ICT: sfide e opportunità per il futuro del lavoroMario Grasso
Quali sono i trend principali dell'economia digitale? Come rappresentare al meglio i bisogni di chi lavora nel settore ICT? Quali strumenti utilizzare?
Cifre, buone pratiche e alcune proposte per una via italiana alla digitalizzazione.
Intervento di Paolo Neirotti al secondo incontro del corso di formazione per dirigenti sindacali "Le parole dell'innovazione e il lavoro", nato da una progettazione congiunta tra ISMEL e le segreterie CGIL, CISL e UIL di Torino e tenutosi tra marzo e maggio 2019.
Intervento di Luca Settineri al quinto e ultimo incontro del corso di formazione per dirigenti sindacali "Le parole dell'innovazione e il lavoro", nato da una progettazione congiunta tra ISMEL e le segreterie CGIL, CISL e UIL di Torino e tenutosi tra marzo e maggio 2019.
IL LAVORO STA CAMBIANDO VOLTO INSIEME ALL’AFFERMARSI NEL MONDO INDUSTRIALE DI CONCETTI COME INDUSTRY 4.0, DOVE CONNESSIONE E INTERATTIVITÀ SONO CONSIDERATI PUNTI NODALI: VEDIAMO I VANTAGGI DELLA ‘MOBILITY’. A cura di Ilaria De Poli. Con Alberto Griffini, product manager advanced PLC&Scada di Mitsubishi Electric, Raffaele Esposito, product manager safety I/O&networking di Phoenix Contact, Cristian Randieri, presidente e CEO di Intellisystem Technologies (www.intellisystem.it), Cristian Sartori, industrial communication product manager di Siemens Italia
Intervento di Luciano Pero al quinto e ultimo incontro del corso di formazione per dirigenti sindacali "Le parole dell'innovazione e il lavoro", nato da una progettazione congiunta tra ISMEL e le segreterie CGIL, CISL e UIL di Torino e tenutosi tra marzo e maggio 2019.
ICT: sfide e opportunità per il futuro del lavoroMario Grasso
Quali sono i trend principali dell'economia digitale? Come rappresentare al meglio i bisogni di chi lavora nel settore ICT? Quali strumenti utilizzare?
Cifre, buone pratiche e alcune proposte per una via italiana alla digitalizzazione.
Intervento di Paolo Neirotti al secondo incontro del corso di formazione per dirigenti sindacali "Le parole dell'innovazione e il lavoro", nato da una progettazione congiunta tra ISMEL e le segreterie CGIL, CISL e UIL di Torino e tenutosi tra marzo e maggio 2019.
Intervento di Luca Settineri al quinto e ultimo incontro del corso di formazione per dirigenti sindacali "Le parole dell'innovazione e il lavoro", nato da una progettazione congiunta tra ISMEL e le segreterie CGIL, CISL e UIL di Torino e tenutosi tra marzo e maggio 2019.
IL LAVORO STA CAMBIANDO VOLTO INSIEME ALL’AFFERMARSI NEL MONDO INDUSTRIALE DI CONCETTI COME INDUSTRY 4.0, DOVE CONNESSIONE E INTERATTIVITÀ SONO CONSIDERATI PUNTI NODALI: VEDIAMO I VANTAGGI DELLA ‘MOBILITY’. A cura di Ilaria De Poli. Con Alberto Griffini, product manager advanced PLC&Scada di Mitsubishi Electric, Raffaele Esposito, product manager safety I/O&networking di Phoenix Contact, Cristian Randieri, presidente e CEO di Intellisystem Technologies (www.intellisystem.it), Cristian Sartori, industrial communication product manager di Siemens Italia
Intervento di Luciano Pero al quinto e ultimo incontro del corso di formazione per dirigenti sindacali "Le parole dell'innovazione e il lavoro", nato da una progettazione congiunta tra ISMEL e le segreterie CGIL, CISL e UIL di Torino e tenutosi tra marzo e maggio 2019.
Intervento di Stefano Di Dio al quarto incontro del corso di formazione per dirigenti sindacali "Le parole dell'innovazione e il lavoro", nato da una progettazione congiunta tra ISMEL e le segreterie CGIL, CISL e UIL di Torino e tenutosi tra marzo e maggio 2019.
Intervento di Francesco Garibaldo al quinto e ultimo incontro del corso di formazione per dirigenti sindacali "Le parole dell'innovazione e il lavoro", nato da una progettazione congiunta tra ISMEL e le segreterie CGIL, CISL e UIL di Torino e tenutosi tra marzo e maggio 2019.
