Le schede con cui il Prof. Pietro Ichino ha voluto illustrare gli aspetti principali della Riforma della Costituzione che siamo chiamati ad approvare con il Referendum del 4 Dicembre.
Le schede con cui Diego Zardini, deputato del Partito Democratico, ha voluto illustrare gli aspetti principali della Riforma Costituzionale che siamo chiamati ad approvare con il Referendum del 4 Dicembre.
Riforma Costituzionale 4 Dicembre - #bastaunsìcorboss
Presentazione della riforma costituzionale del 4 dicembre, con spiegazioni nel dettaglio e nel merito. Nella parte finale una serie di risposte alle domande/critiche più comuni sulla riforma.
Ringrazio i professori Vassallo e Ceccanti per il materiale fornito dal quale ho preso spunto.
Come cambiano gli istituti di democrazia diretta con la riforma costituzionale: abbassamento del quorum per i referendum abrogativi richiesti da almeno 800.000 elettori, più attenzione alle proposte di legge di iniziativa popolare, introduzione dei referendum propositivi e della consultazione pubblica
La riforma costituzionale che sarà sottoposta a referendum confermativa a ottobre 2016 ridefinisce il rapporto tra Stato e Regioni rendendo più chiaro chi fa cosa, prevedendo più autonomia per chi ha i conti in ordine ma anche una clausola di supremazia dello Stato per tutelare l'interesse nazionale.
Si mette, inoltre, un freno alle retribuzioni di assessori e consiglieri regionali che non potranno più superare quelle dei Sindaci delle grandi città capoluogo.
IL REFERENDUM COSTITUZIONALE SUL TAGLIO DEI PARLAMENTARItelosaes
Il 20 e il 21 settembre 2020 si è svolto il referendum confermativo sul taglio dei parlamentari. Ha vinto il sì, ma il nuovo Parlamento con 600 parlamentari vedrà la luce soltanto nella prossima legislatura. Ma quali sono le origini e l'iter di questo referendum? da cosa nasce? quali sono i partiti per il sì e i partiti per il no? e le loro ragioni? cosa succede ora, dopo la vittoria dei sì?
Le schede con cui Diego Zardini, deputato del Partito Democratico, ha voluto illustrare gli aspetti principali della Riforma Costituzionale che siamo chiamati ad approvare con il Referendum del 4 Dicembre.
Riforma Costituzionale 4 Dicembre - #bastaunsìcorboss
Presentazione della riforma costituzionale del 4 dicembre, con spiegazioni nel dettaglio e nel merito. Nella parte finale una serie di risposte alle domande/critiche più comuni sulla riforma.
Ringrazio i professori Vassallo e Ceccanti per il materiale fornito dal quale ho preso spunto.
Come cambiano gli istituti di democrazia diretta con la riforma costituzionale: abbassamento del quorum per i referendum abrogativi richiesti da almeno 800.000 elettori, più attenzione alle proposte di legge di iniziativa popolare, introduzione dei referendum propositivi e della consultazione pubblica
La riforma costituzionale che sarà sottoposta a referendum confermativa a ottobre 2016 ridefinisce il rapporto tra Stato e Regioni rendendo più chiaro chi fa cosa, prevedendo più autonomia per chi ha i conti in ordine ma anche una clausola di supremazia dello Stato per tutelare l'interesse nazionale.
Si mette, inoltre, un freno alle retribuzioni di assessori e consiglieri regionali che non potranno più superare quelle dei Sindaci delle grandi città capoluogo.
IL REFERENDUM COSTITUZIONALE SUL TAGLIO DEI PARLAMENTARItelosaes
Il 20 e il 21 settembre 2020 si è svolto il referendum confermativo sul taglio dei parlamentari. Ha vinto il sì, ma il nuovo Parlamento con 600 parlamentari vedrà la luce soltanto nella prossima legislatura. Ma quali sono le origini e l'iter di questo referendum? da cosa nasce? quali sono i partiti per il sì e i partiti per il no? e le loro ragioni? cosa succede ora, dopo la vittoria dei sì?
