Istituto Comprensivo Barberino di mugello- primo approccio all'uso sostenibile delle risorse: U216 "Cha acqua bevi"- U217 "Dai combustibile alle energie rinnovabili" - U388 "Energie rinnovabili a tutela dell'ambiente"
Istituto Comprensivo Barberino di mugello- primo approccio all'uso sostenibile delle risorse: U216 "Cha acqua bevi"- U217 "Dai combustibile alle energie rinnovabili" - U388 "Energie rinnovabili a tutela dell'ambiente"
In this webinar, Evelyn Abouhassan, Esquire, the Senior Legislative Advocate at Disability Rights California, discusses:
- The steps to a bill becoming law
- The power of telling your story to representatives about your needs
- How you can make your voice heard
Progetto congiunto fra IC Don Lorenzo Milani di Tavarnelle Val di Pesa e del IC di San Casciano in Val di Pesa.
UdC 487 - PIOVE SUL PASSATO - Danni delle PIOGGE ACIDE sui MONUMENTI
(Formulario 2015)
1. Documentazione dell’Unità di competenza:
«Con l’acqua alla gola!»
Istituto scolastico:
Istituto Comprensivo Carlo Piaggia
Destinatari:
Scuola Sec. I Grado di Capannori,
Classe I B
Ore dedicate al percorso: 15
2. Descrizione della genesi del percorso didattico
Il percorso si è basato sulla necessità di iniziare la permanenza degli
studenti nella Scuola Secondaria di I Grado fornendo loro gli strumenti
basilari sul problema dei cambiamenti climatici, applicandolo alla
risorsa più comune e presente intorno a noi: l’acqua, che è stata vista
sotto il punto di vista qualitativo e quantitativo. In questo modo è stato
realizzato un percorso che possa avvicinare gli alunni al problema dei
cambiamenti climatici, puntando molto sulle esperienze pratiche più che
sulla discussioni.
3. Descrizione del percorso didattico, dove siano
chiaramente individuabili lo sviluppo concettuale e
l’approccio metodologico
Inizialmente i partecipanti sono stati coinvolti in una discussione aperta sulle cause e sugli
effetti dei cambiamenti climatici, compiendo un esperimento sul diverso assorbimento del
calore da parte di diversi colori, più chiari quelli naturali, più scuri quelli antropici.
4. Descrizione del percorso didattico, dove siano
chiaramente individuabili lo sviluppo concettuale e
l’approccio metodologico
È stato quindi affrontato il problema della quantità d’acqua a disposizione nelle varie fasce
climatiche della Terra, con la costruzione di un mosaico in scala che potesse
rappresentare i diversi tipi di utilizzo che un cittadino americano, francese e africano
possono fare con la quantità di liquido a disposizione.
Per osservare ed affrontare il problema della scarsità di acqua potabile sono state
condotte discussioni ed attività pratiche sulla misura di alcuni principali parametri di qualità,
tutte effettuabili in aula senza l’ausilio di strumentazioni tecniche particolari: odore, colore,
torbidità, acidità, durezza.
I partecipanti sono stati divisi in gruppi e successivamente all’introduzione del tema
dell’impronta idrica è stato affrontato il problema del miglioramento delle caratteristiche
fisiche e chimiche dell’acqua, allestendo una piccola filiera di trattamento in merito a
grigliatura, sedimentazione, filtrazione, correzione dell’acidità e disinfezione di un
campione contaminato da alcune sostanze.
5. Descrizione del percorso didattico, dove siano
chiaramente individuabili lo sviluppo concettuale e
l’approccio metodologico
6. Descrizione del percorso didattico, dove siano
chiaramente individuabili lo sviluppo concettuale e
l’approccio metodologico
Nell’ultimo incontro i gruppi di partecipanti hanno illustrato ai compagni, ai docenti ed
all’esperto un tema precedentemente assegnato riguardante l’impronta idrica. Da questo
sono state prodotte diapositive ed immagini. Sono stati inoltre preparati alcuni esperimenti
che sono stati presentati nello spettacolo finale.
