La necessità di fare un grosso cambiamentoHoro Capital
Il 5 marzo 2013 il Dow Jones Industrial Average ha stabilito un nuovo massimo storico, superando il precedente massimo pari a 14,165.50 che era stato raggiunto nell'ottobre del 2007. Solo il mercato azionario non sembra prendere atto che il mondo si trova oggi in una situazione ben diversa rispetto a 5 anni e mezzo fa. Molti investitori parlano di un mercato ribassista, ma intanto percorrono la strada rialzista. Questa apparente contraddizione è funzione della convinzione diffusa che la politica della banca centrale sia questa proveniente da Tokyo, Francoforte, Londra o Washington fornisce un efficace copertura alla volatilità consentendo così agli investitori di ignorare i problemi economici e finanziari sottostanti, che continuano intanto a cuocere a fuoco lento.
La necessità di fare un grosso cambiamentoHoro Capital
Il 5 marzo 2013 il Dow Jones Industrial Average ha stabilito un nuovo massimo storico, superando il precedente massimo pari a 14,165.50 che era stato raggiunto nell'ottobre del 2007. Solo il mercato azionario non sembra prendere atto che il mondo si trova oggi in una situazione ben diversa rispetto a 5 anni e mezzo fa. Molti investitori parlano di un mercato ribassista, ma intanto percorrono la strada rialzista. Questa apparente contraddizione è funzione della convinzione diffusa che la politica della banca centrale sia questa proveniente da Tokyo, Francoforte, Londra o Washington fornisce un efficace copertura alla volatilità consentendo così agli investitori di ignorare i problemi economici e finanziari sottostanti, che continuano intanto a cuocere a fuoco lento.
Leconomia ai tempi_del_coronavirus-intervista_a_leconomia_ai_tempi_del_corona...IrinaBouros
Qual è a suo avviso il principale problema economico che ci troveremo di fronte a causa di questa crisi?
Il principale problema economico nel breve termine sarà un calo drammatico nella produzione. Stiamo osservando un calo della produzione economica annuale del 30-40 per cento per molti Paesi industrializzati. Sono dimensioni che non abbiamo mai vissuto prima e non c’è da sorprendersi che le industrie chiudano. Se l’industria non produce, il livello di debito del settore privato aumenterà e il debito del settore pubblico salirà a un livello insostenibile, a meno che non mettiamo in atto una sorta di grande piano di cancellazione del debito, o monetizzazione a livello macro, a livello micro. Mario Draghi parlava di un deleveraging (una riduzione della leva finanziaria, ndr) del settore privato che è estremamente importante. Anche il settore pubblico potrebbe farlo, se però viene supportato dalla Banca Centrale, in modo da poterne uscire con un modo molto diverso di pensare la politica economica rispetto a come abbiamo fatto in passato, con le norme sul deficit al 3%. Tutto questo non è più possibile, non solo per quest’anno, non può continuare a causa di questa crisi e delle precedenti crisi irrisolte. Ho sempre sostenuto che la crisi dell’Eurozona non è mai stata correttamente risolta: abbiamo imposto l’austerità, ma non ha aiutato.
L\'Europa rimane al centro dei mercati, ed è giusto così. Ma il quadro non è così chiaro come si vorrebbe. Diversi analisti tendono a dire che se solo questo problema potesse essere risolto, allora tutto questo avrebbe fine. Purtroppo, non è solo un problema ma sono tre che devono essere risolti, e nessuno di loro è semplice.
Tremonti a evento organizzato da Massimo Caputi con Preliosmichelaplatini
Massimo Caputi ripercorre Keynes per rilancio Sistema Italia mettendo a confronto Fitoussi, Luttwak, Tremonti, Passera e Taddei.
«C'è un futuro in Italia per i nostri nipoti?». Parafrasando il celebre discorso di Keynes del 1930, Prelios Sgr ripropone il tema, ancora una volta di stretta attualità, in un incontro - esclusivamente su invito - che si terrà giovedì 20 febbraio 2014 a Roma, nella prestigiosa cornice di Palazzo Pallavicini Rospigliosi.
All'invito di Prelios Sgr hanno risposto alcuni esponenti nazionali e internazionali di alto livello, come Jean Paul Fitoussi, Edward Luttwak, Giulio Tremonti, Corrado Passera, Filippo Taddei.
