Apprendimento e Digitale da "Il Manuale dell'e-Learning" - Presentazione LUMSAMatteo Uggeri
Progetto di Ateneo LUMSA e-Learning
Il ”caffè sospeso” è una tradizione napoletana che prevede l’acquisto al bar di due caffè di cui uno da lasciare in omaggio a un avventore sconosciuto. Un gesto solidale, coesivo, che nella sua semplicità rafforza il senso di condivisione e di comunità.
Agli incontri di Caffè sospeso possono partecipare docenti, personale amministrativo e studenti dell’Università LUMSA e docenti esterni di ogni ordine e grado scolastico. Per essere ammessi occorre inviare una richiesta di partecipazione al Coordinatore del Progetto LUMSA e-Learning, la prof.ssa Maria Cinque (m.cinque@lumsa.it), che invierà il codice d’accesso.
Il primo incontro, Apprendimento e digitale, è focalizzo sul tema dell’e-Learning partendo da “Il manuale dell’e-Learning”, libro di Matteo Uggeri (Fondazione Politecnico di Milano) per le edizioni Apogeo, che dimostra come questa forma d'innovazione della didattica e della formazione non sia solo tecnologica ma debba partire sempre dalle persone, siano essi docenti o discenti, progettisti o tecnici.
Apprendimento e Digitale da "Il Manuale dell'e-Learning" - Presentazione LUMSAMatteo Uggeri
Progetto di Ateneo LUMSA e-Learning
Il ”caffè sospeso” è una tradizione napoletana che prevede l’acquisto al bar di due caffè di cui uno da lasciare in omaggio a un avventore sconosciuto. Un gesto solidale, coesivo, che nella sua semplicità rafforza il senso di condivisione e di comunità.
Agli incontri di Caffè sospeso possono partecipare docenti, personale amministrativo e studenti dell’Università LUMSA e docenti esterni di ogni ordine e grado scolastico. Per essere ammessi occorre inviare una richiesta di partecipazione al Coordinatore del Progetto LUMSA e-Learning, la prof.ssa Maria Cinque (m.cinque@lumsa.it), che invierà il codice d’accesso.
Il primo incontro, Apprendimento e digitale, è focalizzo sul tema dell’e-Learning partendo da “Il manuale dell’e-Learning”, libro di Matteo Uggeri (Fondazione Politecnico di Milano) per le edizioni Apogeo, che dimostra come questa forma d'innovazione della didattica e della formazione non sia solo tecnologica ma debba partire sempre dalle persone, siano essi docenti o discenti, progettisti o tecnici.
Matteo Uggeri, autore de "Il manuale dell'e-Learning. Guida strategica per la scuola e la formazione aziendale", incontra i bibliotecari per una presentazione incentrata su alcuni strumenti trattati all'interno del libro. Il focus sarà, come nel caso del manuale stesso, sulla relazione che è al centro del processo di apprendimento, verso un'ottica empatica che vede le tecnologie come strumenti a sostegno dello scambio tra i soggetti coinvolti: insegnanti, studenti, genitori, ma anche appunto bibliotecari e altri importanti attori del processo di conoscenza. Tra e-collaboration e open education, nell'incontro verranno proposti alcuni strumenti agili e utili a sostenere l'apprendimento in ottica collaborativa e creativa, possibilmente facendoli toccare con mano, o con mouse, ai partecipanti.
Matematici o Acusmatici? Motivazioni e condivisioni per una didattica 2.0Nicola Chiriano
Relazione al Convegno "Matematica in classe 2014"
Centro PRISTEM, Università "Bocconi" Milano
http://matematica.unibocconi.it/articoli/il-convegno-di-ottobre-milano
(Information) literacy. Cosa insegnare nella biblioteca pubblica?Sara Chiessi
Presentazione dell'intervento tenuto al salone del libro di Torino il 16 maggio 2016: http://www.editricebibliografica.it/evento-la-biblioteca-come-laboratorio-di-information-literacy-2948.html
Del cellulare in educazione. Dalla mobile literacy al mobile learningMaria Ranieri
Presentazione sul mobile learning nel quadro del ciclo di conferenze legate al master in "Le nuove competenze digitali: open education, social e mobile learning", Università di Firenze, 29/11/2012
Materiale utilizzato come appoggio per relazione finale del progetto Media a Scuola (www.connettiamoci.org) rivolto a studenti, genitori e docenti di istituti secondari superiori a Rovigo
In recent decades, the emphasis of the educational scientific debate has shifted to on-line learning experiences, highlighting their power and criticality. For example, on-line learning experiences in the workplace are often considered as a new way to promote innovation and organizational learning, decreasing the costs of the educational or training programmes. Blended education in schools, is considered a parallel teaching practice that can support all levels of learning too. In every day life people learn sharing information by and through the mediation of technological artefacts, social networks or smartphones. Any learning process is always a mediated experience (Engeström, Miettinen, Punamaki, 1999). However, what happens when learning is mediated by technologies?
