Presentazione realizzata per il Cercal di San Mauro Pascoli nel febbraio 2009
Nel 2007 la stilista Anya Hindmarch lancia sul mercato una banalissima borsa di tela con la scritta I’m not a plastic bag: è subito un successo. La borsa viene fotografata al braccio di star come Keira Knightley. Venduta da Sainsbury’s a 5 sterline, I’m not a plastic bag è esaurita a 8 minuti dall’apertura. 100mila persone si registrano online per cercare di accaparrarsi l’oggetto del desiderio. A Taiwan una ressa davanti a un centro commerciale manda 30 donne all’ospedale.
Nel mondo della moda il volto dell’ecosostenibilità può essere anche questo: irrazionale, imitativo, umorale. In questa ricerca si tenta di fare il punto della situazione: quando è davvero “verde” il consumatore e quanto conviene esserlo alle aziende?
Ricerca multiclient realizzata nel 2009.
In piena recessione economica (si parlava di soli due anni, all’epoca), con la zona euro inchiodata a crescita zero e i consumi delle famiglie al palo, ecco una ricerca tendenze affiancata ad una crisis trends map. Quali sono i comportamenti adottati dai consumatori per stare a galla in piena burrasca (a parte quello, ovvio, di spendere meno)? Quali sono i prodotti e i servizi che riescono ad essere appetitosi in un mercato sempre più anoressico? 9 parole-chiave, 14 macro-trend e oltre 70 micro-trend: c’è tutta la carne al fuoco che serve per impostare un’efficace strategia di design, marketing e posizionamento in un momento particolarmente delicato.
Ricerca multiclient realizzata nel 2009.
In piena recessione economica (si parlava di soli due anni, all’epoca), con la zona euro inchiodata a crescita zero e i consumi delle famiglie al palo, ecco una ricerca tendenze affiancata ad una crisis trends map. Quali sono i comportamenti adottati dai consumatori per stare a galla in piena burrasca (a parte quello, ovvio, di spendere meno)? Quali sono i prodotti e i servizi che riescono ad essere appetitosi in un mercato sempre più anoressico? 9 parole-chiave, 14 macro-trend e oltre 70 micro-trend: c’è tutta la carne al fuoco che serve per impostare un’efficace strategia di design, marketing e posizionamento in un momento particolarmente delicato.
Ricerca multiclient realizzata nel 2009.
In piena recessione economica (si parlava di soli due anni, all’epoca), con la zona euro inchiodata a crescita zero e i consumi delle famiglie al palo, ecco una ricerca tendenze affiancata ad una crisis trends map. Quali sono i comportamenti adottati dai consumatori per stare a galla in piena burrasca (a parte quello, ovvio, di spendere meno)? Quali sono i prodotti e i servizi che riescono ad essere appetitosi in un mercato sempre più anoressico? 9 parole-chiave, 14 macro-trend e oltre 70 micro-trend: c’è tutta la carne al fuoco che serve per impostare un’efficace strategia di design, marketing e posizionamento in un momento particolarmente delicato.
Ricerca multiclient realizzata nel 2009.
In piena recessione economica (si parlava di soli due anni, all’epoca), con la zona euro inchiodata a crescita zero e i consumi delle famiglie al palo, ecco una ricerca tendenze affiancata ad una crisis trends map. Quali sono i comportamenti adottati dai consumatori per stare a galla in piena burrasca (a parte quello, ovvio, di spendere meno)? Quali sono i prodotti e i servizi che riescono ad essere appetitosi in un mercato sempre più anoressico? 9 parole-chiave, 14 macro-trend e oltre 70 micro-trend: c’è tutta la carne al fuoco che serve per impostare un’efficace strategia di design, marketing e posizionamento in un momento particolarmente delicato.
Impatto ambientale e sviluppo sostenibile - Francesco CufariImage Line
Un incontro tecnico a Rizziconi (Rc) per scoprire la fertilizzazione completa per via fogliare e le nuove tecniche di potatura verde per il kiwi | Relazione di Francesco Cufari, divulgatore Arssa
i sei cappelli per pensare sono un ottimo strumento per agevolare riunioni di analisi e decisione, evitando confusioni e potenziando il management del pensiero
Il Coaching Creativo. Tecniche per la crescita, l'innovazione e il cambiament...Massimo Del Monte
Il coaching è ormai considerato uno dei più efficaci metodi di intervento per il cambiamento all’interno dei processi aziendali e per la crescita delle persone. Le diverse forme in cui viene adottato questo metodo di “allenamento”,
diffuso in tutto il mondo – come il life coaching, l’executive coaching, il mental training per gli sportivi, il career coaching – mirano essenzialmente al raggiungimento degli obiettivi, all’elevazione degli standard di performance e
ad una formazione che renda l’organizzazione – o la persona autonoma di procedere con gli strumenti e i metodi acquisiti nel corso del training.
Slide della lezione sulle tecniche di creatività a cura di Mario Musiano, corso "Open Lecture 2009", LM Communication Design, Facoltà del Design - Politecnico di Milano
Sono analizzate alcune tecniche di brainstorming, una pratica in grado di offrire soluzioni innovative e altamente creative, spesso però utilizzata in ambito aziendale senza metodo e in maniera “distorta” tanto da divenire, in qualche caso, addirittura controproducente.
EDILCAMP 2013, Sabato 20 Aprile Milano
UN-CONFERENCE: Consumo e produzione sostenibile? Siamo noi!
Promuovere tra cittadini, consumatori e addetti ai lavori una diversa Etica Sociale e Ambientale, più attenta e rispettosa dei principi dello Sviluppo Sostenibile e più consapevole dei benefici di una Economia Verde, al fine adottare comportamenti più responsabili per l’ambiente, la salute umana, le generazioni presenti e future.
Durante l’intervento sarà evidenziata l’importanza della Valutazione del Ciclo di Vita di prodotti e processi (LCA) e sarà trattato il tema dell’Impronta di Carbonio (Carbon Footprint), dell’Impronta Idrica (Water Footprint) e altre risorse naturali come l’energia; il tutto, sarà supportato da un focus su quelli che sono i principali strumenti dell’Eco-Innovazione, oggi a disposizione di Imprese e Consumatori.
Il fine è duplice: promuovere dal lato delle Imprese, il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali e sociali dei prodotti ideati e messi in commercio e, dal lato dei Consumatori, favorire scelte di acquisto e consumo più consapevoli e informate e maggiormente sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale.
LINK: http://www.edilcamp.it/unconference/12/consumo_e_produzione_sostenibile_siamo_noi.html
Impatto ambientale e sviluppo sostenibile - Francesco CufariImage Line
Un incontro tecnico a Rizziconi (Rc) per scoprire la fertilizzazione completa per via fogliare e le nuove tecniche di potatura verde per il kiwi | Relazione di Francesco Cufari, divulgatore Arssa
i sei cappelli per pensare sono un ottimo strumento per agevolare riunioni di analisi e decisione, evitando confusioni e potenziando il management del pensiero
Il Coaching Creativo. Tecniche per la crescita, l'innovazione e il cambiament...Massimo Del Monte
Il coaching è ormai considerato uno dei più efficaci metodi di intervento per il cambiamento all’interno dei processi aziendali e per la crescita delle persone. Le diverse forme in cui viene adottato questo metodo di “allenamento”,
diffuso in tutto il mondo – come il life coaching, l’executive coaching, il mental training per gli sportivi, il career coaching – mirano essenzialmente al raggiungimento degli obiettivi, all’elevazione degli standard di performance e
ad una formazione che renda l’organizzazione – o la persona autonoma di procedere con gli strumenti e i metodi acquisiti nel corso del training.
Slide della lezione sulle tecniche di creatività a cura di Mario Musiano, corso "Open Lecture 2009", LM Communication Design, Facoltà del Design - Politecnico di Milano
Sono analizzate alcune tecniche di brainstorming, una pratica in grado di offrire soluzioni innovative e altamente creative, spesso però utilizzata in ambito aziendale senza metodo e in maniera “distorta” tanto da divenire, in qualche caso, addirittura controproducente.
EDILCAMP 2013, Sabato 20 Aprile Milano
UN-CONFERENCE: Consumo e produzione sostenibile? Siamo noi!
Promuovere tra cittadini, consumatori e addetti ai lavori una diversa Etica Sociale e Ambientale, più attenta e rispettosa dei principi dello Sviluppo Sostenibile e più consapevole dei benefici di una Economia Verde, al fine adottare comportamenti più responsabili per l’ambiente, la salute umana, le generazioni presenti e future.
Durante l’intervento sarà evidenziata l’importanza della Valutazione del Ciclo di Vita di prodotti e processi (LCA) e sarà trattato il tema dell’Impronta di Carbonio (Carbon Footprint), dell’Impronta Idrica (Water Footprint) e altre risorse naturali come l’energia; il tutto, sarà supportato da un focus su quelli che sono i principali strumenti dell’Eco-Innovazione, oggi a disposizione di Imprese e Consumatori.
Il fine è duplice: promuovere dal lato delle Imprese, il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali e sociali dei prodotti ideati e messi in commercio e, dal lato dei Consumatori, favorire scelte di acquisto e consumo più consapevoli e informate e maggiormente sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale.
LINK: http://www.edilcamp.it/unconference/12/consumo_e_produzione_sostenibile_siamo_noi.html
Questo speciale affronta il tema della sostenibilità applicato al servizio di
somministrazione pasti, declinato nei suo molteplici ambiti: ristoranti, fast food
, bar, etc. e ambito collettivo (mense scolastiche, ospedaliere, etc.).
Planet and Paylater come il BNPL impatta sulla strategia di crescita sostenib...Ecommerce HUB
Il consumo sostenibile non è più soltanto un valore etico da trasmettere all’interno della propria azienda fra i propri dipendenti, ma anche e soprattutto un elemento chiave di una strategia di vendita online che arriva ad attrarre sempre più clienti.
Sostenibilità ed e-commerce non solo possono crescere insieme, ma devono coesistere in modo armonico in un’ottica di economia circolare. Vi racconteremo di come il BNPL permette ai consumatori di effettuare acquisti più responsabili e del modo in cui Oney sostiene i propri partner RSE.
Presentazione Gruppo 6B
Presentazione della ricerca: “Do Green Products Make Us Better People?” di Nina Mazar and Chen-Bo Zhong.
Attività del Laboratorio di Comunicazione Pubblica online - Docenti Daniela Canoro e Mauro Bertolotti - Corso di Psicologia sociale (Prof.ssa Patrizia Catellani) dell'Università Cattolica - Laurea Triennale in Comunicazione e Società.
