L'originale .ppt lo trovi su www.didatticainrete.it
Questa presentazione in PowerPoint è il risultato di un laboratorio di Storia che ho svolto qualche anno fa, con la mia classe 4a di allora.
Lavorando in piccoli gruppi, i bambini hanno individuato le caratteristiche geografiche e culturali che accomunano tutte le grandi civiltà fluviali della Storia.
Ovviamente, il laboratorio è stato portato avanti gradualmente nel corso dell'anno e si è concluso a fine anno scolastico.
Molto utile è stato potere usufruire anche dell'ora di informatica, durante la quale i bambini cercavano il materiale per la loro parte di lavoro.
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Questa presentazione in PowerPoint è il risultato di un laboratorio di Storia che ho svolto qualche anno fa, con la mia classe 4a di allora.
Lavorando in piccoli gruppi, i bambini hanno individuato le caratteristiche geografiche e culturali che accomunano tutte le grandi civiltà fluviali della Storia.
Ovviamente, il laboratorio è stato portato avanti gradualmente nel corso dell'anno e si è concluso a fine anno scolastico.
Molto utile è stato potere usufruire anche dell'ora di informatica, durante la quale i bambini cercavano il materiale per la loro parte di lavoro.
Partecipazione della classe 2^ D Cat dell'I.I.S. Vincenzo Capirola al progetto didattico 2013-14 "Dall'archivio alla scuola, al territorio". Insegnanti Milena Moneta, Graziella Freddi, Violeta Piria. Questa presentazione contiene link di collegamento ad altre presentazioni non riproducibili in automatico nel web; sono comunque consultabili separatamente
Partecipazione della classe 2^ D Cat dell'I.I.S. Vincenzo Capirola al progetto didattico 2013-14 "Dall'archivio alla scuola, al territorio". Insegnanti Milena Moneta, Graziella Freddi, Violeta Piria.
La linea del tempo e i ritrovamenti nell'area bresciana.
Ricostruzione di Lorenzo Sostero, Antonio Piscopo, Alberto Guarisco, classe 1^ D Cat dell'Istituto Vincenzo Capirola di Leno, a.s. 2012/2013
Partecipazione della classe 2^ D Cat dell'I.I.S. Vincenzo Capirola al pogetto didattico 2013-14 "Dall'archivio, alla scuola, al territorio". Insegnante Manuela Tebaldini
Partecipazione della classe 2^ D Cat dell'I.I.S. Vincenzo Capirola al progetto didattico 2013-14 "Dall'archivio alla scuola, al territorio". Insegnanti Milena Moneta, Graziella Freddi, Violeta Piria.
Sabato 2 marzo 2013 alle ore 18.30 nella sala delle riunioni '' Antonio Buscaino '' dell'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese sita in Trapani via Vespri 32 si è volto il settimanale incontro previsto dal XXVII Corso di cultura; relatrice della serata la Prof.ssa Lina Novara.
Ipertesto realizzato dagli alunni della classe 2.0 di Trivento sulla civiltà egizia, seguendo le indicazioni di un webquest appositamente realizzato dai docenti.
Lavoro di approfondimento sul mondo romano strutturato dagli alunni del laboratorio di Lingua e Letteratura latina.
A cura delle prof.sse Franca Storace e Annapaola Capuano
presentazione del lavoro svolto dalla classe 2 A della scuola primaria di Castelletto di Leno in merito al "progetto archivio" dell'a.s. 2018-19: "Conosco il mio paese: gli edifici di Castelletto oggi e ieri", insegnanti Veronica Migliorati, Erika Mezzini, Valeria Aliprandi.
presentazione del lavoro della classe IV B della scuola primaria di Castelletto, iniziata nell'anno scolastico 2018-18 e conclusa nell'a.s. 2018-19. Insegnante Simona Fornari
Per rispondere all'interesse e alle curiosità emerse dai bambini/e con il racconto della “Leggenda di Re Desiderio” durante la realizzazione del calendario e dalla visita al sito archeologico di Villa Badia.
Plesso Rosso.
2. Chi Erano?
• I celti non erano un vero e proprio popolo,
in quanto erano formati da:
- galli
- britanni
- pannoni
- celtiberi
- galati
- insubri
- cenomani
- senoni
Vivevano nel nostro territorio
3. Quando?
• intorno al 390 a.C. i Celti iniziarono a migrare dalla
Pannonia
• l’episodio più significativo fu la presa di Roma (387-368
a.C.)
• gli storici hanno suddiviso l’età celtica
4. 20 anni
900 a.C. 700 a.C. 100 a.C.
Periodo
di Hallstatt
Periodo di La Tène
A questo periodo
risalgono la maggior parte
delle tombe trovate e i
numerosi gioielli
6. Società
I Celti vivevano in tribù suddivise a loro volta in classi sociali:
Nobili
Famiglie dominanti
Cavalieri
Agricoltori
Artigiani
Schiavi
Druidi
7. • La società celtica era di tipo rurale
• Si basava su:
Agricoltura
Pastorizia
• Le città più importanti erano dotate di fortificazioni ed
erano situate su colline circondate da fossati
• Raccoglievano il grano in pozzi scavati nel terreno
• Il maggior numero di centri fortificati si trova in Inghilterra
• Cesare chiamò le città fortificate oppida
8. Le case celtiche
• Erano molto grandi, con pianta circolare e tetti molto
alti ricoperti di paglia
• In Europa c’erano anche case ovali e quadrate
• Avevano un focolare al centro della casa, e un foro
centrale nel tetto per l’uscita del fumo.
