Lavoro di approfondimento sulla discarica di Malagrotta. Il lavoro è parte del progetto Ambienti@moci realizzato in rete che consiste nell'analisi dei problemi ambientali.
Copia di combustione di rifiuti nei cementifici comunicato stampaPino Ciampolillo
Il Piano regionale per la qualità dell'aria presentato dalla regione Sicilia nel 2007 somiglia stranamente a quello del Veneto. Semplice coincidenza?
E' da un pò che in Sicilia non si respira più la stessa aria. Da Palermo a Gela, da Catania a Caltanisetta ci sono segnali di cambiamento che vengono dalla società civile, dai commercianti, dagli industriali che si ribellano contro la mafia e il pizzo. Anche la burocrazia regionale se n'è accorta. Per questo nel "Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, sono state introdotte importanti novità. Ora siamo più europei e lo conferma il rigido clima dell'isola. In più abbiamo un "bacino aerologico padano" e "piste ciclabili lungo gli argini dei fiummi e dei canali" presenti nei centri storici dei comuni siciliani. A leggere il piano in questione si può fare a meno anche dell'autonomia, dato che anche il Parlamento , l'Assemblea Regionale, è diventato un normale Consiglio regionale come quello del Veneto.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2013/11/blog-post_28.html
Lavoro di approfondimento sulla discarica di Malagrotta. Il lavoro è parte del progetto Ambienti@moci realizzato in rete che consiste nell'analisi dei problemi ambientali.
Copia di combustione di rifiuti nei cementifici comunicato stampaPino Ciampolillo
Il Piano regionale per la qualità dell'aria presentato dalla regione Sicilia nel 2007 somiglia stranamente a quello del Veneto. Semplice coincidenza?
E' da un pò che in Sicilia non si respira più la stessa aria. Da Palermo a Gela, da Catania a Caltanisetta ci sono segnali di cambiamento che vengono dalla società civile, dai commercianti, dagli industriali che si ribellano contro la mafia e il pizzo. Anche la burocrazia regionale se n'è accorta. Per questo nel "Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, sono state introdotte importanti novità. Ora siamo più europei e lo conferma il rigido clima dell'isola. In più abbiamo un "bacino aerologico padano" e "piste ciclabili lungo gli argini dei fiummi e dei canali" presenti nei centri storici dei comuni siciliani. A leggere il piano in questione si può fare a meno anche dell'autonomia, dato che anche il Parlamento , l'Assemblea Regionale, è diventato un normale Consiglio regionale come quello del Veneto.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2013/11/blog-post_28.html
Prima parte del seminario di Legambiente sul funzionamento e le criticità dello stabilimento dell'Ilva di Taranto. Pubblicato da corporeuscorpora.blogspot.it
Il FAI-Fondo Ambiente Italiano presenta un progetto di sensibilizzazione per richiedere un maggiore impegno dell’Unione Europea in una politica più severa per migliorare la qualità dell’aria
4. L’Inquinamento dell’aria
Attività naturali
•Tempeste di sabbia e polveri
•Eruzioni vulcaniche
•Decomposizione di materia
organica
•Processi di erosione del suolo
Attività umane
•Combustione di carbone e legna
•Bruciare combustibili fossili
•Utilizzo di cloroflurocarburi (CFCs)
•Traffico veicolare
5. PRINCIPALI FONTI DI INQUINAMENTO
ATMOSFERICO
Fonti di inquinamento atmosferico
fisse mobili
Impianti industriali
Centrali elettriche
Impianti riscaldamento Automezzi
Aerei
Navi e natanti
6.
7.
8.
9. Monossido di carbonio (CO)
Per questo inquinante la sorgente
principale è rappresentata dal traffico
cittadino delle automobili, ma esso
viene prodotto anche dalle industrie
(aziende metalmeccaniche, fonderie).
I danni che provoca sono
numerosissimi sia per l’uomo sia per
l’ambiente; è molto pericoloso perché
è l’inquinante più abbondante in
atmosfera e può rimanere in
circolazione per mesi.
10. Biossido di zolfo (SO2)
Questo inquinante proviene dagli
impianti per il riscaldamento e in parte
anche dalle emissioni dei veicoli diesel,
dalle industrie e dalla produzione di
energia elettrica; in natura invece
deriva dall’attività dei vulcani.
E’ una sostanza che può provocare le
piogge acide, con danni alla salute
delle piante e all’agricoltura, ma ha
anche effetti corrosivi sui monumenti
in marmo.
11. Ossidi di azoto (NOx)
In natura si producono per
azione dei fulmini, degli incendi
e delle emissioni vulcaniche.
L’uomo, invece, libera ossidi di
azoto dagli impianti di
riscaldamento, mediante alcuni
processi industriali e con i gas di
scarico dei veicoli a motore.
Contribuiscono alla formazione
delle piogge acide.
12. Particolato atmosferico(NOx)
Sono sabbie, ceneri vulcaniche, pollini e
spore, ma anche pulviscolo delle emissioni
industriali spesso dovuto all’utilizzo di
alcuni carburanti (ad es. gasolio).
Tali polveri possono essere costituite da
diversi elementi inquinanti (piombo,
nichel, zinco, rame, cadmio, fibre di
amianto, solfati, nitrati, idrocarburi
policiclici pesanti, polvere di carbone e
cemento).
13. Ozono (O3)
L´ozono è un componente gassoso
dell´atmosfera, molto reattivo e aggressivo,
che:
• negli strati alti dell´atmosfera terrestre
(stratosfera) è di origine naturale e aiuta a
proteggere la vita sulla terra creando uno
scudo protettivo che filtra i raggi
ultravioletti del sole;
• negli strati bassi dell´atmosfera terrestre
(troposfera) è presente in conseguenza a
situazioni d´inquinamento e provoca
disturbi irritativi all´apparato respiratorio.