119 Più sicuri grazie al satellite - Fieldbus & Networks N. 88 – Settembre 20...Cristian Randieri PhD
Dopo i recenti lanci di satelliti, la connessione satellitare è diventa una reale alternativa alle connessioni terrestri in fibra ottica
LA COMUNICAZIONE VIA SATELLITE COSTITUISCE UNA VALIDA ALTERNATIVA ALLE TRASMISSIONI ‘TERRESTRI’ OFFRENDO PROTEZIONE E CONSENTENDO LA MESSA A PUNTO DI STRATEGIE DI BUSINESS CONTINUITY E DISASTER RECOVERY
Articolo completo disponibile alla pagina http://www.intellisystem.it/it/portfolio/fn-settembre-2016-2
Il Cliente Al Centro del Datacenter : Tavola RotondaRiccardo Romani
Un'occasione per discutere del ruolo del Datacenter con i miei colleghi di Lenovo, IBM, Microsoft e altre aziende leader del settore IT. Grazie a SOIEL per l'ospitalita' e per lo spazio dedicato al punto di vista Oracle, che ho avuto il piacere di rappresentare.
148 La comunicazione via satellite per la business continuity ed il disaster ...Cristian Randieri PhD
E’ ormai un dato di fatto che le moderne applicazioni IT non possono più prescindere dalla rete mediante la quale sono garantiti i collegamenti a sedi remote, i software gestionali centralizzati, la posta elettronica, le operazioni bancarie, le applicazioni CLOUD, i sistemi IoT, e così via.
Generazione IoT: gli agenti del cambiamento secondo CiscoChiara Lupi
L'Internet of Thigs sta rivoluzionando il modo di produrre e il nostro modo di vivere. In un mondo che sarà sempre più connesso si moltiplicheranno le opportunità. Ma servono competenze che le sappiano cogliere.
Governare l'IT per sviluppare il business: il new normal dell'IT come vantaggio competitivo. Abstract della presentazione di IDC Italia tenuta nel corso del roadshow Exploring the New IT che ha toccato quattro città italiane tra giugno e ottobre 2014
Alcune delle più interessanti analisi sull'evoluzione dei mercati e del rapporto con il consumatore in una elaborazione del 2003.
Oggetto di presentazione in Master e occasioni di public speaking, offre una prima 'profondità' di analisi ad alcuni fenomeni attuali.
WEBinar - Come spiccare il volo con il contratto di retetriboomanagement
Obiettivo:
Triboo Management organizza un webinar gratuito con l’obiettivo di illustrare le motivazioni, le modalità, le novità e gli strumenti di finanziamento per creare le reti d'impresa come contratti di rete.
Target:
L’invito è rivolto a imprenditori, professionisti, consulenti e referenti istituzionali per lo sviluppo delle imprese e del lavoro.
Programma:
Perché le reti d'impresa
Come funziona il contratto di rete
Opportunità finanziarie per le reti d'impresa
Conclusioni e dibattito
Relatore:
Marco Sprocati - Amministratore Unico di Triboo Management ed esperto di reti d’impresa
Moderatore:
Valeria Raito – Webinar Manager in Triboo Management
Intervento di Stefano Di Dio al quarto incontro del corso di formazione per dirigenti sindacali "Le parole dell'innovazione e il lavoro", nato da una progettazione congiunta tra ISMEL e le segreterie CGIL, CISL e UIL di Torino e tenutosi tra marzo e maggio 2019.
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119 Più sicuri grazie al satellite - Fieldbus & Networks N. 88 – Settembre 20...Cristian Randieri PhD
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Il Cliente Al Centro del Datacenter : Tavola RotondaRiccardo Romani
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Generazione IoT: gli agenti del cambiamento secondo CiscoChiara Lupi
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Obiettivo:
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L’invito è rivolto a imprenditori, professionisti, consulenti e referenti istituzionali per lo sviluppo delle imprese e del lavoro.
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Relatore:
Marco Sprocati - Amministratore Unico di Triboo Management ed esperto di reti d’impresa
Moderatore:
Valeria Raito – Webinar Manager in Triboo Management
Con l'evoluzione del web, le aziende stanno iniziando ad introdurre al loro interno applicazioni in ottica Enterprise 2.0. Tali applicazioni, a fronte di interfacce ricche e interattive, richiedono, lato server, la presenza di servizi altamente affidabili e performanti. Tali servizi possono essere introdotti all'interndo di una Service Oriented Architecture. Ma quale relazione esiste fra SOA e Enterprise 2.0? Quali linee guida adottare per introdurre correttamente SOA in azienda? Questa presentazione, esposta durante l'Enterprise 2.0 conference 2009 a Roma (edita da Technology Transfer con la partecipazione di Colin White ed Ed Yourdon) cerca di rispondere, in modo sintetico, a queste domande.
Domain Model e SOA (Service Oriented Architecture)DotNetMarche
In un mondo che è sempre più orientato ai servizi è fondamentale comprendere l’interazione tra il concetto stesso di servizio e un’architettura fortemente Domain Driven. In questo scenario lo sviluppatore si trova ad affrontare scelte talvolta difficili, come ad esempio decidere come esporre all’esterno il proprio Domain Model oppure capire se e quanto le tecnologie a supporto dell’interoperabilità debbano influire il modello implementativo del nostro Domain Model. In questa sessione si cercherà di capire quali sono i principi di design che possono venire in aiuto nella progettazione di architetture SOA, come ad esempio l'inversione di controllo o la programmazione orientata agli aspetti e si esamineranno i tool che possono aiutarci ad implementare correttamente un modello a servizi.