Studenti del Gruppo 6B: Roberta Cighetti, Arthur Ntembula, Albert Camara, John Bwalya, Greta Conca, Fem Bayraktar, Marina Dzukaeva.
www.psicologiapolitica.it
Presentazione realizzata per il Comune di Rimini nell'ottobre 2010.
Una panoramica sulle principali tendenze legate all’ecosostenibilità: dal packaging a basso impatto all’eco-trasparenza radicale, dall’innovazione collaborativa alla progettazione basata su criteri ecoattivi. È anche l’occasione per chiedersi, al di là del buonismo e di molti luoghi comuni, cosa vogliono realmente i consumatori “green”: prodotti che offrano benefici personali (risparmiare sulla bolletta, ad esempio) e non solo ricadute positive per l’ambiente.
Slide Le nuove tendenze del mercato turistico ricettivoEcoWorldHotel
Le nuove tendenze del mercato: nell'hotellerie il marketing diventa green - Convegno Ecosostenibilità: vantaggi e opportunità per gli alberghi e il turismo - 20 maggio 2014 Bologna
#BMO15 | Sostenibilità valore aggiunto | Ferruccio LambiaseOfficina Turistica
Ferruccio Lambiase parla a Buy Maremma Online di sostenibilità e valori. Linee cortesia ecofriendly e go green danno valore ad un'offerta coerente con il rispetto della natura e la conservazione del pianeta.
Presenta i vantaggi dell'Ecologia Partecipativa, ovvero dell'uso dei social network per promuovere lo sviluppo sostenibile e una coscienza ecologica collettiva
Tendenze, moodboard, prodotti (e non possono mancare le storie) – Tema 3Valentina Durante
Prima di guardare la presentazione, ti consiglio di leggere questo post che parla di ricerca tendenze: http://www.valentinadurante.com/tendenze-moodboard-prodotti-e-non-possono-mancare-le-storie/
Tendenze, moodboard, prodotti (e non possono mancare le storie) – Tema 2Valentina Durante
Prima di guardare la presentazione, ti consiglio di leggere questo post che parla di ricerca tendenze: http://www.valentinadurante.com/tendenze-moodboard-prodotti-e-non-possono-mancare-le-storie/
Storia dei consumi dal 1900 a oggi - appunti e spunti per la prima lezione (l...Valentina Durante
Appunti e spunti dalle mie lezioni di “Storia dei consumi dal 1900 a oggi” per il Corso di Tecnico Superiore della Calzatura Sportiva organizzato da ITS COSMO. L’evoluzione dello sportsystem italiano (e non) intrecciata con la storia del disegno industriale, della moda, delle sottoculture e controculture urbane e della comunicazione pubblicitaria.
Ricerca multiclient realizzata nel 2009.
In piena recessione economica (si parlava di soli due anni, all’epoca), con la zona euro inchiodata a crescita zero e i consumi delle famiglie al palo, ecco una ricerca tendenze affiancata ad una crisis trends map. Quali sono i comportamenti adottati dai consumatori per stare a galla in piena burrasca (a parte quello, ovvio, di spendere meno)? Quali sono i prodotti e i servizi che riescono ad essere appetitosi in un mercato sempre più anoressico? 9 parole-chiave, 14 macro-trend e oltre 70 micro-trend: c’è tutta la carne al fuoco che serve per impostare un’efficace strategia di design, marketing e posizionamento in un momento particolarmente delicato.
Ricerca multiclient realizzata nel 2009.
In piena recessione economica (si parlava di soli due anni, all’epoca), con la zona euro inchiodata a crescita zero e i consumi delle famiglie al palo, ecco una ricerca tendenze affiancata ad una crisis trends map. Quali sono i comportamenti adottati dai consumatori per stare a galla in piena burrasca (a parte quello, ovvio, di spendere meno)? Quali sono i prodotti e i servizi che riescono ad essere appetitosi in un mercato sempre più anoressico? 9 parole-chiave, 14 macro-trend e oltre 70 micro-trend: c’è tutta la carne al fuoco che serve per impostare un’efficace strategia di design, marketing e posizionamento in un momento particolarmente delicato.
Ricerca multiclient realizzata nel 2009.
In piena recessione economica (si parlava di soli due anni, all’epoca), con la zona euro inchiodata a crescita zero e i consumi delle famiglie al palo, ecco una ricerca tendenze affiancata ad una crisis trends map. Quali sono i comportamenti adottati dai consumatori per stare a galla in piena burrasca (a parte quello, ovvio, di spendere meno)? Quali sono i prodotti e i servizi che riescono ad essere appetitosi in un mercato sempre più anoressico? 9 parole-chiave, 14 macro-trend e oltre 70 micro-trend: c’è tutta la carne al fuoco che serve per impostare un’efficace strategia di design, marketing e posizionamento in un momento particolarmente delicato.
Ricerca multiclient realizzata nel 2009.
In piena recessione economica (si parlava di soli due anni, all’epoca), con la zona euro inchiodata a crescita zero e i consumi delle famiglie al palo, ecco una ricerca tendenze affiancata ad una crisis trends map. Quali sono i comportamenti adottati dai consumatori per stare a galla in piena burrasca (a parte quello, ovvio, di spendere meno)? Quali sono i prodotti e i servizi che riescono ad essere appetitosi in un mercato sempre più anoressico? 9 parole-chiave, 14 macro-trend e oltre 70 micro-trend: c’è tutta la carne al fuoco che serve per impostare un’efficace strategia di design, marketing e posizionamento in un momento particolarmente delicato.
Ricerca multiclient realizzata nel 2009.
In piena recessione economica (si parlava di soli due anni, all’epoca), con la zona euro inchiodata a crescita zero e i consumi delle famiglie al palo, ecco una ricerca tendenze affiancata ad una crisis trends map. Quali sono i comportamenti adottati dai consumatori per stare a galla in piena burrasca (a parte quello, ovvio, di spendere meno)? Quali sono i prodotti e i servizi che riescono ad essere appetitosi in un mercato sempre più anoressico? 9 parole-chiave, 14 macro-trend e oltre 70 micro-trend: c’è tutta la carne al fuoco che serve per impostare un’efficace strategia di design, marketing e posizionamento in un momento particolarmente delicato.
Ricerca multiclient realizzata nel 2009.
In piena recessione economica (si parlava di soli due anni, all’epoca), con la zona euro inchiodata a crescita zero e i consumi delle famiglie al palo, ecco una ricerca tendenze affiancata ad una crisis trends map. Quali sono i comportamenti adottati dai consumatori per stare a galla in piena burrasca (a parte quello, ovvio, di spendere meno)? Quali sono i prodotti e i servizi che riescono ad essere appetitosi in un mercato sempre più anoressico? 9 parole-chiave, 14 macro-trend e oltre 70 micro-trend: c’è tutta la carne al fuoco che serve per impostare un’efficace strategia di design, marketing e posizionamento in un momento particolarmente delicato.
Ricerca multiclient realizzata nel 2009.
In piena recessione economica (si parlava di soli due anni, all’epoca), con la zona euro inchiodata a crescita zero e i consumi delle famiglie al palo, ecco una ricerca tendenze affiancata ad una crisis trends map. Quali sono i comportamenti adottati dai consumatori per stare a galla in piena burrasca (a parte quello, ovvio, di spendere meno)? Quali sono i prodotti e i servizi che riescono ad essere appetitosi in un mercato sempre più anoressico? 9 parole-chiave, 14 macro-trend e oltre 70 micro-trend: c’è tutta la carne al fuoco che serve per impostare un’efficace strategia di design, marketing e posizionamento in un momento particolarmente delicato.
Ricerca multiclient realizzata nel 2009.
In piena recessione economica (si parlava di soli due anni, all’epoca), con la zona euro inchiodata a crescita zero e i consumi delle famiglie al palo, ecco una ricerca tendenze affiancata ad una crisis trends map. Quali sono i comportamenti adottati dai consumatori per stare a galla in piena burrasca (a parte quello, ovvio, di spendere meno)? Quali sono i prodotti e i servizi che riescono ad essere appetitosi in un mercato sempre più anoressico? 9 parole-chiave, 14 macro-trend e oltre 70 micro-trend: c’è tutta la carne al fuoco che serve per impostare un’efficace strategia di design, marketing e posizionamento in un momento particolarmente delicato.
Analisi quali-quantitativa sul consumo di prodotti sport-fashion in ItaliaValentina Durante
Presentazione realizzata per Assosport nel febbraio 2007.
Un’analisi sviluppata con Sita Ricerca utilizzando l’approccio generazionale di Strauss e Howe. Perché le Baby Boomer sono così attente alla pratica sportiva, assai più dei coetanei maschi? Come ha vissuto la Generazione X il processo di ibridazione tra sport e moda iniziato negli anni ’80? Che conseguenze avrà sul mercato dell’articolo sportivo la naturalezza con cui i Millennials indossano le sneaker tutto il giorno e tutti i giorni? Lo sportswear si è in parte affrancato dalla matrice che l’ha generato, la pratica sportiva, e può vivere oggi di luce propria. Questo significa che le componenti immateriali ed emozionali del prodotto faranno sempre più la differenza. Se un paio di scarpe mi serve per correre, mi limiterò a considerare il fatto che mi faccia correre bene; ma se deve invece dichiarare appartenenza, identità, aspirazione allora la faccenda si fa un po’ più complicata.
Presentazione realizzata per Tecnargilla di Rimini nell'ottobre 2008.
Una ricerca presentata in occasione di Tecnargilla, fiera dedicata al settore della ceramica. Il disco cromatico a 12 parti organizza visivamente 12 coppie di parole-chiave e 4 macro-trend. C’è l’area verde-azzurra dedicata alla sostenibilità: dall’autarchia energetica, alla biomimetica, alle case sull’albero. Gli spicchi nelle gradazioni di blu raccontano di nomadismo domestico, microcosmi personalizzati e hacking design. Gli spicchi rossi e viola evocano valori tattili e atmosfere sensuali: ambienti amniotici, sinestesie progettuali, oasi di relax. Infine l’area gialla-arancione, che spazia dal sintetico al digitale al ludico: space design e ologrammi, cinema 3D e robotica, progetti basati sul DNA e giochi di luce.
Dal social media marketing all'artvertising: quanto è cambiato veramente il consumatore?
Presentazione realizzata per Omniadvert nel maggio 2010.
