Le società per azioni. costituzione e conferimentiDIEGO PISELLI
Una presentazione generale sulla costituzione delle società per azioni, i conferimenti e gli acquisti pericolosi, aggiornata fino al decreto competitività 91/2014
Inquadramento Giuridico della Responsabilità Civile e della Responsabilità Pr...Fabrizio Callarà
"Inquadramento Giuridico della Responsabilità Civile e della Responsabilità Professionale" di Roberta Pizzini Responsabile Ufficio Sinistri - Giornata di Aggiornamento professionale organizzato da AEC Underwriting Agenzia di Assicurazione e Riassicurazione SpA Lloyd's Correspondent - Agenzia di sottoscrizione indipendente dedicata al collocamento dei "Rischi Professionali" sul mercato internazionale
Le società per azioni. costituzione e conferimentiDIEGO PISELLI
Una presentazione generale sulla costituzione delle società per azioni, i conferimenti e gli acquisti pericolosi, aggiornata fino al decreto competitività 91/2014
Inquadramento Giuridico della Responsabilità Civile e della Responsabilità Pr...Fabrizio Callarà
"Inquadramento Giuridico della Responsabilità Civile e della Responsabilità Professionale" di Roberta Pizzini Responsabile Ufficio Sinistri - Giornata di Aggiornamento professionale organizzato da AEC Underwriting Agenzia di Assicurazione e Riassicurazione SpA Lloyd's Correspondent - Agenzia di sottoscrizione indipendente dedicata al collocamento dei "Rischi Professionali" sul mercato internazionale
Elementi che caratterizzano la comunicazione e assiomi della comunicazione di Paul Watzlawick.
Ada Moscarella
psicologa, mediatrice familiare
www.ampsico.it
http://mifacciobene.wordpress.com
Introduzione alla responsabilità sociale d'impresa. Panoramica sui principali strumenti a disposizione delle aziende per rispondere alle seguenti domande: Come posso rendicontare impegni e risultati? Come posso integrare la responsabilità sociale nella strategia aziendale? Quali strumenti si addicono maggiormente alla mia azienda?
Elementi che caratterizzano la comunicazione e assiomi della comunicazione di Paul Watzlawick.
Ada Moscarella
psicologa, mediatrice familiare
www.ampsico.it
http://mifacciobene.wordpress.com
Introduzione alla responsabilità sociale d'impresa. Panoramica sui principali strumenti a disposizione delle aziende per rispondere alle seguenti domande: Come posso rendicontare impegni e risultati? Come posso integrare la responsabilità sociale nella strategia aziendale? Quali strumenti si addicono maggiormente alla mia azienda?
La prevenzione del rischio e l’educazione al benessere e alla salute degli adolescenti rappresentano una delle sfide più difficili ed impegnative degli ultimi anni.
Il passaggio da un approccio finalizzato alla cura della malattia a un approccio bio-psico-sociale centrato sulla promozione della salute ha determinato, soprattutto negli ultimi anni, un crescente interesse per le potenzialità di utilizzo delle life skills negli interventi educativi con gli adolescenti.
Partendo da tali considerazioni si è deciso di presentare un’esperienza pilota ispirata al Programma Life Skills dell’OMS (1994) e realizzata in una scuola secondaria di primo grado della provincia di Pescara.
L’elaborato rappresenta una relazione critica dell’intervento realizzato e, in quanto tale, si pone tre obiettivi: sottolineare il ruolo delle life skills nella promozione della salute e del benessere secondo le principali impostazioni teoriche di riferimento; analizzare le metodologie utilizzate in relazione alle indicazioni fornite dall’OMS per l’attuazione di programmi Life Skills; e, infine, valutare criticamente i risultati conseguiti alla luce di osservazioni personali e della letteratura esaminata.
