione con lievitazione basata sul lievito madre: questa lavorazione dona al pane eccezionali doti di conservabilità. INGREDIENTI Farina bianca tipo “0” Farina di grano duro Acqua tiepida Lievito madre Sale fino Zucchero semolato.
  • 42. Pane di Strettura DESCRIZIONE Pane sotto forma di filone e/o di filetta. Il prodotto è molto simile a quello di una volta: i fattori che concorrono a rendere speciale questo prodotto sono la lievitazione acida molto lenta, la cottura in forni alimentati con legna e arbusti profumati, la lavorazione a mano con l’impiego di antiche varietà di grano e l’utilizzo di acqua pura e cristallina di sorgente. Prodotto in quantità limitata, il Pane di Strettura è di difficile reperibilità. E’ ottimo per accompagnare salumi, formaggi, verdure e piatti brodosi. INGREDIENTI Farina di grano tenero Acqua di sorgente Lievito madre. CURIOSITA’ Strettura è un paesino di circa 600 abitanti che si trova tra Terni e Spoleto, divenuto famoso proprio per il suo pane dal sapore inconfondibile. Da molti anni i cultori del pane, quando passano da quelle parti, si fermano ad acquistarlo perché ancora fatto con la lievitazione acida e cotto nel forno a legna.
  • 44. Pane di Genzano DESCRIZIONE Il pane di Genzano presenta queste caratteristiche: la crosta ha uno spessore minimo di 3 mm, ha un colore molto scuro ed è croccante, grazie alla cottura nel forno a legna; la mollica è di colore avorio, soffice e spugnosa, con un'occhiatura grande e irregolare. Viene commercializzato in due versioni: il filone dalla forma ovale e allungata oppure la pagnotta appiattita. Il sapore è fragrante e molto saporito, emana un inconfondibile odore di grano. Si conserva per circa 7-8 gg. Si accompagna a qualsiasi pietanza ed è ideale per essere abbrustolito e condito con aglio sfregato, sale e olio d’oliva per la preparazione della classica bruschetta. INGREDIENTI Farina di grano tenero tipo 0 Acqua minerale (effervescente naturale) a temperatura ambiente Lievito naturale sale fino. CURIOSITA’ Il Pane di Genzano è stato il primo pane in Europa ad ottenere il riconoscimento IGP, Indicazione geografica protetta: tale denominazione è stata conferita nel 1997. Il bollino identificativo con il marchio IGP viene applicato sulla forma ancora cruda, sfruttando il potere adesivo della pasta fresca che consente di non utilizzare nessun collante. Ovviamnete sia la carta che l’inchiostro usati sono assolutamente atossici.
  • 45. Molise Lago Matese Abbazia San Vincenzo al
  • 46. Pane spiga DESCRIZIONE E’ un pane morbido, caratterizzato da una crosta sottile e croccante e un interno soffice e dal sapore delicato. Solitamente viene confezionato in filoni piuttosto grandi, nei quali il caratteristico decoro è ancora più valorizzato. Non ci sono abbinamenti particolari da suggerire: questo tipo di pane è il perfetto accompagnamento di qualsiasi pietanza. CURIOSITA’ L’impasto del pane spiga è abbastanza tradizionale, ma l’aspetto è molto caratteristico, che darà un tocco di gusto ed eleganza alla tavola. Il nome, infatti, è chiaramente ispirato alla forma, per l’appunto quella di una spiga: si ottiene praticando dei tagli obliqui sulla superficie del pane appena prima di infornarlo; in cottura, il pane si modellerà proprio come una spiga e assumerà un bel colore dorato che ricorderà un campo di grano baciato dal sole estivo INGREDIENTI Farina 00 Acqua Lievito di birra Miele Zucchero Olio extravergine di oliva Sale
  • 48. Pane cafone DESCRIZIONE Il pane cafone è un pane tipico della regione Campania, dalla forma tonda e dalla mollica alveolata, alta e soffice, con una sfiziosa crosticina croccante. Un pane dalla lievitazione lunga, con un profumo suggestivo che rimanda ad altri tempi: genuino e perfetto per fare la "scarpetta", quando si è in famiglia oppure no! La parola cafone sta proprio ad indicare i contadini. Questo infatti era il loro pane: fatto di farine povere e poco raffinate. Tuttavia oggi il pane cafone è considerato uno dei lievitati più buoni! INGREDIENTI Farina di tipo 0 Acqua Miele Sale fino Lievito madre naturale CURIOSITA’ Il pane cafone si conserva benissimo avvolto in un telo di lino per circa una settimana. Si può anche congelare dopo la cottura. Preparare il pane cafone era un vero e proprio rituale legato a credenze popolari molto sentite nel meridione. Ad esempio per tutta la durata della sua lievitazione non si poteva spazzare il pavimento per non scacciare via la provvidenza. Inoltre la pagnotta veniva incisa con il classico taglio a croce, come una sorta di benedizione.
