Istituto Comprensivo Barberino di mugello- primo approccio all'uso sostenibile delle risorse: U216 "Cha acqua bevi"- U217 "Dai combustibile alle energie rinnovabili" - U388 "Energie rinnovabili a tutela dell'ambiente"
Istituto Comprensivo Barberino di mugello- primo approccio all'uso sostenibile delle risorse: U216 "Cha acqua bevi"- U217 "Dai combustibile alle energie rinnovabili" - U388 "Energie rinnovabili a tutela dell'ambiente"
ISTITUTO COMPRENSIVO LASTRA A SIGNA -scuola primaria -
Comune di Lastra a Signa
UdC 127, 128, 129, 130, U619, U620
Il progetto riguarda un approfondimento con piegatura valoriale dei percorsi curricolari di scienze.
Le competenze di cittadinanza e quelle scientifiche sono interconnesse e si attivano attraverso didattiche laboratoriale che pongono al centro della proposta il bambino e il suo contesto di vita.
la quarta ed ultima parte su un laboratorio pedagogico-didattico tenuto da me per l'Università degli Studi di Catania al fine di educare/formare al tema della sostenibilità ambientale e come coinvolgere gli studenti dalla scuola dell'infanzia alle secondarie
Istituto Comprensivo Masaccio di S. Giovanni Valdarno
Destinatari:
Scuola primaria don Milani classe 4° A
Ore dedicate al percorso: 16 circa
Scuola secondaria di primo grado Classe I e III B
Ore dedicate al percorso: 27 di cui 15 circa con l’esperto in classe.
Formulario 2015
Documentazione dei moduli di educazione ambientale relativi ai cambiamenti climatici dell'Istituto Comprensivo di Camporgiano, anno scolastico 2014-2015
ISTITUTO COMPRENSIVO LASTRA A SIGNA -scuola primaria -
Comune di Lastra a Signa
UdC 127, 128, 129, 130, U619, U620
Il progetto riguarda un approfondimento con piegatura valoriale dei percorsi curricolari di scienze.
Le competenze di cittadinanza e quelle scientifiche sono interconnesse e si attivano attraverso didattiche laboratoriale che pongono al centro della proposta il bambino e il suo contesto di vita.
la quarta ed ultima parte su un laboratorio pedagogico-didattico tenuto da me per l'Università degli Studi di Catania al fine di educare/formare al tema della sostenibilità ambientale e come coinvolgere gli studenti dalla scuola dell'infanzia alle secondarie
Istituto Comprensivo Masaccio di S. Giovanni Valdarno
Destinatari:
Scuola primaria don Milani classe 4° A
Ore dedicate al percorso: 16 circa
Scuola secondaria di primo grado Classe I e III B
Ore dedicate al percorso: 27 di cui 15 circa con l’esperto in classe.
Formulario 2015
Documentazione dei moduli di educazione ambientale relativi ai cambiamenti climatici dell'Istituto Comprensivo di Camporgiano, anno scolastico 2014-2015
Carrara - FOSSOLA 'A.GENTILI'
Secondaria I Grado "Dazzi"
Formulario 2014 (PROGETTO 28 - Il Clima che cambia - dai proverbi alla scienza; Ist. FOSSOLA 'A.GENTILI')
La Scuola dell’Acqua è il Laboratorio Didattico Permanente di EmiliAmbiente SpA sul tema del ciclo idrico e della risorsa-acqua: dal 2015 offre gratuitamente visite guidate, giochi, esperimenti divertenti, lezioni e incontri alle scuole per l’infanzia, alle scuole primarie e secondarie (primo e secondo grado) del territorio.
- Le iscrizioni per l’anno scolastico 2019-2020 si apriranno lunedì 16 settembre 2019.
- I laboratori nelle classi si svolgono da febbraio a maggio, le visite guidate nei soli mesi di aprile e maggio.
- Tutte le iniziative sono GRATUITE (*) su prenotazione
- Per informazioni: mail: lascuoladellacqua@gmail.com – tel: 351 8878001 – Referente: Ilaria Gandolfi
(*) Uniche eccezioni sono la visita guidata al Museo del Culatello e del Masalén e il pranzo/merenda all’Antica Corte Pallavicina, proposte integrative alle visite “Piccolo Tour in Golena” e “Gran Tour in Golena”: i dettagli sono a pag 16 e 18 dell’offerta didattica 2018/2019
Progetto congiunto fra IC Don Lorenzo Milani di Tavarnelle Val di Pesa e del IC di San Casciano in Val di Pesa.
UdC 487 - PIOVE SUL PASSATO - Danni delle PIOGGE ACIDE sui MONUMENTI
(Formulario 2015)
2. Descrizione del progetto
L’Istituto Comprensivo Don Milani di Prato ha affrontato il tema dei cambiamenti
climatici proponendo tre diverse UdC che sono state attuate in cinque classi quarte
della scuola primaria e in un classe seconda della scuola secondaria di I grado.