7. Risultati ottenuti
Gli alunni, complice anche l’età vicina agli studi di scuola primaria, portano con loro un
bagaglio culturale ancora improntato sull’immediatezza e sul rapporto diretto e di fiducia
con insegnanti ed esperto. In questo modo i ragazzi hanno assimilato gli argomenti
proposti con maggiore facilità.
Alcune iniziative che sono state prese da parte degli studenti non sono scaturite
necessariamente da una responsabilizzazione da parte di insegnanti ed esperto, ma bensì
sono nate per specifica ed autonoma volontà dei ragazzi, che con la presentazione degli
argomenti alla classe ed alle famiglie hanno dimostrato di aver assimilato i concetti, nella
speranza che a questo primo laboratorio possano seguire quelli svolti nelle classi II e III.
8. Documentazione dell’Unità di competenza:
«Tanto rumore per nulla…»
Istituto scolastico:
Istituto Comprensivo Carlo Piaggia
Destinatari:
Scuola Sec. I Grado di Capannori,
Classe II B
Ore dedicate al percorso: 16
9. Descrizione della genesi del percorso didattico
Benché gli studenti della classe II B non avessero precedentemente
partecipato a laboratori di questo tipo, è stato scelto di effettuare solo
un primo incontro in analogia con quelli delle unità di competenza
precedentemente descritta per poi affrontare una tematica diversa,
ovvero quella della cura del proprio territorio, essenzialmente dal punto
di vista idrogeologico. Tali principi sono stati poi contestualizzati dai
ragazzi alla zona in cui vivono, e pertanto ad una realtà di valle vicino
alle montagne.
10. Descrizione del percorso didattico, dove siano
chiaramente individuabili lo sviluppo concettuale e
l’approccio metodologico
Anche questi partecipanti sono stati inizialmente coinvolti in una discussione aperta sulle
cause e sugli effetti dei cambiamenti climatici, compiendo un esperimento sul diverso
assorbimento del calore da parte di diversi colori, più chiari quelli naturali, più scuri quelli
antropici.
11. Descrizione del percorso didattico, dove siano
chiaramente individuabili lo sviluppo concettuale e
l’approccio metodologico
Lo sguardo si è posto poi sui principali rischi provenienti da precipitazioni e tessiture di
terreno presenti in un territorio di valle: quello idraulico, e quindi rivolto alle alluvioni, e
quello geologico, ovvero relativo alle frane. È stato mostrato ai partecipanti un metodo per
mettere in relazione diretta la dimensione dei sedimenti presenti in un corso d’acqua ed il
rischio di esondazione. Tale attività è stata poi seguita dalla costruzione di uno strumento
di misura autoprodotto, un pluviometro fai-da-te, con il quale i ragazzi hanno misurato per
un mese circa i volumi precipitati sottoforma di pioggia. Il funzionamento e le fasi di
costruzione sono state illustrate all’interno dello spettacolo finale, così come il principio di
accadimento di una frana.
I ragazzi si sono poi trovati di fronte a due problemi di tipo numerico: uno relativo alla
variazione della quantità d’acqua in alcuni corsi d’acqua a seguito dell’intervento dell’uomo
(che cambia l’uso del suolo che occupa), un altro relativo alle scelte da compiere
nell’allestimento di un impianto idroelettrico, quest’ultimo trattato dopo aver discusso sulle
energie rinnovabili. Per semplificare la trattazione di questi argomenti è stata affrontata
anche una breve parentesi sul concetto di energia, la sua conversione e gli strumenti in
grado di attuarla.
12. Descrizione del percorso didattico, dove siano
chiaramente individuabili lo sviluppo concettuale e
l’approccio metodologico
13. Risultati ottenuti
Gli studenti sono stati in grado di approfondire le tematiche affrontate e di elaborare
quanto appreso in maniera autonoma o a gruppi, proponendo nello spettacolo finale una
serie di esperimenti, riflessioni ed evidenze sul mondo del rischio idrogeologico, sempre
partendo dal problema dei cambiamenti climatici. Tale percorso potrà trovare una sua
logica continuazione nelle proprietà dell’aria e dell’acqua e nella meteorologia, che si spera
di poter attuare nel prossimo Anno Scolastico.