Matteo Uggeri, autore de "Il manuale dell'e-Learning. Guida strategica per la scuola e la formazione aziendale", incontra i bibliotecari per una presentazione incentrata su alcuni strumenti trattati all'interno del libro. Il focus sarà, come nel caso del manuale stesso, sulla relazione che è al centro del processo di apprendimento, verso un'ottica empatica che vede le tecnologie come strumenti a sostegno dello scambio tra i soggetti coinvolti: insegnanti, studenti, genitori, ma anche appunto bibliotecari e altri importanti attori del processo di conoscenza. Tra e-collaboration e open education, nell'incontro verranno proposti alcuni strumenti agili e utili a sostenere l'apprendimento in ottica collaborativa e creativa, possibilmente facendoli toccare con mano, o con mouse, ai partecipanti.
Matematici o Acusmatici? Motivazioni e condivisioni per una didattica 2.0Nicola Chiriano
Relazione al Convegno "Matematica in classe 2014"
Centro PRISTEM, Università "Bocconi" Milano
http://matematica.unibocconi.it/articoli/il-convegno-di-ottobre-milano
(Information) literacy. Cosa insegnare nella biblioteca pubblica?Sara Chiessi
Presentazione dell'intervento tenuto al salone del libro di Torino il 16 maggio 2016: http://www.editricebibliografica.it/evento-la-biblioteca-come-laboratorio-di-information-literacy-2948.html
Del cellulare in educazione. Dalla mobile literacy al mobile learningMaria Ranieri
Presentazione sul mobile learning nel quadro del ciclo di conferenze legate al master in "Le nuove competenze digitali: open education, social e mobile learning", Università di Firenze, 29/11/2012
Materiale utilizzato come appoggio per relazione finale del progetto Media a Scuola (www.connettiamoci.org) rivolto a studenti, genitori e docenti di istituti secondari superiori a Rovigo
In recent decades, the emphasis of the educational scientific debate has shifted to on-line learning experiences, highlighting their power and criticality. For example, on-line learning experiences in the workplace are often considered as a new way to promote innovation and organizational learning, decreasing the costs of the educational or training programmes. Blended education in schools, is considered a parallel teaching practice that can support all levels of learning too. In every day life people learn sharing information by and through the mediation of technological artefacts, social networks or smartphones. Any learning process is always a mediated experience (Engeström, Miettinen, Punamaki, 1999). However, what happens when learning is mediated by technologies?
Superare gli ostacoli al cambiamento nel percorso di trasformazione digitaleIDC Italy
Intervento di Sergio Patano, Research & Consulting Manager di IDC Italia, all'evento IDC Digital Transformation Conference 2016 di Milano il 29 settembre 2016
Insegnare a progettare il proprio apprendimento con il coding - Lezione 1Michele Maffucci
Predisposizione di esempi pratici e applicabili in classe volti al miglioramento delle competenze logico-matematiche e delle capacità organizzative degli allievi mediante l’uso di software di programmazione con forte grado di interattività, opensource e gratuiti. Si mostrerà come il “Creative Computing” possa agevolare lo sviluppo del pensiero strutturato (computational thinking) assieme al pensiero creativo mediante la programmazione.
Luciano mariani Nuovi ambienti di apprendimentoLuciano Mariani
I nuovi contesti di apprendimento richiedono, da una parte, un esame attento delle potenzialita' e criticita' degli apprendimenti informali che avvengono fuori dalla classe, e dall'altra, una presa in carico delle alfabetizzazioni, multimediali e sociali, attivate dai nuovi mezzi di informazione e comunicazione.
Apprendimento e digitale: strumenti versatili e gratuiti (da "Il manuale dell...Matteo Uggeri
Matteo Uggeri, autore de "Il manuale dell'e-Learning. Guida strategica per la scuola e la formazione aziendale", incontra insegnanti e bibliotecari per una presentazione incentrata su alcuni strumenti trattati all'interno del libro.