Dissertation Pitfalls: Navigating Common Issues In Your DissertationTrident University
About CORE:
The Culture of Research and Education (C.O.R.E.) webinar series is spearheaded by Dr. Bernice B. Rumala, CORE Chair & Program Director of the Ph.D. in Health Sciences program in collaboration with leaders and faculty across all academic programs.
This innovative and wide-ranging series is designed to provide continuing education, skills-building techniques, and tools for academic and professional development. These sessions will provide a unique chance to build your professional development toolkit through presentations, discussions, and workshops with Trident’s world-class faculty.
Today's webinar, Dissertation Pitfalls: Navigating Common Issues In Your Dissertation, led by Dr. Frank Gomez and Dr. Carlos Cardillo, will highlight issues encountered throughout the dissertation process and solutions for preventing and overcoming these challenges.
For further information about CORE or to present, you may contact Dr. Bernice B. Rumala at Bernice.rumala@trident.edu
Understanding & Combating Global Censorship with WordPressJohn Gamboa
Recent growth in places like China, Vietnam, India and Russia brought astounding economic and technological successes that also yielded some of the largest networks of censorship in history. The Great Firewall of China, DPI and SORM in Russia, and SmartFilter in Iran and Saudi Arabia are just a few of the tools used to block the free expression of millions of people.
Research methods can generally be divided into two main categories: Quantitative and Qualitative. This webinar will provide an overview of quantitative methods with a brief distinction between quantitative and qualitative methods. We will focus on when and how to use quantitative research and discuss type of variables and statistical analysis.
Presentation will be led by Dr. Carlos Cardillo.
About CORE:
The Culture of Research and Education (C.O.R.E.) webinar series is spearheaded by Dr. Bernice B. Rumala, CORE Chair & Program Director of the Ph.D. in Health Sciences program in collaboration with leaders and faculty across all academic programs.
This innovative and wide-ranging series is designed to provide continuing education, skills-building techniques, and tools for academic and professional development. These sessions will provide a unique chance to build your professional development toolkit through presentations, discussions, and workshops with Trident’s world-class faculty.
For further information about CORE or to present, you may contact Dr. Bernice B. Rumala at Bernice.rumala@trident.edu
my personal ICT Trends Analysys for upcoming 2015. 10 points that needs to be in our target for 2015. La mia personale analisi sul futuro e sulle tendenze ICT 2015
Scegli se guidare la trasformazione digitale o subirlaConnected Futures
Entro il 2020 i dispositivi connessi a Internet saranno 50 miliardi e potranno generare un valore economico di 19.000 miliardi di dollari. In questa economia in cui le nuove aziende digitali fanno vacillare i colossi tradizionali, è il momento di scegliere se guidare la trasformazione digitale o subirla.
Slide dal convegno "Oltre la crisi con il web marketing" organizzato dall'Unione Industriale a Biella, per spiegare alle aziende come superare la crisi grazie al marketing digitale
95 Tavola Rotonda "La Convergenza delle reti: potenzialità e criticità" - Fie...Cristian Randieri PhD
Oggi la convergenza delle reti si sta facendo via via sempre più spinta: reti dati che trasportano anche l’alimentazione e consentono di ridurre i cablaggi, reti industriali accessibili via web e che dal web traggono informazioni per il funzionamento dei dispositivi, reti nate per il mondo ‘office’ o aziendale che si ‘trasformano’ per ‘scendere’ in campo e, doverosamente ‘modificate’ e irrobustite, vengono utilizzare anche dall’industria. Con l’avvento di concetti quali Industry 4.0 e lo svilupparsi dell’idea della ‘fabbrica interconnessa’, poi, era inevitabile che il fenomeno della convergenza si acuisse ancora di più. Con tutte le problematiche e criticità che esso comporta, da quelle legate alla sicurezza dei dati e alla privacy, alla necessità di dotarsi di soluzioni in grado di resistere alle difficili condizioni ambientali del mondo manifatturiero. Centrali poi si stanno rivelando i problemi legati alla standardizzazione dei protocolli e all’interoperabilità delle soluzioni impiegate, perché, per poter scambiare informazioni e costruire applicazioni ‘intelligenti’ sulla base dei dati raccolti, occorre che i diversi dispositivi in gioco ‘parlino’ la stessa lingua e possano quindi ‘comprendersi’. Cosa a oggi non scontata e alla quale gli organismi regolatori dovranno dare al più presto una risposta… Abbiamo cercato di capire con i maggiori vendor del settore dove ci porterà questo trend. Già ora vediamo affacciarsi sul mercato industriale nuovi player e soggetti il cui business era prima focalizzato su ambiti affini ma separati. Gli operatori Telecom, per esempio, cominciano a vedere nel mondo industriale un interessante ambito di sviluppo per le applicazioni che si basano sulle reti. Dall’m2m all’Internet of Things le reti di telecomunicazione potranno giocare un ruolo importante e le Telco intendono sfruttare a pieno questo business proponendo anche soluzioni proprie. È un mercato ancora tutto da costruire, dove mandano applicazioni e dove c’è spazio un po’ per tutti i soggetti per crescere. Vediamo dunque quali sono le impressioni raccolte da Fieldbus&Networks e quali le esperienze maturate in questo ambito.