REGOLAMENTI PARLAMENTARI: CHI LI CONOSCE BENE VINCEtelosaes
Cosa sono i regolamenti parlamentari? A cosa servono? Qual è la loro fonte normativa? Per il lobbista è fondamentale conoscere sia i Regolamenti parlamentari sia la loro concreta applicazione. Soprattutto per capire quando fare lobbying.
In vista del referendum sulla riforma costituzionale, martedì 25 ottobre l’Università Vita-Salute San Raffaele ha organizzato l’incontro dal titolo: “La riforma costituzionale: una questione civile e culturale”.
L’evento, sollecitato dagli studenti dell’Università, ha visto come relatori Marilisa D’Amico, avvocato e docente di Diritto costituzionale presso l’Università degli Studi di Milano; Gustavo Zagrebelsky, docente di Elementi di diritto presso la Facoltà di Filosofia dell’Ateneo, già presidente della Corte costituzionale; Roberta De Monticelli, docente di Filosofia della persona presso la Facoltà di Filosofia dell’Ateneo; Michele Nicoletti, docente di Filosofia politica presso l’Università di Trento e deputato PD alla Camera.
Un’ importante occasione pConvegno 25 ottobreer comprendere le ragioni e i contenuti della riforma e delle critiche che le sono state rivolte.
In vista del referendum sulla riforma costituzionale, martedì 25 ottobre l’Università Vita-Salute San Raffaele ha organizzato l’incontro dal titolo: “La riforma costituzionale: una questione civile e culturale”.
L’evento, sollecitato dagli studenti dell’Università, ha visto come relatori Marilisa D’Amico, avvocato e docente di Diritto costituzionale presso l’Università degli Studi di Milano; Gustavo Zagrebelsky, docente di Elementi di diritto presso la Facoltà di Filosofia dell’Ateneo, già presidente della Corte costituzionale; Roberta De Monticelli, docente di Filosofia della persona presso la Facoltà di Filosofia dell’Ateneo; Michele Nicoletti, docente di Filosofia politica presso l’Università di Trento e deputato PD alla Camera.
Un’ importante occasione per comprendere le ragioni e i contenuti della riforma e delle critiche che le sono state rivolte.
REGOLAMENTI PARLAMENTARI: CHI LI CONOSCE BENE VINCEtelosaes
Cosa sono i regolamenti parlamentari? A cosa servono? Qual è la loro fonte normativa? Per il lobbista è fondamentale conoscere sia i Regolamenti parlamentari sia la loro concreta applicazione. Soprattutto per capire quando fare lobbying.
In vista del referendum sulla riforma costituzionale, martedì 25 ottobre l’Università Vita-Salute San Raffaele ha organizzato l’incontro dal titolo: “La riforma costituzionale: una questione civile e culturale”.
L’evento, sollecitato dagli studenti dell’Università, ha visto come relatori Marilisa D’Amico, avvocato e docente di Diritto costituzionale presso l’Università degli Studi di Milano; Gustavo Zagrebelsky, docente di Elementi di diritto presso la Facoltà di Filosofia dell’Ateneo, già presidente della Corte costituzionale; Roberta De Monticelli, docente di Filosofia della persona presso la Facoltà di Filosofia dell’Ateneo; Michele Nicoletti, docente di Filosofia politica presso l’Università di Trento e deputato PD alla Camera.
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In vista del referendum sulla riforma costituzionale, martedì 25 ottobre l’Università Vita-Salute San Raffaele ha organizzato l’incontro dal titolo: “La riforma costituzionale: una questione civile e culturale”.
L’evento, sollecitato dagli studenti dell’Università, ha visto come relatori Marilisa D’Amico, avvocato e docente di Diritto costituzionale presso l’Università degli Studi di Milano; Gustavo Zagrebelsky, docente di Elementi di diritto presso la Facoltà di Filosofia dell’Ateneo, già presidente della Corte costituzionale; Roberta De Monticelli, docente di Filosofia della persona presso la Facoltà di Filosofia dell’Ateneo; Michele Nicoletti, docente di Filosofia politica presso l’Università di Trento e deputato PD alla Camera.