Il focus è, come nel caso del manuale stesso, sulla relazione che è al centro del processo di apprendimento, verso un'ottica empatica che vede le tecnologie come strumenti a sostegno dello scambio tra i soggetti coinvolti: insegnanti, studenti, genitori, ma anche appunto bibliotecari e altri importanti attori del processo di conoscenza.
Tra e-collaboration e open education, nell'incontro verranno proposti alcuni strumenti agili e utili a sostenere l'apprendimento in ottica collaborativa e creativa, possibilmente facendoli toccare con mano, o con mouse, ai partecipanti.
Matemedialità (terzo seminario): rendere più coinvolgente e partecipativa la ...Natura Matematica
Terzo ed ultimo dei 3 seminari in presenza "Matemedialità" rivolti a docenti di scuola primaria e secondaria. Il seminario ha previsto un'introduzione generale sull'impatto della "social media revolution" sulla società e sul cambiamento nel modo di comunicare moderno, analizzandone le potenzialità in ambito didattico, con esempi di attività svolte (Edmodo) e proposte (flipped classroom)
Soluzioni per l'innovazione didattica nella scuola primariaMatteo Uggeri
Matteo Uggeri, autore de "Il manuale dell'e-Learning. Guida strategica per la scuola e la formazione aziendale", nonché genitore di una bimba a scuola in primaria, ha incontrato gli insegnanti di tale istituto per una presentazione incentrata su alcune metodologie e strumenti trattati all'interno del libro adatti al contesto.
Il focus sarà sulla relazione che è al centro del processo di apprendimento, verso un'ottica empatica che vede le tecnologie come strumenti a sostegno dello scambio tra i soggetti coinvolti: insegnanti, studenti, genitori, ma anche altri attori dell’ecosistema di apprendimento.
Tra e-collaboration e open education, nell'incontro vengono proposti alcuni esempi agili e utili a sostenere l'apprendimento in ottica collaborativa e creativa.
Una parte della presentazione è dedicata al tema centrale dello sviluppo delle competenze digitali (DigComp e DigCompEdu frameworks).
anno 2013 - Nuove tecnologie perchè?
Presentazione ai genitori di alcuni cambiamenti all'interno del paradigma di Insegnamento/Apprendimento e di alcuni motivi per cui la scuola di Valrovina ha nel suo progetto di tempo Pieno uno specifico percorso dedicato alle Nuove Tecnologie.
E-Learning, podcasting e Wikipedia per una didattica costruttivistica in retealfiobonfi
Tesi di laurea sui nuovi strumenti disponibili in rete per realizzare un nuovo tipo di didattica "costruttivistica" che rompe con il tradizionale approccio ex-cathedra per dare spazio nella formazione, all'attivita' e alla consapevolezza del discente e alla riconfigurazione del ruolo di facilitatore del docente.
1. Andrea Francesco Scozzi
Codice prg: 10.8.4.A1-FSEPONPU-2016-3
Formazione Team per l’innovazione:
Soluzioni per la didattica digitale integrata
al Deledda 2
2. Andrea F. Scozzi
Uso di Internet
Chi usa Internet in modo moderato ottiene risultati
migliori di chi non lo usa affatto.
Superata la soglia (che l’Ocse quantifica in «una-due
volte a settimana») l’apprendimento è decisamente
peggiore.
da: HTTP://WWW.CORRIERE.IT/SCUOLA/PRIMARIA/15_SETTEMBRE_15/TECNOLOGIE-SCUOLA-OCSE-TROPPE-PEGGIORANO-L-APPRENDIMENTO-
7AFCA1B6-5B7A-11E5-8007-CD149B0F5512.SHTML
3. Andrea F. Scozzi
«La quantità non basta, servono
anche qualità ed esperienza»
Eric Charbonnier:
tempo di utilizzo di Internet a scuola:
Corea, 11.3 minuti
Giappone, 11 minuti al giorno,
media Ocse di 41,9
Risultati: nei test di comprensione degli scritti su
supporto elettronico (secondo posto per la Corea e
quarto per il Giappone)
4. I nostri ragazzi
I nostri quindicenni 1,½ circa al giorno «online», ma
spesso perdono la rotta, perché manca la bussola e la
scuola non aiuta a trovarla.
le loro competenze di lettura digitale un po’ sopra la
media Ocse (504 punti Pisa rispetto a 497) e sopra
quelle di lettura «tradizionale».