Con Cristian Randieri, presidente e CEO di Intellisystem Technologies; Sophie Borgne, marketing director Industry BU di Schneider Electric; Alberto Griffini, manager Advanced PLC&Scada di Mitsubishi Electric; Roberto Motta, solution architect team leader Connected Enterprise di Rockwell Automation; Cristian Sartori, industrial communication product manager di Siemens Italia; Marika Silla, marketing specialist di Advantech; Francesco Tieghi, responsabile digital marketing di ServiTecno; Alexander Bufalino, chief marketing officer di Telit; Michele Frassini, responsabile sales and marketing M2M e IoT di Vodafone Italia.
Strategie ICT per combattere la crisi e cavalcare la ripresaThe Innovation Group
The Innovation Group - Evento di Presentazione - 15 Dicembre 2009
Roberto Masiero parla della situazione economica mondiale, e parallelamente del come nasce questa società di consulenza di nuova concezione
my personal ICT Trends Analysys for upcoming 2014. 10 points that needs to be in our target for 2015. La mia personale analisi sul futuro e sulle tendenze ICT 2014
IL MONDO DELLE
RELAZIONI CHIEDE
SISTEMI E REGOLE
Big data, social, consumerizzazione e mobile offrono opportunità
ma richiedono l’ottimizzazione di processi e sistemi in funzione
delle nuove esigenze, e delle nuove problematiche.
1. COSA
Community Oriented Service Architecture
Un nuovo approccio al sistema informativo, con una
GdL-Enterprise 2.0
Un nuovo approccio al sistema informativo, con una
rivoluzione copernicana nella sua architettura informatica,
abilita le imprese, grandi e piccole, ad affrontare la
globalizzazione, contenendo i costi ICT.
Giulio Beltrami
………………..
………………..
2. Sommario
L’OBIETTIVO
Che l’ICT possa aiutare le imprese, grandi e piccole, ad affrontare la globalizzazione dei
mercati: per soddisfare i clienti, per rapportarsi con i fornitori e partner e per fruire dei
collaboratori, avvantaggiandosi sulla concorrenza, nel rispetto delle norme vigenti.
IL PROBLEMA
Nell’ICT a supporto degli affari, le piccole imprese sono anoressiche (contabilità e office),
mentre le grandi soffrono di bulimia (ERP, CRM, SCM, PDM, DMS, BI, BPM, Portali, ...).
1
L’AUSPICIO
Invero la stessa tecnologia Internet (Email & Web), che ha spinto la globalizzazione, si sta
evolvendo (SOA & Web n.0), per aiutarci a raggiungere l’obiettivo, risolvendo il problema.
LA SOLUZIONE
Ma solo un nuovo approccio al sistema informativo, con una rivoluzione copernicana nella
sua architettura informatica, garantisce quel livello di capacità & governabilità nelle relazioni
d’affari, necessario alle imprese del terzo millennio, per operare nei mercati globali.
3. Il difficile rapporto dell’ICT con le PMI
L'83% delle Intranet punta innanzitutto sui cataloghi e sui listini online e il 74% sulla
messaggistica (secondo Databank).
E' un modello abbastanza diverso da quello propagandato qualche anno fa e basato sui siti-
robot di commercio elettronico - dice Stefano Miceli docente all'università di Venezia e attento
studioso dei processi innovativi nei sistemi d'impresa del Nord-Est - le piccole e medie
imprese vivono di flessibilità continua e di propria identità, spesso personale; mettono sul
WEB il catalogo o il listino, ma gestiscono affari, clienti e catene di partner con un continuo
scambio comunicativo; ed in prima persona, a partire dal titolare
(Il Sole 24 Ore - New Economy - 13 Luglio 2001)
2
(Il Sole 24 Ore - New Economy - 13 Luglio 2001)
Ancor oggi l’ICT è ben lungi da soddisfare i requisiti informativi delle PMI italiane, espressi
nelle precedenti dichiarazioni
Per le grandi, tutti gli interessati lamentano sprechi di risorse umane e finanziarie,
imprevedibili e incontenibili; a esempio la configurazione e personalizzazione di un ERP (o
CRM o SCM) costa decine di volte il prezzo delle licenze.
Senza parlare delle complicazioni e dei rischi, nell’integrare applicazioni, o aggiungere
nuove prestazioni al sistema informativo esistente.