Un’ importante occasione per comprendere le ragioni e i contenuti della riforma e delle critiche che le sono state rivolte.
How does the Myanmar legal framework support company-community relations?Ethical Sector
On 29 and 30 August PeaceNexus and MCRB convened a two day ‘collaborative design workshop’ at Inya Lake Hotel, Yangon to discuss the need for, and shape of, a possible initiative – or initiatives – to build capacity of civil society and business for dialogue and mediation of business-related conflicts.
MCRB presented on the existing Myanmar legal framework in support of company-community dialogue, and future opportunities including the potential for companies and communities to reach agreement on community development agreements/benefit sharing agreements which could cover a range of mutual interests and concerns.
Read more: http://www.myanmar-responsiblebusiness.org/news/peacenexus-collaborative-design-workshop.html
A multi-stakeholder workshop on Responsible Tourism and Human Rights in Myanmar was held in Naypyidaw from 30 September to 2 October by the Myanmar Centre for Responsible Business and the Hanns Seidel Foundation.
On Tuesday, 23 September, MCRB hosted a half-day workshop on “Anti-Corruption Programmes” for Myanmar businesses in Yangon. The workshop, held in collaboration with Spectrum – a Yangon-based sustainable development knowledge network - was the first in a series of events to follow-up on the Transparency in Myanmar Enterprises (TiME) report and build business capacity in the area of anti-corruption and human rights.
Opening Remarks - Human Rights Policy TrainingEthical Sector
As part of its programme of enhancing Myanmar companies’ understanding of responsible business practices, MCRB organised a one day workshop in Yangon on “Developing a Human Rights Policy” on 5th September 2016.
Read more: http://www.myanmar-responsiblebusiness.org/news/developing-a-human-rights-policy.html
Is there a connection between fashion and personal identity?How do they all connect to PR/Marketing. In today's business world, it's all about the look. Professionals care about their look to get hired, and then once hired they care about the look of their clients. My studies have proven there is a connection between fashion sense and personal identity, no matter what class or socioeconomic standard you live in. What does this connection mean? How is fashion a social construct?
Il nuovo senato e la fine del bicameralismo paritariopdmilano7
Ragioni storiche, dibattito politico e motivazioni giuridiche alla base della riforma costituzionale Renzi-Boschi. Per un convinto sì al referendum di ottobre.
presentazione resa il 1 dicembre dalla Dott.ssa Francesca Minni (assegnista di ricerca in Università di Bologna) presso lo studio legale Norton Rose Fulbright. La presentazione espone la riforma e le ragioni sia del sì che del no
Diciamo sabato 3 settembre ore 15.00 alla Madrina Maria Elena Boschi No alla riforma Costituzionale e SI alla sovranità Popolare. Il Movimento 5 Stele Sondrio non mancherà di far sentire la sua Voce.
Referendum Costituzionale: Un’opportunità per cambiare il Paese ? Il 24 novembre 2016 alle ore 18,30 presso la sala Pastore della CISL di Verona, Lungadige Galtarossa, 22 - Verona Interverranno:
Roberta Roncone Segretaria Nazionale Fim CISL
Anna Maria Bigon Avvocato ed ex sindaco di Povegliano Introduce e coordina Lorenzo Dalai Coordinatore del Comitato Bastaunsi Verona Futura
Saluti di Massimo Castellani Segretario Generale CISL Verona
Dopo l’assemblea nazionale della sinistra a Milano a sostegno del SI in cui sono state spiegate le motivazioni storiche ed attuali per votare SI al referendum della riforma costituzionale, l’on.le Diego Zardini ha organizzato un incontro a Verona.
