La riforma costituzionale che sarà sottoposta a referendum confermativa a ottobre 2016 ridefinisce il rapporto tra Stato e Regioni rendendo più chiaro chi fa cosa, prevedendo più autonomia per chi ha i conti in ordine ma anche una clausola di supremazia dello Stato per tutelare l'interesse nazionale. Si mette, inoltre, un freno alle retribuzioni di assessori e consiglieri regionali che non potranno più superare quelle dei Sindaci delle grandi città capoluogo.