4. La necessità per le PMI di collaborare
Il 97,8% delle imprese manifatturiere italiane ha meno di 50 addetti. E’ un primato dell’Italia nel
contesto europeo, anche perché le imprese minori forniscono un apporto all’occupazione e alla
creazione di ricchezza sensibilmente superiore alle cugine del Vecchio Continente. Tuttavia, le
migliori di queste sono quelle che hanno imparato ad operare in “rete”, o all’interno dei distretti
oppure riunendosi in gruppo con altre aziende. Tra queste spiccano le 20mila imprese (5mila
in più del 2005) della cosiddetta “Middle class”, cioè piccole aziende che, per propensione ad
investire, per aspetti comportamentali, organizzativi, relazionali e di mercato si comportano già
come le medie imprese. (Rapporto Pmi 2007, di Unioncamere e Istituto Tagliacarne)
3
La rete può rappresentare una delle migliori
soluzioni al problema dimensionale del
nostro sistema economico in quanto abbiamo
osservato che quando l’impresa leader
acquisisce la consapevolezza di non poter
fare a meno dei partner, inizialmente
formalizza i rapporti mediante contratti e poi
compra le imprese nodali trasformando la
rete in un gruppo di imprese
5. Le imprese già oggi operano in comunità d’affari
Ogni impresa, dalla più piccola alla più grande, deve operare abilmente con una ampia
varietà di clienti-fornitori-collaboratori-partner, affrontando apertamente la concorrenza,
nel rispetto delle normative nazionali e internazionali:
4
(from Sterling Commerce, an AT&T Company)
6. Le tendenze della globalizzazione
10 tendenze 2008 della Supply Chain del settore manifatturiero, secondo gli analisti:
1. Le principali aziende si muovono verso una globalizzazione della Supply Chain.
2. L’IT lavora verso ambienti sempre più collaborativi e aperti alla comunità
3. I modelli di azienda integrata globalmente portano a un rafforzamento delle relazioni
sulla Supply Chain
4. La spesa IT nella Supply Chain si concentrerà sul fulfillment.
5. La gestione del ciclo di vita del prodotto diventerà una strategia aziendale.
6. Gli investimenti in software per la gestione del prodotto saranno verso l’integrazione di
processi e non sull’automazione dei compiti.
5
processi e non sull’automazione dei compiti.
7. RFID non ha ancora dimostrato il suo reale valore.
8. A causa della responsabilità sociale e la compatibilità aziendale, i problemi dei fornitori
possono diventare vostri problemi.
9. Le aziende manifatturiere dovranno investire in knowledge management.
10. Le tecnologie senza intervento umano emergeranno come elemento chiave per
migliorare i servizi di consegna.
(Manufacturing Insights, an IDC Company)
7. Gli obiettivi della globalizzazione
Tre macro-obiettivi che derivano dai 10 trend (da Sterling Commerce, an AT&T Company):
Crescita profittevole
6
“Ordine” perfetto
Agilità negli affari
8. Per fortuna l’ICT si sta evolvendo favorevolmente
A fronte della crescita esponenziale (legge di Moore) della capacità elaborativa e trasmissiva
grezza dei sistemi informatici, si è verificata una crescita non più che lineare e incerta della
loro efficacia applicativa, correlata alla capacità del software.
E l’ICT non è percepito come bene di primaria necessità; si pensi all’informatizzazione delle
PMI, della scuola, della comunità civile, della Giustizia, dello Stato, della casa e dell’ambiente.
Le maggiori difficoltà e delusioni si riscontrano nello sfruttamento collettivo del software,
piuttosto che in quello individuale; ma proprio dall’uso del software, per facilitare le relazioni
d’affari fra imprese, si attende una soluzione alle sfide della globalizzazione.
7
d’affari fra imprese, si attende una soluzione alle sfide della globalizzazione.
Per fortuna oggi partecipiamo ad una rivoluzione tecnologica, con un salto di livello nella
capacità del software, grazie a nuovi paradigmi di connettività universale:
Email e Web Con cui le persone possono comunicare fra loro, in qualsiasi luogo e
orario, pubblicando ipertesti e inviando posta elettronica su Internet.
Web Services Con cui sistemi informatici diversi possono comunicare fra loro su
Internet (internetelepatia)
Che abilitano le SOA (Service Oriented Architectures), il Web 2.0 e il Web 3.0.
9. 1. Il paradiso dell’integratore applicativo (SOA)
Ancor oggi si costruisce per blocchi e monoliti, di rado in movimento e per frammenti.
E poiché queste architetture non sono state provviste di alcun elemento che le aiutasse a
essere continuamente aggiornate, sono destinate a incanutire dal giorno immediatamente
successivo alla loro inaugurazione.
Di rado reggono al peso dell'invecchiamento: con il tempo, finiscono di somigliare a quelle
anziane prostitute che si sforzano di offrire l'immagine di una giovinezza sempre più penosa.
(da "Tutto è paesaggio" di Lucien Kroll, Universale Architettura, Maggio 1999)
8
L’ integrazione è sempre stata un punto dolente dei sistemi informativi, a fronte dello sviluppo
caotico delle applicazioni aziendali e interaziendali e con la crescita di complessità delle
architetture ICT, a partire dal mainframe, per arrivare ad Internet, attraverso il client/server.