Ognuna delle UdC ha affrontato il tema da tre diversi punti di vista (acqua,
meteorologia, cibo) accomunati dall’obiettivo di salvaguardare e valorizzare il
territorio circostante, facendo riflettere gli alunni sui comportamenti virtuosi da
attuare per tutelare il territorio e limitare le conseguenze negative dei cambiamenti
climatici.
Le attività del progetto sono state elaborate per promuovere lo sviluppo delle
competenze chiave in modo partecipativo ed esperienziale. Attraverso la
riflessione, la creatività e l’interazione è stato affrontato il problema dei
cambiamenti climatici e dei loro effetti in modo multidisciplinare.
Punti di forza di questo percorso sono stati:
- la condivisione, fra docenti di plessi e di ordini scolastici diversi, degli obiettivi
formativi e delle metodologie didattiche finalizzate all’acquisizione di competenze
culturali e sociali dei futuri cittadini;
- la cooperazione tra gli alunni;
- la metodologia inclusiva;
- la collaborazione tra il mondo della scuola e quello dell’associazionismo;
- le uscite sul territorio.
3. Documentazione dell'Unità di
competenza:
Alla ricerca dell'acqua: quattro passi nel nostro territorio
Istituto scolastico:
I.C. Don Milani (Prato)
Scuola primaria “A. Ammannati”
Destinatari:
Classi 4a A, 4a B, 4a C
Ore dedicate al percorso:
20 per ogni classe
4. GENESI DEL PERCORSO DIDATTICO
- Le classi quarte della scuola primaria “A. Ammannati” seguono i
percorsi proposti dal CIDI di scienze e partecipano ai Laboratori del
Sapere Scientifico con le insegnanti Monia Gori e Cinzia Palladino.
- Quest'anno l'argomento della parte chimico-fisica riguardava
l'acqua. Sono stati sviluppati concetti quali: ebollizione,
evaporazione, distillazione, vapore acqueo, cristallizzazione; sono
state osservate le caratteristiche dell'acqua, il suo presentarsi sotto
varie forme e il suo ruolo nell’ambiente, infine è stato descritto il
ciclo dell'acqua.
- A questo punto, con l’operatrice di Legambiente Serena Maccelli, è
stata sviluppata questa UdC che, con un'uscita didattica, ha
affrontato il viaggio dell'acqua nel nostro territorio.
5. I percorsi del CIDI vengono realizzati attraverso
una metodologia costruttivista che segue
cinque fasi:
Esperimento e osservazione di ciò che accade: la costruzione del significato nella scuola
primaria non può fare a meno del contatto diretto con le cose.
Verbalizzazione individuale scritta di quello che è stato osservato: la dimensione linguistica ha
un ruolo centrale, è lo strumento fondamentale per il bambino per dare significato al mondo che
sta osservando.
Lettura collettiva delle verbalizzazioni realizzate dai bambini, discussione collettiva e confronto
tra pari.
Ogni bambino corregge o aggiunge alcune parti alla propria descrizione (affinamento), fino ad
arrivare a definire il concetto scientifico osservato (concettualizzazione).
Dopo aver letto le definizioni ed individuate collettivamente le caratteristiche principali del
concetto scientifico osservato si realizza una produzione scritta condivisa del concetto.
6. L'EBOLLIZIONE
I bambini hanno osservato l'esperimento
e discusso di quello che stava
succedendo.
Dopo ciascuno di loro ha descritto
individualmente sul proprio quaderno
l'esperimento e lo ha rappresentato
graficamente.
7. Dai quaderni dei bambini...
Nel becher si appanna la
parte senza acqua. (Alessio)
Nell'acqua si formano
delle onde. (Gioele)
Dopo un po' si sono formate delle
bollicine nella parte bassa del becher.
(Marco)
Quando faceva le bolle ha fatto un rumore come
se scoppiassero le bolle della gomma da
masticare. Poi sono iniziate le bolle un po' più
grandi e faceva un rumore un po' più forte.
(Matilde)
Le bolle erano sempre più grosse e
sempre di più. (Gabriele C.)
Dopo un po' dal becher esce il fumo.
(Mattia)
Il livello dell'acqua era
diminuito quando abbiamo
spento il fornellino.
(Filippo G.)
Infine, a ciascun bambino è stata data la definizione di ebollizione
8. Ma cos'è il “fumo” che esce dal
becher durante l'ebollizione?