Produttività, salari e contrattazione decentrataMassimo Resce
INAPP - Istituto nazionale per l'Analisi delle Politiche Pubbliche
Slide per "I seminari del venerdì" - (20.10.2017 - ROMA)
Titolo: Produttività, salari e contrattazione decentrata - Dinamiche in area euro e posizionamento dell'Italia
Quale strada prenderemo? Se solo potessimo far aumentare le nostre via d\'uscita sui nostri problemi del debito sovrano. Ma la crescita del debito crea ancora più problemi se questi non vengono gestiti, rendendo ancora più difficile l\'affrontarli; ma tenendo il debito e il deficit sotto controllo di conseguenza si monitora anche il dolore che ne consegue.
Leconomia ai tempi_del_coronavirus-intervista_a_leconomia_ai_tempi_del_corona...IrinaBouros
Qual è a suo avviso il principale problema economico che ci troveremo di fronte a causa di questa crisi?
Il principale problema economico nel breve termine sarà un calo drammatico nella produzione. Stiamo osservando un calo della produzione economica annuale del 30-40 per cento per molti Paesi industrializzati. Sono dimensioni che non abbiamo mai vissuto prima e non c’è da sorprendersi che le industrie chiudano. Se l’industria non produce, il livello di debito del settore privato aumenterà e il debito del settore pubblico salirà a un livello insostenibile, a meno che non mettiamo in atto una sorta di grande piano di cancellazione del debito, o monetizzazione a livello macro, a livello micro. Mario Draghi parlava di un deleveraging (una riduzione della leva finanziaria, ndr) del settore privato che è estremamente importante. Anche il settore pubblico potrebbe farlo, se però viene supportato dalla Banca Centrale, in modo da poterne uscire con un modo molto diverso di pensare la politica economica rispetto a come abbiamo fatto in passato, con le norme sul deficit al 3%. Tutto questo non è più possibile, non solo per quest’anno, non può continuare a causa di questa crisi e delle precedenti crisi irrisolte. Ho sempre sostenuto che la crisi dell’Eurozona non è mai stata correttamente risolta: abbiamo imposto l’austerità, ma non ha aiutato.
L\'Europa rimane al centro dei mercati, ed è giusto così. Ma il quadro non è così chiaro come si vorrebbe. Diversi analisti tendono a dire che se solo questo problema potesse essere risolto, allora tutto questo avrebbe fine. Purtroppo, non è solo un problema ma sono tre che devono essere risolti, e nessuno di loro è semplice.
Tremonti a evento organizzato da Massimo Caputi con Preliosmichelaplatini
Massimo Caputi ripercorre Keynes per rilancio Sistema Italia mettendo a confronto Fitoussi, Luttwak, Tremonti, Passera e Taddei.
«C'è un futuro in Italia per i nostri nipoti?». Parafrasando il celebre discorso di Keynes del 1930, Prelios Sgr ripropone il tema, ancora una volta di stretta attualità, in un incontro - esclusivamente su invito - che si terrà giovedì 20 febbraio 2014 a Roma, nella prestigiosa cornice di Palazzo Pallavicini Rospigliosi.
All'invito di Prelios Sgr hanno risposto alcuni esponenti nazionali e internazionali di alto livello, come Jean Paul Fitoussi, Edward Luttwak, Giulio Tremonti, Corrado Passera, Filippo Taddei.
Produttività, salari e contrattazione decentrataMassimo Resce
INAPP - Istituto nazionale per l'Analisi delle Politiche Pubbliche
Slide per "I seminari del venerdì" - (20.10.2017 - ROMA)
Titolo: Produttività, salari e contrattazione decentrata - Dinamiche in area euro e posizionamento dell'Italia
Quale strada prenderemo? Se solo potessimo far aumentare le nostre via d\'uscita sui nostri problemi del debito sovrano. Ma la crescita del debito crea ancora più problemi se questi non vengono gestiti, rendendo ancora più difficile l\'affrontarli; ma tenendo il debito e il deficit sotto controllo di conseguenza si monitora anche il dolore che ne consegue.
1. 39 i dossier
www.freefoundation.com
I PRIMI CENTO GIORNI DI MONTI
BOLLE A CONFRONTO
20 febbraio 2012 a cura di Renato Brunetta
2.
