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Prospettive e opportunità di mercato per le imprese nel settore dell'edilizia e artigianato I criteri ambientali nell'edilizia residenziale e gli appalti pubblici 
Arch. Alessandra Antonini 
alessandra.antonini@gmail.com 
Nuoro, 26 novembre 2014
Sostenibilità ed edilizia: opportunità concrete per le imprese e per i professionisti 
Perché il Green Public Procurement 
Cos'è il Green Public Procurement 
La logica del PAN e dei CAM 
I CAM negli Appalti Pubblici 
I CAM e l’edilizia 
Sostenibilità in edilizia oltre il GPP 
Alcune considerazioni 
I criteri ambientali nell'edilizia residenziale e gli appalti pubblici
Sostenibilità ed edilizia: opportunità concrete per le imprese e per i professionisti 
Perché il Green Public Procurement 
Cos'è il Green Public Procurement 
La logica del PAN e dei CAM 
I CAM negli Appalti Pubblici 
I CAM e l’edilizia 
Sostenibilità in edilizia oltre il GPP 
Alcune considerazioni
Al di là delle opinioni personali e della sensibilità individuale per le tematiche “ambientali”, è ormai opinione condivisa che le problematiche ambientali sintetizzate sotto il termine “sostenibilità ambientale” sono una questione urgente. Le politiche europee, e quindi quelle nazionali, tendono a privilegiare comportamenti, scelte e attività a ridotto impatto ambientale. 
La sostenibilità tra realtà e dicerie
All’interno di un mercato sempre più globalizzato, il problema della concorrenza è sempre più stringente: rimanere sul mercato è sempre più difficile. 
Sempre più emerge che l’innovazione è uno strumento fondamentale per restare competitivi. 
Ma innovare in tempo di crisi non è semplice…. 
Competitività e innovazione
Innovare non significa necessariamente riempire di artefatti tecnologici il proprio lavoro, ma saper ripensare il proprio prodotto/servizio per: 
• evitare sprechi e ridurre i costi di produzione. 
• rispondere meglio ai bisogni del mercato 
• rispondere a bisogni non ancora espressi del mercato 
• ridurre gli impatti ambientali della propria attività 
• … 
Quale innovazione?
L’Ecosportello provinciale per il GPP lavora da due anni e mezzo sul territorio per diffondere il Green Public Procurement e può supportare le aziende e i professionisti che vogliono attivarsi. 
http://www.ecosportellisardegna.it/it/ecosportelli/nuoro 
 ecosportello@provincia.nuoro.it La Camera di Commercio è attenta a queste tematiche. La Regione Sardegna attraverso il POR supporta in diversi modi questo processo. 
Dove trovare aiuto?
La Commissione Europea ha individuato nella “Smart Growth” la strategia di competitività europea: a tal fine finanzia azioni legate alla sostenibilità e all’innovazione, soprattutto quando sono combinate. 
 l’innovazione green è una delle poche azioni che ha qualche speranza di essere supportata e finanziata 
Dove trovare i soldi?
Qualche esempio
Qualche esempio 
http://www.sardegnaricerche.it/index.php?xsl=558&tipodoc=3&esito=0&scaduti= 0&s=13&v=9&c=4200&c1=4200&id=44064&va=
Qualche esempio 
http://www.minambiente.it/pagina/finanziamenti-europei-lecoinnovazione
Sostenibilità ed edilizia: opportunità concrete per le imprese e per i professionisti 
Perché il Green Public Procurement 
Cos'è il Green Public Procurement 
La logica del PAN e dei CAM 
I CAM negli Appalti Pubblici 
I CAM e l’edilizia 
Sostenibilità in edilizia oltre il GPP 
Alcune considerazioni
Sostenibile? 
Il termine sostenibile è diffuso e banalizzato. Che senso ha parlare di sostenibilità? Perché se ne parla? I problemi che tempo fa volevamo evitare alle generazioni future si stanno trasformando in urgenze delle generazioni presenti.
Tornando alle origini 
“Lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che garantisce i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri.” Rapporto Brundtland 1987
Le dimensioni 
Società → equità intergenerazionale e intragenerazionale 
Economia → fattibilità 
Ambiente → rispetto degli equilibri ambientali 
Istituzioni → autodeterminazione, partecipazione, trasversalità, trasparenza, ….
Contraddizioni 
Ma i bisogni delle società “sviluppate” sono crescenti, e sempre di più le popolazioni che ambiscono a svilupparsi.
Compromessi e sinergie 
Sostenibilità economica 
Equità sociale 
Compatibilità ambientale 
Chiusura dei cicli 
Minimizzazione impatti 
Nuovi modelli economici di “non crescita” 
Crescita compatibile 
Garanzia dei diritti umani 
Garanzia della qualità della vita
Tanti tipi sostenibilità 
A seconda quindi dell’equilibrio che si propone tra le diverse dimensioni e tra i compromessi che si ritengono accettabili si possono avere molte sostenibilità diverse.
19 
Gli obiettivi europei di sostenibilità 
Tra le molteplici visioni di sostenibilità la Commissione Europea è andata delineando il proprio modello e le proprie priorità. Gli obiettivi individuati come prioritari sono: 
• Riduzione dei Flussi di energia e materia 
• Sostituzione delle fonti energetiche non rinnovabili con fonti energetiche rinnovabili 
• Riduzione dell’uso di sostanze chimiche e pericolose 
• Aumento recupero, riciclo, riuso 
• Riduzione scarti, emissioni, reflui  Questi obiettivi non possono essere perseguiti con sole politiche “ambientali”: servono politiche economiche.
Sustainable Consumption and Production (SCP) 
Il pacchetto di misure adottato dalla Commissione Europea il 16 luglio 2008, che ha portato alle Conclusioni del Consiglio nel Dicembre del 2008, ha fornito quattro parole chiave: 
• Prodotti migliori (better products) 
• Consumi più intelligenti (smarter consumption) 
• Produzione leggera (leaner production) 
• Azioni a livello globale (global level) Questo implica: 
• approccio del Ciclo di Vita 
• miglioramento continuo dei prodotti 
• politiche legate al “mercato” 
• azioni dirette agli stakeholder
Sustainable Consumption and Production (SCP) 
21 
ECONOMIA LEGGERA 
Produzione 
sostenibile 
Design 
Produzione 
Distribuzione 
Uso 
Raccolta 
Riuso, Recupero, Riciclo 
Risorse naturali 
Filiere corte e “leggere” 
Consumi consapevoli 
Comportamenti responsabili 
Protezione delle risorse naturali 
Regolamentazione degli “scarti” 
Regolamentazione degli impatti
Produzione più snella 
Aumentare l’Efficienza delle Risorse 
• Utilizzo degli indicatori dei flussi di materia (dal 2010) 
• Indicatori di materia per settore con benchmark (MIPS) Favorire l’Eco-Innovazione 
• Regolamento con “sistema di verifica condiviso” Eco-Industrie (rifiuti, acque reflue, riduzione emissioni in atmosfera) 
• Iniziative per il loro rafforzamento e miglioramento 
•Nuovo regolamento EMAS
Consumi più intelligenti e prodotti migliori 
Estendere la Progettazione eco-compatibile (eco-design) dai prodotti che consumano energia ai “prodotti connessi all’energia”, ovvero che influenzano sul consumo di energia anche in fase d’uso 
• verranno stabilite “prescrizioni minime” e “livelli avanzati” Rendere l’Ecolabel un marchio di eccellenza 
• criteri del marchio ecolabel dovranno selezionare il 10% migliore (in quanto a qualità ambientale) del mercato Orientare gli incentivi in senso ambientale 
• non potranno essere erogati incentivi a prodotti con etichettatura al di sotto di una certa resa energetica ed ambientale Green Public Procurement 
• inserire i “criteri ecologici e sociali” nel 50% degli acquisti pubblici entro il 2010
Gli strumenti per la SCP 
La SCP per essere attuata richiede l’applicazioni di misure diverse e complementari volte a: 
• innalzare il livello medio delle prestazioni ambientali dei prodotti e servizi 
•Green Public Procurement 
•Etichettatura energetica 
•Diffusione dell’ecodesign 
• premiare i prodotti e servizi con prestazioni ambientali eccellenza 
•Ecoetichette (EU Ecolabel) 
•Etichettatura Energetica (A+, A++, A+++)
Anche se la SCP si basa su meccanismi di mercato, l'applicazione sul territorio dei principi dello sviluppo sostenibile richiede una trasformazione radicale degli stili di vita, dell'economia e della nostra vita. L‘Amministrazione Pubblica è tenuta a guidare questo processo, con azioni che fungano da esempio, stimolo e traino, ancor prima che con azioni cogenti.  Green Public Procurement 
Il ruolo della PA
Oltre ad avere un ruolo esemplare, la Pubblica Amministrazione gestisce con i propri appalti gestisce tra il 15% e il 17% del PIL europeo. L’orientamento degli appalti pubblici può condizionare il libero mercato, stimolando la concorrenza e l’innovazione sui settori di interesse della P.A.  Green Public Procurement 
Politiche per lo sviluppo sostenibile
Sostenibilità ed edilizia: opportunità concrete per le imprese e per i professionisti 
Perché il Green Public Procurement 
Cos'è il Green Public Procurement 
La logica del PAN e dei CAM 
I CAM negli Appalti Pubblici 
I CAM e l’edilizia 
Sostenibilità in edilizia oltre il GPP 
Alcune considerazioni
Green Public Procurement (GPP) significa Acquisti Pubblici Verdi ( o ecologici). 
Il GPP prevede l’inserimento sistematico di criteri ambientali tra i parametri di selezione di beni e servizi negli appalti pubblici. 
Cos'è il Green Public Procurement?
Applicare il GPP significa: 
 Comprare beni a basso impatto ambientale, possibilmente non usa e getta, riciclati e che richiedono poca energia per la loro produzione e per il loro funzionamento. 
 Limitare i consumi energetici dell'Ente e comprare energia prodotta con Fonti Energetiche Rinnovabili (FER). 
 Limitare i consumi idrici. 
 Riqualificare gli edifici pubblici per ridurre i consumi legati alla climatizzazione. 
Cos'è il Green Public Procurement?
 Limitare la mobilità indotta dall'Ente e promuovere sistemi di trasporto sostenibile. 
 Trovare occasioni per installare sistemi di produzione di energia da FER. 
 Sensibilizzare i cittadini sul consumo sostenibile. 
 Informare le imprese locali sulle opportunità della Green Economy e orientare il mercato tramite gli acquisti della PA. 
 Promuovere la formazione sui temi della sostenibilità. 
 Aggiornare le competenze dei dipendenti della PA sulle tematiche ambientali. 
 Promuovere azioni pilota sulla sostenibilità nel territorio. 
Cos'è il Green Public Procurement?
Gli acquisti pubblici in Europa costituiscono tra il 15% e il 17% del PIL  grande capacità di influenzare l'economia. 
Il patrimonio edilizio pubblico costituisce un enorme bacino di potenziale risparmio energetico e di produzione diffusa di energia. 
La Pubblica Amministrazione deve avere un ruolo di esempio e traino della società. 
Perché partire dagli Acquisti Pubblici?
L'adozione del GPP da parte di un Ente Pubblico ha i seguenti scopi: 
 Ridurre gli impatti diretti dell'Ente, come richiesto dagli impegni presi in campo internazionale dall'Italia e dall'Europa. 
 Condizionare il mercato, promuovendo lo sviluppo della green economy, come segnalato dalla strategia europea Europe2020. 
 Sensibilizzare la cittadinanza, e gli attori del territorio sulla sostenibilità, partendo dai propri dipendenti. 
 Promuovere la formazione sulla sostenibilità. 
Le ricadute locali del GPP
Le ricadute globali del GPP 
Attraverso l’adozione dei criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto la PA incoraggia la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti “verdi”, che hanno un minore impatto sull’ambiente e sulla società lungo l’intero ciclo di vita, e quindi permette di: 
• Innovare e favorire l’innovazione ambientale di prodotto e di processo 
• Razionalizzare i processi di acquisto e risparmiare i costi lungo il ciclo di vita 
• Ridurre i flussi di energia e materia, le emissioni e gli scarti
Se tutte le Amministrazioni Pubbliche: 
• comprassero energia elettrica da fonte rinnovabile sarebbe già raggiunto il 18% degli obiettivi prefissati con il Protocollo di Kyoto; 
• avessero mense con cibo biologico, si ridurrebbero emissioni di gas serra equivalenti a quelle di 600.000 persone/anno; 
• acquistassero personal computer ad alta efficienza energetica, si ridurrebbero emissioni di gas serra equivalenti a quelle di 1.000.000 persone/anno. 
La riduzione della CO2 attraverso gli Acquisti Verdi
Gli impatti del GPP 
Vediamo ora un quadro sintetico dei principali impatti evitabili con gli Acquisti Verdi sulle seguenti categorie: 
• Rifiuti 
• Consumo materie prime e acqua 
• Disboscamento 
• Energia 
• Emissioni climalteranti 
• Inquinamento acque e terreni 
• Salute ed equità 
• Bilancio economico
CAM 
Rifiuti 
Consumo materie prime e acqua 
Disboscamento 
Carta in risme 
Riduzione produzione carta 
Riduzione consumo carta vergine 
Riduzione consumo foreste oltre il ritmo di rigenerazione 
Ammendanti 
Prodotti tessili 
Riduzione rifiuti da imballaggio 
Riduzione uso 
Riduzione consumo cartone non riciclato negli imballaggi 
Arredi per ufficio 
Riduzione rifiuti da imballaggio 
Riduzione uso materie prime a favore delle materie seconde 
Riduzione consumo cartone non riciclato negli imballaggi 
lApparati per l'illuminazione pubblica 
IT (apparecchiature informatiche) 
Riduzione rifiuti da imballaggio 
Riduzione uso materie prime a favore delle materie seconde 
Riduzione consumo cartone non riciclato negli imballaggi 
Gli impatti del GPP
CAM 
Rifiuti 
Consumo materie prime e acqua 
Disboscamento 
Ristorazione collettiva e derrate alimentari 
Riduzione rifiuti da stoviglie monouso, cibi e bottiglie plastica Promozione raccolta differenziata 
Riduzione uso plastica 
Riduzione consumo foreste oltre il ritmo di rigenerazione 
Serramenti esterni 
Riduzione uso materie prime a favore delle materie seconde 
Riduzione consumo foreste oltre il ritmo di rigenerazione 
Affidamento di servizi energetici per gli edifici 
Riduzione consumo combustibili fossili 
Servizio di illuminazione e forza motrice 
Riduzione consumo combustibili fossili 
Servizio di riscaldamento/ raffrescamento 
Riduzione consumo combustibili fossili 
Gli impatti del GPP
CAM 
Rifiuti 
Consumo materie prime e acqua 
Disboscamento 
Acquisizione dei veicoli adibiti al trasporto su strada 
Riduzione consumo combustibili fossili 
Affidamento del Servizio di pulizia e per la fornitura di prodotti per l’igiene 
Riduzione produzione rifiuti in plastica Promozione raccolta differenziata 
Riduzione consumo di acqua 
Guida per l’integrazione degli aspetti sociali negli appalti pubblici 
Gli impatti del GPP
CAM 
Energia 
Emissioni climalteranti 
Inquinamento acque e terreni 
Carta in risme 
riduzione consumo energia per produzione carta vergine 
conservazione patrimonio forestale e riduzione emissioni dovute al consumo energetico 
Ammendanti 
Riduzione uso di ammendanti inquinanti 
Prodotti tessili 
Arredi per ufficio 
Apparati per l'illuminazione pubblica 
risparmio energetico e uso FER 
Riduzione emissioni dovute al consumo energetico 
IT (apparecchiature informatiche) 
risparmio energetico 
Gli impatti del GPP
CAM 
Energia 
Emissioni climalteranti 
Inquinamento acque e terreni 
Ristorazione collettiva e derrate alimentari 
Risparmio energetico su elettrodomestici 
Riduzione emissioni dovute al consumo energetico e ai trasporti 
Riduzione uso detergenti inquinanti 
Serramenti esterni 
Risparmio energetico per efficientamento edifici 
Riduzione emissioni dovute al consumo energetico 
Riduzione uso prodotti inquinanti 
Affidamento di servizi energetici per gli edifici 
Risparmio energetico per efficientamento edifici 
Riduzione emissioni dovute al consumo energetico 
Servizio di illuminazione e forza motrice 
Risparmio energetico per efficientamento edifici 
Riduzione emissioni dovute al consumo energetico 
Servizio di riscaldamento/ raffrescamento 
Risparmio energetico e uso FER 
Riduzione emissioni dovute al consumo energetico 
Gli impatti del GPP
CAM 
Energia 
Emissioni climalteranti 
Inquinamento acque e terreni 
Acquisizione dei veicoli adibiti al trasporto su strada 
Riduzioni emissioni climalteranti 
Affidamento del Servizio di pulizia e per la fornitura di prodotti per l’igiene 
Riduzione uso prodotti inquinanti 
Guida per l’integrazione degli aspetti sociali negli appalti pubblici 
Gli impatti del GPP
CAM 
Salute ed equità 
Bilancio economico 
Carta in risme 
Riduzione uso additivi tossici Controllo della legalità nella filiera della carta 
Se attuato un progetto di dematerializzazione si ottiene un risparmio 
Ammendanti 
riduzione di inquinamento dei prodotti agroalimentari 
Prodotti tessili 
riduzione uso additivi tossici 
Sovracosto per prodotti certificati o equivalenti 
Arredi per ufficio 
riduzione uso additivi tossici 
Sovraccosto per prodotti con le specifiche richieste. Maggior durabilità dei prodotti 
Apparati per l'illuminazione pubblica 
Riduzione costi energetici e aumento della durabilità (LED) bilanciano spese per soluzioni tecnologiche sostenibili. 
IT (apparecchiature informatiche) 
riduzione emissioni tosiche 
Riduzione costi gestione bilanciano spese per soluzioni tecnologiche sostenibili. 
Gli impatti del GPP
CAM 
Salute ed equità 
Bilancio economico 
Ristorazione collettiva e derrate alimentari 
Promozione della salubrità degli alimenti 
Lieve sovracosto per prodotti biologici. Risparmi legati all'eliminazione dell'usa e getta e per l'accorciamento della filiera 
Serramenti esterni 
riduzione uso additivi tossici 
Sovracosto per prodotti certificati, a parita di efficienza energetica del prodotto. Riduzione consumi energetici 
Affidamento di servizi energetici per gli edifici 
Riduzione costi gestione bilanciano spese per soluzioni tecnologiche sostenibili. 
Servizio di illuminazione e forza motrice 
Riduzione costi gestione bilanciano spese per soluzioni tecnologiche sostenibili. 
Servizio di riscaldamento/ raffrescamento 
Riduzione costi gestione bilanciano spese per soluzioni tecnologiche sostenibili. 
Gli impatti del GPP
CAM 
Salute ed equità 
Bilancio economico 
Acquisizione dei veicoli adibiti al trasporto su strada 
Riduzione inquinamento 
Sovracosto veicoli nuova generazione bilanciato da riduzione consumi e razionalizzazione uso (Mobility Management) 
Affidamento del Servizio di pulizia e per la fornitura di prodotti per l’igiene 
Riduzione sprechi 
Lieve sovracosto per detergenti ecologici 
Guida per l’integrazione degli aspetti sociali negli appalti pubblici 
Protezione della salute dei lavoratori nella filiera Controllo della sostenibilità sociale nella filiera 
Non incide 
Gli impatti del GPP
 1996 - Libro Verde: Gli appalti pubblici nell’Unione Europea – Comunicazione adottata dalla Commissione par. VI del cap. 5 “Appalti pubblici e ambiente” 
 2001- Decisione della Commissione del 24 gennaio 2001, sul Sesto programma di azione per l’ambiente dell’Unione Europea (Cap. 2.3. Indurre il mercato a lavorare per l’ambiente) 
 2001 - Libro Verde sulla politica integrata relativa ai prodotti del 27 febbraio 2001: cap. 4.2 (Strumenti e incentivi per consumi più ecologici) 
 2001 - Sviluppo Sostenibile in Europa per un mondo migliore: strategia dell’Unione Europea per lo sviluppo sostenibile (15maggio del 2001) – Proposta della Commissione per il Consiglio europeo di Göteborg 
GPP In Europa
 2003 - Comunicazione sulla politica integrata dei prodotti sviluppare il concetto di ciclo di vita ambientale (18 Giugno 2003). 
 2004 - Comunicazione della Commissione dell’11 febbraio 2004 – Verso una strategia tematica sull’ambiente urbano. «Tutti gli Stati membri, le autorità locali e gli altri acquirenti pubblici saranno incoraggiati a introdurre requisiti di sostenibilità nelle procedure d’appalto e nell’utilizzazione dei fondi pubblici per l’edilizia residenziale e altri lavori di costruzione, e a introdurre incentivi fiscali a favore di un’edilizia più sostenibile». (cap 2.3.3.) 
 2003 - Verso una strategia tematica di prevenzione e riciclo dei rifiuti COM (2003) 301 definitivo del 27 maggio 2003. Nei capitoli 5.2 e 5.5.3 si propone un coordinamento degli approcci nazionali indirizzati ai soggetti del mercato 
GPP In Europa
 2004 - Piano d’azione per le tecnologie ambientali (COM(2004) 38 definitivo del 28/01/04). Nei capitoli 4.2 e 4.2.4. si sostiene la necessità del soggetto pubblico di orientare il mercato verso tecnologie più pulite. 
 2004 - Manuale Acquistare Verde! SEC(2004) 1050 del 18 Agosto 2004, un documento fondamentale, di oltre quaranta pagine, destinato alle autorità pubbliche locali e nazionali, incentrato sul GPP. (cap.3 «Dovrebbero essere elaborati piani d’azione nazionale per gli appalti pubblici verdi....». 
 2005 - “Road map” italiana per l’ETAP(Environmental Technologies Action Plan) - Ministero dell’Ambiente 2005, (cap 5 “Appalti pubblici verdi”si afferma che «gli acquisti pubblici verdi possono fornire all’industria incentivi concreti per sviluppare tecnologie verdi.) 
GPP In Europa
2005 - Comunicazione della Commissione europea sulla “Politica di coerenza per lo sviluppo - Accelerare i progressi verso la realizzazione degli obiettivi di sviluppo del millennio” COM (2005) 134 (par. 3.2.1, «ridurre i modelli di consumo e di produzione non sostenibili») 
 2006 - “Riesame della strategia europea in materia di sviluppo sostenibile” (DOC 10917/06 del 9/6/2006), colloca l’obiettivo generale del “Consumo e produzione sostenibili” tra le sette sfide principali che dovrebbero contrastare le tendenze al peggioramento ambientale 
GPP In Europa
(COM 2001/68): “Politica Integrata di Prodotto”, per “ridurre l’impatto ambientale dei prodotti nell’arco dell’intero ciclo di vita.” I punti fermi sono: • la considerazione del ciclo di vita per promuovere la coerenza complessiva degli interventi • la collaborazione con il mercato incoraggiando la domanda e l’offerta ecologica e premiando le imprese innovative • il coinvolgimento delle parti interessate affinché ognuna intervenga nella propria sfera d’influenza 
La Politica Integrata di Prodotto
• il miglioramento continuo: anziché fissare una soglia precisa da raggiungere ogni impresa può fissare i propri obiettivi di miglioramento e concentrarsi sugli interventi con il miglior rapporto costi-efficacia 
• la molteplicità degli strumenti d’azione: la varietà di prodotti richiede una varietà di strumenti d’intervento con preferenza per gli strumenti volontari 
La Politica Integrata di Prodotto
51 
I “criteri ambientali comuni” UE 
Primo Toolkit: prodotti di carta, prodotti di pulizia, elettronica, costruzioni, trasporto, cancelleria, acquisto di energia elettrica, mense e derrate alimentari, prodotti tessili, prodotti per il giardinaggio 
Secondo Toolkit: porte e finestre, isolanti termici, pavimentazioni, pannelli isolanti, sistemi di cogenerazione, costruzione strade e segnali stradali, illuminazione pubblica, telefoni cellulari 
Terzo Toolkit: illuminazione interna e carte tessuto
 Strategia di azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia, approvata dal CIPE il 2 agosto 2002 con Deliberazione n. 57 (GU n.255 del 30 ottobre 2002). Al capitolo 2.3 “Integrazione del fattore ambiente nei mercati” afferma che «La domanda dei consumatori e delle imprese si sta mostrando sensibile ai prodotti ed ai servizi di qualità ambientale superiore. Il nostro Paese, che ha fatto delle qualità estetico - funzionali dei prodotti la chiave del successo commerciale, stenta ancora a valutare la portata competitiva della “qualità globale”; si tratta di tre passi: la dematerializzazione, il “greening”, cioè l’integrazione proattiva del fattore ambientale, l’innovazione tecnologica dei processi produttivi e la qualità dei prodotti e dei servizi». Afferma inoltre, in modo inequivocabile che «Occorre modificare il comportamento di alcuni grandi consumatori, primo tra essi il settore pubblico, che assorbe prodotti e servizi per il 15% su scala comunitaria, ma anche banche, università, ospedali ecc. Internalizzare i requisiti ambientali negli acquisti della Pubblica Amministrazione è dunque un passo obbligato per l’integrazione. Azioni appropriate devono essere sviluppate per produrre e mettere a disposizione linee guida e basi di dati che privilegino la qualità ambientale nella committenza e negli acquisti». 