Per farlo comprendere ai bambini abbiamo proposto
l'esperimento con il distillatore
Dopo l'esperimento
abbiamo chiesto a
ciascuno di
rispondere
individualmente sul
proprio quaderno alle
seguenti domande:
“Cosa è possibile
osservare con questo
esperimento se lo
confrontiamo con il
primo esperimento
dell’ebollizione? Cosa
è successo all'acqua
nella beuta?”
9. Il fumo della beuta si
raffreddava perchè
la maestra buttava
l'acqua fredda nel
distillatore e quindi
l'acqua evaporava e
si ritrasformava in
acqua, invece nel
becher no.
(Margherita)
L'acqua nella
beuta alla fine non
c'era più perchè
passava dai tubi di
gomma, dal tubo
di vetro nascosto
e andava nel
becher.
(Tommaso)
Nell'esperimento con il distillatore il fumo
non usciva. La beuta era collegata al
tubo nascosto e anche il becher era
collegato al tubo nascosto quindi l'acqua
dalla beuta doveva andare nel becher.
(Filippo G.)
10. Ma allora...il fumo cos'è? Perchè si
forma?
Con questo esperimento i bambini hanno visto che
durante l’ebollizione l’acqua si trasforma in “acqua che
non si vede” che, a sua volta, quando viene raffreddata,
si ritrasforma in acqua liquida.
Solo a questo punto è stato inserito il termine vapore
acqueo per indicare “l’acqua che non si vede”.
Anche qui i bambini hanno risposto individualmente, poi dopo la
successiva discussione collettiva hanno compreso che il fumo è una
mescolanza di vapore acqueo e goccioline piccolissime di acqua. Il suo
nome è nebbia e si forma perchè l'aria che si trova sopra il becher è
fredda ed è in grado di condensare in parte il vapore acqueo che esce
dall'acqua.
11. Una grossa difficoltà per i bambini è stata capire che cosa
sono le bolle che si formano nell'acqua durante
l'ebollizione
Molti di loro hanno risposto che le
bolle sono fatte di aria. È stato
necessario ricordare l'esperimento
fatto con il distillatore durante il
quale è stato compreso che tutta
l’acqua si trasforma in vapore
acqueo, cioè acqua che ha assunto
uno stato diverso, e che tutto il
vapore acqueo si ritrasforma in
acqua; è quindi impossibile che
l’acqua si trasformi in aria. Tranne
all’inizio, le bolle che si formano
sono vapore acqueo che sta
uscendo dall’acqua liquida.
12. Abbiamo misurato la temperatura
dell'acqua ogni 30 secondi e abbiamo
sospeso l'esperimento dopo 3 minuti.
È stato chiesto ai bambini che cosa
succederebbe se lasciassimo l'acqua
sul fornellino per 10 minuti.
L'ACQUA BOLLE A 100°
13. Quasi tutti hanno risposto che la temperatura
avrebbe continuato a salire...
Abbiamo
ripetuto
l'esperimento
misurando la
temperatura
per 10
minuti.
Tanta è stata la
sopresa dei
bambini nel
verificare che
arrivata a 100° la
temperatura
dell'acqua non
sale più.
15. A questo punto del percorso c'è stato
l'intervento degli esperti di Legambiente che
hanno fatto un incontro di due ore in ognuna
delle tre classi e successivamente hanno
condotto l'uscita didattica.
Il nostro lavoro si proponeva di
contestualizzare il cambiamento climatico a
livello locale attraverso un'uscita sul territorio
allo scopo di far conoscere ai bambini
l'ecosistema in cui vivono rendendoli
consapevoli di quanto sia importante
salvaguardare tutti gli elementi che lo
compongono.
16. MACRO-COMPETENZA: Comprendere alcuni fenomeni e
le loro interconnessioni rispetto ai cambiamenti climatici
Competenza: Affrontare il cambiamento climatico dal punto di vista
della risorsa acqua
OBIETTIVI:
- Sviluppare la capacità di formulare ipotesi e di
verificarle.
- Imparare a cogliere relazioni e collegamenti tra i
fenomeni.
- Acquisire la capacità di raccogliere dati, elaborare
misurazioni e metterle in relazione.
- Affrontare gli argomenti dal duplice punto di vista
locale e globale.
- Sviluppare la capacità di esporre i ragionamenti
elaborati durante le attività.
- Comunicare e diffondere i risultati delle attività nel
contesto della scuola, della famiglia e della società
civile.
- Collegare la risorsa acqua nel contesto globale di
cambiamento climatico.
ATTIVITÀ
Attività 1: Incontro partecipato sui cambiamenti
climatici
Metodo: Brainstorming
Durata (ore): 2
Attività 2: Uscita sul territorio (Fosso di Iolo).
I ragazzi saranno suddivisi in piccoli gruppi:
scienziati, storici, cartografi e naturalisti.