(capacità di muoversi con senso critico e in maniera
efficace tra ipertesti, reperire le informazioni utili,
metterle in relazione) sono addirittura
Andrea F. Scozzi
5. Il compito della scuola:
Aiutare ad imparare «l’uso pertinente» di Internet,
ovvero a costruire il loro percorso in un ipertesto in
modo «mirato» per ottenere l’informazione di cui hanno
bisogno.
Compito non facile
«Studenti, Computer e Apprendimento» : la scuola -
non solo quella italiana - non riesce a trarre vantaggio
dal potenziale offerto dalla tecnologia e dare a tutti gli
studenti le competenze di cui hanno bisogno nell’iper-
connesso mondo odierno.
Andrea F. Scozzi
6. Quantità, qualità
non è un problema di quantità, quanto di qualità,
sottolinea l’Ocse.
Gli «internet-dipendenti», chi sta più di 6 ore al giorno
davanti al pc a casa, è una categoria ad alto rischio di
solitudine, oltre che di assenze ingiustificate da scuola.
Andrea F. Scozzi
7. •generalmente sequenziale Il contenuto
•l'argomento che viene affrontato è ben definito e
presentato con stili omogenei;
•di solito la forma espressiva è testuale ed ha una quantità
di informazioni finita e chiaramente definita.
• Il percorso di lettura è in genere “a senso unico” per
quanto si possano saltare alcune parti nella lettura, è la
struttura stessa del testo, la sua organizzazione sequenziale
a guidare il lettore.
•E' comodo da leggere perché facilmente trasportabile e
consultabile ovunque in qualunque momento. Il libro si
possiede, si può toccare, amare, "sottolineare" , induce alla
riflessione e al ripensamento.
Da: http://www.lannaronca.it/internet%20e%20la%20scuola%20p.htm
Andrea F. Scozzi
8. Il libro elettronico (ipertesto/CD-
ROM)
E' reticolare, modulare; contiene una mappa o indice
per orientare il lettore;
non sempre l'editore e l'autore o gli autori sono
chiaramente individuabili,
Generalmente presenta contenuti omogenei,
caratterizzati da rimandi ad altri contenuti.
molte volte anche multimediale, contiene una quantità
di informazioni definita
Andrea F. Scozzi
9. Andrea F. Scozzi
Libro elettronico (ipertesto/CD-ROM)
Gli svantaggi
Il libro elettronico è più faticoso da leggere e non è facilmente fruibile
(PC a disposizione ).
Può essere dispersivo o presentare i contenuti in modo eccessivamente
frammentario.
I vantaggi
maggior numero di informazioni e
Combinazione di dati di natura diversa (testi, immagini e suoni) (può
andare dal semplice al complesso).
Materiale rielaborabile: le parti testuali, le immagini possono essere
"tagliate", modificate e "incollate" e quindi utilizzate per creare nuovi
documenti in altri contesti.
possibilità di fare ricerche attraverso parole chiave e altre funzioni
automatiche: un ottimo strumento di pronta consultazione.
10. Il libro virtuale (Internet)
Il libro virtuale è un'espansione del libro elettronico: è
in altre parole la grande rete di Internet.
La sua struttura è reticolare, modulare; non ha indice,
spesso nemmeno una mappa e gli autori o l'editore
non sono chiaramente definiti.
I contenuti si intrecciano; ha una quantità di
informazioni indefinita;
è multimediale e coinvolge in misura sempre maggiore
la vista e l'udito.
Anch'esso presenta punti di forza e punti di debolezza.
Andrea F. Scozzi
11. Punti di debolezza
disorientamento, deviazione dal percorso da seguire dispersività.
contenuti non selezionabili a priori, scritti talvolta in forma
semplificata e frammentata.
La caratteristica stessa dell'ipertestualità, da un lato, e lo spazio
ristretto dello schermo dall'altro, favoriscono la diffusione di testi
"segmentati", costruiti con frasi brevi più di tipo assertivo che
argomentativo.
Il rischio maggiore è comunque quello del disorientamento: non è
facile reperire l'informazione pertinente, né selezionare i materiali
in termini di qualità e di validità per cui valutare l'attendibilità
dell'informazione richiede sforzi aggiuntivi.