GPP in Italia
La Legge Finanziaria 296 del 27 Dicembre 2006 prevede l’elaborazione di un “Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della P.A.”. L’obiettivo di tale Piano è: 
La riduzione dell’uso delle risorse naturali; 
La sostituzione delle fonti energetiche non rinnovabili con fonti energetiche rinnovabili; 
La riduzione della produzione dei rifiuti; 
La riduzione delle emissioni inquinanti; 
La riduzione dei rischi ambientali. 
Il Piano deve introdurre acquisti verdi nelle seguenti categorie merceologiche: arredi; materiali da costruzione; manutenzione delle strade; gestione del verde pubblico; illuminazione e riscaldamento; elettronica; tessile; cancelleria; Ristorazione; materiali per l’igiene; trasporti. 
Infine la Legge Finanziaria prevede un sistema di monitoraggio dello stato di attuazione del GPP. 
GPP in Italia
 Strategia di azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia, approvata dal CIPE il 2 agosto 2002 con Deliberazione n. 57 (GU n.255 del 30 ottobre 2002). Al capitolo 2.3 “Integrazione del fattore ambiente nei mercati” si afferma che «La domanda dei consumatori e delle imprese si sta mostrando sensibile ai prodotti ed ai servizi di qualità ambientale superiore. Il nostro Paese, che ha fatto delle qualità estetico -funzionali dei prodotti la chiave del successo commerciale, stenta ancora a valutare la portata competitiva della “qualità globale”. 
Si individuano tre passi: 
 la dematerializzazione, 
 il “greening”, cioè l’integrazione proattiva del fattore ambientale, 
 l’innovazione tecnologica dei processi produttivi e la qualità dei prodotti e dei servizi». 
GPP in Italia La strategia di Azione per lo SS
La strategia afferma che «Occorre modificare il comportamento di alcuni grandi consumatori, primo tra essi il settore pubblico, che assorbe prodotti e servizi per il 15% su scala comunitaria, ma anche banche, università, ospedali ecc. Internalizzare i requisiti ambientali negli acquisti della Pubblica Amministrazione è dunque un passo obbligato per l’integrazione. Azioni appropriate devono essere sviluppate per produrre e mettere a disposizione linee guida e basi di dati che privilegino la qualità ambientale nella committenza e negli acquisti». 
Gli obiettivi che si poneva il piano entro il 2006 erano: 
 nell’ambito della Pubblica Amministrazione, almeno il 30% dei beni acquistati rispondenti anche a requisiti ecologici. 
 tenendo conto della sostituzione e facendo ricorso al meccanismo della rottamazione, il 30-40% del parco dei beni durevoli a ridotto consumo energetico. 
GPP in Italia La strategia di Azione per lo SS
Con Decreto Interministeriale 11 aprile 2008, n. 135 è stato adottato il “Piano di azione per la sostenibilità ambientale dei consumi ne settore della Pubblica Amministrazione” (PAN GPP). 
Con Decreto 10 aprile 2013 (G.U. n. 102 del 3 maggio 2013) il PAN GPP è stato aggiornato anche in funzione delle esperienze condotte negli ultimi anni nell’applicazione delle politiche di GPP. 
Il PAN-GPP
Dal punto di vista legislativo, per inserire i criteri ecologici all’interno di un bando di gara, l’ente deve fare riferimento alla normativa vigente in termini di appalti pubblici esattamente come farebbe per richiedere altri tipi di requisiti. 
A definire meglio il quadro giuridico nel quale inserire il GPP sono poi intervenute sia la Comunicazione interpretativa 274/01 “Il diritto comunitario degli appalti pubblici e le possibilità d’integrare considerazioni di carattere ambientale negli appalti pubblici”, che illustra le possibilità di considerare aspetti ambientali nell’aggiudicazione dei contratti, sia la nuova Direttiva Europea sugli appalti pubblici (2004/18/CE), che fa esplicito riferimento alle prestazioni ambientali dei beni e dei servizi. 
Aspetti giuridici
Gli enti aggiudicatori sono liberi di definire l’oggetto dell’appalto o le definizioni alternative dell’oggetto anche attraverso il ricorso a varianti purché tale scelta non abbia la conseguenza di limitare l’accesso all’appalto, a scapito di altri Stati Membri. 
La tutela dei valori ambientali può avvenire anche nel quadro delle prescrizioni tecniche riguardanti: 
 le caratteristiche dei lavori, delle forniture o dei servizi oggetto degli appalti; 
 le specifiche tecniche che gli organismi acquirenti devono indicare nei documenti generali degli appalti ed alle quali i partecipanti devono conformarsi; 
 le modalità di esecuzione. 
Aspetti giuridici COM(2004/18/CE)
La sentenza Concordia Bus Filanda OY Ab vs Finland City Council (17/09/2002) della Corte di Giustizia della Comunità Europa ha sancito che possono essere indicati tra le caratteristiche migliorative del bene/servizio anche delle considerazioni di carattere ecologico che consentano di ottenere benefici ambientali e risparmi economici nel lungo periodo. È legittimo introdurre in una gara dei criteri per limitare l'impatto ambientale di un bene o un servizio” (per esempio le emissioni di ossido di azoto e il livello di rumore di un pullman), purché: 
 i limiti siano collegati direttamente all’oggetto del contratto; 
 i criteri non diano alle amministrazioni aggiudicatrici una scelta illimitata nella aggiudicazione del contratto; 
 i criteri siano espressamente richiamati nella documentazione del bando; 
 i criteri concordino con i principi fondamentali della legge Comunitaria, con riferimento soprattutto al principio della non discriminazione. 
Aspetti giuridici Sentenza Concordia BUS
La Direttiva Europea sugli Appalti pubblici (Dir.17-18 del 30 marzo 2004) permette di tenere conto (Artt.23, 50 e 53) delle considerazioni ambientali al momento dell’acquisto. 
 Nell’art.23 sulle specifiche tecniche si prevede che queste debbano consentire pari accesso agli offerenti senza comportare la creazione di ostacoli ingiustificati all'apertura degli appalti pubblici alla concorrenza. 
Le amministrazioni aggiudicatrici, quando prescrivono caratteristiche ambientali in termini di prestazioni o di requisiti funzionali possono utilizzare le specifiche dettagliate o, all'occorrenza, parti di queste, quali sono definite dalle ecoetichettature europee (multi)nazionali o da qualsiasi altra ecoetichettatura. interessate. 
Aspetti giuridici La Direttiva EU sugli Appalti Pubblici
L’uso di ecoetichette può avvenire a condizione che: 
 esse siano appropriate alla definizione delle caratteristiche delle forniture o delle prestazioni oggetto dell'appalto; 
 i requisiti per l'etichettatura siano elaborati sulla scorta informazioni di scientifiche; 
 le ecoetichettature siano adottate mediante un processo al quale possano partecipare tutte le parti interessate e siano accessibili a tutte le parti interessate. 
Aspetti giuridici La Direttiva EU sugli Appalti Pubblici
 L’articolo 53 sui Criteri di aggiudicazione dell'appalto prevede le caratteristiche ambientali tra i criteri sui quali basare le amministrazioni aggiudicatrici per aggiudicare gli appalti pubblici. 
 Inoltre l’articolo 50 con le norme di gestione ambientale, prevede che, qualora si richieda la presentazione di certificati rilasciati da organismi indipendenti per attestare il rispetto da parte dell'operatore economico di determinate norme di gestione ambientale, le amministrazioni aggiudicatrici debbano accettare – oltre la certificazione prevista dai regolamenti comunitari (come EMAS) - altri sistemi od altre prove relative a misure equivalenti in materia di gestione ambientale, prodotte dagli operatori economici. 
Aspetti giuridici La Direttiva EU sugli Appalti Pubblici
“I destinatari (enti pubblici e società a prevalente capitale pubblico, anche di gestione dei servizi), in ciascun anno solare e per ciascuna categoria di prodotto, sono tenuti a coprire almeno il 30% del fabbisogno annuale di manufatti e beni appartenenti a ciascuna delle citate categorie, con manufatti e beni ottenuti con materiale riciclato.” “I destinatari adottino in sede di formulazione di una gara per la fornitura e l'installazione di manufatti e beni, e nella formulazione di capitolati di opere pubbliche, le disposizioni di cui ai commi 1 e 2 relative alla quota di materiali riciclato. I relativi capitolati non possono prevedere caratteristiche tecniche dei manufatti e beni più restrittive rispetto a quelle previste dalle norme vigenti nazionali e comunitarie” Il Decreto istituisce il Repertorio del Riciclaggio e stabilisce i criteri per : tessile e abbigliamento,plastica, carta, legno e arredo, gomma, ammendanti, edile, stradale e ambientale. 
Aspetti giuridici D.M. Ambiente 203/2003
Il Codice sugli appalti pubblici (D.LGS 163 del 12 aprile 2006) riprende gli aspetti ambientali in materia di acquisti pubblici introdotti con le Direttive Europee sopra citate. Art.2 - punto 2: “Il principio di economicità può essere subordinato, entro i limiti in cui sia espressamente consentito dalle norme vigenti e dal presente codice, ai criteri, previsti dal bando, ispirati a esigenze sociali, nonché alla tutela della salute e dell'ambiente e alla promozione dello sviluppo sostenibile.” Art.40 Qualificazione per eseguire lavori pubblici (in riferimento agli artt. 47-49 della direttiva 2004/18): “tra i requisiti di capacità tecnica e professionale il regolamento comprende, nei casi appropriati, le misure di gestione ambientale”. 
Aspetti giuridici Il Codice degli Appalti Pubblici
Art.42 Capacità tecnica e professionale dei fornitori e dei prestatori di servizi (in riferimento all'art. 48 della direttiva 2004/18): possibilità di prevedere, per gli appalti di servizi e unicamente nei casi appropriati, delle misure di gestione ambientale che l'operatore. Art.44 Norme di gestione ambientale (in riferimento all’art.50 della direttiva 2004/18): chiarimento su cosa si debba intendere per norme di gestione ambientale. 
Aspetti giuridici Il Codice degli Appalti Pubblici
Art. 58 Dialogo competitivo (in riferimento all’art.29 della direttiva 2004/18): tra i motivi che possono far ritenere “particolarmente complesso” un appalto ci sono anche quelli relativi alla sostenibilità ambientale. 
Art. 68 Specifiche tecniche (in riferimento all’art. 23, direttiva 2004/18 e all’art.34, direttiva 2004/17): “le stazioni appaltanti, quando prescrivono caratteristiche ambientali in termini di prestazioni o di requisiti funzionali, (..) possono utilizzare le specifiche dettagliate o, all'occorrenza, parti di queste, quali sono definite dalle ecoetichettature europee (multi)nazionali o da qualsiasi altra ecoetichettatura che risponda a determinati requisiti.” 
Aspetti giuridici Il Codice degli Appalti Pubblici
Art.69 Condizioni particolari di esecuzione del contratto prescritte nel bando o nell'invito (in riferimento all’art. 26 della direttiva 2004/18):possibilità di far riferimento a criteri ambientali nella fase di esecuzione dell’appalto. Art.83 Criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, (in riferimento all’art.53 della direttiva 2004/18 e all’art.55 della direttiva 2004/17): le caratteristiche ambientali possono servire a stabilire i criteri di valutazione dell’offerta quando il contratto è affidato con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa. 
Aspetti giuridici Il Codice degli Appalti Pubblici
Con la Direttiva 2014/24/UE del Parlamento Europeo e del consiglio del 26/02/2014 (non ancora recepita) la Commissione rafforza l’impegno sulle tematiche dell’innovazione e della sostenibilità. 
“La ricerca e l’innovazione, comprese l’ecoinnovazione e l’innovazione sociale, sono uno dei principali motori della crescita futura e sono state poste al centro della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Le autorità pubbliche dovrebbero utilizzare gli appalti pubblici strategicamente nel miglior modo possibile per stimolare l’innovazione. L’acquisto di prodotti, lavori e servizi innovativi svolge un ruolo fondamentale per migliorare l’efficienza e la qualità dei servizi pubblici e nello stesso tempo affrontare le principali sfide a valenza sociale. Ciò contribuisce a ottenere un rapporto più vantaggioso qualità/prezzo nonché maggiori benefici economici, ambientali e per la società attraverso la generazione di nuove idee e la loro traduzione in prodotti e servizi innovativi, promuovendo in tal modo una crescita economica sostenibile.“ 
Aspetti giuridici La Nuova Direttiva EU sugli Appalti Pubblici
• Inserire criteri ecologici nei bandi è legittimo 
• Nei bandi di fornitura di beni i criteri sono inerenti alle caratteristiche del prodotto. 
• Nei bandi di fornitura di servizi i criteri possono riferirsi anche all’azienda (Sistemi di Gestione) 
• Il possesso di certificazioni è un possibile mezzo di prova, ma non è una condizione necessaria (in teoria) 
• Mediante il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa la Stazione Appaltante può definire il peso dei diversi criteri. 
• Il GPP non è obbligatorio, per ora…(vd collegato ambientale alla Finanziaria 2013) 
• Con il MEPA le stazioni appaltanti possono richiedere criteri specifici e filtrare per appartenenza territoriale (sotto le soglie previste) 
Aspetti giuridici: una sintesi
Sostenibilità ed edilizia: opportunità concrete per le imprese e per i professionisti 
Perché il Green Public Procurement 
Cos'è il Green Public Procurement 
La logica del PAN 
I CAM negli Appalti Pubblici 
I CAM e l’edilizia 
Sostenibilità in edilizia oltre il GPP 
Alcune considerazioni
Il “Piano di azione per la sostenibilità ambientale dei consumi ne settore della Pubblica Amministrazione” (PAN GPP) è stato approvato nel 2008 e costituisce il quadro di riferimento per l’applicazione del GPP. Il PAN GPP chiama gli Enti Locali a: 
 effettuare un'analisi dei propri fabbisogni con l'obiettivo di razionalizzare i consumi e favorire il decoupling (la dissociazione tra sviluppo economico e degrado ambientale); 
 identificare le funzioni competenti per l'attuazione del GPP coinvolte nel processo d'acquisto; 
 redigere uno specifico programma interno per implementare le azioni in ambito GPP; 
 promuovere interventi di efficienza energetica presso gli edifici scolastici di competenza. 
Il Piano di Azione Nazionale per il GPP
I destinatari del PAN GPP sono le Amministrazioni centrali dello Stato e loro Agenzie, Regioni, Agenzie regionali, Asl e aziende ospedaliere, Province, Città metropolitane, Comuni con popolazione maggiore di 15.000 abitanti o Enti Parco Nazionali e Regionali, Scuole. 
PAN-GPP: a chi è rivolto
Gli obiettivi che si propone il PAN GPP: 
 Efficienza e risparmio nell’uso delle risorse, in particolare dell’energia e conseguente riduzione di CO2. 
 Riduzione dell’uso di sostanze pericolose o inquinanti 
 Riduzione quantitativa dei rifiuti prodotti 
PAN-GPP: obiettivi
La revisione del 2013 (Decreto 10 aprile 2013 (G.U. n. 102 del 3 maggio 2013) introduce alcune novità: 
• maggiore enfasi nella necessità di monitoraggio 
• maggior attenzione agli aspetti sociali negli appalti 
• specifica delle funzioni del Comitato di Gestione 
• istituzione del “Tavolo di confronto permanente” tra il MATTM, la CONSIP e le centrali di acquisto regionali 
• istituzione di tavoli di consultazione con le associazioni di categoria, specifici per ciascuna categoria di prodotto indicata nel Piano 
Il nuovo PAN
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CAM – Legislazione vigente 
Indipendentemente dai CAM, devono comunque essere assicurati i requisiti previsti dalla legge, come ad esempio: 
• essere soggetti a marcatura CE ai sensi della Direttiva Prodotti da Costruzione 89/106 e s.m.i. 
• essere conformi a norme e standard tecnici di tipo UNI EN ISO 
• essere conformi al D.Lgs. 192 del 19/08/05 in attuazione della Direttiva 2002/91/EC sul miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici 
• essere conformi al D.Lgs. 152/2006 Codice dell’ambiente 
• rispettare i limiti di emissione di formaldeide 
• rispettare i limiti nel contenuto di composti organostannici trisostituiti (come il TBT e il TPT) e disostituiti (come il DBT) utilizzati come stabilizzanti nella produzione del PVC
76 
Raccomandazioni della Commissione Europea sul GPP 
Principi generali per i criteri ambientali 
•Tutti i criteri ambientali sono esplicitamente menzionati nel bando di gara. 
•La formulazione dei criteri rispetti i principi generali di trasparenza, non discriminazione e parità di trattamento. 
•I criteri si riferiscono alla materia oggetto del contratto. 
•I criteri siano oggettivamente quantificabili – verificabili. 
•L'amministrazione appaltante deve accettare ogni mezzo di prova 'appropriato' e deve verificare, caso per caso, se la prova fornita dall'offerente può essere considerata “appropriata”. 
→ Toolkit Commissione europea: http://ec.europa.eu/environment/gpp/index_en.htm
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Raccomandazioni della Commissione Europea sul GPP 
Le specifiche tecniche devono essere definite in relazione a: 
a) Standards tecnici 
Le specifiche tecniche del prodotto o servizio possono essere definite sulla base di standard nazionali e internazionali come lo standard ISO, EN, DIN o altri equivalenti’, in modo che non vi sia discriminazione
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Raccomandazioni della Commissione Europea sul GPP 
b) Performance e requisiti funzionali 
Le specifiche tecniche possono essere definite in termini di performance ambientale del prodotto o servizio (come ad esempio i criteri dell’ecolabel) o di funzione richiesta al prodotto finale. 
Specificare la funzione piuttosto che le caratteristiche tecniche esatte consente una maggiore flessibilità e i potenziali fornitori saranno più in grado di dare risposte innovative.
79 
Raccomandazioni della Commissione Europea sul GPP 
c) Criteri Ecolabel 
Non si può richiedere che il prodotto abbia un marchio di qualità ecologica, ma si può fare riferimento ai criteri ecologici del marchio. 
La stazione appaltante può riconoscere un marchio di qualità ecologica come prova di conformità a determinati requisiti ambientali. Tuttavia, dovrà anche accettare altri "appropriati" mezzi di prova, come una documentazione tecnica del produttore o una relazione di prova di un organismo riconosciuto. E’ poi la stazione appaltante che dovrà verificare se la prova presentata è appropriata. Un marchio di qualità ecologica è un modo semplice per dimostrare la conformità ai criteri, ma altri mezzi di prova devono essere ammessi.
80 
Raccomandazioni della Commissione Europea sul GPP 
d) Criteri di produzione e di processo correlati 
È anche possibile includere requisiti relativi al modo in cui il prodotto è stato ottenuto, a condizione che siano necessari per caratterizzare il prodotto, basato su un approccio del ciclo di vita. 
Questo implica che i criteri ambientali possono riguardare gli aspetti del processo di produzione, come, per esempio, le emissioni nell'aria e nell'acqua durante il processo produttivo 
È possibile indicare che durante la produzione di carta, le emissioni nocive nell'aria e nell'acqua non debbano superare certi limiti, o che l'elettricità debba essere prodotta da fonti rinnovabili, perché questi criteri caratterizzano il prodotto finale da una prospettiva di ciclo di vita.
81 
Raccomandazioni della Commissione Europea sul GPP 
d) Criteri di produzione e di processo correlati (continua) 
Tuttavia non è possibile includere i requisiti relativi alla gestione ambientale globale del fornitore (ad esempio richiedendo che un fornitore di automobili utilizzi carta riciclata o che ci siano alimenti biologici nelle mense), perché questi requisiti non sono legati ai prodotti oggetto del contratto.
82 
Raccomandazioni della Commissione Europea sul GPP 
e) Capacità tecnica e professionale 
I fornitori devono garantire di essere in grado di eseguire il contratto e quindi è possibile richiedere loro di presentare la prova delle loro capacità professionali e tecniche (formazione, esperienza, attrezzature, ecc.) e in generale devono dimostrare di essere in grado di gestire il contratto in modo ecologicamente corretto (soprattutto nei servizi/opere in cui l’aspetto ecologico è determinante come la gestione dei rifiuti, attività di costruzione, servizi di trasporto, servizi di pulizia). In questi casi si può ad esempio richiedere la certificazione EMAS o altri sistemi di gestione ambientale (sempre che si riferiscano a quel determinato servizio), e comunque anche altre forme di verifiche devono essere accettate.
83 
Raccomandazioni della Commissione Europea sul GPP 
In alcuni bandi la sostenibilità dell’impresa diventa una condizione indispensabile per poter partecipare 
!
84 
Raccomandazioni della Commissione Europea sul GPP 
Come comparare le offerte 
Il confronto tra le diverse offerte economiche non deve basarsi esclusivamente sul prezzo. Un approccio corretto è quello di considerare i "costi di tutta la vita" relativi al prodotto/servizio, tenendo conto: 
•prezzo d'acquisto 
•costi di utilizzo e di manutenzione (compreso il consumo di energia e acqua e altri beni di consumo, come inchiostro o carta) 
•costi di smaltimento 
•Riciclabilità del prodotto o di parti del prodotto 
OFFERTA ECONOMICAMENTE PIU’ VANTAGGIOSA
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Raccomandazioni della Commissione Europea sul GPP 
La diffusione dell’offerta economicamente più vantaggiosa è una buona notizia per gli operatori economici, non più legati al vincolo del massimo ribasso 
!
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Raccomandazioni della Commissione Europea sul GPP 
Clausole ambientali di esecuzione del contratto (MODALITA’ DI ESECUZIONE) 
Possono essere incluse a condizione che: 
•siano esplicitamente indicate nel bando di gara o nel capitolato 
•siano legate alla esecuzione del contratto 
•non siano direttamente o indirettamente discriminatori (cioè in linea di principio, ogni imprenditore dovrebbe essere in grado di applicarle) 
•Siano verificabili e monitorabili da parte della stazione appaltante (la verifica deve avvenire dopo l'aggiudicazione dell'appalto).
Sostenibilità ed edilizia: opportunità concrete per le imprese e per i professionisti 
Perché il Green Public Procurement 
Cos'è il Green Public Procurement 
La logica del PAN e dei CAM 
I CAM negli Appalti Pubblici 
I CAM e l’edilizia 
Sostenibilità in edilizia oltre il GPP 
Alcune considerazioni
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CAM: cosa sono 
I Criteri Ambientali Minimi si suddividono in criteri ambientali “di base” e “premianti”. Un appalto è “verde” se integra tutti i criteri “di base”. Le stazioni appaltanti sono comunque invitate ad utilizzare anche i criteri “premianti” quando aggiudicano le gare d‟appalto con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa (ai criteri premianti il Ministero consiglia di assegnare almeno il 15% del punteggio totale) I criteri ambientali, anche quelli “di base”, corrispondono a caratteristiche e prestazioni superiori a quelle previste dalle leggi nazionali e regionali vigenti il cui rispetto deve comunque essere assicurato.