Metodo: Learning by doing. Osservazione e raccolta
dati. Ricerca & Azione partecipata
Durata (ore): 3
Attività 3: Ogni gruppo produrrà elaborati scritti e
iconografici che riassumano il percorso svolto
durante tutta l'Udc e lo relazionerà ai compagni.
Metodo: Cooperative learning
Durata (ore): 4
20. Discutendo su questa attività è stato chiesto ai
bambini: “L'acqua ha problemi o è un problema?”
Per la maggior parte di loro l'acqua ha dei
problemi, altri hanno detto che può anche essere
un problema, ma questo dipende da noi perchè
dobbiamo stare attenti a non sprecarla e non
inquinarla.
21. La distribuzione dell'acqua globale
Per spiegare ai bambini questo concetto gli “Scienziati
dell'acqua” hanno usato bottigliette, bicchieri e vasetti di
yogurt.
23. DI QUESTO 3% DI ACQUA DOLCE
Solo la parte restante è
l'acqua dolce che abbiamo
a disposizione
Il 68% forma
ghiacciai e
calotte polari
Il 68% forma
ghiacciai e
calotte polari
24. È stato chiesto ai bambini “Come si
inquina l'acqua?”
Rifiuti
Petrolio
Saponi
Concimi
chimici
Scarichi
delle
industrie
Sono biodegradabili
NO
Deiezioni
(umane e
animali)
Grasso
della
pelle
25. L'inquinamento dell'acqua spiegato
ai bambini
Perchè un foglietto
affonda e uno no?
Il sapone permette all'acqua
di attaccarsi dove
abitualmente scivola via.
Acqua con
sapone
Acqua senza
sapone
Se le sostanze detergenti sono riversate nell'ambiente i danni sono gravissimi. Le piante
acquatiche rischiano l'asfissia perchè l'acqua impedisce loro di respirare. Gran parte degli
uccelli acquatici ha una sostanza grassa sulle piume che in presenza di detersivi perde la sua
capacità impermeabilizzante: non riescono ad asciugarsi e rischiano di soffocare o annegare.
27. Il fosso di Iolo è il proseguimento artificializzato
del torrente Bardena.
Un tempo il sistema dei fiumi, dei torrenti e dei
canali (gore) della Piana Pratese svolgeva molte
importanti funzioni fra le quali fornire acqua per gli
usi civili ed agrari e per gli utilizzi manifatturieri e
industriali legati alle produzioni tessili.
28. Il fosso di Iolo si trova molto vicino alla nostra scuola pertanto
l'uscita è stata effettuata a piedi.
I bambini sono stati divisi in quattro gruppi:
CARTOGRAFI: sono stati forniti di una mappa e hanno avuto il compito di individuare il
percorso da effettuare e guidare i compagni.
NATURALISTI: hanno osservato la varietà di piante e animali presenti lungo il
percorso.
STORICI: hanno rilevato gli elementi che indicano il cambiamento storico del territorio
sia attraverso l'osservazione del paesaggio sia intervistando le persone lungo il tragitto.
SCIENZIATI: hanno misurato il ph, la temperatura dell'acqua e rilevato le condizioni
meteo.
In ogni gruppo c'era un bambino con il ruolo di fotografo.
Ad ogni gruppo sono state date delle schede di osservazione
da compilare durante il percorso.
29. Prima di
uscire la
guida ha
consegnato
al gruppo
una pianta
della zona.
I bambini hanno individuato
il percorso e lo hanno
segnato sulla pianta.
30. La guida ha mostrato ai
bambini come usare la
bussola...
...poi gliel'ha
consegnata.
31. I punti di riferimento
Il fontanello dell'acqua
PUNTO DI
PARTENZA: la
nostra scuola
PUNTO DI ARRIVO
33. I naturalisti avevano il
compito di osservare
attentamente piante e animali
trovati lungo il percorso.
Appena ne individuavano uno
tutto il gruppo si fermava ad
ascoltare la spiegazione della
guida.
39. Il gruppo degli
storici aveva il
compito di rilevare i
segni del passato
(ponti, lavatoi,
fontane,...)
e i segni di epoca
recente (canali
artificiali in
cemento, tombini,
fontanelli,...)
Sono stati anche intervistati dei signori
incontrati lungo il percorso ai quali i bambini
hanno chiesto notizie su com'era il fosso
quando erano giovani loro.
46. La terra del fosso riesce a filtrare e
ripulire l'acqua inquinata?