Una conferenza-evento organizzata da un’agenzia di comunicazione per coinvolgere i clienti in un’occasione di formazione e networking. Il piatto forte è una ricerca sulle nuove tendenze del marketing e della comunicazione, dal WOOM all’artvertising, dal crowdsourcing alla realtà aumentata. Dietro a molte etichette dal consueto sapore americaneggiante (e anche un po’ fatuo), la scelta di spiegare anche un po’ di “teoria”: dai meccanismi che regolano la diffusione virale delle innovazioni alla paralisi da eccesso di opportunità.
Prevision(11) - Trading up e trading down: un nuovo lusso?Valentina Durante
Presentazione realizzata per il CISE Emilia Romagna nel giugno 2008.
Da un lato la democraticizzazione del lusso; il low cost/hi-style; H&M in tandem con Roberto Cavalli (dopo Karl Lagerfeld, Stella McCartney, Viktor & Rolf, Madonna, Kylie Minogue…); gli hotel no frills chic come Qbic; i nutraceutici come Essensis; i ghirigori barocco/rococò/surrealisti; i consumatori che, sempre più schizofrenicamente, fan la caccia al tesoro tra trading up e trading down…
Dall’altro gli appelli alla sostenibilità; l’invito a comprare meno o a non comprare affatto; il ritorno a un’estetica neominimalista, quasi francescana; i Freegans che rovistano nella spazzatura deluxe che la grassa America produce; i Freecycler che si scambiano gli oggetti anziché acquistarli…
Stretto tra i due fuochi del masstige e della decrescita, che connotati sta assumendo il nuovo concetto di lusso? Dal design che diventa arte al turismo filantropico, dalla neo-couture ai servizi only-members, viaggio alla scoperta di un segmento di mercato che non si basa più (solo) sulla qualità e sul prezzo e che rivela inaspettate opportunità per molti (ma non per tutti).
2. 2001
Poco prima di Natale il Ministero
dell’Ambiente olandese blocca tutte le
importazioni europee di Playstation One
a causa del tasso troppo alto di cadmio
nei cavi di raccordo.
L’azienda è costretta a sostituire tutti i
cavi incriminati.
IL CASO SONY
I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
3. 2007
Spottate al braccio di celebs come
Keira Knightley, le borse ecologiche di
Anya Hindmarch, vendute da
Sainsbury’s, vengono esaurite a 8
minuti dall’apertura.
Costavano 5 sterline: finiscono su eBay
a 225.
IL CASO ANYA HINDMARCH
I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
4. Secondo le ultime indagini di mercato relative alla
consumer attitude, la consapevolezza delle
tematiche etiche e ambientali sta per diventare
un fenomeno mainstream.
Anche la disponibilità ad agire concretamente
sta crescendo, determinando un progressivo
cambiamento nei comportamenti quotidiani.
I consumatori sono dunque sempre piùsensibili
a tematiche di natura etica e ambientale e
sempre piùintenzionati ad agire di
conseguenza.
Attenzione: le indagini registrano delle azioni
self-reported, dunque non sono
necessariamente indicative di un comportamento
reale.
ECO = MAINSTREAM?
I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
5. I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
COMPORTAMENTI PIÙ ECO
Fonte: Synovate/Aegis, 2007; Synovate/BBC World 2008
6. I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
IL BUZZ A PROPOSITO DELLA SOSTENIBILITÀ
Fonte: Nielsen Online 2008
7. I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
IL BUZZ A PROPOSITO DELLA SOSTENIBILITÀ
Fonte: Nielsen Online 2008
Gli argomenti di cui i netizen parlano
maggiormente in relazione alla sostenibilità e il
loro trend: calo, crescita o stabile.
8. I consumatori dei Paesi sia sviluppati che in
rapida crescita (BRIC market) dichiarano una
propensione maggiore ad acquistare prodotti
da aziende con una solida reputazione etica e
ambientale.
Il 75% si dichiara disposto a pagare cifre un
po’ piùelevate per prodotti ecologicamente ed
eticamente sostenibili.
Anche se questi studi non corrispondono a un
effettivo cambiamento nel comportamento reale,
testimoniano comunque uno scostamento nei
valori e negli ideali dei consumatori.
ECO = MAINSTREAM?
I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
10. I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
Fonte: European Commission Directorate General
Environment/Eurobarometer 295, Attitudes of European
Citizens towards the Environment, 2008.
PRODOTTI SOSTENIBILI
11. Nonostante il significativo scostamento in termini
di consapevolezza, preoccupazione e attitudine
generale, molti consumatori non hanno apportato
modifiche ai loro comportamenti, stili di vita
e decisioni d’acquisto.
I consumatori sono maggiormente disposti ad
adottare comportamenti ecologicamente ed
eticamente responsabili se questi sono nel
contempo efficienti in termini di tempi e
costi.
Un esempio nel settore alimentare è la parallela
crescita del consumo di prodotti bio acquistati nei
farmer’s market e delle verdure pronte in busta.
ECO = MAINSTREAM?
I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
12. I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
IL GAP FRA ATTITUDINI E COMPORTAMENTO
Consumatori retail segmentati per disponibilità a
pagare un prezzo più elevato per prodotti che
presentano benefici ambientali e sociali.
Indagine condotta in Brasile, Canada, Cina, Francia,
Germania, India, Inghilterra e USA. Fonte: The McKinsey
Quarterly, marzo 2008
13. I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
IL GAP FRA ATTITUDINI E COMPORTAMENTO
Consumatori retail segmentati per
disponibilità a pagare un prezzo più
elevato per prodotti che presentano
benefici ambientali e sociali.
Indagine condotta in Brasile, Canada,
Cina, Francia, Germania, India, Inghilterra
e USA. Fonte: The McKinsey Quarterly,
marzo 2008
14. I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
Fonte: DEFRA, UK, A Framework for Pro-
Environmental Behaviours, 2007
IL GAP FRA COMPORTAMENTI PREFERITI E UTILI
Bassa % di popolazione
Alta % di popolazione
Basso beneficio in termini
di risparmio di CO2
Elevato beneficio in termini
di risparmio di CO2
COMPORTAMENTO BENEFICIO
Installare
microgeneratori
Adottare una
dieta a basso
impatto
Mangiare cibo
locale e di
stagione
Usare l’acqua in
modo
responsabile
Comprare
prodotti energet.
efficienti
Miglior
gestione
energetica
Riciclaggio
Sprecare meno
cibo
Isolamento
domestico
Evitare di
prendere l’aereo
Non usare l’auto
per tragitti brevi
Veicoli più
efficienti
15. Quali sono le ragione alla base del gap fra
attitudine e comportamento?
Una ricerca condotta intervistando svariati esperti
internazionali di business sostenibile mettono al
primo posto la mancanza di consapevolezza
dei rischi legati al cambiamento climatico.
L’innovazione preventiva (ossia l’acquisizione
di un comportamento i cui benefici sono spostati
nel tempo) è infatti una barriera ben nota alla
diffusione dell’innovazione.
ECO = MAINSTREAM?
I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
16. I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
PERCHÈ NON SI È DISPOSTI A PAGARE DI PIÙ…
Fonte: National
Geographic
Society/GlobeScan,
Greendex 2008:
Consumer Choice and
the Environment – A
Worldwide Tracking
Survey, 2008
17. I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
GREEN E GREENWASHING
Fonte: Nielsen Online 2008
18. I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
GREEN E GREENWASHING
Fonte: Nielsen Online 2008
19. I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
GREEN E GREENWASHING
Fonte: Nielsen Online 2008
20. Greenwashingindex.com, creato
dalla società EnviroMedia Social
Marketing, è un nuovo sito in cui i
consumatori possono segnalare le
pubblicità ambientali false e
ingannevoli.
From a Bluenotes store in Toronto.
"Made in Bangladesh", roughly 12,600
km away.
I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
GREEN E GREENWASHING
21. Un sondaggio condotto dalla rivista di trends
research View analizza la propensione
all’acquisto di abbigliamento ecosostenibile tra i
giovani trendsetter di quattro città: Londra,
New York, Firenze e Amsterdam.
Benché il campione non sia, visti i numeri,
statisticamente significativo, alcune delle
indicazioni emerse si rivelano interessanti
soprattutto per la segmentazione in classi
d’età.
I CONSUMATORI E L’ECO-FASHION
I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
22. I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
I CONSUMATORI E L’ECO-FASHION
Fonte: View2, 2008
23. I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
I CONSUMATORI E L’ECO-FASHION
Fonte: View2, 2008
24. I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
I CONSUMATORI E L’ECO-FASHION
Fonte: View2, 2008
25. I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
I CONSUMATORI E L’ECO-FASHION
Fonte: View2, 2008
26. I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
I CONSUMATORI E L’ECO-FASHION
Fonte: View2, 2008
27. I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
I CONSUMATORI E L’ECO-FASHION
Fonte: View2, 2008
28. I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
I CONSUMATORI E L’ECO-FASHION
Fonte: View2, 2008
29. I CONSUMATORI E LA CALZATURA ECO/EQUO
Un indicatore interessante è il comportamento
del consumatore online.
Poiché il consumatore attento a problematiche
etico/ambientali coincide, almeno per il momento,
con un target socialmente,
economicamente e culturalmente evoluto
questo tende a sovrapporsi al profilo tipico del
netizen.
È dunque presumibilmente assai frequente
l’utilizzo di un motore di ricerca come primo
strumento per recuperare informazioni su prodotti
e marchi ecosostenibili.
I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
30. I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
I CONSUMATORI E LA CALZATURA ECO/EQUO
Da Google Insights for Search: le ricerche del termine
ECO nei siti di shopping che vendono calzature hanno
sperimentato un incremento negli ultimi due anni.
31. I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
I CONSUMATORI E LA CALZATURA ECO/EQUO
Da Google Insights for Search: l’incremento nelle
ricerche del termine ECO è decisamente superiore
all’andamento della categoria di riferimento (shopping
> calzature).
32. I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
I CONSUMATORI E LA CALZATURA ECO/EQUO
Da Google Insights for Search: i Paesi da cui proviene il maggior numero delle ricerche del termine ECO
nei siti di shopping > calzature sono INGHILTERRA, STATI UNITI, AUSTRALIA e CANADA. Significativo
è anche il peso dell’ITALIA, tenuto anche conto del numero degli internauti proporzionalmente minore sia
per numerosità della popolazione in generale che per un utilizzo della Rete inferiore a quello dei Paesi
sovramenzionati.
33. I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
I CONSUMATORI E LA CALZATURA ECO/EQUO
Da Google Insights for Search: le ricerche del termine
ETHICAL nei siti di shopping che vendono calzature
hanno sperimentato un incremento negli ultimi due
anni.