89 
CAM: come si usano 
I Criteri Ambientali Minimi prescrivono agli enti pubblici: 
• le operazioni di razionalizzazione ed efficientamento del farsi a monte dell’acquisto; 
• le diciture da indicare nell’oggetto dell’appalto; 
• le specifiche ambientali obbligatorie da inserire, con i relativi sistemi di verifica di conformità; 
• le specifiche ambientali premianti che possono essere inserite a scelta della stazione appaltante, con i relativi sistemi di verifica di conformità; 
• le clausole di esecuzione consigliate da porre nel bando.
90 
I CAM come strumento per la politica di sviluppo aziendale 
I Criteri Ambientali Minimi rappresentano in qualche modo il livello di performance ambientale desiderato dalla Pubblica Amministrazione riguardo al prodotto o servizio oggetto dei Criteri: le Imprese e i professionisti che vogliono e possono guardare avanti trovano nei CAM una guida per orientare la politica aziendale.
Decreti di adozione dei criteri ambientali minimi: DM 12 ottobre 2009 
Carta in risme 
Ammendanti 
DM 22 febbraio 2011 
Prodotti tessili 
Arredi per ufficio 
Apparati per l'illuminazione pubblica 
IT (apparecchiature informatiche) 
DM 25 luglio 2011 
Ristorazione collettiva e derrate alimentari 
Serramenti esterni 
I Criteri Ambientali Minimi in Italia
DM 07 marzo 2012 
Affidamento di servizi energetici per gli edifici — servizio di illuminazione e forza motrice — servizio di riscaldamento/raffrescamento DM DM 8 maggio 2012 
Acquisizione dei veicoli adibiti al trasporto su strada DM 24 maggio 2012 
Affidamento del Servizio di pulizia e per la fornitura di prodotti per l’igiene DM 6 giugno 2012 
Guida per l’integrazione degli aspetti sociali negli appalti pubblici 
I Criteri Ambientali Minimi
DM 4 aprile 2013 
Acquisto di carta per copia e carta grafica - aggiornamento 2013 DM 23 dicembre 2013 
Acquisto di lampade a scarica ad alta intensità e moduli led per illuminazione pubblica, per l’acquisto di apparecchi di illuminazione per illuminazione pubblica e per l’affidamento del servizio di progettazione di impianti di illuminazione pubblica - revisione 2013 DM13 dicembre 2013 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2014) 
Affidamento del servizio di gestione del verde pubblico, per acquisto di Ammendanti - aggiornamento 2013, acquisto di piante ornamentali e impianti di irrigazione 
Forniture di attrezzature elettriche ed elettroniche d’ufficio – revisione 2013 
I Criteri Ambientali Minimi
DM 4 aprile 2013 
Acquisto di carta per copia e carta grafica – revisione 2013 DM 13 febbraio 2014 
Affidamento del servizio di gestione dei rifiuti urbani 
Forniture di cartucce toner e a getto di inchiostro e affidamento del servizio integrato di ritiro e fornitura di cartucce toner e a getto di inchiostro 
I Criteri Ambientali Minimi
Sostenibilità ed edilizia: opportunità concrete per le imprese e per i professionisti 
Perché il Green Public Procurement 
Cos'è il Green Public Procurement 
La logica del PAN e dei CAM 
I CAM negli Appalti Pubblici 
I CAM e l’edilizia 
Sostenibilità in edilizia oltre il GPP 
Alcune considerazioni
Oggetto Procedura per l'acquisto di serramenti esterni a ridotto impatto ambientale Criteri ambientali minimi: 
• Devono essere descritti i materiali di cui il serramento esterno è composto, specificando la percentuale in peso di ogni materiale e componente. 
• I valori della trasmittanza termica dei serramenti esterni (Uw), fatta salva la normativa locale più restrittiva, devono rispettare come minimo i valori del D.M. 26 gennaio 2010 qui riportati: 
CAM – Serramenti 
Zona climatica 
Trasmittanza termica (W/m2 K) 
A 
3.7 
B 
2.4 
C 
2.1 
D 
2 
E 
1.8 
F 
1.6
• La permeabilità all’aria dei serramenti esterni deve rispettare i seguenti requisiti: 
•Il produttore deve assicurare che il legno e le materie prime legnose utilizzate provengano da foreste gestite in modo sostenibile e/o da riciclaggio post-consumo. In particolare deve essere assicurato che non provengano da: 
fonti illegali; 
foreste che detengono un alto requisito di proteggibilità e che sono minacciate; 
zone forestali in cui non vengono osservati diritti consuetudinari o diritti fondamentali; 
foreste trasformate in piantagioni o per sfruttamento non forestale. 
Tipo di serramento 
permeabilità 
finestre e porte finestre a battente 
Classe 3 o sup 
finestre e porte finestre a scorrevoli 
Classe 2 o sup 
porte d’ingresso a battente con soglia inferiore di battuta 
Classe 2 o sup 
Altre porte d’ingresso 
Classe 1 
CAM – Serramenti
• Il produttore di serramenti esterni in PVC deve utilizzare le best available techniques (BAT) nella produzione del PVC. 
• I produttori dei principali componenti di alluminio dei serramenti esterni in metallo devono adottare le Best Available Techniques (BAT) nella produzione di tali materiali o devono attuare specifiche misure per la riduzione del fabbisogno di energia primaria (e in particolare di quella di origine fossile) necessaria al ciclo completo di fabbricazione di tali componenti. 
• I produttori dei principali componenti di vetro dei serramenti esterni devono adottare le Best Available Techniques (BAT) nella produzione di tali materiali o devono applicare specifiche misure per la riduzione del fabbisogno di energia primaria (e in particolare di quella di origine fossile) necessaria al ciclo completo di fabbricazione di tali componenti. 
CAM – Serramenti
Criteri premianti 
• Ottenimento di valori di trasmittanza termica inferiori ai limiti di legge nazionali e locali 
• Le parti di serramenti esterni composti da materiali non rinnovabili (metallo, plastica) contengono una percentuale di materiale riciclato. 
• Uso di materie plastiche rispondenti ai seguenti requisiti: A Materie plastiche vergini senza piombo, cadmio, paraffine alogenate, composti organici dello stagno quali TBT, TPT e DBT o ritardanti di fiamma alogenati come additivi. B Materie plastiche riciclate sottoposte a un test di verifica del contenuto di paraffine alogenate, composti organici dello stagno, ftalati o ritardanti di fiamma alogenati e con contenuto di piombo e cadmio inferiore ai 100 ppm (mg/kg). C Parti in plastica più pesanti di 50 g visibilmente marcati al fine di facilitare il loro riconoscimento nelle operazioni di recupero a fine vita in coerenza con la norma UNI EN ISO 11469 
CAM – Serramenti
• In caso di uso di legno vergine, scelta di legno proveniente da foreste gestite in modo sostenibile. 
• Riciclaggio dei serramenti dismessi.(In caso di sostituzione di serramenti esterni esistenti) 
• Utilizzo di pannelli a base di legno che diano luogo a emissioni di formaldeide inferiori a quanto previsto dal Decreto 10 ottobre 2008 del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, “Disposizioni atte a regolamentare l'emissione di aldeide formica da pannelli a base di legno e manufatti con essi realizzati in ambienti di vita e soggiorno”. 
• Utilizzo di pannelli a base di legno con emissioni di COV inferiori a quelli specificati nell’Allegato II del D. Lgs. 27 marzo 2006 n. 161. 
CAM – Serramenti
Condizioni di esecuzione e clausole Il produttore dei serramenti esterni deve specificare durata e caratteristiche della garanzia fornita in conformità ai disposti legislativi vigenti in materia in relazione al contratto in essere. La garanzia deve comprendere le lavorazioni, i materiali, la funzionalità e la durabilità dell’intero serramento. La garanzia deve essere accompagnata dalle condizioni di applicabilità e da eventuali prescrizioni del produttore circa le procedure di manutenzione e posa che assicurino il rispetto delle prestazioni dichiarate del componente. 
CAM – Serramenti
Oggetto 
Procedura per l'acquisto di arredi “ambientalmente sostenibili” 
Criteri ambientali minimi: 
 Il legno e i materiali a base di legno devono essere ottenuti da legname proveniente da fonti legali. 
 Il legno riciclato, quando utilizzato per la produzione dei pannelli a base di legno costituenti il prodotto finito, non deve contenere le sostanze di seguito elencate in quantità maggiore a quella specificata. 
CAM – Arredi per ufficio 
Elemento/ composto 
mg/kg di legno riciclato 
Aresenico 
25 
Cadmio 
50 
Cromo 
25 
Rame 
40 
Piombo 
90 
Mercurio 
25 
Cloro 
1000 
Fluoro 
100 
Pentaclorofenolo 
5 
Creosoto 
0.5
 Tutte le parti di plastica di peso ≥ 50 g, ad esclusione dei rivestimenti in film o laminati di materiale sintetico, devono essere contrassegnate con un marchio di identificazione che consenta il riciclaggio in conformità della norma UNI EN ISO 11469 “Materie plastiche - Identificazione generica e marcatura di prodotti di materie plastiche”. 
 I prodotti vernicianti usati per il rivestimento delle superfici non devono essere etichettati con le seguenti frasi: R45, R49, R60, R61, R61, R62, R46, R68, R23, R24, R25, R26, R27, R28, R46, R48, R50, R50/53, R51, R51/53, e R68, sulla base dei criteri di classificazione riportati nelle Direttive 67/548/CE e 99/45/CE, sostituite dal Regolamento CLP n. 1272/2008. Il contenuto di composti organici volatili (COV) nelle vernici utilizzate nel prodotto 6 fornito dal fabbricante non deve superare il limite del 60% in peso. 
 Il contenuto di COV negli adesivi pronti all’uso utilizzati per assemblare il mobile non deve superare il 10% in peso nei prodotti a base acqua e il 30% nei prodotti a base solvente. 
CAM – Arredi per ufficio
L’imballaggio (primario, secondario e terziario) deve: 
a) rispondere ai requisiti di cui all’All. F, della parte IV “Rifiuti” del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., così come più specificatamente descritto nelle pertinenti norme tecniche, in particolare: 
•UNI EN 13427:2005 Imballaggi - Requisiti per l'utilizzo di norme europee nel campo degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio 
•UNI EN 13428:2005 Imballaggi - Requisiti specifici per la fabbricazione e la composizione-Prevenzione per riduzione alla fonte 
•UNI EN 13429:2005 Imballaggi – Riutilizzo 
•UNI EN 13430:2005 Imballaggi - Requisiti per imballaggi recuperabili per riciclo di materiali 
•UNI EN 13431:2005 Imballaggi - Requisiti per imballaggi recuperabili sotto forma di recupero energetico compresa la specifica del potere calorico inferiore minimo 
•UNI EN 13432:2002 Requisiti per imballaggi recuperabili attraverso compostaggio e biodegradazione - Schema di prova e criteri di valutazione per l'accettazione finale degli imballaggi. 
CAM – Arredi per ufficio
L’imballaggio (primario, secondario e terziario) deve: 
b) essere costituito, se in carta o cartone per almeno il 90% in peso da materiale riciclato, se in plastica, per almeno il 60%. 
Il mobile deve essere progettato in modo tale da permetterne il disasemblaggio al termine della vita utile, affinché le sue parti e componenti possano essere riutilizzati, riciclati o recuperati a fini energetici. In particolare, materiali come alluminio, acciaio e vetro, legno e plastica (ad esclusione dei rivestimenti in film o laminati), devono essere separabili. 
CAM – Arredi per ufficio
Criteri premianti 
 I prodotti sono costituiti da parti in legno o materiali a base di legno provenienti da foreste gestite in modo sostenibile per almeno il 70%. 
 I prodotti devono essere costituiti prevalentemente da materiale riciclato, in misura almeno pari al 70% del peso complessivo del materiale a base di legno, metallo o vetro che costituisce il mobile finito. 
 Le parti tessili presentano le caratteristiche ambientali indicate come “specifiche tecniche di base” dei “Criteri ambientali minimi” della categoria “prodotti tessili”, prima edizione, allegato del presente decreto. 
 I prodotti devono essere imbottiti utilizzando schiume poliuretaniche che rispettano tutti i criteri dell’etichetta CertiPUR o di altra certificazione equivalente. Il documento completo con i requisiti su cui si basa il etichetta CertiPUR può essere consultato al seguente indirizzo internet: www.europur.com. 
CAM – Arredi per ufficio
I prodotti usati per il rivestimento delle superfici non devono contenere: 
• sostanze pericolose classificate in conformità della Dir 1999/45/CE come cancerogene (R40, R45, R49), pericolose per il sistema riproduttivo (R60, R61, R62, R63), mutagene (R46, R68), tossiche (R23, R24, R25, R26, R27, R28, R51), allergeniche se inalate (R42) o dannose per l’ambiente (R50, R50/53, R51/53, R52, R52/53, R53), che causano danni genetici ereditabili (R46), che comportano il rischio di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata (R48), che possono comportare il rischio di effetti irreversibili (R68); 
• composti organici volatici (COV) in misura superiore al 5% del peso; 
• ftalati che, al momento della domanda, soddisfino i criteri di classificazione delle seguenti frasi di rischio (e combinazioni): R60, R61, R62, in conformità della DIR 67/548/CEE e smi. 
CAM – Arredi per ufficio
Condizioni di esecuzione e clausole 
L’offerente deve garantire la disponibilità delle parti di ricambio del mobile che ne assicurano la funzionalità, per almeno cinque anni dalla data dell’acquisto. Le parti di ricambio, per essere considerate tali, devono svolgere la stessa funzione degli elementi sostituiti, ma non necessariamente essere identiche al componente da sostituire. (non si applica alle finiture del mobile. ) 
CAM – Arredi per ufficio
Lampade HID e Sistemi LED 
Oggetto del bando Procedura di Acquisto di lampade HID (high intensity discharge lamps - lampade al sodio ad alta pressione e lampade agli alogenuri metallici) e sistemi a LED (che possono essere costituiti da: moduli LED con alimentatore incorporato; moduli LED indipendenti con alimentatore incorporato; moduli LED da incorporare con alimentatore incorporato) con ridotto impatto ambientale in un’ottica di ciclo di vita, in ottemperanza al DM 11 aprile 2008 – approvazione del Piano d’Azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione (PAN GPP). 
CAM – Illuminazione Pubblica
Criteri ambientali minimi 
Efficacia luminosa minima per lampade al sodio ad alta pressione 
Le lampade al sodio ad alta pressione con una resa di colore Ra≤60 devono avere efficacia non inferiore a quella 
indicata nella tabella: 
Lampade al sodio ad alta pressione con una resa di colore Ra > 60 debbono avere almeno l’efficienza energetica indicata nel seguito per le lampade agli alogenuri metallici. 
CAM – Illuminazione Pubblica
I Fattori di mantenimento del flusso luminoso LLMF e failure rate FR minimi per lampade al sodio ad alta pressione. 
Per ottimizzare i costi di manutenzione le lampade al sodio ad alta pressione debbono avere le seguenti caratteristiche: 
CAM – Illuminazione Pubblica
Efficacia luminosa minima per lampade ad alogenuri metallici 
Le lampade ad alogenuri metallici e le lampade al sodio alta pressione con Ra>60, devono avere almeno l’efficacia luminosa indicata nella tabella che segue: 
CAM – Illuminazione Pubblica
Fattori di mantenimento del flusso luminoso LLMF e Failure Rate FR minimi per lampade agli alogenuri metallici 
Per ottimizzare i costi di manutenzione le lampade agli alogenuri metallici debbono avere le seguenti caratteristiche: 
CAM – Illuminazione Pubblica
Efficienza minima degli alimentatori per lampade HID 
Gli alimentatori per lampade HID (high intensity discharge lamps - lampade al sodio ad alta pressione e lampade agli alogenuri metallici) devono raggiungere almeno i seguenti requisiti di efficienza: 
CAM – Illuminazione Pubblica
Informazioni sulle lampade HID 
L’aggiudicatario deve fornire, per ogni tipo di lampada a scarica ad alta intensità (lampade al sodio ad alta pressione e lampade agli alogenuri metallici), oltre a quanto richiesto dal Regolamento 245/2009 CE allegato III punto 1.3, almeno le seguenti informazioni: 
• istruzioni di manutenzione per assicurare che la lampada conservi, per quanto possibile, la sua qualità iniziale per tutta la durata di vita; 
• istruzioni di installazione ed uso corretto della lampada; 
• istruzioni per la corretta rimozione e smaltimento. 
CAM – Illuminazione Pubblica
Efficacia luminosa minima del sistema a LED 
I sistemi a LED, devono raggiungere, in funzione della temperatura di colore della luce emessa, almeno i seguenti requisiti di efficacia luminosa: 
CAM – Illuminazione Pubblica
Fattore di Mantenimento del flusso luminoso MF e Failure Rate FR minimi dei sistemi a LED 
Per ottimizzare i costi di manutenzione i sistemi LED debbono avere le seguenti caratteristiche: 
CAM – Illuminazione Pubblica
Contenuto di mercurio in lampade HID 
Le lampade HID a scarica ad alta intensità (lampade al sodio ad alta pressione e lampade agli alogenuri metallici) e ad elevata efficacia energetica non devono contenere più di 12 mg di mercurio. 
CAM – Illuminazione Pubblica
Informazioni sulle lampade HID 
L’aggiudicatario deve fornire, per ogni tipo di lampada a scarica ad alta intensità (lampade al sodio ad alta pressione e lampade agli alogenuri metallici), oltre a quanto richiesto dal Regolamento 245/2009 CE allegato III punto 1.3, almeno le seguenti informazioni: 
• istruzioni di manutenzione per assicurare che la lampada conservi, per quanto possibile, la sua qualità iniziale per tutta la durata di vita; 
• istruzioni di installazione ed uso corretto della lampada; istruzioni per la corretta rimozione e smaltimento. 
CAM – Illuminazione Pubblica
Informazioni sulla lampade a LED Il fornitore deve presentare per i sistemi a LED almeno le seguenti informazioni: 
 parametri prestazionali caratteristici del sistema LED con indicazione dell’incertezza di misura; 
 flusso luminoso nominale complessivo del sistema LED; 
 efficacia luminosa (lm/W) iniziale in condizioni normali (alla temperatura di funzionamento prevista 
 nelle condizioni di funzionamento all’interno dell’apparecchio); 
 fattore di mantenimento del flusso a 50.000h, indicando quale modalità di funzionamento della lampada 
 è stata utilizzata per la prova; 
 failure rate a 50.000h, indicando quale modalità di funzionamento del sistema è stata utilizzata per la prova; 
 indice di resa cromatica (Ra); 
CAM – Illuminazione Pubblica
Informazioni sulla lampade a LED (continua) 
 temperatura di colore; 
 temperatura ambiente alla quale il sistema LED emette il massimo flusso luminoso; 
 parametri caratteristici dell’alimentatore elettronico del sistema LED; 
 rilievi fotometrici del sistema LED, sia in forma tabellare numerica su supporto cartaceo, sia sotto forma 
 di file standard normalizzato (tipo "Eulumdat", IESNA 86, 91, 95 ecc.) 
 istruzioni di manutenzione per assicurare che il sistema LED conservi, per quanto possibile, la sua 
 qualità iniziale per tutta la durata di vita; 
 istruzioni di installazione ed uso corretto del sistema; 
 istruzioni per la corretta rimozione e smaltimento. 
CAM – Illuminazione Pubblica
Requisiti dell'imballaggio 
L’imballaggio (primario, secondario e terziario) deve: 
a) rispondere ai requisiti di cui all’All. F, della parte IV “Rifiuti” del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., così come più specificatamente descritto nelle pertinenti norme tecniche, in particolare: 
UNI EN 13427:2005 Imballaggi - Requisiti per l'utilizzo di norme europee nel campo degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio 
UNI EN 13428:2005 Imballaggi - Requisiti specifici per la fabbricazione e la composizione-Prevenzione per riduzione alla fonte 
UNI EN 13429:2005 Imballaggi – Riutilizzo 
UNI EN 13430:2005 Imballaggi - Requisiti per imballaggi recuperabili per riciclo di materiali 
UNI EN 13431:2005 Imballaggi - Requisiti per imballaggi recuperabili sotto forma di recupero energetico compresa la specifica del potere calorico inferiore minimo 
UNI EN 13432:2002 Requisiti per imballaggi recuperabili attraverso compostaggio e biodegradazione - Schema di prova e criteri di valutazione per l'accettazione finale degli imballaggi. 
b) essere costituito, se in carta o cartone del 90% in peso da materiale riciclato, se in plastica, per almeno il 60%. 
CAM – Illuminazione Pubblica
Criteri premianti 
Efficacia luminosa minima per lampade al sodio ad alta pressione. Vengono assegnati punteggi aggiuntivi per lampade al sodio ad alta pressione (chiare o opali) con una resa di colore Ra≤60 aventi almeno l’efficacia luminosa indicata nella tabella che segue: 
Fattori di mantenimento del flusso luminoso LLMF e failure rate FR minimi per lampade al sodio ad alta pressione. 
Vengono assegnati punteggi tecnici per lampade al sodio ad alta pressione che abbiano 
le seguenti caratteristiche: 
CAM – Illuminazione Pubblica
Efficacia luminosa minima per lampade ad alogenuri metallici 
Vengono assegnati punteggi tecnici per le lampade ad alogenuri metallici (chiare o opali) e le lampade al sodio alta pressione con Ra>60 che abbiano almeno i seguenti requisiti di efficacia luminosa: 
CAM – Illuminazione Pubblica
Fattori di mantenimento del flusso luminoso LLMF e failure rate FR minimi per lampade ad alogenuri metallici 
Vengono assegnati punteggi tecnici per lampade agli alogenuri metallici aventi le seguenti caratteristiche: 
Contenuto di mercurio in lampade HID 
Vengono assegnati punteggi tecnici in proporzione ad una riduzione del contenuto di mercurio delle lampade HID a scarica ad alta intensità (lampade al sodio ad alta pressione e lampade agli alogenuri metallici) e ad elevata efficacia energetica, rispetto al valore indicato nel criterio di base relativo al contenuto di mercurio e che non porti pregiudizio alla loro prestazione e durata. 
CAM – Illuminazione Pubblica
Efficacia luminosa per sistemi a LED 
Vengono assegnati punteggi tecnici ai sistemi a LED che, alla potenza nominale di alimentazione, raggiungono, in funzione della temperatura di colore della luce emessa, almeno i seguenti requisiti di efficacia luminosa: 
CAM – Illuminazione Pubblica
Condizioni di esecuzione e clausole 
Garanzia 
La garanzia deve essere assicurata dal fornitore a partire dalla data di consegna della fornitura per un periodo di 3 anni. 
Gestione dei rifiuti elettrici ed elettronici 
L’offerente deve assicurare il ritiro e trattamento dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). Può essere richiesto il servizio aggiuntivo di ritiro di RAEE storici presso l’Amministrazione. 
CAM – Illuminazione Pubblica
Contenuto di mercurio in lampade HID 
Vengono assegnati punteggi tecnici in proporzione ad una riduzione del contenuto di mercurio delle lampade HID a scarica ad alta intensità (lampade al sodio ad alta pressione e lampade agli alogenuri metallici) e ad elevata efficacia energetica, rispetto al valore indicato nel criterio di base relativo al contenuto di mercurio e che non porti pregiudizio alla loro prestazione e durata. 
Efficacia luminosa per sistemi a LED 
Vengono assegnati punteggi tecnici ai sistemi a LED che, alla potenza nominale di alimentazione, raggiungono, in funzione della temperatura di colore della luce emessa, almeno i seguenti requisiti di efficacia luminosa: 
CAM – Illuminazione Pubblica
Sono disponibili anche I criteri relativi a: 
 Acquisto di corpi illuminanti, per illuminazione pubblica, con ridotto impatto ambientale in un’ottica di ciclo di vita in ottemperanza al DM 11 aprile 2008 – approvazione del Piano d’Azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione (PAN GPP). 