3. BOLLE A CONFRONTO
3
I MEDIA I MEDIA
“Di fronte all’Europa sospesa fra la “Come si è visto in queste settimane,
tragedia greca e la farsa italiana, l’interesse nazionale potrebbe e
Berlusconi riesce a sprecare anche forse dovrebbe consigliare la
la sua ultima carta. Come un permanenza di Monti alla guida del
pokerista fallito, che non ha punti in governo. Dopo l’investitura ricevuta
mano e vive solo di bluff, butta via in Europa e negli Usa, nessuno può
in un colpo solo la borsa e la vita. Si negare che Monti sia l’uomo che
gioca il Paese, in un ridicolo “piano meglio rappresenta il complesso
anti-crisi”, e il governo” - Massimo equilibrio dell’Italia che sta uscendo
Giannini, la Repubblica, 3 dalla fallimentare Seconda
novembre 2011 Repubblica” - Stefano Folli, Il Sole
24 Ore, 11 febbraio 2012
4. I MEDIA I MEDIA
4
“Secondo Nouriel Roubini, il solo “La sua visita di ieri al Parlamento di
annuncio delle dimissioni di Silvio Strasburgo sembra destinata ad essere
Berlusconi porterebbe a ridurre lo ricordata soprattutto per la scena
spread fra i BTP e i Bund tedeschi singolare di un Presidente del Consiglio
decennali fra i 50 e i 100 punti base, in italiano che riceve applausi plateali. Ma
modo permanente. Finché rimane a forse, l’istantanea di ieri ha trasmesso
Palazzo Chigi, Berlusconi è, volenti o qualcosa di più: a partire dalla sensazione
nolenti, il primo venditore dei nostri che la “ricetta Monti” sia percepita come
titoli di stato e non vi è dubbio che il una sorta di modello da applicare alle
nazioni in serie difficoltà finanziarie.
mercato ci fa pagare un prezzo per la
Quando l’ex premier belga Guy
sua scarsa credibilità personale” - Tito
Verhofstadt gli ha chiesto scherzosamente
Boeri, La Repubblica, 20 settembre
se dopo aver finito il lavoro in Italia non
2011
potrebbe andare in Grecia a risolvere
anche quei problemi, gli ha fatto un
complimento” - Massimo Franco,
4 Corriere della Sera, 16 febbraio 2012
5. I MEDIA I MEDIA
5
“Vogliamo almeno noi dei giornali “L’appoggio pieno degli Stati Uniti
smetterla di prendere per i fondelli gli non è secondario per la battaglia che
italiani e dire come stanno le cose? Si Monti sta conducendo in Europa. Le
reclama da più parti che Berlusconi facce distese dei diplomatici che lo
se ne vada. Berlusconi se ne accompagnano sono così diverse da
dovrebbe andare in quanto, a essere quelle preoccupate del passato,
benevoli, non è stato capace di fare quando avevano a che fare con le
le riforme che lui stesso aveva gaffe del Cavaliere. Salutato dal
promesso e, a essere maliziosi, in settimanale Time come l’uomo che
quanto non le ha fatte perché può salvare l’Europa, Monti raccoglie
neppure lui ci credeva e le voleva nella sua prima giornata di visita un
fare” - Piero Ostellino, Corriere solido successo” - Francesco Bei, La
della Sera, 7 novembre 2011 Repubblica, 10 febbraio 2012
5
6. I FATTI (BERLUSCONI) I FATTI (MONTI)
6 - 4 manovre: 265 miliardi di - 1 solo Decreto convertito in
euro Legge: 63 miliardi
- Pareggio di bilancio anticipato - PIL quarto trimestre 2011:
al 2013 -0,7% (recessione)
- Federalismo Fiscale - Inflazione dicembre 2011 e
- Riforma della scuola gennaio 2012: +0,7%
- Riforma dell’università - Disoccupazione quarto
- Riforma della giustizia civile trimestre 2011: +0,4%
- Riforma della pubblica - 3 downgrade in un mese
amministrazione - Revisione a ribasso del rating
- Riforma delle pensioni di 34 banche
- Outlook negativo
7. MEDIA SPREAD BTP-BUND A 10 ANNI (95 GG
BERLUSCONI + 95 GG MONTI)
7
600
Governo Berlusconi Governo Monti
Media: 368 Media: 457
500
400
300
200
100
0
8. SCIAME EUROPA (95 GG BERLUSCONI + 95 GG
MONTI)
8
600
Spread rispetto a Bund tedeschi - Titoli a 10 anni
500
400
300
Italia
Spagna
200 Francia
Austria
100
0
9. INDICE
9
Il mandato del governo Monti Sciame Europa
Il pareggio di bilancio Tre declassamenti in 100
Effetto cumulato 4 manovre giorni
Berlusconi + 1 manovra Monti Dati macroeconomici
Il consenso e la bolla Monti PIL
Gli scarsi risultati Inflazione
Cosa è stato fatto nella luna Occupati, disoccupati,
di miele inattivi
L’Europa non la beve Fiducia delle imprese
Media spread BTP/Bund a 10 Allegati
anni
10. IL MANDATO DEL GOVERNO MONTI
10
Il governo Monti nasce con lo specifico mandato di, in 15 mesi:
1. aumentare la credibilità dell’economia italiana sui mercati;
2. promuovere l’azione dell’Italia in Europa per una politica
economica a carattere comunitario;
3. ridurre il debito pubblico con misure di carattere strutturale;
4. lanciare una strategia di sviluppo e crescita per il Paese.