Pietro Ichino, senatore del PD, espone i precedenti, l’iter parlamentare e i contenuti della legge Boschi
Diego Zardini, deputato del PD, illustra gli effetti economici e sociali della riforma
2. La scelta dell’Assemblea costituente:
un forte freno ai poteri del Governo
• Le preoccupazioni per la nascente democrazia nel ‘46-’47
• La scelta del bicameralismo perfetto nelle funzioni, ma asimmetrico
nell’elezione, come freno all’azione di governo:
₋ corpo elettorale diverso
per i due rami del Parlamento
₋ durata diversa
₋ sistema di elezione diverso
• Temperamenti vengono adottati fin dai primi
tempi (proporzionale nei due rami, parificazione
della durata)…
• … ma più tardi verranno anche aggravamenti delle differenze di meccanismo
elettorale tra i due rami (la riforma elettorale del 2005)
2
Camera
Senato
3. Il dissenso di un membro molto autorevole
dell’assemblea Costituente
3
Giuseppe Dossetti critica
aspramente la scelta di Alcide
De Gasperi e Palmiro Togliatti
in favore di un bicameralismo
perfettamente simmetrico,
osservando che questo renderà
impossibile un’azione incisiva del
Governo e del Parlamento per la
riforma socio-economica dell’Italia
4. Un secondo vibrato (e molto qualificato) dissenso
4
Gaetano Salvemini, liberal-socialista
e federalista, in volontario esilio
negli U.S.A. fino al 1949, qualifica la
nuova Costituzione italiana come
«un’alluvione di scempiaggine»,
affermando che «i soli articoli che
meriterebbero di essere approvati
sono quelli che rendono possibile
emendare… questo mostro di
bestialità»
5. Il rapporto problematico tra Regioni e Stato
• Le 15 Regioni a statuto ordinario vengono istituite nel 1970
• Per regolare i rapporti con i poteri centrali, nel 1988 la legge
istituisce e disciplina un organo di coordinamento «tra
Governi» non previsto dalla Costituzione: la Conferenza Stato-
Regioni
• Le competenze delle Regioni vengono assai potenziate nel
2001, con aree molto larghe di sovrapposizione con le
competenze statali (c.d. competenza concorrente)
• Ne deriva un ingentissimo contenzioso costituzionale e,
secondo alcuni, un ostacolo allo sviluppo economico del Paese 5
6. Governi debolissimi e molto instabili
• 63 Governi in 70 anni di Costituzione: poco meno di uno
all’anno (nello stesso periodo la Germania ne ha avuti 24)…
• … non possono programmare su di un orizzonte di
legislatura: si naviga sempre a vista
• La girandola dei ministri e sottosegretari finisce con
l’attribuire un potere sempre maggiore agli apparati
ministeriali (inamovibili)
6
7. 1979: la Presidente della Camera
indica i tre capitoli della riforma necessaria
Nilde Iotti, già deputata alla Costituente, dall’estate 1979 al 1983
Presidente della Camera, in un suo discorso a Piombino del 1979:
«È ora di affrontare il problema delle riforme costituzionali».