 Realizzazione di un impianto di illuminazione pubblica a ridotto impatto ambientale in un’ottica di ciclo di vita, in ottemperanza al DM 11 aprile 2008 – approvazione del Piano d’Azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione (PAN GPP). 
CAM – Illuminazione Pubblica
I CAM per I servizi energetici disciplinano gli affidamenti di due tipi di servizi: 
• Servizi di illuminazione e forza motrice 
• Servizi di riscaldamento/raffrescamento 
CAM – Servizi energetici
Per entrambi i servizi si distinguono due casi: 
• Caso A - La stazione appaltante pubblica non dispone di dati e informazioni, sugli impianti e gli edifici che utilizzano, sufficienti a stabilirne la conformità alle leggi vigenti ed i livelli di prestazione energetica ed a consentire la valutazione tecnico-economica di interventi di riduzione dei consumi di energia e più in generale degli impatti ambientali. 
• Caso B - La stazione appaltante pubblica dispone già di diagnosi e certificazioni energetiche degli impianti e degli edifici e la procedura d’appalto è finalizzata a stipulare un contratto servizio energia o un contratto servizio energia plus. La durata del contratto sarà tale da consentire all’appaltatore di realizzare gli interventi necessari alla riduzione degli impatti ambientali. 
CAM – Servizi energetici
I CAM prevedono che per la più efficace gestione del contratto d’appalto è opportuno che, in analogia con quanto previsto dal D.Lgs 115/2008 per il contratto servizio energia, anche per il servizio di illuminazione e FM la stazione appaltante nomini un tecnico esperto come proprio rappresentante e controparte dell’appaltatore con la funzione di monitorare lo stato dei lavori e la loro corretta esecuzione. 
Per i soggetti obbligati alla nomina dell’Energy Manager (La figura del “Responsabile per la conservazione e l'uso razionale dell'Energia” (più comunemente noto come Energy Manager) questa controparte dovrebbe (nel caso del servizio energia “deve”) essere lo stesso E.M. Tale rappresentante, sia o meno Energy Manager, non deve avere alcun conflitto di interessi nello svolgimento del ruolo di controparte. 
CAM – Servizi energetici
Chi “è tenuto” ad avere un Energy Manager? 
Ai sensi dell'articolo 19 delle Legge 10/91 tutti i soggetti consumatori di energia, pubblici o privati, persone fisiche o giuridiche, enti o associazioni (cfr artt 1-9 della circolare MICA 219/F) sono obbligati ogni anno a effettuare la nomina del tecnico responsabile per la conservazione e l'uso razionale dell'energia, se i consumi energetici annui superano le seguenti soglie: 
• settore industriale 10.000 tep anno 
• settore civile, terziario e trasporti 1.000 tep anno. 
CAM – Servizi energetici
Servizi di illuminazione e forza motrice - Caso A 
Oggetto 
Oggetto dell’appalto è l’affidamento del servizio di illuminazione e forza motrice -FM negli edifici, ai sensi del PAN GPP e del Decreto con cui il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha adottato i pertinenti criteri ambientali minimi. 
Il servizio comprende la fornitura dei beni e l’esecuzione dei lavori necessari per: 
l’esercizio e la manutenzione degli impianti, 
la progettazione e realizzazione di interventi su impianti ed edifici. 
CAM – Servizi energetici
Servizi di illuminazione e FM- Caso A 
Selezione candidati 
1.I candidati per essere ammessi alla gara d’appalto debbono avere capacità organizzativa, diagnostica, progettuale, gestionale, economica e finanziaria almeno pari a quelle previste dalla norma UNI CEI 11352 2 Gestione dell'energia - Società che forniscono servizi energetici (ESCo) - Requisiti generali e lista di controllo per la verifica dei requisiti”. 
2.avere la capacità di eseguire il contratto con il minore impatto possibile sull’ambiente attuando misure di gestione ambientale conformi ad uno schema riconosciuto in sede internazionale (come il Regolamento CE 1221/2009-EMAS, la norma ISO 14001 o equivalente) 
CAM – Servizi energetici
Servizi di illuminazione e FM- Caso A 
Criteri premianti 
Progetto di adeguamento normativo (non si applica se gli impianti sono già a norma) Un punteggio premiante è attribuito all’offerente che presenta il progetto preliminare degli interventi, di cui alla specifica clausola contrattuale, necessari ad assicurare che gli impianti di illuminazione e FM rispettino le norme vigenti. 
CAM – Servizi energetici
Servizi di illuminazione e FM- Caso A 
Progetto di sistemi automatici di gestione e monitoraggio degli impianti (non si applica se tali sistemi sono già stati realizzati.) 
Un punteggio premiante è attribuito all’offerente che presenta il progetto preliminare per la realizzazione di sistemi automatici per la gestione e il monitoraggio degli impianti, di cui alla specifica clausola contrattuale. Il punteggio premiante è assegnato in relazione alle caratteristiche dei sistemi descritti nel progetto, anche tenendo conto della possibilità che questi diano alla stazione appaltante di accedere in tempo reale ai dati rilevati ed elaborati ed inoltre della completezza ed accuratezza con cui il progetto descrive le opere da realizzare. 
CAM – Servizi energetici
Servizi di illuminazione e FM- Caso A 
Disponibilità di altre forniture 
Un punteggio premiante è attribuito all’offerente che si impegna ad estendere, a dipendenti della stazione appaltante e/o a cittadini dei Comuni in cui si svolge il servizio oggetto del contratto, una fornitura di energia elettrica che soddisfa i medesimi criteri energetico-ambientali di quella oggetto dell’appalto, a condizioni di mercato. 
CAM – Servizi energetici
Servizi di illuminazione e FM- Caso A 
Clausole di esecuzione 
Fornitura di energia elettrica 
L’appaltatore deve fornire energia elettrica che non è stata prodotta utilizzando combustibili fossili solidi o liquidi e inoltre: 
• la fornitura annuale deve essere costituta per almeno il 30% da energia da FER e per almeno un altro 15% o da energia da fonti rinnovabili o da cogenerazione ad alto rendimento. 
• le fonti energetiche rinnovabili di cui al precedente punto, se costituite da biomasse o biogas, debbono essere state prodotte in una filiera corta ( entro un raggio di 70 chilometri dall'impianto) 
• l’offerta relativa alla fornitura di energia rinnovabile deve essere presentata secondo i criteri di cui alla del. AEEG: ARG/elt 104/1121 
• l’eventuale maggior costo dell’energia da fonte rinnovabile rispetto all’energia da fonte non rinnovabile deve essere evidenziato, indicando la destinazione del ricavo relativo a tale maggior costo. 
CAM – Servizi energetici
Servizi di illuminazione e FM- Caso A 
Fornitura di energia elettrica ad altri utenti locali 
L’appaltatore deve offrire un contratto di fornitura di energia elettrica, con le stesse caratteristiche energetico-ambientali di quella oggetto dell’appalto, ai dipendenti della stazione appaltante e/o ai cittadini dei Comuni in cui si svolge il servizio, a condizioni di mercato. 
Realizzazione di interventi di adeguamento normativo (non si applica se gli impianti elettrici e di FM sono a norma.) 
L’appaltatore deve realizzare tutti gli interventi necessari ad assicurare che gli impianti elettrici e di FM oggetto dell’appalto rispettino le norme vigenti. 
CAM – Servizi energetici
Servizi di illuminazione e FM- Caso A 
Realizzazione di sistemi automatici di gestione e monitoraggio degli impianti (non si applica se sistemi automatici di gestione e monitoraggio degli impianti sono già realizzati.) 
L’appaltatore deve realizzare sistemi automatici di gestione e monitoraggio degli impianti. 
Certificazione e diagnosi energetiche degli impianti e degli edifici 
L’appaltatore deve presentare alla stazione appaltante, entro 3 mesi dall’aggiudicazione: 
•analisi energetica, 
•diagnosi energetica degli impianti e degli edifici oggetto dell’appalto, rispetto ad illuminazione e FM, che mettano ne in evidenza le caratteristiche e identifichino gli interventi e le modalità d’uso utili a ridurre i consumi energetici. 
CAM – Servizi energetici
Servizi di illuminazione e FM- Caso A 
Progetto di interventi di riqualificazione energetico-ambientale 
Sulla base della certificazione e della diagnosi energetiche effettuate, l’appaltatore deve presentare alla stazione appaltante entro un termine stabilito nei documenti di gara e comunque entro sei mesi dall’aggiudicazione, un progetto preliminare di riqualificazione energetico-ambientale degli impianti e degli edifici, rispetto ad illuminazione e FM. 
CAM – Servizi energetici
Servizi di illuminazione e FM- Caso A 
Rapporti periodici sul servizio 
L’appaltatore deve fornire alla stazione appaltante un rapporto almeno semestrale sul servizio, corredato dai dati rilevati, che consenta di valutare le prestazioni fornite, ne evidenzi gli impatti ambientali ed in particolare i consumi specifici di energia, di apparecchi e di materiali e le eventuali criticità, per singola utenza e tipologia di tensione, in relazione al tipo di lampada, apparecchio illuminante, impianto e al tipo di utenze di FM serviti. 
Il rapporto deve inoltre evidenziare le prestazioni dei sistemi automatizzati di gestione e monitoraggio. 
CAM – Servizi energetici
Servizi di illuminazione e FM- Caso A 
Sensibilizzazione del personale dell’utente 
L’appaltatore deve fornire alla stazione appaltante, che lo diffonderà tra il personale che usufruisce del servizio, materiale informativo relativo a: 
• orari e modalità di erogazione del servizio, 
• modalità corrette di utilizzo del servizio da parte degli utenti, 
• uso corretto degli impianti per la riduzione degli impatti ambientali e del consumo di energia, acquisti pubblici Pubblicità L’appaltatore deve fornire ed installare, in modo che siano ben visibili al pubblico, all’esterno ed all’interno degli ambienti di ingresso di ciascun edificio oggetto del servizio, apposite targhe/cartelloni che informino i dipendenti e il pubblico che il servizio di illuminazione e FM è erogato nel rispetto di criteri ambientali definiti a livello nazionale. 
CAM – Servizi energetici
Servizi di illuminazione e forza motrice - Caso B 
Oggetto e criteri di selezione dei concorrenti mantengono le medesime caratteristiche del CASO A. 
Variano poche caratteristiche nell’ambito dei criteri premianti e delle clausole di esecuzione. 
CAM – Servizi energetici
Servizi di illuminazione e FM - Caso B 
Criteri premianti 
Viene inserito un nuovo criterio: 
Progetto di interventi di riqualificazione energetico-ambientale (non si applica se la stazione appaltante dispone di un progetto aggiornato di interventi di riqualificazione energetico-ambientale relativa a illuminazione e FM) 
Un punteggio premiante è attribuito all’offerente che, sulla base della certificazione e della diagnosi energetiche fornite dalla stazione appaltante, presenta un progetto preliminare di riqualificazione energetico-ambientale degli impianti e degli edifici, rispetto ad illuminazione e FM. 
CAM – Servizi energetici
Servizi di illuminazione e FM - Caso B 
Clausole di esecuzione 
Viene inserito un nuovo criterio: 
Realizzazione di interventi di adeguamento normativo (non si applica se gli impianti elettrici e di FM sono a norma.) 
L’appaltatore deve realizzare tutti gli interventi necessari ad assicurare che gli impianti elettrici e di FM oggetto dell’appalto rispettino le norme vigenti. 
Viene eliminato il criterio “Certificazione e diagnosi energetiche degli impianti e degli edifici” 
CAM – Servizi energetici
Servizi di riscaldamento/raffrescamento - Caso A 
Oggetto 
Oggetto dell’appalto è l’affidamento del servizio di riscaldamento/raffrescamento di edifici, comprensivo dell’eventuale trattamento dell’aria e della fornitura di acqua calda sanitaria, ai sensi del PAN GPP e del Decreto con cui il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha adottato i pertinenti criteri ambientali minimi. 
Il servizio comprende la fornitura dei beni e l’esecuzione dei lavori necessari per: 
• l’esercizio e manutenzione degli impianti, 
• la progettazione e realizzazione di interventi su impianti ed edifici, 
CAM – Servizi energetici
Servizi di risc/raffr - Caso A 
Selezione dei candidati 
Valgono le medesime indicazioni fornite per il servizio di Illuminazione e Forza Motrice 
Criteri premianti 
Progetto di adeguamento normativo (non si applica se gli impianti sono già a norma) 
Un punteggio premiante è attribuito all’offerente che presenta il progetto preliminare degli interventi, di cui alla specifica clausola contrattuale, necessari ad assicurare che gli impianti di riscaldamento/raffrescamento rispettino le norme vigenti. 
CAM – Servizi energetici
Servizi di risc/raffr - Caso A 
Progetto di sistemi automatici di gestione e monitoraggio degli impianti (non si applica se tali sistemi sono già stati realizzati.) 
Un punteggio premiante è attribuito all’offerente che presenta il progetto preliminare per la realizzazione di sistemi automatici per la gestione e il monitoraggio degli impianti, di cui alla specifica clausola contrattuale. 
Il punteggio premiante è assegnato in relazione alle caratteristiche dei sistemi descritti nel progetto, anche tenendo conto della possibilità che questi diano alla stazione appaltante di accedere in tempo reale ai dati rilevati ed elaborati ed inoltre della completezza ed accuratezza con cui il progetto descrive le opere da realizzare. 
CAM – Servizi energetici
Servizi di risc/raffr - Caso A 
Clausole di esecuzione 
Fornitura di combustibili 
L’appaltatore non deve fornire combustibili fossili solidi o liquidi da utilizzare nell’espletamento del servizio, fatta eccezione per il gpl nei luoghi non raggiunti da gasdotti. 
Fornitura di energia elettrica 
Se l’appalto prevede anche la fornitura di energia elettrica si applica quanto previsto nel capitolo dedicato al servizio di illuminazione e FM. 
CAM – Servizi energetici
Servizi di risc/raffr - Caso A 
Realizzazione di interventi di adeguamento normativo (non si applica se gli impianti elettrici e di FM sono a norma) 
L’appaltatore deve realizzare tutti gli interventi necessari ad assicurare che gli impianti elettrici e di FM oggetto dell’appalto rispettino le norme vigenti. 
Realizzazione di sistemi automatici di gestione e monitoraggio degli impianti (non si applica se sistemi automatici di gestione e monitoraggio degli impianti sono già realizzati) 
L’appaltatore deve realizzare sistemi automatici di gestione e monitoraggio degli impianti. 
CAM – Servizi energetici
Servizi di risc/raffr - Caso A 
Certificazione e diagnosi energetiche degli impianti e degli edifici 
L’appaltatore deve presentare alla stazione appaltante, entro tre mesi dall’aggiudicazione: 
• analisi energetica, 
• diagnosi energetica degli impianti e degli edifici oggetto dell’appalto, rispetto a riscaldamento e raffrescamento, che mettano in evidenza, tenendo anche presenti il contesto in cui si inserisce l’impianto e le norme locali vigenti, le caratteristiche che incidono sugli impatti ambientali ed in particolare sui consumi energetici e identifichino gli interventi e le modalità d’uso utili a ridurre i consumi energetici, a fronte della realizzazione delle prestazioni di cui ai documenti di gara. 
CAM – Servizi energetici
Servizi di risc/raffr - Caso A 
Progetto di interventi di riqualificazione energetico-ambientale 
Sulla base della certificazione e della diagnosi energetiche effettuate, l’appaltatore deve presentare alla stazione appaltante entro un termine stabilito nei documenti di gara e comunque entro sei mesi dall’aggiudicazione, un progetto preliminare di riqualificazione energetico-ambientale degli impianti e degli edifici, rispetto ad illuminazione e FM. 
CAM – Servizi energetici
Servizi di risc/raffr - Caso A 
Rapporti periodici sul servizio 
L’appaltatore deve fornire alla stazione appaltante un rapporto almeno semestrale sul servizio,corredato dai dati rilevati, che consenta di valutare le prestazioni fornite, ne evidenzi gli impatti ambientali ed in particolare i consumi specifici di energia, di apparecchi e di materiali e le eventuali criticità, per singola utenza e tipologia di tensione, in relazione al tipo di lampada, apparecchio illuminante, impianto e al tipo di utenze di FM serviti. Il rapporto deve inoltre evidenziare le prestazioni dei sistemi automatizzati di gestione e monitoraggio. 
CAM – Servizi energetici
Servizi di risc/raffr - Caso A 
Sensibilizzazione del personale dell’utente 
L’appaltatore deve fornire alla stazione appaltante, che lo diffonderà tra il personale che usufruisce del servizio, materiale informativo relativo a: 
• orari e modalità di erogazione del servizio, 
• modalità corrette di utilizzo del servizio da parte degli utenti, 
• uso corretto degli impianti per la riduzione degli impatti ambientali e del consumo di energia, acquisti pubblici 
CAM – Servizi energetici
Servizi di risc/raffr - Caso A 
Pubblicità 
L’appaltatore deve fornire ed installare, in modo che siano ben visibili al pubblico, all’esterno ed all’interno degli ambienti di ingresso di ciascun edificio oggetto del servizio, apposite targhe/cartelloni che informino i dipendenti e il pubblico che il servizio di riscaldamento e raffrescamento è erogato nel rispetto di criteri ambientali definiti a livello nazionale. 
CAM – Servizi energetici
Servizi di riscaldamento/raffrescamento - Caso B 
In questo caso l’oggetto e i criteri di selezione dei concorrenti rimangono i medesimi di quelli individuati nel Caso A. 
CAM – Servizi energetici
Servizi di risc/raff - Caso B 
Criteri premianti 
Viene inserito un criterio aggiuntivo rispetto al Caso A: 
Progetto di interventi di riqualificazione energetico-ambientale (non si applica se la stazione appaltante dispone di un progetto aggiornato di interventi di riqualificazione energetico-ambientale relativa a riscaldamento/raffrescamento) 
Un punteggio premiante è attribuito all’offerente che, sulla base della certificazione e della diagnosi energetiche fornite dalla stazione appaltante, presenta un progetto preliminare di riqualificazione energetico-ambientale degli impianti e degli edifici, rispetto a riscaldamento/raffrescamento. 
CAM – Servizi energetici
Servizi di risc/raff - Caso B 
Clausole di esecuzione 
Viene inserito un criterio aggiuntivo rispetto al Caso A: 
Realizzazione di interventi di riqualificazione energetico- ambientale (non si applica se interventi di riqualificazione energetico- ambientale relativa a riscaldamento/raffrescamento sono già stati realizzati) 
L’appaltatore deve realizzare interventi di riqualificazione energetico-ambientale che riducano l’impatto ambientale del servizio di riscaldamento/raffrescamento. 
Vengono eliminati i criteri “Certificazione e diagnosi energetiche degli impianti e degli edifici” e “Progetto di interventi di riqualificazione energetico-ambientale” 
CAM – Servizi energetici
Sostenibilità ed edilizia: opportunità concrete per le imprese e per i professionisti 
Perché il Green Public Procurement 
Cos'è il Green Public Procurement 
La logica del PAN e dei CAM 
I CAM negli Appalti Pubblici 
I CAM e l’edilizia 
Sostenibilità in edilizia oltre il GPP 
Alcune considerazioni
I consumi energetici e gli impatti ambientali legati all’edilizia sono riconosciuti come una voce assai rilevante per tutte le politiche energetiche e ambientali. 
Oltre ai criteri ambientali già analizzati sono in elaborazione i CAM generali per l’edilizia. 
In attesa dell’emanazione del Decreto molte sono le cose che le Pubbliche Amministrazioni possono comunque fare nell’ottica della diffusione della sostenibilità in edilizia. 
Queste azioni, da buone pratiche puntuali, sono destinate a diffondersi come prassi. 
GPP ed edilizia
In attesa dei CAM la PA in merito all'edilizia ha la possibilità di intervenire su diversi piani: 
 Profili di uso degli edifici pubblici 
 Riqualificazione sostenibile degli edifici pubblici 
 Progettazione sostenibile dei nuovi interventi 
 Supporto alla bioedilizia privata (con regolamenti, GPP, etc...) OGNUNA DI QUESTE AZIONI RAPPRESENTA UN’OPPORTUNITÀ DI LAVORO PER IMPRESE E PROFESSIONISTI 
Edilizia sostenibile: oltre il GPP
GPP ed edilizia
Ogni edificio può funzionare in modo più o meno efficiente a seconda del comportamento dei suoi occupanti. 
L'apertura delle finestre, l'uso degli schermi, la regolazione e l'uso degli impianti, etc.. sono tutti elementi che devono essere conosciuti agli utenti di un edificio per poterlo “utilizzare” al meglio. 
 potrebbe essere utile fornire dei manuali dell'edificio ai dipendenti? 
 è possibile prevedere l'installazione di sistemi che semplifichino la gestione dell'edificio? (sensori di presenza, valvole termostatiche, etc..) 
I Profili d’uso degli edifici
Quando un edificio pubblico necessita di interventi di manutenzione si apre la possibilità di progettare interventi capaci anche di migliorare le prestazioni dell'edificio. 
In questo caso, serve come base di partenza: 
 Diagnosi energetica. 
 Quadro dei consumi idrici e dello stato dell'impianto. 
 Diagnosi dello stato dell'edificio. 
Partendo dalla conoscenza delle attuali prestazioni dell'edificio è possibile programmare interventi che le migliorino (rifacimento serramenti, isolamento copertura, installazione riduttori di flusso, etc...) 
In ogni caso qualsiasi opera di manutenzione può essere appaltata inserendo criteri verdi (scelta dei materiali, modalità di esecuzione, gestione rifiuti, etc..) 
Riqualificazione di edifici pubblici
Quando si ha l'opportunità di progettare ex novo un edificio pubblico è possibile sperimentare i criteri della bioedilizia per ottenere edifici meno energivori e più sani. Tra i criteri fondamentali: 
 Orientamento e gestione del microclima. 
 Isolamento termico chiusure opache e trasparenti. 
 Gestione del ciclo dell'acqua. 
 Captazione e protezione solare. 
 Energie rinnovabili. 
 Materiali locali e/o naturali. 
 Gestione dei rifiuti (in fase di costruzione e di esercizio). 
 Soluzioni impiantistiche ad elevata efficienza. 
 Scelta arredi a basso impatto 
Progettazione nuovi edifici pubblici
Nei concorsi e negli appalti l'Amministrazione può inserire, in modo più o meno specifico, il riferimento alla sostenibilità del progetto. 
Oltre a questo, nei Regolamenti Edilizi comunali possono essere inseriti vincoli e premialità per l’edilizia privata, inducendo anche i privati ad optare per Imprese e professionisti attenti alla sostenibilità. 
 Vedi Rapporto ONRE 2013 http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/sito_onre_ 2013_min.pdf 
Supporto alla bioedilizia
I criteri ambientali nel campo dell’edilizia sono molteplici, e molto legati alle specificità del progetto o intervento da realizzare. Vediamo in sintesi le indicazioni del Toolkit europeo sui criteri ambientali minimi da considerare. 
 Garantire all’edificio una efficienza energetica superiore a quella imposta dalla legge (suggerito almeno 20%) 
 Copertura di una percentuale del fabbisogno energetico con FER 
 Scelta di materiali termoisolanti di origine naturale 
 Esclusione di prodotti contenenti componenti tossici per la salute umana 
Alcuni criteri dal Toolkit Europeo
 Scelta di legname proveniente da fonti controllate. 
