L’attacco alla democrazia in Europa: discussione al Centro studi Piero Gobetti
Il 6 febbraio 2014, Centro studi Piero Gobetti: “L’attacco alla democrazia in Europa” a partire dal libro del sociologo Luciano Gallino “Il colpo di stato di banche e governi” (Einaudi 2013). Con: Luciano Gallino, Pietro Polito, Antonio Caputo, Massimo L. Salvadori e Francesco Sylos Labini.
http://www.syloslabini.info/online/lattacco-alla-democrazia-in-europa-discussione-al-centro-studi-piero-gobetti/
Per deliziare i nostri emisferi cerebrali Luigi Zingales rimane sempre tra i migliori chef stellati contemporanei, anche se le deduzioni logiche del suo articolo non promettono nulla di buono per il Bel Paese
Economia Italiana: Un confronto per le elezioniricciolina85
Questo lavoro è fatto da un gruppo di ragazzi in master di economia all'università di Londra.
Consiste in un'analisi dell'economia italiana e di come gli ultimi governi abbiano operato sotto questo aspetto.
L’attacco alla democrazia in Europa: discussione al Centro studi Piero Gobetti
Il 6 febbraio 2014, Centro studi Piero Gobetti: “L’attacco alla democrazia in Europa” a partire dal libro del sociologo Luciano Gallino “Il colpo di stato di banche e governi” (Einaudi 2013). Con: Luciano Gallino, Pietro Polito, Antonio Caputo, Massimo L. Salvadori e Francesco Sylos Labini.
http://www.syloslabini.info/online/lattacco-alla-democrazia-in-europa-discussione-al-centro-studi-piero-gobetti/
Per deliziare i nostri emisferi cerebrali Luigi Zingales rimane sempre tra i migliori chef stellati contemporanei, anche se le deduzioni logiche del suo articolo non promettono nulla di buono per il Bel Paese
Economia Italiana: Un confronto per le elezioniricciolina85
Questo lavoro è fatto da un gruppo di ragazzi in master di economia all'università di Londra.
Consiste in un'analisi dell'economia italiana e di come gli ultimi governi abbiano operato sotto questo aspetto.
Leconomia ai tempi_del_coronavirus-intervista_a_leconomia_ai_tempi_del_corona...IrinaBouros
Qual è a suo avviso il principale problema economico che ci troveremo di fronte a causa di questa crisi?
Il principale problema economico nel breve termine sarà un calo drammatico nella produzione. Stiamo osservando un calo della produzione economica annuale del 30-40 per cento per molti Paesi industrializzati. Sono dimensioni che non abbiamo mai vissuto prima e non c’è da sorprendersi che le industrie chiudano. Se l’industria non produce, il livello di debito del settore privato aumenterà e il debito del settore pubblico salirà a un livello insostenibile, a meno che non mettiamo in atto una sorta di grande piano di cancellazione del debito, o monetizzazione a livello macro, a livello micro. Mario Draghi parlava di un deleveraging (una riduzione della leva finanziaria, ndr) del settore privato che è estremamente importante. Anche il settore pubblico potrebbe farlo, se però viene supportato dalla Banca Centrale, in modo da poterne uscire con un modo molto diverso di pensare la politica economica rispetto a come abbiamo fatto in passato, con le norme sul deficit al 3%. Tutto questo non è più possibile, non solo per quest’anno, non può continuare a causa di questa crisi e delle precedenti crisi irrisolte. Ho sempre sostenuto che la crisi dell’Eurozona non è mai stata correttamente risolta: abbiamo imposto l’austerità, ma non ha aiutato.
Lavoratori migranti: non tutti i mali vengono per nuocere?
La questione dei migranti è attualmente al primo posto fra le priorità che le forze politiche italiane e comunitarie devono affrontare e risolvere. I cittadini attendono risposte concrete con riferimento a una situazione che si va facendo ogni giorno più ardua, a partire dalle problematiche concernenti la pacifica convivenza di popoli così differenti fra loro, nel continente con la più alta densità mondiale.