A cento giorni dall’insediamento il conseguimento di questi risultati
appare lontano e l’operato del governo si è limitato alla correzione
dei conti pubblici resa necessaria, ai fini del pareggio di bilancio, dal
peggioramento della congiuntura economica.
11. IL PAREGGIO DI BILANCIO
11
4,0%
Deficit in % del PIL
3,5%
3,0%
2,5%
Manovre Berlusconi
2,0% Cambiamento congiuntura
Manovre Berlusconi
1,5% Manovra Monti
Manovra Monti
1,0%
0,5%
Manovra Monti
0,0%
2011 2012 2013
13. IL CONSENSO E LA BOLLA MONTI
13
Esiste una dicotomia tra il consenso nazionale/internazionale,
artatamente gonfiato dai media, e i dati reali;
È una bolla autoconsolatrice:
siamo indotti a credere che Monti sia la soluzione;
in realtà Monti non basta.
Esempio: viaggio a Washington del 9-10 febbraio 2012:
dopo 10 giorni di lieve discesa, lo spread BTP/Bund sui titoli a
10 anni ha ripreso a crescere;
nello stesso giorno in cui Monti incontrava il presidente Obama,
Standard & Poor’s ha declassato 34 banche italiane.
14. GLI SCARSI RISULTATI
14
Nei primi cento giorni di governo:
1. un solo Decreto ha completato l’iter di conversione in Legge;
2. l’impatto sull’economia reale è negativo: tutti gli indici
macroeconomici hanno segno meno;
3. sui mercati finanziari lo spread viaggia a livelli ancora alti e il
rating del Paese, del debito pubblico e delle banche è stato
abbassato, con outlook che rimane negativo, dalle agenzie di
valutazione internazionali;
4. a livello europeo continua ad essere prevalente il metodo degli
accordi intergovernativi piuttosto che il metodo comunitario, a
dimostrazione dell’inefficienza dell’azione dell’Italia nella creazione
di una nuova, forte, governance europea.
15. COSA È STATO FATTO NELLA LUNA DI MIELE
15
Dei 3 Decreti Legge approvati in Consiglio dei Ministri:
solo il D.L. n. 201/2011 (Salva Italia) è stato convertito in
Legge dal Parlamento. Contiene:
75 miliardi cumulati di nuove tasse;
l’ultimo miglio della riforma delle pensioni.
il D.L. n. 1/2012 (Cresci Italia) è in discussione al Senato.
Contiene poche, poco significative, “liberalizzazioni” e molti rinvii
a emanandi Decreti successivi;
il D. L. Semplificazioni non ha ancora iniziato il proprio iter in
Parlamento.
Di riforma del mercato del lavoro si discute ma ancora tarda a
venire.
16. L’EUROPA NON LA BEVE (1/2)
16
Martedì 14 febbraio 2012, il Commissario agli affari
economici e monetari dell’Unione Europea, Olli Rehn, ha
illustrato all’Europarlamento il primo rapporto sul
“Meccanismo d’allerta per la prevenzione e la correzione
degli squilibri macro-economici” nei Paesi dell’area euro,
ove, come previsto dal Six-Pack, si misura, attraverso dieci
indicatori, la salute delle economie europee.
