1. News 08/SA/2014
Sistema di Allerta Rapido europeo per Alimenti e Mangimi
Durante la nona settimana dell’anno il sistema di allerta rapido comunitario per
alimenti e mangimi (Rasff) ha diffuso 49 segnalazioni.
L’elenco italiano che comprende 10 notifiche si apre con una allerta per elevato
contenuto di mercurio in un lotto di squalo mako (Isurus oxyrhincus) surgelato
proveniente dalla Spagna.
Otto i respingimenti alle frontiere effettuati dalle autorità italiane: livello eccessivo di
cromo in coltelli in acciao in arrivo da Hong Kong, semi di sesamo indiani
contaminati da Salmonella spp., pinze per tostapane in acciaio cinesi per
migrazione di nichel, tracce di insetticida (Profenofos) rilevate in pianta centella
fresca (Centella asiatica) importata dallo Sri Lanka. Inoltre, fagioli rossi contaminati
da insetticida (diazinone) provenienti dall’Etiopia, pistacchi Usa veicolati attraverso
la Turchia contaminati da aflatossine, ancora aflatossine in pistacchi provenienti
dalla Siria sempre veicolati dalla Turchia, migrazione di nichel da friggitrici di
provenienza cinese.
L’unica notifica di informazione (che non implica un intervento urgente) riguarda la
presenza di norovirus (GII) in vongole surgelate in arrivo dal Vietnam.
Per quanto riguarda infine i prodotti italiani esportati le autorità austriache
segnalano la presenza di Salmonella Tennessee in un lotto di farina di soia utilizzata
per la produzione di mangime.
Fonte: www. sicurezzaalimentare.it
Sanità veterinaria e sicurezza alimentare: gli obiettivi del Ministero della Salute per il
prossimo triennio
Il Ministero della Salute ha adottato il Piano della Performance per il triennio 2014-
2016. Si tratta di un documento programmatico adottato con il decreto ministeriale
31 gennaio 2014 comprendente i risultati sia del processo di pianificazione strategica
2. che della programmazione dell’attività istituzionale. Il Piano si prefigge lo scopo di
rendere i cittadini partecipi degli obiettivi che il Ministero si è posto per il prossimo
triennio. In totale sono 15 gli obiettivi che le direzioni e i vari dipartimenti dovranno
raggiungere e per ciascuno il Piano indica nel dettaglio anche il livello di risultato
atteso.
Di seguito la sintesi dei principali obiettivi in materia di sanità pubblica veterinaria e
sicurezza alimentare.
Obiettivi strategici
- il rafforzamento della sorveglianza epidemiologica;
- la standardizzazione delle procedure di controllo all’importazione di prodotti di
origine non animale e di materiali a contatto, con particolare riguardo all’attività di
campionamento e alla formazione del personale;
- elaborazione di nuove procedure e modalità operative in applicazione del
nuovo assetto regolamentare del settore dei prodotti fitosanitari previsto dal
Regolamento (CE) 1107/2009 e dagli altri Regolamenti UE collegati emanati o in via
di emanazione;
- l’aggiornamento delle metodologie di valutazione del rischio della catena
alimentare.
Obiettivi istituzionali
- Razionalizzazione delle risorse per migliorare l’efficienza e l’economicità della
spesa;
- Potenziamento delle attività di profilassi, di benessere animale e di regolazione
dei farmaci veterinari;
- Espletamento delle attività istituzionali in materia di igiene, sicurezza della
produzione e commercializzazione degli alimenti inclusi i prodotti primari;
- Espletamento delle attività istituzionali in materia di valutazione del rischio
fisico, chimico e biologico riguardante la sicurezza alimentare.
Per il raggiungimento degli obiettivi saranno stanziati 1,35 miliardi di euro per il 2014
e 1,92 per il 2015. Per il 2016 invece, a causa dei tagli ai ministeri imposti dalla
spending review il budget scenderà a 1,14 milioni.
Fonte: www. sicurezzaalimentare.it
Ristorazione scolastica: avviato dal Ministero il monitoraggio sulle linee di indirizzo
Il Ministero della Salute e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
hanno avviato una indagine conoscitiva in relazione all’applicazione e all’efficacia
delle linee di indirizzo sulla ristorazione scolastica.