Leconomia ai tempi_del_coronavirus-intervista_a_leconomia_ai_tempi_del_corona...IrinaBouros
Qual è a suo avviso il principale problema economico che ci troveremo di fronte a causa di questa crisi?
Il principale problema economico nel breve termine sarà un calo drammatico nella produzione. Stiamo osservando un calo della produzione economica annuale del 30-40 per cento per molti Paesi industrializzati. Sono dimensioni che non abbiamo mai vissuto prima e non c’è da sorprendersi che le industrie chiudano. Se l’industria non produce, il livello di debito del settore privato aumenterà e il debito del settore pubblico salirà a un livello insostenibile, a meno che non mettiamo in atto una sorta di grande piano di cancellazione del debito, o monetizzazione a livello macro, a livello micro. Mario Draghi parlava di un deleveraging (una riduzione della leva finanziaria, ndr) del settore privato che è estremamente importante. Anche il settore pubblico potrebbe farlo, se però viene supportato dalla Banca Centrale, in modo da poterne uscire con un modo molto diverso di pensare la politica economica rispetto a come abbiamo fatto in passato, con le norme sul deficit al 3%. Tutto questo non è più possibile, non solo per quest’anno, non può continuare a causa di questa crisi e delle precedenti crisi irrisolte. Ho sempre sostenuto che la crisi dell’Eurozona non è mai stata correttamente risolta: abbiamo imposto l’austerità, ma non ha aiutato.
Lavoratori migranti: non tutti i mali vengono per nuocere?
La questione dei migranti è attualmente al primo posto fra le priorità che le forze politiche italiane e comunitarie devono affrontare e risolvere. I cittadini attendono risposte concrete con riferimento a una situazione che si va facendo ogni giorno più ardua, a partire dalle problematiche concernenti la pacifica convivenza di popoli così differenti fra loro, nel continente con la più alta densità mondiale.
Ronda 3 campeonato venezolano de máxima categoria femenino 2011radarvinotinto
El documento presenta los resultados de 11 rondas de un torneo de ajedrez. En cada ronda se muestran los nombres y puntajes Elo de los jugadores participantes, así como el resultado de cada partida.
The document provides a name, date, and time stamp. Kelsie Hane accessed or generated a document on Tuesday, October 18, 2011 at 3:38 PM ET according to the time stamp 04:0c:ce:d2:6e:74.
Tremonti a evento organizzato da Massimo Caputi con Preliosmichelaplatini
Massimo Caputi ripercorre Keynes per rilancio Sistema Italia mettendo a confronto Fitoussi, Luttwak, Tremonti, Passera e Taddei.
«C'è un futuro in Italia per i nostri nipoti?». Parafrasando il celebre discorso di Keynes del 1930, Prelios Sgr ripropone il tema, ancora una volta di stretta attualità, in un incontro - esclusivamente su invito - che si terrà giovedì 20 febbraio 2014 a Roma, nella prestigiosa cornice di Palazzo Pallavicini Rospigliosi.
All'invito di Prelios Sgr hanno risposto alcuni esponenti nazionali e internazionali di alto livello, come Jean Paul Fitoussi, Edward Luttwak, Giulio Tremonti, Corrado Passera, Filippo Taddei.
La necessità di fare un grosso cambiamentoHoro Capital
Il 5 marzo 2013 il Dow Jones Industrial Average ha stabilito un nuovo massimo storico, superando il precedente massimo pari a 14,165.50 che era stato raggiunto nell'ottobre del 2007. Solo il mercato azionario non sembra prendere atto che il mondo si trova oggi in una situazione ben diversa rispetto a 5 anni e mezzo fa. Molti investitori parlano di un mercato ribassista, ma intanto percorrono la strada rialzista. Questa apparente contraddizione è funzione della convinzione diffusa che la politica della banca centrale sia questa proveniente da Tokyo, Francoforte, Londra o Washington fornisce un efficace copertura alla volatilità consentendo così agli investitori di ignorare i problemi economici e finanziari sottostanti, che continuano intanto a cuocere a fuoco lento.