34. I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
I CONSUMATORI E LA CALZATURA ECO/EQUO
Da Google Insights for Search: le ricerche del termine
VEGAN nei siti di shopping che vendono calzature
hanno sperimentato un leggero incremento nell’ultimo
anno con un ritmo di crescita piùstabile.
35. I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
I CONSUMATORI E LA CALZATURA ECO/EQUO
Da Google Insights for Search: i Paesi da cui proviene il maggior numero delle ricerche del termine
VEGAN nei siti di shopping > calzature sono STATI UNITI, INGHILTERRA, CANADA e ITALIA.
36. I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
I CONSUMATORI E LA CALZATURA ECO/EQUO
Da Google Insights for Search: trend di crescita per
brand di calzature ecosostenibili – il caso di
PATAGONIA.
37. I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
I CONSUMATORI E LA CALZATURA ECO/EQUO
Da Google Insights for Search: trend di crescita per
brand di calzature ecosostenibili – il caso di TERRA
PLANA.
38. I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
I CONSUMATORI E LA CALZATURA ECO/EQUO
Da Google Insights for Search: trend di crescita per
brand di calzature ecosostenibili – il caso di VEJA.
39. I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
I CONSUMATORI E LA CALZATURA ECO/EQUO
Da Google Insights for Search: trend di crescita per
brand di calzature ecosostenibili – il caso di MELISSA.
40. I CONSUMATORI ECO/EQUO
Vari istituti di ricerca stanno tentando di arrivare a
una non semplice segmentazione dei
consumatori in relazione all’impatto delle
tematiche eco e equo nel lifestyle e
comportamento d’acquisto.
Uno degli ultimi tentativi è stato condotto dal UK
Climate Group in associazione con Sky e
Lippincott.
La ricerca è stata condotta in Inghilterra e negli
Stati Uniti e ha evidenziato sei diversi cluster.
I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
41. I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
I CONSUMATORI ECO/EQUO
Fonte: UK Climate Group/Sky
& Lippincott, 2007
RICERCA DI BENEFITS FUNZIONALI RICERCA DI BENEFITS EMOZIONALI
AUMENTODELCOINVOLGIMENTO
COINVOLTI (18%)
Profondamente interessati al problema ma
necessitano di argomentazioni razionali
Impegnati / Responsabili / Preoccupati OTTIMISTI (21%)
Riconoscono il problema e
vogliono sentirsi a posto con
la coscienza
Interessati / Sensibili alle
tendenze / Sicuri di sè
CONFUSI (25%)
Indecisi, necessitano di maggiori
informazioni sul come e perchè
Distaccati / Disinformati / Aperti
CONFORMISTI (8%)
Riconoscono parzialmente il
problema e vogliono ben
apparire.
Insicuri / Attenti all'immagine
CONTRARI (18%)
Rifiutano attivamente sia il problema che la necessità di agire.
Disinteressati / Individualisti / Sicuri di sè
PASSIVI (10%)
Riconoscono il problema ma non sono pronti ad agire. Non preoccupati / Inflessibili
42. I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
STRATEGIE DI COMUNICAZIONE
Fonte: UK Climate Group/Sky
& Lippincott, 2007
RICERCA DI BENEFITS FUNZIONALI RICERCA DI BENEFITS EMOZIONALI
AUMENTODELCOINVOLGIMENTO
COINVOLT
I
OTTIMISTI
CONFUSI CONFORMISTI
CONTRARI
PASSIVI
Dimostrazioni razionali
Enfasi sui fatti
Messaggi complessi (Pasionari)
Messaggi chiari, semplici e facili da
comprendere (Confusi)
Comunicare i benefici della riduzione
delle emissioni
Comunicare a livello sia corporate
che product/service oriented
Coinvolgimento
emozionale
Meno spiegazioni
Prodotti e servizi tangibili
per ridurre le emissioni
Enfatizzare la sensazione
che stanno facendo
qualcosa di concreto
(Ottimisti)
Prodotti visibili agli altri
(Conformisti)
Facilitazione rispettosa
Make it easy: enfatizzare l’assenza di costi e sacrifici
Rispettare il loro punto di vista e chiarire che non è stato
adottato nessun compromesso sul fronte della qualità e del
prezzo
43. ECO-EGO/TECHNO: PERCHÈ?
PERCHÈ LA SOSTENIBILITÀ CONVIENE
1) Perché la riconversione ecologica
dell’economia non è una delle opzioni
possibili, bensì l’unica alternativa in
funzione della stessa sopravvivenza.
L’amministrazione Obama ha lanciato il suo piano
strategico sulle energie alternative: un
investimento di 150 mld di dollari in 10 anni
per le tecnologie pulite. La UE cerca un
accordo per ridurre drasticamente le
emissioni nocive. La Cina ha stanziato 12 mld
di dollari sulle energie rinnovabili.
A 11 anni dalla firma del protocollo di Kyoto in
Italia non si vede traccia di riduzione delle
emissioni serra: a fronte di un impegno a
tagliarle del 6,5% rispetto ai livelli del 1990,
sono aumentate del 1990.
44. L’ASCESA DELLA CLASSE MEDIA
Il numero degli individui appartenenti
alla middle class è destinato a triplicarsi
entro il 2030.
Questo determinerà una inevitabile
esplosione dei consumi.
Fonte: Goldman Sachs, 2008.
ECOLOGIA: MATERIALI ECO
45. CHI IMPATTA DI PIÙ
Se tutta la popolazione mondiale
adottasse lo stile di vita tipico del
cittadino medio inglese sarebbero
necessari 3 pianeti.
Ne servirebbero 5 se il lifestyle fosse
quello di un cittadino medio americano.
ECOLOGIA: MATERIALI ECO
46. IMPRONTA ECOLOGICA E BIOCAPACITÀ
Il consumo di risorse naturali ha
raggiunto il 125% della biodisponibilità
globale, e potrebbe arrivare al 170%
entro il 2040.
Fonte: WWF, Living Planet Report,
2006.
ECOLOGIA: MATERIALI ECO
47. SOSTENIBILITÀ: PERCHÈ?
PERCHÈ LA SOSTENIBILITÀ CONVIENE
2) Per soddisfare e anticipare le
regolamentazioni introdotte da singoli
governi e organismi internazionali.
Un esempio: in Francia la Grenelle de
l’environnement approvata dal Parlamento nel
2007 prevede un’ampia gamma di tasse sui
prodotti che contribuiscono a produrre rifiuti,
consumano molta energia o materie prime.
48. PERCHÈ LA SOSTENIBILITÀ CONVIENE
3) Per evitare il blocco dei prodotti da
parte di Paesi con regolamentazioni più
severe.
Il caso della Sony, già discusso, è piùche
esaustivo.
SOSTENIBILITÀ: PERCHÈ?
49. PERCHÈ LA SOSTENIBILITÀ CONVIENE
4) Perché dei competitor maggiormente
ecosostenibili possono aver riconfigurato
gli standard minimi agli occhi del
consumatore.
La combinazione fra interessi di un consumatore
sempre più“verde” e auto-discipline gia adottate
da alcuni brand non di nicchia (es. Patagonia,
Nike, Adidas) stanno trasformando l’approccio
alle tematiche ecosostenibli in un prerequisito di
accesso al mercato.
SOSTENIBILITÀ: PERCHÈ?
50. PERCHÈ LA SOSTENIBILITÀ CONVIENE
5) Perché i consumatori vogliono e
possono ottenere maggiore trasparenza.
Un numero crescente di organizzazioni ha
sviluppato strumenti online per veicolare al
consumatore una significativa quantità di
informazioni sui loro brand preferiti.
Lo spirito collaborativo del web 2.0 non fa che
accrescere il fenomeno.
Sempre piùspesso i consumatori hanno gli
strumenti per scegliere marchi e prodotti sulla
base di valutazioni legate alla sostenibilità etica e
ambientale degli stessi.
SOSTENIBILITÀ: PERCHÈ?
51. TRASPARENZA ONLINE: SKIN DEEP
Un database sviluppato
dall’Environmental Working Group:
analizza gli INCI di oltre 41mila prodotti
segnalando sicurezza e tossicità dei
componenti.
SOSTENIBILITÀ: PERCHÈ?
52. TRASPARENZA ONLINE: GOOD GUIDE
Analizza l’impatto etico, ambientale e
sulla salute del consumatore di un
vasto range di prodotti che va dai
cosmetici ai giocattoli ai prodotti per la
casa.
SOSTENIBILITÀ: PERCHÈ?
53. Attribuisce un “punteggio verde” a oltre
2 milioni di prodotti: abbigliamento,
calzature, automobili, arredamento e
accessori per la casa...
TRASPARENZA ONLINE: EVO
SOSTENIBILITÀ: PERCHÈ?
54. PERCHÈ LA SOSTENIBILITÀ CONVIENE
6) Perché può trasformarsi in
un’occasione per ridurre i costi attraverso
una migliore gestione delle risorse.
Ad esempio alla Ford l’utilizzo di tetti vegetali
sugli stabilimenti ha consentito un risparmio di 48
milioni di dollari nei costi destinati al
convogliamento dell’acqua piovana.
SOSTENIBILITÀ: PERCHÈ?
55. PERCHÈ LA SOSTENIBILITÀ CONVIENE
7) Perché è un modo per rafforzare il
proprio posizionamento sul mercato.
La sostenibilità è associata dal consumatore a
una maggiore qualità e sicurezza: la brand equity
aziendale non può che guadagnarne.
SOSTENIBILITÀ: PERCHÈ?
56. PERCHÈ LA SOSTENIBILITÀ CONVIENE
8) Perché può essere un’occasione per
stimolare l’innovazione.
La necessità di individuare prodotti e processi più
sostenibili costringe a rivedere le attuali politiche
aziendali aprendo una finestra ad evoluzioni
inaspettate.
Innovazione sostenibile significa garantire al
consumatore un’elevata performance tecnica ed
emozionale minimizzando l’utilizzo di risorse e
l’impatto ambientale.
SOSTENIBILITÀ: PERCHÈ?
57. Fonte: Green To Gold, Etsy/Winston, 2006
ECO PLAYS FRAMEWORK
PIÙ PROBABILI
BREVE TERMINE
DOWNSIDE
UPSIDE
MENO PROBABILI
LUNGO TERMINE
INTANGIBILI
Proteggere e
promuovere valori
intangibili
RISCHI
Controllo degli eco-
rischi
PROFITTI
Eco-design
Green marketing
Nuovo segmento di
mercato eco-definito
COSTI
Eco-efficienza
Riduzione delle eco-
spese
Efficienza della catena
di valore
SOSTENIBILITÀ: PERCHÈ?