  • 49. Puglia Le Murge I Trulli di Alberobello
  • 50. Pane di Altamura DESCRIZIONE Cotto nei tradizionali forni a legno e in pietra, il pane di Altamura si distingue per la sua fragranza e il suo sapore. Ha una crosta molto croccante (infatti il pane esternamente è abbastanza compatto e un po' duro) e una mollica soffice di colore giallo paglierino. Si presenta sotto due forme tradizionali: la prima denominata “pane accavallato”, è alta, accavallata, l'altra più bassa, a cappello di prete. La sua principale caratteristica, è la durevolezza, necessaria per garantire l'alimentazione per una settimana di contadini e pastori, un'alimentazione incentrata quasi esclusivamente sul pane condito con sale, olio ed immerso nell'acqua bollente. CURIOSITA’ Il Pane di Altamura è un pane DOP! Esso e' ufficialmente il primo prodotto in Europa a fregiarsi del marchio DOP nella categoria ''Panetteria e prodotti da forno''. Il suo sapore unico e inimitabile è frutto della tipica lavorazione artigianale, tramandata dall' antica tradizione, ma anche delle specifiche condizioni climatiche e ambientali in cui viene prodotto. INGREDIEENTI Semola di grano duro rimacinata (nota anche come: farina di grano duro) Acqua Lievito madre Sale fino
  • 51. Basilicata I Calanchi lucani I Sassi di Matera
  • 52. Pane di Matera DESCRIZIONE Il pane di Matera è fra i migliori del Meridione per la gradevole fragranza e l'alta digeribilità. Il pane è fatto di sola semola e deve avere, inoltre, un'alta dotazione in glutine. Nella sua versione originale il pane viene cotto in forno di pietra con legna di quercia e le forme così create raggiungono e a volte superano i cinque chilogrammi di peso. Si presenta con una gradevole crosta croccante di colore bruno e all'interno con una mollica alveolata di colore giallo paglierino. Oltre alle forme tradizionali, alta e bassa (denominati “pane alto” e “pane basso”), è presente anche la forma “a cornetto” (forma simile alla brioche dolce). CURIOSITA’ Il pane di Matera ha ottenuto nel 2004 la certificazione Identificazione Geografica Protetta I.G.P., dalla Comunità Europea, ai sensi del Regolamento CEE 2081/92. Per tutelare e valorizzare questo prodotto un gruppo di giovani produttori e imprenditori, panificatori da generazioni, ha costituito il Consorzio di Tutela del Pane di Matera. INGREDIENTI Semola di grano duro Lievito madre Sale Acqua
  • 53. Calabria Tropea (Vibo Bronzi di Riace (Museo Archeologico
  • 54. La “Pitta” DESCRIZIONE La Pitta è una ciambella di pane, le cui origini sembra si debbano ricercare proprio nella città di Catanzaro. Il nome significa letteralmente schiacciata di pane. La pitta è un tipico pane calabrese dalla forma a ruota di carro. Il pane è molto morbido, ben alveolato e con una crosticina sottile. Una bontà unica se mangiato caldo con un filo d'olio e origano. CURIOSITA’ Oggi la pitta si consuma farcita con gli ingredienti più vari ma, nella tradizione, la sua produzione era strettamente legata a quella di un piatto tipico catanzarese, il Morzeddhu: la pitta viene riempita da questa carne di vitello considerata di basso valore come cuore, polmoni, milza, fegato, stomaco, trippa tagliati finemente e cotti a lungo con pomodoro, peperoni piccanti, sale, origano e alloro. Esiste anche la versione dolce, molto ricca di sapori, chiamata pitta 'mpigliata, servita tipicamente nei giorni di festa. INGREDIENTI Farina Lievito di birra Sale fino Olio Malto (facoltativo) Acqua.