E' bene ricordare anche che il fascino del mezzo può far prevalere i
"contenuti trovati per caso" rispetto a quelli definiti
intenzionalmente (si lavora sulla base di quello che si trova, piuttosto
che su quel che si cerca!).
Andrea F. Scozzi
Il libro virtuale (Internet)
12. Andrea F. Scozzi
Punti di forza
informazioni in tempo reale e illimitate: i fornitori di informazioni
possono aggiornare continuamente le proprie pagine, eliminare le parti
"invecchiate", arricchire i propri servizi;
offre una pluralità di punti di vista su uno stesso argomento,;
è fortemente interattivo: uso della posta elettronica e altre modalità,
scegliere di volta in volta il percorso di lettura, di integrare le
informazioni testuali con quelle audiovisive;
possibilità di fare continue scoperte prelevando testi, immagini da
rielaborare e riutilizzare in diversi contesti;
superamento del settorialismo del sapere (discipline);
favorisce un approccio al sapere di tipo multiculturale;
Ricerca su molteplici fonti
consente alla scuola di diffondere e mettere in circuito i risultati
delle proprie esperienze didattiche, di documentare in modo
semplice ed economico l'innovazione e le sperimentazioni in
corso.
Il libro virtuale (Internet)
13. Rischi e potenzialità
piattaforma per la comunicazione tra utenti sia in differita (forum, posta elettronica, newsgroup) che
in diretta (chat, videoconferenze, lavagna condivisa, condivisione d’applicazioni).
È difficile valutare l’impatto educativo e didattico degli strumenti di comunicazione: i forum e le chat,
ad esempio, non hanno buona fama e sono considerate più attinenti alla sfera del divertimento e del
tempo libero che non a quella degli strumenti di apprendimento.
Attualmente diffidenza delle famiglie nei confronti delle nuove tecnologie, che si rivolge in primo
luogo verso i gruppi di discussione e le chat on line .
Alla base di questa diffidenza c’è il fatto che la rete Internet, non ha supervisori o controllori per
quanto riguarda i contenuti.
agevola grandemente la diffusione delle informazioni (ciascuno ha la responsabilità del proprio
"sito"), liberandola dagli intralci che una organizzazione sicuramente causerebbe.
ha favorito la creatività, consentendo la diffusione di contenuti "personalizzati", con l’incredibile
varietà dei modi attraverso cui ciascun soggetto presenta se stesso e i propri materiali (non ci sono
due "siti" uguali).
di contro non viene garantita l’attendibilità, né la correttezza dei dati e in generale si pone un
problema di valutazione della qualità delle informazioni.
Nel caso degli ambienti di comunicazione del tipo delle chat e dei newsgroup, c’è un ulteriore fattore
problematico, costituito dall’anonimato. Per partecipare ad un dibattito non è necessario dichiarare la
propria identità, in genere è sufficiente uno pseudonimo.
Naturalmente è sempre possibile risalire alla reale identità dell’interlocutore, ma attraverso
procedimenti che implicano ampie cognizioni tecnologiche.
Bisogna escludere quindi l’uso della rete dalle attività didattiche?
Certamente no! Vediamo piuttosto di che cosa si tratta caso per caso e quali possono essere gli aspetti
di ricchezza e di debolezza di ciascuno per scoprire i benefici didattici che se ne possono ricavare.
Andrea F. Scozzi
Il libro virtuale (Internet)
14. I motori di ricerca a scuola
insegnamento non tanto caratterizzato dalla trasmissione
di contenuti, quanto piuttosto dalla capacità di creare un
ambiente in cui si impara ad apprendere (reperire e
selezionare le informazioni).
Si privilegiano quindi i processi rispetto ai contenuti.
Naturalmente molte possono essere le obiezioni all'utilizzo
di queste nuove tecnologie nella scuola: una riguarda, per
esempio, il fatto che il loro utilizzo diffuso finisca per
penalizzare e ridurre l'uso della memoria e della fantasia.
La diffusione di una nuova tecnologia, in realtà, potenzia le
capacità di apprendimento offrendo nuove possibilità a
docenti e studenti.