Peraltro gli approcci adottati sono progrediti nel tempo, fino alla SOA (Service Oriented
Architecture), che offre semplici ma efficaci meccanismi di integrazione flessibile di servizi
informatici, intra e inter-aziendali: REST, SOAP, WSDL, UDDI, BPEL, BPEL4People.
10. 2. Gli utenti e sviluppatori collaborano “urbi et orbi” (Web 2.0)
I sei concetti del Web 2.0:
1. Servizi, non software pacchettizzato.
2. Il servizio migliora automaticamente, se più persone lo utilizzano.
Sfruttare l’Intelligenza Collettiva
Il principio centrale che sta dietro al successo dei giganti nati nell'era del Web 1.0 che sono
sopravvissuti per guidare l’era del Web 2.0 sembra essere questo: che hanno abbracciato
la potenza del web per sfruttare l’intelligenza collettiva.
Tim O'Reilly, “Cos'è Web 2.0”, 2005
9
2. Il servizio migliora automaticamente, se più persone lo utilizzano.
3. I servizi vanno progettati in modo da essere riutilizzabili.
4. Gli utenti devono essere trattati come co-sviluppatori dell'applicazione.
5. I servizi devono essere resi fruibili a svariate tipologie d'utenza e piattaforme (PC,
smart-phone, palmari, riproduttori digitali audio/video, ecc..).
6. Non esistono rilasci bensì continui aggiornamenti ai servizi.
Un servizio Web 2.0 va immaginato in uno stato di beta perpetuo.
Dalla Newsletter settimanale System i News - 19/02/2008 della Duke Italia (http://www.duke.it/)
11. 3. La globalizzazione del sapere e del saper fare (Web 3.0)
Il proliferare dei contenuti dovuto al Web 2.0 e Enterprise 2.0 rende sempre più opportuno
La società si basa non sulla comunicazione, ma sulla registrazione.
Poiché nulla di sociale esiste fuori del testo, le carte, gli archivi e i documenti costituiscono
l’elemento fondamentale del mondo sociale. La società non si basa sulla comunicazione,
ma sulla registrazione, che costituisce la condizione per la creazione di oggetti sociali.
Maurizio Ferraris, Documentalità. Perché è necessario lasciar tracce, 2009
10
Il proliferare dei contenuti dovuto al Web 2.0 e Enterprise 2.0 rende sempre più opportuno
integrare world-wide le basi di dati e di conoscenza con le applicazioni di business,
beneficiando della tecnologia semantica, che ha raggiunto un primo grado di maturità con le
raccomandazioni W3C per il Semantic Web (RDF, SPARQL, OWL, …).
Questo nuovo Web è stato chiamato Web 3.0, che potrebbe anche riguardare il business di
una ipotetica Enterprise 3.0, anche se tale sigla non si è ancora affermata.
12. Ma il progresso dell’ICT non basta …
Ci vuole un nuovo approccio “olistico” al sistema informativo:
che migliori la capacità di fare affari dell’impresa, usando:
CAPACITA’ GOVERNABILITA’
Relazione
Semantica
Emulazione
S.I.
Coscienza
Intelligenza
Diligenza
11
1. La relazione d’affari, come fattore d’impresa
2. La semantica, come collante delle relazioni d’affari
3. La emulazione, come rincorsa alle prassi migliori
e migliori la governabilità dell’impresa, per consentirne il successo, favorendo:
1. La consapevolezza (awareness) nell’operare quotidiano.
2. La intelligenza (intelligence) nel valutare e prevedere le prestazioni.
3. La diligenza (compliance) nel prevenire difetti e abusi di comportamento.
che migliori la capacità di fare affari dell’impresa, usando:
13. 1. La relazione d’affari come fattore d’impresa
“1 Il mondo è tutto ciò che accade.
1.1 Il mondo è la totalità dei fatti, non delle cose.”
Ludwig Wittgenstein, “Tractatus logico-philosophicus”, 1922
Bisogna concepire sistemi informativi “relazionali”, orientati alle relazioni d’affari fra imprese
(pratiche), invece che alle risorse della singola impresa, a cui fa riferimento il paradigma ERP.
Nell’impresa, che opera nella sua comunità d’affari:
12
• Invece di partire dalle risorse organizzative (ruoli,
norme e procedure), per stabilire uno schema
esaustivo ma rigido della base dati.
• Si parte dalle relazioni d’affari, per concepire uno
schema aperto di deposito (repository) dei fattori
gestionali (business object) persistenti, rispetto alla
dinamica degli affari passati, correnti e previsti.
Nell’impresa, che opera nella sua comunità d’affari:
14. 2. La semantica come collante delle relazioni d’affari
“La nozione di gioco linguistico è legata all'idea che il significato della parola risieda nel suo
uso. Wittgenstein utilizza l'idea del gioco come un'analogia, un'analogia con una particolare
parte del linguaggio: un buon esempio potrebbe essere rappresentato dallo stringere un
accordo con qualcuno, dal firmare un contratto.”
David Pears, “Wittgenstein e i giochi linguistici”
Bisogna concepire sistemi informativi “semantici”, per permettere la negoziazione e lo
espletamento di forniture e collaborazioni, fra le diverse imprese della comunità d’affari.