Warren Mosler - Modern Monetary Theory (MMT) Tour of Italylovejoy
Outline for Warren Mosler's tour of Italy discussing Modern Monetary Theory (MMT) and how it can be used to improve employment and the well being of Italians.
Brutta giornata per Monti. Dopo la BCE anche il Financial Times lo distrugge
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www.freenewsonline.it
i dossier
www.freefoundation.com
BRUTTA GIORNATA PER MONTI.
DOPO LA BCE ANCHE IL
FINANCIAL TIMES LO DISTRUGGE
17 gennaio 2013 a cura di Renato Brunetta
2. IL BOLLETTINO DELLA BCE SMENTISCE MONTI
BRUTTA GIORNATA PER MONTI. DOPO LA BCE
ANCHE SALVATORE DELLA PATRIA
IL FINANCIAL TIMES LO DISTRUGGE
2
Brutta giornata per Monti. Dopo la BCE, anche il Financial Times lo
distrugge. Con 3 passaggi al vetriolo.
1) “Via via che l’Italia si avvicina alle elezioni di metà febbraio, cresce la
rabbia contro i tagli alla spesa pubblica e l’aumento delle tasse
imposte dal governo di Mario Monti, così compromettendo il risultato
della sua corsa per un secondo mandato come primo ministro alla
guida di una nuova alleanza di centro. Ora al suo settimo trimestre, la
recessione in Italia è la più lunga dal dopoguerra e Mario Monti se ne
sta prendendo la responsabilità, nonostante i tentativi di giustificare le
sue misure impopolari con lo stato di emergenza”.
3. IL BOLLETTINO DELLA BCE SMENTISCE MONTI
BRUTTA GIORNATA PER MONTI. DOPO LA BCE
ANCHE SALVATORE DELLA PATRIA
IL FINANCIAL TIMES LO DISTRUGGE
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2) “Nella campagna elettorale, Mario Monti sta concentrando i suoi
attacchi non più sulle ali estreme della sinistra, ma sul centrodestra
guidato da Silvio Berlusconi, che questa settimana ha definito
“pifferaio magico”. Per quanto Mario Monti stia imparando
velocemente le lezioni della politica (la sua ultima “giravolta” riguarda
l’intenzione di ridurre la tassa più odiata sugli immobili, che lui stesso
ha introdotto), i sondaggi rivelano che la sua presenza ha poco
impatto. Silvio Berlusconi sta recuperando la distanza che lo separava
dalla sinistra e Mario Monti è ancora molto indietro, e si dovrà giocare
il terzo posto con il movimento euroscettico di Beppe Grillo. Anche i
dati economici non danno supporto alla tesi di Mario Monti, secondo
cui si intravede la luce fuori dal tunnel. La disoccupazione giovanile ha
raggiunto il 37,1% a novembre 2012, 7 punti in più
4. BRUTTA GIORNATA PER MONTI. DOPO LA BCE
ANCHE IL FINANCIAL TIMES LO DISTRUGGE
4
rispetto all’inizio del mandato di Mario Monti e nonostante la riforma
del mercato del lavoro approvata a luglio, che avrebbe dovuto
rilanciare il mercato del lavoro. I consumi hanno registrato il maggiore
calo dal dopoguerra e la produzione industriale è a -25% rispetto ai
massimi del periodo precedente il 2008”.
3) “Sembra che quanto peggio va l’economia italiana tanto maggiori
siano le speranze, almeno nella comunità internazionale, che “Super
Mario” terrà la barra dritta. Con il debito pubblico che ha superato 2
miliardi, secondo solo alla Grecia se si considera in percentuale rispetto
al PIL, Mario Monti è visto come il garante che l’Italia rispetterà le
misure di consolidamento fiscale imposte da Bruxelles per evitare
l’implosione dell’euro”.
5. BRUTTA GIORNATA PER MONTI. DOPO LA BCE
ANCHE IL FINANCIAL TIMES LO DISTRUGGE
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Evidentemente cura meglio i loro affari piuttosto che gli interessi
dell’Italia.
Professor Monti, anche il FT lo riconosce: hai prodotto un disastro e lo
hai chiamato credibilità.