3. Leggiamo insieme il libro e
poi proviamo a improvvisare
alcune scene vivendo le
emozioni dei protagonisti!
4. La lettura ad alta voce
… Se riesci a far innamorare i bambini di un
libro
di due, di tre, cominceranno a pensare che
leggere è
un divertimento. Così, forse, da grandi
diventeranno lettori.
E leggere è uno dei piaceri e uno degli
strumenti più grandi
e importanti della vita.
R. Dahl
7. GABBIANELLA: Mamma mi
volevano mangiare!
PRIMO GATTACCIO:
Mangiarci suo figlio?
Nossignora!
SECONDO GATTACCIO:
Siamo vegetariani!
ZORBA: Andatevene via e
non tornate più!
GABBIANELLA: Ho una
mamma molto coraggiosa!
La rabbia
8. La rabbia
Quando uno si arrabbia ha i denti in fuori e gli occhi a fulmine
(Gabriel)
La pelle diventa tutta rossa (Andrea)
Le sopracciglia non sono serene, sono in giù (Noemi)
Le braccia sono così…si dice: conserte (Sebastiano)
Sembra quasi che stia per piangere (Alice)
La bocca è chiusa (Rachele)
Trattiene il respiro (Anita)
Sembra pronto a picchiare qualcuno perché
fa i pugni (Riccardo)
Sembra che dica: “Adesso vengo e ti faccio
male!” (Francesco)
Guarda dal basso in alto (Antony)
Ha un’espressione da lupo…digrigna i denti (Alice)
9. Il disgusto
LETTORE: Zorba scese nello
scantinato. Cercò dietro il
baule e vide che nel muro
c’era un foro, scostò le
ragnatele ed entrò nel mondo
dei topi. Era disgustoso,
puzzava di umidità e
sudiciume.
CAPO TOPO: Questa è bella.
Guardate un po’ chi ci fa visita.
Il gatto ciccione!
10. Il Disgusto
La faccia è tutta arricciata (Noemi)
La lingua è fuori (Ngone)
Gli occhi si chiudono così non vedi la cosa schifosa
(Alice)
Allunghi le mani per mandarla via (Giulia)
Ma se è tanto disgustosa ti chiudi, così non la tocchi
(Francesco)
Per me non è stato difficile: ho pensato ai broccoli!
(Riccardo)
11. La tristezza
MATTIA: Tu non sei un gatto!
Tu sei uno sporco uccellaccio!
FORTUNATA: Ti sbagli sono un
gatto e molto pulito!
MATTIA: Tu sei matta! Sai
perché i gatti ti tengono con
loro? Ti vogliono mangiare!
ZORBA: Fortunata, cosa c’è?
FORTUNATA: Mattia mi ha
detto che non sono un gatto e
che voi mi volete mangiare!
12. La Tristezza
Il corpo è moscio (Gabriel)
Cerchiamo il sostegno del muro (Alessandro)
La bocca è in giù (Anita)
Anche gli occhi vanno in giù (Giulia)
Anche la testa (Antony)
Forse è per questo che si dice che ci sentiamo giù (Andrea)
Ci si nasconde perché è brutto far vedere la tristezza
(Sebastiano)
Cosa hai pensato per fare l’espressione del volto triste?
Io al nonno in ospedale (Riccardo)
Io ho pensato ai miei genitori appesi sopra un vulcano e si
poteva salvare uno solo (Davide)
Io ho pensato a quando sono caduto e mi sono fatto male
(Matteo)
13. La paura
FORTUNATA: Volare mi fa paura!
ZORBA: Quando succederà io sarò
accanto a te.
DIDEROT: Pronta al decollo! Spingi il
suolo con i punti a e b! Ora allunga i
punti c e d! Ora sollevi il punto e! Ora
sbatti bene i punti c e b!
FORTUNATA: Sono una buona a nulla!
Ho troppa paura!
ZORBA: Non si vola mai al primo
tentativo, ma ci riuscirai te lo prometto.
14. La Paura
E’ strano, alcuni chiudono gli occhi, altri li spalancano (Anita)
Anche la bocca è spalancata ( Gabriel)
Il corpo è tutto rigido (Rachele)
E’ attaccato al muro, cerca di scappare (Ngone)
A me fa paura un programma alla tv con gli zombie (Christian)
Anche io lo vedo e mi fa tanta paura (Andrea)
Io penso che sotto il letto ci sono i ragni e mi spavento un sacco
(Giulia)
15. La gioia
ZORBA: Ora volerai il cielo sarà tutto
tuo.
FORTUNATA: Non ti dimenticherò
mai. Sono felice!
POETA: Bene gatto ce l’abbiamo
fatta.
ZORBA: Sì qui in cima Fortunata ha
capito la cosa più importante.
POETA: Ah, sì cosa ha capito?
ZORBA: Vola solo chi osa farlo!
16. La Gioia
C’è il sorriso ovviamente (Gabriele)
Il sorriso spinge gli occhi in su (Francesco)
Infatti gli occhi diventano piccoli, piccoli (Nicole)
Urla di gioia (Alice)
Però la gioia è più facile, non ho dovuto concentrarmi tanto
(Riccardo)
Io ho pensato alle cose belle…e sono tante! (Christian)
17. La gioia: il volo della gabbianella rappresentata con la tecnica
«Re Mida»
18. CREIAMO CON OGGETTI DI RICICLO,
FOTOGRAFIAMO, RIVEDIAMO I NOSTRI
CAPOLAVORI SULLA LIM, COMMENTIAMO
E POI DISFIAMO E RICREIAMO INFINITE
VOLTE!
19. I nostri commenti…
Perché è importante il lavoro che abbiamo fatto?
Perché così possiamo leggere le emozioni sul viso degli
altri (Andrea)
Perché magari tu vuoi dire una cosa ad un altro, ma poi
dalla faccia ti accorgi che è triste e capisci che non è il
momento(Matteo)
Io so sempre leggere la faccia della mia mamma!
(Gabriele)
E’ importante capire gli altri, anche se le cose non le
dicono, non vuol dire che non provano nulla (Christian)