17. L’EUROPA NON LA BEVE (2/2)
17
Con riferimento all’Italia sono emerse:
preoccupazioni in merito al debito pubblico, specialmente
derivanti data bassa crescita e debolezze strutturali;
perdita di competitività, che si vede anche in una
riduzione di quote di mercato dell’export superiore al 6%.
Dati gli squilibri macroeconomici riscontrati, la Commissione ha
proposto per l’Italia uno studio approfondito supplementare.
18. MEDIA SPREAD BTP-BUND A 10 ANNI
18
Se la credibilità dell’Italia sui mercati si misura, come è stato
spesso sostenuto, a colpi di spread, la media dei primi 95
giorni del governo Monti è addirittura più alta della media
degli ultimi 95 giorni del governo Berlusconi.
Media Spread BTP-Bund a 10 anni
Governo Berlusconi (95 gg) Governo Monti (95 gg)
368 457
19. SCIAME EUROPA
19
Osservando l’andamento degli spread dei titoli di Stato di
altri Paesi europei (es. Spagna, Francia e Austria) rispetto ai
Bund tedeschi, emerge che i differenziali di rendimento, per
quanto a livelli diversi, salgono e scendono allo stesso modo;
Pertanto, gli spread sono insensibili alle vicende interne dei
singoli Paesi mentre risentono dei comportamenti della Banca
Centrale, dei comportamenti interbancari e dell’affidabilità
dell’intero sistema-Europa.
20. TRE DECLASSAMENTI IN 100 GIORNI
20
Da quando il governo Monti si è insediato, il giudizio delle
agenzie di rating sul debito sovrano è stato rivisto tre volte a
ribasso:
Data Downgrade
13 gennaio 2012 S&P’s: da A a BBB+
27 gennaio 2012 Fitch: da A+ a A-
13 febbraio 2012 Moody’s: da A2 a A3
21. DATI MACROECONOMICI: PIL (1/2)
21
Nel quarto trimestre 2011 il prodotto interno lordo:
-0,7% sul trimestre precedente;
-0,5% rispetto al quarto trimestre del 2010.
Trattandosi del secondo semestre consecutivo a segno meno, il
Paese è tecnicamente in fase di recessione;
Nello stesso periodo:
Stati Uniti: +0,7% congiunturale e +1,6% tendenziale;
Regno Unito: -0,2% congiunturale e +0,8% tendenziale;
Giappone: -0,6% congiunturale e -1% tendenziale.
23. INFLAZIONE (1/2)
23
Nel mese di gennaio 2012:
l’indice nazionale dei prezzi al consumo ha registrato:
+ 0,3% rispetto al mese precedente;
+ 3,2% nei confronti di gennaio 2011.
i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza
hanno registrato:
+ 0,8% su base mensile;
+ 4,2% su base annua.
25. OCCUPATI, DISOCCUPATI, INATTIVI (1/3)
25
A dicembre 2011:
gli occupati sono 22.903 mila:
livello sostanzialmente invariato rispetto a novembre
2011;
-0.1% (-23 mila unità) rispetto a dicembre 2010.
i disoccupati sono 2.243 mila:
+0,9% (20 mila unità) rispetto a novembre 2011;
+10,9% (221 mila unità) rispetto a dicembre 2010.
gli inattivi tra i 15 e i 64 anni sono diminuiti dello 0,2%
(-34 mila unità) rispetto a novembre 2011.
26. OCCUPATI, DISOCCUPATI, INATTIVI (2/3)
26
il tasso di occupazione è pari al 56,9%:
stabile nel confronto congiunturale;
-0,1% in termini tendenziali.
il tasso di disoccupazione si attesta all’8,9%:
+0,1% in termini congiunturali;
+0,8% punti rispetto all’anno precedente.
(il tasso di disoccupazione giovanile è pari al 31%).
il tasso di inattività si posiziona al 37,5%:
-0,1% in termini congiunturali;
-0,5% su base annua.
28. FIDUCIA DELLE IMPRESE (1/2)
28
Nel mese di gennaio 2012, l’indice destagionalizzato del clima
di fiducia rispetto a dicembre 2011 ha registrato le seguenti
variazioni:
settore manifatturiero: -0,4% (da 92,5 a 92,1);
servizi: -3,8% (da 80,2 a 76,4);
commercio al dettaglio: -3,3% (da 81,7 a 78,4).