 Scelta di componenti composti da una percentuale di materiale riciclato 
 Rispetto delle limitazioni nei livelli di emissione di COV (come da EN ISO 16000-9 ) 
 Selezione di materiali in possesso di: 
conformità agli standard previsti da un marchio di qualità ecologica di Tipo I secondo la norma ISO 14024 – ECOLABEL 
informazioni chiare e trasparenti sulle prestazioni del prodotto secondo il modello delle dichiarazioni di prodotto di Tipo III – EPD Dichiarazione Ambientale di Prodotto 
Alcuni criteri dal Toolkit Europeo
 Realizzazione di una analisi del ciclo di vita (LCA) estesa ed efficienza dei materiali 
 Inserimento nel progetto di proposte innovative per realizzare sistemi di illuminazione, riscaldamento,raffrescamento, cogenerazione ad alto rendimento e ventilazione ad elevata efficienza energetica 
Alcuni criteri dal Toolkit Europeo
Il progettista deve dimostrare di avere maturato un’esperienza adeguata nella progettazione di edifici ecologici e nella progettazione degli impianti di riscaldamento/raffrescamento: 
•utilizzo di strumenti LCC (costi lungo il ciclo di vita) e LCA nella progettazione; • progettazione di edifici ad alto rendimento energetico e che utilizzano FER. • impiego di cogenerazione ad alto rendimento; • impiego di fonti energetiche rinnovabili; • ricorso a contratti per rendimento energetico garantito con società di servizi energetici; 
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Prospettive e opportunità di mercato per le imprese nel settore dell'edilizia e artigianato. I criteri ambientali nell'edilizia residenziale e gli appalti pubblici

  • 1. Prospettive e opportunità di mercato per le imprese nel settore dell'edilizia e artigianato I criteri ambientali nell'edilizia residenziale e gli appalti pubblici Arch. Alessandra Antonini alessandra.antonini@gmail.com Nuoro, 26 novembre 2014
  • 2. Sostenibilità ed edilizia: opportunità concrete per le imprese e per i professionisti Perché il Green Public Procurement Cos'è il Green Public Procurement La logica del PAN e dei CAM I CAM negli Appalti Pubblici I CAM e l’edilizia Sostenibilità in edilizia oltre il GPP Alcune considerazioni I criteri ambientali nell'edilizia residenziale e gli appalti pubblici
  • 3. Sostenibilità ed edilizia: opportunità concrete per le imprese e per i professionisti Perché il Green Public Procurement Cos'è il Green Public Procurement La logica del PAN e dei CAM I CAM negli Appalti Pubblici I CAM e l’edilizia Sostenibilità in edilizia oltre il GPP Alcune considerazioni
  • 4. Al di là delle opinioni personali e della sensibilità individuale per le tematiche “ambientali”, è ormai opinione condivisa che le problematiche ambientali sintetizzate sotto il termine “sostenibilità ambientale” sono una questione urgente. Le politiche europee, e quindi quelle nazionali, tendono a privilegiare comportamenti, scelte e attività a ridotto impatto ambientale. La sostenibilità tra realtà e dicerie
  • 5. All’interno di un mercato sempre più globalizzato, il problema della concorrenza è sempre più stringente: rimanere sul mercato è sempre più difficile. Sempre più emerge che l’innovazione è uno strumento fondamentale per restare competitivi. Ma innovare in tempo di crisi non è semplice…. Competitività e innovazione
  • 6. Innovare non significa necessariamente riempire di artefatti tecnologici il proprio lavoro, ma saper ripensare il proprio prodotto/servizio per: • evitare sprechi e ridurre i costi di produzione. • rispondere meglio ai bisogni del mercato • rispondere a bisogni non ancora espressi del mercato • ridurre gli impatti ambientali della propria attività • … Quale innovazione?
  • 7. L’Ecosportello provinciale per il GPP lavora da due anni e mezzo sul territorio per diffondere il Green Public Procurement e può supportare le aziende e i professionisti che vogliono attivarsi. http://www.ecosportellisardegna.it/it/ecosportelli/nuoro  ecosportello@provincia.nuoro.it La Camera di Commercio è attenta a queste tematiche. La Regione Sardegna attraverso il POR supporta in diversi modi questo processo. Dove trovare aiuto?
  • 8. La Commissione Europea ha individuato nella “Smart Growth” la strategia di competitività europea: a tal fine finanzia azioni legate alla sostenibilità e all’innovazione, soprattutto quando sono combinate.  l’innovazione green è una delle poche azioni che ha qualche speranza di essere supportata e finanziata Dove trovare i soldi?
  • 12. Sostenibilità ed edilizia: opportunità concrete per le imprese e per i professionisti Perché il Green Public Procurement Cos'è il Green Public Procurement La logica del PAN e dei CAM I CAM negli Appalti Pubblici I CAM e l’edilizia Sostenibilità in edilizia oltre il GPP Alcune considerazioni
  • 13. Sostenibile? Il termine sostenibile è diffuso e banalizzato. Che senso ha parlare di sostenibilità? Perché se ne parla? I problemi che tempo fa volevamo evitare alle generazioni future si stanno trasformando in urgenze delle generazioni presenti.
  • 14. Tornando alle origini “Lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che garantisce i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri.” Rapporto Brundtland 1987
  • 15. Le dimensioni Società → equità intergenerazionale e intragenerazionale Economia → fattibilità Ambiente → rispetto degli equilibri ambientali Istituzioni → autodeterminazione, partecipazione, trasversalità, trasparenza, ….
  • 16. Contraddizioni Ma i bisogni delle società “sviluppate” sono crescenti, e sempre di più le popolazioni che ambiscono a svilupparsi.
  • 17. Compromessi e sinergie Sostenibilità economica Equità sociale Compatibilità ambientale Chiusura dei cicli Minimizzazione impatti Nuovi modelli economici di “non crescita” Crescita compatibile Garanzia dei diritti umani Garanzia della qualità della vita
  • 18. Tanti tipi sostenibilità A seconda quindi dell’equilibrio che si propone tra le diverse dimensioni e tra i compromessi che si ritengono accettabili si possono avere molte sostenibilità diverse.
  • 19. 19 Gli obiettivi europei di sostenibilità Tra le molteplici visioni di sostenibilità la Commissione Europea è andata delineando il proprio modello e le proprie priorità. Gli obiettivi individuati come prioritari sono: • Riduzione dei Flussi di energia e materia • Sostituzione delle fonti energetiche non rinnovabili con fonti energetiche rinnovabili • Riduzione dell’uso di sostanze chimiche e pericolose • Aumento recupero, riciclo, riuso • Riduzione scarti, emissioni, reflui  Questi obiettivi non possono essere perseguiti con sole politiche “ambientali”: servono politiche economiche.
  • 20. Sustainable Consumption and Production (SCP) Il pacchetto di misure adottato dalla Commissione Europea il 16 luglio 2008, che ha portato alle Conclusioni del Consiglio nel Dicembre del 2008, ha fornito quattro parole chiave: • Prodotti migliori (better products) • Consumi più intelligenti (smarter consumption) • Produzione leggera (leaner production) • Azioni a livello globale (global level) Questo implica: • approccio del Ciclo di Vita • miglioramento continuo dei prodotti • politiche legate al “mercato” • azioni dirette agli stakeholder
  • 21. Sustainable Consumption and Production (SCP) 21 ECONOMIA LEGGERA Produzione sostenibile Design Produzione Distribuzione Uso Raccolta Riuso, Recupero, Riciclo Risorse naturali Filiere corte e “leggere” Consumi consapevoli Comportamenti responsabili Protezione delle risorse naturali Regolamentazione degli “scarti” Regolamentazione degli impatti
  • 22. Produzione più snella Aumentare l’Efficienza delle Risorse • Utilizzo degli indicatori dei flussi di materia (dal 2010) • Indicatori di materia per settore con benchmark (MIPS) Favorire l’Eco-Innovazione • Regolamento con “sistema di verifica condiviso” Eco-Industrie (rifiuti, acque reflue, riduzione emissioni in atmosfera) • Iniziative per il loro rafforzamento e miglioramento •Nuovo regolamento EMAS
  • 23. Consumi più intelligenti e prodotti migliori Estendere la Progettazione eco-compatibile (eco-design) dai prodotti che consumano energia ai “prodotti connessi all’energia”, ovvero che influenzano sul consumo di energia anche in fase d’uso • verranno stabilite “prescrizioni minime” e “livelli avanzati” Rendere l’Ecolabel un marchio di eccellenza • criteri del marchio ecolabel dovranno selezionare il 10% migliore (in quanto a qualità ambientale) del mercato Orientare gli incentivi in senso ambientale • non potranno essere erogati incentivi a prodotti con etichettatura al di sotto di una certa resa energetica ed ambientale Green Public Procurement • inserire i “criteri ecologici e sociali” nel 50% degli acquisti pubblici entro il 2010
  • 24. Gli strumenti per la SCP La SCP per essere attuata richiede l’applicazioni di misure diverse e complementari volte a: • innalzare il livello medio delle prestazioni ambientali dei prodotti e servizi •Green Public Procurement •Etichettatura energetica •Diffusione dell’ecodesign • premiare i prodotti e servizi con prestazioni ambientali eccellenza •Ecoetichette (EU Ecolabel) •Etichettatura Energetica (A+, A++, A+++)
  • 25. Anche se la SCP si basa su meccanismi di mercato, l'applicazione sul territorio dei principi dello sviluppo sostenibile richiede una trasformazione radicale degli stili di vita, dell'economia e della nostra vita. L‘Amministrazione Pubblica è tenuta a guidare questo processo, con azioni che fungano da esempio, stimolo e traino, ancor prima che con azioni cogenti.  Green Public Procurement Il ruolo della PA
  • 26. Oltre ad avere un ruolo esemplare, la Pubblica Amministrazione gestisce con i propri appalti gestisce tra il 15% e il 17% del PIL europeo. L’orientamento degli appalti pubblici può condizionare il libero mercato, stimolando la concorrenza e l’innovazione sui settori di interesse della P.A.  Green Public Procurement Politiche per lo sviluppo sostenibile
  • 27. Sostenibilità ed edilizia: opportunità concrete per le imprese e per i professionisti Perché il Green Public Procurement Cos'è il Green Public Procurement La logica del PAN e dei CAM I CAM negli Appalti Pubblici I CAM e l’edilizia Sostenibilità in edilizia oltre il GPP Alcune considerazioni
  • 28. Green Public Procurement (GPP) significa Acquisti Pubblici Verdi ( o ecologici). Il GPP prevede l’inserimento sistematico di criteri ambientali tra i parametri di selezione di beni e servizi negli appalti pubblici. Cos'è il Green Public Procurement?
  • 29. Applicare il GPP significa:  Comprare beni a basso impatto ambientale, possibilmente non usa e getta, riciclati e che richiedono poca energia per la loro produzione e per il loro funzionamento.  Limitare i consumi energetici dell'Ente e comprare energia prodotta con Fonti Energetiche Rinnovabili (FER).  Limitare i consumi idrici.  Riqualificare gli edifici pubblici per ridurre i consumi legati alla climatizzazione. Cos'è il Green Public Procurement?
  • 30.  Limitare la mobilità indotta dall'Ente e promuovere sistemi di trasporto sostenibile.  Trovare occasioni per installare sistemi di produzione di energia da FER.  Sensibilizzare i cittadini sul consumo sostenibile.  Informare le imprese locali sulle opportunità della Green Economy e orientare il mercato tramite gli acquisti della PA.  Promuovere la formazione sui temi della sostenibilità.  Aggiornare le competenze dei dipendenti della PA sulle tematiche ambientali.  Promuovere azioni pilota sulla sostenibilità nel territorio. Cos'è il Green Public Procurement?
  • 31. Gli acquisti pubblici in Europa costituiscono tra il 15% e il 17% del PIL  grande capacità di influenzare l'economia. Il patrimonio edilizio pubblico costituisce un enorme bacino di potenziale risparmio energetico e di produzione diffusa di energia. La Pubblica Amministrazione deve avere un ruolo di esempio e traino della società. Perché partire dagli Acquisti Pubblici?
  • 32. L'adozione del GPP da parte di un Ente Pubblico ha i seguenti scopi:  Ridurre gli impatti diretti dell'Ente, come richiesto dagli impegni presi in campo internazionale dall'Italia e dall'Europa.  Condizionare il mercato, promuovendo lo sviluppo della green economy, come segnalato dalla strategia europea Europe2020.  Sensibilizzare la cittadinanza, e gli attori del territorio sulla sostenibilità, partendo dai propri dipendenti.  Promuovere la formazione sulla sostenibilità. Le ricadute locali del GPP
  • 33. Le ricadute globali del GPP Attraverso l’adozione dei criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto la PA incoraggia la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti “verdi”, che hanno un minore impatto sull’ambiente e sulla società lungo l’intero ciclo di vita, e quindi permette di: • Innovare e favorire l’innovazione ambientale di prodotto e di processo • Razionalizzare i processi di acquisto e risparmiare i costi lungo il ciclo di vita • Ridurre i flussi di energia e materia, le emissioni e gli scarti
  • 34. Se tutte le Amministrazioni Pubbliche: • comprassero energia elettrica da fonte rinnovabile sarebbe già raggiunto il 18% degli obiettivi prefissati con il Protocollo di Kyoto; • avessero mense con cibo biologico, si ridurrebbero emissioni di gas serra equivalenti a quelle di 600.000 persone/anno; • acquistassero personal computer ad alta efficienza energetica, si ridurrebbero emissioni di gas serra equivalenti a quelle di 1.000.000 persone/anno. La riduzione della CO2 attraverso gli Acquisti Verdi
  • 35. Gli impatti del GPP Vediamo ora un quadro sintetico dei principali impatti evitabili con gli Acquisti Verdi sulle seguenti categorie: • Rifiuti • Consumo materie prime e acqua • Disboscamento • Energia • Emissioni climalteranti • Inquinamento acque e terreni • Salute ed equità • Bilancio economico
  • 36. CAM Rifiuti Consumo materie prime e acqua Disboscamento Carta in risme Riduzione produzione carta Riduzione consumo carta vergine Riduzione consumo foreste oltre il ritmo di rigenerazione Ammendanti Prodotti tessili Riduzione rifiuti da imballaggio Riduzione uso Riduzione consumo cartone non riciclato negli imballaggi Arredi per ufficio Riduzione rifiuti da imballaggio Riduzione uso materie prime a favore delle materie seconde Riduzione consumo cartone non riciclato negli imballaggi lApparati per l'illuminazione pubblica IT (apparecchiature informatiche) Riduzione rifiuti da imballaggio Riduzione uso materie prime a favore delle materie seconde Riduzione consumo cartone non riciclato negli imballaggi Gli impatti del GPP
  • 37. CAM Rifiuti Consumo materie prime e acqua Disboscamento Ristorazione collettiva e derrate alimentari Riduzione rifiuti da stoviglie monouso, cibi e bottiglie plastica Promozione raccolta differenziata Riduzione uso plastica Riduzione consumo foreste oltre il ritmo di rigenerazione Serramenti esterni Riduzione uso materie prime a favore delle materie seconde Riduzione consumo foreste oltre il ritmo di rigenerazione Affidamento di servizi energetici per gli edifici Riduzione consumo combustibili fossili Servizio di illuminazione e forza motrice Riduzione consumo combustibili fossili Servizio di riscaldamento/ raffrescamento Riduzione consumo combustibili fossili Gli impatti del GPP
  • 38. CAM Rifiuti Consumo materie prime e acqua Disboscamento Acquisizione dei veicoli adibiti al trasporto su strada Riduzione consumo combustibili fossili Affidamento del Servizio di pulizia e per la fornitura di prodotti per l’igiene Riduzione produzione rifiuti in plastica Promozione raccolta differenziata Riduzione consumo di acqua Guida per l’integrazione degli aspetti sociali negli appalti pubblici Gli impatti del GPP
  • 39. CAM Energia Emissioni climalteranti Inquinamento acque e terreni Carta in risme riduzione consumo energia per produzione carta vergine conservazione patrimonio forestale e riduzione emissioni dovute al consumo energetico Ammendanti Riduzione uso di ammendanti inquinanti Prodotti tessili Arredi per ufficio Apparati per l'illuminazione pubblica risparmio energetico e uso FER Riduzione emissioni dovute al consumo energetico IT (apparecchiature informatiche) risparmio energetico Gli impatti del GPP
  • 40. CAM Energia Emissioni climalteranti Inquinamento acque e terreni Ristorazione collettiva e derrate alimentari Risparmio energetico su elettrodomestici Riduzione emissioni dovute al consumo energetico e ai trasporti Riduzione uso detergenti inquinanti Serramenti esterni Risparmio energetico per efficientamento edifici Riduzione emissioni dovute al consumo energetico Riduzione uso prodotti inquinanti Affidamento di servizi energetici per gli edifici Risparmio energetico per efficientamento edifici Riduzione emissioni dovute al consumo energetico Servizio di illuminazione e forza motrice Risparmio energetico per efficientamento edifici Riduzione emissioni dovute al consumo energetico Servizio di riscaldamento/ raffrescamento Risparmio energetico e uso FER Riduzione emissioni dovute al consumo energetico Gli impatti del GPP
  • 41. CAM Energia Emissioni climalteranti Inquinamento acque e terreni Acquisizione dei veicoli adibiti al trasporto su strada Riduzioni emissioni climalteranti Affidamento del Servizio di pulizia e per la fornitura di prodotti per l’igiene Riduzione uso prodotti inquinanti Guida per l’integrazione degli aspetti sociali negli appalti pubblici Gli impatti del GPP
  • 42. CAM Salute ed equità Bilancio economico Carta in risme Riduzione uso additivi tossici Controllo della legalità nella filiera della carta Se attuato un progetto di dematerializzazione si ottiene un risparmio Ammendanti riduzione di inquinamento dei prodotti agroalimentari Prodotti tessili riduzione uso additivi tossici Sovracosto per prodotti certificati o equivalenti Arredi per ufficio riduzione uso additivi tossici Sovraccosto per prodotti con le specifiche richieste. Maggior durabilità dei prodotti Apparati per l'illuminazione pubblica Riduzione costi energetici e aumento della durabilità (LED) bilanciano spese per soluzioni tecnologiche sostenibili. IT (apparecchiature informatiche) riduzione emissioni tosiche Riduzione costi gestione bilanciano spese per soluzioni tecnologiche sostenibili. Gli impatti del GPP
  • 43. CAM Salute ed equità Bilancio economico Ristorazione collettiva e derrate alimentari Promozione della salubrità degli alimenti Lieve sovracosto per prodotti biologici. Risparmi legati all'eliminazione dell'usa e getta e per l'accorciamento della filiera Serramenti esterni riduzione uso additivi tossici Sovracosto per prodotti certificati, a parita di efficienza energetica del prodotto. Riduzione consumi energetici Affidamento di servizi energetici per gli edifici Riduzione costi gestione bilanciano spese per soluzioni tecnologiche sostenibili. Servizio di illuminazione e forza motrice Riduzione costi gestione bilanciano spese per soluzioni tecnologiche sostenibili. Servizio di riscaldamento/ raffrescamento Riduzione costi gestione bilanciano spese per soluzioni tecnologiche sostenibili. Gli impatti del GPP
  • 44. CAM Salute ed equità Bilancio economico Acquisizione dei veicoli adibiti al trasporto su strada Riduzione inquinamento Sovracosto veicoli nuova generazione bilanciato da riduzione consumi e razionalizzazione uso (Mobility Management) Affidamento del Servizio di pulizia e per la fornitura di prodotti per l’igiene Riduzione sprechi Lieve sovracosto per detergenti ecologici Guida per l’integrazione degli aspetti sociali negli appalti pubblici Protezione della salute dei lavoratori nella filiera Controllo della sostenibilità sociale nella filiera Non incide Gli impatti del GPP
  • 45.  1996 - Libro Verde: Gli appalti pubblici nell’Unione Europea – Comunicazione adottata dalla Commissione par. VI del cap. 5 “Appalti pubblici e ambiente”  2001- Decisione della Commissione del 24 gennaio 2001, sul Sesto programma di azione per l’ambiente dell’Unione Europea (Cap. 2.3. Indurre il mercato a lavorare per l’ambiente)  2001 - Libro Verde sulla politica integrata relativa ai prodotti del 27 febbraio 2001: cap. 4.2 (Strumenti e incentivi per consumi più ecologici)  2001 - Sviluppo Sostenibile in Europa per un mondo migliore: strategia dell’Unione Europea per lo sviluppo sostenibile (15maggio del 2001) – Proposta della Commissione per il Consiglio europeo di Göteborg GPP In Europa
  • 46.  2003 - Comunicazione sulla politica integrata dei prodotti sviluppare il concetto di ciclo di vita ambientale (18 Giugno 2003).  2004 - Comunicazione della Commissione dell’11 febbraio 2004 – Verso una strategia tematica sull’ambiente urbano. «Tutti gli Stati membri, le autorità locali e gli altri acquirenti pubblici saranno incoraggiati a introdurre requisiti di sostenibilità nelle procedure d’appalto e nell’utilizzazione dei fondi pubblici per l’edilizia residenziale e altri lavori di costruzione, e a introdurre incentivi fiscali a favore di un’edilizia più sostenibile». (cap 2.3.3.)  2003 - Verso una strategia tematica di prevenzione e riciclo dei rifiuti COM (2003) 301 definitivo del 27 maggio 2003. Nei capitoli 5.2 e 5.5.3 si propone un coordinamento degli approcci nazionali indirizzati ai soggetti del mercato GPP In Europa
  • 47.  2004 - Piano d’azione per le tecnologie ambientali (COM(2004) 38 definitivo del 28/01/04). Nei capitoli 4.2 e 4.2.4. si sostiene la necessità del soggetto pubblico di orientare il mercato verso tecnologie più pulite.  2004 - Manuale Acquistare Verde! SEC(2004) 1050 del 18 Agosto 2004, un documento fondamentale, di oltre quaranta pagine, destinato alle autorità pubbliche locali e nazionali, incentrato sul GPP. (cap.3 «Dovrebbero essere elaborati piani d’azione nazionale per gli appalti pubblici verdi....».  2005 - “Road map” italiana per l’ETAP(Environmental Technologies Action Plan) - Ministero dell’Ambiente 2005, (cap 5 “Appalti pubblici verdi”si afferma che «gli acquisti pubblici verdi possono fornire all’industria incentivi concreti per sviluppare tecnologie verdi.) GPP In Europa
  • 48. 2005 - Comunicazione della Commissione europea sulla “Politica di coerenza per lo sviluppo - Accelerare i progressi verso la realizzazione degli obiettivi di sviluppo del millennio” COM (2005) 134 (par. 3.2.1, «ridurre i modelli di consumo e di produzione non sostenibili»)  2006 - “Riesame della strategia europea in materia di sviluppo sostenibile” (DOC 10917/06 del 9/6/2006), colloca l’obiettivo generale del “Consumo e produzione sostenibili” tra le sette sfide principali che dovrebbero contrastare le tendenze al peggioramento ambientale GPP In Europa
  • 49. (COM 2001/68): “Politica Integrata di Prodotto”, per “ridurre l’impatto ambientale dei prodotti nell’arco dell’intero ciclo di vita.” I punti fermi sono: • la considerazione del ciclo di vita per promuovere la coerenza complessiva degli interventi • la collaborazione con il mercato incoraggiando la domanda e l’offerta ecologica e premiando le imprese innovative • il coinvolgimento delle parti interessate affinché ognuna intervenga nella propria sfera d’influenza La Politica Integrata di Prodotto
  • 50. • il miglioramento continuo: anziché fissare una soglia precisa da raggiungere ogni impresa può fissare i propri obiettivi di miglioramento e concentrarsi sugli interventi con il miglior rapporto costi-efficacia • la molteplicità degli strumenti d’azione: la varietà di prodotti richiede una varietà di strumenti d’intervento con preferenza per gli strumenti volontari La Politica Integrata di Prodotto
  • 51. 51 I “criteri ambientali comuni” UE Primo Toolkit: prodotti di carta, prodotti di pulizia, elettronica, costruzioni, trasporto, cancelleria, acquisto di energia elettrica, mense e derrate alimentari, prodotti tessili, prodotti per il giardinaggio Secondo Toolkit: porte e finestre, isolanti termici, pavimentazioni, pannelli isolanti, sistemi di cogenerazione, costruzione strade e segnali stradali, illuminazione pubblica, telefoni cellulari Terzo Toolkit: illuminazione interna e carte tessuto