14. Documentazione dell’Unità di competenza:
«Quando l’evento diventa… estremo!»
Istituto scolastico:
Istituto Comprensivo Carlo Piaggia
Destinatari:
Scuola Sec. I Grado di Capannori,
Classe III B
Ore dedicate al percorso: 16
15. Descrizione della genesi del percorso didattico
Stati scelti argomenti che potessero interessare gli studenti sia in
relazione al percorso curricolare, sia in relazione a ciò che si sente
quotidianamente sul tempo e sul clima.
La scelta è caduta sulla chimica e la fisica dell’acqua e dell’atmosfera in
funzione degli effetti dei cambiamenti climatici, con cenni di
meteorologia e descrizione del concetto di evento estremo.
Il percorso ha previsto anche la realizzazione di esperimenti ed un
momento di gioco personalizzato che ripercorresse in versione ridotta
la simulazione «Vallo a Dire ai Dinosauri».
16. Descrizione del percorso didattico, dove siano
chiaramente individuabili lo sviluppo concettuale e
l’approccio metodologico
Anche questi partecipanti sono stati inizialmente coinvolti in una discussione aperta sulle
cause e sugli effetti dei cambiamenti climatici, compiendo un esperimento sul diverso
assorbimento del calore da parte di diversi colori, più chiari quelli naturali, più scuri quelli
antropici.
17. Descrizione del percorso didattico, dove siano
chiaramente individuabili lo sviluppo concettuale e
l’approccio metodologico
I partecipanti sono stati inizialmente coinvolti nell’osservazione delle principali
caratteristiche fisiche e chimiche dell’acqua, con collegamenti agli effetti dei cambiamenti
climatici, alla ricerca dei fenomeni che possono instaurare. A tale scopo è stato compiuto
un esperimento per apprezzare come la fusione di ghiacciai su terre emerse influenzi il
livello dei mari e degli oceani, a differenza della fusione degli iceberg.
18. Descrizione del percorso didattico, dove siano
chiaramente individuabili lo sviluppo concettuale e
l’approccio metodologico
Per comprendere gli effetti dei cambiamenti climatici nella vita di tutti i giorni è stato
affrontato il tema della meteorologia, per capire le dinamiche del tempo atmosferico. Sono
stati dapprima visti i principi basilari della dinamica e della fisica dell’aria umida,
commentando poi una previsione dei tempo, spiegando alcuni fenomeni visibili attraverso
immagini e compiendo un esperimento per riprodurre in un contenitore un evento piovoso.
Il percorso ha poi visto l’avvicinamento ad un concetto particolare come quello delle
«emergenze», inteso come momento transitorio e pericoloso ed applicato a rischi
idrologici, geologici, meteorologici e climatici. I partecipanti sono stati poi calati in una
realtà virtuale, ciascuno con un proprio ruolo, simulando una realtà sconvolta da un’ondata
di caldo. Ogni partecipante, cercando di salvaguardare i propri interessi, ha cercato di
superare l’emergenza.
19. Descrizione del percorso didattico, dove siano
chiaramente individuabili lo sviluppo concettuale e
l’approccio metodologico
20. Risultati ottenuti
(analisi critica in relazione agli apprendimenti degli alunni)
Gli studenti hanno mostrato interesse per le attività. L’illustrazione di alcuni esperimenti
avvenuta in occasione dello spettacolo finale ha fatto rilevare uno spiccato interesse per il
risvolto pratico del laboratorio, che ha pertanto focalizzato l’attenzione di una buona parte
degli studenti, complici anche gli argomenti di attualità e comunemente ascoltati o letti nei
mass-media.
La speranza è quella che il percorso possa continuare ad essere svolto anche nei futuri
Anni Scolastici con le prossime classi, che quest’anno sono state coinvolte nel progetto.