«Basta con questo assurdo bicameralismo perfetto,
basta con mille parlamentari: quanti ne ha la Cina,
ma loro sono un miliardo e trecento milioni»
«Federalismo istituzionalizzato trasformando il
Senato in Camera delle Regioni e dei poteri locali:
perché il Senato non potrebbe essere come
il Bundesrat tedesco?» […]
7
8. I tentativi di riformare
la seconda parte della Costituzione
• Dai primi anni ‘80 tutte le principali forze politiche
concordano sulla necessità di abbandonare il
bicameralismo perfetto e rendere più stabile il Governo
• In 30 anni si susseguono ben sei commissioni bicamerali o
governative, per altrettanti tentativi di delineare una
riforma condivisa, ma senza successo:
Bozzi (1983-85); De Mita-Iotti (1992-94); Speroni (1994);
D’Alema (1997-98); Violante (2007); Comitato dei 40 saggi
istituito dal Capo dello Stato durante il Governo Letta (2013)
8
9. La crisi trerribile
del febbraio-aprile 2013
• Dalle elezioni del febbraio 2013 esce un Parlamento tripolare (PD,
FI-Lega, M5S) che pencola verso il quadripolarismo (spaccatura
nel centrodestra tra FI e Lega)
• Al Senato nessuno dei poli maggiori ha la
maggioranza, si fatica moltissimo anche a eleggere
il nuovo Capo dello Stato
• Napolitano accetta la rielezione ponendo come
condizione l’impegno di tutti per la riforma
elettorale e per quella costituzionale
9
10. Gennaio 2014
La Corte costituzionale, che fin dal 2008
aveva segnalato la problematicità
della legge elettorale del 2005
(il c.d. Porcellum)
dichiara la sua incostituzionalità
denunciando l’inerzia del legislatore
10
11. Febbraio 2014
Il Governo Letta
cade per la sua inerzia
sul terreno istituzionale
il Governo Renzi
nasce per fare
le due riforme
istituzionali
11
12. La riforma elettorale (L’Italicum,
che però non è oggetto del referendum)
12
• Riguarda la sola Camera (in funzione
della riforma costituzionale)
• Se nessuna lista raggiunge il 40%, prevede il ballottaggio tra le prime due
per il premio di maggioranza: unico rimedio al tri- o quadri-polarismo (per
evitare quel che sta accadendo in Spagna)
• Non ammette apparentamenti tra liste per il ballottaggio
• Pone una soglia minima del 3% per entrare in Parlamento
• Collegi piccoli, capi-lista eletti direttamente, i successivi con le preferenze
13. L’iter parlamentare
della riforma costituzionale
13
• Viene presentata già nell’aprile 2014 dalla Min. Boschi
al Senato (le p.d.l. per la riforma elettorale vengono invece
esaminate in prima lettura alla Camera)
• Sei letture: approvata con modifiche l’8.8.14 dal Senato
(57%); poi, ancora con modifiche, il 10.3.15 dalla Camera
(57%); ancora con modifiche il 13.10.15 dal Senato (56%);
senza modifiche l’11.1.16 dalla Camera (58%); infine per
la seconda volta il 20.1.16 dal Senato (57%) e il 12.4.16
dalla Camera (57%)
• È votata da PD, FI (nelle prime due letture), NCD, SC, SVP, ALA
Maria Elena Boschi
14. I punti più rilevanti della riforma:
a) la fine del bicameralismo perfetto
14
• Dopo quarant’anni di dibattiti privi di risultati, che però
avevano visto un consenso amplissimo su questo punto,
finalmente si supera in modo netto il bicameralismo perfetto
• Il Governo dipende solo dalla fiducia della Camera dei
Deputati
• Tranne alcune specificamente indicate nell’art. 70 Cost.,
tutte le leggi devono essere approvate solo dalla Camera
(salvo riesame richiesto dal Senato)
15. I punti più rilevanti della
riforma - segue: b) il Senato
15
• Il Senato, ridotto a 100 membri, diventa
l’espressione delle Autonomie territoriali
• 95 dei 100 membri sono eletti in due tempi: prima a sindaco o a
consigliere regionale, poi a senatori mediante il voto dei Consigli
regionali; 5 possono essere nominati per meriti dal C.d.Stato (x 7 anni)
• Prerogative: a) approva le leggi «bicamerali»: in particolare quelle
costituzionali, quelle sulle direttive europee o trattati, e quelle in tema
di autonomie locali; b) può invitare la Camera a riesaminare le leggi
approvate, ma senza potere di veto; c) ha compiti di analisi e controllo
delle politiche pubbliche; d) partecipa all’elezione del Capo dello Stato
ed elegge due dei membri «laici» della Corte costituzionale
• È permanente: ogni Consiglio regionale, appena eletto, elegge i propri
senatori, anche in tempi diversi rispetto agli altri Consigli regionali
17. I punti più rilevanti della riforma -segue
c) il Capo dello Stato
• La sua funzione di arbitro e garante della
Costituzione è rafforzata dalle nuove regole
per la sua elezione
• È sempre eletto dal Parlamento in seduta
comune: nei primi 3 scrutini occorre ancora
il voto di due terzi degli aventi diritto
• dal quarto scrutinio occorre il voto di
tre quinti degli aventi diritto
• dal settimo scrutinio occorre il voto di
tre quinti dei votanti
(finora, dopo il terzo scrutinio, bastava
il 50% + 1 degli aventi diritto)17
18. I punti più rilevanti della riforma
segue - d) il Governo
18
• Sarà più stabile, dipendendo soltanto dalla fiducia della Camera e
non più da quella del Senato
• Potrà chiedere che la Camera riservi ai disegni di legge attuativi
del programma una corsia preferenziale, che consenta la loro
discussione e votazione entro un termine breve (cmq non <70 gg.)