• Druidi e cavalieri avevano case più agiate delle altre
classi sociali
10. • I Celti cucinavano il pane nei forni o su graticelle
• Bevevano latte, birra, idromele e vino (quando lo
importavano).
• Il loro cibo preferito era il maiale
• Usavano colori vegetali per tingere le stoffe e il corpo
• I Celti erano biondi e possenti, il loro aspetto incuteva
terrore ai nemici
11. • I Celti si tingevano i capelli con l’argilla e li ornavano con
gioielli
• Le attività preferite erano:
- Caccia
- Allevamento
del bestiame
- Guerra - Banchetti
- Gioco della
dama e degli
scacchi
- Ascoltare i
poemi
• Inoltre lavoravano i metalli e realizzavano armature.
• Altra attività importante era il commercio: acquistavano
oggetti di lusso e vino in cambio di cani, cavalli e schiavi.
12. Religione
I druidi Il re
Rivestivano le cariche
ecclesiastiche più importanti
Partecipava ai riti
13. I druidi
I druidi avevano diverse funzioni
Sacerdozio
Educazione religiosa
Amministrazione
giudiziaria e civile
Arte divinatoria
Magia e astrologia
Guidare l’esercito
14. Le classi dei druidi
Esistevano tre classi di druidi:
• I profeti;
• I bardi;
• I sacerdoti, assistiti da profetesse,
avevano minor potere.
Il potere supremo era nelle mani di un
arcidruido, a cui erano sottoposti gli altri
druidi.
15. Dei venerati
I celti veneravano molti dei, ma i più
importanti erano:
-tuatha de dannan, dea madre;
-nuada, re degli dei;
-angus, dio dell’amore;
-brigid, dea della poesia;;
-donn,signore dei morti;
Statua di una divinità guerriera
16. Arte
480 a.C 350 a.C 290 a.C 190 a.C
Periodo arcaico Periodo
waldagesheim
Periodo
plastico
Periodo delle
spade
17. Periodo Arcaico
• tendenza ai motivi decorativi classici
orientali, come fiori di loto, foglie
d’acanto e palmette.
18. Periodo Waldagesheim
• prese il nome da un luogo dove ci
sono stati ritrovamenti importanti
• in questo periodo si sviluppano i
campi dei gioielli e degli accessori
per i carri.
19. Periodo Plastico
• gli artisti accentuano le caratteristiche
tridimensionali nelle loro composizioni
• iniziarono a diffondersi disegni ispirati
alle piante
20. Periodo Delle Spade
• è chiamato così perché sono state
ritrovate molte spade con impugnatura
e foderi decorati risalenti a quel
periodo
• era caratterizzato da piattezza,
linearità e astrazione
21. Lingua
Lingue continentali Lingue insulari
Ora estinte
Britonico (o britannico)
Goidelico (o gallico)
Bretone
Cornico
Gallese
Irlandese
Scozzese
Mannese
23. Le Dracme
• Nell’Agosto del 1955 a Manerbio, nella
località Gravine Nuove, vennero
scoperte 4194 esemplari di Dracme
celtiche databili fra il II e I secolo a.C..
24. • esistono tre tipi diversi di dracme:
- leone/scorpione
- leone/lupo
- leone con toutiopouos (legenda)
provenienza insubre e cenomane resi
circolari a colpi di
scalpello tondello irregolare
erano battuti su dischetti di metallo
e colati in coppelle di mattone
forma più regolare
scritta probabilmente in nord-etrusco
25. • Le dracme avevano la forma di un
tondo più o meno regolare
• Le dimensioni medie del diametro di
una dracma erano 15,01 mm
• Il peso medio di una dracma era 3,74
grammi.
26. Cosa rimane?
• le Dracme ritrovate furono portate a
Milano per l’opera di restauro.
• Oggi sono esposte nel museo di
Manerbio (quando non sono in prestito
ad altri musei)
28. Le falere
• Col termine falera si definiscono lastre
rotonde in metalli prezioso da portare
sul petto.
• Erano usate soprattutto come
decorazione militare ma si ornavano
anche i cavalli.
29. • A Manerbio nel 1928 in un campo della
cascina Remondina vennero trovate
quattordici falere integre: dodici piccole
e due grandi.
• Il diametro medio delle due falere
grandi è di 19 cm mentre il diametro
medio di quelle piccole è 10 cm.
30. Le falere si trovano nel museo di Santa
Giulia a Brescia, ma in onore
dell’ottantesimo anno dal loro ritrovo nella
cascina Remondina sono state portate a
Manerbio e esposte insieme alle dracme .
31. Descrizione
• Le falere erano dischi in argento
decorati a sbalzo e appese al corpo e
ai cavalli tramite catenelle in argento
(anch’esse ritrovate).
• Tutti i dischi sono caratterizzati da una
parte centrale circolare a rilievo
chiamata ombelico, liscia o decorata a
seconda delle dimensioni.
32. • La decorazione del perimetro è caratterizzata da
una serie di teste umane di forma ovale.
• La decorazione dell’ombelico sulle falere più
grosse è il triskele (“tre gambe”): un simbolo
solare di valenza religiosa.
• tutte le falere presentano da due a cinque fori
passanti utilizzati per fissare gli ornamenti in
argento.