  • 52.  Strategia di azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia, approvata dal CIPE il 2 agosto 2002 con Deliberazione n. 57 (GU n.255 del 30 ottobre 2002). Al capitolo 2.3 “Integrazione del fattore ambiente nei mercati” afferma che «La domanda dei consumatori e delle imprese si sta mostrando sensibile ai prodotti ed ai servizi di qualità ambientale superiore. Il nostro Paese, che ha fatto delle qualità estetico - funzionali dei prodotti la chiave del successo commerciale, stenta ancora a valutare la portata competitiva della “qualità globale”; si tratta di tre passi: la dematerializzazione, il “greening”, cioè l’integrazione proattiva del fattore ambientale, l’innovazione tecnologica dei processi produttivi e la qualità dei prodotti e dei servizi». Afferma inoltre, in modo inequivocabile che «Occorre modificare il comportamento di alcuni grandi consumatori, primo tra essi il settore pubblico, che assorbe prodotti e servizi per il 15% su scala comunitaria, ma anche banche, università, ospedali ecc. Internalizzare i requisiti ambientali negli acquisti della Pubblica Amministrazione è dunque un passo obbligato per l’integrazione. Azioni appropriate devono essere sviluppate per produrre e mettere a disposizione linee guida e basi di dati che privilegino la qualità ambientale nella committenza e negli acquisti». GPP in Italia
  • 53. La Legge Finanziaria 296 del 27 Dicembre 2006 prevede l’elaborazione di un “Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della P.A.”. L’obiettivo di tale Piano è: La riduzione dell’uso delle risorse naturali; La sostituzione delle fonti energetiche non rinnovabili con fonti energetiche rinnovabili; La riduzione della produzione dei rifiuti; La riduzione delle emissioni inquinanti; La riduzione dei rischi ambientali. Il Piano deve introdurre acquisti verdi nelle seguenti categorie merceologiche: arredi; materiali da costruzione; manutenzione delle strade; gestione del verde pubblico; illuminazione e riscaldamento; elettronica; tessile; cancelleria; Ristorazione; materiali per l’igiene; trasporti. Infine la Legge Finanziaria prevede un sistema di monitoraggio dello stato di attuazione del GPP. GPP in Italia
  • 54.  Strategia di azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia, approvata dal CIPE il 2 agosto 2002 con Deliberazione n. 57 (GU n.255 del 30 ottobre 2002). Al capitolo 2.3 “Integrazione del fattore ambiente nei mercati” si afferma che «La domanda dei consumatori e delle imprese si sta mostrando sensibile ai prodotti ed ai servizi di qualità ambientale superiore. Il nostro Paese, che ha fatto delle qualità estetico -funzionali dei prodotti la chiave del successo commerciale, stenta ancora a valutare la portata competitiva della “qualità globale”. Si individuano tre passi:  la dematerializzazione,  il “greening”, cioè l’integrazione proattiva del fattore ambientale,  l’innovazione tecnologica dei processi produttivi e la qualità dei prodotti e dei servizi». GPP in Italia La strategia di Azione per lo SS
  • 55. La strategia afferma che «Occorre modificare il comportamento di alcuni grandi consumatori, primo tra essi il settore pubblico, che assorbe prodotti e servizi per il 15% su scala comunitaria, ma anche banche, università, ospedali ecc. Internalizzare i requisiti ambientali negli acquisti della Pubblica Amministrazione è dunque un passo obbligato per l’integrazione. Azioni appropriate devono essere sviluppate per produrre e mettere a disposizione linee guida e basi di dati che privilegino la qualità ambientale nella committenza e negli acquisti». Gli obiettivi che si poneva il piano entro il 2006 erano:  nell’ambito della Pubblica Amministrazione, almeno il 30% dei beni acquistati rispondenti anche a requisiti ecologici.  tenendo conto della sostituzione e facendo ricorso al meccanismo della rottamazione, il 30-40% del parco dei beni durevoli a ridotto consumo energetico. GPP in Italia La strategia di Azione per lo SS
  • 56. Con Decreto Interministeriale 11 aprile 2008, n. 135 è stato adottato il “Piano di azione per la sostenibilità ambientale dei consumi ne settore della Pubblica Amministrazione” (PAN GPP). Con Decreto 10 aprile 2013 (G.U. n. 102 del 3 maggio 2013) il PAN GPP è stato aggiornato anche in funzione delle esperienze condotte negli ultimi anni nell’applicazione delle politiche di GPP. Il PAN-GPP
  • 57. Dal punto di vista legislativo, per inserire i criteri ecologici all’interno di un bando di gara, l’ente deve fare riferimento alla normativa vigente in termini di appalti pubblici esattamente come farebbe per richiedere altri tipi di requisiti. A definire meglio il quadro giuridico nel quale inserire il GPP sono poi intervenute sia la Comunicazione interpretativa 274/01 “Il diritto comunitario degli appalti pubblici e le possibilità d’integrare considerazioni di carattere ambientale negli appalti pubblici”, che illustra le possibilità di considerare aspetti ambientali nell’aggiudicazione dei contratti, sia la nuova Direttiva Europea sugli appalti pubblici (2004/18/CE), che fa esplicito riferimento alle prestazioni ambientali dei beni e dei servizi. Aspetti giuridici
  • 58. Gli enti aggiudicatori sono liberi di definire l’oggetto dell’appalto o le definizioni alternative dell’oggetto anche attraverso il ricorso a varianti purché tale scelta non abbia la conseguenza di limitare l’accesso all’appalto, a scapito di altri Stati Membri. La tutela dei valori ambientali può avvenire anche nel quadro delle prescrizioni tecniche riguardanti:  le caratteristiche dei lavori, delle forniture o dei servizi oggetto degli appalti;  le specifiche tecniche che gli organismi acquirenti devono indicare nei documenti generali degli appalti ed alle quali i partecipanti devono conformarsi;  le modalità di esecuzione. Aspetti giuridici COM(2004/18/CE)
  • 59. La sentenza Concordia Bus Filanda OY Ab vs Finland City Council (17/09/2002) della Corte di Giustizia della Comunità Europa ha sancito che possono essere indicati tra le caratteristiche migliorative del bene/servizio anche delle considerazioni di carattere ecologico che consentano di ottenere benefici ambientali e risparmi economici nel lungo periodo. È legittimo introdurre in una gara dei criteri per limitare l'impatto ambientale di un bene o un servizio” (per esempio le emissioni di ossido di azoto e il livello di rumore di un pullman), purché:  i limiti siano collegati direttamente all’oggetto del contratto;  i criteri non diano alle amministrazioni aggiudicatrici una scelta illimitata nella aggiudicazione del contratto;  i criteri siano espressamente richiamati nella documentazione del bando;  i criteri concordino con i principi fondamentali della legge Comunitaria, con riferimento soprattutto al principio della non discriminazione. Aspetti giuridici Sentenza Concordia BUS
  • 60. La Direttiva Europea sugli Appalti pubblici (Dir.17-18 del 30 marzo 2004) permette di tenere conto (Artt.23, 50 e 53) delle considerazioni ambientali al momento dell’acquisto.  Nell’art.23 sulle specifiche tecniche si prevede che queste debbano consentire pari accesso agli offerenti senza comportare la creazione di ostacoli ingiustificati all'apertura degli appalti pubblici alla concorrenza. Le amministrazioni aggiudicatrici, quando prescrivono caratteristiche ambientali in termini di prestazioni o di requisiti funzionali possono utilizzare le specifiche dettagliate o, all'occorrenza, parti di queste, quali sono definite dalle ecoetichettature europee (multi)nazionali o da qualsiasi altra ecoetichettatura. interessate. Aspetti giuridici La Direttiva EU sugli Appalti Pubblici
  • 61. L’uso di ecoetichette può avvenire a condizione che:  esse siano appropriate alla definizione delle caratteristiche delle forniture o delle prestazioni oggetto dell'appalto;  i requisiti per l'etichettatura siano elaborati sulla scorta informazioni di scientifiche;  le ecoetichettature siano adottate mediante un processo al quale possano partecipare tutte le parti interessate e siano accessibili a tutte le parti interessate. Aspetti giuridici La Direttiva EU sugli Appalti Pubblici
  • 62.  L’articolo 53 sui Criteri di aggiudicazione dell'appalto prevede le caratteristiche ambientali tra i criteri sui quali basare le amministrazioni aggiudicatrici per aggiudicare gli appalti pubblici.  Inoltre l’articolo 50 con le norme di gestione ambientale, prevede che, qualora si richieda la presentazione di certificati rilasciati da organismi indipendenti per attestare il rispetto da parte dell'operatore economico di determinate norme di gestione ambientale, le amministrazioni aggiudicatrici debbano accettare – oltre la certificazione prevista dai regolamenti comunitari (come EMAS) - altri sistemi od altre prove relative a misure equivalenti in materia di gestione ambientale, prodotte dagli operatori economici. Aspetti giuridici La Direttiva EU sugli Appalti Pubblici
  • 63. “I destinatari (enti pubblici e società a prevalente capitale pubblico, anche di gestione dei servizi), in ciascun anno solare e per ciascuna categoria di prodotto, sono tenuti a coprire almeno il 30% del fabbisogno annuale di manufatti e beni appartenenti a ciascuna delle citate categorie, con manufatti e beni ottenuti con materiale riciclato.” “I destinatari adottino in sede di formulazione di una gara per la fornitura e l'installazione di manufatti e beni, e nella formulazione di capitolati di opere pubbliche, le disposizioni di cui ai commi 1 e 2 relative alla quota di materiali riciclato. I relativi capitolati non possono prevedere caratteristiche tecniche dei manufatti e beni più restrittive rispetto a quelle previste dalle norme vigenti nazionali e comunitarie” Il Decreto istituisce il Repertorio del Riciclaggio e stabilisce i criteri per : tessile e abbigliamento,plastica, carta, legno e arredo, gomma, ammendanti, edile, stradale e ambientale. Aspetti giuridici D.M. Ambiente 203/2003
  • 64. Il Codice sugli appalti pubblici (D.LGS 163 del 12 aprile 2006) riprende gli aspetti ambientali in materia di acquisti pubblici introdotti con le Direttive Europee sopra citate. Art.2 - punto 2: “Il principio di economicità può essere subordinato, entro i limiti in cui sia espressamente consentito dalle norme vigenti e dal presente codice, ai criteri, previsti dal bando, ispirati a esigenze sociali, nonché alla tutela della salute e dell'ambiente e alla promozione dello sviluppo sostenibile.” Art.40 Qualificazione per eseguire lavori pubblici (in riferimento agli artt. 47-49 della direttiva 2004/18): “tra i requisiti di capacità tecnica e professionale il regolamento comprende, nei casi appropriati, le misure di gestione ambientale”. Aspetti giuridici Il Codice degli Appalti Pubblici
  • 65. Art.42 Capacità tecnica e professionale dei fornitori e dei prestatori di servizi (in riferimento all'art. 48 della direttiva 2004/18): possibilità di prevedere, per gli appalti di servizi e unicamente nei casi appropriati, delle misure di gestione ambientale che l'operatore. Art.44 Norme di gestione ambientale (in riferimento all’art.50 della direttiva 2004/18): chiarimento su cosa si debba intendere per norme di gestione ambientale. Aspetti giuridici Il Codice degli Appalti Pubblici
  • 66. Art. 58 Dialogo competitivo (in riferimento all’art.29 della direttiva 2004/18): tra i motivi che possono far ritenere “particolarmente complesso” un appalto ci sono anche quelli relativi alla sostenibilità ambientale. Art. 68 Specifiche tecniche (in riferimento all’art. 23, direttiva 2004/18 e all’art.34, direttiva 2004/17): “le stazioni appaltanti, quando prescrivono caratteristiche ambientali in termini di prestazioni o di requisiti funzionali, (..) possono utilizzare le specifiche dettagliate o, all'occorrenza, parti di queste, quali sono definite dalle ecoetichettature europee (multi)nazionali o da qualsiasi altra ecoetichettatura che risponda a determinati requisiti.” Aspetti giuridici Il Codice degli Appalti Pubblici
  • 67. Art.69 Condizioni particolari di esecuzione del contratto prescritte nel bando o nell'invito (in riferimento all’art. 26 della direttiva 2004/18):possibilità di far riferimento a criteri ambientali nella fase di esecuzione dell’appalto. Art.83 Criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, (in riferimento all’art.53 della direttiva 2004/18 e all’art.55 della direttiva 2004/17): le caratteristiche ambientali possono servire a stabilire i criteri di valutazione dell’offerta quando il contratto è affidato con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa. Aspetti giuridici Il Codice degli Appalti Pubblici
  • 68. Con la Direttiva 2014/24/UE del Parlamento Europeo e del consiglio del 26/02/2014 (non ancora recepita) la Commissione rafforza l’impegno sulle tematiche dell’innovazione e della sostenibilità. “La ricerca e l’innovazione, comprese l’ecoinnovazione e l’innovazione sociale, sono uno dei principali motori della crescita futura e sono state poste al centro della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Le autorità pubbliche dovrebbero utilizzare gli appalti pubblici strategicamente nel miglior modo possibile per stimolare l’innovazione. L’acquisto di prodotti, lavori e servizi innovativi svolge un ruolo fondamentale per migliorare l’efficienza e la qualità dei servizi pubblici e nello stesso tempo affrontare le principali sfide a valenza sociale. Ciò contribuisce a ottenere un rapporto più vantaggioso qualità/prezzo nonché maggiori benefici economici, ambientali e per la società attraverso la generazione di nuove idee e la loro traduzione in prodotti e servizi innovativi, promuovendo in tal modo una crescita economica sostenibile.“ Aspetti giuridici La Nuova Direttiva EU sugli Appalti Pubblici
  • 69. • Inserire criteri ecologici nei bandi è legittimo • Nei bandi di fornitura di beni i criteri sono inerenti alle caratteristiche del prodotto. • Nei bandi di fornitura di servizi i criteri possono riferirsi anche all’azienda (Sistemi di Gestione) • Il possesso di certificazioni è un possibile mezzo di prova, ma non è una condizione necessaria (in teoria) • Mediante il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa la Stazione Appaltante può definire il peso dei diversi criteri. • Il GPP non è obbligatorio, per ora…(vd collegato ambientale alla Finanziaria 2013) • Con il MEPA le stazioni appaltanti possono richiedere criteri specifici e filtrare per appartenenza territoriale (sotto le soglie previste) Aspetti giuridici: una sintesi
  • 70. Sostenibilità ed edilizia: opportunità concrete per le imprese e per i professionisti Perché il Green Public Procurement Cos'è il Green Public Procurement La logica del PAN I CAM negli Appalti Pubblici I CAM e l’edilizia Sostenibilità in edilizia oltre il GPP Alcune considerazioni
  • 71. Il “Piano di azione per la sostenibilità ambientale dei consumi ne settore della Pubblica Amministrazione” (PAN GPP) è stato approvato nel 2008 e costituisce il quadro di riferimento per l’applicazione del GPP. Il PAN GPP chiama gli Enti Locali a:  effettuare un'analisi dei propri fabbisogni con l'obiettivo di razionalizzare i consumi e favorire il decoupling (la dissociazione tra sviluppo economico e degrado ambientale);  identificare le funzioni competenti per l'attuazione del GPP coinvolte nel processo d'acquisto;  redigere uno specifico programma interno per implementare le azioni in ambito GPP;  promuovere interventi di efficienza energetica presso gli edifici scolastici di competenza. Il Piano di Azione Nazionale per il GPP
  • 72. I destinatari del PAN GPP sono le Amministrazioni centrali dello Stato e loro Agenzie, Regioni, Agenzie regionali, Asl e aziende ospedaliere, Province, Città metropolitane, Comuni con popolazione maggiore di 15.000 abitanti o Enti Parco Nazionali e Regionali, Scuole. PAN-GPP: a chi è rivolto
  • 73. Gli obiettivi che si propone il PAN GPP:  Efficienza e risparmio nell’uso delle risorse, in particolare dell’energia e conseguente riduzione di CO2.  Riduzione dell’uso di sostanze pericolose o inquinanti  Riduzione quantitativa dei rifiuti prodotti PAN-GPP: obiettivi
  • 74. La revisione del 2013 (Decreto 10 aprile 2013 (G.U. n. 102 del 3 maggio 2013) introduce alcune novità: • maggiore enfasi nella necessità di monitoraggio • maggior attenzione agli aspetti sociali negli appalti • specifica delle funzioni del Comitato di Gestione • istituzione del “Tavolo di confronto permanente” tra il MATTM, la CONSIP e le centrali di acquisto regionali • istituzione di tavoli di consultazione con le associazioni di categoria, specifici per ciascuna categoria di prodotto indicata nel Piano Il nuovo PAN
  • 75. 75 CAM – Legislazione vigente Indipendentemente dai CAM, devono comunque essere assicurati i requisiti previsti dalla legge, come ad esempio: • essere soggetti a marcatura CE ai sensi della Direttiva Prodotti da Costruzione 89/106 e s.m.i. • essere conformi a norme e standard tecnici di tipo UNI EN ISO • essere conformi al D.Lgs. 192 del 19/08/05 in attuazione della Direttiva 2002/91/EC sul miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici • essere conformi al D.Lgs. 152/2006 Codice dell’ambiente • rispettare i limiti di emissione di formaldeide • rispettare i limiti nel contenuto di composti organostannici trisostituiti (come il TBT e il TPT) e disostituiti (come il DBT) utilizzati come stabilizzanti nella produzione del PVC
  • 76. 76 Raccomandazioni della Commissione Europea sul GPP Principi generali per i criteri ambientali •Tutti i criteri ambientali sono esplicitamente menzionati nel bando di gara. •La formulazione dei criteri rispetti i principi generali di trasparenza, non discriminazione e parità di trattamento. •I criteri si riferiscono alla materia oggetto del contratto. •I criteri siano oggettivamente quantificabili – verificabili. •L'amministrazione appaltante deve accettare ogni mezzo di prova 'appropriato' e deve verificare, caso per caso, se la prova fornita dall'offerente può essere considerata “appropriata”. → Toolkit Commissione europea: http://ec.europa.eu/environment/gpp/index_en.htm
  • 77. 77 Raccomandazioni della Commissione Europea sul GPP Le specifiche tecniche devono essere definite in relazione a: a) Standards tecnici Le specifiche tecniche del prodotto o servizio possono essere definite sulla base di standard nazionali e internazionali come lo standard ISO, EN, DIN o altri equivalenti’, in modo che non vi sia discriminazione
  • 78. 78 Raccomandazioni della Commissione Europea sul GPP b) Performance e requisiti funzionali Le specifiche tecniche possono essere definite in termini di performance ambientale del prodotto o servizio (come ad esempio i criteri dell’ecolabel) o di funzione richiesta al prodotto finale. Specificare la funzione piuttosto che le caratteristiche tecniche esatte consente una maggiore flessibilità e i potenziali fornitori saranno più in grado di dare risposte innovative.
  • 79. 79 Raccomandazioni della Commissione Europea sul GPP c) Criteri Ecolabel Non si può richiedere che il prodotto abbia un marchio di qualità ecologica, ma si può fare riferimento ai criteri ecologici del marchio. La stazione appaltante può riconoscere un marchio di qualità ecologica come prova di conformità a determinati requisiti ambientali. Tuttavia, dovrà anche accettare altri "appropriati" mezzi di prova, come una documentazione tecnica del produttore o una relazione di prova di un organismo riconosciuto. E’ poi la stazione appaltante che dovrà verificare se la prova presentata è appropriata. Un marchio di qualità ecologica è un modo semplice per dimostrare la conformità ai criteri, ma altri mezzi di prova devono essere ammessi.
  • 80. 80 Raccomandazioni della Commissione Europea sul GPP d) Criteri di produzione e di processo correlati È anche possibile includere requisiti relativi al modo in cui il prodotto è stato ottenuto, a condizione che siano necessari per caratterizzare il prodotto, basato su un approccio del ciclo di vita. Questo implica che i criteri ambientali possono riguardare gli aspetti del processo di produzione, come, per esempio, le emissioni nell'aria e nell'acqua durante il processo produttivo È possibile indicare che durante la produzione di carta, le emissioni nocive nell'aria e nell'acqua non debbano superare certi limiti, o che l'elettricità debba essere prodotta da fonti rinnovabili, perché questi criteri caratterizzano il prodotto finale da una prospettiva di ciclo di vita.
  • 81. 81 Raccomandazioni della Commissione Europea sul GPP d) Criteri di produzione e di processo correlati (continua) Tuttavia non è possibile includere i requisiti relativi alla gestione ambientale globale del fornitore (ad esempio richiedendo che un fornitore di automobili utilizzi carta riciclata o che ci siano alimenti biologici nelle mense), perché questi requisiti non sono legati ai prodotti oggetto del contratto.
  • 82. 82 Raccomandazioni della Commissione Europea sul GPP e) Capacità tecnica e professionale I fornitori devono garantire di essere in grado di eseguire il contratto e quindi è possibile richiedere loro di presentare la prova delle loro capacità professionali e tecniche (formazione, esperienza, attrezzature, ecc.) e in generale devono dimostrare di essere in grado di gestire il contratto in modo ecologicamente corretto (soprattutto nei servizi/opere in cui l’aspetto ecologico è determinante come la gestione dei rifiuti, attività di costruzione, servizi di trasporto, servizi di pulizia). In questi casi si può ad esempio richiedere la certificazione EMAS o altri sistemi di gestione ambientale (sempre che si riferiscano a quel determinato servizio), e comunque anche altre forme di verifiche devono essere accettate.
  • 83. 83 Raccomandazioni della Commissione Europea sul GPP In alcuni bandi la sostenibilità dell’impresa diventa una condizione indispensabile per poter partecipare !
  • 84. 84 Raccomandazioni della Commissione Europea sul GPP Come comparare le offerte Il confronto tra le diverse offerte economiche non deve basarsi esclusivamente sul prezzo. Un approccio corretto è quello di considerare i "costi di tutta la vita" relativi al prodotto/servizio, tenendo conto: •prezzo d'acquisto •costi di utilizzo e di manutenzione (compreso il consumo di energia e acqua e altri beni di consumo, come inchiostro o carta) •costi di smaltimento •Riciclabilità del prodotto o di parti del prodotto OFFERTA ECONOMICAMENTE PIU’ VANTAGGIOSA
  • 85. 85 Raccomandazioni della Commissione Europea sul GPP La diffusione dell’offerta economicamente più vantaggiosa è una buona notizia per gli operatori economici, non più legati al vincolo del massimo ribasso !
  • 86. 86 Raccomandazioni della Commissione Europea sul GPP Clausole ambientali di esecuzione del contratto (MODALITA’ DI ESECUZIONE) Possono essere incluse a condizione che: •siano esplicitamente indicate nel bando di gara o nel capitolato •siano legate alla esecuzione del contratto •non siano direttamente o indirettamente discriminatori (cioè in linea di principio, ogni imprenditore dovrebbe essere in grado di applicarle) •Siano verificabili e monitorabili da parte della stazione appaltante (la verifica deve avvenire dopo l'aggiudicazione dell'appalto).
  • 87. Sostenibilità ed edilizia: opportunità concrete per le imprese e per i professionisti Perché il Green Public Procurement Cos'è il Green Public Procurement La logica del PAN e dei CAM I CAM negli Appalti Pubblici I CAM e l’edilizia Sostenibilità in edilizia oltre il GPP Alcune considerazioni
  • 88. 88 CAM: cosa sono I Criteri Ambientali Minimi si suddividono in criteri ambientali “di base” e “premianti”. Un appalto è “verde” se integra tutti i criteri “di base”. Le stazioni appaltanti sono comunque invitate ad utilizzare anche i criteri “premianti” quando aggiudicano le gare d‟appalto con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa (ai criteri premianti il Ministero consiglia di assegnare almeno il 15% del punteggio totale) I criteri ambientali, anche quelli “di base”, corrispondono a caratteristiche e prestazioni superiori a quelle previste dalle leggi nazionali e regionali vigenti il cui rispetto deve comunque essere assicurato.