13
In particolare ogni impresa esibisce un “contratto di servizio” - con i ruoli del personale, le
norme produttive e le procedure esecutive vigenti - formulato in un linguaggio convenuto fra
le parti, per facilitare le relazioni d’affari - entro e fra - le imprese della comunità.
Infatti è la semantica del contratto a governare ogni relazione d’affari, per il personale addetto
(work management) e per i servizi d’automazione (process management) a supporto.
Un adeguato supporto semantico è indispensabile, quando si superi la concezione Cuetrain,
dei mercati come “conversazioni”, per quella Biztrain dei mercati come “negoziazioni”.
15. 3. La emulazione come adozione delle prassi migliori
“L’imitazione ha una duplice conseguenza per l’apprendimento fra organizzazioni che
competono entro lo stesso campo: la soluzione che viene copiata porta a diminuire il vantaggio
competitivo di chi l’aveva inventata, ma nel contempo beneficia del processo di diffusione che
le assicura una maggiore legittimazione.”
S. Gherardi e D. Nicolini, “Apprendimento e conoscenza nelle organizzazioni” 2004
Sapendo che:
il bene della comunità d’affari consegue dall’emulazione fra le imprese partecipanti
14
il bene della comunità d’affari consegue dall’emulazione fra le imprese partecipanti
il bene dell’impresa consegue dall’emulazione fra i suoi addetti
bisogna concepire sistemi informativi “mimici”, per favorire una corretta emulazione, come
motore di miglioramento delle imprese e della comunità d’affari, nel suo complesso.
Anche le “competenze” professionali e le “missioni” imprenditoriali emergono da forme di
emulazione, ai corrispondenti livelli di partecipazione, nella comunità d’affari.
16. 4. La governabilità come condizione di successo negli affari
Per favorire il successo negli affari, senza detrimento per la comunità, bisogna concepire
sistemi informativi di “governo” dell’impresa, in termini di:
a) intelligenza (intelligence) nel valutare e prevedere le proprie prestazioni.
b) diligenza (compliance) nel prevenire eventuali difetti e abusi.
“Il Signore può perdonare, quelli che non sanno quello che fanno; la Globalizzazione no!”
(Anonimo 2015)
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Peraltro la globalizzazione dei mercati e delocalizzazione delle imprese sono una vera sfida
per una intelligenza & diligenza negli affari, che sia rispettosa degli usi & costumi locali.
Ove presupposto a tutto ciò è la consapevolezza (awareness) negli affari, intesa come
conoscenza di chi possa-fare / stia-facendo / abbia-fatto cosa e come (quando, dove, ...)
17. Il rischio di inefficienza del sistema informatico a supporto
Il nuovo approccio al sistema informativo rischia di scontrarsi con l’inefficienza del sistema
informatico a supporto:
OPERAZIONIUTENZA AFFARI
INTELLIGENZA
DILIGENZA
Pratiche
&
Prodotti
ETL COSCIENZA
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in cui tradizionalmente si privilegia l’attività produttiva (operazioni), mescolando i dati di
produzione con quelli di gestione.
Mentre l’esercizio coscienzioso, dell’intelligenza e diligenza nella conduzione degli affari, si
riduce ad un macchinoso controllo ex-post, estrapolando le “evidenze” dai dati operazionali,
con procedure ETL.
Anche l’illusione, di soddisfare il complesso del sistema informativo con l’ERP, è offuscata
dall’arrembaggio dei vari CRM, SCM, DMS, BIS, BPM, ecc..
18. Una rivoluzione copernicana del sistema informatico
Solo una rivoluzione copernicana del sistema informatico, abilitata dalla SOA, ne garantisce
l’efficacia, a fronte delle nuove prestazioni richieste:
OPERAZIONICOSCIENZA AFFARI
INTELLIGENZA
DILIGENZA
ProdottiPratiche WS
“conti”
rendi-conti
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ove l’attività produttiva (operazioni) è supportata da specifici Servizi-Web (WS), nell’ambito di
una cosciente-intelligente-diligente gestione degli affari correnti.
Portare in primo piano la gestione degli affari (pratiche), intesi come “rendi-cont-azione”
sistematica degli stessi, garantisce la necessaria coscienza-intelligenza-diligenza nella
operatività quotidiana, a partire dal controllo d’accesso utente al sistema informativo.
19. Arriva il Web pragmatico (COSA)
Il Web, dalla concezione originaria di base di conoscenza universale, disponibile quando ci
serve, è destinato a diventare un ambiente di lavoro virtuale, ove condurre i nostri affari
quotidiani, secondo le prassi ivi definite (Web pragmatico).
Per ottenere ciò bisogna coniugare i vantaggi del Web 2.0/3.0 e della SOA in una COSA
(Community Oriented Service Architecture), in cui i servizi siano considerati componenti
collaborativi, e non solo una paccottiglia di subroutines e oggetti programmatici in rete o di
applicazioni per l’utente finale (secondo la vulgata dei Web-Service).