Andrea F. Scozzi
15. Ottenere informazioni più interessanti e in tempo
reale
Particolarmente utili per:
- approfondire/rinnovare/integrare la propria
preparazione professionale (per i docenti);
- preparare un percorso di conoscenza
personalizzato;
- integrare il libro di testo;
Andrea F. Scozzi
I motori di ricerca a scuola
16. Essere impegnati in un processo di
apprendimento di tipo attivo
protagonisti attivi del proprio percorso di conoscenza.
richiede una conoscenza molto approfondita, dei
termini esatti da utilizzare per ottenere
un'informazione non ridondante né rumorosa, mirata
rispetto alla richiesta.
Andrea F. Scozzi
I motori di ricerca a scuola
17. Strategie di ricerca
Rischio: le informazioni e le ricerche vengano
utilizzate senza i necessari controlli.
La scuola è da sempre abituata a saper valutare la
"tecnologia libro“..
Come riconoscere la validità, la coerenza
scientifica delle informazioni messe a disposizione
dalla rete?
alcune modalità di uso e di controllo delle
informazioni telematiche.
Andrea F. Scozzi
18. Chi cerca trova?
è necessario delimitare il campo della
ricerca,
aver chiaro cosa si sta cercando.
occorre capire a cosa servirà l'informazione,
definendo chiaramente l'obiettivo della
ricerca.
è indispensabile usare un metodo di ricerca
efficace, cioè sapere come si fa a cercare
l'informazione utile e adeguata allo scopo.
Andrea F. Scozzi
19. primo e determinante filtro : pertinenza e rispondenza di una
informazione alle effettive necessità rappresenta un criterio per
effettuare una adeguata selezione.
Tra le "informazioni pertinenti“ scegliere quelle utili dal punto di vista
qualitativo.
acquisizione di nuova forma di competenza critica che consenta di
valutare la credibilità e l'attendibilità dei contenuti
competenza disciplinare propria dell'insegnante, che guida e coordina
la classe durante la fase ricerca e della rielaborazione, soprattutto se
parliamo di scuola dell’obbligo.
Non sempre però si è in grado di padroneggiare un argomento al punto
di comprendere "a colpo d'occhio" se la nostra fonte è credibile.
Nel caso dei testi a stampa, ci viene in aiuto l'affidabilità o meno della
casa editrice e un insieme di parametri su cui si fonda la nostra cultura
del "libro".
Andrea F. Scozzi
Chi cerca trova?
20. Analisi del sito
Le domande da porsi possono essere di questo tipo:
il sito è di tipo commerciale o di tipo istituzionale?
è distribuito da un ente pubblico (istituzioni nazionali, università, istituti di ricerca con
personalità giuridica ecc.) oppure è un privato che mette a disposizione quella
informazione?
quante persone visitano il sito?
qual è la frequenza degli aggiornamenti?
Qual è la data dell'ultimo aggiornamento?
risponde in qualche modo ai propri obiettivi, alle finalità, alla propria "filosofia“?
ha mappe di navigazione o indici ben strutturati dei contenuti?
le informazioni presentate sono congrue agli obiettivi dichiarati?
grado di interattività, ovvero la possibilità per l'utente di entrare in rapporto dinamico con
chi fornisce l'informazione.
analizzare volta per volta il tipo di informazione recuperata e abituare i ragazzi, a
comprenderne le caratteristiche.
è indispensabile far capire se ciò che si è trovato è una relazione, un articolo, una
recensione, un report di ricerca, una statistica, una semplice opinione oppure un
documento di tipo letterario, artistico, scientifico o quant'altro.
Particolare attenzione deve essere posta anche al fatto che il documento sia firmato o no,
che sia datato, che sia esauriente, che rimandi ad altri documenti o no.
Andrea F. Scozzi
21. "griglia di valutazione dei documenti telematici”
Ecco una scheda, da utilizzare per valutare la qualità delle informazioni
trovate in rete:
- nome e indirizzo del sito;
- nome e tipologia dell'organismo che gestisce il sito;
- nome/titolo del documento/data del documento/fonte.
Valutazione del documento in base a:
a) la pertinenza dell'informazione rispetto all'obiettivo;
b) la valutazione dell'informazione sulla base della conoscenza
dell'argomento (da parte dell'insegnante e/o di un esperto);
c) la valutazione sulla base della credibilità/autorevolezza del
"gestore" del sito in cui si trova il documento
d) la valutazione sulla base della tipologia di documento (fonte,
rielaborazione)
e) la valutazione sulla base della completezza documentaria
(presenza di indicatori quali il nome dell'autore, dell'eventuale
traduttore, la data …).