  • 89. 89 CAM: come si usano I Criteri Ambientali Minimi prescrivono agli enti pubblici: • le operazioni di razionalizzazione ed efficientamento del farsi a monte dell’acquisto; • le diciture da indicare nell’oggetto dell’appalto; • le specifiche ambientali obbligatorie da inserire, con i relativi sistemi di verifica di conformità; • le specifiche ambientali premianti che possono essere inserite a scelta della stazione appaltante, con i relativi sistemi di verifica di conformità; • le clausole di esecuzione consigliate da porre nel bando.
  • 90. 90 I CAM come strumento per la politica di sviluppo aziendale I Criteri Ambientali Minimi rappresentano in qualche modo il livello di performance ambientale desiderato dalla Pubblica Amministrazione riguardo al prodotto o servizio oggetto dei Criteri: le Imprese e i professionisti che vogliono e possono guardare avanti trovano nei CAM una guida per orientare la politica aziendale.
  • 91. Decreti di adozione dei criteri ambientali minimi: DM 12 ottobre 2009 Carta in risme Ammendanti DM 22 febbraio 2011 Prodotti tessili Arredi per ufficio Apparati per l'illuminazione pubblica IT (apparecchiature informatiche) DM 25 luglio 2011 Ristorazione collettiva e derrate alimentari Serramenti esterni I Criteri Ambientali Minimi in Italia
  • 92. DM 07 marzo 2012 Affidamento di servizi energetici per gli edifici — servizio di illuminazione e forza motrice — servizio di riscaldamento/raffrescamento DM DM 8 maggio 2012 Acquisizione dei veicoli adibiti al trasporto su strada DM 24 maggio 2012 Affidamento del Servizio di pulizia e per la fornitura di prodotti per l’igiene DM 6 giugno 2012 Guida per l’integrazione degli aspetti sociali negli appalti pubblici I Criteri Ambientali Minimi
  • 93. DM 4 aprile 2013 Acquisto di carta per copia e carta grafica - aggiornamento 2013 DM 23 dicembre 2013 Acquisto di lampade a scarica ad alta intensità e moduli led per illuminazione pubblica, per l’acquisto di apparecchi di illuminazione per illuminazione pubblica e per l’affidamento del servizio di progettazione di impianti di illuminazione pubblica - revisione 2013 DM13 dicembre 2013 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2014) Affidamento del servizio di gestione del verde pubblico, per acquisto di Ammendanti - aggiornamento 2013, acquisto di piante ornamentali e impianti di irrigazione Forniture di attrezzature elettriche ed elettroniche d’ufficio – revisione 2013 I Criteri Ambientali Minimi
  • 94. DM 4 aprile 2013 Acquisto di carta per copia e carta grafica – revisione 2013 DM 13 febbraio 2014 Affidamento del servizio di gestione dei rifiuti urbani Forniture di cartucce toner e a getto di inchiostro e affidamento del servizio integrato di ritiro e fornitura di cartucce toner e a getto di inchiostro I Criteri Ambientali Minimi
  • 95. Sostenibilità ed edilizia: opportunità concrete per le imprese e per i professionisti Perché il Green Public Procurement Cos'è il Green Public Procurement La logica del PAN e dei CAM I CAM negli Appalti Pubblici I CAM e l’edilizia Sostenibilità in edilizia oltre il GPP Alcune considerazioni
  • 96. Oggetto Procedura per l'acquisto di serramenti esterni a ridotto impatto ambientale Criteri ambientali minimi: • Devono essere descritti i materiali di cui il serramento esterno è composto, specificando la percentuale in peso di ogni materiale e componente. • I valori della trasmittanza termica dei serramenti esterni (Uw), fatta salva la normativa locale più restrittiva, devono rispettare come minimo i valori del D.M. 26 gennaio 2010 qui riportati: CAM – Serramenti Zona climatica Trasmittanza termica (W/m2 K) A 3.7 B 2.4 C 2.1 D 2 E 1.8 F 1.6
  • 97. • La permeabilità all’aria dei serramenti esterni deve rispettare i seguenti requisiti: •Il produttore deve assicurare che il legno e le materie prime legnose utilizzate provengano da foreste gestite in modo sostenibile e/o da riciclaggio post-consumo. In particolare deve essere assicurato che non provengano da: fonti illegali; foreste che detengono un alto requisito di proteggibilità e che sono minacciate; zone forestali in cui non vengono osservati diritti consuetudinari o diritti fondamentali; foreste trasformate in piantagioni o per sfruttamento non forestale. Tipo di serramento permeabilità finestre e porte finestre a battente Classe 3 o sup finestre e porte finestre a scorrevoli Classe 2 o sup porte d’ingresso a battente con soglia inferiore di battuta Classe 2 o sup Altre porte d’ingresso Classe 1 CAM – Serramenti
  • 98. • Il produttore di serramenti esterni in PVC deve utilizzare le best available techniques (BAT) nella produzione del PVC. • I produttori dei principali componenti di alluminio dei serramenti esterni in metallo devono adottare le Best Available Techniques (BAT) nella produzione di tali materiali o devono attuare specifiche misure per la riduzione del fabbisogno di energia primaria (e in particolare di quella di origine fossile) necessaria al ciclo completo di fabbricazione di tali componenti. • I produttori dei principali componenti di vetro dei serramenti esterni devono adottare le Best Available Techniques (BAT) nella produzione di tali materiali o devono applicare specifiche misure per la riduzione del fabbisogno di energia primaria (e in particolare di quella di origine fossile) necessaria al ciclo completo di fabbricazione di tali componenti. CAM – Serramenti
  • 99. Criteri premianti • Ottenimento di valori di trasmittanza termica inferiori ai limiti di legge nazionali e locali • Le parti di serramenti esterni composti da materiali non rinnovabili (metallo, plastica) contengono una percentuale di materiale riciclato. • Uso di materie plastiche rispondenti ai seguenti requisiti: A Materie plastiche vergini senza piombo, cadmio, paraffine alogenate, composti organici dello stagno quali TBT, TPT e DBT o ritardanti di fiamma alogenati come additivi. B Materie plastiche riciclate sottoposte a un test di verifica del contenuto di paraffine alogenate, composti organici dello stagno, ftalati o ritardanti di fiamma alogenati e con contenuto di piombo e cadmio inferiore ai 100 ppm (mg/kg). C Parti in plastica più pesanti di 50 g visibilmente marcati al fine di facilitare il loro riconoscimento nelle operazioni di recupero a fine vita in coerenza con la norma UNI EN ISO 11469 CAM – Serramenti
  • 100. • In caso di uso di legno vergine, scelta di legno proveniente da foreste gestite in modo sostenibile. • Riciclaggio dei serramenti dismessi.(In caso di sostituzione di serramenti esterni esistenti) • Utilizzo di pannelli a base di legno che diano luogo a emissioni di formaldeide inferiori a quanto previsto dal Decreto 10 ottobre 2008 del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, “Disposizioni atte a regolamentare l'emissione di aldeide formica da pannelli a base di legno e manufatti con essi realizzati in ambienti di vita e soggiorno”. • Utilizzo di pannelli a base di legno con emissioni di COV inferiori a quelli specificati nell’Allegato II del D. Lgs. 27 marzo 2006 n. 161. CAM – Serramenti
  • 101. Condizioni di esecuzione e clausole Il produttore dei serramenti esterni deve specificare durata e caratteristiche della garanzia fornita in conformità ai disposti legislativi vigenti in materia in relazione al contratto in essere. La garanzia deve comprendere le lavorazioni, i materiali, la funzionalità e la durabilità dell’intero serramento. La garanzia deve essere accompagnata dalle condizioni di applicabilità e da eventuali prescrizioni del produttore circa le procedure di manutenzione e posa che assicurino il rispetto delle prestazioni dichiarate del componente. CAM – Serramenti
  • 102. Oggetto Procedura per l'acquisto di arredi “ambientalmente sostenibili” Criteri ambientali minimi:  Il legno e i materiali a base di legno devono essere ottenuti da legname proveniente da fonti legali.  Il legno riciclato, quando utilizzato per la produzione dei pannelli a base di legno costituenti il prodotto finito, non deve contenere le sostanze di seguito elencate in quantità maggiore a quella specificata. CAM – Arredi per ufficio Elemento/ composto mg/kg di legno riciclato Aresenico 25 Cadmio 50 Cromo 25 Rame 40 Piombo 90 Mercurio 25 Cloro 1000 Fluoro 100 Pentaclorofenolo 5 Creosoto 0.5
  • 103.  Tutte le parti di plastica di peso ≥ 50 g, ad esclusione dei rivestimenti in film o laminati di materiale sintetico, devono essere contrassegnate con un marchio di identificazione che consenta il riciclaggio in conformità della norma UNI EN ISO 11469 “Materie plastiche - Identificazione generica e marcatura di prodotti di materie plastiche”.  I prodotti vernicianti usati per il rivestimento delle superfici non devono essere etichettati con le seguenti frasi: R45, R49, R60, R61, R61, R62, R46, R68, R23, R24, R25, R26, R27, R28, R46, R48, R50, R50/53, R51, R51/53, e R68, sulla base dei criteri di classificazione riportati nelle Direttive 67/548/CE e 99/45/CE, sostituite dal Regolamento CLP n. 1272/2008. Il contenuto di composti organici volatili (COV) nelle vernici utilizzate nel prodotto 6 fornito dal fabbricante non deve superare il limite del 60% in peso.  Il contenuto di COV negli adesivi pronti all’uso utilizzati per assemblare il mobile non deve superare il 10% in peso nei prodotti a base acqua e il 30% nei prodotti a base solvente. CAM – Arredi per ufficio
  • 104. L’imballaggio (primario, secondario e terziario) deve: a) rispondere ai requisiti di cui all’All. F, della parte IV “Rifiuti” del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., così come più specificatamente descritto nelle pertinenti norme tecniche, in particolare: •UNI EN 13427:2005 Imballaggi - Requisiti per l'utilizzo di norme europee nel campo degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio •UNI EN 13428:2005 Imballaggi - Requisiti specifici per la fabbricazione e la composizione-Prevenzione per riduzione alla fonte •UNI EN 13429:2005 Imballaggi – Riutilizzo •UNI EN 13430:2005 Imballaggi - Requisiti per imballaggi recuperabili per riciclo di materiali •UNI EN 13431:2005 Imballaggi - Requisiti per imballaggi recuperabili sotto forma di recupero energetico compresa la specifica del potere calorico inferiore minimo •UNI EN 13432:2002 Requisiti per imballaggi recuperabili attraverso compostaggio e biodegradazione - Schema di prova e criteri di valutazione per l'accettazione finale degli imballaggi. CAM – Arredi per ufficio
  • 105. L’imballaggio (primario, secondario e terziario) deve: b) essere costituito, se in carta o cartone per almeno il 90% in peso da materiale riciclato, se in plastica, per almeno il 60%. Il mobile deve essere progettato in modo tale da permetterne il disasemblaggio al termine della vita utile, affinché le sue parti e componenti possano essere riutilizzati, riciclati o recuperati a fini energetici. In particolare, materiali come alluminio, acciaio e vetro, legno e plastica (ad esclusione dei rivestimenti in film o laminati), devono essere separabili. CAM – Arredi per ufficio
  • 106. Criteri premianti  I prodotti sono costituiti da parti in legno o materiali a base di legno provenienti da foreste gestite in modo sostenibile per almeno il 70%.  I prodotti devono essere costituiti prevalentemente da materiale riciclato, in misura almeno pari al 70% del peso complessivo del materiale a base di legno, metallo o vetro che costituisce il mobile finito.  Le parti tessili presentano le caratteristiche ambientali indicate come “specifiche tecniche di base” dei “Criteri ambientali minimi” della categoria “prodotti tessili”, prima edizione, allegato del presente decreto.  I prodotti devono essere imbottiti utilizzando schiume poliuretaniche che rispettano tutti i criteri dell’etichetta CertiPUR o di altra certificazione equivalente. Il documento completo con i requisiti su cui si basa il etichetta CertiPUR può essere consultato al seguente indirizzo internet: www.europur.com. CAM – Arredi per ufficio
  • 107. I prodotti usati per il rivestimento delle superfici non devono contenere: • sostanze pericolose classificate in conformità della Dir 1999/45/CE come cancerogene (R40, R45, R49), pericolose per il sistema riproduttivo (R60, R61, R62, R63), mutagene (R46, R68), tossiche (R23, R24, R25, R26, R27, R28, R51), allergeniche se inalate (R42) o dannose per l’ambiente (R50, R50/53, R51/53, R52, R52/53, R53), che causano danni genetici ereditabili (R46), che comportano il rischio di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata (R48), che possono comportare il rischio di effetti irreversibili (R68); • composti organici volatici (COV) in misura superiore al 5% del peso; • ftalati che, al momento della domanda, soddisfino i criteri di classificazione delle seguenti frasi di rischio (e combinazioni): R60, R61, R62, in conformità della DIR 67/548/CEE e smi. CAM – Arredi per ufficio
  • 108. Condizioni di esecuzione e clausole L’offerente deve garantire la disponibilità delle parti di ricambio del mobile che ne assicurano la funzionalità, per almeno cinque anni dalla data dell’acquisto. Le parti di ricambio, per essere considerate tali, devono svolgere la stessa funzione degli elementi sostituiti, ma non necessariamente essere identiche al componente da sostituire. (non si applica alle finiture del mobile. ) CAM – Arredi per ufficio
  • 109. Lampade HID e Sistemi LED Oggetto del bando Procedura di Acquisto di lampade HID (high intensity discharge lamps - lampade al sodio ad alta pressione e lampade agli alogenuri metallici) e sistemi a LED (che possono essere costituiti da: moduli LED con alimentatore incorporato; moduli LED indipendenti con alimentatore incorporato; moduli LED da incorporare con alimentatore incorporato) con ridotto impatto ambientale in un’ottica di ciclo di vita, in ottemperanza al DM 11 aprile 2008 – approvazione del Piano d’Azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione (PAN GPP). CAM – Illuminazione Pubblica
  • 110. Criteri ambientali minimi Efficacia luminosa minima per lampade al sodio ad alta pressione Le lampade al sodio ad alta pressione con una resa di colore Ra≤60 devono avere efficacia non inferiore a quella indicata nella tabella: Lampade al sodio ad alta pressione con una resa di colore Ra > 60 debbono avere almeno l’efficienza energetica indicata nel seguito per le lampade agli alogenuri metallici. CAM – Illuminazione Pubblica
  • 111. I Fattori di mantenimento del flusso luminoso LLMF e failure rate FR minimi per lampade al sodio ad alta pressione. Per ottimizzare i costi di manutenzione le lampade al sodio ad alta pressione debbono avere le seguenti caratteristiche: CAM – Illuminazione Pubblica
  • 112. Efficacia luminosa minima per lampade ad alogenuri metallici Le lampade ad alogenuri metallici e le lampade al sodio alta pressione con Ra>60, devono avere almeno l’efficacia luminosa indicata nella tabella che segue: CAM – Illuminazione Pubblica
  • 113. Fattori di mantenimento del flusso luminoso LLMF e Failure Rate FR minimi per lampade agli alogenuri metallici Per ottimizzare i costi di manutenzione le lampade agli alogenuri metallici debbono avere le seguenti caratteristiche: CAM – Illuminazione Pubblica
  • 114. Efficienza minima degli alimentatori per lampade HID Gli alimentatori per lampade HID (high intensity discharge lamps - lampade al sodio ad alta pressione e lampade agli alogenuri metallici) devono raggiungere almeno i seguenti requisiti di efficienza: CAM – Illuminazione Pubblica
  • 115. Informazioni sulle lampade HID L’aggiudicatario deve fornire, per ogni tipo di lampada a scarica ad alta intensità (lampade al sodio ad alta pressione e lampade agli alogenuri metallici), oltre a quanto richiesto dal Regolamento 245/2009 CE allegato III punto 1.3, almeno le seguenti informazioni: • istruzioni di manutenzione per assicurare che la lampada conservi, per quanto possibile, la sua qualità iniziale per tutta la durata di vita; • istruzioni di installazione ed uso corretto della lampada; • istruzioni per la corretta rimozione e smaltimento. CAM – Illuminazione Pubblica
  • 116. Efficacia luminosa minima del sistema a LED I sistemi a LED, devono raggiungere, in funzione della temperatura di colore della luce emessa, almeno i seguenti requisiti di efficacia luminosa: CAM – Illuminazione Pubblica
  • 117. Fattore di Mantenimento del flusso luminoso MF e Failure Rate FR minimi dei sistemi a LED Per ottimizzare i costi di manutenzione i sistemi LED debbono avere le seguenti caratteristiche: CAM – Illuminazione Pubblica
  • 118. Contenuto di mercurio in lampade HID Le lampade HID a scarica ad alta intensità (lampade al sodio ad alta pressione e lampade agli alogenuri metallici) e ad elevata efficacia energetica non devono contenere più di 12 mg di mercurio. CAM – Illuminazione Pubblica
  • 119. Informazioni sulle lampade HID L’aggiudicatario deve fornire, per ogni tipo di lampada a scarica ad alta intensità (lampade al sodio ad alta pressione e lampade agli alogenuri metallici), oltre a quanto richiesto dal Regolamento 245/2009 CE allegato III punto 1.3, almeno le seguenti informazioni: • istruzioni di manutenzione per assicurare che la lampada conservi, per quanto possibile, la sua qualità iniziale per tutta la durata di vita; • istruzioni di installazione ed uso corretto della lampada; istruzioni per la corretta rimozione e smaltimento. CAM – Illuminazione Pubblica
  • 120. Informazioni sulla lampade a LED Il fornitore deve presentare per i sistemi a LED almeno le seguenti informazioni:  parametri prestazionali caratteristici del sistema LED con indicazione dell’incertezza di misura;  flusso luminoso nominale complessivo del sistema LED;  efficacia luminosa (lm/W) iniziale in condizioni normali (alla temperatura di funzionamento prevista  nelle condizioni di funzionamento all’interno dell’apparecchio);  fattore di mantenimento del flusso a 50.000h, indicando quale modalità di funzionamento della lampada  è stata utilizzata per la prova;  failure rate a 50.000h, indicando quale modalità di funzionamento del sistema è stata utilizzata per la prova;  indice di resa cromatica (Ra); CAM – Illuminazione Pubblica
  • 121. Informazioni sulla lampade a LED (continua)  temperatura di colore;  temperatura ambiente alla quale il sistema LED emette il massimo flusso luminoso;  parametri caratteristici dell’alimentatore elettronico del sistema LED;  rilievi fotometrici del sistema LED, sia in forma tabellare numerica su supporto cartaceo, sia sotto forma  di file standard normalizzato (tipo "Eulumdat", IESNA 86, 91, 95 ecc.)  istruzioni di manutenzione per assicurare che il sistema LED conservi, per quanto possibile, la sua  qualità iniziale per tutta la durata di vita;  istruzioni di installazione ed uso corretto del sistema;  istruzioni per la corretta rimozione e smaltimento. CAM – Illuminazione Pubblica
  • 122. Requisiti dell'imballaggio L’imballaggio (primario, secondario e terziario) deve: a) rispondere ai requisiti di cui all’All. F, della parte IV “Rifiuti” del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., così come più specificatamente descritto nelle pertinenti norme tecniche, in particolare: UNI EN 13427:2005 Imballaggi - Requisiti per l'utilizzo di norme europee nel campo degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio UNI EN 13428:2005 Imballaggi - Requisiti specifici per la fabbricazione e la composizione-Prevenzione per riduzione alla fonte UNI EN 13429:2005 Imballaggi – Riutilizzo UNI EN 13430:2005 Imballaggi - Requisiti per imballaggi recuperabili per riciclo di materiali UNI EN 13431:2005 Imballaggi - Requisiti per imballaggi recuperabili sotto forma di recupero energetico compresa la specifica del potere calorico inferiore minimo UNI EN 13432:2002 Requisiti per imballaggi recuperabili attraverso compostaggio e biodegradazione - Schema di prova e criteri di valutazione per l'accettazione finale degli imballaggi. b) essere costituito, se in carta o cartone del 90% in peso da materiale riciclato, se in plastica, per almeno il 60%. CAM – Illuminazione Pubblica
  • 123. Criteri premianti Efficacia luminosa minima per lampade al sodio ad alta pressione. Vengono assegnati punteggi aggiuntivi per lampade al sodio ad alta pressione (chiare o opali) con una resa di colore Ra≤60 aventi almeno l’efficacia luminosa indicata nella tabella che segue: Fattori di mantenimento del flusso luminoso LLMF e failure rate FR minimi per lampade al sodio ad alta pressione. Vengono assegnati punteggi tecnici per lampade al sodio ad alta pressione che abbiano le seguenti caratteristiche: CAM – Illuminazione Pubblica
  • 124. Efficacia luminosa minima per lampade ad alogenuri metallici Vengono assegnati punteggi tecnici per le lampade ad alogenuri metallici (chiare o opali) e le lampade al sodio alta pressione con Ra>60 che abbiano almeno i seguenti requisiti di efficacia luminosa: CAM – Illuminazione Pubblica
  • 125. Fattori di mantenimento del flusso luminoso LLMF e failure rate FR minimi per lampade ad alogenuri metallici Vengono assegnati punteggi tecnici per lampade agli alogenuri metallici aventi le seguenti caratteristiche: Contenuto di mercurio in lampade HID Vengono assegnati punteggi tecnici in proporzione ad una riduzione del contenuto di mercurio delle lampade HID a scarica ad alta intensità (lampade al sodio ad alta pressione e lampade agli alogenuri metallici) e ad elevata efficacia energetica, rispetto al valore indicato nel criterio di base relativo al contenuto di mercurio e che non porti pregiudizio alla loro prestazione e durata. CAM – Illuminazione Pubblica
  • 126. Efficacia luminosa per sistemi a LED Vengono assegnati punteggi tecnici ai sistemi a LED che, alla potenza nominale di alimentazione, raggiungono, in funzione della temperatura di colore della luce emessa, almeno i seguenti requisiti di efficacia luminosa: CAM – Illuminazione Pubblica
  • 127. Condizioni di esecuzione e clausole Garanzia La garanzia deve essere assicurata dal fornitore a partire dalla data di consegna della fornitura per un periodo di 3 anni. Gestione dei rifiuti elettrici ed elettronici L’offerente deve assicurare il ritiro e trattamento dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). Può essere richiesto il servizio aggiuntivo di ritiro di RAEE storici presso l’Amministrazione. CAM – Illuminazione Pubblica
  • 128. Contenuto di mercurio in lampade HID Vengono assegnati punteggi tecnici in proporzione ad una riduzione del contenuto di mercurio delle lampade HID a scarica ad alta intensità (lampade al sodio ad alta pressione e lampade agli alogenuri metallici) e ad elevata efficacia energetica, rispetto al valore indicato nel criterio di base relativo al contenuto di mercurio e che non porti pregiudizio alla loro prestazione e durata. Efficacia luminosa per sistemi a LED Vengono assegnati punteggi tecnici ai sistemi a LED che, alla potenza nominale di alimentazione, raggiungono, in funzione della temperatura di colore della luce emessa, almeno i seguenti requisiti di efficacia luminosa: CAM – Illuminazione Pubblica
  • 129. Sono disponibili anche I criteri relativi a:  Acquisto di corpi illuminanti, per illuminazione pubblica, con ridotto impatto ambientale in un’ottica di ciclo di vita in ottemperanza al DM 11 aprile 2008 – approvazione del Piano d’Azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione (PAN GPP).  Realizzazione di un impianto di illuminazione pubblica a ridotto impatto ambientale in un’ottica di ciclo di vita, in ottemperanza al DM 11 aprile 2008 – approvazione del Piano d’Azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione (PAN GPP). CAM – Illuminazione Pubblica
  • 130. I CAM per I servizi energetici disciplinano gli affidamenti di due tipi di servizi: • Servizi di illuminazione e forza motrice • Servizi di riscaldamento/raffrescamento CAM – Servizi energetici