Ispirandosi a un modello di tipo olistico, interazionista e costruttivista ed a una concezione “agentica” di sviluppo, si è deciso di valutare gli effetti dell’intervento non solo sui singoli destinatari, ma anche e soprattutto sul contesto di sviluppo, al fine di individuare possibili correlazioni tra l’attuazione di promozione delle competenze psicosociali ed eventuali miglioramenti del clima relazionale del gruppo-classe.
Approfondimento per l'esame di Ubiquitous and Context Aware Computing. Docente: Alessandra Agostini, presso il dipartimento di sistemica, informatica e comunicazione dell'Università degli studi di Milano-Bicocca.
Da oltre trent’anni la concettualizzazione del Disturbo dell’Attenzione/Iperattività è molto controversa. Nel DSM-5 si afferma che l’incidenza di tale sindrome, eterogenea e complessa, raggiunge un’incidenza del 5%, che può insorgere anche dopo i 7 anni e che ha le caratteristiche della cronicità. In ambito clinico le maggiori problematiche riguardano il corretto inquadramento diagnostico e le modalità per una presa in carico efficace. In questo Webinar abbiamo discusso dei cambiamenti introdotti dal DSM-5 e affronteremo le questioni più rilevanti e recenti in merito alle procedure e gli strumenti per una corretta valutazione diagnostica. Maggiori specifiche sull'evento sono disponibili sul sito OPL http://www.opl.it/showPage.php?template=news&id=1145
Questo materiale è relativo al primo incontro dedicato al tema della diagnosi dell'ADHD, promosso da OPL, nell'ambito della Biblioteca dei Test. Relatore della serata, il dott. Turrini, psicologo e consulente per la casa editrice Centro Studi Erickson.
2. Non sempre è possibile tracciare un
confine tra quella che può essere
considerata una crisi transitoria nel
percorso maturativo e ciò che costituisce
invece un vero e proprio disturbo
Ogni età ha le sue problematiche transitorie
la cui presenza non costituisce elemento
psicopatologico a meno che la
frequenza di comparsa e l’intensità
siano davvero eccessive
3.
4.
5. Concetto di “Disturbo” in età evolutivaConcetto di “Disturbo” in età evolutiva
Non esiste linea di confine tra “normalità” e “disturbo”
A differenza della malattia fisica:
Un determinato disturbo non è detto che sia psicopatologico
dipende dalla frequenza e dall’intensità.
Tutto dipende dai modelli di riferimento
Modelli ottimali di Adattamento
Principi statistici elementari (stabilisce a priori)
Presenti in una data % della popolazione
In riferimento alla permanenza del disturbo nel tempo
In riferimento:
Età
Sesso
In riferimento all’ambiente in cui vive
Ambiente Familiare
Ambiente Sociale
6. ClassificazioniClassificazioni
Classificazioni Categoriali
◦ DSM-IV TR e ICD-10
Vantaggi:
◦ maggiore chiarezza
◦ possibilità di ricondurre casi diversi ad una famiglia
comune di disturbi
Svantaggi:
◦ semplificazione e l’appiattimento in una situazione in cui
conta poco l’individuo,
◦ non considera la Comorbidità
◦ utilizza l’ “Etichettatura”
◦ grado di continuità, non considera le vie di mezzo e la
gradualità del sintomo specifico (c’è o non c’è)
7. Classificazioni Dimensionali
Non accettano la tassonomicità né la continuità
Elaborate dalla ricerca psicologica in base ad analisi
psicometriche che hanno evidenziato una serie di