Andrea F. Scozzi
22. Servizi di localizzazione
Andrea F. Scozzi
Pro: se vi trovate con un gruppo di turisti in giro per una città,
usare i servizi di questo tipo può essere utile per ritrovarsi più
facilmente.
Contro: chi si occupa di marketing online è molto interessato a
conoscere dove si trovano gli utenti per proporre, ad esempio, la
pubblicità del punto vendita di un cliente nelle vicinanze ed
incentivare così gli acquisti.
Inoltre, segnalare che non si è in casa potrebbe significare che
l’abitazione è vuota o, peggio ancora, quando i bambini sono soli
in casa.
Suggerimento: Molti sistemi operativi, device mobili e servizi
online hanno i servizi di localizzazione disattivati per default.
Imparate a controllare come e quando condividere informazioni
relative al luogo in cui vi
Se avete dei dubbi... non fatelo.
http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/10-febbraio-safer-internet-day-c60ef4b7-ddc2-4bc8-b70a-7f593cac737a.html
23. Condivisione di foto di gruppo
http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/10-febbraio-safer-internet-day-c60ef4b7-ddc2-4bc8-b70a-7f593cac737a.html
Andrea F. Scozzi
Pro: tenere traccia fotografica delle esperienze vissute è divertente e utile e può essere
interessante per creare nuovi contatti o per documentare il proprio vissuto.
Contro: le aziende che operano nel mondo dei social network amano le foto di gruppo
poiché, grazie ai software di riconoscimento facciale, possono facilmente tracciare e
definire i dettagli della vostra vita sui social.
Enti di sorveglianza ed organizzazioni di intelligence potrebbero mettere a punto un vero
e proprio dossier su di voi utilizzando le vostre informazioni pubbliche e, per quanto
questa possibilità oggi possa sembrarvi remota, non va sottovalutata in un’ottica futura.
Suggerimento: va tenuto a mente che si può essere presenti sul web anche senza aver mai
aperto un browser in vita propria o senza aver mai navigato online.
Questo è dovuto al fatto che altri utenti possono scegliere di condividere foto scattate in
vostra compagnia, non tenendo conto del vostro desiderio di privacy.
Se volete proteggere il vostro diritto alla riservatezza siate molto chiari con chi vi conosce
ed esprimete senza indugi il divieto di condividere su Internet immagini che vi
riguardino.
Allo stesso modo, naturalmente, ricordate di chiedere sempre ad amici e conoscenti il
permesso di condividere loro foto sui vostri profili social.
26. PNSD
Andrea F. Scozzi
Si legge testualmente nell’ #azione6 del PNSD: “ La
scuola digitale, in collaborazione con le famiglie e gli
enti locali, deve aprirsi al cosiddetto BYOD (Bring
Your Own Device), ossia a politiche per cui l’utilizzo
di dispositivi elettronici personali durante le attività
didattiche sia possibile ed efficientemente
integrato”. Il “deve aprirsi” indica una necessità e non
una possibilità. Ogni classe di un istituto può avere
una base essenziale di dispositivi da integrare con i
dispositivi degli alunni.