Ogni gruppo ha costruito un filtro usando bottigliette di
plastica, garze, sassi e della terra raccolta nel punto in
cui è stato prelevato il campione di acqua
Facciamo un esperimento
47. I bambini hanno
fissato la garza con
un elastico al collo
di una bottiglia
tagliata a metà
Ci hanno messo la
terra del fosso
i sassi
e l'hanno messa sopra
l'altra metà della bottiglia
48. Quando tutti i filtri erano pronti
la guida ha preparato “l'acqua
inquinata” diluendo del
colorante rosso nell'acqua
presa dal fosso
Poi ne ha
versata un
po' nel filtro
di ogni
gruppo
49. L'acqua filtrata è rimasta rossa, ciò significa che la terra del
fosso non è in grado di trattenere gli elementi che
contaminano l'acqua
50. Nei giorni seguenti l'uscita ogni gruppo ha prodotto dei
testi scritti e realizzato dei disegni sull'esperienza fatta.
Ogni gruppo ha poi relazionato ai compagni il proprio
lavoro.
Tutti i testi sono stati riscritti al computer e i disegni
sono stati scannerizzati.
Alla fine ogni bambino ha avuto una copia di tutti i
lavori da mettere nel proprio quadernone.
3° ATTIVITÀ
51. Il lavoro dei cartografi
Siamo partiti dalla scuola, in via
del Chiasso, poi abbiamo
svoltato a destra, in via
Tobbianese, abbiamo girato di
nuovo a destra, in via Ciliegia,
passando davanti al cimitero.
Poi abbiamo proseguito sul
ponte in via Borgo Casale,
abbiamo girato a destra, sulla
pista ciclabile, abbiamo
proseguito lungo il fosso fino ad
arrivare ad un ponte.
Per tornare a scuola abbiamo
rifatto il percorso al contrario.
(Giada, Matilde, Maria, Mattia, Niccolò', Gabriele C.)
52. Il lavoro dei naturalisti
L'artemisia. Ha le foglie
allungate verdi scure, strette e
appuntite e l'abbiamo trovata
vicino agli alberi. Con l'artemisia
si può fare un alcool di colore
verde scuro chiamato assenzio.
Abbiamo visto le lumache vicino al fiume, i vermi dentro
al terreno e le tane delle nutrie. Abbiamo udito il rumore
del vento e della pioggia. C'era anche una scia di bava di
lumaca. Di piante abbiamo visto:
53. La saponaria.
L'abbiamo trovata
nei prati e negli anni
passati le donne la
usavano per lavare.
Infatti, dopo
strofinata, veniva una
specie di schiuma
che serviva per
lavare.
La robinia
pseudoacacia. Ha il
gambo molto lungo e
delle piccole foglie
verdi. L'abbiamo
trovata vicino
all'artemisia.
Il nocciolo. Le sue
foglie sono grandi,
morbide e verdi. Il
nocciolo (il frutto) è
piccolo e marrone.
L'abbiamo trovato in
un campo e anni fa
era tradizione
piantarne uno
quando nasceva un
bambino.
54. La carota selvatica.
È lunga, ha delle
foglie arricciolate e in
cima ha un fiore tutto
bianco. L'abbiamo
trovata per strada.
Le canne dei fiumi.
Sono lunghe, verdi
chiare e appuntite, le
sue foglie sono
taglienti. Le abbiamo
trovate lungo il fiume.
L'orzo selvatico,
che può fare male
agli animali se gli
entra nel naso,
l'abbiamo trovato
sulle sponde del
fiume.
La malva
e il
papavero
erano
lungo
l'argine del
fiume.
(Filippo G., Gabriele P., Rachele, Lorenzo Y., Leila, Margherita)
55. Il lavoro degli storici
Abbiamo incontrato un signore che correva su una stradetta lungo il
fosso e gli abbiamo fatto alcune domande su come era il fosso in
passato, per esempio: c'è stato qualche allagamento? È cambiato il
clima? Ci sono nuove specie vegetali?
Ha risposto che ci sono state tracce di allagamenti, la temperatura è
cambiata e prima era molto meglio e c'erano meno case e meno
industrie.
Un altro signore ci ha detto che il clima è cambiato e bisogna spostare le
date di semina. Ora si semina a settembre-ottobre perché se si semina
a luglio le piante diventano gialle e muoiono.
Nel 1953-1954 nel fosso c'erano anche dei pesci.
Spesso e volentieri nel fosso si lavavano i panni.
Non c'era l'argine ma un passo comunale e ci passavano i cavalli.
Quando venivano le piene si usavano delle tavole di legno per bloccare
l'acqua. (Marco, Tommaso, Matteo G., Francesco, Gioele, Lorenzo S.)
56. Il lavoro degli scienziati
Il tempo di mattina era nuvoloso e verso le 9:30 ha iniziato a
piovere molto forte, poi verso le 11:00 si è alzato il sole. Il vento
era molto debole.
Abbiamo misurato la temperatura dell'aria con il termometro e
misurava 16.01.
La temperatura dell'acqua era 23.09. L'acqua era torbida e
inquinata. Il ph dell'acqua era acido.