In cui i Servizi Web, indipendentemente dai criteri di fornitura e modalità di elaborazione:
a) Automatica, nell’accezione classica di Web-Service.
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a) Automatica, nell’accezione classica di Web-Service.
b) Manuale, con strumenti di produttività individuale (data entry, office automation, ecc.).
c) Applicativa, tramite specifici moduli software, interagenti con il Browser dell’utente.
d) Fisica, tramite dispositivi d’interfaccia, sensori e attuatori.
siano “orchestrati” da un Community Business Server che ne:
a) Pubblichi le prestazioni attese, nella base di conoscenza della comunità d’affari.
b) Mantenga lo stato e contesto di esecuzione, per gli addetti, umani e/o automatici.
c) Raccolga i risultati prodotti, nella base di esperienza, condivisa dai partner d’affari.
20. 1. La “coscienza” dell’impresa (Community Business Server)
“..Libertà non è uno spazio libero, Libertà è partecipazione...”
Giorgio Gaber “La Libertà” 1973
Il Community Business Server è un SaaS (Software as a Service) per la gestione pratiche (case
management), nell’ambito di comunità d’affari (business community) comunque estese e articolate,
di enti pubblici e aziende private, ma anche di piccole imprese, associazioni e studi professionali.
Il lavoro degli addetti è facilitato dalla conoscenza della
propria impresa e della comunità d’affari in cui opera e dalla
esperienza delle pratiche in corso e passate.
Vige una sorta di “thai-ci” auto-poietico, per cui: Governano
RisorseRisorseRisorse CONOSCENZA
IMPRESA
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• Le pratiche sono governate dalle risorse
organizzative, interne (ruoli, norme, procedure) ed
esterne (clienti, fornitori, partner) dell’impresa;
• Le risorse si sviluppano in base alle esigenze
delle pratiche sopravvenenti, dettate dal mercato.
Vige una sorta di “thai-ci” auto-poietico, per cui:
In ogni impresa della comunità è sempre chiaro chi faccia cosa
e come, ed è possibile conoscere in tempo reale l’avanzamento, la storia e la consistenza delle
pratiche, per ricavarne criteri di miglioramento continuo dell’organizzazione aziendale stessa.
Addetti
Governano
le Pratiche
Sviluppano
le Risorse
PratichePratichePraticheESPERIENZA
Comunità d’affari
21. 2. La “intelligenza” dell’impresa (Business Intelligence)
Il Community Business Server fornisce le “dimensioni” (risorse) ed i “fatti” (pratiche) ad un
sotto-sistema Business-Intelligence/Performance-Analysis:
“Information obtained from analyzing and evaluating live business processes provides an
important leading indicator for a company’s performance and value creation activities. Merely
collecting KPIs on a data-driven basis without linking them to processes does not boost business
performance, however. Process-oriented performance management tools are required that
seamlessly enable day-to-day business management at the strategic, tactical, and operational
level.”
IDS Scheer AG
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Incorporato (embedded) nella piattaforma gestionale.
Orientato alle pratiche (process oriented)
Governato dalle procedure (process driven)
La COSA aiuta le imprese a reagire e prevenire in tempo utile gli eventi del mercato,
traducendo la Business-Intelligence in Intelligent-Business.
che trasforma la BI centrata sui dati, in cui contano solo i risultati, in una BI centrata sui
processi, che tiene conto anche di come i risultati sono ottenuti.
22. 3. La “diligenza” dell’impresa (Business Risk & Compliance)
Il Community Business Server fornisce le KPI (risorse) ed i “fatti” (pratiche), rilevanti per il sotto-
sistema Business RC (Risk & Compliance), che risulta quindi:
Incorporato (embedded) nella piattaforma gestionale.
Orientato alle pratiche (process oriented)
“The risk-based definition of effective controls, documentation of these and monitoring of how up-
to-date and effective they are in a constantly changing, dynamic GRC and business environment
is a major challenge facing companies today.”
IDS Scheer AG
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Orientato alle pratiche (process oriented)
Governato dalle procedure (process driven)
Semplificando così l’implementazione e l’uso e soddisfacendo le imprese che vogliano assicurarsi
la prevenzione di eventuali errori e abusi di comportamento, in sintonia con la normativa vigente.
La COSA permette di evolvere da una sicurezza governata dai dati, basata su parametri e
chiavi ad hoc, ad una sicurezza governata dai processi, che ad esempio tiene conto anche
dei “ruoli effettivi” assegnati agli addetti, nell’ambito delle procedure esecutive vigenti.
23. La COSA incorpora una eXtended-Enterprise Architecture (XEA)
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Risorse
Pratiche
RisorseRisorse
PratichePratiche
24. La COSA potrebbe influenzare certi principi di management !?
CXO 2.0
Management 2.0
Our enterprises have 21st-century,
Internet-enabled business processes,
mid-20th-century management processes,
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GdLENT20 COSA V11
mid-20th-century management processes,
all built atop 19th-century management principles