27. Sicurezza – Definizioni
Andrea F. Scozzi
•Pirati informatici (hacker, cracker):
persone che entrano in un sistema
informatico senza l’autorizzazione
per farlo
•Sicurezza:
protezione applicata ad un sistema
informatico per garantire il
soddisfacimento degli obiettivi di
preservazione dell’integrità,
disponibilità e confidenzialità delle
risorse del sistema
Da: http://www-db.disi.unibo.it/courses/RCPG/sicurezza.pdf
28. Sicurezza – Pericoli
Andrea F. Scozzi
. Cavallo di Troia: programma o
documento che contiene software
dannoso nascosto da una normale
applicazione (es. virus in file o
email)
. Hacking: spezzare i meccanismi di
autenticazione della password
(“intuizione”, furto, generazione
automatica di password)
29. Sicurezza – Pericoli
Andrea F. Scozzi
• Mapping: un attacco è spesso
preceduto da raccolta di informazioni
(IP delle maccchine, SO installato, porte
e servizi attivi)
•Port scanning: scansione
sequenziale delle porte che
inviando richieste di servizio
classifica e analizza le risposte
ricevute)
30. Sicurezza – Pericoli
Andrea F. Scozzi
• Sniffing: “fiutare” le password attraverso
software in grado di monitorare il flusso di
pacchetti di dati che attraversano la rete
•Spoofing: possibilita’ di modificare in maniera
fraudolenta il contenuto dei pacchetti in
circolazione (es. falsificando l’indirizzo IP di
provenienza e assumendo indebitamente
l’identita’ altrui)
31. Sicurezza – Cosa fare
Andrea F. Scozzi
• Limitare gli accessi e usare meccanismi di
autenticazione e autorizzazione
• Monitorare i registri e i log che tracciano i
tentativi di accesso (tcwrapper in unix)
•Disabilitare i servizi del sistema operativo che
non sono necessari Separare i servizi (es. Web,
email)
• Tenersi informati: newsgroup e pareri del
Computer Emergency Response Group (CERT)
•Affidarsi a ditte specializzate
32. Sicurezza – Cosa fare
Andrea F. Scozzi
• Principio del privilegio minimo: al
server Web deve essere assegnata la
quantità minima di privilegi di cui ha
bisogno
• Limitare l’accesso alle aree CGI,
directory in cui sono memorizzati script
e programmi eseguibili
33. Sicurezza – Firewall
Andrea F. Scozzi
un Firewall è una combinazione di HW e SW che
“isola”
una rete privata (es. aziendale) dal resto di Internet
operando un filtraggio selettivo dei pacchetti
Può agire su due livelli:
. Firewall a filtraggio di pacchetto (agisce sullo strato
di rete in base all’IP)
. Gateway a livello di applicazione (gestisce gli
accessi in modo più fine, utente per utente,
centralizzando le funzioni di autorizzazione e
controllo e gestendole a livello di applicazione)
36. BYOD
Bring Your Own Device
Andrea F. Scozzi
azione #6 del PNSD
“La scuola digitale, in collaborazione con le
famiglie e gli enti locali, deve aprirsi al
cosiddetto BYOD (Bring Your Own Device),
ossia a politiche per cui l’utilizzo di
dispositivi elettronici personali durante le
attività didattiche sia possibile ed
efficientemente integrato”
37. BYOD
Bring Your Own Device
Andrea F. Scozzi
Superamento della Direttiva del 15/3/2007
La Direttiva del Ministro del 15 marzo 2007 (Linee di
indirizzo ed
indicazioni in materia di utilizzo di “telefoni cellulari” e
di altri dispositivielettronici durante l’attività didattica),
che vietava a qualsiasi livello l’utilizzo dei dispositivi
personali degli alunni, viene dunque superata dal Piano
Nazionale Scuola Digitale.
Il MIUR, in collaborazione con l’AGID e il Garante per la
Privacy, stanno già sviluppando le linee guida per
promuovere il Bring Your Own Device all’ interno della
scuola italiana.
38. BYOD
Bring Your Own Device
Andrea F. Scozzi
“Not to learn from but to learn with”
“non impara da ma impara con”
L’insegnante non è più trasmettitore di
conoscenza ma diviene un facilitatore, che
indirizza gli studenti verso la giusta
direzione e permette loro di acquisire
conoscenza in modo autonomo
coniugando le esperienze presenti e
passate.
da: http://www.scuole-digitali.it/wp-content/uploads/2016/04/BYOD.pdf
39. Difficoltà nella realizzazione del Byod
Andrea F. Scozzi
Resistenza:
● i docenti percepiscono l'aumentata
responsabilità rispetto alla gestione di
dispositivi;
● i genitori consegnare computer e tablet ai
propri
figli, senza poter esercitare un controllo diretto
40. Copyright
Andrea F. Scozzi
1. È punito, se il fatto è commesso per uso non personale, con la
reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 2.582 a euro
15.493 chiunque a fini di lucro:
a) abusivamente duplica, riproduce, trasmette o diffonde in pubblico
con qualsiasi procedimento, in tutto o in parte, un'opera dell'ingegno
destinata al circuito televisivo, cinematografico, della vendita o del
noleggio, dischi, nastri o supporti analoghi ovvero ogni altro supporto
contenente fonogrammi o videogrammi di opere musicali,
cinematografiche o audiovisive assimilate o sequenze di immagini in
movimento……
Legge 22 aprile 1941 n. 633
Protezione del diritto d'autore e di altri diritti
connessi al suo esercizio
(G.U. n.166 del 16 luglio 1941)