• In compenso, vedrà limitata la propria facoltà di legiferare
direttamente mediante decreti-legge (viene codificato in Costituzione il
contenuto della giurisprudenza costituzionale in proposito e della legge n. 400/1988)
19. Rischio di una involuzione autoritaria?
I contrappesi vecchi e nuovi
• È vero che il Governo si rafforza…
• … ma non viene indebolito alcuno dei
contrappesi previsti originariamente dalla
Costituzione: Presidente della Repubblica,
Corte costituzionale, Cons. Sup. Magistratura;
e il referendum abrogativo viene rafforzato…
• …tutte le leggi elettorali (compreso l’Italicum) sono
sottoposte al vaglio preventivo della Corte costituz.
• … mentre un fortissimo contrappeso (non
previsto nel 1947) è costituito ora dalla nostra
appartenenza
all’Unione Europea
MA IL RISCHIO MAGGIORE PER LA DEMOCRAZIA È LA SUA INCONCLUDENZA
19
20. I punti più rilevanti della riforma - segue
e) le Autonomie territoriali
20
• Ridotte le competenze legislative delle Regioni (per es.: in materia
di servizi per l’impiego)
• Non ci sono più «competenze concorrenti» tra Stato e Regioni
(riduzione del contenzioso davanti alla Corte costituzionale)
• Però le leggi sulle materie attinenti alle Autonomie devono essere
approvate anche dal Senato, che è espressione delle Autonomie
stesse
• Soppresse le province come sede politica
21. I punti più rilevanti della riforma - segue
f) la soppressione del CNEL
21
Viene abolito il Consiglio Nazionale dell’Economia
e del Lavoro, organo costituzionale nato per
sostituire la Camera delle Corporazioni, del quale
nel regime post-corporativo è difficile individuare
una concreta utilità
22. I punti più rilevanti della riforma
segue -
g) il referendum popolare
22
• Per il referendum abrogativo:
₋ se si raggiungono le 800.000 le firme (e non solo 500.000)…
₋ … si riduce il quorum dal 50%+1 degli aventi diritto al 50%+1 dei
votanti alle ultime elezioni per la Camera
• Viene introdotto il referendum propositivo: la relativa
disciplina è rinviata a successiva legge costituzionale e legge
ordinaria attuativa
23. I punti più rilevanti della riforma
segue - h) iniziativa legislativa
popolare
23
• Si aumenta da 50.000 a 150.000 il numero delle firme
necessarie per la presentazione di un disegno di legge di
iniziativa popolare…
• … ma si obbliga la Camera a stabilire nel proprio regolamento
un termine massimo entro cui questo deve essere discusso
(finora, invece, i numerosi d.d.l. di iniziativa popolare sono sempre ignorati dal
Parlamento)
24. I punti più rilevanti della riforma - segue
h) controllo preventivo di costituzionalità
sulle leggi elettorali
24
Una novità (sperimentata
in Francia dal 1958):
prima di entrare in vigore,
ogni legge elettorale
dovrà passare il vaglio
della Corte costituzionale