Abbiamo scoperto che la terra del fosso non può filtrare acqua
inquinata, lo abbiamo scoperto facendo questo esperimento:
abbiamo tagliato una bottiglia in due parti, la parte sopra l'abbiamo
capovolta e messa nella parte sotto. Al posto del tappo abbiamo
messo una garza chiusa con un elastico, poi abbiamo messo la
terra del fosso nella bottiglia sopra la garza, dei sassi sopra la
terra e poi ci abbiamo rosvesciato dell'acqua con del colorante
rosso. Quando l'acqua è filtrata abbiamo visto che era rimasta
rossa. (Filippo R., Matteo N., Alice, Emma, Marco L., Gemma, Alessio)
57. Alla fine del percorso ad ogni bambino è stata data una copia di tutti i
lavori da mettere nel quadernone personale
58. RISULTATI OTTENUTI
La realizzazione di questo progetto ha consentito agli alunni di
sviluppare il tema dell'acqua da diversi punti di vista, ha
favorito agganci fra le varie discipline e ha fatto prendere
loro coscienza che è necessario da parte di tutti fare uno
sforzo per preservare e risparmiare l'acqua.
Molto positiva si è rivelata la collaborazione con gli esperti di
Legambiente, che partendo dalle conoscenze e percezioni
dei bambini sul tema, hanno poi proposto esperienze
concrete che li hanno portati a riflettere a livello locale su
una problematica globale com'è quella delle risorse idriche.
59. Documentazione dell'Unità di competenza:
A spasso nella meteorologia
Istituto scolastico:I.C. Don Milani, Prato
Destinatari:
4a A e 4a B scuola primaria Don Milani
Ore dedicate al percorso:
Circa 20 ore a classe
60. Descrizione della genesi del percorso didattico
Come è stato costruito il percorso:
Il percorso è stato costruito tenendo conto delle indicazioni nazionali
sulle competenze e cercando di collegarlo con argomenti trattati nelle
singole discipline .
Da chi è stato costruito il percorso:
Il percorso è stato costruito dalle insegnanti di scienze, matematica,
sostegno Marzia Chiti, Mariangela Franceschini, Stefania Nieri e Lucia
Chirici.
E’ stata consultata per la realizzazione l’operatrice di Legambiente
Serena Maccelli.
Le insegnanti Nieri e Chirici hanno curato la traduzione in C.A.A. per
favorire gli alunni non italofoni e con disabilità.
61.
62. QUANTI CLIMI?
Il laboratorio si è svolto
con la presentazione
delle diverse
fasce climatiche
presenti
nel nostro pianeta.
63. CLIMA vs METEO
Il clima è l'insieme delle condizioni atmosferiche
medie (temperatura, precipitazioni, umidità,
pressione, ventosità) che caratterizzano una
determinata regione geografica nel corso del tempo
(da un minimo di 30 anni a migliaia di anni).
Il meteo è composto dagli elementi temperatura,
pioggia e vento che percepiamo quotidianamente
e possono cambiare di giorno in giorno o di ora in
ora.
74. • DESERTIFICAZIONE
• RISCHIO DI ALTERAZIONE PER
GLI ECOSISTEMI
• AUMENTO DI EVENTI
METEROLOGICI ESTREMI
• SCIOGLIMENTO DEI GHIACCIAI
1
9
2
0
2
0
0
0
76. Il cambiamento del clima influenza i
nostri comportamenti e stati
d’animo. Le nostre emozioni
77.
78.
79. PER COSTRUIRE IL CALENDARIO METEO DI
CLASSE CI SIAMO ACCORTI CHE AVEVAMO
BISOGNO DI DATI RELATIVI ALLA
TEMPERATURA, PRESSIONE ATMOSFERICA,
LE DIREZIONE DEL VENTO E LA QUANTITA'
DI PIOGGIA PRECIPITATA.
COME FARE?????
81. ABBIAMO BISOGNO DI
AVERE UNA STAZIONE
METEOROLOGICA TUTTA NOSTRA.
METTIAMOCI ALL'OPERA
Dividiamoci in 5 gruppi che si
occuperanno di realizzare:
1) pluviometro
2) anemometro
3) barometro
4) banderuola
5) tabella di registrazione
giornaliera
88. Resoconto della
temperatura del mese
di maggio 2015
Ricerca di altri dati
storici sulla
temperatura di Prato
(i dati trovati riguardavano pochi
anni e perciò non è stato possibile
effettuare un’indagine statistica).
89. Risultati ottenuti
L’attuazione di questo progetto ha permesso agli alunni di
raggiungere in buona parte le competenze trasversali
previste, lavorando in un clima sereno e positivo,
rafforzando lo spirito di collaborazione e condivisione.
Attraverso le attività laboratoriali e manuali è stato
possibile far comprendere ai bambini concetti più astratti
legati alla meteorologia.