Il documento, approvato nel 2010 dalla Conferenza Stato- Regioni è stato
elaborato, in accordo con le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della
sanità, da un gruppo di massimi esperti nazionali nel campo nutrizionale e delle
Regioni, istituito presso la Direzione generale della sicurezza degli alimenti e della
nutrizione del Ministero della salute. Rivolto a tutti gli operatori della ristorazione
3. scolastica contiene indicazioni per organizzare e gestire il servizio di ristorazione, per
definire il capitolato d’appalto e fornire un pasto adeguato ai fabbisogni per le
diverse fasce di età, educando il bambino all’acquisizione delle corrette abitudini
alimentari. Trattasi quindi di uno strumento studiato per contribuire a migliorare la
qualità dei pasti nelle scuole, sia dal punto di vista della sicurezza alimentare, che
dell’appropriatezza nutrizionale, ma anche a ridurre i preoccupanti tassi di
sovrappeso ed obesità infantile e giovanile del nostro Paese.
In tal senso, le linee di indirizzo, prevedono ad esempio che i menù debbano essere
preparati con rotazione di almeno 4/5 settimane, in modo da non ripetere quasi mai
la stessa ricetta, e diversi per il periodo autunno-inverno e primavera-estate. In tal
modo i bambini acquisiscono la disponibilità di ortaggi e frutta in relazione alle
stagioni e soddisfano la necessità fisiologica di modificare l’alimentazione secondo il
clima. Inoltre suggeriscono gli alimenti a filiera corta, cioè i prodotti che abbiano
viaggiato poco e abbiano subito pochi passaggi commerciali prima di arrivare alla
cucina o alla tavola. L’impiego dei prodotti ortofrutticoli freschi
secondo stagionalità deve essere in stretta relazione con la stesura di menù
secondo criteri di coerenza.
Al fine di monitorare il riscontro e l’efficacia delle linee di indirizzo i due Ministeri
hanno predisposto un questionario destinato agli istituti scolastici. L’indagine sarà
utile anche per stabilire gli interventi necessari a contrastare l’obesità e il sovrappeso
nei bambini e nei ragazzi. Una volta compilato il questionario dovrà essere inviato
all’indirizzoPECdgsan@postacert.sanita.it entro il prossimo 15 maggio.
Fonte: www. sicurezzaalimentare.it
Terra dei fuochi: il Ministero blocca la vendita degli ortofrutticoli coltivati su terreni a
rischio
Dopo avere esaminato i risultati della mappatura effettuata lo scorso 23
dicembre nei territori noti al pubblico come terra dei fuochi il Ministero delle
politiche agricole, il Ministero della salute e dell’ambiente hanno deciso il blocco
della vendita dei prodotti ortofrutticoli dei terreni dei 51 siti che sono stati classificati
a rischio .Complessivamente la superficie delle aree interessate ammonta a 64 ettari
di suolo agricolo.
Sulla base delle informazioni raccolte è stata realizzata una classificazione del
territorio in relazione alla tipologia di produzione agricola:
CLASSE A – idoneo alle produzioni alimentari;
CLASSE B – limitazione a determinate produzioni agroalimentari in determinate
condizioni
CLASSE C – idoneo ad altre produzioni non alimentari;
CLASSE D – divieto di produzioni agricole.
Il decreto interministeriale prevede che entro 90 giorni verranno effettuate indagini
4. dirette a indicare:
- i terreni “no food” (e quindi interdetti da produzione alimentare);
- quelli destinati solo a colture diverse dalla produzione agroalimentare in
considerazione delle capacità fitodepurative;
- quelli destinati solo a determinate produzioni agroalimentari.
Le indagini dovranno essere svolte partendo dai terreni qualificati nella classe di
rischio 5 fino alla classe 2.
Si è quindi deciso di vietare la vendita dei prodotti ortofrutticoli dei terreni classificati
a rischio (classi di rischio 3 – 4 – 5) vedi allegato
L’immissione sul mercato delle singole colture è consentita ad almeno una di queste
condizioni: a) che le colture siano state già oggetto di controlli ufficiali con esito
favorevole negli ultimi 12 mesi; b) che siano state effettuate indagini, su richiesta e
con spese a carico dell’operatore, dall’Autorità competente, con esito analitico
favorevole.
Fonte: ilfattoalimentare.it
Anisakis: tutte le insidie nascoste nel pesce crudo. Le regole per evitare fastidiosi
inconvenienti
Anche in Italia si è diffusa la moda del pesce crudo, marinato o poco cotto. A
partire dal più esotico sushi fino al carpaccio di salmone o alla tartare di tonno. Le
ricette per gustare il pesce senza cuocerlo sono molteplici. Chi predilige il cibo
crudo deve evitare contaminazioni pericolose per la salute, dovute alla presenza di
parassiti come l’Anisakis. La regola principale consiste nel far sempre cuocere il
pesce, anche solo per qualche minuto, a 70°C. Se proprio lo vogliamo consumare
crudo, allora è necessario congelarlo per 4 giorni a -18°C.
Fonte: ilfattoalimentare.it