dimensioni psicologiche possono aiutare a descrivere
la problematica psichica del soggetto;
Sono state così individuate delle Scale di valutazione
psicopatologiche comunemente utilizzate per
descrivere il problema specifico dell’individuo;
Forniscono informazioni riguardo a numerosi aspetti
potenzialmente problematici;
Esempio è la Scala Child Behavior Checklist (CBCL)
ideata da Achenbach e coll. (1988)
8. Scala Child Behavior Checklist (CBCL)Scala Child Behavior Checklist (CBCL)
Insegnanti e genitori hanno osservato e
valutato centinaia di bambini in relazione
ad una serie di tratti senza una specifica
preparazione clinica
Ottennero valutazione circa numerosi
aspetti potenzialmente problematici che
vennero ricondotti a due tipi di sintomi
◦ Internalizzanti (che non esibisce)
◦ Ansie -Fobie -Eccessivo Autocontrollo
◦ Preoccupazioni -Timidezza -Somatizzazioni
◦ Esternalizzanti (diretti verso l’ambiente)
◦ Aggressività -Disobbedienza -Oppositività -Iperattività
Altra Categoria può essere l’Autocontrollo
◦ Eccessiva Timidezza -Iperattività e Impulsività
9. Contapposizione natura/culturaContapposizione natura/cultura
Di fronte a un disturbo psicologico presentato da un
bambino, ci domandiamo da cosa
dipenda….entrambi sono importanti a seconda
dell’orientamento del clinico:
Familiarita: dislessia
Sindrome Down
10. Teorie nei Disturbi Psicologici delloTeorie nei Disturbi Psicologici dello
SviluppoSviluppo
Contrapposizione tra Biologico ed
Ambientale
◦ Approccio biologico
Malattie genetiche o cromosomiche
Studi sui gemelli omozigoti (Schizofrenia)
Ricerca Psicobiologica (enuretici, depressi)
◦ Psicofisiologia
◦ Neuropsicologia
Ricerca Cognitivista
◦ Eziologica (Quali cause)
◦ Funzionale (Quali effetti)
Teorie dello Stress:predisposizione al disturbo
sfocia in patologia solo se si verificano
determinate condizioni
11. ◦ Approccio Sociale, comportamentista e
psicodinamico
Maggiore fiducia nella possibilità di cambiamento e
nel trattamento psicoterapico
Approccio Comportamentista lega lo sviluppo
psicologico e la comparsa di problemi a processi
sottostanti l’Esperienza
Approccio Cognitivo-Comportamentale
Approccio della Teoria Socio-Motivazionale
dell’Apprendimento (Bandura 1989) problemi
psicologici dipendono dall’intererazione tra fattori
esperenziali, motivazionali e sociali
Teoria Psicoanalitica (esperienze consce ed
inconsce) Fasi precoci dello Sviluppo
◦ Teorie delle relazioni d’oggetto madre-bambino
◦ Dimensione dell’Attaccamento (affettività)
12. Fattori Sociali e SociologiciFattori Sociali e Sociologici
Un concorso di fattori di origine sociale
possono produrre un valore di rischio
cumulativo che, se supera una certa
soglia, produrrà un problema
FAMIGLIA e suoi cambiamenti tra
cultura, instabilità e conflittualità
SVANTAGGIO SOCIOCULTURALE
Difficoltà familiare e rete sociale
Figli di donne con Ritardo Mentale
Conseguenze
◦ Carenze legate alla povertà di mezzi
◦ Mancanza di risorse culturali ed intellettuali
◦ Emarginazione della famiglia o di gruppi interi
◦ Aumento di incidenza di Maltrattamenti ed Abusi
Attenzione: i Maltrattamenti e gli abusi si riscontrano
anche in classi sociali abbienti
14. Psicopatologie riscontrate negli AbusiPsicopatologie riscontrate negli Abusi