58. ETICHETTE E CERTIFICAZIONI
Un elemento che genera spesso confusione
nel consumatore è rappresentato dalla
varietà di etichette, certificazioni e proclami di
sostenibilità.
Possono infatti essere presenti:
a) etichette messe a punto da organismi di
certificazione internazionale, nazionale o
locale;
b) etichette messe a punto dal produttore
stesso;
c) etichette messe a punto da parti terze senza
valore ufficiale;
d) claim sul packaging che veicolano attributi
ecosostenibli piùo meno generici.
I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
59. ETICHETTE E CERTIFICAZIONI
Business for Social Responsability e Forum for
the Future hanno identificato diverse
barriere che compromettono l’effettiva
spendibilità ed efficacia di etichette e
certificazioni:
a) La confusione tra i consumatori riguardo le
differenze fra fairtrade, etico, biologico e altri
tipi di credenziali.
b) La non disponibilità dei consumatori a
dedicare del tempo per comprendere il
valore di queste certificazioni. A una
mancanza di comprensione corrisponde la
non disponibilità a pagare un premium price.
c) La complessità della supply chain e i
costi di un effettivo monitoraggio.
d) I sospetti di greenwashing, alimentati dalla
trasparenza radicale introdotta dal Web 2.0.
I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
60. IL RUOLO DELL’ESTETICA
Se da un lato assistiamo alla pervicacia di alcuni
consumatori nel denunciare fenomeni di
greenwashing (con potenziali diffusioni virali)
dall’altra notiamo l’emergere di associazioni
mentali fra brand e ecosostenibilità
motivate da impressioni piùformali che
sostanziali.
Outlaw Consulting ha condotto un sondaggio a
New York, Los Angeles, San Francisco e
Miami presso un centinaio dei suoi più
accreditati trendsetter appartenenti alla Gen
Y: è stato chiesto loro di elencare i green
brands favoriti.
I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
61. IL RUOLO DELL’ESTETICA
È emerso che una grafica minimalista e pulita
nel logo e nel packaging viene associata a
un’immagine ecosostenibile a
prescindere dai reali comportamenti
dell’azienda.
Sembra che il concetto less is more promosso
dal brand attraverso la grafica venga letto
come spia di un comportamento orientato al
risparmio anche nelle pratiche aziendali.
I CONSUMATORI: QUANTO ECO E QUANTO EGO?
66. FIBRE NATURALI / ANIMALI: lana e seta cruel
free.
FIBRE NATURALI / VEGETALI: cotone, canapa,
ortica, sisal, ramie, yuta, kapok, fibra di banano,
fibra di ananas. Coltivazioni senza l’utilizzo di
fertilizzanti, pesticidi e sementi OGM.
FIBRE MAN MADE / DI DERIVAZIONE
NATURALE: di origine proteica (mais, soia,
arachidi, latte); di origine cellulosica (bambù,
rayon, lyocell, modal, viscosa); cuoio vegetale
Treetap.
FIBRE MAN MADE / DI DERIVAZIONE
SINTETICA: nylon, poliestere, da PET riciclato.
TINTURA NATURALE (ma anche cotone tinto
naturalmente).
PELLE CONCIATA AL VEGETALE
MATERIALI ECO
ECOLOGIA: MATERIALI ECO
73. WONDERLAND DRESS
Prototipo realizzato dalla stilista inglese
Helen Storey. Il tessuto è una plastica
biodegradabile a base di alcol
polivinilico che si dissolve nell’acqua.
Esposto fino al 14 giugno al Museo del
Design di Londra.
ECOLOGIA: MATERIALI ECO
74. WARDROPE OF NATURE
La collezione di abiti e accessori di Anni
Rapinoja, è realizzata con petali di fiori,
cotone e aghi di pino.
La Rapinoja affronta il tema
dell’urgenza ecologica in termini di
fragilità e diversità: fragili sono i
materiali (tanto che gli abiti non si
possono indossare) così come i tempi
di realizzazione, che dipendono dai ritmi
di crescita naturale.
ECOLOGIA: MATERIALI ECO
75. ECO-EGO/TECHNO: ECOLOGIA
ECO-EGO/TECHNO: ECOLOGIA / PRODOTTO
MATERIALI ECO: fibre naturali coltivate senza
l’impiego di pesticidi, erbicidi, fertilizzanti sintetici
e OGM.
MATERIALI VEGAN / CRUELTY FREE:
materiali man made ottenuti senza
l’utilizzo di derivati animali.
76. TERRA PLANA
Il primo produttore a utilizzare E-leather
per il marchio Worn Again.
ECOLOGIA: MATERIALI VEGAN/CRUELTY FREE
78. BEYOND SKIN
Una linea di calzature vegane realizzate
a mano nell’East London.
Fra i materiali man made utilizzati: satin
di poliestere in luogo di viscosa (la
viscosa richiede un maggiore utilizzo di
sostanze chimiche nella lavorazione) e
pelle sintetica in poliuretano doppiata
con tessuto di cotone (piùeco-friendly
del PVC).
ECOLOGIA: MATERIALI VEGAN/CRUELTY FREE
79. ECO-EGO/TECHNO: ECOLOGIA
ECO-EGO/TECHNO: ECOLOGIA / PRODOTTO
MATERIALI ECO: fibre naturali coltivate senza
l’impiego di pesticidi, erbicidi, fertilizzanti sintetici
e OGM.
MATERIALI VEGAN / CRUELTY FREE: materiali
man made ottenuti senza l’utilizzo di derivati
animali.
MATERIALI RICICLATI: utilizzo degli
scarti pre e post consumer (ad es.
gomma e scarti della lavorazione del riso
per le suole).
82. WORN AGAIN & VIRGIN ATLANTIC
Una linea di borse realizzata con i
tessuti riciclati da aerei in demolizione.
Sono stati prodotti 2mila pezzi in
edizione limitata recuperando i sedili di
mille aeroplani.
ECOLOGIA: MATERIALI RICICLATI
83. SOFTWALKER
Ritira i vecchi jeans e li riconsegna al
consumatore sotto forma di sandali.
ECOLOGIA: MATERIALI RICICLATI
84. MARKS & SPENCER
Consegna un buono sconto di 5 sterline
a chi dona i propri abiti usati (fra cui
deve esserci almeno un capo M&S)
all’associazione umanitaria Oxfam.
ECOLOGIA: MATERIALI RICICLATI
85. UNIQLO
Ha un programma di riciclaggio di abiti
usati: possono essere portati nei punti
vendita nei mesi di marzo e settembre.
I prezzi ancora in buono stato vengono
consegnati all’associazione umanitaria
Japan Relief Clothing Center.
Gli scarti vengono recuperati per
imbottiture o combustibile.
ECOLOGIA: MATERIALI RICICLATI
86. FROMSOMEWHERE
Recupera gli scarti dell’industria della
moda (resti degli abiti, stoffe
danneggiate, fondi dei rotoli di
tessuto…) e li converte in abiti-pezzi
unici.
ECOLOGIA: MATERIALI RICICLATI
87. NIKE TRASH TALK
Nike ha cavalcato il trend con il modello
Trash Talk, prodotto utilizzando gli
scarti delle lavorazioni.
ECOLOGIA: MATERIALI RICICLATI
88. RAEBURN DESIGN
Una collezione realizzata utilizzando
paracaduti e altri tessuti militari riciclati.
ECOLOGIA: MATERIALI RICICLATI
89. MANTIS by ALEXANDRA GUERRERO
Riciclaggio di mozziconi di sigaretta per
abiti e accessori.
ECOLOGIA: MATERIALI RICICLATI
90. DACCA by CAMILA LABRA
Una collezione di stivali realizzata
riciclando borse di plastica: le shopping
bag vengono fuse a formare uno strato
spesso e resistente che poi viene
accoppiato con cotone piquè per dare
comfort e traspirazione al piede.
ECOLOGIA: MATERIALI RICICLATI
91. PUMA & REMADE IN CHILE
Un concorso promosso in Cile alla
Facoltà di Design della Diego Portales
University: invitava gli studenti a creare
nuovi prodotti utilizzando materiali di
scarto aziendali (mezze paia di
prototipi, campioni per fiere…)
ECOLOGIA: MATERIALI RICICLATI
92. ACORN STUDIOS
Trasforma scarti dell’industria
elettronica e informatica in gioielli e
accessori per geek eco-friendly.
ECOLOGIA: MATERIALI RICICLATI
98. LOWEPRO CAMERA BAGS
Borse per fotocamera realizzate in
Cyclepet® , tessuto post-consumer
ottenuto da bottiglie in PET.
ECOLOGIA: MATERIALI RICICLATI
99. PATAGONIA
Nel 2005 ha lanciato Common Threads,
il primo programma globale di
riciclaggio per l’abbigliamento.
Lo scorso autunno Patagonia ha
recuperato 12mila kg di capi di
abbigliamento. Attualmente il 47% dei
prodotti è riciclabile, ma l’obbiettivo è
quello di raggiungere il 100% entro il
2010.
Utilizzando poliestere riciclato l’azienda
riduce gli scarti e consuma il 76% di
energia in meno.
ECOLOGIA: MATERIALI RICICLATI
100. ECOPURNA
Una linea di abbigliamento sportivo
realizzata con fibra di poliestere riciclato
(PET da bottiglie di plastica).
ECOLOGIA: MATERIALI RICICLATI
101. ECO-EGO/TECHNO: ECOLOGIA
ECO-EGO/TECHNO: ECOLOGIA / PRODOTTO
MATERIALI ECO: fibre naturali coltivate senza
l’impiego di pesticidi, erbicidi, fertilizzanti sintetici
e OGM.
MATERIALI VEGAN / CRUELTY FREE: materiali
man made ottenuti senza l’utilizzo di derivati
animali.
MATERIALI RICICLATI: utilizzo degli scarti pre e
post consumer (ad es. gomma e scarti della
lavorazione del riso per le suole).
VINTAGE / SECOND HAND: il recupero di
capi d’epoca consente di ridurre il
consumo di risorse.
102. ECOLOGIA: VINTAGE / SECOND HAND
FILIPPA K SECOND HAND STORE
Un negozio aperto dalla stilista Filippa K
che consente alle clienti di vendere abiti
e accessori usati precedente acquistati
nelle sue boutique.
Ad essere enfatizzato è qui il riuso dei
capi, dunque la longevità del prodotto
come antidoto al fast fashion.