Questo percorso metodologico, arricchito dalla C.A.A., ha
permesso un effettivo coinvolgimento di tutti gli alunni.
90. Documentazione dell'Unità di competenza:
Dalla fabbrica alla forchetta: a giro per
Prato
Istituto scolastico:
I.C.Don Lorenzo Milani - Prato
Destinatari:
Classe 2a A, Scuola secondaria di I grado
Ore dedicate al percorso: circa 18 ore
91. Descrizione della genesi del percorso didattico
Come è stato costruito il percorso:
Il percorso è stato costruito tenendo conto delle indicazioni nazionali
sulle competenze e cercando di collegarlo con argomenti trattati nelle
singole discipline .
Da chi è stato costruito il percorso:
Il percorso è stato costruito dall’insegnate di scienze e matematica
Laura Fabbri in collaborazione con le insegnati della scuola primaria
Marzia Chiti e Monia Gori.
E’ stata consultata per la realizzazione l’operatrice di Legambiente
Elena Canna ( per un totale di 8 ore).
Il percorso è stato realizzato in classe dalla prof.ssa Laura Fabbri
coadiuvata dalla prof.ssa Antonella di Cristofaro.
93. Descrizione della genesi del percorso didattico
Dai “Traguardi per lo sviluppo delle competenze” e dagli obiettivi
del curricolo verticale:
Essere consapevoli che ciascuno con i propri comportamenti può
contribuire la cambiamento climatico.
Sottocompetenze:
Comprendere il modo in cui le nostre scelte alimentari influiscono sul
clima.
Riflettere sul fatto che i comportamenti alimentari di ogni persona
influenzano l’ambiente circostante.
94. Descrizione della genesi del percorso didattico
Ricaduta sulle discipline:
Il contenuto della presente UdC si raccorda con il laboratorio di
alimentazione tenuto nel corso del I quadrimestre dalle insegnanti di
Scienze (nell’ambito dei LSS) e Italiano. Inoltre esso si lega con le
singole discipline:
Matematica: raccolta dei dati e loro rappresentazione.
Scienze: Alimentazione e educazione alimentare; i cambiamenti
climatici.
Tecnologia: la filiera produttiva.
Geografia: conoscenza del territorio e cambiamenti climatici.
95. Dalle cartelle e dal cestino ho raccolto delle confezioni di diversi tipi di
alimenti.
Gli alunni, suddivisi in piccoli gruppi, hanno letto le etichette dagli alimenti e
dalle bevande e hanno riportato sul proprio quaderno le informazioni principali:
Etichettature degli alimenti
96. Nome del
prodotto
Ingredienti
Informazioni
nutrizionali
Provenienza e/o
luogo di produzione
97. Dalla lettura sono emerse alcune importanti considerazioni dai vari
alunni, in particolare inerenti il luogo di produzione:
Silvia: “L’etichetta non dice da dove arrivano gli ingredienti”.
Michele: “Ma prof. allora il luogo di produzione non è dove coltivano gli
ingredienti, ma è dove vengono “messi insieme” gli ingredienti!”
Sandro: “Queste noccioline arrivano dalla Germania!”
Pietro: “Lo stabilimento dove viene prodotto non corrisponde al luogo dove si
trova la “fabbrica” di chi vende”
98. Alimenti e produzione di CO2
Il primo intervento dell’operatrice di Legambiente E. Canna ha permesso di
effettuare:
1) un recupero dei concetti inerenti l’etichettatura dei prodotti alimentari e una
riflessione sulla provenienza degli ingredienti;
Controllo della merenda
di Desiree e lettura
etichette dei prodotti.
99. 2) un’attività di brainstorming relativa all’effetto serra e alla produzione di CO2 con
identificazione di concetti chiave che successivamente hanno portato alla costruzione
di una mappa concettuale condivisa dalla classe dal titolo “Produzioni alimentari e
cambiamenti climatici”
100. Alimenti e produzione di CO2
3) iniziare il test inerente l’impronta ecologica. Il test è stato concluso durante
le ore di lezione di scienze.
L’elaborazione dei dati è stata abbastanza
semplice: tutti gli alunni si sono collocati
nella fascia 150 – 350, proprio come la
maggior parte degli italiani!!!!!
101. Alimenti a filiera corta: Il Gran Prato
Uscita presso il panificio Focacci di
Prato che produce il Gran Prato.
Il titolare spiega il procedimento
produttivo e l’origine degli ingredienti
del Gran Prato ...
... Il grano della “piana pratese” viene
macinato a Vaiano (PO) …
102. ... con aggiunta di acqua e lievito
madre si prepara l’impasto …
... l’impasto viene fatto lievitare (e
noi l’abbiamo potuto toccare!!!) …
... cottura nel forno…
103. ... ecco pronto il Gran Prato…
Ora la parte migliore: assaggio e giro
turistico a Prato!