Genitori
◦ Personalità Borderline
◦ Psicosi
◦ Gravi depressioni e fobie
◦ Tossicodipendenze
◦ Alcolismo
◦ Disturbi delle pulsioni
◦ Perversioni
Bambino
◦ Patologie delle condotte
alimentari e sfinteriche
◦ Nevrosi
◦ Psicosi
◦ Comportamenti
disturbati
◦ Perversioni
1. Elemento “patologizzante” non è la psicopatologia dei genitori ma
l’effetto:
• sulle relazioni
• sul bisogno delle cure fisiche e psicologico-affettive dei figli
2. Non è l’abuso a determinare i quadri patologici, ma sono i
meccanismi di difesa utilizzati in modo rigido per evitare:
Angoscia, Depressione, “Senso di Colpa Primario” e Vergogna
15. Altri disagi socioculturaliAltri disagi socioculturali
Bullismo
Tossicodipendenze
Delinquenza giovanile
Caratteristiche dell’adolescente
Caratteristiche della famiglia
Influenza dei compagni (il gruppo ed il branco)
Caratteristiche dell’ambiente complessivo
16. Bullismo: il ruolo dei partecipantiBullismo: il ruolo dei partecipanti
Bullo = prende attivamente iniziativa nel
fare prepotenza ai compagni
Aiutante = agisce in modo prepotente
ma con una posizione secondaria nel ruolo
di “seguace” del bullo
Sostenitore = chi agisce in modo da
rinforzare il comportamento del bullo, ad
esempio ridendo, incitando o
semplicemente stando a guardare
Difensore = chi prende le difese della
vittima consolandola o cercando di far
cessare le prepotenze
Esterno = chi non fa niente, cercando di
rimanere fuori dalle situazioni di
prepotenza
Vittima = chi subisce più spesso le
prepotenze
17. Disturbo della condotta (DC)Disturbo della condotta (DC)
Delinquente socializzat
Condivide con altri compagni il suo
comportamento delinquenziale
Non socializzato psicopatico
Agisce da solo, sfida le autorità,è
aggressivo, non ha sensi di colpa
Nevrotico-disturbato agisce da solo ma
esprime inibizione, timidezza, isolamento
Collegamento con profitto scolastico!
18. Principali disturbi che compaiono inPrincipali disturbi che compaiono in
Età EvolutivaEtà Evolutiva
Ritardo Mentale *
Disturbi dell’Apprendimento
Disturbi delle capacità Motorie
Disturbi della comunicazione
Disturbi Generalizzati dello Sviluppo *
Disturbo da Deficit Attenzione /Iperattività *
Disturbo della Condotta *
Disturbo Oppositivo-Provocatorio *
Disturbi della Nutrizione ed Alimentazione
Disturbi da Tic
Disturbi dell’Evacuazione
Disturbo d’Ansia di Separazione
Mutismo Selettivo
Disturbo reattivo dell’Attaccamento
19. Disturbi che compaiono anche in Età EvolutivaDisturbi che compaiono anche in Età Evolutiva
Disturbi correlati a Sostanze
Schizofrenia
Disturbi dell’Umore *
Disturbi d’Ansia *
Disturbi Somatoformi
Disturbi Dissociativi
Disturbi sessuali e dell’identità di genere
Disturbi dell’Alimentazione
Parasonnie
20. Ritardo Mentale 1Ritardo Mentale 1
Q.I. < 70
Deficit o compromissione del
funzionamento adattativo in almeno
due delle seguenti aree:
comunicazione, cura della propria
persona, vita in famiglia, capacità
sociali/interpersonali, uso delle
risorse della comunità,
autodeterminazione, capacità di
funzionamento scolastico, lavoro,
tempo libero, salute e sicurezza.
Esordio prima dei 18 anni.
21. Ritardo Mentale 2Ritardo Mentale 2
Lieve Q.I. da 50-55 fino a 70
◦ Sviluppo P-M nella norma Difficoltà
scolari
◦ Non acquisisce il Pensiero Formale.