103. ECOLOGIA: VINTAGE / SECOND HAND
PRELOVED
Brand canadese, trasforma capi vintage
in abiti contemporanei.
104. ECO-EGO/TECHNO: ECOLOGIA
ECO-EGO/TECHNO: ECOLOGIA / PRODOTTO
MATERIALI ECO: fibre naturali coltivate senza
l’impiego di pesticidi, erbicidi, fertilizzanti sintetici
e OGM.
MATERIALI VEGAN / CRUELTY FREE: materiali
man made ottenuti senza l’utilizzo di derivati
animali.
MATERIALI RICICLATI: utilizzo degli scarti pre e
post consumer (ad es. gomma e scarti della
lavorazione del riso per le suole).
VINTAGE / SECOND HAND: il recupero di capi
d’epoca consente di ridurre il consumo di risorse.
DESIGN SOSTENIBILE: progettare
avendo in mente la massima efficienza e
il minimo impatto.
105. ZERO-WASTE DESIGN by MARK LIU
Il 15% dei tessuti viene solitamente
sprecato durante la lavorazione. Mark
Liu ha ideato un sistema per ottimizzare
al 100% i materiali attraverso uno
specifico pattern di taglio.
ECOLOGIA: DESIGN SOSTENIBILE
106. ECO-EGO/TECHNO: ECOLOGIA
ECO-EGO/TECHNO: ECOLOGIA / PRODOTTO
MATERIALI ECO: fibre naturali coltivate senza
l’impiego di pesticidi, erbicidi, fertilizzanti sintetici
e OGM.
MATERIALI VEGAN / CRUELTY FREE: materiali
man made ottenuti senza l’utilizzo di derivati
animali.
MATERIALI RICICLATI: utilizzo degli scarti pre e
post consumer (ad es. gomma e scarti della
lavorazione del riso per le suole).
VINTAGE / SECOND HAND: il recupero di capi
d’epoca consente di ridurre il consumo di risorse.
DESIGN SOSTENIBILE: progettare avendo in
mente la massima efficienza e il minimo impatto.
RIDUZIONE DI MATERIALI TOSSICI
107. ECO-EGO/TECHNO: ECOLOGIA
ECO-EGO/TECHNO: ECOLOGIA / PROCESSO
ECO-EFFICIENZA: riduzione degli scarti
e dell’utilizzo di risorse nel processo
produttivo. Politiche di risparmio
energetico in punti vendita, sedi di
produzione e uffici.
109. ECO-EGO/TECHNO: ECOLOGIA
ECO-EGO/TECHNO: ECOLOGIA / PROCESSO
ECO-EFFICIENZA: riduzione degli scarti e
dell’utilizzo di risorse nel processo produttivo.
Politiche di risparmio energetico in punti vendita,
sedi di produzione e uffici.
LOCAL SOURCING: utilizzo di materiali
provenienti dallo stesso luogo dei siti di
produzione.
110. ECO-EGO/TECHNO: ECOLOGIA
ECO-EGO/TECHNO: ECOLOGIA / PROCESSO
ECO-EFFICIENZA: riduzione degli scarti e
dell’utilizzo di risorse nel processo produttivo.
Politiche di risparmio energetico in punti vendita,
sedi di produzione e uffici.
LOCAL SOURCING: utilizzo di materiali
provenienti dallo stesso luogo dei siti di
produzione.
MANIFATTURA E TRASPORTO
ecologicamente sostenibili (es. treno e
nave anzichè aereo).
111. ECO-EGO/TECHNO: ECOLOGIA
ECO-EGO/TECHNO: ECOLOGIA / PROCESSO
ECO-EFFICIENZA: riduzione degli scarti e
dell’utilizzo di risorse nel processo produttivo.
Politiche di risparmio energetico in punti vendita,
sedi di produzione e uffici.
LOCAL SOURCING: utilizzo di materiali
provenienti dallo stesso luogo dei siti di
produzione.
MANIFATTURA E TRASPORTO ecologicamente
sostenibili (es. treno e nave anzichè aereo).
NO WASTE PACKAGING: riduzione
dell’impatto di confezioni e imballaggi.
112. ECOLOGIA: NO WASTE PACKAGING
HP DUAL USE PACKAGING
HP utilizza come packaging per i suoi
laptop una messenger bag che:
a) consente di ridurre gli scarti del 97%;
b) permette di spedire piùpezzi per
carico;
c) diventa uno strumento di marketing
virale poiché viene utilizzata ed esibita
dal consumatore.
113. ECOLOGIA: NO WASTE PACKAGING
SPRANQ ECOFONT
L’azienda olandese ha sviluppato un
font che, grazie ai fori nei caratteri,
consente di risparmiare il 20% della
normale quantità di inchiostro.
114. ECOLOGIA: NO WASTE PACKAGING
NEWTON RUNNING
La scatola è in cartone per le uova
riciclato. All’interno delle scarpe, al
posto della carta velina, ci sono un paio
di calzini e il sacchetto per contenerle.
115. ECOLOGIA: NO WASTE PACKAGING
UNILEVER PROJECT RAINBOW
Uniliver ha deciso di passare dai 100
colori tradizionalmente usati per
stampare il proprio packaging a solo 6.
Il risparmio atteso va dai 13 ai 26 milioni
di dollari.
116. ECO-EGO/TECHNO: ECOLOGIA
ECO-EGO/TECHNO: ECOLOGIA / PROCESSO
ECO-EFFICIENZA: riduzione degli scarti e
dell’utilizzo di risorse nel processo produttivo.
Politiche di risparmio energetico in punti vendita,
sedi di produzione e uffici.
LOCAL SOURCING: utilizzo di materiali
provenienti dallo stesso luogo dei siti di
produzione.
MANIFATTURA E TRASPORTO ecologicamente
sostenibili (es. treno e nave anzichè aereo).
NO WASTE PACKAGING: riduzione dell’impatto
di confezioni e imballaggi.
DEVOLVERE una percentuale del
ricavato per azioni di tipo ambientalista.
121. ECO-EGO/TECHNO: ETICA
ECO-EGO/TECHNO: ETICA
RISPETTO DEGLI STANDARD ETICI di lavoro sia
nelle filiali in outsourcing che nelle aziende di
subfornitura (controlli meglio se garantiti da un ente
terzo).
COMMUNITY BASED: prodotti realizzati da
e che supportano una specifica comunità
(es. piccoli villaggi o quartieri).
122. ETICA: COMMUNITY BASED
ESCAMA STUDIO
Una collezione di borse ottenuta
riciclando linguette di lattine in alluminio.
I pezzi vengono confezionati a mano da
artigiani locali residenti in due
cooperative nelle città satellite di
Brasilia. Erano 12 nel 2004, ora sono
piùdi 100.
Il prezzo viene stabilito dagli artigiani
stessi.
123. ETICA: COMMUNITY BASED
ICE BREAKER by MONIQUE PÉAN
I gioielli sono realizzati utilizzando oro
riciclato, diamanti conflict-free, pietre
naturali fair trade e avorio sostenibile.
Quest’ultimo è raccolto dai cacciatori
dell’Alaska come mezzo di
sostentamento.
Il 10% dei guadagni viene devoluto
all’Alaska Native Arts Foundation.
124. ETICA: COMMUNITY BASED
INDIGENOUS DESIGNS
I capi sono tricottati a mano da artigiani
peruviani che lavorano secondo
protocolli fair trade.
Le materie prime sono di origine locale
in modo da promuovere e sostenere le
comunità rurali peruviane.
125. ETICA: COMMUNITY BASED
VEJA
Uno dei primi brand di calzature eco-
equo a conquistare una visibilità
mainstream.
Supporta due cooperative brasiliane di
produttori locali.
126. ETICA: COMMUNITY BASED
NVOHK
Un brand di sportswear ecofriendly
costruito, grazie al crowfunding, su una
comunità online.
Ogni socio contribuisce annualmente
con 50 dollari, ricevendo in cambio
sconti sugli acquisti e una quota parte
del 35% dei profitti sotto forma di buoni
spesa.
L’obbiettivo è di reclutare 5mila “owner
managers”. Per ora sono a quota 3mila.
127. ECO-EGO/TECHNO: ETICA
ECO-EGO/TECHNO: ETICA
RISPETTO DEGLI STANDARD ETICI di lavoro sia
nelle filiali in outsourcing che nelle aziende di
subfornitura (controlli meglio se garantiti da un ente
terzo).
COMMUNITY BASED: prodotti realizzati da e che
supportano una specifica comunità (es. piccoli
villaggi o quartieri).
ARTIGIANALITÀ: sia la preservazione delle
abilità artigianali nei PVS che la tutela, in
piccola scala, di prodotti e lavorazioni locali
nei Paesi industrializzati.
128. ETICA: ARTIGIANALITÀ
PJUX
La collezione è il risultato della
collaborazione fra un team di designer
di Copenaghen e una piccola azienda
artigiana spagnola.
129. ETICA: ARTIGIANALITÀ
TALLER FLORA
Il marchio equosolidale Taller Flora,
fondato da Carla Fernandez, disegna e
produce abbigliamento reinterpretando
la cultura messicana.
La Fernandez viaggia per tutto il
Messico per incontrare le comunità
indigene specializzate nella tessitura
manuale, in modo da attingere a tessuti,
colori e stili autoctoni.
130. ETICA: ARTIGIANALITÀ
FLOCKS by CHRISTIEN MEINDERTSMA
Christien utilizza la lana di pecore
provenienti dal Kyrgyzstan (e dei ferri
da maglia fuori misura) per realizzare
enormi tappeti di lana merino (per farne
uno servono 18 diverse pecore) e pouf
colorati.
131. ECO-EGO/TECHNO: ETICA
ECO-EGO/TECHNO: ETICA
RISPETTO DEGLI STANDARD ETICI di lavoro sia
nelle filiali in outsourcing che nelle aziende di
subfornitura (controlli meglio se garantiti da un ente
terzo).
COMMUNITY BASED: prodotti realizzati da e che
supportano una specifica comunità (es. piccoli
villaggi o quartieri).
ARTIGIANALITÀ: sia la preservazione delle abilità
artigianali nei PVS che la tutela, in piccola scala, di
prodotti e lavorazioni locali nei Paesi industrializzati.
FAIR TRADE: commercio equosolidale.
Promuove l’equità sociale, la protezione
dell’ambiente e la sicurezza economica dei
piccoli produttori.
132. ETICA: FAIR TRADE
AMY HELFAND
I suoi tappeti sono annodati a mano in
Tibet, con licenza RugMark che certifica
il rispetto dell'ambiente e il non
sfruttamento di manodopera minorile.