  • 56. Pane nero di Castelvetrano DESCRIZIONE Il pane nero di Castelvetrano si ottiene con un impasto composto da due particolari farine. La forma è quella di una pagnotta rotonda, la crosta è dura e color caffè (cosparsa di semi di sesamo), la pasta è morbida e giallo grano. INGREDIENTI Semola integrale (tumminìa) Semola rimacinata di grano duro Semi di sesamo Lievito madre Acqua Sale CURIOSITA’ Una preparazione tipica è “lu pani cunsatu”: la tradizione vuole che il pane nero di Castelvetrano appena sfornato e ancora caldo sia diviso in due e condito con olio extravergine, sale, origano, pomodoro a fette, formaggio tipico della zona, acciughe o sarde, uno spicchio d’aglio tagliato a piccoli pezzettini e basilico. Superfluo dire che è una prelibatezza.
  • 58. Pane Carasau DESCRIZIONE Il Pane Carasau è un prodotto tipico sardo conosciuto in tutto il mondo. Ufficialmente, in italiano, si chiama Carta da Musica…ma nessun sardo lo chiamerebbe mai così! L’origine del nome è sconosciuta ma una spiegazione potrebbe essere la seguente: il termine carasare significa “biscottare” ed il pane carasau, infatti, deve la sua croccantezza alla doppia cottura nel forno a legna, è un pane biscottato. E’ un pane a grandi sfoglie, leggerissime e croccanti, senza mollica, di forma discoidale, dal colore dorato, odore e gusto che ricordano quelli dei cereali e del granaio. CURIOSITA’ Il pane carasau è consumato in molti modi: secco, cioè al naturale e può accompagnare preparazioni salate o dolci. Uno dei modi più diffusi per gustarlo è di immergerlo rapidamente in acqua per ammorbidirlo e renderlo più elastico in modo da poter essere avvolto intorno a salumi affettati e formaggi o essere associato ad altro companatico. È molto versatile e nulla vieta di usarlo secco come una lasagna alternandolo a qualsivoglia ingrediente crudo o cotto, con pomodori, formaggi, insalata o uova, insomma spazio alla fantasia. INGREDIENTI Farina Acqua Lievito secco Sale Zucchero
  • 59. La DOP (Denominazione di Origine Protetta) è una certificazione europea che garantisce il consumatore, offrendo precise garanzie:  Serietà, in quanto sono prodotti regolamentati da leggi italiane e comunitarie.  Tracciabilità, poiché i prodotti provengono da una zona geografica delimitata.  Legame con il territorio, poiché i prodotti sono ottenuti attraverso metodi tradizionali, presentano peculiari caratteristiche dovute ad un intimo legame tra il prodotto ed un territorio con caratteristiche geologiche, agronomiche e climatiche inimitabili.  Tipicità ovvero rispetto del metodo di produzione tradizionale e dei metodi di fabbricazione che preservano la tipicità del prodotto.
  • 60. L’IGP, Indicazione geografica protetta, è un marchio di origine che viene attribuito dall'Unione Europea a quei prodotti agricoli e alimentari che, per una determinata qualità, per la reputazione o per un'altra caratteristica, sono tipici di una determinata area geografica . Chi produce IGP deve attenersi a rigide regole produttive e il rispetto di tali regole è garantito da uno specifico organismo di controllo. IGP
  • 61. IGP L’IGP, Indicazione geografica protetta, è un marchio di origine che viene attribuito dall'Unione Europea a quei prodotti agricoli e alimentari che, per una determinata qualità, per la reputazione o per un'altra caratteristica, sono tipici di una determinata area geografica . Chi produce IGP deve attenersi a rigide regole produttive e il rispetto di tali regole è garantito da uno specifico organismo di controllo.