30. i dossier
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ALLEGATI
16 febbraio 2012 a cura di Renato Brunetta
31. 0
100
200
300
400
500
600
31
09/05/2008
30/06/2008
05/08/2008
05/09/2008
13/05/2008
13/10/2008
20/11/2008
(Spread
24/12/2008
02/02/2009
05/03/2009
06/04/2009
BTP10a/BUND10a)
2 Per. Media Mobile
05/05/2009
04/06/2009
07/07/2009
06/08/2009
08/09/2009
05/10/2009
23/10/2009
17/11/2009
08/12/2009
29/12/2009
19/01/2010
08/02/2010
02/03/2010
22/03/2010
13/04/2010
07/05/2010
28/05/2010
17/06/2010
08/07/2010
03/08/2010
30/08/2010
Governo Berlusconi
27/09/2010
21/10/2010
16/11/2010
08/12/2010
3/1/11
7/2/11
14/3/11
18/4/11
23/5/11
10/6/11
24/6/11
8/7/11
22/7/11
5/8/11
19/8/11
1/9/11
20/09/2011 S&P's
declassa da A+ ad A
15/9/11
04/10/2011 Moody's
declassa da Aa2 a A2
29/9/11
13/10/11
27/10/11
10/11/11
12/11/2011
24/11/11
8/12/11
ANDAMENTO SPREAD 09/05/2008 - 20/02/2012
22/12/11
5/1/12
19/1/12
13/01/2012 S&P's
27/01/2012 Fitch
2/2/12
16/11/2011 giuramento governo Monti 13/02/2012 Moody's
declassa da A+ a A-
declassa da A2 a A3
declassa da A a BBB+
32. ANDAMENTO SPREAD NEI 95 GIORNI DI
GOVERNO MONTI
32
Andamento spread nei 95 giorni di governo Monti
600
500
Media spread: 457
400
300
200
100
2 Per. Media Mobile
(Spread
0 BTP10a/BUND10a)
33. ANDAMENTO SPREAD IN EUROPA NEI 95
GIORNI DI GOVERNO MONTI
33
600
500
Media Italia: 457
400
Media Spagna: 358
300
200
Media Francia: 124
100
Media Austria: 120
Italia
0
Spagna
Francia
Austria
34. ANDAMENTO SPREAD IN EUROPA NEGLI ULTIMI
180 GIORNI
34
600
Italia 16/11/2011 giuramento governo Monti
Spagna
Francia
500 Austria
Media
Media Italia 378
Monti
400 457
Media
Spagna
300 358
Media Spagna 333
200 Media
Francia
Media Francia 91 124
100
Media
Austria
Media Austria 87
120
0
35. FIDUCIA IN MARIO MONTI COME PRESIDENTE DEL
CONSIGLIO (FONTE: IPR MARKETING)
35
60
50
40
30
20
10
Molta/Abbastanza
0
Poca/Nessuna
Affidamento
Incarico Formazione Senza Opinione
(13/11/2011) governo Prima della
(16/11/2011) Manovra Dopo la
(23/11/2011) Manovra 07/01/2012
(12/12/2011) Senza Opinione
Poca/Nessuna
Molta/Abbastanza
36. OPINIONE DEI CITTADINI SULLA MANOVRA MONTI
(FONTE: ISTITUTO NAZIONALE DI RICERCHE DEMOPOLIS)
36
25%
Necessaria, ma decisamente
migliorabile
In linea con le attese
58% Deludente
17%
Valori %.
Dati ripercentualizzati in assenza del “non sa” 5%.
Indagine condotta dal 7 al 10 dicembre 2011.
37. TREND: LA FIDUCIA DEGLI ITALIANI IN MARIO MONTI
(FONTE: ISTITUTO NAZIONALE DI RICERCHE DEMOPOLIS)
37
Fiducia Monti
Fiducia Monti
60% 59% 57% 60%
62% 54%
55% 52%
50%
13/11/2011 23/11/2011 03/12/2011 13/12/2011 23/12/2011 02/01/2012 12/01/2012
38. ANDAMENTO SPREAD A CONFRONTO
CON IL GRADIMENTO IN MARIO MONTI
38
Andamento spread Fiducia Monti
Andamento spread Fiducia Monti
519 60% 62% 60%
491 59% 497 57%
54%
50% 431
55% 482 447 479
462
52%
369
/11/2011 23/11/2011 03/12/2011 13/12/2011 23/12/2011 02/01/2012 12/01/2012