133. ECO-EGO/TECHNO: ETICA
ECO-EGO/TECHNO: ETICA
RISPETTO DEGLI STANDARD ETICI di lavoro sia
nelle filiali in outsourcing che nelle aziende di
subfornitura (controlli meglio se garantiti da un ente
terzo).
COMMUNITY BASED: prodotti realizzati da e che
supportano una specifica comunità (es. piccoli
villaggi o quartieri).
ARTIGIANALITÀ: sia la preservazione delle abilità
artigianali nei PVS che la tutela, in piccola scala, di
prodotti e lavorazioni locali nei Paesi industrializzati.
FAIR TRADE: commercio equosolidale. Promuove
l’equità sociale, la protezione dell’ambiente e la
sicurezza economica dei piccoli produttori.
TRASPARENZA E TRACCIABILITÀ: della
supply chain e dei fornitori.
134. ETICA: TRASPARENZA E TRACCIABILITÀ
PATAGONIA THE FOOTPRINT CHRONICLES
Un mini-sito interattivo che permette al
consumatore di conoscere l’impatto del
prodotto che acquista .
135. ETICA: TRASPARENZA E TRACCIABILITÀ
TIMBERLAND
Ogni paio di calzature è accompagnato
da una sorta di “etichetta nutrizionale”
che ne rivela l’impatto ambientale.
136. ETICA: TRASPARENZA E TRACCIABILITÀ
ICEBREAKER
I consumatori possono digitare il
Baacode che accompagna il prodotto
nel sito aziendale per vedere la pecora
da cui è stata ricavata la lana, il pastore
che la alleva e l’intera supply chain dal
sourcing al prodotto finito.
139. ECO-EGO/TECHNO: ETICA
ECO-EGO/TECHNO: ETICA
DEVOLVERE una percentuale del ricavato per
azioni di tipo umanitario.
HANDMADE E CRAFTIVISM: creare da sé i
propri capi di abbigliamento diventa una
forma di attivismo politico e sociale.
140. ETICA: HANDMADE E CRAFTIVISM
CRAFTIVISM
È un termine creato da Betsy Greer
unendo le parole craft e activism.
Alla base del movimento c’è il concetto
che ogni qualvolta si decide di
realizzare un capo di abbigliamento a
mano anziché acquistarlo si compie un
atto propositivo (e anche critico) a livello
sociale. Ci si distanzia dal consumismo
di massa, sottraendosi dalla logica
dell’acquisto.
141. TRICOTEUSE SANS FRONTIÈRES
Il craftivism si concretizza anche in
tangibili manifestazioni di aiuto: è il
caso del charity knitting di Tricoteuse
sans frontières, che devolvono i loro
incassi ai medici impegnati in prima
linea.
ETICA: HANDMADE E CRAFTIVISM
142. THE STREETKNIT PROJECT
Fondato da Sadie Lewis nel 2006,
riunisce gli sferruzzatori di Toronto per
aiutare, con le loro sciarpe e maglioni, i
senzatetto durante i mesi invernali.
ETICA: HANDMADE E CRAFTIVISM
143. PINK M 24 CHAFFEE
Il craftivism può diventare anche
concreta azione di protesta politica.
Un esempio è l’opera Pink M.24
Chaffee dell’artista danese Marianne
Jørgensen: un carrarmato coperto con
una coperta di lana rosa (creata con
4mila pezzi inviati da sferruzzatori di
tutto il mondo) sistemato nell’aprile
2006 di fronte al Contemporary Art
Center di Copenaghen per protestare
contro la partecipazione della
Danimarca alla guerra in Iraq.
ETICA: HANDMADE E CRAFTIVISM
144. KNITTA PLEASE
Knitta Please è una forma di street art
nata a Houston nel 2005: di notte si
rivestono di lavori a maglia lampioni,
antenne, cartelli, monumenti...
ETICA: HANDMADE E CRAFTIVISM
145. REVOLUTIONARY CRAFT CIRCLE
Armati di cartelli di stoffa ricamati a
mano i membri del Revolutionary Craft
Circle di Melbourne protestano contro la
rampante speculazione edilizia che
affligge la città
ETICA: HANDMADE E CRAFTIVISM
146. MICROREVOLT
microRevolt è un collettivo di craftivists
fondato da Cat Mazza, un’artista che
propone il lavoro a maglia come atto di
resistenza molecolare contro le
multinazionali sfruttatrici della
manodopera a basso costo.
ETICA: HANDMADE E CRAFTIVISM
147. KNITPRO
Utilizzano Knitpro, un’applicazione che
permette di trasformare immagini digitali
GIF, JPEG, o PNG, inferiori a 1Mb, in
pattern per lavori a maglia, uncinetto e
punto-croce.
ETICA: HANDMADE E CRAFTIVISM
148. Negli USA i negozi Anthropologie
organizzano degli workshop per
insegnare ai consumatori a realizzare e
reinventare i propri capi di
abbigliamento e accessori.
ANTHROPOLOGIE
ETICA: HANDMADE E CRAFTIVISM
149. ECO-EGO/TECHNO: ETICA
ECO-EGO/TECHNO: ETICA
DEVOLVERE una percentuale del ricavato per
azioni di tipo umanitario.
HANDMADE E CRAFTIVISM: creare da sé i propri
capi di abbigliamento diventa una forma di attivismo
politico e sociale
OPEN SOURCE DESIGN: l’estensione al
mondo della moda di un concetto sviluppato
nel settore informatico.
150. ETICA: OPEN SOURCE DESIGN
SERPICA NARO
Un metabrand/evento creato nel 2005
per denunciare le forme di precariato
nel settore della moda, viene liberato un
anno dopo con la stesura della prima
licenza Creative Commons diventando
collettivo.
Chi desidera utilizzarlo deve garantire la
non presenza di manodopera precaria
in tutta la filiera produttiva.
151. HACKING COUTURE
Movimento creato da Giana Gonzalez.
Nella open source library del sito
vengono analizzati i codici stilistici e
semantici delle griffe piùfamose. Altri
stilisti possono così impadronirsi di
questi codici per inserirli nelle loro
creazioni.
ETICA: OPEN SOURCE DESIGN
152. CHANEL HACK
Un esempio della decodifica dei codici
semantici e stilistici del marchio Chanel.
Gli aspetti considerati sono i temi, le
tecniche esecutive e I materiali.
ETICA: OPEN SOURCE DESIGN
153. Lo stile di Gabrielle Chanel
Il logo con la doppia C
Lo schema cromatico bianco e nero
La gioielleria bizantina
La camelia
CHANEL HACK - TEMI
ETICA: OPEN SOURCE DESIGN
158. THE COUNTERFEIT CROCHET PROJECT
Un progetto di Stephanie Syjuco, artista
di San Francisco, che indaga senso e
problematiche del fenomeno della
pirateria e della contraffazione dei
brand dell’alta moda.
ETICA: OPEN SOURCE DESIGN
159. Sul sito si possono scaricare i
cartamodelli per le creazioni.
Il risultato finale presenta somiglianze
con l’originale ma ovviamente sembra
tutto fuorché autentico.
THE COUNTERFEIT CROCHET PROJECT
ETICA: OPEN SOURCE DESIGN
160. Il brand ecosostenibile Pamoyo
(fondato a Berlino nel 2007) pubblica
design e pattern dei propri prodotti sul
sito con licenza Creative Commons per
uso non commerciale.
Designer e artisti sono invitati ad
arricchire la library con le loro creazioni.
PAMOYO
ETICA: OPEN SOURCE DESIGN
161. ECO-EGO/TECHNO: ETICA
ECO-EGO/TECHNO: ETICA
DEVOLVERE una percentuale del ricavato per
azioni di tipo umanitario.
HANDMADE E CRAFTIVISM: creare da sé i propri
capi di abbigliamento diventa una forma di attivismo
politico e sociale
OPEN SOURCE DESIGN: l’estensione al mondo
della moda di un concetto sviluppato nel settore
informatico.
NARRAZIONE E SIGNIFICATO: prodotti e
marchio che raccontano una storia da
condividere con il consumatore.
162. ETICA: NARRAZIONE E SIGNIFICATO
IZZY LANE
Isobel Davies ha lanciato il marchio
inglese Izzy Lane nel 2002 salvando le
sue prime quattro pecore: animali
inferiori agli standard (troppo piccoli, dal
pelo non perfetto…) destinati a essere
abbattuti.
La collezione di maglieria si basa su
due principi: a) che gli animali siano
trattati umanamente e b) che la
manifattura resti locale.
163. RE-SHIRT
Ogni T-shirt, second-hand e venduta
esclusivamente online, è
accompagnata da un codice che
consente di accedere a uno spazio web
che ne racconta la storia.
Il nuovo proprietario è tenuto a
continuare il racconto della maglietta
collegandosi al sito tramite il codice.
Il capo di abbigliamento non è piùun
oggetto anonimo ma racchiude una
storia e delle esperienze che si
allungano quanto piùil prodotto
invecchia.
ETICA: NARRAZIONE E SIGNIFICATO
165. ECO-EGO/TECHNO: ESTETICA + EDONISMO
ECO-EGO/TECHNO: ESTETICA + EDONISMO
ECO-STYLISH: no al pauperismo,
allontanamento dall’estetica hippie, new
age ed eco-warrior.
166. ESTETICA + EDONISMO: ECO STYLISH
MIKA MACHIDA
Una collezione che celebra forme e
pattern di ispirazione zoomorfa.
167. LEILA HAFZI
Una collezione ispirata alle fotografie
scattate dalla NASA.
ESTETICA + EDONISMO: ECO STYLISH
168. ZAHA HADID PER MELISSA
L’archistar collabora con l’eco-brand
brasiliano di calzature.
ESTETICA + EDONISMO: ECO STYLISH
169. SPECIES BY THE THOUSANDS PER KEDS
La tomaia in canvas è stata dipinta
dalla coppia di creativi di Brooklyn con
silhouette di flora e fauna.
ESTETICA + EDONISMO: ECO STYLISH
170. ECO-EGO/TECHNO: ESTETICA + EDONISMO
ECO-EGO/TECHNO: ESTETICA + EDONISMO
ECO-STYLISH: no al pauperismo,
allontanamento dall’estetica hippie, new age ed
eco-warrior.
FENOMENI IMITATIVI: si veda l’influenza
degli esponenti dello star o fashion
system.
171. TE CASAN
Il marchio di calzature vegan di lusso
lanciato da Natalie Portman.