  • 131. Per entrambi i servizi si distinguono due casi: • Caso A - La stazione appaltante pubblica non dispone di dati e informazioni, sugli impianti e gli edifici che utilizzano, sufficienti a stabilirne la conformità alle leggi vigenti ed i livelli di prestazione energetica ed a consentire la valutazione tecnico-economica di interventi di riduzione dei consumi di energia e più in generale degli impatti ambientali. • Caso B - La stazione appaltante pubblica dispone già di diagnosi e certificazioni energetiche degli impianti e degli edifici e la procedura d’appalto è finalizzata a stipulare un contratto servizio energia o un contratto servizio energia plus. La durata del contratto sarà tale da consentire all’appaltatore di realizzare gli interventi necessari alla riduzione degli impatti ambientali. CAM – Servizi energetici
  • 132. I CAM prevedono che per la più efficace gestione del contratto d’appalto è opportuno che, in analogia con quanto previsto dal D.Lgs 115/2008 per il contratto servizio energia, anche per il servizio di illuminazione e FM la stazione appaltante nomini un tecnico esperto come proprio rappresentante e controparte dell’appaltatore con la funzione di monitorare lo stato dei lavori e la loro corretta esecuzione. Per i soggetti obbligati alla nomina dell’Energy Manager (La figura del “Responsabile per la conservazione e l'uso razionale dell'Energia” (più comunemente noto come Energy Manager) questa controparte dovrebbe (nel caso del servizio energia “deve”) essere lo stesso E.M. Tale rappresentante, sia o meno Energy Manager, non deve avere alcun conflitto di interessi nello svolgimento del ruolo di controparte. CAM – Servizi energetici
  • 133. Chi “è tenuto” ad avere un Energy Manager? Ai sensi dell'articolo 19 delle Legge 10/91 tutti i soggetti consumatori di energia, pubblici o privati, persone fisiche o giuridiche, enti o associazioni (cfr artt 1-9 della circolare MICA 219/F) sono obbligati ogni anno a effettuare la nomina del tecnico responsabile per la conservazione e l'uso razionale dell'energia, se i consumi energetici annui superano le seguenti soglie: • settore industriale 10.000 tep anno • settore civile, terziario e trasporti 1.000 tep anno. CAM – Servizi energetici
  • 134. Servizi di illuminazione e forza motrice - Caso A Oggetto Oggetto dell’appalto è l’affidamento del servizio di illuminazione e forza motrice -FM negli edifici, ai sensi del PAN GPP e del Decreto con cui il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha adottato i pertinenti criteri ambientali minimi. Il servizio comprende la fornitura dei beni e l’esecuzione dei lavori necessari per: l’esercizio e la manutenzione degli impianti, la progettazione e realizzazione di interventi su impianti ed edifici. CAM – Servizi energetici
  • 135. Servizi di illuminazione e FM- Caso A Selezione candidati 1.I candidati per essere ammessi alla gara d’appalto debbono avere capacità organizzativa, diagnostica, progettuale, gestionale, economica e finanziaria almeno pari a quelle previste dalla norma UNI CEI 11352 2 Gestione dell'energia - Società che forniscono servizi energetici (ESCo) - Requisiti generali e lista di controllo per la verifica dei requisiti”. 2.avere la capacità di eseguire il contratto con il minore impatto possibile sull’ambiente attuando misure di gestione ambientale conformi ad uno schema riconosciuto in sede internazionale (come il Regolamento CE 1221/2009-EMAS, la norma ISO 14001 o equivalente) CAM – Servizi energetici
  • 136. Servizi di illuminazione e FM- Caso A Criteri premianti Progetto di adeguamento normativo (non si applica se gli impianti sono già a norma) Un punteggio premiante è attribuito all’offerente che presenta il progetto preliminare degli interventi, di cui alla specifica clausola contrattuale, necessari ad assicurare che gli impianti di illuminazione e FM rispettino le norme vigenti. CAM – Servizi energetici
  • 137. Servizi di illuminazione e FM- Caso A Progetto di sistemi automatici di gestione e monitoraggio degli impianti (non si applica se tali sistemi sono già stati realizzati.) Un punteggio premiante è attribuito all’offerente che presenta il progetto preliminare per la realizzazione di sistemi automatici per la gestione e il monitoraggio degli impianti, di cui alla specifica clausola contrattuale. Il punteggio premiante è assegnato in relazione alle caratteristiche dei sistemi descritti nel progetto, anche tenendo conto della possibilità che questi diano alla stazione appaltante di accedere in tempo reale ai dati rilevati ed elaborati ed inoltre della completezza ed accuratezza con cui il progetto descrive le opere da realizzare. CAM – Servizi energetici
  • 138. Servizi di illuminazione e FM- Caso A Disponibilità di altre forniture Un punteggio premiante è attribuito all’offerente che si impegna ad estendere, a dipendenti della stazione appaltante e/o a cittadini dei Comuni in cui si svolge il servizio oggetto del contratto, una fornitura di energia elettrica che soddisfa i medesimi criteri energetico-ambientali di quella oggetto dell’appalto, a condizioni di mercato. CAM – Servizi energetici
  • 139. Servizi di illuminazione e FM- Caso A Clausole di esecuzione Fornitura di energia elettrica L’appaltatore deve fornire energia elettrica che non è stata prodotta utilizzando combustibili fossili solidi o liquidi e inoltre: • la fornitura annuale deve essere costituta per almeno il 30% da energia da FER e per almeno un altro 15% o da energia da fonti rinnovabili o da cogenerazione ad alto rendimento. • le fonti energetiche rinnovabili di cui al precedente punto, se costituite da biomasse o biogas, debbono essere state prodotte in una filiera corta ( entro un raggio di 70 chilometri dall'impianto) • l’offerta relativa alla fornitura di energia rinnovabile deve essere presentata secondo i criteri di cui alla del. AEEG: ARG/elt 104/1121 • l’eventuale maggior costo dell’energia da fonte rinnovabile rispetto all’energia da fonte non rinnovabile deve essere evidenziato, indicando la destinazione del ricavo relativo a tale maggior costo. CAM – Servizi energetici
  • 140. Servizi di illuminazione e FM- Caso A Fornitura di energia elettrica ad altri utenti locali L’appaltatore deve offrire un contratto di fornitura di energia elettrica, con le stesse caratteristiche energetico-ambientali di quella oggetto dell’appalto, ai dipendenti della stazione appaltante e/o ai cittadini dei Comuni in cui si svolge il servizio, a condizioni di mercato. Realizzazione di interventi di adeguamento normativo (non si applica se gli impianti elettrici e di FM sono a norma.) L’appaltatore deve realizzare tutti gli interventi necessari ad assicurare che gli impianti elettrici e di FM oggetto dell’appalto rispettino le norme vigenti. CAM – Servizi energetici
  • 141. Servizi di illuminazione e FM- Caso A Realizzazione di sistemi automatici di gestione e monitoraggio degli impianti (non si applica se sistemi automatici di gestione e monitoraggio degli impianti sono già realizzati.) L’appaltatore deve realizzare sistemi automatici di gestione e monitoraggio degli impianti. Certificazione e diagnosi energetiche degli impianti e degli edifici L’appaltatore deve presentare alla stazione appaltante, entro 3 mesi dall’aggiudicazione: •analisi energetica, •diagnosi energetica degli impianti e degli edifici oggetto dell’appalto, rispetto ad illuminazione e FM, che mettano ne in evidenza le caratteristiche e identifichino gli interventi e le modalità d’uso utili a ridurre i consumi energetici. CAM – Servizi energetici
  • 142. Servizi di illuminazione e FM- Caso A Progetto di interventi di riqualificazione energetico-ambientale Sulla base della certificazione e della diagnosi energetiche effettuate, l’appaltatore deve presentare alla stazione appaltante entro un termine stabilito nei documenti di gara e comunque entro sei mesi dall’aggiudicazione, un progetto preliminare di riqualificazione energetico-ambientale degli impianti e degli edifici, rispetto ad illuminazione e FM. CAM – Servizi energetici
  • 143. Servizi di illuminazione e FM- Caso A Rapporti periodici sul servizio L’appaltatore deve fornire alla stazione appaltante un rapporto almeno semestrale sul servizio, corredato dai dati rilevati, che consenta di valutare le prestazioni fornite, ne evidenzi gli impatti ambientali ed in particolare i consumi specifici di energia, di apparecchi e di materiali e le eventuali criticità, per singola utenza e tipologia di tensione, in relazione al tipo di lampada, apparecchio illuminante, impianto e al tipo di utenze di FM serviti. Il rapporto deve inoltre evidenziare le prestazioni dei sistemi automatizzati di gestione e monitoraggio. CAM – Servizi energetici
  • 144. Servizi di illuminazione e FM- Caso A Sensibilizzazione del personale dell’utente L’appaltatore deve fornire alla stazione appaltante, che lo diffonderà tra il personale che usufruisce del servizio, materiale informativo relativo a: • orari e modalità di erogazione del servizio, • modalità corrette di utilizzo del servizio da parte degli utenti, • uso corretto degli impianti per la riduzione degli impatti ambientali e del consumo di energia, acquisti pubblici Pubblicità L’appaltatore deve fornire ed installare, in modo che siano ben visibili al pubblico, all’esterno ed all’interno degli ambienti di ingresso di ciascun edificio oggetto del servizio, apposite targhe/cartelloni che informino i dipendenti e il pubblico che il servizio di illuminazione e FM è erogato nel rispetto di criteri ambientali definiti a livello nazionale. CAM – Servizi energetici
  • 145. Servizi di illuminazione e forza motrice - Caso B Oggetto e criteri di selezione dei concorrenti mantengono le medesime caratteristiche del CASO A. Variano poche caratteristiche nell’ambito dei criteri premianti e delle clausole di esecuzione. CAM – Servizi energetici
  • 146. Servizi di illuminazione e FM - Caso B Criteri premianti Viene inserito un nuovo criterio: Progetto di interventi di riqualificazione energetico-ambientale (non si applica se la stazione appaltante dispone di un progetto aggiornato di interventi di riqualificazione energetico-ambientale relativa a illuminazione e FM) Un punteggio premiante è attribuito all’offerente che, sulla base della certificazione e della diagnosi energetiche fornite dalla stazione appaltante, presenta un progetto preliminare di riqualificazione energetico-ambientale degli impianti e degli edifici, rispetto ad illuminazione e FM. CAM – Servizi energetici
  • 147. Servizi di illuminazione e FM - Caso B Clausole di esecuzione Viene inserito un nuovo criterio: Realizzazione di interventi di adeguamento normativo (non si applica se gli impianti elettrici e di FM sono a norma.) L’appaltatore deve realizzare tutti gli interventi necessari ad assicurare che gli impianti elettrici e di FM oggetto dell’appalto rispettino le norme vigenti. Viene eliminato il criterio “Certificazione e diagnosi energetiche degli impianti e degli edifici” CAM – Servizi energetici
  • 148. Servizi di riscaldamento/raffrescamento - Caso A Oggetto Oggetto dell’appalto è l’affidamento del servizio di riscaldamento/raffrescamento di edifici, comprensivo dell’eventuale trattamento dell’aria e della fornitura di acqua calda sanitaria, ai sensi del PAN GPP e del Decreto con cui il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha adottato i pertinenti criteri ambientali minimi. Il servizio comprende la fornitura dei beni e l’esecuzione dei lavori necessari per: • l’esercizio e manutenzione degli impianti, • la progettazione e realizzazione di interventi su impianti ed edifici, CAM – Servizi energetici
  • 149. Servizi di risc/raffr - Caso A Selezione dei candidati Valgono le medesime indicazioni fornite per il servizio di Illuminazione e Forza Motrice Criteri premianti Progetto di adeguamento normativo (non si applica se gli impianti sono già a norma) Un punteggio premiante è attribuito all’offerente che presenta il progetto preliminare degli interventi, di cui alla specifica clausola contrattuale, necessari ad assicurare che gli impianti di riscaldamento/raffrescamento rispettino le norme vigenti. CAM – Servizi energetici
  • 150. Servizi di risc/raffr - Caso A Progetto di sistemi automatici di gestione e monitoraggio degli impianti (non si applica se tali sistemi sono già stati realizzati.) Un punteggio premiante è attribuito all’offerente che presenta il progetto preliminare per la realizzazione di sistemi automatici per la gestione e il monitoraggio degli impianti, di cui alla specifica clausola contrattuale. Il punteggio premiante è assegnato in relazione alle caratteristiche dei sistemi descritti nel progetto, anche tenendo conto della possibilità che questi diano alla stazione appaltante di accedere in tempo reale ai dati rilevati ed elaborati ed inoltre della completezza ed accuratezza con cui il progetto descrive le opere da realizzare. CAM – Servizi energetici
  • 151. Servizi di risc/raffr - Caso A Clausole di esecuzione Fornitura di combustibili L’appaltatore non deve fornire combustibili fossili solidi o liquidi da utilizzare nell’espletamento del servizio, fatta eccezione per il gpl nei luoghi non raggiunti da gasdotti. Fornitura di energia elettrica Se l’appalto prevede anche la fornitura di energia elettrica si applica quanto previsto nel capitolo dedicato al servizio di illuminazione e FM. CAM – Servizi energetici
  • 152. Servizi di risc/raffr - Caso A Realizzazione di interventi di adeguamento normativo (non si applica se gli impianti elettrici e di FM sono a norma) L’appaltatore deve realizzare tutti gli interventi necessari ad assicurare che gli impianti elettrici e di FM oggetto dell’appalto rispettino le norme vigenti. Realizzazione di sistemi automatici di gestione e monitoraggio degli impianti (non si applica se sistemi automatici di gestione e monitoraggio degli impianti sono già realizzati) L’appaltatore deve realizzare sistemi automatici di gestione e monitoraggio degli impianti. CAM – Servizi energetici
  • 153. Servizi di risc/raffr - Caso A Certificazione e diagnosi energetiche degli impianti e degli edifici L’appaltatore deve presentare alla stazione appaltante, entro tre mesi dall’aggiudicazione: • analisi energetica, • diagnosi energetica degli impianti e degli edifici oggetto dell’appalto, rispetto a riscaldamento e raffrescamento, che mettano in evidenza, tenendo anche presenti il contesto in cui si inserisce l’impianto e le norme locali vigenti, le caratteristiche che incidono sugli impatti ambientali ed in particolare sui consumi energetici e identifichino gli interventi e le modalità d’uso utili a ridurre i consumi energetici, a fronte della realizzazione delle prestazioni di cui ai documenti di gara. CAM – Servizi energetici
  • 154. Servizi di risc/raffr - Caso A Progetto di interventi di riqualificazione energetico-ambientale Sulla base della certificazione e della diagnosi energetiche effettuate, l’appaltatore deve presentare alla stazione appaltante entro un termine stabilito nei documenti di gara e comunque entro sei mesi dall’aggiudicazione, un progetto preliminare di riqualificazione energetico-ambientale degli impianti e degli edifici, rispetto ad illuminazione e FM. CAM – Servizi energetici
  • 155. Servizi di risc/raffr - Caso A Rapporti periodici sul servizio L’appaltatore deve fornire alla stazione appaltante un rapporto almeno semestrale sul servizio,corredato dai dati rilevati, che consenta di valutare le prestazioni fornite, ne evidenzi gli impatti ambientali ed in particolare i consumi specifici di energia, di apparecchi e di materiali e le eventuali criticità, per singola utenza e tipologia di tensione, in relazione al tipo di lampada, apparecchio illuminante, impianto e al tipo di utenze di FM serviti. Il rapporto deve inoltre evidenziare le prestazioni dei sistemi automatizzati di gestione e monitoraggio. CAM – Servizi energetici
  • 156. Servizi di risc/raffr - Caso A Sensibilizzazione del personale dell’utente L’appaltatore deve fornire alla stazione appaltante, che lo diffonderà tra il personale che usufruisce del servizio, materiale informativo relativo a: • orari e modalità di erogazione del servizio, • modalità corrette di utilizzo del servizio da parte degli utenti, • uso corretto degli impianti per la riduzione degli impatti ambientali e del consumo di energia, acquisti pubblici CAM – Servizi energetici
  • 157. Servizi di risc/raffr - Caso A Pubblicità L’appaltatore deve fornire ed installare, in modo che siano ben visibili al pubblico, all’esterno ed all’interno degli ambienti di ingresso di ciascun edificio oggetto del servizio, apposite targhe/cartelloni che informino i dipendenti e il pubblico che il servizio di riscaldamento e raffrescamento è erogato nel rispetto di criteri ambientali definiti a livello nazionale. CAM – Servizi energetici
  • 158. Servizi di riscaldamento/raffrescamento - Caso B In questo caso l’oggetto e i criteri di selezione dei concorrenti rimangono i medesimi di quelli individuati nel Caso A. CAM – Servizi energetici
  • 159. Servizi di risc/raff - Caso B Criteri premianti Viene inserito un criterio aggiuntivo rispetto al Caso A: Progetto di interventi di riqualificazione energetico-ambientale (non si applica se la stazione appaltante dispone di un progetto aggiornato di interventi di riqualificazione energetico-ambientale relativa a riscaldamento/raffrescamento) Un punteggio premiante è attribuito all’offerente che, sulla base della certificazione e della diagnosi energetiche fornite dalla stazione appaltante, presenta un progetto preliminare di riqualificazione energetico-ambientale degli impianti e degli edifici, rispetto a riscaldamento/raffrescamento. CAM – Servizi energetici
  • 160. Servizi di risc/raff - Caso B Clausole di esecuzione Viene inserito un criterio aggiuntivo rispetto al Caso A: Realizzazione di interventi di riqualificazione energetico- ambientale (non si applica se interventi di riqualificazione energetico- ambientale relativa a riscaldamento/raffrescamento sono già stati realizzati) L’appaltatore deve realizzare interventi di riqualificazione energetico-ambientale che riducano l’impatto ambientale del servizio di riscaldamento/raffrescamento. Vengono eliminati i criteri “Certificazione e diagnosi energetiche degli impianti e degli edifici” e “Progetto di interventi di riqualificazione energetico-ambientale” CAM – Servizi energetici
  • 161. Sostenibilità ed edilizia: opportunità concrete per le imprese e per i professionisti Perché il Green Public Procurement Cos'è il Green Public Procurement La logica del PAN e dei CAM I CAM negli Appalti Pubblici I CAM e l’edilizia Sostenibilità in edilizia oltre il GPP Alcune considerazioni
  • 162. I consumi energetici e gli impatti ambientali legati all’edilizia sono riconosciuti come una voce assai rilevante per tutte le politiche energetiche e ambientali. Oltre ai criteri ambientali già analizzati sono in elaborazione i CAM generali per l’edilizia. In attesa dell’emanazione del Decreto molte sono le cose che le Pubbliche Amministrazioni possono comunque fare nell’ottica della diffusione della sostenibilità in edilizia. Queste azioni, da buone pratiche puntuali, sono destinate a diffondersi come prassi. GPP ed edilizia
  • 163. In attesa dei CAM la PA in merito all'edilizia ha la possibilità di intervenire su diversi piani:  Profili di uso degli edifici pubblici  Riqualificazione sostenibile degli edifici pubblici  Progettazione sostenibile dei nuovi interventi  Supporto alla bioedilizia privata (con regolamenti, GPP, etc...) OGNUNA DI QUESTE AZIONI RAPPRESENTA UN’OPPORTUNITÀ DI LAVORO PER IMPRESE E PROFESSIONISTI Edilizia sostenibile: oltre il GPP
  • 165. Ogni edificio può funzionare in modo più o meno efficiente a seconda del comportamento dei suoi occupanti. L'apertura delle finestre, l'uso degli schermi, la regolazione e l'uso degli impianti, etc.. sono tutti elementi che devono essere conosciuti agli utenti di un edificio per poterlo “utilizzare” al meglio.  potrebbe essere utile fornire dei manuali dell'edificio ai dipendenti?  è possibile prevedere l'installazione di sistemi che semplifichino la gestione dell'edificio? (sensori di presenza, valvole termostatiche, etc..) I Profili d’uso degli edifici
  • 166. Quando un edificio pubblico necessita di interventi di manutenzione si apre la possibilità di progettare interventi capaci anche di migliorare le prestazioni dell'edificio. In questo caso, serve come base di partenza:  Diagnosi energetica.  Quadro dei consumi idrici e dello stato dell'impianto.  Diagnosi dello stato dell'edificio. Partendo dalla conoscenza delle attuali prestazioni dell'edificio è possibile programmare interventi che le migliorino (rifacimento serramenti, isolamento copertura, installazione riduttori di flusso, etc...) In ogni caso qualsiasi opera di manutenzione può essere appaltata inserendo criteri verdi (scelta dei materiali, modalità di esecuzione, gestione rifiuti, etc..) Riqualificazione di edifici pubblici
  • 167. Quando si ha l'opportunità di progettare ex novo un edificio pubblico è possibile sperimentare i criteri della bioedilizia per ottenere edifici meno energivori e più sani. Tra i criteri fondamentali:  Orientamento e gestione del microclima.  Isolamento termico chiusure opache e trasparenti.  Gestione del ciclo dell'acqua.  Captazione e protezione solare.  Energie rinnovabili.  Materiali locali e/o naturali.  Gestione dei rifiuti (in fase di costruzione e di esercizio).  Soluzioni impiantistiche ad elevata efficienza.  Scelta arredi a basso impatto Progettazione nuovi edifici pubblici
  • 168. Nei concorsi e negli appalti l'Amministrazione può inserire, in modo più o meno specifico, il riferimento alla sostenibilità del progetto. Oltre a questo, nei Regolamenti Edilizi comunali possono essere inseriti vincoli e premialità per l’edilizia privata, inducendo anche i privati ad optare per Imprese e professionisti attenti alla sostenibilità.  Vedi Rapporto ONRE 2013 http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/sito_onre_ 2013_min.pdf Supporto alla bioedilizia
  • 169. I criteri ambientali nel campo dell’edilizia sono molteplici, e molto legati alle specificità del progetto o intervento da realizzare. Vediamo in sintesi le indicazioni del Toolkit europeo sui criteri ambientali minimi da considerare.  Garantire all’edificio una efficienza energetica superiore a quella imposta dalla legge (suggerito almeno 20%)  Copertura di una percentuale del fabbisogno energetico con FER  Scelta di materiali termoisolanti di origine naturale  Esclusione di prodotti contenenti componenti tossici per la salute umana Alcuni criteri dal Toolkit Europeo
  • 170.  Scelta di legname proveniente da fonti controllate.  Scelta di componenti composti da una percentuale di materiale riciclato  Rispetto delle limitazioni nei livelli di emissione di COV (come da EN ISO 16000-9 )  Selezione di materiali in possesso di: conformità agli standard previsti da un marchio di qualità ecologica di Tipo I secondo la norma ISO 14024 – ECOLABEL informazioni chiare e trasparenti sulle prestazioni del prodotto secondo il modello delle dichiarazioni di prodotto di Tipo III – EPD Dichiarazione Ambientale di Prodotto Alcuni criteri dal Toolkit Europeo
  • 171.  Realizzazione di una analisi del ciclo di vita (LCA) estesa ed efficienza dei materiali  Inserimento nel progetto di proposte innovative per realizzare sistemi di illuminazione, riscaldamento,raffrescamento, cogenerazione ad alto rendimento e ventilazione ad elevata efficienza energetica Alcuni criteri dal Toolkit Europeo
  • 172. Il progettista deve dimostrare di avere maturato un’esperienza adeguata nella progettazione di edifici ecologici e nella progettazione degli impianti di riscaldamento/raffrescamento: •utilizzo di strumenti LCC (costi lungo il ciclo di vita) e LCA nella progettazione; • progettazione di edifici ad alto rendimento energetico e che utilizzano FER. • impiego di cogenerazione ad alto rendimento; • impiego di fonti energetiche rinnovabili; • ricorso a contratti per rendimento energetico garantito con società di servizi energetici; I criteri del Toolkit per il progettista