104. I ragazzi sono stati divisi in piccoli gruppi, hanno approfondito
l’argomento e poi hanno relazionato in classe:
Gruppo 1: Il GranPrato con ppt.
105. Gruppo 2: Dal prodotto alla filiera. Cartellone per la classe.
Tipi di
FILIERA
106. World cafè: “dire, fare, …cambiare!”
L’aula è stata trasformata in un bar: i
banchi raggruppati, i foglio A4 e A3 usati
come tovagliette; i gruppi formati. Gli
alunni hanno portato anche bibite e
bicchieri per creare un clima da “cafè”.
L’operatrice di Legambiente,
Elena Canna, legge le “regole”
del wold cafè.
107. Le insegnanti Fabbri Laura e di
Cristofaro Antonella scelgono i
“master” tra i componenti del
gruppo e poi si immedesimano nel
world cafè!.
Ogni alunno ha scritto le sue riflessioni sul foglio A4; il master del
gruppo le ha raccolte nel foglio A3. Ad ogni domanda i ragazzi
cambiavano tavolo. Il Master al termine dell’attività ha relazionato.
108. 1) Perché è così importante ciò che decidiamo di
mangiare?
Le risposte uguali dati da
diversi Master non sono
state inserite per motivi di
spazio.
109. 2) Ipotizziamo per un attimo che nel mondo tutti i
problemi legati al cibo e ai cambiamenti climatici
siano stati risolti: come è stato possibile?
Questa è stata considerata
la domanda più difficile...
… le risposte sono state
molto fantasiose!
110. 3) Cosa possiamo fare concretamente e quotidianamente
(come individui, come famiglie, come scuola) per
migliorare la situazione?
Questa è stata considerata
la domanda più divertente.
Effettivamente ci sono
state proposte molto
diverse e creative.
111. Il World cafè ha dato vita a molti argomenti di discussione,
che sono stati sviluppati nei giorni seguenti in classe.
I ragazzi, divisi in piccoli gruppi effettuati da loro stessi,
hanno approfondito, su suggerimento dell’insegnante , alcune
tematiche emerse (come i prodotti a km 0, la produzione
dell’olio di palma).
Le risposte alla domanda 3 sono state la base per realizzare:
1) lo spot in ppt inerente la riduzione dei consumi e della
produzione di CO2;
2) il volantino inerente le buone pratiche alimentari da
distribuire ai coetanei.
112. Alimenti a km0
Ai ragazzi è stato chiesto di documentare, anche con strumenti
informatici, alcune tipologie di etichette di prodotti a km 0.
I ragazzi sono stati divisi in piccoli gruppi e poi hanno relazionati in
classe.
113.
114. Il caso particolare: l’olio di palma
Nel primo incontro con l’operatrice di Legambiente è stato citato l’olio di
palma come un ingrediente molto diffuso in tante preparazioni alimentari.
Alcune ragazze hanno deciso di approfondire l’argomento e di esporre alla
classe il loro lavoro e le loro riflessioni su tale argomento..
115. Zone di produzione dell’olio di palma.
L’olio di palma viene usato in tantissimi
cibi, il confronto con le etichette di
prodotti che consumiamo
quotidianamente ce lo ha
confermato!!!!
117. Volantino
Un gruppo di ragazze ha creato il volantino per pubblicizzare
le buone pratiche alimentari necessarie per ridurre
l’inquinamento e la produzione di CO2.
Presentazione del volantino agli alunni dell’IC Don Milani.
118. • Fronte e retro del volantino delle “@ragazze verdi & co.”.
119. Risultati ottenuti
Per la verifica finale:
E’ stata costruita una verifica con risposte multiple, completamento, di brani ma
anche domande aperte inerenti le attività effettuata.
L’analisi dei risultati
complessivi è per me molto
positiva, perché la
percentuale di alunni che
hanno raggiunto risultati
oltre la sufficienza è molto
migliorata rispetto alle
precedenti verifiche.
120. Risultati ottenuti
Per quanto riguarda la valutazione del percorso effettuato nell’ambito del
gruppo-classe posso affermare che ho riscontrato:
- un maggiore coinvolgimento dei ragazzi nelle varie attività, valutabile
con un impegno preciso nel portare i materiali e quanto necessario allo
svolgimento del percorso e con una seria e puntuale risposta alle
richieste (per esempio puntualità nella consegna degli elaborati, dei
cartelloni e delle presentazioni in ppt);
- entusiasmo e precisione nell’effettuare il lavoro di gruppo;
- un maggiore numero di interventi nella fase di “ipotesi” anche da parte
di alunni che normalmente sono poco partecipativi.