ESTETICA + EDONISMO: FENOMENI IMITATIVI
172. EDUN
Il brand lanciato nel 2006 da Bono e
sua moglie Ali Hewson, in
collaborazione con il designer
newyorkese Rogan Gregory.
L’intera linea è realizzata interamente in
fibre naturali attraverso piccole aziende
avviate appositamente per questo
progetto in Africa, India e Sud America.
ESTETICA + EDONISMO: FENOMENI IMITATIVI
173. ECO-EGO/TECHNO: ESTETICA + EDONISMO
ECO-EGO/TECHNO: ESTETICA + EDONISMO
ECO-STYLISH: no al pauperismo,
allontanamento dall’estetica hippie, new age ed
eco-warrior.
FENOMENI IMITATIVI: si veda l’influenza degli
esponenti dello star o fashion system.
NIENTE RINUNCE: l’estetica e la
portabilità del prodotto non devono
essere sacrificate.
174. ECO-EGO/TECHNO: ESTETICA + EDONISMO
ECO-EGO/TECHNO: ESTETICA + EDONISMO
ECO-STYLISH: no al pauperismo,
allontanamento dall’estetica hippie, new age ed
eco-warrior.
FENOMENI IMITATIVI: si veda l’influenza degli
esponenti dello star o fashion system.
NIENTE RINUNCE: l’estetica e la portabilità del
prodotto non devono essere sacrificate.
MENO MA MEGLIO: prodotti più costosi
ma densi di valore, qualità e significato.
175. ECO-EGO/TECHNO: ESTETICA + EDONISMO
ECO-EGO/TECHNO: ESTETICA + EDONISMO
ECO-STYLISH: no al pauperismo,
allontanamento dall’estetica hippie, new age ed
eco-warrior.
FENOMENI IMITATIVI: si veda l’influenza degli
esponenti dello star o fashion system.
NIENTE RINUNCE: l’estetica e la portabilità del
prodotto non devono essere sacrificate.
MENO MA MEGLIO: prodotti piùcostosi ma densi
di valore, qualità e significato.
CUSTOM-MADE: prodotti fatti su misura
con una mentalità anti fast-fashion.
176. ECO-EGO/TECHNO: ESTETICA + EDONISMO
ECO-EGO/TECHNO: ESTETICA + EDONISMO
ECO-STYLISH: no al pauperismo,
allontanamento dall’estetica hippie, new age ed
eco-warrior.
FENOMENI IMITATIVI: si veda l’influenza degli
esponenti dello star o fashion system.
NIENTE RINUNCE: l’estetica e la portabilità del
prodotto non devono essere sacrificate.
MENO MA MEGLIO: prodotti piùcostosi ma densi
di valore, qualità e significato.
CUSTOM-MADE: prodotti fatti su misura con una
mentalità anti fast-fashion.
ECO-MAINSTREAM: la conversione eco-
equo dei brand del mass market rassicura
i consumatori follower e rende più
abbordabile il prezzo.
177. H&M
Il simbolo del fast fashion ha introdotto
capi in cotone biologico nel marzo 2007.
ESTETICA + EDONISMO: ECO-MAINSTREAM
178. NORDSTROM
Ha iniziato a utilizzare cotone biologico
per i prodotti a marchio nel 2007 e a
ospitare nei punti vendita brand
ecofriendly.
ESTETICA + EDONISMO: ECO-MAINSTREAM
179. TARGET & ROGAN
Target collabora con l’eco fashion
designer Rogan (Loomstate e Edun)
per produrre una linea di capi bio di
prezzo contenuto.
ESTETICA + EDONISMO: ECO-MAINSTREAM
180. ZOE & ZAC by PAYLESS
Payless Shoesource lancerà la sua
prima linea di calzature eco a partire
dalla primavera 2009.
ESTETICA + EDONISMO: ECO-MAINSTREAM
181. ADIDAS GRUN
È la linea ecofriendly del brand di
sportswear tedesco. I tre principi guida
sono “Made From”, “Recycled” e
“Reground”.
ESTETICA + EDONISMO: ECO-MAINSTREAM
182. NIKE CONSIDERED
Ha debuttato nel 2005. Nike è riuscita a
ridurre gli scarti di produzione del 61%,
il consumo energetico del 35% e l’uso
di solventi dell’89%. In piùle calzature
vengono riciclate nell’ambito del
programma Nike’s Reuse-A-Shoe.
ESTETICA + EDONISMO: ECO-MAINSTREAM
185. TECNOLOGIA: BIOMIMICRY
BIOMIMICRY
È un approccio alla natura non
regressivo/passatista/arcadico, ma
basato sul desiderio di comprendere la
complessità, l’efficienza e la longevità
del mondo naturale, un laboratorio di
R&D che funziona da 3,8 miliardi di
anni.
186. TECNOLOGIA: BIOMIMICRY
BONE FURNITURE
Designer e architetti stanno
combinando materiali sintetici con
processi biomimetici.
Un esempio è la linea Bone Furniture di
Joris Laarman, ispirata al processo
generativo delle ossa…
190. ECO-EGO/TECHNO: TECNOLOGIA
BIOMIMICRY: un approccio mimetico alla natura
con lo scopo di sviluppare prodotti e processi a
impatto zero.
CARBON TRACKING: strumenti che
consentono di calcolare le proprie
emissioni e di implementare un processo
di contenimento e riduzione.
ECO-EGO/TECHNO: TECNOLOGIA
191. TECNOLOGIA: CARBON TRACKING
OpenEco.org
Il sito, gestito dalla Sun Microsystem,
consente alle aziende di calcolare le
proprie emissioni di CO2 e offre
soluzioni alla riduzione delle stesse.
192. ECO-EGO/TECHNO: TECNOLOGIA
BIOMIMICRY: un approccio mimetico alla natura
con lo scopo di sviluppare prodotti e processi a
impatto zero.
CARBON TRACKING: strumenti che consentono
di calcolare le proprie emissioni e di
implementare un processo di contenimento e
riduzione.
ECO & SMART: abiti e accessori
diventano strumenti per immagazzinare
energia.
ECO-EGO/TECHNO: TECNOLOGIA
193. TECNOLOGIA: ECO & SMART
NOON SOLAR
Azienda di Chicago che produce borse
dotate di pannelli solari in grado di
ricaricare cellulari e mp3 player.
194. SOLAR POWER NECKTIE
Realizzata dai ricercatori della Iowa
State University con un sottile film
fotovoltaico.
TECNOLOGIA: ECO & SMART
196. VOLTAIC
Oltre a essere dotate di pannelli
fotovoltaici, le borse sono realizzate in
plastica ottenuta da PET post-
consumer.
TECNOLOGIA: ECO & SMART
197. ZEGNA SOLAR POWERED JACKET
Giacca con pannelli fotovoltaici per
ricaricare apparecchiature elettroniche.
TECNOLOGIA: ECO & SMART
198. EPA DRESS by STEPHANIE SANDSTROM
Un abito con sensori in grado di
“leggere” l’atmosfera circostante
creando pieghe nel tessuto in relazione
al livello di inquinamento.
Il concept è stato esposto alla mostra
2nd Skin Exhibition all’Exploratorium di
San Francisco.
TECNOLOGIA: ECO & SMART
199. PIEZING by AMANDA PARKES
Grazie al suo materiale pizoelettrico è
in grado di catturare l’energia prodotta
dall’attrito fra abito e superficie corporea
dei gomiti e delle ginocchia.
TECNOLOGIA: ECO & SMART
200. ECO-EGO/TECHNO: TECNOLOGIA
BIOMIMICRY: un approccio mimetico alla natura
con lo scopo di sviluppare prodotti e processi a
impatto zero.
CARBON TRACKING: strumenti che consentono
di calcolare le proprie emissioni e di
implementare un processo di contenimento e
riduzione.
ECO & SMART: abiti e accessori diventano
strumenti per immagazzinare energia.
VENDITA ON-LINE: con lo scopo di
tagliare i costi energetici del punto
vendita.
ECO-EGO/TECHNO: TECNOLOGIA
201. CONCLUSIONE
Un modello interessante per approcciare la questione
sostenibilità in modo concreto è la AUDIO
ANALYSIS proposta da Esty e Winston in Green to
Gold.
A = Aspect Dove e come il mio modello di
business tocca questo problema?
U = Upstream Ogni processo antecedente alle
operazioni core.
D = Downstream Comprende le fasi post-
produzione (es. Distribuzione), l’uso del prodotto da
parte del consumatore e la fine del ciclo di vita.
I = Issues Sfide critiche in qualsiasi punto della
catena di valore. Rischi in termini sia di immediato
profitto che di immagine e brand value.
O = Opportunities Opportunità per generare
crescita, vendite o incremento dei valori intangibili
tramite le soluzioni adottate per dare una risposta alle
sfide emerse.
COME AGIRE CONCRETAMENTE
202. CONCLUSIONE
Le 10 sfide (challenge) da considerare sono:
1. CAMBIAMENTO CLIMATICO
2. ENERGIA
3. ACQUA
4. BIODIVERSITÀ
5. SOSTANZE TOSSICHE
6. INQUINAMENTO ATMOSFERICO
7. GESTIONE DEI RIFIUTI/SCARTI
8. BUCO DELL’OZONO
9. OCEANI
10. DEFORESTAZIONE
COME AGIRE CONCRETAMENTE
203. CONCLUSIONE
Esempio:
GESTIONE DEI RIFIUTI/SCARTI
A = Aspect In che fase/i del processo produttivo
mi coinvolge questo problema?
U = Upstream Come gestiscono la gestione dei
rifiuti / scarti i miei fornitori e/o le sedi di
delocalizzazione?
D = Downstream Come viene gestito il prodotto
alla fine del suo ciclo di vita?
I = Issues Che tipo di problemi ricavo o potrei
ricavare (pratici e di immagine) da una inefficiente
gestione degli scarti?
O = Opportunities Come posso trasformare la
soluzione del problema in un’opportunità di
crescita? (ad esempio la creazione di una linea di
calzature fatta con materiali di scarto).
COME AGIRE CONCRETAMENTE
204. AUDIO ANALYSIS TEMPLATE (Green to Gold)
CHALLENGE
CONCLUSIONE
ASPECTS UPSTREAM DOWNSTRE
M
ISSUES OPPORTUN.
CAMB. CLIMAT.
ENERGIA
ACQUA
BIODIVERSITÀ
SOST.
TOSSICHE
RIFIUTI
BUCO OZONO
OCEANI
DEFORESTAZ.
ALTRO