◦ Instabilità ed Inibizione
Moderato Q.I. da 35-40 fino a 50-55
Graveo Severa Q.I. da 20-25 fino a 35-
40
◦ Livello Mentale di 6-7 aa Pensiero
Preoperatorio
Gravissimo o Profondo Q.I < 20-25
◦ Livello mentale di 2-3 aa
◦ Alterazioni Relazionali Gravissime con
isolamento e stereotipie
( Limite Q.I. da 70 fino a 85)
22. Disturbi d’Ansia in età Evolutiva 1Disturbi d’Ansia in età Evolutiva 1
Paure associate a diverse età
◦ 8 mesi- due anni: Ansia di separazione dalla
mamma o dalla persona che si prende cura
◦ 2- 4 anni: Animali e Buio
◦ 4- 6 anni: Fantasmi, Mostri, suoni strani
durante la notte
◦ 6- 13 anni:Timore di essere attaccati-feriti,
morte, catastrofe
◦ Adolescenza:Paura di non essere accettati dagli
altri
23. Disturbi d’Ansia in età Evolutiva 2Disturbi d’Ansia in età Evolutiva 2
Disturbo d’Ansia Generalizzato
Penoso stato di apprensione e sofferenza non
transitorio e non giustificato dal contesto
Disturbo Ossessivo-Compulsivo
Ripetere pensieri o atti con la solo necessità di
ridurre la tensione che li precede. Conosce
appieno l’inutilità dell’atto ma non riesce ad
evitarlo
In netto aumento
Maggiormente incentrati su tematiche di
contaminazione e religiose
24. Disturbi d’Ansia in età Evolutiva 3Disturbi d’Ansia in età Evolutiva 3
Disturbo d’Ansia di Separazione
◦ Il bambino ha paura di essere separato dalla
persona che si prende cura di lui dimostrando
disagio grave e difficoltà severa ad affrontare la
vita di tutti i giorni
◦ Insicurezza
◦ Teorie dell’Attaccamento
◦ Dall’Ansia di Separazione alla Fobia Scolare o
Sociale
25. Attaccamento Sicuro
Io mi fido di lui Lui si fida di me
( Io valgo ) ( Lui vale )
AMABILE AMATO
LIBERO DI ESPLORARE ED ATTACCARSI
27. Disturbi dell’Umore in EtàDisturbi dell’Umore in Età
EvolutivaEvolutiva
1. Eccessive frustrazioni derivanti dall’ambiente
2. Perdita ruolo di rinforzo o supporto al fragile “IO” del bambino
Limitazione AmbientaleRealtà individuale
Sviluppo della personalità del bambino
28. Sintomatologia Depressiva in Età EvolutivaSintomatologia Depressiva in Età Evolutiva
Mancanza di valide cornici di riferimento
“Regressioni”
◦ ( enuresi, disturbi comportamentali, crescita
stentata)
Maggiore suscettibilità alle infezioni
ricorrenti.
Paura della “perdita” e conseguente
componente ansiosa
◦ Tristezza, paura, idee di morte, pianto frequente,
irrequietezza, irritabilità, instabilità attentiva, senso
di inadeguatezza, scarsa autonomia e socialità.
◦ Preoccupazione per l’aspetto fisico con perdita di
appetito e di peso
◦ Difficoltà di Apprendimento ( Autostima bassa )
◦ Fobia scolare
◦ Suicidio nei bambini più grandi
◦ Problema Droga e Comportamenti Socialmente
Devianti
Sintomi Somatici ( Disturbi Psicosomatici )
◦ Cefalea di tipo Emicranico (100 %)
◦ Dolori Addominali Ricorrenti
◦ Parestesie
◦ Dolori muscolari
29. Segni “spia” di sintomatologiaSegni “spia” di sintomatologia
depressivadepressiva
Fino a 3 anni:
◦ Disturbi dell’alimentazione e del sonno,
irritabilità, apatia, dolori addominali
Da 3 a 6 anni:
◦ Alternanza di apatia e aggressività,
rifiuto dell’asilo
Da 6 a 12 aa:
◦ Cefalea, faticabilità intellettuale,
ipercinesie, fobie, tic, balbuzie, fobia
scolare, disinteresse ludico e scolastico
Da 12 a 18 aa:
◦ Cefalea, vertigini, dolori addominali,
faticabilità intellettuale, opposizione o
conformismo esasperato, cenestopatie.